GOODNIGHT MY LOVE

Autore: Spiky

 

Rating: PG-13

 

Disclaimer: I personaggi utilizzati sono di proprietà di Joss Whedon, di David GreenWalt e della 20th Century Fox Television Production. Sono stati utilizzati senza il consenso degli autori, ma non a fini di lucro. Non rivendico su di loro alcun diritto per averli utilizzati.

 

Parigi , Dicembre 1934

 

 

 

La musica leggera e suadente aleggiava nell’ oscurità dell’ ampia sala .

 

<< Decisamente irresistibile >> sussurrò l’avvocato Buchard , noto legale parigino famoso per la gran quantità di donne che poteva avere alla settimana e per i suoi affari legati alla malavita , versando nel bicchiere del suo giovane interlocutore dell’ altro brillante champagne dorato .

 

<< Sono pienamente d’accordo con te , Nicolas . >> rispose Martin Collins , un ragazzotto di appena trenta anni partito un decennio prima da un isolotto del Main con cinquanta dollari in tasca e tante idee in testa , e che ora era un magnate dell’ industria meccanica francese .

 

I due uomini , dopo essersi scambiati quel breve apprezzamento a mezza voce , tornarono a fissare il motivo del loro compiacimento :

 

Al vertice del palco la voluminosa scritta lampeggiava con lenta intermittenza . Si leggeva , in allungati e morbidi caratteri rossicci , GOOD NIGHT MY LOVE . Un titolo intrigante , che certo rendeva merito allo spettacolo . Sulle assi di legno scuro si esibiva una ragazza bionda , dalle forme morbide , gli occhi dello stesso colore dell’ oceano che aveva attraversato due anni prima per cercare qualcosa di meglio , sognando qualcosa di diverso. Il suo corpo si muoveva con maestria , al ritmo della dolce canzone che intonava . Qualche volta si piegava sul piano forte al centro del palco , con il quale un abile musicista accompagnava la sua voce di velluto . Faceva scivolare a terra la vestaglia di seta bianca bordata di morbida pelliccia , rimanendo con addosso un corpetto che le strizzava la vita . Un ultimo tiro alla sigaretta infilata nell’ elegante bocchino nero e le tende di pesante velluto si chiudevano su quella giovane meraviglia . Il pubblico , come al solito , esplodeva in fragorosi applausi che duravano fino alla riapertura del sipario per il numero successivo . Molti si recavano lì , nel tempio del divertimento e della perdizione Parigina , solo per lei . Il suo spettacolo era diventato quella di punta del più grande e famoso locale di Parigi , Il moulin rouge .

 

 

 

La ragazza fece scivolare dalla brocca giallo – chiaro dell’ acqua , la quale ricadde nel suo piccolo lavabo di coccio . Immerse le mani nel fresco liquido trasparente , sfregandosele sul viso . Come al solito la sua bella faccia rotonda era diventato un pastrocchio di colori , quelli del trucco pesante che doveva mettere ogni sera . Dovette sciacquare il suo viso ancora due volte perché tornasse pulito . Mentre si asciugava con un panno lo sguardo le cadde sullo specchio di fronte a lei . Il riflesso le mostrava una ragazza con il viso stanco , i capelli biondi e lunghi bagnati all’ attaccatura della testa . Delle gocce d’ acqua erano scivolate lungo una ciocca dorata posata su di un spalla . Quei piccoli frammenti liquidi percorsero il suo braccio candido e nudo , facendola rabbrividire . Il suo corpo era coperto soltanto da quella diavoleria che le stava togliendo il fiato , quel dannato corpetto che la soffocava .

 

Chi sei ?

 

Non trovava più nessuna traccia di quella ragazza semplice e timida , che non riusciva a guardare negli occhi nessuno senza arrossire . Quella ragazzina che aveva mollato tutto per vivere lontano da quei pregiudizi cattivi , da quella povertà . Che era fuggita dal suo paesino sperduto in California , saltando su una nave e credendo che la sua vita sarebbe andata diversamente …… erano trascorsi due anni , ventiquattro mesi in quella città misteriosa e crudele . Aveva vissuto ai bordi di tante strade Parigine , senza mai mollare

 

la presa , perché c’ era chi le riscaldava il corpo e il cuore in quelle notti fredde ... Poi , dopo qualche mese di quella vita vagabonda , era arrivata la svolta . Un uomo l’ aveva vista a terra , sporca e con degli stracci addosso . Sotto quella patina di polvere e sporcizia quel signore distinto aveva visto qualcosa …. La ragazza aveva mangiato , s’ era lavata . in un parola , era tornata viva . L’ uomo le aveva proposto , dopo qualche giorno ,

