SCEGLIERE

Autrice: Valeria

 

Riassunto: dopo la morte di Willow avvenuta a causa della magia, Tara deve scegliere tra i ricordi e un cambiamento totale…

 

Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono a Joss Whedon.

 

 

 

 

 

Un altro giorno sta calando a Sunnydale. La gente rientra in casa perché quello è il momento più pericoloso della giornata. Quando le ombre si allungano e i demoni escono allo scoperto. Sagome si muovono nelle tenebre incutendo paura. Ma qualcuno non ha paura. Una sagoma si intravede nel cimitero. Non ha paura. Ormai ha imparato a difendersi. Ormai è più di un anno che si reca in quel luogo, in quello stesso luogo. Davanti alla stessa tomba.

 

Tara appoggia una rosa sulla lapide davanti a lei. Non una lacrima, ormai non ne ha più. Ha deciso di andare avanti, perché è quello che avrebbe voluto… << ancora qui? >> una figura appare alle spalle di Tara. La ragazza non si muove, non si gira. Ormai ci è abituata. Incontrarlo è ormai diventata una consuetudine. << si, Spike sono ancora qua >> il vampiro ossigenato alza solo le spalle << ormai è passato quasi un anno e mezzo. Non credo che per lei cambi qualcosa se non vieni tutti i santi giorni >> Tara lo guarda solo per qualche secondo, poi rivolge il suo sguardo di nuovo alla lapide. Quasi quasi Spike le fa pena << tu non capisci, lei è qui. Io la sento vicina. Willow è qui e mi sostiene. >>

 

Nel frattempo in una grotta poco fuori Sunnydale, una figura incappucciata si muove nell’ombra. Si avvicina ad un altare di pietra su cui è poggiato un coltello da rituale e un grande libro rilegato in pelle. La figura abbassa il cappuccio, mostrando un volto completamente sfigurato. L’uomo prende il coltello e lo sostiene con una mano, anch’essa completamente rovinata da quelle che sembrano ustioni. Tiene il coltello perpendicolare all’altare quindi comincia ad intonare una litania << cum demons sum, cum demons sum, cum demons sum >> una luce si sprigiona dalla lama del coltello e prende la forma di un corpo umano che aleggia poco sopra la testa dell’uomo. La luce piano piano si affievolisce mostrando il corpo di una donna; ha i capelli rossi e una carnagione candida. L’uomo si rialza, tocca le labbra della donna con due dita e sussurra con voce roca << bentornata, Willow >> e quella apre gli occhi mostrando le pupille completamente nere.

 

Intanto il cimitero è tornato deserto. Tara sta tornando a casa. Ora abita con Buffy e Dawn che l’avevano pregata di ritornare con loro poco dopo la scomparsa di Willow. Sulle prime era rimasta un attimo incerta, ma poi vedendo la disperazione delle due sorelle per la morte di Willow aveva deciso di tornare per prendersi cura di entrambe, ma specialmente di Buffy. Quest’ultima dopo la morte di Willow aveva cominciato a bere e una sera per poco non uccideva Dawn mentre tornavano a casa in macchina. Da quel giorno Buffy aveva perso la custodia legale di Dawn e la ragazza stava per essere mandata in un istituto se Tara non fosse intervenuta in tempo. Aveva chiesto di nuovo l’affidamento di Dawn (l’avevano già chiesto lei e Willow quando Buffy era morta, ma poi la custodia legale era ritornata alla cacciatrice risuscitata). L’aveva ottenuto non con poca fatica: aveva dovuto parlare con almeno una dozzina tra psicologi e assistenti sociali, aveva dovuto, in pratica, sfrattare Buffy dalla sua stessa casa e chiederle di non tornare fino a quando non si fosse disintossicata dall’alcool e dopo pochi mesi era tornata ormai guarita dalla sua dipendenza, aveva dovuto finire il college in fretta e ora (grazie ai suoi ottimi voti in tutte le materie) lavorava come professoressa al liceo di Dawn, insegnava Filosofia e più di una volta si era scontrata con il preside della scuola perché quest’ultimo credeva che la filosofia Wicca non dovesse essere insegnata; eppure il suo corso era il più frequentato della scuola. Quindi da quando era tornata a vivere a casa Summers aveva dovuto tirarsi su le maniche e andare avanti…anche senza il suo amore. Già, Willow. Perchè L’aveva abbandonata quando ne aveva più bisogno? Perché aveva lasciato che si distruggesse con le sue stesse mani? Tara non credeva che si potesse morire per la magia, ma Willow era morta a causa della magia. A causa dell’uso sconsiderato che ne faceva. Il suo angelo dagli occhi verdi era morta a causa della magia e lei non riusciva a perdonarselo. Una lacrima scende dagli occhi azzurri di Tara, rigandola una guancia.

