WHO I AM?

AUTRICE: CHICHI 354

DISCLAIMER : I personaggi descritti non sono di mia creazione ma appartengono a Joss Whedon e alla WB.

Il racconto non è scritto per scopi di lucro ma solo per divertimento personale.

NOTE: Eccomi qui con una breve( conta solo un paio di capitoli) fanfiction spuffy.

Mi raccomando, COMMENTATEEEEEEEEEEEEEE!!! L’ ho scritta di getto, e se non vi piace

ditemelo, ok?

 

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Camminava da solo nell’ oscurità della notte. Da oltre un secolo ormai. Solo, lontano dalle sua terra, dalla sua vera casa, dalla sua famiglia, dalla sua anima, dalla sua vita.

“ Ma che stronate dico?! Io non ho una vita! Non ho una casa, una terra, né tanto meno una famiglia. Non ho un’ anima, non ho più niente! Niente da dare, niente da prendere…”.

Nella mano destra stringeva una bottiglia di liquore, la sua unica compagna. Si sentiva un fallito. Ancora un paio di passi ed eccolo arrivato alla meta. Davanti a quello che lui definiva il castello della principessa. Ma questa non era un favola, era la dura realtà, una realtà dove i sogni non si avvelano e la solitudine ti inghiotte in un tunnel senza fine.

I suoi occhi sembravano spenti e vuoti come il nulla che la speranza aveva lasciato, che la sua anima aveva lasciato. Incapace di amare e di essere amato, sembrava un paradosso dato che era morto per amore. Dannato in eterno. Aveva avuto due opzioni innanzi a sé, un bivio la cui scelta avrebbe cambiato il suo destino per sempre. Ma al destino lui non credeva. Scelse col cuore, una scelta dettata dall’ istinto, forse sbagliata Ma infondo, chi può dire cosa è giusto e cosa è sbagliato in questo mondo?

Nonostante avesse bevuto riusciva ancora a ragionare con lucidità. La luce nella stanza della sua principessa era ancora accesa. Ma lui non era Romeo, e Buffy non era di certo Giulietta. Ma come Romeo era pazzo d’ amore, di un amore impossibile. Bevve un altro sorso, e una lacrima gli rigò il viso mentre il liquido scendeva giù per la gola. Come si era ridotto! Lui, “William il Sanguinario”, aveva perso tutto per lei.

- Dovresti smetterla di autocommiserarti, sei penoso…

Si voltò di scatto ma non vide nessuno… “ Ok, che mi sono lasciato andare un po’ troppo con la bottiglia, ma le allucinazioni sono troppo!”

Scosse la testa come per scacciare via la possibiltà che quella voce fosse reale, poi un altro sorso.

- E dovresti anche smetterla di bere! Se vai avanti così rischi di bruciare anche le ultime cellule celebrali che ti sono rimaste!

- Chi sei?! Vieni fuori, non ho tempo per i tuoi stupidi giochetti!

- La vera domanda non è chi sono io, ma chi sei tu!

- Io so benissimo chi sono!

- Ne sei così sicuro? E allora dimmi, chi sei tu veramente?! Sei il tenero William, lo spietato Sanguinario? Spike? Chi sei? Hai mille volti, ma nessuno rispecchia davvero la tua anima!

Quelle parole lo turbarono nel profondo. Dentro di lui qualcosa si era rotto. Chi era realmente?

- Non sei umano perché sei morto, ma neanche vampiro perché ti batti contro la tua specie… Non sei buono e non sei cattivo, sai soltanto quello che non sei…

Aveva ragione, quella dannata voce aveva pienamente ragione! E questo non faceva altro che confonderlo ancora di più.

- Ora basta! Fatti vedere!

- Ti sei dimenticato chi sei!

- Smettila ho detto!

- Ricodati chi sei e troverai la tua strada…

Una folata di vento lo avvolse scaraventandolo a terra. A chi apparteneva quella voce? Gli sembrava familiare, come il ricordo di un sogno perduto. Di qualunque cosa si trattasse, ora se ne era andata, lasciandolo sprofondare nell’ abisso dei suoi pensieri, risvegliando domande seppellite da anni nel suo inconscio. “ Chi sono io?”. Questo l’ enigma di una vita lasciato irrisolto. Dimenticato per paura, la stessa paura che si prova quando si è vicini alla verità. Una verità che per Spike bisognava tenere segrata, ma che ora gridava a gran voce di essere rivelata.

Si alzò barcollante e si girò verso la finestra. Buffy lo gurdava sconvolta.

- Che diavolo stai facendo?! Ti rendi conto di che ore sono?! Vuoi svegliare tutto il vicinato?! Ma sei pazzo?! O sei solo ubriaco fradicio?!

- Buffy io ti posso spiegare…

Ma non ebbe il tempo di completare la frase. La ragazza scesa le scale di corsa e gli aprì la porta.

