L’INIZIO DELLA STORIA

 

Autrice: 17@hornet600@

 

Summary: Questa storia si svolge in due precisi momenti: il primo alla fine della settima serie, dopo che Sunnydale è stata ingoiata; il secondo a quattro anni di distanza. La storia ha ovviamente per protagonista Willow, e come mi insegna un amico che scrive fic, non può esistere una Willow senza la sua Tara.

 

Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono a Joss Whedon.

 

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!ATTENZIONE!

 

FAN FIC CON CONTENUTI PG - 13

 

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L’INIZIO DELLA STORIA

 

Willow guardava con stupore l’enorme voragine che aveva inghiottito Sannydale. Di fianco a lei gli amici di sempre, quelli delle lunghe battaglie contro il male, Buffy, Xander, Dawn e il prof. Giles, e quelli nuovi, che li avevano affiancati nell’ultimo scontro contro the First, Faith, il preside Wood, Andrew, le giovani cacciatrici.

 

Si soffermò un attimo su quel vuoto immenso che cancellava gli anni della sua infanzia, quelli del liceo e i primi all’università, quel vuoto immenso che si era portato via le tombe di Joyce Summer, la mamma di Buffy, e di Tara Maclay, l’amore della sua vita, che si era portato via le vite di Anya, Spike e Amanda……..

 

Mille pensieri affollarono improvvisamente la sua mente, mille ricordi….. Il primo giorno del liceo, l’incontro con Buffy…..Oz, Tara….La magia nera……Tutta la sua vita le scorse davanti come se stesse per morire, ed in effetti una parte di lei sentiva che era morta, morta con la scomparsa di Sunnydale, la sua Sannydale.

 

I suoi pensieri erano mille forse di più, ma ora non doveva pensare a lei, doveva pensare ai suoi amici. A Xander che aveva perso Anya, a Buffy che sembrava distrutta dalla perdita di Spike, ed era malamente ferita, a Dawn, che nella lotta aveva perso una sua carissima amica. Non aveva il diritto di pensare a se stessa, non poteva permetterselo. Lei era l’unica che poteva capirli e lo sapeva.

 

Si avvicinò lentamente a Buffy e con un filo di voce chiese:

 

“ Come stai? Come va la tua ferita?”

 

“ Bene, andrà tutto bene ora” rispose meccanicamente la bionda cacciatrice.

 

“ Tanto bene non può andare visto che c’è un’altra bocca dell’inferno pronta ad aprirsi a Cleveland” intervenne immediatamente il prof. Giles.

 

Una marea di proteste lo investì immediatamente.

 

“Schiavista!!!” Gli urlò Faith “ Voglio riposare, e non ho nessuna intenzione di farmi prendere a calci e pugni almeno per un po’!” Continuò la bruna cacciatrice.

 

Tutti sembravano sperduti in quella confusione. Avevano sconfitto the First ma ,ora, cosa e chi li attendeva?

 

“ Ragazzi forse è meglio se ce ne andiamo da qui, in fin dei conti non ci è rimasto niente.” Le parole di Xander suonavano stonate. Lui che lì sotto aveva sepolto la donna alla quale aveva chiesto di sposarlo e che aveva poi lasciato all’altare, ma che amava ancora tantissimo.

 

Willow lo guardò tra l’incredulo e l’arrabbiato, anche se in fin dei conti sapeva che aveva ragione. Non c’era motivo per rimanere ancora lì. Di certo da quel buco non sarebbe uscito niente, quantomeno non ne sarebbe uscito niente di buono. Chissà un qualche demone, sfuggito miracolosamente alla folgorante luce del medaglione alla Liz Taylor di Spike.

 

Il solo pensiero la fece rabbrividire ed anche lei si affretto ad aderire all’idea di Xander:

 

“ In effetti Xan ha ragione. E’ meglio se ci togliamo da qui. Prof. Giles, ha detto Cleveland? E Cleveland sia, almeno ci potremo riposare e curare”

 

“ Si andiamo.” Acconsenti anche Buffy. “ Magari se lei conoscesse anche qualcuno sarebbe il massimo, prof Giles”

 

“ Beh a dire il vero ho un po’ di amicizie che potrebbero sistemarci in un batter d’occhio.” Rispose il professore felice che le sue parole fossero state prese sul serio.

 

Non tutti erano concordi, alcune delle giovani cacciatrici non voleva assolutamente sentir parlare di bocche dell’inferno, e di possibili demoni, volevano solo riposare, curarsi e mangiare qualcosa che non fossero biscotti o gallette.

 

“ Ragazze togliamoci da qui. Una volta a Cleveland decideremo cosa fare. Chi vorrà rimanere potrà farlo, tutti gli altri faranno ciò che vogliono, senza imposizioni, ma ora dobbiamo assolutamente andarcene. Tutti abbiamo bisogno di cure e di cibo.” Willow aveva detto tutto con molta enfasi, aveva deciso di prendere lei in mano la situazione, come aveva fatto quando Glory aveva preso Dawn, e Buffy era caduta in stato di incoscienza. Anche allora era stata lei a dare il via alla riscossa del bene, ed ora voleva e sentiva di dover fare la stessa cosa. Nessuno si aspettava niente da lei, ma lei lo voleva fare per i suoi amici, ed anche se ricordare Glory le aveva fatto ricordare Tara, aprendole una ferita mai chiusa, e l’incantesimo per dare potere alle cacciatrici cominciava a pesarle addosso, voleva andare avanti.

 

Si girò, e con le ultime forze prese sottobraccio Buffy, immediatamente imitata da Dawn e salì sull’autobus. “ Forza ragazze si parte.” Urlò affacciandosi alla porta.

 

Tutti salirono sul bus. Il prof. Giles prese il posto del preside Wood, alla guida. Willow aveva fatto distendere Buffy sugli ultimi sedili dell’autobus, Xander e Dawn avevano preso posto nei sedili vicini. Lo sguardo di Willow si posava a tratti su ognuno di loro, ed in ognuno di loro poteva vedere la paura, il dolore, il timore. I suoi amici, la sua famiglia, le uniche persone care che le erano rimaste dopo la morte di Tara. Non si era minimamente accorta di non aver incluso in queste persone il nome di Kennedy, non l’aveva nemmeno degnata di uno sguardo da quando erano scese dall’autobus.

 

La giovane cacciatrice se ne era accorta, ma immaginava anche il suo stato d’animo dopo quello scontro. Aveva visto la ragazza che amava, e che pensava di dover uccidere se fosse stata preda della magia nera, diventare un angelo biondo, dispensatrice di energia. Era fiera di lei, era la sua dea. L’amava alla follia ed in questo momento le avrebbe perdonato tutto.

 

- In fin dei conti, - diceva tra se e se, - è giusto che ora si occupi dei suoi amici, di me si occuperà questa sera.-

 

Invece i pensieri di Willow erano lontani anni luce da quelli di Kennedy. Vedere la sua città distrutta, il suo mondo inghiottito in un attimo, l’aveva catapultata in un altro mondo, come su un pianeta parallelo. L’aveva fatta maturare in un attimo. Si sentiva più dei ventidue anni che aveva.

 

Per la prima volta, dopo che il bacio di Kennedy l’aveva trasformata in Warren, e l’aveva fatta sentire in colpa, riprovava quelle sensazioni. Si detestava perché aveva permesso ad un’altra persona di prendere il posto del suo unico ed inimitabile amore. Il pensiero di Tara, ora non era più il dolcissimo ricordo del suo primo vero grande amore. Era una tortura, perché sentiva di averla tradita, di aver tradito la sua fiducia, il suo pensiero. Alla stanchezza si era così aggiunto un terribile mal di testa. Non vedeva l’ora di arrivare a Cleveland. Sapeva che una doccia calda e un antidolorifico l’avrebbero rimessa a posto, almeno dal punto di vista fisico, per quello mentale… beh, lì ci sarebbe voluta Tara, ma sapeva che quello era impossibile.

 

Fu ridestata dai suoi cupi pensieri dalla frenata dell’autobus. Erano arrivati a Cleveland. Esattamente davanti all’ospedale. A tutti vennero prestate immediatamente le prime cure.

 

A Willow venne somministrata una mega flebo, che le ridiede un po’di colore, a Buffy venne suturata la ferita, a Xander controllato l’occhio per sicurezza. Tutti gli altri vennero curati per i loro acciacchi o per il mal di testa, che sembrava aver colpito tutto il gruppo.

 

- Sarà mica contagioso?- pensò Willow tra se e se.

 

Durante tutta la durata della flebo, Kennedy non l’aveva mollata nemmeno per un minuto, e questa cosa le pesava tantissimo. Si era dovuta sforzare per regalarle un sorriso e per costringere la sua mente a non pensare a Tara, aveva fatto violenza a se stessa per riuscirci. Non avevano parlato, anche se i continui sguardi di Kennedy, pieni di amore, le facevano intuire quelle parole non dette.

 

Il prof. Giles, era riuscito, con un paio di telefonate a trovare una sistemazione per tutti in una villetta a nord della città. Era sufficientemente grande per ospitare tutti, magari stringendosi un po’. Ora quello che interessava a tutti era riposare dopo quella giornata infinita. E a nessuno sarebbe pesato quell’ultimo sacrificio.

 

Si ritrovarono, dopo una veloce doccia ristoratrice, i quattro bagni della casa avevano agevolato non poco l’operazione “doccia per tutti”, in sala da pranzo. Pizza per tutti. Mangiarono quasi tutti con avidità, come se fosse il loro primo pasto dopo anni. Forse era il primo pranzo di una nuova vita.

 

Poche erano state le parole spese. Willow aveva appena assaggiato la sua pizza, lo stesso avevano fatto Xander e Buffy. Tra loro si capivano, ormai bastava uno sguardo, la telepatia faceva il resto.

 

Finita la cena, si ritrovarono tutti in salotto per decidere la disposizione per la notte, le camere erano tante ma sicuramente qualcuno avrebbe dovuto dormire in salotto.

 

Buffy, Willow e Dawn avrebbero diviso la stessa stanza, con il disappunto di Kennedy che sperava di poter passare un po’ di tempo con la sua ragazza, non sapendo che era stata Willow a suggerire al prof Giles questa sistemazione. Vi, Rona, Chao Ann e Kennedy in un’altra, Faith e il preside Wood avrebbero condiviso la stessa stanza, Andrew, Xander e il prof. Giles si sarebbero sistemati in salotto.

 

“Bene, penso che a questo punto potremmo anche concederci questo meritato riposo” fu il commento del prof. Giles.

 

“Xander potresti venire un attimo in camera con noi?” La stanca voce della rossa proveniva da dietro le spalle del professore.

 

“Certo, non credo ci sia nessuno che possa impedirmelo”. Fu la risposta del ragazzo.

 

Buffy, Dawn e Willow, seguite da Xander, salirono al piano superiore, entrarono nella stanza che le ragazze avrebbero condiviso e chiusero la porta alle loro spalle.

 

Willow non sapeva bene da dove voleva cominciare, ne tanto meno cosa in realtà voleva dire ai suoi amici, voleva solo far sentir loro la sua vicinanza, non voleva lasciarli soli nel loro dolore. Lei sapeva come stavano, cosa provavano, c’era passata prima di loro, e la solitudine e il dolore l’avevano resa pazza. Non era passato molto tempo, poi, da quando aveva tentato di distruggere il modo.

 

“Dimmi Will. C’è qualche problema?”

 

“Ragazzi”, cominciò la rossa,”Avevo bisogno di parlare con tutti voi, perché….”

 

“Willow, così ci fai preoccupare!” Intervenne la cacciatrice.

 

“Ragazzi, so cosa state provando in questo momento, so il dolore che vi attraversa, lo posso leggere nei vostri occhi” riprese Willow

 

“ Forse non avete voglia di parlarne ora ma, in qualsiasi momento, sappiate che io sono qui, che vi lascerò sfogare, che lascerò uscire da voi il fiume di parole che io non ho mai detto quando è morta Tara. Lei era l’unica persona che contava nella mia vita”.

 

Per un attimo, un silenzio carico di angoscia e di dolore cadde nella stanza. Dawn al solo sentire pronunciare il nome di Tara cominciò a piangere. A Buffy e Xander erano venuti gli occhi lucidi. Sapevano quanto fosse faticoso e doloroso per lei parlare della strega bionda, che le aveva preso il cuore, ma fino a quel momento avevano pensato che Kennedy fosse riuscita a farle dimenticare il dolore per quella perdita.

 

“Vedete, non ho mai avuto il tempo di parlarvi del dolore, e dell’angoscia che mi ha preso quando lei è morta. Il dolore mi aveva totalmente rapita e sapete tutti quello che ho fatto in preda a quel dolore. Quando poi sono tornata dall’Inghilterra, ho continuato a tenere per me tutto il dolore, ho sempre voluto che io e Tara restassimo una cosa privata. Ma ora è tempo che tutto quello che ho provato per lei non lo sia più. Oggi guardando Sunnydale distrutta ho capito un sacco di cose della mia vita. Cose che se ne sono andate, che ho perso definitivamente, ma che non voglio dimenticare, non voglio più dimenticare. L’ho fatto troppe volte in questo periodo, pensando che questo dimenticare potesse farmi bene. Oggi ho invece capito quanto fa male dimenticare, quanto ti può distruggere dentro il voler dimenticare il tuo passato”.

 

Tutti guardavano la rossa con occhi pieni di dolore e lacrime, sentivano che quelle parole le venivano dal cuore, un cuore ferito, seppur così giovane.

 

“Solo oggi mi sono accorta di quanto mi manca Tara. Di quanto sia duro alzarsi la mattina, e scoprire che il suo posto nel letto è vuoto, che non c’è l’azzurro dei suoi occhi a filtrarmi il mondo, non c’è la dolcezza dei suoi baci e rendere meno amaro questo schifo di vita. Lei è l’unica donna che amo ed amerò mai in vita mia. L’unica che mi ha fatto conoscere l’oblio dell’amore, che mi ha dato la luce quando pensavo che tutto intorno a me fosse buio. Solo la paura di perderla mi aveva convinto a smettere di usare la magia, solo il suo pensiero mi ha aiutato quando ero in Inghilterra a curarmi. Il pensiero della promessa che avevo fatto sulla scogliera dopo che Xan mi aveva impedito di distruggere il mondo.”

 

Il ragazzo guardò le sorelle Summers:

 

“Aveva promesso che non avrebbe più utilizzato la magia, se non a fin di bene, e che lo prometteva in nome di Tara, del suo ricordo, e che se non si fosse attenuta a quella promessa, avrebbe, dopo morta vagato all’inferno in eterno, rinunciando a ricongiungersi con Tara, perché indegna di lei e del suo amore. Scusate non ve lo avevo mai detto, ma volevo che fosse lei a raccontarvi questo, quando sarebbe stata pronta.” Si scusò Xander.

 

“Come vedi quel momento è arrivato. E’ il momento di dire tutta la verità, di aprirvi il mio cuore. Voi siete la mia famiglia, avete sofferto con me e per me, ed io ho tentato di tenervi fuori da tutto questo, non so perché, ma ora sento che lo devo fare. Voi avete finalmente bisogno di me, ma non per combattere il male, ma per superare il dolore di una perdita importante. Vi prego non fate il mio stesso errore, non tenetevi tutto dentro, non aspettate che sia il dolore a distruggervi ed a costringervi a parlare. Lasciatevi andare. Se avessi condiviso con voi il profondo vuoto che mi aveva lasciato Tara, non avrei tentato di distruggere tutto e tutti.”

 

“Scusa Will, ma quello è stato un po’ anche colpa nostra.” Intervenne Buffy. “ Se non ti avessimo lasciato fuggire da noi, se ti avessimo protetto, ti avessimo costretto a dirci quello che ci stai dicendo ora, non saresti arrivata al tracollo.” Dawnie e Xander annuivano alle parole della cacciatrice.

 

“No è stata solo tutta colpa mia, non riesco nemmeno ora a farvi capire il dolore che ho provato quando ho visto Tara cadere a terra, il suo corpo esanime, tra le mie braccia.” Il suo viso si riempì immediatamente di lacrime, ora non riusciva e non voleva più fermarle, non aveva senso. Aveva deciso di raccontare tutto, e tutto doveva raccontare.

 

“E’ come se il cuore mi fosse strappato dal petto. Il mio cuore era il suo. Con lei è morta una parte di me, e quello che mi fa arrabbiare è che fino ad oggi ho cercato di negare quella che era un’evidenza.”

 

“Anya era una persona speciale. So che era un demone, ma a me non importava, amavo tutto di lei.” Cominciò a dire Xander coi lucciconi agli occhi. “Mi sono dato un milione di volte dello stupido per non averla sposata, ma quando si è giovani si fanno un sacco di stupidate, che crescendo poi si pagano. Ed io ora sto pagando. Non le ho mai detto a sufficienza quanto l’amavo, quanto stavo bene con lei.” La sua voce ora, era rotta dal pianto.

 

Will gli si avvicinò con dolcezza e lo abbracciò tra le lacrime. Era questo che voleva, voleva che si sfogasse che facesse uscire fuori tutto il dolore.

 

Buffy tratteneva a stento le lacrime.

 

“ Per me era diverso, io non ho mai amato Spike, anzi mi sono servita di lui, quando sono tornata alla vita, ed ero smarrita, nessuno di voi poteva capire quello che stavo passando, così mi sono chiusa a riccio, e l’unica persona con la quale pensavo di stare bene era lui. Credevo fosse l’unico a capire il mio dolore. Scusatemi. Vi avevo allontanato da me, senza motivo. Vi avrei dovuto ringraziare per avermi riportato alla vita, per avermi permesso di stare con mia sorella. Per avermi permesso di vederla crescere, di condividere ancora con voi una vita vera, anche se fatta di molta sofferenza. Sono stata egoista. Ho pensato solo a me stessa ed al mio dolore, e non a vivere per stare con voi. Però ora Spike mi manca, mi manca la sua dolcezza, quel suo amore incondizionato, il fatto che mi capiva con uno sguardo.”

 

Ormai la camera era diventata una valle di lacrime. I ricordi di ognuno si accavallavano, intensi forti, pieni d’amore, per quelle persone che non c’erano più.

 

La piccola Dawn non aveva detto ancora niente, ma lei aveva perso con Tara la sua migliore confidente, con Spike, Anya e Amanda, tre amici sinceri. Anche i suoi ricordi erano intensi e pieni di dolcissime parole per coloro che avevano creato un immenso vuoto in lei.

 

Avevano parlato per circa tre ore, tra i ricordi buffi, le descrizioni degli attimi di intimità, le parole dolci condivise. Willow aveva detto tutto quello che si era tenuta infondo al cuore, quello che solo Tara sapeva, e forse anche quello che a Tara non era riuscita ancora a dire.

 

“Il vero amore lo trovi solo una volta nella vita…. Quando questo se ne va, o decidi di morire insieme a lui o decidi di provare ad andare avanti, mentendo a te stessa, arrivando a compromessi, ma non sarà mai la stessa cosa. Io non voglio più mentire a me stessa. Per me Tara rimarrà sempre l’unica, non ci sarà più nessuno a colmare questo vuoto.”

 

Le parole della rossa erano pesanti come macigni, ma tutti sapevano che erano state dette in un momento particolare, carico di forti emozioni. Dentro loro speravano che le avesse detta in preda a questo stato emozionale particolare, che in realtà non avrebbe mai seguito questo pensiero.

 

Immediatamente i tre ragazzi immaginarono la faccia e lo sgomento di Kennedy, se fosse stata lì ad ascoltare, ma lei non c’era, probabilmente stava già dormendo nella camera a pochi passi da loro, e una buona dormita avrebbe aiutato Willow a capire meglio la situazione. Domani sarebbe stato un nuovo giorno per tutti, magari anche un po’ più positivo.

 

Si strinsero tutti e quattro in un forte abbraccio e si distesero così abbracciati. La loro unione era la loro forza, l’avevano sempre saputo, solo che ripeterselo ogni tanto faceva bene, ed il sonno non tardò molto a prenderli con se.Tutti e quattro erano però ignari di una cosa. Non erano soli mentre parlavano, cioè erano soli nella stanza ma, fuori dalla loro porta due persone avevano ascoltato tutti i loro discorsi tutte le loro confessioni, le dichiarazioni di amore eterno a Tara da parte di Willow.

 

LA DURA VERITA’

 

Kennedy e il prof. Giles erano lì impietriti. Lo sguardo fisso alla porta chiusa.

 

La giovane cacciatrice bruna non voleva credere alle sue orecchie. Non era possibile che la sua dea avesse veramente detto quelle cose, non poteva essere stata lei. Non era lei la persona che aveva stretto tra le braccia, che aveva risposto ai suoi baci ed alle sue carezze. Non era lei la Willow che aveva amato in quelle ultime notti. Non poteva essere vero, era solo un brutto sogno, dal quale si sarebbe sicuramente svegliata prima di subito…. Ma il suono della sveglia non si sentiva mai…. Forse non era un sogno.

 

Il prof. Giles era sconvolto. Aveva sentito quelli che lui considerava suoi figli parlare di Tara, Spike, che gli stava pure antipatico, Anya e Amanda, con tanta enfasi e tanto amore, e per lui niente, era stato addirittura escluso da quella riunione di famiglia, alla quale credeva di appartenere di diritto dopo tutti quegli anni passati in prima linea a combattere il male. Lui c’era, era fianco a fianco a Buffy, Willow, Xander, c’era prima ancora di Dawn, ma non era lì con loro. Il colpo era stato forte, molto forte, forse troppo per lui.

 

“Kennedy come stai?” Ebbe la forza di dire

 

“Ora spacco questa dannata porta, entro e voglio che mi dica tutto quello che ha detto a loro in faccia. Non posso credere che stia veramente pensando queste cose. Come può escludermi dalla sua vita in questo modo?” Disse la giovane sull’orlo di una crisi di nervi.

 

“No, non mi pare il caso, non ora. Ascolta aspetta domani, magari le cose saranno diverse da come sembrano ora, magari è solo un momento di sconforto. Non agiamo impulsivamente. Non può portare in nessun posto un’azione avventata.” Rispose il professore, anche se dentro di se aveva una gran voglia pure lui di buttare giù quella porta.

 

“Magari…. Ci sono troppi magari nel suo bellissimo discorso professore, e lo sa bene anche lei. Non è stato nemmeno invitato a questa riunione - confessione del gruppo. Come fa a digerirlo così bene, lei che è da così tanto tempo con loro?” Ribatte Kennedy

 

“Non l’ho digerito, non lo voglio digerire, voglio anche io delle spiegazioni, ma ora è tardi, sono stati dei giorni molto difficili per tutti. Entrare ed urlare tutta la nostra rabbia sarebbe solo controproducente. Aspettiamo domani, cerchiamo di riposare e di non pensare a quello che abbiamo sentito questa sera, e vedremo….” La voce del prof. Giles era andata scemando, la delusione si poteva leggere tra le righe e non di quelle parole.

 

“Va bene forse ha ragione lei. Ma domani voglio e pretendo delle spiegazioni, e che siano anche convincenti da parte di Willow.” Concluse Kennedy.

 

Entrambi si girarono e senza dirsi più niente si recarono nelle loro stanze.La mattina arrivò presto. Nella stanza da pranzo già c’erano Vi, Rona, Chao Ann, Faith, che preparava la colazione per il preside Wood, il prof. Giles, che aveva dormito pochissimo e Kennedy, che non aveva chiuso occhio, e le profonde occhiaie scavate sul suo viso lo confermavano.

 

Per tutta la notte le erano risuonate in testa le parole di Willow: “Per me Tara rimarrà sempre l’unica, non ci sarà più nessuno a colmare questo vuoto”. Non riusciva a capire, non poteva e voleva capire. Avevano fatto l’amore, la loro intesa sembrava perfetta, questo era successo solo due giorni prima, ed adesso sembrava essere passata un’eternità. Come poteva essere, non poteva avere finto, non poteva non aver provato nulla. Aveva tentato per tutta la notte, mentendo a se stessa, di dirsi che Will era solo stanca, che questa mattina se la sarebbe ritrovata davanti, pimpante, pronta a baciarla e a concedersi a lei completamente. Ma infondo non ci credeva nemmeno lei. Ed ora era seduta sulla sedia e con sguardo vuoto fissava la tazza del the, vuota.

 

Anche la notte del professore non era passata benissimo, ma il suo spirito inglese e forse la sua maturità, gli avevano permesso di assorbire meglio il colpo. Inoltre, sapeva bene che loro ora potevano tranquillamente fare a meno di lui. Buffy ormai era matura enon aveva più bisogno di un osservatore, Willow era diventata bravissima nelle ricerche, ed ora sapeva anche controllare la potenza della sua magia, Xander era un uomo maturo, molto più di quanto credesse, e Dawn, la piccola di casa, poteva contare su due sorelle maggiori ed un fratello, che avrebbero fatto di tutto per lei.Nella stanza al piano di sopra intanto, i quattro si erano svegliati. Nonostante le poche ore di sonno, erano tutti rilassati, la notte di chiarimenti era servita a tutti per capirsi, per aiutarsi ad uscire da quel tunnel che poteva diventare la loro vita senza la presenza di Tara, Anya, Spike e Amanda.

 

Ora sapevano di poter contare l’uno sull’altro, più che mai, più di prima.

 

Willow aveva deciso di concedersi una doccia ristoratrice, ed ora sotto il getto dell’acqua che le scrosciava addosso, ripensava a quanto le erano sempre serviti questi momenti di intimità, per capire meglio tutto. Ripensò a quando aveva perso il controllo della sua magia anche a causa di Reck, ed aveva quasi ucciso Dawn. Aveva passato un’ora a piangere sotto quel getto d’acqua, a pensare a come aveva fatto a ridursi così. Ripensò all’ultima volta che aveva fatto la doccia con Tara, all’estasi del suo sapiente tocco. Alla dolcezza delle sue mani sul suo corpo, delle sue labbra, a quei massaggi schiumosi che la facevano impazzire di desiderio…

 

“Willow. Ok che ci sono quattro bagni, ma non puoi pensare di svernarci lì dentro.”

 

L’urlo di Buffy la ridestò, riportandola alla realtà di oggi. Sorrise ripensando a quelle parole.

 

“Ho quasi fatto Buf. Ora arrivo.”

 

“Buf pensi che ieri sera lei parlasse seriamente, che ha veramente intenzione di rompere con Kennedy, che non vuole più veramente nessuno al suo fianco se non il ricordo di Tara?” Chiese Xander, in assenza di Willow, alla cacciatrice.

 

“Non ne ho la più pallida idea Xan. Sei tu che la conosci fin dall’asilo, dovresti essere tu a rassicurare me, non io te.” Rispose Buffy

 

“Anche se fosse, io ne sarei contenta a me Kennedy non è mai stata simpatica anzi…” Intervenne la piccola Dawn.

 

“Qui non si sta parlando di simpatia o meno, lei vuole rinunciare ad amare, perché il suo amore è morto con Tara. Mi sembra un po’ troppo esagerato” Rispose la bionda cacciatrice.

 

“Non credo che non manterrà quello che ha detto. Se la conosco come penso, terrà fede a quello che ha detto. Vuole veramente rinunciare ed amare in nome di Tara. Quando eravamo sulla scogliera, dopo che avevo salvato il mondo (come sono modesto) e l’abbracciavo, mi ha trasmesso, attraverso la sua magia, il dolore che provava per la morte di Tara, e vi posso assicurare che quello che ho provato io per la scomparsa di Anya non era paragonabile nemmeno alla metà del suo. Tara era veramente la donna della sua vita.” Disse Xander corrucciato. Non poteva certo fargli piacere che la sua migliore amica rinunciasse all’amore, ma, proprio per quello che aveva provato insieme a lei, la capiva e rispettava la sua decisione.

 

“Scusa ma se già sapevi la risposta, perché mi hai fatto quella domanda?” Disse la bionda cacciatrice.

 

“Volevo sapere cosa ne pensavi. In fin dei conti sei la sua migliore amica. Non vorresti dissuaderla da questo proposito?“

 

“Xan, mi hai appena detto che tu, conoscendola, sai già che andrà fino infondo, pensi che io possa dissuaderla????? E come?? Conosci Willow, è talmente testarda che nemmeno legandola ad un palo e minacciandola di darle fuoco cambierebbe idea!!!”

 

“Va bene Buf! Vedremo cosa succederà giorno per giorno.” Disse rassegnato il ragazzo.

 

“Ragazzi allora, non siete ancora pronti?? Scendiamo, oggi abbiamo un sacco di cose da fare!!”

 

Disse la rossa appena entrata in camera, non accorgendosi dell’improvviso imbarazzo che regnava nella stanza.

 

“Si. Si Hai ragione! Scendiamo, scendiamo!” Gli risposero i tre in coro.

 

Entrarono in cucina, dove erano rimasti solo il prof. Giles e Kennedy, mentre tutti gli altri si erano spostati in soggiorno, e discutevano animatamente.

 

“Buon giorno prof. Giles, Ciao Kennedy” Salutò immediatamente Buffy, imitata dagli altri tre.

 

Come risposta ottenne due grugniti, che tutto facevano presagire tranne che un buon giorno.

 

“Come mai quest’aria così poco rilassata? C’è qualcosa che non va?” Chiese Willow, stupita da quelle risposte così poco amichevoli.

 

“Questo dovresti dirmelo tu, non ti pare” Fu la durissima risposta di Kennedy.

 

Will rimase stupita dalla durezza e dalla glacialità di quel commento. Cosa era successo?? Lei non aveva ancora detto a Kennedy che voleva lasciarla, quindi per quale motivo tutto questo astio???

 

“Kennedy ora non mi pare il caso, ci sarà tempo più tardi per le spiegazioni.” Disse duro e severo il prof. Giles.

 

Proprio in quel momento Rona irruppe in cucina interrompendo l’inizio di quella che sarebbe stata una dura ed accesa discussione.

 

“Ragazzi non potreste venire tutti in soggiorno? Avremmo bisogno di aggiornarci.” Disse.

 

“Ok arriviamo” disse Buffy “Questa faccenda la chiariremo più tardi”. Terminò la bionda cacciatrice.

 

Entrarono in soggiorno dove tutti avevano già preso posto.

 

“Prima di partire da Sunnydale, per venire a Cleveland, Willow disse che appena arrivati qui, tutti noi avremmo potuto decidere cosa fare, senza alcuna imposizione.” Cominciò a dire Rona.

 

“Ecco Vi, Chao Ann ed io avremmo deciso, visto che per il momento c’è una certa tranquillità, di tornare a casa, se per voi non è un problema ovviamente. Inoltre Chao Ann rimarrà da me, e Vi abita a poche miglia da casa mia, in qualsiasi momento saremmo pronte a partire e a ritornare qui, affiancandovi nella lotta.”

 

“ Non credo che ci siano problemi. In effetti tutti dovremmo approfittare di questo momento di apparente tranquillità. La bocca dell’inferno potrebbe riaprirsi all’improvviso, ma credo che per ora ci concederà un po’ di tregua.” Disse Buffy.

 

“Inoltre credo che prima di riattaccare dovrà reclutare nuovi demoni, nuove forze, non vi pare” Disse Faith tra il sarcastico e l’umoristico.

 

“ Allora se per voi non è un problema, noi eravamo intenzionate a partire prima di sera. Willow ha i nostri indirizzi e-mail, e ci potrà rintracciare immediatamente.”

 

“Per noi va bene. Vero ragazzi???” Chiese Buffy al restante gruppo, che annuì all’unisono.

 

“Scusate, ma vorrei dire anche io due parole…” intervenne Andrew.

 

“ Se non vi dispiace anche io vorrei tornare a casa.” Disse serio.

 

“Stupido la tua casa è sepolta come le nostre a Sunnydale, o te lo sei dimenticato”. Lo interruppe Xander, in preda a una crisi di riso.

 

“ Lo so, non me lo devi ricordare. Veramente io vorrei tornare in Messico, nella casa dove stavamo io e Johnathan, prima che Warren ci facesse tornare. Lì ci sono delle persone stupende che ci hanno accolto come figli, ed inoltre delle ragazze molto carine” Disse sorridendo il biondino.

 

“Potrei portare io le ragazze a casa e poi proseguire per la mia destinazione. Sempre che a te Buffy non dispiaccia, in fin dei conti ora non sono più un vostro prigioniero. Ho combattuto e vinto al vostro fianco, mi sembrerebbe un premio giusto. Vi prometto che rimarrò anche io in contatto con Willow.”

 

“ Potremmo anche lasciarti andare, anche se il tuo contributo non è stato fondamentale, non ti sei comportato male. Non vi pare.” Disse ridacchiando Buffy, che si divertiva tantissimo a prendere in giro Andrew.

 

“Ehi!! So di non essere stato indispensabile, ma ho rischiato anche io di morire dopotutto.”Disse risentito il biondino.

 

Scoppiarono tutti o quasi in una risata, che stemperava un po’ la tristezza per queste partenze. Buffy si voltò guardando Faith e il preside Wood, che non avevano ancora precisato le loro intenzioni.

 

“Noi, se non vi dispiace, vorremmo rimanere ancora un po’, almeno fino a quando Robin non si rimetterà del tutto. Poi decideremo con calma.” Disse la bruna cacciatrice.

 

“La casa è grande, quindi non ci sono problemi.” Rispose Buffy.

 

Nessuno chiese a Kennedy ed al prof. Giles le loro intenzioni. Kennedy ovviamente, sarebbe rimasta con Willow, era la sua ragazza, e il professore non si sarebbe mai separato dai suoi “figli”. Nessuno di loro infatti sospettava niente dei loro problemi.

 

Le ragazze si avviarono al piano superiore per i preparativi, Faith e Robin tornarono nella loro stanza, così in soggiorno rimasero solo Buffy, Willow, Xander, Dawn, Kennedy e il prof. Giles.

 

“Bene! Ora è arrivato il momento dei nostri chiarimenti. Loro hanno parlato ora tocca a voi.” La voce di Kennedy era dura e tagliente.

 

“ Non credo che questo sia il momento adatto. Adesso sarebbe meglio se pensassimo a cosa fare. Non dimentichiamo di essere in una città a noi sconosciuta, su una nuova bocca dell’inferno, non conosciamo nessuno, non sappiamo come tirare avanti. Forse ora sarebbe meglio pensare a questo. Questa sera quando le ragazze ed Andrew se ne saranno andati, avremo tutta la casa per noi, e discuteremo di tutto quello che vuoi.” Buffy parlava velocemente, era imbarazzata, voleva dare alla sua miglior amica più tempo per pensare, sperava che riflettendoci un po’ di più, sarebbe arrivata a più miti consigli.

 

“Si Buffy ha ragione. Non roviniamo l’addio alle ragazze, questa sera avremo tutto il tempo.” Concordò il prof. Giles, “Se Kennedy mi accompagnasse io e lei potremo andare a parlare con alcuni miei amici. Potrei ottenere qualche informazione e magari anche dei lavori.”

 

“Sarebbe perfetto, intanto io e Willow andremo un po’ in giro. Magari troveremo la biblioteca e potremo saperne di più su questa nuova bocca dell’inferno. Xan tu e Dawn invece, fatevi un giro qui vicino per scoprire se esiste un nuovo liceo. Ragazzina non fare quella faccia, tu devi tornare a scuola.” Concluse categoricamente Buffy.

 

Lo sguardo di Kennedy, non si era quasi mai spostato da quello di Willow. I suoi occhi, tradivano la profonda ferita delle rivelazioni sentite la notte precedente. Mentre usciva dietro al prof. Giles, passando al fianco di Willow disse sibilando:

 

“ Voglio delle spiegazioni, e questa sera non potrai sfuggirmi, i tuoi amici non ti potranno proteggere in eterno”.

 

“Va bene!” Rispose la strega rossa, che nemmeno per un momento aveva abbassato lo sguardo, sostenendo gli occhi di sfida di Kennedy.

 

In realtà Willow era infinitamente grata a Buffy per il tempo che le aveva ancora concesso. Non perché non fosse convinta delle sue scelte o non sapesse cosa dire. Era certa di tutto, c’era pochissimo da dire, ma voleva avere ancora un po’ di tempo per riposare la mente. Gli ultimi giorni erano stati devastanti, ed anche la flebo non le aveva ridato tutte le forze.

 

Erano usciti tutti, e si erano divisi infondo al vialetto della casa.

 

Willow e Buffy, camminavano fianco a fianco, in silenzio, ormai era passata un’ora, e nessuna delle due aveva spiaccicato una parola.

 

“Grazie Buffy per avermi dato altro tempo. Questa mattina non avevo proprio voglia di litigare con nessuno, tanto meno con Kennedy”

 

“Di nulla Will. Spero tanto che questo tempo ti serva per riflettere, e magari anche per cambiare idea”.

 

“No Buf. Non ho nessuna intenzione di cambiare idea. Tra me e Kennedy è finita, non avrebbe nemmeno dovuto cominciare. Sono stata una stupida io a credere che lei, potesse in qualche modo farmi scordare Tara. Non ci sarà più nessuno al mio fianco, solo il ricordo di Tara, delle sue carezze dei suoi baci.”

 

“Sei sicura. Non ti pentirai di questa scelta.”

 

“No è la mia scelta, la scelta più giusta. Mentirei a me stessa e, quel che peggio a lei. Non voglio illudere nessuno. Il mio cuore è chiuso all’amore. Amerò solo e per sempre Tara.”

 

“ Come vuoi, ma promettimi almeno che ci penserai ancora, e che se avrai anche solo un minimo dubbio…..”

 

“Nessun dubbio. E’ deciso. Punto e basta.” Rispose secca Willow.

 

Proseguirono alla ricerca della biblioteca, ed inoltre trovarono anche l’università, alla quale Willow era molto interessata. Voleva assolutamente riprendere i suoi studi, il prima possibile.

 

Dall’altra parte della città, il prof. Giles aveva già parlato con un paio di suoi amici, che gli avevano assicurato un lavoro per Xander e Buffy, ed una collaborazione continuativa per Willow.

 

Il professore e Kennedy, si fermarono un attimo, per riposare su una panchina in un parco.

 

“Come va? Vedrai che questa sera arriverà presto, e così potrai chiarire tutto una volta per tutte con Willow.”

 

“Non riesco a capire perché abbia aiutato Willow a fuggire questa mattina, se non mi sbaglio in questa barca ci stiamo in due, io e lei, che senso ha, remare contro??”

 

“Non volevo che scoppiasse il finimondo quando in casa c’erano ancora persone che con noi non c’entrano nulla. Non era giusto coinvolgerle nelle nostre liti. Inoltre sia tu che lei avrete il tempo per riflettere, e magari qualcosa potrebbe cambiare.”

 

“Cosa potrebbe cambiare? Lei ha già detto tutto ieri notte, deve solo avere il coraggio di rendermi partecipe della sua scelta. I suoi occhi questa mattina erano tremendamente lontani da me. La sua sicurezza, la sua durezza, non credo che cambierà qualcosa , se non in peggio. Ma lei che intenzioni ha? Oggi mi sembra rassegnato ma deciso.”

 

“Tra due giorni me ne tornerò in Inghilterra. Loro non hanno bisogno di me. Buffy è sufficientemente preparata ad affrontare qualsiasi difficoltà. Willow è un genio del computer e non solo, la sua magia è forte ed ora anche controllata. Xander è un ottimo consigliere. Dawn con loro non corre alcun pericolo. In Inghilterra la congrega mi affiderà un’altra giovane cacciatrice da addestrare che sicuramente ha bisogno di me, e magari non mi escluderà dalla sua vita come ha fatto Buffy.”

 

“Mi piacerebbe molto averla come osservatore, come mi piacerebbe tornare in Inghilterra. Se le cose con Willow non funzionassero ci terrei a ritornare a casa, per starle il più lontano possibile.”

 

“Tu non hai più bisogno di un osservatore. Tu sei una cacciatrice esperta, ormai hai combattuto una dura battaglia. Sarai promossa, e dovrai solo tenerti allenata, però posso fare in modo di farmi assegnare ad una cacciatrice della tua zona. Potresti darmi una mano a svezzare qualche giovane fanciulla.”

 

“Potrebbe essere interessante, ma se devo essere sincera, tutto quello che spero è che Willow mi voglia ancora con lei. Per combattere al suo fianco, per condividere la sua vita.”

 

“Lo spero anche io per te”.

 

“Bene, mi pare bello questo liceo, ben costruito, resistente, con persone normali” Disse Xander.

 

“Si si. Sarà anche bello, ma a me sembra il solito carcere. E poi, quanta fretta! Avrei bisogno di almeno tre mesi di riposo, anche io ho combattuto contro The first. Non merito una vacanza?”

 

“Non credo che Buffy e soprattutto Willow siano del tuo stesso parere. Lo sai quanto ci tengono che tu finisca gli studi.”

 

“Già perché mia sorella li ha finiti gli studi? Eppure è una grandissima cacciatrice, ed anche questa volta ha salvato il mondo dal male. Will non ha finito l’università, eppure è un genio del computer.”

 

“Willow è un genio e basta. Saprebbe entrare ovunque, con quell’aggeggio. Ed io sono sicuro che oltre alla biblioteca, Will è alla ricerca di una università per finire gli studi. La conosco troppo bene.”

 

“ Veramente quando eravate sulla scogliera lei ti ha fatto sentire il dolore che provava per la morte di Tara? Come ha fatto? E perché tu non ce lo hai mai detto?”

 

“Cos’è un quiz a premi? Cosa vinco se rispondo esattamente?” Rispose ironico Xander.

 

“Non fare lo stupido. Ti prego. Voglio saperlo. Vorrei tanto che quel dolore lo avesse condiviso anche con me e con Buffy.”

 

“No Dawn è meglio così. Te lo posso assicurare. E’ stato tremendo. Era come se mi avessero strappato il cuore dal petto, e lo stessero continuamente accoltellando. E’ una cosa indescrivibile. Faceva troppo male. Non ve l’ho mai raccontato perché volevo evitarvi lo strazio che avevo provato io. Voglio bene a Willow, e ne voglio anche a voi, ma volevo che quel dolore restasse una cosa privata tra me e lei. Forse sono stato egoista, ma era talmente forte da fare impazzire. E’ per questo che lei si era ridotta così.”

 

“Tara mi manca tantissimo. Se ci fosse stata lei, chissà come sarebbe andata.”

 

“Anche a me manca Dawnie, e non sai quanto ma, purtroppo non lo sapremo mai. L’unica cosa che possiamo sapere è che Will sarebbe sicuramente stata un’altra persona e non avrebbe fatto quello che ha fatto.”

 

Parlando erano quasi arrivati a casa, in quella che sarebbe stata la loro nuova casa. Dal fondo del viale videro arrivare Buffy e Willow. Dawn corse loro incontro raccontando del nuovo liceo che avevano visto, che sembrava bello e finalmente normale, con nessuna bocca dell’inferno sepolta sotto.

 

Entrarono insieme nella villetta. Tutti li attendevano in soggiorno. All’appello mancavano solo il prof. Giles e Kennedy.

 

Per un momento tutti cominciarono e preoccuparsi. Era passato ormai parecchio tempo da quando erano usciti.

 

“Non sarà successo qualcosa a quei due B?” Chiese Faith

 

“Se non la smetti di chiamarmi B. ora faccio succedere qualcosa a te.” Rispose stizzita Buffy

 

“Lo yogurt di questa mattina era andato a male e comincia a fare effetto?” Ribatte la bruna.

 

Buffy stava per rispondere, quando dalla porta entrarono i due dati per dispersi.

 

“Scusate, ma siamo stati trattenuti da un mio amico, che non la smetteva più di parlare.”Disse il prof. Giles.

 

IL MOMENTO DEGLI ADDII O MEGLIO DEGLI ARRIVEDERCI

 

Le ragazze erano tutte pronte per partire. Erano contente di tornare a casa ma dispiaciute di lasciare il gruppo.

 

“Tranquille! Tanto appena la bocca dell’inferno si incavola, ci sentirete urlare, ed arriverete qui in un baleno.” Fu l’incoraggiamento sarcastico di Faith.

 

“Beh! Scusate ma, io spero proprio che non si incavoli e che ci lasci un po’ tranquilli. O almeno che ci dia qualche mese, magari anche un'annetto di ferie". Disse Buffy.

 

"Sappiate che noi siamo sempre pronte a combattere, ci terremo in allenamento. Buffy se ce ne sarà bisogno sarai ancora fiera di noi, anche se tutte speriamo che non ce ne sia mai bisogno. Willow, tu hai tutti i nostri indirizzi di posta elettronica, per qualsiasi cosa, non esitare a chiamarci. E poi siamo molto vicine, ed una scampagnata a Cleveland per trovare dei vecchi amici si può sempre fare." Disse Vi, visibilmente commossa.

 

" Io ragazze e ragazzi vorrei dire due parole di commiato in questo momento così significativo" cominciò Andrew, estraendo da una tasca un bigliettino, come aveva fatto prima della battaglia finale contro il the First.

 

"Volevo innanzitutto ringraziarvi per essermi stati vicini...." Ma non potè continuare perchè, Xander gli strappò il bigliettino dalle mani.

 

"Per carità risparmiaci i tuoi discorsi di commiato. Purtroppo avremo ancora il dispiacere di riincontrarti, me lo sento, e magari non per una nuova battaglia contro il male." Disse Xander.

 

"Ma non è giusto io volevo solo...." Tentò di dire il biondino

 

"E' stato discreto incontrarti ed ora ciao, vai pure. Ci sentiremo, poco per piacere. Andrew è meglio prenderlo a piccole dosi vero??" Aggiunse Xander tra le risate generali.

 

Andrew, non sapendo più cosa dire, prese la sua borsa, e salutando con la mano si avviò verso la porta, seguito dalle ragazze, che si fermavano ad abbracciare e baciare ad uno ad uno i membri del gruppo.

 

La macchina, prestata ad Andrew da un amico del prof. Giles, si allontanò velocemente lungo il viale, svoltò l'angolo, e sfuggi dalla vista dei ragazzi.

 

Rientrarono tutti in salotto, tranne Faith e il preside Wood, che sentendo forse l'aria pesante che si respirava, con una scusa avevano deciso di andare a fare quattro passi.

 

"Ragazzi io volevo dirvi che tra due giorni, ho deciso di tornare in Inghilterra" Esordì il prof Giles

 

"No! Perchè? Qui c'è ancora bisogno di lei, perchè se ne vuole andare. Tutte le volte che ci ha abbandonati qui è successo un macello." Disse la bionda cacciatrice.

 

"Ieri sera non mi sembrava che foste dello stesso parere. C'è stata una riunione del vecchio gruppo ed io non sono stato nemmeno invitato. Avete speso parole di elogio e amore per tutti, tranne che per me. Non credo che la mia presenza qui sia poi ritenuta così importante". Il suo tono era pacato, ma si poteva leggere il dolore in quelle parole.

 

"Mi scusi è stata colpa mia. Ma non pensavo che il mio tentativo di farli parlare del loro dolore, si trasformasse in un incontro così intenso". Disse Willow cercando di giustificarsi a nome di tutti.

 

"No Willow, la colpa è mia. Avrei dovuto dirti io di invitare anche il prof Giles, ed invece non l'ho fatto". Rispose la cacciatrice

 

"Smettetela di proteggervi l'un l'altro, non fate altro che farmi alterare ancora di più. La verità è che voi non avete più bisogno di me. Tu Buffy, ormai sei una cacciatrice esperta, la mia presenza come osservatore, ti è solo d'intralcio. Willow ormai è più brava di me nella ricerca, ed ha una cosa che io non ho, il dono della magia. Xander è un uomo, e Dawn ha tutti voi, cosa se ne fa di me."

 

"E' ingiusto quello che dice, è ingiusto verso tutti noi, in particolare verso Buffy, lei le deve molto, ma anche lei prof Giles deve molto a lei." Disse in un altro tentativo di difesa Willow.

 

"Tu non dovresti intrometterti, parlando di doveri, visto che sei la prima che fugge davanti ai doveri." La voce glaciale era quella di Kennedy. " Ieri sera avete detto tutti un sacco di belle cose, ma indirizzate tutte alle persone sbagliate." Era veramente arrabbiata.

 

"Le persone delle quali abbiamo parlato ieri sera, tu nemmeno le conoscevi, o quanto meno non le conoscevi come noi. Come puoi dire che non meritavano le parole che abbiamo speso per loro?" Ma anche Willow non era da meno, come poteva parlare di Tara, nemmeno la conosceva.

 

"Ragazze smettetela, questo discorso lo chiarirete dopo in privato. Io volevo solo dirvi che me ne vado. Saprete sempre dove trovarmi, e se ci sarà bisogno, come al solito, arriverò col primo aereo disponibile, ma è meglio se tolgo il disturbo." Concluse il prof Giles, seccato dal battibecco tra le due ex fidanzatine.

