LOST IN MEMORIES

Autrice: drusilla

Disclaimer: i personaggi appartenengo a Joss Whedon.

Timeline: è il seguito di "Bardi"

Raiting: in alcuni punti potrebbe esserci un nc-17

 

 

 

 

PROLOGO

 

 

“Ti ricordi…?”

 

“Sì, molto bene”

 

Ridiamo complici mentre il mondo ci scorre addosso.

 

La pioggia tamburella sulla macchina a motore spento e i vetri sono tutti appannati. Segno di un evidente calore all’interno.

 

“Buffy mi fa troppo piacere essere di nuovo qui con te, non l’avrei mai detto, è passato più di un anno…”

Voce carica di amarezza mista con un po’ di lieta nostalgia.

 

Cerco il tuo viso nel buio e individuo la tua sagoma. Allungo la mano e ti accarezzo la testa. Dolcemente. Forse troppo.

 

“Sono qui per scusarmi, per spiegarmi…credo che il tuffo nel passato sia terminato, adesso dobbiamo parlare del presente…come si chiama la tua ragazza?”

 

Sono diretta e il mio cervellino già sta macinando mille pensieri.

 

“Vuoi davvero saperlo?”

 

Questa incertezza nella risposta, mi fa accelerare il battito cardiaco…forse questa fantomatica ragazza non esiste!

Forse è rimasto per un anno a sognare di me…pensare a me…

 

“Sì, il suo nome…”

 

“Desy e il tuo?”

 

Ok. Colpita e affondata. Evidentemente c’era davvero questa fidanzata. Il mio? Già perché in questo inutile ma così salvifico tuffo nel passato era scomparso dalla mia mente. Ingoiò a fatica e lo guardò nel buio.

 

“Si chiama Joseph…”

Giro la testa dall’altra parte e fisso un punto indefinito fuori dal finestrino…anche se non vedo nulla…forse per la pioggia, forse le lacrime.

 

Sento la sua mano che mi accarezza la nuca, come la prima volta che ci siamo conosciuti. Provo un brivido indefinito e sospirò.

 

“Buff, dai…non piangere”

 

Ecco. Hai colpito proprio nel segno. Ma non riesco a frenare i miei occhi, scivolano giù una dopo l’altra, senza preoccuparsi di nulla, libere e sincere…raggiungono la mia bocca e le lecco appena con la lingua, sapore salato sulla mia bocca.

 

I ricordi mi stanno strozzando, rivivo tutto in un momento e adesso essere qui mi sembra la cosa più logica del mondo, eppure so che dovrei scendere, andarmene e lasciare che ognuno percorra il suo destino, tu qui e io là. Senza soffrire.

 

“Vieni qui…”

La tua voce mi arriva così lontana eppure mi tiri a te e ci abbracciamo.

Stretti, da mancare il fiato. Mi accarezzi la testa, i capelli.

Restiamo in muto silenzio, ma carico di più di mille parole.

 

****

 

Poi dopo un tempo infinito, decido che forse è il momento di tornare in paese. Siamo a Bardi e le mie amiche mi aspettano, magari si insospettiscono se non vi vedono tornare.

Ci lasciamo e con la testa contro il sedile guardo fuori, vedo la forma della pallida luna lassù nel cielo. Mi sembra uguale a quella che ci ha seguiti nei nostri primi giochi d’amore esattamente un anno fa…ed è proprio lei…

 

“Non vuoi baciarmi?”

Oh Spike, perché me lo chiedi? Sai che non dovrei…

Cerco di ignorare la domanda e continuò a fissare la luna…un brivido mi percorre e mi giro verso di te.

 

I tuoi occhi da cucciolo fanno centro nel mio cuore…mi avvicino e ci diamo un bacio tra il tenero e l’appassionato, tra il felice e disperato. Forse il nostro ultimo bacio.

Mi stacco da te, e appoggio la testa sulla tua spalla, sento le guance avvampare…sono così sola.

 

Di nuovo qualche lacrima ribelle mi scivola fuori dagli occhi, lo senti…mi senti…e nuovamente mi abbracci forte quasi cullandomi, quasi a spazzar via i miei sensi di colpa e la mia paura di aver rinunciato ad un amore infinito.

 

“Dai su, non fare così…odio vederti piangere”

 

Questa volta ti do retta, mi asciugo frettolosamente con il dorso della mano e resto in silenzio, perché vorrei dire così tante cose ma non riesco a calmare il tumulto che ho nel cuore.

 

“Io…io tengo a Joseph è un ragazzo fantastico…non mi è mai successo di baciare un altro…io…”

 

“Anche io tengo a Desy…Buffy quando stavamo insieme mai ti ho tradita, questo lo sai, vero?”

 

“Certo…ma tu sei tu e…”

 

“Anche tu sei tu, e tutto è stato normale, cioè baciarti, è stato bello…”

 

Sospiro, cercando i tuoi occhi.

“Sì, mi dispiace troppo per come è finita…io ti voglio bene…non avrei mai immaginato che una sera avrei conosciuto un altro, cioè avevo te, cosa mi poteva interessare di un altro??”

La mia voce si sta alzando, cerco di convincere me stessa.

 

Sorridi “Lo so, ma succede così…”

 

“Poi la lontananza…io a Sunnydale, tu a Bardi…mi capisci?”

Devi capirmi, altrimenti mi renderei conto di aver fatto l’errore più grande della mia vita.

 

“Sì…ci sono stato male, ma adesso è passata”

 

“Mi dispiace…”

 

Silenzio tra noi e un sottile filo di imbarazzo ci circonda.

Do un’occhiata all’orologio…e mi accorgo che è tardi, devo tornare in paese.

 

“Forse è meglio se mi accompagni su”

 

“Sì?”

So che risposta ti aspetti, ma devo essere forte.

 

“Sì, Mary e Valery si staranno chiedendo che fine ho fatto…”

 

“Va bene”

 

“Non lo dirò a nessuno…”

 

“Nemmeno io Buffy, possiamo vederci di nuovo se vuoi…”

 

“Non lo so, io…”

Un unico pensiero nella testa: Joseph.

Joseph.

Joseph.

 

“Non preoccuparti, quando vieni qui mi fa piacere vederti…ci tengo a te”

 

Prendo tutta la forza che ho e rispondo “Non voglio perderti mai”

Anche se so che forse è già accaduto, quando quella sera in discoteca a Sunnydale ti tradii per Joseph, e ti lasciai per telefono il giorno dopo.

 

Metti in moto e aspetti silenzioso che il vapore vada via dai vetri, in una decina di minuti siamo arrivati, ti fermi dove mi sei venuto a prendere.

 

“Stammi bene”

Le tue ultime parole.

 

“Anche tu…ci sentiamo”

Esco dall’auto e raggiungo le altre, guardo la tua macchina allontanarsi e andare via.

CAPITOLO 1

 

Los Angeles, 8 anni dopo.

20 dicembre.

 

Succede sempre così, ci si promette di tenersi in contatto, si cerca di essere forti e alla fine puntualmente la vita va avanti e non ti aspetta, fa dimenticare e ti fa crescere.

Sono diventata una famosa giornalista e subito dopo l’università ho lasciato Sunnydale per trasferirmi nella città degli angeli.

Qui ho costruito la mia vita e sono felice…certo, single, ma felice.

 

Ho 27 anni e ormai sono una donna, l’ultima volta che ho visto Spike è stato per il suo matrimonio celebrato nel castello di Bardi con Desy circa 5 anni fa. E’ stata una festa da sogno e sono stata davvero contenta per lui. Io nel frattempo ho lasciato Joseph, non era il tipo che faceva per me, mi teneva troppo stretta e io ho bisogno della mia libertà…nessuno può recidermi le ali.

Adesso lavoro, per “All news” il giornale più famoso in città e vivo in un bell’attico arredato con stile.

 

Mi sento realizzata e sono innamorata del mio lavoro, mi tengo in contatto con i miei genitori Joyce e Hank Summers e quando posso torno a trovarli a Sunnydale. Mi piace rivedere gli amici d’infanzia e nel tempo ho recuperato l’amicizia con Angel e gli altri.

 

Non mi manca nulla. Posso definirmi felice!!

 

Tra qualche giorno è Natale e devo fare ancora una marea di regali, mi sono ridotta all’ultimo come ogni anno. Passerò qualche giorno a Bardi con la mia famiglia e so già che faremo un bellissimo albero in giardino. Rivedrò anche Mary e Valery, non vedo l’ora!

 

Ritorno alla scrivania della redazione e focalizzo la mia attenzione sul pezzo che il capo mi ha incaricato di scrivere…il consumismo collegato alle feste e all’ingenuità della gente.

Mah, credo che sia un tema un po’ troppo trattato dai giornali ultimamente, proporrò al direttore di rivederlo insieme a me.

 

Squilla il cellulare.

“Sì?” rispondo distrattamente.

 

“Parlo con Buffy Summers?”

Una voce calda e affidabile.

 

“In persona”

 

“Ciao…sono Spike, ricordi?”

 

Mi metto a ridere “Certo, come stai?”

 

“Benissimo e tu?”

Hai una voce così felice.

 

“Idem…e Desy, tutto ok?”

 

“Sì è qui con me e ti saluta di cuore!”

 

“Ricambio!! A cosa devo questa telefonata…aspetta fammi pensare…è da un po’ troppo tempo che tu e la tua mogliettina non vi fate sentire!!”

 

“Beh e tu non sei più venuta a trovarci…”

 

“Sai, il lavoro…è dal tuo matrimonio che non c’è più stata occasione di rivedersi…”

 

“Infatti, proprio per questo io e Desy volevano invitarti a passare il Capodanno da noi ameno che tu non sia già impegnata…”

 

Un’invitante proposta, però chissà perché mi si storce lo stomaco al solo pensiero.

“Mmmh, grazie. Credo proprio di potervi dare una risposta affermativa infatti i miei vanno su tra qualche giorno e io dovrei raggiungerli per il giorno di Natale. Quindi se tutto va bene mi fermo fino al nuovo anno!”

 

“Perfetto, allora ci puoi telefonare più avanti per confermare?”

 

“Con piacere, ciao”

 

“Ciao Buffy!! Buon lavoro”

 

Ok. Passerò un Natale e un Capodanno fantastici, con la mia famiglia e i miei amici. Sarà sicuramente così e mentre ci penso ancora, mi vengono delle belle idee per il pezzo da scrivere. Sarà da prima pagina!

 

***

 

Ho staccato tardi stasera, sono quasi le nove e non ho mangiato nulla, indosso il cappotto nero e il cappellino di lana, saluto i colleghi e scendo in strada. Percorro la via e mi ritrovo di fronte al centro commerciale, cenerò qui e magari ci scappano anche due acquisti.

 

Il chiacchiericcio mi riempie immediatamente le orecchie una volta superate le porte automatiche. Musica natalizia si diffonde tutto intorno e mi sento bene. C’è pieno di gente carica di pacchi e pacchetti, bambini urlanti e mamme con facce sconvolte, anche giovani che rincorrono i saldi, spesso scadenti, di questo periodo.

Mi faccio strada tra la folla e punto direttamente all’area ristorazione.

Ordino una pizza e aspetta tranquilla, togliendomi il cappotto e il cappello. Prendo il portafoglio e lo apro, chissà perché in quel vano trasparante ho continuato a tenere la foto di noi due, quella in cui io ti baciavo i capelli e tu ridevi…all’epoca adolescenti ingenui e innamorati. Era bello a quell’età perdersi negli occhi dell’altro, senza preoccuparsi del domani…

 

La cameriera mi porta il piatto e divoro la cena in un lampo, ero affamata. Dopo aver pagato il conto mi metto a gironzolare nell’area regali…ci sono così tante cose, dovrò prendere qualcosa anche per Desy…ma cosa??

Va bene che poi conta il pensiero, ma non vorrei fare una brutta figura!

Vista la temperatura fredda di questo periodo, decido per un set coordinato, guanti e cappello in lana. Il bianco si adatterà perfettamente ai suoi capelli castani.

 

Per Spike, invece?

 

Di certo non posso regalargli una poesia o un mio pezzo, come facevo quando eravamo insieme, si metterebbe a ridere e non darebbe al regalo il giusto significato.

Mi metto a gironzolare tra gli scaffali dei libri, illuminata da un’idea in particolare…cerco, facendo vagare gli occhi da un titolo all’altro finché non lo trovo. Sorrido trionfante!!

Si intitola “Lost in memories” e sembra la nostra storia…solo che l’autrice del libro ci ha inserito l’happy ending, ma tra noi non c’è stato…qui si tratta di realtà, non di sogni e di illusioni…

 

L’ho comprato e l’ho letto in una mattinata…era fantastico, sembrava che l’avessi scritto io, e bastava cambiare i nomi per ottenere la mia storia con Spike, non può sapere che castelli ci ho fatto su, arrivando perfino a tappezzare casa con le frasi più belle…!!

 

Beh, ci sarà un motivo per il quale sono diventata giornalista, no?

 

Ok, i due regali più urgenti li ho fatti, posso tornare a casa, ho un sonno tremendo!!

 

***

 

Quando entrò nel mio appartamento, lascio i pacchetti in sala e vado direttamente in camera mia, mi cambio e indosso la camicia da notte, una spazzolata ai capelli e poi mi infilo sotto le coperte.

 

Sto per prendere sonno, ma sento il cellulare squillare nella mia borsa…mi alzò sbuffando e lo prendo, è un messaggio.

 

“Ciao, sono Spike. Sarai l’ospite più gradita con cui iniziare il nuovo anno…”

 

Un sorriso da trentadue denti fa capolino sul mio viso e so che non c’è bisogno di rispondere, lui sa che per me sarà lo stesso. Ama sua moglie e io sono felice che tutto sia così. Non mi sognerei di perdere anche la sua amicizia, sarebbe troppo doloroso cancellarlo definitivamente dalla mia vita.

 

Come mi aveva detto anni fa sulla sua macchina “Tu sei tu…” e quel sottile filo che ci unisce non può essere spezzato. Non succederà mai.

CAPITOLO 2

 

Bardi 25 dicembre.

 

Come previsto qui nevica e l’albero in giardino è come quello che guardavo ammirata da piccola, solo che adesso lo vedo con occhi diversi. Resto a godermi l’aria pungente, mentre un fiocco di neve mi è caduto sul naso.

 

“Buffy, non vieni dentro?”

Mia madre mi distrae e decido di entrare in casa.

 

Il calore della stufa mi fa subito intiepidire e mi tolgo la giacca pesante. Attorno al tavolo stanno i parenti e gli amici, e penso che da quando sono qui non ho ancora avuto modo di andare a trovare Spike e sua moglie.

 

“Figliola compriamo il giornale tutte le mattine per leggere i tuoi articoli”

Un’anziana abitante di Bardi mi guarda in adorazione.

 

“La ringrazio, è solo il mio lavoro!” cerco di sminuire.

 

“Non essere modesta, sei un talento!!” esclama mia madre e io la guardo un po’ male.

 

Mio padre sta discutendo con mio zio e i miei cugini sul football, mentre noi donne ci lasciamo andare a pettegolezzi di ogni sorta.

 

Che bella l’aria di casa!

 

***

 

“Amore mi passi il pane?”

 

“Certo!” una testa platinata bacia dolcemente la sua donna e si guardano innamorati negli occhi.

 

“Hai più sentito Buffy?”

 

“No Desy…la chiamiamo più tardi per farle gli auguri va bene?”

 

“Certo e ti prego invitala a prendere una tazza di cioccolata da noi…ho tanta voglia di rivederla!!”

 

Si scambiano un altro bacio e poi passano la serata intrattenendo i parenti, come ogni cena di Natale che si rispetti.

 

***

 

“Buffy, ciao! Buon Natale!!”

 

“Oh Spike, grazie…”

Sono felice di sentirlo.

 

Sento la voce di Desy urlare qualcosa e poi Spike riprende a parlare concitatamente “Ah già dimenticavo…vuoi passare a prendere una cioccolata da noi? Dai non dire no!”

 

Ci penso su un attimo e mi assale uno strano senso di paura “Va bene, arrivo!!”

