OUR TIME

AUTRICE:ELIZA

Disclaimer:ahimè Jossino..

Adoravo mettere gli spoiler,erano un modo per constatare il continuo progredire di Buffy...sigh!Comunque non ha una collocazione ben precisa, qualche mese dopo Chosen.

 

 

-Non esiste!-

-Cosa?-

-Non capisco, non può non esserci soluzione, a che mi è servito aver fatto fuori il The First?Tutta la mia potenza dov’è?-

-Forse aveva bisogno di una vacanza-

-Vorrei specificare che il The First si è solo ritirato nei back stage o negli hell stage-

Andrew fu gelato con lo sguardo.

-Era un battuta carina…smettila di guardarmi così, ferisci il mio ego-

-Se non chiudi il becco ferirò anche qualcos’altro-

La biondina continuò a gironzolare nervosa.

-Buffy, ho trovato una soluzione però, ecco vedi abbiamo bisogno di Spike e Angel-

-Perché?-

-Perché un triangolo formato da te più loro è la soluzione-

Faith rise, Willow alzò un sopracciglio, Andrew finì il suo succhino, Xander si sistemò la nuova benda azzurra da pirata. Buffy sentì gli sguardi su di se.

-Cosa?-

-E’ divertente-

-Oh certo aspetta che mi scompiscio dalle risate-

-Buffy manteniamo il controllo-

La ragazza sbuffò e si lasciò cadere sul divano.

-E’ stato troppo spassoso quando ho saputo che quei due lavorano insieme, ma averli qui al capezzale di Buffy a lottare con lei, wow!-

-Non sapevo fosse il tuo sogno nascosto Xan-

Lui prese le patatine di Dawn.

-Non è questo…immaginateveli, spargerò un po’ di fango -

Lo guardarono sconcertati.

-Un ring-

-Buffy è Cassius Clay-

-Ehi non ho quell’aspetto grottesco!-

-Noi parlavamo di forza-

-La smettete di fantasticare?-

-Appunto, piuttosto chiamiamo gli interessati-

-No, non capisco,com’è possibile che io non possa da sola?Ho sventato non so quante apocalissi e ora per un demone di basso livello ho bisogno dei cavalieri della notte?-

-C’è ancora più ironia nel rito in cui voi tre formerete un triangolo-

-Ora basta qui non siamo in un film in bianco e nero, non ho buffe acconciature anni 50’, non ci sono contese da mezzogiorno di fuoco!Torniamo seri-

-La serietà è il nostro forte-

-Woah-

Willow si alzò.

-Gli chiamo io-

-Grazie-

Era due ore che lo fissava, oddio forse un po’ meno. Era qualcosa di estasiante,osservare tutto il processo in cui avveniva, era a dir poco strepitoso.

-Mi sto irritando-

-Ne sono immensamente felice-

-La mia irritazione sta aumentando tanto quanto il sangue che stillerà dalla tua gola se non la pianti-

Angel ringhiò e Spike per poco non cadde dalla sedia, il vampiro moro stava cucinando sotto gli sguardi attenti e critici del biondo.

-Ehi, cosa sono queste minacce?Ti manca solo la gonnellina a campana e saresti come Donna Reed-

-Sapevo che dovevo levare la tv via cavo-

-Non è carino da parte tua!Donna Reed era una gran donna!E’ un complimento-

-Solo per la parola donna non lo è!-

-Ok, era un personaggio, era tosta-

-Spike, era una casalinga degli anni 50’ sempre col grembiule addosso tra i fornelli-

-E tu dove sei?-

Angel sbatté la padella sul tavolo facendolo sussultare.

-Gunn vieni prima che lo ammazzi con le mie stesse mani!-

Gunn seguito da Nina, Wesley, Fred e Lorne unitosi all’ultimo momento si accinsero a sedersi a tavola per il pranzo.

-Levamelo dalla vista prima che per sbaglio non mi scappi un paletto di mano-

-Calmatevi-

Tutti si accomodarono a tavola. Spike stava per riaprire bocca ma squillò il telefono e il mestolo puntatogli contro da Angel come minaccia lo fece zittire.

-Pronto?-

-Angel ciao-

-Willow!-

Spike si voltò.

-Oh c’è la strega!Puzza di guai-

-Cosa?Oh…certo,quando?Ah ah…mm capisco…aspetta-

Guardò il gruppo a tavola.

-Che avete da fare oggi?-

-Io devo lavorare-

-Io vado dal parrucchiere-

-Io niente-

-Io devo riordinare un archivio-

-Io devo vedere Leave it to Beaver-

-Spike sono le repliche che danno da 1963!-

-E allora?All’epoca ero molto impegnato-

Angel sospirò, per quanto gli fosse possibile.

-Ok sicuro-

-Bene,ciao-

Chiuse e tornò a tavola.

-Che voleva?-

-Aiuto…si parte per Boston-

Tutti lo guardarono e ripresero a mangiare come se avesse appena detto ‘ ehi, oggi ho fatto la spesa!’.

Cap 2

 

Il viaggio fu tranquillo, quando arrivarono la sera trovarono ad accoglierli Willow, Faith e Xander.

-Ehi ragazzi!-

Willow sventolava le braccia quando il gruppo si avvicinò. Faith ridendo saltò al collo di Angel che per poco non cadde.

-Ehi, anche io sono felice di vederti-

-Scusa,è colpa di Xander-

Il moro si sentì chiamato in causa.

-Io?E che c’entro?-

-Mi hai fatto bere un litro di caffè per tenermi sveglia!Potrò essere agitata?-

-Basta, non cominciate!-

Spike salutò i presenti seguito da Angel e Wes. Willow salutò gli altri con affetto.

-Tu gli conosci?-

-Em…è una storia lunga Xan-

Spike mise una mano sulla spalla del ragazzo.

-Quando sarai grande te la racconterà-

-L’anima non ti preserva dai paletti…Spike-

-Ok, come vi pare…abbracciatevi, conoscetevi,basta che ci muoviamo stanno per trasmettere Lucy and I, non ho nessuna intenzione di perdermelo-

Sbuffando gli guardò ricevendo occhiate di dissenso.

-Allora Xander, loro sono Gunn, Fred, Lorne e Nina-

Dopo le presentazioni andarono a casa Summers. Quando arrivarono trovarono Giles intento a consultare un vecchio testo che per poco non fece svenire Wes.

-Giles!Dov’è l’ ha trovato?-

-Che gioia rivederti..-

-Oh si certo, anche io sono contento ma…mi capisce, quel libro-

-Non eccitarti Price, faccio a meno dei tuoi spasmi-

Wesley ignorò Spike che intanto aveva salutato gli altri Scoobies come anche Angel, ed avevano fatto le presentazioni.

-Ehi Wood, spero che avrai accantonato i tuoi propositi di vendetta-

-Non stuzzicarmi che non si sa mai-

-Ragazzi basta…-

-Dov’è riccioli d’oro?-

-Buffy è uscita, dovrebbe rientrare fra poco-

-Bene, intanto mettetevi comodi tra un po’ mangiamo immagino che sarete stanchi!-

Spike si fiondò sul divano.

-Ehi voi due!Levatevi subito dal televisore!-

Dawn e Andrew lo guardarono.

-Non ci pensare nemmeno!-

-Devo vedere..-

Quando osservò le immagini in bianco e nero scorrere sul piccolo schermo sorrise estasiato.

-Oh meno male, lo guardate pure voi-

-Certo-

-Mi sono perso molto?-

Si accomodò prendendo le patatine di Andrew.

-No adesso Lucy sta cercando di sedurlo-

-Ma lui è un imbroglione-

-Ma lei non lo sa-

-Ragazzi zitti non sento-

Dalla cucina osservavano i tre.

-Oh ovviamente non possono che andare d’accordo, insomma Dawn e Andrew sono dei divoratori di qualsiasi tipo di sitcom-

-E Spike lo stesso-

-Almeno abbiamo trovato il modo per farlo tacere-

Risero, poi si sedettero al tavolo della sala da pranzo.

-Allora Giles, qual è questo demone?-

-Oh si certo… è una delle prime incarnazioni di Loesh-

-Loesh, ma non era il Sindaco?-

-Infatti…solo che era una versione più..evoluta-

-Quanti ricordi…lui che divorava enormi scarafaggi al sapore di liquirizia-

-Faith-

-Ok sto zitta-

-Sta dicendo che nei secoli si è evoluto?-

-Assurdamente…-

Willow mostrò alcune immagini ad Angel mentre Wesley sfogliava il libro di Giles.

-Quindi è più debole-

-In teoria si…-

-Come fate a sapere che ascenderà in Loesh?-

-E’ già asceso, con la differenza che era stato imprigionato secoli fa-

-Avete presente quando Austin Power si fa ibernare in Gold Member per mantenere il suo mai più moscio?-

Andrew passò per la cucina cercando i pop-corn.

-Andrew risparmiaci-

Lui tornò coi pop-corn e una scatola vuota.

-Faith!Hai mangiato i miei involtini!Di nuovo….erano gli ultimi e c’era pure la salsa ad un gusto nuovo! Sig. Giles le dica qualcosa-

-Non credevo si potessero mantenere nel tempo-

-E la mozzarella allora?Era ancora più filante…mi hai fregato anche la sorpresa!Mi mancava l’ultima calamita e avevo concluso la collezione-

Nessuno lo ascoltava.

-Si è fatto ibernare?-

-No..!-

-Gli avevo serbati per l’occasione….c’era il nome sulla scatola guardi…di Andrew si prega di non mangiarli, grazie-

Giles prese la scatola e la volò in cucina e guardò Andrew.

-Andrew vattene in salotto prima che ti faccia diventare io la calamita!-

Quando se ne fu andato Giles cercò di spiegarsi meglio.

-E’ stato imprigionato in un’antica urna…-

-In breve è un altro Vaso di pandora-

-Bè…se proprio vogliamo ridurla ai minimi termini-

-Però loro non si sorbiscono la tiritera ‘sei riuscito a ridurre un concetto complicato con poche parole!-

Willow guardò Xander.

