SILENZI

 

Autrice: Anjiel

 

 

 

Note: Scrivo questa storia perchè non ricordo di aver visto la settima serie di BTVS e perchè considero Joss Whedon un traditore al pari di Giuda o Caino.

Ho stravolto un pò la mente dei personaggi,li ho resi più fragili ed insicuri. E ho introdotto un valido elemento di fastidio.

Mi sono ispirata ad alcune bellissime fan fic che ho letto in giro ,ed a varie leggende,nonchè alla mia dannata musa dello specchio.

Ringrazio sempre il supporto musicale di Matthew &gang e di altri esagitati simili.

 

 

 

Feedback: Per qualsiasi opinione o critica ,sempre gradite,vi prego di preferire la mia mail, non avrò molto tempo per cointrollare i trheading boards bloodyanjiel@virgilio.it 

 

 

 

Disclaimer: I personaggi utilizzati sono di proprietà di Joss Whedon, di David GreenWalt e della 20th Century Fox Television Production. Sono stati utilizzati senza il consenso degli autori, ma non a fini di lucro. Non rivendico su di loro alcun diritto per averli utilizzati.

 

 

 

 

 

"C'è un posto, dentro la mia anima, dove la Tua Willow ti aspetterà sempre..."

 

 

La pesantezza delle ore si trascinava di giorno in giorno.

La solitudine la svuotava di niente.

Perchè niente era quello che ora aveva dentro, e niente era quello che aveva intorno.

Un'enorme mondo pieno di niente, e buio di notte,

e buio di giorno.

 

I

 

Buffy osservava la ragazza bionda che le stava di fronte,gli occhi fissi nei suoi.

 

Teneva i capelli ordinatamente raccolti sulla nuca.Il suo bel viso appariva un pò stanco,le labbra socchiuse e un espressione impaurita.

Indossava una magliettina rossa un pò sgualcita e dei pantaloni di pelle nera consunti sulle ginocchia.

 

Osservava rapita le mani della biondina accarezzarsi il volto lentamente, come a voler riconoscere i suoi stessi tratti .

Sfiorarsi le guance,le labbra,poi il collo.

Accarezzarlo delicatamente.Fino a quando le sue dita non si serrarono decise attorno ad esso graffiandolo leggermente, con le unghie lunghe e ben curate.

 

Buffy sgranò gli occhi spaventata da quel gesto .

 

Poi sentì la voce di Dawn chiamarla dal corridoio.

 

Sua sorella fece capolino sul ciglio della porta di camera sua e la guardò incuriosita, indugiare ancora con lo sguardo sulla ragazza che aveva allentato la presa sul suo collo e adesso la guardava con un espressione sorpresa.

 

"Hey dico! non ti sembra eccessivo passare tutto questo tempo davanti allo specchio cacciatrice?!"

le disse poi, annoiata.

 

I suoi lunghi capelli bagnati,le colavano piccole gocce d'acqua, che come cristallo rilucevano sulla sua pelle e sul suo viso, rendendola ancora più adorabile, prima che con un asciugamano li catturasse e cominciasse ad asgiugarseli con cura.

 

Buffy sbattè le palpebre,come se solo in quel momento si svegliasse da un breve sogno,si allontanò dallo specchio avvicinandosi a sua sorella e guardandola amorevolmente.Ma quando Dawn si voltò per incrociare il suo sguardo,

assunse immediatamente un espressione infastidita,forzata in maniera più che evidente, che strappò a Dawn uno sbuffo di risata che coinvolse ben presto anche la cacciatrice.

 

"Hai ragione,forse dovrei eliminare tutti gli specchi da questa casa..."

rispose vagamente,di nuovo distratta dalla figura della giovane donna nello specchio che non smetteva di fissarla.

 

Poi sorrise alla bella ragazza castana che la guardava un pò incuriosita dalla sua precedente affermazione.

 

"Non lo farai,sei troppo narcisista!"Le ribattè poi, canzonandola.

 

Buffy osservò bene quello che sua sorella era diventata, anche grazie a lei e si domandò se per caso avesse tralasciato qualcosa.

Si chiese se avesse dato a Dawn tutto quello di cui aveva avuto bisogno.

A parte la sua vita,diverse fratture e una dose d'ansia che le sarebbe bastata a renderla isterica per il resto della vita.

La scomparsa di Joice le aveva aperto la strada ad un radicale cambiamento ,ad una maturità che non aveva ancora aquisito.

Si era occupata di Dawn più della sua stessa vita,forse rischiando di far passare la sua apprensione per una dittatura vera e propia.

Rinunciando a molti dei pochi divertimenti che la cacciatrice poteva concedersi tra una ronda e l'altra,pur di starle vicino e di assicurarsi che la sua vita fosse il più possibile normale e sicura.

Due aggettivi che potevano assumere un significato piuttosto bizzarro sull'Hellmouth.

Ma vedendo come Dawn l'amava e la complicità assoluta che regnava tra di loro ,non riusciva a rimproverarsi niente,o quasi.

 

"Pensavo rimanessi in casa stasera..."disse Dawn assumendo un espressione delusa,ma comprensiva.In fondo sapeva che la cacciatrice le apparteneva solo in parte,parte di lei apparteneva alla missione.Dover proteggere il mondo dal male poteva sembrare un'incarico troppo pesante per una ragazza così giovane.Eppure,disgraziatamente, nessuno più di lei possedeva quel potere.

 

Buffy le voltò le spalle e lanciò un'altra rapida occhiata allo specchio,poi si girò ancora verso Dawn che la fissava attendendo una risposta.

 

"Non farò tardi...vedrai"le disse

" E poi Xander e Anya ti terranno compagnia mentre starò fuori."disse guardandosi le unghie.Le stava facendo allungare un pò troppo,e improvvisamente si accorse che il nero non le donava.

 

"Sarà uno sballo!rimanere davanti alla TV ad ingozzarsi di caramelle ,ed impallidire alle battute di Anya. Non riesco a pensare a niente di più eccitante da fare"

ribattè Dawn sarcastica,incrociando le braccia al petto.

Naturalmente adorava Xander, e Anya era innocua se imparavi a rinunciare a capire quello che diceva.Ma Buffy era comunque la sua compagnia preferita,anche se non l'avrebbe mai ammesso.

