LOVE IS IMMORTAL

AUTHORE:HYPA82

Spike è stato per sempre sbattuto fuori della vita di Buffy ed adesso è nella sua tana che fissa il vuoto.

E’ davvero triste soprattutto dopo aver visto che non può più neanche entrare in casa della ragazza che ama.

 

“Che razza di stupido, sei Spike, smetti di pensarla!”

 

Si ripeteva fra se, il vampiro ferito, mentre appoggiato ad un muro cercava di accendere una sigaretta, con una mano tremolante.

I pensieri nella sua testa si facevano sempre più opprimenti a tal punto che il vampiro biondo cadendo sulle ginocchia e con il viso rivolto verso l’alto urlò quasi con strazio:

 

“Perché mi fai questo?!?! Cosa devo fare per farmi apprezzare da te?!?”

 

Nel frattempo la Cacciatrice è accovacciata sul suo letto e con il capo poggiato sulle ginocchia, si morde le labbra.

Poi con occhi malinconici poggia lo sguardo su un cassetto semi aperto da cui s’intravede l’angolo di una foto. Si solleva dolcemente e si avvicina, a piedi nudi, incuriosita. Sfila la foto dalla fessura e una lacrima scende sul suo viso morbido per poi toccare le sue labbra vellutate e cadere sulla stessa macchiandola.

 

”…Chissà cosa penseresti di Spike se fossi qui adesso…

 

…chissà se lo disprezzeresti tanto quanto lo disprezzo io!

 

…Ah…mi hai abbandonata…senza sapere cosa veramente volessi io…

 

…ti sei preoccupato per il mio futuro…senza accorgerti che il mio futuro eri tu!

 

…Quante cose sono cambiate da allora…mi manchi…mi manchi tanto Angel!”

 

Pensieri profondi e malinconici riempiono la testa di Buffy che con un respiro straziante ripone la foto e chiude il cassetto.

Si avvicina poi alla finestra e nel ripensare a tutto ciò che ha dovuto passare per stare insieme ad Angel, sorride.

Un flashback la riporta a quella volta in cui Angel dovette baciare Faith per finta e Buffy sconvolta da quello a cui dovette assistere chiese al tenebroso vampiro qualche giorno di pausa. I suoi pensieri viaggiano all’indietro e in quel momento le sembra di rivivere la stessa scena.

Riesce a sentire la voce di Angel nelle sue ossa anche se sa di stare solo ricordando.

 

“Buffy? Sei ancora la mia ragazza?”

Buffy scuote il capo e riapre gli occhi e dopo un secondo di pausa sussurra:

- “Sempre”

Poi tira un sospiro straziante e gira il capo verso la porta della stanza, poi lo rigira lentamente verso il letto e un secondo dopo con occhi languidi di lacrime lo rigira verso la porta.

Le bastano pochi secondi per capire che l’unico modo di non pensare ad Angel, era di uscire.

La piccola Buffy, si lega i capelli, si infila le scarpe ed esce di casa.

Con braccia conserte che le stringono il giubbottino in vita, vaga per le strade di Sunnydale, ma con tutta la sua buona volontà le è impossibile non pensarlo. Ogni strada, ogni angolo ed ogni posto le ricordano il suo vampiro “dall’animo gentile”.

 

 

Arrivata al cimitero della città Buffy si poggia su una lapide, abbassa il capo e gli occhi si chiudono,

quando ad un tratto sente un rumore. Apre gli occhi e rimane immobile, in silenzio si solleva dalla lapide e girandosi lentamente si accorge che c’è un vampiro che sta risorgendo.

- Hey ma non è ancora Pasqua!

Afferma ironicamente riferendosi al vampiro.

Gli corre incontro ma quando ormai è vicina si ricorda di non aver portato con sé né paletti e né armi.

Non ha scelta.

Ormai è troppo vicina.

Si scontra comunque e cerca di prendere tempo per cercare qualcosa con cui ucciderlo.

- Vorrei tanto ucciderti ma mi sa che non è la mia serata fortunata…ho dimenticato i regalini a casa! Vediamo se posso rimediare!

E con pugni ripetuti atterra il vampiro appena risorto.

Lo scontro si prolunga per qualche minuto. Il vampiro sembra in gamba e riesce a tenerle testa.

Buffy però non riesce a trovare nulla per ucciderlo e con una mossa sbagliata il vampiro l’atterra.