 

"Come preferisce, ma sappia che la sua presenza ci mancherà, anche se lei è convinto del contrario." Disse Buffy.

 

Era calato un pesante silenzio.Tutti sapevano che ora era il turno dei chiarimenti tra Kennedy e Willow, e sapevano anche che era meglio che il tutto si svolgesse in privato. Ma nessuno aveva il coraggio di rompere quel silenzio.

 

"Forse è meglio se andiamo di sopra a parlare, visto che è una cosa che riguarda noi due". Disse finalmente Willow, rompendo l'elettricità statica della stanza.

 

Kennedy annuì e la precedette salendo le scale.

 

Erano una di fronte all'altra, finalmente. Si guardavano negli occhi. Decisi e risoluti quelli di Willow, innamorati e tristi quelli di Kennedy.

 

"Voglio sapere se quello che ti ho sentito dire la scorsa notte ai tuoi amici, è vero. Voglio vedere se hai il coraggio di dirmi in faccia quelle stesse identiche cose." Esordì la giovane cacciatrice.

 

"Quello che hai sentito è la pura e semplice verità. E non è sfidandomi a ripeterlo che mi fai un'affronto. La nostra storia è chiusa. Non sarebbe nemmeno dovuta cominciare. Sono stata una stupida a poter credere di dimenticare Tara. Lei è la donna della mia vita, e lo rimarrà per sempre, nessuno potrà mai prendere il suo posto". Era stanca di ripetere quelle cose, ma sapeva di avere il dovere di dirlo anche a Kennedy, in faccia.

 

"Mi stai forse dicendo, che vuoi rinunciare all'amore, perchè il tuo cuore appartiene ed un morto." Kennedy cominciava ad innervosirsi. Sentirsi defraudata dell'amore da un morto le sembrava una cosa impossibile, illogica.

 

"Mi dispiace Kennedy ma è così. Ho commesso un grosso errore, e quello che più mi dispiace è che ti ci ho coinvolto, ma credimi non era mia intenzione farti soffrire."

 

"Aspetta un attimo. Mi sfugge un particolare. Vuoi dire che quando abbiamo fatto l'amore tu non provavi niente. Che i miei baci, le mie carezze non hanno significato nulla." Kennedy stava quasi urlando.

 

"E' stato molto bello coinvolgente, ma......senza amore." Non potè andare avanti perchè un sonoro ceffone la colpì in pieno viso.

 

Era troppo per Kennedy. I suoi occhi lanciavano fiamme. Non poteva essere lei la sua dea bionda. Non voleva crederci.

 

"Non hai provato niente???? Eppure i tuoi gemiti non mi sembravano.....niente. Perchè non riproviamo, magari ti si rinfresca la memoria e cambi idea."

 

E così dicendo, con uno spintone la buttò sul letto, le salto al fianco, e con una mano le immobilizzò le mani sopra la testa, mentre con l'altra le starppava la camicetta. Willow aveva tentato di reagire, ma la forza della brunetta era troppa.

 

Kennedy, la baciava brutalmente, le sua mano accarezzava con avidità il corpo della rossa. Non si era accorta che Willow aveva rinunciato a dimenarsi, ed ora, subiva passivamente la sua violenza. Nella sua testa pensava di esserselo meritato, che il dolore provocato a Kennedy era forte ed anche se pensava che la reazione fosse esagerata, non poteva biasimarla. I suoi occhi verdi si velarono di lacrime.

 

Fu proprio in quel momento che lo sguardo di Kennedy avido di desiderio e di vendetta, incontrò il suo, pieno di dolore.

 

In un lampo, la brunetta saltò giù dal letto, e rimase immobile lì in piedi. I pugni serrati.

 

"Scusami. Perdonami, non so cosa mi sia successo. Io non volevo farti del male. Te lo giuro. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, e mai vorrei farti soffrire. Perdonami."

 

Prese una coperta dalla poltrona, e con molta cura e molto amore, coprì Willow.

 

"Perdonami amore. Non avrei mai dovuto reagire così. Sono un'idiota. Un'idiota innamorata." Disse dirigendosi verso la porta.

 

"Sappi sempre però, che tu per me, rappresenti quello che Tara rappresenta per te. Il tuo cuore appartiene per sempre alla strega bionda, il mio apparterrà per sempre a te. Domani tornerò in Inghilterra col prof. Giles. E' meglio così." E così dicendo uscì dalla stanza socchiudendo appena la porta.

 

Kennedy scese le scale in lacrime ed uscì in veranda.

 

Buffy, dal soggiorno, la vide passare. Chiededndo a Xander e Dawn di aspettarla lì, salì velocemente le scale per assicurarsi che la sua amica stesse bene. Le urla di Kennedy infatti, si erano sentite fino lì.

 

Aprì leggermente la porta delle stanza. Willow era accovacciata sul letto, le ginocchia strette al petto.

 

"Will...."

 

La rossa aveva appena alzato la testa, il labbro gonfio, gli occhi velati di lacrime.

 

"Ora vado e la uccido". Disse arrabbiatissima la cacciatrice.

 

"No aspetta Buffy, ti prego. Lasciala stare." La supplicò Willow

 

"Era sconvolta, in preda alla rabbia, ed ha avuto una reazione esagerata, ma forse giusta."

 

"Giusta????! Giusta un cavolo, guarda come ti ha ridotto. Ti ha riempito di lividi i polsi, e questo labbro, e..... la tua camicetta."

 

"Buffy cerca di capirla, non è facile accettare che la tua ragazza ti lasci per restare legata ad un ricordo" Continuò a difenderla Willow.

 

"Smettila di difenderla. Le decisioni, belle o brutte, vanno accettate, non si reagisce con la violenza."

 

"Lo so Buf. ma non me la sento di condannarla".

 

"Willow io non ti capisco."

 

"Tu non hai mai condannato Spike per aver tentato di violentarti, quindi!"

 

Buffy sapeva che la rossa infondo aveva ragione. L'abbracciò forte forte, per farle sentire la sua presenza e lei ricambiò quell'abbraccio.

 

Intanto in soggiorno Xander e Dawn, aspettavano impazienti di sapere cosa fosse successo.

 

"Scusa Xan, ma l'attesa mi rende nervosa, vado un attimo in bagno." Disse la piccola Summers, e senza che il giovane se ne accorgesse prese le scale, ed arrivò davanti alla camera, dove Willow e Buffy stavano parlando. Si affaciò circospetta, proprio mentre sua sorella parlava dei lividi, del labbro e della camicietta strappata. La vista del viso di Willow, fece il resto.

 

Prese le scale di corsa, uscì in veranda, dove incontrò lo sguardo triste di Kennedy, appoggiata ad una colonna. Questa non ebbe nemmeno il tempo di dire una parola, ne di capire lo sguardo infuriato della giovane, che si ritrovò un destro stampato in pieno volto.

 

"Cosa le hai fatto??? Come hai potuto anche solo sfiorarla?? Forza mettiti in guardia. Prenditela con me, sono un po' più in forma io!!!"

 

"Dawn.... Ho sbagliato, non volevo farle del male, io la amo."

 

"Dawn, che cavolo stai combinando?" Disse Xander, bloccando la giovane che si stava per scagliare di nuovo contro Kennedy.

 

Le urla della piccola Summer avevano raggiunto sia il soggiorno, sia la camera al piano superiore, ma Xander era stato il più lesto di tutti, ed ora teneva Dawn, che si dibatteva.

 

"Lasciami ha fatto del male a Willow, ed ora deve vedersela con me." Continuava imperterrita ad urlare.

 

"Smettila Dawn. Io sto bene." Anche Willow e Buffy erano arrivate in veranda.

 

"Will. Sei sicura di stare bene? Chi cavolo ti credi di essere ragazzina per permetterti di fare del male alla mia migliore amica. Se non fosse per il fatto che sei una donna io...."

 

"Smettila anche tu Xan. Vi ho già detto che sto bene. Per me la cosa è chiusa qui." Disse Willow voltandosi e rientrando in casa. Sentiva l'impellente bisogno di farsi una doccia purificatrice.

 

In veranda rimasero Buffy, Xander, Dawn e Kennedy.

 

"Perdonatemi. Non so cosa mi sia preso. Lei è tutta la mia vita, io la amo. Non ho capito più niente. La vista mi si è oscuarata, per fortuna mi sono fermata in tempo. Ma non vi preoccupate, domani toglierò il disturbo. Torno in Inghilterra col prof. Giles." Disse Kennedy.

 

"Tanto in tempo non direi visti i lividi sul volto e sui polsi." Le rispose fredda la cacciatrice. "Lei ti giustifica e ti perdona, ma ricordati, fino a quando starai qui, non ti avvicinare a Willow se non in nostra presenza. Altrimenti mi dimenticherò di lottare per il bene e ti ucciderò con le mie stesse mani."

 

Detto questo le voltò le spalle ed entrò in casa seguita da Xander e Dawn, che non la smetteva di sbavare rabbia verso Kennedy.

 

La cena si svolse nel più completo silenzio. La tensione si poteva tagliare a fette. Solo Faith e il preside Wood avevano voglia di parlare ed ogni tanto cercavano di fare qualche battutina, per vedere se il ghiaccio magari si scioglieva un pochino. Ma non ci fu niente da fare.

 

Terminata la cena, tutti si diressero nelle rispettive camere, ma prima di salire le scale Willow fu fermata da Kennedy. Tra gli sguardi di rabbia generali le sussurò qualcosa all'orecchio, poi si diresse verso il soggiorno. Questa notte avrebbe dormito sul divano.

 

"Xander, cosa avrà detto Kennedy a Willow?" Chiese Dawn "Sarei proprio curiosa di saperlo."

 

"Se avrà voglia sarà lei a raccontarcelo. Stai tranquilla. Ora vai a dormire forza." Rispose il ragazzo.

 

Per tutta la notte Kennedy rimase sveglia. Quella sarebbe stata l'ultima notte che avrebbe condiviso Con Willow, anche se lei era nella stanza al piano di sopra. I suoi occhi erano pieni di lacrime, mentre ripensava a lei. Ricordava tutto, dal giorno del loro primo incontro, il primo bacio, la prima volta che avevano aftto l'amore. Ricordava la dolcezza delle sue carezze, dei suoi baci. Le era passato un brivido lungo la schiena, ed il desiderio di salire al piano di sopra e stringerla ancora tra le sue braccia era stata forte, ma sapeva di non dover farlo, era meglio per lei, per Willow. Si girava e rigirava sul divano, non riuscendo a trovare una posizione. Comunque si mettesse, ricordava qualcosa della rossa, ed era come se il coltello continuasse a roteare nella ferita. La mattina sembrava non voler arrivare più. "Ti amo mia piccola dolce strega. Non ti dimenticherò mai." sussurò a fil di labbra.

 

La nottata sembrava aver portato via la tensione del giorno precedente, ora stavano tutti in cucina per fare colazione.

 

"Bene ragazze che si fa questa mattina". Chiese allegramente Xander.

 

"Io vado a parlare ancora con degli amici, poi torno a preparare le mie cose. L'aereo parte alle cinque." Disse il prof. Giles

 

"Io e Dawn andiamo a vedere questo liceo, così magari domani potrà già ricominciare le lezioni" disse Buffy guardando la sorella, non molto convinta nel seguirla.

 

"Se a Xander va di accompagnarmi, io vorrei andare in università per vedere se posso ricominciare a seguire qualche corso, e posso dare qualche esame entro fine semestre."

 

"Se proprio devo Will, sarò felice di accompagnarti, anche se sai che effetto mi fanno scuole e università." Rispose Xander.

 

"Tu Kennedy, cosa hai intenzione di fare" Chiese Faith.

 

"Io rimarrò qui a preparare la partenza. Non ho voglia di uscire." Rispose piatta la giovane cacciatrice.

 

"Va bene allora ci vediamo tutti qui alle tre, così poi porteremo Kennedy e il prof. Giles all'aereoporto." Concluse Buffy.

 

Si salutarono dandosi appuntamento a dopo, ed ognuno si avviò per la sua strada.

 

"Willow sei sicura che poi non ti pentirai. Oggi Kennedy se ne va. Non vuoi in nessun modo..."

 

"Xan se vuoi accompagnarmi, ne sono contenta, se vuoi parlare di qualcosa mi va bene, basta che non sia di me e di Kennedy. Ho detto tutto quello che dovevo dire a tutti. Ti prego ora sono veramente stanca di ripetere tutti i giorni questa cosa." Rispose stancamente Willow.

 

"Scusa Will, non volevo. Allora sei decisa. Vuoi tornare a studiare. Io non capisco come tu faccia, ma sono orgoglioso di te." Aveva detto quelle parole con un doppio senso. Era felice che lei tornasse a studiare, e l'ammirava immensamente per quella decisione, ma forse l'aveva già detto. Aveva veramente un'amica unica.

 

"Grazie Xan."

 

Alle tre precise erano tutti nel soggiorno di casa. Kennedy ed il prof. Giles con le valigie pronte. Gli altri pronti all'ennesimo addio.

 

Si avviarono all'aereoporto con lo scuolabus che da Sunnydale li aveva portati fin lì. Nessuno aveva voglia di parlare, e così tutto il tragitto si svolse nel massimo silenzio.

 

Il momento degli addii, forse i più duri era arrivato. Tutti abbracciarono il prof. Giles. A uno a uno, tristemente. Mentre Willow era impegnata nel suo commiato al professore, kennedy prese da parte Buffy, Xander e Dawn.

 

"So che ora mi odiate, e che non vedete l'ora che io me ne vada, ma vi prego, state vicini a Willow anche per me. Io la amo, anche se ieri non l'ho dimostrato. Statele vicini e, per qualsiasi cosa, sappiate che potete contare anche su di me. Chiamatemi ed io arriverò immediatamente qui. Credetemi, sono dispiaciuta per quello che è successo. E la amo veramente."

 

"Willow con noi, non corre pericoli, non dubitarne. La difenderemo e se avremo bisogno, sarai la prima che chiameremo". Disse Buffy.

 

"Ci conto. Ragazzi, spero che ci rivedremo presto."

 

"Scusa per ieri. Non volevo aggredirti, ma Willow...."

 

"Lo so Dawn. Io avrei reagito allo stesso modo se mi avessero toccato Willow. Scuasatemi voi. Veramente. E' stato un piacere conoscervi e combattere al vostro fianco. Mi mancherete."

 

"Non ti preoccupare, ci terremo in contatto, tramite il prof. Giles, e ci vedremo presto. Anche se spero che sia per cose piacevoli e non per la bocca dell'inferno". Disse Buffy

 

"Già speriamo." Concluse Kennedy, che poi dopo aver abbracciato Dawn, Xander, Faith, il preside Wood e Buffy, si diresse verso Willow.

 

Gli sguardi di tutti erano puntati su loro due.

 

"Beh! E' arrivato il momento" Disse Kennedy

 

"Si, mi sa proprio di si" Rispose la rossa.

 

"Ciao. Spero tanto che........ Ciao" Avrebbe voluto dirle mille cose e concludere con un "Ciao amore" che le veniva dal cuore, ma non sapeva come avrebbe reagito Willow, e così senza farsi vedere dagli altri, mentre l'abbracciava, le diede un bigliettino.

 

"Ciao Kennedy, spero che la vita ti regali tutta la felicità che ti meriti." Concluse Willow.

 

"Senza te, non esiste la felicità vera" Disse Kennedy in un soffio, che molto probabilmente sfuggì a tutti anche alla diretta interessata.

 

L'aereo per Londra partì puntuale. I ragazzi ripresero la via di casa, tristemente.

 

Willow decise di restare un po' in veranda, mentre tutti gli altri entravano in casa. Voleva restare un po' sola per leggere il biglietto di Kennedy. Si sedette sul dondolo ed estrasse dalla tasca il bigliettino.

 

 

 

Cara Willow, anzi caro amore.

 

Se starai leggendo queste poche righe, vorrà dire che io ho preso quel volo delle cinque per Londra. Vorrà dire che non hai cambiato idea, ed hai voluto tenere nel cuore un ricordo, e non me. Questa notte non ho chiuso occhio. Non ho fatto altro che pensare a te. Ai tuoi baci, alle tue carezze, alle mie mani sul tuo corpo, alle tue mani sul mio.

 

Ti amo, e credo che tu lo sappia, e ti amerò sempre. Te l'ho detto anche ieri sera nell'orecchio, rischiando di essere uccisa dai tuoi amici. Vorrei tanto cancellare le due ultime giornate, ma non è possibile. Vorrei tanto riavere la mia dea. Vorrei tanto poterla riabbracciare.

 

Perdonami per averti fatto del male. Non era mia intenzione. Ma tu sai, meglio di me, cosa si può combinare sotto l'influsso della rabbia. Ti amo e non avrei mai voluto reagire così. So che mi hai perdonato, me lo ha detto Buffy, ma io no. Non mi sono perdonata di averti colpita. Si potesse tornare indietro.....

 

Due ultime cose prima di congedarmi. Una te l'ho già detta, ma voglio ripeteretela e metterla qui, nero su bianco.

 

IO SARO' SEMPRE TUA. IL MIO CUORE TI APPARTERRA' SEMPRE.

 

IN QUALSIASI POSTO SARAI, IN QUALSIASI GIORNO, MESE O ANNO DA OGGI, SE MAI DOVESSI CAMBIARE IDEA, SAPPI CHE IO ARRIVERO' DA TE VOLANDO, PERCHE' L'UNICA COSA CHE DESIDERO, PIU' DELLA MIA VITA STESSA, E' STARE CON TE.

 

Ti amo da impazzire. Per sempre tua

 

Kennedy

 

 

 

Willow strinse il bigliettino nelle mani. Le dispiaceva aver fatto soffrire una così bella persona, ma non poteva e non voleva ferirla ancora di più. Il suo cuore aveva fatto una scelta, diversa da quella che qualsiasi persona razionale avrebbe fatto, ma l'aveva fatta. Non si poteva tornare indietro e nemmeno lo voleva, ma le dispiaceva avere coinvolto in questa triste scelta un'altra persona, alla quale voleva bene, ma che non amava.

 

In quel momento Buffy uscì in veranda.

 

"Tutto bene Will?"

 

Come risposta ricevette il bigliettino. Lo lesse attentamente.

 

"E' veramente una brava persona." Commentò Buffy

 

"Già. Una stupenda persona".

 

"Will sei sicura di voler rinunciare ad averla al tuo fianco."

 

"Buf. ne abbiamo già discusso. E' un capitolo chiuso della mia vita. Voglio svegliarmi domani e ricominciare. Ricominciare a vivere, senza Tara sarà difficile ma voglio ricominciare."

 

UN NUOVO INIZIO

 

Una moto di grossa cilindrata, sfrecciò per il viale principale di Cleveland, svoltò in una viuzza, e si fermò davanti ad una magnifica villa.

 

Giubbino di pelle grigio - nero, jeans neri, che mettevano in risalto uno splendido fisico, casco multicolor con un diavoletto ammiccante sul retro. Solo la folta chioma rossa che ne usciva e due splendidi occhi verdi, oltre la visiera, facevano capire che in realtà il centauro misterioso era Willow. La magnifica villa era il regalo di Natale, che due anni prima aveva fatto a Buffy, Xander e Dawn, ed infondo anche a se stessa.

 

Erano passati ben quattro anni da quando Sunnydale era stata distrutta nella battaglia contro The First. Da allora erano cambiate moltissime cose, per tutti.

 

Willow si era laureata a pieni voti, dopo appena un'anno e mezzo dalla fine di Sunnydale. Ora era la donna più importante di Cleveland, come diceva sempre Xander. Non c'era azienda, ufficio, negozio, o scuola, nel raggio di miglia, che non avesse bisogno del suo aiuto. Il suo cellulare suonava ininterrotamente, tanto che ora ne aveva due, uno per lavoro e un altro per uso privato. Era richiestissima, e per spostarsi prima e meglio, si era regalata la moto.

 

Buffy, che grazie alla nomina a preside del liceo di Cleveland di Robin Wood, aveva ottenuto un nuovo impiego come consulente, questa volta a tempo pieno e retribuito molto meglio, come al solito la notte si spostava per cimiteri, con l'aiuto di Xander, Willow e a volte anche di Dawn, alla ricerca di vampiri e demoni da distruggere.

 

Xander, era riuscito, grazie all'aiuto degli amici del prof. Giles, a trovare un lavoro in un cantiere. Ben presto la sua bravura non era passata inosservata, ed ora era capocantiere di una delle più grosse imprese edili del paese. Aveva fatto richiesta di poter stare sempre a lavorare dalle parti di Cleveland, per poter stare vicino alle "sue donne", come amava chiamare Buffy, Willow e Dawn.

 

Dawn si era diplomata, ed ora, per la gioia di tutti si era iscritta in università. Era un'adepta di Willow, che spesso, se poteva, se la portava al lavoro con lei. Diceva sempre che era un'ottima allieva.

 

Faith e il preside Wood si erano sposati, dopo un 'anno. Lui aveva ottenuto la presidenza del liceo di Cleveland, riassumendo con molto entusiasmo la consulente Buffy.

 

Faith, che era enormemente cambiata, insegnava arti marziali. Ora era in maternità. E come diceva sempre Willow, da quando aveva saputo del lieto evento, attendeva una nuova cacciatrice. In effetti fu così, perchè nacque una bellissima bimba, Sarah, bruna e riccioluta.

 

Ora entrambi abitavano in una viletta non molto distante dalla casa degli altri ragazzi, anche questa progettata e costruita da Xander.

 

Il prof. Giles era diventato un pezzo grosso della congrega, ma continuava a fare l'osservatore di una giovane cacciatrice, e di Kennedy.

 

Kennedy dal canto suo, era diventata un'ottima cacciatrice, anche se, a detta del prof. Giles, pensava un po' troppo alle donne. In realtà pensava solo ad una donna, Willow come sempre. Tutte le sue storie cominciavano e finivano nel giro di pochi giorni. Da quando se ne era andata, non aspettava altro che le mail, o le sporadiche chiamate di Willow, con la speranza, sempre nel cuore, che potesse aver cambiato idea, o che fosse successo qualcosa. Almeno avrebbe avuto una scusa per andare a trovarla.

 

La nuova casa dei ragazzi era bellissima ed enorme. Aveva ben sei stanze, una a testa per i ragazzi, e due per gli ospiti, anche perchè dopo il sovraffollamento di casa Summer, volevano essere sicuri che, in caso di necessità, ognuno potesse avere un attimo di privacy. Il soggiorno e la cucina, avrebbero potuto ospitare un plotone di marines al completo. Inoltre, la mansarda era stata trasformata in uno studio ultramoderno, con tanto di sala riunioni e biblioteca multimediale, e la taverna era invece un laboratorio - palestra, dove Willow si poteva esercitare nei suoi incantesimi, Xander dedicarsi alla lavorazione del legno, e Buffy allenarsi alla lotta.

 

Insomma la loro vita era completamente cambiata. Rimanevano invariati i sentimenti che li legavano e la loro vita privata, piatta come al solito.

 

Willow, dopo la brevissima storia con Kennedy, aveva tenuto il suo cuore distante da ogni tentativo di avvicinamento, praticamente lo aveva messo in naftalina. Buffy e Xander avevano tentato svariate volte di presentarle qualche ragazza, ma lei con una scusa o con l'altra, era sempre riuscita a sfuggire.

 

Buffy, aveva avuto un paio di storie, ma erano durate talmente poco, da non poterle nemmeno definire tali.

 

Xander, si definiva il conquistatore di demoni. Anche questa volta infatti, si era innamorato di tre vampiresse, che lo avevano adescato al Little Palace, il locale che aveva sostituito il Bronze, e di una strega, che poi lo aveva lasciato per un vampiro. Insomma un vero fallimento.

 

L'unica che aveva concluso qualcosa era Dawn, che era riuscita a stare con un ragazzo per ben quattro mesi, ma per incompatibilità di carattere la loro storia si era poi conclusa bruscamente. Era anche uscita con una ragazza, tra l'incredulità di Buffy e Xander e le risate di Willow, ma poi questa si era trasferita, e Buffy e Xander avevano potuto tirare un sospiro di sollievo.

 

Tutto sembrava ritornato normale. La bocca dell'inferno stava ancora riposando tranquilla, non molto distante dalla casa dei ragazzi. La notte le solite ronde avevano assicurato la massima tranquillità a Cleveland, anche perchè, di demoni negli ultimi tempi se ne erano visti veramente pochi. Era così tranquilla la vita, che l'estate scorsa, si erano presi tutti una vacanza. Erano andati tutti in Florida, per una quindicina di giorni di completo riposo. Si erano divertiti tantissimo, tra bagni, surf, ragazzi e ragazze. Buffy e Willow avevano subito attratto l'attenzione di due ragazzi, che le pedinavano da vicino. Willow fece allora finta di essere la ragazza di Xander, che non fu molto contento, ma salvò l'amica da una settimana di persecuzione, infatti dopo una settimana i due ragazzi partirono e lasciarono in pace Buffy, e Xander potè dedicarsi, senza successo ad adescare qualche fanciulla.

 

GLI OCCHI DEL MISTERO

 

Stava tornando l'estate, e Willow, non riuscendo a prendere sonno, ultimamente le capitava spesso, era solita leggere in veranda, al tepore della brezza estiva, prima di andare a letto. Quella sera però, subito cominciò a sentirsi a disagio. Si sentiva osservata. Cominciò a guardarsi intorno, ma non vide niente. Per ben tre volte si era alzata, e girata e rigiarta intorno per scoprire chi la stesse spiando, ma ancora niente. Si sedette nuovamente, ma subito quella spiacevole sensazione di essere spiata, le fece scorrere un lungo brivido giù per la schiena. Cercò di concentrarsi sulla lettura, convinta che tutto fosse frutto della sua immaginazione. Vivere col ricordo di Tara, a volte le aveva procurato strani effetti. Non era stata la prima volta che, pensando di vedere due meravigliosi occhi azzurri osservarla, aveva pensato immediatamente a Tara. Ma tutte le volte aveva dovuto arrendersi all'evidenza.

 

Questa volta era diversa. Anche se cercava di continuare la sua lettura, quella sgradevole situazione, non passava. Decise di rialzarsi per riconntrollare, per l'ennesima volta.

 

"Buffyyyyyyyyyyyyyyy!!!!"

 

Immediatamente Buffy, Xander e Dawn, uscirono velocemente sulla veranda.

 

"Willow che succede???" Chiese la cacciatrice preoccupatissima.

 

"Due occhi, la dentro quel cespuglio, due occhi gialli. Mi stavano spiando. Ed anche da un po'." Disse tutto velocemente ed in preda al panico.

 

"Io non vedo niente!! Dove esattamente???" Chiese Xander

 

"Li! Come è possibile che non li abbiate visti????"

 

"Willow, stai tranquilla!! Calmati, qui non c'è niente. Sei sicura di quello che hai visto???" Chiese la cacciatrice.

 

"Buffy, ne sono sicura. Erano due occhi gialli, fissi su di me. All'inizio pensavo fosse una sensazione, poi, invece erano lì che mi spiavano." Disse Willow

 

Nel frattempo Xander, era sceso in giardino, ed aveva controllato meglio, ma non era riuscito a trovare nulla.

 

"Qui non c'è niente. Ho guardato ovunque, ma non ho visto niente." Riferì il ragazzo.

 

"Ok rientriamo in casa. Tutti in mansarda. Xan chiudi molto bene la porta." Disse Buffy.

 

Salirono tutti e quattro in mansarda, nella sala riunioni. Si sedettero intorno all'immenso tavolo.

 

"Willow, raccontami quello che è successo!" Disse Buffy

 

"E' tutta la sera, da quando mi sono seduta a leggere in veranda, che mi sono sentita osservata. Mi sono guardata intorno svariate volte, ma non ho visto niente. Ho continuato a leggere ma quella sensazione non passava. Così mi sono rialzata, ed ho visto due occhi gialli, che mi osservavano, e che non appena si sono accorti di essere stati notati sono spariti nel nulla."

 

"Ne sei sicura???" Chiese la cacciatrice, mentre gli altri due ragazzi, guardavano la strega rossa molto preoccupati. Negli ultimi anni purtroppo le sue percezioni non avevano mai sbagliato. Se diceva che qualcosa o qualcuno la stava osservando, sicuramente era vero.

 

"Buffy, mi sono mai sbagliata negli ultimi anni??? Te lo posso assicurare, era lì. Non so chi o cosa. Ma mi stava spiando."

 

"Ok ragazzi, massima allerta. Xan, esci e metti i sensori di percezione, intorno a tutta la casa e nel giardino. Dawn assicurati che tutte le porte e le finestre siano chiuse. E tu Will, come al solito, rafforza l'incantesimo inibitore su tutta la casa. Io vado a fare quattro passi." Disse Buffy

 

"Non andare da sola.Vengo anche io con te, Tanto a fare l'incantesimo, ci impiego due minuti." Disse la strega rossa.

 

"Sei sicura, mi sembri particolarmente scossa, sarebbe meglio se restassi a casa."

 

"No tranquilla, mi sono già ripresa. Voglio scoprire chi ci spiava e perchè"

 

"Ok ti aspetto di sotto"

 

I ragazzi eseguirono alla lettera gli ordini di Buffy, mentre lei eWillow, uscirono per una veloce perlustrazione.

 

"Sicura di stare bene???"

 

"Buf. ti ricordi i miei sogni???"

 

"Quelli con Tara??"

 

"Si..... Non son più i soliti sogni.....stanno cambiando"

 

La cacciatrice la guardò molto preoccupata.

 

Finirono il giro e tornarono a casa. Tutto in silenzio. Buffy aveva capito. La bocca dell'inferno si stava riaprendo.

 

A pochi isolati di distanza, due furtivi occhi gialli, entravano in una casa, scendevano nello scantinato.

 

Ad attenderli un misterioso uomo in frack. Davanti ai suoi piedi, completamente disinterrata, la bocca dell'inferno.

 

"Bene bene!!! Domani è il grande giorno. Finalmente il male comincerà la sua dolce vendetta. HA HA HA HA. Da quanto tempo spii i nemici?" Chiese l'uomo.

 

"Da tre mesi padrone"

 

"Bene domani mattina prenderai quello che ti ho chiesto dalla loro casa. Ricordati! Non puoi fallire. Domani sera comincerà il rito. Le quattro sfere devono cominciare a vivere. E loro cominceranno a morire. Lentamente, molto lentamente. HA HA HA HA HA!!!!"

 

Un brivido di terrore corse lungo la schiena della strega rossa, distesa nel suo letto. Lo sentiva. Poteva sentire il terrore e il dolore provenire dalla terra. Lei, solo lei lo poteva sentire. Come quattro anni prima. La stessa sensazione: "Da sotto lui divora."

 

Si alzò, dirigendosi verso il bagno. Si guardò allo specchio. Si lavò il viso.

 

"Si ricomincia." Disse a se stessa riflessa nello specchio.

 

IL SOGNO

 

Willow attendeva in soggiorno. Indossava un'impeccabile abito da sera, di taglio maschile. Era molto elegante. Quella cena era particolarmente importante. I capi della sua azienda si incontravano per farle una importante proposta. Era nervosa. Non immaginava di cosa si potesse trattare, ma sapeva che poteva dare una svolta alla sua vita.

 

"Tara amore. Siamo leggermente in ritardo. Lo sai che non mi piace fare aspettare la gente." Disse la rossa

 

"Scusa amore stò arrivando. Ho avuto dei problemi con la zip del vestito" Rispose una voce dolce dal piano superiore.

 

Dopo un attimo, una meravigliosa strega dai capelli biondi e con due magnetici occhi azzurri, scendeva le scale, fasciata in un abito da sera, che rendeva giustizia alle sue meravigliose e dolcissime forme.

 

"Wow, amore!!! Sei stupenda. Valeva la pena di aspettare un po', pur di vedere questa stupenda Venere!! Io direi che potremo anche evitare di uscire. A me non importa niente della riunione. E poi, magari mi fai innamorare tutti gli uomini, e mi tocca trasformarli tutti in maiali!!!" Disse Willow guardando la sua ragazza.

 

" Smettila!! Lo sai che dobbiamo uscire per forza, è la tua serata amore. E poi chi ti ha detto che non sarai tu a fare scempio di cuori!!" Disse arrossendo Tara.

 

"Vabbè!! Se proprio dobbiamo andare, andiamo. Ma ricordati!!! Il primo che ti si avvicina lo incendio con un incantesimo. Voglio essere l'unica a toccarti, e non vedo l'ora di poterti slacciare quella zip, per scoprire cosa c'è sotto, e prenderne possesso" Disse la rossa, con gli occhi verdi pieni di passione.

 

Uscirono mano nella mano.

 

Era già l'una quando fecero ritorno a casa. Willow era diventata socia dell'azienda, con un cospicuo incremento del suo stipendio. La cena era andata benissimo, nessuna delle due aveva dovuto incenerire nessuno. Molto probabilmente il bacio appassionato che Willow aveva dato a Tara, dopo aver saputo la notizia, il fatto che le loro mani erano rimaste intrecciate per tutta la cena, ed i loro sguardi non si allontanavano l'uno dall'altro, aveva fatto capire a tutti che era inutile qualsiasi tentativo di approccio.

 

Willow, sempre tenendo Tara per mano, l'aveva condotta in camera, e mantenendo fede alla promessa fattale prima di uscire di casa, aveva preso a giocherellare allegramente con la zip posta sul retro del vestito.

 

"Amore se continui così, finirai per romperla." Disse in tono scherzoso Tara

 

"Poco male, tanto il vestito ora non ti serve anzi, che ne diresti se passassi alla fase successiva..." Con un rapido movimento Willow tirò completamente giù la zip del vestito di Tara, e baciandole il collo, lo fece scivolare dalle spalle.

 

Tara era rimasta in slip e reggiseno, davanti agli occhi della sua ragazza, sempre più eccitati.

 

"Non è valido. Tu sei troppo vestita, ed io troppo poco." Protestò debolmente Tara

 

"Rimediamo subito" Rispose la rossa, che in un baleno si tolse giacca, pantaloni e camicia, rimanendo anche lei in slip e reggiseno di fronte a Tara, che nel frattempo si era girata, per osservare meglio il bellissimo fisico della sua ragazza.

 

"Così va meglio" Disse la bionda strega, prendendo per mano Willow e invitandola ad entrare nel letto.

 

E dopo fu solo l'insieme di due corpi che si rotolavano, tra gemiti di piacere, nelle lenzuola. Due corpi che si accarezzavano si assaggiavano, badavano solo a darsi piacere. Uniti in un lungo, lunghissimo atto di piacere puro. Amore solo amore.....con la A maiuscola.

 

Era ormai da quasi quattro anni, da quando la storia con Kennedy era finita da circa due mesi, che Willow, faceva questo sogno. Tutte le sere immancabilmente. Sempre lo stesso, dettaglio per dettaglio. Tutte le sere immutato. Era quello che Willow aspettava dopo tutta una giornata, di studio o di lavoro. Era felicissima di addormentarsi, perchè sapeva che lì, tra i suoi sogni c'era lei. L'amore della sua vita che l'attendeva a braccia aperte.

 

I primi tempi era stata una gradita sorpresa, e la ripetitività di questo sogno non la disturbava affatto. Erano contunuati, ed anche se un po' incerta, ne aveva parlato a Buffy.

 

"Stai tranquilla. E' solo la voglia di riaverla al tuo fianco. Penso sia normale, anche se a me non succede." Disse la cacciatrice tra la gioia per l'amica che teneva legato a se il ricordo del suo amore e l'invidia, di non sognare anche lei qualcuno.

 

"Io sono tranquilla, e contentissima, ma non vorrei che fossero sogni particolari."Rispose la rossa

 

"Particolari??? Non capisco cosa intendi dire???"

 

"Non lo so......." La voce era preoccupata, ma evidentemente lo nascose bene.

 

"Vedrai, tra un po' tornerà tutto normale." Concluse Buffy

 

In cuor suo Willow sperava che i sogni continuassero all'infinito. Era l'unica cosa che le rendeva felice la notte. Il pensiero di stendersi nell'immenso letto vuoto, l'aveva angosciata le prime sere. Nessuno che la stringesse a se, nessuno che l'accarezzasse dolcemente, nessuno che le massaggiasse la schiena, per calmarla quando era nervosa. Ed anche se a volte, Dawn, aveva voluto dormire con lei, per non rimanere sola, la sua presenza non bastava a colmare l'immenso vuoto lasciato prima da Tara e poi, ma questo per colpa sua, ne era cosciente, da Kennedy. Ma da quando aveva cominciato a fare quel sogno, tutto era cambiato. La sera non vedeva l'ora di andare a dormire, ed anche dopo le ronde, era felicissima di andare a dormire, sicura che nei suoi sogni, avrebbe trovato la sua Tara, che l'avrebbe accolta tra le sue braccia, l'avrebbe riscaldata. Avrebbe fatto l'amore con lei. era stupendo.

 

Ma ora le cose stavano cambiando. Il sogno stava cambiando. E quello di cui aveva più paura la strega rossa era questo. Quel sogno molto probabilmente era legato alla tranquillità della loro vita....alla relativa tranquillità della loro vita. Ora il sogno stava cambiando. La paura di Willow, il timore che aveva fatto percepire a Buffy la sera, mentre erano di ronda insieme, stava uscendo allo scoperto.

 

Solo lei e Buffy sapevano di quei sogni. Willow non aveva detto niente nè a Xander nè a Dawn. Non voleva preoccuparli. Non voleva metterli inutilmente in allarme, ma ora sentiva che tutto lì fuori stava cambiando. Da tre mesi ormai, sentiva che sotto di loro qualcosa si muoveva. All'inizio pensava fosse solo frutto della sua immaginazione. ma, prima i sogni, ora gli occhi gialli che la fissavano, avevano reso quel dubbio certezza. Certezza che aveva trasmesso anche a Buffy, che sentiva il disagio di Willow, lo aveva capito. Anche lei cominciava ad avere paura.

 

LO STRANO FURTO

 

La mattina era arrivata presto, nonostante nessuno nella casa fosse riuscito a dormire bene. In cucina tutti avevano un'aria ancora addormentata.

 

"Ragazzi, io oggi sono in riunione tutta la mattina e nel pomeriggio purtroppo devo andare fuori Cleveland. La la filiale della "MeterRock", ha dei problemi, e devo per forza andare io. Non posso mandarci nessun'altro. Per qualsiasi cosa basta un colpo di telefono e in massimo mezz'ora sono qui" Disse Willow, cercando di nascondere la preoccupazione.

 

"Io invece sono in zona, devo controllare due o tre cose nei cantieri qui vicini." Disse Xander

 

"Io sono come al solito a scuola. Nel pomeriggio ho tre incontri, spero di cavarmela in fretta, ma non posso garantire di tornare presto. Dawnie, tu che fai??" Chiese la cacciatrice alla sorella.

 

"Io devo fare delle ricerche in biblioteca, ma prima ho due lezioni da seguire. Penso di rincasare per le cinque o anche più tardi."

 

"Bene. Ricordatevi tutti i cellulari, e non abbiate paura di usarli." disse la cacciatrice con un tono che voleva essere rassicurante, ed invece non fece altro che inquietare ancora di più i ragazzi, già sufficientemente tesi.

 

"A questa sera ragazzi." Salutò la strega rossa, celando l'evidente irrequietezza.

 

Uscirono tutti, lasciando la casa, con un'evidente angoscia.

 

I due occhi gialli della sera precedente, li scrutavano in lontananza. Dopo essersi assicurati che i ragazzi si fossero allontanati del tutto, entrarono in azione.

 

Willow era stata agitata per tutta la mattinata. Continui brividi, le percorrevano il corpo. Era distratta, tanto che era dovuta uscire tre volte durante la riunione, per cercare di riprendere la concentrazione sul suo lavoro. Non poteva permettersi di continuare così. Nella pausa pranzo aveva telefonato prima a Buffy, poi a Xander e Dawn, cercando di non fare trasparire l'angoscia, e per ognuno aveva trovato una scusa. Voleva sapere come stavano. Non si fidava. Le sue sensazioni erano troppo forti. La sua famiglia era in pericolo, sapeva di doverla proteggere.

 

Erano ormai arrivate le cinque, era nei meravigliosi uffici della MeterRock, stava completando la sua opera, quando il suo cellulare privato cominciò a suonare. Era Dawn.

 

"Will, qualcuno è entrato in casa. Non so chi sia, ma la porta è spalancata." La voce della giovane era terrorizzata.

 

"Stai calma piccola. Chiama immediatamente Xander, e poi Buffy. Sono i più vicini. Arriveranno in un baleno. Tu non entrare in casa. Vai immediatamente in giardino vicino alla grande quercia. Non ti allontanare da lì fino a quando non sono arrivati tutti e due. Io in venti minuti sono lì" Disse la strega rossa, il cuore impazzito.

 

"Scusate, ma io devo andarmene. Ho un'urgenza, ora i pc funzionano. Mettete gli ultimi file. Se qualcosa non dovesse funzionare, domani lo sistemo io dall'ufficio. Scusate." E dopo aver detto questo, prese giubbotto e casco e uscì. Il vento entrava dalla visiera leggermente aperta. Sperava in cuor suo che la protezione data dalla quercia magica del giardino, potesse proteggere la piccola Summer almeno fino all'arrivo della sorella e di Xander. Lei stava volando per la superstrada. Ma era distante e sapeva che se, avessero attaccato Dawn, lei sarebbe arrivata troppo tardi.

 

Aveva il terrore nel cuore. La paura la faceva sudare freddo sotto il casco. Pregava la sua dea e Tara, di proteggere la piccola Dawn, fino al sua arrivo. Tantissimi pensieri si rincorrevano, mentre procedeva a fortissima velocità per le strade. era quasi arrivata. Resisti piccola, diceva tra se e se.

 

Fortunatamente le sue preoccupazioni erano infondate. Niente attacchi apocalittici, niente demoni che torturavano la piccola Dawnie, niente orde di vampiri diurni inferociti. Quando la sua moto si fermò davanti alla casa, infatti Buffy e Xander erano già arrivati, e si erano affrettati a fare un sopraluogo della casa, per capire cosa fosse successo.

 

"Scusate il ritardo, ho fatto più presto che potevo, ma ero lontanissima da qui." Disse affannata la rossa, dopo aver fatto gli scalini a quattro a quattro.

 

"Tranquilla Will!! Tutto a posto. Hanno fatto solo un gran casino e niente più. Non hanno portato via niente. Nè soldi, nè gioielli, nè pc. Proprio niente. Non so cosa stessero cercando, ma probabilmente non lo hanno trovato o non si aspettavano di trovarlo. Strano" Disse la cacciatrice con tono pensoso.

 

"Controlla anche in camera tua Will. Magari lì c'è qualcosa che hanno preso." disse Xander.

 

Entrò in camera, e subito una sensazione di vuoto le riempì il cuore. Qualcosa lo avevano preso. Ne era sicura, non sapeva cosa. Ma tra le sue cosa qualcosa mancava, lo sentiva. Il solito meledetto brivido le attraversò la schiena. Cominciò a frugare nella stanza, cercando di ricordare tutta la marea di oggetti che l'affollavano, ognuno con un significato, con un ricordo, che lei si custodiva dentro. Ci volle poco per notare che mancava il suo ciodolo. Il suo inseparabile ciondolo. Quello che Tara le aveva regalato una mattina, poco prima che la signora Summer morisse.

 

"Ragazzi, controllate bene. Siete proprio certi che non vi abbiano preso niente. Controllate anche le cose piccole. Anelli, ciondoli, maglioni. Tutto ragazzi controllate bene." Disse con una voce molto preoccupata.

 

Tutti si misero immediatamente a cercare. Willow aveva ragione, Ben presto tutti e tre gli altri ragazzi si accorsero che tra le loro cose, mancava qualcosa.

 

"A me manca la fede del mio non matrimonio con Anya." Disse Xander

 

"A me il bracciale che mi ha regalato Spike." Disse Buffy

 

"A Me gli orecchini, che io ed Amanda ci eravamo scambiate prima dell'ultima battaglia. Peccato erano il mio suo ultimo ricordo" Disse la piccola Summer.

 

Il viso di Willow prese le forma del terrore. Impallidì subito. Prese buffy per un braccio e a bassa voce le ripetè

 

"Buffy il sogno"

 

"Si Will. Lo so, lo so."

 

La sua voce era diventata un lieve sospiro

 

"Buffy, da sotto lui ci divora."

 

"No Will. Preferisco pensare che sia solo una coincidenza. Voglio pensare che questo sia solo una coincidenza. Stai tranquilla, non facciamo preoccupare Xan e Dawnie. Intanto vedremo cosa fare." Concluse Buffy.

 

"Buf. Ho paura che non avremo molto tempo." Rispose la rossa

 

"Stiamo calmi. Andrà tutto bene."

 

Willow che ormai la conosceva, sapeva che quella frase era la frase di circostanza, che era solita dire Buffy prima che le catastrofi si abbattessero su Sunnydale. Ma ora non erano più a Sunnydale. Sunnydale non c'era più, era stata inghiottita insieme a the First. Ora erano a Cleveland, e la paura che anche questa potesse essere inghiottita, non la faceva di certo sentire meglio. Forse era venuta l'ora di avvertire la congrega, ed il prof. Giles di quello che stava succedendo lì, anche se il sospetto che già lo sapessero, nella sua testa esisteva.

 

L'unica cosa che la tratteneva era il pensiero di Kennedy. Tutte le volte che mandava mail, o chiamava il prof. Giles, sembrava avere un radar. Era sempre lei a rispondere. L'amore che provava per lei non si era mai sopito. Eppure erano passati quattro anni. - Perchè non dimentica - si chiedeva. Ma prontamente si ripeteva -Perchè non dimentico.-

 

Sapeva che lo doveva fare, che doveva mandare quella mail. Avevano bisogno di sapere, non poteva aspettare ancora, non voleva aspettare ancora, anche se questo poteva significare dover riprendere i contatti con Kennedy.

 

"Magari non sarà poi così male. Non dovrei preoccuparmi ora." Disse ad alta voce.

 

"Cosa non può essere così male???" Chiese la cacciatrice, che era rimasta lì a fissare la pensosa Willow.

 

"Come??? No niente, magari sono io ad essere esagerata. Hai ragione tu. Dovrei smetterla di leggere libri gialli prima di addormentarmi" Mentì spudoratamente la rossa.

 

"Ma sei sicura di stare bene Will???" Chiese la cacciatrice preoccupata.

 

"Tutto tranquillo Buf. Che ne dite di andare da Nino a prendere la pizza per quata sera??? E' da tanto che non la mangiamo" Cercò di cambiare discorso e umore, dicendo quelle parole con tutta la carica di buonumore che si poteva tirare fuori da una situazione del genere.

 

Un urlo di gioia uscì dalla stanza della piccola Dawn. Anche Xander era felice dell'idea geniale della rossa.

 

Buffy invece era rimasta perplessa. Conosceva fin troppo bene Willow e le sue sensazioni. Da quando erano arrivati lì, non c'era mai stato pericolo che la rossa non avesse fiutato giorni prima. Ed ora lei sapeva che la preoccupazione che le aveva letto in faccia, e quel sogno che continuava a ripeterle, era qualcosa di più di una semplice supposizione, per non tralasciare la frase "Da sotto lui ci divora". Scacciò in fretta quei pensieri e si diresse anche lei in soggiorno, cercando di assumere la sua classica espressione: "Ok ragazzi qui va tutto bene e poi ci sono io."

 

GLI INGREDIENTI DEL RITO

 

I due occhi gialli erano ritornati nella casa che custodiva la bocca dell'inferno col suo bottino. Ad attenderli sempre l'uomo in frack.

 

"Hai preso quello che ti ho chiesto???" Disse rivolto al servo

 

"Certo padrone ho tutti qui. Il ciondolo della strega, il bracciale della cacciatrice, l'anello del ragazzo e gli orecchini della chiave. Padrone eccoli sono suoi."

 

"Bene. Tra poco comincerò il rito. Prendi le sfere ed i quattro teschi." Disse l'uomo col frack al servo

 

Di lì a poco il servo arrivò, prima con i quattro teschi, poi con le quattro sfere.

 

"Guarda servo, guarda ed impara. Quattro teschi.....quattro sfere. Due bianche e due rosse....quattro oggetti dei miei nemici. La forza del male sepolto. Ed il resto sarà fatto in un attimo"

 

Il servo dagli occhi gialli guardava il suo padrone disporre gli oggetti su un tavolo. Quattro teschi, uno al fianco dell'altro. Le quattro sfere sospese sopra i teschi, magicamente a mezz'aria. davanti ad ogni teschio e a ogni sfera uno degli oggetti rubati ai ragazzi.