 

Metto giù e già sono in macchina, con un unico pensiero nella mente: lo rivedrò dopo 5 anni.

 

Faccio il viaggio in macchina con il cuore in continuo tumulto…cosa mi troverò davanti?

Che sfaccettatura coglierò nella voce di Spike, quando mi saluterà?

E Desy…?

E Desy è l’amore, la donna che ha scelto per tutta la vita, davanti a Dio e al suo cuore.

 

Spingo il piede sull’acceleratore voglio arrivare il prima possibile. Quanto mi manca, ma ne accorgo solo ora che siamo così vicini.

 

 

 

 

 

CAPITOLO 3

 

Chissà se porta ancora i capelli lisci lunghi oltre le spalle e se i suoi occhi hanno quel colore brillante e felice…

 

Tra poco sarà qui.

 

La mia Buffy Summers.

 

Quando stavamo insieme era una poetessa e sognatrice, aveva già la passione per la scrittura e sono felice che abbia avuto la giusta considerazione.

Di certo non ci crederebbe, ma conservo ancora un suo racconto e tutte le sue lettere in una scatola in soffitta, in quel posto in cui i ricordi non si cancellano, ma si mettono in un angolo per assaporarli ancora ogni volta che si vuole.

 

Cancello questi pensieri inutili e un po’ dolorosi, in fondo sono passati così tanti anni e lei non è più quello che era un tempo per me…

 

L’ultima volta che siamo visti, da ragazzi, era stato nella mia macchina…a parlare…a ridere, scherzare e poi quel bacio.

 

L’avrei rivista così volentieri anche altre volte, ma lei aveva posto un freno tra noi, aveva un fidanzato a cui teneva e io avevo Desy…

 

In fondo Buffy sapeva che sarebbe stata solo un buon diversivo. Molto conveniente!

E io sarei stato lo stesso per lei.

Non era serio, né leale…

 

Così ci siamo rivisti solo anni dopo, per il mio matrimonio.

 

Adesso sarà qui da me e non so come comportarmi, è inutile negare che l’imbarazzo c’è…è l’unica ragazza che ho avuto oltre a Desy e la prima di cui mi sono davvero innamorato.

 

Trovarsi tutti e tre insieme in una stanza sarà più difficile di quello che mi immagino.

 

“Amore, è arrivata!” Desy mi guarda sorridendo ingenuamente.

 

“Arrivo!” mando giù un po’ di whisky e poi mi avvio, mano nella mano con mia moglie.

 

***

 

“Brrrr, che freddo!” esclamo stringendomi nel cappotto, finalmente la porta si apre e uno spiraglio di luce mi illumina…

 

“Vieni Buffy!!” Desy mi trascina dentro senza darmi nemmeno il tempo di respirare.

 

Sento due braccia che mi stringono, poi se ne aggiungono altre due. Sorrido.

 

Quando si staccano da me, posso finalmente guardali negli occhi…tutti e due.

 

Non ho parole, resto in silenzio e mi mordo leggermente il labbro inferiore. Lui è lì davanti a me, mi guarda con la stessa sincera curiosità che è anche nei miei occhi e non si muove.

 

“Buon Natale!” dico per spezzare quell’atmosfera.

 

Ed è come se la scena si rianimasse, muovo qualche passo in avanti Desy e Spike mi fanno strada e attraverso un corridoio, riconducono in salotto.

 

“Togliti il cappotto, dammi che lo metto via” mi dice Spike nervosamente.

 

Eseguo il suo consiglio e tolgo anche il cappello.

 

“Come sei bella!!” mi dice Desy guardandomi attraverso lo specchio sulla parete opposta della stanza.

Indosso una gonna al ginocchio nera una camicia bianca, stivali con tacco basso.

 

Elegante.

 

I capelli sono freschi di taglio e ho usato la piastra per farli tutti a boccoli.

 

Arrossisco un poco “Grazie…”

 

“Allora, finalmente ci rivediamo…” dice Spike di ritorno.

 

“Sto preparando una deliziosa cioccolata per l’occasione!” aggiunge Desy e la osservo con cura.

 

I capelli castani sono lunghi e arrivano a metà schiena, gli occhi grandi e scuri. Indossa un maglione rosa e sotto un paio di jeans con strass. Ai piedi un paio di decolté.

E’ decisamente una bella donna.

 

“Sono davvero felice di rivedervi, allora come va la vita da sposati?” chiedo ritrovando il mio solito umore.

 

“Oohh…routine, routine e ancora routine!” esclama Spike strizzando l’occhio a Desy.

 

“Ah…allora faccio bene a non compiere ancora il grande passo!!” e mi siedo nella poltrona di fronte a loro.

 

“Mah…dipende dai punti di vista” e maliziosamente bacia Spike.

 

Resto in silenzio e ridacchio, non so nemmeno io perché.

 

“Allora tesoro che ne dici di andare in cucina a vedere a che punto è la cioccolata? Così lasci noi donne un po’ a spettegolare”

 

“Certo capo” la scimmiotta Spike allontanandosi dalla stanza.

 

Senza rendermene conto tiro un sospiro di sollievo e Desy mi guarda incuriosita, cerco di mandare gli occhi ovunque senza incontrare il suo sguardo…poi vedo che si alza e si mette a sedere vicino a me.

 

“Buffy non essere così imbarazzata…sai che questa casa è aperta a te…noi ti vogliamo bene!”

 

A questo sbotto “Ma se io e te non ci conosciamo nemmeno!”

Poi mi pento immediatamente, guardando a terra. E’ Natale e dovrei essere buona con tutti.

 

Desy mi prende la mano e mi costringe a guardarla faccia a faccia “Posso non conoscerti di persona, ma per anni io ti ho apprezzato con i racconti di Spike, leggo i tuoi articoli e ho letto alcuni tue storie, sei fantastica. Riesci a trasmettere le tue emozioni in modo così diretto che arrivano al cuore, capisco perché Spike ti abbia amata in passato. Ti stimo come persona e donna in carriera. Poi abbiamo avuto in comune un uomo e ciò vuol dire che non siamo tanto diverse…ti vorrei chiedere se possiamo essere amiche. Perché ho voglia di passare da una conoscenza fatta di aneddoti e racconti a una vera amicizia”

 

La guardo e quella strana antipatia che avevo nei suoi confronti svanisce “E io capisco perché Spike abbia scelto te…certo, possiamo diventare confidenti, mi piacerebbe…” mi perdo in quegli occhi nocciola che si illuminano alla mia risposta.

 

Mi stringe più forte la mano “Devo confidarti una cosa”.

La sua voce si fa seria tutta ad un tratto.

 

“Dimmi” resto in attesa.

 

“Sono incinta, aspetto una creatura da lui…” ed esplode in uno dei migliori sorrisi che abbia mai visto, carico di entusiasmo e vera gioia.

 

Un bambino.

 

Mi prende una strana morsa allo stomaco e rimango imbambolata. Non me lo aspettavo…cioè, ok diventare amiche, ma non può lanciarmi subito una notizia del genere.

“Congratulazioni” dico cercando di apparire convinta.

 

“Grazie, mi raccomando non una parola con lui…ancora non lo sa!” e si alza dal divano controllando se Spike era nei paraggi.

 

“Certo, ma quanto ha il bambino?”

 

“Tre settimane…è un maschietto!!” e torna sedersi di fronte a me.

 

I miei occhi sono lucidi d’invidia, gioia, rabbia, illusione, senso di colpa, felicità.

Non so cosa mi prende, vorrei solo uscire di casa a prendere una boccata d’aria.

 

Io e Spike siamo solo lost in memories (persi nei ricordi).

 

“Eccomi donne!! La cioccolata è servita!” mi volto istintivamente verso di lui, è così bello.

Troppo bello.

 

“Amore…appoggia il vassoio sul tavolino, faccio io!” Desy si avvicina a lui, ed è così piena d’amore e di devozione che mi sento in colpa ad averle dato la mia amicizia per poi invidiarla a tal punto.

 

Mi succede sempre così, quando torno a Bardi le emozioni mi colpiscono e mi affondano. Vorrei solo che ci fosse una scialuppa pronta a salvarmi, non voglio perdermi…

CAPITOLO 4

 

“E’ stata una serata deliziosa…!!” esclamo sorridendo.

 

“Ci rivediamo tra qualche giorno” Desy mi bacia sulla guancia, io resto dura come un pezzo di ghiaccio.

 

“Fa buio qui…ti accompagno alla macchina, va bene?” Spike che per tutta la sera ha evitato di rivolgermi la parola, adesso mi fissa negli occhi con un non so che di triste…

Annuisco e saluto con la mano Desy che chiude la porta di casa.

 

“Buffy…”

 

Il suo sussurro mi arriva dritto al cuore…mi giro verso di lui aggrottando le sopracciglia.

 

“Cosa c’è?”

 

“Credevo che tutto mi sarebbe venuto naturale, guardarti negli occhi e parlare, come due vecchi e buoni amici, invece non è stato così…perdonami, non mi sono comportato bene stasera…non sono stato di compagnia”

 

Abbasso gli occhi a terra, camminando fianco a fianco con te.

“Non dire così, hai solo fatto ciò che è giusto…”

 

“Sì ma chi mi assicura che vada bene?”

 

“In che senso?”

 

“A volte ciò che è giusto, è quello che gli altri si aspettano da te e allora cerchi di comportarti bene, di fare finta di stare bene…si chiudono gli occhi davanti a una realtà che ti è sfuggita di mano. Hai ragione, stasera ho fatto ciò che è giusto ma solo razionalmente, c’è un’altra via ed è quella del cuore…e io stasera l’ho soffocata”

 

Il gelo pungente mi fa rabbrividire, mi stringo nel cappotto mentre passo dopo passo lascio le mie orme sulla neve.

 

“Non capisco dove tu voglia arrivare…”

 

“Buffy, dal primo istante in cui ti ho rivista non ho fatto altro che domandarmi perché non ho sposato te…”

 

Ok. Adesso la situazione mi sta fuggendo di mano, non voglio spezzare una vita che non è nemmeno venuta alla luce, il bambino di Spike e Desy.

 

“Io sono arrivata…” indico la mia macchina a qualche metro.

 

Vedo Spike sgranare gli occhi pieno di stupore, non ho replicato alla sua confessione e questo lo sconvolge…oh Dio, perché deve essere così difficile?

“Va bene, allora ci vediamo per Capodanno”

 

“Spike, sali in macchina dai…”

 

Mi segue e ci sediamo al caldo nell’abitacolo. Mi sembra di vivere un deja-vu.

 

“Buffy, so che ti sembrerò uno stupido e che sono passati sette anni, ma…”

 

Lo interrompo “Otto anni, sono passati otto anni Spike”

Li ho contati giorno dopo giorno, ora dopo ora. Forse la folle sono io.

 

“Già…comunque volevo dirti che sento qualcosa, una cosa grande che mi lacera il petto”

 

Cerco di ironizzare “Forse è l’amore per tua moglie…”

 

Lui alza un po’ la voce e mi prende la mano “E’ questo il punto, prima di vederti era Desy la mia vita, ma sei tornata e hai distrutto tutto…non so più che voglio”

 

Mi sto alterando “Beh scusami, ma non intendevo venire a distruggere la tua vita, sai io non ci tenevo nemmeno a venire qui e rivederti con tua moglie, perché sono ancora gelosa…dopo otto anni, io sono gelosa come una ragazzina! E mi dico che non dovrei, che non è giusto e ho cercato di mettermi in testa che tu sei sposato e ami tua moglie, ma…”

 

Le tue labbra arrivano veloci come una saetta e interrompono il mio fiume di parole. Non provo nemmeno a respingerle. Mi avvolgi come la notte, ti impossessi della mia anima, del mio cuore. Premi la tua bocca sulla mia quasi con violenza. Ed è così bello sentire di nuovo il sapore del tuo respiro, il tuo fiato che si mescola con il mio. Dapprima ritrosa la tua lingua si fa spazio nella mia bocca, e come il bisogno dell’acqua nel deserto, io approfondisco questo bacio, aggrappandomici con tutte le mie forze.

 

Lasciamoci andare, non rinneghiamo quello che siamo, quello che vogliamo…adesso sì che siamo veri fino in fondo…senza catene…

 

Il nostro bacio è una danza così dolce che non trovo scampo continuo a deliziarmi della tua bocca…sento le tua mani sui miei capelli, e quando ti stacchi da me i tuoi occhi sono lucidi.

 

Come i miei.

 

“C’è qualcosa qui sotto…” nell’oscurità guardi in basso.

 

“Oh, è vero…mi sono dimenticata di darvi i regali…prendi il sacchetto”

 

Spike esegue e rimane interdetto “Non avresti dovuto…bastava la tua presenza”

 

Io sorrido piano “Per favore aprilo a casa e dai a Desy il suo”

 

“Sei un angelo”

 

“No, non è vero…adesso devo tornare a casa mia. Ci vediamo per Capodanno se l’invito è ancora valido”

 

“Certo, ti aspetto…ah, Buffy…ehm…io ti…”

 

Non voglio sentirtelo dire, è meglio tacere al cuore “Lo so: è stato uno sbaglio…non accadrà più”

 

Ti ho sorpreso, ti schiarisci la voce e mi rispondi “Sì, infatti…è quello che stavo per dirti”

 

Bugiardo.

 

Ti guardo aprire la portiera e uscire. Metto in moto e scappo via, prima che sia troppo tardi…prima di tornare da te e supplicarti di baciarmi ancora e di restare con me…

 

 

CAPITOLO 5

 

Arrivo a casa in lacrime, ho deciso di partire domani, di tornare a Los Angeles. Non sono un pezzo di ghiaccio, ho sentimenti…e non riesco a sopportare la situazione che si è creata, voglio trovare una via d’uscita. La fuga in questo caso è la cosa migliore che c’è. E non mi importa se è da codardi, farei carte false per tornare alla mia normalità. Al diavolo tutto, domani di buon ora torno a LA.

 

Ci sono ancora le luci accese…i miei parenti non vogliono sapere di andarsene e in questo stato non posso presentarmi davanti a loro.

Resto un po’ in macchina e respiro profondamente.

 

Il cellulare sta squillando, chi cavolo può essere?

 

“Pronto, chi parla?”

Domando tirando su col naso.

 

“Buff…sono io…”

 

“Cosa c’è?”

 

“Mi raccomando vieni a Capodanno…”

Che tono supplichevole.

 

“Domani torno a Los Angeles, e verrò su giusto per festeggiare con voi”

 

Rimani interdetto “Ma come? Non eri in vacanza?”

 

“Sì, ma ho bisogno di tornare a casa, nulla di grave, adesso devo andare, ci vediamo”

 

Attacco senza attendere un secondo. Perché ci ricasco sempre?

 

Perché?

Perché?

Perché?

 

***

 

26 dicembre

 

Il viaggio di ritorno è faticoso, i miei pensieri sono altrove e ce la metto tutta per concentrarmi sulla strada. Quando finalmente il cartello di benvenuto mi accoglie nella mia città, mi sento decisamente meglio.

 

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

 

Da ragazzina odiavo questo detto, ma adesso credo che abbia un fondamento di verità…chissà!

 

Lancio uno sguardo fugace nello specchietto, eccomi…sono io. Capelli biondi e lisci al naturale, un paio d’occhi verdi che fanno invidia e un sacco di dubbi e paure sulle spalle.

Mamma mi ha salutato rattristata, ha capito che qualcosa mi turba…riesce sempre a leggermi dentro, anche senza parole mi ha stretto e mi ha detto che la verità va affrontata.

L’ho guardata dicendole che non c’è bisogno di rovinare un ricordo per l’egoismo di un momento.

 

Che senso può avere voler tornare indietro? Mi sembra di ragionare come una ragazzina…

Un po’ invidio Spike…perché è innamorato…sa che la sera quando torna a casa c’è qualcuno ad aspettarlo, sa che nei momenti di tristezza un bacio della persona amata è tutto quello che basta…è riuscito ad andare avanti, senza guardarsi indietro.

Vorrei poter avere la stessa forza, poter guardarlo negli occhi e dirgli che riuscirei a non vederlo per altri otto anni, ma so che non è così.

