PER SEMPRE INSIEME

Autrice: Kia

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono di proprietà di Joss Whedon

 

01 – L’inizio dell’incubo

 

 <<La tua maglietta…>> il corpo di Tara cade tra le braccia di Willow. L’ultimo sguardo attraversa gli occhi delle due ragazze, in un attimo è finita.

 

<<Tara! Ti prego, amore mio, non puoi lasciarmi ora! Non ho combattuto la magia nera per niente! Ti ho appena ritrovata! Io…>> La prima lacrima è caduta sugli occhi ormai chiusi di Tara, la prima di un lungo pianto. La porta si apre di scatto, Xander irrompe sconvolto.

 

<<Will, hanno sparato a Buffy, lei è…>> si blocca per la vista di Tara. O per gli occhi rosso elettrico di Willow. La strega scintilla di magia. Il ragazzo non l’ha mai vista così… devastata.

 

<<Caltaca, in memores excebam>> Un proiettile si materializza tra le sue mani, ancora sporco di sangue. Lo tira all’amico.

 

<<Lei sta bene. Dawn domani ha compito di storia, controlla che studi e che si lavi i denti.>> Willow abbraccia il corpo di Tara.

 

<<Andiamo amore, stasera fanno il tuo film preferito…>> le due scompaiono, resta solo l’ombra degli occhi elettrizzati, fluttuante nel vuoto. <<… e lo vedrai. Viva.>>

 

 

 

Il sole sta tramontando dietro le colline irlandesi, lontano. Un grande albero allunga la sua ombra fino a dove l’occhio è in grado di vedere, ondeggiando ad ogni soffio di una brezza leggera. Il tronco millenario si staglia contro l’azzurro del cielo, la corteccia deformata dagli anni e dalle incisioni dei Druidi. Ai suoi piedi un tappeto di soffice erba contorna l’antico altare in pietra, scolpito dalla magia stessa. Sopra, distesa su un letto di foglie dorate e rametti di vischio, Tara sembra dormire. Indossa quel suo bel vestito verde ed oro, lo stesso di quel giorno, al parco… Willow continua a ricordare, ogni istante è più difficile. Ricordare senza rivivere. Senza sentimento, senza emozione…

 

<<…senza amore.>> Una voce profonda spezza il silenzio di quel tempio naturale, la strega non si muove. Resta immobile, seduta ai piedi dell’altare, cercando di ricordare la ragazza che Tara aveva salutato all’università quando voleva chiederle di uscire per un caffè.

 

<<Non è un dettaglio importante, strega. Non è necessario che tu mi mostri anche questo.>> Non è un dettaglio importante… riguarda il suo amore, quindi è importante. Gli occhi della rossa bruciano, ma non deve assolutamente piangere. Se lascia che siano le emozioni a guidare l’incantesimo, perderà la sua ragazza per sempre… insieme alla sua anima. Vorrebbe sorridere quando finalmente ricorda il volto della ragazza.

 

<<Hai tenacia, strega. E molto controllo. Penso sia questo il tuo vero potere. Ora basta, quest’immagine mi ha stancato. Mostrami dell’altro.>> la mente di Willow vola nel tempo, cercando un istante vissuto con Tara che non avesse già ricordato. Il suo cuore si sta pietrificando. Finalmente le appare davanti un’immagine dell’università, nei corridoi. Lei è dietro un angolo che parla con un docente, vede la sua ex-ragazza uscire dall’aula di fronte. Sembra felice, sorride. Aveva dimenticato quanto fosse dolce essere felici anche nel dolore.

 

<<Felice nel dolore, strega?>> la voce penetra nella mente della ragazza, già provata dal rito.

 

<<Sei felice, strega, sapendo che la persona che ami è morta per causa tua? Riesci a sentire la sua anima urlare? Sta bruciando lentamente, maledice il tuo nome, maledice il tuo amore. Si era fidata di te. E tu cos’hai fatto? Le hai cancellato la memoria. È questa la tua fiducia? L’hai cercata ancora, troppo egoista per lasciarla in pace. L’hai riportata nel tuo mondo. È morta. Ed ora brucia in eterno.>> Willow resta immobile, gli occhi chiusi, la mente vaga. Non può fallire… non vuole fallire… non deve fallire… Tara ha bisogno di lei; si fidava di lei.

 

“Da quando si è fatto giorno?”

 

<<L’hai uccisa tu…>>

 

“Da quando il sole è tramontato!”

 

<<…maledice il tuo nome…>>

 

“So esattamente cosa vedono…”

 

<<…maledice il tuo amore…>>

 

“…in me…”

 

<<…maledice la tua anima…>>

 

“…te.”

 

<<… TI ODIA, STREGA!>>

 

“Ti amo, Willow.”

 

La brezza soffia leggermente, il sole proietta l’ombra dell’albero fin dove l’occhio può vedere. C’è silenzio, anche nella mente di Willow.

 

<<L’invocazione è terminata, strega. Ti ascolterò.>>

 

02 – Un soffio dal cuore

 

 <<SCOMPARSE? COSA VUOL DIRE SCOMPARSE?!?!?>> Buffy fissa Xander, allibita.

 

<<Mi ha tirato il proiettile che… ecco… era tuo, e poi ha detto “Dawn domani ha compito di storia, controlla che studi e che si lavi i denti” e poi PUFF! Si sono volatilizzate, sia lei che…>> le parole gli si strozzano in gola. Buffy lo guarda. Capisce. Piange.

 

<<… il corpo di Tara.>> Si tocca il petto dove, fino a qualche minuto prima, era stata colpita. Willow l’aveva salvata di nuovo, e Tara era morta. A quanto serviva vivere così?

 

<<Non temere, Willow sa quello che fa. Non è il tipo che perde la testa…>> Anche questa volta Xander non completa la frase. Dawn lo guarda. Cade il silenzio.

 

<<Io mi fido ancora di lei. Mi riporterà la mia migliore amica, così come mi ha riportato mia sorella.>>

 

Gli occhi della rossa si aprono, lentamente. Le lacrime, ora libere, scivolano copiose sulle sue guance, le inzuppano il colletto del vestito color panna. Con un gesto della mano fa sparire le tracce di quel rapidissimo pianto liberatore. Lo Spirito l’ha ascoltata, ha superato la prima prova.

 

<<Sai ciò che rischi…>> un turbinio di luci avvolge una sagoma scura, mentre questa si avvicina alle spalle di Willow. <<Il tuo potere immenso ti ha già sommerso una volta. Ne sei uscita per miracolo. Davvero l’amore per quella donna era tanto grande da rischiare ancora? Per salvarla dal fuoco…>> La voce di Willow ricompare decisa:

 

<<Lei non sta bruciando. Il mio amore non era, è così grande. Vale la pena di rischiare. Ne sono uscita una volta per lei, e per lei ne uscirò di nuovo.>> si gira di scatto, nonostante sia ancora fortemente indolenzita per la massacrante evocazione. << E non chiamarmi strega.>> La sagoma della Spirito comincia a prendere forma. La giovane riesce a scorgere i suoi occhi.

