IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE

AUTRICE:JANA

Fermarsi davanti agli ostacoli non faceva parte del suo carattere.

 

Non lo aveva fatto in casi estremi e non lo avrebbe fatto neppure adesso.

Era dannatamente consapevole di questa sua forza, e forse, era proprio questa sua consapevolezza che le dava quel coraggio che la distingueva dagli altri.

Forse era proprio questo suo essere cosciente dei rischi a cui andava incontro ogni giorno, passo dopo passo, a renderla così speciale.

Insostituibile.

Perchè anche se in forme diverse, lei ogni giorno rischiava sempre la stessa cosa.

 

Di ciò erano consapevoli anche le persone che la circondavano.

Volerle bene significava partecipare, sfidare, osare, ma soprattutto rischiare.

I segni dell'ultima volta non erano ancora scomparsi. Erano lì visibili ad occhio nudo.

Come incisi nella pietra.

 

Non c'erano ostacoli, muri o dimensioni che lei non avesse attraversato.

Sapeva che il pericolo poteva nascondersi ad ogni angolo, ma lei aveva deciso di continuare la sua personale battaglia contro chi poteva apparire più duro di una roccia.

Chiunque al suo posto avrebbe cambiato vita, ma non lei.

Lei possedeva un'arma in più: ERA LA PRESCELTA.

 

Sapeva poi di non esser sola e questo oltre a darle un gran conforto le dava anche una gran forza.

La forza di riprovarci testardamente.

Sapeva di poter contare su di loro, in ogni momento e in ogni luogo.

 

Non era ancora arrivata.

Mancavano solo poche ore all'arrivo.

La sua vicinanza si avvertiva pericolosamente, la si respirava nell'aria come un gas venefico.

Man mano che i minuti passavano l'idea della sua presenza si faceva sempre più concreta...Jana lo capì nell'istante in cui la punta del gomito di Luigi, viaggiando a velocità Mach 2,3 si infilò con tutta la sua violenza nel punto più delicato del suo sopracciglio destro, proprio vicino al terzo occhio!!!

 

Egi era vicina al casello autostradale!

 

Il fantasma di Dru aleggiava incerto nell'aria, ma non era sufficiente a proteggere i Parchi Nazionali dall'arrivo di lei: EGI!

I camosci se la diedero a gambe, gli orsi pure.

Non si ebbero notizie della Passera Scopaiola, ma si sa per certo che persino la Fontana del Pisciarello si seccò di colpo.

 

Non era arrivata in veste di VampEgi/Egifante, nonostante ciò, nessuno (e ripeto NESSUNO) poteva prevedere quali sarebbero state le sue nuove mosse, le sue trasformazioni.

I suoi SALTI di qualità!

 

Ma quel che era peggio era il fatto che nessuno avrebbe mai potuto prevedere in quale veste avrebbe lasciato quei luoghi.

Quei luoghi incontaminati, quei luoghi dove D'Annunzio imparò a scrivere, quei luoghi ingenui.

Terra vergine non preparata ad un evento simile.

 

Al suo arrivo pattugliarono tutta la zona in lungo e in largo e, proprio quando tutto pareva tranquillo, il nemico mostrò il suo vero volto, rivelandosi alquanto scaltro.

Prese forma davanti ai loro occhi quasi come per magia.

In un luogo inaspettato.

 

Il nemico insidioso e perfido la sfidava giorno e notte senza tregua.

Non le dava un attimo di respiro.

Lei lo volle sfidare ugualmente.

INTREPIDA.

 

Il terrore aveva preso il posto dell'aria.

 

Egi decise che non si sarebbe lasciata intimidire (nonostante gli altri non fossero d'accordo) ma lei ormai aveva deciso che nessuno avrebbe potuto fermarla: avrebbe sfidato il pericolosissimo SCALINO del bagno.

 

Dove mai si era visto un bagno fatto così?

Solo lei lo possedeva.

 

Il nemico si era nascosto bene, una posizione strategica da far paura.

 

# Aprivi la porta e la prima cosa che ti trovavi davanti era uno scalino su cui salire per accedere al bagno.

Si trattava di uno scalino particolare: non troppo basso ma neppure troppo alto...

In pratica, la giusta misura per inciampare e spaccarsi tutti i denti avendo la certezza di non salvarne neppure mezzo.#

 

La preoccupazione era visibile sul volto degli altri, pensarono persino di dotare Egi di un casco protettivo-superimbottito, ma lei CORAGGIOSA si rifiutò di indossarlo e, impavida, continuò a sfidare l'orrendo nemico.

 

Più tardi i fatti le diedero ragione, Egi ebbe la meglio sul malefico scalino.

 

Ma era solo una battaglia e non la guerra...

Infatti, spesso i nemici più pericolosi sono quelli invisibili...

 

E poi si sa, dopo le vicissitudini che si susseguono per la lotta alla sopravvivenza cranica, arriva sempre un momento in cui la soglia di attenzione si abbassa: Egi si era persa fra le mini piramidi di un banchetto egiziano!

 

Tutti la circondavano preoccupati.

Le stavano vicino per evitare l'ingressso di una delle relative punte nella relativa testa (grazie Sommo Traduttore per avermi insegnato ad esprimermi in questa relativa maniera)

Distrarsi era semplice... e poi Egi era difficile da controllare, ormai si comportava come un'invasata ballando tutte quelle musiche egiziane che gracchianti uscivano da un registratore già ritenuto obsoleto negli anni '70.

