A PASSO DI DANZA

 

     AUTRICE DRUSILLA

 

CAPITOLO 1

 

“Su, muovete quei bacini…uno, due…uno, due!! Giravolta e ora battete le mani…tre, quattro…dai, a tempo. Bravissimi. Adesso dall’inizio!!”

Anya era entusiasta di Buffy, era un’ottima insegnante di ballo e da quando era arrivata lì a Los Angeles, la palestra aveva incrementato molti nuovi iscritti.

Le sue lezioni erano piene di passione e di allegria, nessuno si annoiava e si era circondati da un clima di famigliarità e serenità.

“Benissimo, ragazzi!! Un applauso tutto per voi!! Terminiamo qui, ci vediamo tutti la prossima settimana”.

Buffy prese la sua borsa e si diresse verso gli spogliatoi…quando “Ehi!! Fermati…” Buffy si sentì bloccare per un braccio.

“Anya, come va?” fece Buffy trovandosi faccia a faccia con il suo capo.

“Eh…bene, bene…grazie a te!! Ho visto che le tue lezioni sono sempre pienissime di gente…volevo farti i miei complimenti, sei stata davvero un buon acquisto per questa palestra, sono mancata solo una settimana e scopro che al tuo corso si sono aggiunte undici persone”

“Bè, grazie a te per avermi assunto, non sarei qui e credimi io lo faccio con tutta la passione possibile. Amo il mio lavoro”

“Ora vai pure a cambiarti, magari potremo parlare di un tuo aumento la prossima volta, buona serata, Buffy” fece Anya guardandola con ammirazione.

“Grazie! Ci vediamo” rispose felice.

 

 

La giornata lavorativa era finita…entrò nell’appartamento e si lasciò cadere sul divano, aveva lasciato la palestra dopo una doccia veloce, e si rese conto di aver dato tutta se stessa quella sera.

Il ballo era la sua passione fin da piccola, e crescendo aveva realizzato il suo sogno più grande: essere istruttrice professionista.

Quello che le piaceva era il potere della musica, la magia che esercitava sul corpo liberandolo da tutte le tensioni, per lei ballare era come rinascere, provava gioia e in quel modo riusciva ad esprimere la sua ricca personalità e la sua voglia di far vibrare ogni fibra della sua figura atletica e soda.

L’affascinava soprattutto il fatto di poter condividere con altri questa passione e di unirsi in un clima di affiatamento e complicità.

Aveva lasciato Sunnydale, la sua cittadina dell’infanzia, per seguire il suo grande amore Angel, più grande di lei di dieci anni, che dopo aver terminato uno stage lavorativo durato quattro mesi doveva obbligatoriamente far ritorno alla sua città, “per affari personali” le diceva sempre…e lei, innamorata e fiduciosa, non ci pensò su due volte: aveva abbandonato la sua città, e il suo sicuro impiego nella palestra dell’amica Cordelia, per seguirlo…e vivere con lui per sempre!

Trasferirsi le era costato un po’, ma sapere di essere con il suo amore era abbastanza per lei… “in gamba come sei, troverai presto un nuovo posto di lavoro, io ti amo e ti aiuterò in tutto” le ripeteva spesso Angel, già ANGEL…

Nel giro di poco tempo abitavano già insieme, nell’appartamento di lui e tutto era perfetto…Buffy aveva iniziato ad andare alla ricerca di una palestra disposta ad assumerla, ma si era rivelato più difficile di quanto credesse…poi una sera Angel le disse che aveva conosciuto una persona interessata a lei, in una palestra da poco aperta e in cerca di personale.

Buffy era stata subito assunta da Anya, la proprietaria, e si trovava benissimo.

Il suo capo era una donna concreta e simpatica, molto realista e attaccata al denaro, ma aveva un buon cuore ed era una persona sincera.

Erano sette mesi che Buffy ed Angel vivevano insieme, e lei era molto occupata con il suo nuovo lavoro e lo trascurò un po’…

Poi come un fulmine a ciel sereno scoprì le verità nascoste del suo falso amore.

Rientrando a casa una sera tardi l’aveva trovato a letto con un’altra donna, e in quel momento il mondo le era crollato addosso. Tutte le sue certezze erano morte.

Ci fu una lite furiosa, Buffy piangeva e urlava e Angel cercava inutili scuse…mentre l’altra donna con fare stranamente disinvolto assisteva senza sorpresa a quella scena.

“Da quanto tempo va avanti?”

“Buffy, non è come pensi…”

“Sta zitto, porco…ti trovo a letto, nel NOSTRO letto con un’altra donna e cerchi ancora di negare l’evidenza?”

“Senti dolcezza” le aveva detto senza mezzi termini la tipa che aveva fatto sesso con il suo ragazzo “io e Angel ci conosciamo da molto prima che lui venisse a Sunnydale, era il mio uomo, è sempre stato mio, gli ho detto di lasciarti perdere visto che aveva ritrovato me, ma diceva che non poteva buttarti in mezzo alla strada, perché non hai nessuno qui…ti sei attaccata a lui come una sanguisuga e non ti sei nemmeno accorta che eri solo un eccitante diversivo perché Angel sentiva la mia mancanza…fisica”

L’orrore di Buffy era inconcepibile, tremante di rabbia e di dolore aveva chiesto “Angel, è vero?”

E lui con un’aria afflitta aveva semplicemente annuito.

“Bastardo, vigliacco…ti ho dato tutto quello che avevo, il mio amore e tutta la mia vita…ho lasciato la mia città per te…se avessi saputo…perché l’hai fatto? Perché mi hai portato qui?”

“Buffy, quello che provavo per te è sempre stato vero, non ho mai finto”

“Certo, un po’ di buon sesso con me a portata di mano e poi sotto le lenzuola con lei” Buffy la guardava con disprezzo “ti odio, Angel, faccio la valigia e me ne vado, non posso restare qui un minuto di più”

Buffy si riscosse da quei pensieri…erano trascorso ormai un anno e mezzo dalla fine della sua storia con Angel, ma qualche volta le capitava che lui tornasse nella sua mente; le aveva lasciato una ferita profonda nell’anima.

