LE SCELTE DEL DESTINO



Autore: Cicci_e_Spike

Rating: bè, sono presenti alcune scene di sesso e altre un pò violente, quindi direi nc17

Riassunto: Sarah, una ragazza normale, appassionata di storie sui vampiri, ne incontrerà uno, molto particolare: biondo, occhi azzuri, muscoloso e dal nome particolare.... Spike! Dopo questo incontro la vita della ragazza cambierà, e le riserverà anche molte sorprese... ma soprattutto cambierà il suo destino!



Cap. 1 Un incontro inaspettato



Era mattina presto, ma Los Angeles era affollata come se fosse l’orario di punta.


Sarah King era partita presto da casa sperando di trovare poco traffico.


Ma sarebbe arrivata all’università in orario, a qualunque costo.


Arrivò giusto in tempo per parcheggiare la macchina vicino a quella della sua compagna Monica.


- Ehi, Moni, aspettami!- la chiamò Sarah.


- Wow! Non sei in ritardo! Come mai?!- le chiese stupita l’amica.


Sarah le fece la linguaccia.


- Spiritosa! Ho deciso che d’ora in poi arriverò sempre in orario!-


- Bè, sarebbe un miracolo!- le disse ridendo Monica.


Erano appena arrivate all’armadietto di Sarah, quando la campana suonò e si diressero verso la loro aula.


Dopo pochi minuti entrò il professor Parkinson.


- Buongiorno a tutti, ragazzi!- disse salutando gli alunni, che risposero cordiali, poi il suo sguardo si posò su Sarah, che era seduta in seconda fila.


- Signorina King! È già arrivata?! Questa è una data da segnare sul calendario!-


Sarah arrossì, mentre il resto della classe rideva.


In effetti fin dall’inizio dell’anno, cominciato ormai da due mesi, era sempre in ritardo e tutte le mattine il signor Parkinson la prendeva in giro davanti a tutta la classe.


Ma non gli avrebbe più dato la soddisfazione di farlo.


La giornata fu lunga e piuttosto faticosa, ma finalmente arrivò l’ora di pranzo.


Questo però non servì a risollevare il morale a Sarah che, mentre tutti gli altri andavano a casa, lei dovette rimanere in biblioteca per una ricerca di letteratura inglese: un vero strazio!


Così, dopo aver pranzato alla mensa dell’università e dopo aver salutato le sue amiche, si diresse verso la stanza delle torture, come amava chiamarla lei.


Era quasi vuota, ma qua e là si poteva vedere qualche ragazzo che cercava affannosamente sui libri sparsi intorno a loro informazioni su chissà quale argomento.


Sarah si diresse verso uno scaffale alla ricerca di qualche libro che potesse interessarla: nonostante fosse in quell’università ormai da due anni, ancora non aveva imparato dove si trovavano i libri riguardanti certi argomenti.


Mentre cercava, il suo sguardo cadde su un libro dal titolo “I vampiri e le loro storie”.


Appena lo vide ne rimase folgorata e lo afferrò, portandolo ad un tavolo vicino e aprendolo.


Da parecchi anni aveva la mania delle storie di vampiri, soprattutto da quando guardava la serie Tv “Buffy, l’ammazzavampiri”.


A dire la verità lo guardava soprattutto per vedere il suo attore preferito, James Marsters, che interpretava Spike, il vampiro più pericoloso e più sexy di tutta la serie.


Alto, muscoloso, capelli biondo platino e occhi azzurrissimi, come ghiaccio.


Si era innamorata subito di quello sguardo.


Non aveva perso una puntata di quella serie, e da quando anche Spike era diventato uno dei protagonisti, l’aveva seguito con ancora più entusiasmo.


Nel libro che stava sfogliando c’erano davvero molte storie di vampiri, soprattutto sul Conte Dracula, e subito le venne in mente la puntata in cui Buffy lo aveva incontrato nel cimitero di Sunnydale, in cui è ambientata tutta la vicenda.


Stava sorridendo ripensando a quelle puntate, quando l’occhio le cadde sull’orologio: le cinque e venti!


Accidenti, era tardissimo, e lei non aveva trovato neanche un libro per la sua ricerca.


Mise al suo posto il libro sui vampiri e si tuffò negli scaffali.


Riuscì a trovare qualche volume che poteva servirle, ma erano quasi le 6, e la biblioteca stava per chiudere.


Così decise di prendere in prestito quei volumi, per poter fare la ricerca a casa.


Salì in macchina e partì, sapendo che non sarebbe arrivata a casa prima delle sette: in fondo era l’ora in cui tutti uscivano dal lavoro.


Come immaginava trovò molto traffico sulla strada principale, e restò ferma a lungo.


Ad un certo punto si accorse di essere giunta proprio davanti al cimitero, e ripensò al telefilm di Buffy, e soprattutto allo spine-off di Angel, che era stato girato proprio lì, a Los Angeles.


Poi all’improvviso, in mezzo alle lapidi, le sembrò di vedere di sfuggita una testa biondo platino, sparire in un batter d’occhio.


Sarah batté le ciglia incredula.


Sarah, Sarah! Forse stai guardando un po’ troppe volte le puntate di quel telefilm! Oppure sei troppo stressata! Dovresti prenderti una vacanza!” pensò.


Già, come se con l’università fosse facile!


Non pensò più alla sua “visione”, e finalmente arrivò a casa: guardò l’orologio e come aveva previsto erano le 7 in punto.


- Mamma, sono a casa!- disse varcando la soglia.


- Ciao, cara! Bentornata! C’era molto traffico?!- le chiese affacciandosi dalla porta della cucina.


- Guarda, non me ne parlare! È pronta la cena?! Sto morendo di fame!- chiese Sarah alla madre posando la borsa sul divano in salotto.


- Quasi, tesoro! Sto scaldando! Perché non ti vai a fare una doccia?!-


- Bella idea! Credo mi ci voglia proprio!- rispose dando un bacio alla madre.


Poi raccolse la borsa e i libri, e si diresse in camera sua.


Aprì l’armadio per prendere un asciugamano e sorrise: sull’anta interna, era appeso un poster gigantesco di Spike.


Era bellissimo!


Si spogliò e si gettò sotto la doccia: il getto caldo dell’acqua la invase e le diede un senso di sollievo.


Dopo la doccia scese a cena, e poi tornò di corsa in camera sua: doveva assolutamente iniziare la ricerca.


Lesse tutte le informazioni e prese parecchi appunti dai libri della biblioteca, poi alle 2 di notte decise di smettere, o la mattina dopo sarebbe arrivata in ritardo come al solito per essersi alzata tardi.


Si stese sotto le coperte, e si addormentò all’istante.




La mattina seguente fece molta fatica ad alzarsi, ma riuscì comunque a farlo.


Era troppo addormentata per prendere la macchina, così optò per il tram.


Prese il primo che passava, e nonostante il traffico, anche quella mattina riuscì ad arrivare in orario.


Come al solito il signor Parkinson fece la sua battutina, ma Sarah non gli diede peso: prima o poi avrebbe smesso.


Quel giorno, per sua sfortuna, aveva lezione anche al pomeriggio: un’altra giornata stressante!


Finalmente arrivarono le sei e trenta, e Sarah decise di tornare a casa a piedi.


Era piuttosto tardi, ma aveva bisogno di una boccata d’aria, e non aveva certo paura che qualche delinquente la assalisse: sapeva benissimo difendersi da sola.


Passò per il centro di L.A., ma poi scelse una scorciatoia.


Erano vicoli bui, ma non era la prima volta che li frequentava e non era mai stata aggredita: perché doveva succedere proprio quella sera?!


Si trovava circa a metà di una viuzza deserta quando sentì un fruscio.


Si voltò di scatto, ma dietro di lei non c’era nessuno


Si rilassò.


Inutile, Sarah, stai diventando paranoica!” pensò.


Ma all’improvviso si senti prendere alle spalle e strattonare con violenza.


Chiuse gli occhi e urlò, quando sentì una voce famigliare, ma che riteneva impossibile poterla udire realmente.


- Puoi urlare, ma nessuno ti sentirà!- disse quella voce.


Sarah apri gli occhi, e l’urlo le si smorzò in gola: davanti al suo viso non c’era nient’altro che… Spike il vampiro!


Sarah non poteva ancora crederci, ma riuscì a trovare la voce per gridare:- SPIKE?!?!?!?-







Cap. 2 Il Big Bad al tappeto



Sarah era ancora immobile: non riusciva a muovere nemmeno un muscolo.


Il vampiro sembrava stupito quanto lei nel sentir pronunciare il suo nome da quella ragazza che non aveva mai visto prima.


Che l’avesse già aggredita in passato?!


Ma non fece in tempo a darsi una risposta che Sarah si riprese e con un’abile mossa, lo mise al tappeto.


Con il fiato corto e lo stupore ancora evidente sul suo bel viso, rimase ad osservare Spike che nel frattempo si era rialzato ed era tornato al suo volto umano.


- Ci conosciamo?!- le chiese il biondo, ancora stupito per la reazione di quella ragazza.


La guardò attentamente mentre si sistemava lo spolverino: era davvero carina con i capelli biondi e quegli occhi azzurri, così penetranti.


- Si… cioè no… cioè, io conosco te, ma tu non conosci me…-


Spike si riprese, con la sua solita aria strafottente.


- Bè, in fondo sono molto famoso…-


Spike si stava avvicinando, e senza pensarci due volte, Sarah girò sui tacchi e si allontanò correndo.


Lui non la fermò, e non sentì nemmeno che la stesse rincorrendo.


Raggiunse di corsa la fermata di un tram e vi salì appena passò.


Non sapeva perché fosse scappata, sentiva che Spike non aveva brutte intenzione… in fondo da quando aveva avuto la storia con Buffy…


Ma che razza di discorsi stava facendo?!


Delirava, forse?!


Non era possibile che avesse incontrato Spike.


Lui era un personaggio inventato, così come i vampiri…


Eppure quelle zanne erano così reali!


Finalmente arrivò a casa: salutò distrattamente la madre, poi salì in camera sua e si buttò sul letto a riflettere.


Come poteva aver incontrato Spike, William il Sanguinario, il vampiro?!


E come poteva avere le stesse sembianze di James Marsters?!


Non riusciva a spiegarselo.


Decise di dormirci su: forse la mattina seguente si sarebbe svegliata e avrebbe scoperto che era stato tutto un sogno!


Si coricò e si addormentò all’istante.




La mattina dopo si svegliò, questa volta senza alcuna fatica.


Decise di prendere anche quella mattina il tram, in modo da poter tornare a casa a piedi: voleva ripassare da quel vicolo per vedere se il suo era stato solo un sogno, un bel sogno, o se Spike esisteva veramente.


Arrivò puntuale, e quella mattina, stranamente, il professor Parkinson non la prese in giro.


Così passò anche quella giornata di lezione, e anche se non aveva alcun motivo particolare per rimanere a scuola fino a tardi, inventò la scusa di dover fare ancora qualche ricerca.


Passò il suo tempo cercando informazioni su Spike il vampiro su Internet: sapeva praticamente tutto di lui, ma aggiornarsi non faceva mai male.


Finalmente arrivarono le sette, e uscì dalla scuola, dirigendosi verso casa.


Arrivò davanti al vialetto in cui la sera prima aveva incontrato, o così credeva, Spike.


Fece un lungo sospiro, e si scoprì stranamente calma: era perfettamente in grado di tenergli testa.


O almeno lo sperava!


Si inoltrò nel vicolo buio, e camminò tranquillamente, come se stesse facendo una semplice passeggiata.


All’improvviso sentì un fruscio, fin troppo rumoroso per trattarsi di qualcuno che non voleva farsi scoprire.


- Puoi anche uscire allo scoperto, Spike! Non mi spaventi più, mi spiace!-


Spike uscì da dietro l’angolo, con il suo solito sorriso strafottente e lo spolverino che si muoveva al vento.


- Ehi, sembri quasi un vampiro!-


- Già, ma non lo sono!- disse incrociando le braccia.


Spike rimase impietrito: quella ragazza aveva fatto quel movimento… così simile a Buffy…


- Peccato tu non sia un vampiro! Sai, avremmo potuto combattere! Ieri sera ho visto che ti sai muovere bene!- le propose riprendendosi da quel momento di sbigottimento.


Stranamente quella ragazza non sembrava avere paura di lui: chi poteva essere?


Sarah sorrise: cominciava a prendere confidenza con quella situazione.


In più era davanti a Spike, il suo sogno!


Forse lui aveva brutte intenzioni, in fondo era pur sempre un vampiro.


Ma pensava che da quando gli avevano ridato l’anima, non uccidesse più umani.


O forse gliel’avevano tolta di nuovo?!


- E perché non potremmo combattere?! Pensi non sia all’altezza?!-


- Tesoro, sono un vampiro!-


L’aveva chiamata tesoro, proprio come lei adorava!


Ma tenne a freno il suo entusiasmo.


- Ma dai?! Dici sul serio?! In effetti quelle zanne di ieri sera mi avevano suggerito una cosa del genere!- lo prese in giro Sarah.


- Bene! Come vuoi! Sei pronta?!- le chiese.


- Io sono nata pronta!- gli rispose sorridendo.


Stava cominciando a divertirsi.


Spike l’attaccò, ma lei schivò il colpo con grande maestria.


Lottarono per qualche minuto, e Spike rimase fortemente stupito dalla sua abilità e destrezza.


Guardare le puntate di Buffy le avevano fatto bene, e in più, almeno tre volte alla settimana andava in palestra ad allenarsi: adorava le arti marziali!


Poi con un rapido calcio, Sarah lo mandò a terra, e dopo aver afferrato un pezzo di legno, si mise a cavalcioni sopra di lui, puntandogli il paletto ad un centimetro nel punto in cui, più di cent’anni prima, batteva il suo cuore.


- Ehi, ehi, ehi! Buona piccola! Hai vinto! Ma butta via quel coso!-


Sarah non si mosse, ma sorrise.


- Il vampiro cattivo mi sta supplicando o sbaglio?!- domandò, ma si rialzò buttando da un lato il pezzo di legno.


Spike trasse un sospiro di cui non aveva effettivamente bisogno, poi si rialzò.


- Uff… accidenti me la sono vista brutta!-


- Tranquillo! Non sono una cacciatrice!-


- Però potresti esserlo…- rispose non facendo subito caso a ciò che Sarah aveva detto.


Poi si immobilizzò, voltendosi di scatto verso la ragazza.


- Come fai a sapere delle cacciatrici?!- chiese con gli occhi sbarrati.


- Oh, guarda com’è tardi! Scusa Spike, ma non posso restare! Ciao!- e si allontanò correndo.


- Ehi, aspetta!- le urlò dietro lui, ma non la rincorse.


Raggiunse ansimando la fermata del tram: se l’era vista proprio brutta.


Era riuscita ad evitare le spiegazioni, ma sapeva, anche se non sapeva bene perché, che prima o poi avrebbe dovuto rispondere a quella domanda che il vampiro le aveva posto.


Arrivò a casa che erano quasi le undici.


- Mamma, sono a casa!-


- Tesoro! Come mai sei tornata così tardi?!- le chiese, un po’ preoccupata.


Pensò attentamente a cosa rispondere: certo non poteva dirle che aveva appena combattuto contro un vampiro! Il vampiro dei suoi sogni!


- Hai ragione, mamma, ma sono dovuta rimanere a scuola! Anzi, probabilmente anche le prossime sere tornerò piuttosto tardi!- (lo so che non si rimane fino a così tardi all’università, ma dovevo trovare una scusa! NdCicci12)


- D’accordo tesoro, ma cerca di avvertirmi, altrimenti sto in pensiero!-


- Hai ragione, mamma, scusa!- le disse dandole un bacio.


Andò in camera sua, poi si diresse verso il bagno dove fece una bella doccia: il combattimento con Spike l’aveva sfinita.


Dopo la doccia si stese sul letto a riflettere: Spike esisteva veramente!


Non era stato un sogno!


Poi sorrise: ora sapeva anche che non aveva nessuna intenzione di ucciderla!


Anche perché l’avrebbe messo al tappeto con facilità come aveva fatto solo un’ora prima!


A meno che… ma non aveva voglia di pensarci!





Cap. 3 Un aiuto prezioso e una serata fantastica



La mattina seguente era sfinita, ma con tutta la sua buona volontà arrivò a scuola in tempo.


- Sarah, hai una pessima cera! Che ti succede hai fatto le ore piccole ieri sera?!- le chiese Monica facendole l’occhiolino.


Sarah non avrebbe raccontato a nessuno di Spike, anche perché nessuno le avrebbe creduto.


- Già, ma non nel modo in cui pensi tu! Ho studiato fino a tardi!- rispose sbadigliando.


Suonò la campanella, così andarono in classe.


Finalmente arrivò l’ora di pranzo, e fu mentre tentava di mangiare il suo panino al tonno che decise di voler rivedere Spike.


Così anche quel giorno rimase a scuola fino alle sette, per poi dirigersi verso casa, facendo la solita strada.


Finalmente arrivò nel vialetto delle sere precedenti, e sentì un fruscio.


Sarah sorrise.


- Spike, ti ho già detto che ormai non mi spaventi più!-


Ma quando si voltò, davanti a lei non c’era Spike, bensì una schiera di otto vampiri.


- Oh, oh! Non siete Spike!- disse cominciando a spaventarsi: combattere contro un vampiro era una cosa, ma contro ben otto, da sola, era un’altra!


- Ottimo spirito d’osservazione, dolcezza!- rispose uno di loro.


La circondarono, mentre Sarah si preparava a combattere.


Erano in troppi, ma non poteva fare altrimenti.


- Non vorrai combattere tutta sola contro 8 vampiri cattivi!-


- Bè, almeno ci provo!- rispose.


Ma i vampiri non fecero in tempo a muoversi, che una voce giunse dal tetto del palazzo sovrastante.


- Lasciatela stare! Quella è la mia preda!-


Sarah alzò gli occhi e vide Spike: non era mai stata così felice di vederlo!


Il non-morto saltò giù e si pose alle spalle di Sarah, schiena contro schiena.


- Hai bisogno di una mano?!-


- Spike?! Sai contare vero?!-


- Si, perché?!-


- Bene! Quanti vampiri ci sono?!-


- 8!- rispose.


- Perfetto! Allora perché mi chiedi se ho bisogno di una mano?! Mi sembra logico!- rispose.


Poi i vampiri partirono all’attacco.


Spike e Sarah tennero loro testa senza problemi, impalettandoli uno dopo l’altro.


Quando tutti furono cenere, Spike gettò via il paletto e si voltò verso Sarah.


- Ah, mi serviva proprio un po’ di movimento!- disse sorridendole.


Poi le guardò un po’ preoccupato la mano, in cui stringeva ancora il paletto.


Anche lei si guardò la mano, poi gettò via il pezzo di legno.


- Oh, scusa!-


- Tutto bene?!- le chiese Spike, sembrando realmente preoccupato.


- Si, direi di si! Accidenti, fino a l’altro ieri non ero nemmeno sicura che i vampiri esistessero veramente, e ora è diventata un’abitudine trovarli sulla mia strada e combattere contro di loro!- rispose guardando Spike.


- Potresti essere una cacciatrice!- disse Spike.


- No, non può essere! Io sono una ragazza normalissima! E poi non ho un Osservatore e non sono in gamba come Buff…- si fermò tappandosi la bocca con entrambe le mani, ma ormai era tutto inutile: Spike aveva sentito ciò che voleva.


Sarah stava per scappare, ma lui la fermò.


- E no, tesoro! Stasera non scappi!-


Sarah si fermò e si rassegnò.


- Ok, ho capito!- disse alzando le mani al cielo per far capire che si arrendeva.


- Credo che tu debba spiegarmi qualcosa!-


Sarah lo guardò un po’ delusa.


- Devo proprio?!-


Spike la fissò con finta severità.


- Ok, ok! Ho capito, ma dobbiamo proprio stare qui a parlare?!-


- Vieni, andiamo al Bronze!-


Sarah stava per seguirlo, ma poi si bloccò.


- Al Bronze?! Ma non è stato distrutto insieme a Sunnydale?!-


Aveva di nuovo parlato troppo, ma ormai ciò che era fatto era fatto.


- A quanto pare tu sai più di quello che mi vuoi far credere! Comunque, dal momento che sembra che tu sia a conoscenza di parecchie cose, il Bronze è stato riaperto qui a Los Angeles.-


- Ah!- rispose poi seguendolo.


Stavano per avviarsi, quando Sarah si fermò di nuovo.


- E ora che c’è?!- chiese spazientito Spike.


- A proposito di quello che hai detto quando sei arrivato… sulla preda…-


Spike rise divertito.


- Tranquilla, era per provare a spaventare quei vampiri! Non ho intenzione di morderti o cose del genere!-


- Oh, grazie! Mi hai sollevato il morale!-


Perfino nel modo di parlare quella ragazza assomigliava in un certo senso a Buffy.


Però contemporaneamente era completamente diversa.


Non parlarono per quasi tutto il tragitto, tranne quando lui le chiese se le dava fastidio se fumava, e lei aveva risposto di no.


Adorava il modo in cui si accendeva la sigaretta!


Poi finalmente arrivarono davanti al Bronze: era proprio come l’aveva immaginato!


Entrarono: il posto era davvero affollatissimo!


- Accidenti quanta gente!- esclamò Sarah


- Siamo a Los Angeles, dolcezza!- le rispose Spike.


Le faceva venire i brividi quando la chiamava così, ma le piaceva da matti.


Si sedettero ad un tavolo, ed ordinarono da bere.


- Un bourbon!- ordinò Spike alla cameriera.


- Due grazie!- lo corresse Sarah.


Spike la guardò un po’ contrariato.


- Ehi, pensi che non possa bere alcolici?! Ho 21 anni sai!- gli disse sfidandolo con lo sguardo.


La cameriera si allontanò con le ordinazioni, e Sarah si voltò nella direzione del palco, sul quale suonava un gruppo Rock.


Spike non le chiese nulla, finché non arrivarono i loro bourbon.


- Allora, credo sia venuto il momento delle spiegazioni!- disse il vampiro a Sarah.


Lei per un momento si perse in quegli occhi così azzurri e profondi, poi si ridestò.


- Sì, credo di sì… ma alla fine non c’è molto da dire! So tutto di te, di Buffy, delle sue imprese e della Scooby Gang!- gli disse tranquillamente.


- E posso sapere come le sai?!- le chiese.


- No!! Non posso dirtelo… mi dispiace!- rispose, realmente dispiaciuta.


- Cosa?! E perché no?!- chiese Spike curioso.


- Perché no! Mi spiace Spike, ma davvero non posso rivelarti come so queste cose. Accontentati di sapere che le so!- rispose bevendo un sorso della sua bevanda, facendo capire all’altro che la discussione era chiusa.


Non aveva intenzione di spiegargli che lo vedeva tutti i giorni in Tv, sarebbe stato troppo perfino per uno come lui.


- Ok, come vuoi! Quindi… sai tutto! … ma tutto tutto?!-


- Tutto tutto!-


Spike la guardò non ancora del tutto convinto.


Lei se ne accorse.


- Non ne sei convinto?! Ok, allora… vediamo, da dove posso cominciare… dunque prima che ti chiamassi Spike, eri William il Sanguinario. Sei stato vampirizzato da Drusilla nel 1880, che a sua volta è stata trasformata nel 1860 da Angel, a sua volta diventato vampiro per mano, anzi per zanne sarebbe meglio dire, di Darla nel 1753, da cui ha avuto un bambino, Connor… poi lei è morta, ma è tornata in vita e Dru è diventata la sua nuova sire… ti basta o devo andare avanti?!-


Spike la guardò stupefatto di quanto sapesse del suo passato.


- E sai tutto anche di…- le chiese Spike, lasciando a metà la frase.


- Di Buffy?! Certo! È la cacciatrice, o meglio era, dal momento che da quando ha sconfitto il Primo non c’è più tanto da combattere, il suo grande amore è stato Angel, è stata anche con te, ma ti ha solo usato…- poi si interruppe, vedendo la tristezza sul volto del vampiro.


- Scusa! Mi sono lasciata trasportare… non volevo…- disse abbassando lo sguardo dispiaciuta e imbarazzata.


- Non preoccuparti, in fondo hai detto la verità!- le disse sorridendo.


Sarah guardò quegli occhi così azzurri, che in quel momento erano così tristi: non avrebbe dovuto ridestare in lui quei ricordi, ma l’aveva fatto senza pensarci.


Forse non aveva ancora del tutto dimenticato Buffy.


- E poi in fondo è il passato! Buffy è andata per la sua strada e io per la mia!-


La ragazza lo guardò in volto e capì all’istante che ciò che il vampiro aveva detto era la verità.


- Bè, dal momento che non posso raccontarti niente del mio passato perché sembra che tu sappia già tutto… raccontami qualcosa di te!- le disse sorseggiando il suo bourbon.


Sarah non avrebbe mai pensato che sarebbe riuscita ad avere una conversazione simile con un vampiro: anzi a dire la verità fino a qualche giorno prima non avrebbe mai pensato di avere una conversazione con un vampiro!


Così gli raccontò un po’ della sua vita, anche se non aveva molto da dire.


- Poi che altro dire…Mmmh… Ah! Adoro le storie sui vampiri!- esclamò alla fine.


- La cosa non mi stupisce affatto!-


Sarah gli sorrise: quella ragazza aveva davvero un sorriso bellissimo, e due occhi fantastici.


Così rimasero ancora un po’ seduti al tavolo del Bronze a chiacchierare.


Poi Sarah guardò l’orologio e si rese conto che era quasi mezzanotte.


- Accidenti è mezzanotte! Mia madre avrà già chiamato la polizia di tutto lo stato! Se non addirittura l’FBI! - esclamò scattando in piedi.


Anche Spike si alzò.


- Vieni ho la macchina non molto lontano da qua! Ti accompagno!- le disse.


Uscirono dal locale e si diressero verso il cimitero, non molto distante, davanti al quale era parcheggiata la De Soto nera del biondo.


Il vampiro indugiò davanti alla portiera del passeggero, guardando Sarah, indeciso se aprirgliela oppure no.


-Rilassati! Non ti prenderò in giro per i tuoi modi da gentiluomo dell’800!- gli disse, sorridendo.


Spike la guardò come se avesse appena visto un fantasma. Sembrava che quella ragazza sapesse ogni minimo particolare della sua vita e non-vita.


Le aprì la portiera per farla salire, poi si mise al posto di guida e partì a gran velocità.


A Sarah piaceva sentire il vento tra i capelli, mentre correva sulla De Soto decappottabile a fianco di quel vampiro così sexy.


L’auto, dopo un’emozionante corsa, si arrestò davanti alla casa della ragazza.


- Grazie mille Spike! Senza di te, chissà a che ora sarei arrivata a casa!- gli disse con un sorriso raggiante.


- È stato un piacere, piccola!- le rispose sorridendo a sua volta.


Sarah tentennò qualche secondo, poi si avvicinò al vampiro e gli posò un lieve bacio sulla guancia.


- Buonanotte!- disse scendendo dalla macchina, e dirigendosi verso il vialetto per poi entrare in casa.


Spike rimase immobile, ancora paralizzato da quel gesto compiuto da quella ragazza, che non si sarebbe mai aspettato.


Poi sorrise, mise i moto e partì a tutta velocità scomparendo nella notte.


Sarah inventò un scusa per spiegare alla madre il motivo del suo ritardo, e la avvisò che anche le sere seguenti sarebbe rientrata piuttosto tardi: voleva rivedere Spike e non ci avrebbe rinunciato.


Salì in camere sua e sfinita si buttò sul letto.


Si addormentò subito, con il sorriso sulle labbra.






Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie!)




Anche il giorno seguente Sarah aveva il pomeriggio a scuola, ma il pensiero che quella sera avrebbe rivisto Spike, non le fece pesare le lunghe ore di lezioni.


Finalmente arrivarono le sette e uscì da scuola insieme alle sue amiche.


Si stavano dirigendo verso il cancello, quando una delle sue compagne esclamò:- Ehi, chi è quel fusto laggiù?!?!-


Sarah si voltò e rimase impietrita quando riconobbe in quel ragazzo… Spike!


- È… è un mio amico!- rispose arrossendo.


Tutte si voltarono a bocca aperta.


Monica fu la prima a riprendersi.


- Si, si! Amico!!-


- Dico sul serio! Ciao ragazze! Ci vediamo domani!- e si allontanò dal gruppetto, avvicinandosi al vampiro.


- Spike?! Cosa ci fai qui?! E soprattutto come hai fatto a trovarmi?!- gli chiese raggiungendolo.


- Semplicemente ho letto il nome della tua università sulla tua borsa!-


- Wow! Sei un bravo investigatore! Potresti entrare nel gruppo di Angel!-


- Piuttosto il paletto!- le disse, quasi terrorizzato dall’idea.


- Per quanto riguarda il motivo per cui sono qui… bè, ho pensato di farti risparmiare un po’ di strada!-


Sarah sollevò il sopracciglio.


- E perché scusa?!-


- Perché sapevo che mi saresti venuta a cercare!- le rispose sogghignando e portando il suo viso a pochi centimetri da quello della ragazza.


- A si?! E cosa ti fa pensare che ti sarei venuta a cercare?!- chiese allontanandosi un po’ da lui imbarazzata.


- Intuito da vampiro!-


Risero entrambi, poi si diressero verso il Bronze.


Rimasero all’interno del locale per circa un’ora, poi, dal momento che cominciava a diventare piuttosto affollato, uscirono per fare una passeggiata.


- Accidenti! È un casino pazzesco lì dentro!-


- Il Bronze è il locale più frequentato di Los Angeles!-


- Già! Chissà come mai non lo avevo mai sentito prima di incontrarti!-


- Perché non sei pratica come me!- le disse sorridendo.


- Ma piantala!- ribatté spingendolo scherzosamente.


Arrivarono al cimitero e vi entrarono: vide parecchie cripte, e Sarah si chiese se una di quelle era la dimora di Spike.


Giunsero ad un muretto non molto alto e vi si sedettero sopra a chiacchierare.


All’improvviso Sarah si voltò, credendo di aver visto un movimento in mezzo alle lapidi.


- Che succede?!- le chiese curioso Spike.


- No niente! Mi sembrava di aver sentito un fruscio! Forse un possibile vampiro! Ma credo di essere diventata piuttosto paranoica ultimamente!- gli rispose scuotendo i lunghi capelli biondi.


Spike si mise a ridere.


- Perché ridi?!-


- Perché hai le paranoie da cacciatrice!-


- Ancora con questa storia?! Ma hai la fissa?! Non sono la cacciatrice, e non lo sarò mai!-


- E perché no?! Sarebbe troppo impegnativo?!- le chiese Spike con un tono di sfida.


- No, sarebbe troppo strano! E poi quando Willow ha fatto quell’incantesimo per dare forza a tutte le potenziali cacciatrici, io non ho avvertito assolutamente nulla!- rispose mettendosi un ciuffo dietro un orecchio.


Spike non ci aveva ancora fatto l’abitudine del fatto che Sarah sapesse tutto delle missioni della vecchia cacciatrice e perciò rimase stupito quando la ragazza gli ricordò il momento in cui aveva combattuto insieme a Buffy contro il Primo.


Rimase a lungo ad osservare i suoi splendidi occhi e i suoi capelli così soffici.


- E poi non ci guadagnerei ad essere una cacciatrice!-


Spike si riprese dalle sue fantasticherie.


- E perché?!- le chiese.


- Bè, con quello che hai fatto a due delle cacciatrici precedenti a Buffy! Le hai uccise!-


- Si, ma ero ancora malvagio! Ora sono cambiato!- le rispose serio.


- Si lo so!-


Rimasero un po’ in silenzio, poi fu Sarah a parlare per prima.


- Però chissà se fossi davvero una cacciatrice se farei la fine delle prime due o della terza…- disse ad occhi bassi la ragazza.


Poi senza aspettare la risposta del vampiro, scese dal muretto.


Spike, senza pensarci a lungo, scese a sua volta, prese Sarah per le spalle e la fece voltare con dolcezza, ma al tempo stesso con impazienza.


- Questo potresti scoprirlo anche subito!- le disse in un sussurro a pochi centimetri dal suo viso.


Poi senza aspettare che la ragazza reagisse, la baciò.


Sarah rimase immobile, poi quando si rese conto che quello che stava succedendo non era un sogno, ricambiò il bacio, con tutta la passione che aveva in corpo.


Quando si staccarono erano entrambi senza respiro, anche Spike che non ne aveva bisogno, aveva il fiato corto.


Entrambi si persero negli occhi azzurri dell’altro, poi Spike le prese la mano e la guidò attraverso il cimitero.


Giunsero davanti ad una cripta, e Spike aprì la pesante porta per far entrare Sarah.


Lei rimase un po’ stupita nel vedere che assomigliava tantissimo alla cripta che aveva a Sunnydale, ma non fece in tempo a dire nulla che il vampiro si diresse nella parte inferiore, senza lasciare la mano della ragazza.


Qui si trovava il letto, sul quale Spike, dopo essersi tolto lo spolverino, face distendere Sarah, e continuando a baciarla, si pose sopra di lei.


Le tolse la maglia mentre lei faceva lo stesso con lui.


Presto si trovarono distesi sul letto completamente nudi: stranamente Sarah non si sentì imbarazzata, cosa che le capitava spesso ogni volta che andava a letto con un ragazzo.


Spike scese lungo il collo della ragazza fino ad arrivare ai suoi seni.


La graffiò con i denti, tanto da farle uscire qualche goccia di sangue che leccò via.


Sarah se ne accorse, ma non lo fermò: in quel momento, tra le braccia del suo vampiro, sentiva che si sarebbe anche lasciata mordere se lui avesse voluto.


Ma non lo fece, mentre lui continuava a baciarla.

Sarah gemette quando Spike le mordicchiò il collo.


Le rubò nuovamente le labbra in un bacio pieno di voglia e di desiderio.


Sarah non fece in tempo a chiedergli niente, che subito divennero una cosa sola.


Spike cominciò a muoversi avanti e indietro, mentre continuava a baciarla.


Il ritmo era costante e presto raggiunsero entrambi il massimo del piacere.


Quando tutto fu finito, Spike ricadde su di lei.


Si stese accanto a Sarah, mentre quest’ultima cercava di riprendersi.


Dopo pochi minuti, quando entrambi si furono ripresi, Spike mise un braccio intorno alle spalle della ragazza, stringendola a se: lei gli appoggiò la testa sul petto muscoloso.


- Allora… sei pentita?!- le chiese, quando il “respiro” fu di nuovo regolare.


- Assolutamente no! Se potessi tornare indietro lo rifarei, eccome!- gli rispose sorridendo.


Lui la baciò di nuovo con lo stesso desiderio che aveva poco prima.


- Ora devo proprio andare!- esclamò baciandolo ancora per poi alzarsi e vestirsi, prima di ricaderci una seconda volta.


Notò che anche lui si era alzato e aveva cominciato a raccogliere i vestiti.


- Cosa fai?!-


- Ti accompagno! Non penserai che ti faccia andare da sola!- le rispose mentre si rimetteva la maglia.


Sarah rimase incantata da quegli addominali così scolpiti, e se fosse stato per lei non sarebbe più tornata a casa.


- Hai paura che non possa cavarmela?! Ti ricordo che ho messo al tappeto il temibile William il Sanguinario!- disse prendendolo in giro.


- Già, ma non si può mai sapere!- ribatté raggiungendola e iniziando a farle il solletico per punirla di ciò che aveva detto.


Poi si baciarono, e in quel bacio Sarah riconobbe quello che si diceva appartenere a qualcuno: Spike l’aveva fatta sua, e non poteva essere di nessun altro.


Uscirono nelle notte fresca e si diressero verso casa di lei, mano nella mano.


Quando la raggiunsero, Spike l’accompagnò fino alla porta.


- Allora ci vediamo domani! Posso venirti a prendere all’università?!-


- Certo!- rispose lei, baciandolo per prima.


- Buonanotte, tesoro!- la salutò.


- Buonanotte!- si dettero un ultimo bacio poi lei entrò in casa.


Salì di corsa in camera sua e si affacciò alla finestra per dare l’ultimo saluto al suo vampiro.


Lui la salutò con la mano, poi Sarah chiuse le finestre.


Anche se non si videro, entrambi fecero un sorriso raggiante, capendo all’istante che la loro sarebbe stata una storia importante.








Cap. 5 Litigi e gelosia


La mattina dopo Sarah si svegliò con il sorriso sulle labbra al ricordo di ciò che era successo la sera precedente.

Mentre andava all’università in tram rifletté: se tutte le sere sarebbe uscita con Spike la mattina non sarebbe più riuscita ad alzarsi per andare a scuola.

Fu così che decise che nei giorni seguenti avrebbe seguito soprattutto lezioni pomeridiane e serali.

Quando alla sera uscì dalla porta dell’università, vide subito il suo Spike appoggiato al muro non molto lontano.

- Ciao ragazze!- salutò con il sorriso stampato in faccia.

- Ehi! È ancora il tipo di ieri! È successo qualcosa?!- le chiese Monica.

Sarah non rispose, limitandosi a sorridere, per poi avvicinarsi a Spike.

- Ciao!-

- Ciao piccola!- la salutò baciandola con trasporto.

Mentre i due si dirigevano verso l’uscita, Sarah si voltò verso le sue compagne, e vide lo stupore dipinto sui loro volti.

Si diressero come al solito verso il Bronze.

Quando lo raggiunsero vi entrarono e come sempre era affollatissimo.

Si sedettero ad un tavolo ed ordinarono da bere.

Rimasero lì a chiacchierare e ad ascoltare la musica, baciandosi ogni tanto: si sentivano proprio come un coppia di adolescenti!

Erano nel locale da circa un’ora quando ad un certo punto udirono una voce che Sarah non avrebbe mai voluto udire.

- Spikey! Cosa ci fai qui?!-

Sarah alzò gli occhi al cielo.

- Oh, no! Harmony!- esclamò la ragazza ancora prima di voltarsi.

I due ragazzi si voltarono e davanti a loro trovarono una vampira dai lunghi capelli biondi, vestita con un completino molto sexy nero, come piaceva a Spike, pensò Sarah.

- Harm! Cosa ci fai qui?!- le chiese Spike con un sorriso.

- Facevo un giro quando ti ho visto seduto a questo tavolo e ho pensato “Dai, vado a salutare il mio Spikey!”- rispose con un sorriso raggiante.

Sarah si sentì all’improvviso il terzo incomodo, ma non aveva intenzione di lasciare campo libero alla vampiressa.

- Il tuo cosa, scusa?!- le chiese facendo notare che c’era anche lei.

Harmony la guardò con un’aria un po’ disgustata, mentre Spike sorrideva, contento del fatto che Sarah fosse gelosa.

- E tu chi saresti?! Non sei un vampiro!- osservò Harmony.

- Brava! Ottimo spirito d’osservazione, cara! Ma sono pericolosa proprio come se lo fossi!- le rispose, facendole capire che Spike era territorio privato.

Spike la calmò posando una mano su quella della ragazza.

- Harm, lei è Sarah! Sarah… bè, non credo di dovertela presentare!- fece le presentazioni il vampiro.

- No per niente!- disse continuando a squadrare la vampiressa con aria di sfida, ma rimanendo comunque delusa quando Spike non la presentò come la sua ragazza.

Poi Harmony distolse lo sguardo da lei non curante, per rivolgersi a Spike.

- Spikey, viene a ballare con me?!- gli chiese prendendolo per un braccio, facendolo suonare soprattutto come un ordine.