 

È ancora immersa nei suoi pensieri quando sente un rumore alle sue spalle. Si gira lentamente, tanto sa già che è << avanti Spike esci di lì >> << come facevi a saper che ero io? >> << più o meno come ho fatto tutte le volte che nell’ultimo anno e mezzo mi hai seguita: lo so e basta. Nessun vampiro si avvicina a me - sai amica della cacciatrice, strega e ex di una strega potentissima… >> a Tara venne un nodo in gola pensando a Willow, ma si riprese alla svelta << che vuoi Spike? >> << niente, passavo di qui… >> << come tutte le sere >> << già e… >> << ci incontriamo sempre, che caso >> il vampiro era una attimo stanco di quel botta e risposta e disse semplicemente mentre se ne andava << fa come vuoi, strega. Stai proprio diventando insopportabile come la rossa, credevo fossi diversa >> Tara rimase un attimo confusa. Ricominciò a camminare verso casa.

 

Tara aprì la porta, ma non si ritrovò a casa. Era nella cripta di Spike. All’inizio non aveva voluto venirci ed era praticamente davanti a casa quando aveva deciso che voleva approfondire quello che Spike le aveva detto. “…credevo fossi diversa” queste parole continuavano a tornarle in mente.

 

Guardò dentro la cripta, ma era vuota. Entrò piano piano e si diresse verso la botola che portava alle fogne, per vedere se il vampiro era lì, quando un mano le tocco la spalla. La ragazza si girò di scatto, spaventata. << SPIKE, non farlo più >> << che ci fai qui strega? >> << no grazie Spike, non voglio niente da bere >> disse Tara con fare scherzoso. Spike non si scompose e le ripeté << cosa vuoi strega??? Credi di riuscire a rispondere entro il millennio??? >> Tara sbuffò un attimo e poi gli rispose << ahm, dunque…sono qui per chiederti..c-c-cosa (maledetta balbuzie, credeva di averla ormai sconfitta e invece quando era nervosa le tornava sempre. Ma perché era nervosa??? Dopotutto era solo Spike, ma…) cosa intendevi prima quando mi hai detto che credevi che fossi diversa >> Spike la guardò per un po’, poi rispose << niente >> Tara un attimo spazientita gli ribatté << non si dice ami niente così. Avanti dimmelo >> Spike continuava a fissarla e anche lei ora lo fissava. Si guardavano negli occhi, come per scrutare uno nei pensieri dell’altra, per scoprire i segreti più nascosti. Fu Tara a rompere il silenzio, ma non il contatto visivo << allora ti decidi a dirmelo. Magari entro la fine del secolo visto che io non ho tutto il tempo, mentre tu hai un eternità a meno che non ti uccida una cacciatrice il che… >> mentre parlava Tara aveva distolto lo sguardo dagli occhi di Spike, ma il vampiro le disse << lo vuoi proprio sapere??? >> e così dicendo le posò una mano su una guancia per spostare il viso di Tara davanti al suo a pochi centimetri. La ragazza poteva sentire il suo cuore battere all’impazzata, ma non aveva paura, anzi tutt’altro…Spike intanto continuava a tenerle una mano sul viso e Tara rispose in un sussurro << si, lo voglio >> Non fece in tempo a finire la frase che Spike le aveva appoggiato le labbra sulle proprie, ma non si muoveva; era come se cercasse approvazione. Tara rimase un attimo stupita, ma poi neanche troppo perché aveva già da tempo intuito che c’era qualcosa. Mentre pensava a tutto ciò si accorse che il vampiro aveva cominciato a baciarla con più trasporto…e lei lo stava contraccambiando con la stessa passione che saliva. Ma che diavole le stava prendendo, lei non poteva baciare Spike, lei amava Willow. Eppure anche se il suo cervello le diceva che amava Willow il suo cuore le diceva di continuare a baciare Spike. Intanto che era assorta nei suoi pensieri Tara non si era accorta che la mano del vampiro che prima era sulla sua guancia ora si era spostata sul suo collo e l’altra era dietro la schiena e la spingeva contro Spike; ma anche le sue mani erano finite in tutt’altro posto rispetto a quello che le diceva il suo cervello: erano sotto la maglia di Spike e gliela stavano sfilando. Tara non aveva ancora deciso a livello conscio, ma il suo cuore aveva già eletto il vincitore.