-Vuoi andare in castigo pure tu?-

-Ragazzi...vi prego-

-In sostanza questa prima incarnazione di Loesh sta per essere liberata-

-Hai perso il treno Wes, gira la ruota e tenta la fortuna….-

-E’ già stato liberato-

-Oh-

-Essendo stato imprigionato per millenni, è indebolito…quindi ora come ora non rappresenta un pericolo, fino a quando non ritornerà in forze-

-Uccidendo-

-Esatto-

-Stavolta quale scuola facciamo saltare in aria?-

-Oh, ecco non è necessario…c’è un incantesimo che può distruggerlo, purtroppo all’epoca non fu possibile attuarlo-

-E perché?-

-Perché non c’eravamo noi tre-

Buffy apparve in quel momento. Angel le sorrise.

-Ciao-

-Ciao-

Lei si avvicinò al tavolo.

-Buffy loro sono Gunn,Fred,Lorne e Nina-

La salutarono.

-Oh gioia che foulard adorabile!Dove lo hai trovato?-

Lorne si avvicinò ammirando il piccolo foulard che Buffy aveva legato al collo.

-L’ho comprato-

-Woha…Fred osserva, lei caccia e ha le unghie più curate delle tue…bello smalto-

-Grazie-

-Che rinforzante usi per farle rimanere così anche dopo la caccia?-

-Bè si chiama-

-Scusate non è per interrompere questa…utile conversazione ma…-

-Ok abbiamo capito-

-Oh zucchero sei un po’ rigido…se vuoi ti preparo un tè-

-Lorne ti prego-

Risero. Giles lo guardò da lontano con aria sospetta.

-Ho visto Spike, si è già messo comodo-

-Ovvio…è Spike-

Risero, il biondo sbucò fuori in quel momento.

-Ho sentito dire affascinante vampiro dallo sguardo seducente, col discobolo incomparabile…parlavate di me?-

-Tu non hai il discobolo-

-Vuoi vederlo Xander?-

Il ragazzo si voltò dalla parte opposta disgustato.

-Spike tornatene da dove sei venuto!-

Rimasero in silenzio, Giles lo guardò dai suoi occhialini tondi.

-Ok, vado di la, appena voi depositari della scienza avrete tirato le vostre conclusioni ditemi che devo fare-

Si diresse in salotto.

-Allora Sig. Giles, che ne dite se continuiamo dopo cena?-

-Si,infondo non c’è fretta,anche perchè non cambierebbe niente-

Sgombrarono la tavola. Poi apparecchiarono, Buffy gli mostrò le loro stanze. Mezz’ora dopo Andrew stava cucinando aiutato da Dawn, Spike sedeva al tavolo della cucina mentre discutevano sull’ultima puntata di Vita da Strega e di quanto fosse carino l’abito di Elisabeth Montgomery; Willow e Fred apparecchiavano la tavola parlando del loro amore per la fisica l’una e per la magia l’altra e di quanto fossero affini. Wesley osservava estasiato un antico manoscritto di un monaco di mille e qualche cosa secoli fa, Lorne Nina e Gunn erano in salotto a guardare il telegiornale per vedere se erano stati registrati avvenimenti sospetti a Los Angeles,Faith e Wood si erano concessi una pausa e infine Buffy aveva aiutato Angel a scaricare la macchina dai bagagli e portarli nelle rispettive stanze. Erano nel garage del palazzo.

-Bè, ti sei trovata un posto carino-

-Si, mi è sempre piaciuta Boston, poi ci hanno girato un sacco di serie televisive che piacciono a Dawn quindi non è stato difficile convincerla!-

Risero.

-Allora che…che ruolo hanno Gunn, Lorne, Fred e…Nina?-

Angel colse una punta di gelosia che gli fece molto piacere.

-Bè, mi aiutano…-

-Oh certo…-

Scaricarono l’ultimo bagaglio.

-E tu come te la passi?-

-Bene…-

-Oh-

Salirono in ascensore.

-Siamo a corto di argomenti, non è da noi-

-Non che si sia stati molto loquaci in passato…fra di noi intendo-

-Parli di quando stavamo insieme o di quando tu facevi delle false apparizioni teatrali?-

Risero.

-In entrambi i casi…-

-Bè generalmente ero io che parlavo-

-Oh quello sempre-

-Stai insinuando qualcosa?Il tuo sarcasmo è avvilente-

-Oh ti ringrazio…-

-Prego-

Si guardarono.

-Si forse parlo troppo…mi piace parlare, alle volte il silenzio mi assorda-

-Interessante-

-Smettila di fare Giles…non è divertente-

-Perché no?Infondo non uso termini che non comprendi-

-Ora mi sento offesa-

-Scherzavo!-

-Fa lo stesso-

Lui rise.

-Non migliori le cose…ti avverto-

Lei continuava a fare la sostenuta osservando la lucina nell’ascensore che illuminava tutti i piani man mano che salivano, adesso erano al quarto. Lui invece la guardava, tenendo le mani unite davanti, e sorridendo per la sua espressione. Un unico pensiero balenò nella sua mente,baciarla. Ma il suono dell’ascensore decretava lo scadere della possibilità.

-Sei ancora arrabbiata?-

-Forse-

-Ok…mi prostro ai tuoi piedi e chiedo perdono-

-Ehi non vale!Stai teorizzando!-

-Teorizzando?-

Lei lo guardò storto.

-Ok…scherzavo non prendertela-

Lui si mise in ginocchio con le mani conserte

-Scusami, fustigami se ti farà sentire meglio-

-Alzati scemo-

-Ok, assesto i colpi me lo merito-

Scoppiarono a ridere tutti e due.

Quando entrarono ridendo trovarono Spike a zonzo per il salotto.

-Cosa c’è di tanto divertente?Si era bloccato l’ascensore o lo avete volutamente fatto fermare?Dubito che ci fosse qualcuno a trattenerlo-

-Spike-

La gelosia rasentava l’assurdo.

-Mi aiuti con questa valigia?-

-Sei la cacciatrice da quando ti serve il mio aiuto?-

Angel fece per prendergliela ma Spike lo precedette.

-L’ hai chiesto a me!-

I due si guardarono e sospirarono.

A cena fu tutto divertente parlarono, scherzarono, poi si dedicarono al lavoro. Finalmente stabilirono il piano: una volta trovato il demone doveva intrappolarlo dentro un triangolo magico di cui Buffy ne era il vertice e Spike e Angel gli altri due angoli, con una candela in mano pronunciando una formula il demone avrebbe dovuto disintegrarsi.

-Se qualcosa andasse storto?-

-C’è sempre il piano B, che prevede una seconda linea d’attacco che saremo noi-

-Il piano Buffy?Non sapevo avessimo dato un nome ad un piano-

Andrew fu fissato malamente.

-Scherzavo…certo che voi non apprezzate la minima battuta-

-Voi?-

-E…e anche una ritirata strategica-

-Ce la daremo a gambe levate insomma-

-Ok, ma armatevi bene, anzi che dico voi dovete rimanere qua è più sicuro-

-B vuoi che ti addormenti così prendo il tuo posto e non mi perdo il divertimento?-

-No…non ce n’è bisogno-

-Bene allora tutto è deciso-

Così si prepararono per lo scontro.

Cap 3

 

Una volta imparato il breve discorsetto in una lingua di cui Buffy ignorava l’esistenza, scovarono il demone e con una trappola lo attirarono in una vecchia fabbrica nella periferia di downtown Boston. Faith doveva attirarlo nella fabbrica facendosi inseguire,una volta dentro gli altri nascosti fuori avrebbero chiuso Faith e il mostro che si sarebbe trovato al centro del triangolo composto da Buffy,situata su un’impalcatura e Angel e Spike, posizionati rispetto a lei.

Adesso il demone era al centro del loro triangolo.

-Ehi è peggio del Sindaco!Lui aveva stile, non era bavoso e non grugniva-

-Non è un maiale tesoro…è un puro demone-

-Lo so Spike-

-Invece di urlare ci muoviamo?-

-Oh sei geloso…-

-Falla finita-

-Potete litigare dopo?Prometto che non vi fermerò...-

Quando il demone si mosse per uscire dal triangolo Buffy richiamò l’attenzione dei due e cominciarono a recitare la formula cosicché il demone rimanesse imprigionato all’interno del triangolo.

L’essere cominciò a contorcersi e mentre la velocità con la quale recitavano la formula accresceva, la luce sprigionata dagli angoli del triangolo invase la fabbrica illuminando pure il resto della gang al di fuori. Quando tornò tutto normale inseguito ad un boato, furono aperte le porte.

-Ehi…ma-

Il demone era accasciato al suolo e di lui ne rimaneva solo lo scheletro.

-Funziona come il Maestro-

-Da quando i demoni hanno una spina dorsale?-

Angel e Spike si avvicinarono allo scheletro.

-Forte,potremmo dire di averlo trovato in uno scavo, sai quanto ci pagherebbero?-

-Andrew-

-Non mi convince-

-Non vi avvicinate-

-B è morto-

Buffy cominciò a scendere dalle impalcature.

-Già…ma non si sa mai-

Al’improvviso il corpo del demone prese a rinascere,riponendosi sulle ossa e rigenerandosi.

-Oh cavolo….Buffy sali su sbrigati!-

La cacciatrice osservò il demone e poi cominciò a salire in vetta. Quando arrivò tutti uscirono dal triangolo e riposizionandosi, ripresero a recitare la formula. Il demone si sollevò e con la coda colpì le impalcature che cedettero, ma poco prima Buffy era riuscita a pronunciare la parte finale del rito facendo così esplodere il demone. Quando della luce e della polvere non ne rimase più nulla e tornò la visibilità, si guardarono attorno osservando le macerie. Qualcuno tossì, qualcuno infamò il demone, qualcuno sentì un tuffo al cuore.

-State tutti bene?-

-Credo di si-

-Adesso ho paura a tornare a lavoro-

-Carpentiere fallito-

-Ragazzi-

Giles si guardò attorno.

-Dov’è Buffy?-

-Oh accidenti!-

Angel corse verso le impalcature cadute seguito da gli altri. Una strana paura lo assalì, qualcuno lo stava strangolando affogandolo nell’abisso oscuro del male,avvelenandogli l’anima, acido corrosivo sulla pelle, infiammandogli gli occhi e spaccando il suo cuore. Non poteva, non di nuovo.