Sarah si stava già voltando capendo che Spike sarebbe andato con lei, ma lui si divincolò dalla presa della bionda e le prese la mano.

- No Harm! Mi dispiace, ma ora sono con la mia ragazza! Forse un’altra volta!- e si girò dandole le spalle.

Sarah trattenne un sorriso mentre la vampiressa se ne andava indignata.

- Davvero credevi che ti avrei abbandonata qui da sola per andare con lei?!- chiese il vampiro avvicinandosi all’orecchio della ragazza con fare sensuale.

- Lo ammetto! Per un momento l’ho pensato!- rispose lei sorridendo.

- Non lo pensare nemmeno!- le disse per poi baciarla.

Anche quella sera finirono nella cripta di Spike a fare l’amore, poi lui la riaccompagnò a casa.

Quando si sdraiò sul letto, Sarah si addormentò nuovamente con il sorriso sulle labbra, pensando alla delusione di Harmony.


La mattina seguente Sarah poté finalmente riposare fino a tardi, dal momento che quel giorno avrebbe seguito le lezioni della sera.

Si trovava a casa da sola, perché sua madre era uscita a fare compere, ed era in camera sua quando sentì suonare la porta.

- Arrivo!- gridò per evitare che il visitatore continuasse a suonare ininterrottamente.

Quando finalmente aprì la porta, davanti a lei si stagliava la figura del suo vampiro: bellissimo in tutta la sua altezza, i suoi bellissimi occhi erano coperti da un paio di Ray-Ban neri.

- Ciao tesoro! Allora avevo ragione che stamattina saresti rimasta a casa! Ma non hai scuola?!- le chiese avvicinandosi per baciarla, togliendosi gli occhiali.

- No, oggi seguo le lezioni serali!- rispose baciandolo a sua volta per poi osservargli la mano.

- Dove l’hai presa?!- chiese Sarah a Spike quando si fu staccato dalle sue labbra, indicando la sua mano con un cenno del capo.

- Dove ho preso cosa?!- le chiese.

- La Gemma di Amarra!- rispose, quasi stupita dalla domanda.

Spike sollevò la mano in cui, nell’anulare, era infilata la gemma che permetteva al vampiro di girare liberamente sotto il sole mattutino, senza finire arrosto.

- Ah, questa?! Allora la conosci! In effetti mi stavo chiedendo come mai non fossi stupita di vedermi in pieno giorno! Non ti posso nascondere niente, eh!- le rispose abbassandosi di nuovo per rubarle un altro bacio.

- Non hai risposto alla mia domanda!- chiese la ragazza impaziente staccandosi dalle labbra del compagno.

- Me l’ha regalata Angel! Dal momento che lui lavora solo la notte, l’ha data a me pensando che potesse servirmi di più!- rispose stupito dall’insistenza della compagna.

- Te l’ha regalata?!- chiese, non del tutto convinta Sarah.

- Si, regalata! Perché pensi che non sia all’altezza di tenerla?! Pensi che Angel non si fidi di me a tal punto da non affidarmi la gemma?!- disse Spike cominciando a spazientirsi.

Sarah non rispose subito, dubitando delle parole del vampiro.

- Mi sembra strano che Angel te l’abbia regalata di sua spontanea volontà…- rispose cercando di fare l’indifferente.

Ma Spike si adirò per questa sua indignazione.

- Cavolo! Possibile che neanche tu ti fidi di me?! Cosa diavolo devo fare per convincere anche te che non sono più quello di una volta!- la attaccò arrabbiato dando un calcio ad una sedia.

- Dannazione!- imprecò il vampiro appoggiandosi al muro con la fronte.

Sarah si era un po’ spaventata per la reazione di Spike, ma poi capì che per lui era difficile convivere con la personalità che aveva una volta e con i sensi di colpa: doveva fidarsi di lui.

La ragazza si avvicinò al compagno abbracciandolo da dietro.

- Hai ragione! Scusa Spike, non volevo dubitare di te! So che sei cambiato! L’ho sempre saputo!- gli disse cercando di farsi perdonare.

Spike si voltò e l’abbracciò fortissimo, come non aveva mai fatto prima.

- Io voglio solo che ti fidi di me! Nient’altro!- le disse accarezzandole i capelli e fissando i suoi occhi in quelli azzurri di lei.

- Mi fido di te, Spike!- rispose perdendosi nei suoi occhi blu.

Poi si baciarono, capendo così che il loro piccolo litigio era perdonato.

- Che sciocca! Ti ho lasciato qui fuori!- disse dirigendosi verso la porta per poi entrare.

Quando vide che Spike non la seguiva si voltò a guardarlo.

- Bè, che fai?! Lo so benissimo che con la Gemma al dito non hai bisogno dell’invito!… Ehi, ho fatto la rima!-

Spike non si mosse e rimase a guardarla con un sorriso smagliante.

- Bè, si può sapere cosa stai facendo?!- gli chiese la ragazza mettendosi le mani sui fianchi.

- Guardavo quanto sei bella!- le disse sorridendole.

- Dai smettila di fare lo scemo!- lo rimproverò scherzosamente, per poi tirarlo per un braccio facendolo entrare.

Sarah si diresse direttamente in camera sua, e si sedette sul letto, seguita subito dopo da Spike.

Non si dissero niente, semplicemente lui la baciò, facendo trapelare quel desiderio che aveva avvertito in lui le sere precedenti.

Spike la fece coricare per poi stendersi sopra di lei, e senza essere ostacolato le sfilò la maglia: a Sarah piaceva sentirsi così desiderata, per questo, quando il vampiro tentò di toglierle i panatoli, lei lo fermò per prolungare le loro voglie.

Alla fine si trovarono entrambi completamente nudi, e dopo i loro giochetti erotici, lui la penetrò, con dolcezza, a cominciò a muoversi, procurando piacere alla compagna.

Poi entrambi vennero: per Sarah fare l’amore con un vampiro, con il suo vampiro, era molto più appagante che farlo con un uomo normale.

Se lei e Spike si fossero lasciati non si sarebbe più riabituata a fare sesso con un mortale.

Poi improvvisamente senza preavviso, mentre raggiungevano entrambi l’apice del piacere, Spike si trasformò e affondò i suoi canini nella carne fresca di Sarah, succhiando il caldo sangue che le scorreva nelle vene.

Sarah fu colta di sorpresa, ma non lo fermò, e lasciò che il caldo fluido scorresse nella bocca del suo amato vampiro.

La ragazza sentì che le forze piano piano cominciavano a venirle meno, così Spike si staccò e con i denti si morse il polso, per poi avvicinarlo alla bocca dell’amata, che bevve avidamente il fluido dal sapore metallico.

Quando il vampiro staccò gentilmente la compagna, lei, anche se non sapeva bene come fosse possibile, si senti di nuovo in forze, anche se era ancora un po’ debole.

Spike si leccò la ferita, poi si stese accanto a lei la prese fra le sue braccia.

- Scusami, non volevo morderti! È stato più forte di me!- le disse scusandosi.

- Non ti scusare! Mi è piaciuto tantissimo!- gli disse baciandolo e mettendosi sopra di lui.

- Dici sul serio?!- le chiese quasi incredulo.

- Mh, mh!- gli rispose annuendo.

Spike “sospirò” poi guardò il soffitto.

- Che c’è?!-

- Sai, tesoro, sono sempre più convinto che tu sia una cacciatrice!- le disse guardandola.

- Mmmh! Ancora questa storia?!- esclamò rotolando al suo fianco per poi voltarsi dall’altra parte.

- Non ti arrabbiare! Dico solo che è un mia sensazione!- disse avvicinandosi a lei e baciandole il collo nel punto in cui lui l’aveva fatta sua definitivamente.

- Lo so! Ma non so se ne sarei felice! Insomma, probabilmente fino all’altro ieri se me l’avessero chiesto così per gioco, sarebbe stato il mio più grande sogno, ma ora che in un certo senso so cosa significa combattere i vampiri… non sono sicura che ne sarei all’altezza!-

- Sono sicuro che saresti bravissima!- la rassicurò continuando a baciarle il collo.

Poi lei si voltò per rubargli le labbra in un bacio: aveva bisogno di essere rassicurata, e Spike con quel bacio ci riuscì alla perfezione.

Quando si staccarono, il vampiro si voltò verso il suo spolverino che giaceva a terra e prese il pacchetto di sigarette.

Se ne accese una, in quel modo che lei adorava.

Poi Sarah non resistette: prese la sigaretta dalla bocca di Spike a trasse una lunga boccata di fumo.

Spike restò a guardarla, quasi shockato da quel gesto.

- Pensi di essere l’unico ad avere dei vizi?!- gli chiese ridendo e restituendogli la sigaretta.

- No, ma a me non fa male, a te si! E da quando fumi?!-

- Da quando avevo 13 anni?!-

A Spike andò di traverso il fumo che stava aspirando.

- 13 anni?! Ma sei matta?!- le disse tossendo.

- Senti chi parla! Uno che fuma da 150 anni! Comunque stai tranquillo, sono anni che non lo faccio… solo ogni tanto, se mi capita l’occasione!-

- Bè, continua a non farlo! Te lo dico con il cuor… con amore!- le disse.

Sarah rise per il fatto che stava per dire “con il cuore”.

- Sarà meglio che tu vada! Fra un po’ torna mia madre e se ti trova qui non sarà molto contenta!-

Si alzarono e si rivestirono.

Sarah sorrise.

- Mi sento osservata!- disse voltandosi verso il vampiro che era immobile a guardarla con solo i jeans addosso.

- Non posso guardare il mio amore in tutto il suo splendore?!- le chiese attraversando il letto per baciarla.

- Dai, adesso basta, o non usciamo più da questa stanza!-

- Per me andrebbe benissimo!- fece Spike cercando di baciarla ancora.

- Piantala e muoviti!- rispose lei respingendolo, uscendo dalla camera e scendendo le scale.

Dopo pochi minuti lui la raggiunse e la prese da dietro per i fianchi e annusando il buonissimo profumo dei suoi capelli.

Lei si voltò e lo baciò, mentre si dirigeva verso la porta portando con se Spike.

- Ciao Spike!-

- Ciao tesoro! Ci vediamo stasera! Ti vengo a prendere all’università, ok?!-

- Ok! Ciao amore!-

Spike fu felicissimo che lei l’avesse chiamato così e le dette un ultimo saluto prima che lei chiudesse la porta.

Accidenti, gli stava capitando ancora!

E se lei fosse stata veramente la nuova cacciatrice, sarebbe stata la seconda che non avrebbe fatto la fine delle prime due, ma quella della terza!






Cap. 6 Lotte e chiarimenti


Anche quella sera Spike si fece trovare puntuale fuori dal cancello e Sarah lo raggiunse suscitando ancora una volta lo stupore e l’invidia delle compagne.

Quella sera, però non indossava la gemma.

- Per uscire con la mia ragazza non ne ho bisogno! Non mi serve la forza per tenerla con me!- le spiegò dandole piccoli baci tra una parola e l’altra.

Come le sere precedenti raggiunsero il Bronze, e dopo un’ora circa, Spike la prese per mano e la condusse al cimitero.

- Il cimitero?! Wow, che posto romantico!- esclamò Sarah con sarcasmo.

Spike le fece il solletico.

- Ti ricordo che è stato il posto in cui ci siamo baciati la prima volta!- disse fermandosi per baciarla.

- Hai ragione! Sono sicura che lo ricorderò per sempre! È un posto originale!- rispose ridendo e ricambiando il bacio.

Poi finalmente giunsero in uno spiazzo con poche lapidi, completamente al buio.

Spike si sedette appoggiando la schiena contro una di esse e facendo accomodare Sarah tra le sue gambe.

- Perché mi hai portata qui?!- chiese lei al compagno.

- Guarda!- disse lui indicando il cielo.

Sarah guardò in alto e rimase folgorata dallo splendido spettacolo che le si presentò davanti: milioni di stelle sparse per tutto il firmamento erano le uniche cose che si vedevano, grazie alla lontananza delle luci della città.

- Amore, qui è bellissimo!- commentò Sarah.

- Già! Ci vengo ogni tanto quando ho bisogno di pensare!-

- Perché?! Anche tu pensi?!- disse prendendolo in giro la ragazza.

Spike le diede un pizzicotto senza togliere gli occhi dal cielo.

- Si! E ci sono venuto anche recentemente! Per riordinare le idee, e per capire fino in fondo i miei sentimenti!- le disse stringendole la mano.

Sarah lo guardò negli occhi.

- E, sai… sono arrivato ad una conclusione!-

- A si?! E quale?!- gli chiese con i suoi grandi occhi azzurri.

Per la prima volta da quando erano arrivati, Spike distolse lo sguardo dal cielo per posarlo su quello dalle sua amata.

- Che ti amo!-

Presa alla sprovvista, lo guardando nel profondo sei suoi occhi e capì che era sincero.

- Anche io ti amo!- disse, dopo solo pochi secondi di riflessione.

Si baciarono come due persone che si amano sul serio, poi Spike la prese per mano e si diressero verso la sua cripta, dove fecero l’amore una, due, tre forse anche quattro volte: i vampiri hanno un periodo refrattario pari a zero!

Quando entrambi furono pienamente appagati si distesero sfiniti uno accanto all’altro.

Dopo pochi minuti, quando Sarah si voltò, vide che il vampiro si era addormentato.

Così decise di tornare a casa da sola: si rivestì e, dopo aver posato un leggero bacio sulla guancia del biondo, uscì dalla cripta senza fare rumore.

Si stava avviando verso casa quando, sulla via principale, sentì una voce conosciuta alle sue spalle.

- Allora, ti sei divertita?!-

Sarah si voltò.

- Harmony!!-


- Già! Sono io! Ci si ritrova, carina! – le disse ghignando. - Volevo dirti 3 semplici parole: divertiti finchè puoi! Spikey tornerà ad essere mio!-

- Guarda che non è mai stato tuo! Sei solo un scopata facile, niente di più!- rispose Sarah cercando di tenerle testa.

- Perché tu invece credi di essere l’amore della sua vita?! L’unica donna per lui è stata Drusilla, e quella Cacciatrice, forse… aspetta, aspetta, aspetta!! Non penserai davvero di prendere il posto della Cacciatrice! È ridicolo! Sei un’illusa!- disse scoppiando a ridere.

Sarah non reagì subito, ma poi decise di rispondere.

- Spike ha detto che mi ama!-

- Oh, Spike ne dice di cose! Ma era solo per tenersi stretta un bella scopata!-

Sarah fu ferita da quelle parole, ma non volle mollare.

- Di sicuro non mi considera una puttanella da quattro soldi, come sei sempre stata tu!-

Questa volta era stata Sarah a colpire duro, tanto che Harmony si infuriò e l’attaccò.

La ragazza schivò tutti gli attacchi della vampiressa, rispondendo con grande abilità.

Finalmente riuscì a scaraventare a terra Harmony con un potente calcio.

- Ti muovi bene!- disse asciugandosi il labbro sanguinante.- Ma ora non te la caverai tanto facilmente!- e l’attaccò di nuovo.

Questa volta fu Sarah a finire a terra, e con sua sfortuna cadde su un pezzo di vetro che le procurò un profondo graffio sul braccio.

La ragazza rimase a terra dolorante, per poi rialzarsi e ripartire alla carica e buttando a terra la vampiressa.

Harmony urlò per il dolore, ma si rialzò.

- Per adesso hai vinto! Ma non pensare che sia finita! Goditi Spike, finchè puoi! Tornerò a riprendermelo!- e corse via, lasciando Sarah in mezzo alla strada ansimante.

Tornò a casa e dopo essersi assicurata che la madre dormisse, si chiuse in camera sua dove si disinfettò la ferita: se essere una cacciatrice significava tornare a casa tutte le sere in quelle condizioni, sperava con tutto il cuore di non essere la prescelta.

Dopo essersi fasciata il braccio andò a letto e a fatica si addormentò, ripensando alle parole di Harmony.


La mattina seguente Sarah si svegliò piuttosto presto, a causa del dolore al braccio, nonostante anche quel giorno avesse deciso di frequentare le lezioni pomeridiane.

Dopo il brusco risveglio non riuscì più a riaddormentarsi, così si vestì e andò a fare una passeggiata per riordinare le idee.

L’aria fresca mattutina le soffiò tra i biondi capelli, facendoli agitare lievemente al vanto.

Cominciò a camminare per la città, senza una meta precisa, ripensando alle parole di Harmony.

Sarah sapeva che aveva ragione: non avrebbe mai potuto riempire il vuoto che Buffy aveva lasciato in Spike, e non avrebbe potuto neanche prendere il suo posto!

E non era certo quello che voleva.

O forse si?! Forse era proprio ciò che desiderava inconsciamente: prendere il posto della Cacciatrice, in tutto e per tutto.

E Spike?!

Anche lui pensava a lei come una sostituta per Buffy?!

Significava che quando stava con lei in realtà pensava alla Cacciatrice che aveva salvato il mondo, come aveva sempre fatto con Harmony?!

Allora perché le aveva detto che l’amava, se non era vero?! Anche in quel momento pensava di parlare con Buffy?!

Sarah aveva milioni di domande per testa, ma non sapeva rispondere a nessuna di queste.

Si fermò ad una terrazza ad osservare l’alba: ripensò alla sera precedente, quando il vampiro le aveva detto quelle parole, due semplici parole, che l’avevano fatta arrivare in paradiso.

E mentre lo guardava negli occhi aveva letto che diceva la verità, che era sincero.

Ma forse Sarah aveva frainteso tutto.

Tornò a casa con passo lento, e quando rientrò trovò sua madre già in piedi a preparare la colazione.

Anche quella mattina la madre uscì, così Sarah rimase in casa da sola.

Dopo circa un’ora suonarono alla porta.

Sarah sapeva che era Spike, se lo sentiva fin dentro le viscere: una parte di lei non aveva voglia di vederlo, ma l’altra non vedeva l’ora di incontrarlo, per poter trovare quelle risposte che tanto voleva.

Quando aprì la porta Spike era lì davanti a lei, in tutto il suo splendore e il pensiero che avrebbe potuto perderlo, fece tremare le gambe alla ragazza.

- Ciao tesoro!- la salutò affettuosamente Spike baciandola con passione.

Ma quando toccò le sue labbra, il vampiro capì all’istante che qualcosa non andava.

- Ehi piccola, che ti succede?!- le chiese cingendole le spalle con un braccio.

- Ahi!- gemette la ragazza, tenendosi il braccio ferito.

- Ehi, cos’hai?!- la soccorse preoccupato Spike.

Sarah non avrebbe voluto mostrargli la ferita, ma ormai era inevitabile.

Il vampiro le sollevò la manica, scoprendo la spessa fasciatura sul suo braccio.

- Sarah, che diavolo ti è successo?!-

- Oh, niente di particolare! Ieri sera ho avuto un’incontro con una vampira gelosa! È un ricordino di Harmony!-

- Cosa?! Hai combattuto contro Harmony?! Fammi dare un’occhiata!- le disse disfacendo la fasciatura.

- Ma no, dai Spike, è solo un graffio!-

- Allora non c’è problema se guardo!- disse togliendo la fascia, lasciando scoperta la profonda ferita.

- Maledizione Sarah! E tu questo tu lo chiami graffio?! Potrebbe essere una cosa molto seria!-

- Adesso non esagerare! Non sono morta!- rispose la ragazza un po’ adirata, risistemandosi la fasciatura.

- Dannazione! Giuro che se Harm mi capita tra le mani, può considerarsi polvere! Questa me la paga!-

- Sempre se riuscirai a parlare prima di finirci a letto!- ribattè Sarah sottovoce, ma Spike la sentì ugualmente.

- Cosa vuoi dire?!-

- Niente! Comunque non fa niente! Non è grave!-

- Sarah, non cambiare discorso! Cosa intendevi dire?!-

Sarah non rispose, rimanendo in silenzio a guardare il pavimento.

- Oltre che a lottare ieri sera io e Harmony abbiamo parlato! Bè, parlato è una parola un po’ grossa! Diciamo che lei mi ha aggredita con le parole, prima di farlo con i pugni!- disse a Spike.

Sentiva che doveva avere spiegazioni da lui, e soprattutto chiarimenti.

- E cosa ti avrebbe detto?!- chiese il vampiro temendo già la risposta.

- Bè… che per te sono solo una facile scopata, e che non prenderò mai il posto di Buffy.… e credo proprio che avesse pienamente ragione! Non conto niente…-

In quel momento Spike perse le staffe e si infuriò.

- Maledizione, Sarah! Non dirai sul serio che credi alle parole di quella puttana! L’ha detto solo per rabbia, per gelosia!- la rimproverò prendendola per le spalle e scuotendola.

- Ahi! Spike, dannazione mi stai facendo male!- gli disse spingendolo via e reggendosi il braccio dolorante con una mano.

Il vampiro la guardò dispiaciuto per il suo gesto, ma non smise di parlare.

- Sarah, qualunque cosa ti abbia detto Harmony, non è vera! Non è vero che vengo a letto con te solo per divertirmi, e non sei assolutamente solo una facile scopata!-

Si interruppe per prendere fiato, anche se non ne aveva bisogno, prima di ricominciare.

- Per quanto riguarda Buffy… è vero non prenderai mai il suo posto!-

Sarah lo guardò esterrefatta, preparandosi a piangere appena lui l’avesse scaricata.

- Ma questo perché hai un posto tutto tuo! Buffy fa parte del passato, non è più nella mia vita, e non ci tornerà mai più. Ora ci sei tu, e non ho nessuna intenzione di lasciarti andare, perché sei troppo importante!-

Spike si fermò nuovamente, si avvicinò alla ragazza e le sollevò il mento in modo che lo guardasse in faccia.

- Tu mi hai cambiato nuovamente! Dopo Buffy pensavo che non sarei riuscito più ad amare una donna in quel modo! Ma da quando ti ho conosciuto ho scoperto che non è così: sono ancora in grado di amare, anche più di prima! E ho avuto la fortuna di innamorarmi di una ragazza fantastica!-

Spike la guardò negli occhi, e così fece lei.

- Ti amo, Sarah! Ti amo davvero! E spero di averti convinta questa volta, perché quando dico che ti amo, sono sincero, più di quanto non lo sia mai stato!-

Sarah lo guardò negli occhi profondi, poi scoppiò in lacrime, abbracciando forte il suo vampiro, che l’accolse.

- Oh, Spike! Sono stata così ferita dalle parole di Harmony, che ho dubitato di te, ancora una volta! Non merito il tuo amore!- disse Sarah piangendo.

- Non dirlo nemmeno per scherzo! Ognuno di noi ha dei difetti! Io per esempio ho il difetto di essere bello e atletico, ma non mi dispero!- le disse guardandola in viso, facendola ridere tra le lacrime.

- Ma io ti amo! Amo tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi difetti!- poi la baciò con un trasporto ed un passione che Sarah non aveva mai sentito nel compagno.

Quando si staccarono, lui le asciugò le lacrime.

- Mi perdoni?!- chiese Sarah asciugandosi le lacrime a sua volta.

- Certo! Non devi neanche chiedermelo!- e la baciò nuovamente.

- Una volta tanto Harmony ha fatto qualcosa di buono!- disse Sarah ridendo.

- A si?! E quale sarebbe?! Averti squarciato il braccio o averti offesa?!-

- Nessuna delle due, però mi ha fatto riflettere e ci ha fatto chiarire!-

Spike ci rifletté un momento.

- Si hai ragione!- e si baciarono una terza volta.

- Ma non ha ottenuto ciò che voleva!- ed entrambi si misero a ridere.

- Ora meglio che vada! Ho un affare da risolvere!-

- Spike! Non andare da Harmony! Non ne vale la pena!-

- D’accordo, non ci andrò! Se è questo che vuoi! Ma devo comunque andare! Ci vediamo stasera!- la baciò in fronte e se ne andò.

Ma non fece come aveva promesso, e andò alla ricerca di Harmony.

La trovò in una cripta all’interno del cimitero.

Spike irruppe senza nemmeno bussare, facendo sobbalzare Harmony che era seduta su una tomba.

- Spikey, tesoro! Sei venuto a ricordare i bei vecchi momenti?!- gli chiese andandogli incontro con un andamento sensuale.

Ma appena fu abbastanza vicina, il vampiro le diede un schiaffo, talmente forte che la scaraventò a terra.

- Sei impazzito?!- esclamò toccandosi la guancia con una mano e guardandolo.

- Prova ancora ad avvicinarti a Sarah e a dirle qualsiasi cosa, e ti prometto che diventerai polvere! Io la amo, e non permetterò ad una puttanella come te di portarmela via, o diventerò davvero pericoloso, e quello che ero pochi anni fa non sarà niente in confronto!- disse puntandole il dito contro.

Poi si voltò e come una furia uscì dalla cripta, lasciando Harmony incredula sul pavimento.






Cap. 7 Un incontro inaspettato


Sarah era al settimo cielo per aver finalmente risolto i suoi problemi con Spike.

Aveva fatto male a dubitare di lui e si era fatta abbindolare dalle parole piene di gelosia di Harmony come una stupida.

Mentre continuava a rallegrarsi, sentì una fitta tremenda al braccio: doveva fare qualcosa per quella ferita, o rischiava di peggiorare.

Così uscì e si diresse verso la farmacia per comprare una pomata o qualcosa per farla guarire più in fretta.

Era sulla via principale ed aveva ancora la testa fra le nuvole, quando all’improvviso andò a sbattere contro due persone che si trovavano sulla sua strada.

- Oh, scusate ero soprapensiero e non…- disse tenendosi il braccio contro cui aveva sbattuto.

Ma non finì la frase, perché davanti a lei vi erano due ragazze, due ragazze che conosceva molto bene.

- WILLOW! KENNEDY!- esclamò sbalordita.

Le due lo erano ancora più di lei.

- Ci conosciamo?!- chiese Kennedy per entrambe.

- Si… cioè no… insomma… io conosco voi, ma voi non conoscete me!-

Quella situazione le sembrava stranamente famigliare.

- Ah!… E come faresti a conoscerci?!- chiese Willow.

- Bè… non posso dirvelo! In fondo non l’ho detto nemmeno a Spike!- disse, più rivolta a se stessa.

- Ferma, ferma, ferma! Hai detto Spike?! Conosci Spike?!- chiese stupita la rossa.

Sarah la guardò con gli occhi stralunati, rendendosi conto all’improvviso di aver nuovamente parlato troppo.

- Bè, ecco… si lo conosco! Lui è… lui è il mio ragazzo!-

Questa volta furono le due ragazze a sgranare gli occhi.

- COSA?! IL TUO RAGAZZO!- chiesero all’unisono.

Ecco, ci risiamo! Ora devo raccontare tutto da capo!” pensò Sarah.

Sospirò, cercando di calmarsi, poi prese la parola.

- Ok, credo di dovervi raccontare alcune cose! Ma non in mezzo alla strada! Venite!- disse loro dirigendosi verso un bar non lontano da lì.

Le due seguirono quella strana ragazza, per cercare di scoprire qualcosa in più di quella situazione.

Così, quando furono comodamente sedute ad un tavolino vicino alla vetrata che dava sulla strada, Sarah raccontò tutto ciò che sapeva, l’incontro con Spike e tutto il resto, tralasciando lo scontro con Harmony.

- Pazzesco! Così tu sapresti tutto di me, di Buffy e di tutti gli altri?!- chiese ancora incredula Willow.

La bionda annuì.

- Incredibile!-

Kennedy scrutò quella strana ragazza con interesse, poi parlò.

- Io non ci credo!-

Sarah alzò gli occhi stupita: perfino Spike non aveva dubitato così tanto di lei.

- Ok, d’accordo! Fammi qualsiasi domanda, ti risponderò!-

- Ok! Cosa succede ad Angel quando è felice?!-

- Perde l’anima! Prima di diventare Angel era Angelus, ma un gruppo di zingari gli ha restituito l’anima per punirlo di tutti i massacri che aveva compiuto, dicendo che l’avrebbe persa quando avesse provato anche un minimo sentimento di felicità e piacere. Angel ha perso l’anima quando ha fatto per la prima volta sesso con Buffy, per questo l’ha poi lasciata!-

Kennedy si voltò verso Willow, cercando conferma su ciò che Sarah aveva detto di Angel, e la rossa annuì.

- Contro chi combatté Buffy prima di morire la seconda volta?!-

Quella ragazza non mollava, pensò Sarah.

- Combatté contro Glory, che cercò di aprire un passaggio tra il nostro mondo e quello dei demoni, utilizzando Dawn, la sorella di Buffy, che in realtà era, e lo è ancora, la Chiave. Ma Buffy si sacrificò per lei sventando così un’altra apocalisse. Poi Willow e Tara l’hanno fatta resuscitare e…- Accidenti aveva di nuovo parlato troppo!

Tara era morta davanti agli occhi di Willow, e il periodo che era seguito non era stato tra i più facili per la strega.

- Scusa Willow! Non volevo davvero! Accidenti a questa mia boccaccia! È la seconda volta che combino un simile disastro!-

- Non preoccuparti! Tara resterà per sempre nel mio cuore, ma ormai fa parte del passato! E poi ora sono felice!- rispose prendendo la mano di Kennedy e sorridendole.

Poi guardò di nuovo la ragazza davanti a se.

- Cosa intendevi dicendo “ è la seconda volta che faccio una cosa simile”?!-

- Bè, ecco… quando ho conosciuto Spike, dopo avergli raccontato qualche cosa della sua vita per convincerlo del fatto che sapevo tutto, gli ho anche detto che ero sapevo che lui e Buffy erano stati insieme, ma che lei l’aveva solo usato…- rispose, arrossendo.

Willow scoppiò a ridere.

- Accidenti, l’hai proprio conciato per le feste! Chissà come ci è rimasto male, poverino!-

- Già! Ma poi mi sono scusata!- rispose Sarah ridendo a sua volta.

- Bè, allora a quanto pare è vero che conosci tutte le nostre avventure! Ma se ho capito bene non ci puoi rivelare il motivo?!- chiese la rossa.

- No, mi spiace! Nemmeno Spike lo sa!- disse tornando seria.

- D’accordo!! Non insisto!- la rassicurò Willow, guadagnandosi un sorriso di riconoscenza da parte della bionda.

- Ah, a proposito! Prima hai detto che Spike è il tuo ragazzo! Vedo che quel furbone di un vampiro non ha perso tempo! Da quanto vi conoscete?!-

Sarah arrossì.

- Da una settimana circa! In effetti non ha perso tempo, ma sai com’è fatto Spike!-

- Già!- e tutte e tre si misero a ridere.

Proprio in quel momento Sarah si voltò verso la strada e vide passare Spike, che, anche se lei non lo sapeva, stava tornando dalla sua visita ad Harmony.

Sarah si alzò all’improvviso.

- Si parla del diavolo…- e corse fuori dal locale, seguita da Willow e Kennedy, che non avevano ben capito cosa stesse succedendo.

- SPIKE!!- lo chiamò la ragazza.

Il vampiro si voltò stupito di vederla lì, poi la raggiunse.

- Ehi, tesoro! Che ci fai qui?!- le chiese baciandola.

- Bè, ho incontrato due persone…-

Solo in quel momento Spike si rese conto della presenza delle due ragazze.

Se i vampiri potessero arrossire, Sarah credeva che lui l’avrebbe fatto in quel momento.

- Willow! Kennedy! Ciao! Cosa ci fate qui?!- le salutò abbracciandole.

Sarah rimase un po’ stupita, non per la gelosia, ma perché non si aspettava questo slancio d’affetto da parte di Spike.

- Ciao Spike! Come te la passi?! Non avrei mai pensato di trovarti qui a Los Angeles!- lo salutò Willow.

- Potrei dire lo stesso di voi! Che fate qui?!-

- Bè, ci siamo prese una vacanza! Passeremo un po’ di tempo qui, nella città degli angeli!- rispose Kennedy parlando per la prima volta dopo la fine dell’interrogatorio.

- Fate bene! E come sta…- poi guardo un po’ spaventato Sarah, come se potesse aggredirlo da un momento all’altro.

Ma lei gli sorrise, capendo ciò che Spike voleva chiedere alle due ragazze.

- Come sta Buffy?!- finì la frase il vampiro.

- Sta bene! È partita per un viaggetto insieme a Dawn, e credo staranno via per un bel po’!- rispose Willow.

In quel momento Sarah scoppiò a ridere, osservata dagli sguardi curiosi di tutti e tre.

- Perché ridi?!- le chiese Spike.

- Bè, perché abbiamo chiesto notizie di tutti, tranne del povero Xander!-

Anche Willow scoppiò a ridere.

- Già, poverino! Ci dimentichiamo sempre di lui!-

Anche Kennedy e Spike si misero a ridere.

- Oh, accidenti! Devo andare! Ero uscita per andare in farmacia e mi sono completamente dimenticata!- disse improvvisamente Sarah.

- Perché?! Cosa devi prendere in farmacia?!- le chiese Kennedy.

Sarah si scoprì la fasciatura.

- Accidenti! Ma che hai fatto?!- le chiese Willow.

- Un ricordino di Harmony: la scenata di una vampira gelosa!-

- Hai conosciuto anche Harmony?!- domandò la rossa.

- Si, purtroppo!-

- E scommetto che è gelosa del fatto che stai con Spike!- osservò Kennedy.

- Hai indovinato, ma ora devo proprio andare!-

Sarah si stava allontanando dal gruppetto, quando si voltò.

- Ehi, perché stasera non ci incontriamo al Bronze?!- chiese rivolta alle due ragazze.

- Il Bronze?! Ma non aveva chiuso dopo la distruzione di Sunnydale?!- domandò la strega.

- Già, ma ha riaperto qui! Allora ci vediamo stasera!… Ciao tesoro! Mi vieni a prendere all’università stasera?!- chiese poi avvicinandosi a Spike.

- Certo!-

- Perfetto! A stasera!- gli diede un bacio frettoloso e corse via.

I tre ragazzi rimasero a guardarla.

- È una ragazza strana!- disse Willow.

- È quello che ho pensato anche io la prima volta che l’ho vista!- obbiettò Spike.

- Ma mi piace! Sai, Spike, mi ricorda un po’ Buffy, anche nel modo di fare! Non è, vero, per questo che…-

- Che mi sono messo con lei?!- chiese Spike guardando la rossa.

- No, assolutamente! Ci tengo davvero tantissimo a Sarah, e non so cosa farei se la perdessi! Ho amato molto Buffy, ma ora lei fa parte del passato! Nel presente c’e Sarah, e la amo, anche più di Buffy forse!-

- Ne ero sicura!- rispose Willow.

Si sorrisero.

- E non ti preoccupa Harmony?! In fondo sai che non la ferma niente quando si tratta di gelosia!- gli chiese Willow.

- Tranquilla, Rossa, l’ho già sistemata!-

Willow lo guardò stupita, anche per il fatto che l’aveva chiamata in quel modo che non sentiva più da anni.

- Stai calma, non l’ho polverizzata! Ma le ho fatto capire che deve stare lontana dalla mia ragazza!-

Si sorrisero nuovamente, poi si salutarono e si dettero appuntamento al Bronze per le 9.





Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri


Sarah tornò a casa dopo aver comprato un medicinale che le avrebbe fatto guarire più in fretta la ferita.

Per tutto il tragitto aveva pensato all’incontro con Willow e Kennedy: era strano essersele trovate davanti, ma allo stesso tempo era euforica per la situazione.

Ripensò anche a quando Spike aveva chiesto notizie di Buffy e lei aveva stupito perfino se stessa per non essersi sentita gelosa: dopo ciò che le aveva detto Spike quella mattina, si sentiva più tranquilla.

Quel pomeriggio andò all’università, e anche quel giorno seguì a fatica le lezioni.

Prima di uscire si recò in bagno: da casa si era portata un vestito per cambiarsi.

Quella sera voleva far impazzire Spike!

Così indossò il suo vestitino nero di pelle e un paio di sandali alla schiava, anch’essi neri.

Poi si guardò allo specchio: era sicura che sarebbe piaciuta a Spike, in fondo lui adorava gli abiti di quel tipo!

Quando uscì, lo vide fuori dal cancello, appoggiato alla portiera della sua De Soto: in bocca teneva una sigaretta.

Sarah gli si avvicinò.

- Ciao tesoro! Sei venuto in macchina stasera!-

Spike alzò gli occhi e rimase a bocca aperta: era bellissima!

Con quel vestito in pelle nera, come piaceva a lui, era così sexy e così perfetta!

- Ciao amore! Sei bellissima!- e, dopo aver gettato il mozzicone, la baciò come se non volesse più lasciarla andare.

Salirono in macchina e si diressero verso il Bronze a tutta velocità.

Spike fermò l’auto davanti al locale: avevano appuntamento con Willow e Kennedy alle 9 ed erano solo le 8.45.

Spike le mise una mano sulla coscia, avvicinandosi a lei e baciandola sul collo.

- Tesoro, che fai?! Dai, Willow e Kennedy arriveranno da un momento all’altro!- disse, ma lui non si fermò e nemmeno lei lo fece.

Alla fine anche la ragazza si lasciò trasportare e lo baciò con ardore.

Si diedero un lungo bacio, di quelli da rimanere senza respiro.

- Dobbiamo proprio andare?! Non possiamo rimanere qui in macchina?!-

- No, mi dispiace! Abbiamo preso un impegno e lo rispetteremo!- disse la giovane ridendo.

- Allora non dovevi metterti questo vestito così sexy!- le disse lui continuando a baciarla.

Si baciarono ancora per un po’, poi Sarah si staccò, riluttante nel doverlo fare.

- Dai, Spike, o non scendiamo più da questa macchina!-

- Per me non sarebbe una cattiva idea!-

- Piantala!- esclamò la ragazza, spingendo via il vampiro con dolcezza e scendendo dall’auto.

Spike si arrese e scese anche lui.

Proprio in quel momento sopraggiunsero Willow e Kennedy, anche loro bellissime nei loro abiti.

- Wow, Sarah! Quel vestito ti sta d’incanto!- le disse Willow salutandola.

- Grazie, Willow! Anche tu stai benissimo!-

- Ciao Spike!- lo salutò la rossa, mentre Sarah salutava Kennedy.

Il vampiro rispose con un grugnito.

- Ma che ha?!- le chiese la strega sottovoce.

Sarah le fece cenno di non farci caso, poi prendendo il biondo sottobraccio entrarono nel locale.

- È proprio come lo ricordavo!- esclamò Willow.

- Già! Ma io preferivo il bar dei vampiri!- disse Kennedy guardando Spike.

- Mi stai prendendo in giro?!- chiese lui, alzando un sopracciglio.

- Non mi azzarderei mai!- rispose la ragazza, e tutte e tre si misero a ridere.

Sarah temeva che Spike avrebbe tenuto il muso lungo per tutta la sera, così gli si avvicinò all’orecchio.

- Se fai il bravo, stanotte… mi farò perdonare!- gli disse, bisbigliando con fare sensuale.

Questo bastò per far sorridere Spike, che sembrava un bambino a cui avevano promesso un leccalecca se non avesse fatto i capricci.

I quattro si sedettero ad un tavolino ed ordinarono da bere.

Chiacchierarono per un po’ di tempo, poi Sarah e Spike si alzarono per scendere in pista.

Stavano ballando un lento da alcuni minuti, quando la ragazza andò a sbattere contro una coppia.

- Oh, scusate!- si scusò.

- Non fa niente! Tranquilla!- le rispose il ragazzo voltandosi e sorridendole.

Fu solo quando si guardarono che sia Sarah che Spike lo riconobbero.

- ANGEL?!- esclamarono in coro i due ragazzi.

