L’AMORE RITROVATO

 

AUTRICE DRUSILLA

 

PROLOGO

 

Pioveva, era senza ombrello. Una vocina dentro di lei, le diceva di rinunciare, di tornare indietro. Ma il treno non sarebbe rimasto fermo ancora per molto, non di certo ad aspettarla. Così, spinta dall’insistente pioggia che la stava infradiciando fino alle ossa salì trascinandosi dietro la pesante valigia.

Doveva raggiungerlo e spiegargli tutto, chiarire le cose…LEI LO AMAVA, non c’erano dubbi.

Da alcuni giorni non lo vedeva e non riusciva a darsi pace, l’aveva tradito e nel peggiore dei modi, con il più infimo dei trucchetti, l’ingenua e innocente Buffy aveva spezzato il cuore del suo amore…

Cercò un posto in cui sedersi camminando veloce con la valigia alla mano, ma tutte le facce che vedeva sembravano esprimerle odio e rimprovero, così alla fine trovò uno scomparto in cui una ragazza giovane stava leggendo un libro.

Quando Buffy entrò, la giovane le sorrise educatamente, la squadrò di sottecchi e poi si rituffò nel libro.

Buffy aveva i brividi, era completamente bagnata e si sfregò le mani per scaldarsi un po’, ma il suo “freddo” veniva da dentro, dal cuore, dall’anima e per quello non sarebbe bastato l’abito più caldo del mondo.

Si tolse il cappotto e rannicchiandosi in un angolo guardò fuori dal finestrino, mentre il treno correva e la pioggia imperversava si sentì sola, sola e triste e una lacrima le rigò la guancia.

 

 

CAPITOLO 1

 

Non era più abituato alla solitudine dell’appartamento, ad un tratto gli appariva troppo stretto e maledettamente opprimente, mancava la persona più importante al suo fianco…

‘Accidenti, basta pensare a lei!’ pensò tirando un pugno ad una parete.

Poi con le mani in tasca continuò il giro solitario per la casa, i mobili andavano ripuliti dalla polvere. Avrebbe disposto che Cordelia, la ragazza addetta alle pulizie venisse al più presto…erano passati tre anni da quando aveva lasciato l’appartamento per andare a convivere con Buffy, e aveva lasciato le chiavi a Cordelia che si recava ogni tre settimane a pulire l’abitazione.

Era tutto come l’aveva lasciato, gli sembrava di tornare nel passato, alla sua vita prima di conoscere Buffy, alla vita spensierata e senza dolore…

Nell’atrio si specchiò: il viso tirato e pallido, il blu spento dei suoi occhi gonfi per il pianto recente, i capelli trascurati e spettinati.

“Dio, e tutto questo per una donna” pensò passandosi una mano sulla testa.

Era qualche giorno che si era ristabilito nella sua cittadina, “tanto restare a cosa sarebbe servito?” continuava a torturarsi con pensieri di tutti i tipi.

Si sentiva dilaniato, quello che lei gli aveva fatto era troppo grave…non l’avrebbe mai perdonata, MAI!! E nemmeno lo voleva…

Anzi, sperava di riuscire ad odiarla per sempre, altrimenti sarebbe ricominciato tutto e il dolore sarebbe tornato forte e distruttivo. Non si sarebbe fatto imbrogliare ancora.

 

‘Buffy, quanto ti amo…sei pazzesca mi fai perdere il controllo, io non capisco più nulla quando sono tra le tue braccia…TI AMO’

‘Oh, Spike anche io ti amo, non immagini quanto!’

‘Non mi tradirai mai, vero passerotto?’

‘Ma cosa ti passa per la mente? MAI, MAI…sei l’unico, il pensiero di essere toccata da un altro mi da il voltastomaco. Sono completamente tua…TI AMO’

 

Spike ripensò alle parole di Buffy e si mise a ridere con amarezza, ‘le sue suadenti parole, il suo modo di convincermi delle cose…è stata tutta una montatura’ rifletté sconfitto.

Guardò fuori dalla finestra e la pioggia non cessava di cadere, era una tortura restare chiusi in casa...e per farsi ancora più male gli venne in mente un altro flashback vissuto con lei.

 

‘Spikey, guarda…come piove!’ disse lei nuda accoccolata tra le sue braccia.

‘Amore, sai perché piove a dirotto?’ chiese Spike accarezzandole con la punta delle dita il seno caldo e pieno.