 

<<Rinneghi una parte di te stessa. Non troverai mai l’anima della tua amata là fuori finché non troverai la tua dentro di te.>> il volto si avvicina lentamente. <<Rinnegando te stessa, rinneghi anche Tara.>> Gli occhi della rossa si sgranano.

 

<<Hai… hai nominato il suo nome? Questo vuol dire che…>> ora la figura è nitida. Ha le sembianze di un uomo sulla trentina, alto, capelli corti e scuri.

 

<<Ho già detto che ti avrei aiutato, ma ora dammi ciò che chiedo.>> Willow si alzò in piedi.

 

<<Dimmi ciò che vuoi, nulla è troppo per lei…>> un urlo improvviso fece sobbalzare la strega. Il corpo di Tara, lacerato e sanguinante, era saldamente incatenato all’altare. Il vestito era tutto tagliato, sporco di sangue e bruciato. Tara si dimenava come una belva, cercando in tutti i modi di liberarsi da quella prigione. I suoi occhi straziati fissavano Willow, implorando il cielo di salvarla.

 

<<Willow, ti prego! Non ne posso più! Willow! WILLOW!!!>> La rossa era pietrificata davanti ad una simile violenza. Sentiva il fuoco divampare in lei. Con uno schiocco rapido, le comparve una grande ascia in mano. Di nuovo, lo Spirito parlò:

 

<<Portami il cuore di colei che ho nominato.>>

 

Gli occhi di Willow si riempirono di lacrime, ma anche questa volta dovette trattenersi. Fece per avvicinarsi all’altare, che di nuovo le urla di Tara la bloccarono.

 

<<Willow! Ti prego! Non puoi farmi questo! Non tu!>> Dopo un lungo istante di indecisione, la strega avanzò ad occhi chiusi, cercando di isolare quella voce supplice. Giunta davanti all’altare aprì gli occhi. Tara non sembrava più umana. Con le poche forze rimaste, implorò per l’ultima volta la sua amata:

 

<<Willow, ti scongiuro. Io ti amo>> la rossa sentì le ginocchia sciogliersi. Poteva sentire il respiro affannato del suo amore spezzare il silenzio. Non poteva farlo. Non ne aveva la forza.

<<Lo so, amore mio.>> la sua voce tremava. <<Ti amo anch’io.>> Sospirò.<<Perdonami.>> Un unico fendente vibrò nell’aria. Dopo di esso, il silenzio.

 

03 – Viva…?

 

Di nuovo le lacrime di Willow scesero rapide. Davanti a lei il corpo esanime di Tara sembrava dormire, bello e sano.

 

<<Hai i nervi saldi. Molte persone che erano riuscite ad invocarmi hanno ceduto. E tu sei ancora in piedi.>> Dopo aver fatto scomparire le sue lacrime, Willow si girò per guardare lo Spirito.

 

<<Rivoglio il mio amore. Lei è parte di me.>> I suoi occhi lampeggiavano nuovamente di magia.

 

<<Hai saputo mostrarmi il sentimento che vi lega. Hai creduto ciecamente nella mia magia. Hai soppresso le emozioni e gli istinti pur di riavere la sua anima. Eri disposta a darmi il suo cuore. Sei esperta, strega, staresti bene nella mia congrega…>>

 

<<Rendimi Tara, e sarò ciò che vuoi.>> Lo sguardo dello Spirito restava impassibile, anche se soddisfatto.

 

<<Resta un’ultima cosa che devi fare.>> Willow annuì.

 

<<I Guardiani non regaleranno un’anima al mondo dei vivi se non ne ricevono una in cambio. Inoltre, dovrai accettare qualunque cosa ritorni.>> La strega ricordò ciò che era accaduto quando Buffy era tornata, specialmente lo spirito che si era aggrappato a lei per trapassare nuovamente. Avrebbe combattuto di nuovo, pur di riavere il suo amore.

 

<<Dovrei portarti un’anima in cambio?>> Il prezzo era davvero alto.

 

<<Non un’anima a caso. La tua.>>

 

Buffy fissava il proiettile appoggiato al tavolo. Ricordava dov’era stata la prima volta che era morta. Se Willow non l’avesse salvata? Dove sarebbe finita stavolta? Guardò Dawn dormire sul divano, abbracciata a Xander. Era così bello guardarla. Se Willow non avesse fatto niente, lei avrebbe perso un’altra occasione per capire quanto bene vuole a sua sorella. Valeva la pena di combattere ancora. Come stava facendo la sua migliore amica. Sola anche lei.

 

<<La mia anima? La mia anima in cambio di quella di Tara?>> La rossa era sconvolta.

 

<<Sei una strega fantastica, non mi va di lasciarti consumare chissà dove. Non dovrai cedere la tua anima: per questa volta posso garantire io per te. Mi basta qualche goccia del tuo sangue. E dovrai accettare le conseguenze, qualunque esse siano.>>

 

La strega alzò il braccio destro e fece apparire nella sua mano un coltello da rituale. Con un taglio netto si incise il polso e lasciò che lo Spirito chiamasse a sé quell’essenza.

 

<<Rendimi Tara.>> Per la prima volta, lo Spirito sorrise:

 

<<Tuncaca! Inamas!>> Vi fu un lampo a ciel sereno. Pochi istanti dopo, Tara respirava.

 

Willow le si avvicinò, la abbracciò dolcemente:

 

<<Andiamo a casa, amore mio. È tardi.>> la prese tra le braccia e chiamò a se tutta la magia rimasta per tornare a Sunnydale. Lo Spirito la bloccò.

 

<<Ricorda il patto: dovrai accettare qualunque cosa torni.>> Willow sorrise:

 

<<Se colei che torna è colei che amo, non posso non accettarla. Lei è più della mia vita.>> anche lo Spirito sorrise:

 

<<Ma io non parlavo di Tara…>> e svanì, così come era comparso. La strega invocò il suo nome più volte, ma l’unica risposta fu il fruscio delle foglie, mosse dal vento della sera. Tara si stava svegliando. Con le sue ultime energie, la strega riportò entrambe a Sunnydale, nel salotto di casa Summers, dove tutta la gang era riunita.

 

<<Willow!>> Xander le si gettò al collo appena questa comparve.

 

<<Dove sei stata? Eravamo così preoccupati! E lei è…>> Dawn non osò completare la frase, osservando Tara. Willow sorrise teneramente. Accarezzò il naso della sua ragazza, e questa mosse debolmente la testa, disturbata. Un sospiro di sollievo fu tirato da tutti i ragazzi. Ce l’aveva fatta di nuovo.

 

<<Come è possibile? Come ci sei riuscita da sola?>> La strega adagiò la bionda sul divano, aiutata da Xander.

 

<<E’ una lunga storia.>> Non voleva parlarne, sapeva che avrebbero potuto esserci delle conseguenze, e non era ciò di cui i suoi amici avevano bisogno ora. Alzò gli occhi e incrociò per sbaglio lo sguardo di Xander e Buffy: nemmeno loro avevano parlato dei loro problemi, e questo era il risultato. Sospirò, accarezzando il volto di Tara. <<Molto lunga…>> si sedette sul divano <<… ma se avete tempo, posso cercare di essere breve.>> Così, raccontò tutto il rito, comprese le parole dello Spirito.