- SPIKE?!- disse Angel vedendo il vampiro biondo.

- Angel, si può sapere che succede?!- gli chiese la ragazza che ballava con lui.

- CORDELIA?!- esclamò Sarah.

La ragazza la guardò senza capire.

- Ma guarda che bella sorpresa! Qual buon vento ti porta qui, paparino?!- lo salutò Spike, con uno dei tanti nomignoli che attribuiva da più di due secoli al suo gran-sire.

- E tu che diavolo ci fai?!- chiese a sua volta.

- Non vedi?! Ballo con la mia ragazza!-

- Con la tua ragazza?!- chiese, guardando Sarah come se si aspettasse di vedere da un momento all’altro due zanne sguainate.

- Tranquillo, non sono un vampiro e non mi ha torturato per farmi venire qui!- disse Sarah rivolta al vampiro moro.

Lui continuò a guardarla senza capire.

La ragazza si voltò verso il suo compagno.

- Tesoro, credo che dovremmo delle spiegazioni ad Angel!-

- E perché?!- chiese Spike guardando la sua compagna.

- Spike!!!- lo rimproverò Sarah.

- Ok, ok,ho capito!-

Così si diressero verso il loro tavolo seguiti da Angel e Cordelia.

- Ehi, guardate chi abbiamo trovato!- disse Sarah rivolta a Willow e Kennedy.

- Angel! Cordelia! Che bello vedervi!- esclamò Willow.

Dopo essersi salutati si sedettero tutti quanti al tavolo, e per la terza volta Sarah raccontò tutto, seguito poi dall’incontro con Spike e tutto il resto.

- Così tu conosci tutta la nostra storia?!- le chiese ancora incredulo Angel.

- L’ho sentita troppe volte questa domanda! Comunque, si, so tutto! E il prossimo che me lo chiede lo impaletto se è un vampiro e lo uccido se è un umano!-

Tutti la guardarono un po’ stupiti, poi Spike scoppiò a ridere seguito da tutti gli altri.

- Bè, se sai davvero tutto vuol dire che non posso avere segreti! Questo sarà un piccolo problema, ma tutto sommato ve bene così!-

Rimasero a lungo nel locale, e tutti quanti scesero in pista a ballare.

Quando Angel chiese a Sarah di ballare per poter chiacchierare un po’, Spike stava per azzannarlo, così Sarah dovette tranquillizzarlo, ma la serata passò tranquilla.

Dopo un paio di ore uscirono all’aria fresca per fare una passeggiata al chiaro di luna.

Spike stava chiacchierando con Angel, mentre Sarah lo faceva con Cordelia.

- Ma, Cordy, tu ed Angel… state insieme?!- le chiese un po’ titubante.

- Oh, no! Tra noi c’è solo un rapporto professionale!-

- Ah, ok! A proposito, Angel, come vanno le tue indagini?!- chiese questa volta rivolta

al vampiro moro.

- Tutto bene! Anche se ultimamente il male non si fa più tanto vedere! Da quando Buffy ha sconfitto il Primo, i cattivi sono scappati!- rispose ridendo.

- Bè, così ti puoi prendere una pausa!-

- Già, e posso farlo anche io! Anche se a volte non mi sento me stessa senza le mie solite visioni!- commentò Cordelia.

- Ma dove l’hai incontrata?!- chiese poi Angel sottovoce al vampiro biondo.

- Qualche sera fa in un vicolo di Los Angeles, stavo per morderla, ma quando ha urlato il mio nome mi ha talmente stupito che mi sono lasciato buttare a terra!- gli rispose.

- Mmmh… è una ragazza interessante…-

Spike lo guardò, pronto a combattere per la sua donna se ce ne fosse stato bisogno.

- Ehi, rilassati! Non voglio mica portartela via!- lo tranquillizzò il vampiro moro.

Proprio in quel momento da dietro l’angolo comparve un gruppo di vampiri.

Uno di loro prese per il collo Sarah trascinandola lontano dagli altri.

Tutti si mossero in avanti per andare in suo soccorso, ma il vampiro strinse di più sulla gola della ragazza.

- Fermi, o le spezzo il collo! E io non voglio ucciderla, perché prima la voglio gustare!- disse passandosi la lingua sulle labbra.

- Dobbiamo fare qualcosa!- esclamò Angel rimanendo immobile.

Spike si accese una sigaretta.

- Ti sembra questo il momento di fumare?!- chiese incollerito il vampiro moro.

- Non preoccuparti! Mettiti comodo e goditi la scena!- rispose Spike aspirando il fumo.

Proprio in quel momento udirono la voce di Sarah e si voltarono tutti verso di lei.

- Scusa! Ti dispiace lasciarmi andare! Sai non è che profumi di rose, anzi! Dove abiti?! Alla discarica?!- disse rivolta al vampiro che la teneva stretta.

- Come ti permetti, brutta sgualdr…- ma non riuscì terminare la frase perché Sarah gli sferrò una gomitata nello stomaco che lo fece indietreggiare.

- Te l’avevo detto di lasciarmi andare!- e si avventò sul vampiro, afferrando poi un pezzo di legno che si trovava lì accanto e conficcandoglielo nel petto, trasformandolo in polvere.

Altri due vampiri si lanciarono contro la ragazza, ma lei tenne loro testa con facilità, polverizzandoli uno dopo l’altro.

E così fece con altri quattro.

Gli ultimi due fuggirono, cercando di salvarsi.

Quando furono scomparsi, Sarah gettò a terra il paletto.

- Maledizione! Mi sono riempita il vestito di polvere!- disse togliendosela di dosso.

Spike le si avvicinò e le cinse la vita con un braccio.

- Piccola, stai passando troppo tempo con me!- le disse sorridendo.

- Sai forse hai ragione! Credo che non dovremmo vederci per un po’!- rispose ridendo.

- Non dirlo neanche per scherzo!- la rimproverò baciandola.

- Comunque sei stata davvero brava! Impari in fretta!- le disse quando si staccarono.

- Non dire cavolate! Quello che so fare non lo devo certo a te!-

- WOW!-

Solo quando udirono questa esclamazione, Sarah e Spike si ricordarono che c’erano anche gli altri.

- Sarah, sei stata formidabile!- si congratulò Willow.

- Grazie Will!-

- Ma dove hai imparato a combattere così?!- le chiese.

- Oh, ho fatto tutto da sola!- le rispose sorridendo e guardando Spike, facendo capire che lui non centrava.

- Sono parecchi anni che pratico arti marziali!- concluse.

- Sembravi quasi… una… una cacciatrice!- disse per la prima volta Angel.

- Mio dio! Ma voi vampiri siete fissati!- esclamò Sarah alzando le braccia al cielo spazientita.

- Ti consiglio di non dirglielo più! È molto suscettibile su questo argomento!- disse Spike al suo gran-sire sottovoce.

- Non sono una cacciatrice! E non lo sarò mai!- disse Sarah voltandosi e rivolgendosi a tutti i presenti.

- E perché no?! Sei in gamba, e Buffy si è ritirata da anni! Tu potresti essere la nuova cacciatrice!- le spiegò il vampiro più anziano.

- Angel, se fossi in te non insisterei! Lo dico per il tuo bene!- gli disse Spike quasi preoccupato.

La ragazza bionda si diresse verso Angel, e quando gli fu davanti si tolse la fasciatura mostrando il profondo graffio non ancora rimarginato del tutto.

- Se tutte le sere devo tornare a casa in questo stato, non ci tengo ad essere la cacciatrice! E comunque non lo sono!-

- Ma che hai fatto al braccio?!- le chiese osservando attentamente la ferita.

- Ha avuto un incontro con la cara Harmony!- gli rispose Spike.

- Harmony è in città?!- gli chiese stupito Angel.

- A quanto pare…- disse il vampiro biondo.

- Sarah, e… non ti arrabbiare… ma se per caso tu fossi davvero la nuova cacciatrice… cosa faresti?!- le chiese titubante Willow.

- Non ne sarei felice, ma non sono una che si tira indietro e farei il mio dovere: combatterei contro i vampiri, i demoni, e qualsiasi altro essere! Ma non sono la Cacciatrice, quindi non mi devo preoccupare! Forza, andiamo.-

E così chiuse l’argomento, facendo capire che non ne voleva più parlare.

Passeggiarono ancora per un po’, poi si salutarono e ognuno andò per la sua strada.

Sarah e Spike si diressero verso la macchina.

- Sei arrabbiata per quello che ti hanno detto gli altri?!- le chiese Spike.

- No!… Ma se continuano a dirmelo finirò per pensarlo anche io che sono la cacciatrice! E non è quello che voglio!-

Spike la abbracciò forte, baciandola.

Poi salirono in auto.

La ragazza si avvicinò all’orecchio del vampiro mordicchiandolo.

- Se non sbaglio avevamo lasciato qualcosa in sospeso!- gli sussurrò piano.

Spike sorrise, poi la baciò.

Fecero l’amore sui sedili dell’auto, poi andarono a “casa” di Spike e anche li si amarono finchè non furono esausti.

- Non devi andare a casa?!- le chiese Spike dopo che avevano fatto l’amore per circa la quarta volta.

- No, ho detto a mia madre che stanotte avrei dormito fuori!-

- Fantastico!- commentò il vampiro.

Si amarono ancora e ancora, poi alla fine si addormentarono, l’una nelle braccia dell’altro.





Cap. 9 Vacanze natalizie



Erano ormai trascorsi parecchi mesi da quando Sarah aveva conosciuto Spike e gli altri, e dopo qualche giorno aveva anche incontrato e fatto amicizia con la “banda” di Angel: Gunn, Wesley e Fred.


Nel frattempo era giunto l’inverno e il Natale si avvicinava sempre più.


Mancavano 2 settimane a quel giorno, e i sei amici, Sarah, Spike, Willow, Kennedy, Angel e Cordelia, si godevano in santa pace una tazza di cioccolata calda, comodamente seduti in un bar non molto distante dalla Wolfram & Hart, la sede che ospitava la Angel Investigation.


Potevano sembrare un gruppo normalissimo, per un osservatore esterno, ma chi li conosceva bene, poteva stupirsi di vedere insieme due vampiri, una strega, una potenziale cacciatrice e due umane, tra cui una in grado di avere dolorose visioni.


Ma non per loro, ormai abituati ad incontrarsi e a passare lunghe ore a chiacchierare.


Cordelia fu scossa da un brivido di freddo, e si strinse di più nel suo maglioncino rosa.


- Accidenti ragazzi, che freddo! Non vedo l’ora di essere al calduccio del mio lettino!-


- In effetti è piuttosto insolito questo freddo in California!- commentò Willow.


- Speriamo non sia in arrivo un’Apocalisse!- disse Spike.


Con questa sua bella uscita si guadagnò un’occhiataccia da tutti i presenti.


- Dicevo così per dire!- si giustificò il vampiro sorseggiando la sua cioccolata.


- Bè, allora non fare l’uccello del malaugurio! Una volta tanto che in città c’è tranquillità, cerca di non prevedere qualche catastrofe!- lo ammonì il suo gran-sire.


Spike decise di non controbattere.


Sapeva che Sarah odiava quando lui ed Angel litigavano.


Il che accadeva molto spesso.


- L’unica Apocalisse della mia vita, che tra parentesi non posso fermare in nessun modo, per fortuna è andata in ferie! Per tre settimane niente un’università!- esultò Sarah, stando attenta a non rovesciare la sua tazza.


- Così potremo passare più tempo insieme!- le sussurrò il vampiro biondo all’orecchio, cingendole la vita con un braccio.


La ragazza sorrise, per poi voltarsi verso di lui donandogli un tenero ed intenso bacio.


- Ehi, mi è venuta un’idea!- esclamò Cordelia improvvisamente.


- Oddio!- fu il commento di Willow e Sarah, a cui la bruna rivolse una linguaccia.


- Sentiamo! Quale sarebbe la grande idea?!- chiese Kennedy.


- Perché non andiamo a trascorrere la settimana di Natale in montagna, nella villetta dei miei?!- fu la proposta.


- Complimenti gattina! Devo dire che questa volta hai avuto un’ottima trovata!- commentò Spike, beccandosi un’occhiataccia dalla propria ragazza per il nomignolo che aveva dato a Cordelia.


Prese mentalmente nota di non usarlo più, mentre posava nuovamente il suo sguardo sulla bruna.


- Allora, che ne dite?!- insistette la ragazza.


- Io ci sto! Non credo che proprio in quella settimana possa iniziare un’Apocalisse!- accettò Angel.


- E poi ero io che non dovevo parlare di catastrofi!- lo rimproverò Spike.


I due vampiri si fronteggiarono con lo sguardo, da una parte all’altra del tavolo.


- Anch’io ci sto! Per una settimana mi farà bene non pensare allo studio!- acconsentì Sarah.


- Perfetto! Quindi se viene Sarah viene anche Spike! Willow e Kennedy?!- le interrogò Cordelia.


La rossa e la bruna si guardarono per un istante per poi rivolgersi alla loro interlocutrice.


- Anche noi siamo dei vostri!- le rispose la strega per entrambe.


- Fantastico! Allora che ne dite di partire domenica?! Non vedo l’ora!- commentò Cordelia senza attendere il consenso degli altri.


Anche Sarah era eccitatissima all’idea di passare un’intera settimana con i suoi amici, i modo particolare con il suo Spike.


Decisero all’unanimità di invitare anche i ragazzi della Angel Investigation, ma tutti e tre avevano già altri progetti per le vacanze.


Così la domenica successiva, alle 5 in punto, tutta la compagnia si trovava davanti alla Wolfram & Hart per la partenza.


Avevano deciso di partire alla mattina presto, quando il sole non era ancora sorto, per evitare spiacevoli inconvenienti.


- Ma non potevamo partire più tardi?!- commentò stizzito Spike, sbadigliando.


- Tesoro, se non vogliamo passare la vacanza con un mucchietto di polvere al posto di Angel, dal momento che non possiede la gemma come te, dobbiamo partire quando è ancora buio!- gli spiegò Sarah.


- Poteva usare una coperta per ripararsi come ho fatto io per molti anni!- disse il vampiro biondo, sedendosi comodamente sul sedile posteriore del fuoristrada e posando la testa sulle gambe della sua ragazza.


Il vampiro moro gli lanciò un’occhiataccia, prima di mettersi al posto di guida.


Il viaggio fu molto tranquillo e piacevole: Willow, Kennedy e Cordelia chiacchierarono per tutto il tempo.


Anche Sarah partecipò alla conversazione, accarezzando con una mano i capelli biondi del suo vampiro che dormiva beato sulle sue ginocchia.


Finalmente arrivarono, giusto in tempo prima che sorgesse il sole.


Cordelia face fare un tour veloce della casa ai suoi ospiti, poi mostrò loro le rispettive stanze: Sarah e Spike avrebbero dormito insieme in una stanza al secondo piano, Willow e Kennedy nella


stanza dall’altra parte del corridoio, Angel nel divano letto in salotto e la padrona di casa in una stanza a piano terra.


Tutti si ritirarono nelle rispettive camere per disfare le valigie, poi, dal momento che si erano alzati molto presto, decisero di riposare almeno fino allora di pranzo.


Nel pomeriggio fecero un giro per il paese; grazie ai giganteschi nuvoloni che si erano formati in cielo, Angel potè andare con loro.


Si trattava di un piccolo borgo molto tranquillo, pieno di negozi di souvenir e bar.


La sera si godettero una deliziosa cenetta preparata dalle mani d’oro di Willow, e dopo poco tutti si ritirarono nelle rispettive stanze, non essendosi ancora del tutto ripresi dal viaggio.


La mattina seguente i primi a svegliarsi furono Sarah e Spike, che decisero di fare una passeggiata per aspettare il risveglio degli altri.


- Allora?! Ti piace questo posto?!- chiese Spike lasciando la mano della sua compagna per cingerle la vita.


- Molto! È tranquillo, ma allo stesso tempo vivace! A te?!- chiese lei a sua volta facendo un’enorme sorriso al vampiro.


- A me piace qualsiasi luogo, se sono con te!- le rispose dolcemente, chinandosi per baciarla.


Sarah rispose al bacio con passione.


Poi si ripresero per mano e continuarono la loro passeggiata, non accorgendosi che da dietro l’angolo di una casa vicina, qualcuno li osservava.


Quando rientrarono tutti si erano svegliati e si accingevano a fare colazione, così anche loro si unirono al gruppo.


Quella sera, dopo cena, si riunirono intorno al fuoco, programmando cosa fare il giorno di Natale.


Dopo aver deciso di trascorrere una tipica giornata natalizia, con scarto dei regali, pranzo e passeggiata per il borgo, parlarono del più e del meno.


Un paio d’ore più tardi, Spike si addormentò sulla spalla di Sarah, suscitando l’ilarità di tutto il gruppo.


La ragazza bionda decise di approfittarne per uscire a prendere una boccata d’aria.


Fuori faceva parecchio freddo e per scaldarsi si sedette accanto alla lanterna che illuminava il portico.


Ogni tanto aveva bisogno di staccarsi dal mondo e riflettere per conto proprio.


I quegli ultimi mesi le erano capitate un sacco si cose: aveva conosciuto l’amore insieme a Spike, aveva incontrato persone fantastiche come Angel e le ragazze, e aveva superato tutti gli esami all’università con ottimi voti.


In pochi minuti arrivò alla conclusione che quell’ultimo periodo era stato il più bello della sua vita.


- Non hai freddo qui fuori?!- le disse una voce destandola dai suoi pensieri.


Sussultando si voltò verso la porta per vedere Angel che era appena uscito.


- Un pochino! Ma è l’ideale per rinfrescarsi le idee!- gli rispose sorridendo.


Anche Angel le sorrise, con negli occhi molta dolcezza, a cui però Sarah non fece caso.


- Disturbo se mi siedo accanto a te?!- le chiese il vampiro.


- Ma figurati! Tu non disturbi mai!- gli rispose regalandogli un sorriso smagliante.


Angel si sedette al suo fianco, osservando le poche auto che passavano nella strada davanti alla casa.


Per alcuni minuti nessuno dei due disse nulla, limitandosi a guardare un punto fisso davanti a loro.


- Sei felice?!- le chiese finalmente Angel.


- Tantissimo! Ci stavo pensando giusto pochi secondi prima che tu uscissi. Questi ultimi mesi trascorsi con voi, trascorsi con Spike, sono stati i più belli della mia vita!- gli rispose sorridendo, ma continuando a guardare davanti a se.


- Ne sono felice…- disse guardandosi gli stivali. - Lo ami veramente?!- le chiese poi senza bisogno di specificare di chi stesse parlando.


- Alla follia!- gli rispose, questa volta guardandolo dritto negli occhi.


Angel continuò a fissarla, mentre Sarah riprese a guardare davanti a se.


- E tu, sei felice?!- chiese improvvisamente lei.


Il vampiro non rispose subito, cercando di trovare le parole giuste.


- Diciamo… si e no! Da un lato sono felice, sto bene in vostra compagnia e mi diverto, ma dall’altro non lo sono per niente!- rispose, anche lui guardando un punto indefinito davanti a lui con la ormai nota tristezza negli occhi profondi.


- Qualche problema con Cordelia?!- gli chiese Sarah preoccupata, posando i suoi enormi occhi blu su di lui.


Anche Angel a sua volta la guardò con un’espressione stupita.


- Cosa centra Cordelia?!-


La ragazza scosse il capo, capendo all’istante che i sentimenti della bruna, che le aveva rivelato poche settimane prima, non erano ricambiati dal bel vampiro.


- No niente! E come mai non sei felice?! Se posso saperlo…-


- Non credo sia il caso di rivelare il perché proprio adesso!- rispose Angel.


- Capisco…- disse Sarah non insistendo.


Il moro stava per aggiungere qualcosa, ma venne interrotto dalla bionda.


- Sarà meglio rientrare, o congeleremo… bè, congelerò!- si corresse ridendo.


Così rientrò in casa e Angel la seguì.


Dopo aver salutato gli altri, la giovane si ritirò nella sua stanza, dove il suo vampiro stava già dormendo.


Sorridendo si accoccolò accanto a lui e si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.






Cap.10 Un bacio indesiderato


Il giorno dopo, la vigilia di Natale, i sei amici passarono tutta la mattina preparando l’albero e le decorazioni.

Il più entusiasta sembrava Spike, che dopo essere stato preso in giro dalla padrona di casa, se ne andò imbronciato e accettò di tornare solo dopo che Sarah era andata a cercarlo.

I due biondi passarono il pomeriggio davanti al fuoco scambiandosi baci e paroline dolci, mentre gli altri erano usciti per comprare gli ultimi regali.

Finalmente arrivò il giorno di natale, e le ragazze si alzarono all’alba per correre a scartare i regali, scaraventando i due uomini, ancora mezzi addormentati, giù dal letto.

Tutti erano entusiasti dei doni ricevuti, e passarono un buon quarto d’ora a ringraziare gli amici.

Spike aveva regalato a Sarah un bellissimo anello in oro bianco, con una piccola pietra azzurra al centro.

- È dello stesso colore dei tuoi occhi!- le aveva detto dopo che lei lo aveva indossato e regalandogli il più dolce dei baci.

La ragazza invece gli aveva comprato un accendino nuovo di zecca, con incise le loro iniziali, circondate da un cuore, che rese immensamente felice il vampiro, provandolo subito dopo.

Tra un abbraccio e l’altro erano arrivati allora di pranzo, che fu il più delizioso tra quelli che avevano gustato da quando erano arrivati.

Il pomeriggio lo passarono in centro osservando le vetrine ed entrando nei negozio per ammirare i bellissimi souvenir.

L’unico ad annoiarsi era Angel che si voltò per cercare un po’ di supporto dal suo gran-childe.

Ma quando si girò, sia lui che Sarah erano spariti.

- Ehi, dove sono finiti quei due?!-

- Ma saranno da qualche parte a sbaciucchiarsi come al solito!- gli rispose Cordelia non curante passando da una vetrina all’altra.

Angel si fermò per guardare alla sue spalle e cercare di individuarli o sentire il loro odore in mezzo alla gente: ma entrambi sembravano essersi volatilizzati.

- Dai, Angel! Di che ti preoccupi?! Vedrai che entro stasera saranno di ritorno! Muoviti o ti lasciamo qui!- gli urlò Willow dall’altra parte della strada.

Dopo un ultimo sguardo alle sue spalle, Angel si voltò e raggiunse le amiche.

Proprio come aveva detto Cordelia, i due ragazzi si erano allontanati del gruppo per stare un po’ soli, ed avevano raggiunto un boschetto poco fuori del paese.

- Si saranno accorti che siamo spariti?!- chiese Sarah al suo compagno ridendo.

- Non credo! Erano troppo occupate a guardare le vetrine! Forse Angel! Era l’unico che si annoiava!- le rispose Spike baciandola sul collo.

- Hai notato che ultimamente Angel è molto giù?!- gli fece notare lei.

- Come al solito! L’eterno musone!- rispose il vampiro.

Sarah rise.

- E poi che mi importa?! A me basta stare con te!- riprese il vampiro facendole appoggiare la schiena ad un albero.

Si avvicinò alle sue labbra e le diede un lungo bacio, di quelli da rimanere senza respiro.

La ragazza dischiuse le labbra per permettere alla lingua del vampiro di entrare nella sua bocca.

Per un tempo lunghissimo le loro lingue duellarono, in una danza dolce e armoniosa.

Sarah infilò le mani sotto lo spolverino di Spike, accarezzando i suoi muscoli tesi.

Quando finalmente si staccarono, si guardarono negli occhi.

- Ti amo!!- le disse improvvisamente il vampiro biondo, appoggiando la sua fronte a quella di lei, con negli occhi blu il sentimento che aveva appena espresso.

- Anch’io ti amo!- gli rispose la ragazza, per poi riavvicinarsi alle sue labbra e baciarlo.

Quando si allontanarono, la ragazza si portò le mani alla bocca soffiandovi sopra.

- Accidenti! Mi si stanno congelando le mani!-

- Forse dovresti scaldarle!- le disse il vampiro con uno sguardo malizioso.

- E credo di sapere dove!- sorrise la ragazza, infilando una mano nei Levi’s neri del compagno.

Spike le sorrise e riprese a baciarla.

Tornarono dagli altri che era già buio.

Appena entrarono in casa si trovarono davanti Angel, che sembrava parecchio infuriato.

- Era ora! Si può sapere dove eravate finti?!- li rimproverò.

- Ehi, paparino, cosa fai?! Ci controlli adesso?!- gli rispose Spike oltrepassandolo e tenendo per mano Sarah.

- Non è questione di controllarvi! È questione di responsabilità! Non m’importa cosa fai tu, ma non voglio che succeda qualcosa a Sarah per colpa tua!- disse il vampiro moro fermandolo per un braccio.

- Stammi bene a sentire! Siamo abbastanza grandi per fare quello che vogliamo! E siamo anche perfettamente in grado di difenderci!- lo aggredì Spike, con il viso a pochi centimetri da quello del gran-sire.

Dopo queste parole si diresse in cucina, senza lasciare la mano della sua ragazza.

- È pazzesco! Ora mi controlla anche!- esclamò il vampiro biondo, aprendo il frigorifero ed estraendone un contenitore pieno di liquido rosso.

- Dai, tesoro, si preoccupa solo per noi!- cercò di giustificarlo la bionda.

- No, si intromette nella mia non-vita, è diverso!- rispose mettendo una tazza piena di sangue nel microonde.

Quando il timer scattò, si riprese la tazza e se la portò alle labbra per gustare il nettare in essa contenuta.

- Ehm, ehm… Spike! Ti dispiace!- lo rimproverò Willow, che stava preparando la cena.

- Ops, scusa rossa!- si scusò il vampiro, uscendo dalla cucina.

- Cos’è successo?!- chiese la strega a Sarah voltandosi verso i fornelli.

- Niente! Angel ci ha rimproverato perché siamo rientrati tardi e Spike si è arrabbiato!- le spiegò la bionda.

- Capisco! In effetti ultimamente si comporta in modo piuttosto strano con voi! Anche oggi quando ha visto che eravate spariti, si è fermato in mezzo alla strada per cercarvi! E se non l’avessi chiamato vi avrebbe seguiti!- commentò Willow.

Sarah alzò le spalle, poi si voltò e raggiunse il suo amato.

Anche quella sera passò tranquilla, senza litigi o altro, anche se i due vampiri non si parlarono per tutto il tempo.

Purtroppo il natale era finito e qualche giorno dopo sarebbero tornati a casa.

Così passarono insieme anche la mattina del 26.

Il pomeriggio Cordelia voleva a tutti i costi uscire per andare a fare compere.

Nessuno voleva andare con lei, così quando trovò davanti alla porta Spike e Willow, li trascinò fuori con la forza, contro la loro volontà.

- Ma io non voglio venire!- cercò si opporsi il vampiro biondo.

- Su, non fare i capricci! Non staremo via molto!- disse Cordelia.

Queste parole spaventarono ancora di più il ragazzo, che si voltò implorante verso la sua ragazza che era sulla soglia.

- Divertiti, tesoro!- gli disse invece lei, ridendo e salutandolo con una mano.

Quando i tre ragazzi furono spariti dietro l’angolo, la ragazza rientrò in casa e si accomodò davanti al fuoco, con una tazza di caffè fumante in mano.

Prese il pacchetto di sigarette che si trovava sul tavolino vicino al divano e se ne accese una.

- Fa male lo sai?!- le disse Angel avvicinandosi e sedendosi accanto a lei.

- Lo so! Ma anche io ho i miei vizi… Da quando sto con Spike, poi…- gli rispose sospirando.

- Ti ha lasciato da sola, eh!-

- Chi, Spike?! Bè in fondo non è colpa sua! Cordy l’ha letteralmente trascinato via!- disse la ragazza sorridendo, spegnendo la sigaretta nel portacenere.

- Lui non è adatto a te!- disse improvvisamente Angel.

- Come scusa?!- commentò lei stupita voltandosi verso il vampiro.

- Insomma, guarda anche solo la storia del vizio del fumo! Se non stessi con lui…-

- Fumerei ugualmente!-

- Bè, sta di fatto che ti sta portando sulla cattiva strada!-

- Non dire cazzate, Angel! Spike non centra assolutamente niente! Forse ha ragione lui! Ultimamente ti stai intromettendo un po’ troppo tra noi due!-

- Io mi preoccupo solo per te!-

- No! Non è per questo! Anche perché non ce n’è motivo! Ti ho detto anche l’altra sera che sono felice con lui!-

- Anche se sei felice, non è detto che sia quello giusto per te!-

Sarah si alzò in piedi furiosa.

- Adesso basta! Mi sono stufata! Sono abbastanza grande per decidere della mia vita!-

- Ah, giusto! Quanti anni hai?! 22?! Lasciati dire una cosa! Io ne ho più di 200, conosco il mondo meglio di te! E so che Spike non ti renderà felice!- disse Angel alzandosi a sua volta.

- No, hai ragione! Non lo farà! Perché lo sta già facendo!-

- Non potrà mai darti una famiglia!-

- E chi ti dice che io la voglia! E poi non sono affari tuoi!… Vai al diavolo!- gli disse passandogli davanti per andare in camera sua.

Ma il vampiro la fermò per un braccio e la fece voltare.

Ancora prima che la ragazza potesse rendersi conto di quello che voleva fare, le labbra di lui erano già posate sulle sue.

- Accidenti, non ne pot…-

Spike si bloccò sulla porta, vedendo i due ragazzi baciarsi.

Finalmente Sarah si staccò guardando inorridita il suo ragazzo.

- Spike, posso spiegarti…-

Ma non fece in tempo a finire la frase, perché il vampiro biondo si era slanciato fuori dalla porta investendo Cordelia che era dietro di lui

- Spike, aspetta!- gli disse rincorrendolo.

Finalmente riuscì a raggiungerlo e ad afferrarlo per un braccio.

- Tesoro, ascoltami! Non è come pensi!-

Ma lui si votò ringhiando, indossando il volto della caccia.

La ragazza si ritrasse spaventata.

Non si era mai rivolto a lei in quello stato, tranne quando si erano conosciuti.

- Invece io credo di aver capito benissimo! Sono entrato in casa e tu stavi baciando Angel!-

- è stato lui a baciare me! Stavamo litigando e…-

- Bè, avete uno strano modo per litigare! E io che pensavo fossi quella giusta! Invece sei come tutte le altre: non faccio in tempo a voltarmi per pochi secondi e già sono tra le braccia di Mr. So-tutto-io!- disse il vampiro voltandosi per andarsene.

- Spike, ascoltami…-

- No! Ho già ascoltato abbastanza! Lasciami in pace!- le urlò, liberandosi dalla sua stretta e correndo via.

Sarah rimase immobile ad osservare il punto in cui era sparito il vampiro.

Rientrò, lo sguardo puntato a terra e le lacrime che premevano per uscire.

- Tesoro, che succede?!- le chiese gentilmente Willow.

La ragazza bionda la guardò negli occhi non riuscendo più a trattenere le lacrime.

- Oh, Will!-

Sarah si rifugiò nell’abbraccio della strega, scoppiando a piangere.

La rossa la strinse forte e la fece adagiare sul divano, cercando di calmarla.

Quando finalmente smise di piangere, Sarah raccontò all’amica del litigio con Angel, del bacio e della reazione di Spike.

La rossa cercò di tranquillizzarla, dicendole che presto sarebbe tornato e tutto si sarebbe risolto.

Ma il vampiro non si fece vedere per tutto il resto del pomeriggio, e nemmeno per cena.

Sarah lo aspettò sveglia fino alle 3, poi si addormentò, consapevole del fatto che Spike non era ancora tornato.

La mattina seguente, quando si svegliò, il posto accanto a lei era vuoto e freddo, facendole capire che il vampiro biondo non era rientrato.

Non si vide nemmeno il giorno seguente, l’ultimo che trascorrevano lì, prima di tornare a casa.

Sarah passò tutto il tempo alla finestra sperando di vederlo arrivare.

- Ehi, tutto ok, piccola?!- le chiese Willow appoggiando una mano sulla spalla della ragazza.

- Oh, Will! Sono così preoccupata! E se gli fosse successo qualcosa?! Sarebbe tutta colpa mia!-

- Stai tranquilla! Spike è il grado di cavarsela da solo! Sono sicura che tornerà! Dai, vieni a mangiare qualcosa!-

- Si, hai ragione!- acconsentì la bionda, voltandosi sorridendo e seguendo la strega in cucina.

Ma non fu così e anche quel giorno Spike non si vide, e la preoccupazione di Sarah era ormai alle stelle.

Anche le cose con Angel non erano migliorate: la ragazza non gli rivolgeva la parola da quando lui l’aveva baciata, e il vampiro non le aveva chiesto scusa, come sperava.

La mattina seguente si alzarono tutti molto presto per tornare a casa.

Avevano già caricato tutte le valigie, e si stavano preparando per partire, quando il vampiro biondo tornò.

- Era ora! Se non tornavi ti lasciavamo qui!- lo rimproverò Cordelia, salendo nel posto a fianco del conducente.

Gli sguardi di Spike e Sarah si incrociarono.

Quest’ultima gli sorrise, ma lui non ricambiò e si sedette negli ultimi sedili vicino a Kennedy.

Sarah, più triste che mai, si sedette accanto a Willow, e finalmente partirono.

Per tutto il tragitto la bionda guardò fuori dal finestrino, senza partecipare a nessuna conversazione.

Quando arrivarono davanti alla casa di Sarah, la ragazza si voltò verso Spike, sperando di ricevere almeno un cenno di saluto.

Ma il vampiro era voltato dall’altra parte, e non si girò nemmeno quando Sarah salutò il resto del gruppo.

Trascinandosi dietro le valigie, entrò in casa, e quando giunse in camera sua si buttò sul letto, scoppiando in lacrime.






Cap. 11 Un nuovo destino




Le vacanze natalizie erano finite, e l’università era ricominciata.


Ma le cose tra lei e Spike non erano migliorate.


Non si erano più visti da quando erano tornati dalla montagna; Sarah era uscita qualche volta con le ragazze, ma i due vampiri non si erano più uniti a loro.


La bionda era a pezzi, e quando ripensava che tutto era successo per colpa della loro vacanza in montagna, si ritrovava a dare la colpa a Cordelia, che aveva avuto l’idea, per poi rimproverarsi subito dopo.


Non era colpa della bruna se lei e Spike si erano lasciati.


Perché era proprio questo che era successo: si erano lasciati!


Ormai ne era consapevole.


Era ormai passato un mese, e anche se Sarah era distrutta per la sua rottura con il vampiro, cercava in tutti i modi di non pensarci, uscendo con gli amici e divertendosi.


Parecchie volte era passata davanti alla cripta di Spike con l’intenzione di entrare e parlargli, ma aveva sempre rinunciato, per la paura di essere aggredita come l’ultima volta.


La primavera si stava avvicinando, e le giornate in California cominciavano a diventare più calde.


Una sera Sarah si ritrovò come al solito a girovagare nel cimitero.


Negli ultimi giorni cercava di evitare la cripta del vampiro biondo, per paura di incontrarlo: temeva di non reggere la sua presenza.


Stava passeggiando tra le lapidi, quando all’improvviso avvertì un rumore.


Era un suono secco, come di un ramo che si spezza.


La ragazza si voltò, ma non vide nessuno.


Questo avvenimento le fece tornare in mente il suo primo incontro con Spike, e le lacrime le salirono agli occhi.


Persa nei suoi pensieri, non notò che un gruppo di vampiri l’aveva circondata.


Quando se ne rese conto era ormai troppo tardi, e i non-morti l’attaccarono.


Cercò di difendersi come poteva, ma non era abbastanza abile, e i vampiri erano troppi.


All’improvviso si sentì afferrare alle spalle.


Non fece in tempo a liberarsi che due zanne le perforarono la pelle.


Sentì il suo liquido vitale scivolarle via dal corpo ed entrare nella bocca del vampiro.


Sapeva che per lei era finita: non si sarebbe salvata.


Rimpianse le volte che aveva rinunciato a parlare con Spike: avrebbe tanto voluto chiarirsi con lui prima di morire.


Cominciò a sentire le forze che l’abbandonavano, quando il vampiro che stava bevendo il suo sangue si dissolse.


Sarah si accasciò a terra, mentre la vista le si stava annebbiando.


Non vide con chiarezza ciò che successe, ma sapeva che qualcuno stava polverizzando i vampiri che l’avevano attaccata, uno dopo l’altro.


Dopo poco sentì due forti braccia che le sollevavano la testa.


Tra la nebbia che le offuscava la vista, le sembrò di vedere una testa bionda e due enormi occhi azzurri che la fissavano.


- Spike…- sussurrò prima di perdere i sensi.




Sarah era rimasta svenuta per diverse ore.


Spike l’aveva sollevata e portata a casa, e dopo averla adagiata sul letto, aveva chiamato gli altri.


Tutti si erano presi cura di lei e l’avevano vegliata.


Erano passate circa 7 ore da quando la ragazza era stata morsa, e l’unico nella stanza a farle compagnia era Spike.


Il vampiro sentì un debole movimento provenire dal letto, ed alzò la testa di scatto.


- Spike…- sussurrò debolmente Sarah.


- Sono qui, tesoro! Stai tranquilla! Non ti agitare!- le rispose avvicinandosi al letto e prendendole una mano tra le sue.


- Cos’è successo?!-


- Hai solo avuto una brutta esperienza! Ma ora è tutto finito!-


- Ah, ora ricordo! Il vampiro!- disse la ragazza sorridendo e voltandosi verso Spike.


- Allora eri veramente tu quello che avevo visto! E io che pensavo di aver sognato!- disse guardando il soffitto.


Cercò di mettersi seduta puntandosi sui gomiti.


- Amore, non devi sforzarti, sei ancora debole!- le disse Spike aiutandola e sedendosi poi sul bordo del letto.


- Tranquillo! Sto bene!- lo tranquillizzò regalandogli il più dolce ed innamorato dei sorrisi.


Gli occhi di Spike si velarono di lacrime mentre guardavano la ragazza.


- Sarah… mi dispiace!- le disse guardandola negli occhi.


La bionda, un po’ stupita, alzò lo sguardo sul vampiro, per vedere che stava piangendo.


Sollevò una mano per accarezzargli la guancia.


- Non devi scusarti! Anzi quella che lo deve fare sono io! Avrei dovuto impedire ad Angel di baciarmi!-


- Forse! Ma io non dovevo reagire così! Dovevo lasciarti spiegare! Il fatto è che in un secondo ho avuto una paura matta di perderti! E io non voglio che succeda, Sarah! Mai più!- le disse guardandola negli occhi.


- Non accadrà!- gli disse prima di avvicinarsi per baciarlo.


Quando si allontanò, puntò i suoi bellissimi occhi azzurri in quelli di lui.


- Ti amo Spike!-


- Ti amo anch’io!-


Si abbracciarono, felici di aver risolto.


Il loro momento magico fu interrotto dal bussare alla porta.


- Avanti!- esclamò la ragazza sciogliendosi dall’abbraccio del suo amato.


La porta si aprì, rivelando la presenza di tutti i suoi amici.


Willow si slanciò per abbracciare la ragazza, investendo Spike, che si era spostato appena in tempo.


- Oh, grazie a Dio stai bene! Ero così preoccupata!- le disse la rossa.


- Tutti eravamo preoccupati! Come ti senti?!- le chiese Kennedy.


- Meglio, grazie!- rispose guardando tutti i suoi amici.


Solo in quel momento si accorse della presenza di Angel, e gli sorrise, ricambiata.


- Bloody Hell!- esclamò improvvisamente Spike.


