VAMPIRE NIGHT

AUTRICE:GIULIA

Descrizione: Vampire Night nasce da una mia idea, ispirata a varie storie di vampiri. Nella mia storia i vampiri sono tutti diversi, proprio perchè le loro storie e le loro provenienze sono differenti. Non spaventatevi se alcune cose possono sembrare irrisolvibili agli occhi di chi conosce i vampiri come creature leggendarie o soltanto come le creature descritte negli episodi della serie Buffy e anche di quella Angel.

La storia non appartiene assolutamente a nessun momento della storia ma, se proprio volete identificare un momento per porla all'interno delle serie direi che il momento che più vi si lega è quello dell'episodio "CRAMPI" per quanto riguarda Buffy e dell'episodio "IL RITORNO DI BUFFY" per quanto riguarda Angel. Diciamo che Angel si è appena trasferito a Los Angeles.

I personaggi di entrambe le serie appartengono a Joss Whedon e alla casa di produzione, mentre alcuni dei personaggi sono miei. Alcuni luoghi sono esistenti mentre altri sono totalmente presi dalle serie oppure da altri testi rappresentanti storie di vampiri. Le opere cui ho attinto le informazioni appartengono agli autori che sono troppi per citarli tutti ma vanno dalla conosciutissima Anne Rice all'ultima perla Stephenie Meyer che probabilmente tutti conoscono solo recentemente in seguito all'uscita del suo capolavoro letterario Breaking Dawn in testa alle classifiche letterarie e al suo film uscito da poco Twilight. I personaggi di questi testi non compaiono ma mi sono stati utili per trarre le informazioni necessarie a scrivere una storia che tratti in maniera realistica le trame horror, sentimentali e d'azione basate sui vampiri. La storia saarà inizialmente probabilmente noiosa ma, spero che in seguito possiate seguirla con passione ed intensità. Rispetto alle storie passate questa è molto impegnativa, quindi leggete con calma e con precisione ogni capitolo. Aspetto e gradisco molti commenti, augurandomi che il morso del vampiro vi sia letale...

 

VAMPIRE NIGHT-EPILOGO

 

"Il vampiro è da sempre una figura oscura presente in tutti i continenti, è un morto che cammina, che ha ancora vita, che preda e caccia, è un uomo o una donna a tutti gli effetti. Per varie ragioni trasformato in mitologia o forse in una figura folkloristica che da sempre anima le notti morutarie di tutti stati del mondo. Le notti sono popolate di demoni di ogni genere ma, l'unica figura realmente presente nei libri e nella narrativa mondiale capace di attrarre l'interesse delle persone è proprio il fantastico mondo dei vampiri".

L'autore di quelle parole non si rendeva conti di quanto avesse ragione, oltre che di quanto fosse affascinante quel mondo che probabilmente sullo schermo rendeva molto meno l'idea di quanto realistico fosse non appena l'occasione ti propone di conoscerne uno in carne ed ossa. La pelle candida e perlo più attraente sotto i raggi solari, durante le giornate di tempesta, quando la loro sete si fa più viva e il loro candore più bello, rigato da lacrime bianche di pioggia. Jude Nathalie Swan Cornwell sapeva esattamente a memoria la storia di tutti i vampiri della terra, qualunque fosse la loro provenienza o il luogo in cui si erano soltanto stabiliti. Amava tutto ciò che era oscuro e perlopiù la portava a sopravvivere a quel mondo fascinoso con cui non aveva potuto fare a meno di scontrarsi prima di lasciare definitivamente la sua città natale, New York e trasferirsi a Los Angeles, scontrandosi ancora con quel mondo. Non aveva mai dimenticato lo sguardo del cacciatore che predava la sua vittima, estorcendogli il sangue buono che ne rimaneva. Bhè, direi che la storia dei vampiri è complessa, talvolta strana ma, lei ne era appassionata tanto che la madre aveva finito per pensare che nessun ragazzo al mondo si sarebbe mai avvicinato a lei, quando si fossero accorti di questa sua passione. Cominciò a capirne la motivazione quando nella sua vita giunse realmente un ragazzo ma, non era il momento di pensarci, stava anticipando i tempi, perchè in quell'istante per risolvere il mistero era necessario soltanto ritornare con la mente alla storia delle storie, alle fattucchiere, alle notti che avevano visto protagonisti i suoi miti: i vampiri.

I primi uomini a parlare di vampiri furono nel Medioevo, prima nemmeno se ne parlava di queste creature così orribili al solo pensiero. Certo il più conosciuto era sicuramente Vlad III, il mitico conte Dracula ma, questa era la versione data per certa dagli storici che non sapevano come giustificare la venuta di questi esseri. Qualcuno aveva perfino negato la loro esistenza, associando la mitologia dei vampiri allo studio di malattie come porfiria e rabbia, che creavano spunti per darne un'interpretazione medica. Nel passato più di 100.000 persone furono uccise perchè ritenute vampiri ma, nesuna di esse lo era realmente. I veri vampiri sono creature troppo leste e troppo intelligenti per poterle catturare. Il cinema, la tv e la letteratura avevano fatto del mito di Bram Stoker un modo per giustificare questa presenza che non era mai stata assolutamente fodnata.

Tuttavia la loro storia era molto diversa da come tutti l'avevano ritratta. Negli anni del '600 inglese e precisamente nel 1650 nacque in uomo di nome Cullen che raccolse la storia dei vampiri in unico manuale, LA REALE STORIA DELLA MIA SPECIE, che nessuno era mai riuscito a leggere per intero spaventato all'idea che potesse essere realtà ciò che vi era riportato.

-Miss Swan, ci sono visite per lei-

-Chi è?-, chiese alla cameriera.

-Un certo dottor Price, dice che è urgente-

-Non si preoccupi, dica che scendo. Lo stavo aspettando-

           

1. "Vampiri dal passato"

 

Scesi le scale sicura che sarei stata capace di affrontare i loro occhi, avevo indovinato tutto. Sapevo che si sarebbero presentati in branco, come era solito fare loro. Uno solo non valeva nulla se non era insieme. Era banale pensare che potessero farmi del male, sapevo perfettamente che anche loro si consideravano esattamente come la sua famiglia. Il vampiro non si nutriva ormai da tempo se non del sangue degli animali che venivano macellati e poi portati nelle botteghe del centro città. Odiavo l’odore del sangue perché mi aveva sempre dato alla testa. Sorrisi scendendo le scale e tentai di rimanere normale alla presenza di quel vampiro che avevo conosciuto soltanto nelle leggende di paese quando avevo tentato di convincere una cacciatrice diligente ad aiutarmi insieme ai suoi amici ma, avevo combinato come al solito un danno e lei aveva smesso di fidarsi di me proprio come era successo con gli altri componenti della sua famigliola felice cui odiavo pensare. Era stata un’idea stupida quella di chiederle del famoso vampiro che aveva ereditato con una maledizione una preziosa anima, come se i vampiri non ne fossero provvisti. Insomma, Robert era provvisto molto più che di un’anima, e di questo non aveva mai avuto alcun dubbio. Aveva un’anima così candida da fare quasi paura. Vidi i loro volti trasalire alla mia visione, forse non sospettavano affatto che fossi soltanto una ragazzina. E che fossi la stessa ragazzina più ricercata dell’intera America Settentrionale.

–Non ci posso credere, ma è una ragazzina, che cos’è siamo finiti all’asilo per caso?-, chiese una stizzita Cordelia.

-Immaginavo che qualcuno avrebbe fatto il commento. E’ un piacere conoscervi, il mio nome è Jude e sono lieta di fare la vostra conoscenza-, sorrisi.

-Il piacere è tutto nostro, il mio nome è Wesley Windham Price e questi sono i miei colleghi, Angel e la nostra segretaria Cordelia Chase-

-Capisco. Sono certa che vorrete conoscere il motivo per cui vi ho fatti chiamare piuttosto urgentemente?-

-Non ho dubbi che il motivo sarà molto interessante-, sorrise stizzito anche Angel.

-La mia pazienza ha un limite anche alle sue battute-, risposi io.

-Signorina, più che altro ci aspettavamo di parlare con…-

-Una persona più adulta di me, capisco. Allora non potete aiutarmi nemmeno se vi dicessi che oltre a me anche la cacciatrice è in pericolo-

-Quale cacciatrice?-, sbottò Angel.

-Mi sembra si chiami Butty, Patty, qualcosa del genere…-

-Buffy-

-Esatto, proprio lei-

-Che le è successo?-

-Nulla di grave per ora ma, a lungo andare le accadrà. C’è qualcosa che non quadra in quello che sta succedendo. L’America intera è sconvolta da due fatti fondamentali. La scomparsa di un numero di persone piuttosto rilevante, comprendenti solo giovani di un’età compresa fra 17 e 24 anni-

-E questo che centra con la cacciatrice?-

-Sbaglio o la cacciatrice ha un’età compresa tra questi numeri?-

-Certo, e allora?-

-Los Angeles, Washington, New York e persino le piccole cittadine, quelle che si trovano nella zona più altamente posta a nord degli stati uniti, direi che stiamo parlando soprattutto del Canada, e poi la Bocca dell’Inferno, la lieta cittadina di Sunnydale, così come il Texas, il paese da cui proviene il sole fastidioso che uccide e allo stesso tempo allieta gli esseri umani, sotto lo sguardo incredulo dei vampiri-

-I vampiri non possono stare alla luce del sole, non ci prenda in giro-

-Bhè, temo che questa sia una sfortuna mio caro Angel-

-Smorfiosa, che cosa intende dire?-, la assalì Cordelia.