Qualcosa si è riacceso in me, una fiamma rimasta sopita, seppellita dalla cenere…e quando egoisticamente credo di poter essere di nuovo felice con lui, mi devo ricredere perché aspetta un figlio, perché non è più mio.

 

Eccomi, tra un pensiero a l’altro sono arrivata. Posteggio e smonto dalla macchina. Ho bisogno di sentirmi amata, ho troppa voglia di sapere che anch’io conto per qualcuno.

 

***

 

“Allora amore, come l’hai trovata?” Desy si siede sul letto.

 

“Chi?”

 

“Buffy Summers”

 

“Bene”

 

“Sai mi sembra una donna così dolce e buona, abbiamo deciso di diventare amiche!”

 

Spike sorride e guarda la moglie “Sono felice…”

 

“Devo dirti una cosa amore mio…”

 

Il platinato si avvicina alla moglie e pensa a come sarebbe bello baciare di nuovo Buffy.

 

“Io e te…” Desy parla lentamente.

 

Il pensiero è di nuovo rivolto alla bionda, in un flash rivive la loro prima volta al castello.

 

“…aspettiamo un bambino!”

 

Crash.

 

Come l’infrangersi di un vetro, Spike torna alla realtà, guarda sua moglie sbalordito, attonito.

Il cuore accelera il battito, galoppa come un forsennato.

Un pugno nello stomaco…

Abbraccia Desy e la fa volteggiare per aria baciandola.

 

Addio Buffy Summers.

 

Getta uno sguardo al libro che tiene sul comodino “Lost in memories”...ha passato la notte sveglio a leggerlo.

 

Capisce che sono solo ricordi…persi nell’oceano del passato.

Nulla sarà più come prima.

 

Addio Buffy Summers.

 

“Ti amo Desy, sono felice!”

 

“Oh anche io…dovresti vederti hai una faccia…sai ieri l’ho detto a lei, è stata così cara!”

 

Spike è turbato, lei sapeva già…chissà che dolore. Lacrime si affacciano nei suoi occhi azzurri.

 

CAPITOLO 6

 

“Vorrei che non fosse così difficile…e in effetti non lo è…lui è sposato, ha una moglie deliziosa e insieme aspettano un bambino…”

Gesticolo seduta in un caffè del centro.

 

“E se è tutto così chiaro perché non riesci ad affrontarlo?”

Riley mi guarda dolcemente.

 

“Perché so che lui mi ama…”

Alzo lo sguardo e ti fisso negli occhi…ci leggo compassione…mi prendi la mano e la accarezzi, quanto sei importante per me.

 

“Voglio aiutarti…non so ancora come, ma ci sarà un motivo per cui sono il tuo migliore amico, vero? Dai…su non fare così…sorridi, sei così bella quando lo fai”

 

Sorrido un poco e sorseggio il mio caffè, e pensare che all’inizio io e te non andavamo nemmeno così d’accordo. Ti ho conosciuto dopo il matrimonio di Spike e Desy e tu ti innamorasti subito di me…un colpo di fulmine non ricambiato.

Avevo la testa piena di Spike e il mio cuore era debole, troppo fragile per impegnarsi in una storia che, a mio parere, non avrebbe portato da nessuna parte.

Mi sei stato vicino ogni giorno in cui mi sentivo il mondo crollare addosso, hai ascoltato le mie sfuriate e i miei dolori.

 

E più il tempo passava più mi convincevo che forse tra noi c’era davvero la possibilità di creare qualcosa di più di una casta amicizia e io ne avevo bisogno…volevo sentirmi l’unica per qualcuno.

Ricordo quel nostro “primo” pseudo appuntamento in un romantico ristorante italiano, a lume di candela, cercando di creare un’atmosfera improbabile.

Infatti mi faceva troppo strano stare lì al tavolo con te pensando che eravamo come due fratelli…sapevi ogni dettaglio di me e io conoscevo ogni tuo più nascosto segreto.

Trovarci a cena come due innamorati fu divertente e trascorsi una serata davvero piacevole, il dopo cena non fu dello stesso avviso…

 

Finimmo a letto insieme, non so nemmeno io in che modo…fatto sta che i miei e i tuoi vestiti erano sparsi sul pavimento della mia camera da letto e noi due, nudi, ci stringevamo in abbracci sempre più caldi…facemmo l’amore nel modo più naturale possibile, però tutti e due non smettevamo di parlare un solo istante, ridevamo a crepapelle e quando ti vidi nudo per la prima volta scoppiai a ridere senza riuscire a fermarmi…non perché il tuo corpo non mi piacesse, ma perché mi sentivo come bambina che ruba il cioccolato dalla credenza più alta della cucina, mi sembrava di violare un povero e indifeso ragazzo. Un fratello.

 

Quella notte fu comico e pazzo, non fu amore vero a proprio…eravamo già troppo uniti per farlo. Può sembrare un controsenso, ma l’affetto fraterno non ha potuto trasformarsi in passione bruciante. E’ stata una notte folle, non mi sono mai divertita così tanto in vita mia, il nostro rapporto fu sì appagante, ma restava il fatto che tutti e due eravamo “divertiti” e non “eccitati”.

 

Così il mattino seguente, svegliandoci insieme, decidemmo che forse era meglio mantenere il nostro rapporto solo sull’amicizia…la prova del nove non era stata superata e così sei diventato il mio migliore amico…quello con cui mi confidavo quando mi era andata male al lavoro, quello con cui facevo l’alba in un club a ballare, quello che mi sopportava anche in quei giorni critici del mese, quello che mi portava in giro per negozi e mi viziava.

 

“Riley se non avessi te…”

Gli sorrido contenta e lo guardo farmi l’occhiolino.

 

“Mi piacerebbe conoscere Spike, me ne hai così tanto parlato in questi anni”

 

“Un giorno forse…”

 

“Cosa pensi di fare con lui?”

 

Ci penso un po’ su “Non so…cioè, vado su per Capodanno e basta. Tutto finisce qui. Lo saluterò e non ci vedremo più”

 

“Secondo me lui è cotto di te, ti ha baciata e poi…”

 

“Sì, ma questo non toglie che lui sia sposato e tra un po’ diventerà padre!”

 

“Allora, non andare su…resta qui e dimenticalo, credi sia questa la cosa giusta da fare? Stare ferma a vegetare aspettando che un’occasione ti scappi dalle mani?”

 

“Non voglio essere una rovina famiglia, vedrai che passerà a tutti e due questo momento di debolezza”

 

“Il vero amore non è debolezza…è forza, fiducia, passione, complicità”

 

“Ma ti diverti a confondermi ancora di più?”

Lo guardo in cagnesco.

 

“Dai Buff…andiamo a farci un giro…è ancora presto, non è nemmeno mezzanotte”

 

“Hai in mente un posto in particolare?”

 

“Vedrai…”

Mi afferri per il braccio e usciamo dal locale.

 

 

 

CAPITOLO 7

 

“Uhaaaaaaaaaa!!” sto perdendo l’equilibrio.

 

“Dai Buffy…muovi quei piedi di fata…devi scivolare sul ghiaccio…sembri un elefante!”

Mi guardi ridendo e muovendoti agile sui pattini.

 

“Al diavolo Riley Finn…io sono negata per queste cose!!” e mi fermo a bordo pista.

 

Ti avvicini velocemente a me e mi afferri da dietro spingendomi al centro.

 

“Aaaaah!! Aiutoooo…” per poco non vado a sbattere contro una ragazzina che mi guarda divertita.

 

“Buffy segui me…muovi le gambe come faccio io…uno e due…uno e due…immagina di camminare, dimentica il ghiaccio, dimentica i pattini, pensa a qualcosa che ti faccia sentire davvero bene!”

 

Socchiudo leggermente gli occhi, pensando alla mia unica fonte di pace.

Spike.

Mi faccio coraggio e iniziò a pattinare, mettendo un piede dopo l’altro e appoggiando le mani dietro la schiena.

 

***

 

Spike si corica nel letto accanto a Desy, la abbraccia stringendola forte…la loro vita è diventata più bella adesso, aspettano un figlio.

 

E’ giunto il momento di guardare avanti, di restare uniti e di amarsi, come mai prima d’ora.

 

Con un sospiro Spike chiude gli occhi, e nel buio dei suoi pensieri si affacciano un paio d’occhi verdi.

 

Chissà perché…

 

***

 

Sono passati lentamente altri giorni e tra poco devo partire…oggi è l’ultimo giorno dell’anno e non posso deludere la mia promessa.

 

Andrò da lui…o meglio, da loro.

 

Telefono a Riley per salutarlo e poi, dopo circa una decina di minuti, sono in macchina pronta a ritornare là…nel luogo in cui vive il mio cuore.

 

***

 

“Quando pensi che arriverà Buffy?” Desy guarda Spike con quegli occhi grandi e sinceri.

 

“Non lo so…vuoi telefonarle?” si aggira per la casa inquieto.

 

“Più tardi, faccio un salto in paese, vuoi venire?”

 

“No, vai pure…ho una leggera nausea” dice ridendo Desy.

 

Spike le dà un bacio sulla fronte e prendendo la giacca pesante esce di casa.

Un fiocco di neve lo colpisce sul naso e a passi svelti segue il sentiero che conduce nel centro del paese.

Stringe nella tasca il cellulare, tentato di prenderlo e telefonare a l’unica persona che vorrebbe accanto, ma poi il suo pensiero corre a Desy incinta e sentendosi in colpa lascia perdere.

CAPITOLO 8

 

“Figliola!!” mia madre mi corre incontro abbracciandomi forte.

 

“Ciao mamma”

 

Mi tiene il viso tra le mani e mi sento un po’ in imbarazzo, poi mi stringe nuovamente sussurrandomi all’orecchio “Ho saputo della gravidanza della moglie di Spike”

 

Mi stacco da lei “Come?”

 

“Le voci girano e il paese è così piccolo che tutti lo sanno”

 

Il freddo pungente mi fa tremare nel mio cappotto nero e superando mia mamma entro in casa, rendendomi conto di come fossi cambiata crescendo. Non c’era più in me quella spensieratezza e la voglia di lottare per l’amore.

E inevitabilmente mi torna alla mente un dialogo avuto con lui, quando eravamo ancora una coppia.

 

 

 

“Non c’è niente che non farei per amore…”

“Sei sicura?”

“Certo! Combatterei contro chiunque per la felicità e per avere l’uomo che amo e ciò te!”

“Buffy, sei così dolce…”

“Spike, ti amo e non smetterò mai…vorrei sposarti un giorno, immagino già il vestito e la chiesa…ci sposeremo qui, va bene? Oh, guardami, leggi nei miei occhi quanto ti amo!!”

“Sei unica Buffy, sei una piccola amazzone, giurami che lotterai per noi, perché nulla ci separi”

“Te lo giuro”

 

 

Sì, certo…è facile fare promesse e sentirsi onnipotenti quando si ha 18 anni. La realtà è più amara, semplicemente perché la vita è fatta anche di dolore…non solo di sogni e di romantiche passeggiate al chiaro di luna dietro lo sfondo di un bellissimo castello.

 

Il mio cellulare prende a suonare.

 

“Ciao Buffy! Sono Mary, qui c’è pure Valery…ti abbiamo visto passare in macchina!!”

 

“Ciao cara, sì sono appena arrivata da Sunnydale, come state?”

 

“Benissimo, ti va di venire a prendere una cioccolata qui al bar?”

 

“Certo, mi rimetto in macchina, ormai è una specie di seconda casa!” esclamò divertita e felice di distrarmi un po’ dal mio pensiero fisso.

 

***

 

Le raggiungo subito e ci abbracciamo strette, tutte e tre.

 

“Complimenti per la carriera!” mi dice Valery con il suo perenne buonumore.

 

“Già hai realizzato il tuo sogno più grande!!” Mary mi dà un pacca sulla spalla.

 

“Grazie ragazze, mi fate arrossire” e mentre chiacchieriamo ci avviamo al Bar Grande.

 

Appena entriamo il calore ci avvolge e senza far caso alle numerose persona cerchiamo un tavolino vuoto.

 

Ci sediamo togliendoci i cappotti e le sciarpe.

 

“Allora stasera che fai?” Mary si strofina le mani per scaldarsi.

 

“Sono invitata da Spike e sua moglie e voi?”

 

“Andiamo al cenone al castello, deve essere bellissimo, poi a mezzanotte fanno un ballo!”

 

Sorrido ascoltandole e notò lo sguardo di Mary che si irrigidisce improvvisamente guardando oltre le mie spalle.

 

Istintivamente mi girò e lo vedo, occhi negli occhi. E’ lui.

 

Raggiunge il nostro tavolo “Ciao Buffy!”

 

Il viso gli si illumina e lo saluto freddamente, tornando a parlare con le mie amiche che fanno finta di non notare il mio cambiamento di umore.

 

Con la coda dell’occhio lo vedo allontanarsi e tornare al balcone del bar. Forse deluso.

 

“Buffy, ma vi siete già incontrati tu e lui?” mi domanda Mary sorpresa.

 

“Sì, per Natale…ragazze, vado un attimo in bagno, arrivo subito”

 

Però chissà perché vado nella direzione opposta, passando schiena a schiena a Spike, che mi blocca per il polso. Mi volto di scatto.

 

“Cosa c’è?” domanda stupida.

 

So benissimo cosa c’è: quella voglia proibita di baciarsi, di stringersi e fare l’amore come se fosse l’ultima volta…di sentire i corpi unirsi sapendo che sarebbe stato così per sempre, oltre la morale e il buon costume, mandando al diavolo tutta l’ipocrisia e sentendosi davvero in pace…una volta, ancora un’ultima volta.

 

Mi guardi con quello sguardo da cucciolo che mi fa sciogliere, non riesco a resisterti.

 

“Buffy…ho bisogno di te”

 

Non mi hai ancora lasciato il polso, quasi per paura che io possa scappare da un momento all’altro, come se fossi solo un’illusione.

La tua sincerità mi disarma.

 

“Anche io”

 

Evidentemente anche tu non ti aspettavi una risposta del genere, pieghi leggermente la testa di lato quasi a leggere nella mia anima.

 

“Vieni, ti prego andiamo via da qui…ho le chiavi della casa di mio cugino a un quarto d’ora da qui, andiamo là…non c’è nessuno”

 

Mi molli il polso e corro dalle mie amiche che mi guardano incuriosite.

 

“Vado con lui…ci vediamo, scusate se…”

 

“Non preoccuparti, tanto non avevi nemmeno ordinato, ci sentiamo comunque, non ci sfuggi”

 

Raggiungo Spike che mi prende per il braccio e mi conduce fuori, raggiungiamo la sua macchina e salgo sentendomi una clandestina.

Penso a qualcosa di sensato da dire, ma tu mi precedi.

 

“Non parlare, non dire nulla…ti amo Buffy, ho provato a non farlo, ma non riesco a smettere…”

 

Ti accarezzo la mano e poi guardo fuori dal finestrino. Non posso dirtelo ora, non posso aprirti adesso il mio cuore…voglio aspettare il momento migliore, perché ti amo anche io Spike, così fortemente da spezzare il fiato.

 

Tutti i miei buoni propositi andati in fumo solo per uno sguardo, per quei due occhi di ghiaccio…

 

Usciamo dal paese e sembra che in giro non ci sia nessuno, fa freddo e l’aria è pungente, la strada leggermente bagnata.

 

Arriviamo velocemente, forse anche perché hai spinto un po’ troppo sul pedale.

 

“Vieni…spero non faccia troppo freddo dentro” mi prendi per mano facendomi scendere dalla macchina, sei così dolce e pieno di attenzioni.

 

Osservo la villetta che ho davanti, è a due piani con il giardino, molto bella. Il colore è bianco e si confonde tra la nebbia e gli alberi.

 

Armeggi con le chiavi e finalmente apri la porta di casa accendendo le luci.

Sto tremando dal freddo, te ne accorgi e mi abbracci stretta, sento il tuo fiato caldo nell’incavo del collo, mi attraversa un brivido e sono certa che non è dovuto solo al freddo…

 

“Andiamo di là…” indichi con la testa una stanza.

 

Mi prendi in braccio e mi porti in una camera da letto, mi lasci sul letto e ti fermi a guardarmi…

 

“Sei così bella…”

 

Io abbasso gli occhi arrossendo un poco.