- Che succede?!- chiesero tutti preoccupati, Sarah compresa.


Il vampiro si avvicinò alla sua ragazza e le sollevò i capelli biondi scoprendole il punto in cui era stata morsa.


- Guardate qui!-


Solo allora i ragazzi si accorsero che il suo collo era perfettamente intatto, senza ombra di ferite.


- Ehi, vi dispiace spiegare anche a me?!- chiese la ragazza preoccupata.


- Tesoro, non hai nessuna ferita sul collo!- le spiegò Spike, guadagnandosi un’occhiata interrogativa.


- E ci sono solo due esseri al mondo in grado di guarire in così poco tempo: i vampiri e…-


- Le cacciatrici!- conclusero gli altri all’unisono al posto di Angel.


- Ragazzi, scusate, ma continuo a non capire!-


- Sarah, non ci sono più dubbi! Sei una potenziale!- le rivelò Kennedy senza tanti giri di parole.


Sarah osservò i suoi amici come se li vedesse per la prima volta.


Dopo pochi secondi di silenzio la bionda scoppiò a ridere, guadagnandosi le occhiate stupite da parte dei compagni.


- Ah, ah, ah! Buona questa! Mi state prendendo in giro, vero?!- chiese guardando uno per uno i suoi amici.


Ma tutti erano tremendamente seri.


- Non è possibile!- esclamò poi Sarah con voce spezzata.


- Mi è venuta un’idea! C’è un modo per accertarci della cosa e per convincere Sarah del suo destino!- disse improvvisamente Kennedy.


- E sarebbe?!- chiese Spike, preoccupato per la reazione della sua amata.


- Willow può fare un incantesimo!-


La rossa la guardò stupita.


- Qualche anno fa, quando avevamo scoperto che una potenziale si trovava a Sunnydale, avevi utilizzato la magia per rintracciarla. Ricordi! Per sbaglio avevamo pensato si trattasse di Dawn!- le spiegò Kennedy con dolcezza.


Alla strega si illuminarono gli occhi.


- Ehi, è vero! Ora ricordo! Era ancora nel periodo in cui non utilizzavo la magia, però un semplice incantesimo come quello ero in grado di farlo!- si ricordò improvvisamente Willow.


Spike si alzò e si diresse verso l’amica.


- Will, credi di poterlo fare?!-


- Certo! Lasciatemi prendere ciò che occorre e sono pronta!- gli disse sorridendo.


- Tu sei d’accordo?!- chiese poi il vampiro biondo rivolto a Sarah.


La ragazza riflettè sulla domanda, poi alzò gli occhi per osservare il ragazzo.


- Si, credo di si!-rispose un po’ titubante.


Così scesero tutti in salotto dove la strega preparò un cerchio formato da candele e sedendosi poi al centro.


- Bene, sono pronta! Sarah, allontanati un po’!-


Sarah si mise nell’angolo della stanza osservando Willow pronunciare l’incantesimo.


Spike le si mise accanto afferrandole una mano per tranquillizzarla.


Davanti alla rossa si formò una sfera di luce, che cominciò a muoversi per la stanza.


Essa si diresse prima nella direzione di Kennedy, poi ricominciò a galleggiare qua e là.


Dopo un momento di esitazione, si diresse decisa verso i due ragazzi che si tenevano per mano, per poi fermarsi davanti a Sarah.


Tutti trattennero il respiro, aspettando una reazione della ragazza.


La bionda sollevò il viso dalla sfera d’energia per posarla sui presenti e poi su Kennedy.


- Bè, Ken, credo che d’ora in poi avrai compagnia durante la ronda!- commentò alla fine la ragazza, accettando così il suo destino.


Gli amici tirarono un sospiro di sollievo e Spike abbracciò la sua ragazza.


- Sembra proprio che tu non riesca a stare più di un anno senza entrare nel letto di una cacciatrice!- disse Sarah al vampiro sorridendo.


- Già!- rispose lui sorridendo a sua volta, per poi baciarla.


- Avrai bisogno di un Osservatore! Dovremo chiamare Giles?!- chiese ad un certo punto Cordelia.


- Nessun Osservatore! Basterò io ad allenarla! Gli Osservatori sono una brutta razza!- commentò Spike abbracciando possessivo la bionda.


- Alla faccia della modestia, tesoro! Non credo che Giles sarebbe molto contento di sentirti dire questo! Comunque sono d’accordo con lui. Non credo sia il caso di scomodare l’Osservatore di Buffy! In fondo c’è sempre Wesley!- disse Sarah.


- Ehi, è vero! Anche Wesley è un Osservatore!- esclamò quasi stupita Cordelia.


Così Angel lo chiamo, chiedendogli di raggiungerli.


- Una nuova cacciatrice?!- domandò un po’ stupito quando arrivò.


- A quanto pare! Che ne dici: credi di potermi aiutare?!- chiese la neo-cacciatrice titubante.


Wesley sorrise.


- Sarà un vero piacere, Sarah!-


La ragazza sorrise, sentendosi finalmente una vera cacciatrice.


Decisero di iniziare l’indomani gli allenamenti, dal momento che Sarah era ancora un po’ debole.


A dire il vero lei avrebbe voluto iniziare subito, ma Spike aveva insistito così tanto perché tornasse a letto, che alla fine aveva ceduto.


Lei e il vampiro si stavano dirigendo al piano superiore quando la ragazza si fermò all’improvviso.


- Tesoro, tutto a posto?!- chiese preoccupato il ragazzo.


- Si, mi stavo solo domandando una cosa! Se sono davvero una cacciatrice, come mai quando Will ha fatto l’incantesimo per trasmettere la forza della prescelta alle altre potenziali, io non ho avvertito nulla?!- chiese guardando la strega.


- Mi dispiace, ma non ho una risposta!- le disse la rossa, dispiaciuta.


Sarah abbassò lo sguardo, riflettendo, quando le venne in mente una cosa.


- Aspettate un attimo! Will, quanti anni fa è successo?! L’incantesimo intendo!-


- Circa due anni fa! Perché?!- le rispose dopo averci riflettuto.


- Ora capisco!-


- Cosa?!- le chiesero tutti all’unisono.


- Dovete sapere che circa due anni fa ho avuto un incidente molto grave! Ero entrata in coma!- spiegò la ragazza.


- Cosa?!?!- chiese preoccupato Spike.


- Tranquillo, adesso è tutto ok. Però ora so come mai non mi sono accorta di nulla. Quando Will ha pronunciato l’incantesimo, io mi sono risvegliata!-


Tutti la guardarono stupiti.


- Quindi, Will, devo ringraziarti! Se non avessi fatto quell’incantesimo, forse non sarei qui!- la ringraziò sorridendo.


- Ma figurati! Devi ringraziare Buffy! In fondo era stata sua l’idea!- rispose la rossa arrossendo.


Spike le diede un bacio, come per convincersi che fosse davvero lì.


- Ok, ora che il mistero è stato risolto, fila a letto!-


- Agli ordini, padrone!- rispose Sarah mettendosi sull’attenti e ricominciando a salire le scale ridendo.


L’aspettava un duro allenamento il giorno seguente, così di addormentò tranquilla tra le braccia del suo vampiro.






Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte



Il giorno seguente, iniziarono gli allenamenti per la nuova cacciatrice.


Wesley le spiegò la solita teoria che devono sapere tutte le prescelte, poi, con l’aiuto di Spike, cominciò ad allenarla nel combattimento.


Riusciva a tenere testa al biondo con molta abilità, cosa che stupì molto l’Osservatore.


- Ehi, complimenti! Sei già molto brava!- si complimentò.


- Grazie! Sono diversi anni che pratico arti marziali!- rispose parando un colpo e mandando il vampiro al tappeto.


- Ehi, Spike, non ti farai battere da una cacciatrice alle prime armi!- lo prese in giro Wes.


- Taci, Osservatore! Non ti intromettere!- e ripartì alla carica.


Quella sera, anche se il vampiro si era opposto all’idea dicendo che Sarah era troppo inesperta, la ragazza andò insieme a Kennedy al cimitero, per la sua prima ronda.


Anche Wes andò con loro, curioso di vedere come se la cavava la sua cacciatrice, e anche il biondo le seguì, dicendo che si sarebbe sentito più tranquillo ma che non sarebbe intervenuto.


Il luogo era molto tranquillo e non avevano ancora incontrato demoni di nessun genere nonostante si trovassero lì ormai da diverse ore.


- Caspita! Vuoi vedere che proprio stasera che è la mia prima ronda, i vampiri sono tutti andati al cinema!- esclamò spazientita Sarah rivolgendosi a Kennedy.


Fece appena in tempo a finire la frase che due di questi uscirono allo scoperto.


- Cosa ci fanno due ragazze tutte sole in giro a quest’ora?!- chiese uno dei due con sarcasmo.


La bionda sorrise.


- Primo, non siamo da sole!- disse indicando Wes e Spike alle loro spalle.- Secondo… eravamo a caccia di vampiri! Oh, ma voi siete due vampiri!- esclamò sarcastica, per poi partire sicura all’attacco.


Iniziò a combattere contro uno dei due, mentre l’altro era affrontato da Kennedy.


Sarah si muoveva molto bene, tenendo testa con facilità all’avversario.


Spike rimase incantato dai suoi movimenti dolci e armoniosi, ma alla stesso tempo decisi.


Dopo aver parato qualche calcio e pugno ed averne assestato qualcuno, riuscì a liberarsi del suo aggressore: con un’elegante piroetta affondò il paletto nel petto del vampiro.


Quando fu cenere, la bionda si voltò verso Kennedy, per vedere che anche lei aveva polverizzato il suo avversario.


- Allora, come sono andata?! - chiese la bionda inclinando la testa e sorridendo rivolta ai due spettatori.


- Sei stata magnifica! Sei nata per fare la cacciatrice!- le rispose il suo Osservatore fiero.


Proprio in quel momento udirono dei passi dietro di loro; le due cacciatrici si voltarono, pensando si trattasse di un vampiro.


Ma quando si girarono davanti a loro c’era una ragazza dai lunghi capelli bruni e pantaloni di pelle piegata in due per la fatica della corsa.


- A quanto pare sono arrivata tardi!- disse sollevando la testa.


E così finalmente tutti la riconobbero.


- FAITH?!?!- esclamarono all’unisono.


- Salve ragazzi!- li salutò la cacciatrice.


- Cosa ci fai qui?!- le chiese Kennedy.


- La ronda, ovvio! E credo di non essere l’unica!- commentò notando i paletti nelle mani delle due ragazze.


- È bello rivederti, Faith!- le disse Wesley avvicinandosi.


- Ehi, Wes, ci sei anche tu! E anche il vampiro ossigenato!-


Il suo sguardo si posò infine sulla ragazza bionda.


- Tu invece devi essere nuova del gruppo! Non eri con noi quando abbiamo combattuto contro il Primo o sbaglio?!-


- No, infatti! Ero impegnata altrove! Comunque piacere, io sono Sarah! Felice di conoscerti Faith!- si presentò la ragazza allungandole la mano.


- Piacere mio! E da quanto condividiamo questo bellissimo destino?!- chiese sarcastica la bruna.


- Da questa mattina!- rispose Spike per lei, cingendole la vita con un braccio.


- Avete appena scoperto una nuova cacciatrice, e tu non hai perso tempo, eh Spike?!-


Sarah si mise a ridere, tornando a guardare la ragazza.


- Tranquilla! Stavamo insieme già da prima!-


- Chiamalo pure intuito!- esclamò il vampiro baciando la bionda.


- Capisco! Comunque mi avete rubato il lavoro! In effetti stavo rincorrendo proprio i due vampiri che avete appena polverizzato!- mise il broncio la mora.


- Faith! Si può sapere perché ti sei messa a correre in quel modo?!-


Un ragazzo dalla pelle scura si avvicinò al gruppetto.


- Scusa tesoro! Stavo seguendo due vampiri, ma le mie college hanno già pensato a fare pulizia-.


Il ragazzo sollevò lo sguardo su Kennedy.


- Ciao Kennedy!- la salutò con il fiato corto.


- Salve preside Wood!- lo salutò lei.


- Ah, chiamami Robin! Non sono più un preside!- disse il ragazzo riprendendo fiato.


- Allora vi siete messi insieme!- osservò Sarah divertita.


Aveva sempre pensato che quei due fossero una bella coppia.


- E tu come lo sai?!- chiese stupita la bruna.


- È una lunga storia!- le spiegò Spike, tappando la bocca alla sua ragazza. - Buonasera Robin!- salutò poi.


Wood lo guardò con sguardo poco amichevole, suscitando il timore di Sarah.


- Spike- disse soltanto, con sollievo della bionda.


- E come se la cava la nuova cacciatrice?!- chiese Faith.


In quel preciso istante, Sarah si slanciò verso la cacciatrice che si ritrasse spaventata.


Ma la bionda puntava al vampiro che si era materializzato alle sue spalle, e con un rapido gesto lo polverizzò.


- Piuttosto bene, direi! Per essere la prima volta!- rispose togliendosi la polvere dai jeans.


- Accidenti, non l’avevo nemmeno sentito arrivare!- esclamò Faith.


- Sapete che vi dico: credo che per stasera possa bastare. Torniamo a casa!- disse ad un certo punto Wes.


- Ok! Faith, Robin! Volete venire a bere qualcosa?! Intanto è casa mia! Ultimamente è molto affollata! Per fortuna mia madre è a San Francisco per lavoro!- propose la bionda.


- Accettiamo volentieri!- e si diressero tutti verso casa King.




Gli allenamenti continuarono, e Sarah diventava ogni giorno più brava, grazie anche all’aiuto si Faith, che le dava buoni consigli per migliorarsi.


Presto scoprì che essere una cacciatrice aveva anche i suoi lati positivi: durante la ronda riusciva facilmente a liberarsi dei vampiri, tutti novellini in confronto al vampiro biondo e grazie ai combattimenti riusciva a sciogliersi i nervi accumulati durante il giorno.


Con il consenso degli amici, aveva deciso di non raccontare niente alla madre, almeno per il momento.


Quindi, per giustificare le sue ronde, si inventava le scuse più credibili, da quella di dover studiare da un’amica, a quella di dover andare da Willow per alcune faccende, oppure frequentava le lezioni serali, in modo da andare direttamente al cimitero prima di tornare a casa.


Quella sera Sarah era appena uscita dall’università e stava girovagando tra le lapidi alla ricerca di qualche cattivo.


Grazie ai suoi sensi sviluppati di cacciatrice, che negli ultimi tempi erano aumentati, percepì la presenza di alcuni vampiri.


Si guardò intorno, e ne vide almeno 5 venire dalla sua parte.


- Cosa abbiamo qui! Una cacciatrice! E alle prime armi!- disse uno di loro.


- Vuoi controllare se sono davvero inesperta?!- chiese estraendo il paletto dai jeans.


- Oh! Che paura!- disse un altro.


- Dovresti averne! Anche se forse non ne avrai il tempo, perché ti polverizzo prima!- e partì all’attacco.


Riuscì a tener testa a tutti e 5 senza difficoltà, capendo subito che quelli poco esperti erano proprio loro.


- Allora, un po’ di paura ce l’hai?!- chiese al secondo vampiro che aveva parlato, mentre andava in cenere.


- Ops, non hai fatto in tempo! Peccato!- commentò rialzandosi e pulendosi i pantaloni pieni di polvere.


All’improvviso sentì un battito di mani dietro di se, e si voltò di scatto, per vedere Spike uscire dall’oscurità.


- Complimenti, dolcezza! Niente male davvero!-


Sarah si rilassò abbandonando la posizione di combattimento.


- Spikey! Non ci provare mai più! Mi hai fatto venire un infarto! -


- Scusa, tesoro, non era mia intenzione spaventarti! E meno male che non mi sono avvicinato troppo, o di me sarebbe rimasto solo un mucchietto di polvere!- disse, avvicinandosi alla ragazza e abbracciandola.


- Ci mancava solo che mi dicessi che sabato mi avresti ucciso e avrei potuto dirti di essere ripetitivo!-


- E chi ti dice che io non voglia ucciderti! In fondo sei una cacciatrice, e io il loro uccisore!-


- Già, il loro uccisore! Che ora ha un’anima e si è già portato a letto due di loro senza sfiorarle con un dito!- disse Sarah ridendo.


- Potrei sempre tornare alle vecchie abitudini!- disse chinandosi per baciarla.


- E tu ricorda che sono sempre una cacciatrice!- rispose prima di incollare le sua labbra a quella del vampiro.


Si baciarono con passione, fino a trovarsi sdraiati sull’erba.


- Che ne dici, cacciatrice, lo facciamo?!- le chiese Spike all’orecchio con voce sensuale.


- Qui?! Adesso?! E se arriva qualcuno?!-


- Avrà un corso accelerato di anatomia! Potrebbe imparare qualcosa!-


Sarah rise divertita all’idea, poi si lasciò spogliare.


Si amarono più e più volte, fino a ritrovarsi sfiniti una tra le braccia dell’altro.


Per fortuna non era arrivato nessuno, come temeva la ragazza.


- Credo sia il caso di tornare a casa!- disse Sarah rialzandosi e cominciando a vestirsi.


- Ti accompagno!- propose il vampiro, rivestendosi a sua volta.


Così si presero per mano e si diressero verso la casa della ragazza, fermandosi ogni tanto in qualche angolo a baciarsi.


Finalmente arrivarono a destinazione.


- Allora, buonanotte!- disse Spike baciandola.


- Buonanotte!-


Proprio in quel momento la porta di casa si spalancò.


- Sarah, tesoro, sei tu?!-


La ragazza si voltò orripilata verso la madre, che guardava quel ragazzo dai capelli ossigenati con cipiglio.


- Ehm, mamma, questo è Sp… William! È… il mio ragazzo!-


La donna rimase a fissarlo per alcuni secondi.


- Piacere, signora King! Le ho riportato sua figlia sana e salva!- le disse il vampiro stringendole la mano con il più bel sorriso che avesse.


- Piacere mio, William! Vuole entrare a bere qualcosa?!- chiese la madre di Sarah, stupendo la ragazza.


- La ringrazio molto, ma devo rifiutare! Ho alcune faccende da sbrigare prima di domani! Buonanotte!- la salutò.


- Ci vediamo domani!- sussurrò poi all’orecchio della bionda.


- Ok!- rispose lei lasciandogli la mano.


Quando sparì dalla loro vista, Sarah si voltò verso la madre, per poi rientrare in casa.


- Hai il ragazzo e non me l’hai detto?!- chiese la donna alla figlia.


- Mamma, non è ho mai avuto l’occasione!-


- Da quanto state insieme?!-


- 6 mesi!-


- 6 mesi?!-


Sarah le diede le spalle, aspettandosi la ramanzina.


Ma quella non arrivò.


- Mi piace!-


- Cosa?!?!- esclamò sbalordita la ragazza, guardando la madre con occhi sgranati.


- Si, mi piace! È un ragazzo educato! Ed è anche molto carino! Mi hanno un po’ stupito quei capelli color platino, ma anche loro hanno un certo fascino!-


Sarah rimase a fissarla a bocca aperta, senza riuscire a formulare una frase sensata.


- Ti ama?!- chiese la donna, improvvisamente seria.


- S…Sì!- rispose la figlia un po’ titubante.


- Allora è perfetto!- commentò la signora King tornando sorridente, dirigendosi poi al piano superiore.


A metà scala si fermò per voltarsi a guardare la figlia.


- Voglio che domenica venga pranzo da noi! E avvisalo che non accetto un rifiuto!- e senza aspettare la risposta si diresse in camera sua.


La ragazza dopo un minuto di sbigottimento, si riprese e andò nella sua stanza.







Cap. 13 Invito a pranzo


La mattina seguente andò alla sede della Wolfram & Hart, dove avevano installato il luogo degli allenamenti, appropriandosi di una palestra al primo piano.

Quando arrivò, Wes e Faith erano già sul posto, ma Sarah non se ne accorse, persa nei suoi pensieri riguardanti la sera precedente.

- Ehi, Sarah! Mi hai sentito?!- la risvegliò Wesley.

- Eh?! Cosa?! Scusa Wes! Ero soprapensiro!- si scusò la bionda togliendosi la giacca e accorgendosi finalmente della presenza dei due.

- Tutto bene, piccola?!- le chiese Faith.

- Si, si! Tutto a posto! Sono pronta per cominciare.-

Così iniziarono gli allenamenti.

Anche la cacciatrice bruna si stupiva ogni giorno di quanto migliorava la ragazza, ed era convinta che ormai fosse al suo livello, come se fosse la cacciatrice da sempre.

Dopo circa un’ora, Angel e Spike, che avevano fatto pace dopo l’inconveniente del bacio, entrarono in palestra.

- Allora, come se la cava il mio amore?!- chiese il biondo baciando la sua compagna.

- Benissimo come al solito!- rispose Faith.

- Ha detto qualcosa tua madre ieri sera?! Mi ha lanciato qualche maledizione?!- chiese Spike a Sarah, divertito.

- Ti ha invitato a pranzo! Domenica!- rispose prendendo l’asciugamano che il vampiro moro le porgeva e asciugandosi il sudore dalla fronte.

- Cosa?!?!- chiese il biondo allontanandosi con se si fosse bruciato.

- E ha detto che non accetta un rifiuto!- aggiunse la bionda guardandolo negli occhi.

- Ehi! È una cosa seria allora! Spikey, credo sia l’occasione giusta per farle la tua proposta!- lo prese in giro la bruna.

- Piantala Faith! Dici sul serio?!- chiese il vampiro poi rivolto alla ragazza bionda.

Sarah annuì.

- Bè, allora credo di non avere scelta. Comunica a tua madre che accetto!-

- Davvero?!- chiese stupita la cacciatrice.

- Certo! In fondo mi sembra una signora simpatica.-

La ragazza era ancora stupita, ma in fondo ne era felice.

- Per fortuna hai la gemma di Amarra, o credo avresti qualche problemino con il sole!- disse Angel.

- Ok, basta chiacchiere! Qui c’è qualcuno che deve allenarsi! Spike sei arrivato al momento giusto! Dai il cambio a Faith!- li rimproverò l’Osservatore.

Entrambi si misero in posizione.

- Pronta a ballare, cacciatrice?!- chiese Spike.

- Prontissima!- rispose Sarah sorridendo.


Domenica si avvicinava sempre più e l’agitazione di Sarah aumentava ogni giorno.

Al contrario di lei Spike sembrava tranquillissimo.

Finalmente, o purtroppo, arrivò il grande giorno.

La ragazza era agitata più che mai e continuava a camminare per la casa stropicciandosi le mani.

- Tesoro, ti vuoi calmare?! Andrà tutto bene! Sei bellissima e sono sicura che lo lascerai senza respiro!- cercò di tranquillizzarla la madre.

La ragazza pensò che era piuttosto improbabile, dal momento che il suo ragazzo non respirava essendo un vampiro.

Ma non lo disse ad alta voce.

Si limitò ad osservarsi allo specchio: indossava un vestito rosso lungo fino alle ginocchia, con uno spacco che lasciava scoperta gran parte della coscia.

Aveva messo al collo una collana di perle e acconciato i capelli con un fermaglio a forma di farfalla.

Mentre sistemava un ciuffo ribelle, suonarono al campanello.

Sarah si precipitò giù dalle scale, anche se con qualche difficoltà a causa dei sandali con il tacco alto, superando sua madre.

- Apro io!-

- Ok, ma non correre!- le urlò la madre.

Quando aprì la porta, rimase folgorata dalla bellezza del suo vampiro: indossava un paio di jeans, una camicia del colore dei suoi occhi e un’elegante giacca nera.

Fu proprio quella a stupirla: non avrebbe mai pensato che ne possedesse una di quel tipo.

Spike le regalò un sorriso smagliante mentre si toglieva gli occhiali scuri che gli coprivano i bellissimi occhi azzurri.

- Sei bellissima, tesoro!- le disse dandole un bacio.

- Buongiorno William! Sono contenta che abbia accettato il mio invito!- lo salutò la madre.

- Devo essere io a ringraziarla di avermi invitato! Questo abito le sta d’incanto, signora King! E la prego, mi dia del tu!- le disse il ragazzo prendendole una mano e baciandola con fare tipico dell’800.

La donna rise divertita.

- Lo stesso vale per te! Dammi del tu o mi farai sentire vecchia! Mi chiamo Emily!-

- Come desideri, Emily!- rispose sorridendole.

- Accidenti, che sbadata! Non ti ho fatto entrare! Prego, accomodati!- gli disse facendosi da parte.

Spike entrò in casa cingendo la vita della sua ragazza.

- Accomodatevi in salotto mentre finisco di preparare il pranzo!-

Così i due ragazzi si accomodarono sul divano.

Quando si voltò, il biondo vide che Sarah lo guardava in modo strano.

- Che c’è?!- chiese indagatore.

- No, niente! È solo strano vederti così… ottocentesco!- gli rispose scuotendo la testa.

- Mmmh… ci sono molte cose che non sai di me!- le disse baciandole il collo.

Finalmente Emily li chiamò, così i due ragazzi si diressero in cucina.

Quando tutti e tre si furono accomodati, partì l’interrogatorio di terzo grado da parte della donna.

- Allora, William, abiti da queste parti?!-

Sarah alzò gli occhi al cielo spazientita, ma non disse nulla: era curiosa di vedere come se la sarebbe cavata il suo uomo.

- Si, abito a cinque isolati da qui, vicino al cimitero!- rispose lui tranquillo, come se si fosse già preparato il discorso prima di arrivare, cosa di cui Sarah non dubitava del tutto.

- Uh, non dev’essere un posto molto allegro!-

- Non mi lamento!- rispose facendo l’occhiolino alla ragazza bionda seduta accanto a lui.

- Capisco… e lavori qui in città?!-

- Si… ho studiato all’università di Oxford, e ora ho un impiego in uno degli uffici della Wolfram & Hart!-

Questo stupì molto la ragazza: non aveva la minima idea del fatto che il vampiro avesse studiato ad Oxford, nonostante sapesse benissimo che fosse inglese e, anche se non voleva darlo a vedere, piuttosto intelligente ( Forse ho esagerato! La parola “intelligente “ non gli si addice gran che! :-P NdMe Ehi! NdSpike Ops, mi ha sentito! :-P NdMe).

Inoltre pensò che la sua trovata di dire che lavorava alla Wolfram & Hart, era stata geniale.

In caso di necessita avrebbe potuto far finta di lavorare con Angel!

- Ah, si! Avevo sentito che quella società fosse fallita, ma che poco tempo fa si è ristabilita, dico bene?!- commentò la madre.

- Si infatti! Non è molto che lavoro lì! Ma un mio amico mi ha offerto un impiego e non ho potuto rifiutare!-

Anche lui aveva avuto la stessa idea della ragazza.

- E dimmi, conosci da molto mia figlia?!-

- A dire il vero da poco più di 6 mesi! Possiamo dire che è stato un colpo di fulmine!- rispose Spike sorridendo a Sarah che ricambiò, felice che il ragazzo tenesse facilmente testa alla madre.

Il resto del pranzo passò tranquillo, e i tre parlarono di diversi argomenti, senza più toccare il tasto della vita di Spike.

Alla fine si accomodarono in salotto.

- William, vuoi un caffè?!-

- Si, grazie, Emily, lo prendo volentieri!- rispose cordialmente il vampiro.

Quando la donna fu sparita in cucina, si rivolse a Sarah, facendola accomodare sulle sue ginocchia.

- Allora, come sto andando?!-

- Benissimo! Sai non credevo! Pensavo che all’interrogatorio di mia madre ti saresti fatto prendere dal panico!-

- E perché avrei dovuto! Tua madre è stata così gentile! Credo che quando deciderai di dirle che sei una cacciatrice, lo accetterà! È molto comprensiva!-

- Si, è vero! Ma per il momento meglio non dire niente! Anche perché non saprei come spiegarle il fatto che sono follemente innamorata di una delle creature che combatto!-

Spike la baciò con passione, e se Emily non fosse tornata con il caffè, non si sarebbero fermati tanto facilmente.

Il resto del pomeriggio passò tra una chiacchiera e l’altra, fino a quando Spike non guardò l’orologio.

- Accidenti, com’è tardi! Sarà meglio che vada! Non vorrei disturbare oltre!- disse alzandosi in piedi.

- Oh, ma non disturbi, anzi, sarei felice se tornassi ancora!- gli disse la madre aprendogli la porta.

- Sarà un vero piacere per me! Allora a presto Emily!- la salutò baciandole ancora la mano.

- A presto William!-

- Mamma esco un attimo!- le disse Sarah seguendo il vampiro e chiudendosi la porta alle spalle.

- Finalmente è finita!- disse poi con un sospiro.

- Perché dici così?! Io mi sono divertito!- le disse pendendola per la vita.

- E tu sei stato magnifico!- e lo baciò.

- Ora devo proprio andare! Devo finire quel lavoretto per il mio capo!-

Sarah rise, per l’allusione al suo finto lavoro.

- Ok! Non vorrei mai essere la causa delle ire di Angel!-

Così il vampiro se ne andò e la ragazza rientrò in casa.

- Mi piace davvero tanto!- esclamò la madre appena Sarah ebbe chiuso la porta.

- Eh?!-

- Quel giovanotto mi piace proprio! È educato, ha una buona istruzione, un buon lavoro ed è anche affascinante!-

- Già!- disse la ragazza titubante, quando la madre parlò del lavoro.

- Complimenti figliola! Te lo sei scelta proprio bene! Hai buon gusto! Proprio come tua madre! Ora sarà meglio che vada a lavare i piatti!-

Sarah guardò sua madre entrare in cucina, poi sprofondò in una poltrona nel salotto.

Quella giornata per fortuna era finita, e lei ancora si chiedeva come avesse fatto a sopravvivere.

Però era immensamente felice che la madre avesse accettato Spike con tanta facilità.

Per il momento almeno.

Non voleva immaginare quale sarebbe stata la sua reazione quando avrebbe scoperto che era un vampiro.





Cap. 14 Caccia e balli


La mattina dopo si diresse come sempre alla Wolfram & Hart.

Quando entrò nella piccola palestra vi trovò Wes, Faith, Angel e Spike.

- Già qui?!- chiese stupita rivolta ai due vampiri.

- Erano curiosi di sapere come era andato il pranzo!- rispose il biondo alzando le spalle.

Sarah gli si avvicinò e lo baciò sulle labbra.

- Non mi posso lamentare! Spike è stato fantastico e mia madre era entusiasta! Soprattutto del suo modo di fare ottocentesco!-

- Eh, l’epoca vittoriana ha sempre un certo fascino!- rispose il vampiro abbracciandola da dietro.

- E dimmi! Ha chiesto la tua mano a tua madre?!- chiese Faith curiosa.

- Dai, Faith!- le disse la bionda ridendo e arrossendo.

- No?! Spikey mi deludi!-

- Per quello c’è tempo!- disse il vampiro baciando la cacciatrice bionda.

- Ok, basta smancerie! È ora di lavorare!- esclamò Wes.

- Agli ordini capo!- rispose Sarah liberandosi dall’abbraccio del biondo.

Quel giorno gli allenamenti furono più duri del solito: Sarah dovette combattere contro Spike e Angel contemporaneamente su ordine dell’Osservatore.

Quando finalmente riuscì a metterli entrambi al tappeto, si fermò qualche minuto per riprendere fiato.

- Pazzesco! William the Bloody e il Flagello d’Europa messi al tappeto da una ragazzina!- li derise la cacciatrice bruna.

- Non infierire, ti prego!- disse Angel.

- Non siamo più quelli di una volta!- cercò di giustificarsi Spike.

- Si, buona la scusa! Avanti, in piedi pappemolli!- disse loro Sarah che si era ripresa, sorridendo sorniona.

I due vampiri ancora a terra si guardarono.

- Ci sta sfidando?!- chiese il moro al compagno.

- Sembra proprio di si!- rispose il biondo, così ripartirono all’attacco.

Prima di tornare a casa, Sarah si mise d’accordo con gli amici per andare al Bronze quella sera.

- Ti passo a prendere, ok?!- disse Spike alla compagna.

- Ok, mia madre sarà contenta. Io penso ad avvisare Will e Ken!- disse prima di uscire.

- Ve bene! Io mi occupo di Cordy.- disse Angel.

Così tornò a casa, e dopo essersi fatta una doccia veloce, andò all’università.

Le lezioni furono noiose come al solito, ma pensò che quella sera si sarebbe scatenata in pista.

Solo in quel momento le venne in mente che si sarebbe dovuta occupare della ronda prima di andare al Bronze.

Così, tra una lezione e l’altra compose il numero di Spike.

- Tesoro, sono io! Senti, stasera vieni a prendermi un po’ prima, così posso andare a fare la ronda! Ok?! Allora a stasera! Ti amo!- e riagganciò.

- Chi era?!- chiese curiosa Monica, una sua compagna di scuola.

- Il mio ragazzo!- rispose riponendo il cellulare nella borsa.

- Chi, quel fustaccio biondo che ti viene a prendere ogni tanto?!-

- Già!-

- Mio Dio! Non so cosa darei per essere al tuo posto! A letto deve essere una bomba!-

- Si, se la cava!- rispose la bionda ridendo, pensando al broncio che avrebbe messo il suo vampiro se avesse sentito ciò che aveva appena detto. (Spike si considera una bomba a letto! NdMe Io SONO una bomba a letto! NdSpike Si, certo! Convinto tu! NdMe ~_~ NdSpike )

Così quella sera si preparò per la serata in discoteca e quando Spike arrivò ed andò ad aprirgli, il ragazzo rimase a bocca aperta.

Sarah indossava una minigonna nera di pelle, molto mini, e un top bianco con un’ampia scollatura.

- Tesoro, vorrei arrivare al Bronze con te tutta intera! E anche uscirne possibilmente!- le disse alzando il sopracciglio con la cicatrice.

La ragazza sorrise abbracciandolo.

- Tranquillo, non ti mollerò un istante!-

- Sarah, non vorrai uscire così?!… oh, ciao William!- lo salutò accorgendosi della sua presenza la madre.

- Buonasera Emily! Ti trovo in gran forma! Ha tagliato i capelli?! Ti stanno molto bene!-

- Oh, grazie! In effetti li ho accorciati un po’!- rispose la donna, contenta che qualcuno l’avesse notato.

- Bene, mamma! Noi andiamo!- disse la ragazza prendendo la giacca e uscendo trascinando con se il vampiro.

- Mi raccomando! Non tornare tardi!-

- Tranquilla! Te la riporto a casa tutta intera!- gli urlò Spike.

- Spero!- disse poi rivolto alla ragazza.

Sarah rise e di diresse verso il cimitero.

Camminarono per circa una mezz’ora senza incontrare nessuno.

- Ok, sembra che stasera i vampiri si siano presi una pausa! Oppure sono tutti al Bronze!- commentò la cacciatrice dirigendosi verso l’uscita.

- È qui che ti sbagli, cacciatrice!- disse un vampiro sbucato dal nulla.

Sarah alzò gli occhi al cielo lasciando il braccio del compagno.

- E io che pensavo di avere un po’ di pace stasera! Scusa, tesoro, ci metto un secondo!-

Si slanciò sul vampiro prendendolo a pugni, mentre Spike si appoggiò al tronco di un albero accendendosi una sigaretta.

Finalmente la bionda riuscì a polverizzare il suo avversario, e si diresse verso il biondo, scostandosi un ciocca di capelli dal viso, cercando di riprendere l’equilibrio sui tacchi alti.

Così finalmente si diressero al Bronze e quando vi entrarono scorsero subito i loro amici tra la folla.

- Eccoli la!- esclamò la bionda avvicinandosi agli altri.

Si salutarono poi ordinarono da bere.

- Hai fatto la ronda?!- le chiese Wes.

- Si, tranquillo!-

- Hai incontrato qualche vampiro interessante?!- chiese curiosa Faith sorseggiando la sua bevanda alcolica.

- No, solo un pivellino che mi ha riempito la gonna di polvere!- rispose Sarah ridendo.

Bevve un sorso dal suo bicchiere, contenente un bevanda anch’essa alcolica, beccandosi un’occhiata di rimprovero da parte di Spike: non era stato molto felice quando lei l’aveva ordinato.

- Balliamo?!- chiese poi la bruna.

Sarah annuì, felice dell’invito: aveva voglia di scatenarsi.

Così lei e l’altra cacciatrice di buttarono nella mischia ballando e scatenandosi.

Entrambe ballavano molto bene e in modo sensuale, attirando gli sguardi di molti ragazzi.

- Ehi, se non stai attento, se la mangeranno con gli occhi!- avvisò Angel rivolto al vampiro biondo, riferendosi a Sarah.

- Tranquillo! Sono sempre all’erta!- rispose non togliendo gli occhi dalla sua donna.

Proprio in quel momento un tipo si avvicinò a Sarah ballando.

- Ehi piccola, ti va di fare un giro?!- le chiese con voce provocatoria.

La bionda si voltò e gli sorrise.

Spike si alzò, quando vide che la sua ragazza estraeva un paletto dalla tasca.

- Spiacente, ma non sono commestibile!- e lo polverizzo con un solo gesto.

Nessuno intorno a loro si era accorto di nulla, tranne Faith.

- Come hai fatto a capire che era un vampiro?!-

- Istinto da cacciatrice!- rispose la bionda, ricominciando a ballare con l’amica.

Dopo poco anche Spike la raggiunse e si misero a danzare in modo sensuale, con passione, come se stessero facendo l’amore.

Si divertirono e dispiacque a tutti quando dovettero tornare a casa.

Uscirono insieme dal Bronze e non fecero in tempo a mettere piede fuori dal locale che vennero circondati da una quindicina di vampiri.

- Che ti avevo detto?! Erano tutti al Bronze!- disse Sarah rivolta a Spike, che le sorrise.

- Credo che avremo un po’ di movimento, ragazze!- disse poi rivolta alle sue compagne.

Così Sarah, Kennedy e Faith si lanciarono all’attacco, lasciando gli altri a guardare.

Erano tutti affascinati dai movimenti delle tre cacciatrici, che in pochi minuti li polverizzarono tutti.

- Ecco, lo sapevo, mi sono sporcata!- si lamentò Faith pulendosi i pantaloni di pelle.

- Questo è il problema del vestirsi in nero!- le disse Sarah, scoppiando poi a ridere insieme alla bruna.

Le due ragazze si presero a braccetto e si diressero verso gli altri.

Ultimamente erano diventate molto amiche, e questo rendeva molto contenta la bionda.

Così, dopo aver salutato tutti, Spike riaccompagnò Sarah a casa.

- Buonanotte, tesoro!- la salutò il vampiro con un bacio.

- Buonanotte!- rispose lei.

Il biondo si stava allontanando, quando la ragazza lo fermò.

- William!-

Spike si voltò sbalordito: era la prima volta che lo chiamava con il suo vero nome, e pronunciato da lei aveva un suono fantastico.

- Ti amo!- disse poi la bionda, guardandolo negli occhi.

Spike sorrise.

- Ti amo anch’io!- le rispose e si allontanò.

La ragazza rientrò in casa, felice di com’era andata la serata.







Cap. 15 Primi avvertimenti


Era appena uscita da scuola e l’idea di andare al cimitero per la ronda non la rallegrava per niente.

Avrebbe potuto chiamare Kennedy per chiederle di sostituirla, ma l’aveva già fatto la sera prima per poter uscire con Spike, e non le sembrava giusto approfittarsi dell’amica.

Lo stesso valeva per Faith: quello era il giorno dell’anniversario di fidanzamento suo e di Robin, e se l’avesse interrotto ci sarebbe sicuramente stata una cacciatrice in meno.

