POST CHOSEN


Pochi avrebbero riconosciuto la Cacciatrice del secolo sotto le mentite spoglie di quella consulente scolastica dal pallore cadaverico stretta in un severo tailleur blu e arrampicata su tacchi vertiginosi con l’illusione di guadagnare quei pochi centimetri che madre natura non le aveva regalato, ma era proprio lei.


Già, come l’altra faccia di Superman, con la differenza che almeno lui poteva diventare qualcuno dentro una cabina e Buffy poteva solo telefonarci.


La verità era che una volta chiusa la Bocca dell’Inferno il lavoro della Cacciatrice aveva cominciato a scarseggiare fin quasi a diventare completamente inesistente e una Buffy senza caccia era una semplice ragazza con un impiego imprecisato nel sistema scolastico e niente altro.


Spesso, quasi ogni notte, nella sua mente riaffioravano i ricordi di quell’antica battaglia e le facce dei suoi compagni d’arme le passavano vorticosamente davanti agli occhi finché non si svegliava con la nausea ed un forte senso di solitudine.


Giles aveva abbandonato Sunnydale per dirigersi verso Cleveland, dove una seconda Bocca dell’Inferno pareva rigurgitare ancora mostri spaventosi che in realtà non erano poi così numerosi come cercava di far credere lui nelle sue lettere.


Faith aveva trovato un posto come assistente sociale e cercava di aiutare come poteva i ragazzi di cui un tempo aveva subito la triste sorte in quel di Los Angeles tornando di quando in quando in visita al suo Robin Wood, mentre Xander aveva gradualmente rilevato il cantiere e adesso era il socio di un’importante compagnia.


Quanto al già citato preside Wood…beh, era rimasto semplicemente il preside del nuovo Liceo di Sunnydale, dal quale Dawn era stata prudentemente allontanata e affidata al loro padre e alla nuova governante che questi aveva assunto apposta e ora si stava crogiolando al caldo sole europeo.


Buffy aveva recuperato il suo impiego e ora si trovava seduta nel suo ufficio a tracciare profili psicologici avvalendosi di una laurea che non aveva e sforzandosi di andare avanti con il suo misero diploma: tutto quello che la fine del mondo le aveva concesso, insomma.


E Spike?


La Prescelta aveva pianto fiumi di lacrime per lui, incolpando Angel che era venuto a farle visita di aver procurato più danni che benefici con il suo medaglione e i suoi discorsi alla Dawson e tirandogli addosso persino un vaso da fiori.


Il paziente vampiro, ex-amore della cacciatrice, aveva compreso che non era una buona giornata per lei ma era rimasto ugualmente per cercare di consolarla un po’.



Poi, inaspettatamente, qualcosa era successo e Spike era stato ritrovato,così Angel aveva lasciato il campo al suo rivale in amore,ritirandosi saggiamente.



Xander aveva trovato una cosina accartocciata e strisciante durante uno scavo per costruire le fondamenta di un nuovo palazzo e dal debole ringhio e la cicatrice sul sopracciglio aveva dedotto che quella roba fosse Spike arrivato lì chissà come, così aveva subito contattato l’amica.


Buffy si era precipitata e quando l’essere consunto e grinzoso le aveva sorriso aveva riconosciuto anche lei il vampiro e aveva deciso di portarlo a casa.


Qui comincia la nostra storia.







Spike, o meglio quel che era rimasto di Spike dopo l’arrosto provocato dal medaglione e la combustione spontanea generata dalla sua anima affamata di eroismo e bontà, agitava le braccia in maniera scoordinata all’interno della vasca di casa Summers circondato da acqua e sapone in gran quantità.


La padrona di casa lo sentì ringhiare sommessamente quando sfiorò con la spugna quella pelle incartapecorita e martoriata.


Bisogna proprio dire che Spike appariva adesso come una mummia appena sbendata, di quelle che comunemente si vedono nei documentari. La quasi totale assenza di cibo e la disidratazione avevano compiuto la loro opera e il povero vampiro era letteralmente l’ombra di quello che era un tempo, ma Buffy sembrava non inorridire a tale vista: era troppo felice che fosse lì con lei per guastare tutto pensando al suo aspetto esteriore.


Lo so che fa male, ma chili di calcina sulla pelle non fanno bene neanche se sei morto da secoli.”disse continuando l’opera dolcemente senza raschiare troppo con la spugna.


Ogni tanto qualche bolla di sapone si alzava e si metteva a girare per il bagno sulle teste dei due e Spike la fissava con curiosità piegando la testa ora qua ora là come un uccellino sul davanzale in primavera.