-Intendo dire che ci sono vampiri che possono vivere al sole e che culturalmente conducono una vita fra noi-

-Vuole spiegarci a che cosa è dovuto questo?-

-Soltanto alla nascita, al modo con cui un vampiro è stato creato, il morso e la quantità di veleno iniettata nel suo sangue, quanto la persona amasse l’umano al momento della trasformazione e soprattutto quanto odiasse l’umanità condotta prima della trasformazione-

-E lei come fa a sapere queste cose?-

-Chiamiamola esperienza-

-Che genere di esperienza?-

-La storia è piuttosto lunga, sicuri che avrete tempo di ascoltarla?-

-Da quanto sarà completo il suo racconto dipenderà il nostro aiuto-

-Bene-

-E se non le dispiace vorrei che ci dessimo del TU-

-Certo, sono certa che aiuterà-

-Bene, ora inizi-

-La storia ha inizio nel 1901, quando l’Italia era ancora scossa dalla sua unione e stava per essere travolta dalla guerra insieme al resto dell’Europa, alla famiglia Parksons nacque un figlio, l’unico, adorato dal padre e dalla madre, ottimo ballerino, studioso e diligentemente preparato per acceder alle migliori università di inizio secolo. La sua vita la conduceva suonando il piano e apprendendo le migliori conoscenze nei più disparati campi della cultura, delle arti e delle armi. La guerra imperversò e alla morte della madre decise che si sarebbe dato alle armi con maggior serietà proprio come voluto dal padre che invece lo aveva attratto verso quel campo e che sfruttò sotto gli occhi del ragazzo la morte della moglie per farne uno dei migliori tenenti inglesi dell’epoca. La guerra fu combattuta ma, nel 1918 la sua morte segnò la fine della guerra e i trattati di pace segnarono la sua fine. Il padre lo aveva voluto come compagno di una delle figlie di una famiglia nobile e benestante, senza sapere che quella donna e soprattutto quella famiglia che aveva saputo mascherare bene la sua doppia realtà era composta da quelli che vengono definiti comunemente “succhiatori di sangue”, vampiri nella nostra epoca. Era un leone, soffrì il morso ma il veleno non gli fu letale e l’amore della donna che lo aveva trasformato fece si che potesse vivere alla luce del sole, contrariamente alle leggende che avevano imperversato lungo tutto il medioevo antico, in tutte le civiltà del mondo. Pagò cara la scelta di trasformarlo, il sentimento del ragazzo non mutò mai nemmeno dopo la trasformazione, l’unica cosa che mutò fu il suo cambiamento, divenne un mostro, un vampiro, un cacciatore letale, una macchina il cui solo scopo era uccidere. Conobbe tutte le epoche e nel corso degli anni la sua trasformazione lo portò a ripudiare sé stesso. Aveva soltanto 17 anni, era un ragazzino…-

-Senti chi parla…-

-Ha ragione, era un ragazzo come me, capelli chiaroscuri, occhi profondi come le tenebre. Incontrò mille difficoltà di convivenza con gli altri della sua specie ma, insistette per non essere visto come un mostro agli occhi degli altri uomini, tentando di vivere una vita che potesse essere ritenuta almeno formalmente normale. Il suono del suo piano attirava le donne troppo facilmente e il loro profumo sembrava attrarlo fino a quando non fece un sogno. Il suo sogno era quasi una previsione ma, non lo seppe fino alla vigilia del nuovo secolo quando aveva perso la speranza di trovare ciò che andava cercando, qualcosa di molto simile a ciò che noi umani chiamiamo: AMORE.

Compose migliaia di canzoni con la speranza che almeno una attraesse la donna che andava cercando. Rinunciò quando ormai erano passati anni…-

-Significa che è morto?-

-No, significa che rinunciò, sfinito all’idea che non esistesse realmente ciò che andava cercando. Vedeva il suo viso ma, non riusciva a scorgerne oltre alcuni lineamenti-

-Capisco-, sorrise Angel, e sapevo che era proprio a lui che il mio cuore andava parlando. Lui poteva capire più di tutti quella storia.

-Era solo?-

-No, si era unito ad un branco, o per meglio dire ad una famiglia, i cui componenti erano riusciti a trovare una conciliazione con la civiltà senza uscire troppo allo scoperto, senza tentare troppo la sorte, finché, in breve riuscì a trovare la donna che cercava…-

-Un lieto fine insomma…-

-Non molto, c’erano delle complicazioni-

-Che tipo di complicazioni?-

-Era umana…-, si schiarì la voce Angel.

-Un’umana strana, per lui che aveva studiato tutte le donne del mondo, che aveva conosciuto ogni popolazione della terra, quella ragazza era strana, unica, dotata di un formidabile senso del pericolo, se così si può dire…-

-Una cacciatrice?-

-No, molto più che una cacciatrice, una semplice umana, dotata di un sangue puro, unico al mondo, destinata ad essere la preda dei più feroci cacciatori di sangue. E fu lei a cacciare tutti quanti nei guai. A pensarci mi viene da ridere…-

-Non direi, che genere di guai?-

-Il ragazzo era un vampiro, capite?-

-Ma un vampiro che vive alla luce del sole…-

-Certo ma, pur sempre un vampiro…-

-E che successe?-

-La ragazza chiese aiuto quando un gruppo di vampiri proveniente da ovest tentò di cacciare nel territorio dove vivevano-

-E che successe?-

-Tentarono di ucciderla e la ragazza spaventata si rivolse alla cacciatrice, ed è qui che entra in scena la Bocca dell’inferno…-

-Cioè?-, chiese il ricercatore impaziente.

-Bhè, i vampiri si fecero accompagnare da un demone Seyan…-

-Un ottimo cacciatore…-

-Il problema quale sarebbe se hanno già fatto il lavoro?-

-Un seyan dopo essere stato ucciso conserva una sua pseudo anima quasi come i vampiri, che deve essere rinchiusa in una scatola per poi essere bruciata-

-E quindi?-

-L’anima del vampiro era un’anima considerata nera e fu imprigionata insieme a quella del demone o per meglio dire rischiava di esserlo così, la ragazza evitò il tutto e, fece un disastro-, le sfuggì un ridolino.

-Scommetto che Buffy si sarà infuriata…-

-Esattamente, lei e il suo ragazzo si infuriarono e dissero che si sarebbero arrangiati perché la ragazza era troppo coinvolta. Ho paura che lo facciano veramente…-

-E’ la tua storia?-, mi chiese serio Angel, alzandosi in piedi.

-Si…-, gli rivolsi un sorriso carico di lacrime amare.

-Capisco. E hai paura che facciano fuori il vampiro-

-Ti pregherei di avere rispetto!-, urlai contrariata.

-Vuoi dirmi che vorresti salvare un vampiro?-, mi chiese la brunetta.

-E’ buono, e non posso permettere che gli facciano del male…-

-Sai dove si trova?-

-Il demone?-

-Il vampiro-

-Robert, si trova con quei pazzi. Ne sono certa, insomma io sono sicura che è con loro e lo useranno come esca per trovare il Seyan-

-Dici?-

-Il vampiro che fa uso del demone, vuole attirarlo per potermi uccidere-

-Perché tu?-

-Perché sono in grado di anticipare i pericoli-

-Non soltanto Wesley. La ragazza possiede un profumo cui i vampiri sono particolarmente sensibili e devo dire che capisco perfettamente la situazione di questo novellino-

-Guarda che ha parecchi anni-

-Non è il solo, e comunque sia ha sempre 17 anni, e la sua capacità rimane quella di quell’età-

-Che fine ha fatto la sua famiglia?-

-Uccisi…-

-Mi dispiace…-

-E’ stato qui?-

-No, mai. Soltanto una cosa gli è appartenuta ma, non credo sia utile-

-Che cosa?-

-La macchina che avete visto parcheggiata nel piazzale di casa-

-Che cosa ha a che fare il demone con gli omicidi nelle varie città?-

-Stanno cercando. Sunnydale è impregnata di odori disumani e non gli riesce di interpretarne il suo fra i tanti-

-Dimmi una cosa, come è finita la storia tra voi?-

-Bhè, diciamo che è finita male-

-In che senso?-

-Nel senso che era protettivo e cercava di far sì che io gli stessi lontana perché non fossi in pericolo così ho dovuto sudare per stargli accanto-

-Non mi è ancora chiaro perché cerchino te. La teoria sull’odore mi appare anomala-

-Temo, cari amici miei, che dovremo fare una passeggiata a Sunnydale, per aiutare la nostra amica-

-Te la senti di affrontarla?-

-Abbiamo un lavoro e degli innocenti da salvare-

-Chiameremo Giles e gli spiegheremo la situazione, sono sicuro che capirà-

-Grazie-

-Di nulla…-

-Lo chiamo io?-

-Sarebbe meglio che forse lo chiamassi io, Angel-

-Ok, Cordelia mi aiuterà a prendere le poche cose che servono per affrontare il demone e poi decideremo a che ora passare a prenderti per partire-

-Dovrai avvertire i tuoi genitori-

-Io non ho genitori-

-Non prenderci in giro-

-Loro credono che io sia scomparsa. Sono scappata di casa-

-Capisco, e come intendi continuare a vivere?-

-Aiutatemi a trovare Robert, il resto sarà compito nostro-

-Se devo fare un lavoro, voglio finirlo al meglio-

-Non è necessario-

-Non sarà facile convincerli a fidarsi di un vampiro-

-Di te si sono fidati, una volta-

-Certo, e rimasero delusi a morte dal mio comportamento-

-Erano distratti. Robert racconta di te come di una leggenda e una volta mi ha detto che successe perché furono distratti-

-Successe per questioni personali. E ora preparati ti portiamo dal tuo amico vampiro-

-Hai parlato con Giles?-

-Si, e sembrava molto poco ben disposto-

-Non importa, si tratta di una faccenda troppo pericolosa per non tentare-

Ero spaventata, che faccia avrebbero fatto quando mi avessero rivista? Insomma irrompevo nella vita di quelle persone come avevo fatto irruzione in quelle dei miei amici e in quella della persona che amavo. In quel momento il termine “persona” mi sembro molto poco corretto, insomma, io lo consideravo molto più di questo. Mi accorsi che lo sguardo di Angel era uguale al mio, e che potevo capire perfettamente i suoi pensieri così come sapevo interpretare quelli di tutti i vampiri che erano passati nella mia vita, o soltanto sotto i miei occhi. Quella sera quando la Mercedes nera sfrecciò nella notte lungo la strada che portava a Sunnydale, decisi che sarei riuscita a convincerlo che i miei sentimenti non erano cambiati. Decisi che le torture sarebbero finite per entrambi, e che impegnandomi sarei riuscita ad eliminare tutti gli ostacoli fra noi. Tutto ciò che desideravo era una vita fosse essa umana o eterna al suo fianco.

L’olfatto di Angel era turbato proprio come lo era quello degli altri vampiri quando si avvicinavano a me. In secoli di storia non avevo mai creduto alla mia esistenza eppure sapevo di essere io la persona giusta, colei che avrebbe compiuto il miracolo. Ciò che ero sembrava così bello, che suonava quasi orribile, ma mi rendeva ancora più spaventata e ansiosa, in preda alla voglia di entrare in azione.

Il cartello WELCOME TO SUNNYDALE, ci diede il benvenuto all’arrivo e la stradina di casa Summers era ancora illuminata quando facemmo irruzione nel giardinetto.

Fui io a bussare alla porta e mi aprì una stizzita Buffy, in preda alla collera serale che ero solita sentire quando ero con loro. Doveva avere evidentemente litigato con il povero Riley, quel cretino che le vagava attorno.

-Che diavolo ci fai ancora qui?-, disse quando mi vide.

-Calmati, mi sono portata degli amici-

La vidi alsare lo sguardo e i suoi occhi incontrarono quelli famigliari dei tre personaggi alle mie spalle, seppure li vidi fermarsi maggiormente in quelli bruni del vampiro.

-Possiamo entrare?-, chiese dolcemente Cordelia.

-Certo, che ci fate con questa combina guai?-

-Eppure credevo che tu mi capissi, cacciatrice…-

In fondo anche lei aveva amato un vampiro…

-Impudente…-, si stizzì lei.

-Bene, ora che siamo qui possiamo parlare con il ragazzo?-

Ad un tratto sentii quella melodia, come una ninna nanna che non aveva superato il tempo, che nella mia testa rimbombava platealmente senza sosta.