 

La mattina dopo una tenue luce entrava da sotto la porta della cripta. Tara alzò la testa dal cuscino su cui si era addormentata, che però ora che lo guardava meglio non era un cuscino…era Spike. Come un ricordo le tornarono in mente tutti i fatti successi la notte prima. Si mise a sedere, appoggiandosi la schiena alla testiera del letto e si tirò il lenzuolo fino alle spalle. La prima cosa razionale che doveva fare era trovare i suoi vestiti (che erano finito un po’ ovunque) e uscire di lì. Si era già messa la gonna, e si era appena infilata la maglia quando qualcuno le appoggiò le mani sulle spalle. Tara si girò di scatto << non farlo mai più, SPIKE!!!>> il vampiro la guardò un attimo disorientato poi con un sorriso le rispose << spaventarti o fare… >> << non dirlo!!! >> << ma… >> Tara lo fulminò con lo sguardo << niente ma. Non possiamo semplicemente dimenticare?! >> Spike la guardò per un momento confuso e poi prese per la vita Tara e la spinse sul letto << vuoi dimenticare. Questo??? >> così dicendo la baciò sulla bocca << o questo? >> e la baciò sul collo << oppure questo >> e la baciò all’attaccatura del collo << o… >> << ho capito! >> Tara fece leva con le gambe e riuscì a far scivolare via Spike da sopra di lei << devo riflettere >> e così dicendo lo baciò sulle labbra (in modo abbastanza passionale, cosa che stupì la stessa Tara) e uscì.

 

Il sole la disorientò per un attimo. Percorse a passo svelto la distanza che la separavano da casa Summers e vi entrò. Per fortuna era domenica e non aveva perso una mattina di scuola. Dawn e Buffy non c’erano; Tara lo sapeva anche senza controllare, in genere se erano in casa entrambe si sentivano urla da un piano all’altro della casa. Salì le scale e si precipitò in bagno, aveva bisogno di una doccia e subito. Vi si infilò dentro e aprì l’acqua.

 

Uscì dalla doccia circa tre quarti d’ora dopo e si vestì con qualcosa de leggero. Quindi si distese sul letto. Pensava ancora a quello che aveva fatto quella notte. Ma come diavolo era potuto succedere. Lei amava Willow…eppure ieri notte si era buttata tra le braccia di Spike. Forse era solitudine, ma lei non era certo il tipo che va col primo che capita perché è annoiata, no. Mentre pensava a tutte le cause si addormentò.

 

La svegliarono dei rumori di passi che salivano le scale e poco dopo il viso vivace e sorridente di Dawn era apparso alla porta di Tara << ehi, dove sei stata stanotte? >> Tara presa alla sprovvista (avrebbe dovuto pensarci che glielo avrebbero chiesto) << ehm, da un’amica >> << ah >> il volto di Dawn si incupì un poco, forse aveva capito male << Dawn…solo un’amica…solo >> il sorriso di Dawn ritornò ad illuminare il suo viso << davvero…cioè, non che mi interessi… >> Tara sorrise a sua volta << si, si va beh. Comunque dov’è Buffy? >> Dawn alzò le spalle << non lo so. Starà tornando >>

 

Buffy rientrò quella sera tardi. Dawn era già andata a letto e Tara aspettava l’aspettava seduta sul divano in salotto con un libro. La cacciatrice entrò in casa piano, piano, ma non sapeva che Tara era lì ad attenderla. << Buffy? >> << s-s-si… >> rispose Buffy esitante. Quel comportamento fece subito mettere in allerta Tara; lo conosceva fin troppo bene: era il modo di parlare che aveva quando aveva bevuto. Tara la guardò negli occhi e vide subito che non era lucida. La prese per mano e la fece sedere sul divano << hai bevuto? >> << n-n-no… >> << credi che sia stupida? >> a quelle parole Buffy fece una risatina tipo isterica << accidenti BBBbuffy, lo sai che non puoi stare con Dawn se bevi. Ti rendi conto che se lo scoprono gli assistenti sociali mi tolgono l’affidamento di Dawn… >> << ma tu mandali al diavolo >> Buffy accompagnò queste parole con una risatina. Tara decisa allora che non era il caso di mettersi a discutere con un’ubriaca. La prese di nuovo per mano e la porto quasi di peso nel suo letto. << domani tu tornerai in quel centro, volente o nolente >> e così dicendo si chiuse la porta dietro le spalle.