- Sai non mi piace stare sotto quando….combatto!

Continua Buffy rotolando portandolo sotto di lei.

Ma il vampiro prende il sopravvento e con forza la riporta sotto di se.

Quest’ultimo tenta di soffocarla…Buffy sta perdendo conoscenze…la sua vista si oscura.

Non riesce a respirare ma…ad un tratto sente l’aria che ritorna nei suoi polmoni e riaprendo gli occhi vede una mano offuscata procinta verso di lei.

 

Ci vuole qualche secondo per accorgersi che è la mano di un altro vampiro…

- Spike?!

Si domanda la Cacciatrice alquanto sorpresa.

- In persona!

Risponde lui

- Non mi serve il tuo aiuto!

Continua lei mentre si solleva da terra aiutata dal vampiro biondo, il quale la guarda con occhi tutt’altro che teneri.

Sembra molto calmo.

- Stai più attenta cacciatrice!

Interviene infine lui con un tono ironico ma al contempo serio.

Buffy resta in silenzio mentre si toglie la polvere di dosso.

Spike si volta e cammina nella direzione opposta della cacciatrice, accendendosi una sigaretta.

Buffy lo guarda allontanarsi e mentre si volta dall’altro lato viene atterrata con un pugno sul naso.

- Eh si stasera non è proprio la mia serata!

Afferma lei distesa per terra con una mano sul naso che sanguina.

Ed ecco un altro vampiro che si scontra contro la cacciatrice.

Lei sferra due calci e lo mette momentaneamente k.o.

Buffy cerca qualcosa per ucciderlo e riesce a intravedere il paletto che ha utilizzato Spike poco prima. Lo sta per raggiungere ma il vampiro le salta addosso e la butta atterra.

Con un braccio cerca di raggiungere il paletto, il vampiro se ne accorge e lo allontana di più.

Ad un tratto Buffy incomincia a gridare il nome di Spike.

- Spike! Spike!

Sentendosi chiamare, Spike si volta e vede la cacciatrice di nuovo in pericolo, butta via la sigaretta e corre verso di lei.

- Sai, cacciatrice, mi è venuta improvvisamente fame, uno spuntino non sarebbe male!

Afferma il vampiro che intanto si sta avvicinando al collo di Buffy, e sembra volerla mordere.

- Spike!

Grida ancora lei.

Spike raggiunge il paletto lo prende e nel frattempo lei con un calcio si toglie di dosso il suo assalitore.

- La mamma non ti ha detto che non fa bene fare spuntini a mezzanotte?

Risponde la cacciatrice ormai alzatasi da terra.

Spike le lancia il paletto e in pochi secondi il vampiro è bello e polverizzato.

Il vampiro biondo rimane perplesso.

- Ma che…che…ti succede?

- Che c’è?

…non ho portato con me i miei attrezzi…

Spike è ancora fermo a guardare la cacciatrice con un’aria dubbiosa.

- …mmh…non ero uscita per la ronda!

Continua lei con un tono scocciato.

Spike la guarda ancora più dubbioso, digrignando gli occhi e la bocca.

- E poi… fatti i fatti tuoi, dai sparisci…

- Si, si.

Spike si volta per riprendere il suo cammino, ma ad un tratto si ferma nel mezzo della strada, gira il capo verso Buffy e le dice:

- Il paletto è meglio che lo tieni…non farmi perdere altro tempo!!

- Grazie per la tua innata gentilezza!!!

Risponde lei con tono per niente sorpreso.

Buffy si poggia finalmente su una lapide per prendere fiato e non avendo niente per pulirsi il naso che sanguina, è costretta a ingoiarlo.

- Mio dio non credo che sto per fare quello che sto per fare…hhhhh!

Ad un tratto le spunta un fazzolettino da dietro il collo.

- Non lo fare…non è una cosa da cacciatrice!

- Ehh…in effetti…

Risponde lei accettando il fazzolettino che le dà Spike, il quale si accovaccia per terra e si accende un'altra sigaretta.

Nessuno accenna a dire una parola.

Buffy si tiene ben lontana da Spike, spostandosi su un muretto lì vicino.

La notte oscura e silenziosa, di un silenzio quasi irreale, portò Buffy a rendersi contò di stare vivendo una situazione abbastanza imbarazzante che rendeva nervosi i due, da sempre, nemici.