 

E’ questione di un attimo ti avventi su di me, lasciandomi per un attimo sorpresa, affondi in me, sui miei vestiti, cerchi ansimando la mia bocca e non ti dai pace finché non la trovi e la assaggi come il più sublime dei frutti.

 

In un lento e sensuale gioco d’amore, catturi il mio labbro inferiore tra i tuoi e lo succhi piano guardandomi fisso negli occhi. Come sei sexy.

 

Mi fai alzare leggermente e butti il mio cappotto da qualche parte sul pavimento, poi ti togli la giacca rimanendo, in jeans e maglione.

Io accompagno i tuoi movimenti aiutandoti a togliere quelle momentanee barriere che ci rendono ancora più frementi di desiderio.

 

La mia camicetta viene facilmente aperta e strappata via…ti posizioni su di me, prendendo a coppa i miei seni e accarezzandoli…

 

“Quanto ho desiderato questo momento…non ti ho mai dimenticata”

 

Ansimi su di me, carico d’amore e di emozione. Ti spogli completamente e fai lo stesso con me.

I nostri corpi sembrano riconoscersi e ci stringiamo in un abbraccio muto.

 

“Voglio fare l’amore con te, come fosse la nostra prima volta al castello, ti ricordi piccola?”

 

“Come posso non ricordarlo, la passione brucia ancora adesso la mia pelle, ti desidero, voglio sentirti dentro di me…”

 

E tu mi accontenti subito, entri in me con un’unica e poderosa spinta, bisognoso di sentirti completo e il piacere che provo è indescrivibile.

In un attimo capisco cosa mi è mancato in tutti questi anni, tu…

In ogni tua più piccola manifestazione.

 

Prendi a muoverti ritmicamente in me e i miei muscoli ti accolgono senza riserve, assaporando quell’universo infinito di piacere.

Ecco, è questo il momento migliore.

 

“Ti amo Spike, da sempre…”

 

Ti fermi un attimo…e cerchi i miei occhi verdi, ci leggo tanta felicità. Riprendi il ritmo, ansimando portandomi quasi al limite.

 

Stringo le gambe e le braccia al tuo corpo accompagnando la danza, donandoti tutta me stessa…ogni mio pensiero, ogni mia emozione, ogni frammento del mio antico amore.

 

Arriviamo all’apice del piacere insieme e ti riversi in me…i nostri umori si mescolano e un suono gutturale esce dalla mia gola…sento ancora la mia clitoride pulsare e il sangue scorrere velocissimo nelle vene.

 

“Buffy…sei…sei così…”

Non trovi le parole mentre respiri a fatica dopo l’orgasmo.

 

Ti accarezzo i capelli restando allacciata a te, sei indimenticabile. Come vorrei fossi solo mio.

 

Improvvisamente esci da me e rotoli al mio fianco, ti sento respirare forte, poi scoppi a piangere, forte come un bambino, ti stringo al mio petto cullandoti…devo farti forza.

 

“Buffy…cosa mi sta succedendo?”

 

Singhiozzi così forte che mi fa male il cuore.

 

“Sssshh…calmati amore…io ti sono vicina”

 

“Desidero che Desy scompaia, vorrei che non esistesse, che morisse…oh Dio, Buffy…”

 

Strabuzzo gli occhi e ti allontano dal mio seno per guardandoti dritto negli occhi “Non esagerare, aspettate un figlio…è parte di te…”

 

Mi guardi con occhi da pazzo “Vorrei rinnegare tutto, con te è amore, passione e desiderio…come posso essermi così confuso…solo tu sei…l’amore”

 

“No…ti tradii con un altro, ti lasciai”

 

“Sì, ma eravamo giovani io ti avevo perdonato…avrei ricominciato perché non l’abbiamo fatto???”

 

Mi alzo dal letto e sento freddo, ricomincio a rivestirmi in fretta.

 

“Dobbiamo andare” la mia voce è volutamente gelida.

 

“Rispondimi” stai urlando, mi fai paura.

 

“Non lo so…è andata così, la vita è strana!”

 

“Cazzo Buffy, come fai ad essere sempre così impassibile, perché non combatti per me, eri la mia piccola amazzone, ricordi??”

 

Mi infilo i pantaloni e la camicetta e ti guardo fisso negli occhi.

 

“E’ troppo tardi, credi che sia facile cercare di frenare l’amore che ho per te…e vederti insieme ad un’altra? Sapere che sarai padre? Mettiti nei miei panni…tu torni in una casa in cui sei amato, io non ho nulla, sono sola…mi dici di combattere e cosa dovrei fare? Distruggere una famiglia…e per cosa poi? Per fare gli stessi errori…non siamo più due ragazzini Spike”

 

“Buffy mi ami?” mi prendi la mano in modo possessivo.

 

“Per quello che può servire…sì”

 

“Desy è il mio più grande errore” guardi nel vuoto, vedo che hai la pelle d’oca.

 

“Dai, vestiti e torniamo in paese…”

CAPITOLO 9

 

“Spike domani inizierà un nuovo anno…potremo archiviare questi giorni e ricominciare ognuno con la sua vita”

 

Cerchi di baciarmi prima che io smonti dalla macchina ma non te ne do il tempo…esco e sbatto la portiera. Non mi volto indietro sento il rumore delle ruote sulla fanghiglia e ti vedo allontanarti da me, ancora una volta.

 

Mi siedo su una panchina della piazza e piango tutte le lacrime che ho. Ho sentito come si sta bene tra le tue braccia, ti ho amato e ancora ti amo…il cuore non è elettrico, non ha una spina da staccare. Poteva andare meglio, ma è stato bello.

 

Troppo per me.

 

Mi manca il fiato…continuo a venirti dietro come una cretina, sapendo di calpestare il cuore ad altre persone, solo per un attimo di felicità, per illudermi di poterti avere mio, quasi a dimostrare a me stessa che sono ancora capace ad amare…

 

Quando è iniziato tutto questo? Ora che ci penso non ha mai smesso di esistere…eri nel mio cuore da sempre…vivo di te, dei nostri ricordi, di un bacio rubato.

 

“Ehi Buffy…stai male?”

 

Con gli occhi appannati sollevo la testa e vedo una sagoma. Aiutami chiunque tu sia!!

 

“Buffy…mi senti?”

 

“Desy sei tu?”

 

“Sì…su alzati, stringimi…ti voglio bene”

 

Eccome se ti stringo, mi abbandono a te, piango ancora più forte, sono disperata…ho paura.

 

“Vieni da me…ti rimetti in sesto e poi…”

 

“NO!” la mia voce interrompe la tua frase.

 

“Perché? Sembri sconvolta…hai una faccia”

 

“Devo andare, devo…tu non mi hai visto…perché sei qui?”

 

“Sono venuta a cercare Spike, è uscito più di un’ora fa e non è ancora tornato sono preoccupata per lui, non vorrei gli fosse successo qualcosa. Chiamalo istinto femminile, ma ho sentito un’ansia insopportabile e ho avuto bisogno di venire a cercarlo. L’hai visto per caso?”

 

Mi alzo dalla panchina sentendomi debole “No” mi avvio al posteggio devo tornare a casa il prima possibile.

 

“Buffy, aspetta, stasera alle otto ok?”

 

Non rispondo, faccio un cenno con la mano. Mi sento terribilmente in colpa…cara Desy mentre tu venivi assalita dall’agitazione io facevo l’amore con tuo marito.

 

Mi chiudo nel mio abitacolo continuando a piangere come una bambina.

 

***

 

Con un colpo di tosse mi sveglio. Ma dove sono?

 

Apro piano gli occhi e cerco di ricordare, sono nella mia macchina e fuori è ormai buio.

 

Spike, Desy, io…un triangolo vizioso. Guardo l’orologio, sono le sette. Caspita, devo aver dormito per quasi tutto il pomeriggio!

 

Afferro il cellulare, 5 chiamate senza risposta, ‘mamma’.

 

Metto in moto e guido verso casa devo arrivare il prima possibile e rendermi presentabile per la serata.

 

Lo spettacolo deve continuare.

 

***

 

“Amore ti giuro, l’ho vista davvero sconvolta…sono preoccupata”

 

Desy guarda Spike con uno sguardo allarmato.

 

“Davvero?”

 

“Sì veramente. Le ho chiesto se ti avesse visto, ma mi ha detto di no, poi è andata via verso la sua macchina…aveva una faccia! Sembrava avesse visto un fantasma”

 

“Stai tranquilla…lei è…è forte!”

 

“Ma forse sto esagerando, hai ragione amore…tanto fra un po’ sarà qui. Passeremo una serata fantastica”

 

Desy guarda Spike che abbassa lo sguardo a terra.

 

***

 

“Dici che così starò bene?” faccio una piroetta davanti a mia madre che mi guarda amorevolmente.

 

“Sei bellissima Buffy…”

 

Mi guardo nello specchio e credo che lei non abbia proprio tutti i torti. Indosso un lungo vestito nero aderente con spacco e un fiocco rosso in vita. I capelli lisci e un po’ di trucco. Ai piedi porto un paio di scarpe eleganti con tacco.

 

“Dove sei stata tutto il pomeriggio?”

 

“Con Mary e Valery lo sai…adesso vado non voglio arrivare in ritardo”

 

“Buona serata cara e stai attenta al fondo ghiacciato”

 

Le faccio un mezzo sorriso ed esco di casa infilandomi il cappotto e il cappello.

CAPITOLO 10

 

Eccomi di nuovo qui a rincorrere un sogno perduto, o meglio, a cercare di uscire da un incubo fatto di passione e irrazionalità…più che un incubo è un piacere, bah, lasciamo perdere tutte queste farneticazioni.

 

Tremando leggermente suono il campanello sentendo un allegro vociferare all’interno dell’abitazione.

 

La porta si apre.

 

“Ciao Spike”

 

“Ciao Buffy” guardo a terra senza sapere cosa dire.

 

“Entra” mi suggerisce restando però sull’uscio ostruendomi il passaggio.

 

Si chiude la porta alle spalle e prendendomi per un braccio mi fa svoltare l’angolo della casa, nel punto in cui le finestre non sono illuminate.

 

“Spike…cosa?”

 

Mi preme le labbra sulla bocca e questa è la cosa più bella che potesse fare, silenziosamente mi schiaccia al muro assaporando la mia lingua…chiudo gli occhi posando le mani sul suo torace muscoloso.

 

Questo è vivere. Senza catene, senza problemi. E’ così semplice e a volte così doloroso.

Non voglio pensare né a ieri, né a domani…devo vivere il momento perché non tornerà più.

 

Mi stacco da lui con il fiato corto.

 

“Ti amo Buffy”

 

In quel mentre si apre la porta.

 

“Spike?”

 

E’ Desy…io e lui ci guardiamo sbarrando gli occhi e Spike mi fa cenno di restare lì, poi esce allo scoperto.

 

“Eccomi, mi era sembrato di sentire sei rumori, ho controllato è tutto apposto entriamo in casa”

 

Io resto lì al buio aspetto qualche minuto e poi risuono.

 

“Ehi Buffy…ti aspettavamo, vieni”

 

Entro timorosa e un sacco di facce sconosciute mi squadrano da capo a piedi, mi sento in imbarazzo e tra tutti quei visi cerco il suo, appena lo vedo gli sorrido.

 

Desy mi fa togliere il cappotto e sento gli occhi di Spike che mi divorano, li sento sulla pelle e quando mi giro incrocio il suo sguardo.

 

“Buffy vieni che ti presento gli altri ospiti”

 

Così la seguo, e tra una stretta di mano e una frase di convenienza riesco a dare un nome a tutte le persone. Però una volta presentate e congedate il loro volto è già confuso e il loro nome dimenticato…

 

Spike richiama l’attenzione di noi tutti “La cena è pronta!”

 

**

 

Sono seduta vicino a Desy e di fronte a me c’è Spike. La cena è deliziosa e mi sto davvero svagando, non pensavo ci sarei riuscita in questo posto e con queste persone…eppure è così.

 

Dopo aver gustato il dessert Desy domanda a Spike se può andare a prendere in una località vicina un’amica, ma lui è contrario, fuori è buio pesto e la strada potrebbe essere ghiacciata.

 

“Ma dai amore…mi accompagna Buffy, vero?”

 

Mi guarda supplicante e io annuisco guardando gli occhi blu di Spike.

 

“Va bene dai, ma torna presto” così dicendo si alza da tavola e la bacia davanti a tutti e ai miei occhi.

 

“Vieni Buffy, andiamo!” la seguo facendomi spazio tra la gente.

 

Seguo Desy cercando di apparire il più naturale possibile, invece sono dura come un bastone.

 

Saliamo in macchina e partiamo.

 

“Quanto dista il paese?” domandò guardando l’orologio.

 

“Circa venti minuti, grazie per avermi accompagnata…Spike è troppo apprensivo e poi adesso che sa della gravidanza mi sta sempre appiccicato” ride innamorata.

 

Io sorriso debolmente pensando che fino a qualche ora prima Spike aveva desiderato di tutto, altro che starle vicino…

 

“Desidero che Desy scompaia, vorrei che non esistesse, che morisse…oh Dio, Buffy…”

 

“Desy è il mio più grande errore”

 

Un brivido mi corre lungo la schiena mentre risento quelle parole.

 

“A che cosa pensi?” mi domanda lei facendomi sussultare.

 

“Nulla di importante…è stata proprio una bella cena, complimenti”

 

La guardo di profilo un timido sorriso si fa spazio sulle sue labbra rosse “Grazie sono felice che tu sia con noi stasera…Buffy come era Spike da ragazzo?”

 

“Beh credo come adesso…solo più giovane!”

 

“Lo vedo così malinconico ultimamente, sembra che sia infelice…ho paura che lui non sia felice per la notizia del bambino…era di animo triste anche da adolescente?”

 

Sgrano gli occhi continuando a guardare davanti a me “Spike non è mai stato triste, era sempre pieno di vita, di attenzioni, d’amore. Era il tipico principe azzurro delle favole. Mi piaceva ascoltarlo cantare alla luce della luna e poi stare ore a guardarci negli occhi senza parlare…” senza accorgermene sospiro.

 

“Lo ami ancora vero?”

 

“Cosa? No, ma cosa ti fa pensare che io…”

 

“Buffy non sono stupida, sono una donna e certe cose le percepisco a pelle”

 

Resto per un po’ in silenzio e poi “Non voglio mettermi tra di voi, io gli voglio bene, ma non sarò mai tua nemica”

 

Desy mi mette dolcemente una mano sulla spalla e si gira verso di me perdendo per un attimo di vista il volante e la strada.

 

Solo un secondo.

 

 

Solo un frammento di tempo.

 

Solo un battito di ciglia.

 

La sterzata improvvisa sul fondo ghiacciato, le nostre urla terrorizzate e la macchina che in un turbinio di follia va in testacoda e finisce la sua corsa sbattendo in velocità contro il guardareil.

 

Il volo di qualche metro e poi…il nulla.

CAPITOLO 11

 

Mio Dio, che sensazione terribile…la testa mi pulsa forsennatamente e non riesco nemmeno a muovermi, anche aprire le palpebre mi porta una fatica non da poco. Tossisco ed esce sangue dalla mia bocca, intorno è tutto buio e silenzio.

 

Accanto a me Desy è riversa sul volante, il corpo abbandonato.

 

Un moto d’orrore mi investe e inizio a piangere cercando di ottenere una sua reazione, ma il suo corpo non risponde.

 

Afferro la borsa che si trova ai miei piedi e tremante chiamo Spike.

 

“Buffy, che c’è?”

 

“Spike, ho tanta paura, Desy…Desy non mi risponde…oh Dio…abbiamo fatto un incidente ti prego chiama qualcuno…aiutaci”

 

“Dove?” la tua voce è un sibilo disperato.

 

“Lungo la strada non so di preciso, non molto lontano credo. Presto, vieni”

 

Metto giù e scoppio a piangere sono nervosa e terrorizzata, Combatto con la cintura di sicurezza che non riesco a staccare e nel migliore dei modi cerco di appoggiare Desy al sedile, è un corpo morto…Mi faccio forza e stringo i denti, la schiaffeggio cercando di farla riprendere, accarezzo il suo ventre.