‘No, ma sono sicura che me lo dirai’

‘Le gocce di pioggia sono tutte le lacrime che io verserei se dovessi perderti…se tu dovessi allontanarti da me!’

‘Perché pensi questo? Non succederà mai…io voglio solo te e non immagino nulla di più grandioso che stare qui tra le tue braccia, il mio mondo sei tu!’

 

‘Questo è davvero troppo!’ si disse e si chiuse nella sua camera da letto mettendo a tutto volume lo stereo…

Non immaginava che il peggio sarebbe arrivato presto.

 

 

Buffy arrivò in stazione quattro ore dopo e scese dal treno più velocemente che potè.

‘Eccomi’ pensò respirando l’aria di quella città così diversa dalla sua Sunnydale. Adesso era da lui e tutto sarebbe tornato come prima.

Ripetendosi mentalmente l’indirizzo di Spike, chiamò un taxi e si fece portare a destinazione.

“Non perda tempo, la prego” implorò Buffy al tassista che accelerò un po’, guardandola sospirando allo specchietto.

 

 

CAPITOLO 2

 

Arrivata davanti alla palazzina di Spike, Buffy indugiò…

Scese dal taxi e guardò in direzione della finestra della camera di Spike…c’era una luce soffusa! Non ce l’avrebbe fatta ad affrontarlo subito, il confronto diretto era quello che più la angosciava e spaventava. Una parola di troppo e tutto sarebbe potuto andare ancora peggio.

Risalì in taxi e disse solamente “mi porti alla pensione più vicina!” e poi con la morte nel cuore si allontanò da lui…ancora una volta.

 

 

L’albergo era confortevole e Buffy prenotò per due giorni… ‘basteranno per farlo tornare da me!’ pensò.

Era ormai sera e decise di concedersi un bagno caldo…immersa nell’acqua bollente sentì tutte le tensioni accumulate lasciare spazio al rilassamento. Sentì i muscoli rilasciarsi e la mente liberarsi da tutti i pensieri, per un po’ si illuse di pensare al nulla, ma era inevitabile…LUI, era sempre nella sua testa.

Buffy giocava lievemente con le bolle di sapone e respirava il profumo dolce e intenso del bagnoschiuma alle rose selvatiche.

 

‘Buffy, sei bellissima!’ Spike fece capolino alla porta del bagno.

‘Spike!! Non sei stato invitato…’ fece lei accoccolata nella vasca da bagno.

‘Ma io vengo lo stesso…’ e si avvicinò a lei e chinandosi vicino alla vasca le prese il viso tra le mani e la baciò delicatamente.

‘La tua pelle ha un sapore e un odore bellissimo’

‘Amore, è il nuovo bagnoschiuma alle rose selvatiche’

‘Ah sì? Allora dovrò fartene una scorta, d’ora in avanti desidero che tu faccia sempre il bagno immersa nell’ odore delle rose!’

‘Perché?’ chiese stupita Buffy.

‘Perché ti mancava solo la fragranza per essere il mio bocciolo di rosa’

‘Allora, sarò la tua rosa per sempre’

 

Si alzò controvoglia e dopo essersi sciacquata si strinse in un soffice asciugamano azzurro.

Non ebbe il tempo di fare nient’altro che il suo cellulare prese a suonare.

‘Numero privato’ ‘chissà chi è’ pensò.

“Ciao Buffy, sono Scott”

“Cosa? Perché mi hai chiamata? Cosa vuoi?” il cuore prese a batterle più veloce, la voce le tremò e per lo spavento si sedette sul letto.

“Calmati, volevo solo sapere se eri con Spike…se avete trovato una soluzione” la voce del ragazzo era seria e sincera.

“Sono in un albergo…da sola! Devo ancora vederlo. Adesso scusami, ma ho molto da fare”

“Sì, sì…capisco. Buffy ascolta…mi dispiace davvero” era la prima volta che lui pronunciava quelle parole.

“Grazie. Ciao” e detto questo rimase immobile per un po’ di minuti con il telefonino in mano.

Poi riacquistando lucidità, Buffy si vestì velocemente indossando un maglioncino di lana regalatole tempo addietro da Spike e con tutta la speranza di cui disponeva decise di raggiungere a piedi la sua palazzina, che distava a piedi circa dieci minuti.

 

 

CAPITOLO 3

 

Il citofono squillò un paio di volte, ma Spike non lo sentì subito…la musica era alta e lui era troppo assorto nei ricordi.