 

La mattina seguente Tara svegliò Dawn e si assicurò che andasse a scuola. Quindi preparò una borsa per Buffy e la accompagno nel centro in cui era stata la prima volta per disintossicarsi.

 

Il resto della mattinata lo passo a sistemare la casa perché il lunedì non aveva lezioni da fare. Quando Dawn ritornò da scuola Tara decise che era venuto il momento di dirle dove era andata (anzi tornata) sua sorella. Dawn ascoltò quello che diceva Tara, poi alla fine si alzò senza dire una parola, ma Tara poté vedere che aveva il volto rigato di lacrime. Si alzò, allora, per fermarla ma ebbe un capogiro e dovette risedersi. Dawn vedendo che Tara stava male tornò indietro e le si affiancò di nuovo sul divano << tutto bene? >> Tara fece cenno di si poi guardò Dawn e le chiese << dimmi quello che pensi, se non io come faccio ha capire cosa senti? >> la ragazza non rispose subito poi abbassò gli occhi e disse << perché l’hai riportata in quel posto? È successo solo una volta, potevi fare finta di niente. Perché mi hai portato via mia sorella? >> Tara la guardò poi sorrise e le rispose << io non potevo farla rimanere qui, perché so che se ricomincia a bere anche solo una volta poi non smette più e se per caso la vengono a sapere gli assistenti sociali io perderei l’affidamento e tu saresti mandata chissà dove e non perderai tua sorella per poco, ma per sempre. E poi tornerà tra un paio di giorni al massimo. >>

 

Ma Tara si sbagliava. Facendo dei controlli clinici avevano scoperto che Buffy beveva da molto tempo, di nascosto e che quindi ci sarebbe voluto molto tempo. Tara dovette dare la notizia a Dawn: sua sorella sarebbe stata trasferita in un altro centro fuori Sunnydale e là sarebbe dovuta rimanere per quasi un anno. La ragazza prese l’annuncio con molta più serenità della volta precedente; volle solo spere se poteva andarla a trovare e Tara le promise che sarebbero andate ogni volta che volevano.

 

Dall’incontro con Spike erano passati dieci giorni, ma in quel periodo Tara l’aveva accantonato per fare posto a cose più importanti. Una sera Tara stava correggendo alcuni temi di filosofia in camera sua quando qualcuno entrò dalla porta. Tara ne rimase un attimo sorpresa perché Dawn era da un’amica a dormire, ma pensò che avesse dimenticato qualcosa. Quindi pensando che fosse lei non alzò neppure lo sguardo dai temi. Ma quando sentì della mani afferrarle le spalle si alzò in piedi di scatto e si girò verso l’intruso. Si ritrovò davanti la faccia di Spike. << SPIKE!!! Non farlo, MAI!!! >> il vampiro la guardò ridendo << mi sembra che tu l’abbia già detto. >> Quindi cominciò baciarla prima piano dolcemente, poi con sempre più trasporto. E Tara si ritrovò ancora una volta a ricambiare << mmm…si. Tutto come la scorse volta. Vuoi che continuiamo a ricordare >> così dicendo Spike cominciò a spingerla contro il muro e quando la schiena di Tara lo tocco, il vampiro ricominciò a baciarla. La ragazza era ancora lì e non sapeva cosa fare, se non ricambiare le attenzioni di Spike.

 

Ma quello che i due non sapevano era che Dawn aveva dimenticato qualcosa davvero e ora stava entrando dalla porta di casa. Pensando che Tara fosse già a letto Dawn va in camera sua silenziosamente, ma mentre sta ritornando al piano terra vede una luce dalla camera di Tara. Si avvicina alla porta socchiuse e la apre << sono solo venuta a prendere… >> Dawn non riesce a concludere la frase per quanto è scioccata da ciò che vede: Spike che bacia Tara e quest’ultima che ricambia. Tara accorgendosi della presenza della ragazzina allontana da se il vampiro e fa appena in tempo a vedere Dawn che scappa giù dalle scale. Senza pensarci due volte la segue.