Seduto nella vasca,si lasciava lavare senza protestare troppo. Una volta non avrebbe mai lasciato che gli si usassero tali riguardi, ma adesso si sentiva troppo debole per protestare come avrebbe fatto prima e perciò si accontentò di schizzare dispettosamente il vestito della cacciatrice e ammollarla per benino.


Guardandola senza fiatare, aveva notato che dall’ultima volta qualcosa in lei era cambiato: non solo adesso era più dolce con lui, ma era anche terribilmente sciupata e quella cicatrice sul polso indicava un’intenzione suicida fermata probabilmente in tempo da uno della gang.


Chissà cosa era successo…Spike ignorava i pianti e le disperazioni della Cacciatrice dopo il suo sacrificio e la sua presunta morte per salvare il mondo al posto di lei e quindi non capiva così bene la situazione.



<<Non è vero, ma grazie per averlo detto.>>


Ricordava di averle rivolto parole simili mentre tutto crollava e di averla vista cercare di trattenere le lacrime. Poi, quello che era successo dopo non avrebbe saputo dirlo a parte che si era ritrovato a strisciare per un cunicolo sotterraneo mangiando vermi e terra con la pelle che gli bruciava come non mai.



Buffy intanto continuava la sua opera pazientemente, coprendo di schiuma anche la testa del vampiro mentre gli faceva uno shampoo.


Ok, ormai ci stava prendendo gusto…



Senti, visto che non posso muovermi…intrattienimi in qualche modo.”


Come?”


Ad esempio…cosa è successo mentre non ero a portata di mano?”


Giles ha fondato una scuola per Cacciatrici e Willow sta tentando di rimettere insieme il Consiglio degli Osservatori a Londra.”


Interessante. E Briciola dov’è?”


In Spagna da papà.”


Vacanza?”


Buffy scosse la testa . “Per sempre.Mi hanno tolto l’affidamento.”


Spike stava per chiederne la motivazione, quando Buffy aprì la doccia e gli disse di sciacquarsi da solo.



Dopo un po’, quando Spike riapparve vestito con dei vecchi abiti di Hank , Buffy stava scaldando del sangue nel microonde, che poi gli porse.


Spike guardò la ragazza e dopo il liquido rosso con sospetto.


Pappa buona,non è avvelenato.”precisò Buffy.


Spike bevve con una punta di diffidenza (non beveva sangue da un bel pezzo sottoterra) e si sorprese più affamato di quanto non avesse immaginato,ripulendo ben bene la tazza e rendendola lucida.


Ne vuoi ancora?”


Il vampiro annuì e Buffy gliene versò dell’altro, che sparì in poco tempo.


Mmh.”Spike si rigirò la tazza tra le mani e sorrise non appena lo sguardo gli cadde sulla scritta sulla tazza: si avvicinò e la baciò su una guancia.


Beh?”fece Buffy sorpresa.


Spike storse la bocca da una parte. “Qui c’è scritto <<baciate la Cacciatrice>>.Meglio tu di Giles, ammettilo.”


Buffy guardò la tazza e si accorse che effettivamente la scritta era quella: doveva averle prese Willow e aver cambiato con la magia la parola bibliotecario con quella di Cacciatrice,di certo!


Cavolo,adesso lo stupido vampiro penserà che l’ho fatto apposta,dopo quello che gli ho detto quando stava per morire…’-pensò Buffy arrossendo leggermente all’idea.


Inaspettatamente,Spike si sporse e le baciò l’altra guancia. “Ho avuto 2 razioni.” Precisò con espressione seria.


Buffy scosse la testa,sorridendo imbarazzata. “Odori di camomilla.”gli disse tentando di nascondere quanto questo la divertisse.


Il vampiro si annusò le braccia e fece una smorfia e poi alzò gli occhi al cielo. “Merda, sono rovinato!”


Buffy rise e Spike si disse che era bello sentirla ridere dopo tanto.


Parlarono ancora un po’ di Dawn, della morte di Anya,del nuovo lavoro di Faith e del lavoro di Buffy: oggi era il suo giorno libero.


Il sole stava spuntando. Avevano passato l’intera serata a lucidare il vampiro coperto di terra e calcina e a parlare dei loro amici solo per evitare di nominare ciò che poteva essere successo alle loro vite.


Non dormi?”chiese il vampiro notando la faccia un po’ stanca della padrona di casa.


Non voglio dormire.”gli disse mentre erano seduti sul divano.