Frugò fino a quando non scorse quel volto, irrazionale e delirante, dolore micidiale che partì dalle viscere fino a schizzare nel cervello, spezzando e infrangendo ogni singola fibra del suo essere. Tirò fuori quel corpo senza vita, quel corpo valoroso, forte, indistruttibile, troncato da una caduta accidentale, lei che non si spezzava mai, ei che si rialzava, che si feriva ma non mollava, adesso era fra le sue braccia e quegli occhi verdi spalancati in cui adesso nessuna essenza brillava, nessuna anima latente danzava, riuscì solo a chiudere. Un attimo di silenzio che infranse l’aria polverosa risuonando dolorosamente allo scoppio dei loro cuori, risuonando tra le righe di una melodia stonata e pungente, quando un mare di lacrime bagnò troppi occhi, spezzando con singhiozzi quel corpo così impetuoso, chino a raccogliere la rimanenza di una donna, di Buffy. La voce sottile e profonda di Angel fu accompagnata dalla disperazione di Dawn giunta solo in quel momento come se avesse realizzato dopo cosa fosse successo, si gettò sul corpo della sorella per scuoterlo e nessuno osò fermarla. Troppi cuori si fermarono quella sera. Lei era li, morta di nuovo, morta come quel giorno in cui un ‘altezza di 100 piani l’aveva spezzata. Willow era immobile assorbita in quel dejà vù dal sapore tremendamente realistico, bruciando nell’assurdità del destino, lasciando solo che i suoi occhi esprimessero il dolore acuto della sua anima. E non crollò distrutta solo perché il braccio di Xander, cercò un conforto insperato al fianco dell’amica di sempre osservando attonito come possa essere spietato il fato, come la vita sia ingiusta, come il dolore sanguinolento gli avesse fato saltare le tempie.

Spike era muto, raccolto,nascosto nel dolore più profondo,strumento in sordina senza fiato, voleva solo tornare nell’incoscienza di un matto che vaneggia, voleva addormentarsi stanco su di una croce col sollievo di una presenza perduta, chiedeva di tornare indietro perché i suoi occhi azzurro cielo chiudevano il sipario in un giorno di tempesta.

Giles lontano mille miglia era scioccato, abbandonando il ruolo di uomo col una certezza sempre in tasca e lasciandosi scivolare su se stesso,con le gambe troppo stanche per reggere la perdita di colei che era stata più di una figlia, sentendo il suo cuore frantumarsi proprio come il destino infame aveva sgretolato Buffy tra le sue fauci. Faith al contrario non poteva stare ferma. Buffy era morta.

Il suo cervello non riusciva a convertire quelle parole, non riusciva a carpirne il giusto significato, così astratto e svolazzante improvvisamente la morte le si era abbattuta in faccia, troppo plateale per non colpirla in pieno petto e distruggerla.

Adesso nessuno sapeva cosa fare, perché Dawn la stringeva scuotendola, inondandola di pure lacrime d’amore fraterno, incurante delle grida che graffiavano Angel, che la osservava o forse non osservava, in lui più nulla esisteva adesso era solo un corpo vuoto, senza più musica e passione, perché lei si era spenta.

Non ci fu colonna sonora in quel pomeriggio nuvoloso in cui forse qualcuno lassù era stato così gentile da oscurare il sole per permettere a due anime di dare l’ultimo saputo alla donna da loro amata.

Il tempo defluì annegando ogni singolo secondo che progrediva, ricordando inesorabilmente che quel secondo lei non lo avrebbe mai vissuto.

Tre anni dopo molte cose erano cambiate.

I membri della scooby-gang continuavano a vivere insieme a Boston,Faith sostituiva Buffy e avevano una storia molto seria con Wood che sapeva di nozze,Xander usciva con una ragazza diversa ogni tanto preludio di una svolta dopo Anya,bizzarra coppia erano Dawn ormai a fine liceo e Andrew che ormai erano migliori amici,Willow stava rivedendo i suoi gusti in fatto di sesso da quando Spike aveva cominciato a prendersi cura di lei in seguito ad una crisi dopo la morte di Buffy e il Sig. Giles faceva il pensionato che si curava di tutte le spese attinenti alla casa. Angel era rimasto per un primo periodo a Boston poi era andato in ritiro in un antico tempio in Giappone per ritrovare se stesso. A Los Angeles aveva trovato il conforto dei suoi amici ed era stato molto grato a Nina per essergli restato accanto,adesso stavano insieme. I Poteri che Sono avevano deciso di premiarlo. ironia della sorte, redimendolo, era una specie di super uomo che combatteva il male, una versione della cacciatrice al maschile. Aveva rifiutato ma le Alte sfere avevano fatto intendere che non poteva scegliere, la sua redenzione gli spettava e doveva prenderla.

Cap 4

 

Era una sera di dicembre, la Vigilia di Natale e stava nevicando. Xander Dawn e Andrew erano tornati con l’albero.

-Finalmente non ci speravo più-

-Ragazzi possibile che ci si debba sempre ridurre all’ultimo giorno?-

-Andiamo zucchero non ti scaldare sennò diventi ancora più rossa-

-Spike ha ragione, così è più divertente-

Faith portò le scatole con gli addobbi.

-Si almeno c’è la suspence di sapere se passeremo il natale senza albero!-

Risero.

Mezz’ora dopo l’albero era pronto mentre Andrew presentava soddisfatto la sua mega cena di Vigilia.

-Wow And-

-Ti sei superato!-

-E’ come quando i vulcaniani-

-Non cominciare o mi rimangio tutto ciò che ho detto-

Andrew guardò Faith con astio. Tutti si sedettero.

-Vuoi restare li impalato a fissarmi male o ti levi i guantoni, il grembiule e ti unisci a noi?-

Dopo un attimo di esitazione lui fece per andare in cucina ma suonarono.

-Vado io-

Gli altri cominciarono a servirsi.

Andrew aprì la porta,si guardò davanti e dopo un secondo la richiuse. Poi la riaprì.

-Non sei reale, sei il The First-

La bionda lo fissò attentamente, Andrew allungò una mano e quanto constatò che era corporea raggelò.

-Oddio, sento che sto per svenire, ne sono certo vedo già la scena-

-Andrew ma che ..-

Willow gelò sul posto, il tonfo del corpo di Andrew che cadeva svenuto a terra fece sobbalzare tutti quanti che si precipitarono e quando raggiunsero la rossa rimasero attoniti.

-Ciao ragazzi-

Passarono secondi, minuti o forse istanti eterni, ma nessuno si muoveva, l’oscurità era stata chiusa la fuori insieme alle loro angosce e paure, adesso quella porta aveva spalancato il cancello dei ricordi, scene e immagini vivide nella loro memoria tornarono crudeli.

Nello shock generale solo Xander mantenne la lucidità e senza parlare la strinse a se. Il suo singhiozzo e la risposta della ragazza furono una botta per tutti quanti che ebbero reazioni isteriche contrastanti. Dawn e Willow l’abbracciarono fino a soffocarla, presero tutti ad urlare a stringerla, a tartassarla di domande, a parlare balbettando insensatezze. Quando l’euforia e il panico generale sembrarono sorpassati, la portarono in salotto calpestando ignobilmente il povero Andrew.

Giles continuava a tenerla vicina, incredulo, sconvolto, ancora più scioccato della prima volta, forse perché erano passati tre anni.

Dawn le teneva la mano, come se da un momento a l’altro avesse potuto dissolversi nell’aria, Xander era seduto sul tavolino davanti al divano e teneva le mani sulle sue ginocchia, constatando la sua realtà; Willow era agitatissima e continuava ad andare su e giù contorcendosi le mani con le lacrime agli occhi, Faith osservava in disparte con una gioia non nascosta affiancata da Peter, Spike infine la guardava come se fosse stato ciò di più bello che gli fosse mai stato concesso di guardare, lei così lontana era li e a lui sarebbe bastato solo un passo per toccarla, sfiorarla, baciarla. Andrew si era ripreso ma non del tutto.

-Ma come-

-Dio come sono felice-

-Anche io –

-Fatti abbracciare-

Tutti poi guardarono Willow e Buffy comprese.

-No Will non c’entra-

-E allora?-

Tra baci e abbracci erano tutti felicissimi e più la guardavano più sembrava irreale averla li dopo tre anni e nessuno riuscivano a fiatare,potevano solo ascoltarla.

-Allora quando ero lassù, mi è stato spiegato che la mia morte non era prevista,insomma io dovevo liberarmi dal demone e ucciderlo…questo errore è stato accertato dopo tre anni quindi quando ne hanno avuto la piena certezza, mi hanno rimandata indietro,non era ancora la mia ora...anche se la mia ora è già passata da tempo…è molto strano,però stavolta si sono assicurati che non ci fossero danni alla mia personalità…diciamo niente effetti collaterali-

Lei guardò Spike come per far capire a cosa si riferisse, gli altri in risposta l’abbracciarono e baciarono piangendo.

-Dobbiamo chiamare Angel-

-No….vorrei andare da lui-

-Ok-

-Ma torno per pranzo giuro-

-Tranquilla-

Partì la sera stessa in modo da arrivare la mattina di Natale e riuscire ad essere nuovamente a casa per l’ora di pranzo.

Si svegliò improvvisamente,la fronte madida di sudore, gli occhi serrati, la gola secca e uno strano spasmo nello stomaco. Si alzò e bevve incapace di carpire la causa di tanta ansia. Era una cosa strana, che non sapeva spiegarsi, che fosse il natale?Lui non aveva un bel rapporto con quella festività. Tornò a letto dove fece attenzione a non svegliare Nina. Ma il sonno non voleva tornare, così si alzò e gironzolando per l’albergo si diresse nel salone per guardare un po’ di tv. Intanto si era svegliato Gunn.

-Ehi uomo…che fai in piedi sono le cinque-

-Potrei farti la stessa domanda-

-Avevo sete….-

-Pure io-

Gunn lo guardò, poi sospirando tornò in camera ma si fermò sulla soglia delle scale.

-Angel…buon Natale-

Lui sorrise e gli fece altrettanti auguri. Gunn tornò in camera.

Fece un po’ di zapping rischiando di spaccare il telecomando per quell’ansia assurda che attanagliava il suo stomaco. Si alzò e passeggiò per il salotto poi scese al piano terra ed entrò nel suo ufficio,forse aveva dimenticato qualche documento importante, qualcosa attinente al lavoro che lo disturbava, non lo sapeva. Ma il parassita insito nel suo spirito era davvero peggio di un tarlo nella sua scrivania in mogano. Tra le scartoffie varie non trovò niente, così provò a farsi una camomilla però l’idea lo disgustava così lasciò perdere e si gettò sul divano. Una doccia?No rischiava di fare troppo rumore. Anche Nina si alzò perché tutto il girottolare di Angel aveva turbato il suo sonno leggero.

