UNA STORIA DIVERSA


Camminava con la testa bassa, aveva iniziato a piovere e i capelli gli si incollavano sul viso. Il rumore della pioggia sull’asfalto nero era piacevole, un dolce ticchettio che la rilassava. Si fermò e si sedette su una panchina a pensare. “Ma perché sono venuta qui? Non lo so nemmeno io. Forse ho sbagliato, anzi ho sbagliato di certo. Mi sento così sola, confusa”.


Le sue lacrime erano appena percettibili, si confondevano con le gocce di pioggia. Le sue mani tenevano sollevata la testa, le dita infilate tra i capelli bagnati.


La città era quasi deserta, le poche persone che passavano non la guardavano nemmeno, continuavano a camminare, con passo veloce, per raggiungere presto le loro case. “Vanno tutti così di fretta. Hanno paura a girare per le strade a tarda ora” pensò. Aveva ragione, era pericoloso ma non solo per colpa di demoni o vampiri, a volte il male è causato da persone vere, che non si fanno scrupoli ad uccidere per rubare pochi dollari. “E la chiamano Città degli Angeli, chissà poi perché?”.


Non sapeva cosa fare, ma sapeva di aver sbagliato ad andare lì, ciò che aveva in mente non era giusto e lei lo sapeva, ma spesso l’istinto prevale sulla ragione e per questo era partita. Ora però ci aveva ripensato ed aveva deciso di tornare a casa. Si alzò e si incamminò verso la direzione dalla quale era venuta. Ancora con la testa bassa, ancora con i capelli bagnati che le coprivano il volto, e ... si scontrò con qualcuno.


Mi scusi. Tutto bene?” si sentì dire. E subito riconobbe quella voce a lei tanto cara. Alzò il viso per esserne sicura e ... “Ciao Angel” disse con un filo di voce.


Buffy! Sei tu?” disse incredulo il vampiro “Ma cosa fai qui?”


Sai, passavo per caso”


Non sei mai stata brava ad inventare scuse” disse il vampiro e poi continuò “Non è il caso che giri tutta sola, anche se sei la Cacciatrice. Cosa fai qui, è successo qualcosa?”


Lei non rispose, non sapeva che dire. Non pensava di incontrarlo anche se era andata lì per quello; aveva già deciso di tornare a casa e ora si trovava lì davanti a lui, che la fissava con quei suoi dolci occhi così tristi, così penetranti.


Buffy? Va tutto bene?”


Si, è che ... che ... che piove”


Già, lo vedo. Forse è meglio che andiamo a casa mia, almeno ti puoi asciugare un po’”


Lei annuì. Si incamminarono, fianco a fianco, lui allungò il braccio intorno alla vita per tenerla vicina a sé. Guardandoli così, di sfuggita, potevano sembrare una coppia di ragazzi innamorati, due fidanzati come tanti che passeggiano pensando solo al loro amore e nient’altro. Ma guardandoli più attentamente, guardando i loro occhi, si percepiva tutta la tristezza e la sofferenza che albergava nei loro cuori.


Si trovavano sotto al palazzo dove abitava Angel, Buffy non sapeva per quanto avevano camminato, aveva ormai perso la cognizione del tempo. Ora comunque aveva smesso di piovere, anche se continuava a soffiare il vento. Salirono fino al terzo piano, arrivarono alla porta di Angel e lui la invitò ad entrare. Lei esitò un attimo, poi entrò.


Si guardò intorno e notò come tutto era ancora uguale, come l’ultima volta che era stata lì ed avevano litigato, per via di Riley. Per un attimo il suo pensiero andò a lui e si chiese che stava facendo, poi però quando Angel le rivolse la parola, tornò subito al presente.


Sei tutta bagnata, ti prenderai qualcosa. Se vai di là, puoi trovare qualche mio vestito da mettere mentre asciugano i tuoi”


Buffy andò nell’altra stanza e tornò poco dopo con indosso una camicia da uomo, le stava d’incanto.


Lasciò i vestiti bagnati su una sedia e si sedette sul divanetto accanto ad Angel. Appoggiò la testa sulla sua spalla e restò così per molto, molto tempo.


Quando si svegliò Angel non c’era, si alzò e lo vide seduto su una sedia che la osservava. Si avvicinò a lui e vide che le aveva fatto un ritratto, mentre dormiva. Era bellissimo, ed Angel lo era ancora di più.


Non riuscivo più a dormire, allora mi sono alzato per non svegliare anche te”


Che ore sono?” chiese ancora mezza addormentata, Buffy.


Sta albeggiando”


Posso aprire la finestra? Vorrei vedere l’alba”


Va bene, ma è meglio che io vada nell’altra stanza” disse Angel, alzandosi.


Buffy annuì. Poi si avvicinò alla finestra, spostò la pesante tenda scura e la aprì. Il sole stava sorgendo e in poco tempo, la luce sostituì le tenebre. Il volto di Buffy era illuminato dal sole, appariva ancora più bella. Gli occhi le brillavano e i biondi capelli ondeggiavano appena, mossi dalla brezza mattutina. La pioggia e il vento della sera prima avevano spazzato via le nuvole e oggi si prospettava essere una splendida giornata, almeno meteorologicamente.