Così si diresse svogliatamente verso il cimitero, ma non dovette arrivarci per incontrare i suoi nemici naturali.

Si trovava in uno dei tanti vicoli della città quando, grazie ai suoi sensi di cacciatrice, si accorse di una numerosa presenza di vampiri.

Si guardò intorno, capendo che non si era sbagliata: ce n’erano almeno una ventina.

- Guarda, guarda! Cosa abbiamo qui?! Una cacciatrice! Ti stavamo proprio cercando!- disse uno di loro.

- Davvero?! Sono così famosa?!- rispose lei sarcastica.

- Non montarti la testa, cacciatrice! Siamo qui per ucciderti!-

- Ma dai! Sai, questa cosa me la ripetono tutte le sere quelli come te, ma fino ad ora nessuno c’è mai riuscito!-

- Ma noi siamo in venti!-

- E io sono una cacciatrice! Forza! Fatevi sotto!-

E fu quello che fecero.

Combattere contro così tanti vampiri era più complicato del previsto, ma Sarah non si arrese.

Riuscì a polverizzare la maggior parte di loro, anche se non con poche difficoltà.

Finalmente ne rimase uno solo, quello che aveva parlato all’inizio, molto probabilmente il capo.

Contro di lui fu particolarmente dura.

Riuscì a scaraventarlo a terra, ma questi approfittò di un momento di distrazione della ragazza e la buttò a terra.

Estrasse un coltello dalla tasca e cercò di colpire Sarah.

La cacciatrice riuscì a spostarsi appena in tempo prima di essere trafitta dalla lama.

- Lo sai che potresti farti male con quel coso?!- le disse lei sarcastica.

- Per il momento quella che si è fatta male sei tu!- rispose ghignando il vampiro.

La ragazza sentì un dolore acuto di cui non si era accorta provenire dal braccio destro.

Guardandolo vide un profondo taglio su di esso: molto probabilmente non aveva schivato il coltello come aveva creduto.

Le faceva parecchio male, ma continuò a combattere, anche se con un braccio solo, per di più quello sinistro, non era per niente facile.

Ma grazie alla ferita della cacciatrice, il vampiro era in netto vantaggio.

Il mostro riuscì a scaraventarla contro il muro vicino, ferendola alla gamba.

Si tirò su a fatica non riuscendo a schivare il primo pugno, che le fece sanguinare il labbro, ma schivando il secondo e assestandogliene uno allo stomaco.

Finalmente riuscì a gettarlo a terra e mettersi a cavalcioni su di lui.

- Visto?! Anche tu non sei riuscito ad uccidermi!- gli disse con il paletto puntato al petto.

- Tranquilla! C’è chi lo farà al mio posto! Uno molto più potente! Preparati a morire, cacciatrice!- dopo di che venne polverizzato da Sarah.

La ragazza rimase immobile per qualche minuto per riprendere fiato, poi si alzò a fatica e si diresse verso casa zoppicando e tenendosi il braccio ferito.

Decise di attraversare il cimitero per fare più in fretta, pregando di non incontrare nessun vampiro: non avrebbe retto un altro combattimento.

All’improvviso sentì una presenza dietro di lei, e si voltò di scatto.

- Tesoro, tranquilla! Sono io!- disse Spike uscendo dall’oscurità con le mani sollevate.

- Ah, sei tu Spike! Meno male!-

In quel momento la gamba cedette e sarebbe finita a terra se il vampiro non l’avesse sostenuta.

- Amore, che hai?!-

Finalmente si accorse delle ferite al braccio, alla gamba e del labbro tagliato.

- Sarah, che ti è successo?! Non dirmi che hai di nuovo incontrato Harmony?!- chiese preoccupato.

- No, tranquillo, questa volta Harm non centra! È stato un vampiro! Uno dei tanti!- rispose con un sorriso che assomigliava di più ad una smorfia, e lasciandosi andare tra le braccia del biondo.

- Dannazione! Sei ridotta male! Hai bisogno di medicarti le ferite! Tua madre è in casa?!-

- No, è via per lavoro!- rispose con il fiato corto.

- Allora possiamo andare li!- e senza attendere risposta la prese in braccio e si diresse verso casa sua.

Quando finalmente arrivarono, Spike la adagiò sul divano poi si diresse velocemente verso il bagno per prendere l’occorrente per disinfettare le ferite.

Quando tornò, Sarah era seduta con gli occhi chiusi, respirando a fatica a causa della massiccia perdita di sangue.

Il vampiro si inginocchiò davanti a lei, estraendo il disinfettante.

- Stai tranquilla tesoro! Fra poco starai meglio!-

Le tolse la maglietta per disinfettarla meglio il taglio.

- Maledizione Sarah! Hai perso tantissimo sangue!-

Le disinfettò accuratamente tutte le ferite, tenendo a freno con abilità il suo demone davanti a tutto quel nettare.

Finalmente il sangue si fermò e Sarah ricominciò a respirare normalmente.

Le fasciò stretto sia il braccio che la gamba, poi si sedette sul divano accanto a lei e le asciugò il sangue sul labbro.

- Ahi!!!- si lamentò la ragazza.

- Non ti sei lamentata quando ti ho disinfettato la gamba e il braccio, e ti lamenti per un graffietto al labbro?!-

- Sono già di cattivo umore, Spike, ti consiglio di non mettere ancora di più alla prova la mia pazienza!- disse lei mettendo il broncio.

Spike sorrise, poi le si avvicinò e la baciò, asciugandole il sangue dalla ferita.

Quando si allontanò la guardò negli occhi sempre sorridendo.

- Ve meglio così?!- le chiese.

Sarah sospirò poi gli sorrise.

- Molto meglio grazie!-

- Allora, mi vuoi raccontare cos’è successo?! Era così in gamba il vampiro che hai incontrato?!- chiese lui riponendo le bende.

- No, per niente! È questo il bello! O almeno, non più forte di molti altri che ho incontrato!-

- E allora come ti sei procurata queste ferite?!-

- Il fatto è che erano tanti! Una ventina circa!-

- Venti vampiri?! E perché non hai chiamato nessuno?! -

- Perché pensavo di farcela tranquillamente! Non era la prima volta che combattevo contro più di un vampiro contemporaneamente!-

- Già, ma non sono mai stati più di 10!-

- Spike, sono una cacciatrice, e una cacciatrice non si tira mai indietro!- gli disse seria.

- Si, ma sa quando è il momento di farlo!-

- Buffy non l’ha mai fatto! Non si è tirata indietro quando ha dovuto combattere contro Glory o contro il Primo! E valevano molto più di venti vampiri!- disse lei questa volta con un briciolo di alterazione nella voce.

- Questo è vero, ma lei era molto più esperta di te! E poi non stiamo parlando di Buffy, ma di te!-

Sarah lo guardò per qualche secondo, poi si alzò in piedi traballando e Spike cercò di sorreggerla, ma lei si scostò.

- D’accordo! Lasciamo perdere! Quel che è fatto è fatto! Vado a dormire! Buonanotte!- e senza aggiungere altro si diresse in camera sua, lasciando il vampiro in soggiorno.

La ragazza si sedette sul letto cercando di placare i dolori che le provenivano dal braccio e dalla gamba.

Dopo poco, Spike la raggiunse.

Bussò poi entrò in camera.

- Mi dispiace! Non volevo dire che non te la puoi cavare da sola! Mi sono preoccupato per te! Ho già rischiato di perderti una volta, non voglio che succeda ancora!-

Le si sedette accanto prendendole una mano e facendola girare.

Quando la guardò negli occhi notò che erano pieni di lacrime.

- No, devo essere io a scusarmi! Lo so che tu lo dicevi solo per il mio bene! Il fatto è che questo mio destino mi è piombato sulle spalle così all’improvviso e io non ho potuto fare niente! Ogni volta voglio superare me stessa, perché ho paura di deludervi, di deludere te, Wes, Faith… ogni volta che mi alleno con lei e Ken mi sento inferiore, e io non voglio essere un peso per loro!- disse piangendo.

Spike l’abbracciò stretta cercando di consolarla.

- Tu non stai deludendo nessuno! Anzi, siamo tutti fieri di te! Nonostante tu abbia scoperto da poco di essere una cacciatrice, sei già bravissima nel tuo lavoro, e sono sicuro che in futuro potrai ancora dimostrare di essere in gamba, perché l’hai già fatto, e non sentirti un peso per nessuno! Anche perché non lo sei!- le disse asciugandole le lacrime.

Lei gli sorrise poi lo baciò con ardore.

Quando si staccarono Spike le mise una ciocca di capelli dietro all’orecchio.

- Va meglio?!-

La ragazza annuì.

- Rimani qui stanotte?!-

- Certo!-

Così si sdraiarono l’una nelle braccia dell’altro e Sarah si addormentò all’istante sorvegliata dal suo vampiro biondo.





Cap. 16 La profezia


La mattina dopo quando si svegliò, Sarah notò che Spike non era più accanto a lei.

Credette che fosse tornato nella sua cripta, ma all’improvviso sentì dei rumori provenire dalla cucina.

Scese le scale e si diresse verso il trambusto, per vedere il vampiro che preparava la colazione.

- Avevi anche intenzione di portarmela a letto?!- chiese lei improvvisamente.

Spike sussultò, rischiando di far cadere le frittelle che riprese al volo.

Quando furono nuovamente al sicuro sui fornelli si voltò verso la ragazza.

- Sarah! Lo sai vero che hai rischiato di farmi venire un infarto?!-

- A si?! Mi sarebbe piaciuto vedere come avresti fatto!- gli disse ridendo e abbracciandolo.

- Comunque… si! Era mia intenzione portarti la colazione a letto, ma ormai la mia idea è stata sciupata!- le rispose sorridendo e abbracciandola a sua volta.

- Tu mi vuoi viziare!-

Si sedettero a tavola e fecero colazione.

Dopodiché la ragazza si diresse verso camera sua per vestirsi.

Dopo pochi secondi Spike la raggiunse.

- Cosa stai facendo?!- le chiese.

- Secondo te?! Mi sto vestendo no!-

- E per quale motivo?!-

- Ti sei rincitrullito?! Devo andare in palestra!-

- Tu non vai da nessuna parte! Sei ancora ferita! Vuoi peggiorare le tue condizioni?!-

- Guarda che sto molto meglio! Sono una cacciatrice, guarisco in fretta! Comunque se non vuoi che mi alleni, almeno devo dirlo a Wes!-

- Glielo dico io!-

- No, vengo anche io! Non ho voglia di restarmene tutto il giorno chiusa in casa!- aggiunse andando in salotto.

Spike ci pensò un po’ poi la seguì.

- D’accordo! Ma andiamo in macchina! Non voglio che ti affatichi!-

Sarah alzò gli occhi al cielo.

- Va bene! Come vuoi!- rispose poi ridendo, divertita dalla premura del vampiro.

Così Spike andò a prendere la sua De Soto e si diressero alla Wolfram & Hart.

Quando arrivarono si diressero alla palestra: qui vi trovarono Wes, Faith, Angel e Cordelia.

- Buongiorno a tutti!- li salutò la ragazza sorreggendosi al vampiro biondo.

- Buongiorno!- risposero, quando si accorsero delle bende e del labbro leggermente gonfio.

- Sarah! Che ti è successo?!- chiese preoccupato Angel andandole incontro seguito da tutti gli altri.

- Mi sono ferita ieri sera durante la ronda! Anche se a dire la verità non l’avevo ancora cominciata!-

- Forse per oggi è meglio niente allenamento!-rispose preoccupato Wes, dopo averla osservata attentamente.

- Lo credo anche io! Sono ancora un po’ debole! E poi Spike non me lo permetterebbe! Non voleva nemmeno che venissi qui!-

- Accidenti che brutte ferite! Ma come è successo?!- chiese Faith osservando le bende.

- Un’imboscata di vampiri!-

- Quanti erano?!- chiese Angel.

- Venti circa!-

- Venti?!- chiesero tutti all’unisono strabuzzando gli occhi.

- Già, forse li ho un po’ troppo sottovalutati o mi sono sopravalutata io, devo ancora capirlo. Fatto sta che uno di loro, il capo, è riuscito a mettermi in difficoltà e a ferirmi! Ma me la sono cavata, per fortuna!-

- Già! Ma a caro prezzo!- le disse Angel.

- Tranquillo, guarirò presto!- gli sorrise.

Poi la ragazza notò la faccia pensierosa di Wesley.

- Wes, tutto ok?!-

- Eh?! Si, si… hai detto venti eh?!-

- Si, perché?!-

- Bè, vedi… mi è venuta in mente una cosa… devi sapere che c’è un specie di profezia che circola da diversi anni! Dice che quando la nuova cacciatrice arriverà, non sarà come tutte le altre, ma più potente, e tutti i vampiri, guidati da un potente demone, cominceranno a muoversi insieme per ucciderla.-

- Non so perché, ma mi ricorda il Primo!- commentò Sarah.

- No, questa volta non centra! Si tratta di un altro demone! Forse più potente!-

- Aspetta un momento! Tu pensi che la cacciatrice di sui parla la profezia sia Sarah?!- chiese Spike.

- Non lo escludo! Lei è una nuova cacciatrice, e nonostante tutto è già piuttosto potente!-

- Ma dai! Non sono l’unica! Ci sono tante cacciatrice adesso in giro! Posso capire che non si riferisca a Buffy o a Faith, loro non sono nuove! Ma potrebbe essere Kennedy, o qualcuna delle altre!-

- Già, ma tu sei stata l’ultima ad essere scoperta e non si può escludere niente! Ti ha detto qualcosa di strano quel vampiro?!-

La ragazza ci pensò un po’ prima di rispondere.

- Ora che mi ci fai pensare, mi ha detto qualcosa di strano. Qualcosa del tipo “ Ti ucciderà qualcun altro al mio posto! Qualcuno di più potente! Preparati a morire, cacciatrice!” o giù di li!- disse infine.

- Questo mi fa riflettere ancora di più!- disse Wes togliendosi gli occhiali in un modo che mimava il signor Giles.

- Perché non me le hai dette queste cose ieri sera?!- la rimproverò Spike.

- Perché non mi sembravano importanti!- si giustificò lei.

- Sarà meglio che faccia qualche ricerca! Tu vai a casa e riposati! Avrai bisogno di molte energie se le mie ipotesi sono fondate! Se so qualcosa ti avviso!- le disse Wes.

- Ok!- rispose lei, dirigendosi verso la porta con Faith.

Spike si voltò per seguirla, ma fu fermato dall’Osservatore.

- Spike, stalle vicino! Ne avrà bisogno! Non è ancora abbastanza esperta!-

Il vampiro annuì e seguì la sua ragazza una po’ preoccupato.


Così si diressero verso casa mano nella mano, sotto il sole di metà mattinata.

- Sei preoccupata?!- chiese improvvisamente Spike.

- Per cosa?!- chiese Sarah.

- Come per cosa?! Wes ti ha appena detto che tutto il mondo dei vampiri ti sta dando la caccia per ucciderti, e tu mi chiedi per cosa dovresti essere preoccupata?!-

- No!-

- Cosa no?!-

- No, non sono preoccupata! O almeno non più di tanto! Insomma, Spike, rifletti! Sono una cacciatrice! Era logico che prima o poi dovessi affrontare un’Apocalisse! E anche se io sono il possibile oggetto della catastrofe, me la caverò! O almeno ci proverò! E poi non sono da sola! Ci sono Faith e Ken con me! Poi c’è la magia di Willow! E non tutti i vampiri di questo mondo sono contro di me! Tu e Angel siete dalla mia parte! E questo mi è di grande aiuto!-

Spike si fermò e l’abbracciò.

- Oh, Sarah! Come avrei voluto risparmiarti questo destino! Ovunque vada porto guai!-

- Non dire così! Non è colpa tua! E poi è stato un bene che ti abbia incontrato! Finalmente ho scoperto il vero amore!- gli rispose sorridendo.

Il vampiro la baciò, come se fosse l’ultima volta, cosa che Spike temeva profondamente.

- Ora sarà meglio tornare a casa! Se Wes ci cerca dobbiamo farci trovare!- disse infine Sarah quando si furono staccati.

Il biondo annuì e si diressero verso casa.


Per tutto il giorno e quello successivo non ricevettero nessuna telefonata da parte di Wes.

La sera dopo a fare la ronda insieme a Sarah, che era ormai guarita, ci andarono anche Faith e Kennedy.

Anche Spike insistette per andare con loro, così alla fine la ragazza accettò.

Si diressero tutti e quattro al cimitero per iniziare la ronda.

- Fate attenzione ragazzi! Se tutti i vampiri che mi danno la caccia sono come quelli che ho

- Non preoccuparti! Ti ricordo che sono William in Sanguinario! Sono imbattibile!- disse Spike con voce strafottente.

Tutte e tre le cacciatrici lo guardarono con un sopracciglio sollevato.

- Ok, come non detto!- disse il vampiro alzando le mani in segno di arresa, facendo ridere le tre ragazze.

Proprio in quel momento tutti e quattro avvertirono più di una presenza e si voltarono di scatto.

- Guarda, guarda cos’abbiamo qui! Tre cacciatrici e un vampiro traditore!- disse un vampiro, il capo della banda, uscendo dall’oscurità.

- Hai qualche problema?!- esclamò Spike con aria di sfida.

- Sinceramente non mi importa! Perché anche tu farai la stessa fine della tua amata!-

- Scusate se vi interrompo, potrei sapere quale sarebbe la mia fine?!-

- Oh, ma non ti hanno avvertito?! Lo sapevo che quel vampiro era un incapace! Comunque te lo dico subito! Vedi noi siamo qui… per ucciderti!-

- A si?! Allora il tuo collega ha fatto il suo dovere! Vedi, mi aveva detto una cosa del genere! Ma l’ho polverizzato prima che pronunciasse una parola! Ovvero ciò che farò con te!-

- Sai una cosa?! Di noi puoi fare quello che vuoi! C’è chi ci vendicherà!-

- Proprio di questo volevo parlare! Chi mi vuole morta?!- chiese Sarah seria guardando il vampiro negli occhi.

- Oh, lo scoprirai molto presto!- e detto ciò partì all’attacco.

Erano numerosi, ma grazie all’aiuto dei suoi amici riuscì a polverizzarli tutti.

Per ultimo rimase il capo, che combatté contro Sarah.

Quando riuscì a buttarlo a terra, vi si pose sopra a cavalcioni, bloccandolo con le gambe.

- Allora?! Non hai ancora riposto alla mia domanda! Chi ti manda?!- gli chiese con il paletto puntato al suo cuore.

- Ti sbagli, cacciatrice! Ti ho già riposto! Lo scoprirai! Molto presto!- rispose ghignando, poi afferrò la mano della ragazza che reggeva il paletto, trafiggendosi.

Sarah rimase immobile a guardare la cenere che cadeva a terra, ripensando alle parole del vampiro: a quanto pareva le supposizioni di Wesley erano esatte.

Ora sperava con tutto il cuore che scoprisse qualcosa di più su colui che la voleva uccidere.

- Tesoro! Tutto ok?!- chiese Spike andandole incontro e aiutandola a rialzarsi.

- Si, si! Tutto ok!- ripose sorridendogli e cercando di celare la sua preoccupazione, ma non riuscendoci, dal momento che il vampiro le lesse negli occhi la sua angoscia, ma decidendo di non dire nulla.

- Neanche questa volta Wes si è sbagliato! A quanto pare quel demone ce l’ha proprio con te!- le disse Faith, ricevendo una gomitata da Spike, per il mancato tatto.

- Ahi!- si lamentò la bruna, massaggiandosi una costola.

- Lascia perdere, Spike, in fondo ha ragione! Meglio affrontare subito la realtà!- disse la bionda.

Quando tutti si furono ripresi dal combattimento si diressero verso casa, non parlando più dell’accaduto.






Cap. 17 Marcus


La mattina dopo Sarah si diresse verso la Wolfram & Hart per gli allenamenti.

Quando arrivò erano già tutti presenti.

- Buongiorno!- li salutò, ma quando notò che nessuno le rispondeva si voltò preoccupata.

Tutti erano disposti intorno a Wesley, che probabilmente aveva parlato fino a pochi secondi prima del suo arrivo, e la guardavano preoccupati.

La bionda sospirò dirigendosi verso il gruppo.

- D’accordo, Wes. Dimmi quello che mi devi dire e facciamola finita. Non mi piace essere l’ultima a sapere le cose.-

- Ecco… No so da dove cominciare…-

- Che ne dici dell’inizio? Prima di tutto: chi mi vuole morta?!-

- Si tratta di una demone molto antico e potente. Il suo nome è Marcus.- Wes fece una pausa.

La bionda non commentò, facendo capire che desiderava ascoltare il resto della storia, appoggiandosi ad una colonna di legno con le braccia incrociate.

- Diversi secoli fa era il demone più potente che esistesse ed era temuto da tutti: demoni e umani. Era spietato e uccideva umani per trarre la loro energia. Poi alcuni vampiri scoprirono una profezia, la stessa che ti ho spiegato l’altro giorno, e …-

- E così lo addormentarono compiendo un incantesimo su di lui: si sarebbe risvegliato solo quando la potente cacciatrice sarebbe entrata in carica.- terminò Angel per lui.

Tutti lo guardarono stupito.

- Lo conoscevi?!- gli chiese Sarah.

- Non di persona, ma solo di fama. Quando Darla mi ha vampirizzato, l’incantesimo era già stato fatto. Ma ho sentito centinaia di storie sul suo conto, e credimi, non mi è mai piaciuta l’idea di incontrarlo, e nemmeno ad Angelus.-

- Così non le tiri su il morale.- lo rimproverò Cordelia.

- Tranquilla, Cordy. È stato sincero e l’ho apprezzato. E ti dirò, nemmeno io sono al settimo cielo all’idea di affrontarlo.-

Nessuno commentò, aspettando una nuova reazione da parte della cacciatrice.

- Devo dire che in fatto di nemici pericolosi, non ho niente da invidiare a Buffy.- disse poi sollevando lo sguardo sui presenti e sorridendo, un po’ forzata.

- Che hai intenzione di fare?!- le chiese Faith.

- Quello che faresti tu: combatterlo e sconfiggerlo.-

- Hai intenzione di fare tutto da sola?!- le chiese Wes.

- Questo dipende da voi. Se siete con me bene, se non lo siete, me la caverò da sola.- ripose sicura di se.

Ci fu un attimo di silenzio dove nessuno disse nulla: Sarah non li biasimava, era un nemico molto potente e non poteva obbligarli a combattere al suo fianco.

Nemmeno Buffy l’aveva mai fatto, e lei non aveva certo intenzione di trascinare i suoi amici in quella situazione.

- Io non ti abbandono. Sono con te.- disse improvvisamente Spike avvicinandosi alla ragazza.

- Sei scuro?! È molto pericoloso.-

- Lo so. Ma non ho nessuna intenzione di lasciarti morire. Non voglio perdere anche te. E poi ricorda che il pericolo è il mio mestiere.-

Sarah gli sorrise, poi lui la baciò, quando sentirono la voce di Angel.

- Se lui è con te, io di certo non posso ritirarmi. Caspita! Sono il Flagello d’Europa!-

- Anche io sono con te. Lo sai che il pericolo mi ha sempre affascinato.- le disse Faith sorridendole.

- Anche io. Il Primo non ci ha fermato e non lo farà nemmeno questo demone.- le disse Kennedy.

- La magia ti sarà molto utile. Sono con te.- le disse sorridendo Willow.

- Grazie Will.-

- Bè… io non portò fare molto, ma… puoi contare su di me.-

- Grazie Cordy.- la ringraziò la bionda.

- Molto bene. A quanto pare ci siamo dentro tutti. Ora sarà maglio cominciare gli allenamenti.- disse Wesley.

- Wes. Tu non hai ancora detto la tua opinione.- osservò la ragazza bionda.

L’Osservatore la guardò come se la vedesse per la prima volta.

- Credevo non ci fosse neanche bisogno di dirlo. Non lascio la mia cacciatrice nelle mani di quel demone con manie di grandezza senza fare qualcosa.-

Sarah sorrise.

- Grazie, Wes.- gli disse abbracciandolo forte.

- Ok, ok. Adesso basta. Non dovevamo iniziale l’allenamento?!- chiese Spike dividendo i due e facendoli sorridere entrambi.

- Si, hai ragione. Allora, sei pronta?!- chiese poi rivolto a Sarah.

- Prontissima.-

Iniziarono così gli allenamenti per sconfiggere Marcus.


Gli allenamenti divennero più duri ogni giorno che passava.

Ogni sera, durante le ronde, Sarah incontrava orde di vampiri pronti ad ucciderla, ma del famigerato Marcus nessuna traccia.

Erano già passate due settimane da quando Wes aveva raccontato loro dell’esistenza di questo demone e tutti si trovavano nella palestra della Wolfram & Hart.

La bionda si trovava al centro della stanza, circondata da Angel, Faith, Kennedy e ovviamente il suo amore, Spike.

- Bene. La loro forza messa insieme dovrebbe equivalere circa a quella di Marcus. Sei pronta?!- le chiese Wes.

Sarah si prese ancora qualche secondo per concentrarsi, poi rispose.

- Si.-

- Molto bene. Attaccatela.-

Tutti e quattro si slanciarono contro di lei attaccandola contemporaneamente.

La ragazza, cercando si non distrarsi, tenne loro testa, cavandosela egregiamente.

Dopo un mezz’ora circa che il combattimento andava avanti, tutti e cinque si lasciarono cadere a terra, sfiniti.

- Bravissima, Sarah. Migliori sempre di più. Sei praticamente pronta per sconfiggere il tuo nemico.-

- Non voglio sembrarti pignola, Wes, ma se mi è possibile vorrei cancellare quel “praticamente”.- gli ripose la ragazza con il fiato corto.

- Si, sei pignola, tesoro. Per oggi accontentati del “praticamente”. Io non mi reggo più in piedi.- disse Spike cercando di riposare i muscoli indolenziti.

- E tu saresti un Big Bad?! Ma fammi il piacere.- disse sarcastica la bionda prendendo in giro il vampiro.

- Hai voglia di prendermi in giro?! Ora ti faccio vedere io.-

E rotolando verso di lei, si mise a farle il solletico.

- No, Spike! Ti prego! Lo sai che non lo sopporto il solletico! SPIKE!!- lo rimproverò lei ridendo e cercando di allontanare le sue mani.

- Non vorrei interrompere le vostre effusioni, ma certe cose si fanno in privato.- li rimproverò senza cattiveria Faith.

Spike smise di farle il solletico, ma non allontanò le mani dalla sua ragazza.

Dopo che tutti quanti si furono ripresi si alzarono in piedi.

- Bene, per oggi basta così, Continueremo domani.- disse Wes.

- Domani?! Ma domani è domenica. Devo allenarmi anche di domenica?!- si lamentò Sarah.

- Vuoi sconfiggere Marcus o no?! – la rimproverò Wes.

- Si, però…-

- Sarah ha ragione Wes. Facciamo così; stasera ci concediamo una serata al Bronze, così domani ti puoi allenare dopo esserti distratta. Che ne dici?!- le propose Faith.

- Ci sto.- ripose entusiasta la bionda abbracciando Spike.

- Perfetto. Allora vado ad avvertire Robin.- disse la bruna uscendo dalla palestra.

- Io vado un secondo in bagno. Torno subito.- disse la cacciatrice bionda, sciogliendosi dall’abbraccio del suo vampiro.

Uscì anche lei dalla stanza, dirigendosi verso il bagno in fondo al corridoio.

Si sciacquò la faccia poi rimase a guardarsi allo specchio: in quegli ultimi tempi non aveva fatto altro che allenarsi e studiare, ed era stravolta.

Ma non avrebbe mollato.

All’improvviso si sentì cingere da due forti braccia, e si voltò sussultando, trovandosi davanti i bellissimi occhi blu di Spike.

- William! Non ti avevo sentito. Prima o poi mi farai venire un infarto.-

Il vampiro sorrise sentendosi chiamare con il proprio nome: ormai era diventata una sua abitudine chiamarlo così di tanto in tanto.

- Scusa, amore, non volevo spaventarti, ma ho preso in parola quello che ha detto Faith.- le disse sorridendo e baciandole il collo.

Sarah sorrise a sua volta, non opponendosi al bacio.

Spike la sollevò e la fece adagiare sui lavandini, facendo scivolare le mani fresche sotto la maglietta di lei, facendole venire i brividi sia per la temperatura delle mani sia per il contatto, e cominciando ad accarezzarle la schiena, per poi passare ai suoi seni.

Le rubò le labbra in un bacio intenso, poi le tolse la maglia.

Spike alzò lo sguardo per guardarla negli occhi, poi le fece scivolare i pantaloni fino a farli cadere a terra.

Il vampiro le fece raggiungere l’apice del piacere e lo stesso fece lei con lui.

Poi ripresero a baciarsi, questa volta con più dolcezza e quando si staccarono appoggiarono le loro fronti l’una contro l’altra.

- Sarà meglio tornare dagli altri, o si preoccuperanno.-

Così si risistemarono e raggiunsero gli amici nella palestra.


Quella sera Sarah si preparò con cura, decisa a non pensare a Marcus, ma solo a divertirsi.

- Esci con William?!- le chiese la madre entrando in camera sua.

- Già. Andiamo al Bronze con alcuni amici.- le ripose mettendosi il rossetto.

In quel momento suonarono il campanello.

- Dev’essere lui.- disse la ragazza.

- Gli apro io. Tu finisci di prepararti.- le disse la madre precipitandosi fuori dalla camera.

La bionda sorrise: la madre stravedeva per il suo Spike, ed era sicura che se avesse potuto l’avrebbe voluto lei come ragazzo.

Sarah li sentì conversare in salotto, così decise di prendersi ancora una po’ di tempo per accontentare la madre.

Dopo pochi minuti scese le scale, raggiungendoli.

- E io che pensavo fossi venuto per me.- disse scherzosamente Sarah sorridendo al vampiro.

Spike si alzò avvicinandosi a lei e le diede un leggero bacio sulle labbra.

- Sei bellissima.- le sussurrò poi all’orecchio.

- Io e William stavamo parlando un po’ mentre ti aspettavamo.- si giustificò la madre arrossendo leggermente.

- Hai fatto bene, mamma. Ma ora sarà maglio andare. Gli altri ci aspettano.-

- Certo, andate. E divertitevi.- urlò loro, mentre si dirigevano verso l’auto di Spike parcheggiata davanti al vialetto.

- Sai, credo che mia madre si sia presa una cotta per te.- disse Sarah ridendo.

- Nessuno resiste al mio fascino.- rispose lui sottovoce.

Sarah rise poi salirono in macchina.

Quando arrivarono gli altri avevano già occupato due tavolini.

Stavano ordinando da bere, quando la bionda notò che la cameriera lanciava occhiatine maliziose a Spike.

Continuò a guardarla anche dopo che si era allontanata, e notò che non gli levava gli occhi di dosso.

- Se fossi in te, farei qualcosa. Quella tipa non leva gli occhi di dosso a Spike.- le sussurrò Faith, notando lo sguardo della ragazza con le ordinazioni in mano.

Così, prendendo di parola la bruna, Sarah si alzò, accomodandosi sulle ginocchia del vampiro e rubando le sue labbra in un bacio appassionato.

Quando finalmente si staccarono la ragazza si voltò verso la cameriera, notando che era rimasta a bocca aperta.

- A cosa devo questo bacio?!-

- Non posso baciare il mio ragazzo quando ne ho voglia.- gli rispose lei riprendendo a baciarlo.

Quella sera aveva proprio voglia di divertirsi, così prese per mano il suo vampiro e si diresse in pista, cominciando a strusciarsi contro di lui ballando sensualmente.

Quando guardò la cameriera, vide che nei suoi occhi c’era odio e invidia per lei, e ne era alquanto soddisfatta.

Come aveva sperato, Sarah riuscì a divertirsi e a non pensare a nient’altro.

Quando la serata finì, Spike la riaccompagnò a casa, dandosi appuntamento il giorno seguente alla palestra della Wolfram & Hart.





Cap. 18 Ritorni


La mattina Sarah fece molta fatica a svegliarsi, a causa dell’ora tarda a cui era rientrata la sera precedente.

Si preparò lentamente, e quando fu pronta salutò la madre con un bacio e si diresse verso la palestra.

Quando arrivò vi trovo solo Wes e Faith che chiacchieravano, così si unì alla conversazione.

Dopo pochi minuti li raggiunse Angel.

- Buongiorno a tutti.-

- Buongiorno.- risposero gli altri in coro.

- Buongiorno Angel. Per caso hai visto Spike?!- gli chiese Sarah.

- No, mi dispiace.- le rispose.

Ma proprio in quel momento, il vampiro biondo entrò nella stanza, zoppicante.

- Amore. Cosa ti è successo?!- gli chiese la ragazza preoccupata andandogli incontro per sorreggerlo.

- Tranquilla, tesoro. È tutto ok. Stanotte ho avuto un incontro poco piacevole con un gruppo di vampiri.- le rispose sorridendo.

- Ce l’avevano con te?!- gli chiese Wes, intuendo già la risposta.

Spike si fece serio, guardandolo.

- No, in verità stavano cercando Sarah.-

La ragazza lo guardò ancora più preoccupata, con le lacrime agli occhi.

- Perché deve finire sempre così?! Perché per colpa mia rimangono ferite le persone che amo?! William, non avresti dovuto restare con me.- disse Sarah con lo sguardo abbassato.

- Certe cose non dovresti nemmeno pensarle!- le disse Spike con voce alterata.

La bionda lo guardò stupita, con le lacrime che scorrevano sulle sue guance.

- Non è colpa tua se quei vampiri mi hanno attaccato. Io ho deciso di seguirti in quest’avventura. E l’ho fatto perché ti amo e perché non voglio perderti.- le disse con voce più dolce.

- E lo stesso vale per noi. Non ti abbandoneremo.-

Sarah guardò Faith, che aveva parlato, poi passò lo sguardo sugli altri, leggendo nei loro occhi la convinzione di ciò che la cacciatrice bruna aveva detto.

Sarah continuò a piangere, questa volta lacrime di commozione.

- Grazie.- disse con la voce rotta dal pianto.

Il vampiro biondo le sollevò il mento e la baciò teneramente, asciugandole le lacrime.

- Ora sarà meglio cominciare gli allenamenti. L’ora della battaglia si avvicina.- commentò Wesley.

Così Sarah, Faith ed Angel cominciarono ad allenarsi.

Spike, su ordine della sua ragazza che non voleva in alcun modo che si affaticasse, rimase seduto in disparte, osservando i miglioramenti del suo amore.

All’ora di pranzo decisero di fare una pausa per mettere qualcosa sotto i denti, per poi ricominciare nel pomeriggio.

Mentre erano tutti seduti al tavolo del ristorante della Wolfram & Hart, Sarah ricevette una telefonata de parte di Willow.

Quando riagganciò, si rivolse al resto del gruppo.

- Era Will. Stasera ci ha invitato tutti a casa sua per una serata in compagnia.-

Tutti accettarono volentieri, così decisero di finire prima gli allenamenti.

Quando Spike passò a prendere Sarah, lei era già pronta e bellissima come sempre.

Le ferite del vampiro si erano già tutte rimarginate, e sembrava che la sera prima non fosse successo nulla.

Si diressero a piedi verso la casa di Willow e quando vi arrivarono vi trovarono anche Angel e Cordelia che stavano per suonare.

- Ciao ragazzi.- li salutò allegramente Sarah.

- Ciao.- le riposero all’unisono i due.

Così suonarono il campanello e fu proprio la rossa ad aprire.

Aveva una sorriso raggiante sul volto, che lasciò un po’ spiazzati gli ospiti.

- Ragazzi. Ho una sorpresa per voi. Guardate chi è arrivata.- esclamò facendosi da parte per lasciar passare una figura minuta.

Tutti i presenti rimasero a bocca aperta, increduli, a fissare la ragazza bionda che era davanti a loro.

- Buffy…- sussurrò Spike.

Sarah si voltò di scatto per osservare il vampiro, che era rimasto incantato a guardare la cacciatrice.

Una paura folle di perderlo invase tutto il suo corpo e la sua anima.

Stava per scoppiare a piangere, quando fu salvata da Cordelia, che fu la prima a riprendersi.

- Buffy?! Mio dio Non ci posso credere. Che bello rivederti.- esclamò abbracciandola forte.

- Anche io sono contenta di rivederti. Ti vedo in piena forma.- le disse sorridendole.

Finalmente Sarah poteva vedere e sentire la sua eroina di persona, ma in quel momento non riusciva ad esserne felice.

- Buffy.- le disse semplicemente il vampiro moro guardandola.

- Angel.- disse la bionda guardandolo con amore abbracciandolo.

Per ultimo fu il turno del vampiro biondo.

- Spike. Sono contenta di rivederti.- gli disse sorridendogli.

Finalmente il vampiro si riprese e le sorrise a sua volta.

- Anche io sono contento che tu sia qua… Buffy.-

E si abbracciarono.

Il cuore di Sarah perse un battito quando vide i due ragazzi stretti in quell’abbraccio pieno di tenerezza.

Sarebbe voluta correre a casa, chiudersi in camera sua e piangere per giorni, senza mai smettere.

Ma fu fermata da Buffy, che si rivolse a lei.

- Tu devi essere Sarah, la nuova cacciatrice. Sono felice di poterti finalmente incontrare.- le disse.

Inaspettatamente l’abbracciò, lasciando Sarah senza parole.

- Willow mi ha raccontato tutto. Credimi, nessuno può capirti meglio di me. E sappi che ti sono vicina.-

Senza quasi rendersene conto, la bionda dagli occhi azzurri le sorrise, commossa de quella solidarietà, nonostante non la conoscesse nemmeno.

- Grazie.- disse semplicemente.

- Non restate sulla porta. Forza, entrate. Buffy deve raccontarci un sacco di cose.- esclamò improvvisamente la rossa.

Così tutti si accomodarono in salotto, dove c’erano già gli altri.

- SPIKE!!!!-

Una furia scatenata piombò sul vampiro biondo, senza lasciargli il tempo di dire una parola.

- Briciola. Ciao. Come stai?!- la salutò lui.

La testolina mora di Dawn si sollevò per incontrare gli occhi azzurri del biondo.

- Oh, Spike. Sono così contenta di vederti. Mi sei mancato così tanto.- gli disse con le lacrime agli occhi.

Il vampiro l’abbracciò forte.

- Anche tu mi sei mancata.- le sussurrò.

Nessuno sentì le sue parole, all’infuori di Sarah.

Solo in quel momento si rendeva veramente conto dell’affetto che legava i due ragazzi.

E solo allora si rese conto che in verità non faceva parte del gruppo.

Sapere tutto ciò che li riguardava, conoscerli in profondità uno per uno, non faceva di lei una componente del loro gruppo.

- Ehi, Dawn. Guarda che potrei offendermi. Saluti lui, e non me.- le disse offeso Angel.

- Hai ragione. Ciao Angel.- gli disse la ragazza gettandosi tra le sue braccia.

- Tu devi essere Sarah. Piacere di conoscerti. Io sono Dawn. Ma forse questo lo sai già.-

La bionda era così assorta nei suoi pensieri, che non si era accorta che la brunetta le si era avvicinata.

Sarah le guardò la mano tesa verso di lei e dopo un momento di esitazione gliela strinse.

- Il piacere e tutto mio.- le rispose con un sorriso un po’ sforzato.

Tutti si sedettero intorno a Buffy, rivolgendole mille domande: come mai si trovava a Los Angeles, dove era stata per tutto quel tempo e così via.

