LE NOTTI DEL SILENZIO

Autrice: Kia

 

Note: Questa fiction descrive una delle notti dopo l’episodio “Tough Love” / ”Contrasti d’Amore”, 5a serie, nella camera di Willow e Tara, ovvero le notti seguenti al giorno in cui Glory ha risucchiato il cervello di quest’ultima.

 

Disclaimer: Tutti i personaggi e i temi da cui prendo spunto sono di proprietà di Joss Whedon.

 

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!ATTENZIONE!

 

FAN FIC CON CONTENUTI PG - 13

 

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La luce che filtrava dalle finestre era fioca, un lieve pallore nella notte appena iniziata. Un’altra lunga notte insonne.

 

<<Willow…>> sussurrò con voce annaspante Tara, rivoltandosi nel letto. La rossa accese una piccola abat-jour e versò un po’ d’acqua nella bocca della sua ragazza.

 

<<Sono qui piccola.>> disse dolcemente, adagiando la bionda sul cuscino. <<Sono qui.>> Quella sorrise in risposta, lasciandosi cullare. <<Come sta il gatto?>> Tara annuì energicamente, allargando il sorriso.

 

<<Mangia il topo che gli ho regalato. È un gattino così bravo…>> disse trionfante; poi si rattristò di colpo e si leccò il dorso di una mano. <<Anche se ieri mi ha graffiato. Io non voglio che mi graffi. Glie l’ho detto. L’ho detto alla mamma, e lei si è messa a ridere, e anche il gatto. Willow, diglielo tu di non graffiarmi… fa male e mi sento cattiva… diglielo… sono cattiva…>> Tara cominciò a piangere. La rossa si sedette accanto a lei e l’abbracciò stretta, cercando di guardare altrove.

 

<<No piccola, non sei cattiva. Sei la mia bambina.>>

 

<<La Venere Bionda ha detto che sono cattiva. E anche sporca e brutta. Ha detto che se dici le bugie diventi brutta. Ma io non dico bugie…>>

 

La Venere Bionda. Gli occhi di Willow scintillarono di odio nel sentir pronunciare quel nome.

 

<<Tu sei bellissima perché dici sempre la verità. E la Venere Bionda dice un sacco di bugie e in realtà è una donna bruttissima. Anzi non è neanche una donna da quanto è brutta. Peggio…>> sussurrò, fissando lo sguardo rapito di Tara. <<…è tinta.>>

 

Tara sorrise dolcemente, quindi tornò a leccare il dorso della mano.

 

<<Sai, a volte viene a trovarmi e mi parla. È così gentile. Ma mi dice sempre che sono stata cattiva il giorno della fiera. Fiera…>> rise <<… che nome buffo.>>

 

<<Perché sei stata cattiva? Tu hai fatto la brava.>> le disse dolcemente Willow, con gli occhi gonfi di lacrime al ricordo.

 

<<Non ho voluto dirle dov’è la chiave. Io non ho bisogno di chiavi…>> Sorrise maliziosamente; prese una mano della sua ragazza e la fece scivolare tra le sue gambe. <<Lei dice che la mia porta è sempre aperta.>>

 

Willow ritrasse la mano disgustata. Il solo pensiero di ciò che Glory stava facendo nella mente di Tara le faceva pulsare le tempie.

 

<<Lei è molto, molto cattiva. E la prossima volta che ti si avvicina, le devi dire che io sono arrabbiata con lei, che deve starti lontana. Hai capito piccola? Non lasciare che… ti tocchi.>>

 

Silenzio. La bionda annuì debolmente, restando ferma nella sua posizione. Willow si alzò e andò verso la finestra. Sorseggiò un po’ d’acqua e si abbandonò sulla sedia, cercando di liberare la mente.

 

“Kali, periodo di freddezza stimolante… ”

 

Desiderio di vendetta, ecco l’unica cosa che le permetteva di andare avanti.

 

“… Aria come nettare, mente di diamante…”

 

Ma non poteva. Sarebbe stata distrutta, e Tara sarebbe rimasta sola.

 

“…Cassiel alla tua stella seconda…”

 

Eppure si sarebbe vendicata. Le avrebbe fatto subire tutto il dolore che aveva provocato ad entrambe.

 

“…Cattura la vittima, e su di lei affonda…”

 

Questa è una promessa.

 

“…TI DEVO DELLE PENE!!!!!”

 

<<La Venere Bionda ha un messaggio per te.>> disse Tara, la voce più acuta del solito. La strega fu richiamata dai suoi pensieri e si voltò di scatto, quasi irritata. Nella penombra, riusciva a distinguere gli occhi dilatati di Tara. Le si avvicinò di nuovo, sedendosi accanto a lei. La bionda rimase a fissarla un attimo con sguardo perso, quindi le prese una mano e l’accarezzò più volte. <<Ha detto che le streghe vengono crocifisse. E che io verrò crocifissa con te.>> Silenzio. <<Io non voglio essere crocifissa, Willow! Io non sono cattiva!>>

 

La rossa l’abbracciò forte, cercando di calmarla.