Adesso, a distanza di tempo, era riuscita a vederlo per quello che era davvero: un uomo debole e indeciso…che non avrebbe mai rinunciato a lei solo perché era comodo avere la ragazzina di provincia sempre pronta a soddisfare ogni suo bisogno…era stata così ingenua.

Grazie all’aiuto di Anya, Buffy aveva trovato la sua attuale sistemazione e lavorava a tempo pieno…per dimenticare e ricominciare.

 

 

 

CAPITOLO 2

 

Buffy si svegliò a tarda mattina e si stiracchiò un poco rimanendo nel letto…avrebbe fatto un salto in palestra, magari c’era bisogno di una mano.

Controvoglia scese dal letto e ancora assonnata si chiuse in bagno…ne uscì mezz’ora dopo pronta per uscire e guardandosi allo specchio dell’ingresso si chiuse la porta alle spalle.

Era primavera a Los Angeles e l’aria cominciava già ad essere calda e passeggiare era molto piacevole, senza fretta e osservando la città in movimento camminò fino alla palestra.

“Salve a tutti!” fece sorridente.

“Ciao tesoro” rispose Anya andando nel suo ufficio.

Una ragazza, amica di Buffy le si avvicinò “Ciao Willow, come stai?” Buffy l’abbracciò.

“Bene, grazie. In questi ultimi tre giorni sono stata a New York dalla mia famiglia…per questo non sono più venuta al corso”

“Stavo proprio per chiedertelo…avevo intenzione di chiamarti se pure oggi fossi mancata!”

“Mi dispiace avrei dovuto dirtelo, ma credimi è stato tutto così improvviso…” si giustificò la ragazza dai bellissimi capelli rossi.

“Non preoccuparti…che ne dici se pranziamo insieme? Ormai è ora!”

“Oh sì, con molto piacere…vado a cambiarmi e arrivo”

 

 

Seduta al tavolino del ristorante Willow osservava la sua amica…era una ragazza molto carina gli occhi verdi trasmettevano sincerità e simpatia, aveva un viso dolce contornato da soffici capelli biondi. Il suo corpo minuto era perfetto e si muoveva con grazia e leggerezza.

“Allora Buffy? C’è qualche novità?” fece Willow curiosa.

“No…nulla in particolare…” rispose l’amica.

“Non hai conosciuto qualche ragazzo carino in palestra?”

“Oh…Willow!! Di ragazzi carini ce ne sono, ma non voglio innamorarmi dei loro muscoli…sai, lavoro in palestra, ma non mi piace uscire con i clienti del mio corso…e comunque qualche invito l’ho pure ricevuto!!”

“Davvero?? Sei fortunata, cosa darei io per un appuntamento con Xander Harris, lo conosci?” chiese Willow con aria trasognata.

“Sì, è venuto un paio di volte alle mie lezioni, ma preferisce fare il palestrato, per attirare le ragazze…e sembra esserci riuscito” disse maliziosamente Buffy.

“Bè…sembra così simpatico e disponibile…mah vedremo. Buffy, non ne abbiamo mai più parlato, ma volevo chiederti una cosa personale”

Buffy la guardò negli occhi e assentì con un movimento della testa…

“Dopo Angel, non hai avuto più nessuno?”

Buffy arrossì e si irrigidì, ma poi sinceramente rispose “No, nessuno…perché sai, dopo quello che è successo, mi sono sentita umiliata e usata gli avevo donato il mio corpo e la mia verginità, mi sono sentita come una rosa appassita e voglio ritrovare l’equilibrio con me stessa e con il mio fisico, in questo la danza mi aiuta moltissimo”

Willow rimase colpita da quelle parole e istintivamente poggiò la mano su quella di Buffy e le disse “Sono sicura che c’è un’immensa gioia che ti aspetta proprio dietro l’angolo…e tu, Buffy, te la meriti tutta non perdere la speranza!”

“Grazie Willow ho superato il suo tradimento, ma pensare di essere toccata da un altro, mi fa stare male…magari mi userebbe come Angel, e io non voglio più soffrire per un uomo, dipendo solo da me adesso. Non posso permettermi di sbagliare ancora”

Detto questo si alzò dal tavolo, saldò il conto e con un breve cenno di saluto all’amica si dileguò velocemente con un’espressione addolorata negli occhi.

 

 

“Rupert, hai perfettamente ragione, Buffy lavora troppo ultimamente e molte volte le sue lezioni sono al top di presenze, è molto sotto pressione e credo che andrebbe affiancata…” Anya era seduta alla scrivania nel suo ufficio e discuteva con il signor Rupert Giles, che l’aiutava nella gestione della palestra.

Rupert camminava avanti e indietro per la stanza e dopo aver dato una pulita agli occhiali guardò Anya “Hai ragione, i clienti adorano Buffy, oltre che per la professionalità, perché trasmette solarità e …dovrebbe essere appoggiata da qualcuno, faremo in modo che non perda gente e i corsi avranno così, un numero di clienti più equilibrato”

Anya annuiva e rispose “Benissimo…senti ho pensato che questa potrebbe essere una sorpresa per Buffy…credo che in questo periodo abbia molto per la testa”

“Va bene, è una ragazza forte e restare qui dopo quello che le è successo è prova della sua maturità e del suo buon senso…allora siamo d’accordo, ti occuperai tu della ricerca di un’altra insegnante, Anya?”

“Certo Rupert…e grazie!” fece lei con un sorriso sincero.

Una volta uscito dal suo studio Anya prese da un cassetto un’agenda telefonica di pelle nera e l’aprì con decisione…cercò sotto la lettera B, scorreva il dito sui cognomi in cerca di quello che cercava “Eccolo!” esclamò trionfante leggendo Benson.

Compose in tutta fretta il numero e una voce da New York le rispose “Pronto, chi parla?”