 

Dopo brevi istanti che però mi sono sembrati minuti estenuanti, apre gli occhi…

 

“Buf…cosa è successo?”

 

Le prendo il viso tra le mani cercando di calmarla è così fredda e trema convulsamente.

 

“Tranquilla Spike sta arrivando…”

 

“Il mio bambino, il mio bambino…devo uscire da qui…devo…non lo sento più, non sento più nulla…Buffy aiutami” disperatamente si aggrappa a me che la stringo.

 

“Andrà tutto bene” cercò di confortarla.

 

Improvvisamente inizia vomitare sangue e io sono sempre più agitata, non so che fare.

Mi guarda tremando e sudando, il sangue cola ai lati della sua bocca.

 

“Andrà tutto bene!” ripeto senza senso.

 

Desy inizia a piangere e chiude gli occhi, sento che mi stringe la mano, mentre in lontananza udiamo la sirena di un’ambulanza.

 

***

 

“Signorina, mi sente?” apro appena gli occhi mentre tutto mi appare sfocato.

 

Mi trovo in un ambiente bianco e settico, la luce forte mi fa male agli occhi.

 

“Signorina…riesce a sentirmi?” focalizzo all’attenzione sulla donna che sta sopra di me, deve essere un’infermiera.

 

Annuisco un poco.

 

“Rimanga sdraiata, ha avuto un mancamento durante il viaggio in ambulanza e adesso siamo da poco arrivati in ospedale. Non ha nulla di rotto o compromesso, solo un grande spavento e tanto bisogno di riposo”

 

Ascolto la voce della ragazza e mi sento tutta intorpidita.

 

“La donna che era con me?” domando con un filo d’inquietudine.

 

“Era una sua amica?”

 

Era?

Lei è una mia amica.

 

“Desy…è mia amica, è incinta, il suo bambino sta bene?” chiedo mentre mi prende una fitta allo stomaco.

 

L’infermiera mi prende la mano e me la stringe, i miei occhi si riempiono di lacrime.

 

“Mi dispiace tanto signorina, non ce l’ha fatta…l’emorragia interna era incontrollabile, abbiamo fatto il possibile per prestarle i primi soccorsi, ma non c’è stato nulla da fare. Condoglianze”

 

Mi porto una mano alla faccia e piango. Non posso crederci. E’ tremendo.

 

“Adesso devo andare se ha bisogno di qualcosa prema il pulsante di chiamata”

 

Resto immobile, e mi chiedo perché io sono stata risparmiata e lei è dovuta morire.

 

Perchè?

 

Mi sento in colpa in un certo senso responsabile, io ho tradito la sua fiducia e le ho strappato la certezza di un marito fedele e innamorato solo di lei.

 

“Buffy”

 

Mi volto e vedo Spike in lacrime, distrutto. Si avvicina al mio letto e ci abbracciamo forte.

 

Lui continua a piangere come un bambino, non riesce più a fermarsi poi mi parla e capisco che il suo stato d’animo è uguale al mio.

 

“Buffy, è stata colpa mia, non avrei dovuto lasciarvi andare…oh Dio, ho desiderato che morisse ed è successo…volevo cancellarla dalla mia vita…è stata colpa mia…l’ho uccisa io…oh Dio, anche il mio bambino…”

 

“No…è stato un incidente, lei si era voltata un attimo verso di me e poi…” singhiozzo mentre Spike mi accarezza la testa.

 

E di nuovo sento che il destino ci vuole uniti in questa situazione così difficile.

CAPITOLO 12

 

Continuo a stare stretta a lui, senza malizia, senza pensieri…

 

Sento le sue lacrime calde sul collo, il suo fiato tra i capelli. Ci abbracciamo forte, ho tanta paura.

 

“Cosa succederà adesso?” domando a mezza voce.

 

“Non chiedermelo…non lo so…abbiamo iniziato proprio male il nuovo anno!” Spike si stacca da me e si passa una mano tra i capelli, con il dorso della mano si asciuga le lacrime.

 

“Mi dispiace” dico guardando il lenzuolo bianco.

 

“Beh io vado adesso, ho molte cose da sbrigare e poi…voglio stare con…lei, ancora per un po’, voglio accarezzarle il ventre e salutare mio figlio” abbassa lo sguardo e sento il tono della sua voce che trattiene il pianto.

 

Mi copro la bocca con una mano e lo sento uscire dalla mia stanza. Rimango immobile e il senso di nausea mi soffoca, mi corico nel letto e chiudo gli occhi cercando invano di stare calma. Eppure ci deve essere qualcosa di buono in tutto questo, non posso credere che sia andata a finire così…perché?

 

Sospiro sentendomi impotente…e chiudendo gli occhi, rivedo il sorriso sincero di Desy, la sua gioia e la consapevolezza dell’amore che da sempre provo per Spike. Cosa posso fare per lui? Allontanarmi o stargli vicina? E in che modo? Non posso essergli amica, ma nemmeno amante perché lo sono già stata…come finirà tra di noi?

 

*********************

 

E’ un intero giorno che sto qui in ospedale e le visite che ricevo non fanno che farmi stare ancora più male, vorrei solo che Spike fosse con me, ne ho abbastanza di tutti gli sguardi pietosi che ricevo, prego l’infermiera di non far entrare più nessuno se non lui…poi cercò di prendere sonno.

 

“Buffy?”

 

Mi girò immediatamente “Spike…sei tornato!” c’è una nascosta felicità nella mia voce.

 

“Sì, volevo sapere come ti senti…passata la notte potrai tornare a casa ho parlato con il medico” ti avvicini e ti siedi sul bordo del letto, hai un’aria stravolta e gli occhi spenti e cerchiati…

 

“Dovresti cercare di dormire un po’…anche se so che non è facile, nemmeno io ci riesco” e gli rivolto un mezzo sorriso.

 

“Ho perso tutto, mia moglie, il mio bambino, non c’è più nulla. Non riesco a far altro che pensare a lei e al fatto che l’ho tradita”

 

Arrossisco lievemente e mi tocco una guancia con la mano “Sapessi come mi sento io…” il cuore mi batte forte e ho la nausea.

 

Il silenzio invade la stanza, mentre con i tuoi occhi di ghiaccio cerchi un appiglio, una soluzione nei miei verdi speranza…fai scivolare piano la mano sul lenzuolo e intrecci le tue dita con le mie. Mi stringi forte e io ti ricambio.

 

“Buffy posso riposare adesso? Mi permetti di dormire accanto a te?”

 

Mi salgono le lacrime agli occhi e annuisco.

 

Ti corichi accanto a me e mi dai le spalle e mentre cerco di addormentarmi ti sento singhiozzare…allora con una mano ti accarezzo i capelli cercando di farti calmare…ma la tua pena è troppo grande. Ci addormentiamo abbracciati e le nostre lacrime si mischiano, figlie del medesimo dolore.

CAPITOLO 13

 

E’ passato un mese e mezzo, lento lento.

Ho sentito i giorni scorrermi sulla pelle e pizzicarmi come punture di zanzare…sono rimasta a Bardi e per quello che ho potuto ho continuato scrivere articoli spendendoli via e-mail al mio capo, lui ha capito…e poi sono la sua migliore giornalista non può sbattermi la porta in faccia in un caso di emergenza!

 

Spike continua a stare malissimo, lo vedo, lo sento…vado a trovarlo spesso a casa sua e quando entro tra quelle mura mi sembra di sentire l’odore di Desy ancora nell’aria, mi fa tanto male…ma non posso farmi vedere debole, perché lui ha bisogno di calore, di sentire che qualsiasi cosa dirà o farà sarà la cosa giusta…ha bisogno di non essere giudicato e io sono qui per questo.

 

In paese si chiacchiera troppo, il fatto della nostra relazione passata, la curiosità per le visite che spesso gli faccio, il lutto recente…la gente fa uno più uno e mi fa sentire come una ladra che ruba di notte, ma cosa dovrei rubare io? L’amore è rimasto sempre lì, davanti ai miei occhi, addormentato nel mio cuore…e adesso non voglio nulla da lui, solo dargli la mano e ripetergli che io ci sarò quando avrà bisogno di sfogarsi.

 

Mia mamma dice che farei meglio a tornare a Sunnydale, ma come faccio a lasciarlo solo proprio adesso? Per lui è come il primo giorno, nulla è mutato. Lo sguardo stralunato e i capelli arruffati, si aggira per la casa come un’anima in pena e soffro troppo a vederlo così…

 

In questi giorni non abbiamo mai parlato veramente, siamo stati sempre sul vago, non mi ha chiesto perché ero ancora lì, e io non gli ho domandato cosa succederà tra noi…anche se può sembrare un discorso egoistico, io ci penso…a volte…

 

“Buffy, hai capito?” la sua voce mi riporta alla realtà.

 

Sbatto gli occhi guardandolo, sono seduta in salotto e mi stava dicendo qualcosa.

 

“Ehm, veramente…no! Scusa” mi giustifico arrossendo.

 

Scuote la testa sorridendo appena, adoro quando fa così. Si alza dalla sedia e si avvicina a me mi prende le mani e mi fa alzare. Il suo viso e così terribilmente vicino al mio che posso sentire il suo respiro arrivare sulla mie labbra semiaperte, mi sento ubriaca tutto all’improvviso, le ginocchia mi tremano. Non siamo stati più così vicini dalla sera dell’incidente.

 

“Puoi restare qui stanotte?”

 

Una domanda che mi spiazza completamente, lasciandomi più allibita di quanto già non fossi…una strana paura mi prende facendomi seccare la bocca, ingoio a fatica mentre i suoi occhi non vogliono sapere di staccarsi dai miei. Posso davvero continuare a vivere un’illusione?

 

“I-io…non credo che…”

 

Mi guardi avvicinandoti ancora di più me, “Passerotto, ti prego…resta con me! Non ce la faccio più a dormire solo…ho pensato più volte a come sarebbe bello se tutto finisse, se io smettessi di soffrire, di vivere!!! Ci ho riflettuto veramente e basterebbe così poco per farla finita, ma poi ho pensato a te e sei l’unica che mi fa sentire ancora vivo, ti scongiuro dormi con me stanotte…”

 

Perché mentire? Perché comportarsi per bene? Perché andare contro il volere del cuore seguendo quella insopportabile ragione che ci fa fare sempre le cose più amare?

 

“Sì resto con te” e lo abbraccio togliendomi dall’imbarazzo di continuare a fissare la sua bocca carnosa.

 

Non posso vedere il suo viso, ma sono convinta che il sorriso sia tornato splendente sul suo viso.

 

Voglio amarlo.

 

***

 

Spike mi ha chiesto di andare a comprare alcune cose in paese e così cammino piano sulla neve fresca affondando appena lungo la strada.

 

“Buffy!” mi guardo attorno e vedo una persona che mai avrei creduto potesse essere lì.

 

“Riley, ma che ci fai qui?” rido divertita andandogli incontro.

 

“Beh sono venuto a trovare la mia migliore amica, che ha fatto perdere completamente le tracce…vieni qui piccola, ho saputo…mi dispiace!” è sincero e lo abbraccio, tra le sue braccia mi sento al sicuro, come ho potuto stare tanto senza sentirlo?

 

“Sono felice che tu sia qui…potrai fermarti a casa mia se vuoi, ma stasera io resto da lui…” guardo a terra sentendomi in colpa, anche se so che non dovrei.

 

Riley mi segue silenzioso, poi prende un po’ di neve e inizia a colpirmi, come un bambino.

 

“Ehi stupido! Dai, smettila!!” strillo cercando di scappare, faccio fatica a correre nella neve, così mi fermo dietro un tronco d’albero e mi faccio una scorta di palla di neve. Sono felice diu ridere un po’ e da troppo che non lo facevo.

 

Trattengo il respiro e quanto mi passa affianco lo colpisco a raffica.

 

“Buff, piccola insolente!!” cerca di non farsi colpire, ma ho una buona mira.

 

Fuggo e sono sulla strada principale di Bardi, c’è un po’ di gente per strada e sento tutti gli occhi puntati addosso, mentre Riley ignaro continua ad inseguirmi urlando.

 

“Basta!” mi arrendo fermandomi con il fiatone vicino al bar.

 

Lui mi raggiunge ridendo come un pazzo, gli passo una mano tra i capelli scompigliandoli tutti.

 

“Ti va una cioccolata calda?” mi domanda facendomi l’occhiolino.

 

“Veramente devo comprare il pane e del caffè per Spike e poi gli ho detto che tornavo subito, non voglio lasciarlo da solo…” mi giustifico.

 

“Va bene…allora andiamo, voglio conoscerlo!” io annuisco e mi dirigo verso il fornaio.

 

 

CAPITOLO 14

 

 

Quando busso alla porta Spike arriva subito ad aprirmi e mi guarda sorridendo, poi sposta gli occhi su Riley e lo scruta in modo interrogativo.

 

Lo vedo stranito e intervengo subito per chiarirgli la situazione “Ti vorrei presentare Riley è un mio caro amico e…”

 

Lui mi interrompe “Sono il suo migliore amico, ama dimenticarselo a volte…!!” e mi scuote i capelli giocando.

 

Io mi sento avvampare davanti a Spike e cercò di sorridere, ma ho paura di sembrare troppo finta.

 

“Beh, entrate allora…” dice Spike con un tono indecifrabile.

 

Ci fa accomodare in salotto e io mi tolgo per un attimo da quella situazione andando in cucina a sistemare gli acquisti, ma tengo le orecchie tese.

 

“Allora, tu sei il migliore amico di Buffy” inizia Spike.

 

“Sì, da tanto ormai…la conosco benissimo, sai a volte ci guardiamo negli occhi e senza parlare ci capiamo subito. Buffy è una donna fantastica…”

 

“E’ bello riuscire ad incontrare qualcuno con cui sentirsi a casa…le persone speciali sono così poche…” la voce malinconica di Spike mi colpisce al cuore.

 

Un silenzio imbarazzante cala tra i due e così rientro in salotto con l’intenzione di rompere quell’atmosfera.

 

“Di cosa stavate parlando?” domando incuriosita.

 

“Di te!” rispondono tutti e due all’unisono.

 

“Ah, beh non è un argomento molto…divertente!” dico come una stupida, Riley mi guarda e leggo qualcosa nei suoi occhi che non mi piace proprio per niente!!!

 

“Buffy potrei raccontare a Spike di quella volta che…”

 

Ecco! Lo sapevo, Riley ha sempre voglia di scherzare…chissà cosa diavolo vuole dirgli…!!

 

“No! Cioè, non credo che a Spike possa interessare” mi giustifico lanciandogli un’occhiata diabolica.

 

Spike si avvicina a noi due “Invece ho proprio voglia di farmi due risate, qualche interessante aneddoto sulla nostra Buffy?”

 

Cosa??? No, no, no…Divento paonazza e non so quale dei due ragazzi guardare.

 

“Beh c’è la volta del nostro primo appuntamento, quell’altra del pattinaggio su ghiaccio, poi le figuracce in metro e le risate come matti sotto la pioggia all’uscita dal cinema!”

 

Riley, Riley, ti vorrei strozzare!! Vedo Spike leggermente turbato mentre beve goccia dopo goccia le parole del mio migliore amico…

 

“Ne avete fatte di esperienze insieme!” esclama seccato, anzi, ora riesco a capire…è GELOSO! Geloso pazzo di Riley!

 

“Eh sì, si può dire che io e Buffy abbiamo fatto di tutto…”

 

Spike lo guarda di traverso “Beh TUTTO non credo proprio!” e fai una risata nervosa.

 

Riley scoppia a ridere e il mio biondo si volta verso me come a cercare una risposta.

 

Boccheggio un po’ come un pesce fuor d’acqua e poi guardo a terra.

“Oh! Non pensavo ci fosse stata una storia tra voi” delusione, amarezza, curiosità, gelosia…

 

“No, non siamo stati insieme…” inizio io.

 

“Infatti, solo una notte…” conclude Riley rendendosi del casino che ha combinato.

