IL CIMITERO DEGLI ANGELI

Autrice: Kia

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono di proprietà di Joss Whedon

 

È tarda mattinata, piove a dirotto. Nemmeno il sole ha il coraggio di guardare negli occhi ciò che sta accadendo. Buffy fissa le tombe del cimitero di Sunnydale, di nuovo. Nessun vampiro, nessun demone, nemmeno l’ombra di Spike che la insegue invano. Nulla di ciò che aveva sempre affrontato. Solo un prete con un Vangelo in mano e un pugno di amici in lacrime. Una bara soltanto si muove, spezzando il silenzio: la bara di una ragazza innocente che è morta al posto suo; la bara di una ragazza che non ha mai fatto del male; la bara di una ragazza che valeva la vita del mondo intero; la bara di una ragazza che ha sempre dato se stessa agli altri senza chiedere mai niente in cambio. Sulla lapide fisso il nome che toglie il fiato a guardarlo, la lapide di Tara McLay.

 

<<… amen.>> I primi fiori cadono sul legno freddo, mentre la pioggia perseguita il terreno consacrato che sarà la sua tana per il resto dell’eternità. Fissa il vuoto la piccola Dawn, incapace di piangere ancora, cercando l’abbraccio di Xander. Anya osserva la lapide incredula, lei che da millenni punisce i colpevoli non riesce a spiegarsi la morte di un innocente, specialmente se si tratta di Tara. Il signor Giles abbraccia la Cacciatrice, la donna più forte del mondo, la prescelta per la caccia al male. Eppure è lì, fissa sulle sue esili gambe, incapace di combattere ancora. Lei, che desiderava unicamente trovare la pace, guardava , mentre veniva calato, il corpo di colei che amava questo mondo, con tutti i suoi difetti e i suoi orrori, colei che portava la luce negli occhi, colei che sola accendeva la vita nel cuore di una ragazza devastata, ora inginocchiata sulla ghiaia del vialetto, un cristallo stretto in mano, una preghiera stretta nella gola, senza il coraggio di uscire. Di tutti i presenti, Willow era l’unica a non piangere. Teneva chiusi gli occhi, sussurrando deboli parole, immobile. Passarono i minuti e la cerimonia fu conclusa, tutti si allontanarono. Tutti, tranne le due sorelle, Xander, Giles ed Anya. Rimasero uniti, stretti dietro la rossa, ancora fissa nella sua posizione di protesta e di dolore.

 

<<Will, vieni…>> sussurrò Xander, cercando di portare sotto il proprio ombrello la ragazza.

 

<<Lei… non è… morta.>> Un fulmine cadde lontano, appena visibile. Willow aprì gli occhi, lasciando libere le lacrime che si fusero alle gocce di pioggia scivolate sul suo viso scoperto.

 

<<Willow, non è così che andrai avanti…>> Giles si avvicinò, ma la rossa alzò una mano, inchiodando le sue parole.

 

<<Lei… vivrà in me. Per sempre. Nessuno potrà mai cancellare ciò che è stato. Il suo sorriso, i suoi occhi sinceri, la sua timidezza… lei resta qui, al mio fianco, aiutandomi a tirare avanti. Io ho bisogno di credere che mi è vicina, che c’è qualcosa dopo. Ho bisogno di credere che mi sta ascoltando. Qui, dove la magia non basta più, ho bisogno di sfiorare le sue labbra e sentire il suo cuore che batte, udire la sua voce leggera che mi guida. Ricordo ogni istante che mi ha donato, ricordo tutte le disavventure che abbiamo superato, ricordo ogni cosa. Fa male da morire, ma lei non vuole essere dimenticata, e io farò di tutto per impedire che questo accada. Il destino è stato crudele con lei. Poteva prendere me, ne avrebbe avuto tutti i diritti: anche se nascosto, il male alberga nel mio cuore. Lei è… lei era pura ed onesta, sincera col mondo, non l’ho mai vista egoista o in errore. Perché è andata così? Solo questo chiedo al cielo, nulla di più, nulla di meno. Lo chiedo al cielo, lo chiedo alla magia, lo chiedo a Dio, lo chiedo a voi. Almeno uno deve rispondermi. Perché lei? Forse solo perché il cielo voleva un’altra stella, ancora più luminosa della luna, forse perché la magia voleva un’energia forte e pura da incanalare nell’anima delle persone, forse perché Dio voleva al suo fianco l’angelo più dolce che sia mai nato. Ma questo non placa il mio cuore. Non vi è un motivo valido. Lei apparteneva a questa terra, con tutti i suoi problemi e la sua cattiveria. Lei la rendeva migliore. Ha reso me migliore. Ed ora non potrà mai più fissare i miei occhi e vedere la sua luce che si anima dentro di me, non potrà più farmi ingelosire salutando le sue amiche al campus, non potrà più fare la magia più grande: rapire il cuore delle persone su cui posava lo sguardo. Eppure la sento al mio fianco, lei è ancora qui con noi.>> Alza una mano, come se stesse toccando un muro invisibile. Chiude gli occhi, sorride. <<Sta dicendo di non piangere, di alzare gli occhi e guardare il sole che risplende. Vuole che restiamo uniti, che viviamo anche la vita che lei non ha più.>> Si ferma per un attimo, piegando leggermente la testa. Sospira. <<Dice che ci ama, e che non ci abbandona.>> Scoppia a piangere. <<Perché anche dopo la morte continui a pensare prima agli altri?!?! PERCHÉ RESTI SEMPRE IL MIO ANGELO? Perché non posso più guardarti negli occhi? Per favore qualcuno mi dica perché!>> Sta urlando contro il cielo, contro se stessa, contro qualunque cosa non sia Tara. Xander l’abbraccia, lasciando cadere l’ombrello.

 

<<Shhh. Calmati Willow. Lei non lo vuole. La senti? Ti sta dicendo che sta bene… che vorrebbe abbracciarti con tutto il cuore, che la vita è bella se la accetti.>> Anch’esso alza una mano, come se volesse afferrare l’aria che fugge. Aspetta un istante, quindi guarda profondamente negli occhi di Willow. <<Ti sta dicendo che il sole risplenderà ancora sul tuo volto. Lei è la sua luce adesso, e illuminerà solamente te.>>

 

I ragazzi fissano l’ombrello di Xander, totalmente inzuppato, mentre ancora si muove al suolo. Lontano, un timido raggio di sole si fa strada tra le nuvole, per illuminare debolmente il viso di Willow.

 

Tara MacLay

 

1980-2002

 

Per sempre il mio sole

Willow