WE BELONG TOGHETER

AUTORE: Kaikan (Manu)

RAITING: NC- 17 (ma solo per sicurezza)

PAIRING: Sarah e James

DISCLAIMER: I personaggi non sono di mia proprietà ma di Whendon & Co., è una storia scritta solo per puro piacere personale e non a scopo di lucro, ecc. ecc.

GENERE: AU

RIASSUNTO: Sarah frequenta il secondo anno di liceo, un giorno vede un ragazzo e ne rimane folgorata, ma pensa che lui sia irraggiungibile ma non sa quanto si sbaglia. Così comincerà una relazione con questo ragazzo che le farà capire che l’amore è una cosa meravigliosa, ma poi la madre le da una brutta notizia...

 

 

 

Era il 1993 una ragazza dai capelli castani correva alla fermata dell’autobus seguita a ruota da un’altra ragazza dai capelli neri, per miracolo riuscirono a salire sull’autobus e si accasciano affaticate sui sedili.

-Allora oggi devo venire a casa tua?-

-No, dopo pranzo vado a prendere James al lavoro e andiamo alla scuola di recitazione-

-Alla fine sei riuscita ha convincerlo?-

-Sì, e sapessi quant’è bravo…-

-Già immagino. No, ma dimmi in quale cosa per te non è bravo e lo è anche a letto?- chiese maliziosa

Sarah arrossì…

-Veramente…noi non abbiamo…ancora- arrossì di nuovo

-No, davvero? Con un ragazzo così-

-Lui non vuole perché sa che io non sono pronta-

-Dimmi dove l’hai trovato che l’ho ordino anch’io- scherzo Rachel

-Già sono proprio fortunata- disse con aria sognante guardando fuori dal finestrino, erano quasi due anni che stavano insieme, sabato facevano 2 anni

-Dovrei comprargli un regalo- pensò

Poi i suoi pensieri vagarono alla prima volta che lo vide, non se ne sarebbe mai dimenticata

 

 

Lei era al secondo anno di liceo lui al quarto.

Era il giorno delle candidature per i responsabili della scuola, lui si era candidato.

Le classi prime e seconde erano riunite in palestra, lei era seduta in prima fila e parlava con Rechel e altre amiche. Quando si girò verso la porta fu allora che lo vide.

Portava un paio di jeans neri e una camicia bianca aveva i capelli riccioluti e castani senza gel, ma la cosa che la fece rimanere senza fiato più di tutte furono i suoi occhi blu come l’oceano.

-Chi è quello?- chiese a Rechel

-Si chiama James Marsters è di quarta-

Il professore diede il microfono al ragazzo per farlo parlare, lei rimase a contemplarlo pendendo dalle sue labbra.

Finito il discorso ripassò il microfono al professore e fece un gran sorriso e lei fu persa per sempre.

Finita l’assemblea le classi stavano tornando in classe lei gli era quasi passata affianco senza farsi vedere ma lui si voltò e iniziò a studiarla, lei arrossì girando la testa e uscendo spedita dalla palestra…

 

-Ehi Sarah io vado- la salutò Rechel scendendo dal bus, lei le fece un segno col capo, cavoli aveva interrotto i suoi ricordi su lei e James, guardò di nuovo fuori dal finestrino e si accorse che doveva scendere alla prossima, prenotò la fermata e si apprestò a scendere.

 

 

 

James stava servendo un tavolo, mancavano 5 minuti alla fine del turno quando vide fuori dalla vetrata Sarah, la sua ragazza che lo salutò. Dopo aver finito di servire quel tavolo tornò al bancone, si tolse il grembiule e lo buttò al suo amico Frederick e si precipitò tra le braccia della sua ragazza che non si fece certo pregare e si lanciarono in un bacio appassionato

-Mi sei mancata- sussurrò poi lui

-Anche tu da morire-

-E bravo il nostro James, ti sei trovato proprio una sventola- disse allusivo Fred

-Sta zitto scemo- lo zittì lui tirandogli uno straccio -Aspettami qui vado a cambiarmi-

E si allontanò.

Tornò dopo 5 minuti nei quali i colleghi di James l’avevano assillata di domande sul sesso, lui le venne in soccorso trascinandola via. Salutò tutti e uscirono abbracciati diretti alla scuola di recitazione.

 

 

 

La sera, appena tornata a casa, Sarah vide sua madre seduta in salotto, quando la vide entrare le sorrise. Sarah si spaventò, quando sua madre era allegra c’era qualcosa di brutto in arrivo, e di solito era qualcosa che non le sarebbe piaciuto per niente.

- Sarah siediti- le disse la madre sempre con quel sorriso strano, e lei si sedette

-Allora, devo dirti una cosa- cominciò -Ho avuto una proposta di lavoro a New York, già da un mese, non te ne ho parlato perché ho fatto domanda alla scuola di recitazione, so quanto tu ci tenga a fare l’attrice, ho aspettato la risposta, e hanno detto di sì!-

Sarah spalancò gli occhi. New York. Non avrebbe più visto James, e non poteva, lei l’amava con tutto il cuore e tutta l’anima, come avrebbe fatto a vivere lontano da lui.

- Ma perché? Il lavoro che hai qui non va bene?- gli occhi le si velarono di lacrime

- Tesoro è una grandissima occasione, sia per me che per te. Ti rendi conto la Julliard, è un occasione unica per te- le sorrise cercando di prenderle la mano

-No!- urlò la ragazza alzandosi di scatto

-Non posso andarmene non vedrò più James- le lacrime le rigavano le guance

Il sorriso della madre si spense.

-Lo devi dimenticare- le disse - Ostacola la tua vita e tu non te ne rendi conto-

-Come puoi dire questo- continuava ad urlarle dietro

- Sarah si ragionevole- si alzò e cerco di abbracciarla

-Io ti odio e non verrò mai con te!- e detto questo corse in camera sua e sbattè la porta

La madre continuava a guardare la porta dove la figlia era sparita, non si era immaginata una reazione del genere, e ora non sapeva se andarle a parlare o lasciarla sola. Optò per la seconda e si diresse in cucina sconsolata.

Nella sua stanza Sarah accasciata contro la porta continuava a piangere.

-Io non posso partire, non posso. Io lo amo troppo, come faccio a vivere senza di lui- e continuò a piangere disperata. Guardò la finestra da dove sporgeva la scala antincendio. E le venne un’idea. Si alzò di scatto asciugandosi le lacrime. Chiuse la porta a chiave e si diresse verso la finestra, avvicinò la scala antincendio e iniziò a scendere.

Sarebbe andata da James, lui di sicuro sapeva cosa fare. Arrivata giù, un lampo squarciò il cielo e la pioggia iniziò a scendere.

James guardò fuori dalla finestra del suo appartamento stava piovendo, lui odiava la pioggia preferiva di gran lunga il sole.

All’improvviso qualcuno bussò forte alla porta e lo fece sobbalzare. Chi poteva essere a quell’ora, si chiese.

Si infilò i pantaloni ed andò ad aprire e si ritrovò davanti una Sarah inzuppata dalla testa ai piedi

- Sarah!- esclamò sorpreso vedendola ridotta così e più di tutti a quell’ora

- Che ci fai qui? E guardati sei tutta bagnata, entra avanti- lei l’oltrepassò e lui chiuse la porta.

-Aspetta ora ti prendo qualcosa per cambiarti- si stava avviando in camera quando lei lo prese per un braccio e l’abbracciò stretto

- Sarah ma che…- pi si accorse di qualcosa che gli stava bagnando il petto e non erano i suoi vestiti ma lacrime, Sarah stava piangendo. Lui le alzò la terra e lo costrinse a guardarlo.

- Cosa sta succedendo?- le chiese

Lei non rispose e continuò a tenerlo stretto così lui l’accompagno al divano e la fece sedere, sempre tenendola stretta. La lasciò sfogare. Quando si fu calmata le alzò il mento.

- Adesso ti va di parlare?- le chiese, lei annuì

-Mia madre, si vuole trasferire a New York mi ha iscritto alla Julliard, e…-

-Ma è fantastico- esclamò lui

-Fantastico- mormorò lei -Come fantastico, andrò in un'altra città, non ci vedremo più-

-E’ grande cosa Sarah, la Julliard, quando ti capiterà un’occasione del genere, pensaci-

-Allora tu non mi ami- si alzò di scatto

-Ma che cavolo dice- si alzò anche lui

-Mi stai cacciando- lo accusò

-Non è assolutamente vero!- si difese

-Ma mi hai appena detto che dovrei partire-

-Si perché…-

-Lascia perdere pensavo…- si avviò alla porta

-Credevo che tu potessi aiutarmi invece…- la mano di James si serrò sulla sua e la fece girare

-Non è quello che volevo dire- gli sussurrò avvicinandosi alla sua bocca

-Lo sai che ti amo con tutta l’anima- e la baciò, lei gli allacciò le braccia al collo per attirarlo a se, le loro lingue iniziarono a duellare, lui la trascinò al divano e la fece stendere e le salì sopra. Poi si staccò per fargli riprendere fiato.

-Dubiti ancora dei miei sentimenti dopo tutto questo tempo?- le chiese con voce rotta

-Avrei potuto avere tutte le ragazze che volevo, ma ho voluto te, una ragazza di seconda che arrossiva appena la guardavo- cominciò a baciarle il collo come aveva fatto tante volte, poi si scostò era eccitato, la voleva ma sapeva che lei non era pronta e non voleva forzarla.

Lei gli prese il volto tra le mani e lo baciò ancora, aveva capito cosa lo turbava e lei voleva fargli capire che era pronta a fare l’amore con lui.

Si separarono

-Fa l’amore con me James- gli sussurrò a fior di labbra

-No, tu sei sconvolta e…- cercò di alzarsi

-Io voglio fare davvero l’amore con te, sei l’uomo della mia vita, e io ti amo così…-

Lui non voleva sentire altro si rimpossessò delle sue labbra, e le tolse il cappotto.

 

-Ne sei sicura- le chiese cominciando a baciarle il collo

-Si- sussurrò lei mettendogli le mani nei capelli, lui le slacciò la camicetta e gliela sfilò, e iniziò ad ammirarla

-Dio sei così bella, non avrei mai potuto stare con un'altra, mi sei piaciuta appena ti ho vista. Ti amo-

Lei gli allacciò le braccia al collo e gli sorrise, lui le passò le mani dietro la schiena per slacciarle il reggiseno

-Sei gelata, ti prenderai un malanno- scostandosi

-Scaldami tu- rispose lei attirandolo di nuovo a se e affondando la testa nel suo petto

-Si ti scaldo io- e lui se la strinse

E lei iniziò di nuovo a piangere

-Amore basta-le alzò il viso e le asciugò le lacrime

-Io non ti voglio lasciare- singhiozzò

-Io sarò sempre con te, qui- e le toccò il cuore -E qui- le toccò la testa

-Sarò sempre dentro di te e tu dentro di me- poi la osservo, era così indifesa

-Ora ti prendo una mia maglietta- si alzò e andò in camera, Sarah seduta sul divano era pensierosa, poi si alzò e andò anche lei in camera.

Trovò James intento a scavare in un cassetto

-Eccola- esultò , quando si girò rimase a bocca aperta, Sarah si era tolta il reggiseno e si stava avvicinando a lui. Arrivata gli prese le mani e se le portò al seno.

James era sorpreso non per il fatto che lei era senza reggiseno, era successo altre volta, ma in quelle occasioni era stato lui a slacciarglielo non si aspettava che le potesse prendere l’iniziativa

- Sarah…non…credo…che- deglutì

-Lo voglio fare James, voglio che mi fai donna, la tua donna-

-Ma… io- lui era ancora sospettoso

-Sono pronta-

La guradò a lungo assicurandosi che fosse davvero così, quando vide quello che cercava le prese il capo tra le mani, le sollevò il viso per impossessarsi delle sue labbra.

Lo voleva e lo avrebbe amato con tutto il suo cuore, non si sarebbe trattenuta ne avrebbe mostrato timidezza. Non avrebbe mai voluto che nessun altro uomo la toccasse così. La baciasse. La stringesse. Al diavolo le paure.

James la prese tra le braccia e la portò al letto, prima di raggingerla si spogliò velocemente dai vestiti.

-Che cosa mi hai fatto?- le chiese lui, prima di sdraiarsi accanto a lei.

Lei gli sorrise, poi gli mise le braccia al collo e avvicinò la testa di lui alla sua per un lungo, profondo bacio.

James non la deluse baciandola con ardore, Sarah sospirò di soddisfazione e fece correre la mani lungo la sua schiena muscolosa.

Quanto avrebbe voluto rimanere così per sempre! Persa in quel momento in cui c’erano solo loro due, nessun passato, nessun futuro. Niente che li dividesse.

Era perfetto.

Lui le lasciò le labbra per darle un bacio sensuale sul collo mentre gli si adagiava sopra, poi le succhiò e le stuzzicò la pelle con la lingua e con i denti. Sarah inarcò la schiena, mentre le mani di lui scorrevano sul suo corpo.

I sensi di Sarah erano impazziti. La mano di James le sfiorò un ginocchio e poi risalì lungo la coscia. Lei non provò nessuna timidezza e nemmeno una punta di vergogna quando lui la toccò la femminilità.

Senza esitare si aprì a lui donandogli tutta se stessa.

-Sei così morbida-

Continuò a baciarla cambiando nel frattempo posizione affinché il suo corpo fosse in intimo contatto con il suo. Quando si mosse nuovamente Sarah sentì che premeva con urgenza contro il suo ventre.

-James?- la sua voce vellutata come un sussurro era piena di emozione e il suo corpo bruciava per il desiderio. Aveva bisogno di lui.

-Non avere paura- le sussurrò lui

-Non ne ho…Oh!-

Lui si mosse in fretta. La bruciante fitta durò solo un secondo e James restò perfettamente immobile dentro di lei

Lui aspettava un segno da parte di lei, infatti lei mosse i fianchi accogliendolo di più dentro di se. Con un gemito soffocato James cominciò a muoversi dapprima lentamente poi con maggior vigore.

Era premuroso e gentile.

James si morse il labbro per sentendola muoversi con lui

-Si, amore mio- disse, chiudendo gli occhi per assaporare la calda pressione del suo corpo contro il proprio

-Proprio così-

Quando lei si adeguò al ritmo gli conficcò le dita nei muscoli della braccia, gli allacciò le gambe alla vita mentre lui faceva scivolare una mano tra i loro corpi e la toccava.

All’improvviso lei gridò di piacere circondando il viso del ragazzo con le mani.

E mentre James la portava all’apice della passione, lei gli avvicinò il viso al proprio e lo baciò.

James le si stese accanto per liberatala dal suo peso, e subito la circondo con le braccia.

Lei si girò per guardarlo e gli si accoccolò contro. Aveva le albere gonfie di sonno e un sorriso le incurvava la bocca.

- Sei adorabile amore – e la baciò sul naso - E sei la mia donna adesso –

-Essermi unita a te così…è stato meraviglioso. Ti amo-

-Ti amo anch'io. Vieni qui – e l’attirò tra le sue braccia.

- Sei così dolce, così bella e adesso sei mia –

Sarah gli sorrise, e poi sbadigliò

- Dormi amore abbiamo bisogno di riposare -

Stese il lenzuolo sui loro corpi abbandonati l’uno nell’altro in un tenero abbraccio e la baciò sulla fronte.

Ed era così tenero e così impetuoso allo stesso tempo che la faceva impazzire.

- Buonanotte amore – gli sussurrò.

- Notte – gli disse lei e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla sua mano che accarezzava i capelli.

 

La fioca luce mattutina che entrava nella stanza illuminò le due figure nel letto, il primo a svegliarsi fu James che guardò subito verso la sveglia che segnava le 06:00 del mattino, poi abbassò lo sguardo verso la ragazza che era tra le sue braccia, che seppelliva il naso nel suo collo.

La osservò, seguendo le curve dei lineamenti del suo viso, con lo sguardo corrucciato e le labbra piegate in un delizioso broncio

Le sfiorò la guancia liscia, lei aprì gli occhi e lo guardò intensamente

- Buongiorno…dormito bene?- le chiese accogliendola fra le sue braccia.

Lei annuì con un sorriso. Avvicinò la sua bocca alle labbra di James, sciogliendosi in un bacio delicato e gentile.

-Che ore sono?-

-Le sei-

- Devo tornare a casa…prima che mia madre si accorga …- disse lei sciogliendosi controvoglia dall’abbraccio.

Il ragazzo l’attirò di nuovo a se Sarah accennò una timida protesta, che si affievolì man mano che lui la baciava sul collo.

- Non vorrei, ma ora devo proprio andare…-

Il ragazzo le diede un ultimo leggero bacino e la lasciò libera.

- Anch’io devo andare a lavorare- sbuffò alzandosi dal letto tutto nudo, Sarah si girò arrossendo, lui sorrise e l’abbracciò da dietro

-Che ti vergogni. Dopo quello che abbiamo fatto- le sussurrò all’orecchio

-Si…-

-Chi usa prima il bagno?- e la lasciò per mettersi i pantaloni

-Vado io- rispose lei avviandosi in bagno -Mi prepari la colazione?-

-Certo- annuì e lei sparì in bagno

-Sbrigati se no arriverò in ritardo- e andò in cucina

La professoressa stava spiegando il rinascimento, ma i pensieri di Sarah erano rivolti tutti alla scorsa notte, a quello che aveva provato tra le braccia del suo ragazzo era stato meraviglioso, anche il risveglio e la colazione non erano state male

- Geller! Cosa ho detto!- sbraitò la professoressa, solo in quel momento Sarah ritornò nel mondo ed era confusa

-Cos’ha detto?- si chiese ma in quel momento la campanella la salvò

-Grazie a dio!- sospirò

Appena la professoressa fu uscita Rachel le si avvicinò

-Allora cos’hai?- le chiese

-Nulla. Perché?-

-Perché è molto raro che tu non stia attenta in classe, e quando succede e per qualcosa di bello o di grave-

-Niente e solo che non avevo tanta voglia di venire oggi a scuola-

-Oh mio dio! L’avete fatto- urlò contenta

-Cosa? No- evitò il suo sguardo

-Non mi incanti bella, voglio solo sapere com’è…

- Il sesso?

- Ma no!!!! James!

- E’…fantastico…- ammise alla fine con aria rapita.

Rachel assunse un’aria delusa.

- Ma dove vuoi arrivare a parlare?- chiese la Sarah guardinga.

Il silenzio della amica la fece preoccupare.

- Sono sempre stata curiosa di sapere com’è sotto QUELL’ ASPETTO…- disse infine sottolineando le ultime due parole.

-Ehy ti ricordo che è il mio ragazzo-

-E pensare che credevi di non piacergli-

Era vero l’aveva pensato, però non avrebbe mai pensato che lui la potesse corteggiare così spudoratamente aiutato dalla sua migliore amica.

 

Sarah stava camminando per il corridoio in direzione delle macchinette, per prendere qualcosa da mangiare, non si accorse dello sguardo che un ragazzo le stava lanciando.

-James hai sentito?- chiese David il suo migliore amico, ma lui non rispose era incantato a guardare quella ragazza.

Poco dopo Sarah venne raggiunta dalle sue compagne che le dissero qualcosa facendola ridere, James rimase stupito da quant’era bello quel sorriso, e decise che doveva conoscerla per forza.

-Ehy ma che…- non continuò anche lui prese a guardare la ragazza, era segretamente innamorato di lei, ma non glielo aveva mai confessato e non gli aveva mai chiesto di uscire, perché i suoi compagni l’avrebbero preso in giro per sempre per aver invitato una piccolina ad uscire, e lui non aveva il coraggio almeno non abbastanza da sfidare tutti,.

-Quella è Sarah-

-La conosci?- James si girò di scatto

-La vuoi conoscere?-lui annuì, David lo guardò male sapeva che James era il tipo di ragazzo da sfidare tutti…

Si avvicinarono e le toccò la spalla

- Sarah – lei si girò

- David - urlò e di slancio l’abbracciò

-Come stai?- le chiese ricambiando l’abbraccio

-Bene grazie-

-Ah ti presento James il mio migliore amico- la ragazza spalancò gli occhi il ragazzo dei suoi sogni era li davanti a lei e gli tendeva la mano, lei un po’ titubante gliela strinse

-Piacere di conoscerti Sarah- le sorrise

Il cuore di Sarah perse un colpo, dio aveva il sorriso più bello che avesse visto, una ragazza poteva anche morire.

-Piacere io sono Rachel la sua migliore amica-

In quel momento la campanella suonò

-Ora noi dobbiamo andare- Sarah si tirò Rachel che stava sbavando per David -Piacere di averti conosciuto James- e trascinandosi l’amica andarono in classe

-Che ragazza fantastica- sorrise James

-Gia- annuì l’amico poco convinto.

 

Erano le 13:30 tutte la classi stavano uscendo. Sarah stava aspettando l’amica davanti al portone, ma non la vide arrivare, stufa tornò dentro a cercarla. Stava per salire le scale quando sentì delle voci. Guardò e vide Rachel e James che parlavano, lui stava ridendo di gusto. Si sentì tradita, l’amica sapeva quanto lei tenesse a quel ragazzo e la stava pugnalando alle spalle.

Scosse la testa e tornò ad aspettarla al portone. La vide arrivare seguita dal ragazzo che continuava a ridere

-Era ora- disse acida

-Ehy che ti prende- anche se lei lo sapeva bene l’aveva vista con la coda dell’occhio mentre li osservava

-Niente volevo andare soltanto a casa-

-Ah io devo andare da mia nonna dall’altra parte, quindi non posso fare la strada con te-e fece un segno a James

-Potevi dirmelo prima no? Non ti avrei aspettato tanto sarei andata con le altra, ora mi tocca fare la strada da sola- e arrabbiata si allontanò

-Vai- gli fece segno di seguirla

- Sarah aspetta!- e l’affiancò

-Ti posso accompagnare?- le chiese

Lei annuì senza parlare

Durante il tragitto si rivolsero pochissimo la parola

 

Quando uscì da scuola Sarah si trovò davanti il suo ragazzo

-Che ci fai qui? Non dovresti essere a lavoro?-

-Mi sono preso mezza giornata,volevo stare con te. Ma se non mi vuoi…- fece per andarsene ma lei lo bloccò

-Chiama tua madre, oggi pranzi con me- le passò il cellulare

-Ma…-

-Niente ma, prendiamo un film, qualcosa da mangiare e andiamo a casa mia- poi per non farla protestare la baciò

-Ok, mi hai convinto- sorrise e chiamò sua madre

-Andiamo- le cinse le spalle con un braccio e si incamminarono verso casa

 

Erano stesi sul divano lei aveva la schiena contro il petto di lui erano intenti a guardare il film, Shakespire in love Sarah l’aveva pregato tanto per prenderlo e lui aveva ceduto.

Di tanto in tanto lui le baciava il collo ma lei se lo scrollava di dosso, dicendogli che voleva guardare il film.

Alla fine della tormentata ora e mezza di film, tormentata soprattutto per il ragazzo, Sarah si girò verso di lui e lo baciò

-Adoro questo film, ma soprattutto adoro Romeo e Giulietta grazie per aver affittato il film-

-Ma ti pare, mi è piaciuto un sacco- le fece un sorriso falso

-Sei un pessimo bugiardo- sorrise lei -Come fa ha non piacerti, io amo la scena in cui lui va da lei in piena notte e le dichiara il suo amore-

-Ehy- si offese lui –Io ho fatto esattamente così-

Sarah ci pensò per un attimo e poi si ricordò era vero lui l’aveva fatto davvero

 

Uscivano insieme da tre mesi, e lei si era innamorata perdutamente di lui gia da molto prima, ma aveva paura di dirglielo non voleva essere respinta, poi aveva saputo a scuola che lui usciva con lei e contemporaneamente con una compagna di classe ma non ci aveva mai creduto veramente e non glielo aveva mai chiesto. Poi un pomeriggio lì aveva visti in palestra a baciarsi ed era scappata via in lacrime, Rachel l’aveva vista uscire dalla palestra ed era andata a vedere cosa poteva averla ridotta così, e vide James che litigava con Jennifer.