Scese le scale cercandolo.

-Ehi-

-Ciao-

-Non vieni a letto?-

-Ecco…non ho molto sonno, sono agitato-

Lei si avvicinò assonnata.

-C’è qualcosa che ti disturba?-

Accarezzò dolcemente la sua chioma spettinata osservandolo nei suoi occhini color cioccolato.

-No tranquilla, adesso vengo tu vai…-

Le baciò la fronte, Nina tornò in camera. Controllò se aveva lasciato aperta qualche finestra o aveva dimenticato di dare la doppia mandata alla porta, forse non aveva spento le luci all’entrata. Fece un giro di ispezione e trovò tutto regolare. Poi la morsa divenne ancora più insopportabile, tutto ciò non era normale. Fissò la porta imperterrito come se li fuori ci fosse la soluzione. Rimanendo un attimo sul posto indeciso, continuava a resistere alla tentazione di aprirla,poi l’istinto decise di avere la meglio e si avvicinò facendo scattare la serratura e tirando la maniglia. Fuori era buio, i lampioni cominciavano ad attenuare la luce che presto sarebbe stata sostituita da quella naturale fornita dal sole. Sentì un cane abbaiare mentre l’aria fresca del primo mattino accarezzò la pelle accaldata. Osservò la strada desolata, frugando con circospezione in ogni angolo del viale. Poi due fari lontani lo accecarono. C’era qualcuno che chiamava un taxi alle 5 del mattino di natale? Era un taxi, lo capì quando l’auto fu abbastanza vicina e notò che si stava fermando proprio li davanti. Il sangue si gelò e improvvisamente sentì mancargli il respiro, il suo cuore batteva minacciosamente rischiando di scoppiargli in petto. Quel profumo, quell’aroma dolce e pungente gli arrivò dritto ai polmoni infiammandolo. E i suoi occhi erano fissi sullo sportello che si apriva dandogli una chiara visuale della ragazza che stava scendendo. Se il taxi si era allontanato, non lo aveva visto. Se il mondo fosse esploso, lui non se ne sarebbe accorto.

Aveva occhi solo per lei, per la creatura che adesso gli sorrideva col cuore in gola e gli occhi brillanti di acqua cristallina. Esisteva solo lei in quel frangente di irrealtà, frammento di vita perduto. Era immobile, statuario, nell’impassibilità del vuoto che aveva prosciugato la sua essenza, nella notte morente era tornata la sua luce, quella mattina il sole era finalmente risorto, dopo anni, per lui.

Lui era li, sulla soglia, con i suoi shorts e il suo petto incredibilmente bello esposto ai suoi occhi, che la osservava come se fosse stata un miraggio o qualcosa di simile.

Angel non si era mosso. Notando la sua espressione,Buffy fece l’unica cosa da fare,lo raggiunse e lo strinse.

Lo strinse fino a che non si fusero insieme, fino a risvegliare l’uomo che amava dal profondo shock nel quale lo aveva gettato. In risposta si sentì avvolgere dal suo corpo immenso fino a legarla a se per sempre, perché lei era li, reale, concreta, non poteva essere il medesimo sogno che ogni notte lo perseguitava non dandogli pace. Lei doveva essere vera. Rimasero così per un quarto d’ora, gustandosi la gioia di abbracciare l’amore. Continuò a stringerla con tutto l'amore che possedeva. Quasi sollevandola da terra. Affondò il volto nei capelli profumati,riassaporando di nuovo il suo odore. Inebriandosi di lei. Lei gentilmente fece scorrere una mano fra i suoi capelli, constatando la sua realtà, aggrappandosi a quel brandello di salvezza, al suo stesso cuore.

Buffy sollevò il volto inondato di lacrime per incontrare gli occhi scuri di lui che la rapirono annegandola nella disperazione nella quale lui era crollato tre anni prima. Lui le sfiorò il viso, passò una mano fra i suoi capelli, toccò le sue labbra, le sue lacrime.

-Buffy-

Piangeva. E rideva, un sorriso così tenue e puro che squarciò l’oscurità di quella notte senza tempo dove le loro anime si erano ricongiunte.

Pronunciò il suo nome fino a fonderlo con l’atmosfera pregna di lei e della sua presenza.

Lei toccò gentilmente una sua guancia sorridendogli e poi lo baciò, con passione, con devozione, con tutto ciò che racchiudeva nel suo cuore, parlandogli attraverso i baci affamati, raccontando con due labbra quanto lo amasse e quanto fosse felice in quel momento che avrebbe desiderato non avesse mai fine. E lui lo sentì tutto, tutto quell’amore pazzesco che inutilmente aveva soppresso e taciuto per così tanto tempo, lei una macchia indelebile della sua anima. L’infinità di quell’unione così a lungo attesa e insperata terminò in qualcosa che rimase sospeso tra realtà e finzione,confine sottile di quel mondo che era solo loro.

-Buffy…Buffy sei …sei-

-Qui, con te-

-Come…cioè io, non importa sei qui…solo questo conta-

La strinse ancora. Sublime balsamo per le ferite dell’anima.

Finalmente decisero di dividersi, lui le teneva la mano per tenerla ancorata a terra, per non lasciare che si dissolvesse e scappasse via, la portò dentro e andarono in cucina dove lui le offrì qualcosa da bere.

-No grazie sto bene, adesso-

Lui si sedette vicino a lei prendendole le mani e Buffy guardandolo negli occhi cominciò il suo racconto.

Angel cercava di seguire le sue parole ma tutto era confuso,la squadrava da capo a piedi per ristampare nuovamente quella figura nella sua mente. I suoi capelli,gli occhi, le labbra,il sorriso,le mani che si muovevano nervosamente,quel modo buffo di gesticolare. Tutto. E la sua voce,dolce e profonda,il suo profumo ,quell’atmosfera che riusciva a creare con la sua presenza. Poi finì il discorso ma lui si era perso nei suoi occhi ,nella sua voce.

-Angel?-

-Scusa dicevi?-

-Che così mi hanno rimandata qua-

-Oh…è fantastico-

-Già-

-Sei qui…non riesco a capacitarmene-

-Bè, devi…io,ecco ero venuta appunto per questa sorpresa, devo ripartire verso le 10.00-

-Già oggi è Natale…-

-Auguri-

Lui la guardò.

-Non potevo sperare in un regalo migliore….-

Persi negli occhi dell’altro si raccontarono tutto attraverso il silenzio dei loro sguardi, poi lui gentilmente si accostò a lei per baciarla di nuovo, per constatare la sua concretezza, per sentire la sua vita frenetica sconvolgerlo in tutto il suo essere.

Dopo attimi di incertezze al termine di quel bacio senza fine, senza tempo, si alzarono.

-Allora resti qui…insomma fino a che non devi ripartire-

-Certo…-

-Immagino che sarai stanca…-

-Infatti…posso stare sul divano?Ormai sono quasi le sette si tratta giusto di dormire qualche ora-

-Sul divano?Non dire assurdità…vieni in…-

Si ricordò che la sua camera era occupata.

-Ci sono un sacco di stanze, puoi scegliere quella che più ti piace-

La ragazza avvertì una fitta al cuore, perché non le chiedeva di dormire con lui?

-Una qualunque per me andrà bene, non preoccuparti immagino che anche tu sarai stanco-

-Ti mostro la stanza-

Salendo le scale, si avviarono nel lungo corridoio ed entrarono in quella più isolata dalle altre. C’era un letto ad una piazza e mezzo e i due rimasero imbarazzati a fissarlo senza sapere che fare. Lui ringraziò che fosse festa e che avrebbero dormito tutti fino alle 11.00 minimo. Finalmente il silenzio tagliente fu scalfito dalla voce della cacciatrice.

-Tu, ecco…noi-

Lui sorrise e comprese la sua richiesta impacciata.

-Posso rimanere?-

Le si illuminarono gli occhi.

-Oh ti prego si…-

Sospirarono ridendo. La tensione si sciolse.

Una volta sistemati, lui la prese fra le sue braccia assaporando la pace di quei preziosi momenti.

-Perché non mi hai chiesto niente?-

-Di cosa?-

-Di tutto, della mia vita, del perché il mio cuore batte-

Lei sfiorò il petto di lui gentilmente.

-Perché so già tutto, non ricordo molto della mia permanenza lassù, ma è come se avessi vissuto con tutti voi….quindi so tutto e comprendo….-

Lui capì che si riferiva a Nina.

-Buffy-

-E’…speciale, lo so…te l’ho detto…-

-Ciò non significa niente…io-

Lei posò un dito sulle sue labbra e lo guardò.

-Angel ho capito, davvero….l’ho sempre saputo, dalla prima volta in cui me lo hai detto sapevo che sarebbe stato per sempre-

Lui sorrise e la strinse. Il sonno a lei giunse presto. Erano le 9 e un quarto e lui scivolò via, raggiungendo gli altri. Lei dormiva beatamente.

Quando giunse in cucina gli vide tutti a mangiare.

-Ehi buongiorno-

-Buon Natale-

-Che fate già tutti in piedi?-

-Perché dobbiamo scartare i regali!-

-Ma si può sapere dov’eri?-

-Allora che ti succede?-

-E’ per Buffy-

Tutti lo guardarono.

-Lei è tornata-

Il silenzio raggelante gli paralizzò.

-Angel-

-Stanotte non riuscivo a dormire, sono stato in piedi fino a che non ho guardato fuori e lei era li, viva-

-Stai dicendo-

-Adesso è su a riposare, ripartirà per Boston verso le 10.00-

-Oh…sono le 9 sarà meglio che si sbrighi-

Il tono accusatorio di Nina non piacque a nessuno dei presenti.

-E come sta?-

-Ma Willow-

-No è…è una cosa mistica credo…non lo so, conta solo che sia qui-

-Vado a vestirmi-

-Cerca di non fare rumore-

-Ma così perderà l’aereo-

La ragazza si allontanò visibilmente ferita.

