L’ORA MAGICA

AUTORE: Kaikan (Manu)

RAITING: NC- 17 (ma solo per sicurezza)

PAIRING: Spike e Buffy(ovviamente)

DISCLAIMER: I personaggi non sono di mia proprietà ma di Whendon & Co., è una storia scritta solo per puro piacere personale e non a scopo di lucro, ecc. ecc.

GENERE: La mia prima FF ambientata nel BuffyVerse

RIASSUNTO: Prima serie. Il maestro vuole ottenere a tutti i costi la libertà, ma la cacciatrice e la sua banda lo ostacola come giusto che sia. E se questi chiamasse una persona per distrarla?

 

PROLOGO:

 

L’aria del quasi mattino gli accarezzava la pelle mentre osservava la luna e la malediceva silenziosamente.

Con la sigaretta che gli pendeva dalle labbra guardava come la notte veniva inghiottita dal giorno. Il parco era silenzioso. L’uomo vestito di nero prese la sigaretta e la gettò a terra.

- E’ ora- annunciò al lupo che lo fissava poco distante.

Attraversò gli alberi del bosco fermandosi di fronte a una casetta abbandonata, il lupo lo superò entrando e lui lo seguì. Vide l’animale fermo in mezzo alla stanza, sorrise e cominciò a chiudere le imposte delle finestre.

Poi raggiunse il lupo e gli si inginocchio davanti.

-Ti amo- gli sussurrò accarezzandogli la testa mentre una luce cominciava ad avvolgere tutta la casa inondando le due figure al centro della stanza.

Poi un attimo dopo si spense tanto in fretta quando s’era accesa.

 

Un gufo si alzò in volo appoggiandosi sul tavolo, una donna dai capelli biondi si alzò fissando l’animale con un sorriso triste.

-Ti amo anch’io-

 

L'ORA MAGICA:

 

CAPITOLO 1:

 

Io Buffy Summers come ogni sera sto camminando per il cimitero facendo roteare in mano il mio indimenticabile paletto. E’ una sera fiacca e io mi sto annoiando a morte, forse avrei dovuto accettare il consiglio di Xander di andare al Bronze oltretutto stasera suona Oz, sarai stata contenta di sentirlo almeno una volta. Ma come al solito il mio dovere di cacciatrice deve prevalere. Quindi eccomi qua da sola come un cane a camminare per un cimitero, e non c’è neanche uno stupido vampiro su cui sfogare la mia frustrazione.

Percorro ancora qualche mentre e poi mi siedo su un muretto vicino a una cripta e mi guardo attentamente intorno.

E’ tutto così tranquillo, c’è qualcosa che non mi quadra. Aggrotto le sopracciglia cercando di capire cosa possa essere successo alla comunità vampiresca, poi alzando le spalle, scendo dal muretto capisco soltanto che non me ne importa niente.

Se hanno deciso di fare sciopero problemi loro, io mi sono presentata all’appuntamento, ma non sono stati puntali.

Così come si suol dire me ne infischio, infilo il paletto nella tasca interna della giacca e corro. Direzione Bronze.

 

Cinque minuti dopo sono davanti al locale, ha me flash mi fa un baffo, ridacchio mentre entro.

Sono felice che per una sera la mia vita abbia sconfitto la mia missione. E’ giusto, infatti addirittura non ricordo quand’è stata l’ultima volta che sono uscita con i miei amici.

Inizio a cercarli nella folla e lì individuo al tavolo proprio sotto il palco, sono sicura che Willow a strappato un po’ di capelli per avere quel posto.

Appena lì raggiungo vengo sommersa da saluti.

- Ehy Buff alla fine sei venuta. Non ci speravo- mi dice Xander mentre abbraccia Cordelia amorevolmente.

-Si, ho pensato che fosse giusto assistere ha un’esibizione di Oz-

Tutti annuirono mentre le luci si spegnevano e la band saliva sul palco.

-ODDIO!- urla Willow tutta eccitata battendo le mani –E’ Oz- e lo indica –E’ luiiii!!! Buffy guardaaa è Ozzz-

-Ho visto- dico spaventata -Oddio che ha?- chiedo agli altri.

-Tranquilla normale amministrazione- sorride Xander –Lo fa tutte le volte, come se non l’avesse mai visto suonare su quel palco-

- Ahh- la paura se ne va, ma mi ricredo quando salta in piedi e inizia a urlare.

 

***

 

 

La mia macchina nera sgomma davanti alla fabbrica e si ferma. Apro la portiera e con un passo elegante esco. Alzo il viso al cielo e inspiro l’aria della notte. Mi volto verso la costruzione e la esamino, non è proprio come mi aspettavo ma del resto devo accontentarmi, il tempo di svolgere la missione e me ne tornerò a casa.

Chiudo con forza la portiera.

Busso alla porta di ferro, lo spioncino si apre. La “guardia” se proprio così vogliamo chiamarla mi vede in faccia e mi apre senza problemi.

Una volta dentro vengo scortato da un “valletto” dal capo giù per una scaletta che porta alle fogne mentre il senso di disagio che ho provato fuori è raddoppiato, non è uguale a quello a cui sono abituato. Ho capito che sono un vampiro ma ho una certa classe e dignità tra parentesi.

Mi fa fermare in un condotto dove di fronte a noi di trova una porta anch’essa di ferro.

Aspetto continuando a guardarmi in giro. Poi la porta si apre il vampiro di prima mi fa segno di seguirlo.

Alzo il sopracciglio e lo squadro dall’altro in basso, poi scuoto la testa.

Un anno di non-vita e pensano di sapere già tutto.

-Dietro la tenta- dice scortese.

Senza degnarlo di uno sguardo entro e mi ritrovo davanti il più vecchio vampiro neh forse il più vecchio no però è molto potente e molto antico: il Maestro.

Mi inchino come mi ha detto di fare Ethan in sua presenza anche se non ne sono molto felice. Da quando William il Sanguinario deve inchinarsi davanti a questo sopramobile? Adesso, e per mia sfortuna lo devo fare.

- William…- dice passandosi una mano sul mento –William il Sanguinario- mi fa segno di alzarmi.

-Può chiamarmi anche Spike se vuole, signore. Nel regno dei non- morti sono conosciuto con tutti e due i nomi-

-Lo so. So molto di te Spike - dice compiaciuto –Per questo ti ho chiamato-

- Sono onorato. Quindi le domando ha cosa devo questo onore?-

- Un piccola questione- dice alzandosi in piedi

–Non posso uscire da questa trappola infernale- ringhia infuriato –E quindi fino alla fine mi tocca stare qui impotente. Mentre la cacciatrice…- urla –Uccide tutti i soldati più valorosi che le mando-

Annuisco. Capisco ha una spina nel fianco.

-Ho bisogno di una persona molto forte che la tenga occupata. In modo che io possa completare il mio progetto senza che lei mi metta i bastoni tra le ruote. Ma attento non voglio che tu la uccida- mi punta il dito contro.

-Voglio avere io quel piacere- dice ridendo –Sono sicuro che sarà un bocconcino prelibato-

-Capisco, signore- dico pensieroso –Quanto tempo ho a disposizione?-

-Due mesi- dice secco –Non un giorno di più-

-Ovviamente, signore- dico abbassando la testa. Lo odio vorrei tanto poterlo uccidere –Inizierò domani stesso-

- Sono fiero di te. Me l’avevano detto che sei molto professionale-

Sorrido falsamente.

-Si, molto-

-Adesso puoi andare. Lucas ti darà le informazioni che ti servono per scovare la cacciatrice. E sarà a tua disposizione per qualunque cosa-

-Si, signore- mi inchino di nuovo mentre il famoso Lucas mi fa strada. Risaliamo dalla scaletta e mi trascina per un corridoio.

-Questa è la tua stanza- dice brusco. –Domani prima che tramonti il sole cercami. Ti darò le informazioni che ti servono-

- Un domanda Lucas-

-Dimmi-

- Perché il Maestro ha assoldato me per distrarre la cacciatrice? E’ così pericolosa?-

-Appena la vedrai saprai dirmi- detto questo sparisce nel corridoio.

Sospiro saranno davvero due lunghi mesi, penso mentre sbatto la porta.

- Buffy sveglia! E’ ora di andare a scuola!- mi urla mia madre dalla scale come un avvoltoio che ha avvistato la sua preda.

Mugugno qualcosa di incompressibile e ficco la testa sotto il cuscino. E penso ha cosa ho da fare a scuola oggi.

IL COMPITO DI STORIA! Nooooooooooo!!! Un motivo in più per rimanere a letto. Poi sento i passi di mia madre sulle scale e capisco che mi devo alzare se non voglio che passi da avvoltoio a cornacchia.

Tiro via le coperte e mi stiracchio. Appena entra vede che ho giù i piedi sul tappeto.

-Brava tesoro su sbirciati o faremo tardi- mi fa l’occhiolino e sparisce. Mi ributto sul letto con una mano sulla faccia.

-Ma chi me la fatto fare…- sussurro. Poi mi alzo di scatto e corro in bagno per una doccia veloce. Voglio arrivare prima per farmi aiutare da Willow su quello che non ho studiato ieri.

 

Arrivata davanti a scuola cerco Willow. E non la vedo è strano di solito arriva sempre prima. Che si fosse ritirata più tardi del solito e non si era riuscita a svegliare? Ahh eccola sta arrivando mano nella mano con Oz e Xander e Cordelia che amoreggiano pubblicamente.

Sbuffo non hanno rispetto per le ragazze single. Ma nonostante tutto sono felice per loro, voglio dire avere una storia sulla bocca dell’inferno è problematico, figuriamoci per noi che combattiamo il male. Cioè io che combatto e loro che mi aiutano.

-Buongiorno ragazzi- saluto cordiale.

-Buongiorno Buff - mi salutano tutti. Io prendo da parte Willow e le espongo il problema, lei mi guarda con occhio arrabbiato e io faccio la finte tonta e mi invento la scusa della ronda. Ma vengo fregata.

-Allora Buffy come è andata la ronda ieri sera?- mi domanda Giles dopo essermi comparso alle spalle come un fantasma facendomi saltare .

-Bene, come sempre. Perché lo chiede?-

-Bene, eh?- dice guardandomi da sotto le lenti degli occhiali.

Oddio è successo qualcosa lo so.

-Niente è solo che… alcuni vampiri hanno ucciso due ragazzi e poi lì hanno abbandonati nei cassonetti della fabbrica abbandonata- mi informa cominciando a pulire gli occhiali con l’orlo della camicia.

-E dove sono stati aggrediti?-

-Tra Green street e la trentasettesima-

- Giles io ero dall’altra parte della città. Come potevo impedirlo?- mi fissa e si rimette gli occhiali.

-Lo so. Volevo solo informarti. E’ che è strano che siano stati abbandonati là giù, capisci? E’ una zona morta anche per i non-morti-

-Secondo me si sta facendo paranoie inutili Giles- rispose Xander –Sono vampiri. Fanno uno spuntino e lasciano il sacchetto vuoto dove capita-

-Forse hai ragione. E’ ora di andare in classe- annuncia e vedo che lo dice perché il preside sta venendo verso di noi.