“Spike!! Sono Anya”

 

 

 

CAPITOLO 3

 

“Anya…che piacere sentirti, ne è passato di tempo dall’ultima volta!” Spike sudato e accaldato aveva interrotto per un attimo la lezione che stava tenendo nella palestra più famosa e rinomata dell’intera New York.

“Ti ho disturbato? Stai lavorando?” Anya sentiva la musica rimbombare.

“Bè, sì ho il corso adesso, ma c’è qualcosa di importante?”

“Ho un affare da proporti…una questione interessante, ma possiamo parlare con calma in un altro momento?” fece Anya volutamente per lasciarlo sulle spine.

“Va bene, allora ti chiamo io appena ho finito la lezione, a dopo!”

 

 

Buffy quel pomeriggio non aveva lezioni e decise che avrebbe fatto un po’ di pulizia in casa…passò l’aspirapolvere, lavò il pavimento, sbattè i tappeti….insomma, si comportò come una perfetta donna di casa!

Il ripostiglio fu la stanza più difficile da ripulire: c’erano scatoloni dimenticati da troppo tempo, libri del liceo ricoperti da polvere, diari ingialliti e abiti che non indossava più.

Mentre era intenta ad aprire un armadio, qualcosa la colpì in testa “Ahi!” esclamò Buffy massaggiandosi la parte colpita… “Ma cosa è stato?” si domandò.

Con curiosità si accucciò per raccogliere l’oggetto misterioso e scoprì che era uno dei suoi tanti diari…un alone di tristezza le si dipinse sul volto, sapeva a memoria quello che giorno per giorno aveva impresso in quelle pagine…lasciò tutto com’era e sprofondando nel divano, con mano tremante, lo aprì.

“Ieri 18 agosto, è stata una giornata magnifica per me!!

Sono così felice di dividere la mia vita con lui…non passa giorno che io non ringrazio il Signore per il grande dono che mi ha fatto facendomi incontrare Angel! E’ tutto ciò che potevo desiderare e ieri gli ho donato tutta me stessa…ieri notte abbiamo fatto l’amore!!

E’ stata l’unione di due anime, la perfetta comunione dell’amore.

Il dono più grande che io potessi fargli, è stato tutto così surreale, così intenso e dolce…ho aspettato quattro mesi prima di concedermi a lui, ma ne è valsa la pena perché sono sicura del suo amore per me e giuro sul mio nome, Buffy Summers, che MAI lo lascerò, perché è la mia vita, ciò per cui apro gli occhi al mattino, ciò per cui mi addormento ogni notte felice…per stare con lui ho rinunciato a tutto, ma secondo me trovarlo è stata la giusta ricompensa…vorrei sposarlo e…….”

Buffy gettò a terra il diario e prendendosi la testa fra le mani si mise a piangere silenziosamente.

Il cuore le batteva forsennatamente nel petto, i palmi delle mani erano sudati e si sentì come quella sera lontana…vuota, sporca, usata e infinitamente SOLA!

Era inutile continuare a mentire a se stessa e agli altri, non aveva dimenticato del tutto Angel e più cercava di scacciarlo dalla mente più era al centro dei suoi pensieri.

Il trillo del telefono la fece spaventare e lasciò suonare senza rispondere…la sua voce registrata rispose “Ciao, stai chiamando a casa di Buffy, in questo momento sono assente, ti prego di lasciarmi un messaggio, ti richiamerò appena possibile”

“Ciao Buffy, sono Willow, mi dispiace se oggi a pranzo ti ho portato alla mente brutti ricordi, sai ci ho pensato per tutto il pomeriggio e volevo chiederti scusa, ti ho visto molto scossa. Fatti sentire, ciao”

La reazione di Buffy fu naturale: pianse ancora con più dolore.

 

 

 

CAPITOLO 4

 

L’aereo atterrò a Los Angeles alle otto del mattino.

Quando scese dalla scaletta con una valigia alla mano, Anya lo guardava dalla sala d’imbarco e con gioia crescente aspettava di poterlo stringere!!

Quando fu a qualche metro da lei, lo squadrò bene…non era per nulla cambiato in un paio d’anni, i soliti capelli color platino scompigliati, il provocante ammicco con lo sguardo, la sua sensuale cicatrice sul sopracciglio sinistro, gli occhi blu profondo, il naso sottile e quella bocca così perfetta.

Indossava jeans e t-shirt nera che mettevano in evidenza la perfezione del suo corpo e la pelle chiara.

Camminava con fare deciso e quando la scorse in mezzo agli altri le rivolse un sorriso sincero, Anya si sentì sciogliere e gli andò incontro.

“Anya che gioia rivederti!” disse Spike lasciando la valigia a terra e stringendola forte.

“Per me è lo stesso!! Non sei per nulla cambiato, sei sempre il solito…con quell’aria da eterno dongiovanni!!” fece lei staccandosi dal suo abbraccio e guardandolo ancora “Sì –penso- è proprio il ragazzo di cui mi sono innamorata tanto tempo fa”

“Bè dai…spero di essere migliorato nei modi…non mi piacciono quei ricordi…per il tipo d’uomo che ero: all’epoca mi importava solo il sesso, adesso spero di essere cambiato”

Anya fece un sorriso di circostanza e lesse negli occhi di Spike qualcosa che non seppe decifrare….

 

 

Arrivati in palestra tra loro calò il silenzio…avevano parlato per tutto il tragitto in macchina, del più e del meno, senza mai entrare nelle loro vita privata: niente paroline buttate lì sull’amore, nessun accenno alla sfera dei sentimenti…niente di niente.

Anya ricordava ancora, quando molti anni prima, Spike la portò a letto…lei pensò che lo avrebbe cambiato, che stando con lei perdesse il vizio di correre dietro a qualsiasi donna, ma la mattina successiva alla loro notte d’amore, lui fece la valigia e sparì nel nulla.

Settimane dopo la chiamò dicendole che aveva trovato un lavoro a New York e che non sarebbe più tornato…lei ancora ricordava la loro conversazione telefonica, le era rimasta impressa nel cuore…

 

“Spike, sei davvero tu?”

