OLTRE L’AMICIZIA

 

AUTRICE DRUSILLA

 

Disclaimer: i personaggi delle serie "Buffy the vampire slayer" e appartengono a Joss Whedon, la WB, la UPN e la FOX. (Anche se non dispiacerebbe se Spike fosse mia proprietà!!!!!)

L'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro ma solo per dare voce alla sua fantasia.

Rating: NC -17

Feedback: voglio sapere sinceramente TUTTO quello che ne pensate!!! drusilla@email.it

Shipper: Buffy/Spike: I’m Spuffy forever!!!

 

Quanto è sottile il confine tra amicizia e amore? Buffy e Spike sperimenteranno sulla pelle la natura dei loro sentimenti.

 

 

CAPITOLO 1

 

Buffy, malinconica, guardò fuori dalla finestra e la pioggia autunnale non aveva proprio nessuna intenzione di cessare la sua caduta, sbuffò annoiata.

Stringendo al petto il cuscino, la giovane ragazza sperava di veder entrare dalla finestra Spike e che con il suo solito sorriso disarmante e l’aria da eterno sofferente l’avesse fatta ridere un po’. In quell’autunno stranamente freddo e piovoso, Spike si recava quasi tutte le notti da Buffy e si ritrovavano a chiacchierare e scherzare appena in tempo prima che il sole sorgesse.

Lei e Spike erano molti amici, Buffy lo adorava e lo considerava il suo migliore amico, nutriva sentimenti innocenti per lui e fu felice di riconsiderare il suo rapporto con il vampiro biondo, perché fino ad un anno prima era, a tutti gli effetti, il suo più acerrimo nemico, ma accadde tutto inaspettatamente una sera al cimitero…

 

“Ti ucciderò bastardo!” Buffy, in tutta la sua seducente bellezza di cacciatrice, era a pochi centimetri da Spike che le aveva bloccato un polso, Buffy prontamente con l’altra mano libera gli aveva sferrato un pugno e preso alla sprovvista il vampiro andò a sbattere contro una lapide con un tonfo sordo.

La Cacciatrice, in vantaggio, lo guardò in modo truce e aspettò che lui facesse la prossima mossa.

Spike però non si era mosso, anzi la guardava sorridendo e le disse con un’aria divertita “Sai Buffy, non avrei mai pensato di dirtelo ma sei davvero forte, e non nel senso della stoffa fisica, ma nell’insieme delle tue qualità, mi piaci”.

Buffy lo guardava interrogativa e gli disse “Ma che diavolo stai dicendo? Avanti, alzati, che ho una voglia immensa di ridurti in polvere!” e detto questo gli andò incontro, Spike la fece cadere tra le sue braccia e si ritrovò a stringerla e Buffy si stupì di non aver mai notato prima, l’immensità di quegli occhi azzurri che sembravano leggerle dentro, le bastò quell’attimo di distrazione e… “Spiiiiike…ti prego, smettila…daiiii” Buffy si agitava convulsamente sotto le sue dita.

“Non credevo che una Cacciatrice soffrisse il solletico” rise Spike guardandola contorcersi.

“Invece sì, per favore smetti” disse le con le lacrime agli occhi.

Appena si riprese Buffy gli chiese “Ma come è successo? Ero pronta ad ucciderti e mi ritrovo a ridere a crepapelle tra le tue braccia??”

“Che vuoi che ti dica? Nessuna sa resistere al mio fascino tenebroso…” e così dicendo si leccò con fare sensuale il labbro inferiore.

“Stupido!” fece lei dandogli uno schiaffetto affettuoso e sorridendogli.

“Bè che ne dici di prenderci una pausa e di rimandare ad un altro giorno la mia rovinosa caduta in polvere? Io non voglio problemi e non di certo con una Cacciatrice e scommetto che nemmeno tu desideri così tanto uccidermi, no?”

 

E da quel giorno avevano iniziato a guardarsi con occhi differenti, da “a m i c i”. Inizialmente Buffy era sempre molto guardinga nei suoi confronti, pensava che fosse un piano di Spike per riuscire a succhiarle la vita nel momento in cui avesse abbassato maggiormente la guardia, ma più il tempo passava e più capiva che si poteva fidare di lui.

E adesso era lì nella sua camera ad aspettarlo…i suoi amici avevano preso l’amicizia con Spike davvero male e la mettevano sempre in guardia perché credevano che lui la volesse solo morta e non riuscivano a capire che il sentimento che li legava era autentico…bè, all’inizio nemmeno Buffy riusciva a spiegarselo e c’era voluto davvero molto prima di fidarsi completamente di lui, ma alla fine aveva ignorato i consigli e i dubbi insidiosi della gang e aveva iniziato con lui un magico rapporto d’amicizia, solo Dawn sembrava capire la buona fede di quel vampiro biondo.

 

Un rumoroso ed insistente bussare alla finestra la fece sussultare e tornare alla realtà.

“Bloody hell” Spike era fradicio ed entrò come una furia appena Buffy gli aprì.