 

"Ora mi manca solo qualcuno che si immoli per liberare la forza del male sepolta." Così dicendo si voltò, e senza che il suo servo potesse dire nulla lo sgozzò proprio sul sigillo della bocca dell'inferno.

 

I ragazzi stavano finendo di cenare, quando improvvisamente, una scossa di terremoto colpì Cleveland. Immediatamente in preda la panico uscirono per strada, come tutti i cittadini di Cleveland. I quattro si guardavano a turno. Non volevano dirselo, ma in realtà ormai tutti quanti avevano capito cosa stava succedendo. Sapevano che Cleveland non era a rischio sismico, e quella scossa non poteva essere spiegata diversamente.

 

"La bocca dell'inferno" Dissero i quattro all'unisono.

 

Willow salì immediatamente in mansarda e mandò una mail con priorità assoluta al prof. Giles.

 

"Tanto" si ripeteva" Kennedy con i suoi superpoteri capirà che è mia e la leggerà immediatamente. Meglio così."

 

Buffy stava cercando di calmare Xander, che, viste le facce delle due ragazze aveva intuito che sapevano e l'avevano tagliato fuori.

 

"Da quanto tempo voi sapevate, da quanto??? E cosa c'entrano i sogni di Willow, con tutto questo?? Perchè non mi avete detto niente???" Ringiò alla cacciatrice.

 

"Già, perchè non lo avete detto anche a me????" Rincarò la dose Dawn.

 

"Non pensavamo ci fosse niente di preoccupante. Che non ci fosse pericolo." Cercò di difendersi Buffy

 

"Niente di preoccupante. Lo sai anche tu che le premonizioni di Willow sono sempre perfette. Da quanto tempo non ne sbaglia una???? Anzi quando mai ne ha sbagliata una????? Dovevate dircelo. Siamo nella stessa barca." Xander era veramente arrabbiato.

 

"Xan calmati. Siamo in guerra. Ma non tra noi. Siamo di nuovo in guerra col male. Domani il prof. Giles ci contatterà. Ci darà nuove informazioni, e potremo vederci più chiaro." Disse Willow scendendo le scale.

 

"Voglio sapere tutto, anche dei tuoi sogni. Cosa sogni??? Cosa ci hai tenuto nascosto per tutto questo tempo???" Riprese il giovane con enfasi.

 

"Xan calmati. Domani sarà una giornata lunga e difficile. Andiamo tutti a letto, cerchiamo di calmarci e riposare. Domani vi prometto che, appena torno dal lavoro vi racconterò tutto."

 

"Will non domani ora..... E poi devi per forza andare al lavoro. Stiamo per essere attaccati da chissà cosa e tu vai al lavoro??? Non ti capisco." Disse il giovane la cui voce sembrava stremata.

 

"Si Xan, ed anche voi dovreste andarci. Solo nel pomeriggio il prof Giles ci saprà dare informazioni. Stare a casa ad aspettare sarebbe tremendo. Almeno ci terremo occupati. Ti prego devi solo aver pazienza. Domani saprete tutto. Promesso." Concluse la rossa, che non ammettendo repliche, si girò e si diresse nella sua camera.

 

"Perchè fa sempre così? Perchè riesce sempre a farla franca con me??" Si chiese stizzito il giovane

 

"Perchè è una strega. La nostra strega. Riesce sempre ad incantarci. Magia" Disse la piccola Dawn, prima di salire anche a lei in camera.

 

"Altro che magia. Siete voi donne, che mi fate perdere la testa" Disse Xander che ormai era rimasto solo in soggiorno. Rassegnato salì anche lui le scale e si avviò in camera.

 

La notte sembrò non passare mai. Dawn dopo essersi rigirata svariate volte nel letto, era uscita dalla sua camera e si era infilata nel letto di Willow. La rossa l'aveva accolta a braccia aperte stringendola forte a se. Le aveva sussurrato dolci parole di conforto, ed in breve la piccola Summer si era addormentata. Anche Buffy, in preda agli incubi, aveva deciso di andare a trovare la rossa, che aveva sempre trovato modo di calmarla. L'aveva trovata abbracciata a sua sorella, già addormentata. Willow le fece cenno di accomodarsi. Al gruppo mancava solo l'uomo di famiglia, che non tardò ad unirsi alle "sue donne".

 

Come avevano fatto la prima notte dalla distruzione di Sunnydale, dormirono tutti e quattro abbracciati, in un sonno ristoratore e calmante. La loro forza era la loro unione. L'amore che provavano l'uno per l'altro. Erano più forti di tutto. Lo avevano già dimostrato, e, se ve ne fosse stato bisogno l'avrebbero dimostrato ancora.

 

Si svegliarono all'unisono, come all'unisono avevano battuto i loro cuori quella notte. Si sorrisero. Ormai in certe situazioni le parole erano scontate. Per loro parlavano i loro occhi. Scesero a fare colazione, e come al solito prima di uscire si informarono sulla giornata di ognuno.

 

"Io oggi sono in giro. Devo vedere tre uffici, la scuola materna, e come al solito ho tutte le emergenze. Molto probabilmente dovrò anche passare in ufficio. Farò tardi." Disse Willow.

 

"Come al solito. Quando mai sei arrivata presto a casa negli ultimi tre anni??? " Chiese sarcastica Buffy, mentre lo sguardo di fuoco della rossa la polverizzava.

 

"Io sono in cantiere a tre isolati da qui. Dovrei essere a casa per le quattro." Disse Xander

 

"Io oggi ho solo la mattina. Pomeriggio libero. Così potrò vedere se il prof. Giles ci ha contattati. Lo so Will. Devo chiamarti e tenerti informata" Aggiunse Buffy prima che la rossa potesse aggiungere qualcosa.

 

Il viso della rossa si illuminò di un sorriso sarcastico, e dopo averle fatto una linguaccia, addentò con appetito un pancake.

 

"Io ho due lezione anche oggi. Se vuoi Buffy, ti passo a prendere, così poi pranziamo insieme e lavoriamo un po' sul materiale che ci manderà il prof. Giles". Disse Dawn

 

"Perfetto Dawnie! Ok Buona giornata a tutti, ci vediamo dopo." Disse la cacciatrice prima di uscire dalla casa.

 

La mattinata di Willow scorse velocemente tra un impegno e l'altro, tra una chiamata di emergenza e l'altra. Oggi si sentiva stranamente calma. Ma aveva un nodo allo stomaco. All'inizio pensò che fosse fame ma, dopo aver preso un sandwich, ed averlo solo assaggiato, si accorse che di fame non si poteva trattare. Non riusciva a capire cosa fosse. L'angoscia non le dava quei sintomi, e nemmeno la preoccupazione per la bocca dell'inferno che si stava riaprendo. Cercò di pensare a quando aveva avuto per l'ultima volta quella sensazione. Cercò di tornare indietro nel tempo ma, non ricordava quella sensazione se non legata al periodo in cui Tara l'aveva lasciata.

 

Cosa stava succedendo?? Cosa li aspettava questa volta?? A quale nuova prova li avrebbe messi davanti la lotta contro il male???

 

Non si era accorta di essersi messa a pensare a queste cose, proprio davanti ad un bar, fissando con aria interrogativa, due poveri vecchietti, che si chiedevano come mai quella ragazza rossa li stava fissando, con un'aria non certo rassicurante.

 

Si scosse da quei pensieri, giusto in tempo per sfuggire all'ira del proprietario del locale, e ritornò al suo lavoro.

 

Anche il pomeriggio passò velocemente. Non vedeva l'ora di tornare a casa. Buffy non l'aveva ancora chiamata, e sinceramenete cominciava a preoccuparsi. Possibile che il prof. Giles non avesse ancora trovato niente??? Possibile che non li avesse ancora avvertiti di nulla???

 

"Quell'uomo ha troppi impegni. Dovrebbe prendersi una vacanza." Pensò ad alta voce.

 

Poi, stanca di aspettare notizie, decise di tornare a casa, anche se avrebbe dovuto andare in un altro posto.

 

"Per oggi faranno a meno di me". Disse decisa, prima di montare in moto e di schizzare velocemente verso casa.

 

Come al solito le macchine di Xander e Buffy, erano già parcheggiate nel vialetto. All'appello mancava solo lei. Ma ormai c'erano tutti abituati. Lei era schiava del suo lavoro. Spense la moto. Si tolse il casco. Una strana sensazione la pervase nuovamente.

 

" Devo smettere di mangiare i sandwich a pranzo. Soprattutto quelli che prepara zio Ben" Si disse prima di entrare in casa.

 

Non ci volle molto a farle capire che le sensazioni che aveva provato prima di entrare in casa, non erano legate ai sandwich di zio Ben, ma a qualcosa che andava ben oltre. Sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, anche se sperava che fosse il più tardi possibile. E sapeva che ora, doveva arrivare più velocemente, visto gli ultimi avvenimenti. Ma così rapidamente era veramente troppo.

 

IL RITORNO

 

Davanti ai suoi occhi, appena entrata in soggiorno, vide le sagome famigliari, tremendamente famigliari, del prof Giles e di Kennedy.

 

Rimase a bocca aperta. Ferma all'inizio dell'immenso soggiorno.

 

"Non era cambiata di una virgola, anzi era diventata ancora più bella in questi quattro anni". Pensò la rossa.

 

"Will, hai intenzione di restare lì a reggere la porta o entri a salutare i nostri ospiti." Disse Buffy con l'aria divertita, guardando la buffa espressione dipinta sul volto di Willow.

 

"Prof. G - Giles. Kennedy. Ma quando siete arrivati, perchè non ci avete avvertiti, vi saremo ventuti a prendere in aereoporto" Disse quella frase senza sapere nemmeno lei perchè la diceva, ma sapeva di dover dire qualcosa, e quella era la prima che le era passata per la mente.

 

"Veramente ho telefonato questa mattina a Buffy. Avvertendola che, grazie al teletrasporto della congrega, io e Kennedy saremmo stati qui, oggi alle due." Disse il prof. Giles

 

"Buffy....Ti sei forse dimenticata di una cosa" Disse la rossa in tono di rimprovero

 

"No Will. Volevo solo farti una sorpresa, una bella sorpresa. E l'espressione del tuo viso mi dimostra che ci sono perfettamente riuscita." Disse la cacciatrice scoppiando a ridere insieme a tutti gli altri.

 

"Già ci sei riuscita proprio bene."Disse la rossa stizzita, lanciando un'occhiataggia in direzione della cacciatrice.

 

Ora la risata aveva contagiato anche lei, che si era resa conto di aver fatto una delle sue solite figuracce.

 

"Come sei bella quando ridi Willow Rosemberg. Mi sei mancata, e non immagini nemmeno quanto. Ti amo ancora tantissimo." Pensò Kennedy con lo sguardo fisso sulla rossa.

 

Willow dal conto suo, non appena si accorse dello sguardo che l'analizzava così in profondità, cercò di distogliere l'attenzione, arrossendo un po'. In fin dei conti non c'era niente di male. La stava solo guardando, ma il suo sguardo era così penetrante.

 

" Scusate ma visto che abbiamo finito i convenevoli, direi di passare alle spiegazioni. Willow, potresti cominciare tu con i tuoi sogni." Cominciò Xander.

 

" Perchè non chiamiamo anche Faith ed il preside Wood. In fondo fanno parte anche loro del gruppo, e poi abitano qui vicino, sarebbero contenti di rivedervi" tentò di dire Willow, che non aveva alcuna voglia di raccontare il suo sogno su Tara al prof. Giles e soprattutto a Kennedy.

 

"Non credo che ci potranno essere di aiuto. Da quello che mi hai detto nella mail di ieri, questa volta i cattivi vogliono voi. Solo voi quattro." Disse il professore, pulendosi gli occhiali.

 

"I soliti fortunati" Scherzò Xander.

 

"Allora voi che ci fate qui, se è lecito domandare. Se vogliono solo noi, voi potreste tornarvene in Inghilterra tranquillamente. Non vi pare." Disse Willow.

 

"Io ed il professore siamo legati a voi da un vincolo inscindibile. Lui è l'osservatore della cacciatrice, ed io sono venuta a letto con te, a meno che tu non te ne sia dimenticata".

 

"No certo che non me ne sono dimenticata." Avrebbe voluto dire Willow. Ma il sarcasmo di Kennedy sembrava averle tagliato la lingua. Divenne rossa per l'ennesima volta.

 

"Vuole dire, che oltre a noi, solo voi due questa volta ci potete dare una mano? Che chiamare la cavalleria, non ci servirà a niente." Chiese la piccola Summer

 

"Purtroppo Dawn è così. Questa è la triste realtà." Rispose il prof Giles.

 

"Ok! Ho capito. Pizza per tutti. Chiamo io Nino e le faccio portare qui. Intanto possiamo andare in mansarda e cominciare a chiarire qualche punto oscuro di questa storia a tutti." Disse Buffy.

 

Ormai sapeva che era arrivato il momento delle spiegazioni e l'aiuto delle cose trovate dal prof Giles, potevano essere una chiave per scoprire chi e cosa voleva da loro la bocca dell'inferno, per l'ennesima volta.

 

"Willow Rosemberg. Non sei cambiata di nulla. Anzi no, sei ancora più bella, se è possibile. E la moto. Wow!! Ribelle come piacciono a me." Disse Kennedy a Willow mentre la rossa l'accompagnava a vedere la stanza dove avrebbe dormito.

 

"Kennedy....."

 

"No tranquilla. Non voglio farti niente. Anche se il desiderio di sentire ancora le tue labbra sulle mie è molto forte."

 

"Q-Questa è l-la tua stanza." Disse la rossa in evidente imbarazzo.

 

"E la tua qual'è?? Aspetta fammi indovinare. Quella la in fondo, il più lontano possibile dalla mia vero??? Onde evitare problemi." Disse sarcastica la brunetta.

 

"In realtà è questa. Giusto di fronte la tua" Willow cominciava ad arrabbiarsi. Con che diritto diceva quelle cose su di lei. In fin dei conti aveva tentato lei di violentarla.

 

"Scusa. Sarcasmo fuori luogo. Grazie. Ci vediamo...." Disse quasi leggendo tra i pensieri di Willow

 

"Sopra, in mansarda. Penso tra cinque minuti." Le disse la rossa prima di entrare nella sua camera e chiudere la porta alle sue spalle.

 

Chi cavolo si credeva di essere. Come poteva fare del sarcasmo dopo quello che aveva tentato di farle. E poi, i continui tentativi di metterla in imbarazzo.

 

"Certo che mi ricordo di essere stata a letto..... di aver fatto l'amore con te. Sei l'unica con la quale l'ho fatto negli ultimi cinque anni, come potrei essermelo dimenticata" Pensò appoggiata alla porta della camera.

 

"Perchè mi fai ancora questo effetto devastante? Perchè non riesco a dimenticare la tua bocca, le tue carezze, i tuoi seni, il tuo corpo che si muove contro il mio. Sono passati quattro anni, e mi è bastato rivederti per farmi saltare in aria gli ormoni. Come riesci a farmi tutto questo??" Si chiedeva Kennedy, anche lei spalle alla porta appena chiusa.

 

"Willow, Kennedy!!! Allora, mancate solo voi. Vi manca ancora Molto???" Urlò Buffy interrompendo bruscamente i pensieri delle due chiuse, nelle rispettive stanze.

 

"Arrivo Buf. Scusami!!" Disse Willow uscendo di corsa dalla sua camera e scontrandosi involontariamente con Kennedy, anche lei uscita non appena sentito l'urlo della bionda cacciatrice. Perse l'equilibrio, e solo grazie al forte abbraccio di Kennedy si salvò da una rovinosa caduta.

 

La bruna cacciatrice la stringeva a se. Gli occhi verdi, immersi in quelli di Kennedy.

 

"Scusa....." Disse timidamente Willow

 

"Di nulla. E' stato un vero piacere. Te lo posso assicurare. Sentire ancora il tuo corpo contro il mio....Wow....Bellissimo!"

 

"Scusate dolcezze se vi distrurbo in questo momento di tenerezza, ma avremmo giusto un po' di cose da fare." La voce di Buffy le distolse l'una dall'altra.

 

"N-noi n-non stavamo, cioè...." Willow era bordeaux, ed avrebbe voluto sprofondare... Salì le scale a testa bassa e si sedette il più lontano possibile da Kennedy, tra Xander e Dawn, che se la ridevano.

 

" Bene allora Da dove cominciamo??" Chiese il prof. Giles

 

" Forse è meglio che cominciamo dai sogni di Willow. E' sicuramente l'inizio di questa storia." Disse Buffy

 

Willow, controvoglia, cominciò a raccontare il suo sogno. Si sentiva tremendamente a disagio. Era una parte della sua vita, e sbatterla così in pubblico, le pesava tanto, soprattutto perchè lì ora c'era Kennedy.

 

Mentre parlava, di tanto in tanto, le lanciava un'occhiata, per vedere la sua reazione. All'inizio sembrava calma e tranquilla, ma pian piano che il racconto proseguiva, il suo viso si intristiva, e diventava serio.

 

"Questo è quello che ho sognato fino a tre mesi fa. Ora il sogno è diverso. Il volto di Tara è sempre più sfocato, faccio quasi fatica a riconoscerlo, e ieri sera non sono riuscita a terminare il sogno. Siamo arrivate a casa, ma poi mi sono svegliata." Terminò Willow

 

"Magari ti stai innamorando di qualcun'altra, e stai rimuovendo il ricordo di Tara" Disse freddamente Kennedy

 

Willow fu molto ferita da quelle parole, stava per risponderle male, ma in suo aiuto intervenne Buffy.

 

"Non credo. Dopo quattro anni così improvvisamente???? Ha sempre pensato solo a lei. Se per un attimo evitassi di pensare al vostro rapporto e ti concentrassi su di noi, saremmo più contenti"

 

Willow fu molto grata a Buffy per quella difesa. Ed ora i suoi occhi verdi fiammeggiavano verso quelli di Kennedy, che forse accortasi di aver esagerato, di fronte allo sguardo ferito ed arrabbiato di Willow, chinò la testa.

 

" Perchè non ci hai mai detto niente di questi sogni meravigliosi, perchè???" Chiese Dawn in lacrime.

 

"Scusate ma pensavo mi avreste compatito. Tara è morta, ed io continua a tenerla legata a me. Con questi sogni..." Si difese Willow

 

"E' stupendo invece.... L'hai tenuta legata a te. Legata." Dawn abbracciò forte Willow.

 

"Scusate, se rimandiamo a dopo i momenti di affetto, andiamo avanti ad analizzare la situazione." Disse il prof. Giles, cercando di riportare l'attenzione generale sulla pessima situazione in cui si trovavano.

 

" E poi ci sono gli oggetti che ci hanno rubato." Disse Buffy

 

"Si! Il ciondolo di Willow, la fede di Xander, il braccialetto di Buffy e gli orecchini di Dawn." Disse il professore.

 

"Un oggetto per ognuno di noi....un oggetto che era appartenuto a......" A Willow si gelarono le parole in bocca.

 

"A chi???" Chiese Kennedy, incuriosita

 

"Il mio ciondolo era un regalo di Tara, la fede di Xan era di Anya, il bracciale di Buffy era di Spike e gli orecchini di Dawn erano di Amanda....." Terminò Willow

 

"Uno per ognuno di voi....uno per ognuno delle persone a voi care" Terminò il professore, pulendo nervosamente gli occhiali.

 

"Cosa pensa che voglia dire professore??" Chiese Buffy preoccupata.

 

"Non so. Potrebbe essere solo una coincidenza, il nostro nemico aveva bisogno di qualcosa di vostro, ed ha trovato queste quattro cose o..." Cominciò il professore

 

"Oppure, vuole che loro ci uccidano". Disse Willow

 

IL RITO I° PARTE

 

L'uomo in frack, aveva atteso tutta la notte, e poi tutto il giorno seguente. Ma, a parte il primo sussulto, la bocca dell'inferno non si apriva. Passeggiava nervosamente, avanti e indietro.

 

Era ormai un'altra volta notte. Non poteva più aspettare. Le sfere, non avrebbero retto ad un'altra notte di attesa. O quella notte, o tutto il suo piano sarebbe andato in fumo.

 

Prese un libro dal tavolo, sul quale erano ancora appoggiati gli ingredienti del suo rito. Lo aprì ad una pagina, precedentemente segnata, e cominciò a leggere ad alta voce, frasi in sumero.

 

Una nuova scossa, e il sigillo della bocca dell'infrerno s'illuminò a giorno.

 

"O potente Dio del Male." Cominciò ad urlare

 

"Io lo so, o potente Dio, che tu cerchi vendetta. Io son qui per aiutarti. Ma tu devi aiutare me." Continuava l'uomo in frack

 

"O potente Dio. Ascolta il mio piano. Ascoltami, ed aiutami. Io ucciderò coloro che ti impediscono di vivere alla luce del giorno, coloro che ti hanno sempre ostacolato. Ma ho bisogno del tuo aiuto o Supremo."

 

Dal sigillo uscì allora una luce, che librandosi nell'aria, si fermò giusto sopra il tavolo con gli ingredienti.

 

"Allora parla. Dimmi come hai intenzione di uccidere la cacciatrice ed i suoi amici... Dimmi." Disse la luce.

 

"Non li ucciderò io. Ma loro." Così dicendo aveva indicato le sfere e i teschi.

 

"Parla, voglio sapere tutto."

 

"O potente Dio, all'interno di quelle quattro sfere, vivono le anime di quattro persone, legate alla cacciatrice ed ai suoi amici. Le due sfere bianche, sono di due anime pure, quelle rosse di due demoni."

 

"Continua, la cosa si fa interessante.."

 

"Le due sfere bianche appartengono a due persone care alla strega dai capelli rossi, e alla chiave, le due rosse, ad una persona cara alla cacciatrice, ed una cara al giovane con un'occhio solo, che vede tutto."

 

"Ed  io, come posso aiutarti???"

 

"A me serve la tua forza, per ridare vita a queste persone."

 

"A quale scopo, non  credo di capire uomo. Spiegati!!" Ordinò la luce in tono perentorio.

 

"Ho fatto rubare, un'oggetto alla cacciatrice, ed a ogni suo amico. Ma non un oggetto qualsiasi. Un oggetto che era appartenuto alle anime presenti nelle sfere. Se tu, col tuo potere le riporti in vita, loro dovranno obbedire ai tuoi ordini. Ti saranno debitori, poichè  legati a te dal rito. Gli ordinerò di uccidere i proprietari di quegli oggetti. E il gioco sarà fatto"

 

"E se loro si rifiutassero??"

 

"Non possono. Le anime riportate in vita, non saranno più pure e amichevoli, ma intrise di male. Saranno riportati in vita per uccidere. E lo faranno!"

 

"Ne sei sicuro uomo???? E se in qualche modo riuscissero a sfuggire a questo loro destino???" Chiese la luce.

 

"L'unica che potrebbe fare qualcosa, è la strega dai capelli rossi. Ma, quando si troverà davanti agli occhi la sua amata, non farà niente. E non avrà nemmeno il tempo. La strega bionda la ucciderà. Morta lei, le speranze di salvezza degli altri saranno pari a zero. Inoltre solo la magia nera può riportare le anime alla loro origine. E tutti sanno che la strega dai capelli rossi, non farà mai uso della magia nera. Lo ha giurato. E' umana, e gli umani sono stupidi."

 

"Va bene. Mi sembra un bel piano... Purtroppo ho poca forza, quindi posso riportare in vita un corpo alle volta. Dovrai aspettare quattro giorni. Inoltre chiamerò a raccolta altri demoni. Voglio essere sicuro di liberarmi una volta per tutte della cacciatrice e dei suoi stupidi amici." Cocluse la luce.

 

Dopo aver detto questo la luce si avvicinò alla prima delle due sfere bianche, la circondò. Improvvisamente la sfera si ruppe in mille pezzi.

 

Ai piedi del tavolo, giaceva la figura addormentata di una ragazza bionda.

 

"Domani sarà il turno della sfera rossa. Ora vado a riposare. A domani notte."Disse la luce prima di scomparire completamente nella bocca dell'inferno.

 

"Grazie o mio potente Dio. Vedrai non ti deluderò." Disse l'uomo in frack.

 

 

 

Il secondo terremoto, era stato sentito anche nella casa, mentre erano tutti in riunione. Ma questa volta nessuno si era mosso, tutti sapevano cos'era.

 

Erano tutti preoccupati per le ultime parole di Willow:

 

"Oppure, vuole che loro ci uccidano".

 

Xander e Dawn si guardavano stupiti, non capendo chi erano loro, cioè pensavano di averlo capito, ma non ne erano certi.

 

"Cosa intendi Will per loro. Loro chi?" Chiese Xander, in tono preoccupato.

 

"Loro. Tara, Spike, Anya e Amanda." Disse la rossa.

 

"Non riesco a capire. Come è possibile?"

 

"Non so come sia possibile, e nemmeno se in realtà lo sia. Potrebbero usare dei demoni che gli somiglino, o qualcosa del genere. Willow, credo comunque che tu stia esagerando." Cercò di minimizzare il prof. Giles, vedendo impallidire gli altri ragazzi.

 

"Lo sa benissimo prof. Giles, che non sto esagerando. C'è qualcuno, o qualcosa, là fuori, che potrebbe aver tenuto in vita, non so in che modo, ma potrebbe averlo fatto, le loro anime e... potrebbe....." Cominciò col dire la rossa.

 

"Ci sono troppi potrebbe, troppi dubbi. Willow, cerchiamo di rimanere coi piedi piantati a terra. Nessuno verrà qui, da nessuna parte del mondo, per riportarli in  vita." Tornò a dire il prof. Giles

 

"E tantomeno credo li riporterà in vita per ucciderci. Non credo ci riuscirebbe. I rapporti che ci legavano a loro, erano molto forti. Non voglio immaginare che..." Disse Buffy

 

"Non possiamo sapere se e come torneranno. Non possiamo sapere se chi li riporterà in vita non chiederà a loro qualcosa in cambio. Ad esempio le nostre vite." Ribadì Willow

 

"Non è possibile, ci stiamo indirizzando nel verso sbagliato. Tutto questo non ha senso, non voglio crederci." Disse Xander

 

"Vorrei che fosse vero." Sussurrò a bassa voce Willow.

 

Purtroppo sentiva che quelle sensazioni non erano per niente sbagliate. Che, anche se tutto sembrava non avere senso, molto probabilmente si sarebbero trovati a combattere contro le persone che amavano più di se stessi. Che questa volta non sarebbe stato come uccidere i soliti demoni. Avrebbero forse dovuto scegliere se vivere, vedendo morire, per la seconda volta le persone che amavano, o morire, lasciando il mondo nelle mani di...... Già, nelle mani di chi????

 

"Ok ragazzi. Manteniamo la calma. Per il momento possiamo solo fare supposizioni. Fino a quando non ci attaccheranno, non potremo sapere contro chi o cosa, abbiamo a che fare. Cerchiamo di stare calmi. Di non fare supposizioni azzardate" Disse Buffy, indirizzando l'ultima frase con lo sguardo a Willow.

 

"Va bene. Come volete. Cosa facciamo ora????" Disse Willow leggermente risentita per le parole della cacciatrice. Perchè lei, che negli ultimi tempi le era sempre stata al fianco, l'aveva sempre ascoltata, l'aveva sempre sostenuta in tutte le sue supposizioni, ora metteva in dubbio tutto??? Non lo capiva. Ma decise che forse era meglio così. Troncare il discorso, per evitare di far preoccupare inutilmente Xander ed in particolare Dawn, che non aveva nemmeno più parole, dopo quello che aveva sentito.

 

"Io consiglierei di andare a riposare. Ci aspettano giorni difficili, e più riposiamo meglio è." Disse il prof. Giles

 

"Sono daccordo con lei. Andiamo tutti a nanna, è meglio" Disse Xander.

 

Mentre tutti scendevano dalle scale, Buffy trattenne per un braccio Willow. E quando fu sicura che nessuno le potesse ascoltare, cominciò a parlare.

 

"Scusa Will. Ma non volevo mettere ancora più nel panico Xander e Dawn. Io e te siamo forti, certe cose potremmo anche sopportarle, ma loro non so."

 

"Per fortuna!! Pensavo che anche tu mi avessi abbandonata. Che non mi credessi più!" Le disse la rossa abbracciandola.

 

"No. So troppo bene che quello che dici, potrebbe veramente diventare realtà. So che forse, dovremo uccidere di nuovo le persone che amiamo. E non so se ci riusciremo Will."

 

"Vedrai che troveremo una soluzione. Vedrai che riuscirò a scoprire qualcosa. Ci deve essere un modo per evitare tutto questo. Ed io e te insieme la troveremo." Disse Willow, anche se non era proprio sicura di quelle ultime parole.

 

"Ora è meglio che scendiamo, non voglio che s'insospettiscano per la nostra sparizione."

 

"Si, andiamo." Disse la rossa.

 

Scesero velocemente la rampa di scale. Si salutarono ed entrarono nelle loro stanze.

 

L'INCUBO

 

Il sonno di Willow era molto agitato. Non vedeva più il volto della sua amata Tara. La figura che le stava di fronte, non era altro che il suo corpo, ma del suo viso non vi era più traccia, anche se lei continuava a sforzarsi per vederlo.

 

Entrarono in casa insieme, ancora mano nella mano. Ma questa volta la mano di Tara non era calda, era completamete gelata. Si girò, guardando Willow negli occhi. La strega rossa indietreggiò spaventata. Al posto dei meravigliosi occhi azzurri di Tara, due occhi gialli.

 

"Finalmente è arrivato il momento della mia vendetta." Disse Tara

 

"Cosa vuoi dire, quale vendetta?? Tara Amore, cosa ti succede??" Urlò Willow in preda al panico. Cosa stava succedendo alla sua ragazza???

 

"Fino ad ora ho sofferto io, ma ora sarai tu a soffrire. HA HA HA HA HA HA" La sua risata malvagia, riempì tutta la casa.

 

"NOOOOOOOOO!!!" Cominciò ad urlare la strega rossa

 

La mano di Tara diventò bianca, e poi rossa. Da questa partì una palla infuocata diretta verso Willow. La colpì in pieno petto.

 

Kennedy era appoggiata con la schiena dietro la porta. Continuava a pensare a Willow. Era così vicina da poterla toccare. Bastava aprire due porte, e l'avrebbe trovata lì, nel suo letto. Doveva solo avere il coraggio di aprirle quelle due porte. Una volta fatto, poi sarebbe stato tutto più facile. Le avrebbe parlato, le avrebbe detto che i suoi sentimenti non erano mutati in quei quattro anni, anche se sapeva che lei ne era a conoscenza.

 

Ripensava alla prima volta che avevano fatto l'amore. A quando la sua bocca aveva baciato ogni centrimeto della pelle di Willow, la sua lingua aveva assaggiato il dolce sapore della sua pelle, della sua femminilità. Ripensava al dolce tocco delle mani di lei, sulla sua pelle. I brividi che l'avevano scosse a lungo dopo l'estasi finale.

 

Sentiva l'eccitazione salire dentro di lei. Aveva voglia di toccarla, baciarla, percorrere ancora ogni centimentro della sua pelle con la bocca. Niente era stato più bello.

 

Tutte le ragazze che si erano susseguite, dopo Willow, non erano state altro che il suo tentativo di dimenticarla. Riusciva a trovare ad ognuna un difetto. Non andava mai bene niente. Sapeva che nella sua testa l'unica persona era Willow. Lei e nessun'altra. Era stata anche lasciata, perchè al culmine dell'estasi, aveva urlato il nome di Willow.

 

L'urlo di Willow risuonò per tutta la casa.

 

La più pronta fu ovviamente Kennedy, la sua mano era già sulla maniglia della porta, per schizzare da Willow. Così, non appena sentito l'urlo, si precipitò in corridoio, e poi in camera della rossa, terrorizzata da cosa avrebbe potuto trovarci.

 

Willow era in lacrime, madida di sudore, e continuava ad urlare.

 

"Calmati amore, è solo un sogno, un brutto sogno. Ci sono qua io, stai tranquilla ora va tutto bene. Tranquilla amore. Tranquilla" Le sussurrava Kennedy in un orecchio, cullandola tra le sue braccia.

 

In un attimo anche gli altri arrivarono nella sua camera. Dawn si gettò sul letto, anche lei abbracciando la rossa, che continuava ad essere scossa dai singhiozzi.

 

"Willow stai tranquilla. Ci siamo qui noi. Nessuno ti può fare male. Nessuno." Disse la piccola Summer

 

Solo dopo svariati minuti, passati tra le braccia rassicuranti di Kennedy e Dawn, Willow si riprese.

Ancora in lacrime, raccontò il sogno, anzi l'incubo. In tutti i particolari.

 

Tutti rimasero impietriti di fronte a quell'orrendo racconto. Dopo i discorsi della sera, quello sembrava esser proprio il segnale che, il male voleva proprio loro attraverso i loro cari. Fortunatamente Xander e Dawn, pensarono che Willow si fosse fatta suggestionare dalle sue stesse idee. Da qui l'orrendo incubo.

 

Buffy invece, aveva capito tutto, ed anche il prof. Giles, visto gli sguardi che lanciava prima all'una e poi all'altra ragazza.

 

A Kennedy, non interessava nulla. L'unica cosa importante era che stava tenendo il suo amore tra le braccia, che lo stava cullando. Che l'aveva chiamata amore, come quattro anni prima, e che non era intenzionata a muoversi da lì fino a quando il viso di Willow non fosse stato un po' più rilassato.

 

L'aria nella stanza era carica di tensione. Buffy si era accorta che Xander e Dawn non avevano compreso il pericolo, ma questo non bastava a tranquillizzarla. Sapeva che tutto stava cominciando. Non sapeva quando sarebbe successo, ma era cominciato.

 

Lentamente Willow cominciò a calmarsi. La calda stretta di Kennedy e Dawn, era servita. Le due ragazze allentarono la stretta. Gli occhi di Kennedy erano immersi nel verde profondo degli occhi di Willow. Vedeva il terrore, ma sopratutto il dolore, per quell'orribile incubo.

 

"E' passato ragazzi. Va tutto bene. Ora sto bene." Mentì la rossa

 

" Sei sicura. Non vuoi che rimanga qui a farti compagnia per questa notte." Chiese Dawn

 

Kennedy la fulminò con un'occhiataccia. Se non fosse stato per i suoi precedenti, avrebbe volentieri strangolato la piccola Summer. Willow quella notte doveva essere solo sua. Non voleva altro che poterla stringere, per coccolarla, e farle dimenticare quell'incubo.

 

"No. Grazie piccola. Non ti preoccupare, ora sto bene. E' tutto tranquillo. Torna pure a dormire. Non vi preoccupate. Sto veramente bene." Willow continuava a mentire, ma voleva evitare di fare di nuovo quel sogno con Dawn lì vicino. Era questo il motivo del rifiuto.

 

Dawn si alzò, un po' dispiaciuta ed uscì con Xander ed il prof. Giles.

 

Nella stanza erano rimaste Buffy e Kennedy. La brunetta non voleva andarsene, ma aveva capito che le due dovevano parlare, così si alzò ed usci dalla stanza.

 

"Se hai bisogno, basta un fischio, anche un urletto, non c'è bisogno di rompere la cristalleria come prima. ed io arrivo in un baleno" Tentò di scherzare Kennedy.

 

"Kennedy" La chiamò Willow "Grazie". Disse in un soffio.

 

"Di nulla piccola." Rispose la bruna.

 

Buffy chiuse la porta e si sedette sul letto di Willow.

 

"Buf è cominciato. Non so cosa, ma è arrivato. Ora dobbiamo solo aspettare che si faccia vivo."

 

"Si l'ho capito. Ma tu come stai Will."

 

"Come una a cui la fidanzata, che ama più di ogni altra cosa al mondo, e che darebbe la vita per lei, ha appena fatto un incantesimo uccidendola con un colpo al cuore. Buf è stato tremendo. I suoi occhi. Non era lei. Cioè era lei, ma era posseduta da una forza...una forza malvagia."

 

"Non ci pensare. Sono convinta che Tara, non ti farebbe mai del male. Se è veramente la sua anima, non appena ti vedrà, tutto il male che ha dentro svanirà. Chi si innamora di Willow, non può dimenticarla. Ricordi" Disse Buffy sorridendole

 

A Willow ritornò alla mente quella frase detta pochi giorni prima che lei e Tara si rimettessero insieme. Un sorriso spuntò sul suo viso.

 

"Già. Ricordo."

 

"A proposito di innamoramento. Sbaglio o tra te e Kennedy......insomma, prima quando ti stringeva." Insinuò Buffy, con un sorrisino.

 

"No e poi no. Lei è stata dolcissima, e sinceramente, se volesse passare la notte con me, non mi dispiacerebbe......" Willow, si interruppe, vedendo il viso di Buffy tra l'allibito e il malizioso.

 

"Buf!!!! Mi farebbe piacere stare stretta a lei. Le sue braccia sono rassicuranti, ed in questo momento ne avrei bisogno. Ma finisce tutto lì. Io amo Tara. Ed anche se tentasse di uccidermi, non mi interesserebbe niente. Io amo lei e nessun'altra."

 

"Va bene, va bene!!! Se vuoi busso alla sua camera e le chiedo di venire" Disse tra una risata e l'altra Buffy.

 

"Fuori di qui. Vai a riposare cacciatrice, abbiamo bisogno anche di te domani." Le disse la rossa scoppiando a sua volta a ridere.

 

Kennedy era sempre appoggiata alla porta. Le braccia protese in avanti, come a volerla buttare giù. L'emozione che aveva provato stringendo a se la sua amata, le stava facendo esplodere il cuore. Se solo avesse avuto il coraggio di andare nella sua stanza, l'avrebbe stretta a se tutta la notte, senza fare nulla. Le bastava stringerla. Non voleva fare l'amore con lei. Sapeva che lei apparteneva ad un'altra, che molto probabilmente, per quello che aveva capito, sarebbe tornata. Voleva solo stringerla. Sentire il suo cuore battere vicino al suo.

 

Sentì le risate delle due, e Buffy che usciva dalla stanza chiudendo la porta dietro di se.

 

"Dio, come è bello sentire la tua risata. Quanto ti amo". Disse a bassa voce.

 

Aspettò ancora un attimo, che le sembrò non finire mai. Anche la porta della camera di Buffy, si era chiusa.

 

"O adesso o mai più. Forza Kennedy, che stai aspettando. E' l'occasione che stavi aspettando. Forza dannate gambe muovetevi" Si disse.

 

Aprì, cercando di fare meno rumore possibile la porta della sua camera. Attraversò il corridoio, e prendendo il coraggio a due mani, bussò delicatamente alla porta.

 

"Avanti" Disse Willow

 

Kennedy aprì la porta. Avrebbe voluto scappare, ma ormai il più era fatto. Ora doveva solo riuscire a parlare. Ma la cosa non era così facile.

 

Willow era già tornata sotto le coperte, anche se in cuor suo sperava, che Kennedy tornasse da lei. Quella notte aveva veramente bisogno di un aiuto. Del suo aiuto.

 

"Ciao." Disse Kennedy

 

"Ciao." Rispose Willow.

 

"Come ti senti."

 

"Ora meglio."

 

"Beh. Ho sentito che ridevi con Buffy. Ti ha tirato su il morale." disse la bruna

 

"No. Ora sto meglio, perchè ci sei tu." Disse Willow in un soffio

 

Il viso di Kennedy si aprì in un sorriso. Si avvicinò timidamente al letto.

 

"Io rimango sopra le lenzuola. Ti stringo, ma ti prometto che non faccio niente. Voglio soltanto sentire il tuo cuore battere col mio, e poterti stringere forte, per difenderti anche dagli incubi." Le disse.

 

Willow scostò le lenzuola e le fece cenno con la mano di infilarsi sotto.

 

Kennedy non credeva ai suoi occhi. La donna che amava, la stava invitando a dividere il letto con lei per quella notte. Sapeva che non avrebbe fatto niente, ma a lei bastava abbracciarla e coccolarla.

 

"Ti muovi o devo spedirti un invito. Ti avverto che con la velocità delle poste, ti arriverà un po' in ritardo." Le disse Willow con un sorriso.

 

In un balzo Kennedy entrò sotto le lenzuola e si sistemò al fianco di Willow. I loro visi vicini.

 

"Lo sai che ti amo???" Disse la brunetta

 

"Lo so, ma tu sai che io...."

 

Un dito posato sulla bocca le impedì di continuare a parlare.

 

"Lo so. Volevo solo che te lo ricordassi."

 

I loro visi erano vicinissimi. Piano piano Kennedy si protese in avanti. Willow chiuse gli occhi....

 

Il bacio fu lungo e appasionato ma, come si diceva tra se e se Kennedy, senza amore, come era giusto che fosse. Willow apparteneva a Tara.

 

Strinse forte il suo amore al suo petto. I cuori all'unisono. Ancora vicini. Si addormentarono così. Abbracciate. Senza dirsi altro.

 

Kennedy, fissava la debole luce del mattino, che filtrava dalla finestra.

 

Deboli riflessi illuminavano il dolce volto del suo amore, ancora addormentato. Era stato bellissimo. L'aveva stretta a se per tutta la notte, ed ora la guardava estasiata.

 

"Come sei bella" Disse in un soffio, scostandole una ciocca di capelli dal viso.

 

Willow aprì un occhio...poi pigramente l'altro.

 

"Buongiorno. Scusa non volevo svegliarti." Le disse la bruna.

 

"Buongiorno. Non mi hai svegliato." Le rispose con la voce ancora addormentata

 

"Lo sai che sei bellissima quando dormi." Buttò lì Kennedy

 

"Kennedy......" Disse la rossa in tono di rimprovero.

 

"Ok ok!! Niente complimenti. Sei brutta e russi anche un po'"Scherzò allora.

 

"Kennedy...io non russo, non ho mai russato." Le rispose imbronciata

 

"Sei bellissima quando fai il broncio. Ma te l'ho già detto.....e poi questa mattina solo cose cattive."Disse ridendo

 

"Sei veramente impossibile."

 

"Si impossibile, ed innamorata pazza di una rossa tuttto pepe, che purtroppo russa. La perfezione non esiste"Disse sospirando.

 

"Esci immediatamente da qui, o ti trasformerò in un topo." La minacciò la rossa

 

"Si si, così poi mi devi dare un bacio, per farmi tornare umana!!"

 

Willow, la fulminò con lo sguardo e scoppiò a ridere.

 

"Ho capito, è meglio se vado a prepararmi. Oggi sarà una giornata dura."

 

"Kennedy.....grazie di tutto." Le disse Willow, prima che si allontanasse.

 

"Dovere. Ricordi......- IN QUALSIASI POSTO SARAI, IN QUALSIASI GIORNO, MESE O ANNO DA OGGI, SE MAI DOVESSI CAMBIARE IDEA, SAPPI CHE IO ARRIVERO' DA TE VOLANDO, PERCHE' L'UNICA COSA CHE DESIDERO, PIU' DELLA MIA VITA STESSA, E' STARE CON TE. - Valeva anche se non cambiavi idea, e se avevi solo bisogno di me." Le disse Kennedy prima di chiudere la porta dietro di se.

 

Era veramente una ragazza stupenda. E le dispiaceva farla soffrire. Ma, l'unica cosa che per lei contava, era Tara. E se fosse veramente tornata....Non poteva pensarci. Il suo cuore batteva all'impazzata.

 

"Tara. Mi manchi da morire. Mi manchi come l'aria. E' difficile alzarsi tutte le mattine e scoprire che tu non sei lì con me. Ti amo."

 

 

 

Kennedy era uscita dalla camera di Willow e si era leggermente appoggiata alla porta, con aria estasiata.

 

Proprio in quel momento Dawn usciva dalla sua camera. Lo sguardo assassino della piccola Summer, si posò sulla bruna. Kennedy voleva sprofondare, aspettava solo il pugno della giovane sul suo volto, come era già successo in passato. Ma Dawn, la scansò e si infilò nella camera della strega, borbottando frasi incomprensibili.

 

Era entrata nella camera di Willow come una furia. Senza darle il tempo di parlare, cominciò ad urlarle contro la sua rabbia.

 

"Come hai potuto???? Come hai fatto a cedere di nuovo??? E' così che tieni in vita il ricordo di Tara???? E' bastato che arrivasse qui, ed in poche ore ci sei andata a letto!!!"

 

"Dawn...." Cercò di difendersi la rossa.

 

"No!!! Non hai giustificazioni. Tante parole per poi...."

 

Willow si era alzata, e si era avvicinata a Dawn. Le aveva preso le braccia, e con una mano chiuso la bocca.

 

"Non è successo niente. Assolutamente niente. Non sono andata a letto con Kennedy perchè non la amo. Io amo solo Tara. Lei e nessu'altra. Ha dormito con me. Mi ha tenuto stretta a lei. Questo è quanto." Le disse Willow

 

Lo sgurdo di Dawn era allibito. Non riusciva a collegare lo sguardo di Kennedy, e le parole di Willow.

 

"Lo sai, mi conosci a sufficienza, per sapere che quando dico una cosa, è quella. Questa notte lei è stata con me perchè avevo bisogno di qualcuno che stesse con me."Continuò la rossa.

 

"Ma te lo avevo chiesto io. E tu hai rifiutato." Disse delusa Dawn

 

"Avevo bisogno di una persona forte come Kennedy. Ti ricordi quello che ha detto il prof. Giles??? Loro sono gli unici del gruppo che ci possono aiutare, perchè hanno un legame speciale con noi."

 

"Ho capito, ma anche io ho un legame con te e spero bene che sia più forte di quello che tu hai con Kennedy!!!"

 

"E' più forte, ma lei è una cacciatrice, ha la forza di una cacciatrice, ed è stata con me. Avevo bisogno di lei questa notte. So che è difficile da capire, ma il suo aiuto mi era indispensabile. Ti prego non ti arrabbiare. Tu sei importante. Fai parte della mia famiglia. Con chi ho condiviso gli ultimi anni della mia vita, con te o con Kennedy????"

 

"Si. Lo so. Ma non riesco a digerire che dopo che ha tentato di violentarti, tu abbia deciso di passarci la notte insieme, preferendola a me." Disse Dawn

 

"Piccola. Se potessi scegliere, dividerei tutte le mie notti solo con Tara. Non l'ho preferita a te e lo sai bene. E poi, ora è maturata. La storia della violenza è passata."

 

"Va bene. Ma esigo immediatamente un abbraccio fortissimo." Disse la piccola Summer con gli occhietti dolci.

 

"Lo sai che ti voglio bene. E che per te farei tutto." Le disse abbracciandola

 

"Si lo so, ma a volte fa bene sentirselo dire."

 

Scesero insieme in cucina per fare colazione. Kennedy era già lì. Lo sgurdo fiammeggainte che le lanciò Dawn, le tolse il fiato per un attimo.

 

"Bene, oggi che si fa. Aspettiamo che qualche demone venga a distruggerci, o andiamo a fare shopping??" Chiese Xander allegramente.

 

"Io, se non vi dispiace andrei al lavoro. Scusate ma come al solito non possono fare a meno di me." Disse la Willow.

 

"Wow!! Abbiamo qui una vera donna in carriera!!" Disse ironicamente Kennedy.

 

"Beh in effetti anche io dovrei andare al lavoro. Inoltre fin quando non scopriremo le intenzioni del malvagio di turno, non sappiamo nemmeno come combatterlo." Disse Buffy.

 

"Ok ho capito. Niente shopping. Siete due schiaviste."Disse ridendo Xander

 

"Io rimarrò qui, chiedendo maggior informazioni alla congrega. Si Willow, appena ho notizie ti faccio sapere." Disse il prof. Giles, notando l'agitazione della rossa.

 

"A me piacerebbe fare un giro per Cleveland. Se non ti dispiace Dawn, potresti farmi da cicerone. Immagino che in quattro anni sia cambiata." Disse Kennedy, con l'evidente intento di parlare da sola con la giovane Summer.

 

"Io veramente.." Cercò di dire Dawn.

 

"Ok affare fatto. Ti offro il pranzo, ma non puoi rifiutare." Le disse la bruna prima che potesse accampare qualsiasi tipo di scusa.

 

"Kennedy. Ricordati che è mia sorella. Ne sei responsabile." Disse la cacciatrice

 

"Tranquilla Buffy. La proteggerò da tutti e da tutti. Magari tutti tutti no. Se vedesse un bel giovane io....."

 

"Kennedy!!!!" La rimbrottò Buffy e tutti scoppiarono a ridere.

 

 

 

Sulla porta di casa, Kennedy aspettava Dawn, questa era la scusa ufficiale, in realtà stava aspettando Willow, per salutarla.