-Credo che voglia collaborare…-, mi disse Buffy guardandomi attonita.

Salii le scale tormentandomi all’idea di che cosa avesse pensato quando aveva ammesso di volerli aiutare, e quale fosse il motivo. Bussai alla porta e mi accorsi che era aperta. Sapeva che sarei arrivata, dimenticavo che poteva sentirmi e che l’odore del mio sangue gli era famigliare.

-Entra…-

-Mi dispiace avrei dovuto avvertire-

-Lo hanno fatto i tuoi nuovi amici-

-Io credevo che ti tenessero ancora legato-

-Clmati, non sono dei mostri…-

-Come me invece…-

-Non sai nemmeno il significato della parola mostro, non hai mai visto nessun mostro-

-Ti sbagli. Trovo che i demoni siano mostri orribili-

-Non mi hai mai creduto quando ti ho detto che erano orribili-

-Sospettavo che potesse essere altro…-

-Avresti voluto?-

-Forse…-

-Capisco-

-Sai mi sei mancato…-

-Acneht tu-

-Ma suppongo non sia abbastanza per perdonare il mio gesto-

-Se avessi reagito meglio sarebbe tutto finito a quest’ora-

-Dovevo lasciarti morire?-

-Ora sono vivo ma, non so per quanto ancora lo saremo entrambi-

-Significa che hai deciso di lasciar perdere-

Si scagliò su di me trattenendomi fra il suo corpo e la parete, tanto che il colpo risuonò fino al salotto sottostante.

-Sei la mia vita, lo sai, non potrei mai lasciare che ti succedesse qualcosa-

-E’ bello sentirtelo dire-

-Questo non è giusto, per anni ho cercato quella donna e ora che so che sei tu, mi ritrovo a dover pensare che ogni momento potresti compiere qualche stupidaggine soltanto perché sono un mostro. Sarebbe stato meglio se non mi avessi mai conosciuto-

-Non dirlo nemmeno per scherzo-

-Saresti stata felice-

-Credi che la mia vita fosse felice prima di questo?-, urlai sporgendomi per posare le mie labbra forzatamente sulle sue, gelide ma dolci come sempre. Erano le labbra che conoscevo da sempre, quelle che attendevo da tutta la vita.

-Jude…-

-Ssch…non ho paura-

-Perché questo non mi suona strano?-

-Forse perché tu sai la verità-

-Prometti che non ne parlerai con nessuno-

-Devi promettermi che non lo farai nemmeno tu-

-Credo che Jackie abbia trovato il sistema di svegliarla-

-Credi o lo sai?-

-Ho letto un suo messaggio sul mio cellulare-

-Bene, è un’ottima notizia-

-E ora che facciamo?-

-Faremo in modo che loro si occupino dei vampiri e che facciano qualche ricerca per noi, e una volta avute le informazioni che ci servono ci muoveremo per eliminare il demone. Prima sarà necessario trovare l’arma-

-Capisco, e pensi che riusciremo?-

-Non svelare mai la tua identità e sarai al sicuro. Non permetterò che ti accada nulla-

Vidi la sua espressione mutare velocemente quando sentii qualcuno che ci stava chiamando e la voce era quella di una ragazza.

-Promettimelo-

-Non lo dirò a nessuno…-

           

2. "L'attesa è finita"

 

Ci trovavamo sotto casa mia, persi a guardare quanto fosse spoglia la cittù a quell'ora profonda della notte. Come sempre Robert non si era lasciato mettere i piedi in testa e aveva dettato lui le regole di quel gioco che era una caccia tra la mia vita e la mia morte. Feci da guida alle ragazze che mi aiutarono a mettere il necessario nella mia valigia per portare a Sunnydale quel poco che mi sarebbe servito.

-Sei fortunata...-, mi disse Buffy quando restammo sole.

-A cosa ti riferisci?-

-A quell'anitipatico ragazzo che ti porti appresso-

-Oh, io non sono d'accordo-

-Come?-

-Sull'aggettivo che hai usato, ossia ANTIPATICO-

-Dovevo immaginarmelo-

-Tu non lo conosci-

-E allora spiegami che necessità c'era di tornare qui proprio stanotte?-

-Bhè, il demone non sa ancora che io sono con voi quindi, ovviamente cercherà di trovarmi qui, e se la fortuna ha girato dalla mia parte e non mi ha cercata oggi non significa che non lo farà domani. Lui cerca soltanto di proteggermi-

-Sai una volta la pensavo anche io come te su certi vampiri di mia conoscenza...-

-E ora non lo pensi più?-

-No, credo sia meglio per me cercare di trovare un equilibrio nella mia vita normale-

-So che cosa intendi...-

-Hai mai provato a pensare di vivere anche tu una vita normale?-

-No, non l'ho mai pensato e sinceramente non credo ci riuscirei-

-Non hai mai provato e quindi non puoi saperlo-

-Comunque sia non voglio una vita normale se non contempla la sua presenza-

-Mi ricordi me...-

-Non mi sembra che tu sia proprio come me-

-Lo sono stata qualche anno fa, e nemmeno molti anni fa-

-Capisco la tua sofferenza, ci sono passata anche io-

-Che cosa sai di me?-

-So che sei una cacciatrice e il tuo destino non è facile da sopportare. Mi ha raccontato che la cacciatrice porta sulle spalle il peso del mondo, e che la sua umanità muore giorno dopo giorno con l'arrivo di nuovi pericoli. Una volta mi ha detto che le cacciatrici uccidono senza pietà i vampiri e che soltanto una rappresentava un'eccezione alla regola: la cacciatrice vivente. So che lo hai amato con tutta te stessa e penso di poter capire quale dolore tu abbia provato quando ha lasciato Sunnydale per venire a stare a Los Angeles. Nemmeno quest'ultima è esattamente sicura quanto non lo fosse Sunnydale. Sai qualche volta mi chiedo perchè certe cose seppur dolorose trovino comunque senso per le persone...-

-Perchè Angel vede le cose da un punto di vista meno umano del tuo, e con questo vede il senso in qualcosa che non ha senso in realtà-

-Perchè mi hai detto che ti ricordo te?-

-Perchè anche io una volta pensavo che non sarei mai riuscita a rifarmi una vita senza che anche lui vi fosse compreso-

-E ora invece si?-

-Ci provo...-

-Bhè, allora devo proprio dirti che ti riesce male-

-Lo so, avevo intuito qualcosa del genere-

Mi sorrise con quei suoi occhi verde smeraldo, dandomi la speranza che avremmo potuto essere amiche, o che almeno potesse imparare a fidarsi di me. Ero consapevole che la sua storia combaciava su molti punti con la mia, e mi sentivo a disagio al solo guardarla.

Sentii un richiamo che conoscevo perfettamente sotto la mia finestra, doveva essere ora.

-Scusami un secondo torno subito, potresti mettere quell'abito blu e le altre cose sul letto nella mia valigia? Torno tra un secondo-

Mi fiondai alla finestra e uscii sporgendomi sul tetto che dava al panorama della costa.

-Ehi...-, mi spaventò.

-Sei pazzo? Mi hai spaventata?-, risi.

-Ops, scusami-

-Potresti almeno fingere di essere sinceramente dispiaciuto-

-Vieni qui-, mi attirò a sè cingendomi la vita. Era uno dei suoi soliti baci mozzafiato, e come facesse a dar loro quell'aspetto era per me ancora un mistero.

-Tu mi vuoi morta-

-Ti sbagli, se tu morissi vorrei morire con te. Non sopporterei l'eternità senza di te-

-Sai, mi sembra che soffra veramente-

-Parli di Buffy Summers?-

-Si, lei vorrebbe veramente che lui tornasse da lei-

-Sai, da una parte lo capisco. Non è facile vivere sapendo di essere un pericolo per la persona che ami-

-Un pericolo? Lui ha un'anima-

-Lui ha un'anima artificiale, costruita appositamente per renderlo inoffensivo ma, questo comporta che nonostante tutto potrebbe anche perderla e non mi stupirebbe se la sua ossessione per lei divenisse un pericolo per lei e i suoi amici-

-Lui la ama, ne sono certa, proprio come lei ama lui-

-Che fai ora? Sei diventata Cupido in una sola notte?-

-Non intendevo questo-

-Amore mio, sei unica-

-Che ho detto?-

-La tua vita è a rischio ogni secondo e tu pensi a che cosa succede fra quei due-

-Che c'è di strano?-

-Niente, per te nulla è strano-

-Capisco, mi prendi in giro-, risalii il tetto di casa e feci per rientrare nella mia stanza.

-Aspetta-, mi trattenne con il braccio.

-Qualche altra presa in giro?-

-Ehi...-, mi abbracciò.

-Non sottovalutare il fatto che io possa avere paura-

-Non pretendo che tu abbia paura, e comunque sia, non servirebbe perchè non ti succederà niente. Non potrei mai perdonarmelo se ti succedesse qualcosa e io so che non succederà perchè non lo permetteremo-

-Sai una cosa...-

-Che cosa?-

-Non lasciarmi mai-

-Per quale motivo dovrei lasciarti? Piccola, io sarò sempre con te. So che le parole non possono essere una certezza in questo momento ma, qualunque cosa succeda ti prometto che non ti lascerò mai-

Non ero consapevole che quelle parole non stavano arrivando soltanto alle mie orecchie oltre che al mio cuore. Era seduta sul mio letto oltre quella finestra che avrebbe dovuto separare la mia stanza dall'oscurità e in realtà dietro quella vetrata piccola e insignificante, arrivavano quelle parole come un balsamo limone, bruciante e vivido sulla pelle dell'anima. Quelle parole in passato erano state anche sue, quell'amore unico che sfiorava la mia anima riducendolo a quel mitico bacio che portava le sue labbra perfetta a scontrarsi come il mare contro le mie, in passato era stato suo, seppure da elementi e persone differenti, era come un unguento che lava le ferite in una notte di dolore. E un attimo dopo sentii suonare un cellulare, fastidiosamente quella musica mi arrivò alle orecchie e lentamente prese le distanze da me, trattenendo soltanto la mano che rimaneva posata sulla mia schiena, sorreggendomi.

-Non è il mio-

-Nemmeno il mio-

-Viene da dentro, sarà meglio che torni a fare compagnia alla povera Buffy-

-Ti lascio andare, mia piccola Cupido-

-Perchè fai così?-

-Chi lo sa, forse qualcosa mi dice che questa tua ossessione per la loro storia sarà un disastro-

-Non ho intenzione di fare niente-

-Anche perchè qualcosa mi dice che a quel cellulare non è sicuramente stata una persona qualunque a chiamarla-

-Io entro, e poi vedremo-

-Ehi...-

-Che c'è? Guai in vista?-

-No, volevo soltanto ricordarti quanto ti amo-

-Ti amo anch'io-, sorrisi.

