IL PROFESSORE DI MATEMATICA.

AUTRICE:DESDEMONA (PERSEFONE87)

 

 

La preside della celebre Hawthorn High School era disperata. L’anziana professoressa Austen era andata in pensione, dopo lungi e diligenti trent’anni di insegnamento alle scuole superiori, aveva lasciato i colleghi rimasti nel completo inferno .

Non si riusciva a trovare un degno sostituto che avesse potuto insegnare la disciplina che per molti giovani e’ considerata un enigma contorto: la matematica.( se leggesse questo la mia prof. Di mate eh, eh ).

 

“Joice cosa facciamo?” disse disperato il professore di storia e filosofia con la sua forte cadenza inglese.

“Rupert caro! Se sapessi la soluzione a questo fastidioso problema te la direi subito.”rispose la donna con sottile ironia.

“Comunque un prof. di matematica lo si deve trovare subito, sennò come farà la quinta ad affrontare la maturità ?”- disse il prof. mentre si sistemava gli occhiali nervosamente.

“Tu hai qualche idea illuminante , Anja?”- disse Joice Gower rivolgendosi alla graziosa professoressa di biologia che assorta nei suoi pensieri in un angolino della stanza, non aveva sentito la domanda.

“ANJA!”

“Uhm si? Scusami Joice e che stavo pensando…forse…forse ho un’idea…faccio subito…”

disse Anja mentre salutava frettolosamente i suoi colleghi, fiondandosi fuori dalla stanza.

 

Il telefono squillava ormai da molto, ma l’uomo non ne voleva sapere di rispondere.

Era troppo impegnato a divertirsi…e il suo divertimento di turno aveva un nome: Jennifer.

Una ballerina di lap-dance incontrata la notte precedente, in una serata tra amici.

Tra i due era una nata un’immediata e animalesca attrazione sessuale, talmente forte, che non avevano aspettato di consumare il loro desiderio in una confortante camera da letto.

Avevano fatto l’amore, o meglio dire sesso sfrenato, nel bagno del locale.

Fecero così tanto rumore che il proprietario del nightclub, ormai scocciato delle lamentele dei clienti stufati di sentire i loro gemiti assordanti, gli esortò caldamente di finire il resto lontano da lì.

William Wordsworth passava quasi tutte le notti a portarsi cubiste a letto. Lui definiva il sesso sana e piacevole attività fisica. Nient’altro. La parola amore non rientrava nel suo vocabolario…beh non proprio…tanti anni fa’ …al tempo del liceo si era follemente innamorato di una ragazzina, il suo nome…non l’avrebbe mai scordato: Anja.

La loro storia era durata sei mesi, un record, se paragonato alle relazioni poco durature che aveva avuto nella sua appassionante “carriera da latin lover”.

Quei sei mesi erano stati i più belli della sua vita. Amava seriamente quella ragazza bionda dallo sguardo vispo e dolce allo stesso tempo.

Poi le cose si complicarono nella notte del Ballo di fine anno.

I due fecero l’amore, entrambe inesperti e imbarazzatissimi, nella macchina di lui. All’epoca lui aveva 16 anni, lei 15.

Tre giorni dopo la fatidica notte, Anja gli annunciò in lacrime di aspettare un bambino da lui.

A William cadde il mondo intero. Lui era così giovane, ma non voleva o meglio non doveva lasciare la sua ragazza da sola in un momento così delicato.

Avrebbe preso le sue responsabilità da vero uomo. Ormai lui aveva la responsabilità di quel figlio che la sua amata aveva in grembo.

Entrambe decisero di tenere il bambino malgrado la loro giovane età, ovviamente sarebbero stati aiutati dai loro genitori. Un mese dopo Anja fece un aborto involontario. I due ragazzi decisero di lasciarsi, per poi prendere dolorosamente le loro strade,che quella tragedia aveva fatto loro non intraprendere.