 

Dawn si è fermata sui gradini dell’entrata del liceo. Sa che è inutile che scappi chissà dove perché Tara è in grado di ritrovarla ovunque con i suoi poteri, in effetti è proprio ciò che la strega ha fatto perché pochi minuti dopo trova Dawn. Le si siede accanto. Non parlano per molto tempo; minuti, forse ore. Ma alla fine è Dawn a rompere il silenzio << perché… >> non è proprio una domanda, ma Tara la interpreta come tale. << è difficile, non lo so neppure io. Come posso spiegarti una cosa che non so >> << ma allora perché lo… >> le parole le muoiono in gola, ma Tara completa per lei << ..l’ho baciato?! Neppure a questo so dare una risposta. Ma fino a quando sto qui non lo posso sapere. Ti prometto che sarai la seconda, dopo di me naturalmente, ad avere tutte le risposte. Te lo prometto. >> Dawn per la prima volta da quando è arrivata, guarda Tara e le sorride, anche se non è molto convinta << ok… >> << abbi fiducia in me >> << io ce l’ho >> Tara sorride alla ragazzina e poi le accarezza i capelli. << facciamo così: tu ora vai a casa e ci rimani, tanto c’è Spike a farti da guardia –e vedi di non impalettarlo- e io vado in un posto dove potrò pensare. D’accordo? >> << si >>

 

Dawn entrò in casa. In salotto, ad attenderla, c’era Spike. Si guardarono per molto tempo, poi la ragazza andò a sedersi di fianco al vampiro. << allora? >> Dawn fu la prima a parlare. Il vampiro aspettò un po’ prima di rispondere, ma alla fine disse solamente << allora cosa? >> la ragazza si sistemò meglio sul divano e si mise giusto davanti a Spike << non provarci neanche per scherzo… >> << eh?!?!?! >> << se la fai soffrire io ti impaletto senza pensarci due volte, capito?! >> Spike guardò la piccola Dawn (anche se lei negava sempre di essere piccola) e le sorrise << ti prometto che non soffrirà >>

 

Nel frattempo Tara camminava per il parco di Sunnydale, quando un’ombra si mosse dietro di lei. La ragazza sorrise fra se << la vuoi smettere, ormai non ci casco più, Spike >> << mi dispiace tesoro, ma non sono Spike >> Tara si girò di scatto << Willow!?!? >> << già tesoro. Ti sono mancata, ah no è vero ti sei già trovata un sostituto, strega >> Tara rimase sconvolta dal tono di voce della sua ex-ragazza, ma soprattutto era confusa dal colore dei suoi occhi: neri. Le due si guardarono per alcuni secondi poi Tara disse << tu non puoi essere qui. Tu sei morta, ti ha uccisa la magia un anno e mezzo fa >> proprio in quel momento apparve alle sue spalle Rack che disse con un sogghigno << già, ma io cerco vendetta >> Tara si ricordava benissimo di lui; era stato lui ad uccidere Willow però alla fine lo aveva trovato e l’aveva ucciso o almeno credeva di averlo fatto. << anche tu eri mort o>> Rack rise in modo cupo, cosa che fece rabbrividire Tara << ti sei sbagliata due volte, strega. Io ho resuscitato la tua streghetta perché voglio vendetta e non posso metterla in pratica da solo dopo quello che mi hai fatto, strega. >> così dicendo si toccò il viso completamente sfigurato.

 

Tara non riusciva a capire niente. La sue ex-ragazza, morta da un anno e mezzo, stava davanti a lei. Anche se ormai Tara non era certa di poterla considerare Willow, era solo una strega completamente in preda alla magia nera. Eppure era sempre Willow, la sua Willow. Fu proprio la strega rossa a rompere il silenzio << avanti tesoro, battiti. O hai paura? >> << io non ho paura di te. Ho paura do ciò che sei diventata. Perché ti sei ridotta così? Tu non eri così. Tu non sei la mia Willow >> Rack rise di nuovo << ma lei non è più la tua Willow. È solo il suo corpo, la sua anima non esiste più. Dentro di lei c’è solo magia nera >> A quel punto sorrise anche Tara << bene. allora non avrò rimpianti >> lo disse, ma non ne era proprio certa. Quindi toccò Willow e una luce le avvolse, prima di scomparire.