Ma se hai un sonno boia!Ti si vede dagli occhi.”


Buffy guardò il pavimento. “Non posso proprio dormire.”


Perché?Dov’è il problema?”


Buffy rivolse gli occhi verso di lui. “Potresti non esserci quando mi sveglio.”- divenne triste tutt’ad un tratto. - “E’ sempre così quando mi sveglio.”


Il vampiro la guardò dolcemente,accarezzandole la faccia con la mano rugosa e raggrinzita. “Buffy…io sono qui.”-Le si avvicinò, abbracciandola stretta- “sono qui, piccola.”


La Cacciatrice gli si strinse contro. “.Promettimi…giurami che ci sarai quando mi sveglio.”


Spike la strinse ancora di più. “Sarò qui,promesso. Giurato.”


Buffy annuì,chiudendo gli occhi.


Spike la prese tra le braccia e la portò su, adagiandola sul letto. Si sentiva forte, ora, forte come non lo era mai stato: forse il sangue, forse che c’era lei…


Il vampiro, o meglio quel che era rimasto del bel vampiro,si arrampicò sul letto e si sdraiò accanto a lei ,accarezzandole dolcemente i capelli. La guardava rapito, incapace di fermare le lacrime che gli scendevano dagli occhi. “ti ho cercata per tanto tempo…”-bibigliò- “Mi sembrava…l’eternità.” –sospirò,passandosi una mano sugli occhi.- “e onestamente non ho più realmente pianto dall’ultima volta che sono stato umano,Cacciatrice.”


Buffy si rigirò nel sonno verso di lui e si aggrappò alla sua camicia stringendola ferocemente,mentre il vampiro ricopriva quella bella mano liscia con al sua martoriata.


Le baciò la fronte,dopodiché chiuse gli occhi,nascondendo il viso tra i bei capelli morbidi della ragazza.


Il sole batteva sulle strade di Sunnydale,rendendo i colori piuttosto accesi quando Buffy aprì gli occhi: nella semioscurità della stanza si accorse di non essere sola,che qualcosa di ruvido era premuto contro di lei e contro il suo intero essere.


Non era sola.


Forse quella mattina sarebbe stata diversa dalle altre e il suo incubo ricorrente si sarebbe finalmente estinto.


La ragazza si appuntellò su un gomito ed osservò la creatura che le dormiva al fianco: la pelle raggrinzita del viso e delle mani rivelava che un mostro le era vicino e soltanto i capelli di un biondo spento indicavano che quella ‘cosa’ potesse essere Spike.


A conti fatti, ci sarebbe voluto del tempo perché tornasse quello di una volta.


Buffy lo guardò felice che avesse mantenuto la promessa: il cuore della Prescelta batteva a mille e più di una volta si sorprese a pizzicarsi le braccia per assicurarsi che la presenza accanto a lei fosse reale.


Spike era tornato.


Spike era tornato per restare.


Spike era tornato PER LEI.


Si sentiva talmente felice che avrebbe gridato e svegliato tutto il quartiere, ma si contenne giudicando che era una cosa troppo privata da condividere con il resto del vicinato.


Afferrò il cellulare e mandò una valanga di messaggi a Willow in Inghilterra.




<<Spike è vivo.>>


<<ho ritrovato Spike.>>


<<Lo amo.>>


<<Resterà qui.>>


e molti altri che dicevano più o meno le stesse cose.



Dall’altra parte del mondo il cellulare della strega rossa si sarebbe di certo intasato, ma la Cacciatrice era troppo contenta per non comunicare la notizia alla sua migliore amica!


Dopo aver digitato forsennatamente sulla tastiera del telefonino, Buffy rivolse le sue attenzioni al dormiente responsabile della sua iperattività emotiva: gli accarezzò il viso, baciando delicatamente ogni più piccola cicatrice o rugosità di quell’essere che in passato aveva tanto disprezzato.


Ti amo.Ti amo.Tiamo.Credici.Dannazione, credici.”borbottava tra un bacio e l’altro.


Quando Spike si svegliò era praticamente tra le braccia della donna dei suoi sogni.


Buffy?”


Lei gli sorrise e Spike notò che i suoi occhi erano arrossati.


ehi, che succede?”


Lei scosse la testa. “Niente.”


Spike si alzò a sedere,guardandosi in giro. “Ah-haaa!Manca il maialino.”


Buffy lo guardò stupita. “Eeeh?”


Il…il maiale. Mr.Coso…Ricordi?Maledettamente Tondo e…Rosa? Stava proprio lì.”disse il vampiro indicando la scrivania dove aveva visto l’ultima volta il peluche.


