LACRIME



Un raggio di luce attraversò la stanza.

Buffy era accovacciata sul pavimento, distrutta, con una lacrima a rigarle il volto.

Non era esausta a seguito di un estenuante combattimento o di una difficile giornata di lezioni,no, era distrutta dentro, nel profondo, lì dove mai nessuno era riuscito a penetrare.

E non ne capiva il motivo.

La sua carriera scolastica era pressoché soddisfacente, il suo rapporto con Riley proseguiva a meraviglia e anche con il resto del gruppo andava tutto a gonfie vele…ma allora, cosa andava storto?

Ad un tratto, nel pieno dell'oscurità, si avvicinò silenziosa una figura, un'ombra che si sedette accanto a lei.

"Mio malgrado, io so cosa ti sta succedendo, so qual è la causa di tutto il tuo dolore -disse cupamente Spike- ma so anche che non posso porvi rimedio e, probabilmente, nemmeno tu puoi…".

"Di cosa stai parlando? Sappi che io non ho nulla…-sbottò irritata lei- e in ogni caso non sei tenuto ad immischiarti!"

"Non credere, non lo faccio per immischiarmi o solamente per irritarti come mio solito, è solo che riesco a leggere in fondo alla tua anima e non mi piace quello che vedo…riesco a percepire la tua tristezza e a decifrarne la causa e, credimi, tutto ciò mi fa star male…e comunque, non pensare di ingannarmi, non è vero che non hai nulla, altrimenti questa cosa significherebbe?" rispose lui asciugando la lacrima che, vibrante, risplendeva sul volto di lei.

Osservò la lacrima scendere cristallina sul suo dito rimpiangendo il tempo in cui anche lui era in grado di piangere.

"E, secondo te, cosa sarebbe la causa del mio dolore?" chiese lei con aria di sfida, soffocando a stento il pianto.

"Davvero tu da sola non riesci a capirlo? Tutto questo mi rammarica molto…non pensavo tu fossi così superficiale!- rispose il vampiro con aria di sufficienza vedendosi fulminare da un'odiosa occhiata della cacciatrice- credevo che dopo tutto questo tempo tu fossi in grado di scrutare nella tua anima…ma evidentemente mi sbagliavo. Del resto, se io avessi un'anima le presterei molta più attenzione invece di andarmene in giro a leggere in quella degli altri…"

"Senti, vedi di arrivare al dunque, non ho intenzione di sprecare tutta la notte con te!" replicò acida Buffy.

"E invece sarebbe meglio che tu lo facessi, impareresti molte cose…per esempio capiresti che la fonte del tuo dolore è il tuo cuore…il tuo povero cuore abbandonato…"

"Cosa intendi? Il mio cuore? Non capisco…ti riferisci a Riley?"

"Ah, mia povera bambina, proprio non vuoi capire…quali sono i tuoi sentimenti, i tuoi reali sentimenti per quel ragazzo?" chiese lui scuotendo il capo.

"Beh, io…lo amo…credo…"

"Ne sei proprio sicura?"

"Forse no, forse gli voglio solo molto bene…"sospirò lei insicura.

"Ora cominciamo a ragionare! Così mi piaci! Dunque…parlando di amore, cosa mi dici?"

"Beh, è una cosa molto bella, difficile da trovare e, alcune volte…anche molto dolorosa…" rispose emettendo un gran respiro.

"Centro!…amore e dolore…cosa mi dici di…Angel?"chiese lui guardandola dritta negli occhi.


Silenzio.


In questo istante la stanza, buia, era improvvisamente diventata enorme ed infinita, ma non abbastanza da poter contenere la marea di pensieri che ora affollavano la mente della cacciatrice.

Buffy si raggomitolò avvicinando le ginocchia al petto, scossa da un improvviso brivido di freddo, e abbandonò inerte la sua testa sulla spalla di Spike. Questo, colto da un istintivo riflesso, le mise una mano sulla nuca e iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli. Non capiva perché lo stesse facendo…lui, il grande William il Sanguinario, ma sapeva che era giusto così…

Notò che ora le lacrime erano aumentate, riversandosi copiose sul freddo pavimento polveroso.

"Non era mia intenzione farti soffrire così…ma dovevi capire…" disse il vampiro con aria sommessa.

"Io…io lo amo ancora e…forse…anche più di prima ma…lui…lui mi ha lasciata…abbandonata…-singhiozzò la ragazza- lui ha deciso così…e se n'è andato…per sempre…"

"Lo so…l' ho sempre saputo…"

"E come? Come puoi tu sapere?…e capire?" disse sollevando la testa e guardandolo dritto in volto.

"Te l' ho detto, posso leggerti dentro…e comunque sappi che anch'io posso capire…perché anch'io, molto tempo fa, ho saputo amare…e soffrire…"

"Scusami…è che, come avrai notato, sono alquanto sconvolta e tu…tu hai riaperto una ferita che credevo ormai chiusa…- sospirò lei adagiando nuovamente il capo sulla spalla di lui- e inoltre, io vorrei che lui tornasse a Sunnydale, tornasse per me e…con me…ma so che questo non è possibile…ma io vorrei…vorrei vederlo, abbracciarlo, baciarlo…stare nuovamente con lui…rischiando di rievocare il vecchio Angelus ormai assopito…"

"Ora basta!- la interruppe bruscamente Spike- smettila! Non capisci che così ti stai solo facendo del male? Ti stai infliggendo pene atroci da sola?…non ti voglio vedere soffrire così…mi fa male…e poi lo sai che lui non tornerà solo per un tuo capriccio!"

"Ma non è un capriccio il mio, credimi…è un lancinante e sommesso urlo di disperazione…di sofferenza…è che, non ne posso più…ho bisogno di lui…"

"Tutti noi ne abbiamo bisogno ma del resto, lui ha fatto la sua scelta…se n'è andato…e non perché non ti amasse….no!…solo perché probabilmente lui ti amava troppo, più della sua stessa vita…o ciò che ci rimane in questa condizione…e più della sua stessa anima…credimi…"

"E' bello ciò che mi dici…ma rimane il fatto che lui se n'è andato…ha fatto la sua scelta…e anche la mia…e questo non lo doveva fare! Non doveva permettersi di decidere anche per me…non doveva…"

"Smettila di piangerti addosso! Cosa credi, che lui non stia soffrendo? Oh si, bambina mia, lui lo sta facendo…eccome…e sta pagando per tutti e due…ma tu non puoi capire…tu non puoi sapere cosa significa per un vampiro tirare avanti…vivere senza appigli, disprezzato da voi umani…dal suo cibo…dal suo sostentamento…da ciò che lui era…un tempo lontano…tu questo, non lo puoi capire…non lo potrai mai…e Angel, il tuo Angel, tutto questo l' ha perso…l' ha perso per il tuo bene…per te…la sua unica ragione di vita…il suo unico appiglio…"

"E io ora, cosa posso fare?"

"Aspettare…aspettare che forse, un giorno, ritorni da te...".