“Giornata pessima, vero?” fece lei incrociando le braccia e guardandolo divertita: era bagnato fino al midollo.

Lui reclinò la testa da un lato e le disse “Guarda che lo conosco quello sguardo…ti stai divertendo molto a vedermi tremare dal freddo?”

Buffy, ormai scoperta, scoppiò in una fragorosa risata…“Spike, sei troppo divertente”

“Sì, come no?” fece lui togliendosi lo spolverino in pelle nera e posandolo su una sedia.

“Vieni, lascia fare a me!” così dicendo Buffy gli prese dalle mani gli abiti zuppi e gli portò nel bagno.

Spike rimasto in t-shirt e jeans si sedette per terra, non voleva bagnarle il letto e appena lei tornò “Ma che ci fai lì? Mettiti sul letto!”

Spike eseguì meccanicamente e attese che lei si sedesse accanto a lui… “Allora, passerotto, come stai?”

“Benissimo Spikey…” e lo abbracciò stretto sentendo l’umido dei suoi vestiti sulla pelle…

“Ehi piccola, ti bagnerai tutta…” ma anche lui la stringeva.

“Spike?” chiese lei con una vocina piccola piccola.

“Sì?”

“Ti voglio bene”

Un sorriso comparve sulle labbra di Spike e le sussurrò “Anche io, passerotto!”

Sciogliendosi dall’abbraccio e facendo la finta innocentina gli disse “Allora, mi perdonerai per questo…” e lo colpì in piano viso con un cuscino sbucato apparentemente dal nulla.

“Ahi, ma cosa?…ruffiana!” e ridendo afferrò un altro cuscino pronto a colpirla.

“Aiuto, aiuto un vampiro mi vuole uccidere” urlò lei in tono canzonatorio scappando per la stanza.

Ecco: un’altra serata di gioco e divertimento era iniziata.

 

 

“Secondo me, perde troppo tempo con lui” Xander stava bevendo una birra e Willow lo ascoltava attenta dando un’occhiata i giro: il Bronze era pieno di gente, complice il cattivo tempo.

“Ne abbiamo parlato molte volte…sono amici e si frequentano!” fece la rossa stringendosi nelle spalle e accarezzandogli amorevolmente la mano.

“Sì, ma non ti sembra strano che di punto in bianco si ritrovano ogni sera a giocare a cuscinate come due bambini?”.

“Xander!! Smettila, Buffy è adulta. Non può avere un amico vampiro, in fondo quando stava con Angel…” lui la interruppe strappando la mano dalla presa della sua ragazza “Angel??? Ma ti ricordi che ha combinato il simpatico Angel?? Dopo aver perso la sua fottutissima anima ha fatto una strage e poteva ucciderci tutti!!”.

“Sai, ti odio quando fai così? Perché sei così acido con lei? Solo perché mentre stava con Angel non ha voluto cedere alle tue insistenti avances?” Willow aveva alzato la voce.

“Bè, sai cosa ti dico? Buffy deve avere avuto qualche difetto di progettazione…perché, come ben sappiamo, non è mai riuscita ad instaurare un normale rapporto di coppia con un ragazzo umano e normale!! Sempre con fascinosi vampiri o uomini con superpoteri…non credi che ci sia qualcosa di sbagliato?” Xander era molto geloso di Buffy e provava ancora rancore per lei, perché non era mai riuscita a vederlo più di un amico.

“Sai cosa mi sembra sbagliato? Il tuo comportamento. Se Buffy è felice così, perché non riesci ad esserlo per lei? Ti rode così tanto il fatto di non averla nemmeno mai baciata…e dimmi anche: cosa ci facciamo ancora insieme io e te? Perfino nel giorno del nostro anniversario mi parli di lei… TI ODIO XANDER!” e detto questo con le lacrime agli occhi si precipitò fuori dal locale.

“Cavolo! Che stupido che sono!” il ragazzo si era alzato immediatamente dalla sedia all’inseguimento della sua, sperava non ex, ragazza.

 

 

CAPITOLO 2

 

Buffy si svegliò a mattina inoltrata e dopo essersi fatta una veloce doccia decise di recarsi al Magic Box.

“Buongiorno a tutti!” fece allegra.

“Ciao Buffy” il signor Giles le rispose alzando la testa da una montagna di libri sul tavolo.

“Cosa sta cercando?” chiese curiosa sedendosi nell’unico angolino vuoto vicino ai libri.

“Ah…nulla di importante…sto solo catalogando i libri in modo da poterli consultare con più facilità”

“Capisco” disse non molto interessata scendendo dal tavolo “Ha visto Willow?”

“No, stranamente non è venuta, avrà avuto qualche impegno con il club di magia perché aveva promesso di aiutarmi qui…”

“Davvero?” Buffy capì che c’era qualcosa di strano in tutto questo “Bè, se non ha bisogno di me, credo che passerò a casa sua per controllare che sia tutto ok”

“Sì, mi sentirei più tranquillo, non ha mai mancato un appuntamento con i libri” concluse Giles.