Buffy con il cuore pieno di angoscia continuava a premere il dito sul campanello, ma nulla!

Fu su punto di andarsene quando sentì una voce trafelata chiedere “Chi è?”.

“Sono Buffy…fammi salire, dobbiamo parlare” tutti i suoi progetti di restare calma erano andati in fumo e adesso aveva pronunciato quella frase con agitazione e quasi pretenziosamente.

“Buffy” pensò Spike restando in silenzio.

“Spike? Ti prego!” Buffy rimpianse di sentirsi così spaventata ed emise un profondo respiro.

“Vieni” la voce decisa di lui la rincuorò un pochino.

Salire le scale correndo sembrò a Buffy la cosa più naturale del mondo e già si immaginava Spike venirle incontro con le braccia aperte e la parola –perdono- sulle labbra, ma era solo una vana e inutile speranza.

Con il fiato corto era arrivata al pianerottolo e uno Spike stanco e dallo sguardo vuoto la guardava appoggiato alla porta con le mani conserte, immobile come una statua.

“Che vuoi ancora?”

“E’ questa la prima cosa che hai voluto dirmi, amore?” pensò con una fitta di dolore, poi gli disse “Voglio parlare, non può finire così, io…io ti”

Spike l’interruppe “Non provare a dirlo, tu non mi hai mai amato, non può essere stato…era solo una dolce illusione, una goccia in un mare di emozione…”

“Ma cosa dici?” Buffy stava alzando la voce e non voleva che tutti gli inquilini sapessero dei loro fatti privati perciò aggiunse “fammi entrare!”

“Entra” fece lui senza nessuna emozione, anzi facendo trapelare fastidio.

La porta che si chiudeva alle loro spalle, la penombra che calò nell’appartamento, adesso c’erano solo loro due, con i loro fantasmi da sconfiggere.

 

**********************

 

“Buffy, non so cosa dire…” disse sinceramente e senza pretese.

“Sono venuta perché voglio spiegarti, io ho sbagliato e ne sono cosciente, non voglio perderti!” le prime lacrime stavo avanzando pericolosamente negli occhi verdi di lei e avevano su di lui un effetto di pietà.

“Per favore, smettila…mi hai perso già da tempo ormai…da quando ti ho trovato nelle braccia di Scott, ho perso l’anima quel giorno, tu non sai cosa vuol dire. Il mondo è crollato addosso a me e solo io ho sofferto le pene dell’inferno!!”

“Mi dispiace, io non volevo…io ti amo!”

Spike rise amareggiato “Sì, certo…mi ami!! E a cosa pensavi quando hai fatto sesso con Scott??”

Buffy stava perdendo di mano la situazione “Non so cosa mi è preso, io so solo che non posso rinunciare a te senza combattere!”

“Ma sono io che non ti voglio più…sei andata a letto con Scott, non è abbastanza per te?”

“Mio Dio Spike come sei freddo e vuoto, non ti riconosco più…”

“Buffy, tutti i tuoi discorsi, tutti i tuoi –ti amo- , e valsa la pena mandare tutto al diavolo per una sveltina con mio FRATELLO Scott??” Spike stava urlando e la sua pazienza stava scemando.

Buffy piangeva silenziosamente e aveva abbassato la testa sconfitta, Spike aveva ragione aveva sbagliato in pieno.

“Guardami negli occhi –disse Buffy bloccandogli le braccia- io voglio cancellare tutto e ricominciare. Cosa credi? Che sia stato tutto finto tra noi? Il nostro amore c’è ancora, io lo sento e mi sta distruggendo nel profondo”

Spike sentì la sincerità nelle sue parole, ma fu preso dalla rabbia e replicò così “E’ quello che meriti, un po’ d’inferno anche per te… -ma poi aggiunse- comunque ti credo Buffy, ma dimmi una cosa che io proprio non riesco a capire…PERCHE’?”

‘Perché?’ pensò mentalmente Buffy senza trovare una risposta. L’eco di quella parola la stava torturando.

“Voglio essere sincera con te, è stata solo una questione di pelle…non c’era amore, né affiatamento. Solo desiderio, non era premeditato, né io né Scott eravamo coscienti di ciò che sarebbe successo, ci siamo guardati e in un attimo qualcosa è scattato”

“E la stessa cosa che mi ha detto anche Scott!” disse Spike un po’ più sollevato.

