TRE

Autrice: Valeria

 

Quando: la fan fic si svolge dopo il primo incontro tra Tara e Willow, a metà della quarta stagione

 

Riassunto: dopo il loro primo incontro Willow e Tara si frequentano per un po’, ma qualcosa potrebbe minare il rapporto che sta nascendo… un bimbo…

 

Note: vorrei ringraziare Ely per avermi supportata, ma soprattutto sopportata, GRAZIE 1000!!! uno dei temi trattati in quello che ho scritto è l’aborto. Io non voglio schierarmi e non voglio giudicare o biasimare chi decide di abortire. Io ho scritto seguendo in parte il mio istinto (ciò che forse avrei fatto trovandomi nella stessa situazione) e il personaggio.

 

Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono a Joss Whedon.

 

Un forte odore di incenso aleggiava nell’aria, le uniche fonti di luce erano una decina di candele sparse per la stanza. Qualche raggio di sole entrava dalla fenditura tra le pesanti tende che oscuravano le finestre. Fuori dalla porta si sentivano dei passi, della voci.

 

Tara stava seduta a gambe incrociate. In grembo aveva un libro aperto, “storia delle streghe nel ‘500”. Stava leggendo assorta nei suoi pensieri quando qualcuno entrò dalla porta. Chiuse di scatto il libro e lo nascose nella borsa.

 

Dalla porta erano appena entrate tre ragazze. Guardarono Tara, la salutarono distrattamente, quindi andarono a sedersi poco distante da lei. La situazione si ripeté fino a quando nella stanza non ci furono dodici persone. Ma proprio mentre Tara stava riflettendo sul fatto che quelle riunioni cominciassero ad essere noiose, qualcuno bussò alla porta.

 

Una ragazza dai capelli rossi, alta poco meno di Tara si affacciò alla porta, sorridendo. Una dei “capi” le andò in contro. Si salutarono e quindi la nuova arrivata andò a sedersi proprio di fianco a Tara.

 

La riunione passò come al solito; ma questa volta Tara non fece caso a quello che dicevano. Era intenta a cercare di percepire l’aura della sconosciuta, che non era più tale visto che si era presentata. Si chiamava Willow e frequentava il suo stesso anno. Sentiva la sua aura come pura, percepì anche un’altra cosa che fino a quel momento non aveva sentito in nessuna della partecipanti al “club”: potere. Un potere molto grande, forse più grande del proprio, ma non conosciuto. < spero che non sia venuta qui per capire come utilizzare il suo potere > pensò sarcastica Tara. In effetti si chiedeva ancora perché partecipava; non erano altro che ragazze che avevano la presunzione di farsi chiamare streghe, anche se di magia o stregoneria sapevano ben poco. < meglio dell’ultimo gruppo in cui sono entrata…erano adoratori di satana con riti segreti di ogni tipo che non oso neppure ricordare >.

 

Tara era così assorta nei suoi pensieri che il tempo volò. Quando tornò con i piedi per terra la riunione era finita e il gruppo si sciolse.

 

Anche qualcun’altra, però, non aveva fatto attenzione a ciò che era stato detto. Willow, appena entrata, aveva subito percepito un grande potere. Non ci aveva messo molto tempo prima di ricollegarlo a Tara. Ne era rimasta molto sorpresa; nessuna lì dentro sembrava sapere qualcosa di magia o avere anche un solo briciolo di potere.

 

Quando la riunione finì si affretto a raggiungere Tara (aveva detto di chiamarsi così). La raggiunse poco fuori dalla porta della stanza in cui si svolgevano i raduni delle “streghe”.

 

La chiamò e lei si girò, sorridente anche se abbastanza intimorita.

 

<< ciao, io sono Willlow, tu sei Tara giusto? >> << s-s-si >> << ti ho vista all’incontro; ma sono tutti così??? >> << si, cmq tu sei diversa d-da loro… >> Willow la guardò per alcuni secondi. Aveva imparato a non fidarsi degli sconosciuti, eppure quella ragazza le suscitava delle sensazioni positive. Decise di fidarsi << già. Ma anche tu…cosa ne dici di un caffè? >> Tara guardò l’orologio, poi Willow << si certo. Non ho altre lezioni per tutta la mattina >> Willow sorrise e insieme si diressero verso il bar.