 

<<Nessuno verrà crocifisso, ok? Glory non si avvicinerà mai più a noi…>> Avrebbe voluto crederci davvero. Una serie di flash le attraversarono la mente: cosa sarebbe successo da li in poi? Sarebbe rimasta a vedere i suoi amici crollare uno dopo l’altro? Cosa avrebbe provato nel vedere Xander ridotto come Tara? Oppure il signor Giles, o Buffy? O sarebbe stata lei la prossima a perdere la comprensione, la ragione, la mente, la vita? Poi la fine del mondo, con il sangue di Dawn. Se soltanto lei non fosse mai esistita… Cancellò immediatamente questo pensiero, anche se a fatica: ciò che era accaduto a Tara le aveva fatto rimettere tutto in discussione, anche il prezzo da pagare per la vita di Dawn.

 

<<Will…>> sussurrò Tara, cercando di mettere a fuoco la sua immagine. <<Willow…>>

 

<<Sono qui.>>

 

<<Willow!>> esclamò Tara, il tono di voce così diverso da quello di prima. I suoi occhi si ristabilirono, e si riempirono di lacrime. Willow la guardò teneramente, accarezzandole i capelli. Poi la guardò un po’ meglio. Poi la scrutò a fondo: gli occhi, c’era vita in quegli occhi. Mente. Ragione. Comprensione. Tara.

 

<<Tara?>>

 

<<Will… mi sono sentita così persa…>>

 

<<Tara!!!>> l’abbracciò forte, colta da un’improvvisa e travolgente euforia. La razionalità fu messa da parte senza indugio, perché finalmente aveva avuto indietro ciò che era suo. <<Ti ho ritrovato, piccola. Ti ritroverò sempre…>>

 

Restarono a lungo abbracciate, in un intimo silenzio quasi imbarazzato, assaporando la riunione. All’improvviso nulla sembrava impossibile, nemmeno la salvezza.

 

“Così gli incantesimi di Glory sono solo provvisori in questa dimensione! Il suo potere ha meno effetto, e se sfruttiamo a nostro favore questa opportunità… si, ce la faremo!” pensò la strega, abbandonandosi alle tenere carezze della sua ragazza, sempre in lacrime.

 

<<Visto piccola? Niente è impossibile!>>

 

<<Ho avuto paura…>> sussurrò la bionda, continuando a coccolarla.

 

<<Shhh… è tutto ok. Ci sono qua io, e sei qui anche tu. Finalmente. Ora andrà tutto bene.>>

 

La guardò profondamente negli occhi, con un sorriso pieno di gioia e di speranza. Avvicinò lentamente il suo volto a quello di lei: il bacio della riunione, della speranza, della salvezza. Per un istante si chiese come era stato possibile, ma passò subito. Aveva riavuto la sua ragazza, era quello che contava. Socchiuse gli occhi, attendendo la conferma che non era un sogno…

 

<<Willow…>> sussurrò Tara, appoggiandole un dito sulle labbra. <<Glory ha detto un’altra cosa.>> La rossa rimase perplessa un istante, guardandola negli occhi: quella scintilla vitale si era spenta. <<Ha detto di fotterti.>> Scoppiò in una risata folle, come era solita fare quando la sua pazzia dilagava. Willow restò ferma a guardarla, impotente. Osservò quella che era appena l’ombra di Tara, un’ombra pazza e isterica, che feriva terribilmente ai ricordi. L’aveva avuta tra le mani pochi istanti prima, aveva stretto la sua ragazza tra le braccia, le loro labbra stavano per unirsi di nuovo… non era stato un sogno, era vero! Lei era qui! Ed è questo quello che fa più male: dagli incubi ci si può svegliare, dalla vita no.

 

Si avvicinò e accorciò i lacci che tenevano Tara legata al letto, mentre una lacrima le solcava il viso.

 

Quella si dimenò ancora di più, coprendola di insulti e di sputi.

 

<<Calmati piccola, qui non c’è nessuno.>> Pianse nel buio, tra gli urli. <<Non c’è nessuno.>>

 

Perdere la persona che ami di più è terribile. Ritrovarla è un miraggio. E quando è li, tra le tue braccia, scivola via e tu non puoi fare nulla per tenerla, anche se provi l’afferri e ti dibatti, e lei scivola via, quella è la morte. Stai ferma a guardare, e dove un attimo prima c’eravate voi due, ora c’è il nulla. E poi ci sarà il buio. E resterai sola, proprio in quel buio.

 

<<Non c’è nessuno, piccola. Ci sono solo io.>>

 

***Fine***

 

 

 

Al vampiro che scrive col cuore, grazie di esistere…