-Ma che diavolo fai?- chiese arrabbiato

-Ti ho baciato ovvio, dai non dire che non lo volevi- disse strusciandosi addosso

-No per niente- e l’allontanò –Io sono innamorato di un’altra- e dicendo questo se ne andò, e finì addosso a Rachel che aveva ascoltato tutto

-Rachel- disse sorpreso

-Corri da Sarah, ti ha visto baciarla-

-Dov’è?-

-Sarà nel bagno delle ragazze-

Lui corse da lei ma non riuscì a parlarle per tutto il giorno, lei sembrava scomparsa era riuscita a non incontrarlo per tutta la giornata era anche andato a casa sua ma la madre l’aveva liquidato.

Era tornato a casa sconsolato aveva cenato e si era maledetto in tutte le lingue del mondo. Poi si era ripreso lei doveva dargli almeno la possibilità di spiegarsi, così si infilò i pantaloni ed era gia lungo la strada di casa della ragazza.

Arrivato vide la luce della camera accesa, stava per suonare il citofono quando si ricordò di quello che era successo quel pomeriggio e cercò un’altra via. Vide la scala antincendio e iniziò a salirla, si trovò davanti alla finestra nell’esatto momento per vedere Sarah piangere e dire…

-Perché mi sono innamorata di lui? Sapevo che era impossibile che io fossi la ragazza che voleva-

-Oddio è innamorata di me- pensò felice, bussò alla finestra lei si girò spaventata, lui le sorrise, sul viso di lei scomparve lo spavento sostituito da rabbia ma in fondo agli occhi lui ci vide anche dolore.

-Mi apri- le mimò con le labbra, lei si andò alla finestra arrabbiata e aprì la finestra

-Cosa vuoi- disse in tono freddo -Non ti è bastato quello che mi hai fatto?- il suo tono vacillò un po’

-Mi dispiace che tu abbia visto quello- lei sorrise sarcastica

-Non avresti potuto nasconderlo ancora per molto, non credi- lo accusò

-Posso entrare?- le chiese

Lei si fece da parte, ma restò in silenzio

-Te ne sei andata subito...- disse entrando

-James devo chiederti una cosa-

-Dimmi-

-Tu mi vuoi bene?-

-No-

Lei strinse la mascella –Mi trovi carina -

-No-

Grosse lacrime gli si formarono negl' occhi –Sono nel tuo cuore-

-No-

-Se io me ne vado tu piangi-

-No-

-Allora perchè sei venuto- disse girandogli di spalle piangendo, lui le afferrò il braccio, la abbracciò e le disse

-Io non ti voglio bene io ti Amo, io non ti trovo carina tu sei stupenda, tu non sei nel mio cuore sei il mio cuore, io non piango x te, io muoio x te!-

-Se rimanevi altri tre secondi avresti visto come l’ho insultata-

-Puoi chiederlo a Rachel-

Lei si girò nell’abbraccio per trovarsi faccia a faccia con lui e lo guardo sconvolta

-Che c’è? Forse ho esagerato?- chiese spaventato e si sciolse dall’abbraccio -Lo so non è proprio come me te l'ho saresti immaginavo però…- lei lo zittì con un bacio che lui ricambiò di buon grado

- Anch’io ti amo- gli disse sulle labbra

Lui le sorrise

-Ho perso la testa quando ti ho visto baciare Jennifer-

-Non l’ho baciata io, lei mi ha baciato- lei lo guarda intensamente -Te lo giuro, era gelosa perché ho scelto te sopra a lei-

Lei rimase in silenzio alcuni secondi, ripensando alle parole che le aveva detto David

 

-Jennifer e James si conoscono da quando portavano il pannolino, lei farà di tutto per dividervi, stai attenta Sarah-

 

Dio che stupida perché non ci aveva pensato subito, sorrise

-Ti credo-

-E come…-

-Mi sono ricordata le parole di un amico- e James capì al volo

-Ehy sei con noi?- le domandò il ragazzo

-Stavo solo ricordandomi la tua prima dichiarazione d’amore-

Lui sorrise e si apprestò a baciarla ma quando lei si alzò

-Ehy dove vai?-

-Ha mettere a posto la cucina- e sparì in cucina

-Ma…ma…- James era sconvolto lui voleva… e lei andava a pulire la cucina, ma aspetta loro avevano mangiato cinese quindi…

- Sarah mi farai morire- e così dicendo corse in camera

Avevano appena finito di fare l’amore e lei aveva appoggiato la testa sul suo patto

-Ti amo- le sussurrò lui baciandole la fronte

Lei si sollevò appoggiando il mento sulle mani

-Oggi è la prima volta che me lo dice-

-Davvero, ieri quante volte te lo detto?-

-10-

-Allora mi impegno per la fine della giornata a dirtelo più di 10 volte-

-Ma non vale se me lo dice tutte e 10 le volte di seguito-

-Lo so, ma la giornata non è ancora finita te lo potrò dire altre volte- le sfiorò le labbra con il dito

-Adesso dammi un bacio- le comandò lui, e lei no se lo fece ripetere

-Ah ho una cosa per te- dice alzandosi dal letto, prendendo i pantaloni e scavando nella tasca, li buttò per terra e le disse di aspettare e sparì in salotto, tornò con un astuccio in mano, salì di nuovo sul letto e le porse l’astuccio

-Aprilo- lei felice lo aprì dentro vi era un anello, all’interno c’erano incise le iniziali dei loro nomi, e il contorno era ricoperto dalla parola TI AMO. Lui la guardò ansioso di sapere, voleva sapere se le piaceva.

Sarah era senza parole

-Dio è bellissimo-

-Non sembri molto convinta-

-E quello che abbiamo visto due settimane fa?-

-Si-

-Ti dev’essere costato un occhio della testa-

Lui si alzò arrabbiato dal letto prese i pantaloni e lì indossò

-Che hai?- chiese alzandosi anche lei dal letto e indossando una sua camicia, lui continuava a rimanere in silenzio dandole le spalle, Sarah gli si mise dietro e cominciò a baciargli la schiena, lui si allontanò

-Pensavo ti avrebbe fatto piacere- disse poi

-James non sto dicendo che non mi fa piacere- lo fece girare verso di lei

-E solo che…c’ero anch’io quando l’abbiamo visto e so quanto costava e non era poco e in più ci ha fatto incidere…-

-Ti ricordi che non ci siamo visti per due settimane?-

Lei annuì

-Ho lavorato in due posti diversi per due settimane-

-Per comprarmi l’anello?- chiese sconvolta

-Si-

-Ma tutto per me… ti sarà costato…-

Lui le accarezzò la guancia

-Un tuo sorriso vale molto di più- e la baciò

-Ti amo- sussurrò quando si furono staccati

-E siamo a due-

Lui sorrise

-Sei il ragazzo migliore che abbia mai conosciuto-disse accarezzandogli il petto sensualmente

-E anche in quello…- e si rimpossessò delle sue labbra, e poi gli intrecciò le gambe intorno alla vita

-Lo so- si vantò lui stendendola sul letto seguendola subito dopo e mordendogli il labbro

-Amo quando fai questo- disse Sarah

-Santo cielo Sarah una persona può amare un’altra persona come io amo te?-

-Si, io amo te come tu ami me-

Lui la baciò di nuovo

-Ho di nuovo voglia di fare l’amore con te- le disse con voce roca baciandole il collo

- Anch’io ti voglio…adesso- disse lei.

-Ok…- e cominciò a slacciarle la camicia, e abbassandosi a baciarle i capezzoli….

 

 

Come ogni sera Sarah bussò alla porta del suo ragazzo, ma questa notte sarebbe stata l’ultima da passare insieme e gia gli si stringeva il cuore a pensare a quello, che non avrebbe più potuto fare con lui tutte quelle cose che avrebbe voluto.

James aprì la porta in boxer, e lei subito gli buttò le braccia al collo, lui la tirò dentro l’appartamento tenendola sempre abbracciata. In casa c’erano accese varie candele e la radio e la musica faceva da sottofondo.

- Dimmi di restare, dimmi di non partire, ti prego- lo pregò lei

James la prese per le spalle e l’allontanò dolcemente in modo da poterla guardare negl’occhi, lei aveva gli occhi lucidi

-Non posso- le disse dolcemente -E’ la tua grande occasione, come potrei chiederti di rimanere qui-

Lei si scostò da lui, come se le sue mani fossero diventate di fuoco

-Come puoi?- chiese sconvolta -Come puoi dire questo, allora tutte la parole dolci, l’anello i TI AMO, erano tutte stronzate- gli urlò

-Cosa stai dicendo- disse anche lui sconvolto -Non ti ho mai dimostrato il mio amore- urlò anche lui

-Dio, come puoi dire così?- le chiese arrabbiato alzando le mani al cielo -Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per te- la guardò negl’occhi

-Chi sono io per ostacolare il tuo sogno? Sarah tu volevi fare l’attrice da quando avevi 5 anni, chi sono io per impedirtelo-

- L’amore della mia vita- sussurrò lei piangendo andando alla finestra, dandogli le spalle

-Anche tu sei l’amore della mia vita, ma non posso chiederti questo- sospirò scuotendo la testa

Lei continuò a piangere guardando fuori dalla finestra, piangeva perché sapeva che lui aveva ragione, lui non era nessuno per potergli impedire di realizzare il suo sogno, allora perché si sentiva come se il cuore gli si fosse rotto in mille pezzi?

-Perchè pensavi che avrebbe lottato di più per te- lui come se le avesse letto nel pensiero le disse

-Non pensare che io non voglia lottare per noi… e solo che voglio che tu capisca- le andò vicino e le toccò il braccio e lei si scostò

- Sarah…- sospirò sconfitto -Io…non posso chiederti questo-

-Lo so- disse lei -Lo so…e solo che- la voce gli si spezzò -Ti amo così tanto e… non sopporto l’idea di dover partire- James resto in disparte lasciandola sfogare, quando lei si asciugò gli occhi e prese un profondo respiro e le se avvicinò. Non sapeva più cosa dirle dopo la loro discussione.

Così le si avvicinò e sprofondò il viso nei suoi capelli e la strinse forte a se. Le accarezzò il ventre e risalì verso il seno, Sarah gemette e chiuse gli occhi per trattenere le lacrime. Quella era la loro ultima notte insieme.

Lui cominciò a posarle piccoli baci sul collo. Mentre una mano scivolò tra le cosce , accarezzandole sensualmente per poi risalire verso la sua femminilità.

-TI AMO- sussurrò con voce roca, intanto dalla radio iniziò una canzone

Close your eyes so you don't feel them (Chiudi gli occhi cosi non li sentirai)

They don't need to see you cry (Non hanno bisogno di vederti piangere)

I can't promise I will heal you (Non posso prometterti che ti salverò)

 

Sarah non rispose, si girò verso di lui lo guardò, poi l’attirò a se e lo baciò. Un bacio d’addio. James lo sapeva. Voleva poterle dire di no, ma lei il giorno dopo sarebbe partita.

Cominciò a baciarla all’infinito con disperazione non voleva lasciarla

- Anch’io ti amo- sussurrò lei prima di buttarlo sul letto, poi si spogliò e gli tolse i boxer

 

But if you want to I will try (Se me lo permetti io proverò)

I sing this summer serenade (a cantare una serenata d’estate)

The past is done we've been betrayed (Il passato é passato siamo stati traditi)

 

Si mese a cavalcioni su di lui. Fu James che la sollevò leggermente in modo da far avvicinare la sua virilità alla femminilità di Sarah. Poi la portò giù col bacino. Penetrandola totalmente. Lei urlò per l’emozione intensa.

Lei dolcemente cominciò ad ondulare sopra di lui, dagli occhi uscivano delle lacrime che le rigavano le guance, la bocca che si apriva con l’aumentare del ritmo.

 

It's true (questo é vero)

Someone said the truth will out (Alcuni possono dire che la verità non esiste)

I believe without a doubt in you (ma io credo senza dubbio in te)

 

 

James le prese i seni che ondeggiavano davanti ai suoi occhi, erano abbastanza grandi, ma sparivano dietro le sue mani

Lui lasciò andare i seni, si sollevò e cominciò a succhiarle avidamente prima uno e poi l’altro capezzolo, dopo fatto questo si ributtò all’indietro

-OH James…- la voce Sarah era un sussurro, e lui gemette ancora di più mentre lei si moveva sopra di lui

 

(chorus)

You were there for summer dreaming (Tu sei stata qui nella mia estate da sogno)

and you gave me what I need (E mi hai dato quello di cui avevo bisogno)

and I hope you'll find your freedom (E spero che troverai la tua libertà)

for eternity, for eternity (per l’eternità per l’eternità)

 

 

Sarah venne urlando il suo nome, mentre affondava la testa nel petto del ragazzo.

Lui la seguì subito dopo chiudendo gli occhi ed emettendo gemiti bassi e rochi.

James le accarezzò la schiena mormorandogli parole d’amore fra i capelli. Il respiro di lei poco dopo divenne normale

-E’ stato fantastico- sorrise lei contro la sua pelle e ricominciò a piangere.

 

Yesterday when you were walking (Ieri quando stavamo camminando)

We talked about your mom and dad (Mi hai parlato di tuo padre e di tua madre)

What they did that made you happy, (Quel che hanno fatto ti ha resa felice)

What they did that made you sad (Quel che non hanno fatto ti ha resa triste)

We sat and watched the sun go down(Ma triste è guardare il tramonto)

Picked a star before we lost (Abbiamo colto una stella prima di perderci nella luna)

the moon (La gioventù l'abbiamo bruciata)

Youth is wasted on the young before you know it's come and gone (Prima che te ne sei accorta é venuta ed andata)

too soon (troppo presto)

(ETERNITY ROBBIE WILLIAMS)

 

Lui chiuse gli occhi per non piangere, la strinse più forte a se

-Ti amerò per sempre, lo sai?- le chiese

Lei alzò la testa

-Si!- tirò sul col naso -Non ti dimenticherò mai- e gli posò un leggero bacio sulle labbra

Lui annuì sempre con gli occhi chiusi

E insieme finirono di ascoltare la canzone

Il silenzio era calato su di loro, nessuno dei due parlava, avevano paura di dire la cosa sbagliata

-Mi canti qualcosa?- gli chiese lei poi

-Cosa?-

-Qualunque cosa-

 

In,I’m falling in (Dentro, io sono caduto dentro)

I didn’t want to (io non volevo)

Not so fast,boynon (così veloce, ragazzo)

Slow,

Don’t wanna hurt the girl (Non voglio fare del male alla ragazza)

Get her a pretty box (dalle una bella scatola)

You better fill it (faresti meglio a riempirla.)

 

And I get blinded when she opens the door (Ed io mi acceco quando lei apre la porta)

It’s like looking into the sun,you know (è come guardare nel sole, lo sai)

And I’m just blinkin’,mumblin’,starin’ at my shoes (Ed io sono solo sbatto gli occhi, ammutolito, guardando alle mie scarpe)

And she just looks at me (e lei solo mi guarda)

And smiles (E sorride)

Smiles (sorride)

Smiles (sorride)

 

So,there we go again (Oh, noi andiamo là di nuovo)

And it feels so good (e sembra così buono)

To fall up and downcadere (su ed in giù)

Damn,it’s 2 AM again (Dannazione, sono ancora le 2 AM)

And she kisses me goodbye (E lei mi bacia salutandomi)

For the sixteenth time (per la sedicesima volta)

And I’m driving home,it’s 5 AM Ed (io sto guidando verso casa, sono le 5 AM)

And I look at the sun come up over the hills (ed io vedo il sole che sorge sulle colline)

And the clouds are turning pink and green (le nubi stanno diventando color rosa e verde)

And all I can see is her eyes (E tutto quello che posso vedere sono i suoi occhi)

Eyes (occhi)

Eyes (occhi)

 

I get blinded when she opens the door (Ed io mi acceco quando lei apre la porta)

It’s like looking into the sun,you know (è come guardare nel sole, lo sai)

And I’m just blinkin’,mumblin’,starin’ at my shoes (Ed io sono solo sbatto gli occhi, ammutolito, guardando alle mie scarpe)

She just looks at (me e lei solo mi guarda)

And smiles (E sorride)

Smiles (sorride)

Smiles (sorride)

 

(Smile -JAMES MASTERS)

 

Appena lui finì la canzone lei riprese a piangere a dirotto

-Amore basta- le disse lui

-Non riesco a smettere- e lo strinse

 

Avevano fatto l’amore altre due volte, con la stessa disperazione della prima, la radio aveva continuato a cantare canzoni sdolcinate, e lei aveva continuato a piangere.

Sarah si stese sul fianco dandogli la schiena e istintivamente James l’abbraccio schiacciandola contro il suo petto

-Ti amo- le sussurrò, aveva perso il conto di quante volte gliela aveva detto quel giorno, ma era vero, lei era come l’aria che respirava, il cibo che mangiava, l’acqua che beveva, senza di lei non credeva di poter vivere ma come le aveva detto non poteva ostacolare il suo sogno.

Quando il respiro della ragazza si normalizzò lui capì che si era addormentata, finalmente lui potè dare libero sfogo alle lacrime, lei tenne gli occhi chiusi mentre lo lasciava sfogare come aveva fatto lui qualche ora prima, poi per un po’ non sentì più niente e capì che si era addormentato, con delle lacrime che ancora gli rigavano il volto.

In quel momento lui era come un bambino, così fragile, e lei lo amava da morire, aveva capito perchè lui non le aveva chiesto di rimanere.

Gli occhi gli si chiusero per la stanchezza, così si sistemò meglio nell’abbraccio e chiuse gli occhi, il sonno la prese subito.

 

Lunedì mattina Sarah era a scuola, chiese a David se aveva visto James, avevano litigato per colpa della sua gelosia e lui si era arrabbiato e non l’aveva chiamata ne il sabato sera ne la domenica, e quella mattina all’entrata di scuola lui l’aveva ignorata completamente.

-E’ in palestra a fare qualche canestro-

Ah ora ricordava quando era arrabbiato si scaricava giocando a Basket o suonando la chitarra ma dato che erano a scuola poteva essere solo in palestra.

Quando arrivò lo vide che si allenava in canottiera bianca e pantaloncini, James si sentì osservato si girò e la vide, era sudato e la cannoniera gli fasciava il petto come una seconda pelle.

-Santo cielo è così sexy- pensò lei

Lui la ignorò ancora e ripresa a giocare, lei piano piano gli si avvicinò e gli si parò davanti

-Mi dispiace- disse

Ma lui continuò a giocare

-James hai sentito?- lui fermò la palla e la guardò negli occhi

-Si, e solo…-

Sarah non lo lasciò finire e lo abbracciò stretto

-Mi dispiace- disse ancora -E che tu mi hai mentito e quando ti ho visto con un ragazza sono diventata gelosa, non è colpa mia se sono gelosa di ogni ragazza che ti guarda, parla…- si interruppe lui stava sorridendo

-Che hai da sorridere?-

-Ti amo- disse semplicemente e lei lo strine ancora di più

-Ma sono tutto sudato non dovresti abbracciarmi-

Lei scosse la testa e lo baciò

-Non ho ancora finito di essere arrabbiato con te- sussurrò baciandole il collo

-Dovrei fare tanto per farti perdonare- disse allusivamente

-Che ne dici se chiedo scusa a tua cugina?-

-Beh non è che mi alletta molto che lei ci guarda mentre noi…-

-Sei un maiale-

-Scherzo, mi verrà a prendere fuori da scuola, ti scuserai, io l’accompagno in un posto, poi ti vengo a prendere e andiamo a casa mia…- lasciò in sospeso la frase

-Non vedo l’ora- disse lei baciandolo ancora

 

Sarah si svegliò che erano le 08:30, sospirò tra due ore sarebbe dovuta partire, guardò verso il ragazzo addormento che l’abbracciava possessivamente non l’aveva ancora lasciato e gia gli mancava. Scivolò fuori dal suo abbraccio cercando di non svegliarlo, e corse a vestirsi.

Un quarto d’ora dopo era pronta, si sarebbe fatta la doccia a casa sua.

Prese un foglio e cominciò a scrivere, poi glielo poggiò sul cuscino vicino alla sua testa, gli fece una carezza e sul volto del ragazzo comparve un sorriso, si chinò su di lui e gli diede un bacio a fior di labbra

-Ti amo e ti amerò per sempre- gli sussurrò prima di andarsene

 

James si svegliò di soprassalto con una strana sensazione guardò verso il posto che doveva essere occupato da Sarah e lo trovò vuoto, al suo posto un biglietto, lo prese e cominciò a leggerlo

 

-I tuoi occhi sono il mio sguardo,

la tua voce è la mia musica,

le tue mani son la mia forza,

il tuo sorriso è la mia felicità,

un tuo bacio...il mio sogno!-

 

Ciao amore e probabile che quando leggerai questo biglietto io non ci sarò più, il volo parte alle 10:30 non ho voluto dirtelo prima per evitare un addio strappa lacrime, sappi solo che ti amo e che sarà per sempre

CON TUTTO IL MIO AMORE

Sarah-

 

Sarebbe partita alle 10:30 guardò l’orologio erano le 10:15 saltò giù dal letto afferrò i primi vestiti che gli capitarono a tiro e si precipitò fuori di casa.

 

Sarah continuò a guardarsi in giro nella speranza di veder arrivare il suo amore, ma sperava vivamente di no non avrebbe sopportato l’addio

-I passeggeri del volo A3 diretto a New York sono attesi all’uscita nord- lei chiuse gli occhi

- Sarah dobbiamo andare- le disse la madre

La ragazza annuì e si avviò verso l’uscita nord

 

James correva per tutto l’aeroporto non curandosi delle persone che urtava

-I passeggeri del volo A3 diretto a New York sono attesi all’uscita nord-

-E quello- pensò lui correndo verso l’uscita nord

Appena arrivato vide Sarah che entrava, cercò di seguirla ma la guardia di sicurezza lo fermò

-Non può passare-

-La prego devo solo salutare quella ragazza- disse indicando la porta

-Mi dispiace-

-SARAH!!!!- urlò

Sarah sentì la voce del ragazzo mollò la borse e tornò indietro

Vide James che litigava con la guardia

-James- lo chiamò correndogli incontro e rifugiandosi tra le sue braccia

Lui ricambiò l’abbraccio

-Sono stato un idiota ieri notte, non partire , resta con me-

-Non posso-

-Io so che morirò senza di te- lei gi accarezzò la guancia

- Anch’io ma devo…-

-Lo so- disse sconsolato

- Sarah dobbiamo andare- disse la madre che l’aveva raggiunta

-Arrivo- e lui la baciò

L’assistente di volo si schiarì la voce

I ragazzi si staccarono e James appoggiò la fronte contro quella di lei

-Non di dimenticherò mai- le sussurrò lui accarezzandogli la guancia con un dito

-Io ti amerò per sempre- gli rispose lei di rimando –Devo andare-

Lei si slacciò il braccialetto che le avevano regalato quando era nata

-Me lo ridarai quando ci rincontreremo, perché so che ci rincontreremo-

-Lo penso anch’io-perse il braccialetto e la baciò di nuovo

 

James entrò in casa e si butto sul divano, era partita, con un braccio si copri il volto e cominciò a piangere.