 

di esibirsi nel suo locale per tappare l’ assenza di una delle soubrette . Esitante , ma determinata a mettere in tasca quei pochi soldi che le venivano offerti , accettò …. Da quella sera in qui aveva fatto da tappa buchi ne era passato di tempo …. Ma ora chi era ? aveva raggiunto quello che voleva ? davvero aveva sognato per tanti anni di ballare seminuda ogni notte , davanti a decine di uomini che dal buio di una sala la fissavano sbavando ? …

 

 

 

Il bussare insistente alla porta la distolse dai sui pensieri .

 

<< Avanti >>

 

La porta si apri con delicatezza . Una ragazza dalla pelle cerea apparve sulla soglia . Indossava un completino marrone dotato di guanti dello stesso colore , non di ottima qualità ma dignitoso . Il suo viso particolare , fiabesco , era cerchiato da un foulard scuro . Solo un piccolo ciuffo ribelle di un rosso brillante era riuscito a sfuggire alla stretta della stoffa , e ricadeva sulla piccola fronte . Faceva un effetto strano . Come fuoco in mezzo alla neve , sangue sul latte … La giovane avanzò verso la bionda seduta in fondo alla piccola stanza . Le giunse di fronte . Aveva nei grandi occhi verdi qualcosa . Voglia , una voglia furiosa . La prese per il mento e con forza , quasi violenza , la bacio . Un bacio lungo , penetrante , eccitante . Quando le loro labbra si distaccarono erano arrossate , il loro fiato affannato .

 

<< non riuscivo più a starti lontana …. >> la giovane dagli occhi verdi aveva parlato con la voce tremante , come se quella davanti a lei fosse la sua droga , e che ne fosse rimasta a corto per parecchio .

 

<< Diavolo , will…. Come devo dirti che non devi venire qui …. Se ci vedessero ? >>

 

<< Lo so ,Tara … ma …. Non ci riesco . ho bisogno di te , del tuo corpo … >> Willow prese a toccarla con voglia .

 

<< Ehi , no …. Non qui piccola , ti prego … >> cercò di dire Tara , mentre la rossa scendeva con le mani , sorpassando l’ ombelico .

 

Non c’ erano proteste che potessero reggere . Lei la voleva , e c’ era solo questo . Prese la dolce bionda per i fianchi e la premette contro il muro . Scivolarono insieme a terra senza smettere di baciarsi . Giunte a toccare le mattonelle fredde di quel vecchio pavimento Willow varcò la soglia … Tara sentì quel calore , quel calore che le faceva toccare il cielo con un dito ….La porta non era chiusa a chiave , qualche decina di persone si aggiravano per i corridoi , sarebbe potuto entrare chiunque , e allora ….. e allora ? Già , cosa poteva interessarle in quel momento ? ora era in paradiso , con lei , la sua vita …. Non c’ era nessun altro al mondo . ..

 

 

 

Tara chiuse l’ ultimo dei tre bottoni della sua gonna che le arrivava fin quasi alle caviglie . Nonostante fosse la più nota delle ballerine del moulin , il suo stipendio era rimasto sempre il solito . Da fame . Se in quell’ ambiente si voleva spiccare il volo si doveva essere …. Disponibili ….e lei non aveva mai accettato di esserlo . Avrebbe preferito fare la fame per il resto dei suoi giorni pur di non diventare una puttana . Era sempre stata ferma su quell’ idea , perché Willow era l’ unica … almeno fino a due giorni prima . Allora le sue convinzioni avevano titubato , era una proposta allettante ….. una cosa era certa , però . Avrebbe accettato quell’ offerta solo se il suo amore fosse stato d’ accordo .

 

<< Bene , io sono pronta . Andiamo >> disse Tara infilando il cappotto lungo , di lana , buono per il freddo di Parigi .

 

<< Si , torniamo a casa … >> rispose Willow

 

 

 

Fuori stava piovendo . Anche se non c’ erano finestre nel minuscolo camerino la rossa dalla pelle di latte se ne accorse dallo strepitio delle gocce sull’ asfalto .