“Anya, mi dispiace, ma non c’è nulla che mi leghi a Los Angeles…”

“Ma…io…tu…credevo che tu mi volessi bene!”

“Non posso darti quello che vuoi, ti sei innamorata dell’idea di me, ma non del vero Spike!”

“Posso cambiare per te, io voglio TE Spike!”

“Non sei la donna giusta per me, abbiamo rovinato tutto per una notte di sesso, possiamo sentirci ogni tanto, restare amici, ma nulla di più…”

“Bè…avresti potuto dirmelo prima di portarmi a letto, no?”

“Non mi sembra di averti costretto, io promesse non ne ho fatto mai sono stato sempre chiaro tu lo sai, si dividono le strade mi dispiace…”

 

Anya aveva riattaccato e solo mesi dopo aveva iniziato a sentirlo, per gli auguri di Natale e per qualche chiacchierata da amici nel cuore della notte.

Poi il bisogno di un insegnante competente, il ricordo di quella notte di passione e allora la scelta di Spike Benson le era venuta spontanea, ma non perché lo desiderasse ancora, solo era un insegnante di danza perfetto…al pari di Buffy…sentiva che loro due si sarebbero completati e senza rendersene conto provò un pizzico di gelosia.

“Ti mostro la struttura” fece Anya rompendo il ghiaccio, e togliendo un sospiro di sollievo a Spike.

 

 

Quella mattina Buffy uscì presto di casa, dopo la serata spesa in pianti e ricordi, si sentiva un animale in gabbia e voleva solo respirare la brezza frizzante del primo mattino.

Indossò una tuta attillata e in bicicletta pedalò fino alla spiaggia…

Si tolse le scarpe e con un brivido sentì l’acqua fredda bagnarla…era una sensazione molto bella e rilassante…le sembrò che il torpore che l’aveva imprigionata si stesse lentamente sciogliendo, fece un respiro a pieni polmoni e l’odore della salsedine l’avvolse.

Inizio a passeggiare sul bagnasciuga e controllò l’orologio: erano le quasi le nove e tra una mezz’ora avrebbe avuto la lezione in palestra, con uno sbuffo pensò che aveva il tempo esatto per andare a casa a cambiarsi e poi correre al lavoro.

Fece un saluto verso il mare, si asciugò le gambe e inforcò la bicicletta.

 

 

“Ecco, ti ho spiegato tutto…tieni, questa è la chiave del tuo armadietto personale” gli disse Anya.

“Bè, credo che mi troverò bene qui…guarda, mi hai proprio tolto da una brutta situazione a New York, la palestra aveva problemi finanziari, i clienti scarseggiavano e da mesi non ricevevo più un soldo e…”

In quell’attimo Buffy entrò in palestra e rimase a bocca aperta: “chi era quel ragazzo fantastico?”

Parlava con Anya e sembravano molto complici, lei gli passò accanto velocemente abbassando la testa, ma lui girandosi la urtò, facendole cadere la borsa e tutto il contenuto…

“Signorina, mi scusi!” fece prontamente aiutandola a raccogliere gli indumenti che si erano sparsi sul pavimento.

Raccolse un perizoma rosso e gentilmente lo porse a Buffy “Credo che questo sia suo…”

“Oh…sì, grazie grazie…” detto questo, paonazza in viso corse verso gli spogliatoi, senza notare l’espressione divertita e compiaciuta sul viso di Spike.

 

 

 

CAPITOLO 5

 

“Mio Dio…che imbarazzo!” pensò Buffy. Era sicura che fosse un nuovo cliente della palestra, perché prima non l’aveva mai notato…e, uno come lui, è impossibile non notarlo.

Si cambiò le scarpe e si legò i capelli: era pronta per danzare.

I clienti stavano arrivando tutti e guardandosi intorno Buffy non riuscì più a vedere il ragazzo misterioso, né Anya…

Accese lo stereo, mise un cd di Jennifer Lopez e potè dare il via alla lezione.

“Ciao a tutti ragazzi!! Siete carichi oggi?” si mise davanti allo specchio e iniziò a compiere passi lenti e vagamente sensuali…tutti la imitavano cercando di stare a tempo.

“Alzate il gomito così…adesso passo avanti e giratevi sulla sinistra, muovete il bacino…piano lentamente, sensualmente…fate uscire la vostra carica!!”

Buffy osservava tutti ed erano perfetti, molte ragazze era naturalmente dotate per il ballo e i ragazzi, insomma…facevano del loro meglio!!

La musica continuava a pompare nelle orecchie e Buffy sentì tutte le tensioni accumulate sciogliersi, si sentiva libera e serena.

Stava sudando e si osservò allo specchio: quella che vedeva non era la solita Buffy…quando ballava si trasformava, era piena di grazia e al tempo stesso di carica erotica, sentiva di poter ballare per ore e anche di poter fare qualsiasi altra cosa per ore…

Notò che i ragazzi cominciavano a stancarsi e così ripetè i passi base per far riprendere fiato “Dai ragazzi, adesso i passi base…e non morite qui, vi prego!” un suo battito di mani ed ecco che una nuova coreografia iniziava.

Il tempo passava, la musica li avvolgeva…passò un’ora senza che nessuno se ne accorgesse, Buffy era bellissima, si muoveva come una dea e Spike la stava osservando da un angolo nascosto della palestra.

“Allora, è lei la tanto lodata Buffy” pensò divertito.

Non se la immaginava così minuta e delicata…quando l’aveva urtava credeva che fosse solo una delle tante frequentatrici della palestra con gli ormoni sottosopra: non l’avevo guardato per un secondo negli occhi ed era corsa via come un topolino inseguito da un gatto…

L’elettricità scattata tra loro, l’aveva turbato piacevolmente e vederla adesso così sicura di sé, così carica di erotismo l’aveva stupito e intrigato.

La lezione era terminata, Buffy si stava asciugando la fronte imperlata di sudore e con un saluto e un applauso per i ragazzi era sparita negli spogliatoi.