Buffy lo guardò strano e uscì.

Mentre camminava per le strade ancora umide di Sunnydale aveva una strana sensazione e accelerò il passo. “Forse ieri sera, qualcosa è andato storto” pensò la Cacciatrice “Willow teneva tanto che tutto andasse perfettamente per festeggiare il suo primo anno con Xander” personalmente Buffy voleva bene a tutti e due e non pensava minimamente di essere proprio lei il problema nella loro storia, si ricordava con un pizzico di divertimento quando Xander aveva provato in tutti i modi di insediare il suo rapporto con Angel per averla tutta per se, ma tutto quello le sembrava così lontano e infantile.

Quando arrivò davanti alla casa della sua migliore amica suonò il campanello molte volte e alla fine Willow le aprì e aveva un’aria distrutta…il mascara le era colato tutto sotto gli occhi e sulle guance, ed era pallida.

“Oh, Buffy” e le gettò le braccia al collo.

“Willow, ma che succede?” e così dicendo entrò in casa chiudendosi alle spalle la porta.

La piccola strega si sedette sul divano e con un fazzoletto cercò di asciugarsi le copiose lacrime che non riusciva a fermare.

“Willow…parlami!” Buffy le andò accanto e le prese le mani nelle sue.

“Io…ho…lasciato…sigh, sigh Xander!” ed esplose in singhiozzi.

“Oh…mi dispiace” e l’abbracciò stretta per confortala e poi chiese “Ma cosa è successo? Ieri è stato un anno, vero?”

“Sì, sigh…ma lui non mi ama…lui…lui…parla sempre di te!! E’ geloso di Spike e non ha mai dimenticato i tuoi rifiuti alle sue avances…lui ama te, ama te, AMA TE…” Willow stava gridando.

“COSA? Ma è impossibile, Xander?? Oh, Willow, io non so che dire” la Cacciatrice era rimasta scioccata a quella rivelazione.

“Volevo essere felice, essere amata e avere tanti bambini e lui ha sempre pensato a te!! Non potrò perdonarlo MAI” Willow era scossa.

“Non dire così…io so che ti ama, non credo a quello che dici ho intenzione di parlargli, ma ti posso lasciare qui da sola???”

“Sì, è meglio che tu vada via, ti voglio bene Buffy, ma in questo momento non riesco nemmeno a guardarti negli occhi, la tua presenza mi infastidisce e mi rende ancora più nervosa, vattene via subito, esci da casa mia ti prego!”

Buffy era sconvolta e la guardò a bocca aperta, la sua migliore amica provava rancore per lei, e tutto a causa di quello stupido di Xander, “questa non gliela perdono” pensò uscendo di corsa da quella casa.

 

 

“Ma ti rendi conto di quello che stai facendo passare a Willow?” Buffy lo guardava in cagnesco e se non si fosse trattenuta sarebbe passata velocemente alle mani “Sta soffrendo da morire e l’ho trovata in uno stato pietoso per colpa tua e sai…c’è dell’altro: ha provato rancore per me, mi ha intimato di lasciarla sola…capisci il grande casino che hai combinato Alexander Harris?”

Xander decise per sicurezza di mettersi dietro ad una poltrona, non si può mai prevedere la reazione di una Cacciatrice arrabbiata.

“Buffy, mi dispiace per Will e …”

“E ci pensi solo adesso?? E poi cosa è questa assurda storia per cui tu AMI me?” chiese disgustata.

“Come, ti sembra così strano…sei così bella, così sexy e io non ne posso più di essere solo un tuo amico…non riesco a starti vicino e pensare dentro me –guardare e non toccare- io ho bisogno di te, io ti desidero Buffy…quando faccio l’amore con Willow io penso a te e…”

Buffy si avvicino e gli sferrò con rabbia un pugno facendolo gridare e le sue ultima parole furono “Xander non dire una parola di più e da questo momento non avrai più il tuo problemino ormonale del guardare e non toccare perché ho intenzione di non vederti mai più e sta lontano da Willow, ti sei preso gioco di lei fin troppo”

Xander si toccò la guancia colpita e la guardò per l’ultima volta sbattere la porta di casa e fuggire.

 

Buffy era tornata a casa sua e si sentiva male…le girava la testa e comunque le dispiaceva per aver colpito Xander, aveva la certezza che lui e Willow non sarebbero più tornati insieme, non dopo che lui aveva ammesso così spudoratamente i sentimenti per lei.

“Ma è mai possibile che tutto sia sempre così complicato?” pensò triste, non voleva perdere la sua migliore amica e non sapeva nemmeno come comportarsi con lei…non era mai successa una cosa del genere con Willow e vederla così piena di astio l’aveva fatta sentire in colpa, anche se perfettamente innocente.

Improvvisamente un tuonò rimbombò nell’aria e una pioggia fitta iniziò a scendere “appena in tempo!” pensò Buffy sedendosi sul divano e accendendo la tv.