 

"Avanti Dawn,prima ti piaceva passare del tempo con loro..."continuò la cacciatrice avviandosi giù per le scale.

 

"Prima ero anche innamorata di Xander ,Buffy, e credevo a Babbo Natale se è per questo!"

 

Dawn la seguì con le braccia strette al petto,sorreggendo l'asciugamano da bagno che la fasciava fin sopra alle ginocchia.

 

Buffy decise di rincarare la dose,stuzzicando la sorellina.

"Davvero Dawn come hai fatto?neanche io sarei capace di tanto!"

disse la cacciatrice,che in cuor suo adorava Xander più di un fratello ,ma che non riusciva propio ad immaginarselo nei panni di un innamorato,nè tantomeno di un amante.

 

"Avanti Buffy ai bambini bisogna concedere un pò di fede in queste cose e Babbo Natale non è più leggendario di mostri e vampiri, come facevo a saperlo che era papà?!Tu ci hai creduto fino a 14 anni....."le disse beffeggiandola.

 

Buffy si arrestò e Dawn le sbattè contro

" Comunque parlavo di Xander..."disse ridacchiando.

 

"... Beh...è..è stata una svista,un errore di gioventù!"le ribattè la ragazzina distogliendo lo sguardo,e sentendosi improvvisamente imbarazzata e confusa.

 

Ma poi come improvvisamente illuminata dai suoi pensieri ,Dawn inarcò un sopracciglio guardando esterefatta sua sorella

"No aspetta! non saresti capace di cosa...?!"

"No scusa nessuno più di tè attira le attenzioni degli esseri più lugubri della terra,e nessuno più di te è capacissimo di prenderli in considerazione !Devo farti dei nomi?"

 

Buffy si sentì morire il sorriso in bocca e Dawn lo notò,non voleva procurarle quella reazione ma ormai era fatta.

 

 

In fondo era vero,Buffy disconosceva i pregiudizi,anche se non sempre era una cosa positiva.Buffy non si fermava alle apparenze.

Lei sarebbe stata capace di amare disperatamente e con tutta l'anima anche l'essere apparentemente più indegno della terra.

Si perchè Buffy sapeva che la terra e la sua miseria generavano le creature più sporche ed orfane d'amore,più squallide e sole.

Le cui lacrime silenziose Buffy poteva sentire,non si chiedeva perchè mai poteva farlo,ma ci riusciva.

Quelle creature erano dentro di lei ogni momento ed ogni istante, percepiva i loro pensieri ,sussurrare nella sua mente e i loro passi invisibili seguire i suoi.

 

La cacciatrice sorrise scuotendo la testa, rassegnata alla sua fortuna di essere una calamita per i disadattati.

 

Indossò il suo giubbottino di pelle e controllò che tutte le sue fedeli punte fossero al loro posto.

 

Poi alzò lo sguardo verso sua sorella,ritrovando il suo buonumore

"Vedrai Dawn sarà uno spasso!potrai guardare film vietati ai minori, ed ubriacarti e pregare che io non lo scopra mai....non lo trovi eccitante?"

si avviò velocemente in cucina,qui aprì il frigorifero tirando fuori una mela.

Se la portò alla bocca squadrando ancora sua sorella che la guardava incredula..Poi continuò

"Dawn c'è bisogno che ti dica che stavo scherzando?"

 

Dawn le teneva gli occhi addosso..

"No."

 

Guardava sua sorella parlarle ,muoversi ed uscire di casa fingendo che tutto andasse bene,quando entrambe,tutti anzi,compresi gli Scoobyes al completo sapevano che un anello della loro catena era stato spezzato,irrimediabilmente e per sempre,forse.

 

 

"Tu dove sei diretta esattamente?"Dawn le rivolse quella domanda conoscendone già la risposta.

 

"Pensavo di andarmene in giro a cercare un localaccio decente dove sbronzarmi e provocare una rissa,o magari me ne vado a caccia di cattivi......"

Buffy scrollò le spalle.

 

" deciderò per strada!"

rispose poi, posandole un bacio sulla guancia ed avviandosi verso la porta .

 

Dawn si fermò ed abbassò lo sguardo,intristendosi improvvisamente.

 

"Riportala a casa Buffy,ti prego..."sussurrò.

 

La cacciatrice si bloccò sulla soglia di casa Summers,una mano sullo stipite della porta.

 

Esitò qualche istante poi se la chiuse alle spalle.

 

Dawn dischiuse le labbra,mentre fissava ancora il pavimento.

 

 

"Willow..."

 

 

 

 

Buffy si guardò intorno con circospezione,non si era mai troppo prudenti a Sunnydale,

potevi farti MOLTO male anche davanti alla porta di casa.

 

Poi si lasciò ingoiare dalla notte.

 

La cacciatrice non aveva notato la strana figura che, da sopra il grande albero che stava propio davanti alla sua finestra ,la osservava nascondendosi tra le folte chiome che il suo fusto lanciava verso il cielo.

 

Guardò Buffy allontanarsi,sporgendosi semi mimetizzata dalle foglie sinuate della grande quercia di casa Summers

e quando si fù allontanata abbastanza da essere sicura di non essere scorta,

cominciò circospetta la sua discesa, aggrappandosi un pò goffamente ad uno dei rami più robusti attaccati al suo fusto.

Puntualmente mise un piede in fallo e carambolò con una precisione assurda tra un ramo e l'altro cadendo rovinosamente al suolo , seguita a ruota da due scoiattoli che le zampettarono addosso per alcuni secondi e poi risalirono rincorrendosi allegramente su lungo il tronco del grande albero .

Lo strano personaggio impiegò qualche secondo a rialzarsi e a massaggiarsi l'osso sacro "leggermente"provato da quel non molto confortevole impatto.

Poi si sistemò qualcosa sulla testa,qualcosa come delle antenne e corse via scomparendo nella direzione di Buffy.

 

 

II

 

 

Willow aveva desistito.

Dal combattere,dal vivere.

 

Le aveva evitate accuratamente da quel maledetto giorno,che si era portato via tutto nell'arco di un secondo.