Anja dopo il liceo si era iscritta all’Universita’ di biologia, da dove era uscita a ottimi voti , e adesso insegnava scienze al prestigioso Hawthorn High School .

Era veramente orgoglioso di lei,provava ancora un sincero affetto per la sua ex.

Anche lui aveva frequentato il College, laureandosi l’anno precedente in scienze matematiche. Ora anche lui aspirava ad insegnare, aspettava solo il momento propizio…

 

“William non rispondi?” disse la ragazza sdraiata accanto a lui

“Preferisco stare qui con te”- disse lui mentre era impegnato a lasciare infuocati baci sul collo della sua “giovane preda”, provocandole gemiti di piacere.

“Ma adesso che ci penso. Potrebbe essere anche successo qualcosa di grave. Beh io vado a rispondere, ma tu non ti muovere. Non ho ancora finito con te” disse con voce sensuale il ragazzo, squadrando languidamente la donna da capo a piedi.

“Sei insaziabile”- disse Jennifer mentre si mordicchiava il labbro inferiore molto sensualmente.

 

William andò a rispondere.

“Pronto!”

“…. ”

“Allora chi è!”

“Ehi ciao Spike. Tutto ok?”

Questa voce .

“Anja! Ma cosa?”

“ William ho bisogno del tuo aiuto.” Disse la donna al ricevitore con tono grave.

“Piccola mi fai preoccupare è successo qualcosa? Stai bene?” chiese William con tono seriamente preoccupato.

“No ,no. Io sto bene. Il problema riguarda la scuola in cui lavoro…”

“La prestigiosa Hawthorn High School se non vado errato.”

Anya annuì.

“ La professoressa di matematica è andata in pensione… ed a questo punto che entri tu in scena, mio caro William”

“ IOO!!!”

“ Beh l’ultima volta che ci siamo sentiti, ti lamentavi di non trovare lavoro. Non credi che questa sia l’occasione d’oro che hai sempre aspettato?”

“In effetti…però c’e’ un piccolissimo problema.”

”Quale?”

“ Io non ho maturato alcuna esperienza lavorativa.”

” Non credo questo sia molto importante per il tuo curriculum. Tutti prima o poi incominciamo. Allora accetti?”

” Sicuro!”

”OK! Allora ci vediamo oggi alle 17:15 nello studio della preside. Io nel frattempo parlerò con i miei colleghi.”

”Allora a dopo. Ciao!”

”Ciao”

”Ah Anja!” giusto in tempo prima dell’interruzione della telefonata.

“Grazie… grazie mille”

“Di niente”.

 

Dopo aver chiuso il ricevitore, William si diresse in camera.

“Dove eravamo rimasti” disse l’uomo con una faccia da schiaffi facendo fremere la donna beatamente sdraiata sul letto.

 

 

“Cari miei ho trovato la soluzione a tutti i nostri problemi”

“Davvero!” fece in coro il corpo docente.

“Questo pomeriggio verrà nel nostro liceo una persona di mia conoscenza: William Wordsworth.L’ uomo che ha tutte le carte in regola per sostituire la signora Austen.”

“Oh Anya ! che peso nel cuore mi hai tolto. E dimmi. Che tipo è?”- chiese interessata la preside.

“Lo vedrai più tardi, con i tuoi occhi”

 

“Allora vediamo un po’. William Wordsworth. Venticinque anni. Nato A Los Angeles, California, nel 1980.

Si è diplomato nel 1998 presso l’Istituto*****. Laureato presso la facoltà di scienze matematiche a New York con 100. Celibe”.- Joice Schelley leggeva con interesse il curriculum del “presunto futuro insegnante di matematica”. La preside sentiva di fidarsi di quel giovane, dal look sbarazzino, un po’ eccentrico per essere un professore.

E che dire dei capelli dal colore biondo ossigenato, che mettevano in grande evidenza gli occhi dall’azzurro limpidissimo.

