LA CITTA’ DELLA DISPERAZIONE

Autore: Fred

Pairing: Buffy e Angel, of course! (ahimè c'è anche Riley)

Time: circa la 4° serie

Feedback: Tanti, spero!!

Disclaimer: tutto di quel pazzo di Joss

 

Amor omnia vincit!!

L'amore vince tutto

 

CAPITOLO I

 

Sunnydale, intorno a mezzanotte

 

“Non posso essere pronto in 5 minuti, non ho superpoteri…” disse Riley, con una nota sarcastica.

“Buon per te, potrai dormire più a lungo.” rispose Buffy, infilandosi velocemente la maglietta.

“Ma voglio stare con te ancora un po’, dobbiamo proprio andare?” bofonchiò Riley cercando di afferrarla per la vita da dietro. Buffy evitò la sua stretta piegandosi per prendere il suo zainetto.

-Certamente lui stava alludendo a quello-, pensò Buffy, irritata per quel suo fare appiccicoso.

“Primo: tu resti qui, non puoi e non devi venire perché potresti farti male, e secondo: questo è il mio compito, e quella cosa la possiamo rimandare…”.

“Così allora ti servirei solo per quello, huh?” proferì Mr America, stiracchiandosi.

- Mio Dio, dove va cercarsele, io mi chiedo-. Sbuffando Buffy, cercando di essere convincente, si dipinse sul volto una faccia irritata e punto il dito dicendo: “ Riley Finn, questo non è quello che ho detto – lo solo pensato-, e tu lo sai”

“Effettivamente…”. Riley si sedette sul letto arcuando la schiena, deluso.

“E comunque, possiamo rifarci dopo…” propose allusivamente Buffy, anche se non ne era molto convinta.

“Allora non fammi aspettare molto”. –Finalmente- esultò Buffy intermente.

 

Lasciato il campus, Buffy si diresse il cimitero centrale, pensando che lì ci fosse più attività.

Un pungente venticello scuoteva le fronde degli alberi, mentre un cane in lontananza ululava, come per avvertire di un cattivo presagio.

 

Dopo un’ora di ronda senza vedere l’ombra, si fa per dire, di un vampiro, Buffy decise di tornarsene passando da Giles per informarlo dell’infruttuosa nottata.

Ad un tratto 2 demoni sbucarono dal nulla e le si pararono davanti minacciandola con dei bastoni che sulla punta avevano 3 spuntoni.

“Abbiamo compagnia” disse Buffy, pronta a menar le mani. I demoni si lanciarono su di lei cercando di colpirla, ma abbassandosi evitò un primo “incontro” con la punta minacciosa delle armi.

Velocemente si liberò dei due “scocciatori”.

“Spero che non siate già stanchi perché posso resistere per molti altri round sa-“ , Buffy non finì la frase che un terzo demone, sbucato dal nulla, la colpì.

Tutto si fece nero…

 

Los Angeles, 2 giorni dopo

 

Angel stava facendo la ronda. Tutto era calmo quella notte, forse troppo calmo. Un fruscio allarmò Angel che si girò di scatto. 3 demoni gli si piazzarono davanti cercando di immobilizzarlo. Angel si divincolò facilmente cercando di tenere lontano i demoni ma uno di questi, con un bastone con 3 spuntoni sull’estremità in cui si accumulava una potente fiamma bluastra, probabilmente elettricità, lo colpì, stordendolo.

Angel si riprese. Si voltò e rimase scioccato quando vide il suo corpo a terra. Si esaminò e capì che la sua essenza astrale si era liberata dal corpo. Tutto ad un tratto uno dei demoni di prima gli mise un collare al collo e lo portò via con sé.

 

“Buffy, Buffy svegliati!!”, sussurrò Willow al corpo inerme di Buffy. La Cacciatrice era stata trovata vicino alla casa del sig. Giles svenuta, da allora, 1 giorno fa, non si era svegliata.