 

Il secondo in cui aveva visto la vita spegnersi negli occhi di Tara.

 

"La tua camicia....."

 

"Tara??"

 

"La tua camicia ....la tua camicia...."

 

Quelle parole senza senso, dette quando il suo cuore forse stava dando il suo ultimo battito,

le bruciavano dentro come sale su una ferita e si rincorrevano nella sua mente, impedendole di ragionare e soffocandola.

Era impossibile accettare di averla perduta così,di non avere avuto spazio sulle sue labbra,prima dell'alito della morte.Non l'aveva più sentita,la sua voce,perchè non le parlava più?

 

"Tara!?.....Baby... ..."

 

Quanto era fredda la morte,la stringeva tra le sue braccia,e lei era ancora calda e bellissima.Come poteva accettare che da lì a qualche ora il gelo avrebbe immobilizzato le sue mani,i suoi polsi,le sue gambe.

Che non si sarebbero più mosse per lei.

Ed i suoi occhi,non si sarebbero più schiusi a riflettere il colore del cielo,ad incontrare i suoi.

 

E quel corpo,quel corpo disanimato,non avrebbe dovuto avere più alcuna importanza su quel mondo.Sarebbe stato dimenticato,cancellato dal tempo.

 

Aveva deciso di non tornare mai più in quella casa,nè mai più in quella maledetta stanza.

 

La stanza dove aveva lasciato la sua bambina dormire da sola,per ore.Troppo presa dal furore di aver visto i suoi occhi chiudersi, senza che le fosse stato concesso il tempo di ripeterle per l'ultima volta quanto l'amava.

E quanto si sentiva viva e pronta a morire pur di giacerle accanto.

 

E quanto la vita non avrebbe avuto più alcun significato senza di lei,a renderla così bella con un semplice sorriso,una carezza.

 

 

Dopo era stato l'inferno,si era sentita travolgere dal furore ed aveva ucciso.

 

Warren aveva pagato, trovando per mano sua una morte lenta ed atroce che Willow si era goduta senza battere ciglio.Bruciata dal fuoco inestinguibile di chi non ha più alcuna fede e nessun dio da supplicare.

 

Ma poi sulle ceneri del suo nemico non aveva comunque trovato la pace,e si era sentita di nuovo totalmente sola e disanimata.

 

La magia nera l' aveva avvolta nutrendosi di lei e la sua rabbia aveva minacciato il mondo.Fino a quando Xander ,con l'aiuto dell'incantesimo di Giles era riuscito a fermarla appena in tempo .

 

Prima che Willow ponesse fine ai suoi giorni trascinandosi dietro l'umanità.

 

Poi era scappata via,e nessuno l'aveva più vista da quel giorno.

 

Nè Xander nè gli amici della Scooby gang.

 

 

 

Prigioniera del suo personale inferno,Willow aveva pianto tutte le sue lacrime.

 

Non aveva avuto cuore di accompagnare Tara,ne di rivederla...

 

Era stata vigliacca,certo,ne era perfettamente cosciente.

 

Si era resa conto di quello che aveva fatto solo quando era andata a cercarla,e l'aveva trovata lì,

scolpita sulla pietra fredda così come a caratteri di fuoco sul suo cuore.

 

E aveva pianto,e non ci sarebbe stata più lei a raccogliere le sue lacrime con una carezza.

 

Non ci sarebbe stato più nessuno dopo di Lei.

 

 

 

****************************

 

 

Quella notte, dopo tre mesi dalla morte di Tara e con il cuore a pezzi,

Willow andava ancora a posare i suoi occhi stanchi sulle lettere del suo adorato nome.

 

Sulla fredda pietra della sua lapide, nel piccolo cimitero di Sunnydale.

 

 

Camminava incerta in quella notte,

una delle più umide ed afose di quella terribile estate.

 

Piccole gocce di sudore si formavano sulla sua schiena,sulla sua nuca ed ad ogni leggera brezza le mandavano dei brividi freddi che la facevano fermare all'improvviso e rabbrividire.

 

Anche quella sera ,aveva chiuso gli occhi ed era andata dritta da lei,da quello che le rimaneva di lei.

 

Prima di allora ,aveva creduto che dopo la morte niente sarebbe rimasto legato alla materia, ed il posto della persona scomparsa sarebbe stato solo dentro il suo cuore, per sempre.

 

Ma adesso la sconfitta maggiore era invece non riuscire a non dipendere e non avere niente altro a cui aggrapparsi che quella fredda pietra ,che intrappolava il ricordo di Lei con se.

 

Tutte le sue teorie si annientavano nei momenti in cui non riusciva più a trovarla, non riusciva a ricordare più il suo profumo e l'angoscia di dimenticare il suo viso la terrorizzava .

 

Quando il senso di abbandono che sentiva era forte e totale ...

 

Allora correva su quella pietra e versava tutte le sue lacrime,temendo di non averne mai abbastanza.

 

Mentre con le dita accarezzava lentamente le fredde lettere, che avevano imposto a quella pietra il nome di TARA MACLAY....

 

La sua Willow non avrebbe più trovato la pace. Mai più.

 

 

Anche quella sera ,dopo aver passato molte ore a bere e ad evitare gli sguardi della gente su di lei. Andandosene in giro disperata e sola come un'animale ferito ,l'alcool l'aveva solo aiutata a renderla insofferente e il suo girovagare per le stradine di Sunnydale l' aveva riportata ancora li. Ancora da lei,ancora a sperare che la sua mano venisse fuori da quella terra, come un tempo era stato per Buffy, e non le importava se sotto le sembianza di zombie.

Anche venire uccisa da quella che un giorno era stata la sua ragione di vita, le sembrava un'alternativa migliore alla sua attuale esistenza.

Se esistenza poteva chiamarla,sopravvivenza sarebbe stato più corretto.

 

Si era sentita braccata.Da quando Tara era scomparsa una paura costante si era impadronita di lei, scandendo spietatamente le sue giornate.

 

Chiunque o qualsiasi cosa le stesse alitando sul collo,si divertiva ad osservarla ed a incattivirla .

 

Ad allontanarla da chi l'amava e non sembrava avere la minima intenzione di staccarsi da lei.

 

Come un virus alienante la stava trasformando pian piano,ma non tutto era ancora accaduto.

