I DON’T WANT MISS YOU TONIGHT

AUTRICE:ELIZA

ATTENZIONE PER LA PRIMA VOLTA IL SOMMARIO SARA' NECCESSARIO CHE LO LEGGIATE!!!

 

Disclaimer: ma c'è ancora chi li mette??

Spoilers: per Angel Not Fade Away, The Girl in Question(solo piccoli accenni) per Buffy nessuno,è ambiamentata molto dopo Chosen.

 

SUMMARY: Umm...in sostanza dopo essere corsi a Roma dove viveva Buffy perchè gli avevano detto che era stata rapita, Spike e Angel avevano affrontato un gigantesco drago millenario. Del gruppo rimanevano solo Angel, Spike ,Fred che dopo la morte di Wesley è riuscita a sopraffare Illyra e Lorne che aveva deciso di andarsene,purtroppo oltre a Wes anche Gunn era morto nell'atroce scontro. Mentre Connor dopo aver dato una mano nella battaglia finale,se n'era tornato dalla sua famiglia adottiva.

Così il vampiro ossigenato aveva deciso di far visita alla Scooby- gang ,che aveva girato molto,infatti dopo il soggiorno a Roma erano andati a vivere a Cleveland dove una possibile Bocca dell'Inferno gli avrebbe tenuto compagnia,per poi essere nominato accompagnatore ufficiale di Willow nei suoi continui viaggi oltre oceanici che la conducevano a Londra,dove con Giles aveva inviato una trattativa per prendere in mano le redini del Consiglio e riportarlo al suo splendore,grazie all'aiuto di alcuni soci anziani che non avevano approvato la dittatura di Quentin Travers.

Avevano fatto un buon lavoro in questi anni e come si dice,chi ben comincia è a metà dell'opera. Willow dopo due anni dalla distruzione di Sunnydale,aveva lasciato Kennedy,il motivo?Sentiva di non amarla più,certo perchè il suo cuore l'aveva riportata alla sua vera natura di eterosessuale e l'aveva fatta cadere nell'uomo,ops,vampiro giusto. La strega si era resa conto che il suo unico amore sarebbe stato per sempre Tara, e che la sua ribellione iniziale era dovuta al semplice fatto che,dei maschi,non si fidava dopo il fattaccio di Oz. Ma Tara, qualunque fosse stata la sua natura,sarebbe stata per sempre l'amore della sua vita,anche se adesso si era resa conto che lei era la sua metà dell'anima, ma che il suo cuore le urlava di lasciar entrare qualcun altro.

Così, durante questi via vai,la strega e il suo accompagnatore avevano cominciato a guardarsi con occhi diversi ed ora stavano arrivando ad essere una coppia come si deve. E per dirla tutta, non si sa bene come fosse stato possibile,ma si sospettava di una possibile gravidanza della ragazza...cose turche insomma vista la natura del suo fidanzato. Ma era risaputo che Spike era un tipo dalle mille sorprese.

Per quanto riguardava il resto degli scoobies Dawn aveva finito da un anno e mezzo il college e nell'anno seguente aveva conseguito dei Master in psicologia umanistica. Stava con un ragazzo,un certo Jeremy,che sapeva quanto bastava dell'attività di Buffy e di tutta la sua stramba famiglia. Faith e Wood erano partiti per un viaggio,la luna di miele per l'esattezza e quindi non si sarebbero visti per due settimane. Xander e Andrew erano divenuti ottimi amici e quest'ultimo era ormai un membro della Scooby- gang. Xander dopo circa un anno dall'esplosione della Bocca dell'Inferno, si era visto un bel giorno riapparire Anya:la ragazza infatti quando aveva riacquistato i suoi poteri dopo la rottura con Xander,aveva deciso di rinunciarvi per amore,a differenza della prima volta che gli aveva persi perché sconfitta da Buffy,così come premio avevano deciso di farla tornare però da umana,anche perchè c'era stata una grossa incertezza,se mandarla all'Inferno o in Paradiso,quindi per ora,era stata rimandata sulla terra. Così i due si erano finalmente sposati e ora crescevano il loro bambino di due anni e qualche mese,di nome Alec. Inoltre la giovane mamma aveva aperto un Magic Box,dove tutto andava per il meglio e Willow era la sua socia,anche perchè viaggiando sempre poteva portarle nuove merci per la vendita. Il Sig. Giles,membro effettivo del Consiglio da sempre, che ora sedeva con orgoglio al posto di Quentin, veniva circa una volta al mese a trovarli o per lo meno quando poteva. E Buffy? Buffy era single per scelta e stava bene così in questa sua apparente tranquillità.

 

UHHH CHE L'HO FATTA A FINIRLO :P!Ma ora cominciamo!!!:)

 

 

Cleveland, casa Summers ore 8.05

Buffy approdò in cucina dove afferrando un toast con la marmellata si sedette e sfogliò il giornale,prese la tazza vuota davanti a lei e la porse, continuando a leggere, al ragazzo ai fornelli.

Andrew ,col suo grembiulino per non sporcarsi i pantaloni nuovi, comprati per l'occasione ossia un colloquio di lavoro come Pr., le versò il liquido scuro nella tazza. In quel momento Dawn arrivò in cucina sorridente,con la sua borsa e i libri in una mano, Andrew la invitò a mangiare le sue frittelle e a bere il succo di frutta. Dawn si sedette e prima di addentare la frittella guardò Buffy.

-Buon giorno-

-Eh?Ah buon giorno-

Dawn guardò Andrew e dopo Buffy.

-Pessimo umore?-

Lui fece spallucce.

-Will dorme ancora?-

-No..-

La rossa sbucò da dietro la ragazzina e si prese un toast.

-Buon giorno-

- Giorno-

-Allora che fate oggi?-

Andrew si mise a tavola con loro.

-Io ho il colloquio-

-Per quel posto come Pr?-

-Già-

-Ma esattamente di cosa ti occuperesti?-

-Penso, pubblicizzare i nuovi locali, ho sempre sognato di lavorare nelle pubbliche relazioni-

Soddisfatto di sé si gustò la colazione.

-E tu Buffy?-

I tre guardarono la ragazza.

-Ah, il solito-

-Tutto bene?-

-Si,mi sono solo svegliata male-

La ragazza sorseggiò il caffè. Non aveva dormito bene quella notte,aveva una strana sensazione che le si agitava nel petto e non sapeva spiegarsela. D'un tratto durante la notte si era svegliata di soprassalto con un senso di soffocamento e aveva annaspato stringendo le lenzuola quasi fino a strapparle,tentando di riempirsi i polmoni privi di ossigeno. Come se fosse stata in apnea.

Era la tipica morsa allo stomaco che ti fa rigirare nel letto mille volte fino a che esausta non prendi sonno. E inoltre sentiva il suo cuore cominciare incresparsi, come un muro durante un terremoto.

-Ah Dawn viene Xander a prenderti,la macchina serve a me-

-Ah ok-

Poco dopo Andrew, lasciò le tre ragazze e finì di prepararsi.

-Fatemi gli auguri-

-In bocca al lupo-

-Crepi!-

E così uscì allegramente. Poi anche Willow terminò al sua colazione e guardò l'orologio.

-Oh accidenti è la volta buona che mi ammazza!-

Scappò di corsa.

-Ma dove va di fretta?-

-Penso stamattina stia a lei aprire il Magic Box,lo sai Anya com'è inflessibile-

-Già,povera Will -

-D'altronde Anya non può aprire il Magic Box e al contempo portare Alec all'asilo-

-Giusto....-

Ci fu un attimo di silenzio. Dawn finì le sue frittelle e bevve il succo. All'improvviso suonarono alla porta. Buffy si alzò con la tazza in mano. Finalmente si sarebbe sottratta agli sguardi curiosi che le lanciava Dawn come per leggerle nel pensiero. Bevve un altro sorso di caffè con la sensazione che non lo avrebbe finito e aprì la porta. Davanti a lei c'erano due uomini. Uno era alto in giacca e cravatta e quello più basso e grassoccio pure e le stava mostrando un distintivo. A Buffy corse un brivido lungo la schiena.

-Buffy Summers?-

-Si sono io-

-Sono l'agente O'Rilye e questo è il mio collega,l'agente Brass-

-Salve-

Era perplessa,cosa volevano quei due agenti?Prima a Sunnydale aveva ricevuto molte visite come queste,ma certo ora non aveva pesi sulla coscienza come la storia di Faith e il vicesindaco. Il suo secondo pensiero volò a Dawn.

-Prego entrate-

Entrarono.

-Dawn!Vieni qua-

La ragazza odiava quando la sorella usava quel tono autoritario,ok era pur sempre la sorella maggiore ma cavolo,lei aveva più di 20 anni!!!

-Chi è?-

-Loro sono l'agente O'Rilye e l'agente Brass-

-Mmm l' hai fatta grossa addirittura due agenti-

-Dawn-

Buffy l'ammonì con lo sguardo.

-Scusa...allora che succede?-

-Ecco voi conoscente un certo Angel?-

Entrambe si sentirono mancare. E a Buffy passò un pensiero nella testa che sembrò arrivarle dritto in pancia. Il suo cuore cominciò a battere prepotentemente quasi tentasse di schizzarle fuori dalla cassa toracica, e provò a calmare i respiri quando ancora quella morsa allo stomaco la sopraffece. Prese aria sentendosi affogare e improvvisamente il suo cuore percepì e capì cosa le avrebbero detto. Dawn rispose per lei.

-Si certo che lo conosciamo,perché?-

-Stanotte lui, è stato trovato morto-

Era sempre difficile annunciare quelle spiacevoli notizie,ma qualcuno doveva farlo, e visto che accanto al corpo era stato trovato un cellulare acceso che riportava come ultima chiamata quella di casa Summers, si doveva scoprire che legame avessero con la vittima. Ma ciò che non era stato calcolato dai poliziotti, era un'altra morte che sarebbe avvenuta per mano loro,o meglio bocca.

La stessa bocca con cui le avevano annunciato che Angel era morto.

La tazza si frantumò al suolo emettendo un rumore secco, accompagnato dal liquido versato a terra e schizzato ovunque.

Ma alla ragazza non arrivò alle orecchie quella tazza infranta sul pavimento, forse perchè il botto emesso dal suo cuore fu tale da spaccarle quasi i timpani, fino a che non lo sentì spengersi,morire.

Adesso anche lei era morta.

Si era estraniata per secondi che parvero ore infinite dalla realtà, mentre i singhiozzi rotti dall'isterica voce di Dawn risuonavano lontani disperdendosi nell'aria,accompagnati dalle spiegazioni dei due uomini.

-Un passante ieri sera ha chiamato la polizia ,aveva trovato un cadavere,e vicino al corpo c'era un cellulare,della vittima, che stava componendo un numero. Da li siamo risaliti a voi,poi abbiamo letto dai tabulati l'ultima chiamata ricevuta e abbiamo chiamato.

Ci ha risposto un uomo di Los Angeles che si è precipitato ad identificare il corpo...il coroner ha detto che...gli hanno spezzato il collo e prima lo hanno picchiato-

Dawn era incredula. I due guardarono Buffy sperando di cogliervi la più piccola reazione.

Deglutì a forza.

La sua anima cominciò a dibattersi.

Mentre il vuoto avanzava nella mente della ragazza.

Mentre sentiva le tenebre che lentamente l'avvolgevano.

Mentre una rabbia e un senso d'impotenza le attraversarono il sangue,l'anima fino a scuoterla.

E non c'era spazio per quella parola che le serrava la gola,le bruciava gli occhi, le stritolava il cuore fino a ridurlo in un mucchio di insignificante polvere spazzata via dal soffio della sofferenza.

Morto.

Palpabile e graffiante.

Una parola dal significato così astratto e per lei tanto tangibile.

Aveva smesso di avere paura della morte,forse consapevole del dopo.

Ma non aveva mai smesso di temere la morte di qualcuno che amasse.

E volle urlare come per acquietare il dolore lancinante che le corrodeva l'anima come acido sulla pelle, ma la voce le morì prima ancora che potesse schiudere le labbra per provare a farne uscire qualche suono.

E di fronte alla ribellione del suo corpo, causato dalle forze scivolatele via abbandonandola, strinse a forza un pungo conficcandosi le unghie curate nella pelle, fino a che un rivolo di sangue non cadde atterra emettendo un suono sottile e preciso che non fu udito,non dai presenti.

Poi le venne quasi voglia di vomitare.

Come se tutta la colazione dovesse essere espulsa dallo stomaco.

Come per rigettare fuori quel parassita che le si era insediato nel cuore, succhiandole via la vita, prosciugandole le vene e spargendo sale sulle ferite appena aperte.

Voleva scappare.

Picchiare,ferire,schernire il destino.

Voleva sottometterlo.

Voleva poter afferrare il tempo e rimandare indietro le lancette.

Il tempo.

Suo nemico inesorabile.

Indistruttibile.

Sempre presente.

E disperarsi.

Lasciando che il vuoto,il buco nero in cui era finita,le divorasse anche il corpo,la mente.

Assorbendo i pensieri.

Annullarsi.

Cancellarsi e sparire.

Così,silenziosamente,in punta di piedi.

Le bastava sparire e andare lontano, per raggiungerlo.

Dawn a differenza della sorella si era subito surriscaldata, agitandosi e in meno di un secondo,un liquido caldo le appannava la vista e una voce stridula e isterica si vece largo tra le sue corde vocali mentre tartassava di domande i due,continuando a ripetere che era impossibile,che Angel non era morto,che non poteva esserlo. E dinnanzi all'assurdo mutismo di sua sorella aveva agguantato il cordless e aveva chiamato Willow al Magic Box.

-Cosa succede Dawn....perché piangi?-

La ragazza aveva farfugliato qualcosa di incomprensibile,ma ciò era bastato a Willow per chiamare a raccolta Anya,Spike giunto in quel momento al Magic Box, e Xander.

I due agenti fissavano scioccati la scena, come estranei a ciò che succedeva, osservatori lontani.

Dawn una volta chiuso, aveva guardato la mano di Buffy e ne vide uscire del sangue.

La ragazza bionda, sentì su di sé lo sguardo di Dawn.

Poteva percepire i pensieri della sorella.

Morto.

Quella parola regnava sovrana nella sua testa,in ogni lembo del suo essere infiammandola di ira e dei cristalli di sale si affacciarono a quegli occhi verdi nel disperato tentativo di uscire,intrappolati dalle ciglia infoltite dal mascara.

E tentò di opporsi a quel dolore,alla logorante consapevolezza di averlo perso.

E ora del veleno le scorreva nelle vene infettandole l'anima, distruggendola lentamente,deleterio.

Mentre la sua mente privata di ogni forza spalancò i cancelli dei ricordi che la investirono in pieno.

Onda di dolore,marea di odio.

E mille pensieri, memorie,la pervasero.

Come a rinfacciarle che non avrebbe più rabbrividito percependo il suo indistinguibile profumo.

Riempiendole i polmoni e imprimendosi in ogni sua cellula.

Ricordandole che le sue labbra non sarebbero più state baciate da lui.

Che nessuno le avrebbe letto nell'anima.

Urlandogli che ormai non aveva più un cuore che potesse battere all'impazzata sentendolo vicino.

Che nessun altro l'avrebbe scottata solo con lo sguardo.

Non si sarebbe più persa in quegli occhi color nocciola.

Le sue orecchie non avrebbero più udito il sussurro melodico della sua voce.

Rimproverandole di non avergli detto quanto lo amasse.

Quanto avesse bisogno di lui, della sua vita.

Maledetti ricordi.

Si burlavano di lei.

Costringendola a ricordare di come fosse stata stupida.

Perché ora non sarebbe più voluta morire dopo un suo bacio.

Non avrebbe più atteso con un'ansia soffocante il calar del sole solo per sperare di vederlo comparire.

Adesso non sarebbe tornato per prenderle il respiro.

E la cicatrice sul collo doleva tremendamente.

La sentiva palpitare,bruciare.

Come se i suoi denti fossero ancora conficcati nella sua carne.

Come se il suo sangue stesse scorrendo via penetrando in lui.

Doveva allontanarsi.

Riuscì solo a scappare, a correre via,fuori da quella casa.

Lontano da quegli agenti che le avevano strappato il cuore dal petto e glielo avevano distrutto,stritolato.

Lontano dal pianto di sua sorella.

Lontano dalla notizia lacerante che pesava nell'aria schiacciandola al suolo come una pressa.

Lontano dal mondo.

Voleva nascondersi dalla luce che la colpì in pieno volto accecandola.

Voleva nascondersi dalla sofferenza che la rincorreva in quella corsa disperata atterrandola.

Voleva nascondersi dalla verità.

Amara,spietata,crudele,verità.

Lo aveva perso.

Il suo angelo era caduto da un precipizio troppo alto per non farsi male atterrando.

Il suo angelo si era voluto esporre al sole scottandosi.

Il suo angelo aveva voluto sfidare la notte.

Il suo angelo adesso non c'era più.

E odiava quel mondo insensato.

Odiava le persone che passeggiavano per le strade seguendo la normale routine incurante del suo male interiore.

Tutta quella gente che aveva sempre salvato,e qualcuno tra quella gente l'aveva uccisa uccidendolo.

Uccidendo il suo amore,la sua vita, la sua essenza.

L' unica motivazione che la spingesse a cercare una stabilità per poi poter tornare,un giorno, da lui.

Da Angel.

Angel.

Un nome che aveva così tanto amato.

Il suo angelo custode.

Il suo Angel.

E tutto di lui le tornò in mente.

Ogni imperfezione,ogni lineamento,gesto o sguardo.

Le invase la mente rimbombando, un eco profondo cominciò ad espandere quel nome ovunque.

E rivide il suo volto perfetto ovunque.

I suoi occhi che le scottavano la pelle trapassandole l'anima.

Arrivandole al cuore.

Rubandole il respiro.

Portandosi via il suo amore sofferente attraverso una cortina di fumo.

E i polmoni affannati cercavano aria.

Come se qualcuno la stesse strangolando, conficcandole un paletto nel cuore fino a farla divenire una leggera cenere che sarebbe volata via, verso il suo amore.

E il respiro affannato per la corsa disperata le raschiò la gola mischiando la saliva al sangue .

Sentiva le guance divenirle rosse avvampando dal caldo.

Ma in realtà non sentiva nulla.

Né le gambe doloranti.

Né i polmoni gonfi per la fatica.

Né il sapore amaro del suo sangue.

Né gli occhi roventi a causa del sale delle lacrime non piante.

Né tutto il resto.

Cadde a terra inciampando in un sasso nel cimitero,sfracellandosi al suolo.

Una rondine a cui erano state spezzate le ali.

L'aria pungente del mattino caldo la rese più stanca,più affaticata,mentre i suoi jeans si tingevano di verde sulle ginocchia,mentre le unghie sporche di sangue si conficcavano nel terreno umido,segno di una notte bagnata, mescolandosi alla terra e al sangue delle sue ferite sul palmo della mano.

E quel tentativo di non svenire,di non attendere nella notte un vampiro che le succhiasse via ciò che ne restava di lei, la costrinsero ad accasciarsi al suolo,su un fianco in posizione fetale, per riprendersi.

Le pulsavano le tempie e la testa le scoppiava.

Quando finalmente un pianto straziante funse da unica colonna sonora in quel cimitero desolato dove nemmeno gli uccellini osavano disturbare il suo dolore.

E pianse tutte le lacrime non piante.

Quando se n'era andato.

Quando era tornato.

Quando voleva solo piangere da sola nel suo letto ,la sua solitudine devastante.

Strinse nella mano l'erba strappata al terreno.

Proprio come ha lei avevano strappato la vita.

Mentre l'odore amarognolo e fresco del terreno umido penetrava nelle narici,nutrendo i polmoni.

Singhiozzi infiniti.

Testimonianze di un fato ingiusto e spietato.

Intanto i poliziotti avevano detto che sarebbero ripassati. Quando gli altri arrivarono a casa,Dawn gli spiegò cosa era successo.

-Ma è impossibile-

Spike. Certo non che avesse amato Angel alla follia,ma era pur sempre il suo Sire.

E il suo cuore s'infranse pensando a Buffy.

A quella creatura che aveva amato e che amava.

A colei che ora sarebbe impazzita senza il suo amore.

Abbracciò Dawn.

-Xander se hanno trovato il corpo..-

-Ragazzi Angel è un vampiro,quale corpo hanno trovato?Dovevano esserci solo cenere e magari un paletto-

-Xander!-

Willow tentava di non piangere.

Per il dolore di Buffy che lo poteva sentire ovunque. La casa ne era colma.

Le trafiggeva l'anima fracassandole il cuore.

Lo poteva sentire penetrarle la pelle,mentre la sofferenza assurda e lancinante della ragazza bionda si espandeva dappertutto.

-Forse hai ragione ma...ma Dawn ha detto che è stato identificato il corpo e..-

Suonò il telefono. Willow rispose tremante . Era Fred. La ragazza la sentì piangere, piangere a dirotto mentre tentava di spiegare a Willow l'accaduto.

-Lo sappiamo Fred-

Spike prese il telefono.

-Fred com'è possibile?Angel è un vampiro-

A momenti il vampiro non svenne. Poi chiuse.

-Allora?-

-Aveva....lui era stato redento e stava venendo qui per dirlo a...a Buffy-

-Redento?-

-Si aveva raggiunto l'espiazione dei peccati ed era tornato umano-

Le loro facce ammutolirono scioccate.

Cosa avrebbe fatto Buffy una volta saputo?Come potevano dirglielo?

Il destino,così crudele e avverso.

Angel redento.

Angel umano.

E avrebbero potuto avere una vita insieme.

Finalmente lei sarebbe tornata a sorridere come un tempo.

Finalmente lui sarebbe uscito dall'ombra del suo demone, dei suoi peccati.

Angel che forse ora sarebbe potuto essere felice.

Invece il destino aveva altri piani per loro due.