-Ragazzi! Ci troviamo dopo le lezioni in biblioteca per parlare di nuovo di questa storia- annuiamo tutti indifferenti non c’è bisogno che lo ricorda. Orami appuntamento fisso in biblioteca dopo la fine della scuola.

 

*****

 

Come mi ha detto Lucas prima del tramonto lo cerco per la fabbrica. Lo trovo in un piccolo studio a parlottare con altri vampiri.

Mi schiarisco la voce per attirare l’attenzione. Tutti si girano e cambiano umore ho l’impressione di non piacere a nessuno.

-Allora?- dico freddo –Mi servono le informazioni. Stasera devo avvicinarla-

Lucas mi guarda con occhi glaciali mentre comincia a parlare.

 

Come stabilito vado in cerca dalla famosa “cacciatrice”. So che bazzica spesso nello stesso cimitero. Ma la notte e giovane ho tempo di cercarla.

Descrizione: non molto alta, bionda e molto agile soprattutto con un paletto in mano. Avvertenza stargli alla larga quando ne ha uno.

Sto camminando tranquillamente quando sento i rumori di una lotta. Sono sicuro che è lei, corro a nascondermi dietro a un albero e assisto alla scena.

 

Un sorriso si forma sulle mie labbra, il maestro aveva regione è una vera professionista nonostante sia così piccola.

La vedo muoversi in modo così armonioso, così scattante. E’ davvero agile la ragazzina. Vedo il vampiro in difficoltà. Lei estrai il paletto pronta a colpire, ma il vampiro glielo calcia lontano e con uno scatto veloce, le prende le mani portandole dietro la schiena e la schiaccia contro un mausoleo.

Non può ucciderla, mi alzo e proprio mentre sto per andare a soccorrerla vedo una figura tutta vestita di nero saltare fuori dal nulla e colpire la creatura al cuore uccidendola.

Uhm risvolto interessante, decido di rimanere un altro po’ nascosto.

-Grazie- dice lei pulendosi dalle liane che gli sono finite addosso.

-Non c’è di che- spalanco gli occhi dalla sorpresa. Io quella voce la conosco. Non è possibile l’ultima volta che lo visto eravamo in… Cina se non sbaglio.

Il misterioso salvatore vestito di nero si gira e io lo vedo chiaramente in faccia. ANGELUS! Che diavolo ci fa qui? In un città così pidocchiosa come Sunnyhell?

Scuoto la testa e cerco di concentrarmi sulla conversazione.

- Com’è che riesci ad arrivare sempre nel momento giusto?- gli domanda lei.

-Sarà qualcosa di istintivo-

Lei sorride e lui ricambia. ALT! Angelus che ride e non ghigna?

-Si, sarà così. Comunque ancora grazie Angel. Ma è ora che torni a casa-

- E’ sempre un piacere aiutarti, Buffy-

Ok passo avanti si chiama Buffy.

-Ci si vede domani sera- gli dice lei facendogli l’occhiolino –Ovviamente se sono in pericolo-

-Aspetta ti accompagno!- urla lui inseguendola –Non nient’altro da fare-

-Sarebbe carino, grazie-

Lui sorride di nuovo e credo che gli verrà un crampo se continua così. Angelus anzi Angel come lo ha chiamato lei, è cordiale con la cacciatrice. Sospiro il mondo gira al contrario.

Lì seguo ha una debita distanza. Angel è così preso da Buffy che non fa attenzione a me.

Mi nascondo di nuovo dietro a un albero mentre parlano davanti a casa di lei. Dopo i saluti lui se ne và. E io ghigno mi è venuta un’idea.

 

****

Il mattino oggi arriva un po’ più tardi del solito dato che è sabato. Mi stiracchio felice dopo una settimana di scuola estenuante e poi oggi devo andare a fare un giro in centro con gli altri.

Mi alzo dal letto e corro giù dove mia madre mi ha già preparato la colazione.

-Buongiorno tesoro-

-Buongiorno a te!- dico frizzante mordendo la mia frittella senza tagliarla.

- Buffy! Ci sono le posate!-

Sorriso con la bocca piena, bevo un po’ di succo e ritorno di sopra. La doccia mi attende.

 

Dieci minuti dopo sono pronta con tutto l’occorrente, alle undici in punto Oz e Willow mi verranno a prendere con il furgoncino.

-Mangia qui a pranzo?- domanda mia madre.

-No, torno stasera- scosto le tende della sala, vedo già il veicolo parcheggiato davanti a casa –Ci vediamo stasera- le do un bacio sulla guancia –Ti voglio bene-

- Anch’io tesoro. Fai attenzione-

-Tranquilla- dico mentre salgo nel furgoncino.

-Allora come va?- domando felice.

-Tutto bene. Tu la ronda ieri?-

-Niente di che. Ho rivisto Angel -

-No! Dai e che vi siete detti?- domanda curiosa –Ti piace ancora?-

-Sai non lo so. Ha il suo fascino ovviamente. Ma ho la sensazione che… Non so- e comincio a guardare fuori.

-Che stai per incontrare un’altra persona?- mi aiuta Oz.

-Si, bravo. Quella non sa da dove esca ma c’e-

CAPITOLO 3:

 

Passeggio avanti e indietro nella mia stanza, attendendo il tramonto. Ho pensato tutta la stanotte a come avvicinare la cacciatrice, sarà un gioco da ragazzi. Ho solo bisogno di trovare un’aiutante. A questo proposito sarà meglio che vada a cercarlo.

Esco dalla stanza e comincio a vedere un po’ di movimento nella fabbrica. Cerco Lucas, lui saprà sicuramente chi consigliarmi. Non lo trovo da nessuna parte. Dannazione! Quando gli incapaci servono non ci sono mai!

Fermo un pivello a caso.

-Ho bisogno di te!- e senza troppe cerimonie lo trascino via.

 

Come la sera precedente la trovo nello stesso cimitero. Cammina pensierosa, momento adatto.

-Ricordati quello che ti ho detto- ringhio in avvertimento –Non devi ucciderla. Mettila in difficoltà poi me la vedo io-

-Ok, signore- annuisce, esce allo scoperto con un ringhio inquietate. Che per me non inquieterebbe neanche un bambino.

 

- Ehylà cacciatrice! Che dici di diventare la mia cena?- domanda espandendo i denti e mettendosi in posizione d’attacco.

-Beh avevo altri programmi per la serata. Ma se hai voglia di essere preso a calci in quel posto ti accontento-

Il combattimento ha inizio. E quello sfigato sta perdendo. Se continua così non potrò mai…ecco ci siamo.

Buffy è ha terra e lui sopra di lei. Lo vedo guardarle il collo e leccarsi le labbra Sta per avvicinarsi…

Scatto in piedi e corro nella loro direzione, piazzo un bel calcio nello stomaco al pivello e lo faccio volare di qualche metro. Poi afferro velocemente il paletto che ha perso la ragazza e lo impaletto.

Mi spiace amico ma il dovere e dovere. Mi giro verso di lei, è ora di iniziare la commedia.

-Stai bene?- chiedo preoccupato.

Lei non mi risponde, mi guarda sorpresa.

-Ti sei fatta mal… che c’è?-

-No…niente- mi osserva –Ti ringrazio, per avermi salvato. Ma… come diavolo hai fatto?- domanda sconvolta.

Rido mentre le porgo la mano per alzarsi.

-Lascia perdere. Non hai risposto, stai bene?-

-Si, grazie- la vedo pulirsi i pantaloni dalla terra, la osservo e capisco che è meglio andarmene. Il mio compito è finito dovevo solo colpirla.

- Co…- la vedo guardarsi in giro sconcertata.

Sorrido, ok mi sembra che il piano abbia funzionato. Ho stuzzicato la sua curiosità, domani notte sarà lei ha cercare me.

 

***

 

E’ domenica e per qualche inspiegabile ragione ho sognato il misterioso ragazzo del cimitero. Sarà mica per i suoi capelli elettrici che mi è rimasto impresso? Si, dev’essere per forza così erano radioarrivi. Scendo dal letto, contenta.

Oggi io e gli altri passeremo la giornata al parco a goderci il sole. E’ così tanto tempo che non organizziamo cose del genere, siamo tutti troppo presi dai nostri impegni. Sospiro e corro in bagno a preparami.

 

Mezz’ora è tutto pronto, io sono addetta alle provviste. Anche se so benissimo che anche gli altri avranno portato della roba.

Sento il campanello suonare, vado ad aprire e mi trovo davanti Xander che mi sorride.

-Pronta? La tua carrozza ti è venuta a prendere- indica la sua decappottabile.

-E quella da dove spunta?-

-Omaggio di papà, anche se ho il vago sospetto che fosse già ubriaco-

Rido e lo seguo. Mia madre non in casa è uscita di buon ora.

Durante tutto il tragitto parliamo, io adoro Xander quando non mi giudica. Ma lo odiato quando ha saputo che provavo anche un piccolissimo interesse per Angel. Per non parlare di quando ha saputo che era un vampiro, apriti cielo.

Ma era tutta colpa della cotta che aveva per me, ora invece le sue attenzioni sono focalizzate su Cordelia, non si accorgerebbe di niente neanche se mi mettessi a pomiciare davanti a lui con un canguro.

Scuoto la testa sorridendo ormai è acqua passata, Xander parcheggia e capisco che Angel non mi interessa più…

-Siete arrivati!- esulta Willow contenta –Che hai portato di buono Buffy?-

-Tutto quello che abbiamo stabilito ieri-

-Mangiamooo!!- urla Cordelia che è seduta sotto una quercia. Ieri per convincerla a venire non so cosa c’è voluto. Farneticava sul raggi solari che le facevano male alla pelle facendole uscire le bolle. Alla fine le abbiamo promesso che non si sarebbe dovuta muovere da sotto un albero e che saremo stati noi sotto i malefici raggi Uv, mentre lei si godeva la freschezza dell’ombra.

-Arriviamo Cordy - alzo le spalle e la raggiungo, dal tronde anch’io ho fame.

 

Dopo pranzo…

 

-Forza Willow lancia la palla!!- urla Xander correndo per tutto il prato. Willow sta per obbedire all’ordine quando io le salto addosso facendola finire a terra.

-Fallo!- sbraita Xand correndole incontro. Io ridacchio.

-Niente fallo- dico risoluta -Il gioco è questo-

Lui mi guarda negli occhi, riesco a leggergli sfida.

-Ah davvero? Ok, niente fallo- lo vedo ridacchiare –Continuiamo ma non sarà affatto facile- si frega le mani mentre io rido.

-Posizione Oz!- ordino risoluta.

 

***

- Spike!- mi urla Lucas strappandomi dai miei pensieri.

-Si?-

-Abbiamo scovato la casa di Angel. Ieri sera lo fatto seguire tutta la notte. Alla fine prima del tramonto si avviato verso il porto. Ha una specie di appartamento-

Annuisco pensieroso.

-Voglio che stanotte entriate in casa. Voglio che riprendiate tutto. Poi portatemi il filmato. Me la vedo io in seguito-

-Ok, dopo il tramonto lei cosa farà?-

-Credo che non siano affari tuoi. Ora vattene che intralci il mio pensare- lo congedo con un gesto della mano, e penso ha cosa farò quella notte.

Però devo trovare un diversivo per Angel. Ieri è stata pura casualità che non era nei paraggi, ma adesso me ne devo occupare io stesso.