 

Ancora pochi passi e sarebbe di nuovo riuscita a distinguere la sua lapide tra le altre.

 

Davanti alla lastra di pietra un soffio di vento la sferzò,rabbrividì ancora e chiuse gli occhi.

 

Probabilmente era stata un'impressione ma le era sembrato gelido,troppo gelido per le calde temperature della California,e specialmente in pieno agosto.

 

Si inginocchiò sul prato e lesse ancora una volta il nome che mai avrebbe dimenticato. Poi abbandonò il capo ed affondò le dita nella terra come a voler diventare una sola cosa con lei.

 

Per qualche istante ascoltò in quel silenzio ogni fruscio, ogni sirena lontana. Sperando di sentire qualcosa che le sembrasse familiare,familiare come la voce di Tara....

 

Il prepotente silenzio venne spezzato...

 

"Sei di nuovo qui...."

 

Gli alberi danzavano

 

"Vieni ogni notte...."

 

Il sussurro inquieto del vento tra i rami,

 

"Non credo che sia una buona idea venire ancora qui tesoro..."

 

Un urlo soffocato, due occhi luminosi e belli,pargoli delle tenebre,cattivi.

 

Willow sentì il suono di quelle parole ma non aprì gli occhi ,convinta che fosse solo il frutto del delirio della sua mente, messa a dura prova quella sera dall'alcool e dalla stanchezza.

 

"Perchè no?tu non puoi più sentire la mia voce Tara ..."

rispose silenziosamente .

 

"Questo posto è gia pieno di disperazione ..."

La voce sembrava affllitta.

 

Una lacrima silenziosa scese sul viso della rossa,

reso ancor più pallido quella notte, da una pietosa luna che sembrava assorbire su di sè tutta la sua pena .

 

"Non avresti dovuto lasciarmi Tara...."

 

"non avresti dovuto lasciarmi qui da sola..."

 

La voce parlò di nuovo.

 

"Ma tu non sei da sola piccola mia... io sono con te da sempre..."

 

Willow rimase immobile,come a non voler spezzare quell'incantesimo.

Nella sua mente quelle parole non riuscivano ad assumere un significato,erano impersonali e fredde.

 

Ma lei aveva troppo bisogno di sentirle calde ed affettuose ed aveva troppo bisogno di credere che appartenessero a Tara..

 

La voce martellò di nuovo dentro la sua testa.

 

"Forse dovresti andare via piccola...."

 

" Non credo di poter resistere ancora a lungo......."

 

La voce le era sembrata sarcastica,se non divertita....

 

Willow serrò le labbra e scosse lentamente il capo.

Stava per impazzire o probabilmente lo era già.

Era diventata pazza.

 

Poi continuò,spietata...

"Non posso resistere ancora a lungo..... senza divorarti."

 

"Tara!?"

 

Willow sentì il cuore premere forte contro il suo petto come a volerla ridestare da quella trance.

 

Solo allora realizzò che quello che sentiva non era la sua immaginazione, nè la voce di Tara che le parlava dall'aldilà.

 

Istintivamente aprì gli occhi ,appena in tempo per intravedere l'incombere fulmineo e minaccioso di un ombra alle sue spalle e rimanere pietrificata sentendo delle labbra poggiarsi sul suo orecchio.

 

"Smettila di chiamarmi così...."

 

"Lei è morta"

 

Fece per girarsi quando avvertì una sensazione stranamente familiare e due mani forti che da dietro la afferravano e la spingevano per terra.

 

Qualcuno si inginocchiò sopra la sua schiena,strappandole la maglietta nera leggera che indossava , graffiandole la schiena e imprigionandole i polsi.

Willow non poteva vedere chi o che cosa fosse,aveva il viso mezzo sprofondato nella terra,

urlò e cercò di divincolarsi da quella stretta che le toglieva il respiro ma le mani del suo aggressore erano forti e sicure ed ogni suo sforzo era inutile.

 

Sentì il respiro del demone affannoso, sentì le sue mani sfiorarle i capelli e la pelle.

 

Ancora quella strana sensazione si impadronì di lei e lei non fu in grado di riconoscerla.

 

*********************

 

Aveva trovato la sua preda,e poteva sentire la sua paura,se ne nutriva.

 

Viveva di quello,della paura e della miseria umana.

 

La notte aveva concepito la sua fame e gliela lasciava scorrere dentro.

 

Adesso che la giovane rossa cercava di divincolarsi e di sfuggire alla sua presa,sentiva l'eccitazione del momento impadronirsi del suo corpo.

Mentre con le sue forti mani la costringeva al suolo.

 

Voleva sentirla tutta,voleva imprimersi il profumo della sua pelle nella mente.

 

Non si trattava solo di nutrirsi di lei,lei doveva appartenerle per sempre.

 

Mentre la sua mano correva sul bel corpo della ragazza, i suoi sensi volevano imprigionare la sua anima .

 

Già pregustava il momento in cui le sue dita le avrebbero strappato il cuore dal petto ,

si chiedeva cosa avrebbe provato a stringerlo ancora pulsante tra le mani e già godeva ad immaginarne il sapore sulla sua lingua .

 

Godeva ogni volta.

 

Ma qualcosa era diverso quella notte.

 

La ragazza dai capelli rossi che si dimenava sotto di lei aveva un potere immenso,celato.Poteva sentirlo.

Quel potere l'aveva posseduta di recente ,si era ribellato a lei,e l'aveva dominata.

 

Era una strega,ma la sua forza non era solo nella magia ,era nello spirito.

Uno spirito forte che riusciva a controllarla,in qualche modo.

 

Sentiva stranamente familiare quell'aurea malvagia repressa in lei,provava un'attrazione naturale.

 

Come l'attrazione per quel corpo che sembrava impotente sotto i suoi occhi,e non lo era.

 

Quello che la ragazza teneva nascosto era una forza terribile che eccitava il suo demone.

 

E quando il sangue nelle sue vene travolse i suoi sensi sferrò il suo attacco.

 

Le sue dita divennero artigli,la sua bocca si spalancò,ad intonare il suo canto assassino,

ma quando la sua mano fu a pochi centimetri dalle spalle della ragazza...