Nina, quella figura minuscola che stava quasi sparendo,la donna che lo aveva aiutato a non annegare nel dolore,a non uccidersi. Quella fragile donna col cuore pieno d’amore,che glielo aveva donato pregandola di non frantumarglielo,aveva dei doveri verso di lei. Certo l’amava,ma era un amore molto diverso da quello che provava per Buffy,per quanto cercasse di dimenticare,non avrebbe mai amato un’altra per come amava lei. La sua forza, la sua energia,tutto amava,anche i difetti diventavano pregi, ogni suo più piccolo gesto,sorriso,pianto,lo faceva impazzire. Immagine onnipresente,nei suoi sogni,nei suoi incubi,sempre e solo lei. Perché? Perché non poteva sprigionare ciò che teneva dentro?

Quando Buffy si svegliò erano quasi le 9.30 e trovò Angel a fissarla.

-Ehi-

-Ciao-

-Che ore sono?-

-Tardi-

Lei lo guardò.

-E me lo dici così?-

-Quanto importa?-

Lei sorrise e si accostò per baciarlo.

-Poco,adesso veramente niente-

-Giù c’è la colazione pronta, se hai fame….-

-Puoi chiamarmi un taxi?-

-No-

-Ah..ok-

Lui rise.

-No perché non partirai-

-Vorrei,credimi ma purtroppo mi aspetta il pranzo di Natale-

-Allora ti accompagno io-

- All’aeroporto?-

-A Boston-

-Che stai dicendo?-

-Ho parlato coi ragazzi, ho chiamato Will e sono tutti d’accordo…non ti lascerò sola..-

-Non cadrà, se vuoi mi compro un paracadute-

-Non è questo-

-E allora cosa?-

-Ti amo, non puoi chiedermi di starti ancora lontano-

-Ma-

La baciò con passione.

-Cosa….cosa dicevo?-

Lui accarezzò il suo volto.

-Non importa-

-Il fatto che anche io ti amo non è trascurabile-

-No direi di no-

-Bene-

-Andiamo giù-

Uscirono di camera.

 

Cap 5

 

Era passato circa un mese dal Natale, adesso le cose erano cambiate. Buffy e Angel finalmente era tornati insieme, lui voleva convincerla a trasferirsi a Los Angeles anche se adesso avevano un bel da fare con il big bad del momento a Boston; Willow e Spike erano stati rapiti da un demone che gli aveva sequestrati per tre giorni in una dimensione spazio temporale, e quando gli avevano liberati gli avevano ritrovati insieme, quindi adesso erano una coppia, tra Faith e Wood il solito, tutto tranquillo, Xander aveva una nuova ragazza mentre Andrew era geloso del nuovo ragazzo di Dawn che adesso si stava preparando al ballo della reginetta invernale. Giles continuava a fare i suoi viaggi al Consiglio dove aveva il posto di maggior rilievo dopo che Quentin fu dimesso dall’incarico.

Il problema era che da dopo le vacanze di Natale Buffy e Angel si erano visti solo una volta. Si avvicinava San Valentino e lui stava preparando qualcosa di speciale.

Lei aprì gli occhi e il suo naso fu stuzzicato da un invitante profumino, quando si abituò alla luce del primo mattino, trovò ai piedi del letto un tavolino imbandito di ogni tipo di bontà. Lei incredula si alzò e avvicinandosi prese il bigliettino poggiato su di una rosa.

‘Buon San Valentino amore mio.

Ti amo

Angel ’

Lei sorrise e annusò la rosa di un rosso vermiglio vellutata di una perfezione tale da sembrare dipinta, evidente era il tocco di Angel. Poi si guardò attorno come per cercarlo. Non trovandolo decise di gustarsi la sua colazione.

Quando ebbe finito andò a farsi la doccia e si preparò. In salotto trovò Andrew che gironzolava, Dawn che preparava la borsa, Xander che finiva la sua colazione, Faith che leggeva il giornale in cucina, Wood che continuava a lamentarsi perché era tardi e…mancavano Willow e Spike.

Il biondo uscì dalla cucina con un vassoio che le ricordava molto il tavolino in camera sua.

-Di a fronte alta che io sono migliore, infatti oltre alla colazione le faccio trovare pure me!-

Lei rise.

-Dawn non vorrei arrivare tardi-

-Si, si eccomi…ciao Buffy-

-Ciao-

Wood baciò Faith.

-Ciao amore, fatti trovare pronta per stasera-

-Ok-

I due uscirono.

-Ciao Buffy-

-Buongiorno-

-Senti ti è avanzato qualcosa di tutto quel ben di Dio che ti ha portato Angel?-

-Si qualcosa, ma lui sapete dov’è?-

-No, è arrivato, ha fatto quello che ha fatto e ha levato le tende-

-Woah, stai dicendo che probabilmente ci saranno ancora croissant caldi accompagnati da succo senza grumi di arancio?-

Faith e Andrew fecero a botte per arrivare primi in camera di Buffy, ovviamente Andrew fu volato giù dalle scale e vinse Faith.

-Non è giusto!Questa è violenza nessuno fa niente, qui vige la tirannia, non c’è più libertà!-

-Oh si perché non scioperi?-

-Potrei farlo…-

La mattinata proseguì bene, Buffy era stata assunta come consulente da Wood il nuovo preside della scuola che frequentava Dawn , proprio come a Sunnydale. Era il suo primo giorno di lavoro e li trovò un’altra rosa sulla sua scrivania con un cioccolatino a forma di cuore e un biglietto.

‘Buona fortuna per il lavoro, amore mio.

Ti amo

Angel ’

Sorrise e si gustò il cioccolatino. Forse era meglio se pensava a cosa organizzare a lui.

A pranzo mangiò con Peter a scuola, alla mensa, li parlarono un po’.

-Capisci io non so che fargli-

-Bè, fatti trovare nuda nel suo letto-

Buffy lo guardò.

-Scherzavo, sai immagino che dopo la cena di stasera, Faith mi spoglierà in macchina-

-Già…lo penso anch’io…-

-Bè a me va bene-

-Dove la porti?-

-Al messicano-

-Cosa?E dove sta il romanticismo?-

-Faith non è romantica, è selvaggia, adora il piccante ed è un’appassionata di sombreri-

- Dev’essere l’influsso di Giles-

Lui la guardò curioso.

-Una volta, per tirarmi su di morale, si è vestito con un sombrero-

-Terrificante-

-La mia espressione è stata semplicemente ‘Oh mio Dio ’-

Risero.

Dawn stava parlando con le sue amiche di quello che avrebbe fatto col suo ragazzo.

-Allora andiamo al cinema, mi porta a vedere un film super romantico-

-Che carino!-

-Andrete in overdose di tenerezze-

-Cavoli allora devi metterti quel vestito che ti sei comprata la volta scorsa-

-Ovvio!-

Arrivarono anche i suoi amici.

-Ehi ragazze sapete chi è quella biondina che parla con il Preside?-

-La nuova consulente…-

-E’ mia sorella-

Tutti la guardarono.

-Sul serio?-

-Si…si chiama Buffy-

-Non ci avevi mai detto di avere una sorella-

-Così bella poi-

-Bè ecco…lei…lei è stata via per tre anni….viveva all’estero!-

-Oh-

-Ce la presenti?-

-Bè non è un problema visto che una controllatina dallo psicologo te la potresti far dare-

Risero. Quando finirono sia Buffy e che Wood si alzarono. Lei vide Dawn e pensò di andarla a salutare.

-Ehi ciao-

-Ciao Buffy-

-Ragazzi-

La salutarono.

-Loro sono i miei amici-

-Ciao-

-Lei è mia sorella Buffy…-

Glieli presentò.

-Senti Dawn io tornò a casa più tardi quindi prendi l’autobus ok?-

-Cosa?Ma non so se alle tre passano!-

-Ok, ho capito-

Buffy le diede 5$.

-Per il biglietto bastano e avanzano-

-Grazie…

Se li mise nel portafogli.

-Ah io stasera vado al cinema…col mio ragazzo-

-Giusto per San Valentino…a casa devo dirti due cose-

-Sono abbastanza grande per certi avvertimenti-

-Dawn!-

-Cosa?-

-Invece non sei ancora maggiorenne!-

Risero.

-Tua sorella ha ragione-

-Se non vuoi morire taci!....Buffy non ho detto che farò chissà che, vado solo al cinema-

-Oh il posto più noto per certe cose-

-Non farò un bel niente!Almeno non quello che magari potevi fare tu con Angel-

Dawn sorrise soddisfatta e Buffy si sentì in imbarazzo.

-Questo cosa c’entra?Io avevo-

-16 anni-

-Ne parliamo a casa…ciao ragazzi-

La salutarono.

A casa quel pomeriggio Dawn si preparò alla predica di sua sorella.

-Ci siamo intesi?-

-Ha ragione sei troppo piccola-

Guardarono Andrew.

-Tu che c’entri?-

-Andrew non impicciarti sono cose che non puoi capire-

-Non sono stupito-

-Concedimi il beneficio del dubbio-

-Ma-

Suonò il telefono.

-Pronto?Si…aspetta…Buffy c’è Angel-

Prese la cornetta.

-Ciao-

-Ehi-

-Grazie dei fiori e della colazione-

-Piaciuti?-

-Si,certo avere te direttamente avrebbe avuto un altro sapore ma…-

-Bè amore mio, credimi questa attesa prima o poi finirà…-

-Cosa hai in mente?-

-Fatti trovare pronta per le otto…-

-Ok-

-Ti amo-

-Ti amo anch’io-

Si salutarono e dopo tornò da Dawn.

Alle otto in punto si fece trovare pronta.

-Ehi-

-Eccoti finalmente-

-Sei bellissima-

Si baciarono

-Allora dove andiamo?-

Sorrise,la prese per mano.

-Ehi smettila di tentare di essere più romantico di me perché stasera farò brillare la strega di felicità capito?-

-Spike rilassati-

-Quanto sei dolce,chiamarla strega mi sembra proprio l’ideale!

Spike, vestito di tutto punto e il che era già di per se comica come cosa, attendeva Willow in salotto.

I due uscirono ridendo.

Arrivarono con l’auto in un giardino fiorito, di un’antica villa dell’ottocento, disabitata. Entrarono dentro. L’aria profumava di rose colorando la suggestiva atmosfera illuminata da una miriade di candele sparse ovunque nel salone e dal fuoco del camino che riscaldava la fredda temperatura invernale di febbraio. La musica bassa era un sottofondo dolcissimo,il tavolino apparecchiato per due lasciava intendere una serata indimenticabile.