 

La rossa stava scendendo con giubbino e casco.

 

"Wow!! La mia donna in carriera e centaura preferita." Le disse appena la vide.

 

Willow arrosì.

 

"Ma dove la trovi una ragazza, che alla veneranda età di ventisei anni arrossisce ancora ai complimenti???"

 

"Vuoi smetterla!!!Questa mattina sei un po' troppo euforica." Le disse la rossa

 

"E' la tua presenza che mi rende felice. Mi basta vederti.... Non sai quante volte ho sognato di svegliarmi e vederti entrare dalla porta di casa???"

 

Willow non sapeva cosa dirle. Rimase a fissarla in silenzio. Kennedy capendo il suo imbarazzo proseguì cambiando discorso.

 

"Spero che Dawn non si sia troppo arrabbiata, per questa notte." Disse la bruna.

 

"No. Si. Insomma, si è sentita un po'......"

 

"Scavalcata, esautorata??? Le ho portato via una parte di te??"

 

"Beh diciamo di si. No aspetta, non hai portato via niente di me. Non mandarmi in confusione!!! Avrebbe voluto starmi vicina anche lei. Invece c'eri tu, ed ha pensato che....."

 

"Che tutto tra noi fosse tornato come prima, che tu avessi tradito il ricordo della sua migliore amica, e non le volessi più bene come prima.....Certo che voi siete strani."

 

"Ci vogliamo bene. Non siamo strani. Ognuno vive per l'altro. Il nostro rapporto si è molto rafforzato in questi quattro anni."

 

"Lo so. L'ho visto, e lo sento." Disse un po' tristemente.

 

In quel momento Dawn scese le scale.

 

"Allora centaura, quando mi porti a fare un giro sulla tua moto. Ho sempre sognato di farmi scarrozzare in giro per il mondo su due ruote." Disse Kennedy, cambiando discorso.

 

"Magari domani. Ciao ragazze. A questa sera e.....divertitevi." Disse Willow strizzando l'occhio a Dawn

 

"Vai vai, che è meglio" Le disse la piccola Summer. Dai suoi occhi non traspariva certo l'entusiasmo per questa uscita forzata con Kennedy.

 

 

 

Da ormai quaranta minuti camminavano per la città. Fianco a fianco. Ogni tanto Dawn, indicando un palazzo o una via, raccontava cose sulla città, con voce piatta.

 

"Non pensi che sia venuto il momento di parlare un po' io e te???" Chiese d'improvviso Kennedy.

 

"Non abbiamo niente da dirci io e te." Disse fredda Dawn.

 

"Willow ed io questa notte non abbiamo fatto l'amore.....Siamo solo state abbracciate."

 

"Lo so. Me lo ha detto anche Willow, anche se non ho capito perchè ha scelto te."

 

"Aveva bisogno di me, ed io le sono stata vicino."

 

"Certo che dopo quello che le hai fatto....non la capisco. La volevi violentare..... ed ora lei."

 

"Dawn.... è passato un sacco di tempo. Ho capito di aver sbagliato. Anche tu al mio posto......"

 

"No io, non avrei mai fatto del male alla persona che dicevo di amare."

 

"Io amo Willow. La amo più di me stessa. Ma per lei esiste solo Tara. Mi ci sono voluti quattro anni, ma l'ho capito. Lei è stupenda. Riesce a tenere vivo il ricordo di Tara in se. Ed io non posso farci niente. Mi fa male, molto male, perchè l'amo. Se potessi cancellare quella sera, sarei io la prima a farlo, credimi. Ma smettila di ricordarmi solo per quello." Disse Kennedy risentita.

 

Dawn rimase in silenzio. Kennedy continuò.

 

"So di non esserti mai stata simpatica. In fin dei conti io, ti avevo portato via la ragazza della tua migliore amica, anche se lei non c'era più. Poi ho avuto dei problemi con tua sorella...Insomma. Non mi sopporti. Invece io, vorrei che tu capissi, che in fin dei conti non sono poi così male. Io amo Willow, non come la ami tu. Il mio amore è diverso. Mentre tu ti accontenteresti di averla al fianco come amica, io vorrei che lei dividesse il resto della sua vita con me. Ma so benissimo che non lo farà mai. Lei ama Tara. Nella sua testa c'è solo lei, nel suo cuore l'unico posto che c'è per me è per la semplice amicizia. Ed io non farò nulla per farle cambiare idea. La amo e la amerò sempre, ma lei non ricambierà mai i miei sentimenti." Il suo tono era amaro, ma rassegnato.

 

"Si in effetti non mi sei mai stata troppo simpatica. Chi ti credevi di essere, per venire a sostituire Tara??? Chi ti dava il diritto di prenderti Willow??"

 

"Io non voglio sostituire nessuno. Dawn io non sono Tara, io sono Kennedy. Io non volevo prendere niente a nessuno. Tara è morta. Mi dispiace, ma è così. Io non ci posso fare niente se lei non c'è più. Cercavo solo di aiutare Willow a superare un brutto momento.....e pensavo che con me, col mio amore avrebbe dimenticato Tara. Non è stato così. L'amore che prova per Tara è troppo forte, niente potrà farlo morire. Nemmeno io. Ma Tara era unica. Vorrei che tu capissi quello che provo. Il dolore immenso del mio cuore. Amare una persona, più di ogni altra cosa al mondo, più di te stessa, sapendo che lei non ricambierà mai questo sentimento........" Non riuscì a continuare. Il viso si inondò di lacrime.

 

"Io.... non volevo." Cercò di dire Down

 

"Pensi che sia facile. Ora finalmente ho trovato un equilibrio. Mi basta quel poco che mi da. Mi basta poterla guardare negli occhi, vederla ridere, o stringerla come ho fatto questa notte. Lei aveva bisogno di me, di una cacciatrice, del potere e della forza di una persona che le era vicino, e che non potevo essere che io. E' per questo che abbiamo dormito e basta, insieme. E sinceramente, che tu ci creda o meno non importa. Io amo Willow. Questo è tutto. Tutto quello che ti volevo dire era questo. Ora puoi ritornare ad odiarmi." Disse tristemente Kennedy.

 

"Io non ti odio. E' che sei arrivata in uno strano momento e....."

 

"Non l'ho deciso io quando arrivare. Il mio osservatore è stato ucciso. Il prof. Giles, mi ha trovato, grazie alla congrega, e mi ha portato da voi. Non sapevo nemmeno io cosa dovevo fare. Ma appena ho visto Willow, è stato un colpo di fulmine. Mi sono subito innamorata dei suoi occhi verdi, delle sue lentiggini, della sua espressività. Non ho potuto farci niente."

 

"Lo so che non l'hai deciso tu. Volevo dire che.....Tara ci mancava tantissimo, mi mancava tantissimo, e quando ho visto che Willow, si era innamorata di te, mi è crollato il mito di un amore che pensavo fosse per sempre."

 

"Hai detto benissimo, vi mancava tantissimo. Mancava a tutti, e nell'aria si respirava questa mancanza. E Willow non si è innamorata di me. Diciamo che per una volta si è lasciata andare, come secondo me era giusto che facesse. Perchè nessuno di voi ha preteso che Xander, o Buffy rinunciassero ad amare, in nome degli amori perduti???? Anche a loro sono state tolte persone importanti. Perchè solo Willow e Tara???"

 

"Il loro era....è un amore speciale. Veramente speciale."

 

"Me ne sono accorta sulla mia pelle......La amo.... Come posso non accettare le sue decisioni, anche se per me significano dover rinunciare a lei???"

 

Dawn guardò il viso triste di Kennedy.

 

"Mi dispiace. Prometto che da ora in avanti non ti romperò più le scatole. Non posso capire cosa stai provando ma, so che deve essere molto doloroso. Se Willow dovesse decidere di rimettersi con te, non farò nulla per impedirlo. Avete diritto di essere felici, ed io non ho diritto di dire nulla."

 

"Non lo farà. Per lei esiste ed esisterà solo Tara, ma io, per quanto mi è possibile voglio starle vicino. Il resto lo deciderà il futuro."

 

"Sai, aveva ragione Willow a dire che eri cresciuta. La nuova Kennedy mi piace molto di più. Se vuoi la convinco io a non andare al lavoro domani ed a portarti a fare un giro in moto."

 

"Vedremo. Ora di domani potrebbero cambiare un sacco di cose. Ora torniamo a casa, non vorrei far preoccupare il prof. Giles."

 

"Ok andiamo" Disse Dawn prendendo Kennedy sottobraccio.

I SOSPETTI

 

Il cellulare di Willow cominciò a trillare all'impazzata.

 

"Prof.Giles!! Che è successo???" Chiese preoccupata la rossa.

 

"Dalla congrega, mi hanno dato notizie poco confortanti. Purtroppo potresti avere ragione su Tara, Spike, Anya e Amanda. Ma dobbiamo esserne sicuri, altrimenti anche loro non possono fare niente." Le disse il professore con voce seria e preoccupata.

 

"La certezza l'avremo solo quando li avremo davanti agli occhi."

 

"Già, anche se io spero che non accada mai. Non so come potreste reagire."

 

"Nemmeno io. Ma non sarà certo piacevole. Professore non dica niente agli altri. Ne parli solo con Buffy. A Kennedy ci penso io, ma a Xander e Dawn niente."

 

"Immaginavo che tu e Buffy me lo avreste chiesto, ma non sarebbe meglio prepararli???"

 

"Prepararli a cosa???? A rivedere morire persone che hanno amato in passato???? Non credo che si possano preparare le persone a questa eventualità."

 

"Come vuoi. Ora chiamo anche Buffy. Ci vediamo a casa."

 

Riagganciò il telefono con l'angoscia nel cuore. Quello che sperava non verificarsi mai, si stava materializzando sotto i suoi piedi...... Avrebbe avuto il coraggio di affrontarlo???

 

 

 

La serata era passata veloce. Lei, Buffy e Kennedy, erano andate di pattuglia, lasciando Xander e il prof. Giles a protezione di Dawn. Kennedy non era contenta di averla tra i piedi, avrebbe preferito saperla a casa, al sicuro, ma lei non aveva voglia di stare a casa. Era opprimente sapere delle cose, e doverle nascondere a Xander e Dawn. Era per proteggerli, ma intanto, prima o poi, si sarebbero trovati faccia a faccia con questo mistero, e sarebbero stati costretti a confrontarsi con lui.

 

Fecero un lungo giro. Tutto sembrava tranquillo, quando improvvisamente, da un cespuglio, uscì un mostroso minotauro. Aveva colto le ragazze di sorpresa, ed il primo colpo che scagliò, colpì Willow nello stomaco facendola volare lontano.

 

"Willow" Urlarono Buffy e Kennedy all'unisono.

 

"S -sto b- bene." Disse la rossa, poco convinta, visto la ferita, che perdeva sangue vistosamente.

 

Buffy estrasse la spada, e dopo averla fatta roteare due volte sopra la testa, sferrò il sua attacco. Con due affondi trafisse il minotauro, che stramazzò al suolo e scomparì.

 

Kennedy nel frattempo si era avvicinata a Willow, e la teneva tra le braccia. Una mano appoggiata sulla ferita.

 

"Come ti senti?? Stai tranquilla ora ti portiamo a casa." Le disse nervosamente, più per rincuorare se stessa, che per rincuorare Willow. Era spaventatissima.

 

"Sto bene, è solo un graffio." Così dicendo con una mano aveva accarezzato dolcemente la guancia della bruna.

 

"Presto andiamocene da qui. Non voglio fare altri brutti incontri per questa sera." Disse Buffy aiutando Kennedy a sollevare Willow.

 

"Willow, che è successo???" Il viso di Dawn, alla vista di Willow, sanguinante, diventò pallido.

 

"Niente, Dawnie. Va tutto bene. Noi streghe siamo molto resistenti." Le disse accennando un sorriso.

 

"Siete delle irresponsabili, avrei dovuto venire anche io." Disse Xander, evidentemente preoccupato.

 

"Ragazzi, se ci lasciate portare Willow in camera, forse è meglio. Ha bisogno di cure." Disse Buffy.

 

Portarono Willow in camera. Il prof Giles, fece uscire tutti, tranne Buffy, e medicò la ferita a Willow.

 

"Che è successo??? Per fortuna non è niente di preoccupante, poi puoi cercare di chiuderla un po' con la meditazione." Disse il professore, e Willow annuì.

 

"Abbiamo avuto uno spiacevole incontro con un minotauro. Una cosa stranissima. Solitamente vampiri e demoni, ma un minotauro.....c'è qualcosa di strano."

 

"In effetti Buffy, un minotauro, pare strano anche a me. Dopo proverò a contattare la congrega, per saperne di più. Ora ti lasciamo riposare un po'."

 

"Io rimango un attimo qui." Disse Buffy mentre il professore usciva.

 

"Come ti senti?? Veramente, non mentire." Disse rivolta alla rossa

 

"Sto bene Buf. Mi fa male la ferita, e sono un po' spaventata. Mi ha colto di sorpresa. Sembrava stesse aspettando solo me. Aveva un non so che di famigliare e mi attraeva."

 

"Cosa vuoi dire??? Ti sei innamorata del minotauro????" Cercò di scherzare la cacciatrice.

 

"No Buf. Non so come spiegartelo. E' una sensazione strana, inspiegabile."

 

"Va bene. Ora riposati. Mando su Dawn con qualcosa di caldo, e poi Kennedy a tenerti caldo." Disse ammiccando maliziosamente all'ultima affermazione.

 

"Buffyyyyyyyyy!!!!!"

 

Dawn arrivò in un baleno con una tazza di the caldo e una manciata di biscotti. Il viso ancora pallido.

 

"Come stai???"

 

"Bene Dawnie. Non ti preoccupare. Ho la pelle dura io. Vieni qui, siediti di fianco a me." La piccola Summer si acquattò vicino a lei, e Willow continuò a parlare.

 

"Allora come è andata oggi con Kennedy?? Vi ho visto serene questa sera a cena."

 

"Avevi ragione. E' molto maturata, e.... mi piace.... no aspetta non in quel senso. Non avevo mai voluto conoscerla, perchè, mi aveva rubato te ed invece ora..."

 

"Ti ripeto che nessuno mi porterà via da te.....beh forse un minotauro con un po' più di forza, potrebbe farmi fuori allora..."

 

"Non scherzare su queste cose!!!" Disse arrabbiata Dawn, dandole un colpo sulla spalla, ma vedendo la smorfia di dolore sul viso di Willow subito si pentì di quel gesto istintivo.

 

"Scusa Dawn, volevo sdrammatizzare. Sono contenta che tra voi le cose si siano chiarite." Le disse sorridendo.

 

"Si lo sono anche io. E' una bellissima persona. Oh!! Caspita, voi domani avreste dovuto fare un giro in moto...Così ora non lo potrete più fare."

 

"Guarda che non sono ferita mortalmente. Basterà stare attente, e vedrai che ce la posso fare a portarla in giro." Il viso di Dawn a quelle parole si illuminò in un sorriso.

 

In quel momento alla porta bussò Xander.

 

"Scusate ma volevo vedere come stava la mia eroica strega."

 

"Bene Xan. Ho un po' di pelle in meno, ma tanto ci sono abituata. Ricresce." Disse scherzando la rossa

 

"Kennedy mi ha raccontato. E' leggermente abbattuta. Si sente un po' in colpa per non averti protetto...e anche io"

 

"Xan, voleva colpire me. Per fortuna non ha fatto del male a nessun'altra."

 

"Se fossi venuto con voi....."

 

"No avrebbe colpito me comunque. E' difficile da spiegare, ma è così. Non è colpa di nessuno. State tranquilli io sto bene."

 

"Lo dici troppo spesso ultimamente. Ma se dici che va bene, mi fido."

 

"Ok ora andiamo. Così ti lasciamo in migliori mani." Disse scoppiando a ridere all'espressione interrogativa di Willow, e portandosi via Xander.

 

 

 

Dopo due minuti, alla porta bussò Kennedy. Lo sguardo era triste e serio. Accennò un sorriso solo prima di parlare.

 

"Come stai???"

 

"Beh visto che sei la novantaseiesima persona che me lo chiede, e che mi hanno stancato gli altri......." Si interreppe vedendo il viso preoccupato di Kennedy "Hey!! Sto bene. No ti preoccupare, sono stata peggio. Vieni qui."

 

Kennedy avanzò. Il viso ancora preoccupato.

 

"Mi dispiace. Non l'ho nemmeno visto uscire quello. Se fossi rimasta a casa come ti avevo detto io...." Ma non riuscì a finire

 

"Sarebbe venuto a cercarmi qui."

 

"N- non capisco che intendi dire???"

 

"E' venuto per me. Per avvertirmi."

 

"Avvertirti di cosa???" Chiese preoccupata Kennedy

 

"Non ti dispiace se ne parliamo domani. Ora vorrei riposare."

 

"Ok. Ti lascio riposare tranquilla. Vado...."

 

"Veramente volevo chiederti se eri disposta a farmi compagnia anche questa notte, se non ti dispiace ovviamente." chiese timidamente la rossa.

 

Kennedy non credeva alle sue orecchie. Fece cenno di si con la testa. Prese posto al fianco della sua amata, stringendola a se.

 

Si sorrisero e si addormentarono

 

IL RITO II° PARTE

 

A poche miglia di distanza, nella casa che nasconde la bocca dell'inferno, si sta svolgendo di nuovo il rito.

 

"O potente Dio del male. Ti chiamo per aiutarmi ad uccidere i tuoi nemici. Vieni a me o potente Dio del male." Urlava l'uomo in frack

 

Per la seconda volta il sigillo della bocca del male si illuminò e da questo fuoriuscì la luce.

 

"O potente. Sono pronto per la seconda anima."

 

"Si. Dimmi quale vuoi che faccia rivivere oggi."

 

"Il vampiro."

 

La luce, questa volta, si avvicinò alla prima delle due sfere rosse, la circondò. Come la sera precedente, la sfera si ruppe in mille pezzi. Ai piedi del tavolo, dove ancora giaceva il corpo addormentato della ragazza bionda, si affiancò il corpo addormentato di un ragazzo biondo.

 

Come la sera precedente la luce tornò nel sigillo a riposare.

 

La risata malvagia dell'uomo in frack risuonò per tutta la stanza.

 

Il sonno di Willow, era agitato, anche se il terrore era mitigato dalla forte presenza di Kennedy.

 

Stava passeggiando, per quello che sembrava essere un meraviglioso parco, mano nella mano con Tara. Era meraviglioso, diverso dal solito. Era tutto tranquillo. Tara di Tanto in tanto si fermava, per baciarla dolcemente sulle labbra. Poi, scese la sera, e d'improvviso si ritrovarono in un cimitero.

 

"Amore che succede cosa ci facciamo qui." Chiese Willow preoccupata.

 

"Finalmente è arrivato il momento della nostra vendetta." Disse Tara

 

"Vostra vendetta. Cosa intendi dire Tara???" Willow non riusciva a capire le parole di Tara

 

"Fino ad ora abbiamo sofferto noi, ma ora sarete voi a soffrire. HA HA HA HA HA HA" Le rispose la bionda

 

La mano diTara diventò bianca, e poi rossa. Poi, si girò e guardò alla sua destra. Spike, stava lottando furiosamente con Buffy. L'aveva atterrata. Mentre Tara lanciava la sua sfera infuocata contro di lei, Spike conficcava un paletto nel cuore della cacciatrice.

 

"NOOOOO"

 

 

 

Questa volta l'urlo di Willow venne smorzato dalla mano di Kennedy, che aveva assistito a tutta l'agitazione del sogno, ed aveva cercato, in qualche modo di calmarla, senza riuscirci.

 

"Amore. Amore. Ci sono qui io. Ti prego calmati. Calmati." Le disse dolcemente

 

"Ha ucciso Buffy! Ha ucciso Buffy!" Singhiozzò Willow

 

"Chi ha ucciso Buffy???"

 

"Spike ha ucciso Buffy, mentre Tara uccideva me.....Domani sera il demone tenterà di uccidere Buffy".

 

"Calma calma. Non ho capito. Cos'è questa storia del demone, perchè dovrebbe uccidere Buffy??".

 

"Devo avvertirla." Disse cercando di alzarsi, ma si bloccò sentendo una fitta alla ferita.

 

"Dove cavolo vuoi andare." Kennedy la prese delicatamente e la fece stendere.

 

"Devo parlare con Buffy." Le disse in una smorfia Willow.

 

"Ora stai qui. Non credo che sia necessario, che tu le parli ora. Potrai farlo domani mattina. Se vuoi vado a chiamarla io. Ma tu assolutamente non ti alzi da qui." Disse in tono perentorio la bruna.

 

"Va bene. Le parlerò domani mattina prima di uscire."

 

"Così va meglio......Come prima di uscire???? E dove vorresti andare??? Non ti puoi muovere ed il tuo lavoro può aspettare!!!"

 

"Io veramente volevo portarti a fare un giro in moto." Disse sorridendole dolcemente Willow

 

Lo sguardo di Kennedy si addolcì

 

"Vedremo domani. Per ora devi solo riposarti. Se starai bene, verrò con te ovunque." La baciò dolcemente sulla fronte e tornò ad abbracciarla.

 

Buffy bussò delicatamente alla porta della camera di Willow.

 

"Avanti" Disse Kennedy

 

"Scusate, stavate...sta ancora dormendo??"

 

"Ha avuto ancora un incubo. Ma questa volta ha sognato anche te. Aveva bisogno di parlarti. Ma non ho voluto, non stava in piedi e voleva a tutti i costi venire da te. Ti avrebbe parlato questa mattina. Buffy, che cavolo sta succedendo??"

 

"Ho l'impressione che l'unica a saperlo sia Willow. Ma non riusciamo ancora a ricostruire tutto. Dobbiamo aspettare."

 

"Aspettare cosa.... che i fantasmi dei vostri cari vi uccidano. Io non starò qui a vedervi morire."

 

"Non lo so Kennedy io...."

 

"Buffy sei qui" Disse Willow aprendo leggermente gli occhi.

 

"Si Will. Come ti senti??" Chiese la cacciatrice.

 

"Buffy questa sera il demone cercherà di uccidere te. E' Spike che ti vuole uccidere."

 

"Cosa??? Cosa c'entra Spike col demone???"

 

"Ieri notte avevo sognato che Tara mi uccideva, e ieri sera il demone aveva qualcosa di famigliare, e voleva uccidere me. Questa notte ho sognato che Spike ti uccideva, mentre Tara uccideve me. Insieme. Questa sera il demone avrà qualcosa di famigliare e vorrà uccidere te."

 

"Un po' complicato, ma credo di aver capito." Disse Buffy

 

"Vuoi dire che questa notte sognerai di Xander o Dawn e che di conseguenza domani sera uno di loro due sarà attaccato da un demone, e la sera dopo toccherà all'ultimo????" Chiese allibita Kennedy.

 

"Purtroppo penso che sia così." Disse Willow

 

Le tre ragazze si fissarono.

 

"Will come stai??" Chiese dopo un attimo di silenzio Buffy.

 

"Meglio. Non ti preoccupare."

 

"Mi auguro che per oggi, tu non vada al lavoro." Le chiese la cacciatrice, con uno sguardo che non ammetteva repliche.

 

"Tranquilla. Ho già avvertito, per oggi faranno a meno della mia presenza. E poi se ci fossero delle urgenze posso cavarmela anche da qui." Le rispose la rossa

 

"Stare ferma ti sembrerebbe brutto????" Le disse sarcasticamente Kennedy

 

"Dai poi oggi ti ho promesso un giro in moto"

 

"Kennedy!! Ti affido Willow. A meno che non stia benissimo, da questa stanza non esce. Ci siamo capite, nemmeno per un romantico giro con l'aggeggio a due ruote parcheggiato nel viale! Intese??????" Disse in tono perentorio la cacciatrice.

 

"Agli ordini capo. La blinderò qui dentro, dovessi usare la forza." Disse trattenendo a stento le risa Kennedy e strizzando l'occhio a Willow.

 

"Vado a preparare la colazione. Vi mando su poi Dawn. Tienila d'occhio." Le disse la cacciatrice prima di uscire.

 

Dopo venti minuti arrivò la giovane Summer, sorridente e con la colazione.

 

"Wow!!! Servizio in camera.....Dovrei darmi malata più spesso, se questi sono i risultati" Disse Willow sorridendo a Dawn

 

"Se provi soltanto un'altra volta a farmi prendere un colpo come quello di ieri sera, ti farò dare io malata, ma per il resto dei tuoi giorni."

 

"In questo concordo con Dawn. Se vuoi le coccole, basta dirlo. Hai davanti a te due esemplari, che di certo non te le farebbero mancare." Disse Kennedy

 

"Voi due, in questi ultimi giorni vi state coalizzando contro di me. Non mi piace questa storia:" Disse la rossa storcendo il naso.

 

"Noi!!! Assolutamente no." Dissero all'unisono scoppiando poi a ridere.

 

La mattinata di Willow trascorse tra le amorose cure di Kennedy e Dawn, che si prodigarono per farla stare più tranquilla possibile, ed un paio di telefonate di lavoro, che risolse brillantemente grazie all'aiuto del suo portatile, tra il disappunto delle due improvvisate infermiere.

 

"Bene. Visto che mi sento molto meglio, che sono stata una brava paziente, che sono forte, penso proprio che, questo pomeriggio, io e te potremo tranquillamente andare a fare un bel giretto in moto." Disse la rossa a Kennedy

 

"Hey!!! Non correre. Qui se c'è qualcuno che può decidere cosa devi fare, non sei tu, ma le tue due splendide e super efficenti infermiere." Disse la brunetta strizzando l'occhio a Dawn.

 

"Si, condivido il parere dell'infermiera Kennedy. Direi che prima sarebbe meglio pranzare, poi possiamo anche parlare di questa gita pomeridiana." Disse la piccola Summer.

 

"Volete tenermi segregata in questa stanza, con una splendida giornata come questa????? Questa è una prigione, non una casa!!!" Sentenziò con disappunto Willow

 

Aveva dovuto insistere parecchio, ma alla fine era riuscita ad averla vinta sulle due, e dopo pranzo, si erano preparate per la loro gita.

 

"Kennedy ti affido Willow. Mi raccomando, come vedi che è stanca, o fa smorfie di dolore, riportala immediatamente a casa." Si raccomandò Dawn.

 

"Scusa, ma avrei dei lievi problemi." Attaccò a dire Kennedy

 

"Quali???" Chiese la giovane Summer

 

"Io sono seduta dietro. Da cosa lo capisco che è stanca???? Se invece di curvare andiamo dritte finendo magari in un burrone???? E le smorfie di dolore???? Mi devo sedere sul serbatoio???? Poi io riportarla indietro???? E come se non so nemmeno come si accende una moto????"

 

"Primo io guido benissimo, e questa tua poca fiducia mi indispone. Secondo sarò io la prima a voler tornare se non mi sento bene. Ve lo assicuro." Disse la rossa stizzita, ma divertita.

 

"Forse e meglio andare, non vorrei fare arrabbiare il mio pilota. L'idea di farmi il viale su una ruota sola, e magari ritrovarmi col fondoschiena a contatto diretto con l'asfalto non mi appassiona più di tanto." Concluse la brunetta.

 

Finalmente riuscirono a partire. Kennedy che all'inizio era rigida come un tronco, in breve acquistò una certa confidenza, anche notando la guida spigliata e precisa di Willow. Ora era rilassata e tranquilla, e si stringeva alla rossa con trasporto. Ogni tanto Willow si girava per controllare che tutto andasse bene, e che il suo passeggero fosse tranquillo. Tutte le volte che lo faceva, Kennedy le accarezzava una gamba, per farle capire che era tutto ok.

 

Avevano percorso svariate miglia, ed ora stavano attraversando una stretta strada in un bosco. Era veramente affascinante. Bello. Il vento sul viso, in un paesaggio verde e rigoglioso.

 

La moto si fermò, dopo aver fatto una stradina accidentata, sulle rive di uno stuprndo laghetto.

 

"Ma è stupendo!!! Quando l'hai trovato???" Disse Kennedy saltando giù dalla moto, in preda all'eccitazione.

 

"Bello vero??? Non l'ho trovato io....mi ha trovato lui."

 

"Come ti ha trovato lui??? Ti ha mandato una cartolina, con sotto scritto: "Vieni sono qui"?????"

 

"Sai, a volte dubito che tu sia una cacciatrice!! Oltre ad essere forti dovreste essere argute, intelligenti, sveglie, invece più ti conosco e più dubito di questa cosa!!!"

 

"Sei tu che fai discorsi strani....che vuoi dire con ti ha trovata lui???? Spiegati."

 

"Quando ho comprato la moto, ho fatto un lungo giro per provarla, e mi sono persa. Girando mi sono ritrovata qui, cioè, il mio istinto mi ha fatto arrivare qui, ecco perchè dico che mi ha trovato lui. Qui vengo sempre a meditare, a risolvere i miei problemi."

 

"Ecco perchè siamo venute qui." Disse Kennedy, il tono un po' dispiaciuto

 

"Veramente siamo venute qui, perchè mi faceva piacere farti vedere questo angolo del mio mondo. Ma se non ti fa piacere possiamo anche tornare a casa."

 

"No no!!Stai dicendo veramente.....cioè.... Immagino che gli altri sappiano di questo posto....ma non importa loro..." Willow le si era avvicinata facendole cenno di tacere.

 

"Sei la prima persona che vede questo posto. Loro sanno che esiste, ma non lo hanno mai visto. Questo posto era mio, e dei miei ricordi."

 

Rimasero in silenzio. Kennedy sapeva che i ricordi ai quali faceva riferimento, erano i ricordi di lei e Tara. Ma era felice, felice di sapere che quel posto lo voleva condividere con lei.

 

"Vieni sediamoci lì." Le disse la rossa, indicando un meraviglioso spiazzo tra gli alberi, molto vicino alla riva del lago.

 

"Scusa se ho dubitato che....si insomma........"

 

"Scusa tu. Mi dispiace infinitamente, tenerti legata, con questa situazione. So quanto mi vuoi bene....."

 

"Veramente io ti amo, e se ci sto, è anche perchè ho voglia di restarci."

 

"Si ma ci soffri. Ed io mi sento in colpa. Anche se sono stata chiara con te, però tu....."

 

"Will è una mia scelta. Io ti amo, e se soffro è perchè sono testarda, perchè non vedo altra vita, se non al tuo fianco."

 

"Tu non puoi capire....Vedi, quando io guardavo negli occhi di Tara, io potevo capire che lei sarebbe stata la donna della mia vita, che non ci sarebbe stata nessun'altra. I suoi occhi erano per me come una catena. Mi tenevano legata a lei. Io leggevo tutto attraverso i suoi occhi, vedevo tutto il mondo riflesso nei suoi occhi. I suoi occhi erano lo specchio attraverso il quale Willow si rifletteva. Ora quegli occhi non ci sono più e Willow se ne andata con loro. La vera Willow se ne è andata insieme alla morte di Tara. Quella che hai davanti agli occhi è solo una copia sbiadita. Solo quegli occhi potrebbero far ritornare la vera Willow. "

 

"Will....."

 

"Tu devi cercare la persona che ti trasmette questo, ma non posso essere io quella persona. In me non vedrai mai le stesse cose che io vedevo negli occhi di Tara. Io non sono quella persona."

 

"Will tu sei quella persona. Forse la vera Willow, se ne è andata con Tara, ma l'altra Willow, quella che c'è davanti a me, è la persona, i cui occhi mi tengono incatenata a lei. E non ci posso fare niente. Perdonami."

 

"Perdonami tu. Ti sto facendo soffrire."

 

"E' una mia scelta.... magari se aspetto....." Disse con un sorrisino malizioso cercando di sdrammatizzare il momento

 

"Kennedy.....ma non rinunci mai tu!!!"

 

"Mai e poi mai." Disse Kennedy ridendo.

 

Willow le sorrise.

 

"Non ti dispiace se medito un po'. Forse riesco a fare chiudere prima la ferita." Chiese la strega rossa.

 

"No no fai pure. Mi piace vedere questo lato della mia strega rossa."

 

Era da parecchio ormai che Willow era concentrata, in meditazione.

 

Kennedy la fissava estasiata.

 

"Ti amo tantissimo. Io la sento e la vedo la catena nei tuoi occhi che mi lega a te. L'ho vista la prima volta che i nostri occhi si sono incontrati. A volte vorrei che il lucchetto che mi tiene legata a te si aprisse, e mi lasciasse fuggire via......poi non vorrei mai averci nemmeno pensato. A me basta quello che mi dai, anche fosse pochissimo, ho solo bisogno di guardarti. Vorrei che lo capissi. Per te vale la pena di soffrire, anche se quello che avrò in cambio sarà solo un tuo sorriso." Pensava Kennedy tutta intenta a guardare la sua strega meditare.

 

"Hey!!!Scusi signorina!!Se esce dal letargo, io avrei finito." Disse scherzando Willow a Kennedy, che immersa nei suoi pensieri non si era nemmeno accorta che la rossa aveva terminato di meditare, nonostante la stesse fissando.

 

"Ok, siamo in un bosco, in riva ad un lago, ma gli orsi sono già usciti dal letargo." Continuò la rossa

 

"A chi hai dato dell'orso scusa???"

 

"Siamo in due, quindi o mi sono messa a parlare con la mia moto, o mi sto riferendo a te."

 

"Io non sono un'orso.... casomai uno scoiattolo."

 

"Non ti pare di essere un po' grossina per essere uno scoiattolo. Dubito che ci siano molti alberi disposti a tenerti sui loro rami...."

 

"Vorresti insinuare che sono grassa?????"

 

"No non lo sei...ma pretendere di assomigliare ad uno scoiattolo..."Willow si stava veramente divertendo a prendere in giro Kennedy, che per tutta risposta si avvicinò minacciosa..

 

"Ebbene si sono un'orso, ma molto feroce, ed ora ti mangio, perchè mi piacciono le rosse." Le disse tentando di afferrarla, ma Willow, la scansò velocemente, prima di fare una smorfia e toccarsi la ferita.

 

"Hey!! Stai bene??? Non fare la scema. Fammi controllare come va lì sotto." Il volto di Kennedy aveva assunto un'espressione molto preoccupata.

 

Raggiunse Willow con un balzo e la fece sedere sull'erba. La ferita non perdeva sangue, ma molto probabilmente la profondità della ferita era tale che anche la meditazione non aveva avuto un grande effetto.

 

"Qui va tutto bene. Ma ora è meglio se ti riporto a casa....cioè se mi riporti a casa. Così ti potrai riposare." Disse Kennedy, che non riusciva a nascondere la preoccupazione.

 

"Sto bene Kennedy, veramente. Ho fatto solo un brutto scatto e la ferita mi ha dato fastidio." Tentò di tranquillizzarla la rossa.

 

"OK, ma ora andiamo." Disse aiutando Willow ad alzarsi.

 

Ancora una volta, come accadeva spesso negli ultimi giorni, i loro visi si erano ritrovati vicini, così vicini da sentire i loro respiri, e come la prima sera Kennedy si avvicinò dolcemente alle labbra di Willow. Il bacio fu dolcissimo questa volta. Fraterno, ma scosse in un brivido la giovane cacciatrice.

 

"E' meglio andare. Comincia anche a fare freddo, non voglio farti congelare." Le disse la rossa, non capendo che il brivido, non era di freddo, ma nascondeva ben altro.

 

Willow era subito andata a riposare, voleva essere in forma, per difendere Buffy. Quella sera sapeva che avrebbero avuto visite.

 

Il prof. Giles non aveva avuto altre informazioni dalla congrega. Nessuno laggiù riusciva a capire cosa in effetti stava accadendo.

 

Molto probabilmente solo Buffy, Willow, ed il prof. Giles, avevano una vaga idea di cosa stesse succedendo, ma l'idea li terrorizzava.

 

Dopo cena Willow chiese a Buffy di passare in camera sua.

 

"Buf. Questa sera un demone ti attaccherà. Dobbiamo uscire insieme e stare molto attente." Le disse preoccupata.

 

"Tu non vai da nessuna parte. Quella ferita non mi piace, non stai ancora bene. Dovesse succederti qualcosa non me lo perdonerei mai, ne me lo perdonerebbero Dawn e Kennedy."

 

"Buf. Io posso sentire che si avvicina. Ieri sera ci ha presi di sorpresa. Questa sera non ce la farà. Te lo posso assicurare, ma non lasciarmi qui. E' troppo pericoloso."

 

"E' troppo pericoloso portarti con me. Me la vedrò io col demone. Non verrà nessuno con me."

 

"No questo non te lo permetterò mai. Lo sai benissimo che posso sentirlo. Ti avvertirò della sua presenza, tu lo ucciderai. E sarà tutto finito."

 

"Will non è uno scherzo. Non è così semplice. Non voglio che ti succeda niente. Quindi, tu rimani a casa."

 

"Se non mi porti ti seguo. E sai che lo faccio. Sarà ancor più pericoloso."

 

"Will è possibile che tu non capisca che non voglio che ti accada niente???"

 

"Nemmeno io a te, è per questo che devo essere lì."

 

"Va bene. Chiamo Kennedy. Usciamo dal retro. Se vedono che ci sei anche tu, non ci fanno nemmeno scendere le scale."Disse Buffy rassegnata.

 

"Tu sei pazza, anzi entrambe. Se ci troviamo in pericolo, cosa facciamo?? Tu sei ferita, come puoi pensare di venire con noi." Kennedy era fuori di se dalla rabbia. Non voleva rischiare che Willow si facesse di nuovo male.

 

"Ascoltami è per questo che ci devi essere anche tu. Tu le starai attaccata, qualsiasi cosa succeda la devi difendere." Le disse la cacciatrice.

 

"E se non ci riuscissi. Non hai pensato a questa eventualità. Ieri sera ero al suo fianco.....eppure."

 

"Kennedy non è stata colpa tua. Era attratto da me. Questa sera sarà attratto da Buffy, e noi l'aiuteremo e basta!!!" Disse Willow

 

"E se non fosse così, se invece volesse di nuovo colpire te."

 

"Ci sarai tu a difendermi."

 

"Kennedy è inutile. Non riuscirai mai a dissuaderla. Ci ho provato io prima, ma è stato come parlare al vuoto." Disse la cacciatrice rassegnata.

 

"Se ci muovessimo, potremmo chiudere in fretta questa faccenda, e tornare a casa presto." Disse la rossa.

 

"Andiamo, ma se provi ad allontanarti da me anche di un solo passo ti lego a me." Le disse Kennedy contrariata.

 

Camminarono a lungo, prima di arrivare al punto dove la sera prima il minotauro aveva attaccato Willow.

 

"Buf. stai attenta. Sento qualcosa." Disse bloccandosi improvvisamente Willow.

 

"Che succede Will" Chiese Buffy

 

"Sento qualcosa. Alla tua sinistra Buf."

 

Improvvisamente dalla siepe a sinistra sbucò un altro minotauro, più grande di quello della sera precedente, ma questa volta, grazie all'accortezza di Willow, non riuscì a sferrare il colpo di sorpresa, e Buffy, potè cominciare a lottare con lui. Buffy sembrava però avere timore di colpirlo, e per la cacciatrice si stava mettendo maluccio. Era stata atterrata, ed il minotauro ora la stava colpendo al volto.

 

"Will, rimani qui, ora lo sistemo io quello." Le disse Kennedy.

 

"No aspetta." Le rispose la rossa, la prese per un braccio, e grazie al potere trasmessole da Kennedy, lanciò una sfera di fuoco, che colpì alla schiena il minotauro. Buffy fu pronta e con la spada gli troncò di netto la testa, trasformandolo in polvere.

 

"Grazie Will." Disse Buffy

 

"Di nulla, è merito anche di Kenn...." E cadde a terra svenuta.

 

"Siete state due incoscienti. Perchè avete permesso che venisse con voi. La ferita non era ancora chiusa. Le sue forze erano troppo deboli." Il prof. Giles era molto contrariato

 

"Lei è l'unica che ci può aiutare in questa situazione. E' l'unica che sa, perchè rischiare così?? Buffy penso che te la saresti cavata anche da sola. Poi con te c'era Kennedy." Era veramente infuriato. Solitamente avrebbe attaccato Willow, dicendole che era una bambina pericolosa e stupida. Ora invece, forse capendo l'importanza della rossa, se la prendeva con chi avrebbe dovuto proteggerla.

 

"E' colpa mia. Ho tentato di dissuaderla, ma non ha voluto sentire ragioni. Mi sono lasciata convincere come una stupida." Disse la cacciatrice.

 

"Io avrei dovuto proteggerla, ed invece. Mi ha usato per fare quella magia. Se solo fossi intervenuta prima. Avevo solo paura che se fosse rimasta sola e l'avessero attaccata......"

 

"Ok va bene. Scusate forse ho esagerato. Ma lei è l'unica che riesce a capirci qualcosa, anche con i suoi sogni. E .... lasciamo che riposi. Non dite niente a Xander e Dawn, se volessero vederla, dite loro che sta dormendo. Ok???" Concluse il prof Giles.

 

"Va bene professore." Disse Buffy

 

"Kennedy stai con lei. Quando si riprende chiamami." Disse rivolta alla bruna la cacciatrice.

 

 

 

Willow era distesa nel letto, pallida. La ferita, a causa della magia, si era leggermente riaperta. Lo svenimento era dovuto alla poca forza che aveva, dopo la sera precedente.

 

"Vorrei sapere perchè sei così cocciuta. Perchè non hai lasciato fare a me. L'avrei ucciso in un lampo. Che bisogno avevi di usare la magia. Non ti rendi conto di cosa hai rischiato??? Non ti rendi conto di quanto ti amo, e di quanto mi fai spaventare. Se ti dovesse succedere qualcosa io....." Kennedy appoggiò la testa vicino alla mano di Willow e cominciò a piangere.

 

"Hey!! Così mi bagni la coperta!!!!" Le disse la rossa accennando un sorriso

 

"Will!!! Come stai???" Disse Kennedy asciugandosi gli occhi

 

"Bene. Mi pizzica un po' la ferita, ma sto bene."

 

"Sei solo un'incosciente. Perchè non hai voluto che intervenissi io??? Perchè hai usato la magia??? Tu sapevi cosa ti sarebbe successo??"

 

"Kennedy sto bene. Non ti preoccupare. Dovevo farlo. Non potevo evitarlo."

 

"Come non potevi evitarlo???"

 

"Era troppo forte. Ti avrebbe ferito. Così non ti ha nemmeno toccato."

 

"Come fai a dirlo???"

 

"Lo so. Me lo sentivo. Ti ho fermato per quello. Non volevo che ti facesse male."

 

"Smettila di proteggere me. Dovevi proteggere te stessa. Sei stata stupida. Io guarisco in fretta sono una cacciatrice."

 

"Anche io. Sono una strega."

 

"Vado a chiamare Buffy. Voleva essere avvisata al tuo risveglio." Tagliò corto Kennedy

 

"Si può sapere perchè non hai lasciato intervenire Kennedy??? Perchè hai dovuto usare la magia??? Guarda come sei ridotta ora??" Le disse Buffy appena arrivata

 

"Questa sera siete tutti troppo premurosi."

 

"Non scherzare Will. Ti avevo detto che non volevo ti succedesse niente, ed invece eccoti qui, a letto con la ferita riaperta."

 

"Buf. non è niente. Domani starò meglio. E l'ho fatto solo perchè Kennedy non fosse ferita."

 

"Non è una bambina, ha già combattuto con noi. Avrebbe potuto cavarsela da sola, non credi mamma chioccia"

 

"No. Lo sai che io certe cose le sento e... ho sentito che era pericoloso. Vi ho dato solo una mano."

 

"Della quale avremmo fatto volentieri a meno, visti i risultati."

 

"Buf sto bene. Ora devo solo riposare. Sognare chi tenteranno di uccidere domani. Ed andrà tutto bene."

 

"Più ti conosco e più mi sembri strana" Le disse Kennedy

 

"Aspetta ancora un po', e penserai ancora peggio." Le disse Buffy

 

"Se avete finito io tornerei a dormire. Sono un po' stanca."

 

"Ok. Buona notte a entrambe. Ci vediamo domani mattina. Se ci fossero problemi......Kennedy....sei la sua guardia del corpo.....mi raccomando" Disse la cacciatrice prima di uscire.

 

"Wow! Addirittura guardia del corpo!! Fai progressi Kennedy." Le disse la rossa

 

Ma Kennedy non aveva voglia di scherzare. Era preoccupata ed arrabbiata col suo amore.

 

"E' inutile che scherzi. Sono molto arrabbiata con te." Le disse

 

"Lo so. Ma ti prego ora vorrei solo riposare."

 

"Va bene, se ne riparla domani. Posso stare qui, o...."

 

"Devi..."

 

IL RITO III° PARTE

 

A poche miglia di distanza, nella casa che nasconde la bocca dell'inferno, per la terza sera si sta svolgendo di nuovo il rito.

 

"O potente Dio del male. Ti chiamo per aiutarmi ad uccidere i tuoi nemici. Vieni a me o potente Dio del male." Urlava l'uomo in frack

 

Per la terza volta il sigillo della bocca del male si illuminò e da questo fuoriscì la luce.

 

"O potente. Sono pronto per la terza anima."

 

"Si. Dimmi quale vuoi che faccia rivivere oggi."

 

"Il demone della vendetta."

 

La luce, si avvicinò alla seconda sfera rossa, la circondò. Come le due sere precedenti, la sfera si ruppe in mille pezzi. Ai piedi del tavolo, dove ancora giacevano il corpo addormentato della ragazza bionda, e del ragazzo biondo, si affiancò il corpo addormentato di un'altra ragazza bionda.

 

Come le due sere precedenti la luce tornò nel sigillo a riposare.

 

La risata malvagia dell'uomo in frack risuonò per tutta la stanza.

 

Il sonno di Willow, era agitato, come le altre due notti. L'incubo, sempre quello della sera precedente, fino alla famosa frase di Tara

 

"Finalmente è arrivato il momento della nostra vendetta." Disse Tara

 

"Vostra vendetta. Cosa intendi dire Tara???" Willow non riusciva a capire le parole di Tara

 

"Fino ad ora abbiamo sofferto noi, ma ora sarete voi a soffrire. HA HA HA HA HA HA" Le rispose la bionda

 

La mano diTara diventò bianca, e poi rossa. Poi, si girò e guardò alla sua destra. Spike, stava lottando furiosamente con Buffy. L'aveva atterrata. Poi si girò a sinistra, Xander e Anya uno a fianco all'altro. Mentre Tara lanciava la sua sfera infuocata contro di lei, Spike conficcava un paletto nel cuore della cacciatrice e Anya strappava il cuore dal petto di Xander.

 

"NOOOOO"

 

"Tranquilla amore. Ci sono sempre io cosa è successo." Chiese Kennedy

 

"Domani tenteranno di uccidere Xander." Disse con un filo di voce.

 

"Ok damani lo diremo a Buffy. Ora riposati. Stai calma. Domani ci occuperemo noi di tutto."

 

La strinse a se e la coccolò un po' fino a quando non fu sicura che si fosse addormentata. Poi si addormentò anche lei.

 

Buffy come al solito, appena sveglia passò dalla camera di Willow. Ma questa volta si assicurò che entrambe fossero sveglie, prima di entrare.

 

"Ciao. Come stai Will???"

 

"Meglio Buf. Non preoccuparti di me. Questa sera dobbiamo proteggere Xan. Il demone attaccherà lui." Rispose la rossa

 

"Tu questa sera non proteggerai nessuno. Te ne starai qui buona buona. Ci penseremo il prof. Giles, Kennedy ed io al demone."

 

"Ma veramente......"

 

"Buffy ha ragione. Tu devi riposare. Non puoi tutte le sere rischiare. Sei l'unica nostra arma per anticipare il nemico." La voce del prof. Giles arrivava dalla soglia della porta.

 

"Come volete, ma almeno un piccolo aiutino....."

 

"No." Risposero in coro Buffy, Kennedy e il professore guardando malissimo Willow

 

"Mannaggia alla democrazia." Disse la rossa

 

"Io direi che, possiamo aggiornarci a questo pomeriggio per decidere come agire, soprattutto se vogliamo evitare che Xander capisca." Disse il prof. Giles.

 

"Ok allora questo pomeriggio, ci troviamo qui in camera da te.....inventerò una scusa per far uscire sia Xan che Dawnie." disse la cacciatrice uscendo dalla stanza col professore.

 

"Insomma siete insopportabili. E' un'associazione la vostra, contro di me." Disse Willow a Kennedy facendo il broncio.

 

"Sei bellissima quando ti arrabbi, ma è inutile. Questa volta te ne starai buona, buona e lascerai che ce ne occupiamo noi."