Sarah si era seduta in disparte, senza partecipare alla conversazione, mentre Spike era seduto sul divano abbracciando Dawn.

Mai come in quel momento la bionda si era sentita così sola.

Quando Buffy finì di raccontare dei suoi viaggi, si rivolse seria verso Wes.

- Wes, Will mi ha raccontato un pò la situazione. Quel demone, Marcus, giusto?!… si è già fatto vivo?!-

- Non ancora. Per il momento abbiamo incontrato solo masse di vampiri che cercavano di uccidere Sarah, ma lui non l’abbiamo ancora visto.-

Buffy rimase un momento in silenzio.

- E con gli allenamenti?!-

- Vanno molto bene. Sarah ha fatto molti progressi da quando ha scoperto di essere una cacciatrice.-

Parlavano come se lei non si trovasse in quella stanza insieme a loro, e ciò le diede alquanto fastidio, ma decise di non dire nulla.

- È davvero molto brava. Tu stessa ti stupiresti delle sue potenzialità. Posso dire con certezza che è al nostro livello, se non superiore.- commentò Faith.

Sarah la guardò con dolcezza: mai come in quel momento l’aveva sentita così vicina, e pensò che probabilmente lei fosse l’unica a ricordarsi della sua presenza.

Gli occhi verdi di Buffy si posarono sulla cacciatrice bionda, scrutandola attentamente.

- Sei veramente sicura di voler affrontare tutto ciò?!- le chiese improvvisamente.

Sarah rimase stupita da questa domanda e la guardò con gli occhi sgranati, come se la vedesse per la prima volta.

Senza sapere bene il perché, si voltò a guardare Spike: nei suoi occhi lesse la certezza che lei non ce l’avrebbe fatta contro un nemico così potente.

In meno di un secondo, la rabbia ebbe il sopravvento sulla tristezza.

Si alzò di scatto, guardando con odio il vampiro biondo, e poi voltandosi decisa verso la cacciatrice.

- Mi sembra di essermi già presa quest’impegno. Ora se volte scusarmi… il mio coprifuoco è alle 10.- disse dirigendosi verso la porta.

Uscì all’aria fresca, scoppiando a piangere e cominciando a correre.

Sentì dei passi dietro di lei, ma non si fermò.

Poi si sentì afferrare un braccio: si voltò e davanti a sé vide il volto di Spike.

- Sarah, che ti succede?!-

Le lacrime uscirono ancora più copiose: non l’aveva chiamata amore o tesoro, semplicemente Sarah.

Nuovamente la rabbia si impadronì di lei.

- LASCIAMI IN PACE! VATTENE! NON VOGLIO PIU VEDERTI!!… TI ODIO!- si liberò dalla sua stretta e riprese a correre, dirigendosi verso casa sua.

Non sentì nessuno dietro di lei, capì che Spike non l’aveva seguita.

Ciò le fece ancora più male e cercò di convincersi ad odiarlo.

Quando arrivò davanti alla porta si precipitò in casa, senza nemmeno lasciare il tempo a sua madre di chiederle cosa fosse successo.

Entrò in camera sua, sbattendo la porta e gettandosi sul letto.

Pianse, pianse senza mai smettere, fino a quando non ebbe più lacrime.

E anche dopo continuò a piangere.

Lo odiava.

Le aveva fatto credere di amarla, di credere in lei, ma appena aveva rivisto Buffy, lei non contava più nulla.

Odiava anche Buffy.

Si odiava anche lei!.

La odiava perché aveva sempre avuto l’amore del vampiro biondo, e molto probabilmente l’aveva ancora.

Poi improvvisamente, si rese conto di una cosa: lei aveva creduto di poter prendere il posto della cacciatrice bionda.

Nonostante si fosse ripetuta diverse volte che non era così, in realtà era proprio ciò che aveva sempre voluto: prendere il posto di Buffy nei cuori dei suoi amici, e soprattutto in quello di Spike.

Alla fine Harmony aveva ragione.

Avrebbe dovuto darle ascolto, ma ormai era troppo tardi.

Con gli occhi ancora gonfi, si addormentò, senza nemmeno cambiarsi.





Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia


La mattina dopo telefonò all’università per avvertire della sua assenza.

Poi chiamò Wes, dicendogli che non si sentiva molto bene, e che quel pomeriggio non sarebbe andata agli allenamenti.

L’Osservatore le chiese preoccupato se fosse tutto in ordine e lei mentì dicendogli di si.

Nemmeno sua madre le chiese cosa fosse successo. Aveva intuito che ci fossero problemi con William, ma non voleva intromettersi.

Sarah rimase tutto il giorno a letto, ripensando ai momenti passati con Spike, e piangendo ad ogni ricordo.

Il telefono squillò più volte, ma lei non rispose, temendo che fosse qualcuno dei suoi amici, preoccupato per l’accaduto della sera precedente, o peggio ancora Spike.

Poi arrivò la sera: Sarah era ancora a letto, quando sentì suonare il campanello, face finta di nulla anche quando sentì sua madre che apriva la porta.

La sentì urlare qualcosa del tipo: - Lascia perdere! È meglio lasciarla stare per un po’!- accompagnata da dei passi affrettati su per le scale.

Spike entrò come una furia in camera sua, con il fiato corto, anche se in effetti non ne aveva bisogno.

Sarah si tirò su di scatto spaventata, contenta di vederlo.

Poi, improvvisamente si ricordò il motivo della sua tristezza, e il sorriso scomparve dal suo volto.

I due ragazzi si guardarono per qualche istante, che ad entrambi sembrarono lunghissimi.

Poi la ragazza abbassò lo sguardo, e ricominciò a piangere.

Tutte quelle lacrime che credeva di aver esaurito, uscirono dai suoi occhi, facendo male al cuore di Spike, quello stesso cuore che non batteva più da due secoli

Il vampiro chiuse la porta dietro di se e si sedette sul bordo del letto.

Sarah lo guardò con gli occhi rossi, poi non riuscì più a trattenersi e si gettò tra le sue braccia.

Non riusciva ad odiarlo, non ci sarebbe mai riuscita.

Lo amava troppo.

Spike la strinse forte, cercando d’infondere in quell’abbraccio tutto l’amore che aveva.

- Sarah, tesoro! Perché fai così?!- le chiese quando avvertì che i singhiozzi stavano diminuendo, sollevandogli il viso per guardarla negli occhi.

- Ti prego, amore! Non piangere!-

Ora anche il vampiro aveva le lacrime agli occhi.

Sarah lo guardò stupita, non comprendendo appieno quella reazione.

Guardò i suoi occhi lucidi e al loro interno vi lesse quell’amore che aveva letto milioni di volte e che lui le aveva sempre confermato.

Le lacrime ripresero a scendere, sentendosi una stupida.

- Spike! Finalmente ho capito! Harm aveva ragione!- disse gettandosi di nuovo tra le sue braccia.

- Cosa hai capito?! Cosa c’entra Harm?!-

- Io… non sono Buffy! Io non faccio parte del vostro gruppo! Ieri sera mentre vi guardavo chiacchierare, tutti insieme, ho visto il vero legame che c’è tra di voi! E io non vi sono compresa!-

- Non è vero! Non dovresti nemmeno pensarle queste cose! Se Buffy è tornata, non vuol dire che noi non ti vogliamo più bene! Te ne vogliamo, così come ne vogliamo a Buffy!- le disse scuotendola.

Sarah lo guardò.

- L’ho visto!-

- Cosa l’hai visto?!- le chiese incredulo lui.

- Il tuo sguardo! Il modo in cui la guardavi! La ami ancora! Non l’hai mai dimenticata!-

- DANNAZIONE!! NON è VERO!! Non è assolutamente vero! Non la amo, Sarah! Non più!- le disse infuriato, con le lacrime che gli rigavano le guance.

Anche la ragazza riprese a piangere.

Spike la strinse, e piansero insieme per alcuni minuti.

- Non la amo! E sai anche il perché! IO AMO TE! E non ho mai smesso di farlo! Ieri sera quando ho rivisto Buffy, ho capito all’istante che non provo più niente per lei! Perché amo te, dannazione! Darei la mia non-vita per salvarti! Lo vuoi capire?!- le urlò continuando a scuoterla.

Nemmeno lei capì il perché, ma credette subito alle sue parole.

Gli sorrise, anche se piangeva ancora, poi gli sussurrò tre semplici parole.

- William, ti amo!-

Lui la abbracciò nuovamente, così stretta da toglierle il respiro.

- Maledizione! Anche io ti amo! Perché non lo vuoi capire una volta per tutte?!-

Rimasero in quella posizione per diversi minuti, cercando di calmarsi a vicenda.

- Scusami!- le disse improvvisamente lui in un sussurrò.

- Per cosa?! Dovrei essere io a scusarmi per la scenata!-

- No, invece! Ieri sera ti ho trascurata! Quando ho rivisto Dawn ero così felice, che non ho pensato ai tuoi sentimenti! Potrai perdonarmi?!-

- Ma certo! In fondo l’ho già fatto! E poi ho capito perfettamente ciò che lega te e Dawn, ed è una cosa bellissima!- lo rassicurò sorridendogli.

Anche lui le sorrise e le asciugò le lacrime.

- Rimani qui stanotte?!-

- Certo!- le rispose con tutta la dolcezza che riservava sempre e solo a lei.

Non si preoccupò di ciò che avrebbe pensato sua madre, era sicura che avrebbe capito.

Infatti, al piano di sotto, Emily aveva ascoltato la discussione dei due ragazza, e sapeva perfettamente che quella notte William sarebbe rimasto con lei, e decise di lasciarli soli.

- Però mi devi fare una promessa!- le disse improvvisamente Spike, mentre si stendeva accanto a lei.

- E quale?!-

- Domani riprendi gli allenamenti! Erano tutti preoccupati!… Buffy compresa!-

Sapere che tutti i suoi amici erano preoccupati per lei le diede una gioia infinita.

Fu contentissima del fatto che anche Buffy lo fosse: in quel momento la sentì molto vicina.

- Promesso!-

Si diedero un lungo bacio, prima di abbandonarsi abbracciati tra le braccia di Morfeo.


La mattina dopo telefonò nuovamente all’università: aveva deciso che si sarebbe allenata tutto il giorno.

Doveva recuperare il tempo perduto, e il nemico si avvicinava sempre di più.

Quando arrivò, insieme a Spike, erano già tutti in palestra, e appena la videro, si precipitarono verso di lei preoccupati.

- Tranquilli, sto bene! E scusate per la scenata dell’altra sera!- disse rivolgendo loro un sorriso smagliante.

- Oh! Eravamo così preoccupati!- disse Faith stringendola forte.

- Faith, posso capire la tua preoccupazione, ma mi stai soffocando!-

- Ops, scusa!- le disse ritraendosi e arrossendo.

Tutti scoppiarono a ridere, alleggerendo la tensione.

Poi vide la figura minuta di Buffy venirle incontro, e le rivolse un sorriso speciale.

- Sarah! Scusami per quello che ti ho chiesto l’altra sera! Il fatto è che… bè, in te ho rivisto un po’ me stessa agli inizi, e siccome io aveva paura, pensavo ne avessi anche tu! Perdonami!-

- Non devi chiedermi scusa! Posso capirti! E credimi: ho paura! Ma non voglio tirarmi indietro! Sono una cacciatrice, e come tale voglio fare il mio dovere!-

- Sono le identiche parole che ho detto io alle mia prima Apocalisse! Io e te abbiamo molte cose in comune!- le disse sorridendole.

Sarah rispose al sorriso, poi la strinse, come se fossero amiche da sempre.

All’istante entrambe capirono che tra loro sarebbe nata una profonda amicizia.

- Bene! Ora che tutto è risolto, possiamo cominciare gli allenamenti!-

Sarah sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

- Mamma mia, Wes! Non si lasci nemmeno il tempo di respirare! A volte sei così noioso!- gli disse la cacciatrice dagli occhi azzurri.

- Già! Quasi quanto Giles!- ribatté quella dagli occhi verdi.

Poi entrambe si guardarono.

- Un Osservatore è sempre un Osservatore!- esclamarono all’unisono, scoppiando poi a ridere, seguite da tutti i presenti.

L’unico a non ridere fu Wesley, che arrossì vistosamente.

- Ma il capo è lui, quindi sarà meglio dargli ascolto!- disse Sarah cercando di salvarlo da quella situazione.

- Che ne dici di combattere contro di me?!- le chiese Buffy.

- Chiamami pure Tommaso, ma sono curiosa di vedere le tue potenzialità, che Faith elogia tanto!-

Sarah fece un sorrisetto birichino, guardando Spike che le rivolse la stessa espressione.

- Perché no!- rispose mettendosi in posizione d’attacco.

E così cominciarono a danzare.

Spike rimase folgorato alla vista della donna che aveva amato e di quella che amava che ballavano in quella danza fatta di pugni e calci, ma che eseguita da loro aveva un fascino incredibile.

Quando si fermarono nessuna delle due aveva vinto o perso, ma entrambe erano sfinite.

- Devo dire che Faith ha tutti i motivi per elogiarti! Sei davvero bravissima! Quando io ero agli inizi come te, non me la cavavo così bene!- le fece i complimenti Buffy con il fiato corto.

- Grazie! Ma il merito è tutto di Wes e degli altri! Senza di loro non ce l’avrei mai fatta!- rispose Sarah respirando a fatica.

- Piantala di fare la modesta! La verità è che tu sei molto in gamba e credo di avertelo ripetuto almeno un miliardo di volte!- le disse Faith aiutando entrambe ad alzarsi, dal momento che si erano accasciate a terra.

- Vero! Chiedo scusa, maestra!-

Faith le diede uno scappellotto sulla testa, e questo gesto fece ridere tutti i presenti.

- Piantala di fare la spiritosa! Anzi mi è venuta un’idea!-

- Aiuto!- esclamarono in coro le due cacciatrici bionde.

- State complottando contro di me voi due?!-

Le due ragazze si guardarono sorridendo sornione, complici contro la bruna.

- Comunque sia, che ne dite di andare al Bronze questa sera?!-

- Il Bronze?! Qui a Los Angeles?!- chiese Buffy stupita.

- Già! Hai avuto la mia stessa reazione di quando l’ho saputo da Spike. L’hanno riaperto qui dopo il crollo di Sunnydale!- le spiegò Sarah.

- Wow! Io ci sto! È tantissimo che non mi scateno!- esclamò Buffy entusiasta.

- Sorellona! Posso venire anch’io, vero?!- le chiese Dawn con sguardo implorante.

- Mmmh…Ma si, per oggi mi sento molto buona!-

- Evviva!-

- Ok! Allora ci troviamo là alle 9! Va bene?!- chiese conferma Faith.

- Si, ma prima c’è la ronda!- dissero all’unisono Sarah e Buffy.

Le due ragazze si guardarono stupite, poi scoppiarono a ridere.

- Oh, no! Ora di fanatiche ne abbiamo due!- disse esasperato Spike, ridendo poi insieme agli altri.

Così tornarono tutti a casa e i buoni propositi di Sarah di allenarsi, andarono in fumo.






Cap. 20 Finalmente c’incontriamo!




La ragazza passò tutto il tempo prima della loro serata al Bronze in giro con Spike, che le continuava a ripetere quanto l’amasse, timoroso che potesse avere un’altra reazione come quella della sera precedente.


Questo fece molto divertire la bionda, che però non gli disse niente, godendosi le sue paroline dolci.


La sera, dopo essersi preparata con moltissima cura, si diresse verso il cimitero in compagnia del suo vampiro.


Qui vi trovarono Buffy, che combatteva contro quattro vampiri.


Sarah si buttò nella mischia, aiutando la sua collega a sbarazzarsi dei quattro demoni.


Quando furono polvere, la ragazza dagli occhi verdi si tolse la polvere dai jeans.


- Mi mancava tutto questo movimento.- esclamò sorridendo all’amica.


- Già. Aiuta a scaricarsi. Questo lavoro ha anche i suoi vantaggi.- disse quella dagli occhi azzurri, strizzando l’occhio e scoppiando a ridere.


Spike si avvicinò al punto in cui c’erano i mucchietti di polvere.


- A quanto pare questi non ti stavano cercando.- disse rivolto a Sarah.


- Già, quattro dei pochi.… ma stasera non ci voglio pensare. Voglio solo divertirmi.- esclamò la ragazza afferrando il braccio del vampiro.


- Esatto. E lo stesso vale per me.- disse Buffy, prendendogli l’altro braccio.


Spike le guardò entrambe, poi si diresse verso l’uscita del cimitero.


- Stasera sarò l’uomo più invidiato del locale.- disse sorridendo e facendo ridere le due ragazze.


Quando arrivarono al Bronze, trovarono gli altri al tavolo che li aspettavano.


Si divertirono un mondo, e le due cacciatrici bionde ballarono insieme quasi tutta la sera, tranne quando Spike la trascinò via, reclamando un lento, mentre Buffy ballava con Angel.


Alle tre di notte decisero di uscire per tornare a casa: erano tutti sfiniti.


Stavano ridendo allegramente ad una battuta di Spike, quando le due bionde si bloccarono di colpo, avvertendo una presenza.


- Che c’è?.- chiese preoccupato Angel, che si era sempre fidato dell’istinto delle cacciatrici.


- C’è qualcuno.- spiegò Sarah.


- Ma brava. Vedo che la profezia era esatta. Sembri in gamba.- esclamò una voce maschile da un angolo buio.


Poi una figura alta e muscolosa uscì dall’oscurità, dirigendosi verso di loro.


- Guarda, guarda cos’abbiamo qui. Le due cacciatrici più potenti degli ultimi due secoli. Ma sono spiacente di dover deludere una delle due. Credimi Buffy, mi dispiace davvero tanto, ma non sei tu il mio bersaglio.- disse.


Era un bell’uomo, con i capelli scuri e gli occhi chiari.


Nessuno avrebbe mai sospettato che si trattasse di un demone.


Ma le due cacciatrici lo avvertivano molto bene.


- Marcus suppongo. Finalmente ci conosciamo.- disse Sarah mantenendo la calma.


Perfino Spike rimase stupito dalla sua tranquillità, come se non si trovasse di fronte il demone che la voleva morta.


- Supponi bene. Sono felice di poteri vedere di persona, Sarah. Sei bella. Proprio come mi avevano detto.-


Spike ringhiò facendo un passo verso di lui, ma fu fermato da Angel.


- Rilassati, vampiro. Non voglio portarmela a letto, ma solo ucciderla. Anche se come pensiero è molto allettante…- disse squadrando la ragazza da capo a piedi, con sguardo malizioso.


- Se provi a toccarla, io…- cominciò il vampiro biondo, ma fu bloccato da Sarah.


- Tranquillo, tesoro. Tu pensi davvero che mi farei mettere le mani addosso da te?. Si vede che non mi conosci bene.- disse poi rivolta al demone, ridendo sarcastica.


Anche Buffy la osservò attentamente: si era stupita della sua calma, calma che nemmeno lei aveva mai avuto veramente.


Ma la ragazza dagli occhi azzurri non stava bluffando.


O almeno così sembrava.


- La serata ormai me l’hai rovinata, quindi se vuoi batterti facciamolo subito, così ci togliamo il pensiero.- esclamò Sarah mettendosi in posizione d’attacco.


- Tranquilla, non voglio ancora ucciderti. Volevo solo conoscerti. Ma stai sicura che tornerò. Molto presto. Preparati.-


- Quando vuoi.- rispose la bionda con la solita tranquillità.


Il demone le sorrise, prima di scomparire in una nuvola di fumo.


- Stai a vedere che è un maghetto da quattro soldi. E scomparso come mago Otelma.- disse Sarah scuotendo la testa.


- Non sottovalutarlo, Sarah. È un demone molto potente.- le disse Wesley.


- Non lo sto facendo Wes. So quello che faccio.- gli rispose e si diresse verso la strada principale, al fianco di Spike.


Buffy rimase immobile alcuni minuti: negli occhi della ragazza aveva letto una determinazione


unica.


Sapeva sul serio ciò che faceva e più che una novellina sembrava una cacciatrice in carica da anni.


Tornarono tutti a casa, dandosi appuntamento il giorno dopo, in palestra.


Quando Sarah fu sotto le coperte, scoppiò a piangere, e la paura l’assalì, stringendole lo stomaco in una morsa dolorosa.







Cap. 21 Confidenze e minacce



La mattina seguente, fortunatamente, era domenica, così Sarah potè restare a letto più a lungo.


Ne approfittò per riflettere su ciò che era successa la sera precedente.


Finalmente aveva incontrato il suo nemico: ora almeno sapeva di chi doveva avere paura.


Paura.


Già, la sera precedente, quando se l’era trovato davanti non aveva provato paura, e si era stupita lei stessa di questo.


Fu destata dai suoi pensieri dal suono del campanello, interrotto da sua madre che aprì la porta.


Sentì che parlava allegramente con qualcuno, poi dei passi su per le scale.


Bussarono alla porta.


- Avanti.-


Una testa bionda fece capolino.


- Buongiorno tesoro.- la salutò allegramente Spike.


- Buongiorno.-


Il vampiro biondo si avvicinò al letto e la baciò con dolcezza.


- Come ti senti?.- le chiese poi sedendosi accanto a lei.


- Bene. Da una parte sapere che faccia ha il mio nemico mi aiuta.-


Lui la guardò con amore, sorridendo.


- Perché mi guardi così?-


- Perché sei bella.-


La bionda arrossì vistosamente, suscitando il divertimento del ragazzo che la baciò.


- Allora sei sicura di star bene?-


- Sicura. Stai tranquillo.-


- Ok. Allora io vado. Ho qualche commissione da fare per conto di Angel. Ci vediamo oggi in palestra, ok?-


- Ok. Ciao Will.-


Spike le diede un ultimo bacio poi se ne andò.


Sarah tornò seria.


Aveva cercato in tutti i modi di tranquillizzare l’uomo che amava.


Non voleva farlo preoccupare, ma la verità era che aveva paura.


Quel pomeriggio si diresse verso la Wolfram & Hart per gli allenamenti.


Come al solito prese con se un paletto di legno, Mr. Punta come amava chiamarlo Buffy.


Quel giorno stava più all’erta del solito: Marcus aveva detto che sarebbe tornato, ma non aveva specificato quando.


Arrivata in palestra vi trovò tutti.


- Buongiorno gente. Novità?.-


- No, nessuna. A parte il fatto che abbiamo scoperto che Marcus può assumere diverse forme.- le rispose Wesley.


- Ah, quindi il mio nemico non è quell’uomo così affascinante? Peccato--


Quando Spike la guardò con sguardo omicida, tossicchiò imbarazzata.


- Quindi in poche parole, si comporta più o meno come il Primo?- chiese poi, cercando di cambiare discorso.


- In un certo senso. Ma lui prende le sembianze che vuole e non delle persone morte. Inoltre non ho ancora capito chi tra i due è più potente.- le rispose Buffy.


- Bè, lo scopriremo. Per ora concentriamoci sugli allenamenti.-


Iniziarono così i combattimenti.


Quel giorno presero stranamente più sul serio del solito l’allenamento, forse perché tutti sentivano che il momento della battaglia si avvicinava.


Quando finirono Buffy si avvicinò a Sarah.


- Hai impegni domani a pranzo?-


La ragazza dagli occhi azzurri la guadò stupita.


- No, perché?-


- Niente, ho voglia di fare due chiacchiere con te.-


- D’accordo. Facciamo così, vieni all’università, perché domani ho anche le lezioni pomeridiane. Ci mangiamo un boccone veloce e parliamo. Ok?-


- Perfetto. Allora ci vediamo domani. Ciao ciao.- e se ne andò.


Il giorno dopo, alla fine delle lezione, Sarah aspettò l’arrivo di Buffy fuori dal cancello.


Quando finalmente arrivò si diressero alla mensa e presero qualcosa da mangiare.


- Il cibo delle mense lascia sempre molto a desiderare.- commentò Buffy guardando il suo pranzo con un po’ di disgusto.


- Già. Allora, di cosa volevi parlarmi?- le chiese un po’ preoccupata.


- Come ti senti?- le chiese la cacciatrice dagli occhi verdi, scrutandola con preoccupazione.


- Tranquilla, sto bene. Davvero.-


- Sono sicura che stai dicendo la verità. Comunque sia… voglio dirti che sarò con te nella battaglia.-


Sarah alzò gli occhi dal suo pranzo, fissandoli in quelli di Buffy.


- Buffy. Ne sei sicura. Ora hai una vita normale. Io, Faith e gli altri ce la caveremo.-


- Ne sono sicura, ma la mia non sarà mai una vita normale, fino a quando ci saranno demoni come Marcus in circolazione. Non voglio portarti via la missione o cose del genere. Voglio solo esserti utile: una cacciatrice in più non farà certo male.- le disse sorridendole.


- Non l’ho pensato e accetto molto volentieri il tuo aiuto. Tu sei molto più esperta di me, e questo mi sarà di grande aiuto.-


- Sei molto in gamba, Sarah. Molto più di quanto lo ero io alle prime armi. Non sottovalutarti.-


- Ci proverò.- le rispose sorridendole.


Mangiarono in silenzio per qualche minuto, poi Buffy riprese la parola.


- Ho saputo che quest’inverno tra te, Spike ed Angel c’è stato qualche problema. Angel si è innamorato di te.-


Sarah la scrutò attentamente: nei suoi occhi vide una punta di gelosia nei confronti del vampiro moro.


La cacciatrice credeva che ormai Sarah avesse preso il suo posto.


- Oh, credo che ormai gli sia passata. Penso sia stato un momento di debolezza, tutto qui. Una cottarella.- disse ridendo, come se il vampiro si trovasse negli anni della sua adolescenza.


Però la ragazza dagli occhi azzurri vide di non averla convinta del tutto.


- Buffy, se pensi che io abbia preso il tuo posto nel cuore degli altri, Angel compreso, non è così.-


Buffy la guardò stupita: sembrava quasi che le avesse letto nel pensiero.


- Quando sei tornata, pensavo la stessa cosa, di essermi illusa di aver preso il tuo posto, cosa che non volevo accadesse. Ma credevo di averlo voluto involontariamente. Ma non è così. Il tuo posto nei cuori di tutti è intoccabile. Semplicemente ho cercato in tutti i modi di crearmi un posticino tutto mio, e come dice sempre Spike, forse ci sono riuscita. Ma non ho preso il tuo.-


Negli occhi dell’altra bionda vide una scintilla di felicità, che però si spense quasi subito.


- Sei ancora innamorata di Angel, vero?- le chiese Sarah all’improvviso.


- Si capisce così tanto?-


- No, ma sono una buona osservatrice. E, anche se non ti sembra, ti conosco bene. Ti ricordo che conosco tutte le vostre vite, dettaglio per dettaglio.-


- Già, me n’ero dimenticata.- rispose Buffy sorridendo.


- Comunque stai tranquilla. Angel non è più innamorato di me. Forse non lo è mai stato. Io credo che in me vedesse una seconda Buffy. Ma è cascato male, dal momento che nel mio cuore c’è solo


un certo vampiro biondo.-


Risero insieme, alleggerendo la tensione.


- Ma sono certa che ora che ti ha ritrovato, non vorrà più lasciarti andare.-


- Vorrei tanto esserne sicura anche io, ma credo che i sentimenti di Angel per me si siamo sopiti da tempo.-


- Non devi dire così. Cerca di essere ottimista una volta tanto. Scommetto che entro una settimana tu e il bel vampiro tenebroso, sarete di nuovo una coppia.-


Buffy sorrise, con una nuova luce di speranza negli occhi.


- Grazie.-


- Ma figurati. Sono contenta di fare da consulente matrimoniale per la mia eroina.-


Buffy rise di gusto.


- A parte gli scherzi, se hai bisogno di parlare, io sono una buona ascoltatrice.-


La ragazza dagli occhi verdi le sorrise con riconoscenza.


- Ora sarà maglio che vada. Ci vediamo domani.-


Così Buffy se ne andò a e Sarah potè tornare alla sua tortura scolastica.




Quella sera si diresse da sola verso il cimitero.


Era il suo turno di ronda e aveva proprio voglia di sgranchirsi un po’.


Passeggiò tra le lapidi riflettendo su ciò che le aveva detto Buffy quella mattina, ma senza abbassare mai la guardia.


All’improvviso si sentì afferrare alle spalle: con uno scatto felino si liberò dell’aggressore scaraventandolo lontano.


- Ehi, la mamma non ti ha insegnato che non si attacca alle spalle?-


- Sai, tesoro, sono secoli che non parlo con mamma.-


- Davvero? Che figlio snaturato.- e si scagliò contro il vampiro.


Riuscì a polverizzarlo, ma venne circondata da altri 10 vampiri.


-Ehi, così non vale.-


- La signorina ha ragione. Non siate maleducati.- rispose una voce dietro il muro di demoni.


Lo stesso uomo che si era identificato come Marcus si fece largo tra i vampiri.


- Sai una cosa? Sei monotono. Mi hanno detto che puoi cambiare aspetto. Perché non usi un po’ di fantasia?-


- Vedo che ti sei informata bene. Brava.-


- Bè, come si dice “ Conosci bene il tuo nemico”.-


- Più che giusto.- le ripose sorridendole.


Si studiarono per alcuni minuti, poi vedendo che Marcus non accennava ad aprire bocca, Sarah decise di intervenire.


- Se sei venuto qui per uccidermi, ti consiglio di provarci subito. Non ho tempo da perdere io.-


- Oh, ma io non sono venuto per ucciderti. Non ancora almeno. Te l’ho detto: prima voglio divertirmi un po’.-


La guardò nuovamente con quell’aria maliziosa, che ormai lo caratterizzava, facendole venire i brividi lungo la schiena.


Ma non lo diede a vedere.


- Quindi cosa vuoi fare? Combattere?- disse mettendosi in posizione di combattimento.


- No, non ne ho molta voglia stasera. E poi ho un altro modo di divertirmi.-


E con questo scomparve in una nuvola di fumo, portando con se gli altri vampiri.


Sarah rimase immobile: temeva di sapere il suo modo di divertirsi, ma sperava con tutto il cuore di sbagliarsi.


Decise di tornare a casa: per quella sera aveva fatto già abbastanza incontri spiacevoli.


Il giorno seguente si recò in palestra come tutti i giorni.


Lungo la via che portava alla Wolfram & Hart, Sarah ne approfittò per riflettere sulle parole di Marcus: quello sguardo malizioso e le sue idee per divertirsi non la tranquillizzavano molto.


Poi sentì un fruscio dietro di se e con una scatto estrasse Mr. Punta.


Si voltò con il paletto sollevato pronta ad affondarlo nel petto del suo assalitore.


- Ehi. Vacci piano con quel coso.- le disse Spike spostandosi di lato.


La bionda si fermò appena in tempo rendendosi conto che aveva davanti il vampiro biondo.


- William!- esclamò.


- Già, proprio io. Avevi voglia di rimanere single?- la prese in giro lui.


Sarah tirò un sospiro di sollievo.


Per un momento aveva temuto si trattasse proprio del suo nemico.


- Così impari ad apparirmi alle spalle senza preavviso.- disse riponendo il paletto nella tasca dei jeans.


- Ah, adesso è colpa mia?- rispose mettendo il broncio.


La ragazza sorrise divertita.


- Dai, stupidotto, vini qui.- e lo baciò con trasporto.


- Allora, così va maglio?-


- Molto meglio.- disse lui con sguardo malizioso e baciandola nuovamente.


- Dai, basta o in palestra ci daranno per dispersi.-


Sarah si allontanò da lui causando un nuovo broncio; così si avvicinò nuovamente e gli sussurrò in un orecchio.


- Se fai il bravo, stasera doppia razione.-


Come aveva immaginato, Spike si riprese subito e si avviarono verso la palestra.


- Allora, come è andata ieri sera la ronda.- le chiese lui abbracciandola.


Sarah si irrigidì alla richiesta, ma decise di non dire niente.


- Oh, tutto bene. I soliti vampiri noiosi.-


- Nessuna traccia di Marcus?-


- Nessuna.- rispose dopo un momento di esitazione.


Quando arrivarono alla sede, incontrarono Wes e Faith lungo le scale.


- Ehi, già qui?- le chiese Wesley stupito.


- Già, pensavo di iniziare un po’ prima.-


Quando si trovarono davanti alla porta della palestra, sentirono alcune risate provenire dall’interno.


Piano aprirono la porta: dentro vi erano Angel e Buffy, il primo che faceva il solletico alla seconda.


- Ehm, ehm… non vorremmo interrompere le vostre effusioni, ma qui dovremmo allenarci.- disse Spike attirando l’attenzione dei due ragazzi.


Il vampiro e la cacciatrice si allontanarono imbarazzati.


La bionda guardò Sarah, arrossendo, e questa le rispose con un sorriso e strizzando l’occhio: a quanto pareva ciò che aveva predetto si stava realizzando






Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi


Quella sera finirono molto tardi gli allenamenti.

Sarah salutò gli altri e si diresse verso casa, pensando con sollievo che quella sera non era il suo turno di ronda.

Non era lontana dal cimitero, quando sentì un fruscio dietro di se.

Si voltò di scatto e davanti a se vide un vampiro con le zanne sguainate.

- Ehi, tu. Non è il mio turno stasera. Perché non te ne ritorni a casa e aspetti la mia collega?-

- Perché non voglio combattere.- rispose avvicinandosi.

- E allora cosa vuoi? Prendere un caffè?- chiese sarcasticamente, estraendo un paletto.

- No, portarti dal mio padrone.- e così dicendo estrasse uno strano oggetto con il quale, dopo essersi portato alle spalle della ragazza stupita, la tramortì con una scarica elettrica.

Quando si riprese le ci vollero alcuni secondi per capire dove si trovava, ma presto si rese conto di non conoscere quel luogo.

Si guardò intorno: si trovava in una lussuosa stanza, probabilmente in una grande palazzo, arredata con mobili in marmo e grandi drappi rossi.

- Allora, ti piace la mia dimora?-

Marcus uscì da un angolo scuro, avvicinandosi alla ragazza.

- Troppo rosso. Non mi piace.- rispose alzando le spalle, cercando di mantenere la calma.

- Vedi, l’ho scelto perché è il colore della passione.-

La bionda lo guardò con odio, intuendo improvvisamente quali fossero le sue intenzioni.

- Non guardarmi così. Te l’avevo detto che volevo divertirmi un po’ con te. Ed è quello che farò.-

- E cosa ti fa pensare che io accetterò di mia spontanea volontà?-

- Ma io non pretendo questo. Anzi… mi eccito di più se la mia preda si agita.-

Con un balzo Sarah scese dal tavolo su cui era sdraiata e corse verso l’uscita.

Ma con una semplice gesto della mano, il demone la scaraventò di nuovo sul letto, immobilizzandole le braccia.

- Oh, forse non ti avevo avvertita. Vedi, padroneggio molto bene anche le arti magiche. Sai, essendo un vampiro antico…-

- L’avevo intuito.- rispose la cacciatrice con rancore, cercando di liberarsi, ma senza risultato.

Marcus si avvicinò a lei con sguardo malizioso, passandosi la lingua sulle lebbra, inumidendole.

Presto l’odio di Sarah si trasformò in terrore.

Il demone dovette accorgersene, perché sul suo viso si disegnò un sorriso di trionfo.

- Vedo che il terrore si sta impadronendo di te. Non devi. Sono sicuro che ti piacerà.-

Si sedette sul letto accanto a lei e con un rapido gesto della mano, le strappò la camicetta, lasciandola nuda davanti ai suoi occhi.

- Devo dire che quel vampiro è proprio un’egoista. Tenersi tutto questo ben di dio solo per se.- commentò passando una mano sui seni della ragazza.

- Non mi toccare.- gli urlo, divincolandosi.

- No, tesoro. Stai ferma. Sarà più bello anche per te.-

Il demone le passò una mano sul ventre.

Sarah cercò di sferrargli un calcio, ma Marcus le immobilizzò anche le gambe.

- Amore, non devi fare questi scherzetti con me. Non funzionano.-

- Spike verrà a salvarmi.-

- Certo, se riuscirà a trovarti.- rispose ridendo.

Ora la bionda era davvero terrorizzata.

Il demone le aprì i jeans, facendoli scendere lungo le sue gambe snelle.

Poi le tolse gli slip: ora era completamente nuda davanti a lui.

- Proprio come immaginavo: sei bellissima. Ora capisco perché quel vampiro è passato della parte dei buoni.-

- William è passato dalla parte dei buoni perché è cambiato.-

Marcus la guardò come se la vedesse per la prima volta.

- Se è questo che ti piace credere…-

Passò una mano sui suoi seni, obbligando Sarah a mordersi il labbro per non gemere.

- Oh, non ti trattenere. Puoi urlare quanto vuoi, nessuno ti sentirà.-

- Se pensi di farmi godere, ti sbagli di grosso. Solo il mio Spike può farmi urlare di piacere.- rispose la ragazza con un sorriso di sfida, cercando di fargli capire che non avrebbe mai vinto.

Ma con suo grande stupore, Marcus fece un sorrisetto per nulla rassicurante.

Si alzò e si avvicinò al tavolino poco distante dal letto, sollevandone una siringa.

- La vedi questa?! Al suo interno vi è un liquido speciale, che iniettato nel tuo corpo ti farà gemere anche contro la tua volontà. Vedi, non mi eccito a dovere, se la mia preda non partecipa almeno un pò.-

Sarah guardò il liquido con terrore cercando di dimenarsi, ma con scarsi risultati.

Ma prima ancora che potesse dire qualcosa, il demone le aveva già conficcato l’ago nel braccio, e il siero era sparito al suo interno.

- Bene e adesso alzati.- e la bionda, contro la sua volontà, ubbidì.

- Ah, quasi dimenticavo: oltre che farti gemere, quel liquido ti fa anche ubbidire a me. Sei in mio potere.-

Calde lacrime cominciarono a scenderle lungo il viso: si era resa conto che avrebbe tradito l’amore della sua vita, senza poter fare nulla per impedirlo.

Come le aveva ordinato, si inginocchiò davanti a lui, procurandogli quel piacere che lui tanto bramava.

- Bene e ora sdraiati sul letto.- e lei ubbidì.

Marcus si sedette nuovamente accanto a lei e riprese ad accarezzarla, procurando gemiti di piacere alla ragazza, che cercava in tutti i modi di trattenersi, ma senza riuscirci.

Anche lui tentò, con i suoi giochetti erotici di farla godere, cosa che gli riuscì solo in parte, grazie alla complicità del siero.

Solo dentro di lei Sarah sapeva che tutto ciò le faceva tremendamente male.

In seguito il demone si posizionò sopra di lei e con violenza la penetrò.

La sua anima e il suo cuore le facevano più male del suo fisico, che in quel momento stava ricevendo quella brutalità.

Quando finalmente raggiunsero l’apice, il demone di lasciò cadere sfinito su di lei; quando ebbe ripreso fiato, si alzò con un sorriso trionfante.

- Sei stata brava. Ora però ti devo lasciare, ho qualche faccenda da sbrigare. Riposati.- e così dicendo uscì dalla stanza.

Quando sparì dalla sua vista, Sarah scoppiò in lacrime, pensando a Spike e a ciò che aveva appena fatto.

Poi, piano piano sprofondò in un sonno profondo, pieno di incubi.


Spike si stava dirigendo verso la sua cripta, pensando a Sarah: quando le aveva chiesto se andava tutto bene lei aveva risposto in modo affermativo, ma temeva che in verità ci fosse qualcosa che non voleva rivelargli.