-Angel è bellissimo-

-Vieni-

Lui le tolse il soprabito poggiandolo sul divano e la fece accomodare,il calore del fuoco fu di ristoro. La tavola colma di leccornie era stupenda, piccola ma decorata.

-Hai fatto tutto tu?-

-Si spero ti piaccia-

Lui le servì la cena e lei si sorprese di quanto fosse buona. Passarono la serata ridere e scherzare, quando finirono lui spostò il tavolino e distese una coperta e dei cuscini davanti al fuoco. Poi prese due bicchieri e una coppa colma di fragole, lo champagne era fuori sui gradini in pietra del giardino nel recipiente col ghiaccio per mantenersi fresco. Angel alzò il volume della musica leggermente invitandola a ballare. La luce soffusa e l’aria densa di profumo erano un scenario ideale.

-Tu sei matto-

-Grazie…-

-Hai organizzato tutto questo che è bellissimo…non era necessario-

-Voglio solo farti felice, tu meriti tutto questo Buffy, tu meriti tutto l’amore che posso darti-

-Smettila perché mi viene da piangere-

-No amore mio-

-Non so come fare per farti capire quanto ti amo, quanto sia per me meraviglioso tutto ciò-

-Un bacio sarebbe un buon inizio-

Lei lo baciò con infinita passione, entrambi fusi nel desiderio, ma lui ritenne che non era il momento per unirsi dopo tutti quegli anni.

-Mettiti seduta arrivo subito-

Lui uscì a prendere lo champagne. Quando rientrò rimase colpito. Lei si era messa seduta di fianco appoggiandosi sui gomiti,sulla coperta, l’abito leggero ricadeva sulle sue curve esaltandone le forme,i capelli sciolti incorniciavano il volto di una sensualità allarmante e stava giocherellando con una fragola che morse in maniera provocante lasciandola scivolare sulle labbra.

Lui deglutì a forza, stentando si avvicinò posando la bottiglia a terra. Non le era mai sembrata tanto bella quanto in quell’atto di inconscia seduzione.

Quando incontrò i suoi occhi scintillanti di desiderio si sentì abbattere da un’ondata di passione che infuocò ogni fibra del suo essere. In brevi istanti fu su di lei divorando le sue labbra, il suo volto, il suo collo. Dischiuse le labbra e lo baciò a lungo con tutta se stessa, esplorando la sua bocca con avidità, lo strinse tenendosi aggrappata alle spalle con tanta forza da fargli quasi male. I vestiti furono dimenticati e dissolti magicamente.

Lui baciò ogni lembo di pelle, percorrendola con antica sapienza, accarezzandola e lei riconobbe il suo sapore, il suo odore, il tocco magico delle sue mani, la solidità del suo corpo. Lei chiedeva un appagamento che non giunse ancora, poteva sentirlo dai respiri rotti e dai muscoli contratti, ma decise che era ancora presto. Le mani di lui scesero fino al suo ventre, con la punta dell'indice la penetrò, fermandosi però immediatamente. Percepì i suoi muscoli contrarsi, per poi subito rilassarsi.

-Sì...ti prego!-

Buffy ansimò, il corpo teso per il piacere.

Angel sorrise.

Impadronendosi ancora delle sue labbra, penetrò più profondamente nella sua femminilità. Non capivano più nulla,nessuno dei due, avvolti in quel turbinio accecante e logorante, assorbiti da un’estasi e un desiderio troppo a lungo covati.

Quando l'estasi giunse non concesse a Buffy nessun preavviso. Esplose semplicemente nel suo ventre e nella sua anima, potente e inarrestabile, come il destino.

Si aggrappò a lui, alle sue forti spalle, con fiducia, certa che lui le avrebbe impedito di perdersi in quell'abisso di piacere tanto intenso

da sconvolgere il suo corpo come la sua mente.

Buffy, ebbra di felicità, allungò una mano per accarezzargli i capelli, la nuca, i solidi muscoli della schiena. Continuarono a baciarsi a lungo, mai sazi di quel sublime ed eccelso piacere e bisogno, esplorando con affannoso desiderio il corpo uno dell'altra. Le mani grandi di lui la sopraffecero completamente, non trascurando nemmeno un solo frammento del suo corpo, massaggiando con energia il suo seno scatenando un desiderio incontenibile, moriva sotto i suoi tocchi che la incendiavano come lava bollente, colando a fuoco rapido sulla pelle in quel tepore evanescente dei loro cuori che battevano unitariamente, i respiri smorzati, attimi di passione soffocati in baci frenetici. Angel entrò in lei, riempiendola della sua essenza, del suo amore, invadendo ogni centimetro di quella donna che tanto amava e Buffy lo accolse con tutto l’amore immaginabile, inarcandosi e chiedendo che la fondesse fino ad assorbirla nel suo essere totalmente. Una danza magica e infinita, nell’antico ardore di un amore senza fine.

Andarono avanti senza mai essere stanchi, senza mai averne abbastanza,astinenti,da troppo tempo e per una sola volta lo avevano avuto...magica e indimenticabile volta. Finalmente il sonno fu loro complice,accompagnandoli in una culla d'amore, paghi nel loro spirito, accolti da una serenità che sapeva di cielo.

Cap 6

 

Il sole del mattino filtrò indiscreto dalle ampie vetrate vecchie, lambendo i volti rilassati dei due amanti avvolti in un abbraccio etereo.

Buffy si mosse, lentamente, per non svegliarlo. Aprì gli occhi e sorrise, stringendolo con delicatezza. Un sospiro di pace sfuggì dalle sue labbra nell’osservare il proprio compagno beatamente abbandonato tra le sue braccia. Baciò quel petto che aveva così tanto amato quella notte intensa, e continuò ad osservare la perfezione dell’uomo che amava fino a che il suo sguardo non fu incrociato da gli occhi color nocciola che si spalancarono su un nuovo giorno. Lui le sorrise baciandole la nuca.

-Buon giorno-

-Ciao..-

-Dormito bene?-

-Oh,si…-

Lui rise.

-Credi sia possibile prendersi una vacanza dal mondo e rimanere qui per sempre?-

-No…ma se potessi non esiterei un istante-

Le sorrise.

-Mi sa che dobbiamo proprio alzarci, devi andare a lavoro-

-Uffa, non abbiamo un po’ di tempo…-

-Quando sono le prossime vacanze a scuola?-

Buffy lo guardò e pensò un momento.

-A fine Marzo, per Pasqua credo-

-Bene-

-Perché?-

-Magari tu ed io ci meriteremo una bella vacanza non credi?-

-Oh si tu ed io, soli soletti, sdraiati in un confortevole lettone di qualche albergo lussurioso, godendoci il panorama delle coste europee…-

-Stiamo solo distesi?-

Lei lo guardò con malizia.

-Certo che no, faremo l’amore fino a consumare le lenzuola-

-Prospettiva allettante…allora Europa?-

-Oh non sai quanto mi piacerebbe-

-Bene, non mi sono mai preso neanche un solo giorno di vacanza in tutti questi anni-

-Woah, allora è perfetto-

-Mm…a te dove piacerebbe andare?-

-In Grecia-

-Ti avverto, il cibo fa schifo-

-Ovviamente per quello opterei subito per l’Italia!-

Lui rise.

-Bè ottima scelta, ma ci sono tanti posti, tipo Parigi, Barcellona, Siviglia, le splendide coste della Corsica-

-Uffa, la scelta è complicata-

-Magari possiamo limitarci ad andare alle Hawai-

-Certo…banale, scontato, orrendo….voglio un posto magico, memorabile, un luogo solo nostro-

-Mm…si concordo

-E’ così complicato-

-Facciamo così, giriamo le isolette greche per una settimana e quella seguente facciamo tipo un salto in Italia così ci facciano una bella scorpacciata di cibo italiano-

-Ok ci sto-

Tornarono a casa dove si fecero un bel bagno e si cambiarono. Poi a pranzo decisero di comunicare la loro decisione.

-Ragazzi devo dirvi una cosa-

-Buffy finalmente, dove siete stati tutta la mattina?-

-Vuoi davvero saperlo Xander?-

-No,credo di no-

-Comunque io e Angel abbiamo deciso di andare a fare un viaggio-

Spike sputò il sangue che stava bevendo scatenando il dissenso collettivo di disgusto e orrore, Willow lo soccorse.

-Ehi non mi interessa fare Psyco!Risparmiami i bagni di sangue-

-Andrew!-

-Vuoi rapire mia sorella?-

-Ho il consenso dell'ostaggio-

-Ah si e dove pensate di andare?-

-In un bellissimo posto...la mia dolce Buffy merita questo ed altro-

Si baciarono.

-Siete disgustosi-

Spike storpiò la bocca e Willow tutta risposta gli prese il volto e lo baciò.

-Così lo siamo anche noi-

-Si zucchero-

-Adesso basta sennò vado al bagno e vomito!-

Risero e scherzarono per tutta la durata del pranzo.

Il giorno dopo i due erano all'agenzia di viaggi,ma non da soli,infatti questa idea aveva contagiato un'altra coppia,Faith e Wood ma era stato messo in chiaro che ognuno per la sua strada. Così Buffy e Angel optarono per le isole greche,Rodi,San Torini, Mikonos, Cipro, e Patmos.

Così il tempo trascorse sereno, anche se la partenza aveva rischiato di essere rimandata a causa di un malore di Buffy.

Dopo le sue mille rassicurazioni tutto era proceduto secondo quanto stabilito e così era giunto il giorno della partenza e all'aeroporto c'erano tutti.

Buffy nella sua maglietta bianca sgargiante con fiori di porporina colorata e un paio di comodi jeans slavati a vita bassa lunghi fino al polpaccio e scarpe da ginnastica,come tutti sanno in aereo c'è l'aria condizionata tipo cella frigorifera,aveva finito il giro dei saluti . Angel malgrado lo sforzo della compagna,si era vestito come suo solito, mettendosi una maglia di cotone chiara invece che nera,ma i pantaloni erano scuri.

-Riuscirò a farti indossare i jeans-

-Stanno meglio a te che a me-

-Diciamo che sei meglio senza-

Sguardo malizioso.