Anche se una mezza idea c’è l’avrei. Per qualche giorno manderò qualcuno ha impegnarlo, ma so chi chiamare per distrarlo completamente.

- LUCASSSS!!!!- urlo scattando in piedi. Ho bisogno di lui.

CAPITOLO 4:

 

Cerco di camminare il più dritta possibile, perché cavolo ho accettato di giocare a rugby con Xander? Ci siamo distrutti a vicenda.

Entro nel cimitero ma mi blocco. C’è l’uomo del giorno prima, ha parte i capelli non avevo notato niente.

Adesso riesco a guardarlo meglio e mi accorgo che si confonde con la notte.

E’ tutto vestito di nero, non è altissimo ha un corpo muscoloso ma asciutto. Ma il pezzo più forte anche se sono così lontano lo individuo. Gli occhi…ha due pozzi blu splendenti.

Se ne sta appoggiato a una lapide e fuma come se il mondo non esistesse.

All’improvviso un vampiro spunta dalla terra.

L’uomo si sposta in modo che la creatura possa uscire.

-Ben svegliato- ghigna e io quasi cado.

Un ringhio echeggia nella notte, mentre il vampiro gli si scaglia contro. Con due abili mosse lo atterra.

-Mi dispiace amico!- dice prendendolo a calci in faccia. –Ma non posso…- altro calcio –Lasciati uscire da qui- un altro calcio nello stomaco e poi gli conficca il paletto nel cuore. Soddisfatto si strofina le mani.

Vedo un altro vampiro uscire da chissà dove, ero troppo impegnata ad osservarlo per accorgermene. Gli si aggrappa al collo, ma lui lo prende per la giacca e lo scaraventa a terra. Con uno scatto felino quest’ultimo è in piedi.

Vedo l’uomo sorridere beffardamente prenderlo per un braccio come se fosse un cuscino e sbatterlo contro il muro di un mausoleo.

-Vale anche per te- continua, estraendo di nuovo il paletto –intendo il discorso di prima- dice spingendoglielo nel cuore.

Sono incantata, si muove come un felino ed è così a suo agio.

Sto per entrare in scena e fargli le lodi, quando un altro vampiro gli da un calcio nello stomaco facendolo cadere a terra.

-Non so quale sia il tuo problema, amico…- dice prendendolo per lo spolverino, mentre lui cerca di liberarsi.

-Ma te ne libererai appena ti ucciderò-

Ok è l’ora di intervenire, corro verso di lui e mi butto contro il vampiro facendolo cadere a terra.

-Mi dispiace ma ho alti progetti- dico ironica, cominciando a prenderlo a pugni. Poi afferro il paletto che è caduto all’uomo misterioso e lo impaletto.

-Stai bene?- gli domando, che ironia si è cambiata la scena stavolta sono io che gli ho salvato la vita, mi avvicino e gli offro la mano per alzarsi.

Lui l’accetta un po’ confuso, massaggiandosi la schiena.

-Grazie, mi hai salvato la vita- esclama attonito ma con il sorriso.

-Ho ripagato il favore- dico sorridendo.

****

 

 

Le sorrido. Il pesce a abboccato, mi ha salvato addirittura la vita.

-Non vorrei essere scortese. Ma come ti chiami?- mi domanda.

-Già hai ragione che sgarbato che sono. Piacere William ma gli amici mi chiamano anche Spike. Scegli pure quello che preferisci-

La vedo pensarci un momento.

- Spike, andrà benissimo- mi tende la mano –Piacere io sono, Buffy-

-Lo so, ti conosco di fama- le sorrido. –Ora però devo andare, mi dispiace- le faccio l’occhiolino e me ne vado senza voltarmi indietro.

E’ meglio che vada così avrà il tempo di studiarmi. Ridacchio mentre sento ancora i suoi occhi che mi seguono.

E’ come pensavo. E’ incuriosita. Vedo Lucas appostato dietro un mausoleo.

-Dimmi- dico senza degnarlo di uno sguardo.

-Abbiamo fatto il sopralluogo a casa di Angel. Credo che se ci fai un salto ne rimarresti sorpreso-

Aggrotto le sopracciglia, senza capire e con lo sguardo chiedendo spiegazioni.

Lui alza le spalle passandomi una lettera. Sorrido riconoscendo il sigillo. Hai capito il bel tenebroso, familiarizza con gli avversari. Ghigno e senza degnare di una parola il vampiro mi dirigo verso casa di Angel, ho delle cose da fare.

Lascio Lucas fuori di guardia ed entro “nell’appartamento”.

E’ spazioso, è arredato come tutti gli appartamenti che ho visto in passato, soprattutto quelli dove Angel ha alloggiato, sempre lo stesso stile.

Le pareti bianche e la moquette, sono di un grigio chiaro, delle pesanti tende sono tirate alle finestre. Mi avvicino per toccarle riconoscendo il tessuto, è abbastanza spesso da proteggere la stanza dai raggi solari.

Continuo a guardarmi in giro e devo ammettere che il vecchio Angel ha sempre avuto buon gusto nell’arredare le case.

Sulla scrivania vedo quello che mi interessa, le buste. Con passo spedito mi dirigo verso il mio obbiettivo.

-Signore!- mi sussurra Lucas dalla porta con agitazione –Angel sta tornando!-

Senza pensarci due volta afferro le buste e le nascodo nella tasca dello spolverino. Risistemo la tenda e mi affretto verso la porta.

Con una balzo esco prima che il proprietario riesca a vedermi, Lucas e io ci nascondiamo dietro il muretto, aspettiamo che sia entrato prima di camminare in direzione del nostro nascondiglio

 

***

 

Come ogni notte mi arrampico sulle piante che ricoprono il tubo dell’acqua che sporge dal muro. Non ho mai capito che utilità ci fosse nel metterci delle piante, la mamma aveva insistito nel ricoprirlo non avevo mai pensato che mi sarebbe servito per fuggire o rientrare così facilmente.

Prima di entrare mi sfilo le scarpe ed entro subito dopo senza far rumore. Fortunatamente per me la domenica a differenza del sabato mi permette di rincasare a casa prima del sorgere del sole, domani c’è scuola e devo svegliarmi presto.

Sorridendo felice, e ammetto che continuo a farlo da quando sono uscita dal cimitero dopo aver rincontrato quello strano ragazzo. Spike adesso lo strano ragazzo ha anche uno strano nome.

Mi spoglio velocemente scivolando nel mio pigiama di seta azzurro, scosto le coperte e mi ci tuffo letteralmente, sono troppo stanca per pensare a non far rumore.

Dieci minuti dopo la stanchezza è sfumata, sono stesa con gli occhi spalancati e fisso il soffitto.

E non ho idea del perché non riesco ad addormentarmi. Sospiro sconfitta girandomi di lato mettendo il braccio sotto il cuscino. Ma che mi prende? A quest’ora avrei dovuto essere nel quinto sonno avanzato.

Sbuffo arrabbiato, e comincio a fissare la luna che si riflette sulla finestra. La luna piena lo smpre adorata e non so per quale motivo mi da un senso di sicurezza.

Finalmente le palpebre iniziano a chiudersi, ringrazio il cielo. Mi addormento e faccio dei sogni stranissimi.

 

 

Dove c’era il maestro, Angel nella sua casa a leggere delle lettere, Spike che mi sorrideva e subito dopo la stazione dei treni abbandonata…

 

***

 

Appena tornato alla fabbrica mi sono subito rinchiuso nella mia stanza. Appoggio lo spolverino sulla sedia non prima d’aver preso le lettere dalla tasca. Subito dopo mi tolgo anche la camicia rossa lanciandola anche lei sopra la sedia.

Mi siedo comodamente sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera. Controllo le buste e le sistemo in ordine di data.

A quanto pare il caro Angel ha iniziato ad avere contatti con il Consiglio da molto ormai.

 

Sorrido prendendo la prima: 20 agosto.

 

Carissimo Angelus,

 

c’è voluto molto per rintracciarla, a quando abbiamo scoperto si è trasferito a Sunnydale con il suo amico Cantastorie e noi vorremmo sapere cortesemente perché?

Anche se il fatto che la nuova cacciatrice si sia appena trasferita poterebbe essere una ragione valida.

 

Esigiamo una risposta al più presto.

 

Ahh questa non era una lettera di cortesia, sono davvero curioso di sapere che risposta gli ha dato Angel.

 

Passo quasi tutta la notte a leggere lettere che non mi sono utili. Finché non arrivo a quella del 15 settembre.

 

Caro Angelus,

 

dopo la sua ultima lettera siamo rimasti un po’ sconcertati è sicuro che il maestro è vivo? Ci ha parlato? Lo ha visto?

 

Per favore aspettiamo riscontri.

 

Oh merda!!

Angel sa che il maestro è vivo quindi vuol dire che ogni tanto una capatina nelle fogne per dare un’occhiata la fa, se mi vede il piano va a rotoli.

Sospiro sconsolato, mi devo trovare un altro posto dove dormire. Dannato Angel! Guardo la tenta tirata sulle finestre tingersi delle prime luci dell’alba. Risistemo tutte le lettere nelle rispettive buste, le appoggio sul comodino e mi lascio scivolare sul materasso.

 

Chiudo gli occhi e mi addormento.

 

Faccio un strano sogno:

 

Dove c’era Angel, Buffy e la stazione abbandonata…

CAPITOLO 5:

 

Arrivata a scuola, corro in biblioteca salutando a malapena gli altri. Entro facendo rumore in modo che Giles esca dal suo ufficio.

-Buongiorno-

-Buongiorno, dovrei parlarle-

- E’ successo qualcosa ieri sera?- domanda subito in apprensione.

-Si- poi vedo la sua faccia spaventata e mi appresto a riformulare -Si ma no!-

-Mi spiace ma così non capisco- dice un po’ confuso.

-Cioè durante la ronda no. Quando mi sono addormentata, ho fatto di nuovo uno di quei sogni premonitori-

-Sei sicura che non fosse un sogno normale- mi domanda risistemandosi gli occhiali sul naso con un dito.

-No- sospiro –sono sicura che fosse un sogno premonitore, ma quello che non capisco è che ho sognato la vecchia stazione dei treni quella abbandonata- dico grattandomi la testa perplessa.

-Beh questo è strano- concorda lui –Forse potremmo…- viene interrotto dalla porta che si apre. Ci giriamo per vedere chi è. E sono soltanto Willow insieme gli altri.

-Allora?- domanda Xander allegro sedendosi sul tavolo –Che c’è di nuovo? Quale demone è in circolazione?-

-No, solo io e i miei sogni premonitori dove non si capisce un’H- sbuffo rivolgendo di nuovo il mio sguardo a Giles per fargli intendere che deve continuare il discorso interrotto.

-Dicevo…- si toglie gli occhiali e inizia a pulirli –Potemmo fare delle ricerche-

-Buona idea!- concordo e volto lo sguardo verso la mia amica –Ho bisogno di un favore-

La vedo annuire contenta, quando si rende utile è sempre felicissima.

-Devi trovarmi tutte le informazioni che puoi sulla vecchia stazione dei treni, perché l’hanno chiusa, se dopo è stato utilizzata. Tutto in pratica-

-Ok, entro la fine delle lezioni avrai tutto-

-Noi invece che facciamo?- domanda Xander.