Spike fumava la sua sigaretta così tranquillamente, da destare stupore agli occhi della cacciatrice, la quale respirò profondamente, e chiuse gli occhi.

“ Mi fa quasi pena, poverino! E mi ha salvato anche la vita”

E quasi costretta, Buffy ringrazia Spike per l’aiuto che le ha dato, nonostante tutto!

- Comunque, grazie…beh si per prima. Devo ammettere che se non ci fossi stato tu…a quest’ora beh…me ne rendo conto solo adesso…stavo rischiando la vita…quindi…Grazie!

- Si, si ho capito…ma non cercare di fare la “dolce” con me…solo perché ti ho salvato la vita…non credere che mi sia dimenticato delle spiacevoli parole che ho dovuto sentire prima…ma comunque adesso…

Sbuffò Spike, ormai stanco di soffrire.

- Senti Spike, io sinceramente ero venuta nella tua cripta per parlarti…beh per essere sicura di essermi spiegata con te, ma se ti devo dire la verità sono rimasta sconcertata nel vedere la tua bocca sporca di sangue! E poi tutte quelle foto che conservi…mi fai rabbrividire…davvero!

Continuò lei che si era avvicinata al vampiro, che invece evitava di guardarla.

- Ma se…sono solo fotografie…

Ribatté lui alzando il capo e guardandola per la prima volta negli occhi.

- Ma come ti è venuto in mente di…bè non oso neanche immaginare cosa ci facevi…

- no, no, non penserai che

…le tenevo perché…va beh lasciamo perdere!

…comunque non sono affari tuoi!

Concluse Spike, alzandosi di scatto. I loro visi erano molto vicini e gli sguardi, l’uno sofferente l’altra cattivo.

- …che ne vuoi sapere tu di come sto soffrendo io, non sai come ci si sente …vederti tutti i giorni e sapere di non

poterti nemmeno sfiorare, sapere che per me provi solo disprezzo…e cosa più dolorosa, è sentirti dire che per noi

due non c’è nessuna speranza.

Pochi centimetri separano i loro volti, Buffy è immobile, non batte ciglio sentendosi oppressa dalle parole di Spike, che si fanno sempre più veritiere e tutt’altro che scontate. Lei non riesce a rispondergli, sembra quasi ipnotizzata.

- …Davvero Buffy io sono cambiato…ed è stato il mio amore per te a farmi cambiare…

Dopo questa frase, e dopo qualche attimo di silenzio e di sguardi “assassini”, Buffy, chiude gli occhi per qualche secondo, come per riprendersi.

- Ma smettila…tu sei solo ossessionato non provi nulla che minimamente somigli alla parola “amore”!

- So benissimo che cos’è…“l’amore”!

- No, tu non lo sai…non lo sai e basta…non poter amare per vivere, quello è amore.

sacrificarsi per amore…sapere di amarsi e non poter stare insieme….quello è amore.

Spike strinse i denti, facendo trasparire rabbia, e fece un piccolo sorriso.

- No, Buffy, quello di cui tu stai parlando…è solo la storia tra te ed Angel.

…forse hai ragione, sono ossessionato da te…

Continuò lui voltandosi dall’altro lato, con il capo chino.

- Ma per lo meno lo ammetto.

Poi si girò di nuovo verso Buffy, e riprese il tono arrabbiato e sofferto con cui aveva incominciato la discussione.

- Non riesco a dimenticarti, e so che non riuscirò a uscire da questa situazione, ma io lo ammetto, ne sono

consapevole…tu invece…ma guardati…da quando lui ti ha lasciata, non fai altro che ripeterti: “Angel non fa più

parte della mia vita, ormai l’ho dimenticato, di lui conservo solo il ricordo…bla bla bla”

Stronzate!

Concluse il vampiro biondo, che ormai aveva messo da parte la sua ira.

- Ma è la verità!

…adesso…io…beh…mi manca non posso negarlo…ma è una cosa normale…

- Ma cosa credi Buffy, credi di poter avere una vita normale dopo aver amato un vampiro? Dopo aver amato Angel? Adesso ti dico una cosa cacciatrice.

Gli occhi di Buffy si stavano arrossendo. Non voleva ascoltare ciò che Spike stava per dire, sentiva che le stava facendo del male, ma al contempo non riusciva ad andare via.

Lui si avvicinò e con il dito puntato verso di lei continuò.