 

"Non è giusto. Io volevo esservi di aiuto."

 

"Ci sei più di aiuto se rimani viva e vegeta, e soprattutto efficiente e non a mezzo servizio."

 

"Va bene, ma promettimi che starete attente."

 

"Siamo super - cacciatrici, e un super - osservatore. Puoi stare tranquilla, è già morto, ma ancora non lo sa." Disse sorridendo Kennedy

 

Come promesso Buffy, mandò Xander e Dawn, con una scusa a fare una ricognizione della zona. Appena usciti si diresse nella camera di Willow.

 

"Ok ora siamo soli. Possiamo parlare. Willow abbiamo bisogno di sapere quando attaccherà il demone." Cominciò la caccaitrice

 

"Presumo che attaccherà dove ha attaccato le altre sere. Dobbiamo convincere Xan a venire di pattuglia. E poi, appena sento la presenza del mostro vi avverto e lo polverizzate." Disse la rossa.

 

"Tu forse ti sei persa un passaggio. Questa sera non vieni con noi. Basta rischi inutili." Le disse Buffy

 

"Se non sono lì con voi, non potrò sentirlo arrivare. Non capite!!! Se non lo sento vi attaccherà di sorpresa, e potrebbe ferirvi. Prometto che non farò nulla di avventato, ma non lasciatemi qui. Se vi succedesse qualcosa, sarebbe solo colpa mia."

 

"Will. E' troppo pericoloso. Se ci fosse bisogno tu, useresti la magia. Sei troppo debole, e rischieresti......insomma Will è meglio se rimani qui." Disse la cacciatrice.

 

"Potremmo fare in modo di appostarci in un posto sicuro, da dove Willow potrebbe sentire arrivare il demone, ma non usare la magia. Io potrei stare con lei, per difenderla." Disse il prof. Giles.

 

"Non se ne parla nemmeno. Se proprio volete portarla, al suo fianco ci starò io, non lei professore. Scusi ma credo di avere un po' più forza di lei." Disse Kennedy

 

"Se non possiamo farne a meno....Vieni con noi, ma sarà Kennedy a starti a fianco. Lei professore mi aiuterà."

 

"Per fortuna. Ora mi sento molto meglio." Disse la rossa. Kennedy la fulminò con uno sguardo.

 

"Ancora una volta hai ottenuto quello che volevi. Non capisco perchè devi sempre rischiare." Le disse la bruna cacciatrice

 

"Io difendo la mia famiglia. E' per questo che lo faccio." Disse secca

 

Kennedy era rassegnata. Conosceva quanto era testardo il suo amore. Aveva deciso, niente l'avrebbe convinta a rinunciare.

 

"Dobbiamo portare anche Dawn, non possiamo rischiare di lasciarla a casa da sola. Starà con me e Kennedy." Disse Willow, cercando di distogliere l'argomento da lei.

 

"Va bene. Mi raccomando Kennedy, te le affido." le disse la cacciatrice

 

"Tranquilla, nessuno le sfiorerà, se non passando prima su di me."

 

Quella sera annunciarono di voler andare tutti insieme di pattuglia. Era meglio. Si sarebbero divisi in due gruppi. In avanscoperta sarebbero andati Buffy, Xander ed il prof Giles, subito dietro Willow, Kennedy e Dawn.

 

Si erano diretti al solito posto, dove le due sere precedenti avevano incontrato il demone. Avevano girato intorno parecchio, ma del demone nemmeno l'ombra.

 

"Will, non percepisci niente??" Chiese Buffy

 

"No Buf. non riesco a sentire niente. E' come se qui fosse tutto tranquillo."

 

"Beh, per questa sera potrebbe bastare, perchè non ce ne torniamo a casa???" Chiese Xander

 

"In effetti potremo anche tornare......." Stava per dire Dawn

 

"Buffy dietro di noi, Xander abbassati" Disse Willow, appena in tempo permettendo a Xander di schivare il colpo del demone, e a Buffy di colpirlo alla sprovvista. Il demone cadde, ed il prof. Giles, fu lesto a finirlo con la spada.

 

"Grazie Will.Ma come facevi a......ok la magia." Disse Xander

 

"Ora possiamo tornare a casa." Disse Buffy

 

Buffy, Willow, il prof. Giles e Kennedy erano soddisfatti del loro lavoro. Per questa sera avevano evitato spiacevoli conseguenze. Si sorrisero prima di ritirarsi nelle loro stanze.

 

"Scusa Will. Posso parlarti un attimo" Chiese Xander, affacciato alla porta della camera della rossa

 

"Certo che puoi, vieni."

 

"Io vado a preparare del the caldo. Più tardi te lo porto." Disse Kennedy lasciando i due amici soli.

 

"Will, che sta succedendo????? So che tu sei l'unica a sapere la verità su tutta questa storia. Voglio che tu me la dica. Quel demone era Anya vero???" Cominciò il ragazzo

 

"Xan...io..."

 

"Will, voglio sapere."

 

"Si era Anya, cioè un demone che molto probabilmente aveva qualcosa di Anya. Era attratto da te. E' per questo che ti ha attaccato."

 

"Ed è per questo che l'altra sera il demone ha attaccato te. Aveva qualcosa di Tara. E ieri..... che è successo ieri???"

 

"Il demone aveva qualcosa di Spike, ed ha attaccato Buffy, ma lo abbiamo fatto fuori tranquillo."

 

"Lo avete???? Tu sei ferita, come avete fatto??? Perchè me lo avete tenuto nascosto" Xander cominciava a perdere la pazienza

 

"Xan stai tranquillo. Dawn non deve sapere. Quindi stai calmo."

 

"E' tutto legato ai tuoi sogni vero???? Tu riesci a sapere le loro mosse. Ma perchè nascondermelo????"

 

"Ascolta. Io non so.....cioè ho una teoria, ma non so quanto possa essere giusta. E' inutile dirvi quello che potrebbe farvi soffrire, se poi non fosse vero...."

 

"Io lo so quello che pensi. L'hai detto il giorno in cui sono arrivati il prof. Giles e Kennedy. Pensi che li rivogliano portare in vita per ucciderci, ed i tuoi sogni lo confermano...io mi fido del tuo istinto, tu non sbagli mai."

 

"Ed invece potrei sbaglairmi Xan. Non sono infallibile."

 

"Voglio sapere solo un'ultima cosa. Come mi uccide Anya??"

 

"Xan...."

"Ti prego Will, ho bisogno di saperlo.."

 

"Ti strapperà il cuore....."

 

"Grazie Will."

 

"Xan.......Io non lo permetterò. Te lo prometto."

 

"Se non morirò io.....dovrà morire lei."

 

"Se non sarà più che necessario no. Ti prometto che farò di tutto, pur di non fare soffrire un'altra volta nessuno."

 

"Lo so. Mi fido di te. Ti voglio bene Will."

 

"Anche io Xan"

 

IL RITO IV° PARTE

 

A poche miglia di distanza, nella casa che nasconde la bocca dell'inferno, per la quarta sera consecutiva si sta svolgendo il rito.

 

"O potente Dio del male. Ti chiamo per aiutarmi ad uccidere i tuoi nemici. Vieni a me o potente Dio del male." Urlava l'uomo in frack

 

Per la terza volta il sigillo della bocca del male si illuminò e da questo fuoriscì la luce.

 

"O potente. Sono pronto per la l'ultima anima."

 

"Si. Oggi è il turno della secoda sfera bianca."

 

La luce, si avvicinò alla seconda sfera bianca, la circondò. Come le due sere precedenti, la sfera si ruppe in mille pezzi. Ai piedi del tavolo, dove ancora giacevano il corpo addormentato della ragazza bionda, del ragazzo biondo, di un'altra ragazza bionda, si affiancò quello di una ragazza dai lunghi capelli neri.

 

"Domani, riporterò in vita i quattro corpi. Dopodichè voglio dei risultati.....il prima possibile." Disse la luce e come le tre sere precedenti tornò nel sigillo a riposare.

 

La risata malvagia dell'uomo in frack risuonò per tutta la stanza.

 

Il sonno di Willow, era agitato, come le altre tre notti. L'incubo, sempre quello della sera precedente, fino alla famosa frase di Tara

 

"Finalmente è arrivato il momento della nostra vendetta." Disse Tara

 

"Vostra vendetta. Cosa intendi dire Tara???" Willow non riusciva a capire le parole di Tara

 

"Fino ad ora abbiamo sofferto noi, ma ora sarete voi a soffrire. HA HA HA HA HA HA" Le rispose la bionda

 

La mano diTara diventò bianca, e poi rossa. Poi, si girò e guardò alla sua destra. Spike, stava lottando furiosamente con Buffy. L'aveva atterrata. Poi si girò a sinistra, Xander e Anya uno a fianco all'altro. Prima di lanciare la sfera fece segno a Willow di girarsi. Mentre Tara lanciava la sua sfera infuocata contro di lei, Spike conficcava un paletto nel cuore della cacciatrice, Anya strappava il cuore dal petto di Xander ed Amanda, con una falce uccideva Dawn.

 

"NOOOOO"

 

"No bastaaaaa" Gridò Willow

 

"Va tutto bene amore, è l'ultimo. Domani non avrai più questi incubi." Le disse Kennedy per calmarla

 

"Forse..... ho paura che sia solo l'inizio."

 

"L'inizio... che vuoi dire"

 

"Non lo so ma spero che sia veramente la fine.....la fine di questi incubi."

 

Avrebbe voluto dire la fine di tutto, ma non voleva turbare Kennedy con i suoi presentimenti.

 

"Allora questa sera tocca a mia sorella vero????" Chiese Buffy

 

"E' lei l'ultima..." Disse Willow

 

"Ok allora come al solito dobbiamo metterci a tavolino e trovare un piano per questa sera." Disse la cacciatrice

 

"Buf., questa volta c'è anche Xan. Ieri sera è venuto da me e......sa tutto."

 

"Meglio, una cosa in meno di cui preoccuparsi."

 

"Buf, questa sera voglio stare io vicino a Dawn." Disse la rossa

 

"Non se ne parla nemmeno. Dawn è mia sorella, e tu sei la mia migliore amica. Non voglio perdere nessuna delle due."

 

"La proteggerò col potere. Non le accadrà niente. Te lo prometto, se fosse necessario io........."

 

"Non sarà necessario. Ci sarò io lì a difenderla. Comunque ne parliamo dopo." Tagliò corto la cacciatrice.

 

Dawn era andata a trovare una sua amica, lasciando il tempo alla banda di organizzarsi per la sera.

 

"Allora vediamo di ricapitolare. Io, Dawn e Xander passeggiamo in avanscoperta, Willow, Kennedy ed il prof. Giles, subito dietro di noi. Will, appena senti qualsiasi cosa, anche una foglia che cade, scatta il piano. Tu Xan proteggi Dawn, io mi libero del demone, e se ci sono problemi, interevenite voi." Disse la cacciatrice.

 

"Buf, perchè non posso stare io lì con voi. Dawn con me non corre pericoli lo sai...." tentò di dire Willow

 

"Will abbiamo già parlato di questa cosa, anche troppe volte. So che daresti la vita per Dawn, ma sei ancora debole, e meno ti sforzi, meglio è per tutti. Lo sai che tu sei la mia arma"

 

Le parole di Buffy l'avevano toccata. Aveva ripetuto quella frase. Lei era la sua arma. I ricordi tornarono indietro di anni, sei anni prima. Glory aveva rapito Dawn, aveva succhiato il cervello di Tara, e Buffy sapeva che lei era l'unica che poteva qualcosa contro quel dio troppo forte e pericoloso. Sorrise ripensando a quelle cose. Abbracciò Buffy.

 

"Come vuoi, ma sappi, che se ci fosse bisogno io..."

 

"Lo so Will."

 

"Anche io Buffy, sappi che se fosse necessario per la piccola Dawn......la proteggerò col mio stesso corpo."

 

"So anche questo Xan."

 

Kennedy ed il prof. Giles, si guardarono, un po' tristemente. Era in questo momento che si rendevano conto, di quanto loro fossero distanti da quel mondo, che i ragazzi avevano costruito. Di quanto non avrebbero mai potuto farne parte, se non marginalmente.

 

Come al solito, uscirono tutti insieme con la scusa della ronda. Stavano seguendo alla lettera le direttive decise nel pomeriggio, e tutto procedeva per il meglio.

 

Si fermarono vicino al punto degli attacchi delle sere precedenti. Nervosamente si guardavano intorno.

 

"Tutto tranquillo vero Will." Chiese Xander, tradendo il nervosismo

 

"Si per ora si, potremo anche fare un'altro giretto, che ne dite???"

 

"Will ha ragione, perchè non andiamo a mangiare il gelato da qualche parte??" Suggerì Dawn

 

"Sarebbe una buona idea." Disse il prof Giles "Offro io"

 

"Beh allora è perfetto, tutti in gelateria." Disse Buffy

 

Si stavano allontanando con calma...

 

- Buf. mi senti- disse col pensiero Willow

 

- Dimmi Will-

 

- Sento che qualcosa si sta muovendo ma, non cerca di avvicinarci. E' strano.-

 

- Proviamo a fare un altro giro, e vediamo cosa succede-

 

"Ragazzi prima di andare vorrei dare ancora un'occhiata qui intorno." Disse la cacciatrice

 

"Va bene Buf."

 

"Buffy dietro di noi arrivaaaaa" Urlò Willow, prima di balzare in avanti, per catapultarsi su Dawn e Xander.

 

Il balzo del minotauro era andato a vuoto. Willow, si era ranicchiata su Dawn per proteggerla dal successivo attacco. Buffy si era parata davanti al mostro, al suo fianco il prof Giles, con la balestra e Kennedy con una spada. In breve il mostro fu atterrato e polverizzato.

 

Dawn, spaventatissima, piangeva tra le braccia di Willow.

 

"Va tutto bene piccola Dawnie. Va tutto bene. Nessuno potrà mai farti del male, fino a quando ci saremo qui noi." Le disse la rossa

 

"Lei voleva me, voleva solo me. L'ho sentito quando mi è passata vicino."

 

"Stai calma. Non potrà mai averti. Avrebbe dovuto passare sopra di me prima di toccarti." Cercò di rassicurarla la rossa.

 

Buffy, era immediatamente corsa da loro, e le aveva abbracciate entrambe.

 

"Grazie Will."

 

"Allora andiamo a mangiare questo gelato. Ora che mi è venuta voglia, non potete non accontentarmi." Disse il professore, che non sembrava più di tanto turbato dal pericolo appena corso. " E poi, ho avuto un po' di timore, magari il gelato...."

 

Tutti scoppiarono a ridere, e si diressero verso la gelateria.

 

Per tutta la serata, Dawn, non aveva lasciato il braccio di Willow. Voleva bene alla sua strega rossa. Era la sua guida, quella che con i suoi consigli, l'aveva fatta crescere. Lei che aveva sofferto tantissimo, eppure aveva avuto la forza di andare avanti. Era il suo mito, insieme a sua sorella ovviamente.

 

LA RINASCITA

 

Nella casa che custodiva la bocca dell'inferno, l'uomo in frack, stava osservando i quattro corpi addormentati.

 

"Oggi cari ragazzi, finalmente tornerete a vivere. E domani, cominceremo a divertirci con i nostri nemici."

 

Pochi minuti dopo, la luce, uscì dal sigillo.

 

"Sono qui, per terminare il rito." Disse all'uomo in frack

 

"Bene come posso aiutarti???"

 

"Appena aprono gli occhi e si alzano, dai a ognuno di loro gli oggetti rubati ai miei nemici"

 

"Ai nostri nemici o mio potente Dio."

 

"Ubbidisci e basta!!!!"

 

"Come vuole o potente."

 

La luce cominciò coll'avvicinarsi al corpo della prima ragazza bionda. La circondò.

 

Piano, la giovane aprì gli occhi.... due meravigliosi occhi azzurri. Si alzò.

 

L'uomo col frack, le fece indossare il ciondolo rubato a Willow.

 

"Bentornata strega bionda" Disse l'uomo in frack

 

Poi fu il turno del ragazzo biondo e del suo bracciale.

 

"Bentornato William il sanguinario"

 

La ragazza bionda e la fede di Xander

 

"Bentornata Anyanka, demone della vendetta."

 

La ragazza dai capelli lunghi e neri e gli orecchini di Dawn

 

"Bentornta giovane cacciatrice."

 

I quattro ragazzi stavano in piedi davanti a chi li aveva riportati in vita. Gli sguardi persi. Si guardarono l'un l'altro, ma non si riconobbero, non si potevano riconoscere. Erano stati riportati in vita, ma la loro vita ora era malvagia. I loro ricordi cancellati.

 

"E' bello vedrevi qui, riuniti. I miei figli. coloro i quali mi daranno tantissime soddisfazioni......A cominciare da domani." Disse l'uomo in frack

 

"Cosa hai intenzione di fare???" Chiese la luce.

 

"Come prima cosa, manderò un invito ai nostri nemici....Voglio che escano dalla loro roccaforte, devono trovarsi il più lontano possibile. E poi, li farò attaccare dalle nostre creazioni, o potente.... Cominceremo con uccidere la strega rossa.......Persa lei, gli altri saranno annientati, piano piano."

 

"Bene.....Sono ansioso di sapere come andrà"

 

"Devi avere pazienza. domani al tramonto, ti porterò il corpo della strega rossa. Fidati"

 

"Aspetto tue notizie....tue liete notizie."

 

I ragazzi, dopo la pausa gelato, erano tornati a casa. Nessuno però aveva voglia di dormire, erano tutti abbastanza agitati. Sembrava la notte prima della battaglia contro the First. Però questa volta, non sapevano cosa li attendeva.

 

Willow era come al solito la più preoccupata. Ad un tratto, mentre mangiava il suo gelato, aveva sentito una fortissima fitta al cuore. Avrebbe voluto urlare, ma il pensiero di far preoccupare gli altri, le aveva impedito di farlo. All'inizio non ci volle pensare, ma più si avvicinavano a casa, più le fitte si facevano forti e frequenti. Le stesse fitte che aveva avuto quando Tara era morta, quando era sulla scogliera con Xander, e si era lasciata andare al dolore.

 

"Non so dove, non so perchè, cioè vorrei non saperlo, ma sei tornata. Lo sento amore mio. Sento che ci sei......ed ho tanta paura." Disse tra se, mentre attraversava la porta di casa.

 

"Ragazzi che si fa???? Io non ho per niente sonno. Che ne dite di guardarci qualche film, prima di andarcene tutti a dormire???" Chiese Xander, che sembrava essere il più attivo

 

"A me andrebbe bene. Basta che non ci siano gialli o film dell'orrore." Disse Dawn, contagiata dall'entusiasmo del ragazzo

 

"Ok facciamo un bel film d'azione." Propose Kennedy

 

Pronti partenza via. Dopo venti minuti già dormivano tutti davanti al televisore. Molto probabilmente l'azione del film non era stata sufficiente a tenerli svegli.

 

Willow, Buffy, Xander, Dawn, Kennedy ed il prof. Giles erano in un luogo strano. Non riuscivano a capire come mai si trovassero lì, tutti insieme. Era una cosa strana, ma stavano parlando tutti allegramente. Sembrava una gita fuori porta.

 

"Domani potremmo andare a fare compere, magari in centro. Che ne dite" Chiesa la cacciatrice

 

"Sarebbe una buona idea. Ho giusto bisogno di qualche nuovo vestito." Disse elettrizzata all'idea Dawn

 

"Si, vengo anche io, ho bisogno di un paio di scarpe serie."

 

"Xan, cosa intendi per scarpe serie????" Chiese la rossa

 

"Non si può mai sapere, sapete Anya ha accettato la mia nuova proposta di matrimonio. Dovremmo sposarci tra un mesetto circa."

 

L'urlo di gioia dei ragazzi, rimbombò per quello strano posto

 

"Congratulazioni Xander, e visto che siamo in vena di confidenze, volevo dirvi, che io e Spike, vorremmo fidanzarci ufficialmente. Credo che settiamna prossima organizzeremo una festa." Disse la cacciatrice al colmo dell'entusiasmo.

 

"Ragazzi è favoloso...... Mi fate ingelosire però. Tutte queste belle notizie. Io non ho niente da dirvi." Disse Willow

 

"Beh, tu e Tara, la bella sorpresa ce l'avete già fatta, quando vi siete rimesse insieme." Le disse Dawn

 

D'improvviso, un fulmine squarciò il cielo, le tenebre caddero sul luogo misterioso. Quattro figure, si stavano avvicinando ai ragazzi.

 

Willow non riusciva a distinguerne i volti, ma sentiva la loro presenza, la loro essenza. Sentiva che erano Tara, Spike, Anya ed Amanda. Un vento fortissimo si era alzato, e spirava contro i ragazzi. Prima che la strega rossa potesse vederne con certezza i volti, i quattro sferrarono il loro attacco.

 

I corpi senza vita di Xander, Dawn, Buffy, Kennedy e del prof. Giles, giacevano al suolo. Tara, Spike, Anya ed Amanda si sorridevano e la guardavano. Ora riusciva a distinguere nitidamente i loro volti.

 

Davanti ai loro occhi, la strega rossa era ritornata ad essere la cattiva Willow. Capelli ed occhi neri.

 

Si svegliò in un balzo urlando.

 

Immediatamente anche gli altri aprirono gli occhi.

 

Willow era al centro della stanza, sudata ed in lacrime.

 

"Will che è successo. Come hai fatto a finire lì nel mezzo" Chiese Buffy, balzandole a l fianco e abbracciandola.

 

Il suo corpo continuava ad essere scosso da fortissimi tremiti.

 

"L'ho visto. L'ho visto. Sarò io ad uccidere tutti voi"

 

"Will, non scherzare. E' stato solo un sogno, un brutto sogno."

 

"Buf. Io tornerò ad essere la cattiva Willow, e vi ucciderò. Me ne devo andare prima che questo succeda." Disse cercando di alzarsi.

 

"Tu non vai da nessuna parte. Tu non ucciderai nessuno di noi. Te lo prometto. Ci siamo qui noi. Noi ti impediremo di fare del male a noi e a te stessa." Le disse la cacciatrice sempre abbracciandola.

 

"Buf ha ragione. Ci siamo noi, questa volta. Tu hai sempre aiutato noi. Ora noi aiuteremo te." Disse Xander abbracciando anch'esso la rossa.

 

"Come noi abbiamo contato su di te, tu ora puoi contare su di noi." Disse la piccola Summer raggiungendo gli altri in quell'abbraccio.

 

"Inoltre ricordati che ci siamo anche noi. Io ti terrò legata, come la fune all'acquilone, ed il prof Giles, contatterà la congrega per aiutarti." Le disse Kennedy

 

La loro unione, era come sempre la loro forza.

 

Willow ritrovò la calma, e stringendosi ai suoi amici si diresse in camera.

 

Anche quella notte avrebbero dormito insieme, abbracciati come era successo per le ultime volte in cui si erano sentiti persi, lontani, ed il sonno invece, li aveva fatti trovare uniti, vicini più che mai.

 

L'INIZIO DELLA BATTAGLIA

 

Anche quella tormentata notte era passata. I ragazzi si erano alzati, e si erano ritrovati tutti in cucina. L’aria era tesa. La preoccupazione per quello che sarebbe successo, si poteva sentire a miglia di distanza. Willow, ovviamente era la più agitata di tutti. Essere ritornata indietro nel tempo, essersi rivista cattiva, l’aveva scioccata. In lei, il panico e l’angoscia per quello che avrebbe potuto fare alla sua famiglia, ed ai suoi amici.

 

“Non ti devi preoccupare. E’ stato solo un brutto sogno. Tu non tornerai ad essere la cattiva Willow, almeno non fino a quando io sarò qui con te.” Le aveva detto Kennedy, appena l’aveva incontrata in corridoio.

 

“Per te è facile. Non hai sognato tu di allearti col nemico, ed uccidere quella che tu consideri la tua famiglia, ed i tuoi amici.” Le aveva risposto la rossa.

 

“No ma per quello che ti conosco, so che saresti sufficientemente matura. E se ti dovessi trovare di fronte ad una scelta, anche questa volta staresti, come le altre volte, dalla parte del bene.”

 

“Tu non hai conosciuto la Willow cattiva. Non puoi nemmeno immaginare cosa sia capace di fare”

 

“No la Willow cattiva non l’ho conosciuta, ma ho conosciuto la Willow, che mi ha succhiato la vita, per aprire un portale dimensionale, e riportare Buffy da noi, e la Willow dea, la mia dea, che ha distribuito il potere a tutte le cacciatrici del mondo.”

 

“Era diverso, molto diverso. E poi, tu, ti sei spaventata quando hai scoperto chi in realtà ero.”

 

“Ero spaventata, dall’enorme potere, che ho sentito dentro di te. Niente era mai stato così forte. Non avevo mai provato niente di simile. E perdona se, quella persona così forte, era la mia ragazza. Chiunque si sarebbe spaventato.”

 

-No. Tara no. Lei non si sarebbe mai spaventata. Lei non avrebbe mai avuto paura di me, o forse si…- pensò tra se e se.

 

“Non importa. Oggi non voglio parlare ancora di questo incubo. Voglio solo andare avanti.” Disse Willow.

 

Quell’ultima frase, era stonata, rispetto a tutto il discorso. Lo sapeva bene, ma non voleva veramente continuare a torturarsi, o almeno non lo voleva condividere con gli altri. Era angosciata e lo voleva tenere per se.

 

“Scusa per questa notte. Ma….”

 

“Non importa, sono abituata ad essere scavalcata. E poi questa è la tua famiglia ed io……”

 

“Tu sei una persona stupenda, alla quale voglio molto bene….”

 

“Ma non così tanto da farle condividere i suoi sentimenti.”

 

“Non è vero. Li hai condivisi, eccome se li hai condivisi, e mi dispiace che non ti sia bastato.”

 

“Non mi potrà mai bastare….Io ti amo Willow.”

 

“Kennedy……Sai che tra noi, non ci potrà essere altro che una buona amicizia.”

 

“Lo so, lo so, è inutile che me lo ripeti.”

 

Detto questo si voltò e tornò nella sua camera. Lasciando Willow sola in corridoio, in preda alle sue angosce.

 

“Prof. Giles, secondo lei, cosa dobbiamo fare???” Chiese Buffy

 

“Oggi pomeriggio, la congrega dovrebbe darmi notizie. Ho parlato loro del sogno di Willow. Come al solito, purtroppo dobbiamo solo aspettare.”

 

“Io non riesco a stare qui ad aspettare. Sento che Willow soffre, e vorrei fare qualcosa per aiutarla, e di certo stare qui ad aspettare non l’aiuterà di certo.”

 

“Calmati Xan, anche io voglio aiutare Will. Ma almeno noi cerchiamo di mantenere la calma. L’aiutiamo anche così.” Disse la cacciatrice

 

Il suono del campanello, interruppe i discorsi dei ragazzi.

 

“Chi potrà mai essere” Domandò Buffy

 

Anche Willow  e Kennedy, che erano rimaste ai piani superiori, scesero per vedere chi fosse venuto a trovarli.

 

Alla porta però, non c’era nessuno. Buffy, si guardò intorno, poi corse verso il viale, ma niente, nessuno. Tornando vide una lettera a terra, esattamente davanti alla porta. La raccolse ed entrò in casa. Tutti la seguirono in soggiorno.

 

 

 

Abbiamo un regalo per ognuno di voi, e lo porteranno quattro persone.

 

Per te cacciatrice, ci sarà un uomo con l’anima, per la strega rossa chi vuole che lei sia forte come un’amazzone, per il ragazzo che vede tutto una ragazza abbandonata all’altare, per la chiave una giovane cacciatrice.

 

Se volete sapere chi siamo, ci vediamo questa sera alle 20:00 precise, ai vecchi hangar dell’aeroporto.

 

 

 

“Nessuna firma, niente calligrafia da poter riconoscere” Disse la cacciatrice dopo aver letto ad alta voce la lettera.

 

“Io credo che sarebbe meglio avvertire la congrega, ed evitare di cadere in questa trappola.” Disse il prof. Giles

 

“Non può essere una trappola. Lì ci sono  Anya, Tara, Spike e Amanda, non voglio credere che possa essere una trappola.” Disse Xander

 

“Già e se non lo fosse??? Se avessimo finalmente l’occasione di sapere con chi abbiamo a che fare. Tu cosa ne pensi Will???” Chiese Buffy

 

“Non  lo so Buf. Indubbiamente, non sarà una passeggiata, ma se vogliamo scoprire qualcosa, dobbiamo andare.”

 

“Willow, penso che il prof. Giles abbia ragione. E’ sicuramente una trappola, vi vogliono lontani da qui. E poi chi vi assicura che troverete veramente chi aspettate????” Disse Kennedy

 

“Non possiamo non andare. Sono sicura che verrebbero comunque a cercarci, e magari con nuove forze.” Disse la cacciatrice

 

“Anche io la penso così. Qualunque cosa o persona ci sia, dobbiamo andare, e se rimarremo uniti, non avremo problemi nello sconfiggerla.” Disse Dawn

 

“E se le persone da sconfiggere fossero Tara, Amanda, Anya e Spike???” Chiese Kennedy

 

“Kennedy!!! Come puoi pensare una cosa del genere. Tu non li conosci come li conosciamo noi.” Disse la piccola Summer risentita

 

“Dawn, non puoi sapere realmente chi ti troverai davanti. Potrebbero anche essere dei mostri, che assomigliano a loro, o hanno qualcosa che li ricorda e basta.” Disse il prof. Giles.

 

“No, non può essere. Will, dimmi che anche tu la pensi come me!!!!”

 

“Dawnie, purtroppo il prof. Giles, su questo ha ragione. Non possiamo sapere se sono veramente loro, o chissà cosa, ma è proprio per scoprirlo che dobbiamo andare. Di questo sono convinta. So che potrà essere pericoloso, ma dobbiamo saperlo.”

 

“Ok Credo che la maggioranza abbia deciso di andare questa sera ai vecchi hangar.” Concluse Buffy.

 

“Siete convinti di questo????” Chise il prof Giles, preoccupato.

 

“Credo di si.” Rispose Willow a nome di tutti.

 

 

 

Il tempo sembrava non passare mai. Buffy si aggirava per le stanze come un leone in gabbia, Xander era sceso ad intagliare un pezzo di legno, ma il suo sguardo era fisso su una meravigliosa incisione, fatta da lui, che riportava il nome di Anya, Dawn continuava a cercare su internet notizie ed informazioni, che in realtà non guardava nemmeno, Willow si era chiusa in camera. La foto di Tara tra le mani.

 

“Posso entrare????” Chiese Kennedy aprendo leggermente la porta

 

Scossa dai suoi pensieri, lasciò cadere la foto, e prima che riuscisse goffamente a recuperarla, la bruna cacciatrice, l’aveva già fatta sua e la osservava.

 

“E’ per lei, che hai deciso di rischiare la tua vita e quella degli altri questa sera????” Chiese

 

“Kennedy, per piacere, rendimi quella foto!!!!”

 

“Hai paura che te la rovini???  Non ti preoccupare, te la ridarò integra. Voglio solo capire, cos’ha di così particolare, cosa ti ha fatto perdere la testa, in questo modo…..”

 

Willow, con un gesto veloce, riuscì a recuperare la foto.

 

“Hey, mica te la rovinavo!!!! “

 

“Forse è meglio che tu esca da questa stanza.” Il tono di Willow era perentorio.

 

“Hai paura che se dovesse veramente tornare, potrebbe pensare male solo perché sono stata nella tua camera???”

 

“Tu non puoi capire, non puoi nemmeno immaginare quello che ho dentro ora, quello che abbiamo dentro ora.”

 

“E allora rendimi partecipe. Hai condiviso un sacco di cose con me, negli ultimi giorni, perché proprio ora, che forse hai più bisogno di me, vuoi allontanarmi???”

 

“Non puoi capire….”

 

“Non posso capire che la ragazza che amo, non pensa ad altro che al ricordo del suo amore passato??? Che irrazionalmente, come irrazionale è l’amore, vuole rischiare la sua vita, non sapendo cosa troverà??? Cosa non posso capire???”

 

“Kennedy. Se veramente questa sera, lei sarà lì, io….”

 

“Tu cosa???”

 

“Non so cosa potrei fare. Ho paura di lasciarmi andare, ho paura di tradire i miei amici, perché quando i suoi meravigliosi occhi azzurri, mi fisseranno, io mi perderò….già lo so”

 

“Non ti perderai, se al tuo fianco ci sarò io. Non ti ricordi, l’ho già fatto una volta. Io mi fido di te. Loro sono la tua famiglia, e tu, costi quel che costi, li difenderai.”

 

“Non lo so. Questa volta è diverso, molto diverso. Davanti a me, ci sarà il mio passato, la parte più bella della mia vita, e per riaverla, forse sarei disposta a…..”

 

“Smettila. Non  voglio nemmeno sentire queste stupidate.”

 

Si avvicinò alla rossa e la prese tra le braccia.

 

“Tu farai quello che è giusto. Io lo so, anche se questo dovesse costarti….”

 

“La vita della ragazza che amo.”

 

“Già”

 

 

 

Poco prima dell’orario dell’incontro si ritrovarono tutti in soggiorno. I loro sguardi dicevano tutto. Tristezza, dolore, amore, era tutto un miscuglio di emozioni, incontrollate. Si strinsero in un forte abbraccio.

 

“Siamo pronti ad incontrare il nostro passato???” Chiese la cacciatrice

 

“Forse no….ma dobbiamo farlo lo stesso, anche perchè per certe cose non saremo mai pronti.” Disse Willow.

 

 Alle otto precise erano ai vecchi angar

 

“Beh!! Speriamo che almeno siano puntuali!” Disse cercando di spezzare la tensione Kennedy

 

“Tara è sempre stata puntuale” Le rispose la rossa.

 

Dal fondo dell’hangar più lontano da loro, spuntarono otto minotauri.

 

“Eccoli. Puntuali come dicevi tu Willow….mi sembrano parecchio imbruttiti e raddoppiati di numero.” Kennedy continuava a cercare di sdrammatizzare.

 

Avanzavano compatti nella loro direzione. Arrivarono a cinquanta metri da loro, per aprirsi in due ali, lasciando un ampio varco nel mezzo.

 

Dal largo passaggio, si intravedevano quattro sagome, che si stavano avvicinando con passi decisi.

 

“Mio dio!!!” La voce di Xander era un urlo strozzato.

 

“Non posso crederci” Disse Dawn

 

Tara, Spike, Anya e Amanda, erano lì, davanti a loro. Si erano fermati anche loro a una cinquantina di metri, ed ora li guardavano fissi.

 

Dawn, fece un passo in avanti, per andare incontro ad Amanda, ma Willow, allungò un braccio, impedendole di muoversi.

 

“No Dawnie, aspetta.” Le disse

 

Lo sguardo di Willow era fisso su Tara, la sua Tara. I suoi occhi verdi immersi in quelli blu della sua strega bionda. Ma c’era qualcosa che non funzionava. I suoi occhi non riuscivano ad entrare. Era come se ci fosse uno schermo, che non riusciva a superare. Eppure era lei. Erano passati quasi cinque anni, ma era sempre bellissima. Una fitta al cuore l’aveva colpita quando si era accorta che indossava gli stessi abiti del giorno in cui era stata uccisa, ma ogni traccia di sangue, ogni traccia della pallottola che l’aveva colpita diretta al cuore era scomparsa.

 

- Amore come sei bella. Dio quanto mi sei mancata. Non posso credere che tu sia così vicina a me. Non riesco a capire cosa mi trattiene, ma vorrei solo correre da te, abbracciarti, baciarti, fare l’amore. Tara amore mio, fammi entrare in te, fammi capire che non è cambiato niente da allora.-

 

“Stiamo qui a guardarli o cerchiamo di muoverci, per vedere che fanno loro.” La voce di Kennedy, aveva interrotto bruscamente i suoi pensieri.

 

Prima che potesse rispondere, quattro minotauri si avventarono contro di loro. Willow fece appena in tempo ad alzare una barriera di energia intorno a loro. I mostri ci finirono contro e rimbalzarono due metri in dietro.

 

“Togliti.” La voce di Tara, aveva spezzato il silenzio, e come si era formata, la barriera, si dissolse.

 

“Barriera” Ripetè Willow, riformando lo scudo a loro protezione .

 

Per svariati minuti, continuò la dura lotta tra le due streghe ma, mentre Willow, era sempre più stanca, Tara, sembrava prendere energia. I suoi capelli erano diventati sempre più scuri, ed i suoi occhi, non erano più azzurri, ma rossi.

 

“Will, non puoi andare avanti così, ti sta annientando.” La disse Buffy preoccupata

 

“Will smettila, affrontiamoli, combattiamo. Stai perdendo tutte le tue energie.” Era Kennedy, anche lei molto preoccupata.

 

Ma lei non voleva assolutamente smettere. Era una lotta sua. Stava combattendo contro il suo amore.

 

“Ora basta!! Togli questa cavolo di barriera. Non starò di certo qui, ad aspettare che ti uccida.” Urlò Kennedy infuriata.

 

L’urlo della bruna cacciatrice, la fece ritornare in se, tanto bruscamente, da non riuscire a riconcentrarsi per ricreare lo scudo. In quel momento, sulla mano di Tara, comparve una sfera infuocata. Successe tutto in un attimo…..

 

La sfera colpì Willow in pieno petto, facendola finire contro le lamiere dell’hangar. Quando riaprì gli occhi, ebbe solo il tempo di vedere che i quattro minotauri, stavano per attaccare i ragazzi. Raccolse le ultime forze a sua disposizione e teletrasportò tutti nel soggiorno di casa. O almeno sperava di averlo fatto. Non ebbe nemmeno la forza di controllare.

 

Il suo corpo giaceva svenuto nel soggiorno di casa. Fortunatamente, tutti erano lì con lei.

 

Subito Kennedy si precipitò da lei.

 

“Perché sei così idiota…..è mai possibile che devi sempre fare di testa tua.” Le disse, anche se sapeva che non poteva sentirla.

 

“La porto in camera sua. Mi dia una mano prof. Giles” Disse Xander

 

L’adagiarono sul letto, mentre Dawn, ancora sconvolta, per quello che aveva visto, le si mise immediatamente al fianco. Non poteva credere a quello che aveva visto. Tara, la sua migliore amica, aveva tentato di ucciderli, cioè di uccidere la ragazza che ama, o che amava….

 

Buffy, le prese la mano.

 

“Speriamo che riesca a sentire la mia energia e si riprenda.” La voce era distante. Anche per lei quello che aveva visto, era sconvolgente, senza senso. Come poteva essere. Era sicurissima che qualsiasi cosa sarebbe successo, Tara, rivedendo Willow, non avrebbe potuto nemmeno sfiorarla con un dito. Tara amava Willow. Non aveva senso.. E poi Spike, che la fissava, ma non la guardava.

 

“Io vado a chiamare la congrega. Devo assolutamente sapere se, in qualche modo possiamo fare qualcosa. Tara è troppo forte….e Willow non le farebbe mai del male” Disse il prof. Giles pulendosi gli occhiali.

 

Nessuno gli rispose. Così uscì e salì in mansarda, per contattare i suoi collaboratori inglesi.

 

Xander, dopo avere depositato Willow sul letto, era rimasto con lo sguardo fisso su di lei. Sconvolto come gli altri, forse più degli altri. Aveva visto Anya, la sua Anya. L’aveva guardata negli occhi, ma dall’altra parte, il nulla. Non poteva essere lei. E poi Tara. La ragazza della sua migliore amica. Una ragazza che, imparato a conoscere, aveva sempre reputato dolce, gentile, e soprattutto la metà perfetta di Willow. Cosa era successo a tutti loro???

 

L’unica che, invece di essere sconvolta era arrabbiatissima, era Kennedy. Aveva visto la ragazza della persona che ama più di se stessa, tentare di ucciderla, e lei niente. Non un tentativo di difesa, o di attacco. Piatta. Come se volesse essere sconfitta. Non poteva pensare che avesse rinunciato a combattere. Lei sapeva la forza di Willow, l’aveva sentita dentro di se, quando le aveva preso le forze, la sentiva tutte le volte che la stringeva a se. Era una forza immensa, ed oggi invece di usarla per contrattaccare l’aveva usata per difendersi, come se volesse scappare. Aveva ragione. Come aveva visto gli occhi di Tara, si era persa. Non aveva più capito nulla, e nemmeno lei era riuscita a spronarla. Più pensava a questo, e più si arrabbiava.

 

 

 

Intanto Tara, Anya, Spike e Amanda erano ritornati alla casa che custodiva la bocca dell'inferno.

 

L'uomo col frack li attendeva.

 

"Allora cosa mi dicono i miei ragazzi??? Strega bionda, hai portato a termine il tuo compito??? Ci hai liberato della presenza della strega rossa???"

 

Tara abbassando la testa, fece cenno di no.

 

"E' riuscita a teletrasportarsi via con tutti gli altri, prima che io potessi...."

 

Uno schiaffo le impedì di continuare.

 

"Maledetta. La tua forza è superiore a quella della strega rossa. Come hai potuto fallire??? Morta la strega rossa, la nostra vittoria sarebbe stata ad un passo. Invece ora dobbiamo ancora lottare contro di lei. Mi hai deluso. Domani avrai ancora una possibilità, ma sappi che se non ti ucciderà lei, se non dovessi portare a termine il tuo compito, ti ucciderò io con le mie mani."

 

L'arrivo dell'immensa luce bianca, proveniente dal sigillo, lo distrasse dai quattro. Fortunatamente non si accorse delle lacrime di dolore di Tara.

 

"O potente Dio. Eccomi ai tuoi ordini."

 

"Allora, non mi dai le buone notizie???"

 

"Purtroppo la strega bionda ha fallito, ma vedrai o potente che domani, non potrà fallire, ed ucciderà la strega rossa. Questo è certo, se vuole rimanere in vita."

 

"Allora hai fallito. Inetto, ho sbagliato a fidarmi di te."

 

"No mio potente Dio. Si forse ho sbagliato a sottovalutare l'astuzia della strega rossa, ma ti prometto che domani non sbaglieranno. Ti prometto che la testa di quella maledetta, domani, sarà qui, su questo tavolo."

 

"Sarà meglio per te. Altrimenti dovrò cavarmela da solo, e non ne sarò molto contento....e nemmeno tu."

 

"Te lo prometto, non ti deluderò, dammi un'altra possibilità. Domani a mezzanotte attaccheremo...."

 

Non ebbetempo di finire. La luce, era già ritornata nel sigillo.

 

"Se domani fallite, prima che lui uccida me, io ucciderò voi." Minacciò l'uomo col frack

 

 Era passato già diverso tempo, ma Willow non si era ancora ripresa, e nemmeno gli altri. Buffy, le teneva ancora la mano, ma sentiva che non prendeva nemmeno un briciolo della sua energia.

 

Erano rimasti tutti in silenzio. Non sapevano casa dirsi.

 

“Non prende la mia energia. O non ne ha la forza, o …” Disse la cacciatrice

 

“O non vuole prendertela. E’ talmente cocciuta. Sicuramente non vuole indebolirti, e così non ti succhia l’energia.” Disse Kennedy stizzita.

 

“Kennedy è inutile arrabbiarsi, non otteniamo niente. Siamo tutti un po’ troppo confusi ed aggiungere altra tensione…” Cercò di dire Buffy

 

“Lo hai visto anche tu. Come puoi pretendere che stia calma. Si è fatta schiacciare, senza opporre resistenza. Poteva ucciderla e lei, non ha reagito!!”

 

“Tara non l’avrebbe mai uccisa” Intervenne Dawn

 

“Ma tu dove cavolo stavi???? Non eri al suo fianco come me??? Non ha usato nemmeno un grammo della sua forza. Possibile che nessuno di voi se ne sia accorto????”

 

“Kennedy, la persona che aveva, e che ha contro è….” Disse Buffy

 

“Dannazione lo so chi cavolo è, non c’è bisogno che nessuno di voi me lo ricordi. So che è la vostra Tara. La dolce, gentile, amabile Tara. Peccato che questa non sia lei, o meglio, non è la persona che avete conosciuto voi. Non so cosa o chi sia, ma se si avvicina ancora a Willow io…”

 

“Scusate se interrompo le vostre diatribe, ma ho avuto delle interessanti informazioni dalla congrega. Se saliamo in mansarda, ne possiamo parlare con calma, ed evitiamo di disturbare il riposo di Willow” disse il prof. Giles, entrando in camera.

 

“Va bene. Forza andiamo.” Disse la cacciatrice

 

“Io vorrei rimanere con Willow.” Disse Dawn

 

“Sarebbe meglio che ci fossi anche tu. Tutti dovete sentire queste informazioni.”

 

 L’aria che si respirava era molto pesante. Il battibecco tra Kennedy e Buffy, era solo uno sfogo, per una situazione incomprensibile, che rischiava di sfuggire di mano, soprattutto ora che Willow sembrava essere fuori gioco.

 

“Bene. Dalla congrega mi hanno informato, che solo ora, hanno potuto constatare che la bocca dell’inferno, si è riaperta…” Iniziò il prof. Giles

 

“Un hurrà per la congrega che se ne è finalmente accorta.” Disse sarcastico Xander “Se aspettavano ancora un po’ potevano prendere notizie da noi….. se sopravviviamo.”

 

“Xander, il tuo sarcasmo è fuori luogo. Vada avanti professore.” Disse Buffy

 

“Grazie. Non lo potevano sapere prima, perché la presenza del maligno, no era continua. Dicono che molto probabilmente, non è ancora sufficientemente forte, da poter sopportare un’esposizione continuata, e quindi una forte perdita di energia.”

 

“Allora come ha potuto far ritornare Tara, Anya, Spike e Amanda???” chiese Buffy

 

“Molto probabilmente, anzi sicuramente, è stato evocato, come era successo, la prima volta.”

 

“Cioè, qui a Cleveland, un pazzo senza scrupoli, ha fatto un sacrificio, per far riaprire il sigillo, come aveva fatto fare the First a Andrew???” Chiese sempre la cacciatrice

 

“Esattamente!! Deve avere ucciso qualcuno o qualcosa, e ha così consentito al the First di tornare in azione. Non capiamo ancora, come possano avere tenuto imprigionate le anime, per così tanto tempo, senza far subire loro danni, ma purtroppo ci sono riusciti.”

 

“E poi, si sono serviti degli oggetti che ci hanno rubato per…..???”

 

“Per far capire loro, chi era il loro nemico….ed è per questo che vi hanno attaccato, cioè che Tara ha attaccato Willow, ma dopo, gli altri avrebbero seguito il suo esempio.”

 

“Willow aveva ragione….sono stati riportati in vita per ucciderci!!!” Disse Xander

 

“Purtroppo si. Ragazzi questa è la dura verità. Fortunatamente, fino ad ora, Willow è riuscita a capire tutte le loro mosse, attraverso i suoi sogni….Ah dimenticavo. Ogni anima riportata in vita, ha portato con se otto minotauri a testa. Ora sette, visto che uno a testa lo abbiamo già fatto fuori”

 

“Otto, perché otto???” Chiese Buffy

 

“Perché voi in totale siete otto, cioè, non l’ho capito nemmeno io, ma deve essere una cosa legata alle quattro anime riportate in vita, e alle quattro persone che devono uccidere. Otto in totale.”

 

“Che belle notizie, sapere che dobbiamo lottare non solo con i nostri amici, ma anche contro quei simpaticoni…Ed in più c’è il pazzo ed il the First.” Disse Kennedy

 

“Prof. Giles, cosa dobbiamo fare allora???? Come ci muoviamo ora??? Non è possibile che la congrega non  le abbia dato nessun suggerimento, nessun consiglio, solo brutte notizie.” Disse Buffy.

 

“No, ecco…la congrega, mi ha detto alcune cose,ma francamente non so quanto le cose che mi hanno detto, possano aiutarci… e poi io non credo.” Era in evidente imbarazzo, si tolse gli occhiali, e li pulì nervosamente.

 

“Professore, parli chiaro…Vogliamo sapere cosa le hanno detto dalla congrega. Ci fosse un modo, anche uno solo per sconfiggerli, lei ce lo deve dire.” Il tono della cacciatrice si fece insistente.

 

“E va bene. Il primo modo sarebbe quello di ….ucciderli e l’altro….”

 

“Di usare la magia nera. La mia magia nera. La willow cattiva.” La strega rossa era apparsa sulla soglia, pallida, e stanchissima. Si dovette sorreggere alla porta per non cadere.

 

Subito Xander si avvicinò per sorreggerla e portarla a sedersi.