 

Sarah sull’aereo guardò le nuvole mentre le lacrime le correvano lungo le guance, era partita e non l’avrebbe più rivisto.

1998... 5 anni dopo agli studios

 

Sarah entrò negli studios di Los Angeles e si diresse verso il suo camerino.Si alla fine era riuscita a realizzare il suo sogno. Non era stato facile, ma ci era riuscita.

Sulla strada incontrò Nicholas, suo carissimo amico e collega, lavoravano tutti e due da un anno nel ormai famosissima serie Buffy the vampire slayer

-Ehy Nick-

-Ehy Sarah, sai che Joss sta cercando due nuovi attori?-

-Ahh si l’aveva detto, per i due nuovi personaggi Spike e Drusilla se non sbaglio-

-Si appena li ha scelti possiamo andare avanti con la serie, fino ad allora gireremo solo i primi due episodi-

-Ahh- cominciò a pensare - Va beh meglio così- sorrise -Se non lì trovano subito avremmo alcuni giorni liberi- e entrò nel camerino

 

Intanto Joss e gi altri produttori sembrano aver trovato il loro Spike

-Sei disposto ad ossigenarti i capelli?- chiese

-Si- rispose il ragazzo

-Questo ed altro- sorrise sotto i baffi

-E’ sorprendente il tuo accento inglese, sei americano vero?-

-Si -

-Beh non posso dirtelo ancora ufficialmente, ma benvenuto nel cast- sorrise Joss alzandosi e tendendogli la mano, il ragazzo ricambiò la stretta e i suoi occhi azzurri brillarono

-La chiameremo domani per la conferma-

-Ok la ringrazio- ringraziò ancora e uscì

In quel momento uscì anche Sarah dal camerino e vide di sfuggita il ragazzo, e osservò bene la camminata

-No, non è possibile- scosse la testa, ma istintivamente si toccò l’anello che portava legato a una collana vicino al cuore. E poi piano piano si avviò dagl’altri.

 

Il mattino dopo il telefono di James squillava instancabilmente

-Pronto?-

-Pronto, parlo con James Masters?- chiese Joss

-Si- appena sentì la voce del produttore era scattato in piedi bello sveglio

-Lo chiamata, per darle la bella notizia….ha avuto la parte-

-Oh mio dio, non ci credo- pensò

-La ringrazio-

-La prego mi dia del tu, stiamo per diventare collegi- disse Joss

-Allora anche tu fai l’ho stesso-

- D’accordo James, ti aspetto tra un’ora qui agli studios, per darti tutto l’occorrente, presentarti i tuoi collegi e cosa più importante per ossigenarti i capelli-

-Ok ci vediamo tra un’ora- tagliò corto il ragazzo mettendo giù ilo telefono e correndo a farsi una doccia

Sotto la doccia continuò a pensare a lei e al fatto che presto l’avrebbe rivista, solo l’idea lo elettrizzava.

 

Avevano appena finito di dirgli tutto quello che doveva sapere, il copione, il personaggio, ora doveva conoscere i suoi collegi

-Allora sei pronto?- disse Joss entrando

James annuì

-Bene allora vieni ha conoscere gli altri - gli fa strada e il ragazzo lo seguì a ruota

Arrivati Joss gridò

-STOP!!- e agitò le mani nella sua direzione -Venite qui devo presentarvi il nuovo arrivato-

Tutti si avvicinarono mentre Sarah e David rimasero un po’ indietro a parlare

- Sarah, David muovetevi- li chiamò

-Arriviamo- il ragazzo aumentò il passo lasciando la ragazza indietro

-Sapevate che sarebbero entrati due nuovi personaggi, ora vi perento il primo, Spike, interpretato dall’esordiente almeno nel mondo del cinema James Masters-

Sarah spalancò gli occhi anche David fu sorpreso

-Sei sicuro che si chiami James Masters, voglio dire il James che conoscevo io odiava recitare…- ma venne interrotto dal diretto interessato

-Si è sicuro- David rimase a bocca aperta, primo perché era lì, secondo il fatto di vederlo con quei capelli, poi si riprese e gli andò incontro

-Oh mio dio James!!- e lo abbracciò, il ragazzo l’ho ricambiò un po’ sconcertato dal suo comportamento così diverso da come si erano lasciati tanti anni fa

-Voi due vi conoscete?- chiese una ragazza dai capelli rossi

-Si, avanti tesoro, James il mio amico delle superiori te ne ho parlato tanto-

-Ma certo- si fece avanti e gli tese la mano

-Piacere io sono Alyson, la moglie di David-

-Moglie?- chiese e le strinse le mani

-Si, ci siamo conosciuti l’anno scorso sul set, ci siamo frequentati per un mese e poi le ho chiesto di sposarmi- disse abbracciandola .Mi sono innamorato al primo sguardo- e la guardò come se fosse una visione

-Non me l’ho sarei mai aspettato, ma sono felice per te-

-Ok- lo trascino via Joss

-Questa è Carisma che interpreta la parte di Cordelia- gli indicò una ragazza mora, alta e molto bella

-Questo è Anthony che interpreta Giles- gli indicò un uomo di una certa età vestito all'inglese e lui dedusse dalla faccia che fosse veramente inglese

-Questo è Nicholas e interpreta Xander- gli indicò un ragazzo moro, che all'apparenza sembrava simpatico

-E infine Sarah che interpreta la nostra eroina Buffy- disse cercandola

-Ehy dov'è Sarah-

Lei si fece strada tra gli altri

-Sono qui- disse trovandosi faccia a faccia con colui che ancora tormenteva i suoi sogni dopo 5 anni

Rimasero a fissarsi per un tempo indefinito poi si strinsero la mano

-Piacere- disse secco lui guardanola quasi con rimprovero

-Piacere-

 

Era gia una settimana che James l'accompagnava a casa, Rachel come un grillo parlante gli si era messa nelle orecchie inducendolo a chiederle di uscire, ma lui non era tanto convinto, anche se durante il tragitto parlavano molto non prensava di piacergli in quel senso.

Arrivati davanti al portone di casa

-Grazie sono stata molto bene- lui annuì, lei si apprestò ad entrare, e James preso da un impulso improvviso la chiamò

-Sarah!- lei si girò

-Io...volevo chiederti...se ti andava di uscire con me sabato- l'ultima parte la disse veloce

-Cioè se vuoi ovviamente- si passò una mano nei capelli -Non ne sei obligata- mise subito in chiaro

-Mi farebbe molto piacere- sorrise lei molto felice del suo imbarazzo

-Ah ok, allora ci vediamo domani a scuola-

-Si- disse lei prima di entrare

Appena lei saprì dietro il portone un grande sorriso gli si allargò sulle labbra gli aveva chiesto di uscire e lei aveva accettato

 

Era sabato pomeriggio James era sotto il portone di casa di Sarah, indossava jeans neri e una camicia bianca, proprio come quando lei l'aveva visto la prima volta, non aveva ancora trovato il coraggio di citofonare, tirò un profondo respiro e suonò

-Chi è?- chiese una voce che non era quella della ragazza

-C'è Sarah-

-Si ora la chiamo, SARAH!- urlò attese un paio di secondi -Sta scendendo-

-Ok la ringrazio-

Non solo lui era aggitato infatti la ragazza che era in casa stava impazzendo

-Andrò bene così- pensò guardandosi allo specchio per la centesima volta, indossava un abitino di seta color crema, e infradito abbinate al colore dell'abitino

-Stai benissimo- le assicurò la madre dalla porta

-Davverro-

-Si, dovrebe essere cieco per non accorgersene- le sorrise -E lo diventerà se allungerà la mani-

-Mamma!-

-E vero se prova a fare lo sporcaccione gli cavo gli occhi-

-Non è quel genere di ragazzo- le assicurò

-Lo so, ma è meglio essere previdenti, vai ti sta aspettando-

Sarah annuì prese la borsa, baciò la madre sulla guancia e si apprestò a uscire

-Torna per le 19:30 dobbiamo andare dai nonni- le urlò la madre

-Ok- rispose le scendendo veloce le scale

Il ragazzo giù era inpazziente

-Non agitarti, avanti non è il tuo primo appuntamento, allora perchè mi sudano le mani?- si chiese

-Eccomi- disse lei apparendo da dietro al portone

A James quasi gli cadde la mascella era meravigliosa e i capelli sciolti che gli ricadevano sulle spalle erano uno spettacolo, si schiarì la gola

-Hai mangiato?-

-Si-

-Ti va un gelato allora?-

-Si adoro il gelato- lui sorrise

-Se continuerà a sorridere così tutto il giorno mi sa che mi dovrà raccogliere col cucchiaino-

-Andiamo conosco una gelateria buonissima- le porse il braccio lei felicissima lo accettò e si incamminarono

Stavano camminando lungo il viale di una chiesa mangiando caramelle gommose che lei aveva tanto insistito per comprare.

Avevano parlato molto, di lui e del fatto che suo padre non l'aiutava economicamente e quindi doveva lavorare per pagare l'affitto dell'appartamento, e gli studi. Avevano parlato poco di lei gli aveva solo detto che aveva perso il padre quando aveva 10 anni (nella realtà Sarah la vera attrice l'ha perso nel 2001 e aveva 22 anni) però aveva scoperto che il suo sogno era diventare attrice,

-Gia il professor Bourn e proprio incorreggibile- rise di gusto lui

-E la professoressa Finch mi sta alle costole perchè devo ancora assolvere il debito, io odio la storia- mise il broncio

-Io invece adoro la storia, se vuoi posso darti una mano a studiare- si offrì lui

-Davvero? chiese lei sparanzosa

-Quando c'è l'hai?-

-Lunedì-

-Lunedi! Ma è dopo domani- scranò gli occhi rimasero in silenzio un paio di minuti

-Se domani non hai niente posso venire a casa tua, ma dovrò andare via per le cinque, David mi ha invitato all sua festa di compleanno-

-Anche a me, ma non contavo di andarci avevo gia in mente di studiare-

-Ma se domani vengo io imparerai tutto in 2 ore buone, così possiamo andare insieme-

-SI! Non volevo deluderlo non andandoci, sei fantastico- e di impulso lo abbracciò, lui un pò sorpreso ricambio l'abbraccio.

Quando si staccarono lei imparazzata guardò l'oroligio segnava le 19:00

-Devo andare ho una cena con i nonni-

-Si- rispose semplicemente lui ancora frastornato dall'abbraccio, sentiva anora il suo odore su di se

Si erano dati appuntamento alle due a casa di Sarah

James si sisitmò megli i libri sotto il braccio e suonò il campanello, le aveva portato un mazzo di fiori tanto per essere cortese anche con la madre. Era nervoso e lui detestava infinitamente essere nervoso.

La porta si aprì inaspettatamente facendolo transalire.

Sarah gli aveva aperto la porta con un sorriso a 32 denti

-Sei in ritardo- facendogli gesto di entrare

-Scusa il pulman- si scusò -Questi sono per te e tua madre-

-Vieni è di la in cucina- gli disse facendolo entrare, la casa non era grande, aveva un piccolo corridoio e subito si apriva la cucina con il salotto insime, la madre di Sarah era intenta a fare la spremuta.

-Buongiorno- salutò il ragazzo imbarazzatissimo

-Oh buongiorno- dise transalendo si sciaccuò le mani sotto l'acqua e si appprestò a dargli la mano per conoscerlo

-Piacere io sono Emily-

-Piacere io sono James-

-Guarda cosa ci ha portato- disse la ragazza tutta entusiasta mostrandogli i fiori

-Oh ma non dovevi disturbarti-

-Nessun disturbo, è stato un piacere per me-

-Spero ti piaccia la spremuta-

-Si molto-

-Vieni James andiamo in camera da letto, mamma tu metti i fiori in un vaso- disse trascinadolo in camera

Lui la guardò un pò sorpreso

-E' meglio così credimi se no cominciava e non la finiva più-

 

Tutti erano rimasti in silenzio, si avvertiva la tensione tra loro, Joss che aveva molto spirito d'osservazione sapeva che c'era qualcosa sotto, poi diede un'occhiata a David e capì che aveva ragione e si ripromise di scoprire di cosa si trattasse.

Fu david ad interromper il silenzio

-Quand'è che il suo personaggio entrerà nella serie?-

-Ah si domani, se finiamo di girare oggi Some Assembly required (pezzi di ricambio 2x2) e troviamo la nostra Drusilla forse domani cominceremo School hard (un avversario pericoloso 2x3)-

In quel momento arrivò correndo un'altra produttrice Martin Noxon, che James avava gia visto il giorno prima al suo provino

-Abbiamo trovato la nostra Drusilla- disse esaltata

-Davvero?-

-Hai presente il famoso attore Martin Landau, sua figlia-

-L'hai chiamata per chiederle se vuole fare un provino-

Mentre i due produttori discutevano, Sarah e James continuavano a guardarsi, Alyson sospettosa si avvicinò al marito

-Cos'è tutta questa tensione?-

-Sono stati insieme, quando andavano al liceo- le sussurrò piano, lei spalancò gli occhi

-Nooo-

-Si lui è stato il suo pimo uomo-

-Nel senso...- luì annuì

-Ahhh ecco perchè, e proprio un gran casino- disse pensierosa

-Cos'hai in mente, sei diabolica quando fai quello sguardo-

-Ti piacerà- ghignò

-Non credo- sembrava sconcertato

Lei non rispose e se ne andò, David si avvicinò a Sarah e le toccò la spalla

-Ehy-

Lei si girò a guardarlo

-Ehy-

-Come va?-

Lei non rispose scosse solo la testa

-Una bella sorpresa- continuò lui e lei ancora non rispose, e si portò la mano al petto

-Io vado in camerino- annunciò correndo via

-Sarah- la chiamò Joss mentre James la guardò andare via

-Vado a parlarle- disse Alyson correndole dietro

Nel camerino Sarah si bagnò la faccia e appoggiò la fronte contro lo specchio, sobbalzò quando qualcuno bussò alla porta

-Sarah sono Alyson posso entrare?-

-Si- rispose con voce roca e abbattuta

La ragazza entrò e le si avvicnò per toccarle la spalla, Sarah si girò e l'amica capì che aveva pianto

-Ehy, David me l'ha detto, immagino che sia difficile-

-E come se il cuore mi si fosse rotto in mille pezzi-

Alyson annuì

-Perchè è arrivato adesso...adesso che è tutto così difficile-

-Perchè è difficile?-

-Per via di Freddie-

-Lo ami ancora?-

-Non sarei mai in grado di smettere- si lascò cadere su una sedia

-Devi far chiarezza nel tuo cuore, ma prima o poi dovrai parlargli non puoi evitarlo per sempre, oltretutto lavorerete insieme- annuì perdendosi nei suoi pensieri

 

-Basta.- esclamò risoluta -Ho bisogno di una pausa-

Il ragazzo sorrise-Si anch'io e devo anche andare in bagno- disse sospirando e alzandosi

Lei l'ho accompagnò alla porta

-In fondo al corridoio- gli indicò

-Grazie- rispode lui avviandosi lei chiuse la porta e andò all finestra

...Oddio lui era a casa sua, un mese prima non ci avrebbe mai pensato...

Continuò a guardare fuori dalla finestra per un tempo indefinito e non si accorse neanche quando lui entrò.

James chiuse la porta e rimase fermo ad osservarla, il sole le illuminava il viso e metteva in risalto i suoi occhi verdi, dio era così bella che ogni volta che la guardava si meravigliava di riuscir a proferir parola. Le si avvicinò e si mise anche lui a guardare fuori dalla finestra

-Mi piace guardare la gente che cammina per strada- disse lei -Lo facevo sempre anche con mio padre- le parole le uscirono senza preavviso, non avrebbe voluto le faceva ancora male. Le riaffiorarono alla mente le cose fatte con lui e tutte le cose che non avrebbe più potuto fare, e tutti i suoi incoraggiamenti per farle raggiungere il suo sogno.

All’improvviso scoppiò in un pianto disperato e seppellì il viso nelle sue mani. Istintivamente James la prese tra le braccia

-E’ tutto ok, Shhh- fece correre le mani sulla sua schiena, baciandole i capelli. Silenziosamente lui memorizzò la sensazione di averla per la prima volta tra le braccia.

Le dita di Sarah si strinsero sulle sue braccia, mentre affondava il viso nel suo petto.

Rimasero così per alcuni minuti, poi alla fine lei si rialzò.

Sempre istintivamente James le prese il viso tra le mani, asciugandogli le lacrime. Poi lo sguardo cadde sulle sue labbra, così si avvicinò e poggiò le sue labbra contro quelle di lei.

Fu una cosa breve perché si tirò subito indietro.

Lei lo guardò negl’occhi sorpresa lui si spaventò forse aveva osato troppo?, poi alzò la mano e tracciò la linea delle sue labbra con la punta delle dita, James rimase immobile. Poi si sporse verso di lui per fargli capire che voleva essere baciata.

Lui accolse la sua richiesta e abbassò la testa e le catturò le labbra in un dolce bacio.

Poi piano piano il bacio crebbe di intensità, più di quanto avessero sognato.

Sarah si allungò e gli cinse il collo con le braccia.

Lui insidiò la mano tra i suoi capelli, e gli mise l’altro braccio sulla schiena attirandola verso di se.

La prima ad interrompere il bacio fù Sarah e lo fece per riprendere fiato.

Era già stata baciata da altri ragazzi, a nessuno era paragonabile a quello.

Anche James aveva gia baciato molte ragazze ma nessuna gli aveva fatto provare quello che aveva provato con lei.

-Andiamo- le tese la mano Alyson

Sarah la prese e si alzò

Tirò un profondo respiro per prepararsi alla battaglia che doveva intraprendere, si perché vedere come la squadrava con quegli occhi di ghiaccio era come andare in guerra, e per lei era troppo.

-Su andrà tutto bene- la rassicurò l’amica

Uscirono insieme dal camerino e si avviarono verso il gruppo

-Affrontalo a testa alta- le sussurrò Alyson, Sarah annuì convinta ma quando incrociò gli occhi di lui tutta la sua convinzione si sciolse come neve al sole.

Dio i suoi occhi non lì avrebbe mai dimenticati erano due oasi dove potersi rifugiare, anche se del rifugio in quel momento ne vedeva ben poco, era paragonabile al mare in tempesta.

Inghiottì la saliva e si rivolse a Joss

-Possiamo continuare a girare- gli disse un po’ troppo sgarbatamente

-Si- annuì aveva capito che non c’è l’aveva con lui

-Dai ragazzi in scena, cerchiamo di finire le riprese dell’episodio oggi, voglio molto impegno. Intesi?-

 

-SI!!- risposero tutti in coro posizionandosi nelle rispettive posizioni di scena

-James tu guarda attentamente- gli disse prima di avviarsi dal resto del cast per le ultime raccomandazioni

Erano le 23:00 quando finirono le riprese, James era rimasto attento tutto il tempo, continuava a guardarla, gli piaceva un casino come i capelli biondi anche se corti gli ondeggiavano sulle spalle.

-STOP!!- urlo Joss e tutti gli attori tirarono un sospiro di sollievo -Domani faremo l'ultima parte-

-Non ce l’ha facevo più- disse David stremato -Sai stata bravissima Sarah- si complimentò con l’amica

-Grazie- gli sorrise -Anche tu sei stato bravo- si stava avviando verso il camerino quando Alyson la richiamò

-Ascolta sei ancora sicura di poter venire domani sera?-

-Si ha confermato anche Freddie-

-Ok, ci vediamo domani mattina- e andò dal marito -Chiedi a James se domani ha voglia di venire a cena-

-Perché io?- chiese contrariato

-Perché lo conosci se vado io potrebbe rifiutare, dai poi stanotte ti ripagherò- gli fece l’occhiolino strizzandogli il sedere

E dopo di questo non se lo fece ripetere e corse dall'amico.

 

Il giorno dopo alle 09:00 erano gia tutti negli studios Joss lì aveva avvertiti che si sarebbe liberato in un quarto d’ora per fare il provino alla famosa Juliet e gli aveva raccomandato di ripassare le battute, aveva consegnato anche il copione a James assicurandogli che il giorno dopo avrebbero cominciato a girare l’episodio in cui sarebbe entrato in scena anche lui.

James si avviò verso il suo camerino e in quel Sarah uscì dal suo, appena lo vide riaprì la porta per rientrare immediatamente, ma lui aumentò il passo mise il piede per bloccare la porta e entrò nel camerino.

Lei rimase sbalordita, non era ancora pronta a parlarli

-Ho la peste?- le chiese

Oh dio la sua voce, quasi cadde in ginocchio nel sentirla

-Come?- chiese con voce rauca

-Ho la peste, ogni volta che mi vedi scappi-

Lei si schiarì la voce

-Mi ero dimenticata una cosa e stavo tornando indietro a prenderla-

Lui sorrise sapeva bene la verità

-Hai visto David non me lo sarei mia aspettato, è sposato e per di più fa l'attore-

-Gia, anche tu odiavi recitare-

-Gia ma dopo che te ne sei andata ho continuato, il professore ha detto che avevo delle potenzialià enormi, così mi ha mandato in una scuola di un livello superiore e eccomi qui-

-Ah...- era rimasta senza parole -E come mai sei venuto a fare questo provino?-

-L'ha trovato il mio agente, ha detto che poteva essere una buona occassione per sfondare-

-Ahh solo per questo quindi...- sussurrò piano in modo da non essere sentita, aveva seriamente pensato che fosse venuto per lei, che stupida

Lui invece l'aveva sentita sorrise sotto i baffi.

-Ora devo proprio andare Joss ha bisogno di me- trovò un scusa per svignarsela

-Anch'io devo finire di leggere il copione- glielo porse per farglielo vedere, un brivido le corse lungo la schiena facendole capire che la fiamma del loro amore non si era ancora spenta e forse non si sarebbe spenta mai. Spaventata a morte da quel pensiero lasciò andare il copione che finì per terra e corse via senza neanche dire una parola.

James lo raccolse e guardò nella direzione dove la ragazza era scappata, chiedendosi che diavolo le era preso.

 

Mentre Sarah correva lungo il corridoio con le lacrime che le appannavano la vista si scontrò con Joss, finendo con sedere per terra

-Ehy attenta- le disse lui aiutandola ad alzarsi, poi vide che stava piangendo -Tutto ok?- le chiese

-Si- rispose lei asciugandosi le lacrime

-Sicura?-

-Si...si ora devo andare- tagliò corto correndo via

Joss la guardò andare via, quella storia gli puzzava di bruciato.

 

James incontrò David lungo il corridoio

-Ehy-

-Ehy-

-Che succede?-

-Niente, ho solo parlato con Sarah, ma è scappata via correndo-

-Dalle tempo vedrai che le passerà.Comunque sono qui per chiederti se domani sera volevi venire a cena con tutti i membri del cast. E una cosa che abbiamo fatto anche l'anno scorso-

-Volentieri-

-Adesso andiamo prima che Joss diventi isterico-

-Gia spero di essere all’altezza delle sue aspettative-

-Certo se no non ti avrebbe preso-

-Domani sarà il mio debutto-

- C’è la farai amico, se ci riesce Nick che prima di lavorare qui non sapeva neanche cosa fosse una cinepresa, ci puoi riuscire anche tu- gli diede una pacca sulla spalla

James annuì sorridendo

-Lo visto recitare non è male-

-Non lo è, e di conseguenza neanche tu-

Il giorno dopo....