 

Spike si passa la mano tra i capelli, non sa che dire, poi mi guarda negli occhi un po’ sofferente

 

“Buffy magari stasera è meglio che non rimani qui…ce la faccio anche da solo! Adesso scusatemi ma vado a coricarmi, non sto bene…” noto che ha gli occhi velati.

 

Cerco di fermarlo invano e lo guardo andare via sbattendosi la porta della camera alle spalle.

 

“Buff, mi dispiace non credevo che lui fosse ancora così innamorato di te!” esclama Riley avvicinandosi a me.

 

“Cosa?” chiedo a mezza voce sentendo la testa girare.

 

“Ma sì, non l’hai visto era rosso di gelosia…è pazzo di te!” risponde semplicemente.

 

Ci penso un po’ su, rendendomi conto di essere più cieca di una talpa! Ecco perché il suo atteggiamento era cambiato tutto ad un tratto…ma se Riley si sbagliasse?

 

“Basta seghe mentali Buffy! Tu gli piaci, ti mangia con gli occhi e tu lo ami…perché non potete semplicemente amarvi?”

 

Già, perché?

Perché sua moglie è morta da poco,

perché sono stata la sua amante,

perché non è pronto,

perché forse non lo vuole………..

 

“Dici che lui mi ama ancora?” sento del trambusto alle mie spalle e Riley mi prende tra le sue braccia senza aspettare un secondo.

 

“Buffy, c’è solo un modo per saperlo!” dopo aver gettato un’occhiata veloce alle mie spalle mi bacia lasciandomi senza fiato.

 

Spike era tornato in sala, ma vedendoli insieme, restò immobile incontrando gli occhi dell’altro uomo e furente fece un gesto spazientito e tornò da dove era venuto.

CAPITOLO 15

 

“Ma cosa cazzo ti è venuto in mente??????” domando furiosa quasi gridando.

 

“Ehi baby, calma per favore…” mi risponde mettendo le mani avanti.

 

“Ma tu sei pazzo!!” e ti allontano da me, voltandomi per correre da Spike.

 

“Ferma!” mi blocca Riley senza darmi via di scampo “Fermati” mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio.

 

Mi stringe e sento che sto tremando.

 

“Buffy tu volevi sapere se lui ti ama ancora, vero? Beh, sì, ci hai visti baciare…e adesso credo sia il caso che tu venga via con me, non puoi restare qui stanotte. Dammi retta una buona volta. Se davvero ti ama allora vedrai che sarà lui a fare il primo passo. Lasciagli il suo spazio”

 

Mi calmo un po’, e in effetti Riley non ha tutti i torti.

 

“L’hai fatto per provocargli gelosia?”

 

“Certo e sono un uomo, su certe cose ho l’occhio lungo io…lui è cotto di te e sa che tu sei sempre disponibile e pronta a correre da lui. Fa che sia lui a cercarti…vedrai che funzionerà!”

 

“Se ti sbaglio…ti uccido!” gli rispondo agitando minacciosamente in aria un dito, poi però mi viene da ridere, forse è l’inizio di qualcosa di positivo…

 

“Vai a dirgli che dormi a casa tua stanotte!”

 

Come un automa seguo il suo consiglio anche se mi costa da morire lasciarlo così…perché devo affidarmi a questi stupidi giochetti?

 

Toc. Toc. “Spike posso entrare?”

 

“Vieni”

 

Apro la porta e lo trovo sdraiato sul letto a fissare il soffitto.

 

“Senti, mi dispiace tanto, ma stasera preferisco dormire a casa…sai c’è anche Riley e…” ma cosa sto dicendo???

 

“Va bene, non c’è problema. Ci vediamo domani” e si volta dall’altra parte del letto dandomi le spalle.

 

-Amore ti amo- come vorrei dirlo, urlarlo, sussurrarlo, cantarlo, dirglielo in tutte le lingue che conosco.

E invece vado via…con la speranza che sia lui a tornare da me…

Ti prego, torna da me.

 

Richiudo la porta e faccio cenno a Riley di seguirmi.

 

“Allora c’è l’hai fatta?”

 

“Sì stupido!” mi avviò lungo la strada lasciandolo indietro.

 

“Ti voglio bene Buffy, abbi fede…”

 

“Ne ho fin troppa” gli rispondo scuotendo la testa.

 

***

 

UNA SETTIMANA DOPO…

 

Buffy era in nella sua stanza che scriveva al computer, gettò un’occhiata al cellulare sul comodino e mordendosi le labbra continuò il suo lavoro.

 

7 giorni senza sentirlo,

7 giorni senza vederlo,

7 giorni d’inferno.

 

E’ inutile far finta di stare bene, mi sento a pezzi, depressa e triste. Vorrei vederlo corrermi incontro, stringermi e giurarmi amore…

 

Qualcuno bussa alla porta.

 

“Buffy, sì può?” riconosco la voce di Riley.

 

“Sì” rispondo laconica.

 

Riley si avvicina a me con le mani in tasca e la testa bassa, non porta certo buone notizie.

 

Mi alzò dal letto e lo guardò occhi negli occhi.

 

“Che c’è?” domandò ansiosa.

 

“Spike è andato via!”

 

Resto a bocca aperta mentre il mio cervello cerca di capire il significato di quelle parole e scoppio a ridere istericamente.

 

“Non scherzare!!” gli dico mettendomi una bocca davanti alla bocca.

 

“Non lo sto facendo” ti imponi con una voce dura e ferma e tremendamente vera.

 

“Tu e i tuoi consigli del cazzo!” lo insulto superandolo e uscendo dalla mia camera.

CAPITOLO 16

 

Riley mi insegue fin fuori casa “Aspetta!” grida cercando di starmi dietro.

 

“Cosa c’è?” domando furente.

 

“Buffy, l’ho sentito al bar del paese, parlavano e dicevano che lui è andato via, per prendersi una vacanza…staccare la spina per un pò!”

 

Resto lì ferma mentre il vento gelido mi fa tremare, metto le mani in tasca e gli occhi mi pungono. No, non scendete, non liberatevi dai miei occhi, rimanete lì…immobili e ghiacciate…le mie lacrime.

 

“Mi dispiace!” mi dici, stringendomi e accogliendo il mio sfogo.

 

“Ho una copia delle chiavi dell’appartamento di Spike, voglio assolutamente andare a casa sua, magari ha lasciato qualcosa di scritto per me…forse” cerco di convincere me stessa.

 

“Ti accompagno, va bene?”

 

“Certo” e mi avvio seguita dal mio amico verso la macchina.

 

***

 

Arrivo come una furia a casa sua, ho guidato in fretta con troppa velocità, forse sono stata un po’ istintiva. Non ho parlato nemmeno un attimo con Riley.

 

Posteggio la macchina lungo il viale che giunge a casa di Spike. Tiro un lungo sospiro e poi esco dalla macchina “Aspettami qui” dico al mio amico e correndo raggiungo l’ingresso, poi mi blocco un attimo, ho quasi paura di quello che posso trovare e di quello che non troverò.

 

Ho paura che l’amore non basti, ho paura che il sogno di cristallo che mi sono costruita vada in mille pezzi e mi ferisca, ho paura di essere schiaffeggiata dalla realtà.

 

Girò le chiavi nella serratura ed entro chiudendo mi la porta alle spalle, accendo la luce e mi guardo intorno. Tendo le orecchie: solo un pesante silenzio.

 

Inizio a gironzolare per la casa, passando da una stanza all’altra senza meta precisa, con il magone e una voglia pazza di gettare tutto a terra e di urlare.

 

Arrivo davanti alla sua camera ed entro dentro, il suo letto è fatto, l’armadio aperto e dentro nemmeno un vestito, sul comodino la sveglia e una busta bianca.

 

Mi avvicino piano e osservo quel pezzo di carta che in un attimo mi fa sbiancare, c’è scritto il mio nome sopra.

 

Sedendomi su letto apro il foglio e inizio a leggere.

 

***

 

“Riley torniamo a casa!” fredda, autoritaria e stranamente tranquilla.

 

“Buffy tutto bene? Hai trovato qualcosa?” mi domandi incuriosito.

 

Salgo in macchina e chiudo la portiera, senza rispondere subito metto in moto e faccio marcia indietro.

 

“Buffy che c’è?”

 

Mi giro verso di lui “Nulla, non mi ha lasciato nulla…sai credo che tornerò a Sunnydale, il mio soggiorno qui a Bardi sta durando anche troppo”

 

M guardi stranito e scuoti la testa guardando fuori dal finestrino, hai capito che non è il momento per parlare.

 

***

 

Mi chiudo in camera mia e spengo il cellulare lo getto sul letto e mi metto seduta alla scrivania, vuota dentro…

 

Nella borsa c’è la tua lettera, tutto ciò che non sei mai riuscito a dirmi, tutto quello che il mio cuore già sapeva, ma adesso fa troppo male…riprendo il foglio in mano cercando con una seconda lettura di dare un senso alle tue parole…

 

Buffy,

ho deciso di stare lontano per un po’, mi sento distrutto…Desy era la mia ancora, la mia casa. So che tu vuoi di più, so che ci siamo amati e non abbiamo mai smesso, ma adesso è arrivato il momento di riuscire ad andare avanti separati. Non odiarmi Buffy, non credere che non mi faccia male, quando chiudo gli occhi ti vedo sempre, quando invece sono sveglio vedo mia moglie che ride e mi dice che aspetta il nostro bambino. Non riesco ad andare avanti così, mi manca l’aria con te intorno, so che lo fai per me, sono io che ho bisogno di ritrovare me stesso. Non preoccuparti per me e so che mi capirai.

Chissà che le nostra strade non si rincontrino un giorno, per adesso posso solo dirti che ho portato via con me il libro che mi hai regalato a Natale “Lost in memories” e dentro c’è tutto quello che siamo.

Ti amo, Buffy.

CAPITOLO 17

 

LosAngeles

 

“Buffy, hai finito l’articolo per domani?” il mio capo entra nel mio ufficio e mi guarda storto.

 

Io arrossisco un poco, cercando di togliere con il mouse la pagina di internet che avevo aperto, non stavo affatto lavorando.

 

“Ehm, entro sera lo porto nel suo ufficio” mi sento un po’ imbarazzata.

 

Lui sembra distendersi un po’ e se ne annuendo.

 

Tiro un sospiro di sollievo e torno al computer, sto creando il mio blog, con pensieri, foto, frasi di libri e canzoni…mi ha dato l’input Riley dice che un buon modo per pensare a se stessi e stare su di morale, se poi ti va bene conosci anche tante persone simpatiche. Io ne ho bisogno.

 

Sono tornata definitivamente a Los Angeles e non metto piede a Bardi da circa 6 mesi, ho messo da parte i sogni, o meglio, le illusioni e ho piantato i piedi per terra. Lavoro senza fermarmi e cerco di andare avanti senza pensare troppo al passato.

 

Spike mi ha chiamata tempo fa, dicendomi che si trasferiva e che avrebbe cambiato numero di telefono, una volta sistemato ha detto che mi avrebbe chiamata per comunicarmi il nuovo numero, beh volete saperlo?

 

Non si è più fatto vivo.

 

Non so dove è andato, e nemmeno se c’è ancora, se tiene con se il libro…chissà…chissà se si ricorda di me, se nel mare di cose che fa mi rivolge ogni tanto un pensiero.

 

Il telefono prende a squillare, ma non ho voglia di rispondere…poi dopo un sospiro alzo la cornetta.

 

“Summers, chi parla?”

 

“Ciao Buffy, sono io…come va la costruzione del blog? Hai deciso il nome?” Riley non ha proprio nulla da fare durante il giorno! Ma in fondo è un vero amico…non scompare nel nulla e mi è stato sempre vicino, sarebbe perfetto come ragazzo non è nemmeno male fisicamente…però non è come lui ed è questa la ragione per cui tra noi non ci potrà essere mai nulla.

 

“Ehi ciao…ci stavo lavorando proprio prima, metto lo sfondo, il titolo e ho finito!!” esclamo contenta di me stessa.

 

“Bene, bene…e come lo chiami?”

 

Ci penso un attimo su con un sorriso sulle labbra “Lost in memories”

 

“Ah, ho capito…come quel libro che ti piace tanto!”

 

“Esatto, significa molto per me…” non faccio fatica a dire queste parole, è passata la fase in cui ogni cosa mi ricordava lui e mi ritrovavo a piangere anche camminando per strada. Adesso ci vado più rilassata…mi è rimasto un bel ricordo di lui e sono consapevole che nessuno potrà strapparmi via le memorie, queste sarà immutabili in me per sempre.

 

“Che ne dici, stasera usciamo? Mega gelato in centro?”

 

“Ok Riley, ti voglio bene”

 

“Anche io, a stasera!”

 

Ritorno a mio computer e scelgo uno sfondo azzurro che sa di libertà, che sa d’infinito, poi scrivo il nome del blog in trasparenza, così che solo ad un’attenta visita può essere scorto…

 

***

 

“Capo, ecco l’articolo che ho scritto” glielo poggio sulla scrivania pregando che non fermi a parlare non sono dell’umore e poi ho voglia di andare a casa.

 

“Buffy!” mi chiama quando ormai sono quasi alla porta. Ecco, beccata. Mi giro lentamente guardandolo incuriosita.

 

“Faresti meglio a prenderti una vacanza, mi sa che sull’orlo di un esaurimento nervoso. Pallida e con le occhiaie…capisco che lavori sodo, ma per rendere al massimo a pure bisogno di energie. Hai due settimane libere a partire da questo momento”

 

Io sto quasi saltando dalla gioia “Davvero?” gli occhi mi brillano e cerco di recuperare un briciolo di contegno.

 

“Certo, vai ora e buona vacanza!”

 

Cosa devo dire? Sono davvero felice e già penso alla possibile meta…forse un’idea ce l’ho.

 

 

***************

 

 

“Wow, non pensavo di potermi divertire così tanto!!” esclamo sguazzando nell’acqua trasparente dei Caraibi.

 

“E io non immaginavo che mi invitassi” mi risponde Riley cercando di prendermi, ma sono più veloce e nuoto come una sirena.

 

Qui è un posto da sogno, è ancora più bello che dalle immagine delle agenzie turistiche, io e Riley abbiamo trovato un prezzo buono e siamo partirti all’ultimo minuto, è stato troppo divertente.

 

Mi immagino le facce invidiose della mia aria solare e della pelle già abbronzata al ritorno della vita a Los Angeles!

 

Riley mi raggiunge e mi fa salire sulle sue spalle per farmi fare un tuffo. Giochiamo come due bambini. Quante risate!

 

“Vieni qui sirenettaaaa” mi urla dietro.

 

“Ti prego, ti pregooooo…lasciamiiii” e giù a ridere e sbellicarmi.

 

Insomma sono solo due giorni che siamo qui e già ci siamo integrati benissimo con l’ambiente, e come si fa a non inserirsi? Sole, caldo, divertimento, niente lavoro o pressioni. Solo la voglia di vivere alla giornata.

 

“Stasera ci facciamo la grigliata in riva all’oceano?” domando risalendo la spiaggia e piazzandomi sotto l’ombrellone.

 

“Va bene…vado al bar a prendere qualcosa”

 

“Per me nulla grazie, resto qui a godermi il sole…” e chiudo gli occhi appisolandomi appena.

 

***

 

Ok, non chiedetemi perché sono venuto qui…non lo so nemmeno io. Volevo solo cercare un paradiso terrestre e credo proprio di esserci riuscito, questo è come voglio vivere.

 

Palme, oceano cristallino, tanta voglia di dimenticare tutto e cordialità. Niente occhi indiscreti, né paroline sussurrate di commiserazione, qui voglio essere me stesso come mai sono stato. Ho due settimane per riprendere in mano la mia vita, spero di riuscire a farlo nel modo giusto.

CAPITOLO 18

 

la luna piena specchia nell’oceano e una brezza calda smuove la sera, molte coppiette passeggiano mano nella mano lungo il bagnasciuga, io e Riley abbiamo da poco finito la nostra cena a base di pesce e adesso siamo seduti sulla morbida sabbia guardando e commentando le persone che ci passano davanti. E’ troppo divertente!