 

“Stai scherzando. Vero prof. Giles??? Mi confermi, che questa è solo una burla. Non può essere.” Disse Buffy

 

“No. Non lo è. Willow ha ragione. Me lo hanno confermato dalla congrega. La magia nera li ha riportati in vita, malvagi. La magia nera li riporterà in vita, ma come erano prima. Non lo vorrei nemmeno io, ma se li rivogliamo come erano, questa è l’unica cosa da fare.” Confermò.

 

“Non se ne parla nemmeno, e poi ora, non riusciresti nemmeno a fare levitare una matita, quindi figuriamoci a diventare la Willow cattiva, no non….” Cercò di dire Buffy

 

“Me lo ha suggerito il mio sogno della scorsa notte e Tara, quando questa sera abbiamo combattuto.” Disse la rossa

 

“Ancora un po’ ti uccideva e tu ci vieni a raccontare che…” Disse Kennedy

 

“Non mi voleva uccidere Kennedy. Se avesse voluto, io non sarei qui.”

 

“Tu non sei normale. Ti ha scaraventato a metri di distanza con una sfera di fuoco, e tu mi dici che non ti voleva uccidere.”

 

“Ragazze!! Time out. La vostra discussione la riprenderete dopo in privato. Per il momento direi di palare un po’ di questa cosa.” Intervenne il prof. Giles, che come al solito odiava le discussioni intestine, soprattutto in momenti cruciali come questo.

 

“Prof. Giles, non credo che ci sia molto di cui parlare. Willow, non diventerà cattiva, e noi, come abbiamo sempre fatto, troveremo una soluzione alternativa.” Tagliò corto Buffy

 

“Veramente, io credo che se la congrega mi aiutasse, ed al mio fianco ci fosse Kennedy, che mi tenesse coi piedi per terra, potremmo provare…” Disse debolmente la strega rossa.

 

“Non se ne parla nemmeno. Io non ti terrò coi piedi a terra, non ce ne sarà bisogno, perché come ha detto Buffy, troveremo una soluzione alternativa.”

 

“Io direi di tentare. Willow, ormai è diventata molto più potente e controllata, con l’aiuto della congrega, è riuscita a dare potere alle cacciatrici, ora potrebbe riuscire a …..fare ritornare…” Disse il prof. Giles.

 

“Si è riuscita a trasmettere potere a tutte le cacciatrici, ma dimentica che era una buona azione, che è diventata bionda…” Kennedy voleva aggiungere – ed era, è la mia dea- ma rimase in silenzio.

 

“Già, che era nel pieno del suo potere, perché non aveva dovuto lottare contro nessuno. Ora dovrebbe diventare….Non voglio nemmeno pensarci. Mi ricordo come fosse ora… i suoi occhi, i suoi capelli.” Disse Buffy

 

“Ma se fosse l’unico modo per farli tornare, farli tornare in vita da noi, io non avrei problemi a…”

 

“No. Basta. Non voglio più ripetermi. Prof. Giles, studiamo un piano alternativo, non sappiamo quando ci attaccheranno ancora, e voglio essere pronta a riceverli.”

 

“Buffy. Lo so che Willow, quando era nella versione cattiva, ha fatto un sacco di danni, ma pensa se, insomma riaverli qui, ancora…. Sarebbe fantastico.” Disse Xander con gli occhi lucidi

 

“Xan è troppo rischioso. Se non riuscisse, potremmo rischiare di perdere anche Willow. Non hai pensato a questa eventualità???” rispose la cacciatrice

 

“Se dovessi capire di non farcela, vi prometto che li ucciderò io stessa, ma Buf. ti prego. Non impedirmi di provare. Ti prego. Fidati di me.” Disse Willow

 

“Cavolo io mi fido di te. Non devi dubitare nemmeno un attimo di questo, ma ti voglio troppo bene, per rischiare anche la tua vita. Loro li abbiamo persi tanto tempo fa, ed anche se fa ancora male, soprattutto fa male vederseli lì davanti, senza poterli toccare, abbracciare, dirgli quanto ti sono mancati, è come se non facessero più parte della nostra vita. Tu invece ne fai parte. Fai parte di me, di Dawn, di Xander, di Kennedy, del Prof. Giles, se ti succedesse qualcosa io….” Non riuscì a proseguire, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

 

Willow, si alzò, e barcollando la abbracciò.

 

“Te lo prometto. Starò super attenta. Non rischierò più del necessario. E se le cose non dovessero andare bene… li ucciderò, cercando di non farmi troppo male.”

 

“Perché sei sempre così testarda, perché tutte le volte che mi abbracci, riesci sempre ad ottenere tutto quello che vuoi. Ho paura Will, ho paura per te.”

 

“Non ti preoccupare. Questa notte riposerò il più possibile. Vedrai sarò in piena forma per domani mattina, quando decideremo il piano da utilizzare. Ma voglio che siate tutti d’accordo. Niente dubbi, niente ripensamenti.”

 

“Io non sono d’accordo, e sai bene anche il perché. Quindi, se non vi dispiace, tolgo il disturbo. Se i tuoi amici sono disposti a rischiare la tua vita, facciano pure. Io non sono così egoista. Io voglio sconfiggere the First, ed avere al mio fianco chi amo.” Disse Kennedy

 

“Questo è quello che vogliamo anche noi Kennedy.” Le disse Willow

 

“Ho capito, voi volete Tara, Anya, Spike e Amanda. Io voglio Willow, Dawn, Xander, Buffy ed il prof. Giles. Bene….in bocca al lupo.” Detto questo prese le scale ed entrò nella sua camera sbattendo la porta.

 

“Ken….” Buffy aveva tentato di fermarla, ma Willow, l’aveva presa per un braccio.

 

“Buf. a lei ci penso io. Non so se riuscirò a convincerla, ma ci proverò. Buona notte ci vediamo domani mattina.”

 

Detto questo si diresse verso le scale. Xander la prese in braccio, scese le scale e la depositò esattamente davanti alla porta di camera di Kennedy.

 

“In bocca al lupo” Le disse dandole un tenero bacio sulla fronte.

 

 Willow bussò delicatamente alla porta.

 

“Will, vattene. Non ho voglia di parlare né con te, né con nessun’altro.”

 

Incurante delle sue parole, la rossa entrò nella stanza, richiuse la porta dietro di se, e vi si appoggiò, per avere un sostegno sia fisico che morale.

 

Kennedy si girò. Dai suoi occhi, uscivano calde lacrime. Stava preparando la sua borsa.

 

“Perché sei entrata. Non ti ho invitata. Per piacere vattene” Ripeté quasi meccanicamente

 

“Bello sapere che risolvi i problemi fuggendo. Non mi ricordavo questo lato del tuo carattere. Tu eri solita combattere.”

 

“Sono stanca di combattere contro i mulini a vento. Sono stanca di combattere con un fantasma.”

 

“E’ tutto per colpa di Tara vero???? Sai che se la riportassi….”

 

“Si è per lei, lo sai benissimo. Questa sera ti ha quasi ucciso e tu……non volevo credere alle mie orecchie. Tu hai detto che non ha voluto ucciderti. Tu sei pazza, ed io lo sono ancora di più, perché ti amo.”

 

“E’ vero che non ha voluto uccidermi. Tara ha molto potere. Se avesse voluto, questa sera, mi avrebbe schiacciato come un microbo.”

 

“Certo che lo avrebbe fatto. Ti sei comportata come una bambina. Aspetta….tu non volevi farle del male. Ma certo, che stupida sono stata…. Era solo un sospetto, anche se l’ho detto a Buffy… ma si. Tu non volevi farle del male, anzi le davi energia in modo tale che lei prendesse forza…Che idiota. Tu l’ami, come potevi fare diversamente!”

 

“Io le ho dato energia buona, lei usava energia cattiva. Non mi ha ucciso perché l’energia che le ho trasmesso, aveva cominciato a fare effetto dentro di lei.”

 

“Ascolta, pensi che sia stupida, che me la beva come  i tuoi amichetti.”

 

“Kennedy è la verità. Quando ero diventata la cattiva Willow, la congrega aveva dato al prof. Giles dei poteri per combattere. Energia buona, pura. Io, con la mia smania di potere, dopo averlo sconfitto, ho attinto da lui questa energia. All’interno del mio corpo, la magia nera e quella bianca, hanno cominciato a combattere, intaccando la mia forza e, permettendo a Xander di parlarmi e di farmi tornare la Willow di sempre. E così è anche per Tara. Ne sono sicura.”

 

“Anche io. Sono certa che babbo natale esiste, che i San Francisco Forty-niners  per i prossimi dieci anni vinceranno il Super Bowl, che il bene vince sempre sul male, che tu, un giorno non lontano mi amerai per il resto della mia vita. Ho piena fiducia di queste certezze.”

 

“Perché! Anche io credo a babbo natale, che il bene vince sempre sul male, e noi ne siamo una dimostrazione, per quello che riguarda i San Francisco, non mi interessa il football, e per l’altra cosa, preferirei sorvolare..” Disse sorridendo dolcemente a Kennedy. Fece due passi in avanti, ma le sue gambe non l’avrebbero sorretta, se la bruna cacciatrice non fosse accorsa in suo aiuto.

 

“La tua sta diventando un’abitudine. Non che mi dispiaccia tenerti tra le braccia, ma preferirei che tu mi abbracciassi spontaneamente."

 

“Ma questo è un abbraccio spontaneo. Non sembrava???”

 

“No per nulla.” Disse Kennedy accennando un sorriso.

 

“Wow, sbaglio, o mi hai fatto un sorriso??? Vuol dire che ora disferai quella borsa e….”

 

“Aspetta. Non correre. Non è che perché ti sorrido….ho sorriso alla ragazza che amo. Ma non credo di volere assistere a…”

 

“Ti prego, non te ne puoi andare proprio adesso che comincia la vera battaglia. Abbiamo bisogno…ho bisogno di te.”

 

“Tu fai tutto solo per riavere Tara…..”

 

“Se io fossi morta, e tu sapessi, che c’è anche una sola piccolissima possibilità di riportarmi in vita, non lo faresti??? Rinunceresti solo perché il rischio che corri è la morte??? Non credi che la tua vita sarebbe comunque vuota senza di me???”

 

“Lo farei, e non mi interesserebbe di morire, perché saprei, di poter stare con te per il resto della mia vita.”

 

“Vedi, per me è la medesima cosa. Io so che Tara è lì. Dentro di se ora ha dell’energia buona, e se domani riuscirò a guardarla anche un solo istante negli occhi, sarà come è sempre stato. Dovrò fare lo stesso un incantesimo per tutti, ma sarà meno dura, ed anche voi rischierete meno.”

 

“Il mio problema, è che se ti perdessi…Sarebbe la seconda volta e questa volta sarebbe per sempre”

 

“ Kennedy io, non posso stare con te…”

 

“Scusami. Sono stata egoista io. Se tra loro ci fosse una persona alla quale volessi bene, la metà di quanto ne voglio a te, probabilmente sarei stata anche io d’accordo. Ma così.. Will.”

 

“Kennedy. Io non posso costringerti a fare quello che non vuoi. Ma sei sicura di non voler vedere la gioia che porterebbe in questa casa il loro ritorno???”

 

“Sono sicura di non voler vedere il tuo non ritorno. E’ diverso.”

 

“Se tu sarai al mio fianco, sono sicura che tutto andrà bene.”

 

“Come dice Buffy - perché tutte le volte che mi abbracci, riesci sempre ad ottenere tutto quello che vuoi??-“

 

“Ho dei super poteri, ora un po’ opachi, ma ci sono ancora.”

 

“Forza Wonder woman di Cleveland, ora è meglio che ti  porto nella tua stanza a riposare.”

 

“Ad un patto, che tu venga con me, e mi stringa forte a te per tutta la notte.”

 

“E me lo devi anche chiedere.” Le disse Kennedy strizzandole l’occhio.

 

 

 

Il sonno di Tara era agitato. Nella sua mente, ricordi sfuocati. Visi, gesti, parole, che le ricordavano qualcosa, ma cosa??? Due mani che si univano, un tenero abbraccio, un candela superfiammeggiante, caldi baci, visi di persone che le sorridono, magia, due stupendi occhi verdi. Un nome improvviso sulle labbra

 

“Willow” Sussurrò piano nel sonno.

 

Willow, riposava tranquilla, per una volta, niente incubi, niente sogni premonitori. Non si era nemmeno accorta, che ad un certo punto della notte, aveva improvvisamente premuto con forza, una mano sulla schiena di Kennedy, stringendola ancora di più a lei.

 

“Perché sono sicura che stai sognando Tara???” Le disse piano Kennedy, ma lei dormiva talmente profondamente da non sentirla.

 

“Ti amo, vorrei che tutte le notti passassero così, ma già domani sera il mio posto sarà ripreso dalla sua legittima proprietaria. Mi mancherai un sacco. Mi mancherà vedere il tuo sorriso appena sveglia. Domani sarà un grande giorno per te, continua a riposare, al tuo fianco ci sono io…”

 

MAGIA NERA

 

 

 

La mattina si ritrovarono tutti in cucina, per fare colazione. Il viso di Buffy era teso, si vedeva che la sua notte, non era stata per niente tranquilla, era molto preoccupata, per la decisione di Willow, ma non voleva trasmetterlo agli altri. Anche Xander e Dawn, sembravano non aver passato una gran bella nottata. Le profonde occhiaie ne erano la conferma. Il prof. Giles, sembrava essere fiducioso, ora, Willow, poteva dimostrare di essere cresciuta, e questo in fondo lo rendeva orgoglioso. Kennedy, entrò in cucina. Tutti gli occhi, si puntarono immediatamente su di lei. Il viso contratto.

 

“Ok, Ok. Ho deciso di restare al vostro fianco. Will mi ha convinto. Ha  detto che ha bisogno, avete bisogno di me…..insomma sarò dei vostri.”

 

“Questo mi fa immensamente piacere, e mi rilassa un po’. Almeno siamo una in più, e una che conta.” Disse Buffy

 

“Grazie Buf. per l’attestato di fiducia, dato a noialtri. Mi vengono le lacrime agli occhi.” Disse Xander

 

“Xan, sai benissimo che lei è una cacciatrice, che ha molto più potere di voi, ma voi siete importantissimi, senza di voi…..” Cercò di rimediate la cacciatrice

 

“Non ti preoccupare, ho capito, abbiamo capito” Concluse Xander

 

“Io porto la colazione a Will, se non vi dispiace, mentre voi continuate pure la vostra discussione.” Disse Dawn.

 

“Veramente quando sono scesa, dormiva ancora, e se non ti dispiace, vorrei….” Cominciò Kennedy

 

“Ho capito. Le porti tu la colazione. No problem.” Le disse Dawn.

 

“Scusa non volevo….ma molto probabilmente, questo sarà l’ultimo giorno che potrò godermela tutta da sola.”

 

“Non ti preoccupare. Va bene così.”

 

“Pensi che si sia ripresa dallo sforzo di ieri sera??” Chiese la cacciatrice.

 

“Non so, ma ha dormito, e sta dormendo tranquilla. Niente incubi. Molto probabilmente, ha sognato Tara.” Le disse la bruna cacciatrice

 

“Come fai a dirlo??? Adesso parla anche nel sonno???”

 

“No. Ad un certo punto mi ha stretto fortissimo a lei. Non era mai successo…cioè, ero sempre io a doverla stringere a me, perché lei ….”

 

“Ok! Ci basta come spiegazione. Grazie Kennedy.” Tagliò corto Buffy

 

 

 

Dopo dieci minuti, Kennedy stava salendo le scale, con un vassoio, stracolmo di cibi e bevande per la sua amata. Aprì delicatamente la porta, ed entrò in camera. Willow stava ancora dormendo, era un peccato svegliarla. Appoggiò delicatamente il vassoio sul tavolino, e decise di tornare nel letto, per godersi ancora un po’ il caldo abbraccio della sua amata.

 

Willow, dormì ancora per poco. Al suo risveglio trovò il viso sorridente di Kennedy ad osservarla.

 

“Ben svegliata. Dormito bene??”

 

“Ottimamente!!! Niente incubi, niente sogni. Ho solo dormito, e mi sento veramente bene.” Aveva esagerato, proprio bene, non stava, ma non voleva farla preoccupare.

 

“Sicura niente sogni???”

 

“Si, assolutamente sicura. Perché questa domanda???”

 

“Perché questa notte, ad un certo punto mi hai stretto talmente forte, da farmi male, ed ho creduto..”

 

“Che stessi pensando a Tara. No non credo, o non ricordo.” Disse cercando di sforzarsi per ricordare qualcosa

 

“Non è importante. Non ci sono problemi, anzi, non avrei nemmeno dovuto chiedertelo.”

 

“Perché??? Non ho niente da nascondere. Ma non mi ricordo, veramente.”

 

“Ti ho portato la colazione. Ormai il the sarà surgelato, ma il cibo è ottimo.”

 

“Wow!! Servizio in camera. Ultimamente vi state veramente dando da fare per me. Finirà che mi vizierete, ed il giorno in cui questa pacchia finirà, io ci rimarrò male.”

 

“Fosse per me, non finirei mai di viziarti…..”

 

“Lo so…”

 

Kennedy si alzò, prese il vassoio, e lo appoggiò sul letto.

 

“Buona colazione. Io vado a farmi una doccia. Ci vediamo dopo.”

 

“Va bene. Grazie Kennedy. Grazie di tutto.”

 

“Dovere. Quando si ama, per la propria amata si fa di tutto.” Ed uscì senza permettere a Willow di rispondere.

 

 

 

“Buon giorno. Come stai Will??” Disse Buffy, entrando nella sua camera.

 

“Bene grazie Buf. Ho riposato ottimamente, non ho avuto incubi. Sembrerebbe tutto in ordine.”

 

“Non hai sognato per caso Tara???”

 

“Te lo ha detto Kennedy….immagino.”

 

“No, cioè, aveva dei sospetti e…”

 

“Non mi ricordo Buf. L’ho detto anche a lei. Non penso di averla sognata, ma certo il fatto di averla improvvisamente stretta a me… potrebbe essere.”

 

“Magari avevi avuto un altro sogno premonitore, che ci poteva aiutare.”

 

“No questa notte niente. Non so se prenderlo come una cosa buona o meno.”

 

“Si, in effetti…. Non pensiamoci. Finisci di fare colazione. Ci vediamo tra un’ora in mansarda.”

 

“Ok a dopo Buf.”

 

 

 

Tara e gli altri si erano svegliati. Nelle mente della strega bionda, i ricordi erano ancora sfuocati, ma non tutti. Davanti ai suoi occhi, altri occhi…verdi, intensi. I capelli rossi, un sorriso dolcissimo.

 

- Willow amore mio. Non posso credere di essere ancora viva. Di essere ritornata da te. Ho paura. Ti prego aiutami. Mi sono persa.-

 

 

 

Dopo una doccia ristoratrice, Willow, si diresse in mansarda, dove già tutti la stavano aspettando. Non si sentiva in forma, ma non poteva, e non voleva dirlo agli altri. C’era già troppa tensione, troppa paura, per farli preoccupare ulteriormente. Voleva proteggerli tutti, e riportare le persone che amavano. E lo avrebbe fatto, anche con un filo di energia in corpo. Poteva essere pericoloso, ma doveva farlo. Tutto quello che avevano passato in quei quattro anni, anche se non sembrava, era legato al loro passato. Nessuno di loro, era mai riuscito a cancellare completamente la sofferenza di quelle perdite. Nessuno aveva superato quel dolore, ed ora sapeva di essere lei, l’unica, la sola a poter cancellare quelle sofferenze. Lo doveva a loro, a Tara, a se stessa.

 

“Scusate, sono in ritardo.”

 

“No Will. Solo che eravamo giù, e non sapevamo cosa fare. Così siamo venuti ad aspettarti qui.” Le disse Buffy.

 

“Allora, visto che ci siamo tutti, possiamo cominciare.” Disse la rossa

 

“Io, questa notte, non riuscivo a dormire, così ho trovato un incantesimo, in questo libro, che potrebbe aiutarci.” Disse Dawn

 

“Lo sapevo, che eri un’allieva coi fiocchi. Visto non vi dovete preoccupare, dovesse succedermi qualcosa….”

 

“Will, non dirlo nemmeno per scherzo. Non ti succederà niente, e nessuno ti sostituirà” Buffy era molto arrabbiata.

 

“Va bene stavo solo scherzando…”

 

“Non era uno scherzo simpatico.”

 

“Scusate. Comunque, questo incantesimo dovrebbe andare bene, dopo lo controllo e…..”

 

Willow smise improvvisamente di parlare. Lo sguardo fisso nel vuoto..

 

“Willow amore, puoi sentirmi????”

 

“Tara..Tara, non è possibile, Tara sei tu???”

 

I ragazzi erano ammutoliti davanti a Willow, che sembrava ipnotizzata. Nessuno di loro, tranne Buffy e forse Kennedy, potevano sentirle.

 

“Si amore sono io. Ti prego aiutami, aiutaci.”

 

“Tara, non avere paura. Ci siamo qui noi.”

 

“Amore, questa notte a mezzanotte, dobbiamo attaccarvi, e se non ti uccido, lui ucciderà noi!”

 

“No Tara, lui non ucciderà nessuno. Io ti salverò, vi salverò. Non ti preoccupare.”

 

“Willow, mi sono persa.”

 

“Ed io ti ho ritrovata. Ti trovo sempre amore mio.”

 

“Ora devo andarmene, ho paura che mi scoprano. Ti amo.”

 

“Anche io ti amo Tara, tantissimo.”

 

Willow scoppiò a piangere. Buffy le si avvicinò immediatamente, abbracciandola.

 

“Era Tara vero??”

 

“Si Buf. Ti prego dimmi che non era un sogno, che l’hai sentita anche tu???”

 

“Si ,ma solo una parte Will. Ma l’ho sentita.”

 

“Ha funzionato. Ha funzionato allora.” Disse la rossa sospirando.

 

“Scusate, ma potreste fare partecipi anche noi, poveri mortali, di quello che sta succedendo???” Chiese Xander

 

Willow, raccontò anche a loro quello che aveva detto a Kennedy sull’energia data a Tara.

 

“Bene, vedo che in questi anni hai fatto notevoli progressi.” Disse il prof. Giles

 

“Grazie professore, ma il meglio deve ancora venire. Tara mi ha chiamato. Prima quando mi sono assentata mentalmente da qui.”

 

“Si e ci ha dato una bellissima notizia. Attaccheranno a mezzanotte.” Disse Buffy

 

“L’hai sentita anche tu Buf., ma che vi ha detto???” Chiese Dawn

 

“A parte le smancerie, tra due persone che non si vedono da cinque anni, e che non hanno smesso, nemmeno per un attimo di amarsi, ha detto che ci attaccheranno questa notte a mezzanotte, e che se Tara non ucciderà Willow, qualcuno li ucciderà tutti e quattro.”

 

“Vuoi dire che era veramente lei??? Se l’hai sentita anche tu Buf.”

 

“Si Xan. Era la sua voce. Era la nostra Tara.” La cacciatrice aveva gli occhi lucidi.

 

“Dobbiamo organizzarci, e fare un piano per non trovarci impreparati.” Disse il prof. Giles, per cercare di far tornare tutti con i piedi per terra.

 

“Bene, direi che Willow e Kennedy, potrebbero cominciare a preparare l’incantesimo. Noi invece ci occuperemo dei preparativi per accogliere i nostri “amici” minotauri. Che ne dite???” Chiese la cacciatrice.

 

“Si Buf. Per me va bene. Almeno potrò anche meditare un po’ e recuperare altra forza.” Disse Willow

 

“Noi invece cerchiamo di organizzare una buona accoglienza. Io mi sono allenato tutta la notte, con la balestra. Mi sento già molto pronto.” Disse Xander

 

“Ok. Ognuno sa cosa fare. Al lavoro.” concluse Buffy.

 

 

 

Willow e Kennedy scesero al piano di sotto. La rossa teneva stretto a se il libro con l’incantesimo che Dawn aveva trovato. La bruna cacciatrice invece, dal dialogo tra Willow e Tara, era rimasta in silenzio.

 

La rossa chiuse la porta dietro le sue spalle.

 

“Hai sentito anche tu vero???”

 

“Si. Ho sentito tutto. Dall’inizio alla fine purtroppo. Non vi è nemmeno passato per la mente, che tutto questo potrebbe essere una trappola, e che ci stiamo cadendo dentro tutti insieme???”

 

“No non è una trappola. Non può essere.”

 

“Le possibilità però ci sono. Non è una certezza.”

 

“Ne sono certa. Lei ha detto che si era persa e….”

 

“Scusa ma visto che ho sentito, non ho bisogno che tu mi ripeta quello che già so.”

 

“Non hai capito. Quella frase mi ha fatto capire che non è una trappola.”

 

“Come fai a dire queste cose….Era solo una frase”

 

“Non era solo una frase. Quando ho ridato il cervello, che Glory aveva preso, a Tara, lei ha detto quella frase.”

 

“Allora. E’ una frase.”

 

“L’altra sera, non sapeva nemmeno chi fossi, non aveva più ricordi, non aveva sentimenti se non di odio per me, e di sudditanza verso qualcuno che ancora non conosciamo. Ora ha ricordato quella frase, il mio nome, l’immenso potere che ha. Non è una trappola.”

 

“Se ne siete convinte tu e la prescelta, sarà vero.”

 

 

 

Per il resto della mattinata Willow, aveva letto è riletto l’incantesimo, mentre Kennedy, la osservava, cupa, in disparte. Gli altri invece, erano scesi nella palestra per allenarsi. Alla prima pausa, Dawn, con una scusa, si assentò, e salì al piano superiore, per parlare con Willow. Sapere che lei, aveva parlato con Tara, l’aveva resa euforica, e voleva sapere tutto, ma prima, non le avevano dato tempo per farlo.

 

“Scusate!! Disturbo???” Disse aprendo leggermente la porta.

 

“No Dawnie, vieni pure. Io sto ripassando l’incantesimo, e Kennedy….”

 

“Io scendo a tirare un po’ di pugni al manichino. Ho bisogno di scaricare un po’ di tensione.” Disse cupa la cacciatrice bruna.

 

“Lo yogurt questa mattina era troppo acido, l’ho detto, ma Buffy ha detto che andava bene così” Disse la piccola Summer, sorridendo

 

Kennedy, non la guardò nemmeno, e senza aprire bocca, scese anche lei nel laboratorio.

 

“E’ un po’…..come dire… non d’accordo con le nostre scelte e credo che…” La rossa cercava delle scuse per giustificarla, ma non le trovava.

 

“So perché sta così. Ti ama, ed il pensiero del ritorno di Tara, non credo che le abbia fatto piacere. Se torna, anche l’ultima speranza di averti, se ne va.”

 

“Dawnie, lei sa benissimo, anche se il suo cuore si rifiuta di accettarlo, che io sono, e sarò sempre di Tara. Anche se questa sera io non….”

 

“Non dirlo nemmeno per scherzo. Questa sera, Tara, Amanda, Spike e Anya, torneranno con noi. Ne sono certa. Mi fido ciecamente di te. Tu sei l’unica che può salvarli, e li salverai.”

 

“Grazie per la fiducia. Vorrei averne anche io un po’ di più.”

 

“Fidati, andrà tutto benissimo. Tutti noi ci fidiamo di te.”

 

“Spero di non deludervi.”

 

“Non lo farai. Io, però ero salita per chiederti una cosa, cioè se non ti dispiace dirmela, altrimenti non importa.”

 

“Dimmi Dawn.”

 

“Cosa ti ha detto Tara…”

 

“Mi ha chiesto aiuto, ha paura, ha paura che se non mi uccide questa sera, verrà uccisa e con lei anche Spike, Anya e Amanda e…..che si è persa.”

 

“Persa…..”

 

“Si ma io l’ho ritrovata. La ritrovo sempre io.”

 

Il viso di Dawn si riempì di lacrime, si strinse alla rossa.

 

“Kennedy ha sentito tutto, è per questo che non è per niente contenta. Tara mi ha detto…che mi ama. Dawnie, per me è stato come rinascere un’altra volta.”

 

 

 

Nel frattempo Kennedy, stava distruggendo il manichino, sotto gli occhi allibiti di Buffy, Xander e del prof. Giles.

 

“Kennedy. E’ tutto apposto???” Chiese la cacciatrice

 

“Perché, qualcosa ti fa supporre che non lo sia????” Le rispose sarcastica

 

“Non ottieni niente facendo così. Se hai bisogno di sfogarti, se vuoi parlare, con noi lo puoi fare tranquillamente.”

 

“Non credo che vi farebbe piacere sentire quello che ho da dire.”

 

“E’ ammissibile che tu non sia….contenta.”

 

“E perché mai non lo dovrei essere. Questa notte, la ragazza che amo, da quattro anni e mezzo a questa parte, rischierà la vita, per salvare la sua ragazza, ed altre tre persone. Perché non dovrei essere felice. E magari tutto questo, non è una trappola per farci fuori tutti, perché a nessuno è venuto in mente, o nessuno ha voluto pensarci.”

 

“Non è una trappola, di questo ne siamo sicuri.”

 

“Si certo, come Will. Sono bastate tre semplici parole, per…. Per farle credere, che tutto questo non è una trappola ben organizzata, ma un meraviglioso incontro per il the di mezzanotte.”

 

“Ora basta. Sei ingiusta con tutti noi, e soprattutto con Willow. Lei conosce Tara, ed anche noi. Mai metterebbe a repentaglio la nostra vita.”

 

“Sono cinque anni che è morta. E’ ritornata, cercando di uccidere quella che adesso dice di amare, e per tre stupide parole, che le sono venute in mente, è diventata una santa??? Io sono stata messa alla porta per molto meno.”

 

Un sonoro ceffone, le fece voltare la testa.

 

“Scusa, ma non ti permetto di parlare di due persone che amo profondamente in questo modo. Smettila di lottare contro l’evidenza. Lo sapevi benissimo che Willow, non avrebbe mai potuto amarti. Lei ha sempre e solo amato Tara. Te lo ha detto quasi subito. E’ stata sincera con te, e quando lo ha fatto, tu hai reagito come sappiamo tutti. Ma quando sei ritornata, sembravi molto cambiata. Cosa ti ha fatto regredire??? Cosa pensavi, che se Tara fosse tornata, Willow avrebbe scelto te e non lei??? Se la ami veramente dimostralo come hai fatto fino a ieri. Oggi sembri ritornata quella di quattro anni fa. E questa versione di Kennedy confesso che non mi piace, come non mi piaceva quella passata.” Xander sembrava un fiume in piena.

 

Kennedy aveva abbassato la testa, ed ascoltava in silenzio

 

“Se la ami veramente stalle vicino. Io sono stato uno stupido. Ho lasciato andare via la donna che amavo, perché….non lo so nemmeno io, ma da quando non c’è più, non mi sono mai perdonato, di non averle detto, sempre quello che provavo, di non esserle sempre stato vicino. E’ stato un insegnamento, e se avrò la possibilità di riaverla tra le mie braccia, ti posso assicurare che non passerà attimo senza che le ricordi quanto la amo, quanto mi è mancata.”

 

La stanza era piombata nel silenzio. Xander aveva gli occhi lucidi. Colui che vedeva tutto, aveva aperto il suo cuore, aveva parlato del suo dolore.

 

“Tu non sei l’unica a soffrire. Pensi che per Will sia stato facile. Lei sa quanto tu la ami, quanto vorresti che si dimenticasse di Tara, e si donasse a te completamente. Ma non vuole ingannarti, non sarebbe giusto. Sa quanto soffri, ma ha cercato di essere coerente con le sue scelte. E’ da ammirare, io non ce l’ho fatta, ma lei si. Se la ami veramente, la sua felicità dovrebbe essere la tua felicità, anche se questo dovesse significare perderla.”

 

Kennedy si avvicinò a Xander, lo abbracciò e, senza dire niente, uscì dalla stanza mentre sopraggiungeva Dawn.

 

“Mi sono persa qualcosa???” Chiese non appena arrivata, visto l’aria pesante.

 

“Niente, è tutto ok piccola.” Le disse il prof. Giles.

 

“Se non vi dispiace, visto che ho bisogno di meditare, vorrei andare con la moto al mio solito posto.” Disse Willow subito dopo pranzo.

 

“Non credi che sia un po’ troppo pericoloso???” Disse la cacciatrice

 

“Se l’accompagnassi io, starebbe al sicuro.” Disse Kennedy

 

“Oddio!!Non che non mi fidi di te ma preferirei…insomma se è necessario, andate pure, ma state attente.”

 

“Per me sarebbe molto importante. Poi Kennedy si è offerta di farmi da guardia del corpo.”

 

“Va bene testona….ma state attente. Qualsiasi cosa, anche un minimo rumore o sospetto, tornate a casa. Capito???”

 

“Va bene mamma.” Rispose ridendo Willow

 

“Tu prendi poco in giro, e sii prudente.”

 

“Non ti preoccupare. Questa notte è troppo importante per perdermela.” Disse strizzando l’occhio.

 

 

 

Dopo un’ora, erano già sui bordi del meraviglioso lago.

 

“Tutte le volte che vengo qui, il mio cuore si apre. Mi sento già più forte.” Disse la rossa.

 

“ Speravo fosse la mia presenza….peccato.” Le rispose sorridendo Kennedy

 

“Mi sembri molto più rilassata e tranquilla di questa mattina.”

 

“Ho avuto un piccolo, ma illuminante scambio di opinioni con Xander. E devo dire che mi ha fatto veramente bene.”

 

“Oddio. Me lo immagino. Due galli nel pollaio. Vi siete beccati, o vi siete messi petto contro petto, insultandovi.”

 

“Niente di tutto questo. E’ stata una conversazione molto civile, solo all’inizio, poco amichevole, ma si è risolto tutto.”

 

“Ci credo. Poco ma ci credo. Ora, se non ti dispiace, io mi metto a meditare.”

 

“Fai pure, io faccio quattro passi qui intorno.”

 

“Guardia del corpo, non ti allontanare, non vorrei doverti difendere io. Non so se ne avrei la forza.”

 

“Guarda che so difendermi, e anche bene, da sola.”

 

Willow sorrise, e cominciò a meditare. Kennedy si avvicinò alla riva del lago, poi tornò sui suoi passi, e per non lasciare la sua amata troppo indifesa, le si sedette vicino.

 

“Già fatto??? Questa volta la meditazione è durata poco.” Le disse vedendola aprire gli occhi.

 

“Volevo chiederti se…non ti andava di darmi una mano.” Le chiese Willow timidamente.

 

“Dimmi. Cosa devo fare???”

 

“Se ti metti davanti a me, e mi porgi le mani, riuscirò ad attrarre una maggior energia.”

 

“Certo, quello che vuole, la mia amata.”

 

“Kennedy…..”

 

“Devo concentrarmi anche io o posso continuare a pensare a te???”

 

“Kennedy la vuoi smettere!!!!”

 

“Uffi!!! Allora mi dici a cosa devo pensare, stando esattamente di fronte alla ragazza che amo, e guardandola dritta nei suoi meravigliosi occhi verdi???”

 

“Basta che chiudi gli occhi e ti concentri. Puoi pensare a quello che vuoi. Ma per piacere concentrati.”

 

“Ok allora penserò a te, cercando di concentrarmi.”

 

Willow scosse la testa sorridendo. Era veramente cocciuta, ma le voleva veramente bene.

 

 

 

Rimasero parecchio in quella posizione. Willow concentrata, traeva energia dal terreno, e dal potere della giovane cacciatrice. Kennedy, dopo svariati tentativi, aveva deciso che era meglio continuare a pensare alla sua amata, altrimenti non sarebbe riuscita a concentrarsi, e subito dopo, cominciò a sentire un’incredibile forza percorrerle il corpo. Era meraviglioso, riusciva a sentire il cuore di Willow battere nelle sue mani, sentiva tutte le emozioni e l’amore che provava per Tara, solo in quel contatto. Si ricordò, di aver sentito parlare Xander e Dawn, della trasmissione delle emozioni, ed allora le era parsa una stupidata, ma ora lei lo sentiva. Sentiva che l’enorme dolore per la scomparsa di Tara, era rimasto in lei per tantissimo tempo, sentiva che anzi non era ancora passato. L’emozione per averla rivista, la paura di perderla un’altra volta. Sentiva l’amore che provava per Xander, Dawn e Buffy, la stima per il prof. Giles. Si stava demoralizzando, perché riusciva a sentire tutto questo per gli altri, ma per lei, ancora niente. Poi, improvvisamente, le sue mani divennero calde, molto calde. Lo sentiva, finalmente stava sentendo quello che provava per lei, era amore, ma non quello che avrebbe voluto. Però poteva sentire l’amore e la gratitudine per esserle stata vicino. Strinse più forte le mani di Willow, che ricambiò la stretta.

 

Quando Willow riaprì gli occhi, Kennedy aveva stampata sul viso un’espressione beata. Che bello era stato condividere quegli attimi con la ragazza amata.

 

“Torre di controllo chiama Kennedy…rispondete.”

 

“Che fai mi prendi in giro??? L’aria di questo posto ti rende troppo ironica.”

 

“Mi sembravi….persa, in un tuo volo particolare.”

 

“Si….Stavo proprio volando, sopra le nuvole…..Meraviglioso. Grazie a te amore.”

 

“Kennedy..”

 

“Dai, probabilmente sono le ultime ore che posso permettermi di chiamarti così, lasciamelo fare!!”

 

“Spero non ti sia dispiaciuto condividere con me i miei pensieri.”

 

“E’ stato favoloso, ti ripeto, un volo oltre le nuvole. Stupendo. Ma avrei da chiederti io una cosa prima di lasciare questo posto, che non credo avrò più la gioia di rivedere, almeno non da sola con te.”

 

“Dimmi!”

 

“Posso baciarti? Solo una volta, ti prego. Voglio sentire per l’ultima volta il calore delle tue labbra sulle mie. Ti prego.”

 

“Potevi anche non chiederlo. Mi pare che ultimamente non te lo abbia mai impedito.” Detto questo, le si avvicinò, chiuse gli occhi, ed aspettò che le labbra di Kennedy si unissero alle sue.

 

 

 

Tornarono che fuori era quasi buio. Buffy, le aspettava ansiosa in veranda.

 

“Se tardavate ancora due minuti, sguinzagliavo i san bernardo a cercarvi.” Disse la cacciatrice

 

“Scusa Buf. ma avevo bisogno di più tempo per meditare, e cercare di recuperare le forze.”

 

“Stavo scherzando, è solo che cominciavo a preoccuparmi.”

 

“Come vedi mamma, siamo ritornate a casa sane e salve, ed ora cominceremo a preparare il salotto per accogliere amici e nemici”

 

Buffy le fece una linguaccia, ed entrò in casa con loro.

 

Avevano deciso di riposare e stare tranquilli per un paio d’ore. Tutto era pronto. Buffy, Xander, Dawn ed il prof. Giles, si sarebbero posizionati sulle scale e sul loggiato che affacciava sull’ingresso. Willow e Kennedy al centro del soggiorno, una di fronte all’altra. Il viso della rossa, in direzione dell’ingresso, la cacciatrice bruna, di fronte a lei.

 

Il momento della verità si stava avvicinando, ed i ragazzi erano sempre più nervosi.

 

“Hai più avuto notizie da Tara???” Chiese Buffy a Willow

 

“No, ma meglio così, è molto pericoloso, se l’avessero scoperta, avrebbero potuto cambiare i piani, così invece dovremmo essere sicuri, che tutto si svolgerà come previsto.”

 

“Sei pronta???”

 

“Lo spero. Spero che al termine di questa nottata, qui, insieme a noi, ci siano altre quattro persone.”

 

“Lo spero anche io Will, per tutti noi.”

 

 

 

A mezzanotte i ragazzi erano tutti ai loro posti. Pronti a ricevere gli “ospiti”, e loro non si fecero attendere.

 

La porta si spalancò improvvisamente, quattro minotauri, come al solito, entrarono nell’ingresso della casa. Il primo fu subito ridotto in polvere da una freccia scagliata dalla balestra di Xander. Ma i ragazzi si dovettero fermare immediatamente, dietro i minotauri c’erano Spike, Tara, Anya ed Amanda, continuare a lanciare frecce avrebbe potuto, involontariamente ferire i loro amici, decisero così di scendere ed affrontarli corpo a corpo.

 

Spike, Anya e Amanda, seguirono Tara in soggiorno. Lei sapeva che lì, ad attenderla, ci sarebbe stata la sua ragazza. Come l’ultimo dei quattro ebbe superato la soglia del salotto, una sfera di fuoco, impedì a chiunque di uscire dalla stanza. Ora, erano bloccati. Quattro contro due. Willow, prima di cominciare, guardò diretta negli occhi di Tara, e questa volta riuscì ad entrare in lei. Erano gli occhi della sua amata, erano gli occhi nei quali si perdeva cinque anni prima. Era sicura che, qualsiasi cosa sarebbe successa, lei, sarebbe tornata, per sempre con lei. Prese il coraggio a quattro mani e cominciò a pronunciare l’incantesimo, approfittando del momentaneo disorientamento dei quattro.

 

“O potente dio del male. Dammi la forza di farli tornare. O potente dio del male, esci fuori, aiutami a farli tornare.”

 

I suoi occhi cominciarono a scurirsi, come i suoi capelli. Come cinque anni prima, si stava perdendo, ma questa volta a vegliare su di lei c’erano gli occhi della sua amata, e quelli di chi l’amava più di se stessa.

 

“O potente dio del male. Devi rendermi le loro anime. Le rivoglio. Ti ordino di ridarmele.”

 

Ormai i suoi occhi erano completamente neri, come i suoi capelli, e le vene sulla sua fronte cominciavano a diventare scure.

 

Stava tornando indietro. Sentiva che il male cominciava a prendere possesso di lei. Qualcosa non stava funzionando. Il potere era troppo, o lei era ancora troppo debole per gestirlo. Stava cedendo alle forze del male.

 

“Will. Che sta succedendo???” Kennedy riusciva a percepire la richiesta d’aiuto della rossa

 

“Kennedy, mi sto perdendo…..è troppo forte.”

 

“Dimmi che devo fare, e lo farò, ma muoviti, non puoi resistere ancora per molto.”

 

In quel momento, Tara, rimasta fino ad allora ferma a fissare la sua ragazza, le si avvicinò, si sedette al suo fianco.

 

“Willow, amore.” Allungò poi la mano verso la sua, le dita intrecciate a quelle della rossa.

 

Willow, ritornò indietro nel tempo, proiettata, in una stanza, la macchina delle bibite, spostata dalla forza del pensiero di due giovani streghe. Alla stanza di Tara al dormitorio, la rosa che fluttuava, l’incantesimo per riportare Buffy nel suo corpo.

 

Sentiva un’incredibile forza penetrarle dentro. Ora ce la stava facendo, ce la stavano facendo. Ritornò a pronunciare il suo incantesimo.

 

“O potente dio del male. Devi rendermi le loro anime. Le rivoglio. Ti ordino di ridarmele.”

 

Dai corpi dei quattro ragazzi, uscì una luce bianca, che si unì al centro della stanza ed esplose, sopra le teste di Willow, Tara e Kennedy, che vennero sbalzate lontano.

 

I minotauri si ridussero in polvere all’istante.

 

 

 

Buffy, Xander, Dawn ed il prof. Giles, corsero in soggiorno. I corpi di Spike, Anya, Amanda, Willow, Tara e Kennedy, giacevano esanimi sul pavimento.

 

La cacciatrice si diresse verso Spike, Xander verso Anya, e la prese tra le braccia.

 

“Respira, respira. Ragazzi sta respirando” Urlò il giovane

 

Dawn era corsa da Amanda, il prof. Giles corse verso Willow, tornata nella sua versione buona. Kennedy, aprì gli occhi, e si diresse anche lei preoccupatissima verso Willow. Una profonda ferita, causata probabilmente dall’atterraggio non morbido, sul muro, era aperta sopra l’occhio.

 

“Mi occupo io di lei, prof. Giles controlli come sta Tara.” Disse la cacciatrice bruna.

 

Il professore eseguì, immediatamente. Tara respirava, stava bene, e stava per riprendersi.

 

“Prof. Giles. Come sta Willow?? Cosa è successo??? Willow dov’è???” Le chiese la bionda ansiosa.

 

“Stai calma, Willow sta bene, è solo un po’ insomma…..è ferita, ma non deve essere niente di preoccupante. Tu come ti senti???”

 

“Bene. Sono un po’ confusa. Sono viva. Voglio vedere Willow.”

 

Intanto gli altri, si erano tutti ripresi. Anya stava abbracciando il suo Xander, Buffy accarezzava il volto di Spike, Amanda e Dawn, si erano subito dirette da Kennedy, che stringeva tra le braccia Willow. La rossa non si era ancora ripresa. La cacciatrice bruna, aveva tamponato con un fazzoletto la sua ferita, ma lei, non sembrava dare segni di ripresa.

 

“Forza amore. Ti prego. La tua ragazza è viva, è qui, a pochi passi da te. Apri gli occhi, potrai vederla, toccarla, ma ora apri i tuoi meravigliosi occhi verdi, ti prego.” La spronava Kennedy

 

Dawn si era avvicinata a Tara. L’aveva abbracciata stretta, ed ora, insieme al prof. Giles, la stava aiutando a raggiungere la sua ragazza. Non appena la vide lì, pallidissima, ferita, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

 

“Amore.” Disse inginocchiandosi.

 

“Ti prego. Fai qualcosa. Falla svegliare. Tu sei l’unica che ci può riuscire.” La supplicò Kennedy.

 

Tara, le prese un amano tra le sue, si chinò, e con infinita dolcezza, le sfiorò le labbra. Il corpo di Willow, fu percorso da un lungo brivido, subito dopo aprì gli occhi.

 

“Tara, amore. Siamo vive???” Le chiese la rossa.

 

“Si siamo vive. Siamo tutti vivi. Ci hai salvato, ci hai ridato la vita.”

 

“Te l’avevo promesso. Lo avevo promesso a tutti, non potevo tradirli.” Cercò di alzarsi a sedere, ma era troppo debole, e ricadde tra le braccia di Kennedy.

 

“Amore non sforzarti, sei troppo debole per muoverti.” La bionda continuava a stringere la mano della sua ragazza. I suoi occhi azzurri, persi in quelli verdi di Willow.

 

“Dobbiamo portarla in camera, per curarle quella brutta ferita.” Disse Buffy, che non si staccava un attimo da Spike.

 

“Si Buf. Prof. Giles mi dai una mano.”

 

Il professore e Xander portarono Willow al piano superiore, seguiti dagli altri. Tutti erano in apprensione, sapevano, che le dovevano la vita. Si ricordavano dei danni e della distruzione, che la Willow cattiva aveva portato a Sunnydale, ed ora…..quanto era cresciuta quella ragazzetta rossa.

 

Era distesa nel suo letto. Tara, le si era immediatamente seduta al fianco, e, con una benda, cercava di tamponare la ferita. Kennedy era corsa a prendere la scatola del pronto soccorso, ed ora stava aiutando la strega bionda a medicarla.

 

Tara guardava la cacciatrice bruna, non la conosceva, come non conosceva la ragazza dai lunghi capelli neri, che era abbracciata a Dawn. Chi erano??? Perché questa ragazza si stava prodigando per la sua Willow???

 

“Scusate, ma credo che sarebbe anche il caso, visto che ci siamo tutti, di dare qualche spiegazione, e fare qualche presentazione.” Disse il prof Giles.

 

“Si credo anche io.” Cominciò Buffy.

 

“Allora, per chi non la conoscesse, e credo che siano solo Amanda e Kennedy, lei è Tara, la nostra strega bionda, nonché la ragazza di Willow.” Disse Buffy, sorridendo alle due.

 

Amanda sgranò gli occhi, si era persa qualcosa, l’ultima volta che aveva visto tutti, Kennedy stava con Willow, e Tara, era morta, ma anche lei lo era. Stava per dire qualcosa ma Dawn le sussurrò piano.

 

“Poi ti spiego. Non ti preoccupare.”

 

“Tara, lei è Kennedy, e lei è Amanda, sono due giovani cacciatrici. Le mie sostitute, quando deciderò di andare in pensione ovviamente. Ti racconterà poi meglio Willow la storia, non appena si sarà ripresa.” Continuò Buffy.

 

“Se ora però ci spiegate anche cosa è successo e cosa ci facciamo noi qui, non che ci dispiaccia, tutt’altro.” Disse Spike

 

“Beh!! Diciamo, che qualcuno vi ha voluto gentilmente riportare in vita per ucciderci, ma fortunatamente, non ha calcolato l’immenso potere di Willow….” Cominciò a dire il prof. Giles.

 

“E la cocciutaggine di un gruppo iper affiatato.” Aggiunse Willow.