“E allora credici, convincitene, io ti amo e aspetterò anche fino alla fine del tempo per poterti stare accanto. Tu mi chiamerai e io sarò la tua ragazza per sempre”

“Non so proprio cosa dire, prima che tu venissi qui a parlarmi io ti ho odiato dal profondo del cuore, capisci, mi hai fatto sentire un uomo morto, mi hai umiliato immensamente e ho giurato a me stesso di non perdonarti…ma adesso che sei qui, io mi sento confuso, forse sento ancora qualcosa per te, Buffy e…”

Il quel momento lei si fece guidare dall’istinto…si avvicinò e lo baciò.

Spike si fece coinvolgere totalmente da quel contatto con lei e la abbracciò stretta sentendo il suo dolce, e in quel caso maledetto, profumo alle rose selvatiche che lo faceva impazzire, quando si rese conto che non sarebbe stato in grado di fermarsi si staccò bruscamente dalle labbra calde e dolci di lei, la guardò negli occhi e disse “Dammi tempo Buffy e ti farò sapere qualcosa”

“Va bene, aspetterò…fino a domani sera sarò in città, poi tornerò a Sunnydale se non mi darei un motivo per restare. Non aggiungere niente adesso, guardami solo, pensa alle mie parole e riaccendi il fuoco dentro te…”

Buffy si girò e uscì da casa, tutto era compiuto, il destino avrebbe fatto il resto.

 

 

CAPITOLO 4

 

Nella sua camera d’albergo Buffy singhiozzava forte con il viso premuto sul cuscino, si sentiva stanca e triste.

Aveva combattuto a lungo contro i suoi desideri andando via da lui, non si era voltata indietro mentre in fretta scendeva le scale e nemmeno mentre correva per la strada, altrimenti l’avrebbe sorpreso a guardarla dalla finestra e non sarebbe riuscita a proseguire senza di lui.

 

 

Staccarsi dalle labbra di Buffy era stata una tortura e Spike dopo averla vista allontanarsi era corso nella sua stanza aveva preso un foglio e convulsamente si era messo a scriverle una lettera perché non era riuscito a dirle quello che davvero pesava sul suo cuore.

Poi fece per la seconda volta in pochi giorni la valigia, chiamò un taxi e chiuse a chiave il suo appartamento…e imbucò la lettera all’indirizzo di Sunnydale.

Stava ricominciando a piovere, ma fortunatamente il taxi arrivò quasi subito.

“Mi porti alla stazione per favore!”

 

Buffy sarebbe voluta tornare alla palazzina di Spike, ma l’incontro era già andato abbastanza bene così, non voleva rovinarlo.

Quel bacio le aveva dato il pretesto per credere che lui si sarebbe fatto sentire presto e le sue parole –dammi tempo- la consolavano, almeno aveva un qualcosa su cui poter contare. Una parola a cui aggrapparsi.

Il primo giorno era passato per tutti e due e adesso non restava che aspettare l’indomani.

 

 

CAPITOLO 5

 

‘Cosa?’ pensò Buffy facendo un salto nel letto.

Con uno sbuffò cercò a tastoni il suo cellulare sul comodino e poi “Pronto?”

“Ciao!! Sentì qui a casa è arrivata una lettera prioritaria da Spike! Ho pensato fosse importante”

“Oh, Willow grazie…e come sta Dawn? Ha ancora la febbre alta?” domandò Buffy ancora assonnata.

“Si sta riprendendo…sai, ho scoperto che ho un’ottima attitudine come infermiera!!”

“Grazie mille, non avrei saputo proprio a chi lasciare Dawn in questi pochi giorni. Ma parlami della lettera…quando è stata spedita? Ieri ho incontrato Spike e abbiamo parlato per quale motivo mi avrebbe inviato una lettera?” chiese con sospetto.

“Ce l’ho qui in mano…aspetta, sì ha la data di ieri…ed è arrivata oggi. Come è andata con Spike? Avete risolto qualcosa?” Willow era la migliore amica di Buffy e conosceva ogni cosa della sua storia d’amore con Spike.

“Insomma, ci siamo baciati e mi ha chiesto tempo per riflettere, speriamo bene. Comunque gli ho detto che stasera ritornerò a Sunnydale se non mi darà un buon motivo per restare” disse Buffy rivivendo nella sua mente l’incontro con Spike.