 

L'odore dell'incenso contro il malocchio ci avvolgeva: e lei BALLAVA

 

Il fumo del'incenso contro le negatività ci sommergeva: e lei BALLAVA

 

L'odore dell'incenso contrononmiricordopiùchecosa ormai ci era entrato nei pori: e lei BALLAVA!!!!!

 

Poi di colpo un'illuminazione la investì violentemente: Egi voleva a tutti i costi la cassettiera a forma di piramide.

 

P A N I C O

 

Tutti si guardarono preoccupati.

MOOOOOLTO PREOCCUPATI.

La punta della cassettiera era POTENTE!

 

Ma di colpo, non si sa per quale magia, Egi dimenticò la cassettiera e ricominciò a ballare fra una rubrica telefonica coi geroglifici ed una montagna di cassette audio dai ridenti volti in copertina.

 

Jana guardò con viva preoccupazione anche i vestiti egiziani che facevano bella mostra proprio nella zona in cui Egi ballava.

Il sano terrore che Egi volesse comprarli tutti invase la mente dei presenti.

Ma Egi fortunatamente li rassicurò.

Ne possedeva già uno: il più bello!

Gli altri fecero mezzo sospiro di sollievo.

Uno intero sarebbe stato troppo, vista la situazione precaria.

 

Muovendosi con maestria Egi percorse circa 65 km in 1 metro quadro.

Non si perdeva una canzone, lei diceva che erano tutte belle...ad un certo punto smise di parlare: presa dall'emozione iniziò a cantare.

Era evidente che Egi aveva molta familiarità con lo slang egizio che usava come se fosse l'idioma più utilizzato fra le sue mura domestiche.

Le sue mosse azzardate, impedirono agli altri di vivere questa esperienza con tranquillità.

Troppe punte di piramide nei dintorni. Poteva accadere di tutto, ma lei VINSE anche stavolta!!!

 

Però....mai pensare di aver vinto fino in fondo, il nemico che spesso è vestito da amico, cerca sempre di tenderti una mano per poi lasciarti andare quando meno te l'aspetti...così, mentre Jana saltellava davanti al banchetto dello zucchero filato, Egi disse con voce solenne: "IO Voglio un gelato!"

 

Gli altri si guardarono perplessi...che pericoli poteva nascondere un gelato?

Si fidarono della parola "gelato"...una parola amica.

 

Così Luigi, che era esperto della zona, indicò ad Egi una gelateria proprio fuori dal mercatino coperto in cui si trovavano, avrebbe solo dovuto attraversare la strada e fare pochi metri a piedi, dopodichè il gelato sarebbe stato tutto suo.

 

In questo clima di apparente tranquillità si diedero tutti ai piaceri terreni: Jana voleva lo zucchero filato, anche Luigi!!

Dru, non si è mai capito se preferisse il gelato o lo zucchero filato, ma lo sapete è difficile capire i gusti dei fantasmi!!!

 

Così, mentre Jana faceva gli occhi dolci allo zucchero filato e cercava di ricoprire il viso di Luigi di "cotone bianco" trasformandolo in un Babbo Natale Pasquale, Egi si fece prendere da un attacco di GELATITE ACUTA e si incamminò decisa verso la gelateria seguita da Lennon...MA...

a soli 3 passi di distanza da Jana, che si era ormai buttata a pesce sullo zucchero filato .....TUTUTUMMMMM!!!!

TUM TUM!!!

 

Un rumore sordo echeggiò violentemente all'interno del mercatino coperto.

 

Qualcuno urlò "E' caduta, ha picchiato con la testa!!!!"

 

Jana sbarrò gli occhi e guardò Luigi

Luigi sbarrò gli occhi e guardò Jana

Dru sbarrò gli occhi e guardò loro due, ma loro non se ne accorsero perchè è difficile guardare un fantasma dritto dritto negli occhi...

 

Entrambi urlarono "Egi, Egi è caduta!!!!"

 

Una marea di gente davanti a loro...

Jana , che essendo nana, non riusciva a vedere bene cosa era successo disse a Luigi: "Ti prego dimmi che non è Egi, dimmi che non è lei!!! Dimmi se vedi Lennon!!!"

 

Luigi non vedeva una mazza, troppa gente davanti.

 

La gente davanti a noi mormorava "Poverina che botta in testa!!!! E' ancora a terra!! Non riesce ad alzarsi!"

 

Jana e Luigi accorsero allarmati, si fecero strada fra le persone mormoranti...scalciarono, sgomitarono spinsero lo spingibile e forse uccisero pure...fino a trovarsi di fronte ad una signora di una certa età fresca fresca di parrucchiere (UCCIDETELO!!!!) che aveva confuso un telone bianco per un muro portante... ci si era appoggiata a peso morto fino a finire a gambe all'aria dando inoltre una bella craniata per terra.

 

Luigi e Jana tirarono un sospiro di sollievo, ma Jana si sentì in dovere di intervenire e così, dopo una breve indagine sullo stato di salute della stordita signora (e dopo essersi sentita dire "no no, non mi controlli gli occhi sono appena stata operata di cataratta) Jana e Luigi spedirono "occhibelli" dritta dritta al Pronto Soccorso mentre Egi ingnara dell'accaduto leccava avidamente il suo gelatone.

 

Era bastato il suo passaggio a causare il disastro.

Senza saperlo aveva passato "il testimone".

 

Ora Lennon può finalmente sperare in una vita a due senza il terzo incomodo: il casco.