-Scendo a vedere a che punto sono gli altri?-

-E io entro a finire le valigie-

-Presto sarà l'alba quindi dobbiamo sbrigarci o di sotto finiremo per trovarci con un vampiro incenerito-

-Sai, forse è una fortuna che tu sia stato trasformato da qualcuno che ti amava-

-Peccato che fossi io a non amare lei-

-Bene, ora mi sento molto meglio-

-Sai adoro quando riesco a farti diventare gelosa-

-Non scherzarci, non è divertente-

-Io vado-

-Si anche io-

Eppure era così diverso, ,ognuno di loro aveva caratteristiche così differenti fra loro. Ricordo che una volta Robert aveva finito per farmi l'elenco dei clan di vampiri che erano in vita. Ognuno di essi aveva caratteristiche completamente differenti da quelle degli altri. Le leggende che conoscevo su quegli straordinari esseri erano morte quando avevo incontrato lui, e nessuno dei vampiri che la letteratura mi aveva fatto conoscere corrispondeva alla bellezza che vedevo luminosa negli occhi e nel corpo del mio Robert.

Doveva essere stato un ragazzo meraviglioso prima che un vampiro così assolutamente sexy. Quando lo guardavo muoversi nell'oscurità non mi sembrava nemmeno di poter reapirare, anzi, il respiro mi si congelava in gola senza lasciare spazio a nient'altro.

-Avete finito a quanto vedo...-, dissi rientrando dalla mia momentanea occupazione con il mio ragazzo.

-Ti abbiamo sistemato alcune cose nella valigia ma, non sapevo che cosa volessi indossare così l'ho lasciata aperta.

-Giusto, ti ringrazio Willow-

-Buffy è andata un attimo fuori-

-Che cosa è successo?-

-L'ha chiamata Riley-

-Capisco. Big Fish non riesce proprio a non sentirla-

-Dai, sei stata contagiata anche tu dalle manie di grandezza del povero Xander?-

-Oh, c'è anche lui-

-Ci ha raggiunti poco fa insieme agli altri-

-Credevo sinceramente vi sareste gettate in strada quando vi ho viste salire in macchina con Robert alla guida-

-Devo dire che ci ho pensato-

-In tutta sincerità mi sentirò più tranquilla quando ognuno guiderà la propria macchina-, interruppe una terza voce.

-Sai Buffy, credo che non te ne pentirai-

-Mi sembra una scelta plausibile-

-Di sotto hai sentito parlare di mezzi di trasporto per caso?-

-Sembra che MISTER VAMPIRO, voglia che tu prenda entrambe le macchine-

-Ne ero certa-

-Come sarebbe a dire? Sarebbe più sicuro che tu non guidassi da sola-

-Non hai ancora visto che cosa significa ENTRAMBE LE AUTO-

-E poi come sarebbe entrambe?-

-Trattasi di due vetture a dir poco ipnotiche...-

-Tutte tue?-, mi chiese la rossa.

-No, una appartiene a lui-

-Immagino che sia quella sotto il lenzuolo bianco-

-Hai sbirciato...non vale!-

-Non ho guardato sotto-

-Meglio così-

-Will, ha detto Riley di salutarti e mi ha chiesto se domani hai intenzione di andare a lezione-

-Tu che dici?-

-Andate, non ci saranno problemi-

-Non posso lasciarvi a casa mia da soli-

-Non staremo a casa tua-

-Che cosa? E dove vorreste andare?-

-Ci faremo ospitare da un amico lungo la strada verso casa tua-

-E questo da quanto è stato deciso?-

-Quando siamo usciti dalla macchina ho sentito Robert parlarne con Angel e con gli altri. Erano tutti contrariati ma, alla fine ha prevalso lo spirito organizzativo del vampiro-

-Non trovo sicuro che vi fermiate lungo la strada, sareste più al sicuro a casa mia. Giles e gli altri potrebbero aiutarvi a fare qualche ricerca-

-Tu augurati soltanto che Sunnydale in questo periodo sia più piovosa del solito o presto ci farà abbandonare anche quella-

-Willow, non capisci? Cerchiamo soltanto di pesare il meno possibile su di voi. Ognuno di noi ha vite contemporaneamente l'una diversa dall'altra e ha diritto di svolgerla al meglio. Giles ha il suo ruolo al Magic Box, e insieme a lui sono certa che anche Wesley troverà la maniera di fare le giuste ricerche. Angel per lo più non potrà spostarsi durante il giorno e comunque sia, lui e Cordelia faranno i pendolari da Los Angeles, in maniera che possano continuare la loro vita all'agenzia, e tu e Buffy tornerete ad andare al college-

-E voi che cosa farete intanto?-

-Cercheremo di non destare sospetti e faremo in modo che anche le nostre vite rimangano quelle che sono state fino ad oggi, con l'incognita della scuola, che spero rimarrà il minore dei miei problemi-

-La scuola potremmo fartela seguire anche a Sunnydale-

-Potrebbe essere un'idea, se tu riuscissi ad attuarla per noi sarebbe un sollievo non perdere l'anno-

-Mi sembra ovvio-

-Continuo a trovarla un'idea assurda-

-Fidatevi ragazze, continueremo a frequentarci e stabiliremo orari e ruoli che ognuno di noi impiegherà nella risoluzione del problema. Non scordatevi che in ogni caso, il mio ragazzo è un vampiro!-

-E' la cosa che mi preoccupa...-

-Bhè, direi che queste cose fanno al caso mio stasera-, dissi uscendo da dietro le ante dell'armadio, fra cui mi ero nascosta per cambiarmi d'abito.

-Stai benissimo!-

Avevo indossato le cose più fresche che avevo per poter superare il calore che armeggiava fuori, nella notte di quell'estate. Nella loro semplicità i miei abiti riuscivano a farmi sentire serena con me stessa e priva di qualunque attrattiva se non quella che esercitavo su di lui, nell'intento di carpire la sua attenzione.

Avevo un semplice paio di jeans a vita bassa e una maglietta bianca con un semplice scollo a V, che lasciava intuire senza dare troppo nell'occhio. Decisi che così ero perfetta per superare il momento in cui mi avrebbe rivista dopo il nostreo breve incontro fuori dalla finestra. Non mi sentivo ipnotica per un ragazzo come lui ma, speravo di poterlo essere almeno per un pò. Afferrai la mia borsa e la mia valigia scendendo le scale seguita dalle altre ragazze che trasportavano alcuni altri pochi accessori.

-Permette signorina...-, mi bloccò in fondo alla scalinata di casa mia.

-Sai potevo morire...-

Alla combriccola si aggiunse Angel.

-La mia macchina è piena ormai-

-Che altro hai preso?-

-Poche cose, ed è tutto nella mia valigia-

-Se ti conosco bene, non appare sicuramente come la valigia di un vampiro-

-Dimentichi che vivo ormai da più di 100 anni con gli esseri umani-

-Giusto, lo scordo sempre-

-Ragazzi, penso sia il caso di partire, fra poco ci sarà la luce-

-Giusto-, prese le mie valigie e quando arrivammo in garage le mise nel baule della mia Mercedes nera.

-Angel guiderà la sua auto e Buffy e Willow andranno con lui. Xander guiderà la sua auto mentre, io e Jude guideremo rispettivamente ognuno la sua auto-

Scoprì il lenzuolo e ne uscì la mitica Volvo XC60 con cui mi aveva salvato la vita miliardi di altre volte e che al confronto della mia Mercedes nera spiccava molto meno ma, l'effetto su strada rimaneva comunque molto visibile.

Afferrai le chiavi della mia auto e attesi che le vetture di Xander ed Angel fossero uscite dal mio giardino. Il primo a lanciarsi all'inseguimento fu lui ma, conoscevo perfettamente le prestazioni della sua auto. Angel in testa alla fila ridacchiava, lanciato a tutta velocità. Era davanti a tutte le altre auto ma, conoscevo le prestazioni della mia Mercedes e allo stesso tempo anche quelle della Volvo di Robert, e sapevo che le nostre posizioni sarebbero variate in fretta. Buffy sussultò quando l'ombra di una vettura a tutta velocità gli passò accanto. Odiavo quando faceva a gara ma, sapevo che era un semplice divertimento, giusto per la voglia di far emozionare un pò il motore della sua auto, così presi a correre spingendo il pedale dell'accelleratore quasi al massimo e in un secondo gli fui a fianco. Non vedevo più dietro di me nessuna delle due auto dei nostri amici ma, sapevo che prima o poi sarebbero arrivati. Odiavo doverlo dire ma, quando guidava la sua auto risultava ancora più affascinante di quanto non lo fosse normalmente. Il suo sguardo fissava la strada. La lunga giacca scusa accompagnava i suoi movimenti, e i suoi occhi coperti da un paio di Ray Ban scuri, lasciavano trasparire allo spettatore esterno uno sguardo mozzafiato. Decisi che questa volta non gliel'avrei data vinta e spinsi al massimo la mia Mercedes ma, eravamo sempre uno a fianco all'altra. La parità con lui era quasi una vittoria per me. Lo vidi rientrare velocemente davanti a me, e riconobbi la strada che faceva da accesso al locale del Bounce.

-Arrivati-, mi disse quando scese.

E poco dopo vidi scendere dalle loro auto anche Angel e gli altri.

-Tu sei un pazzo!-, gli strillò una Buffy infervorata.

-Io avevo avvertito il tuo amico di spostarsi dal lato della strada-

-Non conosci i limiti di velocità?-

-Io odio andare piano in macchina-

-Ok, Rob! Ora basta! Va ad avvertire Gabriel mentre noi scarichiamo la roba dalle auto-

Mi preoccupai di estrarre le mie valigie dal baule della mia macchina dopodichè mi lancia infuriata sulla ragazza bionda a pochi passi da me.

-Si può sapere che cosa avevi?-

-Penso che tu abbia visto a quale distanza è passato dalla nostra macchina-

-Non sento nessun altro lamentarsi apparte te-

-Non te lo concedo Jude. Mi trovi in accordo con Buffy. Correre a quella velocità + pericoloso e voi due per tutto il tragitto avete accellerato, correndo uno a fianco all'altro. E' stata una fortuna non avere incontrato nessun'altra auto lungo la strada-

-Oh, mi sembri mia madre-

-Forse allora tua madre è più sana di mente di quanto tu non voglia farci credere-

-Io non mi sento a rischio. Odio doverlo dire ma, non sopporto andare piano in macchina-

Sapevo di aver ripetuto le sue stesse parole e non fu un caso certamente.

-Finirà che sarà più pericoloso di quanto pensi se non tenti di farlo ragionare-, aggiunse la rossa.

-Non sono mai stata in pericolo, finchè non avete tentato di ucciderlo sotto i miei occhi-

-Capisco...-, si rassegnò Angel.

-Stanotte possiamo rimanere qui-

-Benissimo, allora queste sono le nostre valigie.

Gabriel era un uomo dai corti capelli biondi ingelati, e quando mi vide non fece altro che abbracciarmi.