 

La luce entrò dentro di lei attraverso i suoi occhi.

 

Un estranea sensazione di calore e pace la accarezzò,offendendola.

Non poteva vederla, ma la avvertiva.

 

Avvertiva una calda mano che si poggiava sul suo capo e la riconosceva,le toglieva la rabbia la svuotava dall'odio.

 

Quella ragazza non doveva essere uccisa

Quella ragazza era il segreto.

Era la "sua "risposta..

 

Quella mano la accarezzava e sentì le sue forze venir meno.

La sua stessa rabbia vacillare e graffiarla.

 

Cercò di ribellarsi a quella prepotente sensazione .

 

Il cervello sembrava scoppiarle mentre cercava di reimpadronirsi di lei.

 

Lottò per non venire sopraffatta,la luce ingannatrice non poteva avere la meglio sulle sue tenebre eterne.

 

La sua rabbia riscoppiò in un grido,i suoi artigli affondarono nella terra .

Si abbandonò sulla sua preda e bevve il suo sangue.

 

 

****************************

 

Willow sentì il demone indugiare su di lei come incerto sul da farsi.Su quale parte del suo corpo iniziare ad infierire.

 

Poi sentì il suo urlo atroce e rabbioso riecheggiare nella notte.

 

Avvertì ancora quella strana, familiare,sensazione.... era qualcosa sulla pelle,qualcosa di fisico che stranamente era sicura di avere già provato.

 

E mentre cercava di ricordare ,

 

Dei capelli d'oro le scivolarono sul viso, un corpo caldo si abbandonò sulla sua schiena e due canini crudeli affondarono nella sua carne.....

 

 

 

III

 

 

"Devo andare adesso..."

 

 

 

"No,non devi,non devi mai andare via da me..."

 

 

 

 

Tara,seduta sul letto della loro camera, evitava di guardare Willow, che con aria furba cercava di sbottonarle la camicetta e le sussurrava piacevoli promesse d'amore all'orecchio .

 

"Will lo sai che ho lezione e che qualunque cosa tu faccia, niente mi fermerà dall'aprire quella porta e cercare di....."

 

Tara si bloccò immediatamente alla vista di Willow che la guardava con aria innocente e poi si sdraiava sul letto sollevando i ginocchi,divaricando leggermente le gambe e mordendosi le labbra.

 

Si costrinse a non guardarla per nessuna ragione al mondo ma cominciò ad incespicare miseramente sulle sue parole,a quella vista.

 

" pa...passare la mia gio...giornata lo...lontana da.. da...te..Strega!"

 

A quelle parole il sorriso della rossa si fece più malizioso.

 

Sbirciò dentro la sua camicetta, che adesso era leggermente aperta, e guardando il bellissimo seno di Tara non riuscì a trattenere un gemito di apprezzamento.

 

La divertiva,e la eccitava al contempo vedere la sua bionda strega cercare di autoconvincersi che c'era qualcosa di più importante da fare là fuori che rimanere in casa con lei,magari a farlo ancora.

 

"Per la terza volta" ,sottolineò Willow orgogliosa tra sè e sè.

 

Quando aveva voluto trattenere Tara aveva sempre trovato degli argomenti più che convincenti e quella mattina sicuramente era molto motivata, mentre la guardava muoversi disinvolta e distratta per la stanza ,

con la sua carnagione candida ancora più risplendente ai gentili raggi solari che filtravano dalle finestre, irradiandola e rendendola bella come una ninfa.

 

Una ninfa che il mare avrebbe tenuto nascosta a tutti tra le sue rocce scoscese,troppo geloso della sua soavità.

 

Willow se la figurava spesso,intenta a pettinarsi i suoi lunghi capelli d'oro e a sussurrare alle acque in una lingua sconosciuto agli esseri mortali.

E quella mattina lei era nascosta tra quelle rocce e sfidava il dio mare pur di rubare un sorriso alla sua prediletta.

 

Quella mattina la guardava e si rendeva conto che quella ninfa le apparteneva,era sua quanto la sua pelle e la sua anima.

 

Poteva toccarla,senza temere di vederla svanire come sabbia trasportata dal vento.

Con il timore di essere dannata per l'eternità per aver avuto tanto concesso dal destino.

Ma quanto le importava poco il fuoco dell'inferno dopo anche un solo minuto di piacere,raccolto tra le sue cosce.

 

Era ancora lì a riflettere sulla sua fortuna quandoTara cercò di rialzarsi.

 

Le afferrò delicatamente la mano facendola ricadere sul letto ed infilò la mano libera tra le gambe della strega,togliendole il fiato.

 

"E cos'e che riuscirebbe a tenerti lontana da questa strega sentiamo..."

 

Tra i sospiri Tara riusci solo a rispondere

 

"Ma...ma..matematica..."

 

Will le morse il labbro inferiore e sorrise

 

"Preferisco anatomia...."

 

La spinse sul letto e si accovacciò sui suoi fianchi.

 

La sua mano si fece piu ardita e dita insolenti si insinuarono sotto la sua gonna iniziando la loro dolce tortura alla strega bionda che era ancora senza fiato, completamente schiava di quelle mani e di quelle intime carezze.

 

I lunghi capelli rossi di Willow le ricadevano sul viso come seta,ed avevano un profumo talmente buono da farla tremare...

 

Di colpo esasperata da quel piacere improvviso che l'aveva colta senza darle il tempo di capire,

come e perchè non riuscisse mai a controllarsi ,quando le mani di Willow si impadronivano di lei,

esasperata dal suo stesso,incontrollabile desiderio,

afferrò il viso della rossa tra le mani e la fissò decisa negli occhi,respirando affannosamente.

 

Willow aveva smesso di accarezzarla d'improvviso, sorpresa dalla foga della sua amante.

Ma quando si ritrovò quegli occhi nei suoi capì l'urgenza di Tara di essere sua ,

ancora.

Si infilò due dita in bocca, bagnandole con la sua saliva e continuando a guardarla le affondò decisa in lei, per un attimo.

 

Strappandole un gemito sospeso tra il piacere il dolore.

 

Tara tenendole ancora il viso tra le mani la baciò, lasciando scivolare la lingua nella bocca di Willow ansiosa di percorrerla e di incontrare la sua.