-Allora sono lieto di comunicarvi che ieri abbiamo finito di girare Some Assembly required, quindi possiamo cominciare con School hard. Sarah, James voglio che iniziaste voi per primi-

-Perché?- chiese lei arrabbiata

-Voglio vedere sei recitate bene insieme, tutto qui-

-Ma…-

-Niente ma, andate a prepararvi, vi voglio pronti tra mezzora- detto questo se ne andò

Sarah sospirò di frustrazione, e quando si girò per andare in camerino, vide James che la guardava in modo strano, si chiese che cosa stesse pensando. Quando lui le voltò le spalle e si avviò al suo camerino, lei scosse la tasta per ammonirsi che non gliene fregava niente.

Sarah entrò nel suo camerino sbattendo la porta.

Odiava Joss quando faceva così, la consolava solo il fatto che quella stessa sera sarebbero usciti tutti insieme e si sarebbe rilassata.

*****

Alyson era vestita con una gonna che gli arrivava sopra alle ginocchia di colore rosa. E una maglietta a tre quarti anch’essa rosa.

-Per metterti sta roba hai impiegato così tanto?-

Lei lo zitti con uno sguardo

Lui invece aveva dei semplici jeans e una maglietta blu.

-Perché tu sei davvero uno stilista-

Lui gli fece il verso mentre entravano nel ristorante Sunlight

-Come al solito siamo in ritardo- brontolò David

-Smettila di brontolare sempre- sbuffò la moglie

-Mo se ne esce che è colpa mia?Parliamo di cose serie piuttosto quando arriverà James?-

-Quando troverà la strada. A detto che verrà in moto-

-Ehy Aly, David siamo qui- lì chiamò Nicholas,

I due sposi si avvicinarono.

- C’è l’avete fatta?- dice in tono sarcastico

-E’ colpa di David- lo accusò Alyson

-Ma che cavolo dici- sbuffò il ragazzo

-Ragazzi per favore non cominciate – lì pregò Nick -Ecco Sarah e Freddie, siamo qui-

Sarah era vestita sportiva, jeans a vita bassa, e un top nero che si intrecciava dietro il collo e le lasciva la schiena scoperta.

-Vedi che non siamo solo noi in ritardo-

Dopo un quarto d’ora erano arrivati tutti mancava solo James, ma nessuno lo menzionò perché Sarah non sapeva che sarebbe venuto. Tutto iniziarono ad ordinare.

James entrò nel ristorante, era vestito con jeans chiari con strappati sulle ginocchia, una camicia blu elettrico aperta e sotto una canotta nera attillata che metteva in evidenza i suoi muscoli, e un giubbotto di jeans nero che sembrava essersi scolorito, aveva lascito i capelli senza gel pensava che gli donassero di più.

Cerco l’amico con lo sguardo, vide che stava discutendo con la moglie. Sorrise scuotendo la testa e avviandosi al tavolo, quei due erano incredibile, litigavano in continuazione ma subito dopo lui correva come un cagnolino a chiederle scusa.

-Sei venuto- esclamò David saltando in piedi per sfuggire alla moglie

-E stato abbastanza difficile, non trovavo la strada-

-Ma l’importante che tu sia qui-

Sarah lo vide e strinse più forte la mano a Freddie, mentre lo guardava. Il suo cuore perse un colpo era splendido con quella maglietta che gli metteva in risalto i muscoli, e i capelli ossigenati che lo rendevano ancora più sexy lasciati senza gel, avrebbe voluto potergli passare le mani dentro, ci mancava poco che sbavasse nel bicchiere.

Rimase folgorata quando la sua bocca sensuale che si piegò in un sorriso radioso, da quanto tempo non lo vedeva e quanto gli era mancato. Il dente che sporgeva in fuori ogni qualvolta lui rideva era stupendo.

-Siediti qui vicino a me- gli disse l’amico

E guarda caso si ritrovò proprio di fronte a lei, si guardarono per un lungo momento poi lei abbassò lo sguardo incapace di sostenere oltre quello accusatorio di lui.

Di che cosa l’accusava?

Di aver realizzato il suo sogno?

Di non averlo più cercato?

Poi vide che lo sguardo di lui era puntato sulle sue mani intrecciate a quelle di Freddie.

E capì.

Anche il ragazzo lo vide e si alzò in piedi per presentarsi.

-Piacere sono Freddie, il ragazzo di Sarah- e gli tese la mano

-Piacere James- rispose il biondo senza alzarsi e senza neanche guardarlo in faccia, il suo sguardo era puntato sulla ragazza che non osava alzare il suo

Quegli occhi indagatori le bruciavano l’anima.

L’accusavano di una cosa: tradimento

-Guardate arriva il cameriere con i piatti- disse allegro David per smuovere la tensione

Nessuno rispose, quando il cameriere portò a tutti quello che avevano ordinato si persero nel cibo, poi la conversazione prese forma e la cena diventò piacevole per tutti

-Sarah non trovi che il cibo sia buonissimo- gli chiese Freddie

-Gia, ho il sospetto di esserci gia stata- disse lei cercando di ricordare, ma non le venne in mente niente –Forse è solo un impressione- non si accorse subito dell’occhiata che James gli lanciò

-Scusate devo andare in bagno- disse lui alzandosi di scatto e nel farlo la sedia su cui era seduto cadde a terra

-James che ti prende?- gli disse l’amico

-Niente- e se ne andò

Sarah lo guardò preoccupata, che gli era preso. Scosse le spalle e casualmente il suo sguardo di posò su una coppia seduta in un angolo. All’improvviso un ricordo le attraversò la mente come una saetta.

C’era gia stata con James, per quello lui si era alzato in quel modo. C’era rimasto male perché lei non se ne era ricordata.

Sarah arrivò a scuola come tutte le mattine, solo che quel giorno era speciale era il suo primo anniversario con James, la sera prima aveva provato ad estorcergli delle informazioni me lui era stato zitto dicendogli che era una sorpresa.

Lo cercò con lo sguardo in mezzo a tutti gli studenti della scuola ma non lo vide, il che era strano dato che a quell’ora di solito lui era gia lì ad aspettarla.

La campanella suonò e una massa di studenti si precipitò dentro, lei lo aspettò finché non suonò anche la seconda campanella poi scuotendo le spalle entrò. Magari si era svegliato tardi e sarebbe arrivato un po’ in ritardo, lo avrebbe visto sicuramente all’intervallo.

Il ragazzo in questione si era nascosto dietro un albero con Rachel

-Dovresti farti vedere- gli disse la ragazza

-Non deve essere una sorpresa-

-Va beh, io entro. Ciao- lo salutò

 

Sarah se ne stava appoggiata alla porta della sua classe, la campanella che annunciava l’inizio dell’intervallo era gia suonata da dieci minuti ma di James neanche l’ombra, e lei si chiedeva dove poteva essere andato a finire.

Sbuffò per la ventesima volta in quel giorno mentre scrutava i ragazzi che passavano lungo il corridoio.

Quando arrivò anche Rachel che lei aveva mandato in ispezione

-Allora?-

-Nessuno la visto oggi, mi spiace-

-Ma dove cavolo è finito- disse arrabbiata non poteva credere che lui non fosse venuto quel giorno

L’amica alzò le spalle cercando di non fargli capire che mentiva

-Ora vado, devo parlate con Lisa-

-Ok io andrò da David-

 

Seduta sul divano di casa Sarah guardava la televisione, guardava in modo di dire era livida con James non era andato a scuola, non l’aveva chiamata non gli aveva mandato neanche un biglietto.

In quel momento il telefono cominciò a squillare, il cuore di Sarah perse un colpo erano le sei, forse era lui. Tirò su la cornetta

-Pronto-

-Sarah sono io- uff era Rachel

-Si-

-Allora si è fatto vivo?-

-No- disse arrabbiata -Adesso ti lascio non voglio tenere il telefono occupato potrebbe chiamare-

-Ok ci vediamo domani a scuola, fammi sapere se chiama. Ciao-

-Ciao- e mise giù

Passò un’altra mezzora ma il telefono non squillò più. Orami rassegnata e arrabbiata, Sarah si alzò dal divano pronta ad andare in camera sua a insultarlo senza che la madre la prendesse per matta. Passò davanti alla porta mentre proprio in quell’istante qualcuno bussava facendole prendere uno spavento della malora.

-Chi è?- chiese mentre il cuore ricominciava a batterle normalmente

-Sono io- disse una voce dolce

-Cosa vuoi?- gli rispose arrabbiata

-Sono venuto a prenderti per il nostro appuntamento-

La porta si spalancò

-Mi prendi in giro?- lo guardò male

-Perché cosa ho fatto- poi la guardò bene –Non sei ancora vestita?-

-E perché dovrei esserlo?-

-Si, ti ho lasciato un messaggio nell’armadietto-

-Ah si?-

-Si nel libro di storia-

-A proprio il libro che io apro molto spesso-

Lui aggrottò le sopracciglia.

-Fa niente, vatti a vestire che ti porto a mangiare fuori-

-No non vengo. Non ti sei degnato neanche di telefonarmi-

Lui rimase spiazzato e poi fece la faccia da cucciolo. Rimasero in silenzio per qualche secondo poi lei gli buttò le braccia al collo.

-Come posso essere arrabbiata quando fai quella faccia?-

-Lo sapevo che avrebbe funzionato- le sorrise lui

-Brutto truffatore-

-Dai vatti a cambiarti, il tavolo è prenotato per le sette e mezza-

-Ok. Dai entra- e lo tirò dentro -Aspettami qui- e corse in camera

 

 

Oddio si sentiva così in colpa sia con lui che con se stessa. Come aveva potuto dimenticare una cosa del genere.

-Scusate vado in bagno anch’io- disse alzandosi e andando via senza neanche dare il temo a Freddie o qualcun altro di chiederle qualcosa.

Quando entrò vide James appoggiato al muro con gli occhi chiusi. Lei pensò che lo faceva per trattenere le lacrime.

-Ehy- disse piano

Lui aprì gli occhi la guardò, il suo sguardo non era cambiato era ancore freddo

-Scusami per non essermene ricordata subito- si scusò

-Non importa evidentemente non era così importante da dover essere ricordato-

Disse piano allontanandosi dal muro, avviandosi verso la porta

-Perché dici questo?-

-Perché…- poi si girò verso di lei con lo sguardo furente -Perché non mi parli? Perché non mi hai mai chiamato in questi 5 anni? O perché non mi hai detto che avevi il fidanzato?-

-Ma… cosa pretendevi che ti raccontassi la mia vita in 2 secondi- gli urlò contro -E’ vero lo ammetto non ti mai chiamato e…-

-Mi hai mai pensato?-

-Si, ma mi sono imposta di non farlo per non soffrire troppo. Quando ti ho visto mi sono accorta quanto mi sei mancato- scosse la testa per cacciare le lacrime

-Sei stato il mio primo amore. E averti lasciato è stata la cosa più difficile…-

-Sarah- nel bagno comparve Freddie -Ah sei qui. Ehy- fece un cenno col capo a James

-Ehy. Io vado- disse lui uscendo il più velocemente possibile

-James…- ma lui se ne era gia andato

-Sarah che sta succedendo?- le chiese il ragazzo

-Niente- rispose lei scuotendo la testa -Ora se non ti dispiace dovrei andare in bagno- e gli chiuse la porta in faccia

 

 

-Wow il Sunlight, è uno dei migliori ristoranti di tutta L.A - esclamò esaltata Sarah girandosi a guardare il suo magnifico fidanzato

-Davvero?- fece finta di essere sorpreso -Dai entriamo-

-Buona sera signori-

-Ho prenotato un tavolo a nome Masters-

-Si, accomodatevi- disse il cameriere scortandoli al tavolo

-Grazie- lo ringraziò lui scostando la sedia per far sedere Sarah

Quando il cameriere se ne andò lei lo guardò con occhi sognanti

-Come hai fatto a fare tutto questo?- gli chiese

-Sai l’assegno che mio padre mi manda ogni mese?- lei annuì

-Beh al posto che rimandarglielo indietro, ho pensato che potevo fare qualcosa di carino per questa sera-

-Ti amo- gli sussurrò lei baciandolo

- Anch’io-

 

 

Quando James arrivò al tavolo prese il casco della moto e il giubbotto di jeans

-Dove vai?- gli chiese Joss

-Devo incontrare un mio amico di infanzia. Ma mi sono divertito davvero-

David lo guardò scettico.

-Grazie di tutto- tagliò corto il ragazzo, aveva bisogno di stare da solo, per pensare e magari anche piangere

-Ci vediamo domani mattina, buon continuo serata-

E se ne andò. Accese la moto e partì a tutta velocità.

Mentre sfrecciava per le vie della città degli angeli. Pensava a lei, era stata a un passo dal dirgli la verità. Dannato Freddie e il suo tempismo. Sbuffò.

Venti minuti dopo era arrivato alla spiaggia pubblica. Spense la moto, e si tolse il casco. Attacco la moto a un palo e si incamminò.

Dopo un po’ di cammino si tolse le scarpe, adorava la sensazione della sabbia fredda tra i piedi.

Arrivò in un punto specifico, una baia. La chiamavano la baia del silenzio, perché le onde del mare non si infrangevano lì.

Si sdragliò e si mise a scrutare la luna.

Ma il silenzio lo stava uccidendo così cominciò a cantare.

 

[Verse 1:]

He took advantage of your love

And he threw it all away

He broke your tender heart

Words can't express what you wanna say

But deep inside you know

That there's someone out there for you

Who'll love you tenderly

And turn your dark skies into blue

So tell me girl

 

Come gli piaceva cantare, gli evitava di pensare.

 

[Chorus:]

Why do you look so sad, baby girl, baby girl?

It couldn't be so bad, baby girl, baby girl

Why do you look so sad, baby girl, baby girl

It couldn't be so bad, baby girl, baby girl

 

La sua voce rimbombava nel silenzio della baia. Non c’era nessuno.

 

I know it's hard to start again

To find somebody new

But don't you be afraid

Rough times don't last but true lovers do

As the night follows the day

Some you win and some you lose

But don't give up on love

Sometimes you clear the old to get to the new

 

Solo la luna lo guardava, e lo illuminava solo con la sua luce splendente.

 

[Chorus:]

Why do you look so sad, baby girl, baby girl?

It couldn't be so bad, baby girl, baby girl

Why do you look so sad, baby girl, baby girl

It couldn't be so bad, baby girl, baby girl

 

Si stese sulla sabbia incrociando le braccia dietro la nuca.

 

Let me dry your eyes

I am here for you

You are not alone

I know what you're going through

So sad

Baby girl, oh, baby girl

Wipe your tears away

 

[Chorus:]

Why do you look so sad, baby girl, baby girl?

It couldn't be so bad, baby girl, baby girl

Why do you look so sad, baby girl, baby girl

It couldn't be so bad, baby girl, baby girl

 

Sospirò di sollievo si era calmato. Chiuse gli occhi per assaporatasi quella tranquillità. E dopo un po’ si addormentò.

Il giorno dopo sul set Sarah cercò di parlare con James e continuare il discorso che avevano iniziato la sera prima. Ma lui l’aveva congedata dicendole che doveva correre al trucco.

Così lei se ne era andata nel suo camerino.

Oggi avrebbero girato la loro prima scena insieme, pregava di non essere agitata e non fare troppi errori.

Ma si disse che era preparata si sentiva pronta.

Sarebbe andata sul set e avrebbe recitato come sapeva fare lei. Non poteva permettergli di sconvolgergli la vita in quel modo. Lei era una professionista. Prese un sospiro e uscì diretta alla sala trucco. Proprio mentre lei entrava lui stava uscendo.

Rimase sconvolta dal cambiamento.

Indossava jeans neri aderenti che gli fasciavano le gambe in modo impressionante, una maglietta nera che faceva altrettanto con gli addominali, una camicia rossa aperta sul davanti che lasciava vedere la maglietta sotto e per completare il tutto un lungo spolverino di pelle nera che gli arrivava ai piedi.

Il trucco era strepitoso, l’avevano reso bianco cadaverico e per la prima volta da quando si erano incontrati le si accorse che aveva una cicatrice sul sopracciglio sinistro, che lo rendeva ancora più sexy. Si guardarono per un lungo momento prima che lui si scostasse per farla passare.

-Scusami- le disse poi vide che lei lo stava osservando –Perché mi guardi così?-

-Così come?- disse lei

-Come se fossi coperto di cioccolato e mi volessi leccare- ghignò

Lei arrossì

-Ma che cosa dici- negò lei facendo l’arrabbiata

-Beh l’avevo intuito dalla bava- gli sfiorò le labbra con le dita come per pulirla, poi la lasciò andare sorridendo.

Lei inghiottì a vuoto, oddio gli stava toccando le labbra con quelle mani meravigliose quando le erano mancate.

-Ora…ora devo andare- balbettò lei

-Si anch’io- le lanciò un altro dei suoi disarmanti sorrise e se ne andò, quando lei entrò barcollo fino alla sedia e ci si rifugiò.

Non c’è la faceva più i suoi sorrisi e le sue mani… sbuffò esasperata le stava mandando in delirio. Sapeva che presto avrebbe dato fuori di matto.

-Stop!- urlò Joss esasperato avevano provato la scena 10 volte e tutte e 10 le volte secondo lui non erano buone.

-Vi do cinque minuti di pausa, e ci proviamo di nuovo e se non va faremo qualche altra scena- e sia andò a sedere sulla sua sedia esasperato.

Anche Sarah era molto demoralizzata, come aveva previsto non era riuscita a recitare come doveva, decise di andarsi a rinfrescare nel suo camerino, mentre stava per avviarsi vide che James le lanciava uno sorriso allusivo, lei aggrottò le sopracciglia e cercò di capire quello che stava pensando, ma ci rinunciò e se ne entrò nel suo camerino.

Quando chiuse la porta dietro di se, sentì come se ci fosse qualcosa di strano nell’aria. Vide sul tavolo che si trovava davanti allo specchio una rosa di colore gialla.

Si avvicinò e la prese in mano attaccato vi era un bigliettino.

 

 

Questa rosa gialla è:

Per la gelosia che provo in questo momento e che non vorrei provare

Indovina che giorno sarebbe stato tra 4 giorni?

 

 

Lei cominciò a pensare per cercare di capire ha che giorno si riferiva, poi spalancò gli occhi.

Il LORO ANNIVERSARIO.

Se ne era ricordato, ecco cosa significava l’occhiata e il sorrisetto che gli aveva lanciato.

Si sedette davanti allo specchio, la stava facendo davvero impazzire.

Come poteva continuare così, non ce la faceva più e pensare che erano solo all’inizio delle riprese, avrebbe dovuto vederlo per altri giorni, mesi.

All’improvviso tirò un urlò pazzesco per non pensare

-Ehy che corde vocali, dai dobbiamo tornare sul set- le disse Alyson –Joss è davvero nero-

Sarah sospirò prendendosi la testa tra le mani

-Wow che bella rosa chi te l’ha data?- non avendo voglia di spigarle le Sarah le porse la rosa con tutto il biglietto

-Che carino, che giorno è fra quattro giorni?-

Sarah mugugnò qualcosa

-Che dici?-

-Niente. Andiamo- si alzò in piedi e uscì

Sulle labbra di Alyson si estese un bellissimo sorriso.

-Bene, bene, bene-

 

(N.B. ho scritto la parte del dialogo della serie in inglese)

 

Buffy aveva appena polverizzato il vampiro, quando qualcuno cominciò ad applaudire e poi con una camminata da predatore uscì dall’ombra.

“Nice work, love” la guardò inclinando la testa di lato

Buffy si girò di scatto verso la voce

“Who are you?”

“You’ll find out of Saturday”

“What happens of Saturday?”

“Il kill you” cominciarono a guardarsi per qualche secondo quando lui girò sui tacchi e se ne andò

-STOPP!! Perfetta- esclamò Joss -E’ così che la volevo, ci abbiamo messo quasi un’ora e mezza, me era così che la volevo- sospirò di sollievo

James sorrise di tutto cuore, era riuscito a fare la scena come la voleva Joss ne era orgoglioso, David gli tirò un pungo scherzoso

-Hai visto c’è l’hai fatta-

-Si- esultò il biondo -Non ci credo, pensavo di passare qui tutto il giorno-

-Naahh- lo tranquillizzò l’amico poi si guardò in giro e gli disse

-Allora cosa sei andato a fare nel camerino di Sarah?-

James alzò le spalle con fare indifferente

-Non te lo dico-

-Dai, non fare lo scemo-

-Sono serio, e non te lo dico- gli diede una pacca sulla spalle e se ne andò.

David scosse la testa, tanto avrebbe scoperto lo stesso cosa aveva combinato dato che sua moglie era una pettegola.

-Ouc!- disse Buffy mentre si spazzola i capelli

- What’s wrong?- le chiese la madre

-I spend a good part of my allowance on this cream rinse, and it’s neither creamy nor rinsey-

-Life is hard, dear-

- Don’t i know it- si sistemò delle ciocche di capelli - It that a spilut end?-

-I got the mail-

-Good-

-Which included a reminder notice about Parent-Teacher night. Thursday-

- That’s good-

-Which you were planning on telling me about…?-

-Oh, for…- la guardò -The last two week-

- Uh-huh. So, what do you think your teachers are gonna tell me about you?-

-Well, i think they’ll all agree that i always bring a pen to class- andò verso il letto ma quando vide una rosa rosa sopra il cuscino si bloccò sul posto, non poteva avergli messo una rosa sul set mentre giravano, si girò verso la camera e James era l’ e le sorrideva.

-Sarah la battuta- le sussurrò Alyson

-Io…-

-Stop! Sarah che ti succede?-

-Niente scusa-

-Ok riprendiamo da Well i think. Uno…due…tre…ciak azione-

-Well i think they’ll all agree that i always bring a pen to class, ready to absorb their knowledge- e si sedette sul letto.

-And, uh, this absorption rate? How is it reflected in your homework and test score?-

-What can you tell about a person from a test score?

-Whether she’ll ever see her friends-

-Oh that- abbassò lo sguardo

-I look froward to meeting your principal-

- Won’t that be something- sorrise

Joyce sospirò avvicinandosi

-Look, sweethart. Life is more than grades, and homework, and not gettino kicked out of school- si sedette vicino a lei.

Però nella mente di Sarah c’era solo la curiosità di leggere che biglietto c’era attaccato alla rosa.

-But we moved once because of you gettino in trouble, and i had to start new business, not to me mention a new life, in a whole new town-

-And you don’t want to do it again-

-What i don’t want is to be disapprinted in you again-

Buffy alzò lo sguardo e la guadò negli occhi sconvolta.

-Mom, that’s the last think that i want, too- girò la testa per non guardarla negli occhi.

-I’m trying, i really am. I just…I have a lot of pressare on me right now-

-Wait till you get job- le accarezzò un mano e si alzò -Sleep tight- si alzò e se ne andò

Anche Buffy si alzò e andò davanti alla scrivania aprì il cassetto, dove dentro c’erano acqua santa, croci e paletti.

-I have a job- dice sconsolata

 

-Stop! Perfetta. Veramente perfette- si congratulò Joss -Adesso James e David andate al trucco che gireremo la scena di voi due-

Subito Sarah prese la rosa e lesse il biglietto.

 

Questa rosa rosa è per:

Il colore delle tue labbra che tanto ho baciato e che tanto vorrei baciare ancora.

 

Rimase con la rosa in mano per un tempo indefinito, quando le si avvicinò Joss

-Dai Sarah vatti a cambiare- le disse dolcemente

Lei annuì e senza neanche guardarlo se ne andò.