 

<< Piove , Tara >> sussurrò Willow , mentre legava il foulard sotto il mento

 

<<Che fortuna ….. Ho fatto il bagno stamattina . Con la pioggia terrosa che cade in questo periodo sarò costretta a lavarmi di nuovo >> sbottò la bionda .

 

<< Ehi .. >> Willow avanzò lenta verso la sua donna , con la stessa luce negli occhi con cui era arrivata una decina di minuti prima .

 

Tara la guardò con un sorrisino , scuotendo la testa .

 

<< Biondina , potrei fartelo io il bagno >>

 

<< Non ti sazi mai , vero ? >> Tara la guardò ridacchiando

 

<< Non posso . Tu sei come le ciliegie . Ne assaggi una e ne vuoi un’ altra … e un’ altra ancora >>

 

<< Vedremo …. Se ti comporterai bene , magari … >> disse Tara in un finto tono di severità , avanzando verso la porta . Willow le corse dietro , ed insieme uscirono dalla stanza .

 

 

 

La rossa chiuse la porta alle sue spalle .

 

<< Uff …. Che corsa >> riuscì a dire col fiato spezzato

 

<< è stato fantastico >> aggiunse Tara buttando il cappotto bagnato su una piccola poltrona bianca

 

<< Ti amo >>

 

<< Ti amo >>

 

La bionda fece girare lo sguardo lungo tutta la loro piccola casa . Non era un castello , ma era piccola , dolce . Ogni cosa era al suo posto , tutto era brillante . E soprattutto quell’ appartamento l’ aveva “ fatto “ con Willow . Insieme l’ avevano visto per la prima volta , un anno prima . Insieme avevano comprato i mobili al mercato dell’ usato . Insieme .

 

Gli occhi le si inumidirono .

 

La rossa aveva appena sciolto il nodo che stringeva il foulard scuro , liberando i suoi boccoli fiammanti . Si accorse che la sua donna aveva qualcosa di strano .

 

<< Ehi …. Che c’ è ? >>

 

Le carezzò i capelli .

 

Tara si scosse , deglutì .

 

<< Niente …. Piuttosto … >> si sforzò di sorridere

 

<< Non c’ era un bagno in sospeso fra noi ? >>

 

 

 

Un ultimo bacio ai seni teneri della sua compagna e la rossa si lasciò scivolare accanto alla bionda . Tirò a se un po’ di lenzuolo , coprendosi il corpo nudo .

 

La bionda fissava il soffitto . Era inutile continuare a tacere . Prima o poi avrebbe dovuto dirglielo . Se l’ avesse saputo da qualcun’ altro sarebbe stato peggio . Ma si vergognava . Si vergognava di cosa avrebbe potuto pensare di lei .

 

 

 

Puttana

 

 

 

Si rigirò da un lato del letto , poi dall’ altro . A cosa serviva aspettare ? Se per lei fosse stata una troia quella sera , lo sarebbe stata allo stesso modo fra una settimana .

 

<< Will … >>

 

La rossa si voltò per guardare la sua ragazza

 

<< Hei … >>

 

Quegli occhi grandi , sinceri , che l’ amavano . Tara senti lo stomaco torcersi .

 

<< Vedi , dolcezza ….. l’ altra sera quell’ avvocato … Buchard , quello di Rue rever è venuto nel mio camerino e mi ha chiesto una cosa … >>

 

La rossa ascoltava , le braccia incrociate sul cuscino .

 

<< Mi ha detto … se lo voglio sposare .. >> disse tutto d’ un fiato, arrossendo , e per un attimo ritornò la ragazzina timida di un tempo .

 

<< E quindi ? >>

 

Willow aveva un tono po’ diverso dal solito . Guardava la sua bionda con degli occhi meno sognanti .

 

<< Pensavo che … insomma ….. solo se tu vuoi … potrei farlo . è pieno di soldi will . Lo sai meglio di me che è sempre più difficile andare avanti . Dopo quel crollo che c’ è stato nel ‘ 29 ancora nessuno si è ripreso del tutto …. Il capo non può darmi niente di più di quello che mi da . Ed è poco , Willow , dannatamente poco . >>

 

La rossa aveva ascoltato senza dire nulla . Ora aveva lo sguardo puntato da qualsiasi parte tranne che verso Tara .

 

La bionda , dopo qualche minuto di quel silenzio che la stava uccidendo , decise di parlare .

 

 

 

<< dio , sono stata un’ idiota . Ti prego , will ….. ti prego guardami …. Sono un’ idiota , ok ? ti prego …. >>

 

 

 

Stava cominciando a respirare velocemente e a balbettare . Le succedeva sempre quando Willow faceva finta di non sentirla .