 

Un bacio che vide le loro lingue mordersi ed accarezzarsi,rincorrersi ed incontrarsi.

 

 

"La sua Willow"....le imprigionava il cuore,la rendeva serva e padrona,schiava e regina.

 

Se affamata la saziava, un'oasi nel deserto quando credi di essere già morto.

 

Non le importava di morire in fondo,se la sua vita non poteva scorrere con lei.

 

Aveve lottato abbastanza per averla?

No....No.

 

Non si lotta mai abbastanza per il cuore di Willow,per il sorriso di Willow,per proteggere Willow dal mondo.

 

"Evitare di incontrare gli occhi di Willow,se non vuoi dare soddisfazione all'Amore."

 

Una delle regole che si sarebbe imposta, se non fosse che lei voleva concedersi completamente all'Amore,e dall'Amore voleva farsi possedere.

 

Voleva il mondo.

 

 

"Gettarsi da duemila metri e sentirsi padrona del cielo quanto le aquile e i gabbiani,

Essere la spuma del mare in tempesta e i venti di scirocco,i monsoni.

Un'isola ricordata solo dalle acque.

Essere grande come l'Africa e piccola e delicata come una rosa,una rosa bianca raccolta dalle sue dita."

 

Oppure un bacio di Willow.

 

Willow che stacca dolcemente le sue labbra solo quando la sua lingua è pronta a dare piacere altrove.

 

Willow che percorre il suo corpo cominciando dal mento e scivolando giù,lungo il suo collo.

 

Che si sofferma naturalmente,per istanti infiniti,ad accarezzare con la lingua i suoi seni,caldi ed invitanti al tatto.

 

Che le percorre il ventre gentilmente e con una lentezza eccessiva, esasperando il suo desiderio.

 

Willow inginocchiata tra le sue gambe che le accarezza l'inguine con la punta delle dita.

 

Piano,tenendola nei suoi occhi.

 

Che poi con le labbra assapora la pelle delicata delle sue gambe,del suo interno coscia.

Fino a quando persino a lei, è impossibile rimanere ancora indifferente a quella fessura calda, che attende di essere coinvolta.

 

No,se era Willow,era Willow sempre e solamente e non riusciva ad immaginare niente di meglio.

 

"Meglio,molto meglio"pensava tra sè e sè mentre la strega rossa la riempiva totalmente, padrona della sua profondità e dei suoi dolci umori.

 

 

Tara era la sua preda in quei momenti e non voleva altro che lasciarsi divorare.

 

Willow le graffiava delicatamente le caviglie, mentre la bionda inarcava la schiena al ritmo con cui la sua lingua la accarezzava.

 

Solo quando sentì il suo corpo vibrare come le corde di un arpa pizzicate dalle dita di un virtuoso,

 

Willow si abbandonò sul ventre della sua ragazza e attese di sentirla di nuovo,riprendere fiato accarezzando le lenzuola.

 

Tara fissò il soffitto ansimando per qualche secondo,la fronte perlata.

 

Poi si sollevò piano su un gomitò e le accarezzò i capelli .

 

La rossa la guardò in adorazione,

poi le lasciò scorrere le dita tra i capelli dorati ed il viso e presole la mano la baciò e si abbandonò a quella dolce sensazione di pace che solo Tara riusciva a regalarle.

 

Si chiedeva come facesse a rapire il suo cuore in quel modo,come potesse sentirla dentro ogni goccia del suo sangue e sopra ogni centimetro della sua pelle bruciare come fuoco vivo.

 

Come avrebbe fatto a resistere senza di lei.... a dare un significato al tempo.

 

 

 

"Dovrei provare a starti lontana Tara."

 

Willow era ancora distesa su di lei,appoggiata sul suo ventre , guardava fuori dalla finestra.

 

La bionda aprì gli occhi perplessa ed un pò ferita da quella improvvisa,inaspettata affermazione.

 

La rossa appoggiò il viso su una mano e le sorrise...

 

"O ad assumerti a piccole dosi..."

 

Willow ridivenne seria

 

"Sei come una droga per me,sei come il rock..."

 

Tara trattenne un sorriso e distolse lo sguardo con finto risentimento....

 

"Allora forse dovresti stare attenta a non abusare troppo di me, non vorrei ucciderti o farti scoppiare i timpani!"

 

Tara fece per alzarsi ma la mano di Willow la trattenne facendola ricadere dolcemente sul letto.

 

"Vorrà dire che approfitterò di te fino alla fine!"

 

Willow le regalò un sorriso furbo.

 

Tara sorrise e la baciò sulle labbra prima di alzarsi,raccogliere i suoi vestiti e cominciare ad indossarli.

 

 

Si avvicinò al lungo specchio della loro camera e si riavviò i capelli con la spazzola.

 

I suoi occhi caddero incuriositi sulla figura riflessa di Willow seminuda sul letto, che la fissava turbata,

una mano le accarezzava il collo.

 

Distolse immediatamente lo sguardo e la guardò direttamente, ma la rossa era distesa adesso,intenta a fissare il soffitto,poi si voltò sorridendole.

 

Tara le sorrise a sua volta, indossò la sua lunga giacca di pelle nera,e controllò l'ora dal suo orologio da polso,evitando il suo sguardo.

 

Quindi si avviò verso la porta con fare deciso e la aprì.

 

Si voltò verso Willow che la guardava inarcando un sopracciglio poco convinta della sua risolutezza.

 

"Ciao Will a stasera"e fece per andarsene .

 

"Ma bene,questo è tutto?!"

 

Rispose Willow incrociando le braccia sul petto e mettendo sù un finto broncio.

 

Tara le sorrise arresa,si avvicinò al letto,le prese il viso tra le mani,chiuse gli occhi e la baciò.

 

Un rito,una magia.

 

"La mia piccola Willow...."

 

 

 

La osservò richiudersi la porta alle spalle.

 

Si alzò,indossò la sua camicia e si avvicinò alla finestra.

 

Scostò le tende e socchiuse gli occhi. Il sole era ormai alto,e splendeva sfacciatamente sull'Hellmouth.