 

“A me non interessa come siamo ritornati, l’importante è che ora siamo qui. Ma qunato tempo è passato???” Chiese Anya

 

“Per te, Spike e Amanda, quattro anni e mezzo, più o meno. Per Tara più di cinque.” Disse Buffy

 

“Siamo stati via….sono stata via per così tanto???” Chiese stupita Tara. Le era sembrata un’eternità, perché la mancanza di Willow, aveva decuplicato il tempo, ma era veramente tanto.

 

“Si amore. Sei stata via tantissimo. Ma ora sei qui.” Le disse la rossa sorridendole.

 

“Prof. Giles, mi sa che ci vogliono un po’ di punti di sutura. Il taglio è molto profondo.”

 

“Se uscite tutti, io medico la ferita, tanto credo che abbiate parecchio da raccontarvi. Inoltre la mia paziente preferita dovrebbe riposare un po’.” Disse il professore.

 

“Ragazzi, tutti fuori. Scendiamo in soggiorno. Così decidiamo anche la sistemazione per la notte.” Disse Buffy, dando per scontato, che il tutto sarebbe stato troppo facile. Le stanze erano abbondanti, e qualcuno sarebbe stato ben felice di dividere la sua, con i nuovi arrivati.

 

 

 

Tara, Willow, Kennedy ed il prof. Giles, erano rimasti nella camera. La strega bionda e la cacciatrice bruna, non perdevano di vista la rossa, che si sottoponeva alle cure delle esperte mani del prof. Giles.

 

“Così dovrebbe andare bene. Non ti posso assicurare che sulla tua fronte non rimanga segno del mio ricamo, ma la ferita è chiusa, e se, per questa volta evitassi di agitarti…” La ammonì il professore.

 

“Io sono una paziente modello. Non mi agito, non urlo, ubbidisco….più o meno ma….” Attaccò la rossa

 

“Diciamo che sei testarda, cocciuta, che ascolti solo quello che vuoi tu, e che prima di pensare agli altri, sarebbe meglio pensassi un po’ anche a te stessa.” La rimbrottò Kennedy

 

- Com’è premurosa questa ragazza, nei confronti della mia ragazza, anche un po’ troppo.- Pensò Tara. – Normale, saranno molto amiche…-

 

“La smettete di rimproverarmi. Sto bene, ho solo qualche punto in testa, e sono prosciugata di energia. Ma è tutto ok.” Disse sorridendo.

 

“Visto che stai bene, direi che il mio lavoro è finito. Posso raggiungere gli altri in soggiorno. Riposati. Tara, controllala.” Disse il prof. Giles

 

La bionda sorrise e fece cenno di si con la testa.

 

“Aspetti professore, vengo anche io con lei.” Disse Kennedy

 

“Prof. Giles, Kennedy, grazie di tutto” Disse Willow.

 

“Grazie a te Will.” Rispose il professore.

 

 

 

Finalmente Tara e Willow, erano rimaste sole. Per la prima volta dopo più di cinque anni, erano una vicino all’altra. La stanza era immersa nel silenzio, i loro sguardi persi nei loro occhi.

 

“Dio quanto mi sei mancata. Non posso crederci. Ti prego avvicinati, fatti toccare. Ho paura che questo sia solo uno dei miei sogni.” Disse Willow

 

Tara si avvicinò al letto e le prese le mani.

 

“Sono qui amore mio, non è un sogno. O almeno, anche io spero non lo sia.”

 

La mano di Willow, sfiorò il viso della sua ragazza, che fu scossa da un brivido.

 

“Amore. Amore, mi è mancato non  poterti toccare, non poterti accarezzare, stringere tra le braccia, baciare…” Così dicendo la rossa si sedette sul letto, attirando a se la sua amata. Le appoggiò delicatamente le labbra, prima sulla sua fronte, per poi, prendere possesso della sua bocca. Il bacio fu lungo appassionato, pieno d’amore.

 

Tutti i dubbi sull’eventuale rapporto tra Willow e Kennedy, svanirono in un attimo. Ora, esistevano solo loro due, e nessun’altro.

 

“Il sapore delle tue labbra…non è cambiato. Sai non l’avevo mai dimenticato.” Le disse la rossa

 

“Nemmeno io. Sei e rimarrai l’unica per me.”

 

Willow la strinse forte a se. Poi si spostò nel letto, per farle spazio. Tara si distese al suo fianco.

 

“Ho un milione di cose da dirti, ma credo che possano aspettare. Ora tutto quello che voglio, è sentire il tuo corpo nudo, contro il mio. Voglio accarezzare ogni centimetro della tua pelle, baciarti, fino allo sfinimento. Voglio sentire le tue mani su di me.”

 

“Amore, non devi affaticarti, sei ferita ed il prof. Giles ha detto…..”

 

“Dobbiamo recuperare più di cinque anni, e prima cominciamo….”

 

Tara, smise di protestare, sapeva che era inutile, e poi, non voleva minimamente che la sua ragazza smettesse. In un lampo si ritrovò senza maglietta e senza pantaloni.

 

"Non è valido. Tu sei troppo vestita, ed io troppo poco." Protestò debolmente Tara

 

"Rimediamo subito"Disse Willow, togliendosi velocemente i vestiti e rimanendo in reggiseno e mutandine.

 

“Queste parole mi sembra ti avertele già sentite dire sai amore.” Le disse Tara

 

“Anche a me, ma ora non mi interessa. Voglio solo…..”

 

Le labbra di Tara, le impedirono di concludere la frase. Basta con le parole. Si dedicarono una all’altra, e solo quando furono sfinite, si addormentarono, una tra le braccia dell’altra, come erano solite fare.

 

 

 

Anche gli altri ragazzi erano tutti a letto. Buffy, in compagnia di Spike, Xander in compagnia di Anya. Amanda per quella notte avrebbe dormito con Dawn. Kennedy ed il prof. Giles nelle loro rispettive stanze.

 

 

 

Poco lontano da lì, l'uomo in frack, aspettava il ritorno dei "suoi figli". Non poteva certo immaginare che non sarebbero tornati.

 

La luce uscì all'improvviso dal sigillo della bocca dell'inferno.

 

"O potente Dio. Non sono ancora tornati ma , sono sicuro, che questa volta sarà una vittoria in piena regola." Disse, non appena la luce si parò davanti ai suoi occhi.

 

"Stupido inetto!!! La strega rossa con l'aiuto della strega bionda, ci ha sconfitto, anzi, ti ha sconfitto, ed ora pagherai con la morte le tua negligenza!!"

 

L'uomo in frack, non ebbe nemmeno il tempo di protestare. Un'immensa ondata di luce lo avvolse. Di lui rimase solo un piccolo mucchietto di polvere.

 

DI NUOVO INSIEME

 

Il sole era già sorto da parecchio, quando Tara, aprì gli occhi. Finalmente, da un tempo che le era parso infinito, svegliandosi, il suo corpo era abbracciato a quello della sua amata Willow.

 

Sorrise, vedendo che la rossa la stringeva forte a se, quasi ad assicurarsi che non potesse scappare. Ma lei non ne aveva nessuna intenzione, anzi, fosse stato possibile, avrebbe voluto rimanere in quella posizione per sempre. Si girò leggermente, cercando di fare attenzione a non svegliare il suo amore, e la baciò dolcemente sulla fronte, vicino alla ferita.

 

Quel dolce bacio, ebbe l’effetto contrario. La rossa aprì immediatamente gli occhi.

 

“Buongiorno, mio dolcissimo amore.” Disse Tara.

 

“Mmmmmmm. Questo è proprio un buon giorno. Il mio amore, che mi sveglia baciandomi.”

 

“Scusa ma io non volevo svegliarti. Volevo guardarti dormire, ma non ho resistito. Sei come una calamita per me.”

 

“Sai, i tuoi baci li ho attesi per così tanto tempo, che ora hanno un effetto devastante su di me. Mi sveglierei anche dal coma, con un tuo bacio.” Le sue mani corsero veloci lungo la schiena di Tara, che cominciò a gemere.

 

“Amore. Se continui così, sarà difficile che io riesca ad alzarmi.”

 

“Io non voglio che tu ti alzi. Ti ricordi dobbiamo recuperare troppo tempo…..”

 

Le sue labbra cercarono quelle di Tara. Anche le mani della bionda avevano cominciato a percorrere dolcemente il corpo della rossa, stappandole gemiti di piacere. Di nuovo, per l’ennesima volta, raggiunsero l’oblio, insieme, perse una nell’altra.

 

 

 

In cucina, buona parte dei ragazzi, si era già ritrovata, per una cospicua colazione.

 

Gli unici a mancare all’appello, oltre Willow e Tara, erano ovviamente Xander e Anya, anche per loro quattro anni di astinenza erano stati troppi, ed ora dovevano recuperare.

 

“Non sarebbe il caso di andarli a chiamare???” Chiese il prof. Giles

 

“No, lasciamoli riposare ancora un po’” Disse Buffy, trattenendo una risatina.

 

“Sono molto stanchi, dopo la giornata infinita di ieri.” Confermò Spike, ridendo di gusto.

 

“Anche per noi, non è stata una giornata facile, ma siamo ligi al dovere, e siamo pronti ad affrontare la prossima battaglia.” Disse il professore.

 

“Su prof. Giles, non sia troppo severo con loro. Willow e Tara, erano veramente distrutte, e poi….”

 

S’interruppe, guardando Kennedy. Non si era resa conto che quello che stava per dire, poteva non fare piacere alla bruna cacciatrice.

 

“Tranquilla Buffy. Non ci sono problemi. E’ ovvio che vogliano stare da sole. Devono recuperare un sacco di tempo perso. Anche io avrei fatto così.” Le rispose, accennando un sorriso, che non riusciva a nascondere il suo dolore.

 

“Stai reagendo da persona matura. Sono orgogliosa di te.” Le disse avvicinandosi e stringendole la mano appoggiata sul tavolo.

 

“La amo. Se è felice, sono felice anche io per lei.” Le rispose.

 

 

 

Erano ormai le due del pomeriggio, quando Xander ed Anya fecero capolino fuori dalla loro stanza. Vennero accolti in soggiorno dalle risatine divertite degli altri.

 

“Hey!! Non siamo gli unici a mancare. Anche le due streghette, mi pare che si stiano dando da fare.” Disse Anya.

 

“Willow ha bisogno di riposare, amore. Ha perso molta energia, ed ora deve recuperarla.” Le rispose Xander

 

“Dai gemiti che uscivano dalla loro stanza, dubito che Willow, stia veramente riposando.”

 

“Anya, forse è meglio se andiamo in cucina a mangiare qualcosa.” Disse Xander portandosi via la sua amata, che stava dando spettacolo.

 

“Uffa!!! Ho detto qualcosa che non va???? Perché tutte le volte che parlo, mi porti via???”

 

“Te lo spiego poi, andiamo.”

 

Mentre si avviavano in cucina, dalle scale comparve la sagoma di Tara. Dawn corse incontro alla strega bionda abbracciandola.

 

“Ciao Dawnie.”

 

“Tara. Quanto mi sei mancata!!!”

 

“Anche tu, anche voi, mi siete mancati tutti. Sono felicissima di essere di nuovo qui.”

 

“E sappiamo anche il perché.” Disse con una risatina la piccola Summer

 

“Tara, come sta Willow???” Chiese Buffy

 

“E’ molto debole, poi…” Diventò immediatamente rossa, ripensando alla notte, e alla mattinata di passione con la sua amata, che aveva riposato veramente poco. “Ora le porto qualcosa da mangiare…così si riprende…”

 

“Si si, non vi preoccupate di noi. Per oggi avete la giornata libera.” Le disse sorridendo la cacciatrice. Voleva anche toglierla dall’evidente imbarazzo.

 

Tara entrò in cucina, mentre Xander e Anya, si stavano preparando un veloce pranzetto.

 

“Tara. Finalmente posso riabbracciare la ragazza della mia migliore amica.” Disse Xander

 

“Come sta Will??”

 

“E’ molto stanca. Ma si sta riprendendo.”

 

“Beh la tua presenza l’aiuterà di certo.” Disse il ragazzo

 

“Non più di tanto, visto che appena recupera un po’ di energia, la consumano facendo…” La mano di Xander, arrivò pronta a chiudere la bocca della sua amata.

 

“Non darle retta. La lontananza non ha cambiato questo lato del suo carattere.”

 

“Non importa, in effetti un po’ di ragione ce l’ha.” Disse sorridendo maliziosamente Tara.

 

 

 

Tara salì al piano di sopra, con un vassoio carico di cibo. Voleva che la sua ragazza riprendesse tutte le forze. Rideva tra se e se, ripensando alle parole di Anya. Aveva perfettamente ragione. Dalla sera precedente, non avevano fatto altro che dormire, e non appena potevano, fare l’amore. Forse era il caso che il suo amore riposasse un po’ seriamente.

 

Entrò in camera, e rimase un attimo a fissare Willow, che dormiva beatamente. Quanto le erano mancati i suoi baci, le sue carezze. Quanto le era mancata quella familiarità, che le dava il portarle la colazione a letto, stringerla prima di addormentarsi. Sembrava passato un secolo, ed invece erano solo cinque anni o poco più.

 

“Amore! Dormigliona!! Sveglia. Ti ho portato la colazione, il pranzo, e vista l’ora, la merenda.” Le disse avvicinandosi al letto col vassoio.

 

Willow aprì pigramente un occhio, poi l’altro.

 

“Io non sono una dormigliona!! Sono stanca. Ieri ho avuto molto a fare, per non parlare di questa notte, e di questa mattina.” Disse strizzandole l’occhio maliziosamente. “Anzi, prima di colazione avrei una mezza idea….”

 

“Sei insaziabile!!!” Disse Tara fingendosi scandalizzata.

 

“Si perché, non gradisci più questo lato del mio carattere????”

 

“Mmmmm, mi piace moltissimo. Ma ora preferirei che tu mangiassi qualcosa.”

 

“Non ho molta fame….cioè di cibo intendo…”

 

“Signorina Rosenberg, la richiamo all’ordine. Non si può vivere di solo amore.”

 

“E chi  lo ha detto??? Sicuramente chi non aveva davanti agli occhi la sua stupenda ragazza.”

 

“Will!!! Mangiamo qualcosa e poi…..”

 

“Poi, mi farai assaggiare qualcosa che mi piace infinitamente di più del cibo…la tua pelle.”

 

Scoppiarono a ridere entrambe, prima di suggellare quel patto con un tenerissimo bacio.

 

 

 

Nonostante non avesse molto appetito, Willow divorò buona parte della colazione.

 

“Per fortuna non avevi appetito!! Non oso pensare a quando mi dirai che hai fame!!!” Le disse Tara, scoppiando a ridere.

 

“Dai non prendermi in giro. Non avevo tanta fame, ma mangiando, mi sono accorta che invece, nel mio stomaco c’era troppa poca roba….  E poi era da ieri mattina che….” S’interruppe, ripensando che, la mattina precedente, a portarle la colazione, era stata Kennedy.

 

“Amore. C’è qualcosa che non va???” chiese preoccupata Tara, notando il cambiamento d’umore.

 

Willow, sapeva che prima o poi, avrebbe dovuto parlare con Tara di Kennedy. Soprattutto prima che, involontariamente lo facesse qualcun altro, e forse quello era il momento giusto.

 

“Tara. Amore. Ti devo raccontare un po’ di cose, che sono accadute in tua assenza.” Attaccò la rossa.

 

“Dimmi amore….mi fai preoccupare però, se me ne vuoi parlare ora, devono essere cose serie.”

 

“Si…. Cioè… si tratta di me e di Kennedy.”

 

Il viso di Tara, al solo sentire quel nome si raggelò. Aveva notato le attenzioni che, la bruna cacciatrice aveva avuto per la sua ragazza, e la cosa le aveva dato un certo fastidio. Ma la notte passata con Willow, aveva cancellato ogni incertezza, ogni paura. Ora invece, quel nome, ritornava ad essere un incubo.

 

“Cosa è successo tra te e Kennedy.” Disse, cercando di sembrare il più distaccata possibile, anche se il suo cuore stava per aprirsi in due dal dolore.

 

“Io e Kennedy…siamo state insieme per un certo periodo, quattro anni fa.”

 

Quelle parole, furono un pugno in pieno viso. Si alzò dal  letto, ma Willow fu lesta, le balzò davanti e continuò a parlare.

 

“Ti prego ascoltami. Devi darmi la possibilità di spiegarti tutto quello che è successo. Per me esisti solo e soltanto tu. Ho sbagliato. Ho creduto di trovare, in un’altra persona, il calore e l’amore che mi davi tu. Ero debole, avevo bisogno di sicurezze, di certezze, che nessuno, a parte Kennedy, ha saputo darmi. Ma quando Sunnydale è stata distrutta, quando tutta la mia vita è stata ingoiata, insieme al the First, ho capito, che stavo solo cercando delle scuse. Qualcosa o qualcuno a cui aggrapparmi, per non affondare. Ed ho capito, che non avevo più bisogno di nessuno. Ero forte a sufficienza per vincere quella battaglia da sola. Anzi non ero sola. Con me c’eri tu. In tutti questi anni, non è passato giorno, od ora, che non pensassi a te. Non ho più voluto aprire il mio cuore a nessuno. C’era solo posto per te, e se non fossi tornata, sarei rimasta per sempre sola. Anzi no. Non  sarei rimasta sola, sarei rimasta con te, col tuo ricordo. Ti amo, non ho mai smesso di amarti. Ho tenuto il tuo ricordo legato a me, inscindibilmente. Io e te saremo per sempre legate. Per sempre.”

 

Il viso di Willow, si riempì di lacrime….

 

“Ti amo. Ti prego perdona la mia stupida debolezza iniziale. Ma sappi, che da quel momento in poi, il mio cuore è rimasto chiuso in un cassetto, a fianco al tuo ricordo. Kennedy è una ragazza stupenda, ma non è te.”

 

Tara le si avvicinò, dolcemente le accarezzò il viso, asciugandole una lacrima.

 

“Scusami tu. In fondo, non potevo certo pretendere, che tu rinunciassi ad amare. Come potevi sapere che, un giorno io sarei ritornata???”

 

“Amore. Io ho rinunciato ad amare, ma le altre, non te. E’ stata una mia scelta. Mai avrei potuto amare un’altra, come ho amato te. Io mi sono donata a te completamente…. Nessun altra poteva essere te.”

 

“Anche io mi sono donata a te completamente. Voglio solo essere tua, voglio farti dimenticare la mia lunga assenza, voglio…”

 

Willow le impedì di proseguire baciandola appassionatamente sulla bocca.

 

“Quello che m’importa ora è che tu mi ami, che sei tornata da me. Del resto non m’interessa nulla.” Disse la rossa, mentre spingeva Tara verso il letto.

 

“Ti amo. Mio unico amore. Ti amo, ed ora ti prometto che non ti lascerò mai più sola.” Le rispose la bionda distendendosi, e tirando su di se, il dolce peso della sua ragazza.

 

Basta parole, basta Kennedy. A Tara l’unica cosa che importava, era che la sua Willow l’amava, come lei amava la sua Willow.

 

 

 

Cenarono tutti insieme. Finalmente anche Willow e Tara, erano uscite dalla camera. La rossa non era in forma, ed il suo viso pallido, non lo nascondeva. Ma era felice, felice come non si ricordava nessuno da tempo immemore. Non distolse lo sguardo dalla sua ragazza, nemmeno per un secondo. Non aveva occhi che per lei. Era innamorata, e si vedeva lontano un miglio. Come del resto lo era Tara.

 

Si sistemarono tutti in salotto per parlare un po’. The first era tornato, non era stato sconfitto, ed ora il problema era quando si sarebbe fatto vivo di nuovo.

 

“Secondo la congrega,” Attaccò il prof. Giles “per almeno un paio di giorni, possiamo stare tranquilli. A quanto sembra la sua forza è stata messa a dura prova da Willow.”

 

“Quindi per il momento possiamo goderci un po’ di riposo??” Chiese Buffy

 

“A quanto sembra si, ma sarebbe meglio stare in guardia comunque.”

 

“Domani, io e Dawn, potremmo fare delle ricerche, per trovare qualche incantesimo per far chiudere la bocca dell’inferno definitivamente. Ora con noi c’è anche Tara.” Disse Willow guardando compiaciuta la sua ragazza.

 

“Io direi che sarebbe meglio se tu, riposassi ancora un po’. Se abbiamo ancora solo un paio di giorni, sfruttali. Credo che le soluzioni per sconfiggere definitivamente the First, siano più di una.” Disse Buffy sorridendo all’amica. Non voleva che rischiasse, come suo solito.

 

“Credo che Buffy abbia ragione. Ora siamo tornati ad essere in maggioranza. Come lo abbiamo sconfitto una volta possiamo rifarlo, magari evitando sprechi di forze.” Si affrettò a dire Kennedy.

 

Quella frase, passata per tutti, come un semplice commento, era stata accolta da Tara con un pizzico di gelosia. Era felice che la bruna cacciatrice si preoccupasse per la sua ragazza, ma ora che sapeva, che per un periodo, tra di loro c’era stato del tenero, la cosa le dava un certo fastidio. Cominciò a fissare Kennedy, scrutandola. In effetti, era carina, nulla da eccepire.

 

Willow, si era subito accorta del cambiamento d’umore di Tara, ed ora la osservava. Osservava quegli stupendi occhi azzurri, squadrare Kennedy. Le dispiaceva infinitamente aver creato quella tensione, ma era stata sincera, sia con una che con l’altra. Sapeva che comunque, se avessero voluto chiarire, avrebbero dovuto farlo loro, ora. Lei era nel mezzo, non era certo una bella posizione, ma al suo fianco c’era l’amore della sua vita. Lei la scelta l’aveva fatta tantissimo tempo fa.

 

La conversazione continuava veloce, cercando rimedi possibili, all’attacco del the First. Buffy e Kennedy erano andate un attimo in cucina, a prendere altre cibarie.

 

“Va tutto bene????” Chiese la cacciatrice bionda

 

“Si….sto cercando di rimettere in sesto i pezzi del mio cuore, ma credo di stare bene.”

 

“Sai, questa mattina non scherzavo. Stai reagendo veramente bene. Le mie paure si sono rivelate infondate.”

 

“Beh, se ti aspettavi che tentassi di uccidere Tara, ti sbagli di grosso. Will con lei è felicissima, basta guardarla. E poi, hai visto i suoi occhi??? Sai, se solo per una volta Willow, mi avesse guardato come guarda lei…..Forse…avrebbe scelto me, e questi quattro anni li avremmo passati insieme.”

 

“Sai, mi spiace che tu debba soffrire in questo modo. Sei una persona stupenda e…..”

 

“Non sono sufficientemente stupenda da stare a fianco alla persona che amo. Ma non importa. Vedrai passerà.”

 

 

 

In soggiorno, gli altri avevano continuato a discutere.

 

Tara, aspettò un attimo, poi appoggiò delicatamente la mano sulla gamba di Willow.

 

“Amore, vado un attimo di la, con Buffy e Kennedy. Torno subito.”

 

“Amore…..”

 

“Tranquilla, ho solo bisogno di pochi minuti”

 

“Va bene.”

 

Tara doveva assolutamente parlare con Kennedy, non poteva più aspettare. Quella era una buona occasione. Si alzò, e raggiunse le due ragazze in cucina.

 

Kennedy e Buffy, avevano appena finito di parlare, quando dalla porta entrò Tara.

 

“Scusate, ho interrotto qualcosa di importante????” Chiese entrando

 

“No, no, niente di particolare.” Si affrettò a dire Buffy, mal celando l’imbarazzo del momento.

 

“Buffy, se non ti dispiace vorrei parlare un attimo con Kennedy.”

 

“Certo…..Io torno di la dagli altri. Avranno sicuramente fame.” Disse la bionda cacciatrice congedandosi, non prima di aver guardato il viso preoccupato di Kennedy.

 

“E’ meglio uscire in giardino o credi….” Chiese la bruna cacciatrice.

 

“Come vuoi, se preferisci usciamo pure.” E così dicendo, prese la porta che, dal retro portava in giardino.

 

Il silenzio dei minuti successivi era carico di tensione. Kennedy era preoccupata. Ed il suo viso non lo nascondeva.

 

“Ho parlato con Willow.” Esordì Tara.

 

“Si…Sono felice. Immagino abbiate avuto parecchie cose da…..”

 

“Mi ha detto di voi….”

 

Il viso di Kennedy divenne paonazzo. Era veramente imbarazzata. Aspettava quel momento, con angoscia, ed ora, era arrivato.

 

“Beh, non credo ci sia niente da dire. E’ stato un secolo fa……”

 

“Ed invece, penso che qualcosa da dire ci sia.”

 

“Mi dispiace…io….”

 

“Non ti devi giustificare. Non potevi certo immaginare che un bel giorno, io sarei tornata.”

 

“No, ma tanto sarebbe stato lo stesso. Willow non mi ha mai amato. Nei suoi pensieri c’era posto solo per te. Io….”

 

“Sai, quando questo pomeriggio, me lo ha detto, ero pronta ad andarmene. Non prima di averti ucciso…” disse con un sorriso.

 

“Poi, ho lasciato che mi spiegasse, ed anche se devo ammettere di essere molto gelosa…..”

 

“Non ne hai motivo. Lei ha occhi solo per te. Il suo cuore batte, ed ha sempre battuto solo per te. Io non ho significato niente per lei…..”

 

“Non credo. Conosco Willow. Non è la persona che si lascia andare. Se non avesse provato niente non…. Cioè, io non so cosa ci sia stato tra di voi. Lei mi ha detto…..”

 

“Scusa ma mi imbarazza un po’ toccare questo argomento. In particolare con te.”

 

“Capisco. Ma immagino che ci sia stato un po’ più di un semplice bacio al chiaro di luna. Conoscendo Will…..” Disse Tara maliziosamente.

 

“La tua ragazza è passionale. Molto passionale, e credo tu lo sappia.”

 

“Già immaginavo.” In quel momento, le passarono per la mente, come un flash, le immagini di Willow e Kennedy, che abbracciate, facevano l’amore. Ebbe un momento di sbandamento, strinse i pugni.

 

Kennedy, si  rese conto, di quanto potesse essere duro accettare, che la ragazza che ami, abbia, anche se in circostanze particolari, potuto fare l’amore con un’altra.

 

“Ascolta. Era un momento particolare. Stavamo vivendo una cosa particolare…ed è successo, ma ti posso assicurare, che non appena tutto è tornato chiaro, lei è ritornata ad essere la persona che ami, che amo….So quanto può essere difficile accettare questa cosa, ma sappi che lei ti ama alla follia.”

 

Ci fu un attimo di silenzio.

 

“E’ duro per me, parlare di queste cose. Mi fa male ricordare. Amare una persona con la totalità del tuo corpo, e sapere che non potrà mai essere tua….”

 

“Scusa, hai ragione. Forse è meglio smettere qui. Non voglio….”

 

“No voglio io. E’ giusto che tu sappia tutto. Soprattutto che tu sappia che, al tua fianco hai una persona meravigliosa, favolosa, che non ha mai smesso, nemmeno per un secondo di amarti. Molto probabilmente anche quando è stata con me…..pensava a te.” Disse quelle parole con la morte nel cuore. Willow, non lo aveva mai confessato apertamente, ma lei pensava che questa fosse la realtà.

 

Tara, la guardava dispiaciuta. Ora si pentiva di aver voluto parlarle. Sentiva la sofferenza che provava. La sua voce era tremendamente triste. Si dette della stupida, ma Kennedy continuò.

 

“Dopo che abbiamo sconfitto the First, Willow ha deciso che tra me e lei doveva finire tutto. E’ stato tremendo sentire le sue parole : Lei è l’unica donna che amo ed amerò mai in vita mia. L’unica che mi ha fatto conoscere l’oblio dell’amore, che mi ha dato la luce quando pensavo che tutto intorno a me fosse buio…..… Il vero amore lo trovi solo una volta nella vita…. Quando questo se ne va, o decidi di morire insieme a lui o decidi di provare ad andare avanti, mentendo a te stessa, arrivando a compromessi, ma non sarà mai la stessa cosa. Io non voglio più mentire a me stessa. Per me Tara rimarrà sempre l’unica, non ci sarà più nessuno a colmare questo vuoto ………..Sono stata una stupida a poter credere di dimenticare Tara. Lei è la donna della mia vita, e lo rimarrà per sempre, nessuno potrà mai prendere il suo posto.   Non le ho prese molto bene, ho anche tentato di farle del male….”

 

“Willow, non mi ha detto niente…”

 

“Tipico, mi ha sempre difesa, e perdonata, ma io no. Comunque non ha importanza, quello che importa a me, è che tu capisca, quanto Willow ti ama. Io per lei non ho significato nulla…..”

 

“Tu la ami ancora vero????”

 

“Più di me stessa. Per lei farei tutto. Lei per me è quello che tu sei per Willow. Ma quello che provo non potrà mai essere ricambiato. E’ la vita. Sto cercando di farmene una ragione. E’ dura ma…”

 

“Willow, ha ragione quando dice che sei una persona stupenda.”

 

“Esagera sempre.”

 

“No questa volta ha ragione. Sei un’amica preziosa. Mi piacerebbe averti conosciuto prima…..forse per te invece non è così.”

 

“Sai, Xander mi ha insegnato una cosa. Amare vuol dire volere vedere felice la destinataria di questo amore. Con te Willow è felice….vederla felice fa felice anche me. Tu sei la persona speciale che la rende così euforica, vitale, ……Non avresti dovuto lasciarla sola per così tanto tempo, ed anche ora, invece di perdere tempo con me, dovresti correre da lei, e dirle quanto ti è mancata e…. insomma penso tu lo sappia.”

 

Tara abbracciò forte Kennedy, in uno slancio, che nemmeno lei si aspettava.

 

“Non stavo perdendo tempo. Quando si parla con gli amici, non si perde mai tempo. Spero di poterti considerare mia amica.”

 

“Certo. Mi farebbe piacere.”

 

“Ora possiamo anche rientrare, non vorrei si preoccupassero.”

 

“Volevi dire…non vorrei che si preoccupasse.” Disse sorridendole Kennedy

 

 

 

In effetti, le uniche che sembravano essere preoccupate per la prolungata assenza delle due, erano Buffy, e Willow, le uniche che sapevano che Kennedy e Tara, stavano parlando.

 

Entrambe, quando le videro tornare col sorriso sulle labbra, tirarono un sospiro di sollievo. Tara si avvicinò immediatamente alla sua ragazza.

 

“Amore, penso, che invece di preoccuparti del the First, dovresti venire a riposare.” Le disse strizzandole l’occhio.

 

“Credo che tu abbia ragione, come al solito. Scusate ragazzi, ma credo di essere un po’ stanca e…” Cominciò a dire la rossa

 

“Si, si. Andate pure, non badate a noi.” Disse ridendo Dawn.

 

Si allontanarono tra le risate generali e salirono in camera.

 

“Sbaglio o ci stavano prendendo in giro???”Chiese Willow

 

“No amore, solo perché siamo rimaste sedici ore chiuse in camera???”

 

“Abbiamo anche dormito!!!”

 

“Infatti, forse un po’ troppo poco, ma abbiamo fatto anche quello.”

 

Entrambe scoppiarono a ridere. Poi Willow divenne seria.

 

“Cosa è successo con Kennedy???”

 

“Abbiamo parlato.”

 

“E……”

 

“E….Mi ha confermato, quanto sia fortunata a stare con una persona meravigliosa come te, che non ha smesso un minuto di amarmi, e che mi dovrei dedicare molto di più a te. Ed ho intenzione di prendere molto seriamente questo suo consiglio…..” Mentre pronunciava quelle parole, aveva già cominciato a sbottonare la camicetta di Willow….

 

“Ti ha dato veramente un ottimo consiglio…..”Disse la rossa baciandola appassionatamente.

“Già è realmente una persona stupenda……”

 

SI RICOMINCIA

 

Era di nuovo mattina. Questa volta, tutti si erano ritrovati per colazione. Erano arrivati tutti puntuali. Stavano giusto cominciando ad assaporare le prelibatezze, preparate da Buffy e Dawn, quando il campanello della porta cominciò a suonare.

 

Tutti si diressero preoccupati nell’ingresso.

 

Immensa fu la sorpresa, nel trovarsi di fronte Andrew, Rona, Chao Ann e Vi. Non erano cambiati di una virgola. Identici a quattro anni prima.

 

“Ragazze!!!” Disse Buffy, prima di abbracciarle tutte, evitando Andrew, che, come al solito venne snobbato da tutti.

 

I nuovi arrivati, rimasero sconcertati alla vista di Anya, Spike e Amanda. Solo Andrew, si stupì, e non poco di vedere Tara. La strega bionda, dal canto suo, avrebbe voluto volentieri incenerirlo all’istante, ma Willow, si affrettò ad avvertirla, che aveva combattuto al loro fianco, e non era poi così male, a parte che parlava tantissimo.

 

Tara venne presentata al gruppo. Le ragazze, si dimostrarono entusiaste di conoscere la famosa strega bionda, anche perché Willow, le aveva informate via mail della sua rottura con Kennedy, dovuta al suo unico e grande amore per Tara.

 

Buffy, raccontò velocemente, come erano riusciti a riportare in vita Anya, Spike, Amanda e Tara, e del ritorno di the First.

 

“Ma voi che ci fate qui??? Non che non mi faccia piacere, ma….” Chiese alla fine stupita la cacciatrice

 

“In effetti, la colpa è mia e della congrega.” Disse il prof Giles

 

“Noi abbiamo ricevuto una mail, che ci convocava qui, perché erano sorti dei problemi”. Disse Vi

 

“Credo di aver capito prof. Giles.” Disse Willow

 

“Ora, non siamo più soli, non è solo la nostra battaglia contro il male, ora è ritornata ad essere la battaglia di tutti contro il male.” Proseguì la rossa.

 

“Esatto. Ora, i vostri fantasmi sono stati sconfitti. Rimangono tutti gli altri.” Confermò il professore.

 

“Quindi si ricomincia da dove avevamo interrotto quattro anni fa???” Chiese Xander

 

“Sembrerebbe proprio così. La porta era aperta ed io e Robin, abbiamo approfittato per entrare. Ciao ragazzi, è proprio bello rivedervi!!!!” La voce di Faith, aveva fatto sobbalzare tutti.

 

Era veramente cambiata. Abbracciata al suo Robin, un sorriso radioso che le illuminava il viso.

 

Ancora una volta, Tara, rimase allibita a quella vista, si irrigidì, ma vedendo che tutti erano accorsi ad abbracciare i nuovi arrivati, capì, quanto tempo e quante cose erano cambiate in sua assenza.

 

“Hei ragazzi, ma quante cose sono cambiate!!! E voi, che ci fate qui…..Tara…” Il viso di Faith era sbalordito davanti ad Anya, Spike, Amanda, che sapeva inghiottiti insieme al the First, e a Tara. Willow, le aveva parlato tantissimo della sua ragazza, uccisa da Warren, e che non aveva mai dimenticato, ma ritrovarli tutti lì, era una cosa incredibile.

 

Tra le risate generali, Buffy dovette rispiegare ai nuovi arrivati, quello che avevano passato negli ultimi giorni, e presentare al preside Wood, Tara, che conosceva solo per i racconti di Faith e Willow.

 

“Bene, ora che siamo tutti qui, possiamo parlare seriamente.” Disse il prof. Giles.

 

“Se ci spostiamo tutti nella sala riunioni, in mansarda, abbiamo anche a portata di mano i pc, per fare qualche ricerca immediata.” Disse Willow, entusiasta. La nuova battaglia, stava per cominciare, ma questa volta non sarebbe stata sola. Il suo potere, sarebbe stato ancoa più forte, unito a quello di Tara.

 

“Faith, scusa, ma dove hai lasciato la piccola Sarah????” Chiese Buffy

 

“Diciamo che l’abbiamo lasciata con i nonni adottivi. Quando abbiamo bisogno, i nostri vicini sono dolcissimi, e ci danno una mano col piccolo demonio.”

 

“Sappiamo già da chi ha preso, se la chiami così???”

 

“B. vedo che l’umorismo, è rimasto il tuo forte.”

 

Ridendo, si diressero tutti nella meravigliosa sala riunioni della casa.

 

 

 

“Il problema è sempre the First.” Disse il prof. Giles

 

“Già!! Il nostro problema più grande, è che non ha forma, cioè riesce a prendere le sembianze dei morti, ma anche di chi è morto, ed è stato riportato in vita.” Aggiunse Willow

 

“Quindi potremmo trovarci davanti Amanda, e scoprire poi, che in realtà non era lei ma the First????”

 

“Esattamente Vi!!! Purtroppo è così. Da ora in avanti, dobbiamo stare con gli occhi bene aperti, e non perdere di vista chi sappiamo avere queste caratteristiche.” Disse la strega rossa.

 

“Beh, per Tara, Anya e Spike, non credo ci siano problemi!! Mi sembra che tu, Xander e Buffy, vi stiate dando parecchio da fare, per evitare che questo accada.” Disse sogghignando Dawn

 

Willow, Tara, Buffy, Spike e Xander arrossirono immediatamente, alle parole della piccola Summer, mentre Anya, sembrava essere insofferente.

 

“Non capisco cosa tu stia insinuando piccola, ma è ovvio che, dopo tanto tempo passato lontani, io e Xander, dobbiamo recuperare tutti i bei momenti persi.” Disse l’ex demone.

 

“Scusate, ma dovremmo ritornare ad essere un po’ seri.” Era il prof. Giles, che come al solito, cercava di riportare ordine.

 

“Il professore ha ragione. Dobbiamo assolutamente trovare un modo per sconfiggere the First, ma questa volta per sempre.” Disse Buffy

 

“Non basterebbe distruggere la bocca dell’inferno qui a Cleveland???”

 

“No purtroppo non è così semplice Rona.” Disse il professore

 

“Infatti, come abbiamo visto, di bocche dell’inferno potrebbero essercene altre, e chissà dove. Dobbiamo distruggere il male dall’interno.” Disse Willow

 

“Ci sarà un modo per farlo!” Disse Faith

 

“Beh, potremmo farlo con la magia…..”

 

“Will!! Ti ho già detto, che tu devi solo pensare a riposare, che è troppo rischioso. Abbiamo appena ritrovato quattro persone a noi care, perdere te ora….no e poi no” Disse Buffy scuotendo la testa.

 

“Forse Willow, ha ragione. Con lei, sarebbe più facile. Mentre noi ci occupiamo dei mostri, lei e Tara, potrebbero far fuori the First.”

 

“Scusa Faith, ma non credo che sia una cosa fattibile. Non sai cosa non ha passato Willow, in questi ultimi giorni. E’ troppo stanca, e la cosa sarebbe controproducente. Potremmo perdere sia lei che Tara. Sicuramente troveremo delle altre soluzioni.” Questa volta era stata Kennedy ad intervenire. Non voleva che, ancora una volta Willow, rischiasse. Averla persa in amore, perché aveva scelto Tara, era un conto, ma perderla definitivamente, perché uccisa da the First, era inammissibile.

 

“Va bene. Allora come ci organizziamo???” Chiese il preside Wood

 

“Io direi che come prima cosa, potremmo trovare la bocca dell’inferno, fare qualche sopraluogo, e cercare più informazioni possibili su come sconfiggerlo.” Disse Buffy.

 

“Ok!! Direi che le cacciatrici, Spike, Xander e Robin, possono andare a fare un sopraluogo alla bocca dell’inferno. Willow, Tara, Anya e Dawn, mi daranno una mano per cercare informazioni utili.” Disse il prof. Giles.

 

“Ed io che faccio????” Chiese Andrew.

 

“Tu puoi scegliere. O vai con loro o….”

 

“Preferirei fare delle ricerche. Sapete sono diventato molto bravo, in Messico, ero molto famoso perché…..”

 

“Ti prego!! Stai zitto!!” Gli urlò Xander.

 

 

 

La giornata fu molto proficua. Le cacciatrici, avevano perlustrato a fondo la zona, che Willow, aveva indicato loro, come la possibile sede della bocca dell’inferno. Ma di the first nessuna traccia. Avrebbero avuto bisogno di scoprire l’esatto punto in cui il sigillo della bocca dell’inferno si trovava, visto che nessuno dei quattro ragazzi riportati in vita, si ricordava nulla di quel particolare, ma avrebbe significato portare con loro la strega rossa, cosa che Buffy, non voleva nemmeno prendere in considerazione.

 

“Io non ti capisco B. Abbiamo la possibilità di scoprire dove è esattamente la bocca dell’inferno, perché non ci portiamo Willow????” Chiese Faith

 

“No assolutamente no. Will, ha bisogno di recuperare tutte le sue forze. In questi giorni è stata troppo sotto pressione. Mi sembra che possiamo tranquillamente fare a meno di lei.”

 

“Almeno potevamo portare Tara!!!”

 

“Ascolta!! Portare Tara, avrebbe voluto dire avere anche Willow. Ora che l’ha ritrovata, non la lascerebbe nemmeno per un secondo, poi sapendo che sarebbe venuta qui….”

 

“B. Sai che abbiamo bisogno di loro, lo sai benissimo. O adesso o domani, dovranno venire con noi.”

 

“Meglio domani. Will starà meglio, e così potremmo scoprire nuove cose.”

 

“E se nel frattempo the First attacca, che facciamo??? Gli diciamo di aspettare perché non siamo ancora in piena forma????”

 

“Perché sei sempre così simpatica????”

 

“Perché non lasci decidere a Willow e Tara, cosa vogliono fare???? A me sembrava che Will, fosse decisa a partecipare attivamente…..”

 

“Lei si butterebbe nel fuoco per salvare la sua famiglia. In questi giorni ha rischiato troppo, per tutti, adesso è ora che sia io a riprendere in mano la situazione. Siamo noi le caccitrici, non lei o Tara.”

 

“Ma se con loro possiamo avere vita più facile….”

 

“No. Almeno per oggi, non ne voglio più parlare. Scusa, ma se non ti va bene, sei liberissima di andartene. So che sei preoccupata. Ora anche tu hai una famiglia, e ti capirei. Ma come tu tieni alla tua famiglia, io tengo alla mia. Willow e Tara, per questo giro sono fuori. Passo e chiudo”

 

Il suo tono non ammetteva repliche. Faith, scosse la testa, e continuò la perlustrazione. A Buffy dispiaceva essere stata così dura, ma era stufa, di vedere la sua migliore amica, rischiare sempre la vita, per salvare loro. Non era giusto, ultimamente era stata molto imprudente, mettendo troppo spesso a rischio la sua vita. Non voleva dirlo a nessuno, anche perché ora erano tutti felici, e non voleva turbare questa tranquillità, ma molto spesso negli ultimi due giorni, nonostante la presenza di Spike, aveva avuto ripetuti incubi. Tutte le volte, era Willow la protagonista, tutte le volte, immancabilmente, la fine dell’incubo era la morte della rossa, ad opera del the First. Voleva scacciare quegli incubi, ma non ci riusciva. Era più forte di lei.

 

 

 

Intanto a casa, Willow e Tara, con un incantesimo localizzatore, avevano scoperto l’esatto punto in cui si trovava la bocca dell’inferno, il tutto ovviamente all’insaputa di Buffy. L’incantesimo, non portava via energia, ma la cacciatrice le aveva impedito di usare qualsiasi tipo di magia. Inoltre avevano scoperto, che l’unico modo per distruggere the First, era veramente dall’interno.

 

La scoperta, non aveva ovviamente scatenato l’entusiasmo dei ragazzi. Distruggerlo dall’interno avrebbe significato, dopo l’apertura del sigillo, trovare qualcuno, con la forza e la potenza necessaria per far inghiottire tutto, e non seppellirlo solo, come l’ultima volta.

 

“L’unica persona, che ha la forza, necessaria a fare tutto questo è Willow, vero prof. Giles???” Chiese Dawn, mentre le due streghe erano andate a preparare un ettolitro di caffè

 

“Si, ed ho paura che Tara, Will, e Buffy, sappiano tutto questo. O quantomeno lo abbiano intuito.”

 

“Mia sorella non è stupida!! E’ la cacciatrice. Lei adora, Willow, non le permetterà mai di rischiare la sua vita. E nemmeno io.”

 

“Lo so Downie, ma credo che questo sia l’unico modo per liberarci una volta per tutte di The First. Non oso pensare alle reazioni di Buffy, Xander, e soprattutto a quella di Tara!!”

 

“Non lascerà mai, che Willow rischi la sua vita, almeno non senza la sua presenza.”

 

“Il che, non sarà possibile, già sarà difficile aiutare una persona, figuriamoci due. Inoltre, la sua presenza, potrebbe essere molto più utile all’esterno.”

 

 

 

Tara, aveva portato Willow in cucina con la scusa del caffè, in effetti sapeva già quello che attendeva la sua ragazza.

 

“Tara, che succede???Hai cambiato improvvisamente umore.”

 

“Non lo hai capito, o vuoi fare finta di nulla????”

 

“E’ per the First, per la storia del distruggerlo dall’interno???”

 

“Si, ed è perché ho già capito a chi toccherà questo meraviglioso compito.”

 

“No amore, vedrai che nessuno si sognerà mai di chiederti di fare una cosa del genere, troveranno altre soluzioni.” Disse Willow cercando di sorridere

 

“Will, non lo trovo affatto divertente.” Il tono di Tara era molto seccato

 

“Scusa, non volevo…”

 

“Tu non ti rendi conto, o non ti vuoi rendere conto, di quanto questa cosa potrebbe essere pericolosa!! Non ti è ancora balenata nella testa, l’ipotesi che potrebbe succederti….”

 

“Non mi succederà niente di male. Assolutamente niente. Buffy, mi proteggerà, tu mi proteggerai. Avrò una marea di angeli custodi, che veglieranno su di me…..”

 

“E che staranno anche a debita distanza. Se tu dovrai essere all’interno, quando tutto verrà distrutto, tu che fine farai???”

 

“Beh!!! Mi porterò una pala, e scaverò un tunnel e….”

 

“La vuoi smettere di fare la stupida???? Tu non capisci. Io non voglio perderti. Ti ho appena ritrovata, cioè mi hai appena ritrovata, ed ora….” Il suo viso si riempì di lacrime

 

“Amore, non mi perderai. Te lo prometto. Ti amo talmente tanto, che farò di tutto per tornare da te sana e salva. Non ti preoccupare.” Ed intanto dolcemente, le baciava le guance, per asciugarle le lacrime.

 

“Non so come reagirei, se ti dovesse succedere qualcosa.”

 

“Non succederà nulla. Buffy non lo permetterà. Garantito.”

 

 

 

All’arrivo delle cacciatrici e dei ragazzi, tutti gli altri erano ancora impegnati nelle ricerche, anche se ormai tutto sembrava definito e chiaro.

 

“Allora cosa avete scoperto ragazze???” Chiese Buffy

 

“Beh! Credo che dovremmo avere trovato una soluzione, ma….” Attaccò il prof. Giles

 

“Ma non ne siamo ancora sicuri, avremmo bisogno ancora di tempo…” Cercò di glissare Dawn

 

“Allora avete trovato qualcosa oppure no????” Buffy, stava perdendo la pazienza

 

“Si ma insomma non crediamo sia la soluzione giusta.” Disse Anya, tra lo stupore generale.

 

“Si può sapere cosa sono queste mezze parole, queste frasi a metà…….ho capito. Willow dimmi che succede, tanto so che sicuramente, tu sai cosa dire.”

 

“E’ semplice. L’unico modo per distruggere the First è dall’interno. Una strega, che abbia un certo potere, dovrebbe calarsi all’interno della bocca dell’inferno, con magari una cacciatrice molto forte per spalla, e fare un incantesimo, molto potente. Così distruggerebbe the First una volta per tutte. Ovviamente le altre cacciatrici, e l’altra strega molto potente, dovrebbero dall’esterno distruggere tutti i demoni, ed aiutarci. Tutto qua. Questo è quello che abbiamo scoperto.” Willow aveva detto tutto con una calma ed una tranquillità disarmanti.

 

Buffy, non credeva ai suoi occhi ed alle sue orecchie. Come al solito la strega rossa, si trovava nel mezzo della lotta, e come al solito non voleva tirarsi indietro.

 

“Credo che tu abbia un’immensa voglia di scherzare, vero?????” Disse Buffy

 

“O forse, ti si è rattrappito il cervello” Disse Kennedy, preoccupatissima alle parole della sua amata.

 

“E’ l’unico modo, e purtroppo, lo sappiamo tutti.” Disse il prof. Giles.

