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Autore: Spiky

 

Autore: 2019

 

Fa freddo , stanotte .

 

Fa tanto freddo che qui , in una strada solitamente abbastanza trafficata , non ci sono altro che lattine compresse e fogli accartocciati a rotolare sull'asfalto .

 

Ma io non lo sento ...

 

Non sento niente da tanto tempo , ormai ...

 

Il tempo ...

 

Non c'è un briciolo di verità in quelle squallide favolette da manuale , secondo cui il tempo lenisce , smussa , scalfisce le ferite , le spine dell'anime ..

 

Magari 'ste cose andranno bene per le montagne in erosione , ma , dannazione , non valgono un cazzo quando si parla di quello che senti dentro ...

 

Il passare dei giorni non fa altro che caricare di amarezze il già pesante carico di dolore che ti porti sulle spalle , che ti allenta il passo , ti spezza in gola il respiro ...

 

Ogni minuto a ricordare che quella cosa è successa , che tu avresti potuto far questo o quello per evitarla , che avresti potuto dire questo o quello prima che accadesse ...

 

E va così per sempre , finche il cuore non si arrende prima del cervello ...

 

Io ne so qualcosa .

 

Ho provato a giocarci , con il tempo , plasmare me stessa , abbattere gli ostacoli di questo insulso corpo umano ...

 

E cos'ho , adesso ?

 

Ferite cicatrizzate , pene lenite ?

 

Oh , no ... certo che no

 

Ho soltanto aggiunto orrore alla mia eterna condanna , ferro sul vomito che mi scroscia in petto , abbastanza duro da far resistere quel rigurgito che mi porto dietro fino a che non ci sarà un imprevisto , un incontro sbagliato ..

 

E sto pensando di procurarmelo da me , questo incontro ...

 

 

 

Parigi non è bella come si può pensare , d'inverno , dopo mezzanotte ...

 

I lampioni ti illuminano il corpo , altezzosi , donandoti parsimoniosamente un pò di luce , prima che tu ripiombi nella tenebra del tuo penoso vagare .

 

I suoni lontani di clacson e di rari motori rombanti ti ricordano che ci vive qualcun'altro , oltre a te , su questa terra ...

 

I suoni di risa , di cristalli che si scontrano , di bollicine che frizzano non ti vengono alle orecchie , mentre cammini nei vicoli delle case popolari ..

 

Mi fermo , guardo il paesaggio intorno a me , e sorrido ..

 

E' identico , identico a ciò che è il mio cervello ;

 

Un dispersivo e oscuro spazio vuoto e riecheggiante .

 

Un tempo , invece , l'avrei potuto paragonare ad una valle verde , colma di idee , desideri , brame fiorenti ...

 

Poi , a causa tua, il crepuscolo ha lambito la mia testa .

 

Rosso , all'inizio , più del sangue , più della passione , del dolore ..

 

Il rosso della rabbia ...

 

Finita quella , nessuna luna ha preso a splendere ..

 

Sarebbe stato un equo compromesso , infondo ...

 

E invece l'oscurità non ha lasciato spazio a nient'altro ..

 

A guardar bene , sarebbe stato meglio il furore del rosso , piuttosto che il nulla del nero ...

 

Oh , davvero ..

 

Quanto vorrei arrabbiarmi , urlare finchè i lati della bocca non mi si squarciassero a sangue , tritare le carni dell'intera umanità fino a farne una poltiglia sanguinolenta ...

 

Ma non ci riesco ..

 

Non ne ho la forza , mi scoccia , non ci vedo niente di costruttivo dietro . ..

 

Questa è un'altra minchiata che ho acquisito a seguito del dolore ..

 

Una razionalità oscena .

 

Perchè dovrei mangiare più del dovuto , se poi non morirò ?

 

Per quale assurdo motivo dovrei sorridere , se ciò non è funzionale alla mia esistenza ? ...

 

 

 

Ti faccio ridere , non è vero ?