-Per ora niente. Aspettiamo le informazioni se è qualcosa andremo a fare un sopralluogo, prima della fine della scuola. Intesi?-

Tutti annuiscono mentre la campanella suona.

-Andate in classe prima che il preside venga a fare la sua visita giornaliera in biblioteca- sbuffa Giles che non sopporta il preside Snyder come tutti dopotutto.

Sorridiamo mentre spensierati usciamo, cioè loro spensierati io no. Voglio capire a tutti i costi che cosa significava quel sogno.

 

***

 

Un’ora prima del tramonto mi sveglio, e il sogno che ho fatto continua a danzarmi davanti agli occhi. Che significherà? E poi per che cavolo ho sognato la stazione dei treni abbandonata? Se è successo ci deve essere per forza un motivo sensato. Mi alzo e senza troppa fretta vado in bagno per una doccia. So che Lucas ha quest’ora ha da fare con la sua “amante” di turno quindi posso fare tutto con calma.

Appena il getto d’acqua mi colpisce la faccia il mio corpo si sente meglio ma la mia mente è ancora tutta concentrata sul sogno.

Proprio non mi capacito di non riuscirne ha capire il significato. Mentre mi insapono prendo una decisione, chiederò a Lucas di fare delle ricerche approfondite.

Esco con un asciugamano in vita. Sono sicuro che prima di domani non arriverò a niente e quindi mi è venuta un’idea… ghigno.

Apro l’armadio e tiro fuori i vestiti che indosserò stasera al famoso club Bronze, di cui mi hanno parlato e a quando sembra la cacciatrice va ha svagarsi lì.

 

Appena pronto mi infilo lo spolverino e di volata corro in camera di Lucas. Busso una volte e poi spalanco la porta. Fortunatamente è vestito e si sta allacciando la camicia.

-Si?- domanda irritato per l’intrusione.

-Ho bisogno che mi trovi delle informazioni-

-Non potevi aspe…-

-No!- taglio corto –Appena sei pronto muoviti che ho anche fa fare- e senza un’altra parola chiudo la porta.

 

***

Siamo tutti intorno al tavolo del Bronze.

Anche stasera Giles mi ha dato la serata libera, credo abbia capito il mio turbamento per quello strano sogno.

Willow e Oz intenti a discutere di non so cosa. Cordelia e Xander sono semplicemente Cordelia e Xander, tra l’amore e l’odio si alternano tra un bacio e un insulto.

Io sono intenta a leggere le informazioni che mi ha portato Willow. Sono molto curiose.

 

Nel 1930 ci fu una sparatoria da parte di un pazzo che uccise ben dieci persone, d’allora fu chiusa finché nel 1948, non fu riaperta da un certo padre Arthur che la fece diventare un centro d’accoglienza per i senza tetto: fornendo un pasto caldo al giorno, una doccia calda e a volta un posto dove dormire. Tutto questo avveniva nei sotterranei della stazione. Nel 1950 avvenne un’altra sparatoria che uccise anche lì dieci persone.

 

Ok, questo è curioso a dir poco. Ha distanza di vent’anni due sparatorie e in tutte e due dieci vittime. Uhm mi sorge un dubbio e se….mi porto il dito alla bocca pensierosa e comincio a guardarmi in giro per cercare qualcosa che mi faccia pensare…

I miei pensieri si bloccano sul nascere, è appena entrato Spike bello da infarto. Indossa dei pantaloni di pelle, una camicia marroncina e lo spolverino. Mi da come l’impressione che non se lo tolga mai.

Non mi ha visto cammina con passo felino verso il bar e si siede al banco. Senza pensarci due volte scatto in piedi e afferro il primo bicchiere vuoto, senza degnare nessuno di una parola mi ci dirigo anch’io.

 

***

Sentendola avvicinarsi sorrido e il barrista mi prende per pazzo mentre mi da la bottiglia di birra che gli ho chiesto.

Come se niente fosse mi giro ad osservare la pista come interessato da qualcosa in particolare. La sento appoggiarsi al banco e chiedere al barrista un drink. MI giro due secondi dopo. E ci troviamo faccia a faccia.

- Ciao- la saluto sorridendo –Anche tu da queste parti?-

-Si, comincio a sospettare che mi segui- dice lei.

-Potrei dire io la stessa cosa- la vedo sorridere.

- E’ stato un piacere rivederti ma devo tornare dai miei amici- si scusa prendendo il bicchiere.

-Perché non ti siedi vicino a me?- gli butto lì così. Tanto so che rifiuterà.

-Aspetta un attimo- mi risponde invece, va al suo tavolo e la vedo parlare con una ragazza dai capelli rossi. Si girano tutte e due a fissarmi. Aggrotto le sopracciglia, mentre la vedo ficcare qualcosa nella borsa. Poi si riavvicina con il sorriso.

-Ho avvertito la mia amica, so che si sarebbe subito preoccupata-

Le faccio segno di sedersi sullo sgabello affianco al mio e lei esegue.

 

Vediamo un po’ com’è questa cacciatrice…

CAPITOLO 7:

 

Siamo vicino al bigliardo mi ha chiesto di giocare non lo faccio mai, ma come poter rifiutare, quando guarda con quegl’occhi blu? Non si può, quindi ho accettato.

Mi pende il triangolo dalle mani e ci raccoglie le palle dentro, mentre io cammino alle stecche e ne prendo due.

Prendo un sorso del mio analcolico, mentre lo guardo rompere concentrato.

-Bel colpo- dico sorridendo prima di afferrare la mia stecca e piegarmi sul tavolo da bigliardo e prepararmi a colpire.

I suoi occhi mi fissano in un modo strano mentre si porta la bottiglia alle labbra. Colpisco ma il tiro non è fortunato.

- Uhh mi spiace- lo sento ridacchiare, posa la bottiglia sul tavolo e si piega per il suo turno, quando una voce ci interrompe.

- Buffy…- ci voltiamo all’unisono. E’ Willow.

-Si?-

-Noi stiamo andando- mi avverte mentre fissa Spike con un misto di curiosità e preoccupazione.

-Ok, però prima ti presento William- meglio usare l’altro nome –William, Willow -

-Piacere- sorride lui stringendogli la mano.

-Piacere mio- sorride cautamente lei –Beh noi andiamo sei sicura di riuscir a tornare a casa da sola?-

-Tranquilla-

-Ok, allora ci vediamo domani a scuola- poi si piega vicino al mio orecchio e mi sussurra –Fa attenzione-

Le faccio si con la testa, la vedo allontanarsi uscire con gli altri. Xander non aveva una faccia felice.

Scrollo le spalle e mi giro a guardare il mio avversario.

 

***

Aggrotto le sopracciglia mentre la vedo seguire con lo sguardo i suoi amici. E penso agli sguardi che mi stava lanciando erano di preoccupazione e ho sentito quello che le ha sussurrato all’orecchio.

Poi scrolla le spalle e mi fissa.

-Continuiamo ho vuoi andare con loro? Non mi offendo davvero-

-No!- dice con troppo entusiasmo –Continuiamo, tanto come hai intuito sono abituata ha tornata a casa tardi-

Sorrido annuendo. Poi mi piego sul tavolo e colpisco quattro palle che vanno ha finire subito in buca, appena alzo lo sguardo senza volerlo mi ritrovo il suo petto all’altezza degli occhi. La stecca colpisce il velluto e la palla bianca, salta fuori dal tavolo rotolando sul pavimento. Come scottato mi alzo e mi volto dall’altra parte. Poi mi allontanato piano. Quando mi giro lei mi sta guardando in modo strano. Ok, mi ha preso sicuramente per pazzo, ma per dio dove credeva di metterle quelle cose?! Mi schiarisco la gola

-Qualcosa non va?- domanda.

Mi schiarisco la voce e mi passo la mano tra i capelli.

-No, tutto apposto-

Non sembra convinta, io senza far notare che sono ancora un po’ confuso prendo la birra e ne bevo una sorsata.

La sputo seduta stante quando sento una presenza conosciuta. Volto lo sguardo è Angel!! Mollo la bottiglia sul tavolo.

-Eh… mi spiace piccola ma mi sono ricordato che ho una cosa da fare entro stanotte, se no sono cavoli- mi avvicino e le do la stecca, mi sporgo e le sfioro la guancia con la mia, e le bisbiglio all’orecchio.

-La prossima volta avrai un ballo prometto- poi senza un’altra parola mi stacco mentre lei mi guarda con gli occhi sgranati, afferro lo spolverino e me ne vado.

 

***

Fisso la porta da dove e sparito, mi ha lasciato senza parola. ‘La prossima volta avrai un ballo prometto’ presuntuoso, tsè come se mi interessasse. Mi appoggio contro il tavolino sospirando… dio se mi importa, quel ragazzo emana sesso da tutti i pori.

-Ciao Buffy- mi dice una voce famigliare alle spalle e mi volto.

-Ciao Angel - gli sorrido per convenienza, tornando a guardare la porta.

-Qualcosa non va?- domanda guardandosi intorno cercando quello che cerco io, colui che è uscito da quella porta non meno di due minuti fa.

-No, tutto ok. Mi dispiace che sei arrivato adesso ma… ma io…devo andare. Ci si vede- e mentre cammino verso l’uscita mi sento un po’ in colpa. Lo liquidato senza neanche chiedergli come stava, mi ha aiutato così tante volte… tiro un profondo respiro mentre apro la porta ed esco.

Se lo vado a cercare capirà che mi interessa e comincerà a sospettare. No, andrò ha fare un piccolo giro di pattuglia soltanto per schiarirmi le idee, non ha niente a che fare con lui.

 

Aspirando l’aria della notte cammino per il cimitero immersa nei miei pensieri, quando sento delle voci venire da lontano, mi avvicino senza far rumore. Rimango pietrificata e mi nascondo dietro a un mausoleo, Spike sta parlottando sottovoce con un uomo… vestito orribilmente e sembrano molto in confidenza.

Beh a quanto pare ha detto la verità, aveva da fare, ma cosa in un cimitero a quell’ora? Lo vedo sorridere prima di dargli una pacca sulla spalle mentre iniziano a camminare nella mia direzione, mi schiaccio contro il muro del mausoleo quando passa sento questa frase.

-Forza amico mostramela! Potrebbe essere un posto interessante- e ghigna. Avrei voglia di seguirlo ma non lo faccio. Dopotutto non sono affari miei, non abbiamo niente da spartire. Ma la curiosità mi sta mangiando. NO! Sto qui non mi muovo, anzi si mi muovo vado a cacciare quello che dovrei fare!

CAPITOLO 8:

 

Con la sigaretta che mi pende dalle dita cammino tranquillo per le strade di Sunnydale. Le informazioni che mi ha dato Lucas sono state poco utili, ripenso alle sue parole…

 

‘Vai al cimitero Dark moon cimitery, mi hanno detto che troverai quello che stai cercando’.

 

E’ stato molto vago, speriamo che quello che ha detto sia vero, non mi va di andare avanti e indietro picchiando gente. Troppo faticoso.

 

Butto fuori il fumo e la cicca di sigaretta lontano, mentre cammino in direzione del cimitero. Era recintato tutto da un cancello di metallo, che aveva sicuramente visto giorni migliori. Ma cosa mi aspettavo? Era abbandonato da anni chi pensavo se ne sarebbe occupato? Apro il cancello di entrata che cigola.