“Ragazzo. Benvenuto tra noi!” disse Joice soddisfatta della sua scelta mentre stringeva energicamente la mano di un William sbalordito.

“ Mi scusi. Quando potrò incominciare a lavorare”.

“Direi che va benissimo da domani. Ah proposito! Non mi dia del lei. Qui tra colleghi siamo tutti in confidenza.”

”Grazie. Non sa… ehm volevo dire non sai quanto!”

”Anya perché non accompagni William a presentargli la quinta?”

“Volo. Dai William andiamo!”

”Vengo subito!”.

Dopo che i due lasciarono la stanza, il sig. Giles ebbe modo di dare libero sfogo alla sua indignazione nei confronti della scelta di Joice.

”MA DICO SEI IMPAZZITA!?!”

”Cosa hai ora da ridire?”

“ MA HAI VISTO COME ERA CONCIATO QUELLO SCONSIDERATO. TI SEMBRA IL MODO DI PRESENTARSI AD UN COLLOQUIO DI LAVORO: JEANS STRAPPATI, MAGLIETTA ATTILATA ROSSO ACCESO…E POI SECONDO ME E’IL TIPO CAPACE DI PORTARSI LE STUDENTESSE A LETTO!”

”GILES!!! ORA STAI ESAGERANDO. NON TOLLERO CHE TU MI TRATTI IN QUESTO MODO. Sono pur sempre un tuo superiore. E poi io sento di potermi fidare di quel ragazzo. Vedrai”

Giles fece una smorfia di disappunto e poi bofonchiò qualcosa. Ma a Joice non interessava. Lei aveva preso la sua decisione.

 

NEL FRATTEMPO…nella classe quinta liceo

 

“Ragazzi la sapete l’ultima?” disse un ragazzo moro, di nome Xander, rivolgendosi alle sue due amiche d’infanzia- “ hanno trovato un sostituto alla Austen”

”Immagino già come sarà. Un uomo di mezza età, panciuto, con i baffi…”- disse Buffy con aria annoiata, sforzandosi di immaginare la new-entry della scuola

“Ti sbagli. Ho sentito che è giovane e…”

”Ragazzi. un attimo di attenzione- disse Anja distogliendo i suoi alunni dal loro chiacchiericcio- come ben sapete la signora Austen è andata in pensione, e beh…abbiamo trovato un sostituto. Ecco a voi il prof.Wordsworth”:

William fece la sua entrata.

Un silenzio di tomba cadde sulla classe, finchè tutte le ragazze, dopo essersi riprese dallo stupore iniziale esclamarono in coro

“CHE FIGO!!!”

 

CAPITOLO 2

 

 

Quell’esclamazione da parte di tutte le studentesse lasciò a bocca aperta Anya e tutti i ragazzi, mentre sulle labbra di William si dipinse un sorriso malizioso, che faceva trasparire ancora di più il suo sex appeal. La situazione era davvero imbarazzante, così Anja pensò che fosse il momento di intervenire.

“ehm…ragazzi- disse la ragazza rischiarandosi la voce- come ho detto poco fà il prof. Wordsworth sarà il vostro nuovo professore di matematica e spero che presto stabilirete un bel rapporto con lui.”

“Ci può contare prof.!”- disse la ragazza mora seduta in prima fila mentre guardava dritta negli occhi l’affascinante professore.

“Lo spero anch’io!”disse William facendo l’occhiolino alla sua neo allieva, la quale arrossì violentemente.

“Beh adesso, Anja , se permetti voglio anche io dire qualcosa ai ragazzi”

” Buona idea!”

“Allora. Io mi chiamo William Wordsworth e ho 25 anni. Non sono poi così più vecchio di voi! E quindi voglio che mi diate del tu. E’ deprimente per un venticinquenne sentirsi dare del Lei!non credete? non per questo voi dovete permettervi il lusso di non rispettarmi. Il rispetto reciproco è molto importante in una classe.