 

Sospiro a fondo chiudendo gli occhi “E’ così bello qui…vorrei non andarmene più”

 

“Fanno questo effetto i posti del genere, non farci l’abitudine!” scherza Riley stendendosi sulla sabbia incrociando le braccia dietro alla testa.

 

“Stai tranquillo!” mi alzo in piedi e mi guardo intorno desiderosa di trovare un po’ silenzio per stare solo con me stessa, vorrei fare un bel bagno nuda e sentirmi completa.

 

“Buffy io torno nel bungalow, mi raggiungi dopo?” domandi quasi leggendomi nel pensiero.

 

Io ti sorrido dolcemente e annuisco.

 

L’isola è abbastanza grande e di sera si trasforma, ci sono zone in cui c’è pieno di gente e angoli nascosti in cui si può stare in intimità e godersi la deliziosa solitudine del luogo. Nel nostro primo giorno d’escursione con la guida ho memorizzato dei posticini niente male.

 

C’è un’insenatura poco più lontano da qui e sarà un piacere andarci. Mi tolgo i saldali per godere del contatto morbido della sabbia sotto i miei piedi, è fredda. Cammino a pelo dell’acqua e sento che è così che voglio vivere, senza pensieri, tranquilla, rilassata e forte! Non insicura e fragile, ma forte come un’amazzone! Forse il paragone non è proprio adatto, ma vorrei trovare in me la forza di andare avanti, perché DEVO farlo. E ci sto già riuscendo molto bene.

 

Raggiungo infine una piccola insenatura tra le rocce, per fortuna non c’è nessuno, tranne un mare cristallino e una luna piena che illumina tutta la natura. Respiro forte chiudendo gli occhi e immergendomi fino a l polpaccio. Poi dopo un’ultima occhiata furtiva, mi tolgo il vestito e resto in costume, non fa freddo e sto bene così.

 

Voglio osare ancora di più, tanto non c’è nessuno, mi ripeto. Mi slaccio il pezzo sopra del bikini e mi sfilo gli slip. Eccomi, adesso sono come mamma mi ha fatto! Bella, decisamente. Un corpo piccolo, ma proporzionato, spalle forti e un viso d’angelo. Seni alti e tonici, una schiena sinuosa e un sederino stretto. Ammonticchio il vestito e il costume sulla spiaggia e poi entro piano piano nell’acqua.

 

Wow, che sensazione! Un brivido percorre il mio corpo, mentre passo dopo passo mi bagno tutta. Con un tuffo vado a fondo allontanandomi un po’ dalla riva, è bellissimo!

Riemergo poco lontano guardando lo stupendo spettacolo del cielo pieno di stelle, faccio il morto e muovendo appena le mani nell’acqua resto lì a sguazzare.

 

***

 

Questa insenatura è ben nascosta e ho proprio voglia di restare sdraiato sulla sabbia a guardare la luna. Spero di non trovarci una coppia innamorata…supero con agilità uno scoglio ed eccomi arrivato!!

 

Oh mio Dio! In acqua c’è qualcuno, sulla riva c’è un vestito bianco e un costume, deve essere una ragazza. Con imbarazzo cerco di andarmene, ma è troppo tardi la bella sirena stropicciandosi gli occhi avanza uscendo completamente dall’acqua.

 

Un momento…ma è…

 

E’ bellissima, perfetta, è lei! La riconoscerei tra mille, come posso dimenticare il dolce sapore del suo miele, il profumo della sua pelle, il balsamo ala vaniglia e i suoi occhi come pietre preziose che ora mi fissano sconcertati.

 

***

 

“Spike” resto immobile cercando di coprirmi, anzi mi abbasso in acqua cercando di nascondermi.

 

“Buffy” mi rispondi con un sorriso divertito.

 

Resto lì a mollo a guardarti senza sapere se sei tu o se è solo un sogno…proprio ora che io mi ero arresa e stavo piano piano cancellandoti, adesso sei di fronte a me, bellissimo, abbronzato e con un sorriso sulle labbra.

 

Mi viene da piangere, non posso credere che tu sia qui…poi però le parole della tua lettera d’addio mi lacerano ancora i ricordi e il modo in cui sei sparito mi ferisce ancora, ho tante domande da farti e hai molte risposte a cui rispondere.

 

“Buffy non credevo davvero di poterti incontrare qui…”

 

Io non dico nulla, mi sento come immobilizzata e ho anche un po’ di paura, sono pure nuda! Meno male che sono sott’acqua.

 

Ti avvicini piano e inizi a spogliarti, via la maglia, via i corti calzoncini, sotto hai il costume, ma non vorrai davvero…?

 

“Cosa stai facendo?” domando quando già con un tuffo sei in acqua.

 

 

Nuoto verso riva cercando di guadagnare tempo, ma una presa alla caviglia mi fa frenare, cacciò un urletto e mi ritrovo faccia a faccia con te.

 

“Dove scappi?” mi domando alzando il sopracciglio sinistro.

 

“E tu dove sei scappato per tutti questi mesi?” la mia lingua sta già sputando sentenze.

 

Non rispondi, ma scuoti la testa mi prendi per mano e mi attiri a te, aiuto. Non tocco e sento che affogherò…in te, nel tuo amore, nei tuoi occhi strappati al cielo, nella tua bocca sensuale incantatrice…

Aiuto! Lancio un sos, ma vi prego…non ascoltatelo.

CAPITOLO 19

 

Le tue labbra si uniscono alle mie e sento la tua carne morbida congiunta alla mia, la tua lingua umida si fa spazio nella mia bocca e non riesco a resisterti, sei un vortice che mi prende e mi porta dove più desidera.

 

Leggere come petali di rosa le tue mani mi sfiorano sott’acqua e mi lascio trasportare solo dalle emozioni…mi continui a baciare e io sgambetto per tenermi a galla.

 

“Buffy andiamo a riva!” mi sussurri all’orecchio leccandomi il lobo.

 

Rabbrividisco e ti nuoto dietro, recuperando per un attimo la ragione “Cosa vuoi fare?” e nel momento stesso in cui concludo la frase mi rendo conto di quanto risulti stupida, mi prendi per mano e usciamo insieme dall’acqua.

 

Mi guardi dalla testa ai piedi e sono un po’ infastidita “Spike, io non credo che…” non mi lasci finire mi zittisci con uno di quei tuoi baci che mi fanno sciogliere, sai sempre come farmi perdere la testa!!

 

Ci sdraiamo a terra e tutto è cancellato, vorrei che questo momento si fermasse, che rimasse un’istantanea. Io e te, insieme, innamorati, o forse non è più amore?

 

Non mi importa, voglio sentirti dentro me. Ora.

 

Mi accarezzi la pelle umida e ti sdrai su di me affamato di risentire il mio unico sapore.

 

“Spike…” gemo riconoscendoti a pelle.

 

E dalla tua bocca escono le parole che aspettavo da sempre, ma che credevo sepolte nel tuo cuore…cinque lettere che mi fanno sperare ancora, anzi, che mi aprono alla verità.

 

Con dolcezza infinita mi guardi negli occhi “Ti amo Buffy”

 

Ci sei riuscito, hai capito finalmente che è inutile farneticare quando l’amore entra prepotente nel tuo cuore. Mi sento così pazza di felicità e mi gira un po’ la testa. Sono qui, su questa spiaggia, nuda sotto il corpo accaldato e finalmente mi hai confessato il tuo amore.

 

E ci credo, ci devo credere, mi ci aggrappo con tutte le forze…con tutta me stessa.

 

Ti amo, Buffy.

Ti amo, Buffy.

Ti amo, Buffy.

 

La cosa più bella che potessi dirmi. Non servono repliche da parte mia, tu l’hai sempre saputo, anche quando per te era il giorno più buio, quando hai creduto di non farcela, quando hai sentito il peso del mondo sulle spalle.

 

L’hai sempre saputo che ti amo nel modo più profondo e sincero che ci possa essere.

 

Rido chiudendo gli occhi mentre inizia a solleticarmi il collo con la lingua e mi dici che sono salata facendomi ridere più forte.

 

Le tue mani mi stringono forte e ti togli il costume facendomi sentire quanto desiderio provi per me, è fantastico sapere che dopo tutto questo tempo sei ancora mio, nella stessa misura in cui ci incontrammo ragazzini a Bardi…con la stessa intensità con cui facemmo l’amore per la prima volta al castello.

 

Rido ancora, felice…e mi sento libera, apro gli occhi e sopra di me solo le stelle, spettatrici silenziose. Entri in me piano, dolcemente facendomi abituare alla tua essenza in me.

 

Continui a baciarmi e scendi un poco sul mio seno stringendo tra i denti i miei capezzoli.

 

Quanto ti desidero amore…

 

Sento l’acqua che piano e a ritmo alterno mi bagna i piedi, sento il piacere di averti con me e vedo in alto l’infinità del mondo.

 

“Ti amo, Buffy” ripeti con maggiore intensità iniziando a spingere in me e ti accompagno muovendomi all’unisono con il tuo corpo.

 

Ansimando testa contro testa ci guardiamo fissi negli occhi: desiderio, passione, un pizzico di antico dolore e tanto tanto amore. Raggiungiamo l’apice insieme allacciati in cuore, spirito e sguardo.

 

Adesso è il mio momento “Ti amo anche io” vedo i tuoi occhi velarsi di lacrime e cacci il viso nel mio collo e c’è di nuovo il cielo sopra me e so che è questo l’infinito: è stare sospesa tra terra e cielo con te.

CAPITOLO 20

 

Sento il tuo respiro tranquillo sul collo. I miei sensi si stanno piano piano rilassando, mentre ad occhi chiusi resto immobile sotto di te.

 

“Buffy…ho molte cose da dirti” inizi mentre io mi sollevo lentamente dal tuo corpo. Sono ancora nuda, ma non sono per nulla imbarazzata…è naturale adesso, come se fossimo tornati alle origini, nei giardini dell’Eden.

 

Ti guardo con occhi carichi di aspettative “Io non ho smesso un attimo di pensarti e…di amarti. Ho creduto di averti perso per sempre”

 

Ti avvicini a me sedendoti sulla sabbia, i nostri corpi umidi sono pieni di piccoli granelli…ma non mi danno fastidio, in questo momento nulla di può sembrare ostile.

 

“Ricordi la lettera? Avevo deciso di mettere nero su bianco, quello che provavo…lo so, sono stato un vigliacco, ma se ti avessi dovuto lasciare guardandoti faccia a faccia non ci sarei riuscito…per questo ho scelto la via più semplice, ma più dolorosa. Poi è stato un lento viaggiare, sono stato a casa di un mio cugino e ho cercato invano un lavoro, ma tutto quello che sono riuscito a rimediare era fare il cameriere in un pub. La storia è andata avanti per mesi, ma io ero sempre più spento, più triste…così mio cugino mi ha regalato un viaggio di due settimana ai Carabi…e…eccomi qui”

 

Ti brillano gli occhi mentre parli e io vorrei di nuovo gettarmi su di te, tuffarmi sulla tua pelle morbida, baciarti e farti sentire quanto tengo a te. Perché il senso della mia vita sei tu, non chiedo altro che la possibilità di vivere giorno dopo giorno insieme.

 

“Spike, ti amo. Forse non ti aspettavi questi parole così dolci, e pure io mi ero immaginata diverso il nostro incontro, pensavo che ti avrei detto di tutto lanciandoti addosso oggetti e gridandoti che sei stato uno stupido e che tra noi era finita. Ma adesso che sei qui, non mi importa del passato. La cosa più bella è che tu sia qui con me e non voglio che nulla ci tenga lontani, mai più” ti spingo nuovamente a terra e imprimo le mia labbra sulle tue, forte, lasciandoti senza respiro.

 

“Buffy” ti sento gemere dentro la mia bocca e le tue mani viaggiano lungo la mia schiena, a cavalcioni su di te cerco di dominarti, appiccicata alla tua bocca ti accarezzo gli addominali. Sono avida di te, cerco di baciarti con più passione possibile, vorrei essere risucchiata in te, essere carne della tua carne, gioire della tua felicità e piangere del tuo dolore.

 

“Buffy…” continui a ripetere perso in questo mare d’amore che ci lascia stremati e senza fiato.

 

Mi stacco da te e ti guardo, mi viene da ridere…come sei bello.

 

“Adesso che succede?” domando senza paura.

 

“Adesso tu sei mia”

 

Io ti guardo maliziosamente “Lo sono sempre stata”

 

Alzi il sopracciglio “Davvero? Sei mesi senza nessun uomo?”

 

“Solo Riley, cioè…solo Riley come presenza accanto a me…lo sai che è solo un mio amico. Sono qui con lui”

 

Il tuo sguardo vacilla appena e sposti dai miei occhi la tua attenzione, guardi alle mie spalle il mare.

 

“Ah! Io credevo che tu e lui…insomma vi ho visti baciare…me ne ero dimenticato!”

 

“No, no. Vedi quel bacio era stata un’idea di Riley per farti ingelosire, per farti aprire gli occhi e farti comprendere che la mia presenza accanto a te senza nulla in cambio non era così palesemente scontata!! Secondo Riley non avresti retto e ti saresti prostrato adorante ai miei piedi” rido scuotendo la testa, rendendomi conto di quanto fosse pazzo il mio amico.

 

La mia allegria ti contagia “Davvero? Beh, ha ottenuto l’effetto contrario…comunque devi sapere che mi è passata. Credo che Desy voglia vedermi felice, e posso esserlo solo con te. Mi ha seguito uno psicologo e ho superato il trauma e il senso di colpa che mi teneva legato da una parte a te e dall’altra a mia moglie. E’ stato un aiuto necessario e mi è servito, davvero!”

 

Io ti osservo sbattendo gli occhi “Fantastico!” è l’unica cosa che riesco a dire.

 

Una folata di vento ci prende alla sprovvista, mentre mi alzo da te.

 

“Dovremo vestirci…anche se vederti così mi piace parecchio” dici piegando la testa da un lato.

 

“Non preoccuparti, non sarà l’ultima volta…” ti rispondo facendo l’occhiolino.

 

Mi lanci i vestiti e poca distanza da te e ridendo ti infili il costume e ti rivesti, ogni tanto mi schizzi con l’acqua del mare e faccio finta di arrabbiarmi, poi ci baciamo e mi allacci il pezzo sopra del costume. Resti fermo a guardami ancora, poi mi dai piccoli baci sul collo. Dopo quelli che mi sono sembrati attimi eterni, camminiamo mano nella mano per tornare ai bungalows.

CAPITOLO 21

 

“Ci vediamo domani mattina?” mi domandi stando un po’ sulle spine.

 

Io ti guardo e sorrido, sono così felice “Certo…buonanotte amore mio” azzardo a dire, ma non ho sbagliato perché mi rispondi ancora meglio.

 

“Buonanotte anche a te. Ti amo”

 

Dopo un lungo bacio, apro la porta ed entro nel mio bungalow, c’è buio e grazie al cielo non dovrò sorbirmi l’interrogatorio di Riley, evidentemente dorme già.

 

Improvvisamente si accende la luce e un Riley a braccia incrociate mi guarda di sbieco “Hai visto che ora è? Sei stata fuori per quasi tre ore…mi ero preoccupato!”

 

Ecco! Non sono riuscita ad evitarlo “Scusami tanto, è che…ho avuto un incontro…inaspettato!”

 

Mi osservi per mezzo secondo poi vai sul sicuro “Lui?”

 

“Ma come?” ti chiedo meravigliata.

 

“Beh ti brillano gli occhi, sei raggiante e hai le labbra gonfie per i baci…chi potrebbe renderti così?”

 

Mi siedo sul tuo letto e ti racconto tutto…omettendo certi particolari. Alla fine mi guardi con due occhi grandi grandi e non sai che dire, sei felice per me e mi abbracci forte, poi le tue parole mi colpiscono.

 

“Spero che sia giunto il tuo momento per essere felice!”

 

“Grazie!” ti sussurro restando stretta a te, poi mi alzo e mi dirigo verso il mio letto. Tu spegni la luce sul comodino e dopo essermi cambiata mi infilo con il sorriso sulle labbra sotto le coperte.

 

***

 

Un bacio sui capelli mi sveglia…mi giro di scatto e ti vedo sorridente in tutta la tua serena bellezza.