- Tu, piccola e indifesa come sembri, hai dentro una forza di volontà incredibile e un amore verso gli altri da imitare! Sei stata in grado di amare un vampiro, e non uno qualsiasi, ma un vampiro con un anima, un demone con cuore, un cuore che sei riuscita quasi a far battere. Una persona umana qualunque non ci sarebbe mai riuscita. Insieme scatenavate la passione vera e propria, ed io stesso la riuscivo a percepire.

L’amore tra un demone e una persona vivente, non può mai nascere, perché per natura le due specie si odiano e si uccidono.

A Buffy si era bloccato quasi il respiro, era come se lei e Spike erano stati catapultati in un’altra dimensione, una realtà oscura. Ma mentre Buffy era immobile, con gli occhi del vampiro addosso, Spike continuava a parlare e sembrava non volersi fermare più.

- Sei riuscita a farti amare da Angel anche quando era un vampiro puro, senz’anima, senza sentimenti….quando era

Angelus…

- Ma cosa stai dicendo…lui non mi amava…ha cercato di uccidere me e tutti i miei amici…

- Sapevi benissimo che non l’avrebbe mai fatto, Buffy…tu sentivi che lui ti amava e sentivi di amarlo ancora anche tu! E poi se Angelus avrebbe voluto avrebbe sterminato te e la tua famiglia in un giorno solo. Ed io per primo l’avevo capito che lui provava un forte sentimento nei tuoi confronti anche come vampiro assassino che era, perché l’Angel che era in lui…anzi l’amore di Angel che era in lui, era così immenso, così forte, così devastante, da oltrepassare qualsiasi barriera, ed Angel…ti ha amata anche dal posto sperduto dove si trovava quando era imprigionato nel corpo di Angelus! E ti ama ancora di più ora che non ti ha accanto a sé, in qualsiasi posto sperduto lui si trovi adesso.

- Ma tu…tu che ne sai di tutto questo?! Come puoi essere sicuro… di tutto ciò che hai detto?

Lo interruppe lei, con voce tremante. Le si era formato un nodo in gola, un nodo grande, di lacrime, tutte quelle lacrime che aveva nascosto, ad ogni parola che Spike le aveva detto, e che adesso non riusciva a mandare giù.

- Tu ne sei sicura? Tu sai che ciò che ho detto è vero!!??

- Mah…che vuoi dire…non ci sto capendo niente!!!

Il vampiro biondo si voltò improvvisamente e con qualche passo si allontanò dalla cacciatrice, ormai sconvolta.

- E’ difficile amarti, Buffy, ma chi ha corso questo rischio aveva i suoi buoni motivi!

Disse infine, senza neanche voltarsi.

- Dove vai? Spike?

Continuava a gridare il suo nome…ma bastarono pochi minuti perché di Spike ne rimanesse solo l’odore.

Buffy era davvero a terra, tante crude verità tutte in una volta era troppo per lei che aveva già sofferto troppo.

Il sangue non le usciva più dal naso, ma le lacrime non cessavano di sgorgare dai sui occhi arrossati.

La notte diventava sempre più buia per lei, il silenzio si era trasformato in voci assordanti che riempivano la sua testa, ripetendole una dietro l’altra le cose dette da Spike poco prima.

 

Qualcosa ruppe quel silenzio, una voce, calda e sofferente.

- Perché?

Disse solo.

- Perché?

 

Buffy serrò gli occhi. Quella voce, di nuovo quella voce, le rimbombava nelle orecchie, nel cuore, nell’anima.

Riconosceva la sofferenza di quella voce, il dolore, che essa trasmetteva, e aveva paura…non poteva essere che lui. D’un colpo s’irrigidì, il suo respiro si bloccò. La tentazione di girarsi era immensa, ma non lo fece. Aveva troppa paura di non trovare nessuno, di non trovare quel qualcuno che lei si aspettava. Paura di accorgersi che erano state solo altre voci nella sua mente. Le sue lacrime smisero di bagnarle il viso e per un secondo fu risollevata da un qualcosa che nemmeno lei sapeva. Il suo odore, sentiva il suo profumo dappertutto, ne era circondata. Lei era rimasta immobile, di spalle. Ad un tratto sentì dei passi, la presenza, nascosta ancora nella penombra si avvicinò alla ragazza e si accasciò sulle ginocchia, senza dire una parola, non respirava, non emanava alcun rumore. Era fermo lì e la guardava impietrita. Poi si senti un fremito. Buffy si sentì toccare la vita. Un abbraccio familiare le stingeva i fianchi, e lei taceva. A quel punto ne era sicura, ora sapeva di chi si trattava con sicurezza.