Sotto la doccia pensò ancora al ragazzo misterioso, l’aveva proprio colpita…quel corpo perfetto e statuario…che non lasciava nulla all’immaginazione “Mmmmh…la troppa astinenza mi sta dando alla testa” pensò sorridendo.

Spike la stava aspettando…da quando era atterrato a Los Angeles una scarica di emozioni l’aveva percorso…e BUFFY era stata l’emozione più grande.

“Ma quanto ci mette?” pensò infastidito Spike, guardando l’orologio.

Aveva fame, era stanco per il viaggio e quella ragazza lo stava facendo andare fuori di testa…in altre circostanze sarebbe andato in un ristorante, avrebbe adocchiato una bella ragazza e poi…chissà! Invece voleva conoscere subito Buffy e scoprire ogni cosa di lei.

 

 

Quando finalmente uscì, era ancora più bella…

“Ehilà! Ci si rivede!” fece accogliendola fuori dello spogliatoio.

“Ciao!” disse Buffy poco convinta e un po’ preoccupata, lui quasi leggendole nel pensiero le disse “Stai tranquilla, non ti ho fermato per darti un giudizio personale sul perizoma rosso…ma solo per presentarmi” e così dicendo le porse la mano “Piacere, sono Spike Benson e lavoreremo insieme!”

“COME? Lavorare insieme?” pensò Buffy, ma riuscì solo a dire “Piacere Buffy Summers, non credo di aver capito il suo ruolo qui”

Lui scoppiò a ridere “Ti prego dammi del tu! Bè sono stato chiamato da New York per affiancarti durante le lezioni e magari inaugurare un nuovo corso diretto esclusivamente da me…Anya mi ha contattato”

Buffy era in imbarazzo “Io non ne sapevo nulla…mi cogli alla sprovvista e poi perché avrei bisogno di te? Me la cavo benissimo anche da sola…” rispose con orgoglio.

“Sì, ti ho osservato oggi…te la cavi benissimo, non c’è che dire…io me ne intendo, sono un professionista nel campo e tu trasmetti forti emozioni quando balli e questa è una cosa importantissima della danza”

Sentendosi lodare in quello che più amava fare, Buffy si caricò di sicurezza e rispose “Grazie, comunque anche io sono una professionista nel campo”

Spike la guardò inclinando da un lato la testa e lei per la prima volta lo fissò dritto negli occhi, o meglio, nel mare immenso che erano i suoi occhi…senza sfacciataggine, ma con la voglia di leggergli nell’anima.

“Buffy, ti va di pranzare con me? Così potremo parlare e conoscerci un pò” propose Spike, sentendosi improvvisamente insicuro e impacciato, come un ragazzino al primo appuntamento.

La ragazza ancora stregata dal suo sguardo, tornò in sè e rispose in fretta “Mi ha fatto piacere conoscerti, ma proprio non posso.

Magari un’altra volta, ciao Spike” e velocemente uscì dalla palestra, lasciandolo a bocca aperta: non era solito ricevere un rifiuto…non dopo aver aspettato solo di stare con lei, non dopo averla vista ballare così sfacciatamente.

D’impeto la seguì fuori, ma era troppo tardi…di lei non c’era più traccia, sembrava essersi volatilizzata.

Con forte disappunto decise che sarebbe andato a pranzo da solo.

 

 

Buffy si era allontanata correndo, era arrabbiata e delusa: perché Anya non le aveva detto nulla dell’arrivo di Spike Benson? E quale sarebbe stato il suo ruolo accanto a lei?

Era un ragazzo molto bello e certamente non timido o inesperto, sapeva come usare le parole e con un paio d’occhi così, chi gli avrebbe mai detto di no?

“Bè, io l’ho appena fatto” pensò con un pizzico di rammarico.

Si rese conto che l’aveva stregata, e comunque non le sembrava di essergli del tutto indifferente.

Quell’incontro l’aveva lasciata stranita: Spike ispirava simpatia, ma una vocina dentro di lei l’aveva messa in guardia.

Provò a telefonare ad Anya con il cellulare, ma non era raggiungibile e decise allora di tornare a casa, avrebbe pensato dopo a farsi dare delle spiegazioni.

CAPITOLO 6

 

Il pomeriggio le era trascorso velocemente, aveva tentato più volte di raggiungere Anya, ma non c’era riuscita.

Aggirandosi per la casa, come un’anima in pena diede un calcio a qualcosa…era il diario!

La notte precedente l’aveva abbandonato per terra in salotto e non l’aveva più toccato.

Senza voglia lo raccolse e lo ripose nello sgabuzzino che chiuse a chiave, quella sera non voleva tuffarsi di nuovo nel passato!

Il telefono squillò “Pronto?”

Un secondo lunghissimo di silenzio e poi “Buffy? Sono Spike”

“Come fai ad avere il mio numero?” chiese lei stando sulla difensiva.

“Sei sull’elenco? Non lo sai?” la voce di Spike si era indurita tutta ad un tratto.

“Bè…che c’è?”

“Ti andrebbe di venire a cena con me stasera?” chiese con tono fermo senza far trasparire nessuna emozione.

Buffy rimase bloccata, ma poi rispose “Va bene, se proprio non puoi fare a meno di vedermi…”

“Farò finta di non aver sentito la tua ultima affermazione, ti passo a prendere alle 20, va bene?” era tornato allegro.

“Ok, a dopo” Buffy mise giù la cornetta.

Bene! Un appuntamento con un perfetto sconosciuto e una miriade di domande ancora da porre ad Anya… “Che strazio!” pensò, ma poi “sempre meglio che chiudermi in casa e pensare a Angel!!”

Guardò l’orologio: erano già le sette…un’ora per farsi bella!!

Non sapeva dove l’avrebbe portata, né i suoi gusti… “Ma da quando mi devono interessare i SUOI gusti??”

Decise per un abitino nero in tulle con un intrigante gioco di vedo non vedo…un paio di sandali neri con tacco alto e raccolse i capelli in un magnifico chignon.