 

<<Will…>> Dawn scoppiò a piangere sentendo di nuovo la voce di Tara.

 

<<Ithimac>> una luce azzurrina partì dalle dita di Willow, avvolgendo la bionda. Pochi istanti dopo, questa era in piena salute. Nell’eccitazione generale, un dolcissimo bacio riportò la serenità in casa Summers.

 

<<Come mi hai trovata?>> chiese Tara.

 

<<Non ha importanza, tu sei di nuovo con me.>> Quello che seguì fu un altro bacio, ancora più appassionato del primo.

 

Ci fu una grande serie di domande, molti chiarimenti e spiegazioni. Era da molto tempo che non si sentivano tutti così uniti. Dopo ore di chiacchierate, Dawn avvertì un leggero languorino. Anzi, era proprio fame! Erano le undici passate, e non avevano toccato cibo in tutto il pomeriggio. Fu Xander a lanciare l’idea di una pizza a domicilio. Tutti erano d’accordo.

 

Tra le grida e le risate, Tara si avvicinò all’orecchio del suo amore:

 

<<Grazie Will, grazie davvero…>> si guardarono negli occhi.

 

<<Ti amo>> Entrambe provarono una sensazione unica: erano serene, erano insieme. Erano vive, l’una al fianco dell’altra. Niente le avrebbe fermate: nemmeno la morte, nemmeno…

 

04 – Sorpresa di vedermi

 

<<Coraggio ragazze! Diamoci da fare!>> Esclamò Xander, ancora eccitato.

 

<<Io e Willow possiamo andare a prendere le pizze mentre voi preparate qui!>>

 

<<Sicuro, amore! Vado a prendere le giacche, arrivo subito.>> Con grande agilità Willow salì le scale, diretta in camera. Voleva uscire con Tara, anche se per pochi minuti. Tara sorrise.

 

<<Possiamo sperare di avere le pizze entro mezz’ora, anche se la pizzeria è dietro l’angolo?>> chiese Dawn con uno sguardo carico di malizia. La gomitata di Buffy arrivò puntuale.

 

<<Tranquilla, faremo le brave!>> assicurò Tara. In quell’istante, Willow ricomparve ai piedi delle scale. La bionda le si avvicinò:

 

<<Hai dimenticato la mia giacca, sbadatina!>> e senza tanti complimenti le diede un dolcissimo bacio. Willow la strinse forte a sé, molto forte. Troppo forte. Tara fu colta dal panico, mentre la rossa continuava a baciarla, ma in maniera violenta e brutale. Tutti gli altri erano esterrefatti. Nello stesso momento, Willow scese le scale. Un’altra Willow. La strega che stava stringendo Tara si girò, sogghignando alla vista della sua copia:

 

<<Sorpresa di vedermi, tesoro?>> L’altra Willow non capiva se era più sorpresa o più furiosa.

 

<<Chi sei?>> La strega ai piedi delle scale rise di gusto.

 

<<Chi sono? Guardami bene, Willow, o devo chiamarti Pollianna? Coraggio, non mi riconosci?>> Alzò il braccio destro. Il polso era cicatrizzato da poco. Xander si lasciò scappare un piccolo urlo di sorpresa. Lui aveva capito.

 

<<Spiegaglielo tu chi sono io! Adesso ho alcune cose da fare! E…>> accarezzò il collo di Tara, quindi le sfiorò il seno guardando l’altra Willow: <<… tienimi calda la tua troietta, potrei aver voglia di divertirmi ancora!>> Un fascio di luce scaturì dalle mani dell’altra Willow. Il colpo attraversò la strega ai piedi delle scale, perfettamente illesa. Quindi scomparì. Calò il silenzio, fatta eccezione per il respiro affannato di Willow, l’unica delle due rimasta nella stanza.

 

<<Voglio essere la prima a dirlo: abbiamo un problema.>> disse Dawn avvicinandosi alla sorella.

 

<<Chi era lei?>> Buffy era davvero preoccupata.

 

<<Non… non lo so.>> disse Willow, sedendosi sulle scale, vicino ad una Tara ancora shockata. La prese tra le braccia, coccolandola come un bambino spaventato.

 

<<Io davvero non lo so.>>

 

<<Guardati il polso, non è che c’entra con il rito dello Spirito Irlandese?>> azzardò Dawn. Buffy la fulminò con gli occhi: Tara non sapeva niente del rito e di ciò che Willow aveva rischiato. Come previsto, chiese spiegazioni.

 

<<Spirito Irlandese? Ti prego, non dirmi che ti sei rivolta allo Spirito della Congrega.>> Willow cercò di nascondere il polso ancora tagliato, ma Tara fu più veloce. Si paralizzò di nuovo.

 

<<Voleva solo qualche goccia di sangue, non gli ho venduto l’anima.>> La bionda era ancora perplessa. Buffy le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla:

 

<<Affronteremo anche questa. Sai, oggi siamo in due ad aver rischiato di morire!>> Anche Dawn si avvicinò. Le due streghe sembravano leggermente sollevate: tutto sembrava meno nero con degli amici vicini. Improvvisamente, Tara si voltò osservando Xander: era ancora immobile, appoggiato alla parete, lo sguardo fisso nel vuoto. Non si era mosso da quando l’altra Willow se n’era andata.

 

<<Xander, tutto bene?>> chiese infine. Il ragazzo sembrò risvegliarsi da un sonno profondo.

 

<<Ah? Eh? Si, tutto… benone! Eh eh! Bel problema!>> Buffy lo guardò, quindi tornò a guardare la strega.

 

<<Forse uno spirito ha usato il tuo sangue per tornare qui, e per questo ti assomiglia. Tranquilla, elimineremo quella Willow…>>

 

<<Will, chiamala Will.>> la interruppe Xander, guardando la strega. Questa alzò gli occhi: era chiaro che non voleva rivelare qualcosa. Anche Xander aveva capito. Anche lui sapeva la verità, ma sembrò tenerla per se.

 

<<Quella Will, o come diavolo volete chiamarla! La toglieremo di mezzo, non è peggio dell’ennesima apocalisse!>> riprese Buffy. Willow sospirò.

 

<<Credo che sarà difficile. La mia magia batte nel cuore, quindi nel mio sangue.>>

 

<<Vuoi dire che c’è un’altra te in giro, con tutto il tuo potere?>> chiese Dawn, seriamente preoccupata. Willow annuì.

 

<<Il rito ha consumato quasi tutte le mie energie, avrò bisogno di tempo per riprendermi. Inoltre, Will non si farà problemi ad usare la magia.>> I ragazzi la guardarono. <<Qualunque spirito sia, non è certo in vena di feste. Sembra spietato e crudele, e con i miei poteri non è una buona combinazione>> spiegò Willow. Era evidente che nascondeva qualcosa, ma il resto della gang non indagò.

 

<<Sei stravolta, Willow. Vai a dormire, controllerò che quella lì non entri in casa.>> si offrì Buffy.