 

Magari lo sei sempre stata , eccessivamente precisa , mi dirai tu ...

 

Si , ma ...

 

Una folata di vento mi sbatte i capelli sugli occhi ;

 

Il fuoco mi offusca le pupille per alcuni istanti , poi mi ravviò le ciocche con le dita , e il desolante panorama del degrado mi si dipinge di nuovo davanti agli occhi .

 

Una bambina mi passa di fronte , veloce , e si ferma sul marciapiede , cadendo sulle ginocchia .

 

E sporca in viso , veste stracci .

 

Avrà tredici anni .

 

Estrae dal taschino della sfilacciata giuba in Jeans un pacchetto di fiammiferi ...

 

La piccola fiammiferaia ?

 

No ... la piccola drogata .

 

Si è accesa uno spinello , e aspira il fumo giallastro con una bramosia oscena , che rasenta il sessuale ...

 

Che schifo di mondo è , quello che ci ospita ?

 

Una mocciosa arriva , a dodici anni , ad essere tanto dipendente da arrivar quasi ad infilarsi una canna nella figa ?

 

Con quale coraggio qualcuno con un barlume di intelligenza mette al mondo un altro essere umano , oggi ?

 

Ricordo ..

 

Io l'avevo , il coraggio , in dei giorni che oggi ricordo come foto sbiadite ...

 

Volevo un figlio , volevo qualcuno che non mi lasciasse da sola quando sarei diventata vecchia , che mi avesse detto ti voglio bene tutte le volte che avrei avuto il bisogno di sentirmelo dire , che sarebbe corso in ospedale quando il mio vecchio cuore avrebbe ceduto, che avrebbe pagato le pompe funebri , il gorno in cui ...

 

Volevo tante cose, una volta ..

 

Avevo il coraggio di desiderare tutto , un tempo ...

 

Dovrei odiarti , forse ?

 

Dovresti farmi ribrezzo , perchè mi hai tolto la vita ?

 

No , non posso . Neppure se mi sforzassi .

 

E' stato un prezzo .

 

Una vita sbiadita in cambio di un poco di gioia ..

 

Ci sono stata , e non è certo il caso di pentirmene proprio adesso ...

 

Io non vivo , non muoio ...

 

Trascino il mio corpo senza sete , ne desideri , ne voglie ...

 

Un corpo vuoto , una carcassa a cui manca solo che l'essenza voli via ...

 

E io aspetto ...

 

Se accadrà , per me andrà bene , se non succederà , sarà lo stesso ...

 

Perchè io non sono niente , non ho più niente ...

 

Ho scelto , in quel giorno lontano ...

 

(Le vado incontro , a quella ragazzina , mentre fuma come un 'ossessa . . .)

 

Quella notte in cui uscii di casa con gli occhi colmi di lacrime,la vista offuscata , il cervello appannato , in cerca ..

 

(Lei mi guarda , curiosa ... )

 

Poi incontrai colui (o colei ? non lo ricordo più ... )che cercavo , e gli chiesi di farlo ...

 

(M'inginocchio accanto a quella piccola , disgustosa creatura vomitata dai bassifondi ...)

 

Lo fece , fece ciò che implorai lui mi facesse ,e da allora sono divenuta l'arida isola nera che continuo ad essere oggi ...

 

(Le carezzo i capelli , mentre lei trema e mi guarda di sbieco)

 

Non ricordo quale fosse il mio nome , con chi vivessi , di dove fossi ...

 

(Mi avvicino ancora di più , e la sento tremare come una foglia ...)

 

(Le odoro la pelle ; profuma .)

 

In mente ho soltanto , marchiato a fuoco sulla pelle , il dolore che tu mi hai procurato ; Conservo da interminabili notti il tuo segno fossile . . .

 

(Affondo le zanne nella carne tenera , mentre il sangue caldo mi riempie la bocca)

 

Mi ricordo di te , Tara ...

 

 

 

Fine