-Mio Dio! Come ti sei fatta bella! Era una vita che non ti vedevo. Hai attirato altri guai?-

-Gabriel, sono felice anche io di vederti. Voglio presentarti i miei nuovi amici. Lei è Buffy Summers, Willow Rosemberg. Lui è Angel. E quello laggiù è Alexander Harris-

-Piacere di conoscervi. Dovete essere tutte ottime persone se siete amici di questi due pazzi-

-Pazzi?-

-Non era un offesa mio caro Robert. I tuoi amici cenano con noi?-

-Temo che dovrai chiedere a loro. Nel frattempo faccio vedere a Jude la stanza-

-Ottima idea-

Mentre salii le scale con lui, sentii il rumore delle auto parcheggiate sotto, e lo scampanellio dei passi che salivano lungo la prima gradinata per entrare nel locale. Il Bounce non era esattamente il posto dove si aspettavano sarei stata al sicuro. Là dentro non c'era ombra di disumanità, e tutto sembrava scorrere come se il tempo si fosse fermato alle epoche più disparate.

           

3. "Salva i tuoi baci per me"

 

La mattina presto si svegliò sicura che si sarebbe trovata ancora nella stessa posizione di quando la sera prima aveva posato la testa su quel letto e invece si ritrovò sola distesa lungo il letto. Infilò la camicia che trovò accanto al letto.

Possibile che fosse così difficile dimenticare quella situazione?

Raccolse i lunghi capelli biondi in una solida coda e scese le scale per preparare la colazione. La sera prima erano rimasti al Bounce fino a tardi ed erano riusciti a tornare a casa miracolosamente quando stava per imperversare la luce del giorno. Aveva dormito poco o veramente era successo tutto quel trambusto? Non era certa di aver visto veramente tutta la scena del giorno prima ma la ricordava perfettamente. Quando Jude aveva sceso la scalinata con quell'abito azzurro cielo accolta da tutti come un sogno, si era ricordata di avere il suo ragazzo a fianco che ovviamente sbavava alla visione di quella ragazza dolce e carina vestita con quella scollatura da paura. L'unico a non avere interesse sembrava Angel, stretto nella morsa delle braccia della splendida Cordelia. Aveva notato subito che lei non lo lasciava un secondo intuendo che la presenza di Buffy lo rendeva nervoso ma, allo stesso spaventata all'idea che quando le cose cominciavano a girare per il verso giusto per loro quella ragazza potesse di nuovo portarselo via. E poi a poche ore di distanza li aveva visti litigare e la cosa atroce era che il semplice ragazzo aveva sovrastato il vampiro. Insomma, Angel non aveva voluto lottare quando Riley aveva minacciato di parlare a tutti della loro presenza e in particolare della presenza dei loro amici in città. La sera tornando a casa quando avevano discusso della situazione le aveva semplicemente comunicato che il motivo per cui non aveva reagito era quello di non volerla ferire più di quanto non avesse già fatto in passato. Era scoppiata in lacrime ed era fuggita rifugiandosi nel suo letto. Quando scese le scale la mattina trovò Giles intento alla lettura di un libro antico sul tavolo della cucina.

-Buongiorno-

-Oh, buongiorno Buffy-

-Che succede? Dove sono tutti?-

-Wesley mi ha preceduto insieme a Willow al Magic Box per cercare un antico testo che dovrebbe aiutarci ad identificare le caratteristiche del demone Seyan, mentre Cordelia si è gettata nello shopping al centro commerciale della città-

-Angel?-

-E' in palestra-

-Ottimo, questo significa che per oggi niente allenamento-

-Che cosa è successo? Aveva l'aria ammaccata, e a dirla tutta non soltanto quella-

-Bhè, ha avuto un leggero litigio con Riley-

-E vorresti farmi credere che il tuo ragazzo ha avuto la meglio?-

-Bhè, a dirla tutta solo perchè Angel non ha voluto reagire-

-Lo sapevo-

-Che cosa?-

-Che la sua presenza qui ti avrebbe scombussolata-

-Non è la presenza che mi scombussola. Solo che credo di non essere ancora riuscita a farmi una ragione del motivo per cui se ne sia andato così all'improvviso dopo la distruzione del liceo-

-Forse nella speranza che tu trovassi la normalità che per tanto tempo hai desiderato-

-Non sono riuscita a trovarla, credo-

-Ti riferisci all'Organizzazione della dottoressa Walsh?-

-Anche a questo, sa ho paura che ieri sera ho ottenuto soltanto una percentuale più alta di pericolo. E questo non comporta soltanto il pestaggio di Angel ma, anche il fatto che la dottoressa Walsh potrebbe fare irruzione al Bounce e cercare i nostri amici-

-Che cosa ne pensi del ragazzo?-

-Parla di Robert?-

-Già, quel ragazzo ha qualcosa di strano. E' potenzialmente dotato di alcune caratteristiche che i vampiri incontrati finora non hanno-

-Cammina alla luce del sole...-

-Il suo battito cardiaco si interrompe solo con la sua volontà-

-E' velocissimo nei movimenti-

-La sua pelle è fredda come roccia-

-Ma la cosa più strana è l'irregolarità del suo respiro, è come se riuscisse a controllarlo con la sola forza generata dal suo corpo-

-Vorrei sapere che razza di essere sia-

-Un vampiro, non si preoccupi Giles-

-Angel?-

-Bhè, non tutti i vampiri appartengono alla medesima specie-

-Che cosa intendi?-

-Ogni zona della Terra ha la sua percentuale di vampiri-

-Vuoi dire che non c'è luogo sulla terra dove non vi siano?-

-Esatto Buffy.Non c'è luogo sulla terra dove essi non siano presenti-

-Quindi non saranno mai eliminati, o sbaglio?-

-I vampiri migliori sopravvivono ai secoli, gli altri vengono sopraffatti dalla forza delle cacciatrici e dei cacciatori generati sulla terra con la forza dei vampiri stessi-

-E questo cosa centra con Robert?-

-Il ragazzo è uno dei migliori vampiri che ho conosciuto finora ma, possiede un difetto che altre specie non hanno-

-Sarebbe?-

-La sua forza consiste nell'essere stato generato da un essere in grado di trasmettere sentimenti umani-

Non riusciva a comprendere il significato di quelle parole. In fondo, anche lui possedeva un'anima ma era completamente diverso dal ragazzo vampiro.

-Capisco-

-Volete spiegare anche a me, perchè io invece, non ho capito nulla-

-La sua specie si è estinta anni fa ed è rinata grazie alla presenza di pochi elementi nella sfera mondiale. Robert fa parte di una specie di vampiri che sono riusciti ad adattarsi al mondo civile. Quando sono entrato nella casa di Jude ho notato come lui si muovesse agilmente fra gli oggetti umani e negli ambienti strettamente legati all'intimità umana. Qualcuno potrebbe dire che questo accade perchè si tratta dell'abitazione della persona da lui amata ma, ti posso assicurare che questa è solo una parte della risposta. Per secoli il ragazzo ha vagato alla ricerca di qualcosa di perfetto, della parte della sua anima che non riusciva a fargli trovare pace, ebbene il destino ha voluto che la trovasse in un essere interamente umano proprio perchè la sua specie ha la caratteristica di possedere in sè tratti umani relativi alla personalità-

-Vuoi dire che è come se non si fosse interamente trasformato?-

-Esattamente, e possiede tutti i doni di un essere umano-

-Cosa succederà con il tempo?-

-Le sue caratteristiche fisiche rimarranno quelle del ragazzo 19enne che è ora-

-Quindi lui ricomincia continuamente la sua vita...-

-Ecco spiegato il mistero della scuola-

-Mio Dio, e lei sa tutto questo?-

-Si-

-Splendida notizia-

-Non c'è nessun pericolo. E' rarissimo incontrare un vampiro come lui ma, quando se ne incontra uno si è trovata la creatura più fedele al mondo-

-Vuoi dire che non potrebbe mai tradire?-

-Non lo farà, la sua anima è umana e possiede la fedeltà come uno dei valori più forti della sua esistenza-

-Fantastico, almeno non dovremo preoccuparci di consolarla per amore se dovesse tradirla-

-Sono felice che abbiate capito-

-Io ho capito soltanto che possiamo fidarci di lui ma, continuo a pensare che una storia tra lei e lui non sia una buona idea. I vampiri non sono creature con cui avere delle storie-

-Parli per esperienza personale Summers?-

-Lo dico anche per questo-

-Lui è innamorato di lei, è la sua ossessione. Non la tradirà e cercherà di proteggerla a costo della propria esistenza-

-E' una storia che ho già sentito-

-Credimi, quella ragazza non corre alcun pericolo. E' meglio di quanto pensi-

-La conosci bene-

-Diciamo che conosco le caratteristiche fisiche e psichiche del ragazzo-

-Bene. Ora se hai finito la solfa, vorrei fare allenamento-

-La palestra è tutta tua-

-Ragazzi, ora basta!-, batte' i pugni l'inglese sul tavolo.

-Che cosa dice Giles?-

-Non uscirete da questa stanza finchè non avrete chiarito la situazione. Sono stufo di vedere questa situazione degenerare-

-Se si riferisce a ieri sera, passerà tutto molto presto-

-Mi riferisco a tutto Angel-

-Allora deve chiedere a Buffy, io non ho nessun potere su questo-

-Non chieda a me, non so a cosa si riferisca-

-Siete impossibili-

-Bene, perchè credo proprio la parola impossibile sia l'aggettivo adatto a questo contesto-

-Forse dovresti cercare di ragionare-

-E tu hai ragionato immagino?-

-Sono certo che capirai quanto la situazione non sia facile nemmeno per me-

-Angel, te ne sei andato. Ero una ragazzina, ora non lo sono più!-

-Credevo avessi dimenticato-

-Che cosa? Come hai potuto pensare che avessi dimenticato?-

-E allora che cosa vorresti fare ora?-

-Non lo so e non voglio pensarci. Hai deciso così e rispetto la tua decisione-

-Bene, direi che ora possiamo dire chiarito l'equivoco-

-Per quanto riguarda ieri sera, mi dispiace. Non avrei dovuto chiamarlo e farlo venire al locale-

-Il tuo ragazzo non rappresenta un problema per nessuno di noi ma, rappresenta una necessità per te quindi, penso che non ci sia nulla di sbagliato in ciò che ha fatto. Ha soltanto difeso la persona che ama-

Le parole uscivano languide e dolci...

La persona che ama...

La domanda che si poneva era quanto realmente lei lo amasse, e quanto sincero fosse quel sentimento così dolce e allo stesso tempo così orribile. Se fosse stato vero, allora non avrebbe avuto senso pensarci ma, la presenza di Angel rendeva tutto più difficile e dovette ammettere a sè stessa che non aveva dimenticato nessuno dei momenti passati con lui. Lo aveva visto soltanto poche volte dopo che era partito, e tutte per motivi che non erano sicuramente dovuti a visite di piacere.