Quando entrò nel camerino ma non si accorse di non aver chiuso la porta, si sedette davanti allo specchi e cominciò a piangere. Perché era così sincero, e perché lei non riusciva a dimenticarlo.

James passò davanti al camerino di Sarah e la vide piangere, stava per entrare ma Alyson lo fermò.

-Ti conviene lasciarla stare- gli suggerì

-Ma lei…-

-Ascoltami James se parlate adesso finirete solo per litigare-

-Hai ragione- convenne sospirando suo malgrado -E’ meglio ce vada al trucco-

-Si troverai anche David lì-

-Ti ringrazio- e se ne andò

-Andiamo ha consolare l’innamorata- sussurrò a se stessa entrando nel camerino dell’amica chiudendo la porta.

 

Un’ora dopo erano tutti perfettamente a porto, sia James che David avevano la faccia truccata da vampiro.

-Allora cominceremo facendo la scena tra Angel e Spike, poi dopo un pezzo di dialogo tra Buffy e Spike, penso che sia meglio fare domani la scena della lotta, quando tutti sarete più freschi. Vi va bene?-

Tutti annuirono.

-Ok in posizione. Uno…due…tre…ciak azione-

 

-Angelus-

-Spike- urlò Angel prendendo Xander per il collo.

-I’ll be damned!- gettò ha terra la spranga di ferro poi si avvicinò al suo vecchio amico e si abbracciarono.

-I taught you to always guard your perimenter. You should have someone out there-

-I did. I’m surrounded by idiots. What’s new with you?-

-Everything-

-Come up against this slayer yet?-

-She’s cute. Not too bright, though. Gave the puppy-dog, “ I’m all tortured” act. Keep her off my back when i feed- scoppiano a ridere tutte e due

-People still fall for that Anne Rice routine? What a word!-

-I knew you were lying- Angel gli strine il collo per farlo stare zitto -Undead liar guy-

-Wanna bite bifore we kill her?- propose Angel prendendo Xander per i capelli e esponendogli il collo

Spike piegò la testa di lato

-Haven’t seen you in the killing fields for an age-

-I’m not much for company-

-No, you never were. So, why’re you so scared of this slayer?-

-Scared?-

-Yeah! Time was you would have taken out in a heartbeat, not look at you-

Intanto dietro a Spike arrivarono i suoi scagnozzi.

-I mean, this tortured thing is an act, right? You’re not housebroken?-

-I saw her kill the master. Hey, you think you can take her alone? Be my guest. I’ll just feed and run- e si appresta a mordere Xander. Spike lo ferma

-Don’t be silly. We’re all friends. We’ll do it together. Let’s drink to it.

Si piegarono insieme per mordere Xander quando Spike tirò un pungo a Angel

-You think you can fool me?! You were my sire, man! You were my…Yoda!-

-Things change-

-Not us! Not demons! Man, I can't believe this. You Uncle Tom!- raccoglie una sbarra di ferro da terra

-Come on, people! This isn't a spectator sport!- gli scagnozzi ringhiarono e attaccano. Xander aprì la porta e scappò. Angel lo seguì mentre gli altri vampiri lì inseguono. Spike sente qualcuno dietro di se.

-Fe, fi, fo fum. I smell the blood of a nice ripe- si girò e vede Buffy -Girl-

-Do we really need weapons for this?-gli dice con l’ascia in mano.

-I just like them. They make me feel all manly- si passa una mano sul petto, poi butta la spranga per terra. Anche lei butta per terra l’ascia e si porta le mani dietro la schiena. Lui le si avvicina.

Spike: The last Slayer I killed... she begged for her life- anche lei gli si avvicina

-You don't strike me as the begging kind-

-You shouldn'ta come here- ora sono uno davanti all’altro

- No. I've messed up your doilies and stuff. But I just got so

Bored- poi ridacchia

-I'll tell you what. As a personal favor from me to you

I'll make it quick. It won't hurt a bit-

-No, Spike. It's gonna hurt a lot-

-Stop! Bravissimi-

 

Subito dopo la fine della scena Sarah e James cominciarono a guardarsi intensamente negli occhi e alla mente tornò un ricordo, che non aveva mai dimenticato.

 

Erano a casa di James perché avrebbero dovuto studiare, solo che dopo i primi 10 minuti avevano messo da parte i libri e avevano cominciato a guardare la tv sul divano e poi subito dopo dalla tv erano passati all’amoreggiare.

-Dovremmo studiare- disse lei per riprendere fiato dal bacio

-Dovremmo- concordò lui baciandole il collo, poi le sue mani andarono a toccarle il seno attraverso la maglietta, lei si irrigidì e lui non volendola obbligare si tirò indietro.

-Mi dispiace- sussurrò lei in modo colpevole abbassando lo sguardo, lui le prese il volto tra le mani

-Non importa- la rassicurò -Posso aspettare- e le diede un bacio sulla fronte lasciandole il viso

-Io vorrei…- cominciò lei –E solo che…non ho mai fatto queste cose…e…e mi tremano le mani…e quando mi baci io…- lui le posò un dito sulle labbra le prese una mano e se la portò all’altezza del cuore

-Senti- le disse -Senti cosa mi succede quando mi parli o mi guardi o mi baci tu. E ha sempre paura che tu troverai un altro ragazzo e ci lasci- lei sentì sotto il suo palmo il cuore del ragazzo che batteva veloce

-Ma quando ti vedo sorridere si calma, perchè sa che mi ami e che non lo farai-

Lei sorrise e sentì veramente il cuore i James calmarsi.

-Visto?- le chiese lei annuì

-Io dovrei avere paura che tu mi lascerai, cosa te ne fai di una come me?-

-Sarah io sto con te, perché posso parlare con te, perché sei una ragazza fantastica e perchè ti amo alla follia. Non mi interessano le altra. Ci sei solo tu. E se devo aspettare anni per poterti toccare allora aspetterò anni, voglio solo che tu sia felice-

Lei aveva le lacrime agli occhi

-Ti amo così tanto- disse Sarah abbracciandolo stretto

 

Si ricordava quel giorno come se fosse ieri, e anche quel giorno della settimana dopo quando lui l’aveva vista nuda per la prima volta.

 

-Non vergognarti sei favolosa- le aveva sussurrato lui con occhi scintillanti, mentre le slacciava la camicetta e il reggiseno

-Se vuoi che mi fermi lo devi soltanto dire-

-No ve bene, e solo che mi vergogno-

-Sono felice che tu abbia voluto farle queste cose con me la prima volta. Mi sento onorato e molto nervoso-

-Perché nervoso?-

-Ho paura di fare la cosa sbagliata e spaventarti-

-Sono sicura che andrà tutto bene- lo rassicurò lei

-Dici- ormai la camicetta e il reggiseno erano finite per terra

-Aspetta così non vale- disse lei tirandogli via la maglietta

-Adesso va meglio- constatò Sarah facendogli scorrere le mani sul petto

-Gia decisamente meglio- ridacchiò lui, poi le avvicinò le mani al seno e le chiese il permesso

-Posso?-

Lei annuì e James le posò la mani sopra

 

I pensieri di Sarah vennero interrotti da Joss che urlava alla staf

-Domani come prima scena cominceremo con quella della lotta, adesso potete tornare a casa- li congedò

Sarah si girò per osservare James che stava ridendo con David e capì che non era cambiato tanto del ragazzo romantico che era 5 anni prima.

Quel giorno era stato davvero faticoso con tutte le scene di lotta.

Sbuffando e infilandosi il cappotto Sarah si avviò alla macchina. Gia da lontano vide una cosa che sporgeva dal tergicristallo. Mentre si avvicinava si accorse che era una rosa.

Sospirò forte, pensava che quel giorno non gliele avrebbe data invece.

Alzò il tergicristallo e la prese come sempre c’era attaccato un biglietto

 

 

Questa rosa rossa e per:

Per la fiamma che bruciava tra noi e che vorrei si riaccendesse

 

Ormai con il cervello in fumo entrò in macchina e mentre si apprestava a mettere in moto, vide uscire James e Juliet che ridevano, una strana sensazione allo stomaco la prese. Il suo cuore le urlò

“Sei gelosa”

Guardò la scena attentamente e si rese conto che da quando l’aveva rivisto non lo vedeva rideva così. Si era gelosa perché non riusciva più a farlo ridere così.

Un’altra volta il suo cuore parlò

“Lo ami ancora”

Scosse la testa per negare quel pensiero, si portò la mano al petto e sentì sotto le dita l’anello che ancora portava infilato in una collana attacca al collo e cominciò ad osservarlo, e si ricordò della prima volta che l’avevano visto insieme nella vetrina delle gioielleria.

 

-James guarda che bello- lo chiamò Sarah guardando un anello attraverso la vetrina di una gioielleria del centro

-Si carino- disse il ragazzo affiancandola

-E’ favoloso- lo osservò meglio -Ma sono dei ladri costa un occhio della testa- disse incredula

-Perché è inciso, vedi- le indicò James -Di fianco c’è il prezzo senza incisione-

-Beh ma costa ugualmente tanto-

-In effetti- Sarah scrollò le spalle e ricominciò a camminare. Il ragazzo rimase davanti alla vetrata del negozio pensieroso.

-James!- lo chiamò

-Eccomi- la raggiunse lui mentre nella sua mente aveva gia escogitato il modo per regalarle quell’anello.

 

Si mise a guardare di nuovo due e vide James accompagnare Juliet alla macchina e prima di farla salire le fece un bacia mano e poi le chiuse la portiera.

Per poco la mandibola di Sarah non finì per terra, poi vide lei mandarle un bacio e lui ridacchiare.

Arrabbiata Sarah mise in moto la macchina e partì a tutta velocità.

Era gelosa marcia.

James la vide passare e ghignò soddisfatto il suo piano stava funzionando.

-Non dovresti fare così- gli disse una voce alle spalle e lui si girò, e vide Alyson e Carisma che lo guardavano con disapprovazione.

-Perché?-

-Perché se si arrabbia non la tiene più nessuno, e non risolverete mai i vostri problemi-

-E poi c’è la dobbiamo sopportare noi- disse Carisma

Alyson gli lanciò un’occhiataccia

-James non tirare troppo la corda ok? Se no non vi chiarirete mai- e se ne andò seguita dalla mora

Lui rimase lì come un merluzzo a pensare alle parole della rossa.

Poi scosse la testa e si avviò alla moto.

 

Un altro giorno di riprese era passato si era fatta la doccia nel suo camerino perché era sicura che quando sarebbe arrivata a casa non avrebbe avuto la forza di farsela. Mentre attraversava il paraggio vide che non c’erano più macchine ma solo la moto di James, doveva essere molto tardi. Guadò l’orologio erano le 23:30

Si affrettò verso la macchina per non incontrarlo, poi si rese conto che quel giorno non le aveva dato ancora la rosa.

Entrò e mise la chiave nel quadro, la girò ma la macchina non si accese

-Oddio ti prego no- pregò -Avanti- riprovò niente –Dannazione- battè le mani contro il volante

-Qualche problema?- le chiese James attraverso il vetro, lei sospirando tirò giù il finestrino

-La macchina non parte-

Lui scoppiò a ridere

-Non fa ridere, come cavolo torno a casa?-

-Se ti va ti accompagno io- indicò la moto -E domani porti la macchina dal meccanico- inclinò la testa di lato guardandola con quegli occhi incredibilmente blu, e lei non riuscì a rifiutare.

Scese dalla macchina e la chiuse. Lui le passò il suo casco.

-E tu?-

-Non avevo in programma di portare qualcuno. Comunque usalo tu, posso farne a meno- poi montò sulla sella con una maestria incedibile, lei si sedette dietro di lui e si infilò il casco però mantenne le distanze.

-Stingi bene la vita- gli disse lui. Sarah gli cinse la vita con le braccia, e appoggiò la testa alla sua schiena.

-Reggiti forte- poi accese il motore e partì

Scivolarono nella notte a una velocità assurda e il vento era freddo. Ma Sarah sembrava non accorgersene. Era completamente fuori dal mondo, la sensazione di poterlo abbracciare e sentire il calore del suo corpo. Aveva sempre amato la sua schiena. Si ricordò di quante volte gliela aveva graffiata quando facevano l’amore. Scosse la testa non era il momento di pensare a quelle cose.

Solo nel momento in cui lui spense il motore perse atto che erano arrivati Lui parchèggiò la moto nel vialetto e scese, seguito a ruota da le che si tolse anche il casco e glielo passò.

Lui lo ripose nel sellino e mentre lo faceva si assicurò che lei non se ne accorgesse e prese una cosa.

Sarah si girò a guardarlo e rimase folgorata dai suoi capelli con il vento si erano scomposti in ciocche ribelli, gli davano un aria così sexy. Distolse lo sguardo accaldata.

E i graffi sulla schiena quando facevano l’amore e i capelli, ci mancava solo che lo sbattesse contro il garage e ci facesse sesso sfrenato, l’idea non era male.

Scosse di nuovo la testa, me che gli prendeva.

I pensieri vennero interrotti da un tuono che squarciò il cielo facendo cadere la pioggia scendere. Sarah istintivamente prese James per un braccio e lo portò sotto il portico. Troppo tardi, ormai si era bagnato e la maglietta che portava gli si era appiccicata al petto, era troppo per lei. Aveva sempre adorato i suoi pettorali quante volte li aveva baciati e mordicchiati mentre facevo…

Oddio stava diventando una ninfomane.

Lui la osservò in silenzio

-E’ meglio che vada prima che mi prenda un accidente- se girò per aprire la porta, lui le prese delicatamente la mano e la fece girare senza mai lasciargli la mano

Aveva una rosa bianca in mano, poi con voce roca gli sussurrò

 

Questa rosa bianca è per:

L’amore puro che abbiamo vissuto e che vorrei rivivere

 

Poi inaspettatamente per tutti e due lei si alzò in punta di piedi e appoggio le sue labbra su quelle del ragazzo in un baciò gentile e affettuoso, niente passione, niente urgenza. Solo dolcezza, non era solo uno toccarsi di due bocche, erano due anime che si incontravano dopo un lungo viaggio. Nel momento in cui si decise a staccarsi lui Si chinò in avanti e lo baciò di nuovo. Non poteva fermarsi, il sapore delle sue labbra. Un gemito appagato le risuonò nelle orecchie, un gemito che le veniva da dentro, capì con stupore, mentre apriva gli occhi e vedeva che le sue mani stringeva il collo di James talmente stretto che per poco non lo soffocava. Cercò di ritirarsi ma lui glielo impedì e la baciò di nuovo. Più a lungo più a fondo. Erano cinque anni che non la baciava.

Voleva farle sentire quanto le era mancata quella bocca.

Quando si staccarono lei aveva gli occhi sgranati e il fiato corto.

Era sconvolta non si sentiva così da quando l’aveva baciato per la prima volta.

Arrabbiata si sciolse dall’abbraccio e scappò in casa.

Lui rimase come uno stupido con la rosa in mano e con il sapore di lei ancora sulle labbra.

-Sarah mi dispiace- disse colpevole –Non dovevo e stato un riflesso condizionato . Ti prego apri la porta e fammi vedere che stai bene – lei non gli rispose

-Mi dispiace tanto- sussurrò lui appoggiando la rosa per terra davanti, poi toccò ancora una volta il legno della porta e si avviò alla moto

-James aspetta- lo chiamò Sarah –Piove è pericoloso andare in giro con la moto a quest’ora. Rimani qui stanotte. -

-Sicura? Non voglio impormi-

-E’ ok. Non voglio che ti succeda qualcosa di brutto-

Lui annuì e la seguì in casa. La casa era meravigliosa, appena passò lungo il corridoio ed entrò nel salotto vide attaccate a un quadro le sue rose messe a testa in giù. Si avvicinò e le toccò. Gli aveva spruzzato della lacca per impedire che si appassissero. Sorrise contento. Le aveva tenute.

-Adesso ti porto dei vestiti per cambiarti- gli disse lei -Fai come se fossi a casa tua- e sparì al piano di sopra.

Lui si diede un’occhiata in giro.

La casa era arredata con buon gusto, ma in modo semplice. In fondo alla sala c’era un caminetto si avvicinò per vedere le foto che ci erano appoggiate sopra.

Un era di suo padre che la teneva in braccio e lei aveva si o no 5 anni ed era meravigliosa, l’altra era di lei e sua madre. E la terza era lei insieme a tutta la troupe l’anno prima. Poi ne vide una nascosta dietro un vaso e si chiese il perché. La prese.

C’erano loro due che si baciavano il giorno che lui finì il liceo.

Perché la teneva ancora? E perché si trovava dietro al vaso?

-Eccomi- lui sobbalzò e la rimise subito a posto.

-Ehy- lei gli stava porgendo un paio di pantaloni della tuta e una maglietta più grande che usava per dormire.

-Grazie-

-Che facevi?- chiese sospettosa e lui notò che si era già infilata il suo pigiama, era molto infantile me lui la trovava lo stresso magnifica

-Niente mi guardavo in giro- scrollò le spalle –Dov’è il bagno?-

-Di sopra- indicò le scale –Ti va uno spuntino?-

-Si, perché no- le sorrise e si avviò su per le scale

Quando non fu più a portata di vista, lei vide che lui stava guardando la foto del loro bacio, e si maledisse per non averla tolta di mezzo.

Sospirando andò in cucina orami il danno era fatto, James l’aveva vista è lei si doveva inventare una scusa per giustificarla.

Dopo dieci minuti aveva fatto solo dei semplici panini, a quell’ora non era il caso di fare qualcosa di complicato.

James entrò e lei si meravigliò di quanto potesse essere sexy anche con solo una misera tuta.

Chiuse gli occhi e ispirò profondamente, non era il momento.

-Ho fatto dei semplici panini- si scusò

-Va bene. E’tardi per mangiare un piattone di pasta-

Cominciarono a mangiare in silenzio. James voleva che lei gli parlasse, così cercò di sciogliere il ghiaccio.

-Mi chiedevo…- cominciò lui -Come mai tieni una nostra foto?- e la guardò negli occhi

Lei si strozzò con un pezzo di insalata e cominciò a tossire, lui le si affiancò e cominciò a darle dei colpi sulla schiena. Quando Sarah smise di tossire alzò la testa e si ritrovò a portata di occhi le labbra di James, così invitanti, così sensuali. Si alzò di scatto per andare a posare il piatto nel lavandino e per poco non gli diede una testata in bocca. Meno mele che lui si spostò in tempo.

-Non mi hai ancora risposto…- infierì James

-Perché…?- che diavolo poteva dirgli. Perché non era mia riuscita a dimenticarlo? No non andava.

-Non lo so… perché…forse volevo…volevo ricordarmi come eravamo… prima che…-

-Prima che partissi?-

-Si-

-Sarah perché non riusciamo più a parlare come una volta?- le chiese un po’ amareggiato -Odio questo silenzio- le confessò

-Se non voliamo parlare di noi, almeno parliamo di qualcosa- la pregò

-Non saprei di cosa parlare. Tu di cosa vorresti parlare?- ammise lei

-Che ne so. Qualunque cosa- sospirò abbattuto

-Ti va di vedere un po’ di tv?- gli chiese lei

Lui alzò lo sguardo sorridendo e annuì.

Si sedettero in salotto ma come se la televisione c’è l’avesse con loro non trasmetteva niente di interessante. Così lui le domandò.

-Come vi siete conosciuti tu e Freddie?- ne era veramente interessato.

-Nel ’97 lo conobbi sul set del film che stavamo girando. Dopo molti giri di parole una sera mi chiese di uscire, e io ho accettato. Abbiamo cominciato e dopo un po’ ci siamo fidanzati-

Lui annuì pensieroso

-Tu invece hai avuto altre ragazze?- chiese lei timidamente

-Solo avventure, il mio cuore era ed è gia impegnato- e la fissò intensamente

Sarah abbassò lo sguardo non riuscendo a sostenere quello intenso di James. Lui per toglierla dall’imbarazzo continuò

-Come hai avuto il ruolo di Buffy?-

-E stato per caso, il mio agente disse che facevano le audizioni, mi sono presentata per il ruolo di Cordelia solo che Joss mi ha detto che ero perfetta per la parte della protagonista. Così mi sono tinta o capelli ed è nata Buffy-

-Trovo che i capelli biondi ti donino tantissimo- le prese una ciocca di capelli e gliela scostò dietro l’orecchio.

-Grazie. Anche ha te l’ossigenatura ti dona- disse cercando di non far notare il rossore sulle sue guance.

In quel momento fu lui ha essere imbarazzato si passò una mano tra i capelli.

-Dici? Non sono troppo fosforescenti?-

-No, sono ok- Sarah gli sorrise -Invece tu? Ho saputo da Joss che facevi teatro-

-Si. Ho preferito iniziare da lì. Perché quando sali sul palco devi stare molto concentrato per fare in modo che le scene ti escano come dovrebbero essere. Credo sia una cosa molto utile imparare a controllarsi e fare in modo che lo spettacolo funzioni-

-E come mai sei venuto a fare il provino per il ruolo di Spike?-

-E stato il mio agente, mi chiamò dicendomi che c’era una parte nel telefilm Buffy the vampire slayer. All’inizio ho rifiutato, ricordandomi il poco successo del film (N.B James lo dice davvero in una intervista presente anche nei dvd della sesta stagione) poi mi fece guardare alcune puntate della prima serie e mi dovetti ricredere, così ho accettato ho pensato che potesse essere una buona occasione- era quasi tutto vero solo il fatto che lui aveva subito accettato appena l’aveva vista comparire sullo schermo nella prima scena.

-Non l’avrei mai detto sai. Per non venire con me alle lezioni di Recitazione inventavi di quelle scuse assurde che non stavano ne in cielo ne in terra-

Lui rise ricordando quante volte aveva dovuto pensare a scuse convincenti per non andare a lezione.

-Gia, però lo devi ammettere ne ho raccontate proprio di belle-

-Si- scoppiò a ridere anche lei

Quando dalla televisione si sentì che stava per iniziare un film, e subito Sarah lo riconobbe

-E’ Shakespire in love- esultò lei -Voglio vederlo- disse sorridente mettendosi più comoda sul divano. James sospirò in previsione della tormentata ora e mezza che gli aspettava, si mise comodo e cominciò a guardare.

Ogni tanto lanciava sguardi a Sarah che non si accorgeva di niente troppo presa dal film per accorgersene, gli sembrava di stare all’inferno. Quella pellicola gli evocava troppi ricordi di quel pomeriggio in cui l’avevano visto insieme abbracciati sul suo divano. Mentre lui cercava di amoreggiare e lei lo respingeva per non essere disturbata. Quando finì la mente del ragazzo esultò.

-Adoro questo film-

-Si , non è male- mentì spudoratamente lui

-Sei un bugiardo- le gli chiese uno schiaffo –Lo so che non ti piace-

Lui scosse la spalle sorridendo

-Oh dio. Sono le due del mattino- esclamò Sarah guardando l’orologio –E meglio se andiamo a dormire. Se no domani non ci alziamo- si stiracchiò lei dopo essersi alzata

- Anch’io. E’ una battaglia per me alzasi-

-Vieni, ti faccio vedere la stanza degli ospiti – e detto questo si avviarono di sopra

-Ecco- disse aprendo la porta della stanza, lui si guardò in giro soddisfatto.