 

Passarono l’intero pomeriggio a parlare. Discussero di magia, ma anche della famiglia (poco perché nessuna delle due streghe aveva ottimi rapporti con essa), degli amici (di questo parlò soprattutto Willow, mentre Tara non era mai stata molto socievole), scuola, libri, cinema…

 

Cominciarono a conoscersi, ma quello non fu il loro unico incontro. Decisero di lasciare il “club di streghe” e iniziarono a provare incantesimi. Divennero molto affiatate. Si vedevano sempre. A lezione (ne avevano moltissime in comune, chissà perché non si erano mai incontrate), dopo le lezioni, il pomeriggio per studiare e la sera per praticare un po’ di magia. Erano diventate grandi amiche o forse di più…

 

Erano sedute per terra a gambe incrociate. Nella stanza c’era il silenzio più assoluto. Willow e Tara si presero per mano, quindi cominciarono intonare una formula in latino.

 

Quando finirono attesero ancora qualche minuto, in silenzio. Poi aprirono gli occhi e si guardarono. Qualcosa passò tra di loro; come un fulmine o un brivido che percorse entrambe. Si stavano ancora guardando negli occhi, ma impercettibilmente si stavano muovendo una verso l’altra. Si avvicinavano sempre di più quando Tara si destò da quel momento incantato.

 

Si alzò bruscamente. Guardò Willow, anche lei dopo pochi secondi aveva fatto la stessa cosa. Ora erano entrambe in piedi. Si guardarono ancora, poi Tara guardò l’orologio. Erano le quattro. Sorrise a Willow e le disse << io devo andare. Ho un i-impegno. Ci vediamo domani ok? >> << ok >> Willow fece appena in tempo a risponderle che Tara era già uscita. Quindi la rossa rimase da sola, a pensare.

 

Willow non riusciva a capire cosa fosse accaduto. Lei e Tara avevano appena fatto un incantesimo di protezione; si tenevano per mano e qualcosa era passato tra di loro, come una scintilla. E poi…era sicura che si stessero quasi per baciare, ma Tara si era tirata indietro. Willow continuava a pensare alla reazione dell’altra strega; forse aveva travisato; forse Tara nutriva per lei solo una forte amicizia e niente di più, oppure…aveva un gran mal di testa. Decise allora che il giorno dopo ne avrebbe parlato con la diretta interessata in modo che le cose fossero chiarite.

 

Nel frattempo Tara correva per il corridoio. Si era completamente dimenticate dell’incontro con lo psicologo. Che noia; e che occasione aveva perso con Willow. Ora, però, era quasi sicura dei sentimenti della rossa verso di lei. Si, domani le avrebbe parlato per esserne sicura e chiarire tutto.

 

Stava salendo le scale per andare nello studio dello strizza-cervelli quando qualcuno le mise una mano sulla bocca. Ebbe solo il tempo di rendersi conto di quello che succedeva prima di venir trascinata in una stanza.

 

Tara cominciava ad abituarsi al buio. Non vedeva un granché, ma sembrava una sgabuzzino. Mentre cercava di liberarsi dalla stretta della persona che l’aveva trascinata lì, lo vide. Era un uomo. Alto, moro e al centro della fronte aveva una stella rovesciata rossa. Stava ancora cercando di capire chi fosse quando lo sconosciuto cominciò a schiacciarla sempre con più forza contro il muro. Tara non capiva più cosa stesse succedendo. Cerco di liberarsi, ma più lei opponeva resistenza, più l’altro la schiacciava contro la parete.