Molto lentamente abbassò le sue mani tremanti che erano rimaste bloccate sugli occhi da tempo prima, quando si stava asciugando le lacrime. Occhi, ora gonfi e spalancati per la paura.

Arrivò a raggiungere le mani dell’altro, gelide e tremanti come “morte” da una vita, poi sfiorò qualcosa di metallico, lo tastò bene, riconoscendo quell’oggetto, l’anello “caddlagh”, sembrava che fra i due non ci fosse differenza, entrambi sembravano oggetti senza vita.

Gli bastò un secondo perché il suo fiato, imprigionato nei suoi polmoni, uscisse, e di nuovo le lacrime ricominciarono a scivolare giù più di prima.

- Angel!

Sussurrò tra un singhiozzo e l’altro. Pronunciò quel nome quasi con conforto come se adesso lei si sentisse protetta.

Angel non rispose, sentì le mani riscaldarsi in quelle di Buffy, che si voltò lentamente e senza neanche guardarlo, si inginocchiò a sua volta e sfiorò dapprima con le labbra bagnate e salate, quelle mani che da 240 anni non vedevano linfa vitale, per stringerle poi sul petto, dal quale Angel riuscì persino a sentire il battito del suo cuore.

- Buffy…devo dirti…una cosa.

Pronunciò quelle parole quasi a stento.

- Angel, perché sei qui, cosa devi dirmi…è successo qualcosa?

Angel non riusciva a parlare, era bloccato da un nodo di lacrime che a stento aveva trattenuto finora. Poi continuò deglutendo.

- Cordelia…Wesly…

- Angel…cos’è successo a Cordelia e Wesly? Parla ti prego!

- Un demone…io non c’ero…non pensavo…è tutta colpa mia!

- Un demone? Colpa tua? Cosa mi vuoi dire Angel parla chiaro ti prego!

Angel abbassò il capo e lo rialzò guardando la cacciatrice con occhi stanchi e sofferenti.

- Buffy? So…sono morti.. Cordelia e Wesly sono morti!

Buffy si sentì fulminata, una doccia fredda le fece drizzare i peli, le passo attraversò tutte le vene. Le bloccò il respiro.

- C…cosa?

Buffy lasciò subito le mani Angel, si sollevò da terra e con gli occhi persi nel vuoto pronunciò qualche parola incomprensibile.

- Che…come…ma…non ci posso credere!

- Mi dispiace Buffy è stata tutta colpa mia…quando sono tornato stamattina…prima del sorgere del sole…loro erano…beh….mio Dio…mi dispiace so che è tutta colpa mia, non avrei dovuto lasciarli soli!

Buffy li si avvicinò, lo guardò per un secondo.

- Angel? Mi stai davvero dicendo che…Cordelia e Wesly, sono morti?

Angel annuì. Era ancora a terra, era distrutto.

Buffy si adagiò accanto lui. Lo guardava con gli occhi serrati. Non poteva credere a ciò che stava sentendo. Angel le portò un braccio dietro la spalla e l’abbracciò più forte che poteva. Ma Buffy, si distaccò d’improvviso, guardò Angel per un attimo e poi si alzò. Protese una mano verso di lui invitandolo ad alzarsi.

- Ok calma! Andiamo a casa mia…mi spiegherai tutto là!

Per tutto il tragitto, i due non osarono parlarsi, ne avvicinarsi. Si sentiva solo il silenzio della notte, di quella orribile notte. Buffy aveva in mente solo i volti di due persone, con cui lei non era mai andata d’accordo, ma a cui aveva dovuto salvare la vita, ben più di una volta, affezionandosi quasi involontariamente.

Arrivati a casa di Buffy i due si sedettero ancora sconvolti.

Per un bel po’ preferirono mantenere il silenzio.

Buffy, preparò una tazza di caffè e la portò in salotto dove c’era Angel ad aspettare. La posò sul tavolino e si sedette accanto a lui, mantenendo una certa distanza. Anche se in quel momento avrebbe voluto gettarsi nelle braccia del vampiro, sapeva che né era giusto, né era il momento di essere egoisti affrontando argomenti personali.