-Non resterò per sempre quindi, riuscirai a tornare alla tua vita normale presto-

-Capisco...-

-Buffy, mi dispiace, quando ho accettato di aiutarli non l'ho fatto per creare scompiglio nella tua vita-

-Hai fatto bene-

-Non ne sono convinto-

-Bhè, io si-

-E sei convinta che tutto questo non rappresentetà alcun problema?-

-Non posso assicurarlo ma, spero di no-

-Lo ami?-

-Non lo so-

-Capisco-

-La ami?-

-No, non penso di poter amare nessun'altra per ora-

-Capisco-

-Non avrei dovuto dirtelo-

-Angel, vorrei tanto che le cose fossero diverse adesso-

-Bhè, quando sarà il momento saprai cosa fare-

-Bene-

Aprì la porta e uscì da dove poco prima Giles aveva lasciato la stanza. Aveva una nuova consapevolezza, il suo costringerla a desiderare una vita normale non era servito, proprio perchè troppo poco tempo era passato da quel momento e lui era tornato da lei. Se quei due ragazzi non avessero cercato il suo aiuto sarebbe tornato per un altro motivo e ne era consapevole. Sapeva di non poter rimanere troppo tempo senza sapere nulla di lei.

9.53 Bounce Motel

Si svegliò quando sentì il braccio freddo allontanarsi.

-Buongiorno-

-Scusami, non volevo svegliarti-, la baciò dolcemente.

-Che succede?-, lo attirò a sè.

-Sei davvero impossibile ragazza mia-, sorrise lui.

-Sai se potessi il mio desiderio sarebbe poter dormire tra le tue braccia per sempre-

-Lo so ma, credo sia il caso di raggiungere gli altri per vedere se hanno qualche notizia del demone Seyan-

-Non possiamo fare tardi?-

-Come sempre...-

Era come un sogno, non sentivo assolutamente il bisogno di alzarmi da quel letto se non potevo farlo fra le sue braccia. Sentii lo schiocco del pulsante della radio e sapevo che era un modo per non farsi notare. Era il suo modo di dirmi che mi desiderava e che quel momento era soltanto per noi. La stanza dava sul lungomare e l'orizzonte offriva una splendida visione dell'azzurro cristallo salato al di fuori della finestra a vetri, oltre il balconcino della stanza. Un'ora dopo rimasi accovacciata fra le sue braccia tenendolo stretto a me. Era il mio sogno, rimanere avvolta fra le sue braccia in eterno, senza paura che potesse sfuggirmi via.

-Il mare è bellissimo oggi-

-Già...-

-Che ne dici se dopo essere stati a Sunnydale, chiedessimo agli altri di venire a fare un bagno con noi?-

-Sai che non è possibile, Angel non può sopravvivere al sole come te-

-Potremmo andarci di sera-

-Sei pazzo? Farà freddo-

-Amore mio, non farà freddo-

-Sai, credo che l'idea non sia una delle tue migliori-

-E se ti chiedessi di venire da sola con me, diciamo quando saremo tornati da Sunnydale-

-Da soli?-

-Io e te-

-Sai che cosa succederà?-

-Non lo so, vuoi dirmelo tu-, mi sorprese stampandomi dolci baci lungo il collo. Conosceva ormai ogni parte di me e sapeva come ottenere da me ciò che voleva.

-Ok ok...hai vinto! Verrò con te-

-Bene, vedo che cominci a ragionare-

-Tengo soltanto alla mia vita-

-Solo questo?-

-Ho alternative?-

-Potrei trovare un'altra ragazza con cui andarci. Al Bounce le ragazze non mancano mai. Gabriel potrebbe presentarmi una splendida ragazza bionda dagli occhi zaffiro con cui andare a fare un bango alla spiaggia-

-Non dirai sul serio?-

-Non è mia abitudine mentire-

-Cioè? Andresti veramente alla spiaggia con un'altra ragazza?-

-No-

-Mi hai spaventata-

-Nemmeno se fosse bellissima, potrei lasciarti per un'altra ragazza-

-Mi ami?-

-Ti amo più della mia esistenza-

-Stai scherzando-

-Amore, ho giurato a me stesso che non ti avrei mai lasciata ed è quello che intendo fare-

-Non ti ho chiesto se vuoi proteggermi ma, se mi ami-

-Ti amo e tu lo sai-

-Bene-, mi voltai sconvolta dalla consapevolezza di quanto sarebbe stato orribile per me perderlo.

-Jude...-

-Che c'è?-, mi voltai verso di lui.

-Piccola, sei la mia vita-

-Non lo so-

-Sei la mia vita, ti amo e non ho intenzione di lasciarti sola per nulla al mondo-

-Sei serio?-

-Sono serissimo-

Lo abbracciai e lui fece lo stesso con me. Le sue mani sulla mia pelle furono come un balsamo dolce che lava le ferite e le richiude, annullandone ogni traccia. Desideravo che quel momento non finisse mai. Ero consapevole di che cosa avevo lasciato alle mie spalle ma, non sapevo quanto sarebbe stato difficile perdere la persona che amavo e non volevo nemmeno provare come fosse. Non avrei avuto la forza di continuare la mia vita se non avesse contemmplato la sua presenza al mio fianco.

-Sai una cosa piccola?-

-Che cosa?-

-Sei la creatura più speciale che conosca-

-Non esagerare-

-Non l'ho fatto-

-E tu sei l'unica cosa al mondo che conta per me-

-Credo sia veramente ora di andare-

-Ok-

Lo lascia alzarzi e sentii l'acqua scorrere sul suo corpo poco dopo. Quando ebbe finito seguii il suo esempio. Infilai un paio di jeans e una maglietta azzurra chiara. Uscita dal bagno non lo trovai nella stanza ma mi aveva lasciato un biglietto per avvertirmi che mi avrebbe aspettata nel parcheggio accanto alla sua macchina. Scesi nel salone e Gabriel mi fermò a pochi passi dall'uscita.

-Come siamo carine...-

-Grazie. Hai visto Rob uscire?-

-E che non l'ha visto?-

-Che vuoi dire?-

-Le due ragazzine che stavano qui nel salone sono letteralmente svenute. Che ci troveranno poi in quel divo?-

-Bhè non chiederlo a me. Posso darti solo la mia modesta opinione-

-E' uscito, ha detto che ti avrebbe attesa alla macchina-

-Perfetto. Ciao Gabriel-

-Ciao cara. E attenta a non attirare altri guai-

-Ci proverò...-

Uscita vidi che la macchina era già nel piazzale ma, quello che mi sorprese fu il tuffo al cuore che mi dette la sua visione. Portava una camicia bianca semiaperta, aveva un paio di jeans scuri con la sua solita cintura scura. E i suoi occhi erano coperti dai suoi splendidi Ray Ban scuri. Era veramente un Dio e ora ne ero sicura.

-Miss Swan, prego-, mi aprì la portiera per farmi salire e non potei resistere alla tentazione di baciarlo. Le ragazze dietro di lui fecero una smorfia.

-Signorine, vi presento la mia ragazza. Jude, loro sono Monica e Angela. Sono italiane-

-Piacere mio-

-Bhè, ci vediamo Rob-, lo salutarono.

Salii in auto sbattendo la portiera dall'interno e capì al volo che mi avevano fatta arrabbiare le sue nuove amiche.

-Amore...-, mi sussurrò quando partimmo.

-Che vuoi?-

-Sai, quando sei arrabbiata con me diventi anche più carina-

-Sei insopportabile-

-Lo so ma, non è colpa mia se ti sei innamorata di me-

-Giusto, allora se vuoi posso provare a convincere una delle tue amiche italiane a venire al posto mio?-

-Sai che non mi interessa-

-E perchè mai? Sono così carine-

-Vuoi sapere perchè?-

-Sentiamo-

-Perchè sei l'unica per me-, mi sussurrò all'orecchio dandomi un brivido.

-Non puoi fare così-

-Così come?-

-Darmi quel...è irritante-

-Ok, niente baci-

Mi voltai e lo baciai a sua volta.

-Amore, se dovessi sbattere saresti l'unica a non salvarsi-

-Giusto-

-Mi dispiace doverti far sedere nuovamente, sai che continuerei volentieri la conversazione con le tue labbra-

Accesi la radio, e quella canzone tornò a risuonarmi nelle orecchie.

Save your kisses for me...

Lo avrebbe fatto per sempre?

Lo vidi concentrarsi sulla guida e dovetti ammettere di nuovo a me stessa che era uno schianto veramente. In assoluto nella mia vita non avevo mai conosciuto nessun ragazzo che possedesse la sua bellezza, nemmeno se fosse stato un modello o uno di quegli attori che la tv sventolava sugli schermi o nei fotoromanzi da cinema. Robert era bello e basta. Nessuna obiezione. Era il ragazzo dei miei sogni e sembrava proprio che fosse un sogno da cui speravo di non svegliarmi mai. Mano a mano che ci avvicinavamo a Sunnydale sentivo la preoccupazione salire. Come era psoseguita la serata dopo che quei due se ne erano andati dal Bounce? Come stava Angel? Era già guarito? Che cosa avevano scoperto del demone Seyan?

La stanza iniziò a girare quando prese in mano il volume esatto e cercò alla voce Seyan. La soluzione stava nel trovare la spada che poteva essere usata solo da COLEI CHE POSSIEDE IL CUORE PURO E LA FORZA DI VOLONTA' NECESSARIA PER IMPUGNARLA. Chi diavolo poteva essere? Come l'avrebbero trovata?

Era un indizio ma non portava a molto...

Wesley prese il volume e lo lesse con attenzione poggiandolo sul tavolino della biblioteca del Magic Box di Giles.

           

4. "Ti amo, ti odio"

 

Buffy era seduta sugli scalini della palestra, sorseggiando la classica soda da metà allenamento quando lui arrivò.

-Quella roba ti toglie le forze-

-Angel, si può sapere per quale motivo non avverti quando appari alle mie spalle?-

-Non ne ho bisogno, so di non averti spaventata-

-E come lo sai?-

-So che ti sei accorta della mia presenza da un pò-

-Già, dimentico sempre che ho a che fare con un vampiro-

-Comunque sia, ho l'impressione che tu abbia perso parte della tua forza di un tempo. Sembri più stanca soprattutto nelle fasi fondamentali, attacco e ripresa-

-Sarà che mi sono adagiata a pensare che in fondo non mi dispiaccia la presenza di qualche vampiro in più su questa terra, o che io mi stia rassegnando al fatto che comunque sia non riuscirò mai ad eliminarli tutti. Perchè sprecare troppo tempo...-

-Non è da te-

-Te l'ho detto, sono alla ricerca della mia vita normale-

-Saresti disposta a perdere le persone che ami per avere una vita normale?-

-No-

-Allora ti conviene ritrovare la tua coordinazione, o questa battaglia sarà persa in partenza-

Si tolse la maglia con l'intento di aiutarla a ritrovare a concentrazione e ottenendo uno sguardo sbigottito di fronte a quella visione che ormai pensava di dover dimenticare da tempo, visto il pericolo in cui era incorsa l'ultima volta che vi era stata tentata.