E così lo aveva strappato a l'unica persona per cui tutti quegli anni avesse combattuto.

Per essere redento.

Per poterla fare felice.

Per restarle accanto tutta la vita.

Willow soppresse un singhiozzo.

Per Buffy.

Per Angel.

Per due anime legate da un destino che gli voleva divisi.

-Dobbiamo dirglielo-

-Dov'è andata?-

Dawn si stava asciugando le lacrime mentre uno Xander abbastanza scosso tentava di calmarla.

-Via...all'improvviso è scappata di corsa-

-Tornerà...dobbiamo darle del tempo...per...per soffocare le urla di dolore-

Willow parlò più per se stessa che per l'amica.

Ingoiando lacrime amare che sferzanti tornavano a farsi sentire.

Ora i fantasmi che per molto tempo l'avevano rincorsa nelle notti di solitudine si riaffacciavano alle porte del suo cuore.

Di quell'angolo solo per lei. Per Tara.

E sentì qualcosa cedere in lei. Come incrinandosi.

E le lacrime pressavano insistentemente contro gli occhi scuri, mentre il dolore cominciava a riaffiorare stritolandole lo stomaco in una morsa.

Poi un gesto,un tocco, una sensazione acquietarono quei fantasmi che furono rinchiusi nuovamente nel pericoloso Vaso di Pandora del suo cuore.

Spike gentilmente e con comprensione le prese la mano. Così.

Capendola.

Attraversandole l'anima con quei suoi occhi azzurri arrivò ai suoi pensieri e lesse ogni cosa.

Ma non provò gelosia per quell'amore sepolto in Willow.

No perchè lui aveva conosciuto Tara. L'aveva apprezzata.

Ne aveva avuto persino paura una volta.

Ma Tara era come un angelo caduto per sbaglio nelle loro vite.

E così come era venuta se n'era andata.

E da sempre sapeva che un pezzo di Willow sarebbe sempre appartenuto a Tara.

Quella parte della strega lui non l'avrebbe mai avuta.

Ma sapeva anche di avere lei adesso,lì.

E gli bastava.

Perché lei amava lui.

Perché lui amava lei.

Perché anche una parte di lui sarebbe rimasta per sempre a Buffy proprio come Willow a Tara.

Ma si amavano.

Glielo leggeva negli occhi.

Piccola Willow.

Indifesa Willow.

Assetata di conoscenza Willow.

Forse l'aveva amata da quella volta in cui la rapì per riavere Drusilla con un filtro.

Da quando aveva attentato al suo collo.

O forse da quando il suo stupido cip l'aveva salvata dai suoi canini nella stanza del College.

O quando la tranquilla e pacifica Willow si era trasformata nella distruttrice del mondo.

Quando le era stato fatto il cuore a brandelli da uno stupido ragazzino che aveva giocato troppo vicino al fuoco.

E lei non aveva retto alla sofferenza.

Aveva letto in quegli occhi scuri accecati dalla rabbia, colmi di dolore e sofferenza, un odio disumano.

E le aveva fatto tanta pena.

L'avrebbe voluta rassicurare dicendole che le persone muoiono ma la vita continua.

Che non ci sarebbe stata un'altra Tara al suo fianco ma che doveva lottare.

Per lei stessa e per la strega amata.

Willow che si era piegata, ma non spezzata.

E l'ammirava.

La rossa strinse la mano al vampiro.

E si sentì rassicurata. Ora nulla l'avrebbe riportata in quel periodo nero.

Perché lui era li con lei e tutto sarebbe andato bene.

Lo sapeva.

Cap 2

 

 

 

Ora dovevano attendere Buffy.

Erano passati dei minuti o forse delle ore, non lo sapeva.

Occhi gonfi.

Occhi stanchi.

Occhi vuoti.

Il rossore stava divenendo violaceo.

Ma ormai non aveva più forza per piangere.

Per disperasi.

Lui era morto.

Sentì ancora quel liquido maledetto infiammarle le iridi.

Camminava come un fantasma in tutta la sua devastata bellezza.

E in quel momento volle essere come Willow.

Voleva il suo potere.

La sua magia.

Voleva assorbire la magia nera per colmare il vuoto logorante.

Voleva distruggere tutto.

Voleva occupare la mente.

Aveva bisogno di far tacere quelle grida strazianti del suo cuore.

E ancora lacrime.

Nonostante gli occhi prosciugati.

Nonostante il petto scosso dai singhiozzi.

Ancora lacrime.

Acido sulle sue guance.

E capì ciò che spinse Willow sull'orlo del baratro.

Capì cosa si muoveva nell'animo dell'amica.

Pensava di averlo capito anche allora visto che Angel già lo aveva perso.

Ma all'epoca quella spada che trafisse il petto di Angel,affondò anche in lei.

Era troppo giovane e inconsapevole del suo amore.

Troppo spaventata e scossa per capire quanto avesse perso.

Ma adesso lo sapeva.

Gli era arrivato addosso tutto insieme.

Travolgendola come un treno in corsa.

E non ricuciva a trovare pace.

Pace?

Mai l'avrebbe trovata e non volle neppure pensarci a trovarla.

Come poteva ora che lui era morto?

Ora che il suo amore non 'cera più?

Chissà se sapeva quanto lo amasse.

Quanto il suo cuore scalpitasse per lui.

Ma certo che lo sapeva.

Doveva saperlo visto che il suo cuore ce lo aveva lui.

Ma lui era morto.

Ancora quella parola così irreale.

Colpì ,con tutta la forza che aveva in corpo, un albero.

Le schegge della corteccia le si conficcarono nelle nocche da cui uscì copiosamente il sangue.

E l'albero se ne stava li.

Muto.

Come contemplando il suo dolore.

Così enorme. Secolare.

Mentre lei, fragile. Giovane

Eppure si sentì tremendamente vecchia.

Voleva morire anche se lo era già.

Voleva che il suo corpo si polverizzasse al sole.

Voleva andare da Angel.

Voleva stingerlo,abbracciarlo.

Dirgli che lo amava.

La gola secca e graffiata dai singhiozzi prese aria.

Non sentiva più nulla.

Il dolore momentaneo delle nocche ferite era come scomparso.

Pulsava la mano mentre il sangue perpetuava nell'uscire dalla pelle tagliata.

Ma non era importante.

Voleva solo Angel.

Mandare al diavolo tutti e trovarlo.

Doveva vederlo. Come poteva essere morto?

Era un vampiro come faceva ad avere un corpo da riconoscere?

Ma non era importante.

Perché dentro di lei lo sapeva che si era spento.

Perché il suo cuore era morto.

La sua anima aveva esalato l'ultimo respiro e lei lo aveva capito.

Ma quella carcassa vuota che si trascinava su quella Terra odiata continuava a resistere.

Unico legame con il mondo.

Doveva spezzarlo.

Doveva andare da Angel

Per restargli accanto.

Come avrebbe sempre voluto.

Perché lo amava troppo per pensare di andare avanti senza di lui.

Non ne aveva la forza.

Non di nuovo.

Le strade davanti a lei si diradarono lasciando spazio a un buio infinito.

Lo spazio.

Neanche le stelle.

Il sole era scomparso.

Solo buio.

Nella mente.

Nel corpo.

Oscurità totale che la sovrastava.

Sola e impaurita.

Stanca e affranta.

Voleva solo dormire.

Addormentarsi e non risvegliarsi più.

Aprire di nuovo gli occhi e vederlo.

Quegli occhi così verdi che sprizzavano vita.

Quegli occhi che ora erano opachi e rossi.

Quegli occhi dai quali non sarebbe mai scomparso il velo di dolore.

Ed incontrare i suoi.

Così profondi da perdersi.

Così scuri che il resto all'infuori di essi non esisteva.

Così magnetici che ti bruciavano la pelle.

Così amorevoli che non poteva non amarli.

No.

Non poteva accettarlo.

Faceva male.

Troppo male.

Voleva morire.

Per placare il dolore.

Per sconfiggere la sofferenza.

Per colmare il vuoto.

Per mettere a tacere le urla.

Per averlo con sé.

Finalmente giunse davanti alla stessa casa in cui tutto il suo male era cominciato.

Aprì la porta.

Come uno spettro entrò e vide Anya china che raccoglieva i resti della tazza.

E sentì gli sguardi dei suoi amici come se volessero scuoiarla per arrivare alla sua mente.

Sentì il devastante dolore che aleggiava in quella casa, attraversarla da parte a parte.

E le fitte alle tempie la costrinsero a retrocedere, ma non scappò.

Erano scioccati.

Lei, così forte, così inscalfibile, si era spezzata.

I capelli scomposti con quale filo d'erba.

Gli occhi gonfi e violacei.

Il trucco sfatto,il mascara che le rigava il volto.

I vestiti sporchi, i pantaloni macchiati d'erba.

Le mani insanguinate. Sangue e terra.

Una visione decadente.

Adesso anche le loro salde certezze si infransero.

Buffy la cacciatrice.

Buffy che li aveva sempre sostenuti.

Buffy che non aveva mai gettato la maschera di sicurezza.

Buffy indistruttibile.

Buffy che sembrava non soffrire mai.

Buffy che non avrebbe retto.

Buffy che aveva bisogno di essere salvata.

Dal dolore.

Da se stessa.

Da quel vuoto inabissale che se la stava portando via divorandola.

Dawn si precipitò da lei guardandole la mano ferita dalla quale continuava a gocciolare del sangue.

-S'infetterà se non la pulisci-

La voce scossa della ragazza non arrivò a Buffy.

Ma qualsiasi cosa avesse detto non era importante.

E Dawn capì la degradazione che presto avrebbe raggiunto Buffy.

Glielo lesse negli occhi in cui non c'era più nulla se non vuoto.

Quelle iridi verdi si spensero divenendo quasi grigie.

Willow lasciò la mano di Spike e raggiunse Buffy. La prese dolcemente per un braccio e la portò in cucina.

Un automa che sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro.

Willow lo sapeva bene.

La portò davanti al lavandino in cucina dove si raccolsero anche gli altri.

Poi le lavò la mano estraendo le schegge.

Non temeva di farle male.

Willow lo sapeva, lei non sentiva più nulla.

Poi la fece sedere e prese la cassetta del pronto soccorso per fasciarle la mano.

La mente di Buffy era ferma sempre ad Angel.

Al suo Angel morto.

Impotente, davanti al destino che glielo aveva sottratto senza darle tempo, si sentiva così impotente.

Incapace di salvarlo.

Rabbia,odio, collera.

Buffy strinse a pugno la mano ferita e con l'altra scaraventò a terra la cassetta del pronto soccorso rischiando di colpire Willow.

Tutti sobbalzarono e si scostarono da Buffy per poi riavvicinarsi.

Lei scattò in piedi cercando di serrare le labbra.

Troppo stanca per emettere un altro singhiozzo che invece non tardò a ricordarle perché stesse così male.

Angel.

Il suo amato vampiro con l'anima.

La sua ragione di vita.

Il suo amore.

Morto.

Il singhiozzo le scappò dai labbri secchi e le lacrime anch'esse esauste eppure instancabili tornarono a rigarle il volto sconvolto.

E le mancò la forza per reagire, sentendo il pavimento cedere sotto di lei, sentendo che le gambe non riuscivano più a tenere il suo corpo.

Cadde attera come un peso morto.

Sulle ginocchia e istintivamente posò le mani come per sorreggersi.

Chinò il capo lasciando che i singhiozzi prendessero il sopravvento e le lacrime l'allagassero.

Willow si sedette al suo fianco stringendola per le spalle e la ragazza appoggiò la testa al petto dell'amica che le accarezzava i capelli.

Un male comune.

Una riunione dolorante

Un silenzio scandito dal pianto della cacciatrice.

Di una donna innamorata.

Di un'anima spenta per sempre.

Di una ragazza che non avevano saputo ascoltare a sufficienza.

Di colei che nonostante tutto gli aveva sempre protetti.

Di quella fragile creatura alla quale avevano strappato la vita loro stessi.

Allontanandoglielo.

Portandoglielo via.

Cacciandolo da lei.

E la colpevolezza delle loro azione fece male.

Più male della sofferenza stessa.

Perché ingiustamente lei soffriva.

Perché non se lo meritava.

Lei.

Lei che salvava il mondo.

Lei che si metteva in secondo piano.

Lei che dava la vita per quella degli altri.

Lei che lottava per le loro vite.

Lei a cui non avevano mai detto grazie.

Lei che aveva sacrificato troppo.

Troppo per essere così giovane.

E ora lei avrebbe pagato le conseguenze dei loro atti.

Lei avrebbe sofferto fino a che non fosse stata totalmente risucchiata nel vortice di disperazione.

Lei avrebbe avuto ancora il destino contro.

Lei avrebbe pianto fino allo sfinimento.

Annullandosi.

Cancellandosi da quel mondo irriconoscente.

Incapace di lottare ancora.

Di rialzarsi e ricominciare senza di lui.

E stavolta non potevano arrabbiarsi se scappava.

Non potevano rinfacciarle di avergli abbandonati.

Non poteva dirle che era stata egoista.

Egoista lei?

Cosa aveva preteso infondo?

Un briciolo di pace.

Ma gli avevano portato via pure quella.

Quella pace a cui alienava dal giorno in cui lui sparì avvolto dalla nebbia.

Da quando gli era stato imposto di stargli lontano.

Da quando loro volevano che lei lo espellesse dal suo cuore.

E gli aveva odiati.

Ma gli aveva sempre salvati.

Aveva sempre salvato tutti.

Ora qualcuno doveva salvare lei una volta tanto.

Ma non c'era salvezza dalla morte dell'anima.

Passò del tempo.

Poi d'un tratto la porta si aprì. Ma nessuno parve udirla.

-Ragazze ho avuto il pos..-

Le parole gli morirono in gola. Un spettacolo devastante gli si presentava dinnanzi.

Willow era riuscita a placare i singhiozzi di Buffy e si stavano alzando.

Spike consolava Dawn mentre Xander metteva a posto la cassetta scaraventata a terra.

-Ma che succede?-

-Io porto Buffy su-

Willow accompagnò Buffy in camera dove forse avrebbe potuto riposare.

Anya si era messa a preparare il pranzo insieme a Dawn. Xander spiegò l'accaduto a Andrew.

-Oh cavolo....ecco io non conoscevo Angel ma insomma, sembra che Buffy l'abbia presa molto male-

-Puoi dirlo-

Sospirarono. Poi Andrew che risultò il più lucido in quel momento cercò di capirci meglio.

-Ma l'avete visto?-

-Cosa..-

-Il corpo-

-Come sarebbe a dire?-

-Avete detto che è tornato umano...scopriamo come è stato ucciso-

-Non credo sia una buona idea-

-Bè poveretto magari se è stato un demone...-

Tutti si guardarono...nessuno ci aveva pensato.

-Ok...allora quando Willow scende andiamo io e lei all'obitorio-

Spike sospirò nonostante non respirasse.

-Penso che dovremmo chiamare Giles...-

-Si forse...-

-E dovremmo anche chiamare Fred e Lorne...-

Guardarono Spike.

-Erano la sua famiglia infondo-

Il vampiro prese il telefono e chiamò Fred sul cellulare. Erano già a Cleveland e gli avrebbero raggiunti a casa di Buffy.

Poi chiamarono Giles che disse che avrebbe preso il primo aereo per Cleveland. Non che fremesse di arrivare per il funerale di Angel, ma sicuramente doveva stare accanto a Buffy.

Cap 3

 

Buio.

Desolazione.

Oscurità.

Aprì gli occhi. Solo buio.

E l'unica luce era quella emanata dal suo stesso corpo.

Sentiva freddo, era scalza.

Il gelo le avvolgeva il fragile corpo attraversandole i piedi nudi fino a provocarle brividi lungo la schiena.

E la paura s'impadronì di lei.

Si sentiva sola. Tremendamente sola.

Provò a chiamare i suoi amici ma nessuno le rispondeva.

Poi cercò lui.

La sua guida nell'ignoto.

La sua luce nella notte.

La sua anima.

Il suo Angel.

Ne uscì solo un sussurro che morì come rubato da quel buio.

E il terrore di rimanere sola fino alla fine dei suoi giorni le soffocò i respiri che si ruppero in un flebile singhiozzo.

Ma non era questo forse il destino di una cacciatrice?

Restare sola con se stessa.

Ma aveva capito che anche in un momento disperato come quello le rimaneva lei stessa.

Come le aveva insegnato Angelus.

Un nuovo frammento scappò dalla cella in cui aveva imprigionato quei ricordi troppo dolorosi per essere ricordati.

La battaglia.

Le spade.

Achatla.

Un 'anima scomparsa.

Il medesimo scontro.

Come sarebbe dovuto essere.

Vampiro contro cacciatrice.

Ma loro erano loro.

Erano diversi.

Dietro alle sferzanti mosse di scherma.

Dietro ai colpi di lama che fendevano l'aria.

Dietro alla consapevolezza di dover recitare due ruoli opposti, nemici tra loro.

Dietro l'odio c'era l'amore.

Incontrastabile.

Incancellabile.

Indistruttibile amore.

Amore per una cacciatrice.

Amore per un demonio.

Ed ora quello stesso amore gli aveva portati alla guerra.

Nemici e amanti.

Scherzo del destino.

Ironia della sorte.

Ma non si potevano amare apertamente.

No certo....perchè ciò che erano gli imponeva di recitare la loro parte.

Imponendo loro di farne uscire un vincitore e un vinto.

Costringendoli a colpire, ferire.

Affondare.

Senza lasciare la possibilità di scelta.

No.

Solo uno di loro poteva uscirne vivo.

E la giustizia doveva prevalere.

Lei la cacciatrice.

Doveva fare ciò che era necessario.

Doveva uccidere il suo cuore per la salvezza del mondo.

Doveva affondare la sua vita con una lama sottile.

Doveva morire nell'anima per chiudere un portale.

Doveva conficcare una spada nel petto del suo unico amore.

Ma lei era la cacciatrice.

Si sarebbe ripresa.

Avrebbe affrontato tutto ancora con un sorriso falsamente costruito.

Per non allarmare nessuno.

Per non sconvolgere le loro tranquille esistenze.

Per non sentirsi ripetere che aveva fatto la cosa giusta.

Giusta.

Ma per chi?

Per il mondo che se ne fregava altamente di lei.

Per coloro che l'avevano Scelta per combattere il male, incuranti del male che invece veniva fatto a lei.

Per quelli che definendosi i suoi amici non l'avevano mai capita.

Tanto lui era cattivo.

Tanto lui era un vampiro.

Tanto lui era solo la sua vita.

Ma questo non era importante in confronto alla salvezza del mondo.

D'altronde qualcuno doveva pur sacrificarsi.

E lei non aveva avuto scelta.

Aveva affondato.

Mentre quel sottile e tagliente pezzo di metallo si conficcava nel suo cuore sfracellandoglielo.

Mentre la sua anima finiva all'inferno insieme a lui.

A lui.

A Angel.

E ad Angelus.

Perché per quanto potesse negarlo.

Per quanto potesse fingere.

Lei amava anche Angelus.

Perché anche lui l'amava.

E odiava amarla odiandosi a sua volta.

Un circolo vizioso impossibile da sciogliere.

Erano legati.

E certi legami non si spezzano.

Non si può dire al cuore di non amare.

E anche il cuore di Angelus glielo aveva ripetuto.

Certo Angelus non aveva un cuore.

Per questo lo aveva portato via alla sua dolce nemica.

E l'aveva amata.

Con ogni fibra.

Ogni parte del suo essere.

E lei lo aveva odiato amandolo.

Dovendolo uccidere.

Continuando ad amarlo sempre più.

Dolce ossessione.

Irrazionale fissazione.

Lui era il suo angelo della morte.

Lui che amava nonostante tutto.

Nonostante sapeva che fosse cattivo.

Lo amava come amava Angel.

Due parti dello stesso essere.

Due parti così diverse.

Due parti che la completavano.

Due parti alle quali non poteva rinunciare.

Ma era la cosa più giusta.

E il loro amore gli aveva distrutti.

Vi amerete e vi odierete fino a distruggervi.

Un altro ricordo ancora.

Un vampiro.

Un altro nella sua vita.

Una testa ossigenata.

Due zigomi pronunciati.

Due occhi azzurro cielo.

Un demone redento per lei.

Per lei aveva riavuto la sua anima.

Per lei si era dannato.

E lei non lo aveva saputo amare a sua volta.

E lo aveva usato.

Ferito.

Per sentire.

Per cancellare il vuoto.

Per cacciare la solitudine.

Per sentirsi amata.

Desiderata.

Ma non aveva sortito l'effetto che sperava.

E allora lo aveva gettato come un rifiuto.

Lui che si meritava di più che una cacciatrice in preda alle crisi post- ritorno.

Lui che si era umiliato davanti ai suoi amici per lei.

Lui che non aveva chiesto che un po' d'amore e rispetto.

Spike.

Suo acerrimo nemico.

Suo fedele compagno di avventura.

Sempre presente.

Pronto a dare la vita per lei.

Ma lei non si era fatta molti scrupoli con lui.

L'aveva trattato mostruosamente.

Poi dopo le cose erano migliorate.

Dopo che era tornato con un'anima.

E aveva provato ad amarlo.

Ma non poteva.

Non quando non aveva più un cuore da donargli.

Non quando il suo cuore le era stato portato via molti anni prima.

Via in un vicolo dietro al Bronze.

Via quando ancora lui la spiava protetto dalle ombre.

Via quando ancora non lo conosceva.

E non aveva amato che lui.

E non aveva più nulla da donare a Spike se non la sua amicizia.

E sapeva che lui ci avrebbe sperato fino all'ultimo.

Amandola sempre.

Con costanza.

Aspettando in disparte.

In fila.

Che lei lo notasse.

Ma come poteva?

Lei amava un altro.

E anche lui questo lo sapeva.

Anche Spike sapeva di non poter prendere il suo posto.