Doveva ammettere che si sentiva un po’ sola in casa, senza sua madre e i dispetti di sua sorella. Erano partite circa una settimana prima per un lungo viaggio attraverso l’Italia e Buffy a malincuore aveva rinunciato per aiutare il signor Giles con il negozio.

Si preparò un panino e decise che sarebbe andata a riposare nel pomeriggio aveva proprio voglia di chiudere gli occhi e dimenticare tutto.

 

CAPITOLO 3

 

Un famigliare bussare alla finestra la fece svegliare e guardò l’ora, “caspita ho dormito per tutto il pomeriggio”.

Si catapultò giù dal letto lasciandolo sfatto e fece entrare Spike.

“Meno male che ha smesso di piovere…mmmm, ma dormivi?” chiese notando il letto.

“Ehm, sì…ho avuto una giornata molto pesante”.

Lei si sdraiò facendogli cenno di seguirla. Si ritrovarono sdraiati fianco a fianco e lei gli raccontò tutto quello che era successo con Willow e Xander.

Alla fine Spike si alzò e cominciò a girare avanti e indietro per la stanza con fare nervoso e dopo molto disse “Posso ucciderlo, Buffy? Sai ho pensato finora a una soluzione e quale migliore di questa?” la guardò con quegli occhi magnetici e lei scoppiò in una risata sincera “Sai, ci avevo pensato pure io, ma non credo sia la soluzione a tutti i problemi…oh, Spikey tu non puoi capire quanto sono preoccupata per Willow!” concluse facendosi seria.

“Bè non è una bella situazione, me ne rendo conto, ma credo che con lei tu debba solo chiarire, in fondo non hai nessuna colpa!” e detto questo si rimise vicino a lei, seduto sul bordo del letto.

Le prese la mano nella sua e le disse “Se posso fare qualcosa io sono qui passerotto…” e lei gli si sedette in braccio ingenuamente e gli diede un bacio sulla guancia “Grazie, so che posso contare su di te, ma questa situazione dobbiamo chiarirla io e lei”.

“Vedrai che tutto si sistemerà…altrimenti c’è sempre la soluzione che avevo proposto all’inizio…” disse cingendole la vita con le braccia e facendo aderire il corpo di Buffy al suo.

“Sì, sì ne terrò conto” fece lei alzandosi dalle sue gambe e guardando fuori dalla finestra.

Spike la osservò ed era così felice quando era in sua compagnia, la considerava un’amica fantastica, anzi l’unica amica, pronta all’ascolto e ironica, se avevi un problema e ne parlavi con lei tutto sembrava più semplice…era sicuro che non esisteva un’altra come lei.

Non l’aveva mai vista come una donna sensuale e conscia del suo fascino, ma sempre come una ragazzina che affrontava con una leggera presunzione il mondo.

L’adorava, così buona e dolce…e si stupì di non aver mai provato per lei nulla in più di amicizia, ma era sicuro che il rapporto così etereo e puro era la cosa più bella che gli fosse mai capitata, una specie di redenzione per tutto il male commesso.

Il trillare del telefono lo riscosse da quei pensieri e si fece interessato quando sentì Buffy dire “Ciao Willow!”,ma dopo un –mi dispiace e –va bene ci sentiamo- la conversazione era già finita.

“Allora, che dice?” Spike era curioso.

“Xander ha lasciato la città, prima però è passato da Willow per scusarsi e augurarle un futuro come sarebbe piaciuto a lei: un marito e tanti bambini…” Spike notò il velo di tristezza nella voce di Buffy e cercò di tirarle un po’ su il morale “Bè, questa è una cosa positiva…almeno non farà più danni, no?”

“Sì certo, ma Willow non se lo dimenticherà facilmente…e poi ha detto che ci saremmo sentite più avanti, spero di non perderla!”.

“No, Willow non è una ragazza stupida, sa quanto vali e sa pure che la vostra amicizia ha resistito ad apocalissi e simili, secondo me ha solo bisogno di tempo…”

“Sì, hai ragione…ma anche l’amicizia con Xander ha superato disastri e sciagure per poi finire così brutalmente, chissà forse ho sbagliato pure io qualcosa…” ma Spike la fissò e disse “Per favore, no! Non commiserarti per qualcosa che non hai fatto…e adesso piantala, sono stufo di vederti così…e poi sono qui, non credi che dovresti approfittarne??” fece lui alzando un sopracciglio con fare sexy.

“Sì, certo approfittare per cosa?” chiese Buffy stando al gioco.

“Bè, inizia a correre, passerotto, perché ti acchiappo!!” e partì all’inseguimento di Buffy per tutta la casa.

 

2 SETTIMANE DOPO

 

“Oh, Will, se me l’avessero detto non ci avrei più creduto…sono così felice di averti ritrovato!!” Buffy sorseggiava euforica una tazza di cioccolata calda in un bar di Sunnydale, il tempo continuava a essere brutto e i meteorologi avevano anticipato l’arrivo dell’inverno.