- Entra muoviti! Almeno qui non potrai combinare danni! … E dammi quella maledetta bottiglia, sei patetico!

Il vampiro non se lo fece ripetere due volte, entrò e diede il liquore a Buffy.

La giovane si diresse in cucina e lo getto nella spazzatura.

- Ma si può sapere che caspita ci mettono qua dentro?! Meno male che Down è rimasta a dormire a casa di una sua amica! Ti rendi conto di quanto l’ avresti spaventata?! Insomma, non si vede tutti i giorni un vampiro ubriaco che grida da solo nel giardino di casa!

- Buffy io…

- Tu cosa? Non voglio spiegazioni! Voglio solo che non accada mai più intesi?

Come era bella in vestaglia, sembrava un angelo. Ma l’ incanto cessava appena apriva bocca…

- Certo.

Il tono triste e malinconico di Spike addolcì la Cacciatrice. Si avvicinò con discrezione e gli posò una mano sulla spalla. Non doveva essere stato facile per lui sopportare di essere respinto in quel modo per l’ ennesima volta.

- Senti, io lo so che per te è dura accettare un no, abituato ad ottenere sempre tutto ma…

- Tu non sai niente di me, ed io non so nemmeno chi sono… Non credo di essere impazzito, e non credo neanche di essere Giovanna D’ Arco, ma ho sentito una voce e le ho parlato! Mi ha detto che devo ricordare chi sono… ed io ho intenzione di farlo… tu mi credi… vero?

Che fosse delirato tutt’ ad un tratto? No, era lucido e sapeva esattamente ciò che diceva. Credeva in ogni singola parola che pronunciava.

- Questa storia è assurda ma… voglio crederti. Su, stenditi sul divano adesso, devi smaltire la sbornia al più presto possibile. Domani vado da Giles e gli espongo il problema, ok?

- Grazie Buffy…

La ragazza gli fece un sorriso, poi risalì le scale. Lui si distese sul divano cercando di addormentarsi. Ma il ricordo di quella voce continuava a tormentarlo nel sonno. Sempre le stesse sensazioni, sempre lo stesso interrogativo: "Chi sono io..."

 

Cap 2

 

Le prime luci dell’ alba illuminavano la città. Buffy apri gli occhi, ancora assonnata.

- Buon giorno

Il vampiro la osservava dolcemente. Era rimasto seduto a terra tutta la notte? “Ehy ma… aspetta un’ attimo…”

- Ahhhhhhhhhh!!! Che diavolo ci fai in camera miaaaaaaaaaa!!!

- Scusa, non volevo farti arrabbiare! E’ solo che ti ho preparato la colazione… e-e-e la cunina è ancora intera, cioè non è andato a fuoco niente! Io…v-volevo solo sdebitarmi, sei stata gentile ieri sera e… io… Scusa, sono solo un’ idiota e credo che sia anche ora di togliere il disturbo…

Amareggiato, il vampiro fece per andarsene, ma Buffy scattò giù dal letto e gli corse dietro

- No aspetta! Scusami tu! Volevi fare una cosa carina e io mi sono messa ad urlare come una pazza isterica! Ma è solo che non sono abituata ad avere qualcuno che mi dà il buon giorno e mi prepara la colazione!

- Tranquilla… a proposito di colazione, non so molto bene i tuoi gusti e quindi ho optato per le frittelle.

- Ummm le frittelle le adoro! Senti facciamo così tu vai di sotto e io mi vesto, ok?

- Ok

Un’ altro sguardo così tristemente tenero, poi sparì dietro la porta. “ Cavolo sa essere così dolce quando vuole! Forse mi sono sbagliata sul suo conto… forse non è tanto cattivo… forse potrei pure innamorarmene… ma che sto dicendo?! Lui è un vampiro è lo resterà. Una buona azione non basta a cancellare una vita di spargimenti di sangue!”

Si vestì velocemente. Poi scese giù. Spike era seduto sul divanetto. Perché era così depresso? Possibile che una stupida vocina avesse potuto spazzare via tutta la sua vivacità? Doveva essere qualcosa di serio e importante. Gli si sedette accanto. Lui si voltò e le sorrise. Ma Buffy sapeva che lo faceva solo per dimostrarle di possedere una forza che in realtà non aveva.

- Ieri sera hai detto di non sapere più chi sei, giusto?

- Quella voce… la conoscevo anche se non ricordo a chi appartenesse. Non ho più certezze Buffy, non so chi sono, né cosa voglio, né quale sia il mio posto…

Il telefono sqillò all’ improvviso. Buffy andò a rispondere.

- Pronto chi è?

- Buffy, sono Giles. Ti aspettavo mezz’ ora fa perché non sei venuta?

- Oh, Giles la stavo venendo a chiamare, abbiamo un problema, si tratta di Spike.

- Che ha combinato stavolta!

- No, no! Non ha fatto nulla! Vede stanotte è venuto da me dicendo di aver parlato con una voce e che adesso non sa più chi è realmente, insomma è andato in crisi! Secondo lei c’ entra la magia o qualche demone?