 

Ad un certo punto il suo aggressore si allontanò un poco, si girò un attimo e Tara non riusciva a capire cosa stesse facendo. Ripresasi dal disorientamento cerco di scappare, ma l’altro se ne accorse e la bloccò di nuovo contro il muro. Solo in quel momento Tara vide cosa aveva fatto: si era slacciato i pantaloni. Capì all’istante cosa voleva fare. Cercò con ancora più forza di liberarsi. Si dibatteva. Poi tutto si confuse e svenne.

 

Tara riprese conoscenza. Non sapeva quanto tempo fosse passato. Forse un ora o di più da quando…non voleva neppure pensarci. Cercò di alzarsi, ma le ginocchia le cedettero e cadde a terra. Prese fiato e riprovò; questa volta riuscì ad appoggiarsi al muro e sorreggersi. Era tutta indolenzita. Si sentiva sporca e voleva solo andarsene da quel luogo.

 

Cercò a tentoni la porta e la aprì. Guardò fuori. Non c’era nessuno e dalle finestre si intravedeva la luce della luna. Si affretto per il corridoio. Scese le scale e si diresse alla porta di ingresso. Per fortuna il custode non l’aveva ancora chiusa. Uscì all’aperto e il freddo della notte la fece rabbrividire. Si diresse verso il dormitorio.

 

Entrò in camera e chiuse a chiave la porta dietro di se. Si diresse in bagno apri l’acqua e riempì la vasca da bagno. Si spogliò e vi si immerse.

 

Era nella vasca da quasi un’ora. Non riusciva a pensare a niente. Era come se la sua mente si fosse di colpo svuotata. Non ricordava quasi niente di ciò che era accaduto poco prima o forse non voleva. Forse non voleva ricordare per paura.

 

Rimase nell’acqua ancora per un po’, poi andò a letto.

 

Appena tocco il cuscino un dubbio cominciò ad assillarla. Dopo tutto era stata…violentata (non riusciva neppure a pensarlo) e quindi…

 

La mattina seguente quel pensiero le assillava ancora la testa, così decise.

 

Si alzò dal letto e si vestì. Quindi si avvicinò all’armadietto dove teneva tutti i medicinali e ne trasse una scatola. La guardò per un po’, le sembrava ridicolo. Ma lo fece.

 

Seguì le istruzioni alla lettera e…rosa!!! No, accidenti, non era possibile. Lo riguardò, era proprio rosa…era incinta.

 

Tara pensò che non si riteneva una persona ansiosa o che si faceva prendere dal panico, ma in quel momento l’espressione che aveva dipinta in volto era solo di paura, preoccupazione. Non sapeva cosa fare.

 

Continuava a camminare su e giù da una parte all’altra della stanza. Decise che così facendo non avrebbe risolto niente. Prese un lungo respiro e si sedette sul letto, al buio.

 

Doveva pensare. In questo momento aveva solo due possibilità: o tenere il bambino o abortire. Tara non sapeva cosa fare. Pensava solo che quel bambino non doveva nascere, ogni volta che ci pensava le tornava in mente come era stato concepito e…lei non voleva ricordare; d’altra parte dentro di lei c’era una vita e non era sicura di voler uccidere una vita solo per puro egoismo.

 

Quella mattina non andò a lezione. Rimase nella stanza del dormitorio. Coricata sul letto, a guardare il soffitto.

 

Willow quella mattina si era accorta della sua assenza. Provò a telefonare, ma il telefono era sempre staccato. Alla fine delle lezioni decise di andarla a trovare, per capire cosa avesse.

 

Bussò alla porta. Nessuna risposta. Bussò di nuovo alla porta, ma ancora niente. Willow provò a girare la maniglia: era aperta. Entrò nella stanza, era tutto immerso nell’oscurità. Andò a passo sicuro verso il comodino (ormai conosceva quel luogo come le sue tasche) e accese la lampada che vi era appoggiata sopra.

 

Vagò con lo sguardo per tutta la stanza fino a quando non individuò Tara. Era coricata sul letto a pancia in su. Per un attimo Willow pensò che fosse morta, ma Tara girò la testa verso di lei.