 

 

 

<< Will … will , ti prego ….. >> sembrava che soffocasse

 

 

 

<< D’ accordo >> un’ unica parola uscita silenziosamente dalla bocca della rossa

 

<< D’accordo cosa ? >> domandò la bionda , sollevata .

 

<< Hai ragione tu , Tara . Sposalo , è la scelta giusta . >>

 

<< Ma …. Tu …>> provò a balbettare Tara

 

<< Ti dico che è tutto apposto … non ti preoccupare . Dobbiamo cogliere questa occasione >>

 

La bionda provò ad aprire la bocca per dire qualcosa , ma si fermò . Non c’ era nient’altro da aggiungere . In fondo aveva persino sperato che lei avesse continuato a tenerle il broncio per un altro paio d’ ore . Poi sarebbe passato tutto . Invece le aveva detto di farlo , di andare via da lei . Provò un brivido a pensare che avrebbe dovuto dormire nello stesso letto di quell’ estraneo , e , prima o poi , fare sesso con lui … Allungò le mani verso Willow , voleva abbracciarla , ma quella era rigida . Ritrasse le sue braccia lisce e se le strinse attorno alla vita .

 

<< Verrò sempre , sempre amore mio . Ogni minuto in cui potrò verro qui . Sarà tutto come prima .. >> aveva parlato con il nodo alla gola , cercando di illudere la sua donna e in fondo anche se stessa che nulla sarebbe cambiato .

 

La bionda si alzò dal letto , il corpo nudo splendente , bagnato dalla luce lunare . Afferrò la vestaglia bianca che appena mezz’ ora prima le aveva sfilato la sua rossa . Avanzò verso la porta della camera da letto , ma prima di oltrepassare l’ uscio si fermò . Parlò , piano , senza voltarsi .

 

<< Lo sai che ti amo , vero ? >>

 

Quell’ attesa che le spappolava il cuore …

 

<< Si >>

 

Quel sibilo le permise di ritornare a respirare . Uscì dalla stanza , senza voltarsi verso di lei .

 

Willow rimase sola nel grande letto . Si piegò , la sua piccola testa scivolo sulla parte di materasso che fino a pochi istanti prima aveva accolto il suo amore . I boccoli rossi erano sparsi sul cuscino . Sentiva freddo , un brivido che le attraversava la schiena . Sentì il suo profumo dolce , se ne riempi la narici . Strinse le sue piccole mani su quel lenzuolo candido ancora caldo di lei e pianse in silenzio .

 

 

 

Gennaio 1935 .

 

 

 

<< Madam Buchard ? >>

 

La donna magra e austera esitava sull’ uscio della porta .

 

 

 

All’ interno della stanza Tara Maclay stava pettinandosi i lunghi capelli d’ oro .

 

<< Ah , Madam Furie , la prego potrebbe darmi le chiavi del cancello ? credo che le mie le abbia prese ieri sera Nicolas >> chiese con tono gentile la bionda

 

<< Un istante >> .

 

La vecchia uscì dall’ elegante stanza inondata dal sole mattutino per ritornarvi qualche secondo dopo , con un grosso malloppo ferroso fra le mani .

 

Tara diede uno sguardo alla mano nodosa di Madam furie , e sorridendole educatamente le porse la mano . L’ anziana governante allungò il braccio per far ricadere il mazzo di chiavi sul palmo liscio della giovane americana , ma mentre aveva l’arto a mezz’ aria cambiò idea .

 

<< Se potrei permettermi di darle un consiglio Madam , sarebbe forse più giusto rimanere a casa questa mattina . Mancano appena sette ore alla cerimonia , c’ è da ritoccare il vestito , provare l’ acconciatura dei capelli , rint- >>

 

Prima che l’ anziana potesse finire di parlare Tara l’ interruppe . Madam Furie ne sembrò irritata , a giudicare dal gesto nervoso della testa che accennò quando la bionda prese la parola .

 

<< Non si preoccupi , signora . Ci metterò un attimo >> prese le chiavi e le infilò in tasca

 

per poi incamminarsi verso la porta . Prima di imboccare la scalinata di marmo si fermò , per dire :

 

<< E la prego , almeno finche non metterò quell’ anello al dito , almeno per questa manciata d’ ore mi chiami semplicemente miss Maclay . >>

 

La vecchia l’ osservò senza rispondere , le narici dilatate dall’ irritazione .