 

“Lei sta scherzando vero??? Lo sa benissimo che io non entrerò con Willow la dentro. Potrebbe non uscirne viva. Se lo scordi.” Disse la prescelta

 

“Buf. è l’unica cosa da fare. Non ci sono soluzioni alternative. Su queste cose sai, che non sbaglio mai.” Disse la rossa.

 

“Vuoi dirmi che avete perso tutta la mattina, per scoprire, che devo farmi uccidere in compagnia della mia migliore amica, per salvare il mondo??? Tara, Dawn e lei prof. Giles, come potevate pensare che avrei mai accettato questa cosa???” Ora Buffy era arrabbiatissima.

 

“Non ci posso credere, l’hai appena ritrovata. Se avessi io una ragazza come lei, col cavolo che accetterei queste condizioni. Io non vi capisco.”

 

“Kennedy, non è una decisione che spetta a loro. Sono io la diretta interessata. La vita è la mia e…”

 

“Bel discorso egoistico. E degli altri non te ne frega niente. Non pensi che ognuno di noi, avrebbe diritto a dire la sua. Quantomeno perché siamo tutti coinvolti, e se doveste fallire…..”

 

“Non falliremo. Io e Buffy, non saremo sole. Il piano, lo decideremo tutti insieme. Faremo in modo che nessuno rischi inutilmente la propria vita. Ma questa è l’unica soluzione possibile per distruggerlo definitivamente.”

 

Il silenzio era calato nella stanza. La tensione, come quando le discussioni in famiglia si facevano animate, si poteva tagliare a fette.

 

Tara, con le lacrime agli occhi, uscì dalla sala riunioni.

 

“Scusate. Torno il prima possibile.” Disse Willow, seguendo la sua ragazza.

 

“Hey!! Non potete lasciarci qui, ora che dobbiamo decidere…..” Cercò di protestare Faith

 

“Amore, forse è meglio che parlino un po’ da sole. Potrebbero non….” Disse il preside Wood

 

“Non lo dica nemmeno per scherzo. Nessuno qui non tornerà in questa casa. Ne può stare certo, tanto meno Willow.” Disse Buffy.

 

 

 

Tara, era rannicchiata sulla poltrona, vicino alla finestra, nella loro camera. Willow, l’aveva raggiunta, e le si era inginocchiata vicino.

 

“Scusa, ma era una tortura rimanere lì.” Le disse tra i singhiozzi.

 

“Amore. So che è difficile da accettare, che non è una situazione facile ma….”

 

“Ma tu hai deciso vero??? Tu non ti tirerai indietro, perché devi salvare la tua famiglia.”

 

“Amore, anche tu fai parte della mia famiglia. Io e Buffy lo facciamo per tutti. Una volta sconfitto the First, forse potremo tutti avere un briciolo di normalità. E’ da tanto che lottiamo per questo.”

 

“Si, ma se quella normalità dovesse significare non avervi più con noi, che senso avrebbe tutto questo?? Me lo vuoi dire??”

 

“Ascolta. Non siamo mai scappate di fronte al nemico, abbiamo sempre combattuto.”

 

“Avevamo forse altre alternative???”

 

“Appunto, anche adesso non ne abbiamo di alternative, dobbiamo solo combattere, come abbiamo sempre fatto.”

 

“L’alternativa ci sarebbe, solo che non vuoi nemmeno prenderla in considerazione.”

 

“E quale sarebbe, seppellirlo di nuovo, fino a quando non troverà un altro posto da dove uscire e fare danni??? Scusa, ma se è questa la grandiosa alternativa…..”

 

“Anche se fosse. Dall’ultima volta che si è fatto vivo, sono passati quattro anni. Vi farebbe schifo vivere ancora per quattro anni.”

 

“Tara….non ti rendi conto di quello che dici. Sei sconvolta, posso capirlo ma..”

 

“Ma cosa??? Sei tu che non ti rendi conto. Sono stata via per così tanto tempo, tante cose sono cambiate, ed ora che ti ho riavuta, che abbiamo avuto la fortuna di tornare ad essere una, parte dell’altra…..”

 

“Continueremo ad esserlo, nessuno potrà impedirmi di tornare dal mio amore, nessuno potrà separarci di nuovo. Il mio ed il tuo potere costituiscono una forza talmente potente da spazzare via tutto e tutti, senza problemi. Lo annienteremo insieme, insieme vinceremo, insieme torneremo a vivere, insieme….”

 

“Ho paura, tanta paura.”

 

“Anche io, ma uniti, insieme, supereremo tutto.”

 

L’abbracciò forte, la baciò appassionatamente, e le prese la mano.

 

“Andrà tutto bene. Fidati di me.”

 

Detto questo la rossa uscì dalla porta, e si diresse di nuovo in sala riunioni.

 

 

 

La discussione era accesa. Nessuno era d’accordo col piano di Willow. Era troppo rischioso. Due persone, avrebbero dovuto fare tutto, e le altre stare a guardare.

 

Kennedy era, insieme a Buffy, quella che cercava soluzioni alternative. L’idea di vedere morire la ragazza della sua vita, non le piaceva affatto.

 

“Scusate, ma perché non possiamo scendere tutti nella bocca dell’inferno. Sicuramente Buffy o una di noi, potrebbe uccidere the First, Willow e Tara, potrebbero proteggerci, coi loro poteri, dall’esterno.”

 

“Non è possibile, lo sappiamo tutti. Sappiamo tutti che solo il potere, può distruggere dell’altro potere. The First, non né forma né manifestazione fisica. Nessuna di voi cacciatrici avrebbe modo di distruggerlo. Anche Buffy, l’altra volta è riuscita solo a ributtarlo sotto terra, ma se lo vogliamo distruggere definitivamente, Willow, è la nostra unica arma.” Disse il prof. Giles

 

“E lei sarebbe disposto a farla rischiare, anche sapendo che potrebbe non tornare???” Chiese Xander.

 

“Qui non si tratta di me, ma di tutti noi, di tutto il pianeta. Se non lo fermiamo definitivamente, questo continuerà la sua opera di distruzione, ed a quel punto non rischierà solo una persona, ma tutto il mondo.”

 

“Scusi l’egoismo professore, ma io tutto il mondo non lo conosco, Willow si.” Era stata Dawn questa volta a rispondere.

 

“Vorresti dirmi, che preferisci vedere il mondo distrutto dal male, piuttosto che….”

 

“Si lo preferisco, e non credo di essere l’unica qui a pensarla così.” Rispose a tono la piccola Summer

 

“Dobbiamo trovare un modo, per essere sicuri di uscire, prima che tutto venga inghiottito. Basta solo questo, e nessuno di noi correrà rischi inutili.” La voce di Willow, intervenne a spezzare la tensione della stanza.

 

“Sai benissimo, che nessuno ti può garantire questo. Nessuno di noi.” Disse Buffy

 

“Ed allora troviamo una soluzione. Una soluzione a questo, per il resto, credo che non ci sia niente da aggiungere.”

 

“Come al solito, la vuoi sempre avere vinta tu, vero???” Le disse Kennedy scocciata.

 

“Non è questione di averla vinta. Chi di noi non vuole sconfiggere the First definitivamente???”

 

Nessuno rispose, ma gli occhi di tutti erano chiari. Tutti volevano distruggerlo.

 

“Bene, era questa la risposta che volevo. Cerchiamo di organizzare un piano, efficace, che ci permetta di farlo fuori col minimo danno per noi. Io ho bisogno di recuperare forze, quindi, ci vediamo qui, domani mattina.” Detto questo si avviò velocemente alla porta e ne uscì.

 

“Non hai nemmeno pensato per un momento a Tara???” La voce di Kennedy la raggiunse a metà scala.

 

“Certo che ci ho pensato.”

 

“Dalla tua cocciutaggine non si direbbe. Qui non c’è in gioco la vita di nessuno….”

 

“Ti sbagli di grosso, c’è in gioco la vita di tutti. Fino a quando the First sarà in vita, noi non potremo farci una vita. Distruggerlo è l’unica soluzione.”

 

“E se dovessi fallire, non hai pensato a noi, a Tara in particolare. Vi siete appena ritrovate….”

 

“Non ho nessuna intenzione di lasciare la mia ragazza. Ma voglio vivere felice e serena.”

 

“E chi ti dice che questo non sia solo l’inizio, di una nuova snervante guerra, e non la fine, come credete tutti.”

 

“Il male esisterà sempre, e di questo ne siamo consapevoli tutti, ma eliminarne una parte, anche di una certa dimensione direi….”

 

“Come l’ha presa Tara???”

 

“Non bene, ho cercato di parlarle, di farle capire, ma….”

 

“Non è facile sapere che la propria ragazza si sta ficcando in una situazione, che molto probabilmente è più grossa di lei, e lei nemmeno se ne rende conto.”

 

“Kennedy, me ne rendo conto, e sono contenta, che tu ti preoccupi per me, ma ormai è deciso.”

 

“Già, e quello che decide la strega rossa, non va discusso vero???”

 

“Kennedy……”

 

“Ok! Ok! Prometti che se vai a meditare sulle rive del lago farai attenzione.”

 

“Ci sarà Tara con me.”

 

Kennedy sorrise, girò su se stessa, e ritornò nella sala riunioni.

 

 

 

Willow aveva preso per mano Tara, e l’aveva convinta a seguirla.

 

“No io su questa cosa non ci salgo. Ti amo, ma vorrei morire verso i cento anni, visto che sono già morta una volta, troppo giovane, ma ho avuto una seconda possibilità, vorrei sfruttarla al meglio.” Le disse la strega bionda sorridendo.

 

“E dai, vedrai che sarà meraviglioso. Sono un pilota provetto, ed anche Kennedy si è divertita tantissimo.”

 

Solo nel sentire pronunciare il nome di Kennedy, a Tara, venne tutto il coraggio, che pensava di non avere. Infilò il casco e salì sulla moto.

 

Ben presto si abituò alla velocità, ma era soprattutto il piacevole contatto con Willow, che la rendeva tranquilla e sicura.

 

Ben presto arrivarono sulle rive del lago.

 

“Ma è bellissimo!!! E’ un posto magico.” Disse Tara

 

“Un posto per noi, non ti pare???”

 

“Se non mi sbaglio, qui ci sei venuta anche con Kennedy. Non sarà mica un modo per adescare le ragazze???” Disse sorridendo la bionda, quel posto l’aveva resa serena, tutti i brutti pensieri, sembravano essere scomparsi.

 

“L’unica a cui pensavo, tutte le volte che venivo qui, eri tu.”

 

“Ho i miei dubbi, ma per questa volta ti crederò.”

 

“Grazie per la gentile concessione.” Disse Willow ridendo.

 

Mentre si preparava a meditare, raccontò a Tara, come aveva trovato quel posto, come la rendesse serena e libera, come tutte le volte si sentiva incredibilmente vicina a lei.

 

“Vieni.” Le disse porgendo le sue mani a Tara. “Medita con me. Mi aiuterà ad aumentare la mia energia, e ti permetterà di fare parte dei miei pensieri.”

 

“Wow, il prof. Giles aveva proprio ragione. Sei diventata una strega dai super poteri.”

 

“Questo posto vi rende troppo sarcastiche a voi ragazze. D’ora in poi, ho deciso che ci verrò da sola.” Disse Willow facendo finta di offendersi.

 

“Allora è vero che lo usi come posto per fare colpo sulle ragazze???”

 

“La vuoi smettere. Ti faccio tornare a casa a piedi”.

 

La prese, tirandola verso di se. Cominciò a baciarla.

 

La calma e la tranquillità di quel posto, fuori dal mondo, fecero il resto……

 

 

 

Dopo aver fatto l’amore, in quel paradiso, Willow, cominciò a meditare. Le sue mani intrecciate a quelle di Tara. Finalmente riusciva a meditare, con al suo fianco la donna della sua vita. Finalmente poteva trasmetterle tutto l’amore, tutti i suoi sentimenti, tutto quello che si era tenuta dentro per quei cinque anni.

 

Tara, sentiva tutto fluirle veloce nelle vene. Era così appagante, potersi sentire parte integrante di Willow, poter scoprire tutto, sentire ogni vibrazione, ogni minimo movimento del corpo della sua amata.

 

Rimasero per un tempo indefinito, in quella posizione, immerse tra sogno e realtà. Nessuna delle due voleva staccarsi, in entrambe, la paura che quella potesse essere la loro ultima occasione, per essere così vicine, per essere così compartecipi l’una dell’altra.

 

Ormai stava calando la sera. Willow aprì gli occhi, e ruppe la serenità di quell’incanto.

 

“Amore, si sta facendo tardi, è meglio andare.” Disse rivolta a Tara.

 

“Il tempo è volato in questo paradiso. Promettimi, che mi riporterai presto qui.”

 

“Si….Certo….Se sarà possibile…..” Disse prima di baciare appassionatamente la sua ragazza. Un bacio, che a Tara, sembrò assomigliare ad un tristissimo addio.

 

Pianse per tutto il viaggio di ritorno. Disperatamente aggrappata al suo amore.

 

Willow la sentiva piangere in silenzio. Calde lacrime le rigavano il viso. Non poteva essere la nuova fine del loro amore, si erano appena ritrovate.

 

“ti prometto che lotterò con tutte le mie forze, per far si che il nostro sogno non s’infranga per l’ennesima volta.” Disse a bassa voce, mentre l’abbraccio di Tara si faceva più forte.

 

 

 

Davanti casa, ad attenderle c’era Buffy. Il viso di chi sa, che molto probabilmente quella sarà l’ultima serata tranquilla….prima dell’apocalisse.

 

Tara scese dalla moto, gli occhi gonfi di pianto.

 

“Ti aspetto in camera. Ciao Buffy.” Disse abbassando il capo allo sguardo della cacciatrice.

 

“Va bene. Arrivo subito.”

 

“Come è andata la meditazione??” Chiese Buffy

 

“Bene. E’ stato meraviglioso. Finalmente ho diviso qualcosa di importante con Tara. Penso che non lo potrò mai dimenticare.”

 

“Come stai? O meglio come sta Tara?”

 

“Io sto bene, lei un po’ meno, ma avrà la forza per reagire. Non è una bella situazione.”

 

“Già! Non lo è per niente, inoltre se tu non fossi così cocciuta…magari.”

 

“Lo sai che non si può fare diversamente, perché ti ostini a volermi proteggere. Entrambe sapevamo, fin dall’inizio, cosa ci sarebbe toccato in sorte, se the First fosse tornato. Ora è venuto il momento.”

 

“Forse è arrivato troppo presto….”

 

“E’ arrivato, conta solo questo.”

 

“E Tara non conta niente. Il tuo amore per lei non conta niente. Sei così decisa, che non vedi intorno a te tutto il dolore che potresti provocare…”

 

Willow, la fissò negli occhi.

 

“Ho paura quanto te di non tornare. Amo Tara più di me stessa, non vorrei mai dover rinunciare a lei, ma sai bene anche tu, che questa non sarebbe vita, se tra noi rimarrà the First. Non sai per quanto tempo ho sognato di poterla di nuovo tenere stretta a me, di svegliarmi la mattina, con un suo dolce bacio. Ci sono molte probabilità, che continuerò a farlo, ce ne sono altrettante, che domani sia l’ultima mattina con lei….”

 

“Will. Questa era la mia missione…..”

 

“E’ diventata la nostra.” Sorrise debolmente, e si avviò verso la sua camera.

 

 

 

Tara, guardava fuori dalla finestra. Quanto era triste starsene lì, senza sapere cosa fare. Voleva combattere anche lei, rischiare anche lei, difendere la sua ragazza, ma sapeva che non poteva fare nulla. Willow, le aveva trasmesso tutto quello che sentiva. Lei sapeva che nessun’altro poteva fare niente. Lo capiva, ma come poteva accettarlo. Non voleva assolutamente perderla, ora che l’aveva finalmente ritrovata.

 

“Posso entrare, o vuoi restare da sola, a torturarti ancora un po’” La voce di Kennedy la fece sobbalzare.

 

“No, no. Entra pure. Mi fa piacere parlare….”

 

“Con qualcuno che ti capisce??”

 

“Si. Credo di si.”

 

“So quello che stai provando, è quello che provo anche io, e che ho provato, il giorno prima che, rischiando la sua vita, vi riportasse da noi.”

 

“Già, immagino di si.”

 

“Sai, quando Will, si mette in testa qualcosa…”

 

“E’ difficile farle cambiare idea. Lo so, la conosco molto bene.”

 

“Si, ma non puoi immaginare quanto sia cambiata o in questi cinque anni.”

 

“Credo di essermi persa un po’ di cose, ma di fondo è rimasta la stessa identica persona. Cocciuta, altruista…”

 

“Idiota…Al punto da rischiare sempre, anche quando non ci sono motivi validi.”

 

“La amo, ed ho un’immensa paura di perderla, oggi….”

 

“Ti ha portato al lago, vero?”

 

“Si. E mi ha….trasmesso quello che provava. Non so se capisci….”

 

“Lo ha fatto anche con me, il pomeriggio prima che ti riportasse in vita.”

 

“E’ stato meraviglioso ma allo stesso tempo…..”

 

“Temendo, perché ti ha fatto entrare in una parte di lei….”

 

“Che non  sapevo esistesse. Ho paura Kennedy, ho paura di perderla per sempre.”

 

“Non succederà. Noi le impediremo di andare via, di lasciarci sole. Sono convinta che se le staremo vicine, come abbiamo sempre fatto, non potrà succederle nulla.”

 

“Non lo so Kennedy, avrei voglia di fuggire, di lasciare tutto, di portarla via con me, lontano da qui, lontano da the First, anche se so che lei non lo vorrebbe.”

 

“Anche io, volevo scappare l’ultima volta. Ma non è così che si affrontano le cose. Anche perché sicuramente, ci inseguono, ci trovano, ed è peggio per noi.”

 

“Forse hai ragione, ma quando senti che il destino di chi ami, potrebbe essere scritto, e quella scritta potrebbe essere fine e non inizio…”

 

“Andrà tutto bene. Una cosa, che mi hanno insegnato Willow, Buffy, Xander e Dawn, è che uniti si riesce sempre a vincere. Sono sicura che, anche questa volta se staremo uniti, vinceremo. Willow e Buffy, vinceranno, e potremo vivere finalmente liberi.”

 

“Hai ragione, lo hanno insegnato anche a me…..Sono la nostra famiglia.”

 

Tara e Kennedy si abbracciarono, suggellando una promessa per la loro famiglia: stare uniti.

 

 

 

Willow arrivò proprio in quel momento, sulla porta della stanza.

 

“Hey!! Voi due!! Mi devo preoccupare, Kennedy! Mi vuoi portare via la mia bellissima ragazza??” Disse cercando di essere il più serio possibile, ma scoppiando poi a ridere.

 

“No non ti preoccupare, era solo una riunione tra tue funs, ma c’eravamo solo noi. Mi spiace, ma tutte le altre non sono potute venire.” Disse Kennedy scoppiando anche lei a ridere

 

“Come solo voi? Pensavo di avere molte altre ragazze, sparse per il mondo.”

 

“Ah! E’ così allora!! Io non ti basto.” Disse fingendosi indignata Tara.

 

“Tu mi basti eccome!! Sei l’unica che voglio. Sei l’unica che ha la password per entrare nel mio cuore.” Disse questa volta con molta serietà Willow.

 

“Forse è meglio che io vada. Non vorrei assistere a scene di sesso selvaggio, potrei rimanerne traumatizzata.” Disse sorridendo, un po’ tristemente Kennedy.

 

“Scusa Kennedy…”

 

“L’amore è l’amore. Va tutto bene. Godetevela mi raccomando.”

 

“Seguiremo i tuoi preziosi consigli.”

 

“Grazie di tutto Kennedy” Disse tara

 

Kennedy, uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di se.

 

Erano sole, nella loro stanza. Sapevano entrambe che forse quella sarebbe stata la loro ultima notte insieme. Si guardavano negli occhi. Immerse, come mai lo erano state negli ultimi giorni. Volevano godere di quella dolcezza, del calore dei loro corpi.

 

Willow, si avvicinò alla sua ragazza, la baciò dolcemente sulle labbra.

 

“So che hai paura, lo leggo nei tuoi occhi, ma…”

 

“Ti amo, ho paura di perderti, ma non voglio lasciarti sola, per nessun motivo al mondo. Non capisco, cioè non voglio capire, ma accetto la tua scelta, e ti starò vicino, sempre.”

 

“Era questo che volevo sentirti dire amore. Grazie, ora sono sicura di poter affrontare tutto, anche the First, senza paura, e sono sicura, vinceremo. E poi, sarà come avrebbe dovuto sempre essere.”

 

“Lo spero…”

 

L’ULTIMA BATTAGLIA

 

La notte era volata. Willow, tra le braccia di Tara, si era sentita, per l’ennesima volta rinascere. Tutti i suoi sensi si erano risvegliati. Se quella fosse stata veramente la loro ultima notte insieme, se la erano goduta fino in fondo.

 

Come le mattine precedenti, Tara, le aveva portato la colazione a letto.

 

“Amore, devi smetterla di viziarmi. Se continui così, dovrai farlo per il resto della tua vita. Sabati e domeniche compresi.”

 

“Non ci sono problemi. Pagherei, perché questo sogno si realizzasse.” Disse con un filo di tristezza Tara.

 

“Se lo dici con questo tono, sembra quasi che….”

 

“Scusa è che sono un po’ preoccupata.”

 

“Andrà tutto bene.”

 

“E’ la centoventesima volta che me lo dici, ma non riesco a convincermi.”

 

“Se ti fidi di me…..”

 

“Di te, di Buffy, di tutti. Ma non mi fido di the First.”

 

“Per fortuna, è l’unico del quale non ti devi assolutamente fidare.” Le disse scherzando

 

“Ti ucciderei a volte. Come fai a scherzare in questi momenti??”

 

“Se non ci scherzassi sopra, penso che non uscirei più da questa stanza.”

 

“Vado a farmi una doccia veloce…..vieni con me???”

 

“Mmmmmm e perché no.”

 

 

 

Tutti erano nella sala riunioni. La discussione era come al solito accesa. Non appena sulla porta apparvero Willow e Tara, la stanza piombò nel silenzio più assoluto.

 

“Amore, non hai fatto un incantesimo, modello gentleman, per far perdere a tutti la voce, vero??” Chiese la strega rossa alla sua compagna.

 

“No, non mi permetterei mai, e poi ho bisogno di tenermi le energie per questa sera.” Le rispose

 

“Quando avete finito di fare le cabarettiste, possiamo riprendere da dove ci siamo interrotti.” Disse Buffy, lanciando un’occhiataccia alle due.

 

“Siete voi, che avete smesso di parlare, noi non abbiamo fatto niente di male” Brontolò Willow, prendendo per mano Tara, e portandola a sedersi vicino a Dawn.

 

“Stavamo decidendo come agire questa sera.” Ricominciò Buffy

 

“Si, stavamo pensando, di utilizzare lo stesso metodo di quattro anni fa, per riaprire il sigillo.” Disse Faith

 

“Poi, dovrete entrare in azione tu e Buffy. Mentre le altre cacciatrici, e noi, terremo occupati i demoni.” Disse il prof. Giles

 

“Io ho bisogno di almeno cinque minuti, per preparare l’incantesimo.” Disse Willow

 

“Beh, per quei cinque minuti, potrei scendere anche io nella bocca dell’inferno, così potrei aiutare Buffy a difendere Will” disse Kennedy.

 

“Mmmmm, non sarebbe una cattiva idea. L’importante è che tu te ne vada, non appena l’incantesimo è pronto.” Disse Buffy

 

“Io preferirei, evitarlo.” Disse la strega rossa

 

“E perché? Non ti capisco. Buffy, avrà bisogno di tutto il suo potere per difenderti. Se almeno all’inizio, si risparmia un po’, non sarà poi così male.” Continuò Kennedy

 

“E’ troppo pericoloso. E poi, ti conosco, sono sicura, che non te ne andrai da lì al momento giusto. Sarebbe troppo pericoloso. Io posso garantire per me e Buffy, ma non per una terza persona. Ci vorrebbe troppa energia.”

 

“Certo che sei veramente cocciuta.”

 

“No Kennnedy, credo  che Willow, in questo caso abbia ragione.” Disse il prof. Giles

 

“Ma professore….”

 

“No Buffy. Cerca di capire. Willow ha ragione. Inoltre…rischiare di perdere…”

 

“Non lo dica nemmeno per scherzo. Questa notte, quando la battaglia sarà finita, noi avremo vinto, e saremo tutti insieme. Nessuno perderà nessuno.” Disse Xander

 

“Si concordo con la versione di Xander.” Disse Dawn.

 

“Ok ho capito. Non perderemo nessuno. Ma continuiamo a parlare dei preparativi.” Disse per chiudere il capitolo, il prof. Giles.

 

 

 

Continuarono a parlare per ore, preparando l’azione nei minimi dettagli. Niente doveva essere lasciato al caso. Non ci doveva essere nemmeno una virgola fuori posto, pena la sconfitta, la perdita di vite umane, in particolare di Willow e Buffy.

 

La strategia era ormai definita. Avrebbero aperto il sigillo della bocca dell’inferno con il loro sangue. Avrebbero atteso che i primi demoni, defluissero, e poi, Tara, con un incantesimo, avrebbe spianato la strada a Willow e Buffy, permettendo alle due di scendere all’interno dell’hellmouth. Una volta giù, si sarebbero trovate sole, contro i demoni, e contro the first. Compito di Buffy, sarebbe stato difendere Willow durante i preparativi, e alla fine della battaglia. Compito di Willow….. uccidere the first definitivamente.

 

All’esterno, le cacciatrici, con Tara, Xander, Dawn, Andrew, Robin ed il prof. Giles, avrebbero dovuto uccidere il maggior numero di demoni possibile, nell’attesa che venissero inghiottiti dalla bocca dell’inferno, grazie alla vittoria di Willow su the first.

 

“Ok. Penso che ognuno di noi, ora sappia quello che deve fare. Possiamo andare a riposarci un po’. L’appuntamento è per le nove, in soggiorno.” Disse Buffy prima di congedare tutti.

 

 

 

Buffy, era irrequieta. Non riusciva a riposare, continuava a pensare, che forse era tutto un errore. Quella era la sua battaglia, perché ora a combatterla, c’era anche la sua migliore amica? Non voleva pensare all’eventualità di una sconfitta, anche se continuava ad avere quei dannati incubi. Non voleva perdere Willow. In quegli anni, per lei, era stata un punto di riferimento. La caparbietà con cui portava avanti i suoi propositi, la tenacia, con la quale spronava sempre Dawn a dare il meglio di se stessa, la dolcezza con la quale l’accudiva, tutte le volte che una sua storia d’amore andava a rotoli. Cosa avrebbe fatto, se per caso, l’avesse persa, per sempre.

 

Non voleva pensarci, cercò di scacciare quei brutti pensieri, ma non riuscendoci, si alzò, facendo poco rumore e raggiunse Willow e Tara, nella loro stanza, sperando che non fossero impegnate in niente di vietato ai minori. Sorrise a quel pensiero, prima di bussare alla porta. Fortunatamente i suoi dubbi furono fugati, non appena la voce di Tara la invitò ad entrare.

 

“Scusate se disturbo ma….”

 

“Non riuscivi a dormire vero?” Chiese la strega bionda.

 

“Si. Continuo a pensare e ripensare a questa sera. Sono spaventata.”

 

“Buffy, proprio tu che dovresti darmi coraggio, sei spaventata. Allora io che dovrei dire.” Disse Willow, cercando di scherzare.

 

“Smettila di fare l’idiota. Anche se ultimamente ti viene bene, non ti conviene abusare troppo della nostra pazienza” Disse la cacciatrice, ammiccando a Tara.

 

“Ascolta Buf. io mi fido di te, ciecamente. Io spero che tu, faccia altrettanto con me.”

 

“Certo Will. Lo sai benissimo che questo vale anche per me. Tu sei la mia migliore amica, confidente…..insomma, sei come una sorella per me.”

 

“Ed allora credo che non avremo problemi.”

 

“Vorrei esserne sicura quanto te.”

 

“Io tengo a te, a Tara, a Dawn, a Xander, al resto della mia famiglia. Voglio vederli crescere, insieme a me, con me. Non rinuncerò tanto facilmente a questo. Se anche per te è così, capirai, che sei disposta a tutto, e che, per quanto potrà essere dura, alla fine, chi soccomberà sarà the first. Ne sono certa.”

 

“Già, credo che infondo tu abbia ragione.”

 

“Loro sono tutto per noi, noi siamo tutto per loro. Noi lotteremo, loro lotteranno. Non ci abbandoneranno. Mai.”

 

“E noi, non abbandoneremo mai loro. Mai.” Disse Buffy, quasi urlando, ormai convinta dalla tenacia e dalla forza interiore di Willow.

 

“Amore, dovresti darti alla politica.” Disse Tara alla sua ragazza.

 

“E poi, scusa, ma come faccio a rinunciare alle battute spiritose della mia ragazza.”

 

“Quanto mi siete mancate. Mi mancava troppo la vostra presenza insieme. E’ così rassicurante.” Disse la cacciatrice abbracciando le due streghe.

 

Proprio in quel momento, bussarono alla porta. Era Dawn. Il viso triste e preoccupato.

 

“Ciao Buffy. Scusate ragazze, ma avevo bisogno di un po’ di compagnia. Avevo bisogno….”

 

“Della tua famiglia.” Disse Buffy

 

“E noi siamo qui. Ci saremo sempre.” Disse Tara

 

“Ho paura, ho tanta paura per voi due.”

 

“Andrà tutto bene. Anzi, dopo questa sera, ancora meglio. Te lo assicuro.” La rassicurò Willow.

 

“Mi stringete forte forte a voi.” Disse con una vocina da bimba.

 

“Ma certo piccola.” E così dicendo Tara, allungò la mano per afferrarla, ed attirarla in quell’abbraccio, così tanto famigliare.

 

Come al solito, l’ultimo ad arrivare, fu l’uomo di casa. Anche lui ansioso e preoccupato per le sue due amiche.

 

“Scusate, non volevo interrompere niente di particolare, ma non ce la facevo a starvi lontano, prima di una serata così importante. E poi, sembra che le altre volte abbia portato fortuna.”

 

“Dai muoviti, lo sai che un posticino per te lo teniamo sempre.” Disse Buffy sorridendo.

 

Willow, stringeva a se la sua famiglia, la sua amata famiglia. Forse quella sarebbe stata l’ultima volta, o forse vedendola un po’ meno negativamente, sarebbe stata la prima di una lunga serie di abbracci. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Era felice, come non lo era mai stata. Aveva al sua fianco la sua amata, e tutta la sua famiglia. Ora contavano solo loro, almeno fino a quella sera, quando l’aspettava……the first.

 

 

 

L’ora fissata per il raduno, sembrava non arrivare mai. Kennedy aveva trascorso tutto il tempo a fissare una foto della sua amata Willow. Pregava, che quella non fosse la sua ultima sera. Pregava, di vederla uscire dalla bocca dell’inferno, vincitrice. Sapeva che poi, tutto tra loro sarebbe finito….non era mai iniziato, ma almeno avrebbe saputo che era felice. Felice tra le braccia della sua Tara. E lei sarebbe stata al settimo cielo, perché ormai, l’unica cosa che la rendeva felice, era vedere il suo amore sorridere.

 

 

 

Finalmente, l’ora prestabilita arrivò. Lentamente tutti arrivarono in soggiorno.

 

“Ora che ci siamo tutti, possiamo avviarci. Ragazze, conto molto su di voi.” Disse Buffy

 

“Anche noi, contiamo molto su di voi, e ci fidiamo. Willow, sappiamo che non ci deluderai.”

 

Willow, sentendo quelle parole uscire dalla bocca di Faith, rimase incredula.

 

“Mi sa che devo proprio morire allora!!!” Disse, cercando di sorridere.

 

“Non ho detto niente di male!” Protestò la bruna cacciatrice.

 

“Forse è meglio se ci avviamo.” Disse Buffy.

 

 

 

Willow e Tara, camminavano mano nella mano. Al loro fianco Buffy, Xander e Dawn. Tutti gli altri, li seguivano. In silenzio.

 

Arrivarono alla casa, dove sapevano era custodita la  bocca dell’inferno. Con l’ascia, che quattro anni prima, aveva permesso alle cacciatrici di vincere, Buffy abbattè velocemente la porta. Scesero nello scantinato. Il sigillo completamente scoperto.

 

“Eccoci di nuovo qui.” Disse Vi

 

“Già, non sembra siano passati quattro lunghi anni.” Asserì Rona.

 

“Ora, ci siamo. Si ricomincia. Siete pronte?” Chiese Buffy.

 

Tutte annuirono. Tara baciò appassionatamente Willow.

 

“Non ti preoccupare amore. Tra poco, sarà tutto finito. E staremo per sempre insieme.” Le disse, leggendo la preoccupazione e il dolore nei suoi occhi.

 

Tara la strinse forte a se. Si separarono. Willow, guardò Buffy, le fece un cenno con la testa. Tutte cominciarono a tagliarsi. Il sangue cominciò a cadere sul sigillo della bocca dell’inferno.

 

Raggi di luce accecante, cominciarono ad uscire dall’hellmouth. Mentre il sigillo si apriva lentamente, molto lentamente, già si sentivano le urla dei demoni, pronti all’attacco. Veloci, cominciarono ad uscire una dozzina di demoni.

 

La lotta era cominciata, le cacciatrici ed i ragazzi, anche se in inferiorità numerica, tenevano testa ai demoni.

 

“Tara sei pronta??” Urlò Buffy.

 

Il momento era arrivato. Ora dovevano scendere nella bocca dell’inferno.

 

“Subito Buffy.”

 

La strega bionda, si concentrò, ed in men che non si dica, Buffy e Willow, non ebbero ostacoli nella loro discesa nell’hellmouth.

 

“Will, ora tocca a te. Avvertimi quando sarai pronta.” Disse Buffy, mentre teneva lontani tre o quattro demoni, che si stavano avvicinando troppo alla strega rossa.

 

“Cinque minuti, ho solo bisogno di cinque minuti Buf.”

 

Willow, cominciò freneticamente a preparare tutto il necessario per l’incantesimo. Aveva imparato tutto a memoria, sapeva dove doveva posizionare tutte le candele che aveva portato con se. Ora veniva il difficile, perché doveva cominciare a concentrarsi.

 

Si era seduta al centro di una stella disegnata per terra con una particolare polvere magica. Cominciò a respirare profondamente, cercando di mantenere la calma. Il cuore le batteva a tremila, ma sapeva di dover stare il più calma possibile. Oltre la sua di vita, in gioco c’era anche quella di Buffy.

 

 

 

Fuori intanto i ragazzi, le cacciatrici, Tara, Anya e Dawn, stavano combattendo strenuamente contro i demoni. Per ora, nessuno aveva riportato alcuna ferita, anzi, sembrava che nessuno li potesse scalfire.

 

 

 

“Buf. Sono pronta, preparati.” Urlò Willow.

 

“Ok, quando vuoi comincia pure.” Disse la cacciatrice, mentre, con un colpo solo uccideva due demoni.

 

“Forze del bene, unitevi. Venite a me.” Willow, cominciò ad essere investita da un’immensa luce bianca.

 

“O potente dio del male. Sono qui per te.”

 

La terra cominciò a tremare. Le parti più fragili della parete di roccia, cominciarono a franare.

 

 

 

“Che sta succedendo Tara?” Chiese Dawn, preoccupata dalla scossa di terremoto.

 

“Willow ha cominciato l’incantesimo.”

 

 

 

“O potente dio del male.”

 

“Strega rossa. Finalmente ci rincontriamo. Che piacere rivederti.” La voce di the First, rimbombò tra le pareti di roccia.

 

“Non credo che per te sarà un piacere, sono qui per eliminarti!”

 

“Piccola presuntuosa!! Pensi che una piccola streghetta come te, possa distruggere me??”

 

“Non sono qui per conversare con te, ma per finirti.”

 

“Non mi fai paura strega. Il tuo potere, paragonato al mio, è nullo.”

 

“Se la smettessi di parlare, forse potrei rendermi finalmente conto di quanto vali!!”

 

“Strega impertinente, ti distruggerò, e con te, i tuoi amici.”

 

“Lascia stare loro. Ti conviene concentrarti su di me. Potresti avere delle spiacevoli sorprese.”

 

“Ripeto, non mi fai paura. Io non ho punti deboli, tu si. Tu sei umana.”

 

Willow, perse la pazienza. Una palla di energia, si formò tra le sue mani.

 

“Trova!”

 

La sfera, si spostò dalle sue mani, ed andò diretta verso una fonte di luce, improvvisamente comparsa vicino ad una parete. La colpì.

 

“Tutto qui quello che sai fare piccola strega rossa??”

 

Willow, riformò la sfera di energia, e per la seconda volta la lanciò contro the first. Per l’ennesima volta lo colpì.

 

“Sei stata cattiva streghetta. Ed ora io sarò cattivo con te.” Questa volta, the first, lanciò una sfera infuocata verso Willow. La strega, parò il colpo, senza grandi sforzi.

 

“Tutto qui quello che sai fare?? Pensavo che fossi più forte.”

 

“Sono più forte, ed ora lo vedrai. Ti ricordi…tu sei un’umana. Guarda cosa succede agli umani.”

 

Improvvisamente, su una parete della bocca dell’inferno, apparve un’immagine. All’inizio sfocata, poi sempre più nitida. Era Tara. La luce l’aveva circondata, ed ora, la stava torturando.

 

“Lasciala stare, te la devi prendere con me e non con lei.” Disse Willow, perdendo la concentrazione.

 

“No Will. E’ un trucco. Vuole che tu rimanga senza protezione.” Urlò Buffy.

 

Ma era troppo tardi. The First, aveva già lanciato il contrattacco. Una sfera di fuoco, colpì in pieno petto Willow, facendola volare contro la parete.

 

 

 

Le cose si stavano mettendo male, su tutti i fronti. La perdita di potere di Willow, aveva corrisposto anche al cedimento della forza degli altri della banda.

 

Solo in quel momento, Buffy, capì, vedendo la sua migliore amica, esanime al suolo, che era giunto il momento di agire. Corse verso di lei, mentre, con la telepatia, cercava di mettersi in contatto con Tara. Lei aveva capito. Sapeva che Tara stava bene, che the First, non la poteva toccare.

 

 

 

Fuori dalla bocca dell’inferno, la battaglia continuava.

 

Nell’esatto momento in cui, Willow veniva colpita dalla sfera di fuoco, Tara si sentì mancare.

 

“Willow” Urlò.

 

Dawn le fu subito al fianco.

 

“Tara che succede?? Che succede?”

 

“Willow. Ha colpito Willow.”

 

“Fatti forza, dobbiamo continuare a combattere, sono sicura che si sta già riprendendo.”

 

“L’ha ferita. Lo sento. Non si muove Dawn. Devo andare……”

 

Proprio in quel momento, la voce di Buffy risuonò nella sua testa.

 

“Tara mi senti. Tara ti prego, Will ha bisogno di te.”

 

“Buffy. Come sta?? Cosa è successo??”

 

“The First l’ha colpita. Lei pensava che tu fossi in pericolo e si è deconcentrata. Ti prego cerca di fare qualcosa. Chiamala. Sei l’unica che in questo momento può fare qualcosa.”

 

“Non ti preoccupare Buffy. Ci penso io.”

 

Dawn, stava assistendo alla scena, senza sapere bene cosa succedeva. Ma non le importava. Sul viso di Tara ora, la preoccupazione era scomparsa. Ora c’era una luce diversa.

 

“Tesoro. Mi senti. Puoi sentirmi. Ti prego devi reagire. Io sto bene, ma senza di te, non sono niente, Non siamo niente. Ti prego rispondimi.”

 

 

 

Willow, aprì leggermente gli occhi. Tutto il suo corpo le faceva male. Ma ora sentiva la voce della sua amata. Allora stava bene??

 

“Tesoro, mi senti?? Ti prego, dimmi che stai bene. Io sono qui. Ti prego apri gli occhi.”

 

“Tara, ti sento ti sento. Come stai amore???”

 

“Will. Io sto bene. Lui non mi può fare del male. Tu mi proteggi, ma ti prego, ora devi combattere.”

 

“Ho avuto paura che ti facesse veramente del male.”

 

“Io sto bene. Ora che sento la tua voce anche meglio. Ti prego devi reagire. Abbiamo bisogno di te. Le cose si stanno mettendo male. Sono troppi e troppo forti per noi.”

 

“Tara. Ti amo. Stai tranquilla. Ora avrà quello che si merita.”

 

Willow, guardò Buffy. Fissa negli occhi.

 

Buffy si alzò. Tese la mano a Willow, per aiutarla ad alzarsi. Il solo contatto con la sua mano, la fece sobbalzare. Un’incredibile energia, l’aveva fatta scattare. Gli occhi della strega rossa erano ritornati ad essere neri.

 

 

 

“Tara. Che è successo? Ti prego spiegami.” Dawn, non ci stava capendo niente, ma vedeva i demoni, perdere forza, e cadere facilmente sotto i colpi della banda.

 

“Willow è tornata.” Disse sorridendo alla piccola Summer.

 

 

 

“Hai sbagliato, mio caro amico. Ora mi hai fatto veramente arrabbiare. E non sai che non esiste niente di più cattivo di una strega arrabbiata. Non dovevi giocare con Tara.”

 

“Wow! Mi stai facendo paura strega. Cosa hai intenzione di fare ora???”

 

“Ora, voglio solo ucciderti.”

 

“Non ti sarà così facile strega. Ricordati chi sono io.”

 

“Solo uno stupido presuntuoso che non sa che l’unione è la nostra forza. Che l’amore che ci unisce, è la forza che può distruggere qualsiasi tipo di male. Compreso il tuo.”

 

Le mani di Willow, si protesero verso l’alto. Delle scariche di energia, provenienti dai corpi delle cacciatrici e di Tara, la raggiunsero. La sfera di energia che si formò, era talmente grande da contenere interamente il corpo della strega rossa.

 

“Trova.”

 

La sfera colpì in pieno la luce.

 

“NOOOO. Maledetta!!!!”

 

 

 

Una tremenda esplosione stava completamente distruggendo la bocca dell’inferno.

 

Nello scantinato, tutti i demoni, erano stati spazzati via dalla deflagrazione. I ragazzi, dopo un attimo di panico, capendo che tutto stava crollando, si affrettarono ad abbandonare la casa.

 

Fecero appena in tempo ad uscire nel giardino, che la casa crollò su se stessa, seppellendo, una volta per tutte the First, la bocca dell’inferno……Buffy e Willow.

 

 

 

I ragazzi erano esausti. Erano tutti accasciati, nel giardino.

 

Xander, abbracciava Anya, in lacrime. Spike era fermo immobile, inginocchiato. Era tremendo rivivere quella scena. La stessa scena della fine della battaglia con Gloria. La sua Buffy, era morta, per l’ennesima volta. Kennedy piangeva tra le braccia del prof. Giles, che faticava a tenere a freno le lacrime. Dawn era abbracciata a Tara. In una sola volta, aveva perso, sua sorella e la persona che, in quegli anni, forse era diventata più importante di Buffy.

 

Tara, le accarezzava i capelli, anche lei in lacrime. Incredula. Perché era ritornata in vita, se poi, tre giorni dopo, la sua sola ragione di vita, se ne era andata. Perché il destino era stato così beffardo con lei…..con loro.

 

C’era un silenzio irreale in quella nuova mattina che stava per sorgere a Cleveland.

 

Nessuno voleva parlare. Le loro lacrime parlavano per loro.

 

 

 

“Non posso crederci. Tara dimmi che è tutto un brutto sogno. Che ora mi sveglio, perché Buffy mi sta urlando che è tardi. Ti prego dimmelo.” Disse Dawn

 

“Vorrei potertelo dire. Vorrei poterti dire, che ora mi sveglio, e al mio fianco c’è Willow che dorme tranquilla. Ma purtroppo……”

 

La sua voce si bloccò all’improvviso.

 

“Hai sentito anche tu???” Disse rivolta a Dawn

 

Kennedy, e Faith si voltarono a guardare Tara. I visi increduli.

 

“Vi prego, le sentite anche voi le loro voci vero?? Sono ancora vive!! Dobbiamo trovarle” disse quasi urlando, lanciandosi verso i resti della casa.

 

“Si le ho sentite anche io.” Urlò Kennedy, in preda ad un’immensa gioia.

 

“Svelti dobbiamo trovarle. Sono qui. Da qualche parte.” Disse Faith.

 

Tara, si era diretta immediatamente in un punto preciso. Xander l’aveva seguita, sapeva anche lui dove potevano essere, non le sentiva, ma sapeva che i suoi insegnamenti, ora, erano valsi a qualche cosa. Erano esattamente a fianco della rampa di scale. L’unica cosa che era rimasta in piedi.

 

Ci volle poco, dopo aver tolto le prime macerie, cominciarono a vedere, due corpi. Erano quelli di Buffy e Willow.

 

 

 

Le estrassero, facendo molta attenzione. Non stavano decisamente bene, ma non erano morte.

 

Tara, teneva stretta a se la sua Willow. La guardava piena d’amore. L’accarezzava dolcemente. Non aveva ancora ripreso conoscenza, a differenza di Buffy, che già era seduta, ipercoccolata da Dawn e Spike.

 

Guardava di fianco a se la sua migliore amica. Era viva. Aveva distrutto the First. Ce l’aveva fatta. Era riuscita a fare quello che lei non poteva fare. Quanto le voleva bene.

 

Si spostò lentamente, per prenderle la mano.

 

A quel lieve contatto Willow, sobbalzò, e cominciò ad aprire gli occhi.

 

“Buffy.” Sussurrò leggermente.

 

“Sono qui Will. Ce l’hai fatta, lo hai sconfitto.” Le disse con le lacrime agli occhi.

 

“Ce l’abbiamo fatta. Lo abbiamo distrutto tutte insieme. E tu mi hai salvato la vita.”

 

“Era il minimo che potessi fare. Sei o non sei la mia migliore amica.”

 

“Già.” Poi, si voltò a guardare la sua ragazza, che piangeva in silenzio. Allungò una mano per accarezzarle il viso.

 

“Ho avuto tanta paura che ti potesse fare del male.” Le disse dolcemente

 

“Non poteva farmi del male. C’eri tu a difendermi. Non avrebbe potuto fare del male a nessuno di noi. Ci avresti protetto tu.”

 

I primi raggi del sole stavano illuminando il cielo. Una nuova mattina stava sorgendo a Cleveland. Finalmente un nuovo giorno. Realmente nuovo per tutti.

 

E POI……..

 

Erano passati pochi mesi dalla vittoria dei ragazzi sul the First. Per l’ennesima volta, per tutti, era cominciata una nuova vita.

 

Il prof. Giles, aveva deciso di tornare in Inghilterra. La vittoria su the First, gli aveva dato l’importanza necessaria a diventare il capo della congrega. Grazie a questi nuovi poteri, ogni tanto, col teletrasporto, faceva lunghe visite a Buffy, Willow, Xander, Dawn e compagnia.

 

Vi, Rona e Chao Ann, avevano aperto, insieme a Faith una palestra a Cleveland. Le tre giovani cacciatrici, avevano deciso di trasferirsi li, definitivamente.

 

Il preside Wood e Faith, continuavano ad andare d’amore e d’accordo, ed ad arricchire la schiera di giovani cacciatrici. Mancava poco infatti alla nascita della loro secondogenita Christine.

 

Andrew era tornato in Messico. La sua famiglia ormai era lì.

 

Dawn, si era fidanzata, con un bellissimo ragazzo di Cleveland, non prima che venisse sottoposto al terzo grado di Buffy e Willow.

 

Xander e Anya, si erano finalmente sposati. Le testimoni, erano state, Willow  e Buffy per lo sposo, e Tara ed il prof. Giles per la sposa. La coppia, dopo un brevissimo viaggio di nozze, si era trasferita nella villetta di fronte alla casa di Willow, Tara, Buffy, Spike e Dawn.

 

Buffy e Spike, si erano ufficialmente fidanzati.

 

Kennedy, dopo essere tornata in Inghilterra per pochissimo tempo, aveva fatto ritorno a Cleveland, chiedendo a Willow e Buffy, di poter vivere nella loro casa, prendendo il posto che Xander e Anya avevano lasciato. La sorpresa fu, che al suo arrivo, non era sola. Con lei una stupenda ragazza. Capelli rossi, occhi verdi. Se non fosse stato per il taglio di capelli, e perché erano riccissimi, Silvya, era l’esatta copia di Willow.

 

Willow e Tara…..loro si erano ritrovate già da tanto tempo……la loro era e sarà sempre tutta….MAGIA

 

 

 

THE END

 

 

 

P.S. Grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza ed il coraggio di arrivare fino alla fine.