Ok, diciamolo francamente che diavolo devo cercare in questo posto sperduto? Sospiro passandomi una mano nei capelli, sarà meglio che cominci a guardarmi un po’ in giro.

Le tombe sono tutte trasandate, alcune mancano proprio e per finire ci sono buchi nel terreno, segno che qualcuno ha dissotterrato i cadaveri.

Passo davanti ad un mausoleo e un brivido mi corre lungo la schiena. Mi volto di scatto. Era da così tanto tempo che non sentivo questa sensazione….

 

***

Cammino per la strada deserta assorta nei miei pensieri… il convento, cosa crede che troverò là Willow?

Scrollo le spalle, ormai non chiedo più niente il suo istinto è sempre stato buono, quindi perché preoccuparmi? Beh se c’è di mezzo il mio collo è giusto che mi preoccupi, ma cosa potranno farmi un gruppo di suore?

Il problema è come guadagnarmi la loro fiducia? Entro in chiesa è silenziosa come tutte le chiese d'altronde.

Vedo una suora inginocchiata davanti all’altare che prega. Uffa non mi va di disturbarla mentre parla con Dio ma è inevitabile.

-Buonasera sorella, mi scusi se la disturbo…- la vedo voltarsi piano, evidentemente mi aveva sentito.

-Non si preoccupi signorina, nessun disturbo- mi dice cordiale alzandosi –Come posso aiutarla?-

- E’ possibile parlare con la madre superiora?-

La vedo annuire ed iniziare a camminare.

-Mi segua-

Mamma mia mi fa venire un po’ d’angoscia, così misteriosa.

-La stavamo aspettando- dice improvvisamente guidandomi in un corridoio illuminato solo dalla luce della luna.

Adesso sono davvero preoccupata, mi guardo in giro sospetta, non si sa mai quello che può succedere.

-Come mai mi aspettavate?-

-Una novizia l’ha vista in sogno-

Sospirando la seguo, ci mancavano solo le suore sensitive.

-La sta aspettando- mi annuncia sorridendo aprendo una porta di legno.

-La ringrazio- dico poco convinta, ho la sensazione che quello che mi dirà la madre superiora non mi piacerà affatto.

 

***

Mi avvicino al mausoleo e comincio ad esaminarlo. Sulla porta c’è una scritta… è aramaico antico. Fortunatamente lo capisco se no sarebbe stato un vero pasticcio.

Dice questo…

 

’Solo colui che ha il cuore riscaldato dall’amore, può aprire la porta ed entrare’

 

Aggrotto le sopracciglia, ahhh superstizioni. Afferro la maniglia e la tiro in giù…e la porta si apre. Sorrido pensando alle stupidaggini che scrivevano gli antichi ebrei. Scosto la porta di ferro ed entro.

L’interno è come tutti i mausolei, al centro un sarcofago, ai lati delle tombe incastrate nel muro. Tutto regolare. Quello che attrae la mia attenzione sono dei mattoni non incastrati bene nel muro che mi fanno intuire che c’è qualcosa sotto. Senza tante cerimonie tolgo i mattoni buttandoli a terra come capita.

All’interno del buco c’è una scatola di metallo con delle incisioni chiusa con un lucchetto, so che toglierlo non mi costerebbe niente, ma non voglio rischiare. Afferro la scatola ed esco di corsa, ho bisogno di scoprire cosa contiene il prima possibile.

E come al solito affiderò questo compito a Lucas. Passo davanti al convento e vedo uscire la cacciatrice d’istinto mi nascondo dietro un albero. Una suora la saluta con il sorriso e la vedo mettere in borsa una scatola identica a quella che ho in mano io. Sorridendo capisco che è inutile che mi nascondo, basta nascondere quello che porto. Apro lo spolverino e la ficco sotto. Poi come se nulla fosse ricomincio a camminare mi vedrà di sicuro.

 

***

Continuo ad esaminare la scatola che ho in mano, ma come al solito non capisco niente questo è un lavoro per Giles. Guardo l’orologio le dieci e trenta, non è tardi, posso fare un salto a casa sua e lasciarglielo. Sono sicura che domani mattina saprò tutto quello di cui ho bisogno. Apro la borsa e ripongo la scatola e comincio a camminare dopo aver salutato la suora che gentilmente mi ha condotto dalla madre superiora.

Comincio a camminare in direzione della casa di Giles quando vedo la testa che ha popolato i miei sogni da quando lo vista. E’ William!! Senza accorgermene il cuore comincia a battere forte, mentre accelero il passo per raggiungerlo senza però farmene accorgere.

Sono a quindici metri da lui e mi accorgo di quanto sia sicura e perfetta la sua camminata.

Dio lui è tutto perfetto penso. E’ da un giorno che non lo vedo e mi accorgo che mi è mancato. Mi blocco sul posto. Mi è mancato? E perché? Oh santo cielo, non dovrebbe mancarmi non lo conosco neanche.

 

Scuoto la testa e comincio a correre nella direzione opposta. Ma che diavolo mi succede???!!

CAPITOLO 9:

 

Dopo aver lasciato la scatoletta a Lucas mi avvio verso il cimitero, finché non mi darà le informazioni che mi servono posso anche andare a caccia. Sogghigno so chi voglio cacciare…

Mi accendo una sigaretta e continuo a camminare, magari non è ancora in giro perché presto per pattugliare. Alzo le spalle indifferente, aspetterò se necessario, le devo un ballo…

Come se l’avessi chiamata la vedo camminare sul marciapiede di fronte al cimitero, è di fretta ha il passo accelerato.

Sempre con la sigaretta alla bocca la raggiungo.

-Buonasera anche a te- dico allegro.

La vedo sobbalzare e girarsi di scatto.

-Mi hai fatto prendere un colpo-ammette con una mano al cuore.

-Scusa non volevo- sorrido –Dove te ne vai di bello?- domando mentre ricominciamo a camminare.

-A casa-

-Come mai? Non mi dire che una bella ragazza come te non rimedia mai appuntamenti a cena-

-Beh a dir la verità…- le prendo un braccio per bloccarla.

-Adesso avvisi casa, vieni a cena con me. E non ammetto repliche-

La vedo spalancare gli occhi.

-Come?-

-Ti sto invitando a cena- la vedo aggrottare le sopracciglia –Ok, lo ammetto più che invitarti ti ho costretto, ma credevo che…-

-Mi farebbe molto piacere, Spike - mi interrompe sorridendo –Devo soltanto trovare una cabina telefonica-

Sorrido facendole segno di seguirmi.

-Vieni so dove trovarla-

 

***

-Si, mamma… non torno a casa tardi- alzo gli occhi al cielo esasperata mentre lui ridacchia divertito. -Ok, si ci vediamo dopo- metto giù la cornetta tirando un sospiro. –Ahhh-

Lo vedo sorridere.

-Le mamme sono tutte così-

-Anche la tua?- come mai do per scontato che viva con la madre?

-La mia è morta- dice piatto stringendo i denti, mentre gli occhi gli si infiammano.

-Scusa non volevo essere scortese- sussurro piano.

Il suo sguardo cambia in un secondo ritornando immediatamente chiaro.

-Non potevi saperlo- cerca di sorridere senza successo –Andiamo che sono affamato- e senza aggiungere altro comincia a camminare, mentre io lo seguo.

 

Un’ora dopo, siamo comodamente seduti ad un tavolino del Bronze a parlare tranquillamente di tutto e di niente.

Lui è molto restio a parlare di se stesso, ogni volta che gli domando qualcosa cambia discorso. Non voglio forzarlo è già così straordinario che mi abbia invitato a cena, pensavo di stargli antipatica.

-Allora cosa ti piace fare?- gli domando mentre lo vedo sgranocchiare con gusto un’aletta di pollo ricoperta di salsa piccante.

-Niente di particolare-

-Come niente di particolare. Mi sembra che tu abbia un hobby non tanto comune-

-E sarebbe?- ridacchia portandosi la bottiglia di birra alle labbra.

-Beh quello di andare di notte nei cimiteri a cacciare vampiri-

-Non è proprio un hobby- afferma addentando un’altra ala.

-E cos’è allora?-

 

***

-Diciamo… una specie di professione-

-Professione?- inarca il sopracciglio.

Sorrido, pulendomi le labbra.

-Si, una professione come la tua-

-Quindi tu sai chi sono io-

-Ovviamente- ridacchio –Chi non lo sa?-

-Un po’ di gente a essere sincera-

Rimaniamo in silenzio mentre il cameriere porta via il piatto e domanda se vogliamo qualcos’altro da bere. Appena si allontana Buffy riprende a parlare.

-Quindi sei un cacciatore?-

‘Di cacciatici ’ penso istintivamente –Si, mettiamola così- dico sorridendo.

La vedo guardarmi perplessa. Sorrido…

-Che mi racconti di te invece?- domanda di nuovo. Sospiro, non si arrende la piccola.

-Niente da dire- scrollo le spalle, facendo vagare lo sguardo per la sala. Non voglio che legga nei miei occhi qualcosa.

Mi sento afferrare la mano, alzo lo sguardo e la fisso negli occhi sorpreso.

-Che…?-

-Non vuoi parlare di te, abbiamo già parlato di me, per non stare zitti l’unica cosa che possiamo fare e ballare. E poi se non sbaglio mi devi un ballo-

Aggrotto le sopracciglia, poi ricordo ‘La prossima volta avrai un ballo prometto’ rido scotendo la testa.

-Era falso, non so ballare-

-Non mi interessa- mi tira verso di lei e mi trascina letteralmente in pista.

Fortunatamente non è una canzone lenta. Mi avvolge le braccia intorno al collo e comincia a muoversi sensualmente, la imito.

 

Everything that could go wrong

All went wrong at one time

So much pressure fell on me

I thought I was gonna lose my mind

Lord I know You wanna see

If I will hold on through these trials

But I need You to lift this load

'Cause I can't take it no more

 

 

CHORUS:

 

Take the shackles off my feet so I can dance

I just wanna praise You

I just wanna praise You

You broke the chains now I can lift my hands

And I'm gonna praise You

I'm gonna praise You

 

Mi prende le mani e me le porta sui suoi fianchi, si volta di spalle e inizia ad ondeggiare contro di me, sempre in modo sensuale.

Senza farmi troppi scrupoli la imito e il suo fondoschiena si sfrega contro di me. Ho mentito non è vero che non so ballare infatti mi muovo bene.

 

Been through the fire and the rain

Bound in every kind of way

But God has broken every chain

So let me go right now

 

Appoggia la testa contro la mia spalla e chiudiamo tutti e due gli occhi, io lo faccio per controllarmi, ma continuiamo a muoverci. Apro gli occhi per un secondo e per caso scorgo la ragazza dai capelli rossi che c’era con Buffy la sera del biliardo.

Rido mentre mi viene in mente una cosa.

 

CHORUS: x3

 

Take the shackles off my feet so I can dance

I just wanna praise You

I just wanna praise You

You broke the chains now I can lift my hands

And I'm gonna praise You

I'm gonna praise You

 

[Mary Mary - Shackles (Praise You)]

 

 

-Sei brava- le sussurro all’orecchio senza mai smettere di muovermi.