 

Aveva uno sguardo spento, ma in un certo qual modo spaventato. Si guardarono per molto tempo; forse due minuti, forse un’ora, ad entrambe sembrò una vita. Tara si mise a sedere sul letto, sempre senza rompere il contatto visivo con Willow.

 

La prima a rompere il silenzio fu la rossa << come mai non sei venuta a lezione??? >> Tara non sapeva cosa risponderle. Poteva dirle tutta la verità, anzi doveva dirle tutta la verità, ma…non sapeva con sicurezza perché ma si sentiva sporca, anche se in effetti ciò che era successo non era in alcun modo “colpa” sua. Guardò Willow ancora per un po’ quindi disse << non sono stata molto bene >> il che era una marezza verità visto che non era stata bene mentalmente, [ma anche fisicamente].

 

Willow non ne era molto convinta. Si avvicinò al letto e vi si sedette sopra, accanto a Tara. Non smettevano di guardarsi. Tara prese fiato e chiese << tu cosa ne pensi dell’aborto? >> Willow rimase un attimo scossa dalla domanda e Tara pensò che forse era stata troppo diretta; stava ancora pensando a come riformulare la domanda, quando Willow le chiese << perché? >> presa alla sprovvista Tara cominciò a parlare, dicendo la prima cosa che le venne in mente << ma, sai, una m-mia a-amica me l’ha c-c-hiesto, per l-lei e-e-e io n-non… >> Willow la interruppe << sei incinta?! >>(aveva un buon intuito) Tara non sapeva cosa rispondere << beh, ecco… >> si decise << si >> Willow era scioccata << ma noi…cioè voglio dire, com’è successo? >> Tara si limitò ad alzare le spalle e Willow lo interpretò come un “nel modo classico”. Un’espressione di delusione, tristezza le si dipinse in volto; Tara lo notò e ne rimase molto dispiaciuta. Tra loro due si stava creando qualcosa, lo sapeva. Ma dopo questo o meglio dopo quello che Willow credeva che fosse successo…tutto era andato distrutto, completamente.

 

Rimasero in silenzio per molto tempo. Poi Willow tornò a guardare Tara << beh, hai…deciso? >> Tara, che aveva anche lei rialzato lo sguardo, non capì << cosa? >> << il bambino, lo tieni? >> << ah, già, non lo so… >> Willow prese tutto il coraggio che aveva e le disse << secondo me dovresti. Dopotutto è una vita, se il destino ha deciso questo per te perché cercare di ostacolarlo…comunque è una tua scelta >> così dicendo si alzò dal letto e si diresse verso la porta. Stava per aprirla quando Tara le disse << lo terrò >> Willow si girò e le sorrise, quindi uscì.

 

Tara rivedeva ancora il sorriso che Willow la aveva fatto. Era triste. Ed anche lei lo era. Voleva dire a Willow cosa era successo, ma qualcosa la bloccava. Si distese di nuovo sul letto e si addormentò.

 

Willow, contemporaneamente, stava percorrendo il corridoio che portava alla sua stanza. Era afflitta. Pensava che con Tara tutto procedesse per il meglio, quel giorno era andata per parlarle di loro e invece dopo ciò che le aveva detto non esisteva più un loro. Esisteva lei, esistevano Tara e la sua gravidanza ed esisteva un altro persona, un ragazzo. Willow pensò di aver fraintesi tutto, fin dall’inizio. Probabilmente Tara cercava solo una persona con cui provare incantesimi e un’amica. Aveva frainteso, tutto qua.

 

Dal giorno in cui Tara le aveva confessato di essere incinta erano passati otto mesi. In quel periodo Willow e Tara avevano stretto un legame fortissimo, più forte di quello che avevano prima della rivelazione di Tara. La rossa era sempre stata vicina a Tara nonostante ciò che ancora provava verso di lei. Anche Tara aveva approfittato della vicinanza di Willow per conoscerla meglio. Anche se portava avanti la recita. Non aveva detto la verità alla rossa, non ci riusciva.