“Buffy non avrei certo permesso ad uno sciocco ragazzo di dividerci, capito? E d’ora in poi nessuno ci allontanerà…sai fremevo per dirtelo”

“E io, ho passato due settimane a tampinare Spike con questa storia, poverino, se ci penso adesso devo proprio averlo esasperato!” Buffy arrossì all’idea.

“E dimmi…come vanno le cose con lui?” fece Willow complice.

“Come vanno? Bene…ma non è che insinui dell’altro vero?” chiese lei arrossendo ancora.

“E cosa potrei insinuare nella vostra casta e pura amicizia?” Willow era convinta che l’amica le nascondesse qualcosa.

“Infatti, non c’è nulla e come potrebbe??”

 

CAPITOLO 4

 

“Guarda ho portato delle videocassette” Spike tirò fuori da dietro lo spolverino 2 vhs per la serata.

“Spikey oggi pomeriggio io e Willow siamo tornate ufficialmente amiche” e gli corse incontro facendogli cadere di mano le cassette.

“Oh, scusami, ma è troppa la gioia, davvero…mi sento al settimo cielo” la giovane ragazza lo strinse ancora più forte… “sai, arrivata a casa ho bevuto qualche bicchiere di vino rosso…per festeggiare…da sola!” e scoppiò in una risata isterica.

“Buffy, sei alticcia, ma quanto hai bevuto?” chiese Spike preoccupato.

“Quanto?” e lei contando sulle dita delle mani “uno, due, tre, quattro, cinque, sei…” non bastano le mani, ahahahah…vuoi un bicchierino pure tu?” fece lei con gentilezza.

“Grazie, ma credo proprio che eviterò…” e si sedette sul suo letto.

Buffy lo minse sdraiato e gli saltò a cavalcioni “Spikey, perché non mi hai mai toccata? Non mi trovi attraente? Non mi vuoi proprio toccare? Oh, Spike…io ti voglio” e Spike la fermò appena in tempo dicendo “ Buffy, il vino ti ha dato proprio alla testa, cerca di dormire…” e lei per tutta risposta iniziò a spogliarsi, si slacciò la camicetta lasciando in bella vista il reggiseno di pizzo bianco…e poi si tolse la gonna, rimanendo in un imbarazzante ed eccitante perizoma coordinato.

Spike deglutì a fatica e cercò di non badare troppo alla cosa, “certo che ha un corpo da urlo” pensò, ma acquisendo la ragione le disse “Buffy, per favore rivestiti sei ubriaca e non sai quello che dici”, ma lei continuò “Non ti voglio considerare più un amico, io ti desidero Spike come uomo e voglio possederti” poi si accasciò sul cuscino e chiuse gli occhi.

“In vino veritas” pensò lui osservando le sue natiche sode e alte e il seno ben fatto, ma quando osservo un secondo dopo il suo viso, notò che si era addormentata…

Le accarezzò con una mano il seno morbido e poi le sussurrò all’orecchio “Adesso ti desidero anche io passerotto” e detto questo la coprì con il lenzuolo e uscì velocemente dalla finestra.

 

Il mattino dopo Buffy si svegliò con i postumi di un forte sbornia e non ricordava nulla della nottata trascorsa…e Spike? Era sicura che non fosse andato a trovarla…comunque gli avrebbe chiesto tutto a tempo debito.

Adesso le premeva far passare quel fastidiosissimo mal di testa.

 

QUELLA STESSA NOTTE

 

“Spike ti prego dimmi se sai quello che è successo la notte scorsa, io mi sono svegliata con una brutta sbornia e non ricordo nulla!” Buffy era un po’ preoccupata.

Il vampiro era indeciso…non sapeva se dirle della notte scorsa e preferì tacere per non turbarla “No, quando sono arrivato eri nel tuo letto e dormivi, ti ho vista attraverso il vetro della finestra e ho preferito lasciarti dormire”

“Ah meglio così, non avrei voluto combinare qualche pasticcio” fece lei sollevata.

A Spike scappò da ridere, ma si contenne e confermò “Nessun pasticcio passerotto, stai tranquilla”.

A dire il vero quella notte Spike si sentiva molto agitato, o forse eccitato? Non riusciva a togliersi dalla testa il corpo da capogiro di Buffy e averla vista così arrendevole sotto l’effetto dell’alcool aveva fatto nascere in lui un forte desiderio di lussuria…si domandò più volte “Ma io la voglio?” e si rese conto di averla desiderata da sempre, anche quando la odiava e avrebbe desiderato solo ucciderla, ma senza rendersene conto era bloccato dall’ amore fraterno con cui lei lo ricopriva e questo aveva creato una sorta di barriera che non permetteva di far uscire il desiderio e la voglia che aveva di lei.

“Spikey a che pensi?” Buffy si era accorta di quello sguardo lascivo con cui squadrava il suo corpo.

“Penso a noi, passerotto e al tuo corpo” fece lui cercando di prenderle la mano.

