LULLABY


Autrice: *_Faith_*

Disclaimer: appartiene tutto a quel geniaccio di Joss e ai suoi collaboratori... a me appartiene solo la penna e il blocco

Timeline: settima stagione e post-Chosen

Spoiler: tutta la settima, in particolare gli episodi First Date, Lies My Parents Told Me e Chosen

Raiting: per tutti, quindi direi PG-13 o PG-15


CHAPTER 1


-E il preside? Cosa significa lui per te?-

Si volta appena verso di me, come per mettermi alla prova. Io sposto lo sguardo, poco confortevole sotto i suoi occhi che sanno così tanto di me, gli unici che sono riusciti a buttar giù tutte le mie barriere. Lui si volta di nuovo verso la parete, non sento più i suoi occhi su di me, come se si arrendesse ormai senza speranza. Ed allora, solo allora, mi rendo conto che è l’ora di reagire, di prendere in mano la situazione e di rigirarla, di buttar fuori tutto ciò che tengo dentro da mesi. E scoppio, più brusca di come volevo.

-Lui è solo un amico!-

-Allora potrei anche andarmene visto che hai tutti questi amici ad aiutarti.-

La sua risposta è tagliente, fredda, ancora rivolta alla parete.

-Tu non sei mio amico.-

E questa è la risposta che mi manda più in bestia. Come può dire una cosa del genere, dopo tutto quello che è successo? La sua voce fredda mi fa innervosire, la mia rabbia aumenta a vista d’occhio. Ritorno a guardarla, e scommetto che i miei occhi stiano fiammeggiando, le urlo quasi in viso.

-Ah no?! E cosa sono allora? Un “ripiego”? Una “cosa” senz’anima? Ora non puoi più usare quella scusa…-

-“Non sarete mai amici. Vi odierete fino all’ultimo minuto, ma non sarete mai amici”.-

Uso le sue stesse parole, ma la sua ira non si placa. I suoi occhi sono freddi come il ghiaccio.

-Allora cosa, Buffy, uhm? Cosa? Perché non posso andarmene, sai che è pericoloso…-

-Perché non puoi, Spike!-

Certe volte Buffy è davvero irritante. Ma cosa le costa darmi per una risposta decente una buona volta?!

-Non rispondermi in quel modo, dimmi il perché!-

-Come faccio…?-

-Non lo so, so solo che starò qui a urlare finché non trovi una risposta accettabile.-

La sua determinazione non mi lascia vie d’uscita. Devo dirglielo. Respirone.

-E va bene, va bene! Ho bisogno di te, contento?!-

La sua risposta mi spiazza e la mia ira è sostituita da una strana confusione.

-Che vuol dire?-

-Non lo so… Solo che quando i Portatori ti avevano rapito mi sono sentita persa e che ora mi sembra impensabile no vederti anche solo per un giorno. È strano per me. Non so perché, ma ti sento davvero importante… Ho bisogno di te, diciamo così. Ma non solo per la battaglia, intendiamoci.- Mi fermo. E decido, butto fuori anche l’ultima frase, e so che a questo punto non si può più tornare indietro. –Forse comincio a innamorarmi di te.-

Tutto il mondo scompare e rimaniamo solo noi due, occhi negli occhi. Non riesco a controllare quello che provo e la mia testa si svuota da ogni pensiero, solo l’eco della sua voce calma. Sento rabbia, per non avermi mai detto cose del genere prima; speranza, per quel “forse” dubbioso; paura, che lei si rimangi tutte queste belle parole ad ogni mio minimo errore. Ma c’è comunque l’amore che copre tutto il resto e che canta di gioia perché il suo sogno comincia a esaudirsi.

-Buffy… non so più cosa dire…-

-E allora non dire niente. Abbracciami e basta.-

Le sue parole sono quasi una supplica, ed io non riesco ad oppormi a quegli occhi grandi. Mi muovo verso di lei e la accolgo tra le mie braccia. Lei si appoggia a me ed è come se cercasse di avvicinarsi il più possibile, tanto da entrare nella mia pelle.

-È tutto quello che mi basta.-

È il suo unico sussurro, così leggero che faccio fatica a sentirlo. Io mi appoggio, mi stringo a lui e sono avvolta dal suo odore fresco e pulito, lo riconoscerei tra migliaia. E più lo respiro, più mi accorgo che ancora lo vorrei respirare, a polmoni pieni, e ancora, un altro respirone, e ancora, e ancora. Il mio ossigeno personale. Ma la cosa più strana è che l’anno scorso io cercavo di odiarlo, mentre adesso annego in questo suo odore che è solo suo, che è adesso anche mio.

-Spike, facciamo un patto.-

-Dimmi.-

-Tu mi abbracci così fino all’apocalisse e io ti porto il sangue a cena.-

Sorrido alla sua semplicità e sto al suo gioco.

-Mmm… riscaldato?-

-Certo!-

-Accetto!-

Sento il suo sorriso addosso e mi rendo sempre più conto di quanto è bella, di quanto è piccolo il suo corpo dai piedi scalzi, di quanto è unica. Tutto questo potere immenso, in questa figura piccola piccola, che si appoggia al mio corpo e chiede sostegno. D'altronde, nella botte piccola c’è il vino buono. Piano piano la sento irrigidirsi e un’ondata di dispiacere mi arriva addosso dal suo cuore.

-Buffy, cosa c’è?-

Respirone. –Dovevo essere qui stasera. Il Primo è venuto ed io non c’ero.-

Sensi di colpa. Non c’è niente di peggio se non i sensi di colpa.

-E se c’eri cosa sarebbe cambiato?-

Cerca di tirarmi su, e so già che in qualche modo ci riuscirà.

-Forse niente, forse tutto. So solo che dovevo essere qui.-

Sospira. –Io so solo che il Primo mi userà di nuovo come il suo “Robottino Tuttofare”.-

-Spike, io mi fido di te.-

La sua voce è calma e fa di tutto per rassicurarmi.

-Lo so, ma non cambia niente.- Cambia tutto per me, ma non cambia niente per il Primo, anzi ha una ragione in più per sfruttarmi.

Mi sorride. –Sì, perché so che non farai del male a nessuno.- E rimango di nuovo senza parole, perso nel suo sorriso e nei suoi occhi color prato divertiti che mi guardano.