 

 

 

Tara camminava da un lato all’altro della stanza. Willow la osservava, seduta sul letto. << perché? Perché adesso? >> continuava a chiedere al vento. Faceva così ormai da 10 minuti e cioè da quando Willow le aveva proposto di andare con lei alla riunione del gruppo cacciatrice&co. La rossa si alzò dal letto e si piazzò davanti a Tara impedendole di continuare la sua maratona. << è il momento giusto >> << ma… >> << niente ma. Io e te ora andiamo alla riunione della gang >> << ma io non voglio venire così >> così dicendo Tara si indicò il ventre che ora era molto rigonfio. << ma sei bellissima anche così >> Tara arrossì per il complimento e Willow se ne accorse << cioè, voglio dire… >> << ho capito, ma non è questo il punto: non voglio che pensino…male >> << facciamo così: metti la maglia blu >> Tara fece come le aveva detto Willow << visto!? Ora non si nota niente, quasi. Tara dovete ammettere che mimetizzava bene il suo “stato”. << mmm…ok, andiamo >>

 

Qualche minuto più tardi erano a casa di Giles. La riunione si teneva lì come al solito. Al loro arrivo tutti salutarono con entusiasmo Tara e nessuno notò la linea non proprio invidiabile della givane.

 

Quella sera qualcun altro aveva fatto visita alla gang, dopo una lunga assenza. Angel era seduto sul divano quando le due ragazze erano entrate e nessuna delle due si era accorta della sua presenza. Allorché decise di farsi vedere. Willow e Tara lo guardarono per molto tempo; la prima con stupore la seconda con un po’ di sospetto (ricordava tutto ciò che Willow le aveva raccontato sulla perdita dell’anima ecc). anche Angel, nel frattempo, studiava le ultime arrivate, specialmente Tara. Quella ragazza stava nascondendo qualcosa la resto del gruppo, ma non sembrava niente di pericoloso, forse.

 

Nel momento in cui tutti si furono sistemati Angel cominciò a spiegare il perché della sua visita che, come al solito, non era solo di cortesia. Infatti era in cerca di un demone e fin lì niente di nuovo. Il problema stava nel fatto che questo demone feconda le donne umane per procreare mostri e da quello che era riuscito ad estorcere ad alcuni vampiri dei bassi fondi aveva già adempito al suo compito. Inoltre c’era un altro problema (come se non ce ne fossero abbastanza, pensò Buffy) il demone non è come gli altri: può assumere forma umana e l’unica cosa che lo distingue è un triangolo rovesciato rosso sulla fronte.

 

Tara ebbe un flash. Un uomo che la schiacciava contro al muro di uno sgabuzzino e aveva sulla fronte un triangolo…rosso…rovesciato. Ciò significava che…era incinta di un demone. Si guardò scioccata il ventre e quello sguardo non sfuggì a Buffy che però non fece in tempo a chiedere spiegazioni perché Tara si accasciò appoggiata alla spalla di Willow, svenuta.

 

Presa alla sprovvista Willow non poté fare altro che appoggiarsi la testa di Tara in grembo. Quindi fece cenno a Xander di aiutarla a distenderla. Solo a quel punto si tolse il capo di Tara dal grembo e appoggiarlo sul divano.

 

Durante tutta l’operazione gli altri l’avevano osservata mentre compiva questi gesti con assoluta normalità, come se fosse una cosa quotidiana che una persona di svenga tra le braccia. Vedendo tutte quelle espressioni tra il curioso e lo stupito decise di spiegare.