-Buonanotte- gli disse lei avviandosi alla porta, quando James la fermò con la sua domanda

-Mi hai mai pensato in questi anni?- se la risposta fosse stata negativa, lui avrebbe sofferto molto ma voleva sapere

-Si- sussurrò lei senza girarsi -E’ solo che…averti lasciato è stata la cosa più dolorosa della mia vita. E di conseguenza mi sono imposta di non pensarti o almeno ci ho provato. Solo che tu ti infiltravi in tutti i miei pensieri a qualsiasi ora-

-E hai anche provato a rintracciarmi?-

-Avevo il tuo numero vicino al telefono, ogni sera prima andare a dormire lo componevo, ma ero troppo vigliacca e riattaccavo-

James non sapeva cosa dire

-Oh… io avevo pensato che tu ti fossi…-

-Dimenticata di te?- si girò a guardarlo sconvolta

-Si, però io non…- era davvero senza parole

-Come l’hai potuto pensare?- lo aggredì Sarah alzando la voce, e lui vide i suoi occhi velarsi di lacrime

-Eri l’amore della mia vita- “E’ lo sei ancora” urlò il suo cuore

-Ti amavo da impazzire- “E ti amo ancora da impazzire” Sarah imprecò rivolta al suo cuore traditore.

-Io non avrei mai voluto partire, io volevo rimanere con te, io…- un singhiozzo la interruppe -Io…- tentò di continuare ma ormai i singhiozzi glielo impedivano. Perché soffriva ancora così tanto?

James si mosse per la stanza e la prese tra le braccia.

-Sss non piangere Sarah- le accarezzò i capelli

Poi la sollevò tra le braccia e la portò sul letto Sarah istintivamente le cinse il collo e affondò il capo nel suo collo, poi presa dalla tentazione aspirò il suo odore.

La fece sedere e le si mise accanto, e continuò a carezzargli i capelli.

-MI dispiace sono uno stupido-

-Si, lo sei- sussurrò lei asciugandosi le lacrime che si erano fermate

-Gia- confermò lui

Poi lei sorprendendolo gli chiese

-Posso restare qui con te stanotte?-

-Eh?- lui non sapeva cosa dirgli

-Ti prego James ho bisogno che mi stingi- e le lacrime e i singhiozzi ricominciarono, non aveva un motivo preciso per piangere sapeva solo che ne aveva voglia.

-Si, va bene- rispose lui in un sussurrò roco e emozionato

Sarah si distese sul letto e lui le si stese accanto. Attirandola a se facendola accoccolare tra le sue braccia. La testa posata sul suo petto. Lei chiuse gli occhi, e tirò un profondo sospiro, mentre i singhiozzi scremavano.

La mano di James le accarezzava la schiena con dolcezza, e Sarah si stinse maggiormente a lui, come se avesse paura che lui la lasciasse.

Lui la lasciò fare mentre la sentì tirare su col naso.

 

Erano le 5 del mattino quando Sarah si svegliò e si sentì stretta tra due baraccia che la facevano sentire protetta e al sicuro. Alzò la testa e lo guardò affascinata. Con una mano gli accarezzò il sopracciglio dove vi era una cicatrice e lei era molto curiosa di sapere come se l’era procurata. Poi le sue dita si posarono quasi da sole sulle sue labbra, quelle labbra che poche ore prima aveva baciato. Mentre stava tracciando il contorno di esse, il capo di James si mosse, sentì i muscoli tendersi, si stava svegliando. Subito tirò via la mano e nascose di nuovo la testa nel suo collo e fece finta di dormire.

Lui aprì gli occhi e sorrise, mentre sentiva che lei si stava addormentando davvero di nuovo, il sonno colse anche lui e si addormentò.

 

Sarah allungò la mano il posto accanto al suo era freddo. Aprì gli occhi e si stiracchiò. Si sollevò a sedere sul letto e sii guardò in giro ma di James nemmeno l’ombra

“Dove sarà andato?” si domandò.

Vide piegata con cura ai piedi del letto la sua tuta e sopra vi era un biglietto

 

“Buongiorno

Mi dispiace che tu di sia dovuta svegliare senza di me, solo che eri così bella mentre dormivi che non ho voluto svegliarti.

Sono andato a casa a farmi una doccia e cambiarmi. Ci vediamo sul set

 

A più tardi James

 

P.S. vai a vedere cosa c’è in cucina”

 

Sarah scese lentamente le scale a piedi nudi ed entrò in cucina. Vedendo l’incredibile colazione sistemata sul tavolo le si mozzò il fiato e si portò una mano alla bocca.

 

C’era un ampio piatto, sul quale erano sistemate delle di frittelle, con sopra quello che sembrava sciroppo . Guadò il tavolo, un bicchiere e una brocca di succo d’arancia. Infine, sistemata al centro di un piatto bianco, c’era una calla. E un altro bigliettino

 

“Spero che la sorpresa ti sia piaciuta.

Era un ringraziamento per avermi dato il permesso di tenere stretta tra le braccia un angelo, è stato stupendo non mi sono sentito mai così felice in questi cinque anni.

 

Tuo James”

 

“Oh mio Dio” sospirò come meritava tanta dolcezza.

James arrivò sul set, parcheggiò la moto e vide Sarah e Freddi parlare davanti alla macchina della ragazza, vide Freddie passarle un mazzo di chiavi e poi le diede un bacio e se ne andò. Quando Sarah si girò e lo vide gli regalò un sorriso radioso mentre gli si avvicinava.

-Ciao- lo salutò

-Ciao- le sorrise -E’ venuto a prendere la macchina?-

-Si. Era buona la colazione- gli disse lei

-Sono felice che ti sia piaciuta. A proposito di ieri sera io volevo scusarmi per quello che ti ho detto-

-Non fa niente. Ti ho gia perdonato- poi gli diede un bacio sulla guancia e scappò dentro

Lui sorrise e entrò dopo di lei. Quello sarebbe stato un bel giorno.

 

Sarah entrò nel camerino felicissima, pensò alla notte che aveva passato abbracciata a lui, si era sentita un po’ strana forse perché era tanto che non lo teneva stretto, si era quasi dimenticata che cosa si provava tra le sue braccia.

Era come un ombrello che la copriva quando pioveva, come una sciarpa in un giorno freddo d’inverno. La faceva sentire sicura e protetta, se avesse potuto non avrebbe mai lasciato quel posto.

Non era il momento di pensare a quello, doveva prepararsi per girare. Mise la borsa sul tavolo e uscì diretta al trucco.

 

Anche James era molto allegro, entrò nel suo camerino pre prendere alcune cose di scena e correre al trucco insieme a David. Ormai erano quasi alla fine delle riprese di School Hard, quindi anche quel girono avrebbero girato fino a tardi.

Prese lo spolverino che aveva dimenticato lì e uscì. Vide infondo al corridoio David e Alyson che parlottavano. Aggottò le sopracciglia curioso e si avvicinò nascondendosi dietro l’angolo e sentì il ragazzo dire

-Dai amore ora devo andare. Ne parliamo dopo. Non dimenticarti di chiedere a Sarah come proseguono i preparativi del matrimonio-

“Preparativi del matrimonio?” si chiese James “Che matrimonio?” era molto confuso

-Si. Devo organizzarle anche l’addio al nubilato. Non vedo-

-Aly. Non voglio che ci siano spogliarellisti- disse offeso David

-E chi l’ha detto?- disse lei con aria innocente

Lui la guardò offeso

-Scusa io non ti basto?-

-Si amore mio- lo baciò -Ma dobbiamo far divertire Sarah il suo ultimo giorno da single o no?-

-Si, si- non è era molto convinto

-Dai non fare così cucciolo. Amo solo te, lo sai- lo baciò di nuovo -Ora vai- lo esortò

David girò l’angolo e vide James con lo sguardo fisso nel vuoto terra sembrava molto scosso

-Ehylà amico- disse David -Che ti prende?- il ragazzo non rispose -James- gli mosse una mano davanti agli occhi e James si riprese

-Che hai?-

-Niente. Pensavo. Tutto qui-

David non era davvero sicuro ma scrolla le spalle non l’ha mai capito e mai lo capirà

-Andiamo, pensatore accanito oggi staremo qui fino a tardi- gli mette un braccio sulle spalle e si avviano alla sala trucco.

 

Appena finito il trucco James si sedette su una sedia in un angolo e cominciò a torturarsi le mani. Era incazzato nero. Non gli aveva detto che stava per sposarsi, avevano parlato a casa sua avevano dormito abbracciati, aveva avuto tutto lo stramaledettissimo tempo per dirglielo. E non l’aveva fatto. Sospirò non sapeva cosa pensare. Perché mai non glielo aveva detto? Non capiva, ed era così stanco. Quando si era svegliato aveva pensato che avessero stabilito una tregua invece…

Sopirò di nuovo. La vide arrivare e il suo cuore pianse era così bella, ma non era sua. Lei gli sorrise e lui invece contrasse la mascella e il sorriso che lei gli aveva rivolto si spense. La vide aggrottare le sopracciglia con far interrogativo, lui scosse la testa e distolse lo sguardo. Non voleva guardarla si sentiva ferito.

-Tutti ai propri posti- urlò Joss –Ragazzi oggi voglio il massimo impegno. Dovremmo stare qui fino a tardi, ma se lavorerete bene ce ne andremmo prima-

Tutti annuirono e si misero hai loro posti.

Sarah ebbe la conferma che James era nero di rabbia da come rispose a David e non riuscì a capirne il motivo. Quando avevano parlato nel parcheggio sembrava felice. Che cosa era successo? Chi l’aveva fatto arrabbiare? Approfittando dei minuti che occorrevano a Joss per sistemare le ultime cose gli si avvicinò

-Che succede? Ti vedo arrabbiato-

-Niente- rispose brusco

Lei ne rimase colpita

-Come niente sei così…-

-Tutti in scena- la voce di Joss lì interruppe,

-Ora devo andare mi spiace- e se ne andò, capì che c’è l’aveva con lei ma questo non le fece cambiare idea si appuntò che prima di andarsene avrebbero parlato.

Era l’una quando finirono di girare.

-Ragazzi sono così fiero di voi. Domani potete presentarvi alle 11 voglio dare due ore ti tempo hai ragazzi per montare e controllare i set. Quindi riposatevi e a domani-

-Buonanotte- dissero in coro tutti

-Ehy James- lo chiamò David avvicinandosi –ti va di andare a bere qualcosa? Ci stiamo andando tutti- indicò il gruppo dietro di loro che stava chiacchierando

-Non lo so-

-Avanti non farti pregare-

-Ok…ok verrò- sospirò sconfitto

-Bravo il mio amicone. Ci vediamo tra 10 minuti nel parcheggio-

- David vuoi muoverti!- urlò la moglie

-Devo andare, sono richiesto se no mi spenna- gli sorrise e se ne andò

Anche James sorrise felice per loro, erano proprio un bella coppia, lei era un po’ strana e quando faceva quello sguardo da furba bisognava stare attenti, perché aveva in mente qualcosa.

Si diresse verso il suo camerino, si sarebbe fatto la doccia a casa, ormai era tardi non ne valeva la pena. Quando aprì la porta vide Sarah con le braccia incrociate che lo guardava determinata.

-Che ci fai qui?- le chiese non tanto gentilmente

-Perché sei arrabbiato con me?- tagliò corto lei

-Chi ha detto che sono arrabbiato con te-

-Oh si. Come no raccontamela. Mi hai trattato male, mi hai lanciato un occhiataccia che avrebbe sciolto anche un pezzo di ferro-

-Non ho niente. E ora per favore vorrei cambiarmi-

- No. voglio che mi spieghi-

-Allora mi cambierò con te qui, io non mi faccio problemi-

“Non né ha il coraggio” pensò lei, poi vide che lui aveva appoggiato la camicia rossa sulla sedia e si era sfilato la maglietta nera. Rimase impressionata dal suo corpo, era ancora più bello, ancora più scolpito… e ancora più grande. Poi vide che si stava slacciando la cintura con la massima tranquillità continuando a guardarla negli occhi.

-Ok. Basta così- disse lei voltando lo sguardo dall’altra parte

-Non dirmi che ti vergogni, Freddi non lo ha?- ridacchiò lui divertito

-Smettila! Non sono qui per parlare di lui ma di noi-

-Non c’è nessun noi Sarah- la sua voce era di nuovo dura -Noi c’è ne un noi coppia, ne un noi amici-

-Perché non un noi amici. Non capisco- disse lei senza capire

-Perché di solito gli amici si dicono tutto-

-Tu sai tutto di me-

-Ah davvero? Non credo proprio. Pensaci bene, perché io ne dubito- aveva gli occhi di fuoco.

Lei cominciò a pensarci, ma non trovò niente

-Non credo ci sia qualcosa che non sai-

-Ah tu dici? Vediamo…- fece finta di pensare -Magri il tuo fidanzamento con Freddie e l’imminente matrimonio?- si mise una mano sotto il mento guardandola

Sarah spalancò la bocca

-Oh gia- disse sorridendo con fare ingenuo –Credo sia proprio quello- la sua espressione tornò di nuovo dura

-Io…io…te l’avrei detto-

-Ho avanti non prendiamoci in giro-

-Si io te l’avrei detto primo o poi-

-Quando Sarah, il giorno prima del tuo matrimonio? O magari quando eri in luna di miele e ti divertivi a farti sco…- non continuò la frase passandosi la mano nei capelli

-Sei ingiusto-

-Scusa non volevo dire quello- si scusò -E solo che non capisco perché non me l’hai detto. Io pensavo che noi potessimo parlare di tutto ma mi sbagliavo…ho pensato che potevamo essere amici…ma nell’amicizia ci vuole la fiducia e penso che tara noi ci sia più-

-Si che c’è non dire così io volevo dirtelo… ma volevo trovare il momento giusto-

-Ieri mi era sembrato più che giusto no?-

Lei non rispose

-Ti prego ora vai- si avvicinò alla porta e l’aprì per farla uscire. Lei non si mosse, si mordicchiò il labbro inferiore.

James adorava quando lo faceva e preso da un desiderio in afferrabile di punirla e di amarla, chiuse la porta con violenza, e arrabbiato l’attirò a sé per baciarla.

 

Era sicuro di quello che voleva ma aveva paura che lei potessi respingerlo, così cominciò a baciarla timoroso. Invece lei si mosse verso di lui attirandolo più vicino.

Le bocche si fusero in un bacio che era morbido e pieno di richieste, le loro lingue si assaggiarono, si rincorsero e danzarono.

Lui le succhiò le labbra piene gli era sempre piaciuto farlo.

Sarah intanto gemette e James le fece eco.

Quando il bacio si interruppe restarono l’uno tra le braccia dell’altro a guardarsi con un espressione sorpresa.

Poi la sorpresa di lui si trasformò in qualcos’altro così la spinse attraverso la stanza sul tavolo e la fece sedere.

La minuscola gonna di Sarah salì col movimento, lasciandole scoperte le gambe.

-Oh- sussultò Sarah attirandolo verso di sé ormai accecata dalla passione. Sapeva che era sbagliato ma lo voleva, si era trattenuta a casa ma ora non ci riusciva.

Si baciarono con trasporto, mentre la scintilla si accendeva e non c’era più modo di spegnerla.

Le abili mani di James la liberarono della maglietta, poi passarono a giocare con l’allacciatura del reggiseno

Sarah si sdraiò sul tavolo, tra vestiti e altri accessori, lasciando scivolare a terra la gonna.

James le slacciò il reggiseno e cominciò a impastarle il seno

-Dio quanto ti voglio…- le disse togliendole anche gli slip.

Era tutta per lui, nuda e perfetta, pronta.

Infilò una mano tra le sue gambe, mentre Sarah, tiratasi su, cercò di sbarazzarsi dei pantaloni di lui, Lui la fermò

-Voglio la parolina magica- le disse sapeva che l’avrebbe detta

-Ti prego…ora…- lo implorò la ragazza senza esitare sbottonargli i jeans impaziente, e gli strinse le gambe intorno alla vita.

Anche James non potè più aspettare, e con un bacio, entrò in lei.

Sarah emise un lungo gemito.

Respirare diventò sempre più difficile.

Chiuse gli occhi, mentre abbandonava la testa all’indietro.

Le spinte del ragazzo erano lente e misurate.

Voleva che durasse il più a lungo possibile.

Voleva sentire la donna che amava sospirare di piacere.

Lei gli allacciò le gambe alla vita mentre James faceva scivolare una mano tra i loro corpi e la toccava intimamente.

James continuò a spingere ininterrottamente sempre più veloce, Sarah continuava a gemere sempre più forte, James le coprì la bocca con un dito

-Sss...per favore, ti sentiranno -le sussurrò e poi diminuì il ritmo

Per non rischiare di farlo finire troppo presto rallentò, poi cominciò a mordicchiarle l’orecchio. Poi non riuscendo più a trattenersi aumentò il ritmo, poi sentendola contrarsi intorno al suo sesso affondò in lei ancora un paio di volte prima di lasciarsi andare e venire.

Si accasciò su di lei in un bagno di sudore, respirando a fatica, sentendo finalmente scemare il suo orgasmo. Sentendola gemere leggermente si costrinse a sollevarsi sugli avambracci e fissò la ragazza accaldata sdraiata sotto di lui.

Continuarono a guardarsi ,mai sazi l’uno dell’altra.

James era troppo felice aveva immaginato quel momento per 5 anni.

-Ti amo Sarah, non sposare Freddie sposa me- sussurrò tutto di un fiato, sorprendendosi lui stesso di quelle parole

Quello bastò a rompere l’incantesimo tra loro

Sarah gli posò le mani sul petto per alzarsi e con un gesto deciso si allontanò da lui. Si sentiva disgustata di se stessa

-Che succ…- Lei sollevò una mano per intimargli di tacere.

E cominciò a vestirsi

-Sarah che succede- disse lui scendendo dal tavola e tirandosi su i pantaloni

Lei continuò a non rispondere mentre si vestiva

Una mano si serrò sul suo braccio

-Che sta succedendo- sussurrò un pò sconsolato –Ti prego…-

-Cosa vuoi? Non ti è bastato quello che hai avuto? L’hai fatto ti proposito- disse arrabbiata indicando il tavolo

-Ma che diavolo dici- cominciò ad irritarsi

-Lascia stare- tagliò corto lei avviandosi alla porta -Voglio solo andarmene-

-No, non te la cavi così- guardò con malizia avvicinandosi per sfregarsi contro di lei, facendole chiaramente sentire la sua eccitazione.

-Allora cosa vuoi Sarah, avanti dillo al tuo James-

L’attirò a se e cominciò a baciarla con desiderio ma soprattutto con rabbia.

Per un attimo ricambiò il bacio poi gli posò mani sulle spalle, emise un gemito frustrato e lo spinse via, subito dopo gli lanciò uno sguardo carico di rabbia, e di frustrazione. E senza dire una sola parola corse fuori dal camerino.

James si appoggiò al muro e delle lacrime cominciarono a scendergli. Arrabbiato con se stesso raccolse da terra lo spolverino e uscì dal camerino sbattendo la porta.

Sarah mentre correva piangendo per il corridoio incrociò Alyson che la fermò

- Cos’è successo?- gli chiese preoccupata

-Niente- disse Sarah tirando sul col naso

Poi vide in fondo al corridoio James che guardava nella loro direzione

-Quel figlio di…-

-No è stata anche colpa mia, soprattutto colpa mia- il ragazzo si avviò nella loro direzione

-Vai sta venendo qui- le sussurrò l’amica

-Grazie- rispose correndo via

-Dannazione- imprecò James rincorrendola -SARAH!!!- urlò

La raggiunse le prese un braccio e la fece girare verso di se, vide che stava piangendo e si agghiacciò, lei si liberò dalla sua stretta

-Perché fai così?- le chiese arrabbiato

-Cosa vuoi ancora???- gli urlò in faccia cercando di andarsene

-Non puoi scappare sempre- la pregò

-Lasciami. Non capisci che non possiamo- disse sconsolata

-Perché?-

-Perché c’è un’altra persona immischiata-

-Lo ami?-

-Non è così semplice-

-Invece è facile o Si o No-

-Si- rispose piatta ma sapeva benissimo che non era vero voleva solo ferirlo, e c’era riuscita in pieno se fosse stato possibile avrebbe giurato di aver sentito il cuore del ragazzo spezzarsi.

-Ok- annuì lui lasciandola e andandosene, lei voleva richiamarlo ma il suo stupido orgoglio glielo impedì.

Così lo vide scomparire dietro l’angolo, Alyson che aveva assistito a tutta la scena scosse la testa in segno negativo.

Erano degli zucconi tutti e due.

Sarah tornò nel suo camerino, e si accorse che tutti i vestiti che c’erano sul tavolo erano caduti per terra, colpa della loro sessione d’amore, e si ritrovò a piangere seduta sul divanetto per avergli mentito e averlo trattato male.

 

James sbattè la porta del suo camerino e per poco non la scardinò. In quel momento entrò David

-Ehy come va?- l’amico quasi gli ringhiò contro

-Non bene- constatò il bruno

-Che è successo?- gli chiese “Come se gia non lo sapessi?” pensò alla moglie pettegola che non si faceva gli affari suoi

-Non mi va di parlarne- disse in malo modo

-Posso indovinare?Ovvio che si- gli andò di fronte -Allora…hai litigato con lei, poi avete fatto sesso bollente nel suo camerino, e scommetto 100 dollari che l’avete fatto sul tavolo, poi lei ti ha trattato male-

-Come…?-

-Via hanno sentito fino a Hollywood, tutto i gemiti e la litigata-

James si lasciò cadere su una sedia e si passò una mano nei capelli

-Dannazione- tirando un calcio alla scrivania

-Non preoccuparti tifiamo tutti per te- lui si girò di scatto

-Nessuno sopporta il carciofo, si da troppe arie- scosse le spalle

-Cosa posso fare? Questo amore mi sta distruggendo, non c’è la faccio più a combattere, non so neanche se e valga la pensa- sospirò

-Amico me che diavolo dici- lo riprese l’amico -Non ti puoi arrendere adesso, hai combattuto così tanto per lei-

Era passate le 23:00 quando Sarah passò davanti al camerino di James e con fare casuale tese l’orecchio per sentire se dentro vi era qualcuno ma niente.

Orami era una settimana da quando avevano fatto l’amore quando lei gli aveva quasi urlato in faccia che non lo amava, d’allora lui non le parlava solo quando recitavano in scena e basta.

Ma Sarah voleva parlargli. Casualità lo vide infondo al corridoio che parlava con Alyson. Così armandosi di coraggio si avvicinò.

Appena Alyson la vide arrivare farfugliò delle scuse assurde che comprendevano suo marito e dei gelati.

-Ciao- lo salutò lei timidamente

-Ciao-

-Senti io…-

-Ora non ho tempo mi dispiace ho da fare- la liquidò voltandole le spalle diretto all’uscita. Sarah lo guardò malinconica, non sopportava quando lui non le parlava, e pensandoci bene era successo poche volte, ma ci fu una volta la famosa volta in cui lui la lasciò che lei faceva fatica anche a vederlo in giro per i corridoi della scuola.

 

-Se mi reputi una persona del genere forse non dovremmo stare insieme- quelle parole le rimbombavano nella mante da più di un reseda quando lui l’aveva lasciata, a scuola non lo vedeva quasi mai per i corridoi, era sempre il primo ad uscire da scuola per non vederla.

E lei soffriva e tutte le sere piangeva pensandolo.

-Perché non vai a parlargli- gli disse Rechel

-Mi evita-

-Ma prima o poi dovrete parlare-

-Si-

-Sarah per stasera è ok?-

-Si- rispose sconsolata Sarah salendo le scale per andare in classe. Proprio mentre stava aprendo la porta per entrare vide James che guardava fuori dalla finestra poi lo sentì sospirare e appoggiare la fronte al vetro. E Sarah capì che soffriva quanto stava soffrendo lei. Fece un passo avanti intenzionata a parlargli, quando vide che David che si avvicinava e le faceva segno di lasciarlo stare lei lo guardò implorate come per dirgli che avevano bisogno di parlare, ma lui scosse negativamente la testa le indicò la porta della sua classe. Sconfitta abbassò gli occhi e entrò.