 

Accompagnò con lo sguardo la sua Tara con i suoi libri sotto braccio, fino a quando non la vide scomparire dietro un angolo.

 

Distolse lo sguardo e fissò il cielo ,lasciandosi perdere in quel blu profondo per alcuni istanti,ed abbandonando ogni pensiero.

 

Prima che un leggero disappunto si impadronisse di lei.

 

Alla fine l'aveva lasciata andare.

 

E non avrebbe voluto.

 

 

IV

 

 

 

Anche quella notte la cacciatrice sarebbe andata incontro alle tenebre.

 

Avrebbe combattuto la sua battaglia contro l'oscuro signore nell'ombra.Avrebbe distrutto demoni, e polverizzato vampiri .

E si sarebbe chiesta perchè,sentiva che il male la vinceva comunque.

Perchè non riuscisse più ad ambire alla luce.Perchè più dolore provocasse, più si sentisse attratta da esso.

 

Willow non si era più fatta viva da quel giorno di tre mesi prima,e Buffy non riusciva propio a comprendere il suo comportamento.

Tara era la sua ragazza,era parte della sua vita,e parte della sua vita e del suo cuore, erano andati perduti per sempre con lei.

Il suo dolore era perfettamente comprensibile.

Ma perchè Willow non volesse condividerlo con nessuno,per Buffy quello rimaneva un mistero.

 

Non la riconosceva più, era stata malvagia ,e non era affatto sicura che avesse abbandonato le arti magiche.

La strega rossa aveva servito le tenebre e meritava una punizione,certo.

Eppure Buffy non riusciva condannarla,o forse fingeva di farlo,ma di certo non avrebbe mai potuto veramente.

Sapeva che Willow stava già pagando,costretta a vivere la vita,quando non hai più nulla che la renda degna di essere vissuta,

Senza Tara e lontana dai suoi amici più cari,dalla sua famiglia.

 

La cacciatrice non poteva,non voleva abbandonare al suo destino quella che un tempo era stata la sua dolce amica d'infanzia,

e che adesso più che mai aveva bisogno di lei.Non poteva sentirla,nè vederla.

Ma sapeva che Willow chiedeva il suo aiuto.

 

La Willow che più volte le aveva dimostrato che la vita poteva avere un senso,anche se quello che ti circonda e solo morte e depravazione.

Che le aveva dato il suo affetto e la sua comprensione quando aveva incassato le prime sconfitte e aveva esultato con lei.

Che le era sempre stata vicino da quando il suo destino di cacciatrice le aveva imposto di mettere la sua vita in secondo piano e a repentaglio, per la sicurezza del mondo intero.Che aveva perduto e ritrovato se stessa quando la magia nera stava quasi per avere ragione su di lei,ed era riuscita ad andare avanti ed a combattere il suo demone , per il suo amore.

Un amore travolgente che aveva trovato e perduto nel modo più atroce si possa immaginare.

 

Quella giovane non poteva essere così egoista adesso.

 

Buffy raggiunse il piccolo cimitero dove la strega bionda aveva trovato sepoltura,e in cuor suo, sperava anche la pace.

Si avvicinò timidamente,guardandosi in giro prima di lasciarsi andare ad una solitaria preghiera.

Le creature della notte riuscivano ad essere estremamente inopportune a volte.

 

Osservò la piccola lapide di pietra,e sorrise mestamente,abbassando lo sguardo.

 

 

 

"Ciao Tara...."

 

"mi dispiace amica mia..."

 

Buffy scosse lentamente il capo,

 

"La cacciatrice sta per perdere la sua prima battaglia."

 

Strinse i pugni e chiuse gli occhi sentendosi invadere dalla rabbia.

La sua fragilità la irritava,la cacciatrice non poteva lasciarsi controllare dalle sue emozioni,non doveva.

 

"Mi dispiace tanto Tara ti sto deludendo..."disse serrando le labbra.

 

Si chiese perchè non fosse riuscita ad essere di conforto per Willow,

perchè adesso lei non chiedesse più il suo aiuto.

Questi dubbi non facevano che alimentare tutte le sue paure.

Forse non era poi così forte,se non ispirava fiducia neanche alla sua migliore amica.

 

Lanciò un'altra occhiata alla piccola lastra di pietra e immaginò Willow piangere su di essa,

sull'unica cosa che le fosse rimasta della sua amata.

 

"Tu l'avresti protetta se non fossi...."

 

Buffy si morse le labbra....se non fossi morta.....

 

"Ed io sono qui e non nè ho il potere,non lo trovi buffo?...."

 

Buffy sorrise sconfitta.

 

"Ridicolo."

 

Ricordò la tenerezza che Tara dimostrava nei confronti di Willow.

 

Si prendeva cura di lei,la istruiva nell'uso rispettoso delle arti magiche,

nel rispetto per le forze della natura.

Nella fiducia in se stessa.Nell'amore,quello vero,importante.

 

Ed era la compagna delle sue notti.

 

Buffy ne era rimasta per lo meno sorpresa all'inizio.

Poteva essere difficile da accettare per chiunque,ma lei ci era riuscita per amore di Willow,perchè sapeva che non era una sciocca ragazzina in cerca di facili consolazioni.

Era il periodo in cui Oz l'aveva lasciata per ritrovare se stesso.

Non poteva sapere,che non avrebbe più trovato Willow al suo ritorno.Il destino riesce ad essere estremamente beffardo.

 

Tara era entrata dentro di lei improvvisamente,come una melodia che non riesci a toglierti dalla testa.E giorno dopo giorno entrambe avevano scoperto che insieme la loro armonia era perfetta,e non si trattava solo di magia.Era l'amore.

Amore platonico che si tramutava in passione viscerale.In desiderio di appartenere l'una all'altra,completamente.

 

Tara era tutto quello che Willow non avrebbe mai sperato di possedere,si sentiva amata e desiderata,

avrebbe potuto finalmente credere di riuscire ad essere felice.

E quando Willow guardava negli occhi la sua Tara,

Buffy era sicura che lo fosse davvero.

In quel silenzio che nessun'altro percepiva,la loro unione era più sacra di qualsiasi celebrazione e più forte di ogni pregiudizio .

Più importante di mille parole,e impossibile da cancellare.