Quello di Angel.

Il vampiro con l'anima.

Anche lui ora aveva un'anima.

Anche lui era un vampiro.

Ma non era Angel.

Non era colui per cui Buffy sarebbe morta.

Non era colui al quale avrebbe donato il suo sangue.

Un amore diverso il suo.

Un amore comprensivo.

Quasi fraterno.

Non avrebbe mai avuto nient'alto da lei Spike.

E lei non poteva farci nulla.

E ora in quei buio desolato della sua anima nemmeno il rassicurante e bizzarro Spike le era accanto.

Era sola.

E sentì salirle un nodo alla gola mentre le lacrime tornavano ad infastidirle gli occhi provati dal pianto.

E non aveva più voce per urlare.

Per chiamare aiuto.

E ripensò ancora a Spike.

I suo amore per Angel la stava uccidendo.

O meglio l'aveva già distrutta.

E Spike si sarebbe disperato a sua volta per la perdita di Buffy.

No Spike ora non era più solo.

Come lo era lei.

Non doveva sterminare tutti i vampiri che incontrava solo per placare quel dolore lancinante.

Solo per convincersi che col tempo sarebbe passato.

Solo togliersi quel peso dallo stomaco.

Solo per smettere di amarla.

No.

A suo modo l'avrebbe sempre amata.

Ma non sarebbe stato solo.

Willow era con lui.

La piccola e pericolosa Willow.

Quella bomba ad orologeria che era esplosa.

La ragazzina che correva dietro a Xander era morta quel giorno.

Quel giorno in cui Tara fu colpita a morte.

Quel giorno persero Willow per sempre.

E anche se era andata in Inghilterra con Giles.

E anche se era tornata apparentemente quella di prima.

Irrimediabilmente dentro di lei qualcosa si era spezzato.

Qualcosa era morto.

E Buffy lo sapeva.

Lo sapeva bene.

Ma era stata felice di vedere un barlume di luce risplendere nei suoi occhioni scuri.

Una luce che non vede da molto tempo.

Era stata felice per un attimo accorgendosi che Spike le aveva ridonato quella speranza scomparsa.

Era stata felice anche se Xander non aveva approvato.

Xander.

Xander che non capiva.

Con la sua mente troppo ristretta per capire.

Con le sue sicurezze da piccolo mortale.

Con le certezze che una vita tranquilla ti dona.

Crollate irrimediabilmente.

Crollate a causa di Angel.

Crollate a causa di Spike.

Crollate perchè incapace di accettare che le sue migliori amiche amassero due vampiri.

Due creature del male.

Xander che pensava come Riley.

Xander che si era innamorato di un demone.

Ma certo Anya era umana adesso.

Xander non capiva.

Anya era umana.

Ma i suoi ricordi.

Il dolore e il rimorso erano stampati a fuoco nella sua anima.

E Xander non lo capiva.

Non perché fosse stupido.

Semplicemente non riusciva ad accettarlo.

Aveva odiato Angel.

E lei aveva solo 17 anni quando il suo migliore amico le voltò le spalle.

Quando non le diede il suo sostegno.

Quando pensò solo per se stesso accecato dalla sua stupida gelosia.

Quando l'accusò di egoismo.

Quando le rinfacciò di aver amato un mostro.

Ferendola.

Volendola ferire.

Facendole del male.

Strappandole il cuore.

Sperando di cancellare il suo amore per Angel.

Inutilmente.

Continuandola a ferire.

Povero Xander.

Così solo infondo.

Lei aveva continuato a volergli bene e a proteggerlo.

Anche se lui odiava una parte di lei.

Anche se lui odiava la sua anima e il suo cuore.

Perché odiava Angel.

E odiava Spike.

Spike che se l'era portata a letto.

Spike che l'aveva quasi violentata.

Spike con un cip in testa che aveva fatto sesso con Anya.

Spike che ora amava Willow.

Xander non lo avrebbe mai accettato.

E avrebbe sempre odiato Spike.

E in cuor suo odiava anche quella parte di Willow.

Non poteva farci nulla.

Era così e basta.

E adesso anche Xander si era allontanato.

E sentiva il buio avanzare.

Imperturbabile.

Inesorabile.

Sconfinata notte che l'avrebbe avvolta spengendo la luce che ancora aveva dentro.

Luce.

Lui era la sua luce.

La sua forza.

Il suo respiro.

I suoi battiti.

Tutto.

E lui si era spento.

E volle urlare tutta la sua rabbia.

Il suo odio per chi si diceva buono e giocava coi suoi sentimenti.

Chi l'aveva scelta per mettersi al servizio del bene incurante di ciò che avrebbe dovuto sacrificare.

Chi glielo avevano fatto incontrare.

Chi inevitabilmente glielo aveva fatto amare.

Perché non poteva essere diversamente.

Perché amarlo era indispensabile e naturale.

Come respirare.

Come vivere.

Non amarlo era una condanna a morte.

Era qualcosa di incomprensibile e assurdo.

Perché non si vive senz'aria.

Senza il sangue che ti scorre nelle vene.

Senza organi che funzionano.

Ed Angel era ciò che la teneva in vita.

La sua energia veniva dal suo amore.

Prima di lui non c'era niente.

La vita prima di lui era stata annullata.

Come se prima non fosse stata nulla.

Come se prima non fosse mai esistita.

Come se prima non avesse vissuto.

Prima era un'altra.

Ma lo era sempre stata.

Un'altra.

Fino a quando non le avevano dato quella notizia.

Era un'altra anche quando lui era andato via da Sunnydale.

Via da lei.

Portandosi dietro la sua anima e lasciandole solo il corpo.

Perché allora credeva di potersi rifare veramente una vita.

Perché allora pensava sul serio di poter amare qualcun altro.

Perché allora non aveva conosciuto il vuoto.

La solitudine.

L'oscurità che dilania ogni cosa.

Assorbendola.

Annientandola.

Ma adesso si.

E il dolore era insopportabile.

Voleva piangere e disperasi.

Ma il buio era sempre più vicino.

Sentiva le tenebre divorarla.

E aveva paura.

Aggrappandosi a qualcosa di irreale.

Cercando una mano che la trascinasse lontano dalla paura.

Spalancò gli occhi e si trovò seduta.

Nella sua camera da letto madida di sudore.

Brividi lungo la schiena con il cuore che sembrava volerle uscire dal petto sfondandole la carne.

Una fitta le trafisse le tempie doloranti.

E vide la mano fasciata.

Le tende tirate impedivano all'accecante luce del giorno di penetrare nella stanza.

Aveva paura forse più della luce che di quella sicura penombra della camera.

Al piano di sotto poteva udire delle voci. Due però non le conosceva.

Fred e Lorne erano arrivati da quasi tre ore e avevano mangiato li.

In religioso silenzio come per non distruggere ogni cosa.

Come per mantenere intatto quel poco che ne restava di loro.

Raccogliendo i cocci delle loro vite andate in frantumi.

Sgretolandosi per le lacrime di Buffy.

Con le anime pregne di quella sofferenza che non dava tregua.

Attaccandoti come abbassavi la guardia.

Quel dolore che si era impresso in tutta la casa. In tutti loro.

E non era niente in confronto a quello che stava passando Buffy.

E dopo si erano messi a parlare in salotto.

Decisero che Willow e Spike sarebbero andati all'obitorio e Fred si era offerta di accompagnarli.

Gli altri avrebbero atteso.

Anya sarebbe tornata al negozio, Xander a lavoro.

Dawn doveva andare in biblioteca ma non ne aveva la forza.

Lorne sarebbe rimasto li, in casa con Dawn attendendo Buffy.

-Bene...allora noi andiamo-

-Ok.. -

-Ma non so se troverete qualcosa....gli agenti ci hanno riferito la diagnosi del medico legale...gli hanno spezzato il collo-

-Si ma ci sono modi e modi di spezzare un collo... Angel è stato pur sempre un vampiro...sapeva come difendersi-

Spike uscì attendendo Willow e Fred.

Il suo spolverino svolazzante sembrava trascinarsi dietro il peso del mondo.

Perché nessuno sapeva quanto lui stesse soffrendo adesso.

Perché forse solo Willow poteva sapere cosa significasse soffrire come stava soffrendo Buffy.

Perché quella fitta allo stomaco era tornata.

Dopo che era riuscito con tanta pazienza a soffocare.

Era tornato a galla.

Tutti il suo amore per lei.

Per la bionda cacciatrice.

Per colei che amava un altro.

E maledizione era tutta colpa di Angel.

Come sempre del resto.

Angel che la faceva soffrire come nessuno.

Angel che riaccendeva la fiamma di vita nei suoi occhi verdi.

Angel che con un bacio le rubava l'aria.

Angel che con uno sguardo la rapiva dalla realtà.

Angel che aveva un'anima.

E non ce l'aveva forse anche lui l'anima?

Anche lui era stato un sanguinoso assassino che si portava dietro il peso dei delitti.

Anche lui aveva un lungo cappotto svolazzante che gli dava quel che di mistero.

Ma non era bastato.

E lui aveva capito che non erano quelle le cose che servivano per farsi amare da Buffy Summers.

No.

Per farsi amare da lei si doveva essere Angel.

Avere il suo cuore.

Avere la sua anima.

Glielo leggeva nel volto candido.

Quando si arrabbiava perché lui ricompariva così.

Quando alle volte la sorprendeva soprappensiero massaggiandosi quel marchio sul collo.

Quel segno che lui conosceva così bene.

Perché anche lui era stato segnato.

Da Drusilla.

E sapeva cosa significasse.

Un legame.

Un legame che nessuno può rompere.

Un legame che durerà in eternò, anche dopo la morte.

Legata per sempre al suo Sire.

Ad Angel.

E non c'era un perché.

Lei lo ama.

E questo gli bruciava dannatamente.

Perché lui non poteva non amare quegli occhi verdi.

Quel sorriso e quella dolcezza.

Quel suo modo di farti sentire vivo.

Umano.

Lui che non aveva una maledizione che gli impedisse di essere felice.

Lui che con uno stupido cip in testa si era redento.

Lui che si era guadagnato un'anima.

E Buffy non lo amava.

Camminava furente.

Quasi avesse voluto spaccare in due il mondo.

E Willow percepì il disturbo nella sua anima.

Affrettò il passo e lo raggiunse.

Afferrandogli la mano chiusa a pugno.

E lui si rilassò.

E riuscì a placare l'ira.

E la guardò negli occhi scuri.

E lei gli sorrise comprensiva.

Dolce.

E riaffiorò la parte di lui che amava quella ragazza così giovane ,così forte.

Che aveva sofferto troppo.

Che chiedeva solo un po' d'amore.

E lui le sorrise a sua volta come per rispondere a quella muta richiesta.

Buffy si alzò dal letto e con la testa pesante uscì di camera. La luce in corridoio l'accecò annebbiandole la vista.

Vide tutto nero e a fatica i suoi occhi stanchi si abituarono al sole. Poi raggiunse la scale e scese al pian terreno.

Dawn stava sistemando la cucina mentre Lorne la osservava.

Il demone non riusciva più nemmeno a limarsi le unghie in santa pace.

Tutto ciò era snervante.

Odiava sentirsi in quel modo.

Con quel magone.

Quel bruciore negli occhi.

E gli scoppiava la testa a forza di assorbire il dolore di tutte quelle anime afflitte.

Ma la batosta più grande gli arrivò dopo.

Oh quelle erano solo anime addolorate e stanche.

Ma non aveva ancora incontrato l'anima di Buffy.

Certo quel dolore gli era arrivato anche se lei era lontana.

Quando la ragazza gli raggiunse in cucina si sentì esplodere.

I due la guardarono e lui incontrò i suo occhi.

Era priva di ogni essenza.

Non sentiva un'anima dibattersi in lei ma solo un grande e spaventoso vuoto.

Lugubre e triste solitudine corrosiva.

Pericolosa e devastante.

E dovette smettere di guardarla negli occhi se non voleva rischiare di essere assorbito dall'alone di oscurità.

La cacciatrice non aveva più cuore, né anima.

Come un vaso colmo d'odio, dolore, rancore.

E aveva paura.

Paura che quel tappo potesse esplodere.

E sarebbe stato rischioso.

Perché non c'era più nulla in lei.

Solo un 'immensa oscurità.

Cap 4

 

Dawn guardò sua sorella senza parlare.

La ragazza dai cerchi scuri sotto gli occhi, i capelli spettinati e i respiri ancora affaticati, si sedette al tavolo della cucina.

-Salve cacciatrice-

Buffy non parve udire Lorne.

Il demone conscio della reazione della ragazza prese a limarsi le unghie controllando che fossero perfettamente allineate.

Poi si frugò nelle tasche in cerca dello smalto scuro appena comprato. Dopodiché guardò la ragazza.

-Ti va di cantare Buffy?-

Per poco Dawn non fece cadere un piatto a terra e Buffy sobbalzò sulla sedia ed entrambe lo guardarono perplesse.

Lui sorrise lieto del risultato ottenuto. Aveva fatto reagire Buffy.

-Allora che ne pensi?-

-Io...non credo sia un buona idea-

-Perché no?E' molto rilassante e gli acuti sono ottimi per sfogarsi...credimi-

La ragazza era ancora più perplessa.

D'un tratto lo stomaco di Buffy emise un rumore noto di chi ha fame.

-Buffy vuoi qualcosa da mangiare?-

-Puoi...puoi farmi un panino?-

-Certo-

A Dawn brillarono gli occhi. Era felice di vedere che sua sorella si stesse riprendendo. Certo almeno fino a quando non fossero approdati in casa col verdetto sul corpo di Angel.

Un'ora dopo, Buffy mangiava avidamente i panini di Dawn, la ragazza stava seduta a bersi del succo di frutta e Lorne raccontava delle cose più assurde che accadevano nel suo locale.

Si era perfino fatto dare da Dawn lo smalto sulla mano destra mentre aspettava che si asciugasse la sinistra.

La mente di Buffy per quell'ora non pensò a niente.

Era concentrata unicamente sui racconti di Lorne.

La sua anima continuava a mantenere quel lugubre e triste colorito nero.

Ma la sua mente per un attimo si era estraniata dal dolore.

Come se ormai l'avesse divorata.

Come se ormai Buffy facesse parte delle tenebre.

Come se il mondo avesse smesso di girare per lei e più nulla contasse.

Buffy era dolore fattosi tangibile, corporeo.

Portandosi dietro quell'alone di sofferenza ed ombre che tutti conoscevano come caratteristica di Angel.

Chiedendo solo un break dalla spossatezza di quel pianto .

In quella giornata l'avevano persa.

E non se ne erano accorti.

Ormai quella che ascoltava i racconti di Lorne che accendevano un sorriso lieve sul volto di Dawn non sortendo lo stesso effetto su di lei, non era più la cacciatrice.

Non era più l'impavida guerriera.

Non era più l'amica incasinata.

Non era più la pupilla di Giles.

Non era più la figlia ribelle.

Non era più la sorella rompiscatole.

Era solo la sfumatura di un arcobaleno morente

Era solo il frammento di una lucente anima.

Era solo un'ombra.

Era solo la gemma di un fiore appassito

La sbavatura di un dipinto troppo perfetto.

Destinato a non durare a lungo

Era solo una donna.

Una donna che aveva perso l'amore.

Una donna che non avrebbe più avuto voglia di ridere.

Una donna i cui occhi si erano spenti per sempre.

Una donna cresciuta alla svelta.

Una donna.

Buffy.

Tre anime alla deriva.

Tre naviganti che avevano perso la bussola.

Tre cuori in cerca di risposte

Tre desolati avventurieri trascinati dalla corrente.

Willow.

La rossa strega.

Spike.

Il saccente vampiro ossigenato.

Fred.

La fisica coraggiosa.

Spalancarono con silenzio la porta dell'obitorio.

Si avvicinarono e Fred andò alla celletta nella quale era situato il corpo di Angel riconosciuto quella stessa mattina.

Prese la maniglia ma le mancò la forza per aprirlo.

Perché voleva dire concretizzare una realtà troppo dolorosa.

Perché voleva dire versare spirito su quella ferita nel suo cuore

Perché sentiva le lacrime prepotenti scatenarsi negli occhi color mare.

Spike vide l'esitazione e posò la sua mano su quella di Fred incoraggiandola ad aprire.

Un rumore strisciante del carrello che veniva tirato fuori squarciò quel silenzio delirante

Willow era dietro i due.

Quasi incapace di voler alzare quel telo bianco e scoprire che era vero.

Che lei non avrebbe mai avuto l'occasione di spingersi verso l'orlo de baratro di quegli occhi di cioccolata.

Così scuri e profondi che la prima volta lei aveva temuto di venirne risucchiata.

Che lui era morto.

Che oltre a lui aveva perso Buffy.

Che il vampiro adesso non ci sarebbe più stato.

Nessuno si sarebbe più angosciato.

Nessuno si sarebbe più preoccupato di un suo ritorno.

Nessuno avrebbe agito egoisticamente solo per paura.

Solo per vivere tranquilli.

Incuranti del colpo inflitto alla loro amica.

Lei era la sua migliore amica.

Ma non era stata capace di niente.

Non era stata capace di schierarsi dalla parte di Buffy.

Non era stata capace di opporsi alla maggioranza.

Una maggioranza composta da Xander.

Dal silenzio di Giles.

Dallo schieramento di una Cordelia che invece aveva passato quattro anni al fianco del vampiro.

Da un Oz che stava dove stava lei.

Dalla sua vigliaccheria di liceale.

E tutti si erano messi contro Buffy.

Sgridandola.

Rinfacciandole le sue colpe.

E poi quali colpe?

Da quando amare era una colpa?

Da quando loro avevano il diritto di decidere la sua condanna?

Ma lo avevano fatto.

L'avevano condannata all'infelicità eterna.

Solo per vivere tranquilli.

Solo perchè non capivano.

Solo perché non volevano.

Solo perchè era più comodo.

Le coscienze sporche si rimettevano in pace.

Perché d'altronde era giusto così no?

E l'avevano uccisa.

Da tempo.

Da quel maledetto mattino in una casa diroccata.

Da quella battaglia per cui non avevano lottato poi molto.

Da quelle parole di Xander non dette.

Da un'anima resa troppo tardi.

Dalla voglia di vederlo morto piuttosto che al fianco di Buffy.

Incuranti del suo dolore.

E non si erano mai accorti di averla persa.

Willow fu riscossa da Spike che aveva sollevato il telo.

Eccolo.

I capelli un po' spettinati.

Gli occhi chiusi.

I lineamenti perfetti intaccati da lividi scuri.

Le labbra violacee serrate.

La pelle pallida ora più che mai.

E quella consapevolezza che non si sarebbe più rialzato.

Che non gli avrebbe irritati col suo silenzio.

Che non avrebbero più visto due occhi troppo profondi struggersi per il passato.

Che non avrebbero tentato di allontanarlo da lei.

Che non lo avrebbero più odiato.

Era la visione della morte

E furono percorsi da brividi.

Di rimorsi.

Di rimpianti.

Di ricordi.

Di colpe.

Di tristezza.

Di nostalgia.

Infondo Angel dava a tutti una certa sicurezza.

Forse perchè era grande e grosso.

Forse perché era forte

Forse perché Buffy si fidava ciecamente di lui.

Forse perché tante volte aveva rischiato la sua vita per le loro.

Loro che non avevano fatto altro che detestarlo.

Fred si voltò incapace di guardarlo.

Ricordando tutto quello che avevano passato.

Di come lui non avesse esitato a salvarla.

A portala via da quel luogo in cui aveva perduto se stessa.

Aiutandola a ritrovarsi.

A migliorare.

A tornare a vivere.

E a differenza degli amici di Buffy.

Lei di Angel non aveva visto che il buono.

Che l'amorevole e compassionevole anima afflitta.

Che il prode e impavido guerriero.

Che il sentimentale uomo.

Anche se aveva conosciuto Angelus.

Anche se il demonio aveva incontrato i suoi occhi.

Anche se il male l'aveva posseduta.

Lei aveva visto solo il meglio in lui.

E trattene un conato di vomito a causa del forte odore.

Mentre a Spike non dava noia.

Infondo pure lui era morto.

Lui.

Con la sua non- vita.

Come disse una volta.

E lo guardò

Lui meglio di tutti conosceva quel corpo steso su un carrello di acciaio.

Lui era la creatura di una sua creatura.

Lui per secoli aveva ricevuto i suoi insegnamenti prendendolo a esempio.

Lui aveva conosciuto la furia distruttiva del Terrore d'Europa.

Dello sterminatore di popoli.

Della creatura di una creatura del Maestro.

Del malvagio diavolo dal volto di un angelo

Del vampiro che si era scelto la principessa zingara sbagliata

Di colui che si era piegato per amore di una cacciatrice.

Del mite agnellino divenuto poi.

Dell'eroe che si sacrificava per amore.

Dell'anima in pena

Lui sapeva tutto quanto.

Lo aveva visto spargere sangue per decenni.

Incurante.

Senza rimorsi.

Poi, la maledizione

Aveva vagato per novant'anni come una povera carcassa piena di rimorsi.

Con una coscienza troppo sporca.

Che però era stato abbagliato da una luce più accecante di quella del sole.

Senza polverizzarsi.

Lei.

L'amore.

Cupido però non si era risparmiato neppure lui.

E aveva colpito il suo petto.

Che subito aveva ripreso a battere per la cacciatrice.

Adesso era li.

Così indifeso.

Così debole

Così morto

Chiuse gli occhi per una frazione di secondo. Poi li riaprì acquisendo maggior lucidità.

Controllò il collo.

Niente morsi.

Solo alcuni graffi abbastanza profondi ed estesi.

Oltre i lividi il collo era stato spezzato.

Spike scostò il telo dalle spalle.

Willow rimase impietrita.