 

<< Crede che io non sappia , sporca sgualdrina >> disse in un sibilo la vecchia .

 

Non ebbe un tono abbastanza serpentino , perché una giovane cameriera la sentì .

 

<< Ma , signora , perché da della sgualdrina a una ragazza dai modi così docili ? >>

 

Madam Furie la guardò con disprezzo dai suoi piccoli occhi grigi ridotti a una fessura , gli occhi stanchi e disillusi di una donna che aveva sempre vissuto senza qualcuno che le riscaldasse il letto e che aveva smesso di sognare ancora prima di cominciare a farlo .

 

<< Ignorante , non sai cosa si cela dietro quello sguardo da santa donna …. Crede che nessuno sappia , finge di non sapere …. Sta andando a trovare una donna , e dio solo sa quanto non sia solo un’amica …. Quella troia di strada passa le sue notti con colei che va a trovare ogni giorno , e il sangue mi si gela a pensare a ciò che fanno … se non verrà giudicata su questa terra sarà la giustizia divina a distruggerla ….. sporca puttana , brucerà all’ inferno … >>

 

 

 

Il piccolo corridoio dalle pareti ingrigite dal tempo trasudava umidità e malinconia . La bionda dagli occhi di cielo era passata tante volte per quel posto ,

 

calpestando in mille occasioni quelle mattonelle verdastre e spezzate , ma in quella mattina tiepida di inizio anno era come se non fosse mai venuta lì prima . Pensò che si stesse avverando la sua paura peggiore : dimenticare . Dimenticare quello che aveva fatto con lei , dimenticare i loro posti , la loro vita insieme …. Infine associò la sensazione di estraneità all’ ansia di quel giorno , per evitarsi altre preoccupazioni .

 

 

 

Infilò la chiave nella toppa . Davanti a lei apparve la sua casa , sua e di Willow . Il profumo di fiori era forte . In un vaso c’ erano dei bei gigli bianchi . Una fitta allo stomaco la colse di sorpresa . Bianco : il suo abito da sposa , i fiori , la torta a tre piani ….. tutto dannatamente bianco .

 

Cercò di darsi una calmata , guardandosi un po’ intorno . Al centro della stanza , su un modesto mobiletto c’ era una foto sua e di Willow , strette davanti a una scenografia alberata . Quella foto le era costata un occhio , e l’ aveva persino dovuta ripetere e quindi pagarla due volte , perché con divertimento suo e sconcerto del fotografo al momento dello sviluppo l’ immagine di Willow era apparsa mossa e indecifrabile . Il suo amore si era messo a tossire quando il consueto fumo grigio era uscito dalla macchina . . . Da quando s’ era fidanzata con quell’ untuoso vecchio aveva fatto tutto quello che era in suo potere per mantenere nel rapporto con Willow una parvenza di normalità . lei e la sua ragazza erano andate a passeggio insieme quasi ogni sabato pomeriggio. Lei le aveva fatto moti regali . Dopo un po’ aveva diminuito la dose , rendendosi conto che Willow si sentiva terribilmente a disagio a non poter ricambiare . L’unica cosa che non le negava mai , però , era una visita al cinematografo ogni qual volta un nuovo film sbarcava a Parigi . La sua rossa era incantata da quelle immagini scolorite che narravano storie d’ amore , di vita . Ultimamente poi era particolarmente eccitata dall’ arrivo del sonoro . Quando avevano visto , qualche settimana prima , la prima pellicola sonorizzata arrivata a Parigi la sua piccola era rimasta attaccata allo schermo con quei suoi grandi occhi ingenui e verdissimi , e lei non aveva mai smesso di fissarla , provando amore , ma anche schifo per se stessa , per il suo abbandono . L’ abbandono di quell’ angelo che l’ aveva accompagnata per tutta la vita , e che anche in quella circostanza non l’ aveva abbandonata . Ormai , però , era impossibile tornare indietro . Non era più potuta uscire dal moulin ( aveva implorato il suo quasi marito di lasciarla continuare a lavorare) e tornare a casa come al solito , stringersi a lei e risvegliarsi il mattino dopo con il sole che le solleticava la pelle , sempre con lei vicino . Poteva invece solo correre a darle un bacio , a chiederle come stava , lasciarle dei soldi , e scomparire , come una fuggiasca . Era dovuta tornare , poi , in quella villa sfarzosa , infilarsi in quel letto dalle coperte di raso , sentire il fiato caldo e laido di quel vecchio e trattenere il vomito e le lacrime . E tutto sarebbe continuato così , sempre .