-Potresti rimettere la maglietta-, arrossì lei.

-Oh mio Dio! Non fare storie! Avanti! Ma che razza di cacciatrice sei?-, la prese in giro lui.

-Ok, se cerchi le hai trovate VAMPIRO-

Lei attaccò e lui dovette ammettere che se stuzzicata Buffy sapeva ottenere ottimi risultati. La paura era quella che la cacciatrice si ritrovasse come molte altre prima di lei. Le cacciatrici cinesi soprattutto si erano lasciate uccidere perchè deluse dalla propria missione che non gli permetteva di vivere pienamente la propria vita. Non desiderava questo per la sua ex ragazza. Desiderava le gioie e i dolori di una vita normale da viva. I suoi attacchi erano rapidi e il più delle volte prevedibili ma questo perchè evidentemente erano mesi che non si allenava come avrebbe dovuto. Dedusse che la sua vita la stava assorbendo troppo e soprattutto che qualcosa la bloccava dal lottare come avrebbe fatto un tempo, quando ancora vivevano entrambi a Sunnydale. Era ovvio che qualcosa la stava portando dritta dritta fra le braccia del pericolo e lui doveva assolutamente evitarlo.

-Che cosa succede Buff'? Hai persola tua voglia di lottare...-

-Sai una volta c'era qualcosa per cui lottare, ora a distanza di tempo, credo di non ruscire più a trovare un senso a questa lotta-

-Vuoi scherzare? Ma non hai imparato niente negli anni?-

-Angel...tu sai che cosa vuoi dalla tua esistenza?-

-Espiazione, voglio riuscire a ritrovare la vita che in passato le scelte sbagliate mi hanno portato a dare in cambio di un'esistenza che non amo-

-Certo ma, più di tutto che cosa vuoi?-

-Una ragione per vivere-

-Per esempio?-

-La mia missione-

-Sai, io non credo di voler vivere solo per questo-

-E allora che cosa vorresti?-

-Per una volta vorrei sentirmi amata-

Incredibile, lei non si sentiva amata? Dio, lui la amava da morire. Non gli era concesso dirglielo ma non aveva mai smesso. Aveva dovuto rinunciare perchè potesse essere felice ma, ora che la sua idea vacillava cominciava a chiedersi se non si fosse sbagliato.

-I tuoi amici ti vogliono bene-

-Tu sai cosa intendo-

-Buffy, non puoi insistere-

-Sai quando te ne sei andato credevo che una volta che me ne fossi fatta una ragione sarei riuscita ad andare avanti. Il college, la mia nuova vita, e poi un alto ragazzo, sarebbero riusciti a farmi voltare pagina-

-E lo hanno fatto-

-No, questo è quello che ho cercato di far credere a tutti. Dopo un pò di tempo dovetti affrontare la morte di mia madre, il totale e incondizionato abbandono di mio padre che non nsi degnava nemmeno di farmi più una telefonata ogni tanto. Il college mi resi conto di non avere la forza di affrontarlo e quando conobbi Riley, dopo poco tempo uscì la storia della dottoressa Walsh, così nemmeno lui rientrava nel mio ideale di normalità-

-A proposito, che fine ha fatto il vecchio Spike?-

-Se ne è andato ma nessuno sa che fine abbia fatto. C'è chi dice che la sua meta sia stata l'Africa. Voleva ad ogni costo farsi restituire l'anima, cosicchè potessero levargli il microchip dell'Organnizzazione-

-Mio Dio! Che fine orribile-

-Almeno ha trovato qualcosa per vivere-

Le poggiò la mano sulla spalla.

-Mi dispiace, ti capisco-

-Hai distrutto la mia vita, dovrei odiarti-

-Non chiedo di meglio-

-Non ci riesco, ho rinunciato da tempo ma, è tutto molto più facile quando non sei così vicino. Ora che ti vedo, che allungando una mano sei qui, mi sento sempre malissimo-

-Vorrei poter dire il contrario-

-Fingere non serve, così ho deciso di prendermi il tempo di pensarci-

-Pensare a che cosa?-

-A che cosa voglio veramente, se rassegnarmi e rinunciare all'idea che un giorno ci ripensi, oppure se cercare di spiegarti e convincerti che la vita che abbiamo costruito ha un senso e riportare le cose a come erano un tempo, seppur io sappia che dovrò lottare arduamente-

-Che cosa pensi di ottenere assillandoti con questa storia?-

-La serenità di pensare che nonostante tutto, forse tu possa amarmi ancora, così come io amo te-

-Buff'...-

-Non dire niente, rovineresti tutto-

-Capisco-

-Andiamo, probabilmente sono arrivati anche gli altri-

Il tema più cantato al mondo è l'amore...

Quello che fa profumare il vento.

Quello che ti porta a letto per giorni interi.

La paura che dopo un ritardo ti fa immaginare un figlio di cui disegni la sagoma lungo il tuo corpo.

Quel fuoco che brucia dentro, come gli occhi rossi che luminosi piangono lacrime copiose, perchè non vuoi dimenticare.

E' una lacrima che scende lungo il viso.

E proprio mentre stava pensando a quelle cose vide arrivare sfrecciado sul vialetto la Volvo grigia dei ragazzi.

-Ehi, ciao ragazzi- li accolse una Buffy dal sorriso finto.

Robert lanciò un'occhiataccia in direzione della ragazza.

-Bhè, scusa il ritardo-

-Penso che Wesley abbia trovato qualche novità ieri al Magic Box, stamattina sembrava raggiante-

-Penso sia il caso che vada a vedere che cosa ha trovato-

-Ok-

-Occhio a non attirare guai in mia assenza amore-, diede un bacio alla povea Jude in fase di scioglimento.

-Ok. Starò attenta-

-Brava. Buffy, con permesso. Te la affido-

-Ok, ci farò attenzione io-, sorrise lei.

Il ragazzo si assentò entrando in casa.

-Oggi pomeriggio io e Rob, volevamo fare un salto alla spiaggia-

-E pensi di portartelo appresso vestito così?-

-Non dipende da me la scelta del suo guardaroba, o perlomeno poche cose dipendono da me-

-Sai qualcosa potrebbe puntarlo-

-Non è un problema-

-Non sei gelosa?-

-Dovrei esserlo secondo te?-

-Bhè, non posso credere che tu non lo sia-

-In effetti, a volte penso proprio di esagerare-

-Ah, ecco, appunto...-

In quel momento il signor Giles uscì agitato, chiamandole dentro casa, sembrava che ci fosse una possibilità per eliminare il demone ma, quale fosse rimase un mistero fino a che non entrarono in casa Summers.

           

5. Per sempre

 

Era il momento...

Atteso...

Era la soluzione che si faceva strada tra le mille difficoltà del destino...

Una lotta senza tempo, senza sapere dove finisce un mondo e ne comincia un altro...

-Sapevamo che avreste capito-

-Ci avete mentito-

-Non è vero, soltanto non volevamo che la cosa diventasse più pericolosa di quanto già non lo fosse-

-Jude, per quale motivo non hai detto niente? Sapevi di poterti fidare di noi-, le ribadì Willow.

-Non c'è bisogno di incolparla, avrebbe voluto dirvelo dall'inizio. Sono stato io a farle promettere il silenzio-

-Immagino che non ci sia altra soluzione a questo punto-, le lacrime scendevano copiose dal suo viso.

-Non te lo lascerò fare!-, la strattonò lui.

-Un attimo. Possiamo sapere tutti quanti che cosa succede?-, chiese la cacciatrice.

-E' una storia troppo lunga-

-Penso di avere tempo per ascoltarla e sono certa che gli altri ne avranno quanto me-, si voltò vedendo un'espressione convinta su tutti i volti dei presenti.

-Alla nascita del mondo, a quel periodo risale l'arma cui soltanto la guardiana ha accesso. Il mondo racconta di migliaia di spade, orride imitazioni di quell'arma, dalla spada celtica del mitico Artù a quella che fu utilizzata dai crociati. Nessun testo umano parla di quell'arma. Parliamo di qualcosa che si pensava fosse leggenda, e invece è un dato di fatto. Risale al medioevo, e fu forgiata nelle caverne che nessuno vorrebbe mai visitare. Alla nascita del Ministero, la spada smise di obbedire agli ordini, volevano usarla per conquistare il mondo. Tutte le creature del mondo desideravano possederla ma, nessuno poteva avere accesso a quell'arma, soltanto una donna, unica nel suo genere, capace di usarla come se fosse parte di sè stessa. Il suo regno fu distrutto durante una serie di guerre che puntualmente furono scatenate per evitare che la storia della spada arrivasse agli umani. Le crociate, le guerre di conquista, ogni vostra stupida contesa umana copriva e forniva gli espedienti per uscire dalla tana e tentare l'uso della spada. Per secoli rimase nelle caverne sotto la città destinata poi, sparì. Capirono subito che qualcuno aveva trovato la donna che poteva dominarla. E in effetti l'avevano scoperta-

-Chi era?-

-Una donna, morta 4 anni fa in un incidente stradale-

-Mio dio, è una fine orribile-

-La sua storia comincia negli anni delle guerre mondiali. La sua vita cambiò quando scoprì di poter possedere la spada, e fu un uomo a consegnargliela. Alla luce dei conflitti le famiglie di ritorno dall'Europa si mischiarono alle popolazioni infernali. I morti sulle navi che emigravano verso l'America, non avevano pù un briciolo di sangue in corpo. Gli umani non se ne accorsero mai. La donna si innamorò di un uomo, proprio lo stesso che le consegnò la spada. Non era un vampiro, era un essere umano, tranquilli. Quando scoprirono che aveva donato l'arma alla guerriera, lo uccisero. Marie Nathanierl sopportò il dolore fino a quando le guerre finirono, a quell'età era una ragazzina, oggi sarebbe una gran donna. Il tempo non passava proprio come non sarebbe mai passato per il resto della sua vita. Una guardiana sopporta il dolore del mondo, sente il dolore del mondo. Quando fu uccisa in quell'incidente si era risposata, aveva una figlia...-, si fermò voltando lo sguardo verso la ragazza al suo fianco.

-Era...tua madre?-, le chiesero tutti insieme.

-Mia madre mi raccontò la storia quando compii 15 anni, due anni fa. Mi disse che dovevo essere prudente e che quell'arma avrei potuto usarla soltanto io. Mi spiegò che tutto ciò che mi sarebbe successo da lì in avanti era compito mio affrontarlo e che comunque sia ero destinata a non essere sola se soltanto avessi saputo usare con coerenza il dono che mi veniva offerto. Lo feci, non fui sola ma, ci rimisi la vita di mia madre così come quella di mio padre. Purtroppo una volta che mi fu raccontata la storia da mia madre, venni a sapere che era stata una scelta di convenienza-

-Che cosa?-, la incalzò Angel.