 

“Buongiorno amore! Riley è già uscito, mi ha lasciato entrare” e detto questo mi continui a baciare sulla testa.

 

“Mmmh, che bello…è un risveglio fantastico” mi alzo raggiante e tu mi segui fino in bagno.

 

“Ehi, lascia un po’ di intimità ad una signora” lo prendo in giro chiudendogli la porta in faccia.

 

Non sono mai stata così felice e sapere che lui è qui vicino a me mi fa essere certa che è davvero la realtà, non è un sogno o un’illusione, è proprio vero. Quanto ho sperato di essere con lui, quanto l’ho desiderato…e adesso che è qui ho quasi paura di fare o dire qualcosa di sbagliato…averlo ritrovato mi ha fatto sperare in un futuro migliore…insieme. Dove non ha importanza, a Bardi o a Los Angeles per me è uguale. Resterei per sempre in quest’isola, solo per cercare di non rompere questa straordinaria armonia.

 

“Allora, hai fatto?” la tua voce mi riporta alla realtà.

 

“Un attimo” biascico con lo spazzolino in bocca, poi mi do una sciacquata veloce e sono fresca e profumata come una rosa.

 

Mi guardo allo specchio e, sono sempre io, la Buffy diciottenne che si innamorò del giovane Spike in una notte d’estate a Bardi.

 

“Eccomi” tu mi guardi malizioso, ma non mi faccio tentare.

 

“Allora cosa facciamo oggi?” domando.

 

“Sesso, sesso, sesso!!” rispondi ridendo.

 

Io afferro il cuscino di Riley e te lo lancio addosso “Maniaco!” e così inizia una lotta a cuscinate.

 

Io rido come una pazza e giro intorno cercando un posto per nascondermi, ma tu mi raggiungi e mi prendi per un braccio mi guardi fisso negli occhi e per me non c’è più speranza di fuggire…mi hai catturata, in tutti i sensi.

 

“Sei mia” mi sussurri ad un centimetro dalla bocca, poi mi baci dolcemente quasi titubante, ma sentendomi pronta mi abbracci stretta assaporando le mie labbra e il gusto fresco del dentifricio.

 

Proprio sul più bello squilla il tuo cellulare e controvoglia ti lascio facendo il broncio.

 

“Scusa piccola” e ti allontani un poco.

 

“Chi è?” domandi facendo lo sciocco, infatti ti passi la lingua sulle labbra e mi guardi in modo sensuale.

 

“Chi?” domandi staccando gli occhi da me.

 

“Cosa?” stupore e incredulità si sentono trasparire dalla tua voce.

 

“Davvero? Sei certa?” ti passi una mano tra i capelli e sei nervoso.

 

Sarà un presentimento, mail mio cuore batte più forte e mi siedo sul letto. Chiudi la conversazione e mi guardi con gli occhi pieni di lacrime. Io mi specchio nei tuoi e sento che qualsiasi cosa sia successa, nulla potrà ancora allontanarti da me. Ho promesso a me stessa la felicità e non sopporterei di lasciarti ora che ti ho ritrovato, ne morirei…

 

Mi guardi colpevole “Buffy devo dirti una cosa…”

 

Io mi alzo di scatto e piena di rabbia ti colpisco con uno schiaffo al viso, sento che è qualcosa che mi rovinerà, qualcosa di irrimediabile, non potrò oppormi.

 

Tu incassi il colpo, ma torni a guardarmi negli occhi, sto tremando dalla testa ai piedi. Una lacrima ti riga il viso e io sento che è lontanissima la nostra felicità.

 

“Allora?” ho ancora il coraggio di chiedere.

 

Ti prendi la testa tra le mani “E’ tutta colpa mia…”

CAPITOLO 22

 

Il silenzio si taglia con il coltello nel bungalow.

 

“Buffy…non posso davvero crederci…” inizi guardandomi afflitto.

 

“Parla!” ti spingo.

 

“Sai, avevo conosciuto una donna…i-io…nei sei mesi che sono stato da mio cugino…”

 

Il mio mondo di deboli certezze sta cadendo, piano piano…lo sento sgretolarsi dentro me. Una donna, un’altra…un’altra dopo Desy, un’altra dopo me…dopo tutto quello che ti ho dato.

 

“Non è stato nulla di serio, siamo usciti un paio di volte…lei è…incinta!”

 

Non riesco a capire…è come se tu parlassi un’altra lingua, ti guardo e riesco solo a scuotere la testa spaventata. Non è possibile, non tu!! Non proprio a me…perché?

 

“Buffy, guardami…io non la amo…è stato…”

 

Il mio urlo spezza quella tragica situazione “Basta! Aspettavi un figlio e l’hai perso, adesso c’è una donna che dice di essere incinta di te…forse è giusto così…io non voglio più avere nulla a che fare con te, come posso?”

 

Tu cerchi di avvicinarti a me, ma ti respingo “No, stai lontano…sai credo di capire…io e te non siamo fatti per stare insieme, è inutile…abbiamo rincorso un sogno impossibile, la nostra storia ha funzionato solo quando eravamo due adolescenti: è durata un’estate…ricordi i nostri baci al castello? Le corse per arrivare al poggio e stare da soli? Tutto l’amore che ci davamo sotto le stelle di Bardi?”

 

Le lacrime scendono sul tuo viso e io non so più cosa fare.

 

“Buffy…il nostro amore non è mai morto…”

 

Io urlo, ho perso la calma e la razionalità, eppure mi sembra tutto così chiaro… “Menti, tu menti…Dio, Spike! Tu l’hai sposata!! Ti sei già dimenticato di Desy? E poi adesso questa donna? Mentre dicevi di amare tua moglie sei venuto a letto con me e quando ora dici di non aver mai smesso di amarmi vengo a sapere che sei andato con un’altra! Come me lo spieghi?”

 

“Beh Drusilla mi ha consolato, mi ha aiutato per un pò…!!” e nel momento stesso in cui lo dici sai che te ne pentirai.

 

“Ah, così si chiama? E io che stavo a casa tua sempre? Avrei dato tutto per farti stare meglio? Ti amavo Spike, perché invece di gettarti tra le braccia della prima venuta non hai cercato di contattarmi? E’ stata una tua scelta cancellarmi…” mi stringo le braccia intorno al corpo e sento la testa scoppiare, ho solo voglia di piangere, di restare sola con il mio dolore.

 

Non rispondi nulla, stai lì davanti a me, senza più luce negli occhi, sai che ho ragione e che il bel sogno si è infranto. Questa volta sarà difficile ricominciare.

 

“Buffy, ti prego…” le mie parole ti fanno male, ti feriscono nell’anima.

 

“Guardami, io ci ho messo tutto l’impegno perché questa storia avesse un seguito felice e un lieto fine, ma è impossibile. Questo amore non ci porterà da nessuna parte, è così artefatto. Sai quale è il problema? Non riusciamo ad andare avanti con le nostre vite senza far entrare l’altro in gioco…e questo non per amore, siamo solo deboli e istintivi…non vogliamo fare i conti con il presente. Non possiamo continuare a vivere nel ricordo che si ripeta la nostra storia da diciottenni”

 

Guardi a terra e forse per la prima volta nella mia vita riesco ad essere sincera con me stessa, a anche tu sai che ho ragione. Non c’è nulla da dire di più, le nostre strade devono separarsi per forza e questa volta per sempre.

 

“Dobbiamo essere capaci di vivere senza dipendere dall’altro, l’amore non è così…viviamo del riflesso di quello che è stato un amore che mai dimenticherò, ma che inevitabilmente non può più continuare”

 

“Se è per Drusilla io non…”

 

Ti interrompo subito “Non è per lei, ho fatto questo discorso per me stessa e per te. Credimi mi fa un male enorme dirlo, ma credo che la nostra storia sia finita. Io non riesco a vivere così. Ho bisogno di certezze, non posso un giorno essere tre metri sopra il cielo e il giorno dopo sentirmi sottoterra”

 

Mi abbracci e questa volta non ti respingo “Mi dispiace Spike” ti sento piangere silenziosamente e ti stringo forte a me, devo essere forte. Tornare padrona della mia vita, adesso. Anche per il tuo bene.

CAPITOLO 23

 

Strappata dalla mia vacanza da sogno e delusa dal destino sono tornata a Los Angeles, Riley mi ha accompagnata e adesso sto meglio, se per meglio si intende che non piango più tutti i giorni e mi trucco un po’ per nascondere i segni del dolore.

 

E Spike? Sono passati pochi giorni dall’ultima volta che ci siamo visti e non credo sia cambiato tanto per lui, è tornato a casa a Bardi e purtroppo non è più riuscito a rintracciare Drusilla. Non so perché e non so nemmeno cosa gli succederà. Spero solo cerchi di vivere il più normale possibile.

 

Continua cercarmi, a telefonarmi, ma io sono sempre abbastanza fredda e ho rifiutato più di una volta di vederlo, perché so che non mi allontanerei più da lui. Mi basterebbe scorgere i suoi capelli da lontano, o la sua andatura inconfondibile per farmi tremare le ginocchia. Per non parlare di fissarlo negli occhi, se accadesse ci ricascherei e sinceramente sono stanca di soffrire.

 

Continuo a scrivere pezzi per il giornale, ma ultimamente sono scesa un po’ di tono…cavolo, cosa posso farci se la vita mi spiazza così? Mi fa toccare e gustare la felicità, poi me la strappa dalle mani senza pensarci un attimo.

 

Sono una donna adulta, ho il mio lavoro, una famiglia che mi vuole bene e degli amici fidati…eppure mi manca il tepore di un amore al mio fianco. E’ stato tragico lasciare Spike, la rabbia era mista alla consapevolezza di fare la cosa giusta per tutti i due, in quel momento mi sembrava di essere in un film. Gli ho aperto il mio cuore in modo sincero…a volte desidererei tornare l’adolescente senza pensieri che si innamorò di lui a prima vista.

 

Ho voglia di mollare tutto, correre tra la gente e sentirmi libera. Libera di gridare, libera di piangere mentre tutti ridono. Ho voglia di sentirmi leggera, prendere la macchina e andare a Bardi…chissà se lì dove ci siamo conosciuti altri ragazzi stanno sperimentando il loro primo amore.

 

Possiamo essere solo amanti?

 

Egoisticamente direi sì, certo. Ma basta pensarci un attimo in più…no, non è giusto. Io voglio l’amore con la A maiuscola, non voglio amarti ad ore o a giorni, vorrei che tu fossi completamente mio…io non riesco più ad amarti a sgoccioli, non posso più farlo.

 

“Buffyyyy…rispondiiii…Buffyyyy” la suoneria ultimo modello che mi ha regalato Riley mi sta chiamando, è strano sentire una voce metallica che pronuncia il mio nome, le prime volte mi guardava in giro per vedere se c’era davvero qualcuno che mi stava parlando.

 

“Sì?” rispondo controvoglia.

 

Silenzio.

 

“Chi parla?”

 

Ancora nulla.

 

“Spike?” domando istintivamente.

 

“Drusilla non è incinta, l’ho portata a fare le analisi e non è incinta. Il test di gravidanza non era esatto”

 

E’ strano, questa notizia ti dovrebbe far saltare di gioia e invece me la comunichi senza entusiasmo…e io ancora più freddamente la incamerò in me…

 

“Bene”

 

“Possiamo vederci? Vieni su questo weekend?”

 

Io chiudo gli occhi “No”

 

“Ah…ok, però dimmi solo una cosa, perché non vuoi smetterla di fare tanti ragionamenti contorti e non mi dici chiaramente quello che vuoi da me?”

 

Abbozzo un sorriso, peccato lui non possa vederlo “Non lo so”

 

“Dove sei?”

 

“Al lavoro come sempre…tu?”

 

“A casa, sto riordinando un po’, sei sempre al solito ufficio? Quello dell’indirizzo sulla busta delle lettere?”

 

Io aggrotto le sopracciglia “Sì, perché?”

 

“Per parlare, adesso vado, ci sentiamo”

 

“Va bene ciao”

 

Esita a chiudere la conversazione “Buffy io ti amo, questo sarà per sempre!”

 

“Io di più…ricordi? Tutte le volte che ti dicevo ti amo tu mi rispondevi –io di più- , era diventato il tuo modo di dire. Erano giovani, eh? Ti amo anche io”

 

Ti sento sospirare e poi un’ultima cosa la più importante “Mi sono innamorato di una fantastica e solare diciottenne, eri tu…con i tuoi capelli che sapevano di balsamo e la tua pelle abbronzata. Non ti ho mai dimenticata, e adesso che siamo adulti non c’è nulla che più ci ostacola…sei tu che devi fare i conti con il tuo cuore”

 

Riattacco e resto lì a fissare il vuoto, ha ragione. Non c’è più nulla che ci può separare, allora perché non riesco ad aprire le ali e a spiccare il volo?

Epilogo

 

La luna ci spia da lassù e le stelle ci fanno capire quanto bello e immenso è il cielo. Guarda, se ne vedono a perdita d’occhio. Sono qui sdraiata sull’erba in questa notte di primavera, i grilli già contano e non si sente una voce umana. Sotto il mio corpo c’è un asciugamano per non sporcarmi con l’erba. Mi piace troppo stare qui con gli occhi puntati nel cielo. La cosa più bella però, è che tu sei vicino, proprio accanto a me. Ti stringo la mano più forte e continuo a guardare in alto. Lenta una lacrima scende lungo la mia tempia e si perde tra i capelli.

 

Sì, siamo insieme.

 

Come? Quando? Sono domande inutili per una storia senza fine come la nostra, cosa potrei rispondere? Ci siamo chiariti e ci amiamo. Eppure non mi sembrano risposte esaurenti, infatti non dicono nulla di nuovo. L’amore è stato da principio il filo conduttore del nostro rapporto.

 

Perché sono qui? Beh, mi scappa da ridere se ve lo chiedete…diciamo semplicemente che ho lasciato libere quelle ali che stupidissime non ne volevano sapere di spiccare il volo. Ho tolto le catene che imprigionavano il mio cuore, adesso è solo suo.

 

Non è stato un processo veloce e immediato, ma ho avuto la necessità di rifugiarmi da lui…sono letteralmente scappata da Los Angeles per gettarmi tra le sue braccia. Ho lasciato da parte tutte le paure, l’orgoglio e le altre stupidaggini che non mi permettevano di agire liberamente. Aut-aut, era il principio filosofico di Kierkegaard e io ho fatto la mia scelta.

 

Lontano da tutti quelli che mi hanno giudicato, lontano dai sussurri maligni della gente, lontano da quelle persone che credono di essere l’icona perfetta della moralità e poi non si risparmiano giudizi di serpe…e infine lontano da quelli che credono di tenersi stretto il marito o la moglie, ma non hanno mai davvero conosciuto l’Amore.

Quello con la A maiuscola, quello che ti fa mettere ogni cosa in discussione, che ti fa andare contro tutto e tutti. L’amore che solo una volta nella vita si può incontrare e a volte non si ha neppure questa fortuna immensa…

 

Io l’ho avuta, io l’ho ancora…accarezzo la sua mano con il pollice mentre rimaniamo vicino a goderci le stelle. Grazie Signore per avermi concesso questa benedizione.

 

Adesso lo so, non siamo più “Lost in memories” siamo la realtà più bella e sublime che riesco a immaginare…io e te Spike…

 

Giro appena la testa, i tuoi capelli sono tornati quelli ossigenati di un tempo, i tuoi occhi blu sono fissi al cielo, chissà a cosa stai pensando. Sei bellissimo, io non posso immaginare di vivere senza te…

 

“Ti amo Buffy”

 

Tu ti giri verso di me e sorridi, sei felice. Ti accarezzo una guancia con amore. Sei mio.

 

Guardiamo di nuovo verso il cielo, vicini e uniti come non mai.

 

E posso sentire il tuo cuore battere più velocemente,

 

e posso sentire la tua mano stringere la mia,

 

e posso sentire la tua anima e la mia abbracciarsi,

 

e posso sentire il tuo cuore fondersi col mio,

 

e adesso posso dirlo senza paura, lacrime e dolore “Ti amo Spike”