 

 

 

Senti una lacrima di cui non si era accorta correrle sullo zigomo . L’ asciugò in fretta con la manica dell’ elegante vestito . Willow non doveva vederla abbattuta .

 

Smise di esitare sulla porta ed entrò .

 

<< Will >>

 

Nessuna risposta .

 

 

 

Avanzò per il piccolo soggiorno inondato dal sole e profumato di gigli . Spinse piano la porta socchiusa ed entrò nella stanza dove tenevano il fornello , un tavolo ed un piccolo divano . Lei era distesa lì , riversa di lato su quel divanetto azzurro . Di fronte al suo corpo snello una piccola finestrella mostrava il sobborgo Parigino al risveglio . Il sole batteva sulla pelle di luna della rossa , facendo brillare le righe salate che le rigavano il viso .

 

<< Willow , ti prego … >>

 

La bionda poggiò la mano sulle guance della sua donna , pulendole dalle lacrime sottili che vi si erano disegnate .

 

La rossa esitò un attimo , poi si diede una spinta lenta , quasi sofferta , mettendosi seduta sul quel divano . Tara la raggiunse , si sedette accanto a lei .

 

<< Ero venuta …. A salutarti >>

 

Erano l’ una di fronte all’ altra , belle e tristi . Mentre la bionda parlava teneva strema la mano della sua compagnia , mentre le lisciava le ciocche rossicce .

 

<< Dio , non sai quanto vorrei che … >>

 

Willow la bloccò

 

<< Non dire niente , sarebbe peggio . Io … sto bene …. Starò bene . Vieni a trovarmi presto … >>

 

Parole tremanti ma sicure , che non ammettevano commenti .

 

Tara sentì le labbra tremargli , gli occhi riempirsi di lacrime . Tirò un sospirò . Per qualche istante la fissò non sapendo che dire . Avrebbe voluto prenderla e portarla via , lontano , solo lei e il suo amore . Ma non poteva , o forse non aveva abbastanza fegato .

 

Cercò di tenere la voce ferma . Le uscì fuori un tono spezzato , classico di chi trattiene il pianto .

 

<< Bè … bè allora …. Ciao , tesoro >>

 

Si alzò di corsa , l’ istinto e il cuore furono più veloci del suo cervello . Appena fu fuori versò tutto il mare di dolore che aveva trattenuto .

 

Nel piccolo appartamento Willow fissava il vuoto , seduta in modo perfettamente eretto su quel divano consunto . Sembrava non pensasse a niente . Poi come un vortice , tutto uscì fuori . Si alzò , spinse il tavolo sul quale era poggiato un vaso blu colmo di gigli , frantumandolo . Urlando di rabbia e dolore corse verso il soggiorno , afferrando la foto incorniciata sua e di tara con violenza . Lo pestò sotto i piedi , una , due , tre , dieci volte .

 

 

 

Stupida , Willow , sei una Stupida .

 

 

 

cadde in ginocchio su quella carta grigiastra e quel vetro frantumato , senza più fiato in gola , senza più nulla da distruggere . Sentì la pelle delle ginocchia aprirsi , ma quella era l’ ultima cosa a farle male . Con le mani che le tremavano afferrò la foto stropicciata e la guardò . Baciò quel sorriso luminoso e unico . Strinse quel ricordo fatto di carta forte al petto , piangendo .

 

 

 

4 maggio 1935 .

 

 

 

Le luci parigine illuminavano fiocamente la stanza scura . Al tavolo elegantemente intarsiato sedette una figura snella avvolta dall’ oscurità . Sul legno pregiato , come se attendesse , c’ era un foglio giallo e sottile . La mano della sagoma longilinea , nodosa e raggrinzita , afferrò la preziosa penna stilografica riposta in un astuccio . L’ arto iniziò a muoversi velocemente , senza esitazioni . A lavoro compiuto lo scrittore notturno rilesse la sua opera .

 

 

 

 

 

Monsier Buchard ,

 

 

 

Con queste poche righe la informo , se lei non lo sapesse già , che sua moglie intrattiene un legame perverso e osceno con una donna . è la verità , ne ho molte prove . Segua il mio consiglio , la ributti in strada , e quello il suo posto .

 

 

 

Un amico .