-Mmm...Angel era grosso di statura e anche come ossatura....-

-Quindi?-

-Quindi un normale essere umano non può avergli provocato questi segni viola sul collo e in volto-

-Un demone?-

-Ci giurerei...guarda questo graffio....ammesso che non sia stata una appena uscita dalla manicure...è stato senz'altro un demone-

-Bene...quindi un demone grosso dalle unghie lunghe-

Spike sospirò.

-Già...sai quanti ce n'è così..-

-Bè...ma se ispezionassimo il cimitero partendo dal luogo del ritrovamento...forse potremmo trovare qualcosa-

Il vampiro si girò.

-Sei un genio rossa...-

Fred sembrò riprendersi.

-Se controllassimo i suoi vestiti potremmo trovare tracce di sangue-

-Io prendo dei campioni di pelle sotto le unghie-

Willow estrasse da un sacchettino di plastica il necessario per prelevare i campioni mentre Fred guardava in delle scatole coi nomi sopra.

Poi trovò quella di Angel e l'aprì.

Riconobbe subito i suoi vestiti e prese un lembo di camicia per odorarla.

E le venne da piangere.

Spike andò da lei.

-Prendo io la scatola-

Gentilmente la richiuse e le sorrise.

Poi uscirono dall'obitorio.

-Allora adesso passiamo da casa e dopo io andrò nel laboratorio dell'Università per le analisi-

-Io vengo con te....-

-Si ok tu penserai a cercare il sangue sui vestiti-

-E io?-

-Tu...stai a casa con Buffy-

Willow diede istruzioni e arrivarono a casa. La rossa doveva assolutamente andare in bagno a sciacquarsi il viso per riprendersi.

L'odore di obitorio le faceva sempre uno strano effetto.

Parcheggiarono.

Appena entrarono in casa sentirono la voce di Dawn e Lorne.

Buffy probabilmente dormiva ancora.

Dawn fece cenno che dovevano essere tornati. Aveva udito la porta aprirsi.

-Allora siamo stati in obitorio ed abbiamo esaminato il cadav..-

La frase le morì in bocca. Willow sbiancò quando vide che Buffy era in cucina.

-B....Buffy ehi...come ...come stai?-

Willow stava sudando freddo.

-Cosa hai detto?-

-Ecco noi-

La ragazza si alzò e si avvicinò all'amica. Poi notò che aveva un sacchetto in mano e Spike teneva una scatola sulla quale c'era il nome di Angel.

Senti una morsa spappolarle lo stomaco e le mancò l'aria.

Erano stati da lui.

All'obitorio.

Cominciò a sudare e i battiti si accelerarono.

Impulsivamente prese la scatola dalle mani di Spike e corse in camera tentando di frenare le lacrime.

Si chiuse la porta alle spalle e si lasciò scivolare a terra.

Insistentemente il liquido caldo le pungeva gli occhi pretendendo di uscire.

Lasciò che le scottasse le iridi irritate.

E prese aria.

Quanta più aria potesse.

Le mani tremavano fortemente.

La scatola era li.

Bastava solo scoperchiarla.

Si fece coraggio e l'aprì.

Si sentì come se qualcuno l'avesse scaraventata fuori dalla stanza.

Quel profumo.

Quell'inebriante profumo.

Indistinguibile.

Di Angel.

Quell'odore che conosceva così bene.

Che le riempiva i polmoni

Straziandole l'anima.

Impresso nelle sue cellule.

Il suo copro reagì percependo l'odore familiare.

Lo sentì fremere.

Scalpitare.

Mentre le lacrime cominciarono a scendere.

Due occhi troppo stanchi per lottare contro di esse.

Una gola troppo graffiata per ingoiare altra sofferenza.

Un petto che sarebbe stato ulteriormente scosso dai singhiozzi ininterrotti.

E prese con delicatezza la sua camicia strappata.

La portò al volto e pianse.

Fino a consumarsi gli occhi.

Fino a soffocare.

Fino a che ne avesse avuto la forza per farlo.

Inumidendo il tessuto morbido e impregnato di profumo.

Mentre le sue dita stringevano la stoffa scura.

Come se lui fosse li e la stesse indossando.

Come se accarezzando quel pezzo di cotone potesse accarezzare lui.

E annegò nel pianto.

Accovacciandosi per alleviare il dolore lancinante del suo stomaco.

Le fitte che la trapassavano da parte a parte.

Costringendola alla sofferenza.

Forzandola a ricordare.

Poi mosse la scatola e dalla tasca dei pantaloni scuri ne uscì qualcosa.

E Buffy perse un battito.

Ancora.

Un luccichio noto e doloroso.

Un simbolo testimone di un amore eterno.

Un oggetto a suggellare la loro unione.

Un cuore sovrastato da una corona.

Due mani a tenerlo.

Un ricordo che le spaccava la testa.

'La mia gente, se ancora posso chiamarla così, se lo scambia in segno di devozione.

E' un anello Claddagh. Le mani significano amicizia, la corona lealtà e il cuore...bé lo sai. Metti la punta del cuore verso il tuo cuore.

Significa che appartieni a qualcuno. Guarda come me...mettilo ti prego '

Lo prese e lo baciò.

Poi lo infilò al pollice poiché troppo grande per le altre dita.

E riprese a piangere fino a che sfinita non si calmò un po'.

Qualcuno bussò alla porta.

Poté riconoscere la mano pesante di Spike.

-Buffy?-

Non aveva più voce in corpo per parlare.

Consumata dal pianto...

Si scostò dalla porta restando raggomitolata per terra.

Stringendo quel che le rimaneva del suo cuore.

Del suo Angel.

Lui entrò e la vide.

Così piccola.

Così indifesa.

Così sofferente.

Si abbassò davanti a lei guardandola in quegli occhi rossi e gonfi.

In quel grigio che un tempo era verde.

In quel verde che un tempo gli aveva ridonato una speranza.

In quella speranza che un tempo lo aveva fatto sentire vivo

In quella sensazione di vita che gliela aveva fatta amare.

E ora si era spenta la fiamma di vita.

-Buffy ascolta....ci servono i suoi vestiti-

Lui allungò una mano come per prenderle la camicia,ma lei si ritirò chiudendosi a guscio, proteggendo ciò che le rimaneva.

-Siamo stati all'obitorio....e pensiamo sia colpa di un demone....ma per scoprilo ci servono i suoi vestiti..-

Colpa di un demone.

Furono le uniche parole che udì

Quando poi si affollarono domande

Quando qualcosa la allontanò dall'accecante dolore della perdita

Un demone.

Una rabbia disumana si alimentò in lei.

Un demone che l'avrebbe pagata.

Che avrebbe seguito la stessa sorte del suo amore.

Che avrebbe sofferto fino alla fine dei suoi giorni.

Che lei avrebbe torturato, massacrato, dilaniato.

Esattamente come lui aveva fatto con la sua anima.

Con il suo cuore.

Distruggendola.

Privandola della sua aria.

Della sua vita.

Un demone che aveva le ore contate.

E lo sentiva.

Nella pelle.

Nelle ossa

Nel sangue.

Tutto il suo corpo stava fremendo di quell'istinto omicida.

Istinto di cacciatrice

Istinto primordiale che non si può sopprimere.

Sferzare

Colpire

Assestare colpi

Uccidere

La caccia

Che le ridava energia

Che le liberava la mente

Ottenebrandole la ragione come i baci di Angel

Col dorso della mano asciugò una lacrima.

Poi porse riluttante i vestiti a Spike.

Lui le tese la mano sorridente e l'aiutò ad alzarsi.

-Ditemi solo chi è-

Eccola.

Di nuovo nei suoi occhi appassiti.

Rivide quella scintilla di vita.

Quel barlume di energia che le divampava il corpo

L'animale in lei si era risvegliato

Ma lei non sarebbe tornata la stessa

Questa era solo una combattente

Una macchina da guerra pronta a muovere battaglia.

Pronta a vendicarsi

E non si sarebbe fermata

No ora lei aveva qualcosa per cui combattere

Reagire

Rialzarsi in piedi

Ma questo non sarebbe bastato e riportargliela

Spike annuì e scese le scale mentre lei andava in bagno a lavarsi il volto.

-Allora?-

-Sarà lei a cacciarlo-

-Cosa?-

-Ma è troppo scossa non ce la può fare-

Spike guardò le ragazze.

-Pensate sul serio di poterla fermare?-

Parole così ovvie

Parole così vere

No che non potevano.

Con quale forza?

Lei non si sarebbe fermata certo davanti a loro

Avrebbe portato a termine la sua atroce vendetta

Willow e Fred erano in laboratorio e dopo alcune analisi appurarono che era stato senza dubbio un demone.

Così chiamarono Spike per farglielo sapere.

Ora dovevano solo andare a cercarlo.

-Ma non è sicuro che lo troveremo-

-E' un demone....e i demoni tornano sempre...-

Risoluta.

Glaciale.

Mortale

Non Buffy

Ma la cacciatrice.

Stesso ardore negli occhi

Ma con una differenza.

Non c'era più un cuore in lotta per il bene

Ma solo vendetta

Spietata, crudele vendetta.

Così armata solo della sua forza e un pugnale, lei andò in cerca di quel demone scortata dai suoi amici.

Arrivarono al cimitero. Si divisero ispezionandolo.

-Come farai a sapere che è quello giusto?-

-Semplice, glielo chiedo-

Lei e Spike arrivarono in prossimità della fine del primo cimitero quando videro un demone dalle sembianze viscide frugare nel cassetto dell'immondizia al di là della strada. Lei attraversò con passo fermo e sicuro. Buffy lo agguantò per la testa torcendogliela.

Spike gli guardò le mani. Inoltre quello che era di un colorito verdastro e da quanto gli aveva detto Willow, la pelle del demone doveva essere di un grigio bluastro.

-No non è lui Buffy-

-Pazienza-

Buffy lo scaraventò al suolo, gli saltò sopra e gli spezzò l'osso del collo.

Un colpo solo.

Rapida e precisa.

Lei non si sarebbe fermata.

Doveva avere la sua vendetta.

-Non puoi ucciderli così-

Silenzio.

-Maledizione farai una strage di demoni fino a quando non lo troverai?-

-Esatto-

Andò nello stesso modo con tre vampiri e un altro demone, fino a quando non lo trovarono.

-Eccoti-

Il demone grugnì e poi cominciarono a lottare.

Spike tentò di aiutarla ma lei gli fece capire chiaramente di dover fare da sola.

Così la lasciò combattere.

Ciò che lo colpì fu vederla divertirsi con quel demone di basso livello.

Gli spezzò un braccio colpendolo svariate volte su tutto il corpo.

-Muori maledetto....-

Secca, disperata, piena d'odio e rancore.

Colei che non perdona.

-Cosa ti aveva fatto sentiamo...cosa???-

Lo colpì ad un ginocchio facendolo cadere a terra.

-Perché lo hai fatto?Perché?Muori...muori!-

Lacrime mischiate al sudore.

Dolore incarnato, che non risparmiava nessuno.

Il vampiro cercò di calmarla ma Buffy ignorò le sue parole e sfoderò il pugnale infilzando il demone e alla fine lo sgozzò.

Si era macchiata la maglia, aveva una faccia stravolta, i respiri affannati e gli occhi colmi d'odio.

E piangeva. Di nuovo.

Lui si avvicinò alla ragazza piangente e l'abbracciò lasciando che si sfogasse.

In quel momento dal cimitero apparvero Willow e Fred. A ruota Dawn e Lorne.

-Ragazzi state bene?-

-Si....-

-Che è successo al poveretto?-

Lorne osservò con disgusto il demone.

-Andiamo a casa-

Willow mise una mano sulla spalla di Buffy che in silenzio si lasciò guidare verso l'abitazione.

 

Cap 5

 

Giles sarebbe arrivato il mattino seguente.

Buffy da quella notte non dormì.

Un insolito vento muoveva le cime degli alberi verdi.

Una luna sinistra colorava il cielo d'argento.

Un lampione attirava a se mille zanzare.

In una stanza di una casa dormiva una ragazza

Una ragazza che non avrebbe avuto più sonni tranquilli

Che non avrebbe sperato più in un domani diverso

Migliore

E perché no, felice

Ma questi erano solo i sogni lontani di qualcuno che aveva smesso di sognare

Di qualcuno che non aveva più ragione per farlo

Il sonno sarebbe giunto

Gli occhi avrebbero riposato

La mente avrebbe smesso di pensare

In quelle ore che avrebbero smorzato il dolore

Che le avrebbero fatto dimenticare

Fino a che il sole tramontato insieme al suo dolore

Non sarebbe sorto ancora con essi

Restituendogli tutto

Colpa.

Sofferenza

Rimorsi e rimpianti

Sentiva ancora quell'odore acre del sangue del demone

Sentiva ancora nella sua testa il rumore del coltello che gli perforava le budella

Che gli tagliava la gola

Mentre il sangue scuro stillava ovunque

Sui suoi abiti

Sulle sue mani

Come veleno sul suo cuore

Aveva avuto la sua vendetta

Il suo spirito si era placato

E adesso più nulla

Nemmeno la vendetta

Nemmeno il desiderio di annientare chi le aveva inflitto quel colpo mortale

Nemmeno la morte del suo assassino

Niente ormai restava

Niente per cui valesse la pena di combattere

Di rialzarsi e affrontare il mondo

Un mondo senza di lui

Un mondo per cui aveva tanto lottato

E tanto sacrificato

Loro

Era tutta colpa loro

Perché?

Ora che...

La mente di Buffy inciampò in un pensiero

Un pensiero al quale non aveva dato accesso accecata dal dolore

Lasciando in un angolo remoto della sua mente la ragione

I suoi amici erano stati all'obitorio

Da lui

Ma lui era un vampiro

Come poteva il suo corpo non essersi incenerito?

Come poteva ...

Un altro pensiero ancora più doloroso le sfiorò la mente.

Si alzò di scatto

Con la paura aleggiante sulla sua anima

Le si leggeva il terrore negli occhi chiari

E dovette tenersi al muro a causa delle gambe tremanti

Voleva piangere

Gridare

Chiamare Willow

Ma la voce non usciva

Solo un fioco sussurro

Un doloro lancinante

Raggiunse la porta e l'aprì.

Si trovò nel corridoio illuminato solo dalla luna

Si avviò verso la camera di Willow e aprì la porta.

Lei dormiva su un fianco accanto a Spike che dormiva a pancia all'insù

Così apparentemente tranquilli

Visi contratti da una sofferenza impercettibile

E quel pallore della luna sempre presente come a ricordarle che presto la pace della notte l'avrebbe lasciata

Come a ricordarle che avrebbe dovuto affrontare un nuovo giorno di dolore

Un nuovo giorno da sola

E lentamente si avvicinò al letto

Poi toccò la spalla di Willow scotendola

Incapace di parlare

Incapace di accettare le spiegazione fornitele dalla sua testa

La rossa aprì gli occhi stanchi

All'inizio non vide bene l'amica a causa del buio

Poi la riconobbe una volta che gli occhi si furono abituati all'oscurità.

-Buffy..che fai sveglia?-

-Willow....ho bisogno di parlarti-

-Non puoi aspettare domattina?-

-No-

La rosa sbuffò e poi scese dal letto. Andarono in cucina e quando accesero la luce entrambe dovettero chiudere gli occhi per non rimanerne accecate.

Si sedettero.

Buffy era visibilmente nervosa.

-Allora che c'è?-

-Siete stati a...all'obitorio...stamani-

Willow si irrigidì.

-Si perché?-

-E...voi....lo avete visto?-

Era difficile, tremendamente difficile pensarlo la chiuso in una cella disteso su di un tavolo d'acciaio.

Saperlo così vicino eppure così lontano

-Si-

Ora arrivava il peggio.

Quella domanda che fremeva di uscire

Quella domanda di cui temeva la risposta

Quella domanda che le avrebbe dato il colpo di grazia

-Come è possibile?-

Ecco.

Bene sapeva che tanto sarebbe toccato a lei lo spiacevole compito di dirle quanto aveva saputo da Fred.

Sapeva che sarebbe toccato a lei distruggere definitivamente Buffy

Perché?

Era così maledettamente dura la realtà

E prese aria.

Perché temeva che Buffy potesse strozzarla per ciò che stava per dirle.

Perché temeva di rimanere soffocata sotto il peso delle parole

-Io...non so cosa esattamente sia accaduto ma....Fred ha detto che lui aveva raggiunto la sua redenzione...-

-Redenzione?-

-Era tornato...-

Non poteva dirglielo.

Non ne aveva il coraggio, la forza.

E stanca com'era lasciò che le lacrime le riempissero gli occhi appannandole la vista

E lasciò che fosse Buffy a leggere quanto volesse dirle negli occhi

Sentì la terra sotto i piedi mancarle.

Sentì un buco nero risucchiarla

Sentì una rabbia crescere smisurata fino ad esploderle in petto

Sentì le lacrime prepotenti graffiare gli occhi

Voleva urlare

Gridare fino a perdere la voce

Fino a sputare sangue

Fino a corrodersi i polmoni

Perché?

Perché tutto a lei?

Lo sapeva, sapeva la risposta che violentemente le rimbombava in testa

Ma aveva bisogno di conferme

Aveva bisogno di sentirselo dire

Per farsi ancora del male

Per sopprimere sotto il peso del dolore

Per farsi uccidere dalla spietata realtà

Per non dover sopportare altra sofferenza

-Lui...era tornato umano-

Willow sussurrò quell'ultima parola, conscia del dolore che avrebbe causato all'amica

E il suo mondo si sgretolò finendo contro un muro

L'infrangersi dei pezzi del suo cuore emise un rumore cristallino e amplificato dalla mente svuotata da ogni pensiero

Umano

Una morsa continuava a stringere più forte fino a ridurre in brandelli il cuore

Voleva piangere

Disperarsi fino alla nausea

Per soffocare quella verità che non voleva accettare

Come poteva farlo?

Lui che era corso da lei per dirle che era tornato umano

Che adesso non esistevano ostacoli fra loro

Che adesso avrebbero potuto fare l'amore senza l'incombente minaccia di Angelus

Che adesso avrebbero potuto camminare sulla spiaggia al sole

Che adesso avrebbero potuto avere dei figli

Una casa e magari un cane.

Che adesso il suo cuore sarebbe battuto fino a che la vecchiaia non lo avesse raggiunto

Adesso la felicità non sarebbe mai arrivata

Non era giusto

Né per lei, né per lui

Sopratutto per lui

Lui che aveva lottato tanto per questa redenzione

Lui che era stato punito abbastanza

Lui che soffriva per il mondo intero

Lui che si metteva sempre all'ultimo posto

Lui che si meritava un po' di pace

Non avrebbe mai goduto di quel dono

Di quel prezioso regalo ottenuto con tanta fatica e sacrificio

Per scontare peccati commessi dal suo demone e non dall'anima misericordiosa e compassionevole

E una rabbia furente crebbe nel suo cuore devastato

Rabbia che la spinse a svegliare Fred.

-Fred ascolta...Fred-

-Che succede?-

-Chi lo ha redento?-

-Cosa?Chi?-

-Angel...chi lo ha reso umano?-

Fred si svegliò di colpo.

-Ecco...io non so penso...I poteri che sono...e-

-Come faccio per arrivare a loro?-

-Devi...devi parlare con Gli Oracoli o...o Alte sfere e..-

Buffy si alzò di scatto.

-Devi dirmi come fare...adesso-

-Ma è tardi Buffy possiamo farlo domattina-

-Io non ho tempo capisci?...Non posso aspettare-

Lacrime calde, occhi opalescenti risplendevano di quel liquido chiaro

Fred sospirò e si alzò. Raggiunsero Willow in cucina.

-C'è un incantesimo che serve per aprire un passaggio, dovrai portare loro qualcosa in dono, tipo un vaso antico o cose simili-

-Willow puoi pensarci tu?-

La rossa annuì e andò a vedere cosa c'era nelle vecchie scatole di Giles.

-Dovrei avere con me la formula per aprire il varco-

-Ok fallo presto-

Fred andò a cercarla e Buffy si vestì alla svelta.

Tutto era pronto.

Avrebbe affrontato il Diavolo in persona se fosse servito a riportarglielo.

Finalmente si aprì un varco e Buffy fu letteralmente sbalzata in un'altra dimensione.

Si ritrovò in una specie di giardino e l'antico pugnale che aveva in mano le schizzò via finendo nelle mani di una donna dalla pelle blu cobalto e una tunica candida. L'osservò e l'uomo accanto a lei guardò la ragazza.

-Chi ci disturba?-

-Voi siete le Alte Sfere dovreste saperlo-

-Puoi anche andartene,non possiamo fare niente per te-

-Invece si che potete,cominciate col ridarmi Angel-

-Mi dispiace ragazzina impertinente ma solo perché sei la cacciatrice non hai diritti sulla morte-

-Siete ingiusti, prima lo premiate con la redenzione e dopo lo fate morire. Vi definite buoni?-

-Stammi a sentire , è l'evolversi naturale delle cose, adesso il suo spirito può finalmente trovare pace...-

-Ah...ma che vi ho fatto?Cosa vi abbiamo fatto di male?-

La donna la guardò rattristata.

-Perchè pensi questo?-

-Perché?Perché mi avete strappato il cuore, perché mi avete scelta come cacciatrice dandomi amici, facendomi essere la più longeva e forte che ci sia mai stata o che verrà, ma costringendomi a rinunciare a ciò che per me contava molto di più-

-Questo non è abbastanza?Sei la più forte dovresti esserne fiera-

-Io ho sacrificato tutta la mia vita alla mia missione, rischiando la pelle più volte e sono morta addirittura due volte!Ma sono andata avanti,sempre, Angel doveva morire e l' ho ucciso, poi è tornato. Dovevamo lasciarci perché lo volevano i miei amici e mia madre, e gli ho accontentati. Dovevo rifarmi una vita normale per compiacerli, per far credere loro che non amassi più Angel, e l' ho fatto per loro non per me!-

Le lacrime si mischiarono alla rabbia infiammandole le iridi.