-Ragazzi vi prego lasciateci un buon ricordo,positivo,allegro-

Spike si subì diverse occhiatacce e pacche sulla testa. Quindi seguì un borbottio di protesta da parte del vampiro biondo.

-Che volete?Non ho intenzione di sognarmeli la notte e vedere che Michael Douglas ha assunto la faccia di fronte alta mentre Sharon Stone che fa lo strip teas è Buffy!Forse lei in Basic Instinct non sarebbe male-

Sentì delle occhiate trafiggerlo e propositi di morte incombere sulla sua testa.

-Scherzavo…!-

Salirono a bordo e l'aereo decollò. In principio fu divertente, ma poi il sonno prese la meglio e si addormentarono beatamente. Finalmente giunsero in Grecia il giorno seguente e il fuso orario non si faceva sentire più di tanto. All'aeroporto presero un taxi e si fecero portare al porto dove attraccò il traghetto che entro poche ore gli avrebbe condotti a Rodi. Quando arrivarono andarono all'albergo dove erano attesi.

Rodi era stupenda:una graziosa isola che contava di pochi abitanti, con strade scoscese rivolte verso il mare limpido, accompagnato da un profumo d’edera e sale nella sconfinata tranquillità di un posto così calmo. Tutto così caratteristico e quasi da dipinto.

Furono accolti molto gentilmente e portarono le valige in camera.

-Che bello-

-Si è stupendo-

-Bene adesso che ne dici se ci facciamo una bella doccia ci vestiamo e andiamo a fare un giretto su questa graziosa isola?-

-Si concordo-

Buffy rise. Finalmente verso mezzogiorno Buffy era pronta. Proprio da tipica turista di zone balneari.

Gironzolavano per la graziosa Rodi ,nelle stradine fatte di ciottoli e pietra,tra negozini caratteristici e ristornatini all'aperto sotto logge ricoperte di violette ed edera in fiore. A guardarli sembravano tutto fuorché un vampiro redento con la sua cacciatrice. Decisero di mangiare un panino mentre camminavano.

Arrivarono sulla spiaggia costeggiata dai muretti che la dividevano dalla strada affollata di bambini e turisti. L'odore del mediterraneo gli avvolgeva con un alito di vento fresco. Le vie erano leggermente scoscese ma piene di vita nonostante l'ora calda. Le case erano semplici costruzioni a due piani col tetto piatto,muri giallo zabaione o bianchi con graziosi davanzali dai quali sporgevano fiori variopinti come tocco per quel quadro quasi irreale. Il pomeriggio fecero un po' di spese,tipo qualche regalino o due cartoline da spedire. Rientrarono in albergo per depositare i pacchi e si cambiarono per la sera...come sempre Buffy si vestì al dettaglio. Quando uscirono,spesso capitava che qualcuno li guardasse come chiedendosi se fossero già sposati,camminando dolcemente mano nella mano. Cenarono in un piccolo ristorante,fuori sotto il loggiato fiorente con un odore di vaniglia nell'aria. La candeluzza sul tavolo era chiaramente di scena visto il pallore del sole al tramonto che bastava eccome per illuminare il tutto. Dopo cena girottolarono un po'.

-Angel-

-Dimmi-

-Non è un sogno vero?-

Lui la guardò negli occhi.

-Cioè...non mi sveglierò senza te domattina,non sarò a Boston a prepararmi per un'altra giornata stancante...non-

Occhi lucidi e lui prontamente fermò una lacrima.

-Ehi piccola....attenta al mascara...-

Sorrise.

-Certo che non accadrà Buffy,domani mattina ti sveglierai con un dolce profumo di briosce,caffè e spremuta-

-E te-

- E me...lo sai che ci sarò ora e per sempre-

Si baciarono. Restarono fuori un altro po'.

Poi tornarono in albergo e si misero a letto, ovvio il modo in cui ci arrivarono. Restarono abbracciati paghi del loro amore.

-Pensi mai al nostro futuro?A quello che ci aspetta domani?-

-Dimmi se questa frase ti è nuova…quando io guardo al futuro vedo solo te, voglio solo te-

-Conosco la sensazione-

Si sorrisero.

-Si, da quando ho te ho cominciato a chiedermi cosa mi attende domani, e il mio domani sei tu Buffy…-

-Ti amo -

-Anche io ti amo-

Si baciarono. La mattina si svegliò,era ancora assonnata ma poteva chiaramente vedere Angel che le poneva il vassoio con la colazione.

-Buongiorno amore-

La baciò.

-Buongiorno a te....tu hai già mangiato?-

-No..-

-Bene...che facciamo oggi?-

-Allora la mattina stiamo in spiaggia e poi per questo pomeriggio abbiamo prenotato la barca per andare a San Torini -

-L'isola dalle case bianche-

-Vedo che sei informata-

-Se tuo padre lavora all'estero qualcosa impari-

Dopo colazione uscirono. Come sempre mano nella mano giunsero nella spiaggia super affollata. Buffy stese i due teli da mare.

Poi si tolsero i vestiti. Dopo essersi spalmati la crema facendo un sacco di confusione perché Buffy ne aveva versta troppa e ora la schiena di Angel sembrava una torta alla panna, decisero di fare il bagno.

Nella spensieratezza di quel gesto così comune eppure così intimo come unirsi e ridere nel mare si era dimenticata di tutto e tutti,succedeva sempre quando stava con Angel. Giocarono e scherzarono e Buffy si sentì finalmente sollevata, aveva trovato il suo paradiso, la sua pace che non poteva essere che Angel.

Cap 7

 

 

Era già passata una settimana e quindi ne mancava solo una dalla fine della vacanza.

Tutto era filato liscio. Giovedì,il secondo giovedì,dovevano andare a Patmos,l'ultima isola. Quando giunsero li si sistemarono in albergo. Quel pomeriggio visitarono l'isola che era molto piccola. Si erano fatti una bella tintarella. Stavano camminando sotto il sole quando Buffy ebbe un capogiro.

-Buffy stai bene?-

-Si tranquillo-

-Vieni...mettiamoci li all'ombra -

Si sistemarono sotto un albero tra l'erba e Angel prese dell'acqua dalla borsa di Buffy.

-Ti fa male continuare a camminare sotto questo sole...bagnati un po' la testa-

-Angel sai che non sarà certo il sole a fermarmi-

-Aspettiamo un po'....stiamo qui che si sta meglio e più tardi quando ti sarai ripresa torniamo indietro-

-Va bene-

-Hai fame?-

-Si-

Le porse della frutta che si erano portati dietro.

-Comunque è solo mal di testa, passerà-

Le ultime parole famose, sentì un conato di vomito farsi strada ma Angel prontamente la tenne seduta e lei si aggrappò a lui.

-Angel-

-Shh, ci sono io….ci sono io amore,adesso passa tutto-

-Ho voglia di vomitare-

-Cerca di resistere Buffy…-

Lei prese profondi respiri e nella sicurezza della sua stretta recuperò le forze.

-Adesso va meglio-

Lui gentilmente le accarezzò la fronte scostandole i capelli madidi di sudore.

-Vieni ti porto in albergo-

Lui la sollevò di peso, i capogiri aumentavano e ogni volta lei si stringeva ad Angel per fermare il mondo che ruotava.

All'albergo lui le fece una doccia tiepida e la mise a letto. La sua premura era adorabile.

-Angel-

-Come ti senti?-

-Mi fa male la testa…e-

Non finì la frase che corse in bagno a vomitare. Lui la seguì e le tenne i capelli mentre lei accasciata sul wc svuotava il suo stomaco vuoto. Quando ebbe finito lui attese che fosse pronta per rialzarsi. Poi le sciacquò la faccia e la mise a letto con una bacinella vicina.

-Sento se possono farmi avere un dottore-

-No lascia stare-

-Non dire assurdità…hai bisogno di un dottore-

-Angel, ti prego magari domani starò meglio…-

Lui la guardò.

-Ok ma se non cambia la situazione allora sarò costretto a chiamarlo-

Lei annuì e lui le baciò la fronte. Lui si sdraiò accanto a lei che subito si rifugiò fra le sue braccia.

-Vedrai, andrà tutto bene-

-Con te qui, sicuramente-

Lui sorrise,

-Hai fame?Forse è meglio se non mangi-

-No invece ho un grande e assurdo appetito-

-Bene allora mi faccio portare su la cena-

Dopo aver chiamato il servizio in camera la guardò nei suoi sconfinati occhi verdi. Le accarezzò dolcemente una guancia e baciò la sua fronte.

-Ti amo-

Lei sospirò, come al solito aveva percepito ogni suo bisogno e in quel momento era la concretezza del suo amore che quelle due semplici parole potevano infonderle.

-Ti amo..-

Poi poggiò la testa sul suo petto mentre Angel le accarezzava i capelli.

Firenze catturò Buffy(non sono di Firenze, però ci abito vicino quindi è l’unica grande città italiana che conosco bene!). Erano giunti in Italia visto che poi lei si era abbastanza ripresa e ne avevano approfittato prima di rientrare.

Lei era persa per Firenze ,pazza e affascinata così come dal cibo che era proprio quello autentico. Il duomo pieno di turisti, la bellissima chiesa in San Lorenzo, Santa Maria del Fiore,Palazzo Pitti, gli Ufizzi e ancora piazza della Signoria, le vie colme di negozi , i ristoranti e quant’altro. E come dimenticare Ponte Vecchio? Girarono tutto il pomeriggio tra negozi e visite ai bellissimi monumenti.

La sera prima del volo di ritorno se ne stavano sul lungarno tutto illuminato a passeggiare e godendo della presenza dell’altro, si fermarono ad un tratto.

-Buffy io…devo parlarti-

Sentì una certa ansia avanzare.

-So che è un momento delicato, tu a Boston hai la tua vita, Dawn sta finendo il liceo, ci sono agguerrite bande di cattivoni, ma io ho pensato a lungo a noi due…io non posso vivere senza di te, senza averti al mio fianco ogni singolo istante della mia vita, perché sei la mia vita-

I suoi occhi brillavano di acqua salata.

-Angel ..-

-Sposami…legati a me più di quanto tu già non lo sia…ho bisogno di te-

Lei rimase a bocca aperta paralizzata, le lacrime scendevano con violenza dai suoi occhi chiari mentre cercava di formulare una frase, di ricordarsi come fare a parlare. Incapace di reagire a parole, si limitò a baciarlo.