 

 

 

Il contenuto dello scritto sembrò soddisfare quella sagoma oscura . piegò il fogli due volte e lo ripose con cura al centro della scrivania , sotto un ‘ agenda . Subito dopo scomparve nell’ ombra .

 

 

 

Tara aprì la porta con la sua chiave . Il sole era forte e battente , segno dell’ estate vicina . Appena spinse la porta verso l’ interno si ritrovò davanti Willow . La stava aspettando , anche se non aveva dato preavviso di quella visita . Niente parole . Tara le andò incontro , la prese per i fianchi e la tirò a se . Infilò la lingua nella sua bocca calda , la fece giocare tra quei denti , su quel palato . Poi affondò le mani in quei boccoli rossi , quel mare di fuoco . Senza mollarle i capelli la spinse sulla piccola poltrona al centro del soggiorno . Le spalancò le gambe e fece di lei tutto quello che voleva . I gemiti riempirono il piccolo appartamento. Scoparono finche non esaurirono ogni molecola di voglia e non ruppero la maggior parte delle molle della vecchia poltrona . Quando ebbero finito la rossa scivolò ai piedi della sua amante , senza fiato . Poggiò la testa fra le sue cosce e come una bambina iniziò a dormire . Tara sorrideva , guardandola . Quel piccolo fiore che riposava sul suo sesso nudo . Dolce .

 

 

 

Nicolas Buchard aprì l’ agenda di pelle nera regalatagli qualche mese prima dal sindaco di Parigi . Gli impegni del giorno erano piuttosto carenti . Un appuntamento con la vedova più ricca e meno dispiaciuta del decesso del proprio marito che ci fosse a Parigi , in lotta per l’ eredita con la sorella del morto , una baldracca di oltre cinquanta anni che non voleva rendersi conto di essere vecchia . Infine avrebbe dovuto fare una capatina dal suo amico Frank Mariello …. Per sistemare alcuni dei loro affari non proprio cristallini . Un bel carico d’ armi giunto direttamente dagli Stati Uniti dopo un mese e mezzo di viaggio su una di quelle grosse navi di emigranti . Mentre il corpulento avvocato era assorto nel pensare a tutti i franchi che avrebbe messo in tasca l’ agenda gli scivolò di mano , cadendo con un tonfo sordo a terra . Buchard si piegò a raccattarla e la ripose sulla scrivania . Prima però si accorse di una piccola anomalia . Una lettera , piegata con cura , al centro della sua bella scrivania di legno intarsiato . Lesse le due parole scribacchiate velocemente sul lembo del foglio ripiegato .

 

 

 

Da un amico .

 

 

 

Curioso , piuttosto curioso .

 

 

 

<< Madam Furie ! >>

 

 

 

Qualche istante dopo , la vecchia segretaria non che governante di Buchard apparve sulla soglia .

 

<< Dica signore .. >>

 

La donna aveva parlato con tono riposato , sereno , quasi contento .

 

<< Lei si è intrattenuta fino a tarda sera ieri , per portare a termine il riordino delle pratiche negli scaffali , vero ? >> chiese Buchard

 

<< Si Mounsier Buchard , saranno state le nove di sera quando sono tornata a casa … >>

 

Buchard annuì , senza smettere di giocherellare con la lettera che reggeva in mano .

 

Quell’ incarto era motivo di interesse anche per la Furies . Lo scrutava sorridendo .

 

<< Ebbene , sa dirmi se sulla mia scrivania era già presente questa …. Lettera ? >>

 

Madam furie rispose prontamente , come se sapesse in anticipo cosa dover dire .

 

<< Si , signore .Ma non so come possa essere arrivata qui >>

 

Un attimo di riflessione per Buchard .

 

<< D’ accordo , può andare >>

 

Un breve cenno con il capo e Madam Furies scomparve oltre la soglia .Almeno cosi volle far credere . In realtà premette il suo corpo ossuto contro la porta , spiando furtivamente il suo principale .

 

 

 

L’ uomo aveva aperto il foglio e si era apprestato a leggere . Il suo sguardo si intorpidì man mano che avanzò nella lettura . Quando finì di leggere emise un bassissimo ma percettibile mugugno di rabbia .

 

 

 

Negli occhi della vecchia oltre la soglia si disegnò vittoria .