-Chiedevo solo un briciolo di serenità...ma no nemmeno quella mi spettava!Chiedevo....chiedevo solo di...di poter stare con Angel, ma no certo perchè mai Buffy dovrebbe meritarsi un po' di felicità?Infondo lei salva solo il mondo dall'età di 15 anni!!!-

Scoppiò.

Perché non ce la faceva.

Perché le sembrava assurdo che quei due vivessero tranquilli sapendo di andare contro di loro.

Perché si definivano buoni quando non facevano altro che ferirla.

-Conosciamo i tuoi dolori, ma è il tuo destino, non siamo noi a decidere-

-Ma avete il potere per cambiare le cose....ad esempio mandare indietro il tempo!-

Colsero il riferimento di Buffy.

-Tu non dovevi ricordare-

-Mi spiace deludervi, ma sapete l'amore va contro tutto e tutti...forse è un concetto che va aldilà delle vostre competenze altissime-

L'uomo non si scompose.

-Questa è un'offesa....-

-Oh scusate me la rifarò con Cupido che mi ha fatto innamorare di un vampiro-

-Sprezzante, sei tagliente come una lama-

La donna toccò il braccio dell'uomo.

-Purtroppo Buffy nemmeno lui ha colpa...vedi a Cupido è concesso di legare i cuoi prossimi all'innamoramento, i tuoi amici per esempio come Xander e Anya, i tuoi genitori-

-In quel caso è stato un grosso buco nell'acqua-

-Lui avvicina i cuori destinati a stare insieme poi spetta a loro mantenersi uniti-

-A dirla tutta cacciatrice, Cupido non c'entra nulla tra te e il vampiro-

Buffy parve leggermente perplessa. L'uomo si avviò verso una sedia dorata e vi si sedette, la donna seguì il suo esempio.

-Non gli è permesso di legare due creature come ad esempio un'umana e un vampiro...poiché non gli aspetterebbe vita facile diciamocelo-

-E' per questo che sono qui-

-Ma voi due vi siete innamorati, pensa non era nemmeno scritto nel tuo destino-

-Tu conosci il mio destino?-

-In genere consociamo i destini perché possediamo i libri che ne riportano lo svolgersi della vita dalla nascita fino alla morte-

-Allora sapete tutto di me?E' il colmo-

Fu la donna a prendere la parola.

-No ti sbagli, il libro comincia a scriversi da solo quando nasci, solo che alla tua nascita si è scritto tutto fermandosi ai tuoi 16 anni-

-Cioè non c'è stato un dopo?-

-No, non potevamo sapere quasi nulla su di te, solo cose vaghe... così abbiamo dovuto attendere che il libro si scrivesse dopo che tu compivi gli anni e la tua vita proseguiva-

-Così siamo arrivati ai tuoi 16 anni e abbiamo capito-

-C'era un avvenimento destinato a non accadere, il vampiro con l'anima-

-E' per questo che siamo impotenti-

-Non è vero, perché lui l'avete redento-

-Era il suo premio-

-E lo ripagate con la morte?-

-Abbiamo discusso abbastanza-

-No dovete fare qualcosa io non posso accettarlo, perchè mi fate questo?Perché mi condannate ancora?Non è abbastanza quello che ho passato?-

L'uomo era impassibile di fronte alle sue lacrime ma non la donna.

-Puoi farcela anche senza il nostro aiuto Buffy...-

-Ma avete mandato indietro il tempo, potete farlo ancora-

-Angel era disposto a pagare un caro prezzo, la sua natura...tu cosa sacrificheresti?Niente-

-Vorrei solo un po' di felicità non chiedo molto-

-Buffy, affidati al tuo cuore,sai già che devi fare...-

Volle replicare ma si trovò scaraventata fuori, e finì in salotto.

-Allora?-

-Che ti hanno detto?-

Willow e Fred la guardarono. Buffy si rialzò e spiegò loro solo l'ultima frase.

-Cosa ti dice il cuore?-

-Di riportarlo in vita...-

-Ma come?-

Le tre si guardarono

Cap 6a

 

 

Decisero che la mattina dopo avrebbero mobilitato tutti gli Scoobies, senza contare che sarebbe arrivato anche Giles a dare man forte.

Così quando la mattina dopo Xander arrivò dall'aereoporto con Giles, gli spiegarono come stavano le cose.

-Buffy non penso sia giusto riportarlo in vita-

-Hai detto di aver parlato con gli Oracoli giusto?-

-Si Sig. Giles-

-Quindi se loro ti hanno detto che c'è un modo vuol dire che si può fare....-

-Infatti quindi a lavoro-

Naturalmente le ricerche avvennero al Magic Box come di consueto.

Sfogliarono libri su libri e c'erano un sacco di rituali ma in tutta sincerità non sapevano con l'esattezza che cercare.

C'era il rito attuato da Dawn per tentare di portare in vita la mamma ma era da scartare visto che si era ripresentata in forma zombie.

Willow voleva riproporre il rito usato per resuscitare Buffy e questo sollevò maggior perplessità circa il luogo in cui adesso si trovava Angel.

-Forse se cercassimo di contattare la sua anima potremmo capire dove si trova-

-Già ma come?-

-Bè ci sarebbero tanti modi, il punto è che la vedo dura, insomma a logica lui dovrebbe essere in Paradiso visto che è stato redento-

In Paradiso?

Questa non era una bella notizia.

O meglio per metà.

La metà di Buffy che ne era felice sapendolo in pace

Ma l'altra metà del suo cuore

L'altra metà del suo cuore sapeva che non era giusto strapparlo da quel luogo di pace.

Lei lo sapeva bene.

Quel calore.

Niente paura o dubbi prima che.

Prima che la espellessero dal Paradiso

E suoi amici non avevano mai capito quanto dolore

Quanta sofferenza

Di come si sentisse sporca, cattiva

Anche quando Willow nel suo stato da cattiva le aveva rivelato chi l'avesse strappata dal regno dei cieli

Si era sentita sporca

Perché era caduta sulla terra, l'equivalente dell'Inferno

Perché credeva di non meritare il luogo in cui era finita

Perché l'avevano sempre giudicata per quello che aveva fatto con Spike

Sapendo che era peggio ciò che avevano fatto loro

Non immaginavano cosa volesse dire raschiare contro un bara di legno quando senti l'aria mancarti.

Spezzarti le unghie

Sentire la terra infettare il sangue

L'odore aspro e pungente della terreno umido

La sensazione di soffocamento

La consapevolezza di essere caduta all'inferno

La gioia provata in Paradiso dal quale mai sarebbe voluta tornare

Ma l'egoismo aveva prevalso

Ma la paura di affrontare il mondo senza lei gli aveva accecati

Si erano mai chiesti cosa volesse dire?

Si erano mai chiesti come lei si sentisse?

Quanto fosse stata dura rimettersi in piedi da sola?

Riprendere a combattere

Lottare

Vivere

No, nessuno di loro ne aveva la più pallida idea.

Spike sapeva cosa significasse ritrovarti chiuso in una bara e lottare per uscirne.

Spike sapeva cosa volesse dire trovarsi all'improvviso al di fuori di quel mondo che hai sempre conosciuto come il tuo

Vedere gli sguardi di chi prima ti amava osservarti con titubanza

Non sentirti più bene

Fuori posto

Volendo sparire e annullarsi

Quella sensazione di marcio

Di qualcosa di malato che ti è entrato dentro e non riesci ad espellere

Desiderare la morte

Spike lo sapeva

E in lui aveva cercato un appoggio

Qualcuno che la capisse

Qualcuno che non la giudicasse per le sue azioni o pensieri

Qualcuno che potesse darle conforto

Un conforto e una comprensione che raramente le era stata data dai suoi amici

Da sempre

Da quando Angel era entrato nelle loro vite

Da quando Buffy amava un vampiro

E da li in poi in susseguirsi di azioni e gesti incompresi

Non accettabili da parte di una cacciatrice

Giudicandola e non curandosi minimamente di quello che stesse passando

Sempre vicini ma così tremendamente lontani

Si riscosse dai suoi pensieri

-Facciamolo, insomma contattiamo il suo spirito...magari essendo morto in circostanze soprannaturali è intrappolato da qualche parte...-

-Magari no-

Xander.

Sempre contro di lei.

Quando mai l'aveva appoggiata?

Quando forse tentava di abbordarla in seconda liceo.

Ma non da quando lei si era innamorata di Angel.

Xander non l'aveva mai capita e mai l'avrebbe fatto.

Con la morte di Angel lui ci andava a nozze.

Se poi fosse morto anche Spike avrebbe toccato il cielo con un dito

Lui che non voleva accettare qualcosa che andasse oltre la sua umana comprensione

E adesso l'idea di riportare in vita il vampiro odiato era tutt' altro che entusiasmante

Xander che si era intromesso perfino tra lei e Riley

E la colpa di chi era se si erano lasciati?

Di Buffy che non capiva Riley

Di Buffy l'insensibile

Già ma a Buffy oppressa da un ragazzo con complessi di inferiorità chi ci pensava?

A Buffy costretta a stare con n ragazzo per volontà altrui chi si preoccupava?

Nessuno

Perché Riley per quanto all'inizio le piacesse era solo un pretesto

Per farli tacere

Per placare quegli sguardi del tipo 'penserà al vampiro ' ?

Per farli crogiolare nelle loro stupide vite tranquille

Quando era lei a dover fare l'amore con chi non amava

Era lei a dover sacrificare la propria felicità per non allarmarli

E se Xander avesse detto una sola parola in più l'avrebbe ucciso con le sue stesse mani.

-E' a questo che ci serve l'incantesimo-

-Già...ma se lui non volesse tornare?Se stesse bene dove si trova?-

-Xander-

La voce ammonitrice di Willow non placò l'amico, non stavolta.

-Insomma non capisco..sei un po' egoista Buffy, so che soffri e mi dispiace ma adesso lui è felice-

Il discorso di Xander non faceva una grinza tutti lo sapevano Buffy compresa, se solo non fosse stato Xander a farlo.

-Con quale coraggio parli a me di egoismo?-

Non aveva intenzione di trattarlo con i guanti come faceva sempre lasciando la sua rabbia ribollire.

-Come puoi dirmi certe cose? Credi che non lo sappia?Credi che non sia conscia del fatto che potrebbe non voler tornare?Pensi che io volessi rivivere?-

Quelle parole ferirono Willow a morte.

Anche gli altri accusarono il colpo ma Xander non gradì l'affermazione della cacciatrice.

-Scusaci tanto se eravamo preoccupati per te!-

-Non cercare di farmi sentire in colpa!...ti sei mai chiesto come mi sia sentita?Cosa...cosa provassi eh?-

-Potevi parlarcene!-

-Non potevate capirmi!-

-Vedi come sei?Non possiamo capirti e allora come pretendi che ti si possa aiutare se non provi a spiegarci?-

Era il colmo!

-Cosa???Ma se tu non mi hai compresa nemmeno dopo che ho ucciso Angel...dimmi Xander come facevo a dirti che ero tornata dal Paradiso e mi sentivo sporca?Che mi sentivo un mostro, non degna visto che mi avevano rimandato qui?All'Inferno?-

Occhi lucidi

Occhi infuriati

Occhi disperati

Anima distrutta

Ferita

E ora finalmente avrebbe sputato tutto il veleno

Tutto il dolore

A costo di perderli

A costo di rimanere sola

Tanto aveva già perso tutto con Angel

Nessuno si intromise, un po' per paura, un po' perchè volevano sapere cosa l'aveva tormentata ed era giusto adesso che la stessero a sentire.

-Svegliarti di soprassalto in una bara chiusa e scavare, graffiare per uscire ed esalare un po' d'aria, trovandoti in mezzo a delle risse tra demoni, dopo che hai assaporato la pace, la vera pace....mi sono ritrovata qui, a lottare ed ero stanca di tutto, sono morta che avevo solo 20 anni e nessuno può immaginare quello che ho passato...e vi odiati, non hai idea di quanto-

Xander sbiancò.

-Certo, infondo noi ti siamo sempre stati vicino mi sembra un buon motivo per odiarci bell'amica!-

Lo schiaffeggiò irrimediabilmente.

E Willow stessa avrebbe voluto dargliene un altro.

-Come puoi dirmi questo? Non hai idea, la ben ché minima idea di quello che ho passato da sette anni a questa parte, tu non lo sai!-

-Dimmelo allora, smettila di nasconderti-

-Non l' ho mai fatto... ho semplicemente evitato di spaventarvi per non turbare le vostre vite tranquille, ma lei è Buffy supererà anche questo...tu non riesci ad accettare ciò che non conosci e credi che non mi accorgessi degli sguardi di disgusto che mi lanciavi quando baciavo Angel?Ti sei mai chiesto Xander, dimmi ti sei mai chiesto quanto amassi Angel?Lo hai mai fatto?-

Il silenzio pronunciò la risposta.

-Hai idea di quanto mi sia costato infilargli quella spada nel petto dopo che mi aveva detto che mi amava?Hai la minima idea di come mi sentissi a sapere che la causa della morte di Kendra era in parte colpa mia? Che lo avevo perso perchè lo amavo?Dimmi Xander lo sai che vuol dire?No non credo proprio...-

Una lacrima le rigò il viso.

-Lo sia com'è affrontare i fantasmi del tuo passato quanto finalmente hai rimosso in parte quel dolore che non ti da tregua e all'improvviso vedertelo ricomparire dal nulla?Dovergli stare accanto senza dire nulla a nessuno perché conscia che nessuno avrebbe capito?-

-Era rischioso-

-Certo, tu ti preoccupi solo per te stesso,sai quante volte mi sono preoccupata per me stessa?Per ciò che volevo Xander?MAI...Mai...e perché?Perché a voi Angel non piaceva, a mia madre non piaceva,ma a me avete mai pensato per un solo istante?..salvo il mondo tutti i gironi, trovandomi a faccia a faccia con la morte dall'età di 15 anni, e penso di meritare un po' di felicità!...ma no voi lo avete respinto e mia madre ha rincarato la dose così mi ha lasciata...l' ho accettato, il mio mondo è andato in frantumi mi è stato strappato il cuore dal petto, ma l' ho accettato in silenzio...poi ho fatto quello che VOI volevate per me, e mi sono trovata un ragazzo normale...-

-Non ti abbiamo costretta-

-Era l'unico modo per farvi smettere di guadarmi come se in ogni secondo pensassi a lui!!!E maledizione si, quando facevo l'amore con Riley era a lui che pensavo, quando dicevo di amarlo era Angel che sentivo di tradire, quando dovevo sorridere per farvi credere che tutto andasse bene in realtà ero a pezzi...ma voi non siete capaci di tenervi in piedi senza il sorriso della rassicurante Buffy non è vero?-

-Adesso sei ingiusta-

-Ingiusta io??E voi che avete sempre deciso per me??Hai avuto per fino il fegato di incolparmi della fuga di Riley!Lui che si faceva succhiare il sangue dalle vampire solo per capire perchè fossi attratta dai vampiri!Ciò che a nessuno riesce di capire è che io amo Angel, vampiro,demone, anima tutto...avete idea di cosa significhi amare qualcuno a tal punto che ogni suo sguardo o carezza o bacio ti tolga il respiro e ti faccia desiderare quasi di morire in quei suoi gesti?-

Spike alzò timidamente la mano.

-Finiscila tu-

-Rivolgiti ancora a lui così e ti lascerò un'impronta sulla guancia sana-

Il commento aspro di Willow colpì Xander allo stomaco.

-Ma bene...cos'è una nuova moda?Io difendo i vampiri?-

-Vuoi sapere qual'è il tuo problema?Che sei incapace di accettarli, così come Riley per te sono solo esseri immondi non degni, ma credimi sono cento volte meglio loro di te-

-Sono mostri crudeli assassini-

-Aveva scontato i suoi peccati...e tutti e due ti hanno salvato la vita sia Spike che Angel,anche se li odi....-

-Avresti mai fatto lo stesso tu?-

Willow entrò nel discorso.

Ferita

Colpevole

Perché le parole di Buffy la toccavano

Scottanti

Colme d'odio

Perché era tutto vero.

Lei che doveva capirla

Lei che era la sua migliore amica

Non aveva idea di quanto odio e dolore provasse Buffy

Non aveva mai pensato che lei stesse così male

-Hai mai fatto qualcosa per salvare Angel Xander?-

A Buffy scappò una risatina isterica.

-Certo come quando tranquillamente mi incitasti a ficcargli la spada nel petto,la stessa spada che poi ha trafitto il mio cuore-

Willow spalancò gli occhi.

-Cosa?Non glielo hai detto?-

-Io-

-Cosa?-

-Avevo detto a Xander di dirti che avremmo rifatto il rito-

Il gelo calò nella stanza.

-Perchè?...è vero Xander?...rispondi è vero?-

Lui annuì.

Aveva urlato e si era sfogata.

Ora la gola le doleva un po' e la sua voce era divenuta fioca

-Ma che ti ho fatto?-

I suoi occhi colmi di dolore

Le guance umide

Quelle parole sottili e taglienti

-Mi meritato tutto questo?Avevo solo 17 anni...come hai potuto?-

-Ero arrabbiato, per la morte di Jenny che forse qualcuno qui dimentica-

-Era stato Angelus, non Angel è diverso maledizione!-

-Non fa la differenza lei è morta a causa sua..-

Un schiaffo sonoro gli arrivò da Giles e tutti rimasero muti.

Inaspettato e doloroso

Come olio bollente

Xander più di tutti rimase scioccato.

-Ora basta Xander...non parlare mai più di Jenny,non dopo tutto quello che ho sentito-

Giles furente e ferito

Giles colpevole

Giles che l'amava come una figlia e l'aveva abbandonata quando ne aveva più bisogno

Si raddrizzò gli occhiali sul naso e si voltò verso Buffy in lacrime.

-Mi dispiace Buffy, tutto quello che hai passato non era giusto, potevamo evitarti molte sofferenza ma ti abbiamo solo peggiorato le cose...perdonami...hai sofferto troppo e tu...tu sei così giovane-

Il Sig. Giles col capo chino si mise le mani in tasca e si allontanò verso la palestra.

-Buffy...preparo il rito?-

Annuì con un cenno del capo e Willow si fece aiutare da Spike e Dawn e si diressero verso gli scaffali in cerca degli ingredienti.

Anya era rimasta in silenzio a fare i conti dietro il bancone. Fred e Lorne seduti al tavolino ripresero a sfogliare i libri.

Xander e Buffy erano sempre l'uno davanti all'altro. La ragazza col dorso della mano si asciugò le lacrime e si diresse verso Willow.

-Quanto ci vorrà?-

-Poco,almeno spero-

Spike e Dawn andarono a cercare il libro lasciandole sole.

-Io...mi dispiace Buffy davvero,sono la tua migliore amica e non ti ho mai ascoltata e...insomma pensavo fossi felice e..-

-Basta Willow....ormai è acqua passata, è che sono talmente stanca di tutto-

-Oh Buffy...io...io giuro che te lo riporterò indietro a costo di metterci giorni lo riporteremo qui da te-

Lei le sorrise tra le lacrime con un filo di speranza nel cuore.

-Grazie-

Willow l'abbracciò.

 

Cap 4

 

-Bene,dovrò eseguirlo io-

-Cosa?Perché non io?-

-Non puoi farcela Buffy,so che hai fatto qualche rito ma è diverso-

Buffy non riusciva a capacitarsene.

-Ma non è rischioso vero Will?-

-No assolutamente,mi addormenterò ma sarà solo con lo spirito...è una cosa che può fare solo una strega-

Tutto consisteva nel provare a contattare lo spirito di Angel. Certo non sarebbe stato semplice,ma per Willow era cosa da poco,secondo Giles infatti questo non doveva essere più complicato di quando lei era riuscita ad entrare nella mente di Buffy.

La rossa strega si sedette al centro di un cerchio composto da candele. Doveva recitare una formula in greco arcaico.

-Siamo sicuri che non sia pericoloso vero?-

-No Spike tranquillo-

Willow gli sorrise e per lui fu la conferma che la ragazza sapeva quel che stesse facendo. Certo ciò non lo aiutava a preoccuparsi meno ma aveva fiducia in lei.

Willow pronunciò le parole e cadde all'indietro come svenuta.

Quando aprì gli occhi sentì uno strano gelo attraversarle il corpo. Si alzò e attorno a lei era tutto buio tranne qualche addensamento nebbioso qua e la.

Si sentì molto sola e intimorita.

Fece qualche passo ma non vi era nessuno così provò a chiamare.

-Angel?..-

Nessuna risposta.

La sua voce rimbombava nel vuoto.

Nel nulla.

In quelle tenebre talmente cupe da far paura perfino al male.

Poi sentì un fruscio e si voltò di scatto.

Qualcosa si muoveva.

Fu assalita da una paura indescrivibile e avrebbe voluto chiamare Buffy.

-Calma Willow...Angel sei tu???Sono io Willow-

Poi fu come essere colpita in pieno petto.

Fece un altro passo e un fiume di emozioni la pervasero entrandole nell'anima.

Questo la sconvolse a tal punto che gli occhi si arrossarono per il dolore interiore.

Si accasciò istintivamente e posò i palmi sulle tempie cercando di scacciare il dolore immane.

Rabbia.

Desolazione

Solitudine

Odio

Infelicità

Sconclusionati sentimenti che le facevano male.

Eppure non erano suoi.

Non era lei a soffrire a tal punto da farle sanguinare il cuore, ma qualcuno che col suo dolore assurdo aveva reso nero quel luogo che,non capì come,un tempo doveva essere lucente

Come se accidentalmente l'incantesimo l'avesse fatta risvegliare nell'anima di qualcuno

Come se avesse inciampato nel vaso di Pandora e ora ne venissero fuori tutti i mali racchiusi in esso

Se quelle erano le emozioni di qualcuno si chiese come potesse sopportare tutto ciò

Si rialzò con le lacrime agli occhi e la foschia sempre più densa cominciò a diradarsi. Finalmente vide una sagoma.