 

***

Un brivido mi corre lungo la schiena quando sento la sua voce accarezzarmi l’orecchio.

-Anche tu. Mi hai detto una bugia dicendomi che non sai ballare-

Ride e sento il suo respiro sul mio collo. Ma non è l’unica cosa, sento qualcosa di duro… Oh Dio! Appena le note della nuova canzone si disperdono sulla pista da ballo ci stacchiamo. Mi volto a guardarlo. I suoi occhi blu sono temperatosi. Una voce interrompe questo gioco di sguardi.

 

- Buffy!- mi volto di scatto è Willow che mi guarda con faccia sconvolta.

- Willow…- la mia voce è roca me la schiarisco e riprendo –Come mai qui?-

-Ti chiedo la stessa cosa- lancia uno sguardo non tanto amichevole a Spike. –Avevi detto che te ne tornavi a casa-

-Beh…lo stavo facendo poi ho incontrato William, che mi doveva pagare una scommessa e così siamo venuti qui-

-E che tipo di scommessa era?- si intromette Xander con in mano un bicchiere di coca-cola.

Fisso i miei due amici negli occhi, che mi guardano con sguardo di disapprovazione. Poi guardo Spike i cui occhi sono tornarti normali e purtroppo ammetto di sentitimi molto più a mio agio con lui che non mi giudica che con Willow e Xander.

-Cose nostre- dico secca. –E ora penso proprio che me ne torno davvero a casa- arrabbiata, non so nemmeno io per quale motivo mi dirigo al tavolo afferro la giacca e me ne vado.

Due minuti dopo la porta si apre rivelando Spike.

-Potevi aspettare- mi dice sorridendo.

-Scusa… e che…-

-Si, il terzo grado. Hanno provato a chiedermi qualcosa ma sono fuggito anch’io-

Sospiro chiudendomi meglio la giacca mentre camminiamo in silenzio.

Senza accorgercene arriviamo davanti a casa mia.

-Grazie, per la bella serata- gli dico sincera.

-Nessun problema, piacere mio- mi fa l’occhiolino. –E poi mi hai fatto ballare dopo anni- ridacchia.

-Non sei male davvero- ridacchio anch’io. –Grazie, ancora- sussurro alzandomi sulle punte di piedi per baciarlo sulla guancia. Presa da una forza interna o forse da un magnetismo verso la bocca di lui, lo bacio leggermente sulle labbra. Non protesta quando mi tiro indietro, mi sorride.

-Ci vediamo- troppo imbarazzata per dire altro scappo in casa chiudendomi la porta dietro.

‘Che diavolo mi prende??’ mi domando mentre appoggio la testa contro la porta chiudendo gli occhi.

CAPITOLO 10:

 

- Buffy!Buffy!- urla il signor Giles in mezzo al corridoio, se ha avuto poco tatto come dice lui allora è importante. Mi fermo e lo aspetto, mi viene incontro con la valigetta in una mano, il caffè e il giornale nell’altra.

-Ho trovato una cosa strana su quella scatola che mi hai dato- evviva le buone maniere! Non mi ha neanche dato il buongiorno.

-Cosa?-

- E’ una chiave ma è incompleta manca l’altro pezzo, quindi non si sa cosa apre, potrò dirtelo con precisione alla fine delle lezioni-

-Può aprire quello che gli pare, l’importante che non sia nulla di infernale-

-Non credo il materiale è antico ma di quello che usavano solo i nobili. Quindi potrebbe essere qualcosa di buono…-

-Si, ho capito me lo dirà alla fine delle lezioni. Ora devo andare, se arrivo tardi alla lezione di Storia sono nei pasticci-

 

****

Fisso il soffitto con le mani dietro la nuca, continuando a pensare alle parole di Lucas inerenti al contenuto della misteriosa scatoletta ‘sembrerebbe una chiave, ma è incompleta, quindi è impossibile sapere cosa apre per il momento’

Poi come se l’avessi rimosso completamente dal cervello il sogno che ho fatto qualche giorno fa mi riaffiora alla mente.

 

-Dannazione!- impreco arrabbiato –Stupidi sogni!! Stupide chiavi!!- mi alzo di scatto dal letto. Magari dovrei davvero fare un salto alla stazione adesso che ci penso meglio… quando faccio questi sogni c’è qualcosa che non và.

Afferro il pantalone buttato a caso sulla sedia e lo indosso velocemente. Guardo fuori dalla finestra il sole è alto. Ma io non ho voglia di starmene chiuso tra quattro mura, userò le fogne e raggiungerò la mia meta.

Appena finisco di allacciarmi gli anfibi, afferro lo spolverino al volo e chiudo la porta.

 

****

Entro in biblioteca seguita dalla gang. Giles se ne sta seduto al tavolo del suo ufficio con il viso in un libro.

-Signor Giles?- domandò stupita e ogni volta voglio capire perché come se non sapessi che passa tutto il giorno sui libri.

-Nel mio ufficio- annuncia aprendo la porta.

-Ha trovato qualcosa di interessante?- domanda Willow sedendosi su una sedia aprendo la sua banana.

-Si, direi di si…- dice pensieroso ciucciando la stecchetta degli occhiali, rimaniamo in silenzio in attesa che continui la spiegazione…

-Si… allora come dicevo stamattina quello che ho trovato nella scatoletta è la metà di una chiave- indossa gli occhiali e afferra uno dei libri, ci mostra una figura.

-A quanto pare apre uno scrigno…- ci mostra un’altra figura –Non si sa che dimensioni abbia, dice che contiene un’arma potentissima quindi deduco che non sia piccolo-

Giles continua ad illustrare agli altri quello che ha scoperto mentre io mi perdo nei miei pensieri…

- E’ grande lo scrigno, contiene una spada - esordisco tutti gli occhi si puntano su di me.

-Scusami la domanda banale…- sorride Xander –Come lo sai?-

-L’ho sognata sia la spada che lo scrigno-

-Ti ricordi dove erano?-

-No, mi ricordo soltanto che lei signor Giles portava a casa lo scrigno, e con la chiave composta lo aprivamo e ne usciva una spada fantastica-

La conversazione riprende al ritmo di prima e nella mia mente si fa strada un altro sogno… cavolo! Non sono più andata a fare il sopraluogo alla vecchia stazione.

- Ragazzi scusate se interrompo ma devo andare-

- Buffy dove va….-

Non lo faccio finire che sono già fuori.

 

****

Fortunatamente le fognature portano precisamente dentro la stazione, così sono al riparo dalla luce del sole.

Appena esco dal tombino, inizio a guardarmi in giro curioso, il piano superiore non è niente di speciale una stazione dei treni normalissima. Con binari e locomotive arrugginite. E per istinto so che non è questo che sto cercando.

Ricordandomi le informazioni che mi ha dato Lucas, dovrei trovare quello che sto cercando nei sotterranei, così senza perdere tempo cerco la scala che mi ci porterà. Fortunatamente è giorno e la luce che arriva da fuori attraverso le finestre rotte mi aiuta mostrandomi tutto nitidamente.

Camminando lentamente tra le macerie, pezzi di legno e vetro arrivo davanti a una porta socchiusa, sopra di essa spicca il cartello: Vietato l’accesso ai non addetti.

La spingo da parte un po’ troppo forte facendola sbattere contro il muro e sollevando un polverone.

Ci sono delle scale, che io intuisco portino al sotterraneo. Mentre comincio a scenderle l’odore familiare del sangue mi arriva alle narici, sangue secco, sicuramente residuo della sparatoria. Allora ho trovato la porta giusta penso. Arrivato alla fine dei gradini mi si apre davanti un enorme salone, ci sono dei tavoli lunghissimi, quindi intuisco che era una mensa, mi guardo intorno e vedo i lati della stanza piene di porte.

‘Ok, ci siamo e ora che diavolo devo cercare?’ mi chiedo perplesso guardandomi intorno. All’improvviso sento un rumore provenire dalle scale mi nascondo dietro l’angolo. Vedo una testa bionda uscire da sotto l’arcata della porta.

‘Ahh è la cacciatrice, ma che ci fa qui?’ mi domando un po’ sconcertato.

 

****

-Che posto schifoso- esclamo disgustata guardandomi in giro questo mi distrae e ritrovo la concentrazione solo quando sento una mano sulla spalla.

D’istinto mi volto di scatto, sollevo la gamba per tirare un calcio, vedo di sfuggita un paio di occhi blu, quando la caviglia viene afferrata da qualcuno. E’ Spike!

-Mi hai fatto prendere un colpo!!- gli grido contro.

-Mi spiace. Bel polpaccio- dice sorridendo.

-Posso riaverlo?- domando.

Sempre sorridendo lo lascia, senza volerlo il piede inciampa in un pezzo di legno facendomi volare in avanti.

Un secondo dopo mi trovo sopra di lui per terra. Alzo la testa e la sua bocca è a pochi centimetri da me, il suo sguardo è intenso come se mi leggesse nell’anima.

Come scottata mi alzo con un balzo. Arrossisco rendendomi conto della pozione in cui ero, a gambe divaricare sopra di lui.

-Scusami- gli dico velocemente.

-No, scusami tu, è colpa mia se sei inciampata- mi rassicura mentre si rimette in piedi e si toglie la polvere dallo spolverino.

-Scusa se sorge spontanea la domanda ma che ci fai qui?- gli chiedo un po’ sconcertata.

-Sono stato mandato da un’amica che vede le cose, mi ha detto che qui c’era qualcosa che le serviva-

-Che coincidenza anch’io-

Annuisce pensieroso prima di cominciare a camminare.

-Beh io direi di dividerci e cercare quello per cui siamo venuti, no?- senza aspettare la mia risposta entra in una stanza lasciandomi lì.

-Sono d’accordo- sussurro al muro.

 

****

Dannazione!!! Impreco mentalmente. Anche lei qui e se trova quello che sto cercando prima di me. Sarebbe un guaioooo!!

Mi appoggio contro la porta chiudendo gli occhi. Appena li apro, vedo in fondo alla stanza qualcosa che luccica.

Mi avvicino lentamente… sembra una porta. Cerco di aprirla ma è chiusa a chiave, guardo la serratura e ha una forma strana, che diavolo…?

Non sarà mica che la metà della chiave che ho io riunita all’altro pezzo apra questa porta?? Provo a guardare all’interno dal buco della serratura, vedo solo qualcosa che luccica senza però riuscire a capire cos’è, sto per cercare di decifrare cos’è quando sento qualcuno che sbatte contro la porta da dove sono entrato.

- Ahh!- urla Buffy dolorante.

Senza riflettere corro verso la porta e lei, mi cade tra le braccia. La spalla le sanguina ha un taglio profondo su di essa.

-Che sta succedendo?- domando preoccupato.

-Un demone. Mi ha attaccato all’improvviso non ho fatto in tempo a difendermi. Ahi- si lamenta continuando a tenersi la ferita.

Metto la testa fuori per individuare il demone in questione. Non vedo nessuno. Così senza troppe cerimonie prendo in braccio Buffy e comincio a correre verso l’uscita.

Una spada si incastra nel muro a pochi centimetri dalla mia faccia, non ci faccio caso, la supero chiudo la porta lascio scendere Buffy e afferro un pezzo di legno per fermare la porta.