“Ma che dici? A che gioco stai giocando?” chiese Buffy credendo che fosse la calma prima di una tempesta di…cuscinate.

“Nessun gioco amore…”

“AMORE? Ma hai bevuto troppo?” fece lei preoccupata avvicinandosi di più a lui.

Spike non si lasciò perdere l’occasione e l’afferrò per la vita facendola aderire al suo corpo, “Buffy, ti voglio” le sussurrò all’orecchio, iniziando a mordicchiarle con passione il lobo.

“Smettila, Spike, che diavolo vuoi fare?” si staccò da lui e lo guardò truce e sconvolta e si stupì enormemente nel constatare che il suo corpo aveva reagito pesantemente a quel piccolo contatto con lui.

Si sentiva accaldata e i capezzoli le si erano inturgiditi. Il corpo implorava di più, ma il suo cuore diceva di no.

“Buffy, lo vedi come ti desidero? E so che anche tu mi vuoi…non negarlo!”

Lei era sbigottita…come era potuto succedere: non si sentiva più sicura su quello che provava per lui…fino a qualche momento prima lo considerava come un fratello maggiore e adesso era pronta di gettarsici in pasto. “No, non deve succedere, lui…lui… è Spike”

“NO! E’ sbagliato…tu per me sei come un fratello!”

“E un fratello ti provocherebbe questo…?” e l’afferrò di nuovo avvolgendola in un bacio da togliere il fiato. Dapprima ritrosa, Buffy si sciolse tra le sue braccia…aprì completamente la bocca per consentire a Spike di farla impazzire sempre di più. Le loro lingue si cercavano e inseguivano avide e affamate.

“Buffy…io ti desidero…perché non vuoi togliere la maschera dell’affetto fraterno per mostrarmi cosa davvero vuoi?” e prese ad accarezzarle il seno attraverso la maglietta.

“Non…io…non voglio” e facendo un enorme sforzo per mentire a se stessa e a lui, prese forza e gli sferrò uno schiaffo in viso.

Lui ferito, ma non solo da quello schiaffo, si portò la mano sulla guancia e le urlò “Sei perfida, me lo hai detto tu che mi desideri, mi hai implorato di possederti, di toccarti…sì, eri ubriaca e ti sei spogliata davanti a me…forse avrei dovuto approfittarne subito!” e senza aspettare una replica uscì dalla finestra.

Lei era rimasta impietrita e non sapeva cosa pensare…era confusa e se da una parte lo desiderava furiosamente, dall’altra avrebbe voluto solo che lui non le avesse rivelato della notte precedente, perché questo confermava il sentimento che stava mutando in lei…

Non poteva nascondersi più adesso e questo la fece tremare di paura, paura d’amare.

 

CAPITOLO 5

 

Erano trascorsi tre giorni e tre notti e Spike non si era più fatto vivo, Buffy aveva cercato di dimenticare quello che era successo, ma più cercava di allontanarlo e più lui si impossessava, alla sua insaputa, dei suoi fragili e insicuri sentimenti.

Non era sicura che l’attrazione che li teneva uniti bastasse a sacrificare un’amicizia così bella e importante per qualche notte di sesso. Ma poi sarebbe stato solo sesso o qualcosa di più?

E cosa provava LUI? Ciò che più la tormentava era non conoscere i veri sentimenti di Spike. Allora i dubbi dei suoi amici erano fondati? Spike era stato finto fin dall’inizio solo per avere il suo corpo, dopo aver conquistato la sua fiducia?

“Al diavolo Spike!” pensò Buffy camminando, in una notte gelida, per la strade di Sunnydale, “al diavolo tutto quello che è successo, al diavolo la sua finta amicizia e al diavolo quel suo modo di farmi sciogliere…” si accorse di piangere quando sentì le guance bruciare per l’effetto provocato dall’aria pungente e le lacrime calde e con orgoglio se le asciugò velocemente con il dorso della mano.

A quell’ora tarda non c’era anima viva per la strada e Buffy guardandosi intorno si strinse nel suo cappotto beige.

“Che dannata sfortuna!” aveva appena scorto Spike giungere dall’altra parte della strada e immediatamente si ritrovò impacciata e spaventata.

Più lui si avvicinava e più lei osservava l’eleganza e l’abilità dei suoi movimenti, con la sigaretta alla bocca era bellissimo e gli occhi di lei si fecero lucidi di ammirazione.

Passandogli accanto Buffy si sentì in diritto di chiedere “Dove stai andando?”, ma si pentì immediatamente quando lui le rispose, dopo averla superata “Out for a walk bitch!”

Una fitta al cuore fece fermare Buffy e si girò a vederlo andare via, una folata di vento freddo la colpì in pieno viso e lei tremò…avrebbe dovuto inseguirlo e parlargli? Forse sì, ma non lo fece: si voltò e proseguì il suo giro solitario a cercare risposte che non sapeva di custodire già nel cuore.

 

“Bloody hell” pensò Spike “come può essere così fredda e indifferente?”