Qualcuno accucciato a terra in posizione fetale stava tremando e Willow non poté che provare una gran pena e un dolore senza confini.

Quelle tenebre e quella sofferenza albergavano dentro colui davanti ai suoi occhi.

La ragazza si avvicinò lentamente come temendo che egli potesse avvolgerla nel suo dolore.

-Angel sei tu? -

Nessuna risposta. Willow fece ancora qualche passo fino a quando non lo riconobbe.

Era Angel,ma che ci faceva li?

Protese una mano verso di lui ma lui d'istinto si ritrasse e la ragazza indietreggiò spaventata.

-Angel sono io Willow...puoi sentirmi?-

Niente.

IN quell'istante fu colpita da un'aspra consapevolezza.

Ecco cosa si era portato dentro Angel per secoli.

Questo buio,oscurità.

Questo gelo infinito che lo avvolgeva

E si sentì cattiva

Per tutti gli anni in cui lui gli aveva salvati

Per tutte le volte che non gli aveva mai chiesto come stesse

Per tutte le volte che non aveva osato guardarlo in quei suoi occhi solo per non turbare il proprio animo

Per tutte le volte che non si era mai curata di sapere cosa lui portasse dentro.

Ecco ora tutto questo la schiacciava e capì perché Buffy lo amasse tanto.

Lui lottava tutti i giorni per rimediare ai danni di qualcun altro

Lui lottava affinchè la gente smettesse di guardarlo con disprezzo

Lui lottava per cancellare quel buco nero nella sua anima

Lui lottava per un mondo al quale non importava niente di lui

Lui lottava per lei

Per Buffy

Per raggiungere quella tanto desiderata redenzione

Per il giorno in cui lei sarebbe stata totalmente sua

Per amarla ancora e per sempre.

E Willow sentiva tutto ciò attraverso quella cortina di fumo

Quel fumo,quella sfumatura nel buio che spaventa

Quel fumo che non era altro che l'amore di Buffy

Quel fumo che era il primo sorriso di suo figlio

Un grazie di qualcuno

Una vita salvata

Un ricordo lontano e felice

Uno spiraglio di speranza

E si vergognò.

Del mondo

Della razza umana

Di tutti

Di se stessa

Perché non era giusto

Perché nessuno infondo merita di soffrire così tanto

Specialmente Angel

Nessuno merita una tortura del genere

Lui che si era preso una spada nel petto dalla donna che amava

Lui che era tornato dall'Inferno per amore

Lui che per la felicità della donna amata aveva lottato contro i propri sentimenti lasciandola

Lui che salvava chi lo odiava

E trattene le lacrime a stento.

Si avvicinò ad Angel accovacciandosi.

-Angel ascolta...noi vogliamo portarti indietro...-

Lui sembrò non sentirla. Willow agì col cuore,agì come se fosse stata la stessa Buffy a guidarla.

Tentò di accarezzargli la testa lentamente con dolcezza per non spaventarlo.

Le lacrime ormai erano scese lungo le guance rosse sulla pelle di latte.

-Devi aiutarmi perchè non so come fare per portarti via....ho riportato Buffy in vita ma non esiste più l'urna necessaria per l'incantesimo,l'ultima si è distrutta quando ho resuscitato Buffy....-

Si sedette accanto a lui.

-Non gliel' ho detto ma....non ho idea di come aiutarti,di come riportarti da lei,da Buffy...ti prego devi aiutarmi-

Lui voltò il capo guardandola.

Il dolore che lesse in quegli occhi scuri era forse più oscuro e profondo della stessa tenebra che la circondava ma stavolta non ne ebbe paura.

-Come posso fare?-

Lui pensò un momento

-Sangue,amore...sangue,amore...sangue che genera...amore che lega...-

-Cosa significa?Angel spiegati...cosa c'entra il sangue?Serve del sangue?-

-Sangue che genera..-

-Cosa genera il sangue?...-

Willow lo scosse.

-Vita-

-Ok...e poi?-

-Amore che unisce..amore che lega-

-L'amore?serve l'amore che lega...ma cosa lega due persone immagino...-

-Una vita all'altra-

Willow aveva capito il concetto ma era tutto troppo confuso.

-Serve un riturale col sangue e l'amore...ma come fare?Devi spiegarti meglio Angel-

-Loro lo sanno Willow-

Indicò un punto indefinito verso l'alto.

-Loro?Vuoi dire le Alte sfere?Buffy ci ha già parlato e-

-No..no ...Loro...loro-

-Chi sono loro?-

-Loro...i Custodi dello Spazio e del Tempo-

Angel tornò con la testa appoggiata all ginocchia e Willow si alzò.

-Ti porterò da lei te lo prometto-

Willow chiuse gli occhi.

Un risucchio

Un soffio

Un istante.

Riaprì gli occhi e fu come salire in superficie dall'acqua.

-Willow!-

Tutti la soccorsero.

Aveva gli occhi lucidi ed era senza fiato.

-Tutto bene?-

La fecero alzare e poi sedere su una sedia.

-Vuoi dell'acqua?-

-No...no sto bene-

-Sei matta a fare questi riti?Mi hai fatto prendere un colpo!-

Willow sorrise a Spike.

-Ho visto Angel-

Buffy sussultò.

Faceva male sentirselo dire così.

Quasi con leggerezza

Quasi come se Willow fosse uscita a fare la spesa e l'avesse incontrato

Quasi lui non fosse morto.

Altre lacrime arrancanti ai suoi occhi furono dolorosamente soffocate

-E?-

-E non è certo in Paradiso-

-All'Inferno?-

-No...di peggio...è come se la sua anima avesse creato una specie di universo a se stante...un universo che rispecchia la sua anima-

-E come era?-

-Buio, colmo di dolore...non pensavo lui soffrisse così tanto-

Rimasero in silenzio.

Xander in un angolo sembrò scocciato.

Tutti rifletterono.

Dagli occhi di Willow fu come vedere ciò che lei stessa aveva vissuto.

-E che ti ha detto?-

-Bè quando gli ho detto cosa volevamo fare lui ha cominciato a dire sangue che genera,amore che lega-

-E' sempre stato matto-

-Spike!-

-Scusa...-

-Che significa?-

-Non lo so con l'esattezza...mi ha detto che il sangue genera vita quindi ci serve del sangue,non so ancora di chi e come usarlo..-

-E l'amore?-

L'ansia di Buffy intenerì Willow che le prese una mano tra le sue.

-Penso che serva proprio tutto il tuo amore...poiché l'amore lega due vite...-

-Ti darò tutto quello che serve..purché lui torni-

Willow le sorrise dolcemente.

-Poi ha accennato ai Custodi dello Spazio e del Tempo o qualcosa di simile..-

Giles si tolse gli occhiali.

Pensieroso e attento Giles

Immerso nelle sue conoscenze

Arrancando tra gli scaffali della sua memoria

Tornando agli insegnamenti ricevuti in anni e anni al Consiglio

Memore di libri letti e riletti

-Dunque vediamo-

Andò alla ricerca di un libro e nel mentre parlava.

Tipico di Giles

-Se non vado errato i Custodi risalgono alla creazione del mondo,quando tutte le cose ricevettero il loro posto nella realtà-

-Wow...quindi quando mi hanno creato hanno pensato pure a me...ho un posto nel mondo-

-Spike ti prego...-

-Anya sicuramente non so quale fosse la tua posizione-

-Ehi non offenderla-

-Oh Il Signor. Faccio molti danni e mi faccio odiare da tutti ha ripreso l'uso della parola-

Un coro altisonante lo riprese.

-Spike!-

-Ok ok...-

-Dunque...loro sono praticamente a conoscenza dell'Ordine Magico prima della parola scritta che possiede rituali di ogni genere...probabilmente loro conoscono anche questo rito col sangue e l'amore-

-Come possiamo contattarli?-

-Non credo abbiano il telefono..sono tipi di vecchio stampo-

-Da sola non ci sarei mai arrivata grazie Anya-

-Prego-

La sorridente Anya sembrò soddisfatta del suo operato,non avendo colto il sarcasmo di Buffy.

-Non lo so esattamente se è possibile farlo Buffy,sono esseri troppo antichi nessuno ha mai osato contattarli diciamo-

-Bene allora io sarò la prima-

Con questa affermazione Giles capì che nulla mai l'avrebbe fermata.

Cap 5

 

Dopo ore di ricerche alla fine la proposta più plausibile fu avanzata da Spike.

-Se provassimo a minacciare il Tempo o lo Spazio,loro che ne sono i Custodi accorreranno per salvaguardarne la sicurezza-

-Anya non stiamo giocando a guardie e ladri-

-Non dobbiamo mica rubarlo-

Sospirarono di fronte all'evidente cocciutaggine della ragazza.

-Non si può minacciare il tempo è qualcosa di incorporeo,in un certo senso irreale-

-E allora come facciamo?-

-In questo testo si parla di un antico incantesimo per richiamare la magia-

Il Sig. Giles prese il libro dalle mani di Spike.

-Mmm....interessante..-

-Non sono ancora interessato-

-Xander-

Fecero silenzio attendendo il verdetto di Giles.

-Allora?-

-Bè,in effetti con questo incantesimo,possiamo chiamare la magia-

-E io che ho detto?-

-Già ma quale magia?-

-Dobbiamo essere più specifici-

-Cosa dice il testo?-

-Questo incantesimo fu ideato nel 56 D.C. da antichi sacerdoti cristiani nella speranza di poter arrivare a Dio-

-Cosa?-

-Non avevano tutte le rotelle a posto-

-Bè quando si parla di...magia da richiamare..si intende appunto...una magia superiore...non serve specificare con esattezza,basta diciamo...l'intento-

Lo sguardo perplesso delle persone presenti nella stanza non fu rassicurante.

-Vuol dire che basterà recitarlo e puf...dovrebbero apparire?-

-In un certo senso...-

-Sig. Giles ne è sicuro?-

-Bè veramente...s.si cioè....no-

Willow sospirò non del tutto convinta.

-Lei dovrebbe infondere sicurezza lo sa vero?-

L'uomo la guardò da dietro i suoi occhialini tondi.

-Comunque basterà semplicemente sostituire alla parola Dio,la parola Custodi-

-Facciamolo-

-Buffy..-

-Che stiamo aspettando?-

I presenti si guardarono e poi si decise di farlo,anche perchè contro Buffy non c'erano speranze.

Fu disegnato col gesso un cerchio magico racchiudente una stella a cinque punte e al centro doveva starci Willow mentre ai vertici della stella il Sig. Giles,Anya,Spike, Buffy e Xander.

Avevano deciso che loro cinque fossero i più adatti anche perché Lorne non voleva rischiare di spezzarsi un'unghia,come avrebbe potuto farlo, lo sapeva solo lui.

Tutti e sei dovevano recitare un incantesimo.

-Magiche Forze nere e bianche,

che penetrate le notti stanche,

che siano vicino oppure lontano

da noi i Custodi conducete per mano-

Lo ripeterono due volte quando poi un bagliore luminescente avvolse la stanza accecandoli.

Quando aprirono gli occhi dopo la forte luce emersa dal cerchio,rimasero visibilmente perplessi.

Certo non si aspettavano chissà cosa,ma nemmeno che i custodi fossero tre ragazze apparentemente giovani e moderne!

Willow fu la prima a realizzare che quelle tre non dovessero essere i Custodi,così si avvicinò per capire innanzitutto se fossero demoni o umani.

-Emm...salve-

Le tre si guardarono intorno. Quella dai capelli più lunghi parlò.

-Salve...che succede?-

Calò il gelo.

-Dunque...ecco noi abbiamo fatto un incantesimo-

-Incantesimo?-

-Si ecco sarebbe..-

-Sappiamo cos'è-

Willow sobbalzò.

-Oh..bene cioè...è fantastico che lo sappiate...-

-Em se ci sediamo vediamo di chiarire il malinteso-

Accolsero tutti con apparente sollievo il tentativo di Giles di sbrogliare quella situazione complicata,tutti tranne Buffy,che fremeva per riavere Angel.

-Sig. Giles a dopo i convenevoli...-

Buffy si voltò verso le tre.

-Siete voi i Custodi dello spazio e del tempo?-

Quell'aggressività non piacque molto alle tre.

-Chi?Scusa siete voi che ci avete portate qui...voi dovreste saperlo-

-Potresti limitarti ad una semplice parola?Si o no?-

-No...siamo streghe-

-Bene...grazie-

-Buffy!-

La ragazza si fermò al richiamo dell'uomo.

E lui quasi si pentì di quel richiamo

Colpevole

Ingiusto

Come poteva sperare che lei fosse la stessa Buffy?

Ora non era altro che una creatura,un essere il cui scopo era uno e uno soltanto

Riportare in vita il suo amore

Riportare in vita se stessa

E anche se il prezzo da pagare fosse stato alto

Anche se gli ostacoli sembravano infiniti

Non avrebbero fermato la sua corsa

Non avrebbero fatto cambiare idea ad un cuore distrutto

Lei lo avrebbe riavuto

Lottando

Sacrificandosi

Non importava

Ma alla fine

Avrebbe vinto

Perché lei era Buffy infondo

Vinceva sempre e questa battaglia non poteva essere persa

-Mi scusi Giles...ma...io non ce la faccio più-

-Capisco ...adesso per favore sediamoci...-

La ragazza si sedette sotto gli sguardi curiosi.

-Duqnue io sono Rupert Giles e loro sono Willow Rosenberg, Xander Harris, Buffy e Dawn Summers, Spike, Fred,Anya, Lorne-

Alla vista di Lorne la ragazza dai capelli chiari sussultò.

-Un demone!-

-No è buono!-

-Oh...bè non mi fiderei conoscevo un demone che si dichiarava buono e ha tentato di distruggerci svariate volte-

-Bè non io...rischierei di sciuparmi il vestito-

Lorne sorrise alle tre. Dopo di che controllò che la giacca color evidenziatore fosse dritta.

-Oh-

-E infine Andrew -

Tutti annuirono in cenno di saluto.

-Noi siamo Piper,Phoebe e Paige Halliwell -

-Streghe giusto?-

-Esatto...e voi cosa sareste?-

-Un clan di maghi?-

-Non esattamente...-

-Si fanno chiamare Scoobies-

Guardarono tutti Spike.

-Che ho detto?-

-Tu non ne fai più parte?-

-Cosa???E chiamarmi con quell'assurdo nome???Andiamo copiato da Scobby-doo...-

-Spike-

-Ok ok...-

-Spike?E che nome è?-

Paige gli guardò ricevendo un'occhiata contrariata da Spike.

-Non osare!Devo ancora cenare ed è da un pezzo che nona assaggio un'umana-

-Spike siediti-

All'ordine di Buffy non poté che fare quanto detto.

-Mangiare un'umana?-

-Spike è un vampiro...ma buono con l'anima-

-Oh-

-Avevo sentito parlare di vampiri con l'anima ma non mi pareva si chiamasse Spike-

Buffy sentì un pungo nello stomaco,come se non potesse sapere di chi stessero parlando.

Come se non avesse già ricevuto abbastanza colpi

Come se il destino infame e crudele non aspettasse altro che farle in continuazione lo sgambetto

Come se non fosse già morta dentro

-Angel-

-Esatto!Proprio lui già-

Le tre si accorsero che a quel nome l'atmosfera era cambiata.

Come se avessero toccato un tasto sbagliato infrangendo quel fragile equilibrio.

-Em...ricapitolando abbiamo un demone e un vampiro-

-Io sono un ex demone della vendetta ma ora sono umana-

Anya sorrise compiaciuta.

-Oh e che altro?-

-Io sono una strega-

- Cacciatrice di vampiri-

-La chiave-

-Osservatore e capo del Consiglio-

-Umano-

-Umana-

-Umano pure io..-

-Ah...un momento..Cacciatrice?Osservatore?-

- Cacciatrice di vampiri esatto..-

Il Sig. Giles spiegò loro ogni cosa.

-Wow,forte...insomma sei molto forte fisicamente...deve avere i suoi vantaggi-

-Già...-

-E cosa sarebbe la chiave?-

-Ecco...-

Un quarto d'ora dopo era tutto più chiaro. Anche le Halliwell avevano detto loro del loro potere,degli Angeli bianchi e gli Anziani.

Certo ricordare che il marito di Piper era un anziano e che adesso non lo vedeva da mesi non faceva piacere.

-In sostanza sono come il Sig. Giles-

-Può già considerarsi vecchio?Ma quanti anni ha?-

-Vi ringrazio ragazze per....la considerazione che avete di me-

-Ma io intendevo nel senso di capo...il socio Anziano,il boss-

-Il mafioso,il Padrino-

-Anya-

-Scusate-

-E come mai volete evocare questi custodi?Insomma suppongo che se l'incantesimo ha portato noi qua forse vuol dire che tocca a noi aiutarvi-

-Sapete resuscitare una persona?-

Le tre restarono in silenzio.

-Bè...sappiamo bene come è perdere qualcuno molto caro però...non credo sia giusto...-

-Già inoltre sono rarissimi i casi di resurrezione-

-Io sono morta due volte-

-Ah...-

-Bè una volta è stato per un minuto ma la volta dopo Willow mi ha resuscitata-

-Davvero?-

-Sei una strega così potente?-

-Ora non esageriamo-

Per Willow era l'apoteosi,potersi confrontare con altre streghe e sentirsi la più forte.

-Noi,siamo molto potenti però, ecco non abbiamo mai provato un simile incantesimo-

-Oh certo non è nulla rispetto ad altri...tipo che ne so passare allo stato di Dea-

-Anche noi una volta siamo state delle Dee-

-Oh sul serio?-

Willow non sembrava estremamente felice.

-Si bè a dirla tutta erano poteri che ci sono stati donati e poi tolti,gi avevamo solo momentaneamente per combattere il male-

-Oh io invece sono progredita da sola allo stato di Dea-

-Cosa?-

-Ma come?-

-Il mio potere è aumentato-

-Accidenti-

Calò il silenzio.

-Ok...e chi dovete far resuscitare?-

Buffy abbassò il capo e vedendo che non fu lei a rispondere,prese parola il Sig Giles.

-Si tratta di un umano,Angel-

-Come quel vampiro?-

-E'...o meglio,era quel vampiro-

-Oh,sta dicendo quello che è una leggenda???-

-Una leggenda vivente in ogni senso...o quasi-

-Grazie Spike-

-Figurati-

-Aspettate un momento ma non capisco,ora sarebbe umano?-

-Si è stato redento,scontando i peccati lui ha raggiunto il premio ovvero ricevere l'umanità perduta-

-Però...-

-Ehi insomma ora pare che lui sia il Padre Eterno,ha solo ucciso un po' di nostri cugini-

Buffy sorrise lievemente.

-Bene e...insomma come è successo?Intendo come è morto-

Buffy deglutì...non voleva saperne di stare li a sorbirsi ancora tutta la storia,a rivivere il dolore

Non poteva starsene li a ricevere il millesimo colpo

A tentare di fermare le lacrime

A lottare contro l'eco del vuoto

-Io....vado a prendere un po' d'aria-

Uscì dal negozio e si sedette sul marciapiede.

-Dunque...dicevamo di Angel...-

-Em posso spiegarlo io se vuole-

-Grazie Willow-

Willow aveva guardato Giles

Così forte e sicuro

Giles

Un uomo d'un pezzo

Un uomo saggio

Un uomo che aveva sempre la risposta pronta

Un uomo che era come un padre per loro

Ma soprattutto per Buffy

Giles che aveva sofferto così tanto

Giles che aveva perso una persona troppo cara

Giles che non piangeva mai

Giles su cui fare affidamento

Giles dal passato oscuro

Un uomo che aveva significato molto

Quella figura su cui poter contare

Ora era stanco

Esausto

Provato da gli anni

Dalla sofferenza

Dalle lotte

Dalle colpe e i rimorsi

Ora toccava a lei essere forte

Sostenere Giles

Punire Xander

Consolare Dawn

Rassicurare Spike

Salvare Buffy

Ora toccava alla prode e piccola Willow fare da capo

Caricarsi sulle spalle un peso che troppo a lungo Buffy aveva portato

Mettere la maschera

Essere una volta tanto lei quella forte

Lei quella rassicurante

Lei quella da cercare

Lei che in ogni momento cercava Buffy

Lei che ora doveva salvare l'amica

E comprese l'amica

Quanto dovesse essere stanca di tutte queste responsabilità

Di non potersi lasciare andare a un bel pianto per paura di crollare

Tutti quegli sguardi

Chi in cerca di risposte

Chi di chiarimenti

Chi di sicurezza

Chi di conforto

Sospirò e prese parola.

Per quanto le tremassero le gambe

Per quanto avesse un nodo alla gola

Per quanto quel magone la volesse indurre al pianto

Parlò.

Per Buffy

Per se stessa

Per Angel

E forse un po' per Tara

Come per riscattarsi dal non averla salvata

Come per provare a mettere in pace quella parte di sé ancora troppo scottata

Come per sentirsi meno in colpa

-Angel,aveva avuto la sua redenzione e...ed era venuto sin da Los Angeles per dirlo a Buffy...per dirgli che...che adesso niente poteva dividerli, che adesso non avevamo motivo per allontanarlo da lei, per essere egoisti e...e toglierle la gioia di vivere..-

Perché le stavano uscendo queste parole?

Era qualcosa più forte di lei

Versando il veleno della sua anima forse

Condividendo coi peccatori come lei i suoi dolori forse

Forse avrebbe sentito meno quella spina che le pungeva insistentemente il cuore

Giles udendo le parole di Willow si tolse gli occhiali e la guardò

Xander alzò lo sguardo perplesso mentre Anya gli sedeva accanto.

Le tre streghe erano ancora più perplesse mentre Dawn e Spike guardarono la strega scioccati.