“Hai fatto bene e ogni caso è comprensibile il suo smarrimento in questo momento, devi rispettare il suo spazio…ti attendiamo stasera allora?”

“Spero sinceramente di avere l’occasione speciale per fermarmi, altrimenti ci rivedremo…saluta Dawn da parte mia”

Detto questo la conversazione fu conclusa e Buffy mise la suoneria al cellulare, perché se Spike l’avesse voluta chiamare quello era l’unico mezzo per raggiungerla.

Era venerdì e in città c’era il mercato settimanale, lei decise di andare a fare un giro. Altrimenti si sarebbe torturata nell’attesa e restare chiusa in albergo le sembrava una cosa alquanto squallida, soprattutto vedendo che il tempo era migliorato e non faceva eccessivamente freddo.

Con un sorriso speranzoso sulle labbra si preparò e uscì per le strade della città.

 

QUELLA STESSA SERA h 20.00

 

Un breve sms ‘Willow, tornò a casa. Arrivo in stazione a mezzanotte. Il motivo per restare non è arrivato!’

Così con un velo di tristezza caricò la sua valigia e decise di cercare subito un posto a sedere, mentre il treno partiva alla volta di Sunnydale.

 

Entrò nel primo scomparto che trovò e si accomodò in fretta. Sedendosi si aggiusto la gonna nera che aveva indossato e si lisciò il maglione di cashmire bianco.

Accavallò le gambe e finalmente alzò lo sguardo sugli altri passeggeri.

Una frazione di secondo e “Ciao Buffy!” il ragazzo dagli occhi scuri e penetranti la guardava stupito e affascinato.

Un momento di vuoto mentale per Buffy e poi “Angel, che piacere vederti” e si sporse abbracciandolo forte.

“Eri così tutta presa dal sistemarti, che non mi avevi notato” disse il ragazzo con voce calda e sensuale.

Buffy rise e rispose “Sì, in effetti non avevo fatto caso agli altri passeggeri…”

“Strano, la mia Buffy guardava attentamente tutti i visi della persone prima di sedersi e poi prediligeva persone con un libro in mano, o sbaglio?”

“No, no…hai colpito in pieno, ma vedi stasera non avevo voglia di mettermi a fare il piano psicologico di ognuno”

“Bè, stai tranquilla hai scelto un ottimo scomparto –disse guardando l’anziano signore addormentato che lo affiancava- qui si può stare tranquilli” e detto questo le fece l’occhiolino.

“Grazie. Come mai su questo treno?” chiese curiosa.

“Dimmelo prima tu”

“Angel…sei sempre il solito uomo snervante???” chiese sorridendo.

“Potrei anche offendermi…e tu sei sempre la solita donna perfettina che d’inverno dorme con i calzettoni di lana e una fascia in testa?”

Lei divenne rossa e rispose a bassa voce “Ricordi proprio tutto!”

“Sei stata il mio primo amore, come avrei potuto dimenticarmi??”

Buffy si rilassò un po’ e ormai complice di quel tuffo dei ricordi continuò “E allora quella volta che ti sei perso al centro commerciale??”

“No, dai…non mi ero perso, mi ero nascosto per farti spaventare…per vedere quanto resistevi senza di me”

I loro occhi si guardarono troppo a lungo, infatti Buffy abbassò lo sguardo vergognosa.

“Sai, sei bellissima, forse ancora di più di quando ti ho conosciuta”

“Sei molto caro, Angel…e dimmi che fine hai fatto in tutti questi anni?”

“La stessa fine che hai fatto tu…dove sei stata?”

“A Sunnydale…bè ho fatto un po’ la pendolare…spesso ero via per motivi personali”

“Io sono stato assunto in uno studio investigativo a adesso giro il mondo incognito”

“Allora, sei in missione speciale adesso?” chiese affascinata.

“Sì, una missione difficilissima…flirtare con il mio primo amore, ma la donna più bella che esista”

Buffy rise nervosamente e rimase in silenzio. Angel continuò “Non starai ancora con quello svampito di…come si chiamava…Spike?”

“Mi dispiace deluderti, ma lo –svampito- fa ancora parte della mia vita…almeno lo spero” quell’ultima frase le uscì in un sussurro.

“Bè è un uomo fortunato, sei bellissima e poi da quello che ricordo molto fedele” disse Angel sincero.

