HEAVEN




I Parte


La vita, una lotta. La cacciatrice aveva conosciuto la pace del paradiso ma alla fine aveva scelto:…la lotta. L’odore della polvere, l’odore del potere, l’odore del dolore.


Stava combattendo come faceva ormai da anni, aveva 14 anni quando nelle sue mani era stato messo un paletto, il simbolo del suo essere. Tutta la sua esistenza, il motivo della sua nascita, tutti i suoi perché, “perché?”.

Una porta: scappa! Davanti alla sua anima lo strapiombo dove la riconduceva spesso il labirinto della sua vita.



Buffy: “!!!!” <<Spike…???!>> <<Sei reale?!>>


Stava combattendo nei sotterranei della scuola quando davanti a lei la figura stravolta di Spike le ricordava che il passato non si dimentica, devi sempre fare i conti con lui e con te stesso.


Spike: <<Volevo darti quello che meritavi, la scintilla, l’hanno messa in me…ed ora tutto quello che fa è bruciare…>>


Buffy: <<…la tua anima…perché l’hai fatto?>>


Spike: <<Buffy vergognati. Perché un uomo fa quello che non dovrebbe fare? Per essere suo, perché lei possa guardarlo con perdono e con amore…>>



La profondità del cielo, un vortice senza fine, lo stomaco in gola, il cuore che pare voler uscire per sprofondare in quel vortice insieme alla ragione, la testa che gira e sembra non volersi mai fermare.


Spike era tornato, e con lui Buffy aveva ritrovato tutti i suoi perché. Un’adolescenza passata tra le lacrime e la paura, con l’unico sostegno di due amici, un bibliotecario, ed un vampiro che per lei rappresentava l’unica cosa stabile a cui appendersi. Ma lui l’aveva lasciata…e lei aveva conosciuto altri ragazzi, fatto nuove esperienze. Era diventata donna, la sua natura la chiamava ad esserlo.


Ma anche ora le domande non l’avevano lasciata. Il lavoro, la famiglia…i vampiri…Non aveva mai capito i suoi sentimenti per Spike. Sperava di non vederlo mai più, con lui se n’erano andate tutte le preoccupazioni legate ai suoi sentimenti per lui, ma ora che era tornato…prima o poi i sentimenti ritornano ad assillarti fino a quando non li comprendi e assecondi.



Spike: <<Buffy ti prego aiutami! Dio, Buffy aiutami!!!>>


Quella lontana notte davanti a Drusilla aveva scelto l’eternità, ma ora che questa era sua, davanti all’immagine di Buffy fissa nella testa William aveva rinunciato completamente all’essenza di un signore della notte, per diventare un qualcosa di indefinibile, ne vampiro, ne uomo. Angel aveva superato quello stato di disperazione che l’anima comportava, ma Spike…lui ci sarebbe riuscito?


Sul suo petto i segni del suo dolore, le braccia di lei lo stringevano in un delicato abbraccio. Buffy era sprofondata insieme a lui in un vortice nero, ma ne sarebbero usciti…insieme.


Vampiri…siete tutto per me? Ho vinto la morte due volte. La vita mi ha voluta con se. Perché? Oh vita cosa vuoi da me? Perché mi leghi così agli esseri che mi fai combattere?”


Tra le braccia il sapore di un giorno e una notte a cui non appartieni più completamente. Questo erano loro? Lei che con il suo compito era stata avvolta dalla notte…lui che con la sua anima era stato richiamato alla luce…Né giorno né notte…


E’ difficile ammettere con se stessi di amare ciò che si è destinati a combattere. Ma era davvero amore? Cosa legava la cacciatrice al vampiro biondo?


Aveva conosciuto Angel, Riley…e poi era arrivata “l’attrazione fatale” per Spike.


Tanti anni dividevano lei ed Angel e la sua esperienza l’aveva sempre disarmata, le aveva dato la certezza che con lui vicino sarebbe andato tutto bene. Riley…illusione…l’illusione di una vita normale. Era affezionata a lui, a ciò che rappresentava per lei, ma gli mancava qualcosa.


Il sapore della notte…questo gli mancava. I brividi lungo la schiena quando i suoi vampiri la stringevano, la baciavano…era come cadere nel vuoto, non era mai abbastanza. Angel considerava Buffy come il suo cucciolo che gli aveva dato un motivo per andare avanti. Spike era conscio del fatto che un destino più forte di loro li voleva insieme, a combattersi o a fare l’amore.



Quando Angel era tornato dall’inferno Buffy si era presa cura di lui e adesso un altro vampiro con l’anima chiedeva disperatamente il suo aiuto.



Cercava di rassicurarlo con il suo abbraccio, ma non aveva nessuna intenzione di parlare. Farlo significava lasciare che il suo cuore distruggesse la sua anima. Spike era troppo sconvolto e felice di quell’abbraccio per chiederle di parlare, sapeva che prima o poi il suo cuore l’avrebbe costretta a farlo, preparandola lentamente.








II Parte





Spike si addormentò tra le sue braccia e Buffy ne approfittò per tornare a casa. Doveva fare i conti con se stessa, questa volta non poteva scappare.



Si preparò per andare a letto e lentamente si infilò sotto le coperte. Le strinse tremando come se avesse freddo, ma non era il corpo, quanto lo spirito ad avere freddo. Sperava di trovare in quelle coperte l’amore e le certezze che cercava. Con Angel non aveva mai provato quella sensazione, conosceva bene i suoi sentimenti per lui e sapeva di potersi fidare. Ora si sentiva sola e infelice.



Buffy: “E tu chi sei?!”


