SIAMO SOLE

Autrice: Kia

 

Note: Questa Fiction è scritta sopra “Siamo soli” di Vasco Rossi, dalla quale prende il titolo (più o meno). D’effetto con la musica di sottofondo. È descritto un finale alternativo alla discussione di Willow e Tara al Bronza, nella puntata “Bugie pericolose”.

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono di proprietà di Joss Whedon

 

<<Cosa pretendi che faccia? Che resti con la bocca chiusa a guardarti?>>

 

<<Sarebbe una buona idea.>> L’espressione di Tara cambiò. Il suo cuore in tumulto le diceva unicamente di scappare da quella morsa che la stritolava, doveva abbandonare quegli occhi che la osservavano con aria di sfida, mentre le parole di Willow le echeggiavano nella mente confusa. Si girò lentamente, agitando la mano:

 

<<Tacuni.>> Per un attimo la confusione generale distaccò le due ragazze, ma subito tornò il silenzio. Tara si inchiodò di colpo.

 

<<Sei una vigliacca se scappi così.>> la voce di Willow tornò ad inondare il locale statico e silenzioso. La bionda si girò lentamente, tornando a guardare l’espressione agguerrita e addolorata della sua ragazza.

 

<<Non sto scappando. Sto evitando altri problemi. Ne ho già avuti abbastanza.>> La rossa si avvicinò con passo piantato.

 

<<Ed invece io voglio altri problemi. Tu stai scappando da quello che siamo noi due, da ciò che ti da piacere e da ciò che ti da dolore. Sono fatta così, Tara. Mi hai sempre presa per quello che sono, perché ora la cosa è differente?>>

 

<<È differente perché stai passando il limite. Tu non hai la minima idea di quanto possa essere devastante il potere che usi. Combattere Glory con la magia nera, riportare in vita Buffy da una dimensione demoniaca, il potere che ti scorre dentro… ti sta uccidendo.>>

 

<<Non cambiare discorso, sappiamo entrambe che non è solo un fatto di magia! Coraggio Tara, ti sfido a tirare fuori tutte le verità che non mi hai mai detto. Ora, qui, in questo silenzio. Dove nessuno ci ascolta, anche se tutti ci camminano attorno. Siamo sole.>> Tara respirava agitata, le mani le sudavano, aveva il cuore in gola. Eppure qualcosa stava crescendo dentro di lei, più forte di qualunque altra cosa l’avesse mai sfiorata. Per la prima volta da quando si conoscevano, attaccò la mente di Willow:

 

<<Per te è tutto così facile, vero? Hai sempre avuto una famiglia che ti sorreggeva, degli amici che ti stavano vicino, hai sempre combattuto al fianco della Cacciatrice. Sei forte e sicura, la mia indecisione ti è aliena! Credi sia facile passare una vita nell’ombra? Essere trasparente? Crescere col terrore di portare in grembo solamente il dolore e la malvagità? Credi che sia stato facile?!?!?!!! Tu sei l’unica cosa che mi è rimasta. La mia famiglia è lontana, le uniche persone che mi stanno accanto sono gli altri della gang, passo la vita nei libri e nel tuo cuore. Se tu te ne vai… cosa resterà di me? Per quale ragione dovrei andare avanti? Non posso permettere che questo accada, che la mia unica luce mi abbandoni! Tu non puoi capire, Willow. La mia vita intera è passata come quando Glory mi aveva travolto la mente, fino all’istante in cui mi hai liberata. Per me è tornata a splendere una speranza viva. Io ero viva. Ed ora sono qui, immersa nell’oscurità, a tirare fuori tutto quello che non ho mai accettato.>> Per un istante il silenzio impregnò le ultime parole di Tara. Con suo stupore, vide che Willow aveva gli occhi gonfi di lacrime mentre il furore le cresceva dentro. Infine, anche la rossa esplose:

<<Cosa pretendi di sapere della mia vita? È così facile per te, che guardi dall’esterno, giudicare quella che vedi adesso. Hai la minima idea di quanto mi ci sia voluto per arrivare a questo punto? Credi che io sia nata così? Anch’io ho vissuto nell’anonimato, derisa da chiunque sia in grado di parlare, emarginata dalla vita del mondo intero! Ho cominciato a usare la magia, mi sono impegnata per migliorare sempre di più, mi ha dato un motivo per credere in me, per continuare a combattere. È grazie alla magia se ho cominciato a tenere la testa alta. A furia di calci sui denti ero riuscita ad avere più fiducia nelle mie capacità… >> Willow si avvicinò e prese delicatamente i polsi di Tara. <<E sei arrivata tu. Così, dal nulla. Sei entrata nel mio mondo, e francamente lo hai sconvolto del tutto. Sentivo il cuore dimenarsi ogni volta che ti vedevo, ma era diverso da qualunque cosa avessi mai provato. Eppure era forte, travolgente, dolce e delicato allo stesso tempo. È grazie a te che sono una persona migliore, tu sei ogni mia certezza e ogni mio dubbio, sei l’unica che riesce a tirare fuori tutto quello che provo, senza maschere, senza inganni, senza paure. Eppure mi ritrovo ad pregare il tuo nome mentre ti allontani, per poterti stringere solamente un altro istante!>> Willow stava urlando. Solo quando ebbe finito le due si accorsero che la musica del Bronze era ripartita da molto. Vicine, in lacrime, confuse, spaventate… sincere. Per la prima volta dopo molto tempo, sincere. Nonostante la rabbia che le devastava, si amavano ancora di più. Quello fu il loro primo litigio per la magia, ma entrambe sapevano che sarebbe stato anche l’ultimo. Non c’era più niente da dire. Finalmente, sono sole… solamente loro due, tutto il resto non conta.