-Il matrimonio, era stata costretta a fingere tutto soltanto perchè nessuno venisse a sapere niente e soprattutto perchè il destino le aveva riservato la facoltà di dover tramandare a me quel dono. Il seme della nuova nascita gravitava in lei da troppo tempo, e l'uomo che avrebbe desiderato, quello che mio padre non poteva essere morì, non l'ho mai conosciuto-

-E' una storia orrenda piccola-, le mise la mano sulla spalla Wesley.

-Lo so, il fatto è che ho paura. Ho usato la spada soltanto due volte ed entrambe ho sentito la paura di poter perdere qualcosa, e ora non voglio rifarlo-

-La sua facoltà di usare la spada non è ancora all'apice e quindi è sempre un rischio-

-Rob, esiste qualsiasi altro modo per far sì che il processi si completi?-

-La luce dell'arma richiama il demone Seyan, quindi non è possibile usarla senza che lui la senta. Putroppo non ci resta molto tempo. La forza del demone cresce a seconda di quanto riesce a diventare forte, e ogni giorno nutrendosi incontrastato riesce a rafforzarsi-

-C'è un modo per prendere tempo? Un sistema per far sì che rimanga il tempo per far completare l'opera a quella cosa?-

-Esiste un luogo dove sia possibile ma soltanto coloro il cui potere quale che sia fluisce nel corpo ha accesso-

-Capisco, questo significa che solo pochi di noi possono andarvi-

-Già-

-Bene, questo significa se ho capito bene che dovremo dividerci i compiti-

-Io, Buffy, Robert e Jude andremo a Lostland, e voi rimarrete tutti qui-, rispose Angel.

-Sapevo che avresti capito-

-Sono stato a Lostland più volte di quante pensi-

-Ho cercato te perchè sapevo che nel caso avessi saputo, avresti capito. Conosci Lostland come noi-

-Hai mai portato la ragazza a Lostland?-

-Non ho mai voluto-

-Sbagliato, era il posto più sicuro per lei. Non l'avrebbe mai trovata-

-Odio doverle negare una vita normale-

-A volte è necessario. Non c'è scelta. Bhè, credo sia il caso di fare le valigie ragazzi, partiremo stasera. Saremo a Lostland prima di quanto si pensi-

-Ok-

Buffy sembrava non fare caso alla dichiarazione ma, sapeva perfettamente che l'idea di un tempo così lungo da soli non era esattamente quello che sognava. Pazienza, avrebbe tenuto duro, quei ragazzi avevano bisogno di aiuto e LA CITTA' DELLA LUCE era esattamente il posto dove non avrebbe mai voluto andare, gli ricordava maledettamente il fatto che non potesse essere umano.

6. Il gioco dell'amore

 

Lostland...

Città della luce...

Era esattamente il luogo che avrebbe voluto evitare, sapeva bene che quando fosse entrato là dentro apparentemente i suoi problemi sarebbero finiti, che in quel luogo la sua umanità avrebbe ripreso il comando, facendolo sentire più vivo di quanto non lo fosse stato in passato. Angel sentiva la paura crescergli dentro, guardava misteriosamente il ragazzo accanto a lui, per nulla preoccupato del fatto che là dentro si sarebbe sentito più vivo di quanto non lo fosse stato nel suo remoto passato, poi si ricordò che Robert guardava l'alba sorgere ogni notte e che vedeva il tramonto ogni sera, passando il giorno come la maggior parte dei suoi coetanei evitand il sole soltanto nei luoghi troppo affollati. Una vita tutto sommato degna di essere vissuta a differenza della sua, tetra e oscura. Era il volto di Jude quello più contratto, odiava Lostland e sè stessa, sapeva esattamente quanto là sotto il mondo potesse apparire orribile e soprattutto cià che la spaventata era il non sapere se sarebbe riuscita a portare a termine quella difficile missione. Buffy era alquanto scettica quando tolsero le valigie dalla macchina. Riluttante all'idea di passare tanto tempo così in solitudine con il suo ex ragazzo vampiro. Nessuno avrebbe potuto evitare che anche là sotto i due ragazzini volessero la loro privacy, e quindi il suo tempo lo avrebbe passato con Angel sicuramente. Da una parte non poteva dire di non volerlo, forse le sarebbe tornata la voglia di lottare perchè le cose tornassero come prima ma dall'altra l'idea la spaventava moltissimo. Cosa sarebbe successo? Quanto tempo sarebbe passato?

Scesero gli scalini che li separavano da quella che Buffy aveva immaginato una città molto antica o su per giù una città che rispecchiasse il passato, invece, si trovò di fronte una brutta copia di una comunissima città umana.

-Immagino non te la aspettassi così...-, le rivolse un sorriso Angel che aveva notato il suo sguardo.

-Pensavo a qualcosa di più...medievale, credo-

-Capisco. Niente a che fare con Lostland. La città dei dispersi e allo stesso tempo della luce. Lostland è una comune città anche se nasconde molti luoghi che potrebbero corrispondere alla tua idea di medievale-

-Sul serio? Mi sentirei più normale forse-

-Direi che potremmo andare subito alla meta-, sorrise loro Jude.

-Sono d'accordo. Abbiamo viaggiato la notte. Le ragazze saranno stanche e nel frattempo potremo fare un giro per vedere se riusciamo a cercare quello che ci serve-

Camminarono lungo la via principale finchè svoltando in un minuscolo vialetto giunsero ad un portoncino semplicemente spalancato dove entrarono senza problemi.

-Ecco i miei ospiti, felice di vedervi-, li raggiunse un uomo sulla quarantina.

-Charles, questi sono i miei amici, Buffy ed Angel-

-E così abbiamo una cacciatrice ed un vampiro con l'anima, una bella coppia. Ma cosa vedono i miei occhi? Abbiamo una piccola principessa qui. Vieni farti abbracciare bimba-

-Charles, come stai?-, si lasciò abbracciare.

-Sei cresciuta dall'ultima volta che ti ho vista, semplicemente ti sei fatta grande e bella-

-Grazie-

-Vi mostro le vostre stanze. Ho preparato per voi le migliori suite del mio albergo. Ragazzi, so che qui succederanno cose strane ma, vi pregherei di tenere a mente che una volta usciti dalla città tutto tornerà come prima ma, certe cose sono irrimediabili, a meno che non vi comportiate come si deve-

-Certo, sono sicuro che possiamo farlo-, lo rassicurò Robert lanciando un'occhiata ad Angel.

-Niente morti nella mia città, niente risse, niente casino, niente di niente-

-A questo punto potremo semplicemente chiuderci dentro casa-

-Buffy, tranquilla. Possiamo farlo-

-Se lo dici tu...-

-Niente di niente cacciatrice, le tue sorprese non finiscono qui. Comportati come si deve e finirai per ottenere ciò che desideri-,proseguì l'uomo.

-Bene, questa suite è riservata ai miei graditi ospiti, voi due ormai siete di casa, sapete come gestire la vostra stanza. Perdonatemi ho riservato la vostra vecchia camera ai vostri nuovi amici-

-Nessun problema, sono certa che staranno più comodi e, noi possiamo accontentarci-

-Vuoi dire che hai intenzione di farci dormire a coppie?-, sbottò Buffy.

-Qualche problema cacciatrice?-

-Parecchi-

-Bene, allora la tua stanza è lungo il corridoio, puoi appoggiarti a tutte le pareti perchè vedi l'unica stanza che mi rimane era riservata a voi ma, non ho altro posto-

-In questo caso temo che dovremo accettare-

-Angel...-

-Non preoccuparti, risolveremo la cosa dopo. Più tardi-, sfidò lo sguardo dell'uomo Angel.

Una volta entrati nella stanza, la biondina rimase disorientata, era veramente la stanza più bella che avesse mai visto. Due grandi vetrate lasciavano intravedere tutta la città e e pareti avevano la stessa tonalità azzurra del cielo. Era grande e spaziosa, con il solo inconveniente di avere soltanto un letto matrimoniale e una poltrona che non appariva molto comoda per dormirci sopra da soli.

-Tu prendi il letto-, interruppe i suoi pensieri un Angel molto accondiscendente.

-Non credo sia una buona idea, penso che dovresti prenderlo tu-

-E tu?-

-Io riuscirò a cavarmela con la poltrona-

-Non credo proprio. Meglio che la poltrona la prenda io-

-A questo punto potremo, pensare di dividere il letto, sempre che tu non sia dell'idea di assalirmi nel cuore della notte in questo posto-

-Buffy, quello che ha detto Charles non è uno scherzo-

-Cioè?-

-I vampiri in questo posto riprendono la loro forma umana ma, una volta usciti da qui tornano come prima, assassini e sanguinari. Ecco perchè esistono quelle regole, è come una comunità di recupero per drogati, qui i vampiri tendono a rifugiarsi cercando di non apparire degli assassini al mondo. Più rimangono in astinenza dal sangue negli anni e più facile sarà per loro avere la possibilità di recuperare la loro umanità. Quando si collegano con il mondo gli è vietato assolutamente anche il solo pensiero del sangue umano-

-Quindi attraverso il tentativo di riassaporare l'umanità si eliminano e tornano umani?-

-Non sempre, devono meritarlo...-

-Quindi tu ora...-

-Già...per la nostra permanenza qui, dovrò recuperare il respiro e il cuore. Una condanna che non amo sopportare-

-Una condanna? Angel hai sempre sognato di essere umano-

-O forse hai sempre sognato tu che tornassi umano-

-Vuoi dirmi che non vorresti fosse per sempre?-

-Ci sono molte cose che vorrei fossero per sempre Buff' ma nessuna lo sarà mai-

-Angel...-, gli accarezzò la guancia.

-Non tentarmi...-

-Ok, scusami. Non volevo, soltanto non sono abituata a sentire il tuo respiro-

Perchè quella donna doveva essere così dannatamente testarda? Cosa voleva ancora da lui? L'aveva lasciata e ora sentiva di rivolerla. Doveva ammettere che da vampiro la cosa era semplice ma, ora che sentiva il suo respiro e il battito del cuore non era affatto facile sopportare tutto quel dolore. Si abbandonò al richiamo e cingendole la vita richiuse il suo respiro nel proprio. Era un netto contrasto con le regole che si era posto di rispettare ma, dannazione, lui amava quella donna e voleva che anche lei lo amasse.

-Scusami...-, si giustificò allontanandola da sè.

-Angel...-

-Non corriamo, non durerà per sempre-, disse lasciando la stanza.

Era stato dannatamente stupido e lei ugualmente incapace di controllarsi. Possibile che quella donna non lo lasciasse mai stare? Possibile che lui non la volesse più? Possibile che...

Troppe possibilità, lasciò perdere e si accasciò supina sul letto...

Il respiro che aveva riempito la danza di quel bacio la cullò nel sonno. La aspettavano mille difficoltò ma era certa di poterle affrontare. Ora sapeva cosa voleva, desiderava soltanto che anche lui volesse la stessa cosa.

fine