Non fatevi ingannare dalla mia giovinezza. Cerco sempre di fare del mio meglio in tutto ciò che faccio, e io ci tengo ad essere un buon professore. So bene che la mia materia non è facile da digerire. Ne sono cosciente, ma io cercherò di aiutarvi il più possibile.

Adesso tocca a voi presentarvi. Facciamo così. Uno ad uno vi alzerete e mi direte il vostro nome, cosa vi piace di più, la vostra famiglia, ecc..Ok? Partiamo da te”- disse William indicando il ragazzo seduto nella prima fila, alla sua destra.

Tutti i ragazzi della classe si presentarono a turno, ed arrivò anche il momento di Buffy, la quale si alzò dalla sedia, imitando i suoi compagni.

Quando William posò lo sguardo sulla ragazza, fu come percorso da una carica elettrica.

Era letteralmente paralizzato dalla bellezza di quella studentessa, ma soprattutto rimase affascinato da quel paio di occhi color smeraldo, che sembravano leggere nel pensiero di chi li ammirava, talmente era la loro intensità.

 

Un altro silenzio imbarazzante aveva “inghiottito” la classe, e per la seconda volta, Anja intervenì, dando una leggera gomitata su un fianco dell’amico, per distoglierlo dalla sua inquietudine che quella ragazzina aveva fatto nascere in lui.

William ritornò in sé e cercando di mantenere un tono calmo e sicuro disse: “E…e tu come ti chiami?”

Buffy a quella domanda non sapeva rispondere. Non si ricordava più niente. Era rimasta impietrita dalla sfolgorante bellezza del professore. Le sue gambe la reggevano a malapena. Il suo cuore batteva così forte che temeva sarebbe uscito dal suo petto da un momento all’altro. Poi decise di farsi coraggio e incominciò a presentarsi

“ Mi chiamo…mi chiamo…”

“Buffy!- disse sottovoce Willow rivolgendosi alla amica dandole una lieve gomitata per farla ragionare.

“Ecco…io mi chiamo Buffy Anne Summer. Ho 18 anni. I miei genitori sono separati e ho una sorella di 10 anni. Mi piace leggere, scrivere poesie e racconti, ascoltare la musica e ballare.”

“Grazie Buffy”- disse il professore in un sussurro, che persino Anja fece fatica ad ascoltare.

“William forse ora è meglio andare. Tra un po’ i ragazzi avranno ed. fisica e dovranno andare a prepararsi.”

“Ah! Va bene…allora ragazzi domani portate tutto l’occorrente necessario. Mi raccomando. A domani”

Appena i due giovani furono usciti dalla classe, incontrarono il prof. Giles che si fermò a parlare un po’ con loro.

“Allora…William. Come ti sembra la quinta?”

”Una bella classe. Sì. Penso proprio che mi troverò bene qui!”- disse il ragazzo soddisfatto sfoderando un sorriso a ventiquattro denti.

“Bene, bene. E dimmi,come ti sembrano le ragazze”

“Delle gran fi…ehm volevo dire delle gran cervellone.”

“ Caspita devi essere un ragazzo davvero sagace per comprendere quanto sia l’intelligenza di una persona dalla presentazione”- disse il signor Giles fissando con arroganza William.

Non vedi l’ora di portarti a letto una tua studentessa, vero William?

“Beh! Adesso vi saluto. Ho lezione. A dopo”

 

Più tardi nel cortile della scuola…

 

“Cazzo!!! Hai sentito come mi prendeva in giro quel gran figlio…”

”No Spike! Smettila di imprecare a vambera. Lo so, Giles non è stato molto gentile con te. Ma non ha tutti i torti. Stavi per dire che le ragazze della quinta sono delle fighe, ma ti rendi conto.