Passò un po’ di minuti al sole, con gli occhi chiusi, senza pensare a niente, poi riaprì gli occhi, chiuse finestra e tenda e nella casa tornò a regnare il buio. In fretta si rimise i suoi vestiti ormai asciutti e uscì di casa.


Angel sentì la porta sbattere, lasciò la camera e vide che Buffy se ne era andata. Non poteva seguirla, decise di aspettarla lì, sperando che ritornasse.


Buffy passò tutta la giornata camminando per Los Angeles. Pensava, continuava a pensare e ad un certo punto iniziò a fantasticare. Immaginò di tornare a casa dopo una giornata in ufficio, trovare Angel che prendeva il sole in giardino e la stava aspettando, ma ... si rese conto presto che pensare a queste cose la faceva stare ancora peggio. Angel non sarebbe mai stato come lei, non avrebbe mai potuto essere uguale a lei. No, lui no ... ma lei ...


La giornata di Buffy passò così, con strani pensieri che le vagavano per la testa, con desideri e sogni che forse avrebbe potuto realizzare, ma era davvero ciò che voleva?


Quando il sole stava per tramontare tornò verso casa di Angel, salì le scale ed entrò. Lo trovò seduto, in un angolo, stava leggendo un libro di poesie. Lei si avvicinò, lui alzò gli occhi dal libro e la guardò come solo un uomo pieno d’amore sa fare.


Non vuoi sapere perché sono venuta a Los Angeles?” chiese Buffy prendendo coraggio


Ho capito che non si tratta di lavoro, né di demoni né di vampiri”


Già...”


Perché sei uscita stamattina?”


Avevo bisogno di un’altra giornata per riflettere”


Su che cosa?” chiese Angel, come se non lo sapesse.


Se te lo dicessi non credo che approveresti”


Buffy le si avvicinò ancora di più, gli prese le mani e lo fece alzare. Lo trascinò con sé in camera e iniziò a baciarlo. Presto la passione li avvolse, si ritrovarono abbracciati sul letto, svestiti. “Buffy, non possiamo. Lo sai che succede se io ...”


Shhh! Zitto, non dire niente. Ti amo e ti desidero” lo interruppe lei.


Ti amo anche io, dolce amore mio”


I loro corpi erano avvinghiati, come una sola persona. Regnava un silenzio magico, interrotto solo da dolci sospiri. Quei due giovani corpi, quei due amanti rappresentavano l’essenza dell’amore più vero e sincero. Sospiri, parole sussurrate a fior di labbra, “Ti amo”, “Ti adoro”.


E poi all’improvviso di nuovo il silenzio, non più magico ma lugubre. Un silenzio che mette angoscia.


Passarono alcuni minuti sdraiati sul letto, con gli occhi socchiusi. Poi lei girò il viso e lo guardò, lui fece lo stesso, ma il suo sguardo purtroppo non era più quello di prima. Angelus era tornato ed era lì a fianco a lei. Buffy era immobile, non sapeva che fare.


Dolcezza, non guardarmi così. Sei tu che l’hai voluto, o no?” disse sogghignando il vampiro “dovrei ringraziarti per questo, baby! Anche se ancora non mi spiego perché l’hai fatto, hai pensato che questa volta sarebbe andata diversamente?”


Voglio essere come te!”


Aaah Aaah Aaah” la risata di Angelus risuonò nella stanza. Afferrò Buffy e le spostò i capelli dal collo “Non hai pensato che potrei anche ucciderti ora? E la cosa mi darebbe mooolto piacere”


Lo so. Ma ti chiedo di non farlo. Rendimi come te” fu la richiesta quasi supplichevole di Buffy


Cosa ti fa pensare che non ti ucciderò?”


Il fatto che tu mi ami, anche senza anima. Forse in modo diverso, ma so che mi ami”


Ragazzetta presuntuosa!”


Se non vuoi che diventi come te, allora uccidimi. Non ha senso la mia vita senza te. Non riesco più nemmeno a svolgere il mio ruolo di slayer, se morirò verrà forse qualcun’altra migliore di me”


Angelus avvicinò la sua bocca a quella di Buffy, la baciò con passione e poi scese con le labbra fino al collo. Il suo volto umano cambiò in quello vampiresco, “Hai ragione, ti amo” sussurrò prima di affondare i suoi canini nella carne fresca della Cacciatrice, riducendola in fin di vita.


Poi si tagliò le vene del polso e lo offrì a Buffy. In un attimo, la ragazza rivide tutta la sua vita, i suoi amici, sua madre e sua sorella, i suoi amori, i suoi nemici e tutte le sue battaglie, ebbe forse un attimo di ripensamento, ma poi ...


Ti amo anch’io, Angel” furono le sue ultime parole da essere umano.


FINE