Willow trovava rifugio presso di lei,Willow sarebbe sempre tornata da lei.

 

"Scommetto che lei è tornata da te anche oggi ...."

 

E Buffy sorridendo e inarcando un sopracciglio lasciò cadere lo sguardo sulla rosa bianca che sempre stava poggiata sulla tomba di Tara.

 

"Certo che è venuta."

 

Tutti i giorni qualcuno appoggiava lì una rosa bianca,e lei sapeva bene chi fosse.

 

E si malediceva per quello.

 

 

Ogni notte,Willow andava a trovare la sua Tara.

 

Eppure lei non era mai riuscita ad incontrarla.

Non riusciva a comunicare con lei in alcun modo.Willow era un fantasma che non rivendicava più la sua presenza su questo mondo.

Era invisibile e sola,anche per chi l'amava,anche per lei.

E la sua amicizia? la loro amicizia?

Cosa valeva per Willow tutto quello per cui avevano combattuto?

 

Niente,nulla valeva più niente ormai.

 

Voleva solo nascondersi al mondo intero in attesa del grande passo.

In attesa di trovarne il coraggio.

 

E questo pensiero,che in lei si faceva spazio ormai come una certezza, la mandava in collera.

 

"No non lo farai,te lo impedirò stupida!"

 

Lei era la cacciatrice e cacciare era il suo lavoro,non le avrebbe permesso di fare una cosa tanto sciocca,tanto ingiusta.

 

Avrebbe trovato Willow,l'avrebbe fatto quella notte stessa.

 

 

 

E mentre correva ancora dietro ai suoi pensieri,

per caso lasciò cadere di nuovo lo sguardo sul fiore bianco e si accorse che aveva perduto uno dei suoi petali.

Quel petalo delicato e candido era stato macchiato da qualcosa che sembrava....si.

 

Buffy lo raccolse da terra e i suoi dubbi divennero una certezza.

 

Era propio sangue.

 

"Perchè questa rosa è macchiata di sangue?"

 

Lo teneva ancora sul palmo della mano,come un gioiello prezioso.

 

Cominciando a valutare alla velocità della luce nella sua mente, mille ipotesi più o meno plausibili.

Sperava che Willow si fosse solo punta con una delle spine che proteggevano la rosa.

Eppure qualcosa le diceva che c'era dell'altro,e l'angoscia che si impadroniva del suo stomaco, mischiandosi alla sua ansia e alla paura di essere arrivata tardi,

degenerarono in rabbia, quando osservando attentamente quella piccola frazione di terreno,

si accorse che dappertutto vi erano tracce di lotta,

maledisse se stessa per non averci badato prima,troppo persa nei suoi pensieri deprimenti.

Se fosse successo qualcosa a Willow per causa sua.....

 

"No!Non me lo perdonerei mai..."

 

E non avrebbe avuto il modo di dirle quanto era importante per lei.... .

 

"Starti vicino Willow..."

 

Osservò attentamente le varie zolle di terreno scomposte .Qua e là qualcuno aveva affondato le unghie nella terra,

Buffy valutò velocemente ogni particolare arrivando in fretta alla sua conclusione.

Due persone si erano lì scontrate ed'una di loro aveva avuto la meglio sull'altra.

Poteva esserne certa dato che le impronte di una sola persona andavano via e si addentravano nella piccola macchia che sovrastava quel lembo di terra.Tracce appena più pronunciate,

probabilmente l'aggressore si era caricato la vittima.....Willow sulle spalle.

 

Non fece in tempo ad ultimare quel pensiero che già stava correndo su per la piccola pendenza,il cuore in gola,un solo obiettivo.

 

Arrivare in tempo.

 

 

 

***********************************

 

 

La cacciatrice sembrava fiera come una leonessa ed altrettanto inavvicinabile,

mentre camminava sicura tra le ombre della notte.

Non si arrendeva davanti a nessun dio e a nessun demonio,

e se il mondo minacciava di implodere,la cacciatrice non aveva paura.

Lei non porgeva l'altra guancia,non si inchinava ad alcun regime,e a nessun padrone.

 

Chi non la conosceva,poteva credere che la cacciatrice non fosse capace di amare,che non possedesse un cuore.....

 

La strana figura si avvicinò lentamente,rimanendo immersa nell'ombra,una mano poggiava sul tronco dell'albero che la proteggeva dagli occhi di Buffy,ad una decina di metri da lei.

 

Vide la cacciatrice,chinare il capo,pregare silenziosamente su quella tomba....

 

In quel posto che aveva già visto ma non riusciva a ricordare....si,

quello era il punto dove....

 

"Decisamente affollata questa tomba!"

 

Poi di colpo la vide guardarsi intorno nervosamente,come se solo allora si accorgesse di essere minacciata.

 

"Oh cribbio!"

 

Saltellò nervosamente qua e là in cerca di un posto sicuro dove scomparire tranquillamente da quell'universo,

anche se non era convinta che sarebbe stato abbastanza lontano.

 

Ma mentre cercava di infilarsi nella tana di una talpa che non sembrava gradire molto quell'intrusione,

 

Buffy correva già via,su per la collinetta che portava dall'altra parte del cimitero.

 

Rimase a bocca aperta, spiazzata.

 

Poi si ricordò che.....

 

"Hey cacciatriceee!!!"

 

e fece per correrle dietro.

 

Ma mentre cercava di muoversi da lì, qualcosa la bloccò da dietro impedendole di proseguire.

 

Uno strano arnese che si portava sulle spalle, una lunga spada probabilmente, era rimasta incastrata tra i rami bassi.

 

Imprecò silenziosamente,facendo leva su una gamba e tirando con tutta la sua....forza.

 

Si scosse violentemente,cercando di venire fuori da quella situazione incredibile prima che Buffy scomparisse alla sua vista,

 

Diede un ultimo strattone,e riuscì a liberarsi non con poca fatica.

 

Poi affannosamente cominciò a risalire quella china,cercando di non perdere di vista la cacciatrice,

 

"Cavoli sono fuori allenamento,non riesco a starle dietro..."

 

Qualcuno quella sera giurò di aver visto un albero camminare, salendo su per una collinetta nel cimitero di Sunnydale.

 

 

 

Continua...