Buffy sentì una fitta al cuore “Già, fedele…” e poi infastidita dalla piega che stava prendendo la conversazione si girò verso il finestrino e guardò nel vuoto.

Per tutto il viaggio nessuno dei due aprì più bocca, Buffy scese a Sunnydale e lui proseguì per altra destinazione. I loro destini si erano separati già molto tempo prima.

 

 

CAPITOLO 6

 

“Finalmente a casa!” pensò Buffy chiudendosi la porta alle spalle.

Willow era sul divano addormentata davanti alla tv ancora accesa e Dawn era sicuramente nella sua stanza a dormire.

Buffy posò la valigia e si precipitò di sopra, aprì la porta della sua camera e sul letto c’era la lettera di Spike. L’aprì strappando la busta bianca.

 

“Buffy,

so che è stata un’avventura, ma sto scrivendo soprattutto per convincere me stesso di questo. Comunque non posso permettere a nessuno di svilirmi fino a questo punto. Allora ho deciso di staccare l’ossigeno, tutti i macchinari mentali che mi consentirebbero di tenere in vita questo surrogato d’amore.

Le immagini di te con mio fratello sono aghi che mi si sono conficcati dentro. Voglio ritirarmi.

Tutto deve rinascere dal cuore. Dalla mancanza. Dal –come faccio senza Buffy-…un bacio rubato non è nulla se non è accompagnato dalla consapevolezza di AMARE, e questo mi manca…

Se tutto il nostro mondo sarà ancora così forte dentro di me tornerò!”

 

La mano le tremava e lacrime scesero dai suoi occhi. Afferrò istintivamente la cornetta del telefono e compose il numero di cellulare di Spike.

Suonava libero. Uno, due, tre, quattro squilli.

“Pronto?”

“Sono Buffy…ho letta la lettera, ma dove sei?? Cosa ti è saltato in mente??” riuscì a dire tra i profondi singhiozzi era furiosa.

“Buffy, mi dispiace…”

“A questo punto, sei tu lo stronzo…quello che sta sbagliando. Sei vuoi ripagarmi con il dolore che ti ho dato allora ci stai riuscendo in pieno!! Io mi sono scusata, più di questo non so che fare!”

“Volevo vedere se lontano da te riesco a stare e…”

“Sei uno stupido patetico. Aprì gli occhi Spike!! Io ti amo, smettila e torna da me. Vieni qui, nella nostra casa”

Adesso anche lui stava piangendo “Buffy, ti amo! Sei un diavolo di donna, sei l’unica”

“E un diavolo può fare molto male…se non si fa quello che dice, lo sai?” un sorriso e il ritrovato senso dell’umorismo illuminarono Buffy.

“Sì lo immagino, sono tornato a Sunnydale. Vediamoci subito!” la voce contenta e spasmodica di lui, la resero impaziente e fremente.

“Dove?” fu l’unica cosa che riuscì a dire.

“Alla nostra panchina” fu la risposta.

 

Spike era già là…la aspettava e appena la vide correre verso di lui, le andò incontro velocemente e la prese facendola volteggiare per aria…

Ridevano e si toccavano, felici di aver ritrovato la voglia di stare insieme.

“Ti amo Buffy, perdonami perché ho sempre desiderato restare con te, ma il mio stupidissimo orgoglio non me lo ha permesso subito!”

“Taci” fece lei autoritaria portandolo alla panchina e facendolo sedere. Poi si mise a sedere su di lui e mettendogli le braccia dietro al collo lo baciò con tutto l’amore e la passione di cui era capace.

La voglia li colse all’improvviso, forte e devastante…rotolando sulla soffice erba del prato fecero l’amore, in modo quasi violento e molto intenso.

Nessuna parola, non sarebbe servita. Solo l’incontro di due anime e il ritrovato desiderio di due corpi.

 

 

EPILOGO

Qualche mese dopo.

 

“Amore, ti ricordi cosa abbiamo fatto quella notte nel parco?”

“Sì, passerotto”

“Bè, avrei una voglia immensa di ripetere tutto dall’inizio alla fine!”

“Amore, non so se nel tuo stato…”

Buffy portò una mano di lui sul suo ventre appena appena più gonfio e gli rispose “Il nostro bimbo ha bisogno d’amore, ma la sua mammina ha bisogno anche di altro”

“Come vuole la mammina, allora!” concluse maliziosamente Spike portandola in braccio nel loro letto e soddisfacendola fino all’alba.