Quando sentì dei movimenti dietro di sé, si voltò furtivo.

- Guarda guarda chi c’è. Sai ti stavo proprio cercando.- gli disse Marcus uscendo dall’oscurità.

- Cosa vuoi?.- gli chiese ringhiando.

- Ehi, cos’è tutta questa cattiveria. Volevo semplicemente dirti che ho qualcosa che ti appartiene.-

Con terrore Spike pensò subito a Sarah.

- Devo proprio dire che la tua ragazza è una compagna di letto divina.- gli disse con sguardo trionfante.

- Cosa le hai fatto?- ringhiò Spike trasformandosi e gettandosi su di lui con tutte le furie.

- Ehi, calmati cagnolino.- gli ordinò bloccandolo con la magia.

- Sai, in fondo lei non si è lamentata molto. Anzi direi che le piaceva parecchio.-

Marcus scoppiò a ridere, e scomparve in una nuvole di fumo.

Quando fu libero dall’incantesimo, il vampiro cadde a terra disperato: la sua Sarah era in balia di

quel mostro e a quanto aveva capito l’aveva obbligata a ….

Non riuscì nemmeno a terminare il pensiero e, ritrovata la forza, si mise a correre in direzione della Wolfram & Hart.


Quando spalancò la porta della palestra per sua fortuna vi trovò ancora tutti.

- Ehi, Spike. Che è successo? - gli chiese Angel preoccupato vedendolo ansimante.

- Sarah…. Marcus… L’ha presa.-

- Cosa?!?!?!- gridarono tutti all’unisono.

- Spike, calmati. Raccontaci cosa è successo.- gli disse Buffy facendolo sedere su una sedia.

- Stavo tornando alla cripta, quando ho incontrato Marcus. Lui mi ha detto che aveva qualcosa che mi apparteneva… ho capito immediatamente che si trattava di Sarah… e da quanto ho capito, l’ha costretta a fare… delle cose contro la sua volontà.- spiegò il vampiro biondo, lasciando immaginare agli altri a cosa si riferisse.

- Oh mio dio. È spaventoso.- esclamò Cordelia coprendosi la bocca con le mani.

- Dobbiamo assolutamente trovarla. Spike, Marcus ti ha detto dove l’ha portata?- gli chiese Wes.

Il vampiro fece cenno di no con la testa, ancora sotto shock.

- Qui ci vuole un incantesimo di Willow. La chiamo subito.- esclamò Faith estraendo il cellulare.

- Avanti, Spike. Calmati. La troveremo, stai tranquillo.- cercò di rassicurarlo Buffy.

- È colpa mia. Non le sono stato abbastanza vicino. Se l’avessi accompagnata, tutto questo non sarebbe successo.- esclamò il biondo.

- Non è vero, Spike.- lo rimproverò la bionda scuotendolo.

Lui la guardò interrogativo.

- Non è colpa tua se Sarah è stata fatta prigioniera. Non è colpa di nessuno. Adesso Willow la troverà e l’andremo a salvare tutti insieme, ok? -

Spike la guardò un po’ sbalordito, poi annuì.

Pochi minuti dopo Willow arrivò e pronunciò l’incantesimo.

- L’ho trovata.- esclamò all’improvviso spalancando gli occhi.

E si precipitò fuori dall’edificio, con gli altri alle calcagna.

Finalmente arrivarono davanti ad un grande palazzo.

- Deve trovarsi in una di queste stanze.- li avvertì la rossa.

- Molto bene. Muoviamoci.- ordinò Spike, ed entrò nell’edificio, seguito da tutti quanti.

Stai tranquilla, amore. Ti troverò. E la farò pagare a quel bastardo.” pensò il vampiro mentre si scagliava sulla prima sentinella che trovarono.

Contemporaneamente Sarah si trovava nella solita stanza, rannicchiata sul letto con solo una vestaglia addosso.

Marcus, con suo grande sollievo, non era tornato, ma temeva che l’avrebbe fatto troppo presto.

Improvvisamente sentì come una vibrazione dentro di se.

- Spike.- esclamò stupita.

Lo sentiva, era vicinissimo.

Pensò subito che la stava venendo a salvare, poi si ricordò che lui non aveva la minima idea di dove lei si trovasse.

Così si risdraiò, pensando che la vibrazione fosse dovuta al desiderio di vederlo.

Intanto i suoi amici si stavano battendo con ardore contro gli scagnozzi di Marcus, per raggiungere la sua camera.

Finalmente trovarono l’ultima.

Spike, capendo che era lì che si trovava la sua donna, si scagliò contro le guardie con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Stava combattendo contro una di loro, quando Buffy gli venne in aiuto.

- Vai da lei. Qui ci pensiamo noi.- gli disse sorridendo.

Il vampiro le rivolse un sorriso di gratitudine e si diresse verso la porta.

Sul suo cammino incontrò solo un demone, che polverizzò, poi spalancò la porta.

Sarah, che era ancora su letto, si alzò di scatto a sedere sentendo tutto quel trambusto, poi finalmente vide Spike.

- Spike!- urlò.

- Sarah!-

Il vampiro le corse incontro e l’abbracciò forte.

La cacciatrice scoppiò in lacrime.

- Sono qui, amore. È tutto finito. Non ti lascerò più sola. Te lo prometto.-

Si abbracciarono a lungo, poi le diede un bacio pieno d’amore per rassicurarla.

Quando i singhiozzi cominciarono a diminuire, Spike la prese in braccio e uscì dalla stanza.

- L’ho trovata. Andiamocene.- urlò rivolto agli altri.

Quando tutti videro che la bionda era salva tra le sue braccia, si precipitarono fuori dal palazzo e si diressero verso casa.


Decisero di portarla a casa di Willow, dal momento che a casa di Sarah c’era sua madre.

La adagiarono sul divano: era svenuta, forse per la troppa emozione, e tutti aspettarono che si risvegliasse.

Finalmente dopo un quarto d’ora, la bionda cominciò a muoversi e a chiamare Spike.

- Sono qui, amore.- la rassicurò andandole accanto.

Finalmente aprì del tutto gli occhi e quando si rese conto di essere al sicuro, scoppiò a piangere, abbracciando forte il vampiro.

- Spike! Mi dispiace, io… non volevo. Mi ha obbligato….io.. davvero non volevo.- disse tra le lacrime.

- Lo so, amore, lo so. Non importa. Va tutto bene. Ora quello che conta è che sei al sicuro.-

- No, tu non capisci. Io…- Sarah si allontanò da lui e lo guardò.

- Io… sono andata a letto con lui.- e scoppiò di nuovo a piangere, nascondendo il viso tra le mani.

Spike rimase immobile, pietrificato dalla notizia: la sua Sarah aveva fatto…

- Non importa amore. Quello che mi interessa adesso è che tu sia qui con me, al sicuro.-

Sarah lo guardò stupita, piangendo sempre più forte e abbracciandolo.

- Forse è meglio che si distenda meglio sul letto. Sarà più comoda. Portala in camera mia.- disse Willow a Spike.

- Grazie Will.- e si alzò dirigendosi verso la stanza della strega.

Chiuse la porta dietro di sé e adagiò la ragazza sulle coperte.

- Su, calmati ora.- le disse con voce dolce.

Sarah cercò di asciugarsi le lacrime e lo guardò negli occhi.

- Non sei arrabbiato con me? Sono andata a letto con un altro uomo.-

- Quello non era un uomo.. e poi sono sicuro che ti ha obbligato. Non l’hai fatto di tua spontanea volontà… giusto? - chiese guardandola a sua volta, cercando conferma.

Sarah annuì, facendo tirare un sospiro di sollievo al vampiro biondo.

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, riflettendo.

- Lui…- iniziò Sarah, facendo sollevare la testa a Spike.

Lui le prese una mano, incitandola a continuare.

- Lui… mi ha iniettato un siero speciale… un liquido che mi faceva ubbidire a ciò che mi diceva lui, contro la mia volontà. Io… non volevo andare a letto con lui. Io…. Non ti avrei mai tradito.-

Spike la guardò con le lacrime agli occhi, felice che lei non fosse per niente stata partecipe alla cosa.

- Oh, amore. Devi aver passato dei momenti bruttissimi.- le disse abbracciandola, mentre lei scoppiava ancora a piangere.

La bionda annuì, singhiozzando sul suo petto.

- Ma ora è tutto finito. Quel bastardo. Gliela farò pagare.- disse digrignando i denti.

- Ma ora riposati. Hai bisogno di dormire un po’.-

- Resti qui con me?-

- Certo.-

- William? Mi ami?-

- Con tutto me stesso, amore.-

- Anche io ti amo. Non dimenticarlo mai.-

Spike la guardò sorridendo, dandole un bacio in fronte.

Così entrambi si sdraiarono, l’uno accanto all’altra, e presto si lasciarono andare tra le braccia di Morfeo.





Cap. 23 Attacchi e… un bacio


Passarono alcuni giorni prima che Sarah si riprendesse.

Su ordine di Spike, Wes aveva accettato di interrompere gli allenamenti per un paio di giorni.

La cacciatrice però, nonostante tutto, si era ripresa abbastanza velocemente, grazie alla vicinanza del suo vampiro.

- Tesoro, forse è meglio che ti riposi ancora un po’.- cerco di convincerla il biondo, il quarto giorno dall’incontro con Marcus.

- William, sono passati 4 giorni, ormai mi sono ripresa.-

- Sarah, hai subito… uno stupro.-

Faticava ancora a pronunciare quella parola, ma sapevano entrambi che era proprio ciò che era successo.

- Lo so. Ma adesso sto bene e se non riprendo gli allenamenti quando lo incontrerò di nuovo non sarò pronta.-

Spike la guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo.

- Ehi. Sto bene davvero.- gli ripeté la giovane, accarezzandogli una guancia.

Lui sollevò gli occhi e le sorrise, poi disse: - D’accordo, ma promettimi che non ti affaticherai.-

- Va bene. Promesso.- accettò, stampandogli un bacio sulle labbra.

Così il pomeriggio, Sarah e il vampiro, che si rifiutava di lasciarla da sola anche solo per un secondo, si diressero alla palestra della W&H.

Quando arrivarono erano tutti presenti.

- Ciao piccola, come ti senti?- le chiese Faith abbracciandola.

- Meglio, grazie.- le rispose, rispondendo alla stretta.

Si avvicinò agli altri che la salutarono con calore: era riconoscente a tutti loro, le erano stati vicini per tutto il tempo.

- Sarah, io… mi dispiace… a me non era mai capitato…- le disse improvvisamente Buffy, con le lacrime agli occhi, stupendo tutti.

- Tesoro, non ti devi preoccupare. Non è stata colpa tua. Poteva capitare a chiunque.- cercò di tranquillizzarla, stringendola tra le braccia.

Cominciò a piangere: Sarah si scambiò uno sguardo con Angel.

Che cosa le era accaduto?

Dopo pochi minuti si riprese e si staccò dall’amica.

- Scusa, io non so cosa mi sia preso…-

- Tranquilla. Ti sei sfogata. Tutta colpa della tensione pre-battaglia.-

- Ma con il Primo non mi è successo, e nemmeno con Glory…- fece notare la cacciatrice dagli occhi verdi, asciugandosi le lacrima.

- Forse quello che è successo a Sarah ti ha scosso un po’ e sei crollata. È una cosa normale.- le disse il vampiro moro, mettendole un braccio intorno alle spalle.

Buffy gli sorrise riconoscente, con gli occhi ancora umidi.

L’altra bionda, vedendo quel momento di intimità tra i due, sorrise e si allontanò, avvicinandosi a Wesley.

- Sono pronta per ricominciare.- gli disse.

- Sicura?-

- Al cento per cento.-

Così, quando anche Buffy si fu ripresa, cominciarono gli allenamenti.

Tutti quanti cercarono di essere delicati e quando Sarah se ne accorse si irritò.

- Si può sapere che vi prende?-

Tutti si guardarono un po’ stupiti, un po’ imbarazzati.

- Sono stata stuprata, non sono in punto di morte. Volete metterci un po’ più di grinta?!-

Tutti la guardarono sorpresi: parlava come se non le fosse successo nulla.

Quella ragazza non avrebbe mai finito di stupirli.

Spike, Angel, Buffy e Faith, che stavano combattendo contro di lei, si guardarono annuendo, poi ripartirono all’attacco, più determinati.

- Oh, ora vi riconosco.- disse loro la giovane, parando e sferrando colpi.

Dopo un paio d’ore terminarono gli allenamenti.

Erano tutti esausti e Sarah era l’unica a tenersi ancora in piedi.

- Per oggi basta così.-

La cacciatrice dagli occhi azzurri si asciugò il sudore con una asciugamano, poi si sedette per riprendere fiato.

- Chi va alla ronda stasera?- chiese Faith, prendendo la bottiglietta dell’acqua.

- Che ne dici di me, te ed Angel?- chiese Buffy, guardandola.

- Ci sto.- rispose la bruna.

- Veniamo anche io e Spike.- intervenne Sarah.

- Che cosa? Nemmeno per sogno.- esclamò Spike.

- Spike, devo andare.-

- Perché? Vuoi farti catturare di nuovo da quel demone?-

- Con questo cosa vorresti dire? Che è colpa mia se Marcus mi ha presa e che mi sono fatta stuprare di proposito?- chiese lei alterata.

- No, io non volevo dire questo…- rispose lui abbassando gli occhi.

Sarah sospirò, chiudendo gli occhi, poi gli si avvicinò, posandogli una mano sulla guancia.

- Scusa, non volevo risponderti così, però cerca di capirmi. Prima o poi devo affrontarlo di nuovo.-

- Scusami tu, non dovevo dirti quelle cose.- le rispose sorridendole.

- E poi ho un brutto presentimento. Se stasera lo incontraste sareste in pericolo per colpa mia e io non potrei fare niente.-

- Va bene. Ma promettimi che non farai cose avventate.-

- Promesso.-

- Ok. Allora ci vediamo tra 2 ore davanti al cimitero.- decise Faith, ricevendo il consenso degli altri.

All’ora stabilita la bruna, Buffy, Sarah, Spike ed Angel si trovarono davanti al cancello del cimitero, pronti ad entrare.

Girovagarono per circa un’ora incontrando qualche demone di poca importanza.

All’improvviso i sensi da cacciatrice delle tre prescelte si mise in funzione, facendole voltare di scatto.

- Guarda, guarda. Ti sei portata le guardie del corpo questa volta?-

Marcus apparve davanti a loro, con il solito ghigno sulla faccia.

- Io li chiamerei piuttosto dei rinforzi.-

Le immagini di qualche sera precedente le tornarono alla mente, ma cercò di scacciarle, mantenendo la calma.

- E per quale motivo? Non vuoi più venire con me? Ci siamo divertiti l’altra notte.- aggiunse il demone con sguardo malizioso.

- Brutto bastardo!- urlò improvvisamente Spike, slanciandosi verso di lui.

- William, no!- lo richiamò Sarah, ma lui non si fermò.

Con un semplice gesto, Marcus chiamò a se 2 vampiri, spuntati da chissà dove.

- Prendetelo.-

I due non-morti afferrarono il biondo per le braccia, poi uno dei due gli diede un pugno in faccia, facendolo arretrare.

- Non si fa così, William. Cosa ti ha dato più fastidio? Il fatto che me la sono portata a letto o il fatto che lo rifarei con piacere?-

Con uno scatto cercò di liberarsi per gettarsi sul nemico, ma una ginocchiata nello stomaco lo fermò.

- Ehi, voi due, perché non ve la prendete con me?- attirò l’attenzione dei vampiri Sarah, con un colpetto sulle spalle.

Appena si girarono li impaletto e divennero polvere.

Un altro gesto di Marcus e un esercito intero di bevitori di sangue uscì dai cespugli o da dietro le lapidi.

- Ragazzi, ora non si scherza. Siete pronti?- chiese la bionda, rivolta ai compagni, che risposero con un cenno d’assenso.

La battaglia cominciò: tutti e 5 lottavano con tutti se stessi, polverizzando i vampiri intorno a loro.

Erano tanti, ma erano preparati a tutto e tennero loro testa.

Un urlo improvviso fece voltare Sarah: Buffy era stata presa alle spalle e ora un vampiro le aveva affondato i denti nel collo.

La giovane dagli occhi azzurri stava per correre in aiuto dell’amica, ma fu preceduta da Angel, che polverizzò il suo simile.

L’altra bionda si accasciò tra le sue braccia per alcuni secondi.

- Buffy, stai bene?- le chiese il moro, preoccupato.

- Si, tutto ok.- rispose rialzandosi e riprendendo a combattere.

Quei demoni sembravano infiniti, ma finalmente li eliminarono tutti.

- Bravi. Devo farvi i miei complimenti. Non pensavo sareste riusciti a ucciderli tutti.- si complimentò Marcus, battendo le mani.

- E ora tocca a te, demone dei miei stivali.- lo minacciò Sarah, parandosi davanti a lui.

- Oh, non credo proprio. Sai, questo gioco mi sta divertendo. La battaglia finale non è ancora arrivata. Tornerò.- e come sempre, scomparve in una nuvola di fumo.

- Come no? E io che pensavo di togliermelo dai piedi già da stasera.- commentò Faith, riprendendo fiato.

- Stai bene?- chiese Spike a Sarah.

- Si. Tu Buffy, tutto ok?- chiese a sua volta, avvicinandosi all’amica che si teneva il collo.

- Si. Per fortuna non ha avuto il tempo di bere troppo sangue.- rispose sorridendole.

Quando si furono ripresi, andarono tutti a casa di Sarah: la madre come sempre era fuori per lavoro.

La padrona di casa preparò un the caldo per tutti e si rilassarono in salotto.

Dopo alcuni minuti Angel si guardò intorno e si rese conto che Buffy non era più con loro.

Infatti la giovane si trovava sotto al portico, a riflettere.

Sentì un rumore e si voltò: il vampiro moro era appena uscito e la guardava sorridendo.

- Ehi, tutto ok?- le chiese.

- Si. Avevo solo bisogno di riflettere.-

L’uomo le si mise di fronte e la guardò.

- Cosa c’è che non va?-

- Come fai a chiedermelo? Stasera mi sono fatta mordere come una novellina, una cacciatrice alle prime armi. Non sono stata abbastanza attenta.-

- Buffy, poteva capitare a tutti, anche a Faith e Sarah. Stavi combattendo contro altri 4 vampiri, quello ti ha attaccato alle spalle e non hai potuto fare niente.-

- Mi ha preso alla sprovvista, Angel, e non doveva succedere, non ad una cacciatrice in carica da più di 7 anni.-

- Perché no? È successo. La prossima volta non accadrà.-

La bionda sospirò, distogliendo gli occhi dal vampiro: lui non capiva.

Quest’ultimo le si avvicinò, scostandole un ciuffo di capelli dal viso.

- Ehi, non farti abbattere da una cosa del genere. Il tuo aiuto è stato preziosissimo stasera.-

La ragazza gli sorrise.

- Grazie. Anche per avermi salvata quando quel demone mi ha attaccato.-

- Non mi devi ringraziare. Non avrei mai lasciato che quel vampiro ti prosciugasse.-

Si guardarono per alcuni secondi, poi la distanza tra le loro labbra cominciò a diminuire.

Alla fina scomparve del tutto, per far si che si unissero in un bacio appassionato.

Le loro lingue duellarono: all’inizio Buffy era rimasta stupita, ma poi cominciò a ricambiare il bacio.

- Insomma, si può sapere dove devi andare?- sentirono improvvisamente la voce di Spike.

- Tu taci e non fare domande. Ops…- disse poi Sarah, quando si accorse dei due davanti a loro.

La bionda ed Angel si staccarono imbarazzati, anche se il rossore comparve solo sulle guance di lei.

- Ehm… scusate. Noi ce ne andiamo subito.- aggiunse la giovane dagli occhi azzurri sorridendo all’amica.

- E bravo paparino.- disse Spike, guadagnandosi uno scappellotto da parte della sua ragazza.

I due si allontanarono bisbigliando: Buffy guardò il vampiro davanti a se poi, senza aggiungere una parola, rientrò in casa, raggiungendo Faith.







Cap. 24 Di nuovo insieme


Né Angel né Buffy avevano più parlato di quel loro bacio.

Nemmeno Sarah e Spike l’avevano fatto: la bionda voleva che fosse l’amica stessa a parlarne, se voleva.

Nonostante tutto non parlare non voleva dire non osservare.

Ed era proprio quello che lei faceva.

Quando non si allenavano li guardava a lungo; sapeva che erano fatti l’uno per l’altra, lei credeva che da qualche parte fosse scritto che loro erano destinati a stare insieme.

Sarah aveva notato che da quella sera, cacciatrice e vampiro non si erano più parlati molto.

Si chiedeva cosa fosse successo veramente.

Il problema era che nemmeno Buffy lo sapeva.

Dopo il loro bacio i due erano rientrati in casa e con Faith avevano parlato, fino al ritorno di Sarah e Spike.

Non sapevano cosa avessero combinato quei due, anche se tutti lo immaginavano e la bruna non risparmiò loro una sua battutina.

Poi erano tornati tutti a casa e da allora Angel non le aveva più parlato, se non per rispondere semplicemente “si” o “no” a qualche domanda che la bionda gli poneva.

Era un lunedì mattina e Sarah si stava dirigendo verso la palestra in compagnia del suo vampiro.

- Non hai notato qualcosa di strano?- chiese improvvisamente il biondo.

- William sono mesi che succedono cose strane. Un demone sta cercando di uccidermi.- gli fece notare la cacciatrice.

- No, io intendevo tra Buffy e Mr Muso-Lungo. Dopo che li abbiamo beccati mentre facevano le loro smancerie sembra quasi che non si parlino più.-

- Non è una tua impressione. È proprio ciò che sta succedendo. Sembra che Angel non le voglia più rivolgere la parola. Ma non ho intenzione di chiedere niente. Se Buffy ne vuole parlare dovrà venire lei da me.-

- Ho capito. Dovrò mettere in pratica le mie conoscenze da agente matrimoniale.-

- Evita di fare dei casini. Lascia prima che io parli con Buffy. Magari non ci sarà nemmeno bisogno dei tuoi super poteri da agente matrimoniale.- gli disse con sarcasmo la giovane.

Spike mise il broncio, come offeso e Sarah, ridendo, lo baciò.

Il vampiro sorrise: ormai sapeva come attirare l’attenzione della ragazza.

Arrivarono alla sede della W&H: erano già tutti presenti.

- Buongiorno.- li salutò allegramente la bionda.

- Buongiorno.- risposero tutti.

- Allora, sei pronta per cominciare?- le chiese Wes appena vide che la giovane era pronta.

- Prontissima.-

Cominciarono gli allenamenti, che proseguirono senza problemi.

Dopo un paio d’ora si fermarono per riprendere fiato.

Sarah si sedette su una sedia asciugandosi la fronte con un asciugamano.

Proprio in quel momento vide che Buffy si era avvicinata ad Angel.

- Angel, possiamo parlare?- chiese la cacciatrice, un po’ titubate.

Il moro la guardò, per poi voltarsi a prendere una bottiglietta d’acqua.

- Scusa Buffy, ma devo sbrigare alcune faccende. Un’altra volta, ok?- e senza nemmeno guardarla uscì dalla palestra.

La cacciatrice dagli occhi azzurri vedeva che l’amica faceva di tutto per trattenere le lacrime: ci stava davvero male.

Così le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.

- Ehi.- le disse piano, sorridendo.

- Ehi.- rispose l’altra, sorridendo a sua volta, trattenendo a fatica le lacrime.

- Buffy, se hai bisogno di parlare, io sono qui, lo sai.- le disse Sarah.

L’altra bionda annuì, ma non disse niente: l’amica capì che non era il momento.

Ma sapeva anche che quando ne avrebbe avuto bisogno si sarebbe sfogata.

Si allontanò dalla ragazza e raggiunse Spike.

- Che è successo?- le chiese, avendo notato che aveva parlato con Buffy.

- Niente. Quando sarà pronta ne parlerà.- disse semplicemente lei.

Il pomeriggio passò tranquillo.

Gli allenamenti continuarono senza intoppi.

La sera non era il turno di Sarah di fare la ronda, così la ragazza ne approfittò per rilassarsi un po’.

Il suo cerca-persone non vibrò, ciò significava che Faith non aveva incontrato difficoltà, né nemici pericolosi, né tantomeno Marcus.

Già, un cerca-persone: lei, la bruna, Kennedy e Buffy ne avevano comprati 4, uno per una, in modo da essere subito al corrente di qualche pericolo al quale dovevano partecipare tutte.

L’avevano preso soprattutto per fare in modo che si potessero aiutare a vicenda nel caso in cui il demone che stavano combattendo si rifacesse vivo.

Era comodamente seduta sul divano, con la TV accesa e una coppa di gelato in mano.

In quel momento il campanello suonò.

- Mamma apro io. Forse è Will.- disse la giovane.

- Va bene.- rispose Emily dalla cucina.

Sarah aprì la porta, ma davanti a lei non vi era il vampiro biondo, bensì… Buffy.

- Buffy. Cosa ci fai qui?- chiese la cacciatrice sorpresa.

- Ciao. Ti disturbo?-

- No, figurati. Entra.-

- Tesoro. È William?- chiese la madre.

- No, è Buffy.-

- Oh, ciao Buffy. Che piacere rivederti.-

- Salve signora King.-

- Vi lascio da sole. Vuoi qualcosa da bere?-

- No, la ringrazio.-

Così Emily tornò in cucina, lasciandole sole.

- Allora a cosa devo la tua visita?- le chiese poi Sarah.

- Io… volevo parlarti. A proposito di Angel.-

Finalmente si era decisa: era sicura che parlarne con qualcuno le avrebbe fatto bene.

- Certo, dimmi pure. Sono tutt’orecchie.- le disse sorridendo.

- Ecco, io credo che… Angel sia ancora innamorato di te.-

La cacciatrice dagli occhi azzurri rimase a bocca aperta.

- Che cosa? Non dire cavolate.- la rimproverò dopo essersi ripreso.

- E quale altra soluzione hai. Da quando ci siamo baciati… non mi parla più.-

- Questo non significa che sia innamorato di me. Te l’ho detto anche qualche tempo fa: Angel non è mai stato innamorato di me.-

Buffy rimase in silenzio, abbassando lo sguardo.

Sarah sospirò poi riprese a parlare.

- Ascoltami, sono convinta che Angel non e innamorato di me. Comunque sia l’unico modo per scoprirlo e chiederglielo. Buffy, devi parlare con lui e chiarirti.-

- Ma come faccio? Hai visto come mi ha trattato oggi.-

- Maledizione, Buffy. Sei o non sei una cacciatrice? Tira fuori la tua grinta. Quella non la devi usare solo contro i vampiri, ma anche nella vita, in questo caso quella sentimentale.-

- Ti ricordo che anche Angel è un vampiro.-

- Motivo in più per tirarla fuori. Bloody hell, datti una mossa.-

Buffy scoppiò a ridere, alleggerendo la tensione.

- E adesso perché ridi?- chiese stupita la bionda.

- Perché parli come Spike.-

Quando la King si rese conto a cosa si riferisse l’amica, si mise a ridere a sua volta.

- Già. Devo cominciare e preoccuparmi.- disse poi.

- Comunque, adesso tu adesso tiri fuori la tua grinta, prendi coraggio, vai da lui e gli parli.- aggiunse quando le risate di furono calmate.

- Ma…- tentò Buffy.

- Niente ma. Muoviti.- non la lasciò finire l’altra, indicandole con un dito la porta.

La Summers sospirò.

- Ok. Farò come mi hai detto.-

- Oh, così mi piaci.-

- Grazie.- la ringraziò Buffy.

- E di cosa? Dai, vai.-

Le due amiche si salutarono, poi la più vecchia delle due si diresse alla W&H: voleva risolvere subito la faccenda.

Quando fu davanti all’ufficio del vampiro moro, trasse un profondo respiro, poi bussò.

Quando ricevette un “aventi” in risposta entrò.

- Ciao Angel.-

- Buffy.- disse semplicemente lui, alzando gli occhi.

- Dobbiamo parlare.- disse la ragazza.

- Mi piacerebbe, ma ho tante di quelle pratiche da…-

- Non usare scuse. Tu ora mi starai a sentire, senza obbiettare.-

La bionda si era alterata, tanto che il vampiro la guardò stupita.

- D’accordo, come vuoi.- disse lui alla fine, preparandosi ad ascoltarla.

- Che cosa è successo?- iniziò lei.

- In che senso?-

- Come in che senso. Angel è da quando che ci siamo baciati che non mi rivolgi la parola e mi eviti quando cerco di parlarti.-

Lui non disse niente, semplicemente distolse lo sguardo.

- Sei ancora innamorato di Sarah, vero?-

Questa volta Angel la guardò, con occhi sgranati.

- Cosa? No! Ma cosa stai dicendo? Forse quella innamorata di qualcun altro sei tu.-

- Come scusa? E di chi sarei innamorata scusa?-

Angel aspettò un po’ prima di rispondere.

- Spike.-

- Spike? No, scusa, stiamo parlando dello stesso Spike. Quello che è follemente innamorato di Sarah e viceversa? Non ci posso credere.-

- E perché no. Hai avuto una storia con lui.-

- Era solo sesso, Angel. E poi anche tu hai baciato Sarah.-

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, senza dirsi una parola.

Poi Buffy prese coraggio e disse ciò che voleva dirgli da tempo.

- Io ti amo, Angel, non ho smesso di farlo da quando mi hai lasciata.-

Lui la guardò: non poteva credere a quello che sentiva.

Era così bella, così forte, così intelligente… così sua.

- Buffy… ti amo.-

Disse così, due semplici parole, che scaldarono il cuore della cacciatrice.

- Oh, Angel…- e senza aggiungere altro gli si buttò tra le braccia e si baciarono.

Si erano ritrovati e non volevano commettere altri errori.

Ma torniamo a casa King.

Sarah pensava alla sua amica e immaginava che a quell’ora i due avessero già fatto pace, quando suonarono il campanello.

- Non sarà ancora Buffy. Non può aver fatto così presto, a meno che…- sperava con tutto il cuore che non le volesse dire che non ce l’aveva fatta.

Ma quando aprì, si trovò davanti gli occhi azzurri del suo vampiro.

- Buona sera, dolcezza.- la salutò prendendola in braccio e baciandola.

- Will. Cosa ci fai qui?-

- Non posso nemmeno venire a trovare la mia ragazza?-

- Tesoro, chi è?- chiese la madre della cacciatrice.

- Oh, William sei tu. Che piacere vederti.-

- Buona sera Emily. Ti trovo in gran forma.-

- Oh, ti ringrazio. Vuoi qualcosa da bere?-

- No, grazie. Sto bene così.-

- Ehm, mamma noi andiamo di sopra.- intervenne Sarah.

- D’accordo. A più tardi William.-

Spike rispose al saluto, poi seguì la giovane in camera sua.

- Prima o poi mia madre ci proverà con te.-

- Mmmh… madre e figlia. Mi ispira.- commentò il biondo.

- Porco!- lo rimproverò lei ridendo.

Non disse altro, perché lui le tappò la bocca in un bacio focoso, pieno di passione.

Ma non fecero in tempo a sdraiarsi sul letto, che sentirono un rumoroso fragore provenire dal salotto, come di vetri rotti.

Dovettero attendere solo pochi secondi, prima di udire l’urlo della signora King.

- Mamma!- urlò Sarah, precipitandosi fuori dalla stanza.

Raggiunsero il salotto e ciò che videro li lasciò atterriti: davanti a loro vi erano circa 10 vampiri, probabilmente entrati dalla finestra, e uno di questi era chinato sulla madre di Sarah.

- Mamma!!- urlò di nuovo la ragazza, ma la donna era ormai svenuta.






Cap. 25 La verità


- Mamma!-

Sarah non riusciva quasi a muoversi: la vista di sua madre lì, distesa a terra e sovrastata da un vampiro l’aveva pietrificata.

Ma grazie al suo istinto da cacciatrice si riprese e cercò di riprendere il controllo della situazione.

- William! Io cerco di attirarli fuori dalla casa tu pensa a mia madre.-

- D’accordo. Ma fai attenzione.-

- Tranquillo ora chiamo le altre.-

Premette subito il tasto del cerca-persone per inviare un segnale a Buffy: non voleva disturbare anche Faith e Ken.

Lei e l’altra bionda se la sarebbero cavata, soprattutto sei con lei fosse arrivato anche il vampiro moro.

Quando fu sicura di averlo fatto si voltò verso i vampiri.

- Ehi, voi. Dove state guardando? Io sono qui.-

I bevitori di sangue si voltarono e dopo averla individuata si lanciarono verso di lei, seguendola nel giardino della casa.

Intanto nell’ufficio di Angel, la bionda sentì il BIPBIP del cerca-persone.

- Cos’è?- chiese il moro, ancora euforico per il ricongiungimento fra lui e la cacciatrice.

- È Sarah. Dev’essere successo qualcosa. Devo andare.-

- Vengo con te.-

Così i due si precipitarono a casa della giovane, dove la trovarono alla prese con 10 vampiri.

- Sarah!- attirò la sua attenzione l’amica.

- Buffy! Angel! Grazie al cielo siete arrivati.- esclamò, parando qualche colpo.

- Dov’è Spike?- le chiese la Summers, andando in suo soccorso.

- È con mia madre. I vampiri l’hanno attaccata.- rispose, continuando a lottare.

Vennero raggiunti anche dal biondo e in pochi minuti li fecero fuori tutti.

Dell’ultimo se ne occupo Sarah: prima di polverizzarlo si pose a cavalcioni su di lui.

- Ti ha mandato Marcus, vero?- gli chiese.

- Si.-

- E come avete fatto ad entrare senza l’invito?-

- Il Maestro ha fatto un incantesimo e…-

La bionda non lo lasciò finire e lo impaletto.

- Grazie dell’informazione.-

Si alzò e raggiunse gli amici.

- William, come sta mia madre?-

- Credo bene. L’ho stesa sul divano.-

Tutti e 4 rientrarono in casa: il vetro della sala era in frantumi e qualche soprammobile era caduto.

Ma la ragazza non se ne preoccupò e si diresse verso la madre.

- Mamma. Mamma mi senti?-

Emily non si mosse così la giovane chiese a Spike di andare a prendere un po’ d’acqua e una pezza.

Quando tornò, bagnò il pezzo di stoffa e lo pose sulla fronte dalla donna.

- Come sta?- chiese preoccupata Buffy.

Sapeva che cosa voleva dire perdere una madre e non voleva che succedesse anche all’amica.

- Sta bene. È solo svenuta.-

Rimasero in silenzio per alcuni minuti poi Sarah riprese la parola.

- Devo dirglielo.-

- Cosa?- chiesero i 3 amici presi alla sprovvista.

- Che sono una cacciatrice. Se lo sa almeno potrà stare più attenta.-

- Credo che sia la soluzione migliore.- commentò Buffy.

La giovane dagli occhi azzurri la guardò sorridendo: Joyce aveva sempre saputo del suo ruolo di prescelta ed era sempre stata molto attenta.

Bè, tranne con Dracula, ma lei non poteva certo saperlo.

La sua attenzione fu attirata da un movimento dalla signora King.

- Mamma. Mamma, come ti senti?-

- Oh, che mal di testa. Ma cos’è successo?-

Sarah si scambiò uno sguardo con gli amici, ricevendo un cenno di assenso e incoraggiamento.

- Mamma, ti devo parlare.-

- Tesoro, stai bene? Ti sei fatta male? Chi erano quei tizi? Erano così strani…-

- Mamma calmati. Sto bene. Ed è proprio di questo che ti volevo parlare.-

Trasse un profondo respiro e lo disse.

- Mamma, quelli erano vampiri e io… io li caccio. Sono una cacciatrice.-

Emily la guardò un po’ stupita, poi scoppiò a ridere.

- Tesoro, tu leggi troppi libri. I vampiri non esistono.-

- E invece sì. Li hai visti con i tuoi occhi stasera. Ti sei mai chiesta perché ho spostato le lezioni al pomeriggio e alla sera? Bè, te lo dico io. Per far si che potessi andare direttamente al cimitero prima di tornare a casa.-

- Ma cosa stai dicendo…- chiese la donna, un po’ shockata.

- La verità. Anche Buffy è una cacciatrice come me.-

- Mi stai prendendo in giro. I vampiri non esistono.-

- Si mamma. E li hai davanti a te. Angel, William, potete trasformarvi?-

- Che cosa? Ma…- iniziò Spike.

- Per favore.- lo implorò la ragazza.

Così il biondo indossò la maschera da caccia imitato dal vampiro moro.

- Ma… cosa… loro… tu…- e svenne.

- Forse le ho dato troppe emozioni tutte in una volta. Ma era meglio togliersi il dente subito.-

Aspettarono alcuni minuti e la donna si riprese.

- Mamma, ti senti meglio?-

- Cosa… oh, ora ricordo… una cacciatrice… i vampiri… William e Liam… aspetta un attimo. Se William è un vampiro e tu li cacci, come puoi stare con lui? oh, non ci capisco più niente.-

- D’accordo. Allora adesso calmati e ti spiego tutto. Fino a qualche anno fa esisteva un’unica cacciatrice, Buffy, che è entrata in carica alla morte di quella precedente. Ad ogni generazione c’è una cacciatrice diversa. Questo fino a 2 anni fa, in cui Buffy e i suoi amici, tra cui Willow e William, hanno combattuto contro il Primo, il male primordiale, il male più potente e pericoloso. Da quel momento, grazie ad un incantesimo di Willow, che è una strega, il potere della prescelta si è diffuso tra altre potenziali cacciatrici.-

Si fermò un momento per far incanalare tutte quelle informazioni alla madre.

- Willow è una strega?-

- Si, e tra le più potenti anche. Questo potere è entrato anche in me. Ti ricordi 2 anni fa, quando mi sono risvegliata dal coma? È stato grazie a quella nuova potenza che Willow mi ha dato.-

Emily spalancò gli occhi, ma non fu la sola: anche Buffy rimase stupita, lei non sapeva niente di quella storia.

- Quindi devo ringraziare Willow se sei ancora qui…-

- In un certo senso. Ma devi ringraziare anche Buffy: è stata sua l’idea. Io ho scoperto questa mia natura solo pochi mesi fa. Una sera, mentre tornavo dall’università, ho incontrato Spike in un vicolo: aveva tentato di mordermi, o più che altro di spaventarmi, ma io avendolo riconosciuto l’ho tenuto a bada.-

Lei e il diretto interessato si scambiarono un dolce sorriso.

- Spike?-

- Si. È il nome da vampiro di William, il suo nome da mortale. Io e Will ci siamo conosciuti, abbiamo iniziato ad uscire insieme e ci siamo innamorati. Dopo poco tempo ho scoperto di essere una cacciatrice.-

- E come l’hai scoperto?-

Emily cominciava ad essere curiosa.

- Stavo attraversando il cimitero quando sono stata attaccata da un vampiro. Mi ero appena lasciata con William e non sono stata in guardia. Così mi ha morso e ho perso molto sangue. Quando mi sono risvegliata i miei amici hanno scoperto che sul mio collo non vi erano ferite e solo 2 esseri al mondo erano in grado di guarire così velocemente: i vampiri e le cacciatrici. Così Willow ha fatto un incantesimo e io sono diventata la nuova cacciatrice. O per lo meno una delle tante.-

- Una delle più forti, vorrai dire.- la corresse Buffy, sorridendole.