-Che combini?- gli chiese David

-Niente penso e fisso il vuoto-

-Senti bello stasera esco con gli altri ti va di venire?-

-No, grazie-continuò a guardare fuori

-James amico devi reagire. Non puoi stare così per sempre, ormai è passato un mese-

- David devo ho solo bisogno di tempo, ma mi passerà-

-Odio vederti così- rimasero in silenzio

-MI manca da morire- gli confessò con la voce tremante –Non credevo che potesse fare così male- e per la prima volta David lo vide piangere.

-Io…io non mi ero mai innamorato davvero. E’ come se il cuore non mi battesse più se lei non c’è-

-Io non posso sapere cosa provi, non mi sono mai innamorato. Ma posso immaginare cosa stai provando-

James si girò a guardarlo, aveva le lacrime che gli scorrevano lungo le guance.

-Non c’è la facci. Cosa posso fare David?Cosa posso fare perché il cuore ricominci a battere?-

-Parlagli spigagli che lei non c’è più e che ora deve battere solo per te-

-Non c’è la fa, la vuole vicino per avere la certezza di non rimanere mai solo-

David non riuscendo più a vederlo così lo abbracciò, e sentì l’amico che continuava a piangere.

-Era ora che ti sfogassi. Non fa bene tenersi tutto dentro, avanti piangi quanto vuoi-

Dopo 5 minuti James si staccò asciugandosi gli occhi con la manica della maglietta.

-Grazie-

-Voglio che mi prometti una cosa- gli disse –Quando ti senti così voglio che tu mi racconti tutto ok?-

James annuì.

-Ora devo tornare in classe, verrai stasera per distrarti un pò?

-Si, hai ragione mi farà bene-

-Dai vai a sciacquarti la faccia- e detto questo se ne andò.

 

 

(In sottofondo Dammi solo un minuto dei Gemelli Diversi)

 

[DAMMI SOLO UN MINUTO UN SOFFIO DI FIATO UN ATTIMO ANCORA]

 

Quel ricordo era così vivido nella sua mente che la sconvolse. Si riprese e lo seguì fuori dalla studio, lei voleva parlargli e lo avrebbe fatto.

 

[Fa male dirselo ora che venti avversi soffiano sulla nostra fiaccola si spengono sogni in un cassetto di un castello per noi diventato bettola come una favola]

 

Lo vide seduto sulla moto che fumava una sigaretta.

-Dobbiamo parlare- tuonò Sarah, lui non si scompose gettò la sigaretta a terra e la guardò negli occhi.

-Ora non ho tempo-disse gelido

 

[Non si modifica versa l'ultima lacrima prima che il vento porti via con sé l'ultima briciola del nostro amore dove non c'è più sole e l'aria è gelida resta solo alla mia tavola pensandoti sento già i brividi adesso abbracciami]

 

-E vedi di trovarlo-

 

[Basta nascondersi dietro parole a volte inutili si è spento il fuoco che scaldava i nostri cuori e credici ho il tuo profumo sulla mia pelle]

 

-Sarah, no. Ho da fare-

 

[Non vedo più nel cielo le due stelle che brillavano non vedo più i tuoi occhi che risplendono quando con i miei s'incrociano segnan l'epilogo]

 

-Ma dammi solo un minuto

 

[Ricordi che dentro le tue lacrime nascondono l'ultimo fremito]

 

In quel momento una macchina con il finestrino aperto parcheggiò di fianco a loro.

 

[DAMMI SOLO UN MINUTO UN SOFFIO DI FIATO UN ATTIMO ANCORA]

 

Urlò a squarcia gola David con gli occhi chiusi mentre spegneva la macchina

 

[STARE INSIEME E' FINITO ABBIAMO CAPITO MA DIRSELO E' DURA]

 

Poi appena aprì gli occhi vide i due ragazzi che lo guardavano confusi e con le sopracciglia aggrottate.

 

[Voglio spiegarmi adesso dammi solo un minuto per levarmi questo sapore amaro dal palato sapore di passato di un amore sciupato di qualche cosa di perfetto che poi è cambiato]

 

Lui ricambiò lo sguardo confuso, poi capì e sorrise e abbassò il volume della radio

-Cantavo- disse imbarazzato –Ma ora chiudo il finestrino- e mentre lo chiudeva continuò a cantare

 

[Non so di chi dei due possa esser la colpa non m'importa adesso ascolta ciò che conta è non bagnare con le lacrime una fiamma morta che si è gia spenta potremo piangere domani senza che l'altro ci senta]

 

-Sarah davvero questo non è un buon momento-

 

[E attenta questo non vuol dire che sia solo tu a soffrire ma penso che star male adesso non possa servire per poterci riunire non è che voglia fuggire ma preferisco non mentire è tardi per capire]

 

-Perché non voglio che mi dici parliamo la prossima volta e poi torni a ignorarmi-

 

[Perché ad un tratto è arrivato il maledetto freddo che col suo ghiaccio ha coperto ciò che abbiamo fatto e detto e nel suo viaggio si è portato il nostro caldo con te vivevo un sogno ma ora sono sveglio]

 

-Parleremo domani. Ti fidi?- inarco il sopracciglio

 

[COME MAI I TUOI OCCHI ORA STANNO PIANGENDO]

 

-Si- sospirò lei -Che hai da fare di così…-

 

[Versa l'ultima lacrima prima che il vento porti via con sé l'ultima briciola]

 

-James eccomi- Sarah si girò verso la voce e vide Juliet che si avvicinava a loro

 

[DIMMI CHE ERA UN SOGNO E CI STIAMO SVEGLIANDO]

 

-Scusa ci ho messo più del previsto-

 

[Con te vivevo un sogno ma ora sono sveglio]

 

-Sarah ciao- la salutò la donna -Come va?-

 

[DAMMI SOLO UN MINUTO UN SOFFIO DI FIATO UN ATTIMO ANCORA]

 

-B…bene. Dove state andando?-

-Ha bere qualcosa- rispose lei sorridente

Stava uscendo con un’altra una settimana dopo avergli detto che l’amava.

 

[STARE INSIEME E' FINITO ABBIAMO CAPITO MA DIRSELO E' DURA]

 

-Sarah non è…-

-Divertitevi- e dopo questo se ne andò.

 

 

[DAMMI SOLO UN MINUTO UN SOFFIO DI FIATO UN ATTIMO ANCORA]

 

David da dentro la macchina aveva assistito a tutta la scena, anche se aveva fatto finta di cantare ancora.

 

[STARE INSIEME E' FINITO ABBIAMO CAPITO MA DIRSELO E' DURA]

 

Dopo quello che aveva visto doveva andare dalla a spifferargli i nuovi sviluppi pregando che lei avesse un’ idea per far ragionare quei due zucconi

 

[DAMMI SOLO UN MINUTO UN SOFFIO DI FIATO UN ATTIMO ANCORA]

 

*****

La sera prima Sarah aveva incontrato James nel loro posto speciale e avevano parlato

-MI hai deluso- gli aveva detto e lei ci era rimasta male come se lui gli avesse trafitto il cuore. Poi lei l’aveva baciato all’inizio lui aveva risposto poi l’aveva allontanata-

-Sarah no! Non puoi ferirmi così e poi cancellare tutto con un bacio non funziona così- e poi se ne era andato. Sarah ormai era rassegnata alla fine definitiva della loro relazione.

Il giorno dopo quando uscì da scuola trovò una sorpresa. A caratteri enormi in mezzo al parcheggio c’era una scritta enorme:

 

15/09/1993(lo dedico a una persona speciale lei sa chi è)

IO MI DONO A TE E SOLTANTO A TE PER SEMPRE

TI AMO NON LITIGHIAMO PIU’ .

 

E vicino c’era un James con i vestiti tutto sporchi di bianco che le sorrideva. Aprì le braccia e lei ci si rifugiò.

-MI sei mancato da morire- singhiozzò contro il suo petto

-E tu non immagini quanto sei mancata a me- disse baciandogli i capelli

-Ti amo, non voglio mai più litigare con te in questo modo- disse lei guardandolo negli occhi

-Mai più- concordò e suggellarono quella promessa con un bacio, accompagnati dagli applausi di tutta la scuola.

 

 

 

-Tu cosa bevi?- gli chiese Juliet ma lui non la stava ascoltando stava pensando alla faccia che aveva fatto Sarah quando aveva capito che stava per uscire con lei

- James mi ascolti?-

-Come? Scusa ero distratto-

-Gia. Ti va di dirmi il perché?-

-Non è niente-

-E’ per Sarah?- lo guardò negli occhi

-Come…-

-Ho gli occhi. Pensi che non abbia capito il motivo pre cui mi hai invitato a bere qualcosa. E poi ho sentito anch’io la performance-

James scosse la testa sorridendo, e chi non li aveva sentiti

-E’ più complicato di quanto sembra vero?-

Come diavolo faceva a essere così intuitiva.

-Gia. E una battaglia persa- sospirò sconfitto

-Perché?- diavolo era interessata

-Lei è fidanzata, c’è Freddie immischiato e poi non mi ama abbastanza-

-James non si decide chi amare, si ama è basta e da come lei ti guarda che ti ama. Me è troppo cocciuta e orgogliosa per ammetterlo-

-Fino a che non mi stufo e smetto di cercarla-

-Grazie per avermi accompagnata- lo ringraziò Juliet scendendo dalla moto.

-Non c’è di che-

Da lontano videro arrivare Sarah trafelata che gli lanciò uno sguardo pieno di…rabbia? Risentimento?

-Vai a parlarle-

-No!- rispose subito lui –No…io non voglio- disse risaluto –Dovrei?-

-Si dovresti. Avete fatto l’amore ma lei si sposerà lo stresso avete bisogno di parlare per capire cosa siete o sarete. Al matrimonio mancano solo 3 giorni-

James ci pensò su e poi dandole un bacio sulla guancia e sorridendole corse dietro a Sarah.

Arrivò davanti alla porta del camerino tirò un profondo respiro liberatorio poi bussò.

-Avanti- disse lei da dentro, e lui entrò –Hai gia fatto Aly?-

-Non sono Aly- disse lui chiudendo la porta facendola sobbalzare.

-James che ci fai qui?-

- Volevo chiederti scusa per come ti ho trattato ieri sera-

-fa niente avevi da fare-

-No, volevi parlarmi e io ti ho trattato malissimo. Ah e volevo chiarire anche il fatto di Juliet-

-Non mi devi nessuna spiegazione, puoi uscire con chi vuoi-

Ma lui non l’ascoltò.

-E’ solo un’amica mi sta aiutando con un problema-

-Sperò che lo risolverai -

-Ci sto lavorando- poi le si avvicinò –Sarah dobbiamo parlare di quello che è successo-

-Infatti era proprio quello di cui ti volevo parlare ieri-

-E quindi…come…-

-James io sto per sposarmi. E non voglio che per colpa di questo ti possa perdere sei troppo importante. Ti voglio davvero davvero bene-

- Anch’io te ne voglio- “Dio come ti amo” pensò un po’ deluso.

-Sono così felice che tu abbia capito- e corse ad abbracciarlo stretto.

-Gia- e lui lo ricambiò “Come farò senza di te” si chiese disperato, poi si tirò indietro e lei gli diede un bacio sulla guancia. Mentre si tirava indietro lui la baciò, in un primo momento lei lo ricambiò ma poi lo respinse poggiando la fronte contro la sua.

-James ti prego-

-Mi spiace. E solo che non riesco a starti lontano

-Lo so per me è la stessa cosa, ma ti ho spiegato…-

-Si- rimasero un po’ a guardarsi negli occhi

-Che cos’ha più di me?- le chiese –No non lo voglio sapere- si staccò e si diresse verso la porta -Mi farebbe troppo male- senza dire altro uscì sbattendo la porta.

 

Per i 3 giorni successivi rimasero a distanza perché sapevano bene che non sarebbero riusciti a trattenersi.

Così al massimo che si dicevano era ciao.

Sarah sapeva che doveva andare a parlargli, ma non aveva il coraggio. Voleva chiedergli se sarebbe andato al matrimonio. Spera di si. Aveva bisogno che lui ci fosse, non ne sapeva il perché ma ne aveva bisogno.

Così prese coraggio e bussò alla porta del suo camerino.

-Avanti-

Lei entrò e vide che si stava allacciando la camicia e quindi non aveva prestato attenzione a chi era entrato.

-James…-

Appena sentì la sua voce alzò la testa di scatto sgranando gli occhi. Che diavolo gli prendeva? Era così paurosa?

-Che ci fai qui?-

-Io volevo chiederti una cosa- disse evasiva, dopo aver visto la sua reazione al solo vederla si era spaventata ancora di più.

Lui le lesse nel pensiero.

-Scusa per la guardata che ti ho fatto quando sei entrata e solo che stavo pensando a una cosa e… Comunque chiedi qualunque cosa- le sorrise dolce

-Verrai domani?-

Lui rimase in silenzio guardando la speranza nei suoi occhi. Alla mente gli tornò quando il giorno prima l’aveva vista insieme a Freddie e le era sembrata felice.

-Non credo- scosse la testa –Ho un impegno importantissimo- mentì spudoratamente.

Sul volto di Sarah si disegnò una smorfia di dolore.

-James ho bisogno di te- gli disse sincera

-Sarah davvero non posso rimandare se potessi…-

-Ma è il mio matrimonio- disse tra l’arrabbiata e la delusa.

-Si…ma- poi la osservò bene –Vuoi la verità . Non riesco ad accettarlo e…noi hai miei occhi dobbiamo restare i ragazzi che si giuravano amore tutto il giorno e…-

Lei non disse niente abbassò solo la testa, come erano vere quelle parole, mentre delle lacrime cominciavano a scendergli.

-Non piangere-disse lui avvicinandosi e asciugandogliele - Domani è un giorno importante lasciale per quell’occasione le lacrime non sciuparle per me-

-Ma tu mi dici queste cose e…-

-Shh adesso c’è lui che sta contando le ore prima di farti sua. E ancora una volta mi chiedo cosa lui abbia più di me. Finalmente sei libera ma sappi che sarai per sempre nel mio cuore. Ti prego ora va via- disse lui mentre delle lacrime stavano per scendergli, non voleva farsi vedere mentre piangeva, ma le parole che le aveva detto gli erano costate parecchio.

-Si, e meglio prima che io non risponda di me- e scappò via in lacrime. Lui chiuse la porta e si lasciò scivolare per terra mentre dopo tanto tempo lacrime amare gli rigavano le guance, tirò un pungo contro la porta.

Perché Dio ce l’aveva con lui? Che aveva fatto di male per meritare quello? Perché il cuore gli si doveva spezzare di nuovo e questa volta non avrebbe più potuto rimetterlo a posto.

 

***

James era tornato a casa da quasi 2 ore e mezza, e si era accasciato sul divano con delle birre a vedere la tv. Ma non riusciva a concentrarsi su quello che accadeva sullo schermo, dentro la sua testa immagini di lui e Sarah lo stavano facendo impazzire.

 

Si ricordò di quella volta che avevano passeggiato nel parco mano nella mano.

 

-Che bella giornata- sorrise lei stringendogli la mano

-Gia meravigliosa- disse lui chiudendo gli occhi alzando il viso verso il sole

-James il carretto dei gelati ne voglio uno- saltellò Sarah trascinandolo verso l’uomo con il grembiule bianco.

-Che gusti vuoi amore?-

-Cioccolato e panna- il gelataio annuì e due minuti dopo lei aveva in mano il suo cono gelato

-Ti amo lo sai- gli disse lei baciandolo

-Solo perché ti compro il gelato? Approfittatrice- fece il finto sdegnato

-Lo sai che non è così- e gli diede un bacio staccandosi subito le sue attenzioni erano tutte per il cono che aveva in mano.

-Ma…- protestò lui

-Tu dopo. Ora voglio il gelato-

-Le donne- esclamò lui alzando la mani al cielo.

 

Come si erano divertiti quel giorno, Sarah si era sporcata il naso e lui non glielo aveva detto, ed era andata in giro con il naso sporco fino a casa. Gli disse che era una punizione per non avergli dato un bacio ma lei fece di peggio…

Ridacchiò ricordandoselo. Poi subito dopo si ricordò della prima volta che avevano fatto l’amore.

 

-James- l’aveva chiamato impaziente

-Non avere paura- l’aveva rassicurata lui

-Non ne ho…Oh!- si era mosso in fretta aveva avvertito che stava provando dolore allora si era ferato Appena lei aveva mosso i fianchi per accoglierlo lui aveva cominciato a muoversi prima lentaente poi sepmre più veloce

-Si, amore mio- le aveva detto chiudendo gli occhi -Proprio così-

Ormai lei si era adeguata al rito poi all’improvviso gli aveva conficcato le unghie nella braccia e allaciato le gambe in vita ente lui era sceso con la mano a toccarla

Poi aveva gridato e gli aveva circondato il viso con le mani

 

Il campanello lo destò dai suoi pensieri, si alzò dal divano e aprì la porta. Si trovò davanti David con in mano un porta vestiti.

-Ciao- e senza aspettare l’invitò entrò

- Cos’è quello?-

-Il vestito per domani- gli sorrise l’amico mentre nella sua mente malediceva la moglie.

-Io non verrò-

-Lo so- poi andò in camera di James seguito dal diretto interessato e posò il vestito sull’armadio.

-Io te lo lascio in caso cambiassi idea-

-Non la cambierò. Portalo via-

-No, che fastidio ti da-

-Sei venuto solo per questo?- gli chiese in malo modo

-Si-

-Ok quindi adesso vai- prendendolo per la giacca lo trascinò alla porta –Ho da fare- aprì la porta e non tanto gentilmente lo buttò fuori.

-Ma…-

-Buonanotte David- e gli chiuse la porta in faccia

-Amore spero che tu sappia cosa fai- alzò le spalle, lui aveva cominciato adesso stava a James finire il lavoro.

Era il giorno delle nozze Sarah avrebbe dovuto essere elettrica come tutte le spose il giorno del loro matrimonio, ma stranamente non lo era. I suoi pensieri erano rivolti a un altro uomo che non era il suo futuro marito.

Santo cielo come gli mancava, la sera prima avevano parlato ma lui gli aveva detto che non sarebbe venuto. Le si era spezzato il cuore lui era importante, voleva che ci fosse.

Scosse la testa per scacciare quei pensieri. Era il giorno del suo matrimonio non doveva avere pensieri negativi. Infatti per fare un pò di allegria aveva acceso la radio solo che avevano trasmesso canzoni che non le piacevano per niente.

Si guardò allo specchio, era splendente, i capelli le ricadevano sulle spalle in una pioggia di boccoli biondi. Il vestito era semplice le lasciava scoperte le spalle e la schiena e sul davanti si chiudeva a mo di corpetto, poi la gonna lunga le arrivava un po’ sotto le ginocchia.

In quel momento entrò Alyson vestita da damigella. Il vestito era di colore lilla, brillantinato e stretto sul davanti, e la gonna verso la fine pendeva dal lato destro.

-Sei bellissima- le disse

-Grazie-

-Guarda cosa ti abbiamo regalato io e David- disse tirando fuori da una custodia una collana a forma di croce

-Dio Aly è bellissima-

-Vieni te la metto- proprio in quel momento iniziò una canzone che lei conosceva bene

 

I didn't mean it (Non volevo dire questo)

When I said I didn't love you so (Quando ho detto che non ti amo tanto)

I should have held on tight (Me lo sarei dovuto tenere stretto)

I never should've let you go (Non avrei mai dovuto lasciarti andare)

 

Strinse gli occhi mentre l’amica le allacciava la collana, come le facevano male quelle parole.

 

I didn't know nothing (Non so niente)

I was stupid (Sono stata stupida)

I was foolish (Sono stata folle)

I was lying to myself (Ho mentito a me stessa)

 

Delle lacrime cominciarono a scenderle lungo le guance mentre ricordava i momenti passati con lui, i baci scambiati di nascosto a scuola, la prima volta che avevano fatto l’amore, il loro primo bacio.

-Meno male che non hai ancora messo il trucco- le sussurrò Alyson all’orecchio sorridendo

 

I couldn't have fathomed that I would ever (Non mi sarei mai immaginata che sarei mai rimasta)

Be without your love (Senza il tuo amore)

Never imagined I'd be (Non avevo mai immaginato che me ne sarei stata)

Sitting here beside myself (Seduta qui, insieme a me stessa)

 

Sarah si girò e si tuffo tra le sue braccia cominciando a piangere

-Si sfogati- le disse accarezzandogli la testa, sapeva come stava male si leggeva nella profondità dei suoi occhi anche se cercava di nasconderlo.

 

 

'cause I didn't know you (Perché non ti conoscevo)

'cause I didn't know me (Perché non mi conoscevo)

But I thought I knew everything (Ma pensavo di conoscere tutto)

I never felt (Non ho mai provato)

The feeling that I'm feeling (La sensazione che sto provando)

Now that I don't (Ora che non)

Hear your voice (Sento la tua voce)

Or have your touch and kiss your lips (Né posso toccarti o baciarti le labbra)

 

Santo cielo quanto gli mancavano le sue labbra, la sua voce il suo sorriso. Come avrebbe fatto a vivere senza di lui? Come avrebbe fatto a vivere con un altro uomo?

-Perché la vita è così crudele, perché la fatto tornare adesso, perché lo amo ancora così tanto- chiese disperata

-Non lo so tesoro, io sono stata fortunata ho trovato un uomo fantastico-

 

'cause I don't have a choice (Perché non ho scelta)

Oh, what I wouldn't give (Oh, cosa non darei)

To have you lying by my side (Per avere te stesso con me)

Right here, 'cause baby (Proprio qui, perché, piccolo)

 

Intanto in un'altra casa, dove anche lì la radio andava, un ragazzo litigava allo specchio del bagno con i suoi capelli ossigenati per farli stare al loro posto

-Dannazione- imprecò non sapeva come diavolo facevano i parrucchieri del set a farli stare al loro posto. Così ci rinunciò. Si guardò allo specchio, mentre si sistemava per la centesima volta in quel giorno la cravatta, era così agitato neanche fosse stato il suo matrimonio. Non sapeva se aveva fatto una scelta saggia a decidere di andare a quelle nozze, ma poi si rese conto che David aveva ragione, dopotutto lui e Sarah erano amici, quindi lui non doveva avere problemi a parteciparvi. Uscì dal bagno.

Sospirò forte. Cazzo certo che aveva dei problemi. Lei era l’amore della sua vita. Sospirò di nuovo, però se lo fosse stato davvero lei avrebbe lasciato quel damerino da strapazzo e in quel momento si sarebbe sposata con lui come gli aveva chiesto.

Intanto la radio continuava a cantare e lui solo in quel momento si accorse delle parole della canzone.

 

[Chorus]

When you left (Quando te ne sei andato)

I lost a part of me (Io ho perso una parte di me)

It's still so hard to believe (È ancora così difficile da credere)

Come back baby please, 'cause (Torna indietro, piccolo, per favore, perché)

We belong together (Noi ci apparteniamo)

 

Cavolo se si appartenevano, quella canzone era scritta per loro.

 

Who else am I gonna lean on? (Da chi altro potrò dipendere?)

When times get rough (Nei momenti difficili)

Who's gonna talk to me on the phone? (Chi mi parlerà al telefono?)