- Non che mi importi tanto delle crisi di identità di Spike, ma… vedrò di fare qualche ricerca ugualmente.

- E’ qui, vuole che glielo passo? Magari vi chiarite meglio…

- Ha passato la notte da te?!

- Stia tranquillo ha fatto il bravo. Ma non è questo il problema!… Senta, vorrei solo vederci chiaro in usta situazione ok?

- Bada che lo faccio solo per te! Passamelo dai…

Buffy si recò nuovamente in salotto

- C’ è il signor Giles al telefono… vuole parlare con te riguardo ieri sera…

- Ok

Prese la cornetta e con un filo di voce salutò l’ osservatore. Parlarono per un bel pezzo. Nel frattempo Buffy guardava oltre la finestra. Doveva essere triste non poter guardare il sole che tutte le mattine illuminava Sunnydale. La gente passava tranquilla. Che fortuna essere normali!

- Buffy, Rupert non mi ha saputo dire molto ma…

La ragazza si girò scrutandolo attentamente. Sembrava sconvolto. Come se il mondo gli fosse crollato addosso.

- Bhè allora? Che aspetti sputa fuori il rospo.

Per quanto si sforzasse di restare calmo sapeva che lei aveva intuito il suo nervosismo.

- Non è così facile come sembra… devo ristabilire un contato con quella voce, la rossa lo intercetterà con i suoi “abracadabra” e scopriremo se è una qualche forma magica o demoniaca.

- Ok, e cose pensi di contattarla questa voce? La chiami al cellulare?

- Non fare la spiritosa! Non chiedermi come, ma sono sicuro che si rifarà viva.

Quella stessa sera Spike si diresse al cimitero senza avvisare nessuno. Non era sicuro di ciò che stava per fare, ma voleva andare fino in fondo. E voleva farlo da solo. L’ odore dell’ erba bagnata era piacevole, ed una luna splendente brillava su di lui.

- Hai trovato quel che cercavi…

- Non ancora.

- Non hai portato i tuoi amici? Perché?

- Lo sai, ma dato che ti diverte sentirmelo dire ti accontento. Quello che voglio è ritrovare me stesso con le mie forze, non scoprire chi sei tu.

- Io sono strettamente collegata a te

- Che vuoi dire?!

- Io facevo parte di te… ma tu mi hai abbandonato! Perdendo me, hai perso la tua identità, per questo non sai più chi sei.

- No! E’ impossibile tu non puoi essere…la mia…

- Anima? Indovinato! Ora vediamo se sei così bravo da ricordare chi sei tu…

- Senza di te non potrò mai saperlo…

- Mi rivuoi con te?

- Vorrei, ma ormai è troppo tardi…

- Non è mai troppo tardi. Tu combatti ogni giorno per la vita! Una vita che hai soppresso per amore. Per amore sei morto e per amore vivrai… Non ti arrendere, continua a lottare!

Un flash, e tutta la esistenza gli passò davanti. Attimi fugaci del suo passato. E fu allora che comprese.

- Io non sono il mio passato, anche se il passato fa parte di me. Sono ciò che sento. Ciò che faccio nel bene e nel male. Sono un guerriero. Sono amore, dolore, passione. Sono semplicemente me stesso, le mie idee, le mie convinzioni, le mie azioni, i miei sentimenti. Ecco chi sono io. Sono William. Non il poeta, non il Sanguinario, non Spike. Solo William. Non un vampiro, non un umano. Solo me stesso, sono la mia anima.

Una luce abbagliante si manifestò dinnanzi a lui, prima di invaderlo completamente arrivandogli dritta al cuore.

Si sentì come rinato dopo essere stato trapassato dalla sua anima. Ora sapeva chi era. E sapeva qual’ era la sua strada.

- Spike!!! Dove sei?!

Buffy? Era lei! Era venuta a cercarlo! Le si butto fra le braccia. Era felice, per la prima volta in vita sua. Lei ricambiò la stratta.

- Eri sparito! Mi hia fatto prendere uno spavento! Non farlo mai più!

- Buffy… io ti amo! So che adesso ti arrabbierai, ma sento di dovertelo ripetere ancora una volta…ti amo, ti amo con tutta l’ anima! Il mio posto è qui accanto a te, con la persona che amo!

- Spike la tua anima… io riesco a sentirla… come è possibile?!

- E’ tornata Buffy, io sono tornato. Ho ritrovato me stesso. E ho ritrovato lei.

- Chi sei?

- Bhè, il discorso è lungo! Ma credo di potertelo riassumere così: sono il tuo William!

- Mi dispiace di averti ferito!In tutto questo tempo ti ho sempre trattato male! E mi sono accorta solo adesso che ti amo… io ti amo William…

- Stai tranquilla Buffy. Anch’ io ti amo. E non ti lascerò mai! Tu sei la mia vita!

 

 

The End