Quando l’aveva scorsa venirgli incontro sulla strada pensò che si sarebbero parlati riuscendo a chiarire tutto, come in film si era immaginato tutto: lei gli sarebbe corsa incontro e l’avrebbe abbracciato stretto chiedendogli perdono, lui l’avrebbe baciata e rassicurata giurandole eterno amore.

Ma quello che erano riusciti a fare era stato allontanarsi ancora di più… avrebbe dovuto inseguirla e parlargli? Forse sì, ma non lo fece: si voltò e proseguì il suo giro solitario a cercare risposte che ben sapeva di custodire nel cuore. L’amava!

Questo sentimento era esploso come una bomba dentro di lui e non riusciva a controllarlo, sapeva solo di volerla e non solo fisicamente, ma anche spiritualmente…per sempre.

“E’ solo l’aria pungente” pensò sentendo calde lacrime scorrere lungo le guance.

 

 

CAPITOLO 6

 

“Oh, Willow…non so cosa fare!!” Buffy era sull’orlo di una crisi di nervi e sperava che parlandone con l’amica avrebbe risolto, o almeno si sarebbe chiarita un po’ le idee.

Willow la stava squadrando bene…si erano ritrovate al loro solito bar e davanti ad un the caldo stavano discutendo su quello che era successo.

“Da quello che ho capito Spike ha cambiato sentimenti nei tuoi confronti da quando dopo la sbornia hai desiderato essere sua e…” Buffy accigliata la interruppe “ma ero ubriaca!! Non mi rendevo conto di ciò che facevo…nel pieno delle mia facoltà mentali non mi sarei mai, e dico MAI, resa così ridicola davanti a lui”

“Bè, sì…ma non mi sembra che lui ti abbia trovata –ridicola- ma ben altro, non credi?”

Buffy si fece pensierosa e dopo un po’ rispose “Sì…non gli sono sembrata buffa e poi ho reagito alle sue avances!! Eppure non riesco a capire come sia accaduto, ti sembro stupida?”

“Mmmm…solo un tantino!” fece Willow ridendo.

“COSA? E perché mai?” chiese indispettita Buffy.

“Perché non ci sei stata subito!! Ops, mi è scappata” e si portò una mano sulla bocca come un bambino piccolo quando si accorge di aver detto una brutta parola.

“Willow, ma…ma…forse hai ragione!” disse lei vinta “ma il mio problema è che non sono sicura dell’autenticità dei suoi sentimenti e della sua buonafede…ho il terrore di perderlo, è solo questo Willow, io non rinuncerei per nulla al mondo a lui, e il solo pensare di rovinare del tutto l’amicizia, con un po’ d’attrazione fisica, mi spezza il cuore!”

“Capisco quello che provi, ma l’importante è prima di tutto cercare di capire cosa provi tu, non credi che Spike entri in secondo piano? Non credi che sia solo una scusa per cercare di nascondere ciò che davvero senti?”

“… … sono una vigliacca Willow” disse Buffy scoppiando in lacrime e continuò “io sono solo una vigliacca perché credo di AMARLO, ma questo mi spaventa a morte!”

Willow le strinse forte la mano e la rassicurò dicendo “Non disperare…se lo ami devi solo dirglielo, prima o poi…ma io direi prima se vuoi approfondire le sue performance, che non devono essere per nulla scadenti, anzi…”.

Queste parole fecero ridere un poco Buffy e le rispose “Ehi, Willow non farti venire strane idde su di lui, ok? Perché è solo mio!”

“Ecco, ecco, l’hai ammesso!” Willow batteva le mani euforica, mentre l’amica pensò “Sì è mio e devo prendermelo”.

 

CAPITOLO 7

 

Buffy aspettò che calasse la notte e decise di prendere lei l’iniziativa questa volta, (ma non era già successo?), e dopo aver indossato dei vestiti pesanti uscì di casa e si recò a passo deciso e fiero al cimitero.

Conosceva bene il rifugio di Spike, perché qualche volta era andato a trovarlo per sfogarsi o, semplicemente, per parlare.

Prima di entrare nella cripta con fare dolce Buffy si accosto alla porta e con la mano tracciò una carezza immaginaria, quasi a voler sfiorare l’essenza di Spike, poi pigiando silenziosamente sulla maniglia entrò.

Apparentemente non sembrava esserci nessuno, ma le candele erano accese e un bicchiere di birra era sul tavolino davanti alla televisione.

Buffy fece pochi passi quando venne travolta da qualcosa che la incollò a terra “Ahi, ma che…?” e poi “Spike??? Mi vuoi uccidere? Togliti subito non riesco a respirare!” e si rese che quel qualcosa che la stava soffocando era il corpo di Spike seduto diligentemente su di lei.

“Smettila stupido…!” ma visto che non desisteva Buffy volle agire d’istinto, con tutte le sue forze invertì le posizioni e si ritrovò a cavalcioni su di lui e lanciò in un angolo della cripta il suo cappotto…Spike la guardava leggermente stupito, ma curioso di vedere la prossima mossa.