- Sono sconvolta

Disse lei.

Angel non le rispose, non era un grande consolatore, e anche lui quanto lei era rimasto male e si sentiva colpevole per ciò che era successo.

- Perché? Perché non stavo lì con loro…a proteggerli…avrei dovuto immaginarlo…dopo che avevamo scoperto di più…che sapevamo come ucciderlo…

- Angel?!?

Buffy era confusa, era come se Angel dava per scontato che lei sapeva.

- Oh…scusami…mi ero..

- Per favore Angel raccontami tutto dall’inizio!

- Si, d’accordo. Beh, io e gli altri stavamo da tempo facendo ricerche su un demone, un demone molto potente.

- E cosa avete scoperto?

- Scoprimmo che era l’ultimo discendente di una stirpe di demoni Pimkeny, demoni molto forti che hanno come arma…beh…hanno una lama al posto delle mani…loro tagliano teste!

Buffy chiuse gli occhi.

- Uccidono così le loro vittime? Interruppe lei.

- Si…

- Quindi…Wesly e Cord…oh mio dio! E’ orribile, che morte assurda! E quando è successo?

- Ieri notte. Io ero uscito come al mio solito per il mio giretto e quando sono tornato…Buffy è stato uno spettacolo orribile!

Buffy strinse a se il suo vampiro che sembrava così indifeso in quel momento.

- Dove sono adesso?

- Loro? Beh non era il caso di…di lasciarli lì per terra…senza testa…

- Che vuoi dire? E le teste dov’erano?

- Vedi questo demone…beh secondo quello che abbiamo letto, loro si…si cibano delle teste delle loro vittime…

- Oh mio DIO! E’ una cosa orribile…poveri Wesly e Cordy!

- I loro corpi sono seppelliti al cimitero di Los Angeles…io ….sono sconvolto Buffy…

- Lo vedo, Angel…anch’io sono sconvolta!

Continuò lei abbracciandolo di nuovo.

Intanto qualcuno che non riusciva a dormire…si stava ficcando di nuovo nei guai.

 

Attirata dalle voci che provenivano dal soggiorno Down, scese le scale molto lentamente cercando di fare meno rumore possibile. Si adagiò dietro la porta semi aperta è ascolto le voci. In un primo momento non capiva l’interlocutore con cui Buffy stava parlando. Ascoltò meglio aspettando di sentire la voce, che le appariva in un primo momento sconosciuta.

- Volevo andare a uccidere subito quel demone, ma non so neanche dove si rifugia e poi…non mi sento pronto per affrontarlo da solo…e così sono venuto da te…Buffy tu devi aiutarmi!

Down, che era ancora dietro la porta riconobbe la voce. “Ah è Angel” pensò quasi tranquillizzandosi. “Sara venuto per lavoro, come sempre!”

Pensò che per una volta era meglio se si faceva i fatti suoi e così si voltò ma “involontariamente” senti qualcosa che le attirò l’attenzione.

- Si, ti aiuterò, vendicheremo i nostri amici, adesso calmati Angel!

Angel era davvero sconvolto. Nella sua vita aveva visto molti vampiri, demoni ed esseri umani morire, e molte per mano sua, ma mai gli era capitato di perdere delle persone così vicine a lui.

- Buffy, non sarà il caso che avvisi Giles e gli altri?

- Tu credi? Rispose lei non molto convinta.

- Sono le 3 del mattino, sarebbe un caos se adesso portassimo questa brutta notizia agli altri…immagina la reazione! E poi tra un po’ sorgerà il sole e tu non puoi…beh lo sai…quindi è meglio muoverci.

Concluse la cacciatrice mentre si alzava dal divano.

Down drizzò le orecchie. Le cose non si mettevano bene. Era successo qualcosa ma non riusciva a capire di chi si trattava. Restò senza respirare per un attimo e si voltò di nuovo verso la porta, ma si accorse che Buffy ed Angel stavano uscendo e così il più velocemente e il più silenziosamente che poteva sali sulla scalinata e si nascose dietro il muro mentre sentiva i due che parlavano.

- Già hai ragione…è sempre un duro colpo sapere che due amici hanno fatto quella brutta fine…

- Per il momento rintracciamo il demone e domani mattina avviserò Giles e gli altri…se occorre verranno a Los Angeles solo per dargli l’ultimo saluto. Sai che…non voglio metterli in pericolo!