-Angel era tornato umano e....dopo secoli di dolore aveva raggiunto quella felicità insperata...ma un demone lo ha ucciso e con lui la morte...si è portata via anche Buffy...probabilmente nessuno se n'è accorto perché...perché non vi siete mai accorti che io ho smesso di vivere quando è morta Tara..-

Occhi scuri e grandi

Occhi dolci e profondi

Occhi di tenebra e di dolore

Occhi colmi di lacrime

Gli occhi di Willow.

-E...e poi abbiamo fatto di tutto per trovare il demone e Buffy lo ha ucciso,ma non la Buffy che conosciamo noi no, ma la macchina da guerra,la combattente,lo spirito primitivo che la induce a cacciare lo ha fatto a pezzi...per vendicarsi,per punirlo per infliggerli lo stesso dolore che lui...le aveva inferto-

Willow si rispecchiò pienamente in quelle parole e una voce continuava a ripeterle che forse stava parlando più per se stessa che per Buffy.

Due occhi azzurro cielo

Una testa bionda

Un anima irrequieta

Un sussulto di un cuore che non può più battere

Spike osservò Willow

Odorando la sofferenza

Annegando nel dolore della sua anima lucente

Impotente davanti a tanto dolore

Un dolore che non aveva percepito in lei

Una lancinante sofferenza che non aveva creduto possibile in lei

Come aveva fatto a reprimere tutto questo?

Come?

-Poi ha scoperto che Angel era tornato umano e...ha parlato con gli Oracoli che non l' hanno voluta aiutare...poi ci siamo messi in contatto con lui e io ho visto la sua anima...è stato spaventoso...c'è solo paura,oscurità,dolore....un buco di sofferenza nel quale nessuno merita di finire-

Irrimediabilmente le lacrime solcanti le sua guance attirarono l'attenzione sempre più vivida delle streghe

E guardando quegli occhi scuri fu come vedere direttamente i suoi pensieri e ciò che la stessa Willow aveva sentito in Angel

-Lui mi ha detto che...servono il sangue che genera la vita e l'amore che lega due vite...dovevo chiedere aiuto ai Custodi dello Spazio e del Tempo così abbiamo fatto un incantesimo e siete apparse voi...-

Willow deglutì e lasciò che Spike la stringesse da dietro.

-Il sangue e l'amore....bè è un po' vago-

-Siamo in un vicolo cieco-

-Dobbiamo trovarlo ci deve essere-

-Non lo so....insomma è tutto troppo confuso...se in realtà servisse solo per permettere ad Angel di trovare la pace?-

Un sorriso quasi ironico comparve sul volto di Spike.

-Non l'avete ancora capito?La pace per Angel è Buffy-

Phoebe sorriso dolcemente e poi si alzò.

-Posso provare a parlarle?-

-Certo fai pure-

Anche Phoebe uscì.

-Penso che in realtà non esista un incantesimo già scritto...-

-Cioè Paige?-

-Forse la chiave sta nel comprendere ciò che Angel ha detto a Willow...il sangue che genera la vita...perciò daremo la vita ad Angel col sangue e l'amore ..-

-L'amore che lega Buffy e Angel-

-Esatto...l'amore e il sangue lo riporteranno in vita...-

-OK tutti d'accordo su fatto che sia l'amore di Buffy...ma per il sangue?-

Si stavano mettendo in moto,gli Scoobies erano in azione.

Phoebe vide Buffy accucciata sullo scalino del marciapiede.

-Ciao-

-Ehi...-

-Posso?-

-Certo-

Si sedette.

-Willow ci ha detto...di te ed Angel o almeno lo abbiamo dedotto...-

-Me ed Angel-

Pronunciare quel nome faceva ancora troppo male

Troppo male sapere che lui non poteva risponderle

Non più

Sapere che lui era morto

Saperlo ma non accettarlo

Inghiottì quelle lacrime amare che le arrossarono gli occhi e non poterono essere nascoste a Phoebe.

-Una volta ho amato un demone...in principio mi sono innamorata della persona che lui fingeva di essere,poi l' ho continuato ad amare...amavo sempre quella parte umana che c'era in lui-

-E lui ti amava?-

-Si...di un amore contorto e ossessionante...non quel genere di amore...-

-E cosa è successo?-

-L' ho eliminato e lui è tornato-

-Conosco la storia-

-Davvero?-

-Sai della maledizione giusto?-

-Qualcosina...-

-Per romperla,quindi per liberare l'anima, serve un momento di pura felicità...così ché l'anima non sente più la colpa dei peccati e la maledizione si rompe...-

-Facendo tornare il demone-

-Esatto-

-Lui l' ha perduta?-

Buffy non poteva inghiottire quel fiume in piena e una lacrima scappò dagli occhi.

-S...si...facendo....facendo l'amore con me-

Phoebe quasi si pentì di averglielo chiesto.

-La sera prima del mio...17° compleanno...poi è tornato cattivo e....aveva deciso di scatenare un'Apocalisse-

-Però...tipo tranquillo-

-Ho dovuto ucciderlo-

Lacrime salate scorsero lungo le guance paonazze di Buffy.

-Buffy..-

Phoebe le mise una mano sulla spalla.

-Prima però,un attimo prima Willow gli ha restituito l'anima e io l' ho baciato e gli ho detto che lo amavo e l' ho colpito...-

-Lo so com'è Buffy...credimi...ma era la cosa giusta-

Le scappò una risata flebile.

-La cosa giusta... sai quante volte me lo hanno ripetuto?Fino alla nausea...giusta per il mondo certo ma ...ma io lo amavo così tanto,non ho mai smesso,Angel o Angelus che fosse..-

Phoebe sembrò stupirsi di quell'affermazione.

-Angelus?Ma non è il demone?-

-Fa sempre parte dello stesso essere,dello stesso magnifico vampiro di cui mi sono innamorata,io li amo entrambi....e quando lui è tornato dall'inferno mi sono sentita mancare...-

-Ti capisco benissimo-

-Ci siamo rimessi insieme ma poi mi ha lasciata e il mio universo è crollato,tutto è crollato...poi è passato del tempo,troppo tempo,anni di dolore,lontananza, errori e cose di cui mi vergogno solo a ricordarle...poi ieri mattina quella notizia e io sono morta in quel momento....Buffy Summers non c'è più-

-Si invece sei qui accanto a me che tenti disperatamente di riportalo indietro...ma Buffy lui adesso è in pace pensaci o almeno potrà esserlo grazie al tuo aiuto-

-E io allora?Io che combatto il male ogni singolo giorno da quando avevo 15 anni solo perché sono la prescelta non merito la pace?Io che ho affrontato la morte,ha soli 20 anni mi sono sacrificata per il mondo intero,io che ho perso troppo in poco tempo,io che lotto da sola contro il male da quando ero appena una ragazzina...non merito un pò di felicità forse?-

Phoebe non sapeva se essere sconvolta per il fatto che tutto per Buffy era cominciato all'età di 15 anni o per l'oblio infinito che le leggeva negli occhi.

Occhi distrutti

Annebbiati da lacrime mai stanche

Arrossati dal veleno uscitole

-Perdonami...non volevo ...solo che adesso devi lottare ancora..per lui...se lui deve tornare da te Buffy allora lo faremo tornare...ok?-

-Va bene...-

-Andiamo dentro-

-Si...-

Entrarono.

Cap 7

 

 

Passarono tutta la mattina a fare ricerche.

-Uffa non ce la faccio più mi scoppia la testa-

-A chi lo dici-

-Piper hai chiamato Leo vero?-

-Si ci penserà lui a Wyatt-

-Oh giusto...solo che non ricordo nulla sono talmente stanca-

Giles apparve con un altro libro.

-Ehi già stanche?-

-Voi no?-

-Oh questo è niente...abbiamo fatto ricerche ben più lunghe fino a tarda notte...-

-Perchè la notte è il nostro ambito lavorativo-

-Giusto-

Risero.

-Io consulto qualche sito sul paganesimo chissà che non sbuchi fuori qualcosa di interessante-

Presto detto Willow trovò qualcosa.

-Ehi ragazzi…guardate cosa ho trovato?-

Non fecero nemmeno lo sforzo di andare da Will.

-Allora nel 1960 è stata ritrovata un’antica tavola incisa in atzeco-

-Qualcuno conosce l’atzeco?-

Silenzio.

-Nessuno-

-Io si-

-Oh abbiamo la rivelazione dell’anno-

Anya trafisse Spike con lo sguardo.

-Spike ti prego…-

-Scusate-

-Dalla traduzione molto a braccio che è stata fatta, perché le scritte erano illeggibili a causa del tempo sembra che fosse un rito magico per resuscitare i morti non del tutto morti-

-In che senso?-

-Bè Angel sembra essere finito in una dimensione creata da lui stesso perciò è come se non fosse del tutto morto-

-In uno stato di trans?-

-Tipo-

-Quindi basterà riportarlo indietro-

-Dalle diciture sembra che gli atzechi utilizzassero il sangue,che era per loro il simbolo che lega la vita alla morte; rafforzando questo legame attraverso una persona viva che è spiritualmente vicina all’anima che si sta cercando di far tornare, il legame si riconsoliderebbe-

-Ma dice come fare?-

Buffy guardò l’immagine sul computer della tavola con accanto la traduzione. Giles si tolse gli occhiali.

-Oh cielo-

-Cosa?-

-Ne avevo sentito parlare di quella tavola ma, per quel che ne so la sua traduzione originaria è custodita negli archivi segreti del Consiglio-

-Perché?-

-Bè perché non avendo con esattezza l’intero rituale le uniche volte che si è tentato di riportare in vita qualcuno, la persona che serviva da tramite è morta-

Calò il silenzio e gli occhi cominciarono a puntarsi su Buffy che improvvisamente si rese conto degli sguardi preoccupati.

E finalmente potette quasi sorridere e sentire il suo cuore battere

Salvarlo con la sua stessa vita

Riportarlo indietro

Regalargli qualcosa di così prezioso che sacrificarsi ne vale la pena

Ma per lui questo ed altro

Adesso toccava a lei sdebitarsi

Adesso stava a lei mostrare un atto d’amore che andasse ben oltre le frivole parole

Le vuote promesse e le mere speranze

Adesso lei doveva fargli capire quanto ancora lo amasse e quanto lo avrebbe sempre amato

Lui era Angel

Il suo mondo

Il centro del suo universo

Tutto ciò che c’era di più bello

Nessuno l’avrebbe mai fatta sentire così

Così amata

Così desiderata

Così unica

Come era capace lui con un solo sguardo

Gesto o parola che le rivolgeva

E meritava un po’ di felicità

Anche se lei avrebbe dato la sua vita

Non aveva importanza

Si trattava di Angel

-Bene, Willow cerca di capire come funziona, a lavoro-

-Buffy è rischioso –

La bionda non rispose.

-Ma che senso avrebbe riportarlo in vita se poi tu ci lasci la tua?-

Buffy sorrise alla domanda di Paige.

-Paige, lui è il mio cuore,la mia anima, la mia aria. Lo amo così tanto che….io sono già morta,riportare in vita lui per me sarà come rinascere….ma non capisci?Lui adesso non c’è più, che senso ha vivere?-

-Ma-

-Devo farlo….per me e per lui…per permettergli di avere una vita migliore,diversa,non importa se io ci sarò o meno-

-Ma sei pazza?Chi lo regge un Angel incazzato nero perché la sua cacciatrice ci ha lasciato la pelle per salvarlo?-

-Spike-

-No scusate poi ci si metterà lui tanto vi conosco…‘oh cielo Buffy presto dobbiamo riportarla in vita a costo della mia!’-

Spike scimmiottò la voce di Angel dando una distorta ma più che credibile versione di quello che sarebbe poi accaduto.

-Bè non mi interessa chiaro?Ho detto che lo faremo e così sarà!-

Buffy fece cenno a Willow.

-O…ok allora…Giles mi potrebbe aiutare?-

-Ce..certo-

Giles si sistemò gli occhialini e guardò lo schermo luminescente.

-Dunque…il rito dovrà svolgersi la prima notte di luna piena, tu Buffy avrai bisogno di uno Spirito Guida che sarà il tuo unico legame con il mondo terreno-

-Bene, Dawn dai un’occhiata al calendario-

La ragazza annuì e prese il calendario dal balcone.

-Emm...quando ti addormenterai e con te il tuo spirito guida dovrai…oh che schifo…bere il tuo sangue-

-No ma che dice…non vede che lo ha tradotto male?-

Anya sbucò dietro ai due.

-Questa incisione significa disegnare non bere-

-Oh-

-In sostanza dovrà avere sul corpo questi due simboli qua fatti con il suo sangue-

-Bene e poi?-

-La prima notte di luna piena è domani sera-

-Perfetto-

-Ma l’ora la sappiamo?Cioè, così vago?-

-Giusto Piper ha ragione-

-Non lo specifica il rituale ma penso verso mezzanotte-

-E chi sarà lo spirito guida?Io mi offro volontaria-

-Grazie Phoebe-

La ragazza sorrise alla cacciatrice.

-Ma per quanto riguarda il modo in cui riportarlo in vita?-

-Il tuo sangue bagnerà la tua pelle nel momento in cui cadrai addormentata così è come se toccasse la tua anima ed essendo la persona più vicina ad Angel gli trasmetterai nuova vita grazie al tuo sangue e al fatto che tu stessa sei viva-

-Non capisco dove sta tutto questo rischio-

-Bè che lui prenda troppa essenza di vita per così dire e tu ci rimanga secca-

-Grazie Anya sei molto confortante-

Xander le andò vicina.

-Tesoro ti prego-

-Che ho detto?-

Poco dopo ebbero ultimato i vari dettagli.

-Allora ricapitoliamo, io sarò lo spirito guida di Buffy-

-No Willow hai già fatto l’altro incantesimo-

-Le anime devono essere collegate, io conosco Buffy meglio di tutti voi non credete?-

-E io che sono sua sorella?-

-Sei troppo piccola-

-Buffy!-

-Sei la chiave chissà che potrebbe succederti-

-E a Willow?-

-Infatti non voglio che venga nessuno-

-E’ necessario Buffy-

-Allora andrò io-

Tutti guardarono Spike che avanzò.

-Solo perché abbiamo avuto una turbolenta relazione di sesso non significa che abbiamo un legame spirituale-

Spike fece un passo indietro.

-Allora è deciso…bene io è Buffy cadremo addormentate ma il cerchio magico dovrà essere alimentato altrimenti ci perderemo per sempre nella dimensione di Angel-

-E’ qui che entriamo in gioco noi-

-Esatto…tu Phoebe e Paige terrete vivo il cerchio-

-Perfetto….adesso vediamo di preparare i filtri per cadere in trans-

La giornata fu molto agitata. Spike aveva fatto centomila raccomandazioni a Willow e lei non faceva che tranquillizzarlo.

Chi non sembrava affatto tesa era Buffy.

Se ne stava sotto il portico ad osservare la città in tumulto.

-Ehi-

Piper si sedette accanto a lei.

-Ciao-

-Posso?-

-Certo-

Piper la guardò.

-Sei agitata?-

-No….insomma è chiaro,ma è solo per il desiderio di riaverlo qui-

-Io non so che problemi avevate ma…ti guardo adesso combattere e andare contro tutti e mi chiedo come è possibile che prima eravate separati-

-Noi..-

-Immagino i vostri problemi Buffy, ma se riusciamo in questa cosa del tutto nuova per me, non lasciarlo andare via di nuovo-

Lei la guardò.

-No, non stavolta….all’epoca ero una ragazzina appena diplomata che per tirare avanti si diceva che lui non era niente, che il tempo avrebbe lavato via il suo ricordo…-

-Ma ti sbagliavi-

-Già… dentro di me lo sapevo….l’ ho sempre saputo dalla prima volta che l’ho visto…lo amavo troppo per essere solo un’infatuazione-

-Accidenti quando si dice il colpo di fulmine-

-Molte persone non trovano il compagno della loro vita, altre invece trovano qualcuno con cui vivere fino alla morte, qualcuno a cui vogliono bene e rimangono però col dubbio che forse nel mondo esisteva qualcun altro di ancora più adatto a loro, che avrebbero amato come solo nei film si ama….poi a me è successo, il grande amore, un dono molto invidiato….ma troppo bello per durare…mi è stato portato via lui ma il mio amore,quello rimarrà per sempre..-

-Ehi sono io la più vecchia tra le due, quella che dovrebbe dare saggi consigli-

Risero.

La sera dopo tutto era pronto.

Cap 8

 

Il vento sferzava minaccioso la cima degli alberi filtrando il pallore lunare con una sinistra inclinazione.

Eccolo, il sorriso del male.

Anche il tempo era in attesa

Mentre oscure nuvole sembravano voler annunciare la millesima fine del mondo

Aleggiando quel senso di inquietudine che toglie ogni certezza di speranza

Ogni salvezza

Nei sogni nascosti d bambini accucciati sotto le coperte

Unico isolamento dalle tenebre fuori dalla finestra

Ogni sicurezza era stata strappata via

E adesso nella comunione di più anime si trovano a condividere qualcosa che andasse ben oltre un segreto

Era la vita nella morte

Unione di sangue

Raccolti li in religioso silenzio scandendo i secondi coi respiri

L’ansia trapelò dagli occhi

Dalle labbra increspate

Dal tremolio delle mani

E mentre tutto si preparava per il grande evento ognuno rifletteva su se stesso quasi in cerca delle ultime colpe da espiare

O semplicemente tentando di aggrapparsi a quella flebile speranza che ti infonde lo spirito di sopravvivenza

L’istinto ha la meglio sulla morte

Se questa non è inevitabile

E tornarono ancora a chiedersi quale fosse la ragione che gli aveva portati li.

Lei

Lei e la sua voglia di lottare

Lei e il suo amore

La sua cocciutaggine

La sua incapacità di rassegnarsi

Di piegarsi all’infame destino che troppe volte l’aveva colpita alle spalle

Lei

La cacciatrice

Ballerina smarrita dimentica dei passi che deve seguire instancabile

Ma la ballerina era caduta

Solo un sorriso reale poteva farla rialzare

Solo una mano protesa avrebbe accettato

E non era la loro

Perché lo amava

E troppe volte si erano chiesti perché

Soprattutto Xander

Ci aveva pensato così tanto che gli era parso di aver vissuto la vita di Buffy invece che la propria

Si era scervellato così a lungo e con intensità che aveva rischiato di fondersi con loro due

La sua mente aveva vagato in cerca di una risposta

E nulla

Non lo sapeva

Per tutti i motivi che tirasse fuori non erano abbastanza

Perché per loro una spiegazione doveva esserci

Troppo umani per staccarsi da terra

Troppo legati alla vita per andare oltre le superflue strutture della società

Per andare oltre l’involucro

Proprio loro che avevano visto molto più di chiunque altro

Proprio loro che conoscevano il Male nelle sue forme più viscide

Ma l’istinto umano di darsi per forza una spiegazione aveva sempre avuto la meglio

E adesso eccoli li di nuovo

Instancabili

Impegnati a trovare quel tassello mancante

Quella piccola parola che gli portasse ad accettare tutto questo

E allora cosa aspettavano a chiederglielo?

Era così difficile?

Si era difficile chiedere a Buffy perché lo amasse

Lei sarebbe potuta anche morire durante il rito, e loro non sapevano neppure la ragione che la spengesse a tanto.

L’amore

Ma non bastava

-Buffy sei certa?-

-Si che lo so…Will se non te la senti-

-Io non corro rischi tu si-

-Devo farlo lo sai-

-Io no-

Xander avanzò verso la cacciatrice mentre gli altri preparavano il cerchio.

-Non adesso-

-Buffy potresti morire-

-Ne abbiamo già parlato-

-Non ti dico di non farlo…ti chiedo solo perché-

-Perché devo-

-Non è una risposta questa-

La ragazza sospirò e gli andò vicino.

-Lo amo lo sai, sai che lui è tutto per me è la cosa più logica che io possa fare-

-Ma perché? Perché lo ami?Perché lui?-

-Non lo so Xander…non so perché quando lui mi guarda mi sento la persona migliore del mondo,non so perché quando lui mi sorride il mio cuore si scioglie,non so perché ogni volta che mi tocca,mi sfiora o bacia io fluttui nel cielo… non lo so. Non lo so come mai ora mi sento morta e vuota e lo rivoglio con me…posso dirti solo che tutto questo è perché lo amo, ma in realtà io non so perché lo amo….forse è questo il punto non c’è un motivo è così e basta-

-Ok…allora fallo…salvalo-

Lei si voltò e andò nel cerchio.

-Ti voglio bene-

Lei gli sorrise.

-Anche io-

-Bene adesso basta con gli smielamenti sbrighiamoci-

-Spike tranquillo-

Tutto fu pronto e le due caddero in trans. Willow la teneva per mano.

Buffy gelò.

Il buio attorno la fece sentire minuscola rispetto all’immensità delle tenebre che l’avvolgevano.

Sentì delle scosse percuoterla e dei banchi di nebbia grigia le si pararono davanti.

Una fitta al cuore la fece piangere.

Il liquido salato annebbiò i suoi occhi piegandola per il dolore.

Come se qualcuno l’avesse trapassata da parte a parte con una lama affilata e rovente.

Singhiozzò cercando di sopprimere le lacrime.

Cos’era quel dolore più oscuro del male e del vuoto che per anni l’avevano avvolta?

Riconosceva il freddo del fuoco nero.

Poteva ricordare con ogni dettaglio la sensazione di marcio, di mostruoso corroderle l’anima da quanto era tornata dal Paradiso.

Aveva paura, più di quanta mai ne avesse avuta in vita sua e non voleva stare sola.

Benché percepisse la vicinanza di Willow era sola.

Osservò l’oscurità tentando di trovarlo rovistando tra gli screzi più bui e quelli illuminati dalla luce che essa stessa emanava.

D’un tratto si guardò la pelle e vide comparirvi i simboli che stavano disegnando col suo sangue bagnandole la pelle di rosso.