- Ma io ancora non capisco perché stai con William se è un vampiro.-

- Perché lui è diverso, mamma. Ha un’anima, proprio come Liam, o per meglio dire Angel, il suo nome da vampiro. Spike non è come tutti gli altri. Sì, in passato ha ucciso, devastato villaggi, veniva chiamato il Sanguinario, ma ora non è più così. Ora è tornato quello di prima, o almeno una parte. Ora è una persona vera, l’unica cosa che lo rende diverso da me e te è la sua dieta. È un uomo e mi ama.-

Spike aveva quasi le lacrime agli occhi per ciò che aveva detto la ragazza.

Si avvicinò a lei.

- Sono più che d’accordo con tua figlia, Emily, soprattutto per quel che riguarda la parte finale. La amo, e non le farei mai del male. Anzi, darei la mia non-vita per lei.- affermò, poggiando le mani sulle spalle di Sarah, la quale gli strinse una mano.

- È una storia incredibile, ma ti credo. Per quanto riguarda te…- disse rivolta a Spike.

Il vampiro ebbe un sussulto: ora gli avrebbe detto che non lo voleva più in casa sua e che doveva stare lontano da sua figlia.

- Bè, ti ho conosciuto come William, un ragazzo educato e gentile. Se mia figlia si fida di te, non vedo perché non dovrei farlo anche io.-

I due biondi si sorrisero felici: niente li avrebbe divisi.

- Lo stesso vale per Angel, vero? In fondo è il ragazzo di Buffy. Giusto?- chiese Sarah, rivolta alla bionda, che annuì, facendo sorridere ancora una volta l’amica.

- Se si trova qua vuol dire che ti fidi anche di lui. Non vedo cosa potrei dire o fare.- disse la donna, accingendosi ad alzarsi.

- No, mamma. Resta seduta. Devo dirti una cosa ancora. Molto più seria. Ma promettimi che non ti preoccuperai. Ho tutto sotto controllo.-

- Oh, mio dio.- disse solo la signora King, risedendosi.

- Quando sono diventata cacciatrice, Wes, il mio osservatore, che ogni cacciatrice deve avere, ha scoperto una profezia che parlava di un demone che si sarebbe risvegliato appena la nuova cacciatrice, un potente cacciatrice, fosse entrata in carica. Quella cacciatrice sono io e Marcus, il demone, bè… vuole uccidermi.-

- Che cosa?!- esclamò Emily, con la voce strozzata.

- Stai tranquilla e tutto ok. Fin’ora non mi ha fatto niente. Si è limitato a lanciarmi contro orde di vampiri, come quella che ha fatto irruzione in casa nostra stasera. Ma è tutto sotto controllo. Sono una cacciatrice, sono forte, so combattere e soprattutto ho tanti amici che mi stanno vicina. Nel nostro gruppo ci sono 4 cacciatrici, tra cui 3 con grande esperienza, 2 vampiri e una strega. Mi hanno sempre dato una mano e mi staranno vicini nella battaglia finale.-

- Battaglia finale?-

- Devo uccidere Marcus, mamma.-

- Oddio. Credo di non stare molto bene.-

- Mamma, ti prego non fare così. Ho bisogno anche del tuo appoggio. È il mio destino, non posso tirarmi indietro.-

Madre e figlia si guardarono negli occhi, poi la prima parlò.

- D’accordo. Dovrò fidarmi. Non posso fare altro. Ma ti prego, stai attenta.-

- Lo farò, mamma.-

Le due si abbracciarono: Sarah si sentiva più leggera, non doveva più tenere quel segreto con la madre.

Non le aveva detto dello stupro, vero, ma era già abbastanza preoccupata, non voleva peggiorare la situazione.

- Io vado a letto. Troppe emozioni. Buonanotte ragazzi.-

- Buonanotte.- la salutarono tutti.

Emily se ne andò, lasciando soli i ragazzi.

- E bravo paparino. Alla fine ce l’hai fatta.- intervenne Spike.

- Spike, cosa stai dicendo?- chiese Angel, guardandolo senza capire.

- Con Buffy. Ce l’avete fatta.-

La bionda arrossì e tutti erano sicuri che lo avrebbe fatto anche il vampiro se solo avesse potuto.

- Già, e senza bisogno del tuo intervento da agente matrimoniale.- cercò di salvarli Sarah.

Spike sollevò le spalle, ma si vedeva che era un po’ offeso.

Tutti e tre si offrirono per aiutarla a metter in ordine il salotto e lei accettò volentieri.

Quando ebbero finito se ne andarono.

- Ci vediamo domani.- le disse il biondo prendendola per la vita.

- Ok. Buonanotte.-

Si baciarono, poi lui raggiunse gli altri 2.

Sarah andò nella sua camera e s’infilò sotto le coperte.

La battaglia finale si avvicinava: lo sentiva con tutta se stessa.






Cap. 26 La battaglia si avvicina


Erano passati 3 giorni da quando Sarah aveva raccontato la verità a sua madre e di Marcus non c’era ombra.

Quel giorno aveva lezione al pomeriggio: ora che non doveva più nascondere le sue ronde ad Emily, non frequentava più i corsi serali.

Stava faticosamente cercando di seguire la lezione di letteratura, quando i suoi sensi da cacciatrice la misero all’erta.

Da qualche parte nella scuola vi era un vampiro.

La sua mano scattò verso l’alto, attirando l’attenzione dell’insegnante.

- Ehm, professor Kean, potrei uscire un momento?- chiese, notando che tutta la classe si era voltata verso di lei.

- Si, certo signorina King.- le rispose gentilmente lui.

La giovane schizzò fuori dall’aula, cercando di individuare il bevitore di sangue.

Passò davanti ai bagni delle ragazze e vi sentì provenire uno strano suono, come un urlo soffocato.

Spinse la porta ed entrò: sul lato opposto, accanto ai lavandini, vi erano sue ragazzi.

Uno di loro era sicuramente un vampiro e aveva affondato le sue zanne nel collo della ragazza che teneva ferma contro il muro.

- Ehi, non lo sai che questo è il bagno delle femmine?- attirò la sua attenzione la bionda.

Il vampiro si voltò ringhiando.

- La cacciatrice.- disse, come se stesse cercando proprio lei.

- Indovinato. Hai vinto un bel paletto.- e si gettò su di lui.

Lottarono, mentre la ragazza si accasciava sul pavimento.

Dopo pochi secondi riuscì a polverizzarlo.

Rimise il paletto nella tasca dei jeans e si avvicinò alla giovane.

- Ehi, tutto bene?-

- S-si… credo di si. Ma cos’era quello?- chiese lei, ancora spaventata.

- No ha importanza. Ora è tutto finito. Vai in infermeria.-

Lei annuì, così Sarah l’accompagnò fino a metà strada e poi si accinse a tornare in aula.

Ma prima doveva fare una telefonata: così si rifugiò in una corridoio deserto e digitò un numero sul cellulare.

- Pronto?- rispose una voce dall’altro capo.

- Buffy, sono io.-

- Sarah, tutto ok? È successo qualcosa?-

- Si, tutto a posto, però qualcosa è successo.-

Le raccontò tutto quello che era accaduto pochi minuti prima senza essere interrotta.

- Un vampiro nella scuola di giorno?- commentò alla fine la Summers.

- È quello che mi sono detta anche io. Non vorrei sbagliarmi, ma non credo che sia passato dalle fogne.-

- Pensi che sia stato mandato da Marcus?-

- Lo credo, si. Quel tipo sembrava alquanto soddisfatto nel vedermi. Per il momento, comunque, sembra che ora sia tutto a posto.-

- Chiama se hai bisogno.-

- Sarà fatto. Ora devo tornare in aula. Buffy, puoi farmi un piacere? Puoi avvertire Spike di quello che è successo e dirgli di venirmi a prendere stasera prima della ronda?-

- Certo, lo faccio subito.-

- Grazie. A stasera.-

- Ciao a stasera.-

Riagganciarono: Sarah tornò in aula sembrando il più naturale possibile.

Finalmente le lezioni terminarono e la ragazza tornò a casa: da quando era perseguitata da quel demone usava sempre la macchina per andare e tornare da scuola.

I vicoli bui erano troppo pericolosi.

Arrivò a casa verso le 6.30 e trovò sua madre già in cucina.

- Ciao tesoro, com’è andata a scuola oggi?-

- Bene, direi. Fino a quando un vampiro non ha cercato di dissanguare una ragazza nei bagni.-

- Un vampiro?- chiese preoccupata Emily.

- E come sta la ragazza?- continuò.

- Bene. Per fortuna sono arrivata in tempo. Quello che non mi spiego e come sia potuto entrare a scuola durante il giorno. Temo proprio si trattasse di un inviato di Marcus.- spiegò la giovane, come parlando tra se e se.

Era bello poter finalmente parlare tranquillamente con sua madre.

- E tu come stai?- le chiese poi la signora King.

- Io bene, tranquilla..

- Hai la ronda stasera?-

- Si, ma mi viene a prendere William, è più sicuro.-

Come aveva detto lei, alle 11 Spike suonò il campanello di casa King.

- Tesoro, Buffy mi ha raccontato del vampiro. Stai bene?- chiese subito il biondo, senza neanche salutarla.

- Si, sto bene, tranquillo. Non usa più salutare?-

- Hai ragione. Scusa, ma ero preoccupato.-

- Non ne avevi motivo.-

I due si baciarono, ma furono interrotti dalla madre.

- Ciao William.-

- Ciao Emily. Sono venuto a ritirare tua figlia.- la salutò lui.

- D’accordo. Fate attenzione.-

- Non ti preoccupare. È in buone mani.-

Sarah e Spike uscirono nella notte: quando giunsero al cimitero trovarono Buffy ed Angel che li aspettavano davanti al cancello.

Ormai loro 4 facevano le ronde insieme: era come una specie di appuntamento a 4.

- Qualche altro vampiro studioso?- le chiese il moro, dopo averli salutati.

- Per oggi no. Ma se Marcus ha il potere di farli girare di giorno ne incontrerò altri.- rispose la bionda, intuendo che Buffy gli avesse raccontato tutto.

Cominciarono il loro giro d’ispezione: incontrarono qualche vampiro di poco conto che misero al tappeto in pochi secondi.

Poi, come sempre, i sensi da cacciatrice di Sarah e Buffy si mise in funzione: ma prima di tutto, la ragazza dagli occhi azzurri sentì il suo odore.

- Finalmente ti fai vedere, Marcus.- lo chiamò lei, per farlo uscire allo scoperto.

- Ne dubitavi forse? Noi abbiamo ancora qualche conto in sospeso.-

Il demone uscì dall’oscurità, circondato da un’orda di bevitori di sangue.

- Che cosa vuoi?- chiese la King, quasi ringhiando.

- Ma tesoro, che domande fai? Lo saprai anche tu che si avvicina la battaglia finale. Sono venuto ad avvertiri.-

- Avvertirmi?- domandò scettica la ragazza.

- Ma certo. Sono pur sempre un gentiluomo. E ti posso dire… che non vedrai la prossima luna piena.-

E con queste parole scagliò i suoi sudditi contro i 4 amici, mentre lui scompariva nel nulla.

Quella ormai era diventata la sua firma.

Lottarono contro i non-morti: erano parecchi e ci misero più tempo del previsto.

Quando ebbero terminato si fermarono e si guardarono a vicenda.

- Qualcuno di voi sa quand’è la prossima luna nuova?- chiese Sarah con il fiatone.

- Domenica prossima.- rispose Angel.

- Oggi è lunedì. Questo significa che abbiamo ancora 5 giorni per prepararci.- puntualizzò la giovane.

- Non è tanto, ma dobbiamo accontentarci.- disse Buffy.

- Ora anche durante i weekend mi fanno lavorare.- sbuffò spazientita Sarah, facendo sorridere gli altri.

Tornarono a casa e si diedero appuntamento la mattina seguente in palestra.

La cacciatrice parlò alla madre dell’incontro e le disse che non era sicura di essere in grado di frequentare le lezioni.

- Non importa. Basta che tu rimanga viva.-

La figlia rimase stupita, ma era contenta del suo appoggio.

La mattina seguente entrò alla W&H alle 10 circa.

Erano già tutti presenti, cacciatrici, streghe e vampiri.

Così Sarah raccontò agli altri e a Wes del loro incontro.

- 5 giorni. Non sono tanti, dobbiamo darci una mossa.- esortò l’Osservatore.

- Soprattutto dobbiamo tenere gli occhi aperti. Non è detto che sia uno di parola. È pur sempre un demone.- disse Spike, appoggiato ad una colonna con le mani in tasca.

- Io invece credo che attaccherà domenica come ha detto. Non tutti non mantengono la parola come te, tesoro.- lo prese in giro Sarah, ricordando l’episodio in cui aveva detto a Buffy che l’avrebbe uccisa sabato quando invece arrivò il venerdì.

Il vampiro mise il broncio offeso, ma la sua ragazza lo risollevò con un bacio.

- Comunque hai ragione. Dobbiamo stare attenti.- continuò lei.

Cominciarono gli allenamenti e tutto procedette per il meglio.

I 5 giorni passarono in fretta: Marcus non si era più fatto vedere e come aveva previsto, Sarah non riuscì a seguire nemmeno una lezione.

Tutte e 4 le cacciatrici erano migliorate ancora di più, se era possibile, grazie ai duri allenamenti di Wesley.

Presto arrivò il sabato sera.

La King era in casa, seduta sul divano, cercando di non pensare a quello che sarebbe successo di lì a 24 ore.

Quel pomeriggio avevano terminato presto gli allenamenti, per permettere a tutti di riposare.

Sarah stava guardando un programma in TV, quando suonarono il campanello.

Andò ad aprire e si trovò davanti Spike.

- William. Cosa ci fai qui?- chiese stupita la giovane.

- Volevo stare con te.- le disse, abbracciandola.

Lai rispose alla stretta: non gli aveva chiesto niente, ma aveva bisogno di averlo vicino, e lui l’aveva capito.

- Come stai?- le chiese il biondo guardandola negli occhi.

- Così. Cerco di non pensarci, anche se è dura.-

- Vuoi che resti un po’ con te?-

Lei annuì e lo portò in camera sua.

Aveva bisogno di sentirlo, di sentirlo suo.

Iniziarono a baciarsi, sdraiandosi sul letto.

Piano piano lui le tolse la maglietta, lasciandole scoparti i seni tondi, mentre lei gli sfiorava i muscoli sotto la camicia.

Ci volle poco prima che entrambi rimanessero nudi, distesi l’uno accanto all’altra.

- Lo sai che questa potrebbe essere l’ultima notte che passiamo insieme?- disse improvvisamente Sarah.

- No, non lo sarà. Ce ne saranno altre 1000 di notti come questa.-

E con un sospiro entrò in lei, facendola gemere piano.

Si muovevano insieme, come una cosa sola.

Mai si erano sentiti così uniti prima.

Raggiunsero l’apice, poi entrambi ricaddero sulle coperte e si addormentarono abbracciati, con il pensiero che quella sarebbe stata la prima di altre 1000 notti






Cap. 27 Lo scontro ha inizio


La mattina dopo Sarah si svegliò presto.

Il sole stava per sorgere e nell’intera casa regnava il silenzio.

Restavano ancora parecchie ore prima dello scontro, ma la cacciatrice sapeva che non sarebbe più riuscita a dormire.

L’agitazione era troppa e anche la paura si faceva sentire.

Spike dormiva ancora beato accanto a lei: non gliene faceva una colpa.

Doveva riposare così che almeno uno dei due fosse in piena forma.

Gli sfiorò le labbra con un bacio, cercando di non svegliarlo, poi piano si alzò dal letto, dirigendosi verso le scale.

Raggiunse il salotto, poi un armadietto in un angolo.

Lo aprì: al suo intervo vi erano tutte le armi che potevano essere utili ad una cacciatrice.

Quella sera, l’intera squadra si sarebbe riunita a casa sua per prendere l’occorrente prima di andare al cimitero per la grande battaglia.

Richiuse le ante e andò in cucina: si preparò una tazza di te e si sedette sul divano in cucina a guardare un po’ di tv.

Era strano vedere tutto ciò che succedeva nel mondo, dalle guerre alle vacanze felici con la famiglia, mentre lei sapeva che quella sera si sarebbe avvicinata alla morte come non mai.

Erano ormai le 8, quando sentì dei movimenti provenire dal piano superiore.

Dopo pochi secondi sentì alcuni passi scendere le scale, subito seguiti da una testa bionda.

- Ehi, piccola. Come mai già in piedi?- le chiese uno Spike un po’ assonnato.

- Non riuscivo a dormire.- rispose lei sorridendo e cercando di sembrare tranquilla.

Le si sedette accanto sul divano, stringendola forte a se.

- Come ti senti?- le chiese lui dolcemente.

- Uno schifo. Ho paura di non farcela.-

- Ce la farai benissimo invece. Ma ora devi solo pensare a riposarti o stasera sarai sfinita.-

Lei annuì, poi alzò il viso per ricevere quel bacio di cui aveva tanto bisogno.

Quando si staccarono si sentì più tranquilla, come se quel bacio fosse stata una pozione preparata dalle mani di Willow.

La giornata passò tranquilla, come se quella sera non fosse in gioco la sua vita.

Finalmente, o purtroppo, arrivarono le 7.

Il sole stava per tramontare e tutta la squadra si trovava nel salotto di casa King.

- Siete pronti?- chiese Wes guardando i presenti.

- Se rispondessi di no servirebbe a qualcosa?- chiese Faith, cercando di alleggerire la situazione.

- Credo di no, purtroppo.- commentò Buffy.

- È l’ora ragazzi. Andiamo.- concluse l’Osservatore.

Così ognuno di loro prese un’arma e si incamminarono verso il cimitero.

Quando arrivarono lo trovarono deserto: nemmeno un demone in circolazione.

Sembrava proprio… un cimitero.

Ma non dovettero attendere a lungo: dopo pochi secondi, una gruppo di circa 30 vampiri si scagliò contro di loro.

Lottarono per alcuni minuti, ma li sconfissero senza problemi: sapevano che quelli erano solo un riscaldamento per il vero scontro.

- Molto bene. Vedo che avete usato egregiamente il tempo che vi ho lasciato.-

Marcus, con il suo solito aspetto mozzafiato, uscì da dietro una cripta, con la sua andatura da predatore.

- Credevi che saremmo rimasti con le mani in mano?- rispose Sarah, con sguardo di sfida.

- Assolutamente. Ma ora vediamo quanto sei migliorata. Il nostro conto lo salderemo… ora!-

E per la prima volta, il demone si scagliò contro la sua preda.

Cominciarono a lottare, senza che nessuno potesse fare nulla

- Sarah!- cercò di aiutarla Spike, ma Angel lo fermò.

- Fermati. Questa è la sua battaglia. E se anche volessi… non potresti fare nulla. Guardali: hanno una potenza straordinaria.-

Ed era veramente così: tutti i presenti vedevano ciò che stava succedendo.

La potenza sprigionata dai due era incredibile.

Nessuno avrebbe mai pensato che la cacciatrice dagli occhi azzurri fosse così potente.

Ora tutti capivano le parole di quella profezia.

I loro pensieri furono interrotti da un immenso gruppo di vampiri che li attaccò.

Sarah si voltò solo per un secondo per vedere se i suoi amici stavano bene.

- Se fossi in te non mi distrarrei.- le consigliò Marcus colpendola, ma lei riuscì ad evitare il colpo.

- Lascia stare i miei amici.- gli urlò contro lei, allontanandosi di qualche metro per riprendere fiato.

- Stai tranquilla, piccola. I tuoi amici se la caveranno. Io mi preoccuperei di più per te stessa.- e ripartì all’attacco.

Lottarono a lungo, senza esclusione di colpi: sembrava che nessuno dei due fosse stanco, ma entrambi riportavano diverse ferite.

- Sei forte. Perché non interrompiamo questa battaglia e tu ti unisci a me?- propose il demone, con il fiato corto.

- Perché non sono ancora uscita di testa.- e questa volta fu lei a riprendere.

Sembrava che quello scontro non dovesse finire mai.

Alle loro spalle gli altri lottavano ancora contro i nemici: non diminuivano mai.

Appena ne eliminavano uno de spuntavano altri 2, senza mai finire.

Ogni tanto Spike lanciava sguardi furtivi alla bionda che combatteva contro il suo nemico.

Era tremendamente preoccupato per lei, ma sapeva di non poter fare niente.

Il vampiro biondo non si accorse del demone che gli si era appena scagliato contro, e non riuscì ad evitarlo.

Cadde così a terra, ferito al braccio.

L’urlo che uscì dalla sua bocca mise in allarme Sarah, che si voltò preoccupata.

- William!- lo chiamò.

Fu in quel momento che Marcus approfittò della sua distrazione, ma non per colpire lei, ma l’uomo che la sua nemica amava.

Quando la cacciatrice vide quel raggio di luce dirigersi verso il suo vampiro, scattò in avanti correndo verso di lui.

- Nooooooooooooooooooooo!- urlò, mentre si frapponeva tra lui e l’incantesimo.

Tutti i presenti urlarono, convinti che quella sarebbe stata la fine per la giovane cacciatrice, ma il raggio non raggiunse mai né il corpo di Spike nè quello della ragazza, perché da quest’ultimo uscì una forte luce bianca, che rispedì il colpo al mittente, che prontamente lo schivò.

Tutti rimasero a bocca aperta: davanti al corpo steso a terra del vampiro vi era Sarah, circondata da una luce bianca, bianchissima.

- Ma cosa…- chiese quasi spaventato Marcus.

- Non ti permettere mai più.- esclamò la cacciatrice guardandolo con occhi feroci.

Perfino Buffy e gli altri faticavano a riconoscerla.

- Non provare mai più ad avvicinarti alle persone che amo, o me la pagherai.- e ripartì all’attacco.

Tutti assistettero all’incredibile scena chiedendosi cosa significasse quell’aurea bianca.





Cap. 28 Finalmente è finita


Lo scontro continuava senza interruzioni.

Tutti guardavano sbalorditi la ragazza circondata da quell’aurea bianca.

Perfino Marcus non riusciva più a combattere come prima.

- Si può … sapere… chi diavolo sei?- chiese il demone cercando di parare i colpi, ma con scarsi risultati.

Sarah si fermò guardando il suo nemico dritto negli occhi.

- Davvero non ti ricordi di me, Marcus? E dire che sono passati solo 3 secoli.-

I due si guardarono per un po’, senza parlare.

Fu Spike a rompere il silenzio.

- Quella… quella non è Sarah…- i suoi occhi erano fissi sul corpo della donna che amava.

- Che cosa?- chiesero tutti, guardando il vampiro biondo, per poi riposare lo sguardo sulla coppia.

- Ha-Harriet… non è possibile…-

La voce del demone si smorzò nella sua gola, come terrorizzato.

- Allora mi riconosci, non ti sei dimenticato di me…- disse la giovane, parlando con una voce non sua.

- No… no-non è possibile… tu sei… tu sei morta!-

Marcus ora sembrava realmente terrorizzato.

- Oh, no. Come vedi io sono qui.-

- Si può sapere chi sei? Dov’è Sarah?-

Sia la cacciatrice che il demone si voltarono verso colui che aveva parlato.

- Non ti preoccupare, Spike, lei sta bene.-

- Come posso fidarmi di quello che dici?-

- Perché io… sono lei.-

Tutti la guardarono senza capire.

- Ora vi spiego. Molti anni fa, quando Marcus cominciò le sue razzie, io ero in carica come cacciatrice. Fummo nemici per moltissimi anni, fino a quando io non fui uccisa.- cominciò a spiegare Harriet.

- Fu lui ad ucciderti?- chiese Angel parlando per la prima volta, indicando Marcus.

- No, io ero troppo forte per lui. Fui coinvolta in un agguato, tesomi da alcuni nemici di mio padre, importante uomo politico, rimasi gravemente ferita e morii pochi giorni dopo. Fu in quel momento, appena il mio cuore smise di battere, che i seguaci di Marcus trovarono una profezia, che nemmeno voi conoscete.-

- Una profezia?- chiese Wes, curioso.

- Si. Fu da questa profezia che nacque quella che tu hai trovato, anche se sono molto simili. La prima profezia diceva che Harriet, la cacciatrice, si sarebbe reincarnata in un altro corpo e che quando si sarebbe risvegliata sarebbe stata la fine di tutti i vampiri. Per questo poi Marcus fu sigillato. Nonostante tutto, era l’unico che sarebbe riuscito a tenermi testa.-

- Ma prima hai detto che lui non era abbastanza forte per te.- intervenne Buffy.

- Infatti, ma quell’incantesimo, oltre ad addormentarlo, aveva anche il potere di aumentare la sua forza senza il minimo sforzo.-

- Tutto questo significa che… Sarah è la tua reincarnazione?- chiese stupito il vampiro biondo.

- Esattamente.- concluse Harriet.

- Pazzesco…- sussurrò Wesley.

- Quello di cui non hanno tenuto conto i tuoi seguaci, Marcus, è che questa ragazza che ospita il mio spirito è potente quasi quanto me, e che i nostri poteri messi insieme… ci rendono imbattibili!-

La cacciatrice ripartì all’attacco, scagliandosi contro un Marcus alquanto terrorizzato e incapace di reagire.

Cercò di resistere, ma si notava perfettamente che era in netto vantaggio.

I vampiri, suoi seguaci, si avventarono sulla giovane, cercando di aiutare il loro padrone, ma anche Spike e gli altri andarono in aiuto dell’amica, così gli scontri ricominciarono: da una parte Sarah/Harriet e Marcus, dell’altra la Scooby Gang e i bevitori di sangue.

La battaglia sembrò durare un’eternità, quando tutti sentirono un urlo agghiacciante dietro di loro.

Si voltarono e videro il demone a terra, sovrastato dalla bionda e con una profonda ferita sulla spalla.

- Credo che sia giunta la fine, mio caro Marcus.-

- No, non è vero! Io non posso perdere!- cominciò a gridare lui.

- E invece è proprio quello che sta succedendo. Addio.-

E con una mossa veloce estrasse la spada dal fodero che aveva sulla schiena e la conficcò nel petto del suo nemico.

L’intero cimitero si riempì delle sue urla di dolore, per poi spegnersi in un silenzio lugubre.

Sarah/Harriet era ancora ferma nella sua posizione, quando i vampiri cominciarono a correre in un fuggifuggi, cercando di mettersi in salvo.

Alcuni riuscirono a scappare, altri furono polverizzati dalle mosse veloci di Buffy e gli altri.

Alla fine, tra polvere e cenere, rimasero solo loro, con il respiro pesante, cercando di riprendere fiato.

La cacciatrice bionda era ancora immobile, anche lei con il fiatone.

- Harriet, dobbiamo ringraziarti per…- iniziò Wes.

Ma la giovane si accasciò a terra, mentre l’aurea bianca scompariva.

- Sarah!- urlò Spike, avvicinandosi al suo corpo.

La prese tra le braccia e le sollevò il capo: respirava ancora, era solo esausta dal combattimento.

- Sta bene. Ma ha bisogno di riposo.- informò gli altri il vampiro, tirando un sospiro di sollievo e tranquillizzando tutti.

Tornarono tutti a casa della ragazza, dove trovarono una Emily preoccupata.

- Sarah! Piccola mia, cosa ti hanno fatto?!- cominciò ad urlare, appena vide la figlia tra le braccia di Spike, priva di sensi.

- Stai tranquilla, sta e bene. È solo esausta.-

La adagiò su divano, poi la signora King li invitò a prendere qualcosa di caldo: sapeva che tutti loro ne avevano bisogno.

Passarono alcune ore, senza che Sarah muovesse un muscolo.

Poi finalmente emise un debole suono, ma solo Spike lo udì.

Quando si alzò per raggiungere la giovane, tutti lo seguirono, capendo che la bionda si stava risvegliando.

- Spike…- sussurrò lei, per poi spalancare gli occhi e mettersi a sedere.

- Spike!- urlò.

- Sssh… stai tranquilla. Sono qui.- le disse, accarezzandole il viso.

Quando Sarah si rese conto di trovarsi nel proprio salotto, chiese preoccupata: - Marcus! dov’è Marcus?-

- L’hai sconfitto. Non ti ricordi?- chiese stupito il biondo.

- Io…- rifletté un momento, poi tornò a guardare i suoi amici. – Ora ricordo… Marcus che stava per colpirti, quello strano calore, la luce bianca… Harriet!- disse poi all’improvviso.

- Ti ricordi di lei?- le domandò Angel, posizionato dietro a Spike.

- Si. Era come… come se la vedessi dagli occhi di un’altra persona, come se i nostri corpi si fossero divisi. Ho sentito tutta la storia…-

- Quindi sai che Harriet si è reincarnata in te?- Spike.

- Si. È stato grazie a lei se ho sconfitto Marcus. Da sola non ci sarei mai riuscita.-

- Non è vero. Hai sentito cos’ha detto: la tua potenza è quasi equivalente alla sua. L’avete sconfitto insieme.- le disse William, scostandole un ciuffo dal viso e sorridendo.

Sarah ricambiò il sorriso.

- Come ti senti ora?- le chiese Buffy.

- Molto meglio grazie.- ma non fece in tempo a finire la frase che un conato di vomito la fece correre in bagno, seguita a ruota dai suoi amici.

Entrò solo Spike, mentre gli altri aspettavano fuori.

- Tesoro, cos’hai? Stai male? Marcus è riuscito a farti qualcosa?-

- No, non credo. Forse è stato tutto quel movimento. Mi deve aver messo sottosopra lo stomaco. Stai tranquillo, sto bene…- gli disse sorridendo, ma un altro conato la prese.

Quando finalmente si fu ripresa, tutti tornarono a casa: avevano bisogno di una bella dormita.

Solo Spike rimase con lei, dormendo accanto alla ragazza, preoccupato che potesse stare di nuovo male.

Ma per quella notte, Sarah dormì tranquilla.

I giorni passarono e la tranquillità era tornata tra le strade di Los Angeles.

Anche il cimitero era più tranquillo e le 4 cacciatrici potevano permettersi di fare la ronda solo qualche sera alla settimana.

Sarah aveva ripreso i suoi corsi all’università, ma i suoi conati continuarono: riusciva malapena a mangiare e quando ci riusciva presto lo rimetteva.

Spike preoccupato cercò di convincerla a vedere un dottore.

- Ma amore, non ce ne bisogno. Sarà qualche virus. Ne circolano parecchi per il campus.- cercò di farlo ragionare la bionda.

- Niente storie. Ora ti fisso un appuntamento con il medico.-

Così alla fine cedette, accontentandolo.

Fece alcuni esami e qualche giorno dopo fu richiamata per gli esiti.

Era quasi mezz’ora che Sarah e Spike, che l’aveva accompagnata, aspettavano in sala d’attesa, quando la porta dello studio si aprì e il dottore fece capolino.

- Signorina King, può accomodarsi.-

- Vai, ti aspetto qui.- le disse Spike, baciandola a fior di labbra.

- Credo sia meglio che entri anche lei, signor Shelby.-

I due si guardarono preoccupati.

- È qualcosa di grave, dottore?- chiese ansiosa e preoccupata la bionda.

- Non direi proprio. Se non per il portafoglio del suo compagno.- rispose il dottore.

Spike e Sarah lo guardarono come se fosse un enorme insetto spuntato dal cassetto della scrivania.

- Come scusi?- chiese Sarah, credendo di aver capito male.

- Proprio così. Con tutti i vestitini, i biberon, le culle… per non parlare della cameretta…-

- Dottore, non vorrei essere scortese, ma… di cosa diavolo sta parlando?- chiese impaziente Spike, che cominciava ad innervosirsi.

- La sua ragazza è incinta, signor Shelby.- concluse il dottore.

I due si guardarono sbalorditi: lei aspettava un figlio da lui?

Sarah svenne, non si sa se per l’emozione o per lo shock.






Cap. 29 Caro diario…


Caro diario,

sono anni che non sfoglio queste pagine e non so nemmeno perché l’ho fatto proprio oggi.

Forse perché diventare mamma mi ha fatto ripensare a tutto quello che è successo nella mia vita.

Già, proprio così: sono diventata mamma.

Bè, a dire il vero mancano ancora 2 mesi, me è come se il mio piccolino, o la mia piccolina, fosse già qui.

Non sappiamo se sarà maschio o femmina; io e Spike non abbiamo voluto saperlo.

Pazzesco, eh? Spike è il padre.

E ancora non sappiamo come la cosa sia possibile.

Dopo la nostra visita dal dottore, in cui ho scoperto di aspettare un bambino, io e William abbiamo deciso di consultare anche un “medico” un po’ particolare.

Demoniaco, direi.

Ma nemmeno lui è riuscito a darci una risposta.

Quindi tutto questo rimarrà un mistero.

Ma come dice sempre il mio amore, ciò che conta veramente è che sia successo e che presto saremo una famiglia.

Un mese dopo la scoperta William mi ha chiesto di sposarlo e io ovviamente ho detto di si.

E dopo un altro mese, ci trovavamo davanti all’altare.

Diciamo che non è stato come mi aspettavo sarebbe stato il mio matrimonio, ma tutto sommato è stato meglio così.

Ho sposato l’uomo che amo e anche se la nostra promessa e il nostro si li abbiamo detti ad un demone, che differenza fa?

In fondo io ho sposato un vampiro!

Sia io che Spike abbiamo avuto 2 testimoni per uno: Buffy e Faith per me, Angel e Wes per Spike.

Quando l’ha chiesto ad Angel è venuto un mezzo infarto a tutti: non ce lo saremmo mai aspettati.

E secondo me nemmeno William: a casa mi ha confidato che probabilmente era sotto l’effetto di qualche droga demoniaca.

Invece tutto è proceduto per il meglio.

A parte la nostra isteria prematrimoniale, Spike e Angel non hanno mai litigato, la cerimonia è stata fantastica e così anche il ricevimento.

Mia madre piangeva, Buffy piangeva, Faith piangeva… ad un certo punto mi sono chiesta se quello era un matrimonio o un funerale.

Abbiamo ballato, scherzato e chiacchierato tutta notte, fino all’alba, quando ci siamo dovuti ritirare per evitare di avere un mucchietto di cenere come marito.

Subito dopo il matrimonio io e William abbiamo trovato una casetta niente male non molto lontano da casa mia e non molto lontano dal cimitero, così che potessi essere più comoda nel fare le ronde.

E, incredibile ma vero, Spike si è messo a cercare un lavoro.

Quando me l’ha detto ho pensato che fosse posseduto da qualche demone o sotto l’effetto di un incantesimo.

Invece diceva sul serio: e… ci è riuscito!

A dire il vero non è stato molto difficile, dal momento che ha trovato impiego alla W&H, datogli da Angel.

Ma è sempre un inizio, e la paga è buona.

Credo di aver ringraziato almeno mille volte Angel, pregando che non finissero nei guai: quei due insieme possono combinare di tutto.

Il nostro bel tenebroso e Buffy si sono fidanzati ufficialmente, e forse presto ci sarà un altro matrimonio.

Me lo auguro per loro, sono una coppia fantastica.

Ora sarà meglio che ti saluti: è quasi mezzanotte e Spike reclama la mia presenza sotto le coperte.

Caro diario,

altri 6 mesi passati senza scrivere, ma ho avuto tante di quelle cose da fare che ancora adesso mi chiedo come faccio a reggermi in piedi.

Da 4 mesi a questa parte ho le giornate piene e tutte impegnate da una creaturina così piccola: la nostra Lily è una vera peste, proprio come il suo papà.

È già, finalmente siamo una famiglia completa: io, William e Lily.

È nata in perfetto orario, non un giorno di più non un giorno di meno, era forte e robusta.

Tutti i medici ci hanno fatto i complimenti.

Avresti dovuto vedere Spike: girava per i corridoi dell’ospedale tutto orgoglioso, quasi come se lo avesse partorito lui.

Ma l’ho lasciato fare; quello era il suo momento di gloria.

Bionda con gli occhi azzurri, chiarissimi: Will dice sempre che è bella come me, ma io so che gli occhi sono identici ai suoi.

Così chiari, profondi, che trasmettono tanta dolcezza e decisione.

Spesso mi è capitato di vedere in lei lo stesso sguardo di William: è bellissima la mia piccolina!

Lo so, ti stai chiedendo se Lily ha preso “qualcos’altro” oltre agli occhi dal suo papà: bè, l’unica cosa di vampiresco che ha sono i canini un po’ più appuntiti e gli occhi che prendono delle sfumature gialle quando si arrabbia o quando piange.

Ma sinceramente mi aspettavo di peggio.

Ho smesso ancora una volta i corsi all’università per badare a Lily, ma fra un mese ricomincio.

Nel frattempo sono riuscita a trovare un piccolo impiego nella W&H, ancora una volta merito di Angel.

Mia madre mi da una mano con la bambina: è una nonna fantastica ed è anche molto orgogliosa.

Più di una volta l’ho sorpresa vantarsene con le sue amiche.

Spike si è rivelato un padre straordinario: così dolce e premuroso, a volte mi sono domandata se dovevo essere gelosa di mia figlia.

Insomma, ora la mia vita è perfetta: ho un marito bellissimo e innamorato, una figlia stupenda e perfino i vampiri sembrano essere diminuiti.

Gli ultimi mesi prima del parto sono stati una battaglia con William: io che volevo andare di ronda e lui che voleva impedirmelo.

Un vero incubo!

E le sorprese non sono finite.

Buffy e Angel alla fine si sono sposati: la cerimonia è stata fantastica e così anche il ricevimento.

E, sorpresa finale… anche Buffy è rimasta incinta!

E ancora una volta non ci siamo spiegati il perché.

Ma a differenza nostra, loro non si sono posti tanti problemi.

Buffy partorirà tra 6 mesi e io non vedo l’ora che nasca: sono così felice per loro e sono sicura che i nostri figli diventeranno grandi amici, proprio come noi 4.

Bè, diciamo più io e Buffy che William e Angel.

Caspita, Lily si è messa a piangere e William chiede il mio aiuto, devo proprio andare.

Non so quando scriverò nuovamente su queste pagine, forse quando la mia bambina andrà all’università.

So solo che ora sono felice e spero che la mia felicità non finisca mai.


Sarah chiuse il suo diario e si alzò sospirando, dirigendosi verso la camera di Lily.

- Si può sapere che succede?- chiese la ragazza entrando e guardando il marito.

- Bella domanda. Credo che in questo momento abbia bisogno della sua mamma. Con me non smette di piagere.- le spiegò il vampiro biondo.

La cacciatrice prese in braccio la bambina che subito smise di piangere.

La coccolò per alcuni minuti, poi, quando fu certa che si era riaddormentata, la rimise nella culla, coprendola bene.

- Visto lo sapevo. Hai le mani d’oro.- disse Spike, alzando le braccia al cielo.

- Non ho le mani d’oro. Semplicemente, come avevi detto tu, aveva bisogno della sua mamma. Adesso lasciamola dormire.-

Prese il marito per un polso e lo trascinò fuori dalla cameretta.

Appena chiusero la porta, Spike prese da dietro la giovane, circondandole i fianchi con le braccia e abbracciandola.

- Allora, la mia cara mogliettina ha un modo speciale anche per calmare me?- chiese lui con voce sensuale.

- Mmmh… non saprei. Può essere…- rispose lei, rimanendo sul vago e voltandosi per circondare il collo del vampiro con le braccia.

- Ti amo.- gli disse poi guardandolo negli occhi.

- Ti amo anche io. E sarà per sempre.- rispose lui, sorridendole e poi baciandola.

Si, sarò felice, e sarà per sempre, pensò Sarah mentre la porta della loro camera si chiudeva dietro di loro per essere testimone del loro amore.