 

<<Non è necessario: non penso passerà per la porta. Se dovesse arrivare, la sentirò. Dopotutto, è il mio sangue che le scorre dentro, no? Domani ci penseremo, non credo che voglia ucciderci. Non possiamo fare niente ora.>> Questa era davvero la fine della tregua: la solita vita ricominciava. Buffy e Dawn prepararono il divano per Xander, mentre le due streghe si avviarono in camera.

 

05 – Una in più

 

Tara era già sotto le coperte quando Willow uscì dal bagno. La rossa si fermò ad osservarla, mentre lei leggeva assorta il suo libro. Osservò il suo modo di girare le pagine, di esaminare attentamente ogni parola, di lasciarsi trasportare dalla vicenda. Sorrise, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Due giorni fa lei era lontana, stamattina era morta, ed ora respirava accanto a lei. La minaccia di Will non la preoccupava, avrebbe pagato qualunque prezzo, anche sulla sua stessa pelle, pur di stare ancora accanto alla sua ragazza. Tara levò gli occhi dal suo libro e guardò Willow, facendole spazio nel letto.

 

<<Non credo di aver avuto ancora occasione di ringraziarti come si deve per ciò che hai fatto oggi>> disse, accogliendo tra le sue braccia la rossa <<Hai rischiato la tua stessa anima, evocando quello Spirito. Troverò mai un modo per ringraziarti?>> cominciò a baciarla sul collo, dolcemente.

 

<<Non hai bisogno di ringraziarmi. È grazie a te che sono una persona migliore, una persona felice. Sono io che devo ringraziarti. Ma forse, c’è qualcosa che potresti fare…>> disse Willow, con uno sguardo malizioso. Tara colse al volo il messaggio e si avvicinò ancora di più a lei, respiravano all’unisono. La bionda schioccò le dita e la debole luce della lampada si spense, lasciando le due avvolte nella notte.

 

Si poteva vedere il sole sorgere oltre la finestra quando Tara si svegliò. Aveva passato una notte stupenda, carica d’amore. Willow sonnecchiava accanto a lei, ancora abbracciata alla sua vita. Con un dolcissimo bacio, la svegliò. Sembrava essersi ripresa del tutto, dopo il rito.

 

<<Da quando si è fatto giorno?>> chiese Willow. La bionda sorrise.

 

<<Da quando la luna è tramontata?>> le fece eco Tara.

 

<<È come se tu me l’avessi già detto.>>

 

<<Ma io te l’ho già detto! Due giorni fa, ricordi?>> Willow non rispose. Baciò il collo della sua ragazza, portandosi sopra di lei. Annusò teneramente la sua pelle, i suoi capelli.

 

<<Hai un profumo buonissimo. La tua pelle è morbida. I tuoi occhi sono così profondi, potrei perdermi in essi. Starei ore a guardarti. Io…>> appoggiò la sua fronte contro quella di lei, la guardò <<…credo di essermi innamorata di te.>> Tara sorrise, le passò le dita tra i capelli e la baciò.

 

<<Ti senti bene? Hai un modo strano di baciare. Diverso dal solito.>> Willow sorrise, un sorriso a metà tra il desideroso e il diabolico. Si avvicinò al suo orecchio e sussurrò:

 

<<Lasciare quel lupo per te è stata la prima cosa di tutta la sua vita che avrei fatto anch’io. Nonostante sia ancora indietro rispetto a me, Willow sa riconoscere un’occasione da non lasciarsi sfuggire…>> Tara sgranò gli occhi. Solo in quell’istante si rese conto di avere davanti Will.

 

<<WILLOW!!!!!>>

 

Era quasi l’alba quando la rossa aprì gli occhi. Era ancora indolenzita per il mancato sonno della nottata, ma ne era valsa la pena: non si era mai sentita così unita a Tara. Si guardò attorno, notando che era ancora abbracciata alla sua ragazza. Cercando di non svegliarla andò in bagno: sentiva che Will le avrebbe dato problemi, ma non voleva pensarci ora. Dopo aver chiuso la porta dietro di se accese lentamente la luce e si guardò allo specchio. Un flash le attraversò la mente, come un coltello nel burro caldo: era appena quattordicenne, i capelli lunghi sciolti sopra una camicia da notte con gli orsacchiotti, lo sguardo devastato. In un primo momento scosse la testa, fuggendo quell’incubo ad occhi aperti, ma poi si abbandonò completamente a quel deja vù. Le immagini del passato riaffiorarono: era sicura di riviverle. Vide un piccolo rasoio appoggiato vicino agli spazzolini da denti. Un brivido le percorse la schiena. Lo prese. “Questo è quello che sei, non puoi rinnegare l’altra parte di te. Non puoi continuare a chiuderti in te per sempre. Arriverà il giorno in cui ti accorgerai di avere bisogno di nuovo di me…” riconobbe quella vocina, la stessa che per anni l’aveva torturata.

 

<<Taci>> sussurrò, portando il rasoio al polso destro. Lentamente, cominciò ad incidere le vene per lungo. Stava facendo un gran bel lavoro. Se non fosse riuscita a suicidarsi, non sarebbero rimaste cicatrici. “Io sarò sempre in te” disse la voce, lentamente, sempre più sottile. Willow si sentì svenire. L’ultima cosa che vide fu Xander che le si gettava addosso, terrorizzato.

 

<<WILLOW!!!>> sentì gridare. Strano, non sembrava la voce di Xander. All’improvviso, un altro brivido la scosse. Le immagini scomparvero, si ritrovò nella realtà. Era Tara

 

La rossa aprì la porta del bagno, giusto in tempo per vedere la sua copia distesa sopra la sua ragazza. L’altra rossa non sembrava molto sorpresa di vederla. Anzi, sembrava aspettarla.

 

<<Nimach>> disse, e in un lampo fu vestita come la sera prima: pantaloni Jeans corti, camicetta annodata sul ventre e gilè scuro.<<Sembra interessante il tuo bagno!>> sbottò sogghignando <<hai dormito bene?>>

 

<<Lasciala in pace! Se cerchi guai, veditela con me. Ma lei lasciala fuori!>>

 

<<Devi amarla sul serio!>>

 

<<Tu non sai nemmeno cosa vuol dire amare!>> a queste parole, Will si alzò in ginocchio, al fianco di Tara. Sembrava infuriata e ferita allo stesso tempo.