Si truccò appena: l’immancabile mascara e un po’ di rossetto rosa.

Si sedette sul letto in camera sua e gettando impazienti occhiate alla sveglia, attendeva Spike e disse a se stessa di restare calma e di non fare nulla di sconsiderato…“non voglio assolutamente cadere tra le sue braccia” pensò e queste furono le ultime parole famose.

 

“DLIN DLON”

 

“E’ lui finalmente!” pensò contenta e si precipitò all’ingresso per raggiungerlo di sotto, ma quando aprì la porta se lo ritrovò davanti…con un mazzo di rose in mano e una faccia da schiaffi, ma così seducente. Era fantastico, bellissimo…

“Spike…” sussurrò lei, sentendo le gambe tremare un poco e non capendo più niente.

“Buffy…sei una favola” rispose lui…e fu contento quando lei si scostò facendolo accomodare.

Totalmente vinta da lui, non riusciva a dire nulla…i loro occhi parlavano e dicevano tutto quello che i loro corpi desideravano.

Buffy si sentì accaldata e le brillavano gli occhi…sentì l’antica fiamma riaccendersi dentro di lei, e senza più ragionare sentì solo di desiderarlo.

Spike dal canto suo l’aveva voluta dal primo momento che l’aveva incontrata, la guardava rapito, le diede il mazzo di fiori.

“Grazie…” disse lei in un sussurrò poi lo appoggiò sul divano e si avvicinò a lui.

“Devo essere proprio fuori di testa: cosa ci fa dentro casa mia…e perché sento di non voler mandarlo via?” ecco che la ragione cercava di riemergere in quel turbinio di passione.

“Buffy tutto ok? Vogliamo andare? Ci aspetta una deliziosa cenetta…” e con fare sfrontato le cinse la vita con un braccio attirandola pericolosamente a se…come le api con il miele…

“Buffy…” le sussurrò a fior di labbra per poi impossessarsi della sua bocca candida e dolce.

Lei si sentì sciogliere e gli mise le braccia intorno al collo, fece aderire il suo corpo a quello di lui e permise, senza riserve, alla lingua di Spike di giocare con la sua.

Sentì che la temperatura si stava scaldando e lo strinse ancora di più a sè, Spike continuava a baciarla, senza smettere mai…e le accarezzava lentamente la schiena con le mani.

Cercò la cerniera dell’abito di Buffy e armeggiando un po’ alla fine riuscì ad aprirla…Buffy tremò e staccandosi da lui, lo guardò negli occhi per capire quello che provava…non voleva commettere l’errore del passato.

Lui, capendo le disse “Buffy, voglio fare l’amore…” e appoggiò di nuovo le sue labbra calde su quelle piene di passione di lei.

Buffy l’aiutò a sfilarle il vestito e Spike gemette di ammirazione vedendola in quel modo.

Reggiseno nero di pizzo e un grazioso perizoma coordinato, era super sexy e lo fece eccitare…sentì il calore affluire in ogni punto del suo corpo e la voglia ebbe il sopravvento.

Lei lo prese per mano e lo condusse nella sua camera da letto…lui si sdraio e lei sedette su di lui…

“Spike…mi fai impazzire” disse sentendo l’eccitazione di lui premere contro la femminilità bagnata e calda.

Con foga lui la liberò del reggiseno, intrappolando i suoi capezzoli tra le dita e strofinandoli velocemente, facendola gemere e ansimare.

“Buffy, Buffy…” continuava a ripetere il suo nome e poi strappandole un gridolino si portò un suo seno alla bocca…leccando il capezzolo, duro come marmo nella sua bocca.

Lei gli slacciò la camicia e con le mani lo percorse tutto, sentendo i muscoli tendersi ad ogni movimento.

Intanto Spike aveva preso a baciarle il corpo e lei si distese un po’ di su di lui…

Buffy leccò il suo torace e gli accarezzò dolcemente i capelli, “Buffy…facciamolo, ti prego” la implorò Spike e senza attendere la sua risposta le strappò le mutandine e si liberò dei pantaloni…

Voleva sentirla dentro la sua bocca, sulla pelle, ovunque…la fece sdraiare sotto di lui e esplorò il suo corpo femminile e sexy.

Con la lingua tracciò una linea fino ad arrivare alla sua femminilità…Buffy alzò il bacino per rallentare l’attesa al piacere e Spike affondò la lingua in lei…era così calda e gustosa, così eccitante…Buffy gemeva senza controllo e muoveva il bacino per aumentare l’incanto che le stava dando.

“Spike…non fermarti ti pregooo” urlò in preda a fantastiche ed indescrivibili emozioni.

Lui continuò le spinte di lingua fino e sentire la bocca invasa del suo miele e lei pronta a raggiungere l’apice del piacere, infatti Buffy venne nella sua bocca e Spike appagato la penetrò subito dopo averla fatta venire con la lingua.

“Oh, Spike!” Buffy era ancora in preda allo spasmo dell’eccitazione precedente e sentiva che se Spike non avesse rallentato il ritmo, non avrebbe tardato a raggiungere un altro momento di autentico piacere.

Lei accarezzava forsennatamente la sua pelle e si strinse forte al suo corpo…incrociò le gambe sulla schiena di lui e seguiva i movimenti decisi e forti di lui che sembrava volesse ucciderla per troppo desiderio.

“Buffy…sei fantastica…” disse tra i sospiri Spike un attimo prima di raggiungere il grado massimo di piacere insieme a lei.

 

 

 

CAPITOLO 7

 

Quando Buffy si svegliò, Spike non c’era già più…con un sospiro ritornò sotto le coperte e aspirò l’odore di lui dalle lenzuola…tutta la stanza era impregnata della sua essenza, del suo ardore, della sua passione.

“Non lo conosco nemmeno -pensò tristemente- e se n’è andato così in fretta…forse è stata solo la storia di una notte!! Non avrei dovuto cedere così…che stupida!!”

Come si sentiva? Fisicamente appagata, ma triste dentro il cuore.