Buffy, quasi leggendogli nel pensiero, avvicinò il suo viso a quello del vampiro, e prese a baciarlo sensualmente…sentì la bocca di lui aprirsi come un fiore al contatto con la lingua di lei, e farle posto dentro la bocca, Buffy lo baciò con tutta la passione repressa che aveva e si sentì sciogliere…con le mani prese ad accarezzargli dolcemente il torace e prendendo esempio da lei Spike iniziò a muovere le sua abili sotto il maglioncino di Buffy, al quel contatto lei gemette e sentì il corpo implorare di più e questa volta il cuore rispose: sì.

Si lasciò andare senza più riserve, senza più paure e gli urlò in preda all’eccitazione “Spike, ti prego…io ti amo, continua, ti prego!”.

Questo emozionò fortemente il vampiro che con foga la liberò del maglione e osservò il suo splendido seno che non aspettava altro che essere torturato e gustato, glielo strappò e non si stupì di vedere i capezzoli di Buffy già duri e pronti ad essere divorati da lui.

“Ahaaaa, ooooh sììì Spike, sìììì” il vampiro le stava facendo scivolare la lingua avanti e dietro su un seno e con la mano libera le stringeva un capezzolo facendole quasi male.

Buffy sentì un fuoco divamparle dentro nonostante la temperatura di quella notte quasi invernale, e sussurrò al suo amore “Ancora, ne voglio ancora” e lui capì i desideri della sua donna, con le mani la aprì la lampo dei jeans e aiutato da lei li strappò via…adesso restava solo quel fantastico perizoma, che fece eccitare solo alla vista Spike e Buffy se ne accorse sentendo un rigonfiamento dei suoi jeans premerle su ventre e si rese conto che lui era ancora vestito.

“Cattivo…hai ancora tutti i vestiti” brontolò Buffy con voce da bambina.

“Allora, che ne dici piccola di darti un po’ da fare…mi sembra che sto facendo tutto io” le rispose Spike birichino continuando ad accarezzare la sua femminilità.

“Ooooooh…Spike, ti voglio, ti voglio!” e cercò tra l’eccitazione e il tremito che si era impossessato di lei di togliergli la t-shirt nera, dopo qualche tentativo riuscì e passò ai jeans…si slacciò e si accorse con piacevole delizia che il suo amato non indossava nulla sotto.

“Wow, Spike…” bisbigliò tra i gemiti “Non avrei mai..mai pensato di AMARTI così…così…ooooooh…” le dita abili di lui non le permisero di continuare.

“Così, come passerotto?” domandò lui finalmente nudo su di lei e rallentando un po’ il ritmo per con sentirle di parlare e di sentirsi dire ciò che attendeva da sempre.

“Così sfrenatamente, irrazionalmente, follemente, appassionatamente…TI AMO” Buffy si sentì libera da tutte le catene, sciolta da ogni tipo di bugia e pienamente felice.

“Buffy, amore…” Spike smise di darle piacere con le mani per baciarla con tutta la passione che nutriva per lei e l’abbracciò stretta come per trasmetterle tutto l’amore…

“Buffy, anche io ti amo e solo con te posso vivere” e guardando negli occhi di Buffy vide tutta la sua devozione e il suo trasporto.

“Sei la donna migliore che io abbia mai conosciuto, ho visto le tue debolezze, le tue paure, ma anche la tua forza e la tua pietà…il tuo sapere di essere l’unica, il tuo modo di sorridere e di disperarti…ti sono stato vicino nel modo più sincero con cui abbia mai fatto qualcosa nella mia vita e esserti amico è stato il più bel miracolo, dopo averti conosciuta…poterti avere, poterti amare per me è stupendo…forse è ciò che aspettavo da sempre! Voglio solo te amore” Buffy sentì il cuore fermarsi per tutta la durata di quella stupenda dichiarazione e la sua risposta furono le sue lacrime di gioia e un abbraccio stretto che fece aderire i loro corpi in maniera perfetta e unica.

“Ti voglio adesso Spike” sussurrò lei e il suo uomo entrò dentro di lei con dolcezza e amore e con movimenti sempre più veloci la portò al livello più alto di piacere.

 

Quando si addormentarono esausti l’uno sull’altro, fecero lo stesso sogno che due anno dopo si rivelò una fantastica realtà.

Una serata estiva…la luna che si affaccia in cielo, e un bambino che compie i primi incerti passetti…è proprio carino, gli immensi occhi azzurri, i capelli biondi e un’espressione dolce presa dalla madre. Seduti abbracciati su una panchina stanno due persone che guardano il bambino giocare.

“William, attento a non farti male” la madre guardava il piccolo scoprire il mondo e si accoccolò maggiormente tra le braccia di suo marito che con un sorriso le disse “Buffy, è proprio bellissimo il nostro bambino, vero?”

“Sì, perché assomiglia a te Spike!”

 

THE END