 

<<Chi ti dice che io non sappia amare? Mi hai chiuso la bocca prima che tu stessa imparassi ad amare! Non darmi lezioni di vita, tesoro! Sappiamo entrambe quanto sia dura. E tu lo sai meglio di me>> con uno scatto, si lanciò davanti all’altra Willow. I loro visi quasi si toccavano. <<Non puoi rinnegarmi. Perché non accetti te stessa? Non c’è niente di male in quello che sono, perché continui a fuggire? Guardati: quel giorno avresti visto una figlia del demonio, troia, per giunta lesbica, che inganna il suo migliore amico e che mette in pericolo la vita di chi si è sempre fidata di lei. Invece sei una tra le più esperte di arti magiche, che se vuoi puoi usare solo per opere di bene, sei una donna, innamorata, disposta a dare tutto per le persone che le stanno vicino.>> Il suo sguardo diventò meno gelido:

 

<<Sei fuggita da me, ma col tempo sei cambiata. Non sono stata io a ritrovarti, sei stata tu a trovare me. Cerca di capire, Willow. La strada che ci divide non è più così tanta!>> Willow sembrò sull’orlo della crisi isterica. L’altra lo capì. <<Forse è ancora troppo presto. Ma ti assicuro: non ti ci vorrà ancora molto per capirlo. Non temere, in quel momento ci sarò.>> Si avvicinò alla bionda, ancora distesa nel netto. Fece scivolare un piccolo oggettino tra le sue dita, sussurrando:

 

<<Te la affido. Qui troverai ciò che cerchi. Quando lo vorrai davvero.>> quindi sparì, di nuovo, nel nulla.

 

06 – Incontri ravvicinati

 

Willow restò ancora a lungo ferma, appena dopo la porta del bagno, lo sguardo fisso. Tara si coprì con una vestaglia e la prese tra le braccia. La rossa era scossa.

 

<<Io… mi dispiace… ti ha spaventata… sul serio… io non volevo…>> La bionda la baciò teneramente sulla fronte, le accarezzò i capelli.

 

<<Non mi ha fatto niente. Non penso sia cattiva, sembrava innocua. Credo che per un po’ non ci tormenterà.>> Willow cominciò a riprendersi. Guardò gli occhi di Tara, si sentì volare.

 

<<Si, non è il tipo che perseguita.>> Tara la guardò con fare interrogativo, ma non chiese spiegazioni. Se lei non voleva parlare, non l’avrebbe costretta.

 

Dopo un po’, si sentì bussare alla porta. Dawn entrò saltellante, leggermente imbarazzata quando vide le due ragazze strette sotto un’unica vestaglia. Non sapeva quanto fossero vestite in realtà. Si coprì gli occhi con una mano:

 

<<Scusate ragazze, io… cioè, non… la colazione è pronta… scusate!>> ed uscì. Le due scoppiarono a ridere. Si vestirono e si avviarono al piano di sotto.

 

<<Punto della situazione>> Fu Willow a prendere la parola. Era ancora stanca, profonde occhiaie le circondavano gli occhi, era più pallida del solito, ma nonostante tutto era decisa e sicura. Aveva reagito bene all’uso della magia, non aveva fatto nessun incantesimo da quando Will era apparsa.

 

Seduti nel salotto di casa Summers, la gang era riunita: Willow in piedi, davanti a Tara, Buffy e Dawn sedute sul pavimento, vicine, Xander abbandonato su un lato del divano, Anya sull’altro lato. Nel mezzo del divano c’era un vuoto tremendamente comico.

 

<<Warren è vivo e Will è venuta a trovarci, stamattina>> Tutti gli occhi furono puntati su di lei. <<Ero in bagno, e lei era in camera con Tara>>

 

<<Non preoccupatevi!>> si affrettò la bionda <<Non è malvagia. Solo… scossa. Non vuole farci del male. Certo, è potente e incontrollabile, ma non vuole la nostra testa>> Anya sbuffò, anche se non se ne accorse nessuno. Nessuno, tranne Xander. Fu Buffy a riportare i suoi pensieri a terra:

 

<<Però non riusciamo a capire cosa voglia. Andiamo per tentativi. Sangue: no; anime: forse; pop-corn: sicuramente…>> Anya rise divertita. Una risata diversa dalla solita.

 

<<Siete dei bambini>> disse <<cercate una soluzione, ma vedete solo ciò che vi è più comodo. Conoscete la magia, il soprannaturale: nulla è a caso. Se un’entità ritorna è per compiere una missione, terminare un lavoro…>>

 

Willow era paralizzata, Xander guardava Anya. Una voce dalla strada urlò:

 

<<Guarda dove metti i piedi, bionda!>>

 

<<Ho fretta! Levati di mezzo, o assaggerai la mia vendetta!>> Nel salotto la tensione cresceva.

 

<<Perché le fai questo, Will?>> chiese Xander guardando la sua ex-ragazza. Il silenzio era spezzato solo dalla continua risata della bionda.

 

<<Strano che sia tu a chiedermelo! Sei l’unico, tolta lei, che sa qualcosa.>> si alzò in piedi, avvicinandosi alla strega.

 

<<Fidati, Pollianna! Tra non molto ci sarà una catastrofe. E tu avrai bisogno di me>>

 

<<Un’altra apocalisse? Sto cominciando a stancarmi>> disse Buffy, molto annoiata.

 

<<Puoi salvare il mondo dall’apocalisse, Cacciatrice>> mise una mano sul cuore di Willow <<ma puoi salvarti da te stessa?>> Tornò a guardare la rossa.

 

<<So ciò che provi, credimi. Hai trovato la felicità, almeno tu. Non posso permettere che tu la perda. Ti porteranno via tutto: la tua vita, i tuoi sogni…>> il suo sguardo era duro e deciso. Si avvicinò ancora di più al viso della strega.

 

<<…ti porteranno via da lei.>> Si aprì la porta.

 

<<Scusate, ho trovato traffico. Cosa mi sono…>> Anya guardò la copia di se stessa mentre si tramutava nella copia di Willow <<…persa?>>

 

<<Anyanka! Buongiorno!>> sembrava divertita.

 

<<Will?>>

 

<<Ti dicono tutto loro, anche se c’è poco da dire!>> si voltò, guardò Dawn.

 

<<Mi serve un favore, scricciolo.>> si avvicinò alla ragazza. Buffy si alzò.

 

<<Sai lontana da lei!>> Will alzò la mano, bloccando la Cacciatrice. Anche Willow fece la medesima mossa, totalmente inefficace. Quasi fosse priva di magia. Will sussurrò qualcosa all’orecchio di Dawn. Questa annuì, perfettamente tranquilla.

 

<<Mi faccio viva io.>> disse la strega, strizzando l’occhio alla ragazza mentre lei sorrideva, complice.

 

<<Bene, ragazzi! Vado! Vi lascio parlare. E…>> guardò Tara <<… non preoccupatevi di Warren! Ha sparato alla nostra streghetta e al paletto più veloce del West, ora se la vede con me.>> le ultime parole si sfumarono nell’aria, come il suo corpo.

 

<<L’incantesimo non ha funzionato…>> disse timidamente Willow. Buffy le si avvicinò, ormai ripresa:

 

<<Non ha importanza, è tutto a posto. Hai fatto bene a non lanciarlo>> Willow alzò gli occhi:

 

<<Buffy, io HO lanciato l’incantesimo>> lo sguardo di Tara diventò cupo <<ho perso i poteri.>>

 

07 - Rivelazioni

 

Willow stava piangendo come quando era una bambina. Era debole. Xander si gettò a terra, accanto a lei. Cominciò a canticchiare una specie di ninna nanna, coccolandola:

 

<<Pollianna, corri sul prato verde felice. Sei dolce. Sei bella, perfetta. Poi vieni bocciata al corso di chimica, e Will attira a sé tutti i ragazzi…>> Anche Willow si unì al coretto:

 

<<Pollianna, Pollianna, imparerai così, ad essere imperfetta ma speciale come Will!>> Xander la baciò in fronte.