-Oddio si, si voglio vivere tutta la mia vita con te….voglio essere tua moglie-

L’abbracciò ridendo tra le lacrime, poi lui estrasse qualcosa dalla tasca.

-Non ho avuto il tempo di confezionarlo, ma non credo ce ne sia bisogno-

Dal palmo di Angel brillava il simbolo del loro amore-

-Dove lo hai trovato?-

-Bè al Vecchio Palazzo quando sono tornato dall'Inferno-

Buffy lo baciò. Poi lui glielo infilò, mostrandole il suo alla mano. Si baciarono.

Erano all’aeroporto quando fu annunciato che il volo diretto per Boston era stato annullato per motivi tecnici, un guasto all’aereo così chiesero informazioni.

-Scusi quando c’è il prossimo volo per Boston?-

-Oh, purtroppo nessuno fino a domani…-

-E nemmeno per qualche zona vicina?-

-Bè, ce ne sarebbe uno per Hartford-

-Em, ok quando c’è?-

-Tra due ore-

-Perfetto-

Così si imbarcarono sul volo per Hartford.

In aereo.

-Amore hai la più vaga idea di come arriviamo da Hartford a Boston?-

Lui le baciò la mano.

-Bè, ha così importanza?-

-No, se sono con te non ce l’ ha-

Si baciarono.

Quando atterrarono ad Hartford, chiamarono un taxi.

-Senta ci potrebbe portare alla fermata degli autobus per Boston?-

-Certo,ma si trova alla stazione di Stars Hollow-

-Di cosa?-

-Oh è un paesino un po’ particolare qua vicino, le persone sono deliziose, vi converrà rimanere in un albergo perché non ci sono corse fino a domattina-

I due sospirarono.

-Ok-

Quando arrivarono si trovarono in mezzo al centro della cittadina in cui tutti andavano a piedi, attraversarono la strada e chiesero informazioni ad un signore con un cardigan.

Taylor stava litigando con il fioraio perché voleva occupargli tutto lo spazio per la sua nuova creazione, senza contare che c’era pure una nuova contesta per il carretto- chiosco dell’hippy.

-E’ assurdo!Ho il diritto di occupare questo marciapiede!-

-No dal momento che stai davanti al mio negozio-

-E’ di dominio pubblico, da quando si comprano i marciapiedi?-

-Taylor finiscila!-

-Scusate?-

-Che c’è?-

L’uomo barbuto si voltò in maniera grottesca.

-Turisti?-

-Em….vorremo sapere se c’è un posto dove possiamo alloggiare-

-Oh, bè vedete quel locale la?-

Buffy lesse l’insegna.

-Luke’s?-

-Esatto, li troverete la padrona del Dragonfly Inn, Lorelai Gilmore, chiedete a Luke di lei-

-Grazie-

-AH, io sono Taylor Doose il governatore di Stars Hollow-

Il fioraio lo guardò.

-Governatore???La smetti con queste pretese?-

I due si avviarono lasciandoli alla loro litigata.

 

Cap 8

 

 

Entrarono e si guardarono attorno, poi si diressero al banco per chiedere di lei.

-Scusi?-

-Fate la fila-

-No, veramente noi cercavamo Lorelai Gilmore-

Luke si fermò.

-Perché?-

Tipo un po’ burbero pensò Buffy.

-Perché vorremmo alloggiare al suo albergo ma non sappiamo dov’è-

-Oh, ecco l’indirizzo-

Luke diede loro un bigliettino dell’albergo. Loro ringraziarono e uscirono.

-Che tipi strani-

-Si, forse al mondo c’è qualcuno più pazzo di noi-

-Una constatazione dolorosa-

Riuscirono a trovare questa benedetta locanda. Entrarono ed andarono alla reception.

-Salve-

Una donna sulla trentina e un uomo altrettanto giovane di colore gli accolsero.

La donna bisbigliò qualcosa all'uomo.

-Michelle sii gentile-

-Se mi porti alla prossima asta di tua madre -

-Ehi per quella scorsa non hai ancora saldato-

-E va bene…-

-Salve...noi non abbiamo prenotato-

-O non fa niente tanto per gli sposini c'è sempre una stanza libera-

-Noi non siamo sposati-

-Oh...scusate.. ma dalla vostra abbronzatura credevo foste in Luna di Miele-

-Lo saremo tra un po'-

-Oh allora vi sposerete?Scusate se ve lo chiedo-

-No anzi ci fa piacere...si e non vediamo l'ora-

-Bè congratulazioni-

-Condoglianze vorrai dire-

Buffy guardò accigliata l’uomo dallo strano accento francese.

-Michelle!...perdonatelo da bambino ha subito dei profondi traumi..-

-Cosa?-

-Tappati la bocca-

Buffy rise.

-Comunque io sono Lorelai Gilmore e lui è Michelle Gherarge-

-Io sono Buffy e lui è Angel–

-Angel è un bel nome-

-Come il bagnoschiuma di mia sorella-

-Vuoi piantarla?-

-Sarà meglio che ti prendi un caffè tesoro, la gravidanza ti fa male-

-Non girare il coltello nella piaga-

Lorelai fulminò Michelle. Poi guardando Buffy non poté fare a meno di notare l'anello particolare.

-Uh l'anello ..posso?-

Buffy glielo mostrò.

-E' bellissimo, ma è un po’ particolare-

-E’ irlandese-

-Accidenti si è sprecato con gingillo di bassa lega-

-Michelle vai a prendermi un caffè…-

-Non sono mica il servo-

-Michelle io…-

-Tu cosa?Mi metti in castigo?-

-Ti licenzio-

Lui sbuffò e irritato se ne andò. Buffy rise di fronte a quel buffo individuo.

-Perdonatelo-

-Non importa a me va bene così, perché l’anello è un regalo di Angel-

-Oh, che teneri-

Si sorrisero.

-E' molto carino qui-

-Si vero?...è una piccola cittadina che sulla carta geografica non si nota, ma ricca di sorprese-

Più tardi Lorelai prese in simpatia i due e decise di fargli conoscere Sookie e portarli in giro per la città.

-Sookie è un'ottima cuoca-

-Lo abbiamo potuto testare-

-Venite...questo è il locale di Luke-

-Ci siamo venuti per chiedere del tuo albergo-

-Spero sia stato gentile sennò stasera dorme sul divano-

Buffy colse l’allusione. Entrarono e Lorelai si avvicinò al balcone.

-Ehi Luke ho portato amici-

-Oh bene ti hanno trovata….da quando fai amicizia coi clienti?-

-Luke...-

-Ma guardali…sono una banale coppietta in Luna di Miele...disgustosi...scommetti che tra meno di un anno avranno già firmato le carte del divorzio?-

-No gliel' ho chiesto e non sono sposati...e poi anche se lo fossero perché sei così diffidente e acido?Mi sembri Michelle incarnato in mia madre!-

-Ehi! Potrebbe irritarmi il fatto che mi saluti come se fossi tuo fratello-

Lei sorrise e fece quelli che lui chiamava versi anomali, ovvero sdolcinatezze pubbliche e poi lo baciò. Dopo tornarono a guardarli.

-Io invece sento che c'è qualcosa di diverso-

-Cioè?-

-Non lo so, ma a guardarli negli occhi ho l'impressione che quei due si amino in un modo che nemmeno io posso immaginare...insomma ho coma la sensazione che niente sia stato facile per loro-

Luke la guardò di sottecchi.

-Hai per caso trovato dove ho nascosto il caffè?-

-No accidenti la devi smettere il decaffeinato mi fa male al cervello!-

-Ma non uccide il bambino-

-Ah meglio un figlio sano e una fidanzata pazza che un figlio un po’ drogato di caffè e una fidanzata che non ha bisogno di andare dallo psichiatra!-

-Hai finito?Devo andare a fare gli onori di casa…-

Lorelai sbuffò e Luke sospirò, poi si rivolse ai due.

-Salve-

I due raggiunsero Lorelai e Luke.

-Salve-

-Volete ordinare?-

-No potresti avvelenarli-

-Allora tu dovresti essere già morta-

-Ho uno stomaco di ferro-

-Voi due state insieme?-

-Si, e adesso sono costretta a bere decaffeinato-

-Oh che gran dolore-

-E’ colpa tua-

-Non voglio che mio figlio diventi caffè - dipendente come Rory!-

-Ehi..!-

Risero. Entrò qualcuno nel locale.

-Ciao mamma-

-Rory....questa è mia figlia-

-Tua figlia?-

-Avevo sedici anni quando nacque-

-Oh quindi tu e Luke ci avete riprovato-

-Dio mio no…lei non ha i geni di Luke-

-Io sono qui e potrei offendermi-

-Mamma non sei carina, insomma adesso porti in grembo il figlio di Luke e il peggio che potrà capitarti è che si vesta di flanella-

Luke guardò Rory.

-Hai qualcosa contro le mie camice?-

-No, è colpa di Michelle ti chiama sempre flanella-

-Lo ucciderò-

Luke con la sua aria incupita si diresse al balcone lasciando Lorelai e gli ospiti.

-Sai quello che era il mio ragazzo, ovvero il padre di Rory ha una sua famiglia,comunque sua figlia la viene a trovare regolarmente-

-Pensavo stavate ancora insieme-

-No...non è l'epoca dei fidanzamenti a sedici anni...forse ai tempi di mia madre-

-Non per me-

-Davvero?-

-Già....con questo angelo al mio fianco-

-Wow state ancora insieme-

-Ah mamma scusa non ci presenti?-

-Tesoro loro sono Buffy e Angel-

-Sai ti sei giocata l'invito a cena di Galateo con questa tua mancanza di educazione-

-Oh, che peccato…pensare che avevo intenzione di portarci pure la nonna-

-Mmm…-

Si sedettero ad un tavolo.

-Allora Rory, studi?-

-Si frequento Yale-

-Sul serio?Anche Willow,la mia migliore amica, doveva andarci -

-E perché non c'è andata?-

-Per ...motivi vari-

-Ma l'avevano presa?-

-Avevano fatto a botte per averla...credo che voi due andreste d'accordo-

Risero. Pranzarono da Luke e ormai tutti a Stars Hollow si erano fiondati da Luke per conoscerli.

Tbc……..