 

Fece cenno agli altri e si spostarono in cucina. << ci vuoi spiegare? >> Buffy era stata la prima a dare voce ai pensieri di tutti. Willow ci pensò un po’ su; Tara le aveva esplicitamente detto che non voleva che si sapesse in giro del suo stato, ma dopo tutto avevano il diritto di sapere. Indicò con il capo la ragazza, distesa sul divano << è tutto normale tra qualche minuto su riprenderà, succede spesso >> << ci convive da quando è nata? Poverina >> Anya aveva preso la parola per prima << no, no >> si affrettò a rispondere Willow << le succede da quando…è incinta >> tutti la guardarono con occhi spalancati; nessuno se ne era accorto. << mmm…va bene è incinta, ma ciò non spiega l’espressione che ha fatto quando Angel ha descritto il demone…non è che è lei… >> Willow sbarrò gli occhi << assolutamente no; mi ha spiegato come è andata, beh non nello specifico, comunque non è stato così… >> << invece è stato come ha detto buffy >>

 

Tara si era svegliata e ora era seduta sul divano, le mani giunte in grembo, lo sguardo basso. Alzò gli occhi e guardò Willow << è come ha detto Buffy. >> Willow non le scollava gli occhi di dosso; non sapeva se sentirsi felice o triste. Felice perché significava che loro due potevano avere un’altra possibilità, triste per ciò che era accaduto a Tara e per ciò che sarebbe nato.

 

Mentre Willow era immersa nei suoi pensieri la voce di Anya la fece tornare coi piedi per terra << scusate, ma vogliamo fare qualcosa o ci troveremo un baby demone >>

 

Mossi dalle parole di Anya tutto il gruppo si mise a fare ricerche per trovare il modo di neutralizzare il piccolo demone che sta per nascere. Tutti tranne Tara alla quale non è consentito muovere un dito (sia perché è incinta sia perché nessuno voleva che il mostro nascesse prima di aver trovato un rimedio). Sfogliarono e ciccarono per tutta la notte, ma alla fine non trovarono niente.

 

Verso mattina tutti si erano addormentati, tranne Willow e Tara. La rossa si avvicinò al divano da cui Tara aveva avuto l’obbligo di non staccarsi se non in casi gravi. Vi si sedette sopra. Tara dormiva beatamente e Willow pensò che era ancora più bella quando dormiva.

 

Rimase per alcuni minuti a fissarla fino a quando non si svegliò. Si osservarono per tempo molto lungo. Tara si alzò a sedere, trovandosi a pochi centimetri dalla rossa. Si mossero lentamente una verso l’altra e provavano entrambe un forte senso di deja-vù. Tutto ciò era già successo, ma stavolta erano decise, sicure di ciò che stava accadendo e delle conseguenze.

 

Erano ormai a pochi millimetri una dall’altra, quando Tara si mosse bruscamente. Per una frazione di secondo Willow pensò che tutto si stesse ripetendo come la prima volta. Ma poi comprese il motivo del gesto di Tara. La ragazza si era piegata in due e si mordeva un labbro per non urlare: erano iniziate le doglie e loro non avevano ancora trovato ciò che cercavano.

 

All’inizio la prima reazione fu di panico, ma Willow fece un respiro profondo. Svegliò immediatamente gli altri che capirono subito cosa stava succedendo sentendo un urlo che Tara non era riuscita a trattenere. Anche la loro reazione fu inizialmente di panico, ma poi si misero subito a consultare gli ultimi volumi.

 

Nel frattempo Willow aveva chiamato Buffy e le stava spiegando cosa fare << io devo cercare, ma tu devi stare vicina a Tara. Falla respirare regolarmente e quando sente la contrazione tu devi darle solo una mano e almeno a te non la sfracellerà >> Buffy cercò di chiederle << ma come fai a… >> << …saperlo? Non avrò fatto quegli estenuanti corsi pre-parto per niente? >> Buffy si ricordò che sua madre la aveva raccontato che a quei corsi ci andava con suo padre quando aspettava lei, non con un amica…mah, non c’era tempo da perdere.