La Prescelta annuì. “Ho capito.Stai parlando di Mr. Gordo.”


I vampiro assentì. “Proprio lui. Dov’è?”


Non c’è più. Se lo sarà preso qualche uber vamp. Non l’ho trovato più da quando…da quando sei sparito.”


Spike fece una smorfia. “Accidenti!Io ho bisogno di quel maiale!”


Perché diamine dovresti aver bisogno del mio peluche?”chiese senza capire.


Perché c’era quando Angel ti ha baciata in questa stanza! Non sopporto che non ci sia quando lo faccio io. Ho salvato il mondo, perdiana!!”


Buffy rise.




Qualche tempo dopo, dopo il tramonto…


Spike camminava tirandosi dietro la sua ragazza, che ormai non cacciava più perché la Bocca dell’Inferno era definitivamente chiusa.


La portò davanti ad un negozio di giocattoli, che vedeva peluche vari ed entrarono.


Il vampiro ossigenato,adesso un po’ più umanoide di quanto non fosse appena sbucato dalle profondità della terra, si era messo in testa di trovare un sostituto di Mr. Gordo che testimoniasse il suo amore per la sua bella e così si era dato alla caccia sfrenata al peluche per serate intere, portandosi dietro Buffy con la scusa che tanto non doveva caciare più vampiri e poteva anche cacciare pupazzi.



LA commessa cercò di reprimere un sorriso nel vedere un tizio metallaro che chiedeva di un peluche a forma di maiale.


Cerchi di capire. Mi serve un maiale. Rosa. E piuttosto tondo.Grande così.”spiegava Spike facendo vedere la misura con le mani.


Buffy si stava vergognando in maniera alquanto manifesta, cercando di zittire Spike. “Ti prego, non uscirò più con te se insisti…”pregava,invano.


Spike continuava imperterrito. “No, non voglio una zebra!Voglio un maiale!Che c’è di difficile?E’ rosa!E’ tondo!Lo voglio assolutamente!E’ importantissimo!Ne ho bisogno, capisce?”


LA commessa scosse la testa. “Mi dispiace signore, non ho maiali rosa. Però se vuole avrei un grazioso pappagallino in peluche che…”


Al diavolo!”


Uscirono,Spike furibondo.


Stupida donna!”


Buffy sospirò. “Possiamo andare a casa?”


Lui la prese per la vita. “Niente affatto. Non torno a casa senza Mr.Maiale. Tranquilla, amore,sento che questo è il negozio giusto.”


Buffy sperò ardentemente che lo fosse. Era perlomeno il quinto…



Spike aveva seguito il proprietario del negozio nel retro e aveva detto a Buffy di aspettare fuori.Quando ne era riemerso, Buffy aveva letto il trionfo sul suo viso.


Da-daaaa!”disse mostrandogli un grasso porcellino rosa.


Buffy sorrise. “Lo hai trovato, vedo.”


Già.”


Buffy lo prese in mano. “Bene, Mr. Gordo II, questo è il mio secondo ragazzo vampiro.”presentò cerimoniosamente.


Spike la strinse a sé. “Ed entrambi siamo migliori di quelli che ci hanno preceduto.”


Buffy gli fece una linguaccia. “chiacchiere. La Cacciatrice deve ancora essere baciata,se non sbaglio,signor grande eroe. E’ una vita che aspetto quello giusto.Trasformami in qualcosa di carino,Macho man.”


Spike la baciò appassionatamente.


Quando riaprì gli occhi si trovò davanti il peluche e Buffy che diceva in falsetto “Spike, brutto maiale,guarda cosa mi hai fatto!!”


Il vampiro sconcertato scosse la testa, accorgendosi così del tiro che lei gli aveva giocato mentre Buffy scappava via ridendo come una matta stringendo a sé il pupazzo.



Le corse dietro per un bel po’, minacciandola più volte.


se ti prendo, Cacciatrice,stavolta…”


Lei si voltò indietro. “Ma va’ ?Che farai,mi ammazzerai?”


Spike gli sorrise sinistro. “Sbagliato, ti farò morire d’amore,baby.”


Vedremo,stupido vampiro complessato.”



La Bocca dell’Inferno si era chiusa questo è vero, ma le bizzarrie nella cittadina di Sunnydale erano rimaste le stesse nonostante i lutti e le battaglie, come potete vedere.

Come direbbe un noto cantante dei nostri giorni se fosse nato lì…


Stessa storia,stesso posto, stesso…INFERNO!



FINE