-Speriamo solo che resista, dandomi il tempo di medicarti-

- Come?-

Senza lasciarla finire mi sfilo lo spolverino e mi strappo una manica della camicia, dopo averle tamponato la spalla gli lego la stoffa per bloccare il sangue che fuori esce.

Resto in silenzio per un secondo sconcertato dal mio gesto.

-Ti fa ancora male?- domando per allentare la tensione.

-Poco, sono sicura che quando lo disinfetterò mi brucerà come l’inferno-

Sorrido sa come sdrammatizzare.

-Allora sarà meglio che ti accompagni a casa, così potrai farlo il prima possibile-

-Si, te ne sarei grata- mi dice mentre prova ad alzarsi, vedo l’espressione di dolore nei suoi occhi così subito mi piego ad aiutarla.

-Riesci a camminare?-

-Si, grazie-

-Ok, andiamo-

CAPITOLO 11:

 

Sto camminando al fianco di Spike per il cimitero, oramai è un mese che ci incontriamo per pattugliare insieme. A volte dopo aver cacciato andiamo al Bronze e lui mi offre da bere e poi se è in vena un ballo.

Tutte le sere mi accompagna a casa, come se avesse paura che qualcuno mi faccia qualcosa. Il nostro ‘rapporto’ se così possiamo chiamarlo è cambiato da quando quel demone alla stazione mi ha ferito. Si è spaventato o almeno è questa l’impressione che mi ha dato.

-A cosa pensi?- mi domanda strappandomi dai miei pensieri.

-Al compito di storia di domani- sbuffo sonoramente.

-Come al solito non sai niente, giusto?- mi chiede ridacchiando.

- Ehy!- protesto spingendolo –Non è colpa mia se sono allergica a quella materia-

Lo vedo ridere e scuotere la testa.

- Ma come puoi? La storia è sempre la stessa, solo che al liceo te la insegnano un po’ più approfonditamente tutto qui-

-Si, ma no… UFFA!!-

Ride di nuovo.

-La smetti?!- chiedo stufa.

-No, mi fai ridere-

-Sei antipatico lo sai?- gli dico fermandomi e incrociando le braccia.

-Si, a volte- concorda sorridendo mentre arrotola la lingua dietro i denti.

- Arghh!!, mi fai imbestialire quando fai così-

Sorride di nuovo mentre si siede su una lapide e accende una sigaretta.

-Non lo sai che le sigarette fanno male?-

-Così ho sentito dire-

-Stasera sei silenzioso, che hai?- gli domando raggiungendolo.

-Niente in particolare, forse un po’ stanco. Tutto qui-

Rimaniamo in silenzio per un po’.

-Serata piatta stasera- sbuffa Spike guardando il cielo.

-Già- concordo.

-Sarà meglio andare- dice alzandosi e stiracchiandosi. –Ti accompagno a casa-

 

****

 

L’accompagno a casa e nel tragitto continuiamo a parlare e io mi meraviglio sempre di più di come questa ragazza odi la storia.

Siamo arrivati, come ogni sera l’accompagno proprio davanti alla porta sotto il portico.

-Ci vediamo domani?- mi domanda, lo fa sempre anche se sa perfettamente la risposta.

-Certo sempre alle stessa ora- le faccio l’occhiolino.

-A domani allora- sussurra alzandosi in punta di piedi per baciarmi sulla guancia. Come da un mese a questa parte mi bacia all’angolo della bocca e io non dico niente. Le sorrido aspettando che entri in casa.

Appena la porta si chiude, sospiro e inizio a scendere i gradini.

Come ogni sera il pensiero di scomparire dalla sua vita si fa strada in me. Forse dovrei farlo sul serio, mi sento strano quando sto vicino a lei. Mette a repentaglio il mio autocontrollo.

-Ah che non-vita grama- sospiro confuso, mentre mi dirigo verso la cripta che occupo da qualche settimana.

 

Scendo la scala che mi portano al piano inferiore, dove per ora ho solo un letto. Spero che col tempo l’arrederò. Mi tolgo lo spolverino lanciandolo su una sedia, mi sfilo la camicia, le scarpe.

A piedi nudi salgo di nuovo le scale e mi accascio sulla poltrona, anche questa lascia a desiderare. Ma le mie priorità sono state il letto e la televisione. Infatti, subito accendo la tv cominciando a fare zapping.

 

****

 

Come ogni sera aspetto davanti al cancello del cimitero, stranamente Spike è in ritardo, poi lo vedo uscire dall’angolo correndo.

-Scusami ho avuto un contrattempo- si scusa premuroso.

-Non importa sono solo cinque minuti- sorriso per rassicurarlo.

Sorride anche lui mentre cominciamo a camminare. Rimaniamo in silenzio per quelli che sembrano minuti interminabili. Vorrei dire qualcosa per sciogliere il ghiaccio ma non saprei cosa dire.

-Allora com’è andato il compito di oggi?- mi chiede stupendomi del fatto che se ne sia ricordato.

-Obiettivamente?-

Annuisce fissandomi mentre si accende una sigaretta.

-Beh dai… non male-

Lo vedo guardarmi con un sopracciglio alzato.

-Ok, lo ammetto da schifo- scoppia a ridere scotendo la testa.

-Fatti aiutare dalla tua amica-

-Chi?-

-La rossa… non ricordo come si chiama-

- Willow?-

-Lei. Mi da l’impressione di una che sa il fatto suo-

-Si, è in gamba. Ahh giusto parlando di lei stasera il suo ragazzo suona al Bronze ti andrebbe di andare?-

-Bah non saprei…-

-Ti pregooooo-

- Vedremo più tardi. Ora direi di andar a far fuori qualche cattivo-

 

****

 

Alla fine mi sono lasciato convincere ad andare al Bronze con lei. Entriamo e la musica mi investe, subito lei mi afferra la mano trascinandomi tra la folla e io non protesto, cosa servirebbe?

Non ci vuole molto per scorgere la testa di Willow che saltella entusiasta. Di fianco a lei ci sono un ragazzo e una ragazza che non ho mai visto.

- Ehy Buffy!! Qui!!- dice Willow facendoci segni. Si abbracciano mentre io faccio un segno con la testa verso di lei.

- William ti presento, Xander e Cordelia- stringo le mani ai due ragazzi sconosciuti.

-Piacere-

Ci sono solo due sedie libere, Willow si accomoda sulla sua mentre Buffy sull’altra. Poi la vedo voltarsi verso di me.

-Scusami volevi…?-

-Tranquilla- le sorrido – Vuoi qualcosa da bere? Anzi volete qualcosa da bere?- domando a tutti.

- Una soda grazie- mi risponde Buffy col sorriso.

-Io sono a posto, grazie- risponde Xander.

- Anch’io- lo segue subito Cordelia.

- Anch’io una soda se non ti scoccia- dice Willow.

-Ok, torno in un baleno- sorrido e mi avvio verso il bar.

 

****

 

-Allora…quando comincia?- domando, guardandomi in giro curiosa.

-Fra qualche minuto credo- mi risponde Willow battendo le mani.

-A beh stasera c’è il pienone- commento.

Willow annuisce continuando a fissare il palco incantata.

-Già, ma tu non fare la finta tonta- mi volto a guardare Cordelia confusa.

- Come?-

-Chi è quel ragazzo?-

- Un amico…un cacciatore se così si può definire. Mi aiuta nella ronda-

La vedo fissarmi con uno sguardo strano come se non mi credesse.

-Se lo dici tu- il tono con cui lo dice non mi piace affatto.

-Che cosa vorresti…-

-Ecco a voi signore- dice Spike posando le sode sul tavolo.

-Grazie- dice Willow sorridendogli afferrando la bibita e girarsi di nuovo verso il palco.

Iniziamo a parlare per qualche minuto senza che Spike intervenga, ogni tanto gli lancio qualche sguardo per vedere che fa, sta lì a scrutare la folla mentre sorseggia la sua birra. Chissà che starà pensando?

La musica inizia in sottofondo mentre le luci vengono abbassate e puntate sul piccolo palco.

-Inizia! Inizia- esulta Willow ricevendo un’occhiataccia da parte di Cordelia che sembra stufa.

-Signori e signori, un applauso per i “Dingoes Ate my Baby!” annuisce una voce.

Un secondo dopo gli accordi di una canzone riempie la stanza mentre il riflettore riprende i componenti della band.

Willow ormai è nel suo mondo, ha occhi solo per il suo innamorato. Io mi volto a guardare Spike che muove la testa a tempo di musica.

-Ti piace?- gli chiedo ad alta voce per sovrastare il rumore.

-Si, sono molto bravi- sorride.

All’improvviso lo vedo spalancare gli occhi e iniziare a sudare freddo.

- Spike va tutto bene?- domando preoccupata.

-Si!- risponde velocemente poi appoggia la birra sul tavolo con un tonfo attirando l’attenzione dei miei due amici su di noi.

- Solo…mi sono ricordato di una cosa… devo andare- cerca di andarsene ma io lo blocco.

-Che sta succedendo?- chiedo ancora più preoccupata.

-Niente di grave, devo soltanto andar via- si china e mi da un bacio sulla guancia. – Ci vediamo domani sera alla stessa ora- e senza che io possa replicare scappa via.

Mi volto a guardare gli altri, Xander ha girato lo sguardo come se niente fosse mentre Cordy continua a fissarmi con occhi significativi.

Sto per dirle qualcosa quando vedo Angel da lontano nella folla, mi fa segno di avvicinarmi e dalla faccia capisco che è una cosa importante. Senza obiettare mi avvio verso di lui. Il discorso con la mia ‘cara amica’ dovrà aspettare.

 

****

 

Ahh sono in salvo, ci è mancato poco che Angel mi vedesse e addio copertura. Mi appoggio contro il muro e tiro un sospiro di sollievo, poi sento un rumore provenire dal vicolo mi volto a fissare il buio e nonostante la mia vista non vedo niente d’anomalo. Mi passo una mano nei capelli, adesso comincio anche ha sentire le cose Spike sei messo proprio male.

All’improvviso sento un rumore più forte, come se qualcuno fosse sbattuto contro un cassonetto seguito poi da un urlo.

D’istinto corro verso l’urlo…giro l’angolo e vedo un vampiro intento a mordere con gusto una ragazza, e un altro ragazzo per terra senza vita. Da come piange lei presumo che lui sia il suo ragazzo. Senza pensarci mi avvicino velocemente e lo colpisco con un pungo facendolo sbattere contro il muro. Aiuto la ragazza a sedersi mentre con le lacrime agli occhi si tiene premuta la ferita con la mano, si avvicina al corpo inerme del suo ragazzo e continua a disperarsi.

Mi avvicino al mio simile e gli tiro un calcio in pancia facendolo piegare dal dolore, mi sfilo il paletto da dentro allo spolverino e senza troppe cerimonie lo afferrò per il colletto della maglietta e lo impaletto.

Mi dirigo verso la ragazza che è ancora seduta contro il muro, tanto impaurita e disperata.

-Stai bene?- le domando premuroso.

- S-si grazie a te. Era davvero u-un vampiro?-

-Si-

Scuoto la testa e l’aiuto ad alzarsi toccando la mano intrisa di sangue. L’odore agrodolce di quest’ultimo mi arriva al cervello e il mio demone risponde al richiamo, stringo la mascella per controllarmi allontanandomi di scatto da lei.