 

Willow e Tara si ritrovarono in un giardino, ma non un giardino limitato bensì immenso. Quel luogo era un come un sogno. Ma per Willow stava per diventare un inferno. Tara la guardò mentre si girava per vedere dove l’aveva portata. La strega rossa guardò di nuovo la sua ex-ragazza e le scocco uno sguardo infuocato. << dove mi hai portato, strega? >> << come Willow non lo sai?! Hai già dimenticato che esiste un luogo dove la magia nera non ha effetto? >> Willow le rivolse uno sguardo infuocato << maledetta strega. Ma hai portata nell’Hambre. Ma tu non sai che io posso ancora utilizzare la magia bianca >> dicendo questo la strega rossa le scagliò una sfera di energia, ma Tara la fermo mentre era ancora a metà strada tra le due. << vedo che sei migliorata, strega >> << infatti. Ma ora non dobbiamo parlare >> e le lanciò una sfera di luce blu che Willow non riuscì a schivare. Gli effetti però non furono immediati; all’inizio Willow le sorrise beffarda vedendo che non era successo niente, ma dopo pochi secondi svenne.

 

Tara sollevò Willow a mezz’aria senza toccarla. Quindi la trasportò su un altare di pietra, poco distante da dove prima stavano combattendo. La depose sulla fredda pietra e prese un pugnale da rituale. Tara era, ora, lì ferma immobile. Fino a quel punto era stata certa di quello che doveva fare. Willow era pericolosa e doveva assolutamente ucciderla. Ma era pur sempre la sua ragazza, ex-ragazza. La persona che più aveva amato. Il suo angelo adesso era distesa davanti a lei, gli occhi chiusi, i bellissimi capelli rossi che contrastavano con la carnagione candida. Tara non era più così decisa; non riusciva a far calare quel coltello in modo da uccidere definitivamente Willow. Stava ancora esitando quando qualcosa dentro di lei la spinse ad abbassare il pugnale. Lo fece. Appena la lama trafisse il cuore di Willow, il cuore scomparve e Tara svenne.

 

Tara aprì gli occhi. Non era nell’Hambre, non era neanche nel vicolo in cui aveva incontrato Willow. Si trovava in un luogo che sembrava non avere fine; era semplicemente tutto bianco. Per una frazione di secondo pensò di essere in paradiso e quando vide Willow ne fu ancora più convinta. La strega rossa però era diversa dall’ultima volta che l’aveva vista: i suoi occhi erano di nuovo verdi. Willow le sorrise << non sei in paradiso e non sei morta. Non ancora. >> Tara comincia a piangere e tocca una mano della rossa << io ti ho uccisa e tradita. Come fai a sorridermi?! >> Willow continua a sorriderle e le poggia una mano su una guancia << non mi hai uccisa, io mi sono uccisa un anno e mezzo fa. Quella che tu hai ucciso non ero io, era solo magia nera. E non mi hai tradita, non puoi vivere solo del mio ricordo; devi farti una vita e se anche non ne sei certa è la persona giusta >> Tara ora aveva smesso di piangere e guardò Willow << allora è un addio? >> << no, è un arrivederci. E poi tu avrai molto da fare >> e così dicendo toccò il ventre di Tara. La ragazza non fece in tempo a rispondere perché tutto si dissolse.

 

Quando si svegliò Tara era di nuovo a Sunnydale, nel vicolo in cui aveva incontrato Willow. In quel momento il sole stava nascendo all’orizzonte, quindi era passata un’intera notte da quando si era scontrata con Willow. Si rialzò da terra e si diresse verso un luogo ben preciso. Pochi minuti dopo era davanti alla cripta di Spike. Aprì la porta attentamente evitando di fare entrare della luce solare.

 

Il vampiro era coricato sul letto e alzò di scatto la testa quando sentì qualcuno entrare. Sorrise vedendo che era Tara. << sai che ho avuto una bella discussione con il tuo bodyguard >> << chi? >> << Dawn. >> Tara rispose semplicemente << ah >>. Spike la guardò con aria interrogativa, poi le fece cenno di sedersi accanto a lui. Tara lo fece e poi appoggiò la testa sulla spalla del vampiro e decise di spiegargli cose le era accaduto quella notte. Alla fine Spike le accarezzò il viso e le sussurrò << sei sicura di aver fatto la scelta giusta >> Tara alzò la testa e guardò negli occhi il vampiro << sono sicura della mia scelta, papà >>

 

 

 

Fine... forse

 

 

 

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