Non voleva restare a torturarsi in mille pensieri, così dopo una doccia si recò in palestra sicura di trovarlo lì.

 

 

Ma in palestra non c’era traccia di lui, in compenso Buffy vide Anya…e la seguì nell’ufficio.

“Scommetto che sei qui per Spike” esordì Anya sentendo i passi di lei seguirla.

“Direi di sì…mi ha detto tutto lui: che dovrebbe lavorare con me e altre idiozie!!”

“Non sono idiozie, l’ho chiamato io qui, con l’approvazione del signor Giles…tu hai troppo lavoro, troppi clienti hai davvero bisogno di qualcuno che ti affiancasse durante le lezioni”

“Forse avrei dovuto chiedertelo io un aiuto, no?” Buffy era arrabbiata e pensare di lavorare con lui dopo quella notte la spaventava a morte.

“Mi dispiace, doveva essere una sorta di sorpresa, ma vedo che non la stai prendendo molto bene…senti, è un ottimo insegnante, un ragazzo che sa fare il suo mestiere e non ti creerà problemi: tu continuerai ad avere i tuoi corsi fissi, lui farà altri giorni e magari qualche volta lavorerete insieme”

“Io non lo conosco, come posso lavorarci insieme? E se non volessi?”

“Buffy, per favore non fare la bambina…è parte di questa palestra ormai, ed è un professionista, non devi preoccuparti, è fantastico e molto…”

Buffy sentì la rabbia ribollirle dentro e urlò “E SE TI DICESSI CHE CI SONO ANDATA A LETTO?”

Anya la guardò strabuzzando gli occhi e poi “Stai scherzando, vero?”

Buffy iniziò a piangere e il suo capo capì che era sincera, ma non voleva permettere a Spike di trattarla come aveva fatto con lei.

“Mi dispiace…avrei dovuto avvisarti”

“Avvisarmi? E su cosa?” fece Buffy preoccupata asciugando le lacrime.

“Sul tipo d’uomo che è…ha fatto con me la stessa cosa…molto tempo fa: mi ha fatta innamorare, mi ha portata a letto e poi è sparito nel nulla. Quasi un mese dopo mi ha chiamato dicendomi che non ero la donna giusta per lui e in più si era trasferito a New York, non l’ho più visto”

Buffy tremava e non riusciva a crederci “E’ stato con te? Non credi che avrei dovuto saperlo?”

La ragazza stava per gettare un fiume di accuse su Anya, quando senza bussare Spike entrò nell’ufficio e prima ancora di accorgersi di Buffy disse “Aiutami, ti prego…ho combinato un guaio: ho fatto sesso con Buffy Summers”, quando poi la vide rimase sbalordito e lei per tutta risposta disse “Vai a diavolo Spike Benson…e non provare ad avvicinarti più a me, visto che mi consideri solo SESSO e un grande GUAIO” detto questo uscì in lacrime dall’ufficio e dalla palestra, e come una furia pedalò la sua bicicletta…fino a raggiungere il mare…la spiaggia.

 

 

“Ecco! Ci sono riuscito, vero?” chiese Spike con amarezza.

“Sì…direi proprio di sì” Anya lo osservava e con astio nella voce proseguì “adesso i tuoi casini risolvili da solo, ma ti avverto non provare a farle passare quello che sofferto io!!”

“Anya, mi dispiace. Le hai detto di noi?” fece lui preoccupato.

“Sì, certo…magari ora mi odia, ma almeno io sono stata sincera! Per favore esci dal mio ufficio non abbiamo altro da dirci”

“Ma lei, cosa ti ha detto?” fece lui sull’orlo di una crisi di nervi.

“Che siete andati a letto insieme…e BASTA!”

“Aiutami…” Spike si passò una mano nei capelli, non sapendo che fare.

“Te lo scordi…Buffy è una ragazza fantastica, con un cuore d’oro, una bravissima ballerina e ottima amica…e poi te lo dico sinceramente: non va a letto con il primo che incontra. Se è potuto succedere qualcosa tra voi, vuol dire che le sei andato dritto dritto al cuore”

“Oh Anya…” sospirò lui capendo solo in quel momento cosa volevano dire tutti gli sguardi carichi d’amore e di commozione di Buffy…il suo essere così tenera ed inaspettatamente timida…era AMORE, tutto quello che gli aveva donato.

Quell’amore che lega, che fa soffrire e tremare, quell’amore a cui lui era tanto ritroso.

“Devo andare, devo trovarla…” farfugliò lui lasciando l’ufficio.

 

 

“Com’è bello il mare!” pensò Buffy sedendosi sul bagnasciuga e tracciando con un dito linee immaginarie nella sabbia.

Il lento infrangersi delle onde, il volo dei gabbiani, l’odore di salsedine…tutto questo riusciva a calmare un pochino il vulcano che aveva dentro, ma rabbia e pentimento si stavano impossessando di lei.

-Ho combinato un guaio: ho fatto sesso con Buffy Summers- quelle parole continuavano a tornare nella sua testa. E così, era successo di nuovo: prima con Angel, adesso con Spike…

L’avevano usata tutti e due, Angel aveva la fidanzata da tempo e Spike era andato subito a rifugiarsi da Anya… “forse stanno insieme anche loro” pensò sentendo lo sguardo appannarsi e le lacrime incominciare a scendere copiose.

“PERCHè?” gridò nella brezza calda di quella mattina e quell’urlo pieno di risentimento e dolore raggiunse le orecchie di Spike…

 

 

 

CAPITOLO 8

 

Erano giorni che Spike cercava di rintracciare Buffy: ma in palestra non era più andata, suscitando la curiosità di tutti i suoi clienti e l’irritazione di Anya che tentava di giustificare quelle assenze con sempre nuove scuse…

Lui le aveva lasciato numerosi messaggi in segreteria, mandato fiori a casa, aveva pure provato ad appostarsi sotto casa sua un paio di volte, ma non era riuscito a vederla.