-Faresti meglio ad andare a casa- sussurro cercando di lottare contro il mio demone. La vedo fissare il corpo del ragazzo. –Chiamerò io la polizia…- ringhio. –Ora va!!- urlo e lei senza dire altro corre via.

Mi accascio contro il muro lasciandomi cadere per terra di fianco al cadavere. Mi guardo la mano intrisa di sangue.

Non riesco più a trattenere il demone e mi trasformo ringhiando. Appoggio la testa contro il muro cercando di calmare la mie sete di sangue. Devo riuscire ad alzarmi per potermi allontanare da questo vicolo prima che Buffy mi veda. Sento rumori di alcuni passi alzo lo sguardo.

 

I miei occhi gialli incontrano un altro paio di occhi ma questi sono verdi…

CAPITOLO 12:

 

I miei occhi sono spalancati, non credo a quello che vedo, lui è un…

Come ho fatto a non accorgermene prima? Sono così stupida. I miei occhi passano da lui con le mani sporche di sangue al ragazzo disteso per terra senza vita.

Intuisce quello che sto pensando, perché si alza in piedi di scatto ritornando alla sue sembianze umane, quelle sembianze che mi hanno ingannato così bene.

-Non è come pensi- dice avvicinandosi d’un passo mentre io indietreggio. Non voglio che si avvicini.

- Buffy… non sono stato io devi credermi- sussurra guardandomi negli occhi.

Dalla mia gola ancora non riesce ad uscir suono. Non so proprio che dire.

- Ho aiutato la sua ragazza a scappare ma non ho fatto in tempo a salvare lui-

Continuo a guardalo negli occhi, prima di girare l’angolo una ragazza in lacrime mi è venuta addosso quando le ho domandato che aveva mi ha detto che un uomo dopo averla salvata da un non sapeva neanche lei cosa le aveva ordinato di andarsene.

Lo vedo avanzare verso di me con passo lento quasi abbia paura di quello che potrei fare dato che nella mia mano c’è una paletto.

-Ti prego credimi…-

-Perché dovrei?- ecco che finalmente la voce ritorna –Non mi hai mentito anche su quello che eri? Perché dovrei credere che non l’hai ucciso?-

-Perché…- non sa rispondere i suoi occhi si accendono di ira –Perché non sono stato io!- alza la voce.

-E come mai ti interessa quello che penso?- dico sarcastica –D’altra parte mi hai preso in giro già una volta potresti mentire anche adesso- dico tranquilla. Nel suo sguardo vedo passare dolore ma è solo un secondo.

- Buffy…- cerca di allungare una mano verso la mia guancia ma io mi scosto come se fosse fuoco.

-Non toccarmi- dico calma mentre mi giro per andarmene. –Se fossi in te lascerei la città, Spike- mi fermo girando solo la testa per osservarlo –Ora sono buona, ma la prossima volta che ti incontrerò sapendo cosa sei potrei anche decidere di non esserlo- detto questo me ne vado.

- Buffy!!- lo sento chiamarmi ma lo ignoro continuando a camminare imperterrita verso la mia meta.

 

****

 

Stingo la mascella e tiro un pungo al muro.

-AHHH- urlo frustrato, bravo amico hai fatto proprio un bel lavoro. Centoventi anni di vita e non hai ancora imparato a controllare il tuo demone quando vede un po’ di sangue sulla mano. Con un sospiro rassegnato guardo il cadavere e mi appresto a tornare dentro il locale per chiamare la polizia quando una voce mi ferma.

 

- Spike…- volto e vedo Lucas uscire dal buio.

- Lucas-

-Così la cacciatrice ha scoperto che sei un vampiro- dice ridacchiando mentre si avvicina a me.

-Cosa intendi fare?-

-Non sono affari tuoi me la vedo io- dico arrabbiato, la serata è stata già abbastanza schifosa per i miei gusti senza aggiungere la bella chiacchierata con quest’idiota.

-Il maestro non sarà felice del fatto che lei ti abbia scoperto- dice con voce divertita, vorrei rispondergli ‘al diavolo il maestro’ voglio solo sapere come sta lei! Ma mi trattengo…

-Lo so, cercherò di rimediare-

-Mi fido di te- dice prima di allungarmi delle lettere, le stesse che ho rubato un mesetto fa a ‘casa’ di Angel.

Le prendo mentre lo guardo con uno sguardo confuso.

- Angel ha il sospetto che tu sia qui- dice piatto –E ha avvertito il consiglio-

Aggrotto le sopracciglia. Come ha fatto ad avverte questo sospetto?.

-Hanno risposto che se eri qui, di avvertirli che avrebbero mandato una squadra speciale a…-

-Si, ho capito- dico mente mi ficco con forza le lettere nella tasca dello spolverino. –Non dire al maestro che la cacciatrice sa…cercherò di sistemare tutto, se non ci riesco glielo diremo e troveremo una soluzione-

-Ti do una settimana poi lo avvertirò- dice prima di scomparire nella notte.

-Brutto lecca culo – impreco sottovoce, e penso al modo migliore per spigarmi a Buffy.

 

****

 

Entro in casa arrabbiata trattenendo ancora le lacrime come ho fatto per tutta la strada, saluto mia madre con un freddo ciao e mi chiudo di filato in camera.

Mi butto sul letto affondando la testa nel cuscino lasciando le lacrime scendere.

Mi sento una stupida. Mi sono fidata di lui, gli ho permesso di avvicinarsi così tanto a me da farmi battere il cuore ogni volta mi guarda, farmi perdere una battito ogni volta che mi sorrideva e mozzarmi il respiro quando si avvicinava tanto da farmi vedere i suoi occhi brillare. Mi rotolo sulla schiena per fissare il soffitto mentre mi asciugo le lacrime e penso che se forse Angel non mi avesse fermata per parlare avrei potuto fermarlo. Anche se il mio cuore mi dice che non è stato lui, ma non riesco a credergli, mi ha mentito, come posso credergli?

Poi le parole di Angel mi tornano in mente…

 

“Ho il sospetto che un vampiro molto pericolo sia arrivato in città probabilmente per ucciderti” mi ha detto piatto con voce molto fredda, diversa da quella che usava di solito.

“E chi sarebbe?”

“La fonte che me la detto non è molto attendibile, verificherò intanto ma tu stai attenta mi raccomando” la sua voce è tornata quella di sempre.

“Da quanto tempo ‘in teoria’ sarebbe arrivato?”

“Un mese e mezzo più o meno”

“E non mi ha ancora attaccato?” gli ho domandato un po’ sconcertata.

“Per questo ti ho detto che non sono molto sicuro”

“Beh…” non mi ha lasciato finire la frase.

“Appena saprò qualcosa ti trovo io” mi ha detto sorridendomi dolce prima di scomparire nell’oscurità.

 

Appena ho visto quella scena nel vicolo ho capito che quel vampiro molto pericoloso era lui. Quello che non mi torna è perché non mi ha ucciso? Se è venuto qui per questo perché non la fatto?

Senza accorgermene le lacrime hanno ricominciato a scendere sulle mie guance. Lo so io perché, voleva soltanto divertirsi nel vedermi cadere dolorosamente.

 

****

 

E’ una settimana e mezza che non riesco a incontrarla al cimitero, sembra come sparita. Al Bronze ho visto i suoi amici ma di lei nessuna traccia, o persino seguito per un po’ Angel ma anche lì un buco nell’acqua.

Non so più dove provare, presentarmi a casa sua mi farebbe solo guadagnare un paletto nel cuore. Voglio poterle parlare, spiegarle, cosa esattamente ancora non lo so, voglio dire cosa dovrei dire a una donna al quale ho mentito perché il vampiro più forte della città in un modo o nell’altro la vuole morta e gli servivo per distrarla?

Bella domanda questa, mi passo una mano nei capelli sconsolato. Controllerò di nuovo i cimiteri non può aver smesso di fare la ronda tutto d’un colpo.

 

Sta per sorgere il sole e di lei nessuna traccia, tornerò alla cripta”. Giro l’angolo e sento il rumore di una lotta, e la vedo sta combattendo con un vampiro e dai movimenti sembra infuriata.

 

Sorrido per averla trovata e nel momento in cui sto per avvicinarmi…

 

“Spike” una voce mi chiama, volto lo sguardo e vedo Lucas in piedi che mi fissa ghignando.

 

****

 

Un pungo in faccia, uno alla testa e un calcio nello stomaco, sfogo la frustrazione che mi porto dentro da più di una settimana. Non gli do tregua infatti un secondo dopo è polvere. Ma la mia rabbia non si è esaurita e stasera i vampiri sono in letargo.

Sbuffo contrariata, infilando il paletto nella tasca posteriore del jeans e comincio a camminare verso casa.

Sto per uscire dal cimitero quando sento delle voci, potrebbero essere altri vampiri. Sorrido forse questa serata non mi va così male. Ci sono due figure che parlano davanti a un mausoleo. Mi accosto vicino a un albero.

Rimango pietrificata vedendo chi è uno dei due vampiri. Tendo l’orecchio per ascoltare cosa si stanno dicendo.

 

“Cosa vuoi?!” ringhia Spike.

“La settimana è scaduta ti ho lasciando anche alcuni giorni omaggio, cos’hai concluso?” gli domanda l’altro con un ghigno cattivo.

“Niente” sbuffa è molto irritato.

“Male, male Spike” scuote la testa irritato.

“Allora dovrò riferire al maestro non credo…”

Succede tutto in un nano secondo Spike lo afferra per il collo e lo sbatte contro la porta di un mausoleo.

 

“Non ti azzardare” ringhia arrabbiato con la faccia da demone.

L’altro comincia a ridere di gusto come se la minaccia di Spike non fosse servita a niente.

“Non mi far ridere, William” lo deride “Ho io il potere, io sono il braccio destro del maestro con una parola posso farti uscire di scena” minaccia.

“No, se hai la testa staccata dal collo”

“E come glielo spiegherai?”

“Qualcosa mi verrà in mente, sono o nono sono William the bloody?” ghigna Spike stringendogli di più il collo. Poi lo lascia facendolo cadere a terra.

 

“Non ti arrabbiare, Spike” ride rialzandosi “Volevo soltanto farti innervosire. So com’è può essere tosta la cacciatrice” spalanco gli occhi. Cosa centro io?

Sento Spike ringhiare e lo vedo passarsi la mano nei capelli.

“Stanne fuori, Lucas. E’ un avvertimento la cacciatrice è affare mio, non te lo ripeterò una seconda volta”

Lo vedo girarsi e andarsene.

 

****

 

Cammino a pasto spedito, l’alba si avvicina e devo tornare subito alla cripta, non mi va di diventare un mucchietto di polvere.

Giro l’angolo e vengo messo al tappeto da un pugno, alzo lo sguardo e vedo Buffy furente con gli occhi pieni di lacrime.

 

“Cos-?” non mi fa finire che sta già è corsa via. Mi porto la mano alla mascella dolorante, mamma mia che destro che ha.

Mi alzo strisciando sul muro credo di avere un livido. Scuoto la testa guardando dove è sparita, lo so di essermelo meritato, ma non riesco a capire quelle lacrime. Mi avrà sentito parlare con Lucas? E cosa avrà capito?

Tbc………