 

<<Come devo chiamarti, piccolo angelo?>>

 

<<Per stavolta, va bene Will>> e scoppiarono a ridere. <<Cosa farei senza di te?>> gli occhi della rossa luccicavano.

 

Mentre Willow restava protetta tra le braccia di Xander, questo sussurrò a Tara:

 

<<Addormentala>> Tara eseguì. Willow si addormentò accanto all’amico.

 

<<Scommetto che volete le spiegazioni, vero?>> nessuno rispose: era scontato. <<Bene, cominciamo…>> Nel silenzio della mattina, il ragazzo cominciò a raccontare.

 

<< Lo ricordo come se fosse ieri. Avevamo quattordici anni all’incirca. Willow non era come la vedete ora, era molto timida, insicura, derisa. Studiava moltissimo e faceva studiare me. È stato solo grazie a lei se ho concluso qualcosa nella scuola. Sapeva di tutto, di qualunque materia o approfondimento. Era la mia migliore amica, e sembrava amarmi. Adorava quando la chiamavo Will. Riesco ancora a vedere il suo sorriso, quel viso incorniciato dai capelli lunghi, quella timidezza nel dire “grazie”. È sempre stata diligente e responsabile. Anche se piangeva spesso sulla mia spalla, non aveva mai fatto pazzie. Mai, fino a quella sera.>>

 

<<Credo avesse appena litigato con suo padre, non mi ha mai detto perché. È corsa a casa mia, mi ha chiesto se poteva restare a dormire da me. Sembrava disperata. Ci siamo messi il pigiama e abbiamo guardato la TV in camera mia. Girando per i  canali, abbiamo intravisto la sigla di “Pollianna”. Lei ha detto che avrebbe voluto essere perfetta come lei, ed io ho inventato quella canzoncina. L’ho vista ridere di nuovo. L’ho baciata in fronte e le ho chiesto “Come devo chiamarti, piccolo angelo”. Lei ha detto “Per stavolta, va bene Will. Cosa farei senza di te?”. Si è addormentata sulla mia spalla. L’ho messa sotto le coperte e mi sono sistemato sulla poltroncina vicino al letto. Qualche ora dopo ho sentito dei rumori provenienti dal bagno. Quando sono entrato, Willow era sul pavimento con il polso reciso, in un lago di sangue.  Ho fermato l’emorragia e, quando si riprese verso l’alba, medicammo il suo taglio. Non mi disse perché l’aveva fatto, né io glielo chiesi insistentemente. Quei giorni le sono stato vicinissimo. Passato il periodo nero, tornò la stessa di sempre. La cicatrice non si vede più, abbiamo fatto un buon lavoro, sia lei a tagliare che io a cucire. Come dal sarto. Ecco perché il taglio di Will è sul polso destro e non sul sinistro come su quello di Willow.>>

 

<<Non credo di stare bene, torno subito>> disse Dawn, andando verso la cucina. Il ragazzo andò avanti.

 

<<Quella fu l’ultima volta che la chiamai Will. Col passare del tempo, è diventata meno timida, ha conosciuto Oz, è diventata una strega…>> guardò Tara <<… ha conosciuto te. Non l’avevo mai vista così felice, così rilassata. Ammetto di essere stato un pochino invidioso: all’inizio, credevo di non bastarle più. Mi sentivo inferiore, ma poi ho scoperto che sei una persona fantastica e Willow si merita una come te. Io le ho dato tutto me stesso, e continuerò a farlo…>>

 

Due colpi secchi alla porta spezzarono il racconto di Xander. Dopo pochi secondi, la porta fu sbandata da un potente calcio.

 

<<Ragazzi siamo nei guai>> la voce di Will era esasperata. Aveva paura anche lei.

 

08 – Il momento di capire

 

<<Che diavolo ci fai tu qui?>> chiese Buffy alla nuova arrivata. Will vide Willow che dormiva accanto a Xander. Si rivolse a Tara:

 

<<Svegliala>>

 

<<Non riesci a fare da sola? Non sei una dilettante>> la provocò la Cacciatrice. Will prese la sua copia per i capelli e cominciò a schiaffeggiarla:

 

<<Svegliati, Pollianna! Qui ci sono casini grossi!>> Xander la fermò, mentre Tara soffiava delicatamente sugli occhi della sua ragazza. Questa si svegliò.

 

<<Tara, ma cosa… Che succede Will?>> La rossa le si gettò accanto.

 

<<La Terza ha divorato Rack. Ora vuole il sangue di Warren e del Trio.>>

 

<<La Terza?>> anche la strega sembrava non sapere niente.

 

<<Si, il Cervello, la Mente, la Magia, Willow number three o come diavolo vuoi chiamarla!!! Possibile che non capisci! Il Tipo della congrega ci aveva detto chiaramente quanto sarebbe costata l’anima di Tara!>>

 

<<Dove l’hai vista? Come fai a sapere che è comparsa?>> Will mostrò alla strega una grossa bruciatura sulla spalla.

 

<<L’ho trovata in prigione, avevo appena consegnato Warren alla polizia. Non è stato difficile: al giorno d’oggi basta consegnargli un colpevole, due complici e tre prove e questi ti risolvono i problemi.>> Tara la guardò:

 

<<Ti ha attaccato? E tu non hai saputo difenderti?>> Will la guardò teneramente:

 

<<No, mi sono appoggiata alle sbarre del carcere, solo per dire il desio che ha fatto. Per ora quei tre sono vivi, ma entro stasera sono fortunati se restano cenere. L’altra bella notizia la volete subito o ve la mandiamo per e-mail?>> Dawn ridacchiò leggermente, solo per non piangere. <<Il nostro potere è passato a lei.>>

 

<<Fermi tutti, rallentiamo! Cosa vuol dire “Terza”, “nostro” e “passato”?>> chiese Xander. La sua conoscenza era terminata. Le due rosse si guardarono.

 

<<Questa volta spiego io.>> disse timidamente Willow.