Aveva il terrore di aver perso la cosa più bella che gli fosse capitata nella vita, e tutto per la sua stupidità.

Era distrutto: occhiaie circondavano i suoi occhi un tempo immensi e luminosi, adesso cupi e blu tempesta…i capelli erano più scompigliati del solito e il suo umore era sotto le scarpe.

Trattava male qualsiasi persona gli rivolgesse la parola…era un disastro!!

Una settimana era passata e di Buffy non si avevano più notizie, sette notti che giaceva senza poterla toccare, baciare, AMARE.

Quella sera decise di fare ciò che lo rilassava maggiormente: ballare.

Fece la borsa frettolosamente e prendendo le chiavi dell’entrata secondaria della palestra uscì dal suo appartamento.

 

 

Quando arrivò andò subito a cambiarsi senza notare una luce soffusa provenire dalla sala centrale…si spaventò temendo l’intrusione di un ladro e quatto quatto si nascose dietro una colonna, vicino allo spogliatoio degli uomini.

“Ma cosa?” pensò sbalordito.

La ragazza stava selezionando una canzone dal cd e mettendosi in posizione iniziò a ballare e volteggiare nell’aria, al tempo di “Unchained melody” dei Righteous Brothers (la colonna sonora del film –Ghost-).

Sembrava una farfalla, una fatina delicata e preziosa…con quel top rosa e i pantaloni strech bianchi pareva un angelo sceso sulla terra.

“Buffy…” sussurrò in modo impercettibile.

Era così diversa dalla prima volta che Spike l’aveva vista ballare, adesso era l’incarnazione assoluta della purezza e della pace.

“E’ perfetta pure nella danza classica” pensò affascinato rimanendo nell’ombra.

Muoveva le mani in modo così appassionato e i suoi dolci piedi si libravano in aria permettendole passi difficili e di grande effetto.

Buffy chiuse gli occhi unendo il suo spirito a quello, sempre consolatorio, della musica e Spike riuscì a percepire il suo stato di elevazione e di pace.

Fu in quel momento che comprese che senza lei non sarebbe riuscito a vivere, Buffy attraverso la danza dell’amore l’aveva conquistato.

Si avvicinò a lei piano piano per non strapparla brutalmente da quello stato di sogno meraviglioso.

Lei si era fermata davanti allo specchio e aveva alzato le braccia parallelamente alle orecchie e sempre ad occhi chiusi stava godendo della gioia della danza.

Spike da dietro le circondò delicatamente la vita con le braccia e Buffy prese una mano di lui nella sua, invitandolo a ballare con lei.

Così i loro corpi imparando a conoscersi ancora meglio, liberi da ogni vincolo sessuale.

Si stringevano, si scioglievano…si ritrovavano…le loro mani intrecciate, l’atmosfera soffusa e calda, erano le due metà perfette di un essere unico.

Spike si chiedeva se lei avesse capito che era lui, non aveva ancora aperto gli occhi…

Quando lo fece era tra le sue braccia e fu come risvegliata da un sogno “Allora è tutto vero…sei qui…” disse guardando quegli occhi così tristi di lui.

“Sì, passerotto…sono qui e non voglio più stare senza di te” disse lui in preda alla commozione che solo l’amore vero riesce a dare.

“Spike…io ti amo” disse Buffy allontanandosi un po’ da lui.

“Anche io…stavo impazzendo senza di te…così ho pensato di fare l’unica cosa che mi fa calmare e rilassare: ballare! Poi ti ho trovata qui e mi è sembrato un miracolo”

“Ti ho sentito, ho percepito la tua presenza intorno a me…ma credevo fosse tutto merito della magia della danza”

“Passerotto, ti amo e sono qui…sono vero e voglio chiederti scusa. Prima di conoscerti ero solo un uomo orgoglioso e cercavo unicamente il divertimento, Anya è un esempio…ma da quando i tuoi occhi verde smeraldo hanno incontrato i miei tutto è cambiato, mi sei entrata nel cuore e io non ho capito più nulla…non volevo cedere così…l’amore non era cosa per me”

“E adesso?” chiede lei con speranza negli occhi.

“Ora l’amore è ciò che mi fa vivere, ciò che mi da forza per danzare…sei TU, Buffy! Ti prego, perdonami.

Quella notte è stata la notte più bella della mia vita, perché sono stato amato e ho amato davvero per la prima volta nella mia vita…”

Lei istintivamente lo abbracciò forte e pianse tutte le lacrime che erano rimaste dentro.

“Spike, io posso solo amarti, non ti odio…come potrei?”

Lui la baciò delicatamente e continuava a giurarle eterno amore…lei si sdraiò a terra e lui la raggiunse subito pieno di devozione.

“Amami, Spike” disse lei tutto d’un fiato.

“L’ho sempre fatto amore” rispose lui senza comprendere il vero senso di quelle parole, così Buffy prese la mano di lui e la mise sul suo ventre, lui si infiammò di desiderio e per tutta quella notte L’AMò…l’amò come lei gli aveva chiesto e come lui da sempre aveva desiderato.

 

 

 

EPILOGO

 

“Vuoi tu, Spike Benson, prendere in moglie la qui presente Buffy Summers e amarla e onorarla per tutti i giorni della tua vita?”

“Sì, lo voglio” la voce gli tremava.

“E vuoi tu, Buffy Summers, prendere come marito il qui presente Spike Benson e amarlo e onorarlo per tutti i giorni della tua vita?”

“Sì…sì che lo voglio” fece lei raggiante.

“Vi dichiaro marito e moglie. Adesso lo sposo può baciare la sposa”

Spike sollevò il velo di Buffy e ringraziò Dio di avergli fatto questo dono stupendo.

Il bacio fu un po’ più lungo del concesso e incitò un applauso e qualche fischio di ammirazione da parte degli invitati.

Gli sposi si guardarono innamorarti.

Poi fu il momento del lancio del bouquet, Willow che era la madamigella d’onore, riuscì a prenderlo e sorrise verso Xander Harris che finalmente la ricambiò senza timore.

 

FINE