I due uscirono dalla porta e insieme, e questa volta più vicini, si diressero verso la fermata dell’autobus dove ne avrebbero preso uno il più presto possibile.

Down era ancora impietrita in cima alle scale, aveva sentito bene o era solo frutto della sua immaginazione?

“ Ho sentito bene? E’ morto qualcuno…si ho sentito bene! Se no, perché Angel era così sconvolto?” Down non sapeva che fare, si limitò a tornare nel suo letto e a chiedersi se avrebbe fatto bene a dirlo agli altri o no!

 

Los Angeles. Eccola li…le sue mille luci colorate creavano un fascio di luce visibile da molto lontano. E Buffy le odiava quelle luci…la piccola cacciatrice poggiata sul vetro del finestrino osservava “La città degli Angeli”, quella città dove era imprigionato il suo cuore.

Angel la osservava, triste e malinconico. Anche se il momento non era il più adatto per farlo, Buffy voltandosi verso il vampiro gli disse:

- Le uniche volte in cui noi stiamo insieme, da soli, e quando…dobbiamo salvare il mondo!

Angel non rispose. Come aveva ragione, Angel non lo avrebbe mai ammesso, ma infondo ringraziava queste piccole

“apocalisse”, perché era l’unico modo per correre dal suo amore senza doverle dare spiegazioni.

 

L’autobus si fermò. Mancava un ora al sorgere del sole. Buffy ed Angel avrebbero dovuto fare in fretta. Arrivarono a destinazione che erano quasi le cinque del mattino.

Dentro sembrava ci fosse stato un uragano. Sembrava un campo di battaglia. Vasi rotti, il divano era completamente distrutto e capovolto, c’erano fogli sparsi dappertutto. Buffy pensò che le vittime avevano combattuto fino alla fine, lottato contro il destino, fino all’estremo delle loro forze. Immaginava inorridita la scena. Vedeva i volti di Cordelia e Wesly apparire davanti ai suoi occhi. Sentì poi una mano che le circondava le spalle.

- Scusa, non ho davvero avuto tempo di…

- Oh…figurati, non ti preoccupare…

- Vieni…almeno la mia stanza…è ancora intera…

Angel prese Buffy per mano. che si sentì un brivido per tutta la schiena, però notava dei comportamenti strani da parte di Angel. Era molto freddo, più del solito, ma pensò fu dovuto a ciò che era successo ai suoi, ormai morti, amici.

- Se ti vuoi riposare Buffy fa pure…sarai stanchissima.

- E tu?

- Io devo rimettere un po’ a posto e poi devo dare un occhiata a dei libri, e tutto ciò che Cordy e Wesly avevano trovato prima di…tu non preoccuparti per me.

- Allora ti darò una mano anch’io! Non riuscirò mai a dormire, quindi…

Angel si allontanò, senza dire una parola.

Buffy lo seguì, ma quando arrivò nell’altra stanza non riusciva a vedere Angel. Non si pose nessuna domanda e incominciò a scrutare un po’ dappertutto.

- Allora è qui che vivi. Disse lei alzando la voce per farsi sentire dal vampiro.

Alle sue spalle sentì dei passi, ma Buffy non si girò.

- Ti piace?

Buffy scosse il capo. La voce di Angel era cambiata. Si paralizzò non riusciva a girarsi, e a malapena riusciva a parlare.

- Angel?!?

- Siii?

“no, non può essere lui non…ci credo!”

Molto lentamente si volto e incrociò subito lo sguardo di Angel. Uno sguardo cattivo, maligno, quasi diabolico.

- Vieni ad abbracciarmi amore…

…sono tornato!

Buffy era congelata, nessuna parte del suo corpo si mosse, era paralizzata. Il cuore smise di battere per un secondo.

- Tu non puoi essere…prima tu eri…come sei…? Buffy balbettava.

- Che vuoi che ti dica…sono un attore nato!

Così concluse lui, aprendo le braccia e facendo intravedere qualcosa che aveva tra le mani, una mazza da baseball, diede un colpo secco alla cacciatrice facendola svenire. L’ultima cosa che Buffy vide, furono i suoi occhi neri colmi di odio.

Angelus era tornato, com’era possibile?

Eppure lui era là che la guardava sdraiata a terra, con la testa sanguinante.

 

FINE 2a PARTE