Frugò con gli occhi abituandosi poi all’oscurità finché non lo sentì.

Il suo cuore batteva a mille percependolo così vicino.

Lentamente si avvicinò alla figura accucciata per terra.

Un sussulto.

Un sospiro

Eccolo il suo angelo caduto

Così vicino ma tremendamente lontano

Era li

Era reale

Era il suo amore

Non un’immaginazione

E ora le lacrime di dolore si accentuarono per quella breve gioia.

-Angel…-

Scoppiò in lacrime e in pratica corse da lui.

Il vampiro si ritirò spaventato e lei indietreggiò.

-Sono io Buffy-

Non disse niente e tenendo la testa tra le gambe cominciò a mugolare.

Era nudo e sporco.

Dondolava su se stesso ed emetteva dei piccoli gridolii.

-Angel…ti prego guardami sono io-

-No-

-Si guardami-

Lei si inginocchiò.

Al contatto il vampiro sussultò e Buffy si rese conto che tutto attorno c’era sempre più nebbia scura.

-Che succede?Ti prego…ti prego parlami per favore-

Gli toccò i bracci e quel gesto gli fece ritrarre la testa alzandola.

La vide. Occhi negli occhi

Un mondo oscuro e profondo incontrava il paradiso cristallino.

Tuffandosi negli occhi dell’altro.

Nell’anima.

Lei gli sorrise.

-Buffy-

Lei annuì incapace di parlare, sopprimendo le parole coi singhiozzi.

Lei gli accarezzò il viso quasi per assicurarsi che fosse proprio lui.

Improvvisamente l’oscurità cambiò tonalità e divenne più chiara lasciando spazio solo ad una nube immensa.

-Cosa fai qui?-

-Sono venuta a prenderti..-

-Perché?-

-Perché ti amo….ti amo Ange ti amo.. ti amo scusa se non te l’ ho detto prima scusami di tutto-

-Mi ami?-

I suoi occhi così abissali e così puri la scrutarono.

-Si..-

Non disse altro. Poi lui tolse le braccia dalle ginocchia e posò una mano su quella di Buffy che gli prese il volto portandoselo al petto e stringendolo dolcemente.

-Anche io ti amo-

-Lo so-

-Sempre…non ho mai smesso…non ho mai smesso-

-Lo so Angel lo so…-

Non si accorsero che erano circondati da una luce così bianca e pura che avrebbe oscurato lo stesso sole.

-Scusatemi-

Buffy si voltò di scatto e guardò la luce forte che la stava abbagliando.

-Chi sei?-

-Un angelo-

-Cosa?-

-Sono venuta per Angel-

-Ma…che vuol dire?-

Buffy si alzò in piedi coprendo Angel che era ancora per terra.

-Lo hai salvato,col tuo amore lo hai sottratto alle tenebre della sua anima e lo hai portato alla luce-

-E cosa vuoi da lui?-

-Portarlo dove è giusto che vada-

-No un momento io…io volevo riportarlo in vita-

-Non è questo il suo destino-

-Destino?Cosa ne sai?Non potete portarmelo via…io non lo permetterò-

-Purtroppo Buffy non puoi andare contro chi lo ha deciso-

-No se lo può scordare…io no glielo darò…Angel è mio voi non potete-

Le lacrime annebbiarono i suoi occhi.

-La sua ora era giunta da tempo…ma il male lo aveva incatenato al suo dolore impedendogli di salire al cielo-

-Cosa?Ma che razza di esseri siete?Mi usate e poi me lo togliete?Vi ricordo che sono un essere umano!Ho un cuore!-

-Un cuore immenso Buffy, e sai anche tu cosa è più giusto-

-Giusto?Ma perché devo sempre pensare cosa è giusto per gli altri?Perché tutti possono avere la vita che vogliono e io no?Devo morire per stare con lui è questo?-

-Capisco il tuo disappunto…e ne soffro credimi non è mia intenzione né di nessun altro farti soffrire-

-Allora vai via e lasciaci in pace-

-Non posso, è la sua ora…non credi che lui abbia già sofferto abbastanza?Non pensi che secoli di sofferenze e omicidi abbiano consumato la sua anima?-

-Non credi che lui preferirebbe stare con me?-

-Buffy, avresti scelto la vita al Paradiso?-

Lei deglutì.

-Con quale coraggio me lo chiedi?Non è stato fatto nulla per impedire di riportarmi in vita-

-Era necessario che tu tornassi…-

-Non avete bisogno di lui, io si!-

-Lui però ha bisogno della pace-

-Anche io-

-Lo sai quale pace intendo…nessuno una volta assaporata la rifiuta-

Lei chinò la testa.

Inutile.

Avrebbe fatto di tutto ma sarebbe stato inutile

Perché tanto non poteva essere felice.

Raccolse tutta la forza in suo possesso per spostarsi.

L’angelo avvolto nella luce lo fece alzare .

Buffy lo guardò in lacrime.

La stavano strappando dal Paradiso per la seconda volta

Le stavano togliendo la vita di nuovo

Stavolta però niente l’avrebbe salvata dall’oblio.

-Buffy che succede?-

Lei si avvicinò a lui.

-Io…vedi…devo lasciarti-

-Cosa?Perché?-

-Perché tu devi salire al cielo…ma per me non è ancora il momento-

Lui la guardò,teneva la testa bassa per non guardarlo negli occhi.

Troppo dolore.

L’angelo attese che lui la salutasse.

Angel sentiva la pace e la vedeva.

Li tra le sue braccia c’era tutto ciò che voleva.

Paradiso o inferno

Ora aveva lei

E non era più sporco

Non era più schiacciato dal peso dei delitti

Magicamente dissolti solo toccandola.

Non poteva perderla

Non adesso

Non era pronto

Non lo sarebbe mia stato

-No-

Lei alzò la testa di scatto stupita. E si perse nei suoi occhi.

-Come?-

-Io non voglio perderti-

Lei contorse il volto per il dolore.

-Nemmeno io…ti amo così tanto che non riesco a respirare-

Affondò nel suo abbraccio stringendolo più che poté.

-Ti amo Buffy…ti prego non mi lasciare-

-Non dipende da me io non voglio ma..-

Lui le mise un dito sulle labbra bagnandoselo di lacrime. Poi prese il mento e lo avvicinò al suo volto baciandola.

Bere la vita

Bere l’amore

Sentì avvolgersi da quella spirale fatata e sentì il suo spirito innalzarsi leggero

Danzando insieme tra le ali della felicità

Colonna sonora di un soffio di vita

Fondendo le labbra, la pelle insieme

Inscindibili pezzi di un puzzle immenso

Insieme fino alla morte

Oltre la morte stessa

Solo con un bacio

Un bacio

Che suggellò quella promessa

Scegliendo l’amore a tutto il resto

Oltre lei più nulla

-E’ tempo di andare-

La voce dell’angelo gli riportò alla realtà nell’irrealtà.

L’abbracciò forte e improvvisamente un calore avvolse entrambi.

Cap 9 a

 

Buffy spalancò gli occhi e lo vide.

Era li che la stringeva forte per paura di perderla.

Era li che avvolgeva le sue braccia intorno a l suo esile corpo

Era li che le respirava sul collo

Era li che scalpitava col cuore al ritmo di quello di lei

Era li

E lei affondò il colto nell’incavo del collo scoppiando in lacrime.

Carne

Calda carne tremante

Soffice e robusta

Che toccava

Perché era vero.

Ce l’aveva fatta

E pianse

Angel annegò nel mare biondo dei suoi capelli

Tenendola stretta al suo corpo

Per non lasciarla scappare

Per non perdere il suo angelo delicato

Lo sentì tremare.

Erano finite nel suo salotto ammezzo al cerchio

Lui era privo di abiti

Proprio come lo aveva trovato

Sentì improvvisamente lo sguardo attonito e imbarazzato dei presenti.

Willow si era ripresa e aveva lasciato la mano di Buffy

-Buffy?-

La biondina si allontanò riluttante da Angel, Xander con stupore di tutti prese una coperta che c’era sul divano e coprì Angel.

Lui accettò di buon grado sorridendogli.

-Wow ci siamo riusciti-

-E così lui è Angel-

Phoebe e Paige si guardarono complici e Piper le gelò con uno sguardo.

-Sono tornato-

Lei lo guardò.

-Si ce l’abbiamo fatta…-

-Grazie..-

Lei gli prese il volto e lo baciò dolcemente.

-Ti porto su hai bisogno di farti un bel bagno-

Come si alzò improvvisamente fu assalito da Fred e Lorne che piansero pure loro. Angel abbracciò i due amici-

-Oh Dio gioia quanto mi sei mancato-

-Pensavo ti averti perso per sempre-

-Sono qui ragazzi… -

-Bè non farlo mai più il mio cardiologo mi ha sconsigliato di sottopormi a forti emozioni-

-Lo terrò a mente-

Lorne si scostò lasciando che Buffy lo accompagnasse su.

Spike la guardò.

Poteva dirle addio

Nell’esatto momento in cui Buffy si voltò per guardare Angel e sorridergli, capì che non era mai stata sua.

Capì che lui in realtà non aveva mai fatto nulla con Buffy.

Nemmeno Riley aveva avuto qualcosa da lei.

Perché lei era di Angel

E non importava con quanti altri fosse stata, loro non avevano avuto che il suo corpo.

E infondo nemmeno quello.

Ciò che Buffy aveva dato loro era stata la mera speranza di poter dimenticare il vampiro moro,senza risultati peraltro.

Poteva dire di aver potuto godere della sua carne.

Basta

Non l’aveva persa.

Perché non si può perdere ciò che non si ha

E lui non l’aveva mai avuta.

Buffy, la vera Buffy.

Loro non l’avevano mai conosciuta

Loro non avevano mai visto i veri occhi.

Loro potevano aver visto un barlume di vita solo quando era Angel ha sconvolgerle la vita

Allora si che brillava immensamente

Lei non c’era più e ora era tornata.

Nessuno si era accorto che in realtà Buffy era andata via con Angel

A Los Angeles

La sua anima se l’era portata via lui e ora tornava nel suo corpo.

Buffy ed Angel non erano niente senza l’altro

Solo una sfumatura di colore sbiadito

Ma vederla sorridere come mai aveva fatto prima, riempì il suo cuore di una strana sensazione

Come se un immane peso si fosse dissolto e adesso potesse assaporare la pace

Quanto può dare il sorriso di chi si ama?

Si chiese questo incontrando lo sguardo sorridente di Willow, compiaciuta del suo operato.

Lui avrebbe amato per sempre Buffy

Sebbene lei non avrebbe mai amato lui

Purtroppo non c’era posto in quella parte del suo cuore

No l’ala del vero amore era unicamente riempita da Angel.

Lo aveva detto lei stessa un tempo.

Aveva amato Angel più di qualsiasi altra persona potrà amare in questa vita.

E loro non potevano che accettarlo.

Buffy fece scorrere l’acqua nella doccia.

Mentre si assicurava che fosse alla giusta temperatura,fece sedere Angel su di un panchetto e guardò che non fosse ferito. Con una sconfinata dolcezza gli passò una mano sulla guancia sorridendogli.

Lui ricambiò il sorriso e Buffy lo baciò.

-Tu entra in doccia, io ti prendo dei vestiti puliti-

-Ok-

Lei lo aiutò ad alzarsi.

-Ce la fai?-

-Certo-

La bionda uscì dal bagno assicurandosi che potesse lasciarlo solo.

C’era Xander sulle scale.

-Ciao-

-Ciao-

-Come…come sta?-

-Meglio..-

-Buffy io ti devo delle scuse, anzi molte scuse-

-Lasciamo stare-

-No ti prego, per me è importante…so di aver sbagliato e so che sono stato uno stupido però adesso me ne rendo conto-

Lei lo guardò.

Era tardi per le scuse, ma lo perdonò lo stesso.

-Non preoccuparti, piuttosto avresti dei vestiti da prestarmi per Angel?-

-Si vado a prenderteli-

-Grazie-

Un’ora dopo erano stesi sul letto di lei abbracciati.

Buffy sentì il cuore di lui battere mentre il petto si gonfiava per i respiri e si lasciò cullare da quella dolce melodia.

-Sono così felice-

-Anche io-

-Sono stati anni difficili per tutti e due e adesso penso che questa sia la nostra ricompensa-

-Forse, o forse è solo che abbiamo capito quanto è grande il nostro amore-

Lei sorrise.

-Questo è certo…-

Stettero in silenzio.

-Scusami-

-Per cosa?-

Lei alzò leggermente la testa dal suo petto per incontrare i suoi occhi.

-Se non ti ho mai detto niente-

-Non importa-

-Solo che io, bè ti avevo lasciato e tornare sconvolgendoti la vita con una cosa così grossa che non era nemmeno certa, non me la sentivo-

-Ehi guarda che non fa niente, tutto quello che ci è successo ci ha portati dove siamo adesso, cosa c’è di meglio?-

Lui sorrise fissandola intensamente.

-Niente oltre te-

-Oh mi fai arrossire-

-Tanto meglio, sei ancora più bella-

Lei sorrise e incontrò le sue labbra che si divorarono avidamente.

Con gentilezza cominciarono ad esplorarsi mentre Angel si alzava leggermente tirandosela più vicino per stringerla a se.

Buffy sentì il suo corpo fremere e rispondere in sincronia ai tocchi gentili di lui, riconoscendo quella perfetta armonia, quasi potessero leggersi nel pensiero, sapendo entrambi cosa volesse l’altro.

Pian piano le mani di Angel vagarono sulle sue forme massaggiandole la schiena e poi i capelli fino a scendere sul petto. La ragazza aveva avvolto le sue gambe intorno alla vita stabilendo un contatto intimo ancora più profondo, stringendo i soffici capelli di lui tra le sue mani cercandolo insistentemente, mentre la passione ardeva nel suo corpo. Quando lui le prese i seni fra le mani, arcuò la schiena tremando al suo tocco, e cominciò ad ansimare quando i movimenti divennero più frenetici e consistenti.

Angel poi scese con le mani sotto la maglia che fu sfilata rompendo il bacio giusto per un attimo che fu poi ripreso.

Lentamente le baciò il collo fino al lobo dell’orecchio, poi tornò sulle sue labbra e ne tracciò il contorno con la lingua scaturendo una passione tale da colmare l’intera stanza. Anche Buffy cominciò a spogliarlo dei pochi indumenti sentendo le mani di Angel sapienti ed esperte lavorare sul suo petto .

Poco dopo la sua eccitazione era divenuta tale crescendo con lenta agonia che il bisogno impellente di soddisfarla le fece cercare freneticamente di rompere l’ultima barriera tra loro due e l’appagamento che entrambi agognavano da anni.

Spogliandosi definitivamente si misero sotto le lenzuola e lui attardò qualche attimo prima di soddisfarla, in modo da far collassare il bruciore che le infiammava il ventre per portarla al massimo del piacere.

Quando poi entrò in lei, Buffy inarcò la schiena e si aggrappò a lui con le gambe e con le braccia sentendosi esplodere nel ventre tutta l’estasi accumulata in anni.

Raggiunse in un attimo l’orgasmo e così fu per lui leggendole negli occhi colmi di lussuria un piacere immenso e allora la baciò rubandole il respiro. Buffy lo strinse più forte mentre acceleravano il ritmo muovendosi sinuosamente insieme e con regolarità, stupendosi per la meraviglia del loro sincronismo.

Quando Angel si scostò da lei per entrare con più vigore, Buffy raggiunse immediatamente il suo secondo picco.

-Angel-

Quel nome scappatole dalla bocca risultò carico di passione e di amore portandolo a regalarle altro piacere come lei stava facendo con lui. La lunga unione costellata di baci carezze, tocchi intimi e appagamenti reciproci, segnò sui loro volti un infinito piacere che gli rese sereni e finalmente paghi dopo anni di dolore.

Quando lui la prese tra le braccia stringendola le baciò le tempie sussurrandole dolci parole all’orecchio.

-Ti amo-

Lei lo guardò sorridendo e lo baciò.

-Ti amo-

Poi si addormentarono abbracciati cullandosi con il loro amore.

Cap 9

 

 

Perdersi è così facile.

Perdersi talvolta è così necessario per ritrovare se stessi

Perdersi solo per tornare a vivere

E lei si era persa in quel lago d’amore

Poteva essere giorno come notte, non le importava, per la prima volta l’unica cosa era aprire gli occhi e assaporare la gioia di vedere il suo sogno li concreto.

Ogni singola mattina si era svegliata con quel mordente e parassitario desiderio che arrancava nella sua anima,e adesso si sarebbe realizzato.

Aprì i suo occhi verdi e lo vide. Prima lo sentì respirare con regolarità, accompagnato dai lenti battiti di un cuore palpitante, vivo.

Quando lo vide, quando osservò il volto disteso, rilassato e un lieve sorriso che increspava le morbide labbra, capì che sarebbe stato così per sempre e ciò le donò una profonda serenità che finalmente le colmò l’anima.

Lei lo strinse dolcemente per tenerlo più vicino.

E lasciò che il suo sonno riprendesse accogliendola serenamente dopo tanto cercare.

Povera farfalla stanca.

Solo più tardi bussarono lievemente alla porta di camera e fu lui ad aprire gli occhi notando la creatura che gli si stringeva contro sorridendo rapita dal sonno. Lui le baciò le tempie e con delicatezza scivolò via indossando un paio di pantaloni e andando alla porta.

-Scusa se vi disturbo ma…tutto bene?Cioè ecco volevo sapere se stavate bene, ieri sera siete salti su e poi vi site chiusi in camera-

-Tranquilla Dawn, tutto a posto, Buffy dorme ma tra un po’ scendiamo per la colazione-

Lei sorrise.

-Allora vado a prepararla, tanto dormono ancora tutti-

Lui le sorrise.

-Ok-

Poi chiuse la porta e come si voltò vide Buffy che si stiracchiava.

-Ehi…buongiorno amore-

-Ciao-

Lui la baciò a fior di labbra.

-Lo sai che ti amo?-

-Davvero?-

-Si…-

-Bè anche io ti amo-

-Che ne dici di una doccia prima di colazione?-

-Dopo l’attività notturna ne avrei bisogno-

Lui sorrise maliziosamente.

-Bè guarda di recuperare in fretta, perché non finisce qua-

-Promettimelo-

Si sorrisero divertiti e poi abbracciandola la sollevò dal letto.

-Mettiti qualcosa addosso…-

-Me lo toglierai tu poi?-

-Puoi scommetterci-

Lei scappò fuori di camera e arrivò al bagno e lui dietro di lei.

Un’ora dopo scesero e videro che c’erano già tutti.

-Buon girono-

-Buon giorno-

-Come state?-

-Bene-

-Angel?-

-Bene grazie-

-Tutto ok?-

-Ragazzi…stiamo bene…davvero-

-Ok-

Si sedettero a quella tavola imbandita, piena di persone. Fu una colazione vivace ma divertente.

Sarebbe stata la prima di una lunga serie.

 

Un anno dopo

Così soffice e leggero sembrava quasi una nuvola delicata che svolazzava sopra un cielo rosso, colorando di gioia tutto intorno, con pizzi e merletti, nella semplicità di un lembo avvolgente, puro e candido, molto più di lei sicuramente. Fondendosi con grazia e malizia al candore della sua pelle di latte, i suoi capelli erano l’unico stacco da quel gelato bianco che era Willow.

Teneva in una mano un bouquet, fiori d’arancio si diceva. Nell’altra stringeva il suo cuore, una mano forte e sicura che mai avrebbe pensato di percorrere quella navata, o almeno una navata, un tappeto rosso, attraverso una folla in festa, con il luccichio di un cerchio dorato all’indice sinistro. Dove stava il cuore.

E camminando quasi correndo con un sorriso che non poteva non far piangere sul volto, magia della mano fatata di un pittore che portava il nome di felicità, ricevevano una pioggia d’amore che sapeva di riso bianco, riso fine e profumato di soave unione,matrimonio di anime e di corpi.

I due arrivarono alla macchina e dopo aver buttato baci a tutti Willow si girò per il lancio del bouquet.

Il mazzo volò in alto mentre la rossa e il biondo ossigenato lo guardavano salendo sull’auto.

Fiorellini che persero qualche petalo regalandolo al vento leggero, passaggio del testimone, speranza di nuova unione, volò e cadde giù per arrivare nelle mani di qualcun altro. O altra.

Come non dare la soddisfazione di rendere il mio finale scontato?

Il bouquet finì nelle mani di una testimone di tutto rispetto vestita in rosa con fiori di ciliegio in decoro, Buffy.

-Ehi non è giusto tu sei la cacciatrice!-

-E allora?-

-Dawn ha ragione sei avvantaggiata!-

-Bè tu Paige sei una strega!-

-Ma sarebbe scorretto-

Risero e Buffy si voltò verso l’uomo vestito di tutto punto al suo fianco. Lui le strinse la mano e la guardò nei suoi occhi verdi annegando in lei, respirando il suo profumo di fiore delicato e inclinando il capo raggiunse le labbra di lei che si schiusero per un soffice e genuino bacio d’amore.

-Ti amo-

-Ti amo-

-Avrai anche tu il tuo bouquet da lanciare-

-Davvero?-

-Certo…-

-Promettimi che la torta sarà più grande della loro-

Lui sorrise davanti alla buffa richiesta.

-Tutto quello che vuoi-

-Bene, ma ricordati la cosa più importante-

-E cioè?-

-Sei tu che dovrai essere li a mettermi all’indice sinistro un bellissimo anellino fine d’oro con un’incisione -

Ridendo Angel annuì.

-Desideri altro?-

-Un bacio-

-Ti accontento subito-

La baciò afferrandola per la vita e lei sollevandosi leggermente mise le braccia dietro alla sua testa.

Le avrebbe regalato molto più di una cerimonia perfetta con una torta gigante e una fede nuziale fine d’oro incisa…

Ma questo lo sappiamo da sempre.

fine