 

Il tempo passava e loro non trovano niente di utile. Willow era molto frustrata, ma continuava a sfogliare. Era sicura che l’avrebbe trovato. “divinazione, ritorno, andata, trasformazione umano/demone…reincarnazione…” come? “trasformazione uomo/demone” ecco quello che cercava. Per la gioia fece un salto sulla sedia urlando << l’ho trovato!!! >>

 

Il rituale non prevedeva nessun oggetto. Solo un cerchio, la persona che doveva essere trasformata e una strega che compisse il rituale. Avevano tutto ciò che serviva. Prepararono alla svelta il cerchio e al suo interno vi si sistemarono Willow e Tara. Si presero per mano ed entrambe rividero la prima volta che avevano compiuto quel gesto che le aveva salvate dai Gentiluomini. Si guardarono per una frazione di secondo negli occhi e poi Willow cominciò ad intonare la litania in latino.

 

Passarono diversi minuti durante i quali Willow non aveva mai smesso di ripetere la preghiera. Poi una luce si sprigionò dal centro del cerchio e cominciò ad allargarsi fino a quando non coprì le due streghe alla vista. Quindi si allargò di più, fino a coprire tutta la stanza e poi si dissolse.

 

Tutti rimasero immobili, esterrefatti. Ma non c’era tempo da perdere. Non sapevano se l’incantesimo avesse funzionato, ma non potevano più aspettare. Presero la macchina di Angel e portarono Tara in ospedale.

 

Erano passati alcuni giorni dal rito e dalla nascita. Tutta la gang si ritrovò nella stanza di Tara per salutare la nuova nata. Mary (così aveva deciso di chiamarla Tara) dormiva beatamente nella culla. Quando il gruppo arrivò davanti alla porta di Tara, Willow bussa delicatamente. La bionda aprì la porta, raggiante. Willow pensò che era ancora più bella del solito. Fece accomodare tutti e poi chiuse la porta. In quel momento la bambina si svegliò sentendo la presenza di qualcun altro nella stanza.

 

Si mise a piangere e Tara la prese in braccio, mostrandola agli altri. Era una bambina con due occhi azzurrissimi e qualche ciuffo di capelli rossi. La prima a notare le due cose fu Buffy che guardò con sguardo interrogativo Willow che però era più sorpresa di lei. Infatti la rossa si era avvicinata di più a Tara e a Mary, per vedere quest’ultima meglio.

 

Intanto Buffy rimuginava ancora sulla somiglianza e alla fine decise di farlo notare anche agli altri (tanto prima o poi ci sarebbero arrivati << certo che assomigli molto…ad entrambe >> Xander, Anya e Giles guardarono meglio e notarono anche loro la somiglianza. Anya con la sua solita gentilezza disse << mah, ci deve essere stata un'interferenza. La somiglianza ci dovrebbe essere solo se chi fa l’incantesimo ama in modo illimitato la persona su cui compie il rito. Di solito lo fanno le amanti il cui “principe azzurro” è stato trasformato, sapete io una volta… >> ma nessuno stava più ascoltando Anya, che smise di parlare.

 

Tutti fissavano Tara e Willow che si stavano baciando, la prima con ancora la bambina in braccio che sorrideva beata. Nessuno parlò, solo Anya emise un semplice << ah >>. Quando videro che le due non davano segno di voler smettere uscirono silenziosamente dalla camera.

 

Intanto Willow e Tara non si erano accorte di niente. Avevano appena sentito la spiegazione di Anya, ma poi al mondo erano solo rimaste loro tre. Si erano completamente dimenticate di Buffy, Xander, Anya e Giles e della loro reazione alla situazione. Ma ora c’erano solo loro. Già due volte erano state interrotte, ora basta.

 

Dopo la spiegazione di Anya, Willow aveva fatto il primo passo. Aveva preso tra le mani il viso di Tara che le sorrideva. La rossa pensò che fosse una dei sorrisi migliori che aveva ricevuto. Poi l’aveva fissata negli occhi e le aveva sussurrato << sicura? >> Tara aveva solo annuito. Poi le loro bocche si erano incontrate e tutto attorno a loro si era dissolto.

 

Avrebbero spiegato il giorno dopo al resto del gruppo, anche se erano certe che avessero compreso tutto. Oggi era il loro giorno. Oggi era il primo giorno in tre.

 

 

 

Fine?

 

 

 

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