Spike: “Lo scoprirai sabato”


Buffy: “Cosa succederà sabato?”


Spike: “Io ti ucciderò”



Spike: “Buffy io ti amo…”


Buffy: “Tu non puoi amare, i vampiri non possono amare!”


Spike: “I vampiri possono amare…Angel ti amava”


Buffy: “Angel era diverso…aveva un’anima!!!”



Spike: “Io ti amo…c’è qualcosa che ci lega, non puoi negarlo…”



Spike: “So che non potrai mai amarmi, sono un mostro, ma tu sei riuscita a farmi sentire come un uomo…”



Il combattimento, le offese, lei che lo prende lo costringe verso il muro e lo bacia con passione...il primo vero bacio. Senza rendersene conto le mani che scorrono lungo il corpo dell’altro per liberarlo dai vestiti…le labbra che giocano con la pelle…poi ecco il passo nel vuoto, la ragione che si annulla completamente nel corpo dell’altro…


Buffy si sveglia di soprassalto, i momenti passati con Spike che ritornano, le frasi dette che continuano ad assillarla:


Angel era diverso, aveva un’anima…c’è qualcosa che ci lega non puoi negarlo…



Cosa rendeva Spike diverso da Angel ora che anche lui aveva un’anima? Dormiva da parecchio e fuori già si era fatto buio, la notte la stava aspettando.



Varcò la soglia incerta, era buio e non aveva la più pallida idea di dove fosse Spike. Si fermò per sentirne la presenza e poco dopo sentì le sue braccia intorno al corpo in un abbraccio deciso, poi, riecco i brividi.


Spike non le aveva chiesto nulla, ma sperava di ricevere dei segni dal suo corpo. Lei si girò lentamente a guardarlo. Provava per Angel l’adorazione di una supplice per un dio, e questo sentimento l’avrebbe provato solo per lui. Per Spike…era il destino a legarli anima e corpo l’uno all’altro. Spike rappresentava la notte e Buffy il giorno. La notte e il giorno non si possono dividere, vivranno per sempre nell’esistenza dell’altro.


Spike leggeva negli occhi di Buffy il freddo che la stava ricoprendo e presale la mano la portò sul suo cuore. Voleva scaldarla con la sua anima, voleva rassicurarla, lui non l’avrebbe lasciata. Spike aveva bisogno di qualcuno che l’aiutasse a superare i sensi di colpa legati alla sua anima, Buffy di qualcuno che l’amasse senza riserve, senza dubbi e senza paura. Qualcuno che appartenesse almeno in parte all’oscurità.


Uscirono nella notte di cui erano i padroni, avevano bisogno dell’amore che la Luna riservava a tutti i suoi figli; avevano bisogno del calore e della luce emanata delle stelle che li avevano sempre vegliati nei momenti più difficili.


Rivedeva tutti i luoghi in cui era stata con il suo Angel, con Riley, e quelli in cui aveva combattuto con Spike. Quanti ricordi, quanta gioia, quanto dolore, quanta paura, quanto amore…



Ma il passato era passato. Il presente era Spike.






TERZA PARTE




Buffy si fermò all’improvviso a guardarlo, sotto la Luna aveva fatto la sua scelta. Spike era la sua scelta. Angel apparteneva ai momenti più belli della sua vita, ma ora non c’era più.


Ora davanti a lei con i capelli biondi ossigenati e gli occhi color del Mare del Nord c’era il suo futuro: William.


Il resto del mondo era improvvisamente scomparso, ora esistevano solo loro due, occhi negli occhi. Spike comprese che aveva scelto e si avvicinò a lei. I suoi occhi blu si illuminarono e perdendosi in quelli di giada di lei, la prese in braccio e la portò a casa.


La depose sul letto e si fermò a guardarla, aveva paura che quello fosse solo un sogno da cui si sarebbe presto svegliato. Ma Buffy lo attirò a se e lo fece sdraiare. Gli sbottonò la camicia e gli accarezzò le ferite che lui stesso si era provocato. Per lei, aveva fatto quello che aveva fatto per lei, per avere il suo amore, perché lei non si sentisse in colpa per l’amore che provava per un vampiro. Diede un timido bacio al suo cuore e poi alzò il viso per incontrare i suoi occhi. Spike lesse negli occhi di Buffy il dolore per la rinuncia appena fatta, aveva rinunciato per sempre ad Angel, ma lei con quel bacio gli voleva dimostrare che ormai si era votata alla sua anima. La portò sotto di se e con due dita le avvicinò il viso al suo e lasciò che le sue labbra incontrassero finalmente quelle della cacciatrice. Miele…miele sulle labbra. Miele che quando scende lungo lo stomaco si trasforma in veleno. Proprio come un veleno letale Buffy era entrata nelle sue vene e senza che lui potesse fare niente, si era impossessata del suo cuore. William il Sanguinario aveva combattuto contro due cacciatrici e le aveva uccise tutte e due. Aveva assaggiato quella bevanda così rara e preziosa che è il sangue di una prescelta dalla morte. Loro gli avevano chiesto di liberarle da quella vita che significava solo lotta. Ma poi era arrivata Buffy…la terza cacciatrice non aveva mirato al suo corpo eterno, ma al cuore nascosto dietro un’apparenza mostruosa…e aveva vinto. Buffy e Faith erano diverse dalle altre cacciatrici. Faith amava la lotta, amava il suo destino, amava il potere. E aveva trasmesso quell’amore a Buffy che aveva sempre cercato di non farsi coinvolgere. Ma lei amando Angel aveva dimostrato di amare la notte a cui era sempre appartenuta anima e corpo.