 

“Dio, cosa sarà successo…” disse Cordelia contemplando il vampiro moro mentre Wesley già cercava su libri polverosi la soluzione della “sonnolenza” prolungata di Angel.

 

Città della disperazione, piano astrale molto lontano dalla terra.

 

Le sbarre si alzarono e una ragazza bionda venne scaraventata dentro con forza.

“Ehi, guardate dove mettete le mani!” urlò la stessa ragazza rialzandosi subito per reagire ma le sbarre era già abbassate e in più spesse catene alle mani e ai piedi le impedivano i movimenti.

Contemporaneamente Angel venne spinto nella prigione e si diresse nel centro a testa bassa quando si scontrò con qualcuno. Alzò gli occhi e esclamò non troppo stupito:

“Buffy!”

“Angel!”

Cap 2

 

CAPITOLO II

 

“Bene, bene, come ai vecchi tempi”, disse Angel ricordando il tempo passato con Buffy con rimpianto e nostalgia. Aveva fatto bene ad andarsene, lei meritava una vita migliore anche se con lei c’era quella sottospecie di carciofi e non per offendere quelle care verdurine.

“Bè, non molto vecchi”ribattè Buffy quasi con rabbia. Si era già scordato i pochi, ma intensi, momenti passati insiemi? Come era possibile? Lei se li ricordava perfettamente: ogni parola, ogni bacio e ogni sorriso, anche se raro, da parte di Angel. Non se ne capacitava. Per allontanare i brutti pensieri la Cacciatrice cerco in Angel una risposta del perché della loro presenza in quell’inferno.

“Sai cosa ci facciamo qui in catene e in mezzo a questi demoni, sembra l’inferno!”

“Non è proprio l’inferno ma una sottospecie, guarda fuori”

La scena al di fuori non era proprio delle migliori: in una arena 2 demoni stavano combattendo circondati da una folla esultante mentre una voce demoniaca commentava l’incontro in una strana lingua.

“Dio è spaventoso” sussurrò sottovoce Buffy, quasi con la paura di attirare l’attenzione su di sé.

Angel si girò a guardare i suoi occhi: verdi chiaro palesemente impauriti ma attraversati da pagliuzze d’oro come piccole fiammelle di coraggio. Ritornò con lo sguardo sull’arena.

“Ne ho visti alcuni di questi incontri clandestini a L.A ma non così “sviluppati””.

 

Intanto nell’arena l’incontro era al termine. Il demone serpente venne trapassato con una spada dal suo avversario, una specie di centauro con la faccia scheletrica e due orecchie da cane. Il vincitore venne preso e riportato all’interno della prigione.

 

Un demone aveva sentito il discorso fra Buffy e Angel e si avvicinò; era grosso con la pelle viola e coperto da pustole, una testa grossa e con quattro corna che spuntavano dalla faccia per occhi, come le lumache, inorridì un po’ Buffy e Angel, che non si scomposero, avevano visto di peggio.

Con voce bassa e rauca il demone esordì:

“Tu dovrai per forza combattere. Ognuno qui combatte. Prima la solitudine, poi la disperazione proverai e infine perfino la noia ti assedierà l’animo…”

Buffy fece una smorfia, non era una bella prospettiva.

“Chiaro. C’è qualcos’altro di orribile che mi aspetta? Io credo proprio di no.”

Si voltò verso Angel che si teneva la testa fra le mani.

“Non può essere…la città della disperazione. Pensavo fosse solo una favola.”, la voce di Angel era ora spaventata.

“Si, ne ho sentito parlare. La favola da qualche spunto per come scappare?” chiese Buffy speranzosa.

“No, veramente. La leggenda dice che una razza di demoni, i GEFA’AR, cerca di conoscere i mondi e rapiscono i più grandi combattenti di ogni mondo per farli combattere nei loro spettacoli. La storia va avanti e ogni prigioniero non tornerà mai più indietro…”

“Sentendo questa “rincuorante” favola i bambini si addormenteranno senza il bisogno di un bicchiere d’acqua” disse Buffy tentando di smorzare la tensione.

 

Tbc…