GOODBYE TO YOU

Autrice: Kia

 

Note: Questa fiction si svolge alla fine di “Tabula Rasa”, prima che Tara lasci casa Summers. Willow è in camera che osserva Tara preparare le valige.

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono di proprietà di Joss Whedon

 

<<Come siamo arrivate a questo?>> La voce di Tara era appena udibile.

 

<<Non lo so. Vorrei solo che non fosse accaduto.>> Il silenzio che separava le due ragazze rendeva la discussione ancora più difficile. Era come se ci fosse stato uno specchio tra di loro: entrambe a braccia incrociate, sguardi fissi al terreno, occhi lucidi.

 

<<Perché l’hai fatto? Come mai non mi hai ritenuta in grado di stare con te?>> Le ultime parole penetrarono nel cuore di Willow, distruggendolo più di quanto non lo fosse già.

 

<<Non dire così Tara! Tu sei l’unica cosa che conta per me! È perché ti amo troppo… sto troppo male nel vederti soffrire.>>

 

<<Mi hai fatto molto più male così, credimi. Ti avevo chiesto di rinunciare alla magia per una settimana: non l’hai fatto, ma non importa. Ti avevo detto quanto mi aveva ferito il fatto che cancellavi i ricordi delle persone: hai evocato la Tabula Rasa, ma non è questo il punto. Ti avevo concesso tutta la mia fiducia, anche dopo quello che era successo: che tu non abbia ricambiato, che tu mi abbia mentito di nuovo, questo mi ha fatto male. In questo modo non me la sento di continuare.>> Le lacrime cominciarono ad annebbiarle gli occhi, il naso le pizzicava, la gola bruciava. Willow, seduta sul pavimento con la schiena appoggiata contro il muro, continuava a piangere silenziosamente.

 

<<Tara, così mi stai uccidendo.>> La bionda la guardò; vedendola ridotta in quello stato non resistette più: scoppiò a piangere come una bambina, disperatamente. Willow alzò gli occhi. <<Perché dobbiamo soffrire entrambe? Perché, se sei così convinta di quello che dici, piangi?>> Tara girò la testa e tornò a fissare il pavimento. <<Perché non mi guardi negli occhi?>>

 

<<Ora sei tu che stai uccidendo me.>> si asciugò il viso con la manica del maglione. <<Non è necessario fare certe domande, sai benissimo perché sto piangendo. Non chiedermi di guardarti, fa già abbastanza male. Devo andare, e se non lo faccio ora, non lo farò più. E questo non sarebbe giusto.>> Passò le dita sulla valigia semi-chiusa appoggiata al letto. Fece pressione con entrambe le mani, ma non aveva abbastanza forza per chiuderla del tutto. Willow si alzò in piedi e le si avvicinò:

 

<<Non riesci a chiuderla? Lascia che ti aiuti…>> Erano vicine, molto vicine, Willow aveva appoggiato la sua mano sopra quella di Tara tenendola attaccata alla valigia, in modo che la ragazza avesse meno tempo per fuggire la presa. Alzarono la testa contemporaneamente, i loro sguardi si incrociarono, entrambi gonfi di lacrime. Willow cercò di giocare la sua ultima carta, prima di perdere la sua ragazza per sempre. <<Tara, io ti amo troppo per lasciarti andare via. Quando ho visto Glory alla fiera entrare nella tua mente… è stato il giorno più brutto della mia vita. Ero disposta a morire pur di farla soffrire quanto avevamo sofferto noi due. Quei giorni sono stati i più duri che mi siano mai capitati: era difficile guardarti negli occhi e sentirti così lontana. Mi mancavi ogni secondo di più, eppure ti amavo come il primo istante in cui sei entrata nel mio cuore. Quando ti ho ritrovata, è come se una nuova luce avesse ricominciato a splendere nella mia vita. Tara sei tu la mia vita, tutto il resto non ha importanza. Se a volte faccio delle cose senza riflettere, senza ragionare, è solo perché ti amo oltre ogni limite, oltre ogni coscienza e necessità. Tu vieni prima di tutto per me. Tu sei tutto per me…>> I visi delle due ragazze quasi si sfioravano. Ora che Willow aveva finito di parlare, il silenzio si era di nuovo impossessato della stanza. Le lacrime di entrambe si erano temporaneamente fermate, mentre si avvicinavano lentamente, con movimenti impercettibili, come se ognuna non volesse far capire all’altra che aveva bisogno di lei. Tara chiuse lentamente gli occhi mentre piegava leggermente la testa, le sue dita cercavano silenziose i fianchi della compagna. Willow strinse la mano di Tara, appoggiata alla valigia, mentre osservava i lineamenti del suo viso. Si perse per qualche istante a guardare le sue labbra che la stavano cercando, quindi chiuse anch’essa gli occhi, aspettando pazientemente la conferma che non era finita. Il tempo sembrava essersi fermato, i movimenti delle due erano quasi nulli, la tensione cresceva, attendendo quel bacio che non arrivava mai. Dopo quella che sembrò un’eternità, le loro labbra si sfiorarono appena, poco prima che la valigia si chiudesse con un lieve rumore metallico che attraversò la testa delle streghe. Tara si fermò ed indietreggiò appena. Gli occhi di Willow ricominciarono a gonfiarsi mentre le lacrime rigavano le guance arrossate. Forse era destino che andasse così, forse era destino che la chiusura della valigia scattasse… qualunque cosa fosse, le aveva fatto perdere per sempre il suo amore, la sua ragione di vita. Anche Tara aveva ricominciato a piangere silenziosamente. Abbassò lo sguardo mentre Willow si allontanava, afferrò la valigia e si diresse verso le scale, lasciando la sua ex-ragazza abbandonata sul pavimento mentre continuava a ripetere l’unica cosa che aveva ancora un significato per lei:

 

<<Tara ti amo, Tara ti amo, Tara ti amo…>>