Till the sun comes up (Fino al sorgere del sole)

Who's gonna take your place? (Chi prenderà il tuo posto?)

There ain't nobody better (Non c'è nessuno di meglio)

Oh baby, baby (Oh piccolo, piccolo)

We belong together (Noi ci apparteniamo )

 

Quante volte l’aveva chiamata di notte e quando lei rispondeva e subito lui rimetteva giù, avrebbe voluto tanto parlare con lei fino all’alba. Solo una volta aveva avuto il coraggio di parlargli e esternargli i suoi sentimenti . Ripensò a quella notte in cui era stato tanto sconsiderato da chiamarla.

 

I can't sleep at night (Non riesco a dormire la notte)

When you are on my mind (Quando sei nella mia testa)

Bobby Womack's on the radio (C'è Bobby Womack in radio)

Singing to me (Che mi canta)

"If you think you're lonely now" ("Se pensi di essere sola adesso")

Wait a minute (Aspetta un minuto)

This is too deep, too deep (Questo è troppo, troppo)

I gotta change the station (Devo cambiare stazione)

 

Dopo aver sentito questa strofa lui decise di girare, ma la voce della cantante lo immobilizzò.

 

So I turn the dial (Così giro la manopola)

Trying to catch a break (Cercando di avere una pausa)

And then I hear Babyface (E poi sento Babyface)

I only think of you (E penso solo a te)

 

Si santo cielo era vero continuava a pensarla ininterrottamente.

 

And it's breaking my heart (E mi si sta spezzando il cuore)

I'm trying to keep it together (Sto cercando di tenerlo insieme)

But I'm falling apart (Ma sto collassando)

I'm feeling all out of my element (Mi sento fuori dal mio elemento)

I'm throwing things, crying (Lancio cose per aria, piangendo)

Trying to figure out (Cercando di capire)

Where the Hell I went wrong (Dove diavolo ho sbagliato)

 

Lui rise amaramente a quest’ultima affermazione, dove diavolo aveva sbagliato, si era ricordato il giorno del loro anniversario e gli aveva mandato nei quattro giorni prima, una rosa di un diverso colore, si era diviso di 20 parti per riconquistarla, ma niente. Come quel giorno in cui avevano fatto l’amore, e lei gli aveva detto che non lo amava. Gli si era spezzato il cuore. Questo era troppo per lui così arrabbiato spense la radio e tornò in bagno a lottare con i suoi capelli ribelli.

*****

Ancora tra le braccia dell’amica, Sarah continuava a piangere mentre la radio continuava ad andare

 

The pain reflected in this song (Il dolore riflesso in questa canzone)

Ain't even half of what (Non è neanche la metà di quello)

I'm feeling inside (Che provo dentro di me)

I need you (Io ho bisogno di te)

Need you back in my life baby (Ho bisogno di te di nuovo nella mia vita, piccolo)

[Chorus x2]

[Second time, line 6: "else" => ""]

[Second time, line 8: "on the phone" => ""]

(We Belong Togheter di Mariah Carey)

 

Un paio di minuti dopo lei si calmò

-Tutto ok? Ti sei sfogata per bene?-

Lei annui asciugandosi le lacrime con le mani.

-Penso di aver pianto gia troppo per lui- e tirò sul col naso

-Dai non ci pensare più. Adesso trucchiamoci- le sorrise e lei si sentì rassicurata sedendosi davanti allo specchio, mentre Alyson andava a chiamare l’estetista.

 

 

 

****

-Mio dio James sei qui non ci posso credere- lui rimase senza fiato mentre la guardava nel suo abito bianco

-Sono venuto solo…avevo bisogno di dirti- lasciò in sospeso, voleva dirle di mollare tutto di scappare con lui invece disse

-Congratulazioni- lei gli sorrise e l’abbracciò

-Grazie di essere venuto-

-Non potevo mancare- e gli accarezzò il viso

-Sarah la cerimonia inizia tra cinque minuti- l’avvertì Alyson

-Ora devo andare-

-Si, lo sai sei bellissima- e si chinò a darle un leggero bacio a fior di labbra

-Adesso vai, e ancora congratulazioni- e si allontanò, quando ebbe girato l’angolo si appoggiò a una colonna e chiuse gli occhi.

-Sei venuto- gli disse David -vedo che il vestito ti va-

-Era tutto programmato vero?-

David sorrise e annuì

-Andiamo ha sederci, vorrai vederla attraversare la navata-

 

La marcia nuziale iniziò , Sarah l’attraversò al braccio del suo patrigno, davanti all’altare Freddie aspettava la sua futura sposa con impazienza.

-Chi da questa donna?- chiese il prete quando arrivarono di fronte all’altare

-Io- rispose il patrigno lasciandole la mano e baciandogli la fronte

-Amici parenti siamo qui riuniti per celebrare l’unione tra questi due innamorati. Freddie ripeti con me. Io Freddie prendo te Sarah come mia legittima sposa-

-Io Freddie prendo te Sarah come mia legittima sposa -

-E prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nel salute e nella malattia e di amarti e onorarti -

-E prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nel salute e nella malattia e di amarti e onorarti -

-Tutti i giorni della mia vita-

-Tutti i giorni della mia vita-

-Ora tocca a te Sarah ripeti con me. Io prendo te Freddie-

-Io prendo te James- tutti spalancarono gli occhi.

-Freddie, Freddie-

-Devo continuare?- chiese il prete

-Si continui pure- disse Freddie in tono freddo

-Io Sarah prendo te Freddie, come se ci fosse qualcun altro- rise istericamente

-Aspetti- lo interruppe Freddie -Forse e meglio se…- non terminò la frase e se ne andò

Un borbottio si estese in tutta la chiesa, Sarah rimase ferma per qualche secondo e poi lo inseguì, James sia alzò in piedi pronto a seguirla, nello stesso istante David si alzò e lo trattenne per la giacca.

-No, devono chiarire-

-Ha detto il mio nome, deve significare qualcosa, no?-

-E’ logico ti ama- intervenne Alyson avvicinandosi -Avanti a fatto finta di ignorarlo come se avesse delle fette di salame sugli occhi-

-Cosa devo fare?- gli chiese

-Aspetta qui quando chiariranno potrai parlarle-

Il ragazzo annuì e si sedette di nuovo, e cominciò a muovere le gambe istericamente.

 

Intanto nel retro della chiesa…

-Freddie!-

Il ragazzo si fermò

-Ci hai fatto l’amore?- le chiese voltandosi di scatto

-Non avrei voluto. Lo so. Oddio Freddie è capitato così… Io ti amo- abbassò lo sguardo

-No! Questo non lo dici- l’attaccò lui –Non ti azzardare. Non so a che gioco giochiamo…ma mi sembra del tutto evidente che questo nostro rapporto…non ha il minimo significato per te- si girò per andarsene

-No, Freddie, ti prego. Ti prego! Devi ascoltarmi!-

-Ancora?-

-Lo so che mi odi, adesso. Anch’io mi odio, sono fuori di testa non so cosa fare, e non avrei mai voluto farti del male. E solo che sono così confusa. Non so cosa fare…-

-Sposami, Sarah. Torniamo dentro e sposami. O se mi ami davvero dimmelo guardandomi dritta negli occhi-

Lei rimase in silenzio e abbassò gli occhi.

-Risposta sbagliata- sorrise amaro lasciandola sola.

-Sarah- si girò a guardare James che la stava osservando con la testa inclinata di lato –Mi dispiace-

-Ho bisogno di stare da sola James, perdonami- e senza lasciargli il tempo di ribattere rientrò in chiesa.

Lui la lasciò andare. Cavolo aveva detto il suo nome all’altare doveva pur significare qualcosa. Ma lui capiva che aveva bisogno di un di tempo per chiarire con se stessa.

 

****

Erano passati due giorni da quando Sarah non si era sposata e lei si era decisa ad andare a parlare con Freddie. Infatti proprio in quel momento era davanti alla sua porta. Bussò e attese.

Quando lui la vide la sua faccia divenne dura.

-Cosa vuoi?-

-Posso entrare?-

Dopo un attimo di esitazione poi si scostò per farla passare.

-Freddie…lo so che non c’è niente che io possa dire che riesca a farti…-

-Allora lascia stare- disse lui guardandola con le braccia incrociate.

-Mi dispiace non credevo che avrebbe significato tanto per me-

-Ma significa molto per me- disse toccandosi il petto –Le parole hanno un significato per me. “Fidanzato” significa molto. Non forse lo sposo, non ne sono sicura e di certo non ora mi guardo in giro e vedo se c’è qualcuno che amo di più. Significa che amo una persona e ci voglio passare la vita- scosse la testa

-Io non volevo ferirti Freddie-

-Lo so Sarah ma ora meglio che tu vada, ho bisogno di riflettere e…se ci sei tu io non c’è la faccio-

Lei lo abbraccio stretto.

-Ti prego possiamo rimanere in contatto. Mi piacerebbe tanto-

Lui non ricambiò l’abbraccio

-Sarah…per favore-

-Ok hai ragione, hai bisogno di tempo- si staccò –Ti chiedo ancora scusa-

Lui annuì e lei regalandogli un timido sorriso se ne andò.

 

****

In quel momento Sarah si trovava fuori dalla casa di James

In qui due giorni aveva pensato tanto a lui e a quello che voleva e aveva capito con estrema chiarezza che voleva stare con lui. Sperava tanto che lui non avesse cambiato idea. Come dagli torto dal resto.

Con le mani tremanti bussò alla porta. Lui gli apparve davanti in tutto il suo splendore, si era appena fatto la doccia aveva tutti i capelli bagnati.

-Sarah che ci fai qui?-

-Avevo bisogno di parlarti. Posso entrare?-

-Certo- si scostò per farle passare -Cha volevi dirmi-

-Sai di quello che è successo al matrimonio e…-

-Il fatto che hai detto il mio nome?-

Lei annuì.

-Lo so che è capitato. Ero l’ultima persona che hai visto ed è stato istintivo-

-La pensi davvero così?-

In realtà James non la pensava affatto così, sperava con tutto se stesso che lei gli dicesse che non era vero.

-Si che cos’altro dovrei pensare. Voglio dire dopo la cerimonia non hai voluto parlare e io ho dedotto che fosse così perché non lo è?-

-No, non lo è- disse lei guardandolo negli occhi –Ho detto il tuo nome perché…- abbasso lo sguardo -Ti amo-

James rimase pietrificato, una parte di lui aveva sperato che lei gli dicesse quelle parole da tanto tempo. Ma un’altra parte di lui era infuriata. E fu proprio quella a prendere il sopravvento.

-No!- le urlò arrabbiato cominciando ad andare avanti e indietro per la stanza –Non osare dirmi così- le puntò il dito contro –Ti ho dato l’opportunità di lasciarlo di sposarmi, ma tu mi hai urlato che non mi amavi e ora vieni qui e osi…- abbassò il capo sconfitto –Sarah va via-

-James no tu dei ascoltarmi!- lo pregò lei avvicinandosi –Sono stata stupida ma ti prego fammi rimediare. Ti prego- cerca disperazione nella sua voce.

-No, Sarah non voglio essere la seconda scelta -

-Ma non lo sei…-

-Non è vero!- urlò di nuovo lui –Non cercare di addolcirmi la pillola. Va via Sarah per favore- le girò le spalle.

James non sentì più niente per alcuni minuti.

-Voglio solo che tu sappia che ti amo da morire come all’ora- e chiuse la porta d’entrata dietro di se.

Alcuni minuti un sorriso soddisfatto si estese sul suo viso prese il telefono, compose il numero e attese.

- David devi venire immediatamente qui-

-E’ successo qualcosa?- chiese l’amico preoccupato

-No, ho solo bisogno del tuo aiuto per una cosa-

- Niente di grave vero?-

-Ma vuoi muoverti e venire qui?-

-Ehy calmo amico sto arrivando- e riattaccò.

Un altro sorriso gli illuminò il viso aveva in mente una cosa…

 

Intanto Sarah seduta nella sua macchina che aveva fermato davanti a un parco, piangeva.

Non riusciva a smettere lui l’aveva cacciata e lei era arrabbiata con se stessa perché sapeva che lui aveva ragione.

Rovistò nella borsa alla ricerca di un fazzoletto e per fare in fretta le cadde il portafoglio che si aprì rivelando una foto sua e di James, abbracciati sulle scale della scuola, lui era andato a prenderla e avevano cominciato a fare baldoria con David e Rachel e si erano scattati quella foto perché James aveva insistito dicendo che aveva un sorriso radioso e che valeva la pena di immortalarlo per portarlo sempre con se, era nel periodo di quel famoso mese nel quale la madre le aveva dato la brutta notizia che si sarebbero trasferite. Si ricordava benissimo quel mese passavano la maggior tempo insieme.

 

Erano tornati da poco casa da quella giornata passata a fare baldoria con i loro amici e subito appena entrati erano finiti sul letto di James e si stavano baciando. Lui le aveva tolto la maglietta, e le sue mani vagavano sulle sue gambe.

-Perché non metti la gonna- le sussurrò lui -Sarebbe tutto più semplice-

-E’ proprio per questo che non la metto- rispose lei mentre lui le baciava il collo e le impastava il seno

-Se no che divertimento c’è?- gemette.

-Gia il divertimento di farmi impazzire- ridacchiò facendole scivolare i pantaloni lungo le gambe.

- Comunque mi vesta sono sempre la prima ha rimanere nuda- protestò lei armeggiando con i suoi jeans impaziente.

-Se fosse per me ti spoglierei appena entriamo in casa-

-Maiale-

-Tanto so che ti piace così-disse abbracciandola

-Ah James- protestò lei

-Che ho fatto?-

-L’orologio, mi graffi sempre-

-Scusa- mi dimentico

-Toglilo subito-

Sbuffando si alzò dall’letto in boxer e si tolse l’orologio con gesti frenetici, poi si stese di nuovo su di lei.

-La prossima volta che non lo togli e mi graffi ti mando in bianco- lo avvertì

-Non resisteresti- poi non la fece finire e la zittì con un bacio.

 

Quante altre volte era capitato quell’incidente e quante volte lei aveva provato a mandarlo in bianco ma come le aveva detto lui non riusciva.

Sorrise ripensando a quell’episodio e a quella giornata. Si era divertita tantissimo, e lui era stato tenero e affettuoso.

Girò la foto e vide un cuore con una freccia e una dedica

 

 

“Amore mio…mi mancherai tanto, sarò così triste senza di te…

L’esatto contrario di quando sto con te…Allegro e felice…

TI AMO

staremo insieme per sempre tu sei la mia vita”

Sarah bussò alla porta del camerino di James quando lui aprì lei gli sorrise inarcò le sopracciglia. Lui cercò di evitare di ridere ma non ci riuscì poi si fece da parte per farla passare.

-Ero venuta a dirti che avevi ragione-

-A che proposito?-

-Di quello di cui abbiamo discusso ieri-

-Ah quello-

-E volevo chiederti scusa-

Lui inclinò la testa di lato.

-Scusami per averti fatto soffrire- disse abbassando lo sguardo.

-Non scusarti- la rassicurò alzandole la testa -Non mi pento di nulla-

-Beato te-

Si sorrisero.

-Posso abbracciarti?- gli chiese lei dolcemente.

James aprì le braccia e lei vi si rifugiò nascondendo la testa nel suo collo, e lui le baciò la testa. Alcuni minuti dopo Sarah si staccò.

-Grazie ne avevo bisogno-

Lui annuì ridacchiando.

-Allora sei pronta per girare oggi?- le domandò girandosi per infilarsi lo spolverino di scena.

-James devo andare dal truccatore scusami- prima di uscire appoggiò qualcosa sul tavolo.

-Ma...- quando lui si girò vide delle rose sul tavolo sorrise e dopo essersi avvicinato le prese in mano. Si accorse che proprio come aveva fatto lui c'era attaccati dei bigliettini prese la prima quella rosa:

 

Per la passione che in me non si è mai spenta e che continuerà a bruciare in eterno.

 

La portò al naso e l'annusò. Poi prese l'altra quella bianca.

 

Per la purezza che ti ho donato in una notte di pioggia.

 

James chiuse gli occhi ricordando quella notte. Poi passò a quella rosa.

 

Per quelle tue labbra appetitose che così gentilmente mi hai dato il piacere di assaggiare.

 

Sorrise anche a quella affermazione. Lei aveva sempre adorato le sue labbra. Passò all'ultima rosa che differentemente da quella che gli aveva donato lui era blu.

 

Blu come l'immensità dei tuoi occhi che è pari all'immensità dell'amore che provo per te.

 

Quella parole lo toccarono più di tutte le alte e decise che quella sera avrebbe agito.

 

Quella sera le riprese finirono prima del solito quando il cielo era ancora chiaro.

Subito dopo essersi cambiati James e David scomparvero Alyson non se ne curò e raggiunse Sarah mentre usciva dal camerino.

-Allora avete parlato?-

-Ma che eri appostata dietro la porta-

-Rispondi-

-Si, e mi sono anche scusata- ammise contenta Sarah

-Bene- approvò Alyson mentre camminavano per il corridoio.

 

*****

-Mi stai facendo sporcare tutto- si lamentò David.

-Stai solo tenendo in mano il secchio- lo guardò male James -E non lamentarti sempre- sbuffò

Alcuni minuti dopo sorrise soddisfatto.

-Ecco fatto. Adesso devo solo aspettare che esca-

 

****

-Ci siamo anche abbracciati amichevolmente-

-Ultra bene-

-Gia potremmo essere buoni amici tutto sommato-

- Perchè no. Basta che l'amore che provi per lui non influisca

-Mica sarà difficile- cercò di convincersi.

-Gia raccontatela- ridacchia l'amica aprendo le porte per uscire.

Appena Sarah uscì si bloccò portandosi le mani alla bocca.

-Oh porca...- esclamò Alyson

Nel parcheggio c'era un enorme scritta in vernice bianca.

 

SARAH MICHELLE GALLER TI AMO VUOI RENDERMI L'UOMO PIU’ FELICE DELLA TERRA

VUOI SPOSARMI?

 

Erano seduti su delle panchine di fronte a un ponte a guardare le stelle e la luna che si riflettevano nell'acqua mentre si tenevano per mano.

-A che pensi?- le chiese lui

-Al futuro. E all'uomo che mi farà la proposta di matrimonio. Voglio che sia originale. Mi deve sorprendere -

-E che ne sai che magari non sarò io?- le sorrise

-Sarebbe meraviglioso. E io pregherò perchè accada- sussurrò appoggiando la testa alla sua spalla.

-Allora preghiamo insieme avanti- le fece alzare la testa e le prese le mani nelle sue.

-Dio ti preghiamo affinché tu possa rendere possibile che io e Sarah ci sposeremo- si alzò in piedi.

-E io giuro davanti a te- alzò le braccia al cielo -Che farò il possibile per renderlo possibile. Perchè non riesco a vedere il futuro se tu non sei accanto a me-

-Nemmeno io- si alzò e lo baciò -Le nostre anime si cercheranno per sempre. e suggellarono questa promessa con un altro bacio e con la luna e le stelle come testimoni.

 

James era in piedi di fianco al punto di domanda con un sorriso speranzoso. Lei sempre con le mani alla bocca gli si avvicinò lentamente.

-Tutto il discorso di ieri sulla seconda scelta era una farsa?-

Lui annuì.

-Se questa proposta non va bene c'è anche quella tradizionale- si mise in ginocchio estraendo un astuccio dalla tasca del pantalone.

-Sarah Michelle Galler vuoi sposarmi e rendermi l'uomo più felice della terra?-

Lei non esitò un secondo e si buttò tra le sue braccia.

-E un si?-

-SI certo che si- e lo baciò

Tutta la troupe e gli attori cominciò a battere le mani mentre loro continuavano a baciarsi.

 

EPILOGO:

3 ANNI DOPO (presente)

-Non sono male- commenta James

-No però lei non mi assomiglia- guarda meglio Sarah

-E quello sarei io- sbraita David –Neanche un capello-

-Vuoi stare zitto e farmi sentire come recitano- sbuffa James

-Cosa vuoi ascoltare le sai a memoria sono uscite dalla tua bocca-

- David ssss- lo ammonisce la ragazza.

.Scusami Sarah - si scusa

-Ma guardalo glielo dico io e non mi ascolta parli tu e…-

-Zitto- gli ordina la moglie –Ascolta-

Un ragazzo moro con i riccioli molto assomigliante a James sta baciando sul collo una ragazza moro anche lei molto somigliante a Sarah.

 

-Dubiti ancora dei miei sentimenti dopo tutto questo tempo?- le chiese con voce rotta

-Avrei potuto avere tutte le ragazze che volevo, ma ho voluto te, una ragazza di seconda che arrossiva appena la guardavo- cominciò a baciarle il collo come aveva fatto tante volte.

 

Sarah e James si sorrisero al ricordo mentre lui la stingeva.

-Ti ricordi quella notte- gli sussurra lei

-Come potrei non ricordarmi. Fu quella la notte in cui sei diventata la mia donna-

-La notte più bella di tutta la mia vita. Perché mi sentivo parte di te-

-Gia avrei voluto fondermi con te- e la bacia

-Ehy voi due la smettete di tubare- ci rimprovera Alyson dando un piccolo bacio al marito –Come procedono le riprese?-

-Siamo alla prima volta- le dice David –Hai visto chi mi interpreta – si lamenta –Aventi non mi assomiglia-

-Amore ma tu sei un personaggio secondario. Solo i protagonisti devono assomigliare a quelli veri e a quanto sembra lì hanno trovati.

-Ma non hanno la stessa bravura- ci interrompe Joss

-Joss- urla Sarah abbracciandolo

-Ragazzi godetevi le vacanze. Settimana prossima cominceremo a girare la prima puntata della sesta serie di Buffy ho gia scritto le prime puntate-

-Ma non ti riposi mai?- gli chiese impressionato James

-Le grandi menti non dormono mai- gli fa l’occhiolino –vado a controllare bene quei due che recitino come voglio. A dopo- e si allontana

-Ragazzi- esclama una voce famigliare

- Eliza- esclama Alyson salutandola

-Volete sapere la novità- chiede subito guardando Alexis che parla con David e James.

-Ci siamo fidanzati- e mostra l’anello che brilla al dito.

Alexis si avvicina e l’abbraccia.

-Verrete al matrimonio?- chiede

-Ovvio non è vero James?-

-Certo ci divertiremo-

-Si stanno accasando tutti- commenta David –Anche Carisma si sta per sposare ed è anche incinta-

-Beh andremo a tutti e due i matrimoni-

Sarah si scioglie dal gruppo e esce fuori.

Poco dopo viene raggiunta da James che l’abbraccia da dietro.

-A che pensi ancora al futuro?-

-Ha dire il vero al passato- si gira e gli allaccia le braccia al petto.

-Come mai?-

-Così. Mi sono accorta che 3 anni fa non avevo niente che mi rendesse felice a parte il mio lavoro. Ora sono famosa e ho realizzato il mio sogno. Ho l’amore della mia vista con me per sempre. Degli amici fantastici- Che altro posso chiedere?-

Lui non le risponde dubito, le bacia il collo e le accarezza la pancia.

-Magari un figlio- sussurra. Poi si scioglie dall’abbraccio lasciandola disorientata e si incammina alla porta d’entrata.

-Un bambi…James che volevi dire?- ma lui è gia entrato –James!- urla –Sai qualcosa che io non so? James!- e lo rincorre.

Le doveva delle spiegazioni non poteva lanciare una bomba del genere e battere in ritirata non che un figlio con lui non gli facesse piacere però ora lui le doveva delle spiegazioni lei voleva sapere….

 

FINE