 

<< La Congrega Irlandese a cui mi sono rivolta è fermamente convinta nell’esistenza di tre essenze in ogni cosa: braccio, cervello e cuore/corpo, mente e spirito/fermezza, magia e amore. Nella mia vita ci sono stati tre momenti che hanno evidenziato queste tre essenze: il corpo e la fermezza quando…>> si fermò, quindi andò avanti << la mente e la magia quando mi sono lasciata consumare dagli incantesimi di Reck, il cuore e l’amore…>> guardò la sua ragazza <<…quando ho conosciuto Tara.>> Will continuò la spiegazione:

 

<<Quando siamo andate a chiedere l’anima di Tara, la nostra anima è stata effettivamente ceduta al suo posto. Per non svanire del tutto, le nostre tre essenze sono state smantellate per garantirci la sopravvivenza. Io sono il corpo, rappresento il carattere fermo e deciso di Willow, la sua tenacia, le sue risorse umane… ciò che lei ha rinnegato col suicidio.>> Willow ebbe un sussulto. Guardò Xander, pregando che non avesse detto niente. Lo sguardo degli amici fu sufficiente per farle capire come stavano le cose. Scosse la testa, quindi riprese la parola:

 

<<Quindi io sono il cuore, rappresento tutte le emozioni e le indecisioni della mia vita. Ma conservo anche l’amore e l’amicizia, il bisogno di affetto e protezione. Tutte cose che ho imparato a controllare quando il corpo ha preso sicurezza sulla mia timidezza.>>

 

<<La Terza è il cervello. Rappresenta , quindi, tutta la magia e l’intelligenza di Willow, ragiona prima di incantare e completa il suo capolavoro magico con maniacale precisione. Non è atterrita dal dolore fisico, non è arrestata dall’insicurezza o dal senso di giustizia e amore. Le manca, quindi, quello che io e Willow abbiamo. Così come a noi manca ciò che ha lei.>>

 

<<La divisione delle tre essenze è avvenuta gradualmente:  quando Will è comparsa, ho perso prima la magia, poi la sicurezza. Ora che la Terza ci ha raggiunto, anche Will ha perso la magia. Il problema è che ognuna di noi è adesso come nel momento in cui ha rinnegato il resto. Io sono come il giorno… del suicidio, a quattordici anni…>>

 

<<… io sono come quando ho chiuso con la magia, qualche mese fa.>> Silenzio.

 

<<E la Terza com’è?>> chiese infine Dawn. Le due streghe si guardarono.

 

<<Come quando Tara è morta tra le sue braccia. Matura, furiosa e in pieni poteri.>>

 

<<Ok, qual è la buona notizia? Perché c’è la buona notizia, vero?>> chiese Xander.

 

<<La buona notizia è che la Terza non può uccidere ne me, ne Willow, ma…>>

 

<<…ma?>> chiese Anya.

 

<<… ma se una di noi tre dovesse morire, la nostra anima brucerà per sempre all’inferno>> Willow strinse la mano della sua ragazza <<così come quella di Tara.>>

 

09 – Il mio paradiso

 

Fu Will la prima a reagire:

 

<<Ci serve un piano. Xander, vai al negozio di magia e portami tre cristalli azzurri, un teschio di Shila e il libro di rituali celtici. Riesci a portarci due pizze nel frattempo? Grazie, subito. Dawn, hai fatto quello che ti avevo chiesto?>> la ragazza annuì.

 

<<Bisogna andarlo a prendere il prima possibile. Ho già parlato con Anya.>> Il demone ricambiò lo sguardo<<Molto bene, hai un’ora di tempo per tornare.>> l’angelo della vendetta sparì. Will terminò le indicazioni:

 

<<Bel lavoro, scricciolo. Ora, hai delle immagini di statue di marmo nel tuo libro di arte? Bene, tagliale e fanne una catena. Tara, accresci i tuoi poteri più che puoi, sono l’unica arma diretta che abbiamo; non fare nulla che ti possa affaticare. Se proprio riesci scrivimi un paio di formule latine per bruciare un albero sacro, per aprire un portale e per il teletrasporto di massa, al resto penso io. Willow, Buffy, venite con me.>>

 

Dopo un’oretta di lavoro e una pizza veloce, i preparativi erano pronti. Will aveva fatto bere tre birre di fila alla povera Tara, astemia. Più alcool circolava nel sangue di una strega, più il suo potere aumentava. Tara non aveva mai condiviso questo metodo, ma pur di salvare la sua ragazza, più che se stessa, ne avrebbe bevute altre venti.

 

<<Bel lavoro, ragazzi. Mancano un paio di cose. Ci vediamo qui tra mezz’ora. Andiamo a riprendere la nostra anima.>>

 

Tara era seduta sul divano del salotto, assorta nei suoi pensieri. Buffy la raggiunse, si sedette affianco a lei.

 

<<Ah, ciao Buffy>> salutò Tara distrattamente.

 

<<Ciao Tara. Come ti senti?>> la sua voce era serena e rassicurante.

 

<<Bene. Ho ancora un po’ di mal di testa: sai, non sono abituata a bere.>>

 

<<Intendevo, tutto il resto. Ti senti… bhe, ecco… bene?>> Buffy era tremendamente imbarazzata.

 

<<Intendi, per il fatto di essere… tornata?>> Tara sembrava tranquilla. In quel momento Willow comparve dalla cucina, anche se le ragazze non si accorsero di lei. Si fermò per guardare la sua ragazza, la naturalezza con cui parlava, la sua aria leggermente persa. Sentiva l’amore batterle nel petto. Senza volerlo, colse l’argomento della discussione.

 

<<E’ strano, è come se avessi dormito per una settimana intera. Non so se è per il fatto di essermi… risvegliata, o per l’alcool di prima.>> Gli occhi di Buffy si velarono di lacrime.

 

<<Dov’eri?>> azzardò la Cacciatrice.

 

<<Non te lo so dire. Era così… tranquillo. Nessuna preoccupazione, nessuna sensazione di sbagliare, nessun dubbio o paura…>> Willow si sentì morire. Una lacrima attraversò il viso di Buffy.

 

<<Ti piaceva li?>> chiese

 

<<Era bello, dolce, calmo… praticamente il posto perfetto. Non avevo niente per cui soffrire, niente per cui combattere.>>

 

<<Ti capisco. Eri in paradiso.>> l’amica non rispose, gli occhi fissi sul pavimento. Buffy sospirò.

 

<<Penso che il mio sia un caso diverso>> sorrise Tara. Non aveva ancora scorto Willow, dietro di lei, nell’ombra, devastata dal pianto silenzioso. La strega guardò il suo amore, e dolcemente sussurrò:

 

<<Perdonami, Tara. Ti amo.>> si voltò lentamente e uscì dal retro. Dawn era affacciata alla finestra della sua camera, quasi urlò quando vide comparire Will, alla guida di una grossa moto. Willow le si avvicinò, mentre l’altra rideva:

 

<<Alla fine ti sei decisa, Pollianna!>>

 

<<Abbiamo molte cose da sistemare, ma non qui.>>.

 

<<Che fai, piangi, Willow? È per Tara?>> la strega continuava a piangere, silenziosamente.

 

<<Le piaceva. Prima ho rovinato l’anima di Buffy, ora quella di Tara. Per puro egoismo. Violando il destino di Tara, ho perso me stessa, oltre che lei. Non ho più niente da perdere.>> Will sembrò soffrire anche lei.

 

<<Ammetto che mi dispiace vederti piangere, veder piangere…>> troncò la frase, tirando all’altra strega un integrale.

 

<<Dici di aver perso tutto>> disse, facendo spazio all’altra sulla moto <<ora non ti resta che ritrovare ciò che è perduto. Tu ed io siamo brave in questo.>>

 

La moto si allontanò nel buio della notte, portando le due streghe lontano, oltre i limiti di spazio e tempo.