 

 

 

L’ avvocato afferrò la statuetta di vetro che fungeva da ferma carte . La strinse fra le mani , mentre i suoi occhi lanciavano fiamme . Nicolas Buchard poteva sopportare tutto , ma non che le sue cose venissero toccate . Erano sue , e basta . Serrò la mano grossa e nerboruta che reggeva la statuetta vitrea , e quella si frantumò .

 

 

 

7 maggio 1935

 

 

 

Luna , stelle , sul quel cielo di seta bluastra . Quella notte era una di quelle . Una di quelle in cui si possono vedere le costellazioni . Una dove si può sognare un po’ più del solito . Una di quelle in cui si esprimono desideri .

 

Tara era sdraiata sul letto , il lenzuolo le copriva il corpo fino ad appena sopra i capezzoli . Willow era accanto a lei , la testa poggiata sullo stomaco della sua bionda . Erano intente a guardare quel cielo , quella notte speciale . Erano felici , almeno per quella notte . Avevano dimenticato tutto quello che c’ era fuori , oltre quel letto , quella stanza , quel dipinto stellato .

 

 

 

<< è meraviglioso , eh ? >> fu il commento di Willow

 

<< Già , è bello davvero >>

 

Un istante di silenzio

 

<< Sai , questa notte è speciale . Oltre al cielo meraviglioso ci sei tu , qui vicino a me . Non eri mai rimasta fino a quest’ ora >>

 

<< Già , è speciale . Nicolas è fuori per lavoro . è sfuggente , non si è neanche fatto vedere l’ altro giorno , quand’ è partito . Mi sa tanto che ti farò compagnia anche domani >> sorrise Tara

 

<< Divino .. >>

 

 

 

Un altro po’ di silenzio . Tara si godette il calore dei boccoli rossi di Willow che le solleticavano l’ ombellico . Era tutto perfetto , tutto come avrebbe sempre voluto che fosse la loro vita . Era quello che aveva sognato . Essere con lei , in un posto meraviglioso , e nient’altro . Bastava un letto , un po’ di stelle per rendere l’ idea . Era ciò che voleva . Che tutta la loro vita somigliasse a quella sera . Che quella notte fosse per sempre .

 

<< Ehi , Will >> sussurrò

 

<< SI ? >>

 

<< Questa è la notte giusta per esprimere un desiderio … è tutto favorevole ….luna , stelle , brezza frizzantina…. Che cosa chiediamo alla luna ? >>

 

<< Credevo che fosse alle stelle che si chiede di esaudire i desideri …. >> disse sorridendo la rossa

 

<< Bè , noi lo chiederemo alla luna . Le stelle non sono mai state troppo affidabili … >>

 

Willow ridacchiò

 

<< Io un’ idea l’avrei , Will. Che ne dici di chiedere che questa notte non finisca mai ? >>

 

<< Hai proprio colto nel segno. Sono d’ accordo …. Sarebbe bello se potessimo rimanere qui per sempre , come siamo ora …. Dio , quanto lo vorrei … >>

 

Tara annuì . Poi con un tono surreale , dolce , sottile , chiese alla luna di esaudire il loro sogno

 

<< ecco ora bisogna solo sperare che ci ascolti … >> disse Willow

 

<< già , dobbiamo solo aspettare. Ma stasera sono certa che ci ascolterà , se si è mostrata così bella vuol dire che è di buon umore . >>

 

Oltre la porta si udì un leggero rumore , a cui le due ragazze non fecero caso

 

 

 

Willow sorrise . Tara le baciò la fronte . La rossa posò di nuovo il viso sullo stomaco della sua ragazza e chiuse gli occhi , senza spegnere quel sorriso buono , delicato .

 

 

 

Tutto accadde in un attimo .

 

 

 

La stanza fu illuminata a giorno mentre il rumore assordante pervadeva ogni angolo .

 

Quando i colpi veloci e infallibili di mitraglia si spensero tutto tornò come qualche secondo prima , quando la ragazza dai capelli rossi si era stretta alla sua bionda , aspettando che il loro desiderio si avverasse . I loro corpi belli e giovani erano ancora stretti , immobili nella penombra . Le loro pelli di luna era ancora lisce , splendide . Solo quelle lunghe strisce rosse invadevano quella bellezza , quella purezza . Quegli schizzi che sembravano degli scarabocchi fuori posto . Nessun dolore , nessuna paura . Erano insieme . La luna le aveva ascoltate , quella volta . Sarebbero rimaste per sempre insieme , strette , senza temere più niente . Quella notte sarebbe durata in eterno .

 

 

 

Fine