A Giles già non stai a genio, figuriamoci cosa farebbe se tu avessi una relazione con una tua alunna, cosa che non deve mai succedere,perché i professori non possono avere relazioni con gli studenti. Hai capito signorino?_ disse Anja riprendendo l’amico come fa una madre quando sgrida il figlio per aver commesso qualche marachella- ho visto sai come hai guardato la Summer stamattina.

Non avrei mica strane intenzioni con lei? Conosco la tua reputazione da don giovanni. Cosa credi che io non sappia che tu passi tutte le serate nei night club?”

William rimase ammutolito. La sua amica aveva fermamente ragione, ma al diavolo, lui adesso era un insegnante e non voleva approfittare delle sue allieve. Lui era il. Anche se gli aveva dato soddisfazione sentirsi dare del figo da tutte quelle ragazzine.

E poi LEI, quella ragazza dagli occhi di smeraldo che l’aveva stregato con un solo sguardo.

Dio era così dannatamente bella, ma in futuro doveva stare attento a non fare trasparire alcun sentimento. Ne valeva della sua reputazione di docente e del suo tanto sospirato lavoro.

“Anja. So benissimo cosa devo fare e non c’è bisogno che tu mi faccia la paternale. Non ti devi preoccupare per me.”

”Non sono preoccupata per te. Tu sei un adulto ormai. Io sono preoccupata per Buffy. Lei è così giovane e …innocente. Non voglio che soffra per causa tua…non voglio che lei provi quello ho vissuto io.”

”Se ti riferisci a quello che è successo tra noi…beh mia cara, tu eri consenziente quanto me ad andare a letto insieme”- disse William con tono alterato.

Cosa credi che io non abbia cuore…cosa credi che non abbia provato dolore e paura in quella fottuta sala d’attesa , aspettando con ansia l’esito dell’operazione. In quelle ore infernali pregavo per la prima volta nella mia vita quell’entità onnipotente, che tutti chiamiamo Dio, di salvarti la vita.

Tu stavi morendo….il frutto del nostro amore ti stava uccidendo. E io mi sentivo in colpa, era per colpa mia se tu in quel momento stavi rischiando la vita e io avrei voluto rischiare con te. Provare il tuo stesso travaglio, come se fossimo stati la stessa persona. Io ti ho amata, con tutto il mio cuore, con tutto il mio corpo.

“MA CERTO! PER TE NON E’ STATO NIENT’ALTRO CHE SESSO…VOI UOMINI, BASTA CHE ABBIATE IL VOSTRO UCCELLO SEMPRE ATTIVO. SIAMO NOI DONNE A PREUCCUPARCI DELLE CONSEGUENZE. TU NON HAI IDEA DI COSA POSSA SIGNIFICARE SENTIRE UNA VITA CHE SI SPEGNE LENTAMENTE DENTRO DI TE…E IL SENSO DI COLPA PER NON AVER FATTO ABBASTANZA PER AIUTARE LA CREATURA CHE HAI PORTATO IN GREMBO.”

Anja scoppiò a piangere interrotamente, e Spike non fece altro che accoglierla tra le braccia e coccolarla ,come si fa ad una bambina per tranquillizzarla, dopo che ha fatto un incubo.

“Scusami piccola non intendevo…io ti amavo e ancora adesso ti voglio bene.”

“Oh Spike! Non avevo intenzione di offenderti così duramente. E che non celo fatta più. Avevo bisogno di sfogarmi. Ho tenuto tutto dentro per troppi anni…troppi.”

Gli occhi di Spike s’inumidirono. Pensava che lei avesse lasciato tutto alle spalle, come aveva cercato di fare lui. Nei momenti in cui la tristezza lo attanagliava, il modo più efficace per fargliela passare ,era frequentare belle ballerine dei night club.

Ora era Spike quello a piangere copiosamente.

I due si abbracciarono per portare conforto a entrambe. Insieme sarebbero riusciti ad affrontare il passato con serenità.

 

CONTINUA....