 

<<Forse ero in paradiso, ma non era ciò che cercavo. Stavo soffrendo. Il mio paradiso è con Willow. E lei mi ha salvato. Ora sono felice, perché sono di nuovo accanto a lei>> Tara guardò la bionda negli occhi. <<Solo adesso sono realmente in paradiso.>>

Dawn comparve dalle scale, ancora sconvolta:

 

<<Willow se n’è andata via con Will! Su una moto! Stava piangendo, è andata via con quella… quella…>> era in lacrime. Buffy e Tara si guardarono.

 

<<Avevo lasciato Willow in cucina quando sono venuta qui>> disse Buffy <<credo che abbia sentito qualcosa. E qualunque cosa fosse, non le è piaciuta molto.>> Il silenzio gelava il cuore delle ragazze, spezzato solo dal rombo di una moto, lontano.

 

10 – La mia scelta

 

La mezz’ora era passata, delle due streghe nemmeno l’ombra. Tara era seduta sul marciapiede, Buffy, Dawn, e Xander guardavano tutto l’equipaggiamento lasciato da Will, le loro uniche armi. Era come dare un mitra ad una scimmietta del circo. Inutile e suicida. Xander prese in mano il libro celtico.

 

<<Cavolo, non ci capisco niente. È possibile che tutte le volte che prendo in mano un libro finisce che combino un casino? Vorrei solo che ci fosse qualcuno che conosca questi libri…>> Una nuova voce si inoltrò nel discorso. Una voce molto, molto familiare.

 

<<Shicabor I’Nak, druido irlandese. Questo libro ha più di ottocento anni.>>

 

L’esclamazione di Buffy fece sobbalzare i due nuovi arrivati:

 

<<Signor Giles!!!>>

 

<<Dextera mea, te maledico>> La mano destra della Terza scintillò.

 

<<Fira inflama>> due lingue di fuoco partirono dalle sue dita. <<Mostrami ciò di cui ho bisogno>> la rossa seguì la luce magica all’interno della grotta, in cima alla collina <<completa il cerchio, segna il destino.>>

 

La moto scorreva rapida sulla strada in salita, ai fianchi delle colline illuminate unicamente dai fari. Il cielo era pieno di stelle, la luna faceva capolino all’orizzonte. Il vento soffiava dentro il casco di Willow, disturbando i suoi pensieri e accarezzandole gli zigomi.

 

“Amore mio, dove sei?” la voce di Tara echeggiava nella sua mente. “Fisso il vuoto dove fino a pochi minuti fa c’eri tu. Mi chiedo dove ho sbagliato. Lasciarti la prima volta è stato più doloroso della morte, del ritorno, di vederti andare via di nuovo. Ora resto sola in mezzo alla strada, la polvere che mi circonda, la luna che mi tiene compagnia, le stelle che mi parlano dei tuoi occhi. Sogno e osservo il fondo del viale, spero di vederti comparire su quella moto che ti ha portata via da me. Non mi interessa dove andremo a finire: se dovremo bruciare, bruceremo. Ma saremo solo noi due… per sempre insieme.” Il volto della rossa rigato dalle lacrime venne scorto da Will. Diminuì la velocità, facendo ondeggiare la moto a ogni curva.

 

“Non è stato un tuo errore, amore mio. Tu non hai mai sbagliato. La lontananza mi ha fatto capire che non ho bisogno di niente, nemmeno di me stessa. Ho bisogno solo di te. Ma il mio egoismo ti sta uccidendo, e tu hai bisogno del tuo spazio, della tua vita… del tuo cuore. Non oso guardare lo specchietto, ho paura di leggere nei miei occhi la voglia di correre da te, di lasciar perdere tutto. Ma non posso. Per una volta devo mettere me stessa dopo tutto il resto” Tara aggrottò la fronte, continuando il suo silenzioso pianto di solitudine:

 

“Hai sempre messo te stessa dopo di me. Ieri mi trovavo in paradiso. Ero lì e l’ho odiato. Poi qualcosa mi ha riportato qui, su questa terra. Ho aperto gli occhi e ho visto te: - ecco dov’era il paradiso! – ho pensato – ma se Willow è qui allora è morta anche lei? – Poi ho visto gli altri, e ho capito che ero di nuovo tra le tue braccia. Il paradiso non può essere un luogo di sofferenza. Io soffro senza di te, quindi non ero in paradiso. Quando mi guardi, quando ti sento vicina, quando so che sei accanto a me, solo allora sono felice. Questo è il mio paradiso. Questa è la mia scelta.” Willow si asciugò le lacrime:

 

“Ti amo, Tara.”  Tara si alzò dal marciapiede:

 

“Ti amo, Willow”.

 

<<Ti odio, Warren.>> La Terza fissava il corpo del ragazzo, appeso al soffitto del tempio. <<Come hai osato morire senza il mio permesso? Volevo ucciderti io.>> si guardò attorno, non c’era un’anima, viva o morta che fosse. Qualcosa aveva usato Warren per condurla li, e l’aveva ucciso al suo posto. Guardò l’altare, le iscrizioni che riportava. Sangue fresco. Il suo sangue. Per la prima volta, nei suoi occhi scintillò il terrore:

 

GIOCHI CON LE OSSA DEI MORTI?

 

CACCIA LE LUCERTOLE NEL GIARDINO DELL’INFERNO

 

CANTA UNA MESSA DA REQUIEM

 

TURBA I SOGNI DI ANIME DIMENTICATE

 

ALTERA IL DESTINO

 

FERISCI CHI TI AMA

 

FAI GIOIRE CHI TI ODIA

 

ANIMA IL FUOCO DELLA MORTE CON LA TUA CARNE

 

BRUCIA, STREGA!

 

Scosse la testa. La paura stava passando. Toccò il sangue.

 

<<Rivelati!>>

 

<<Qualcuno mi ha cercato?>> la Terza si girò e fece cadere un fascio di luce sulla sagoma appena apparsa.

 

<<Cosa ci fa lei qui, signor Giles? Come ha… Anya?>> Xander guardò il demone. La bionda riprese subito il suo aspetto umano. Dawn spiegò:

 

<< Will mi aveva detto di contattarlo. Anya è andata a prenderlo in Inghilterra. Gli abbiamo già spiegato tutto.>>

 

<<Cosa facciamo?>> chiese Buffy. Da quando Warren aveva sparato a lei e a Tara, aveva perso la sua decisione.

 

<<Per prima cosa esaminiamo ciò che abbiamo a disposizione, anche perché le ragazze vanno incontro a qualcosa di ben oltre di una semplice rimpatriata.>> Tutti lo guardarono. <<Lo Spirito Irlandese è famoso per due cose: la sua astuzia e la sua congrega di streghe. Quando riesce a mettere le mani su un’anima potente come quella di Willow, difficilmente la renderà.>>

 

<<Non ha importanza>> Tara entrò nella stanza <<Willow mi ha riportato in vita. È per me che è finita in questa autodistruzione. Tre parti di lei si stanno combattendo, ma continua ad amarmi.>> Il suo sguardo era deciso, come non lo era mai stato. <<Io vado a riprendermi la mia ragazza.>>

 

Continua...