SPIRE


Ricordi, emozioni dolore

Era appoggiato ad un albero, la notte e i suoi pensieri pesavano sulla testa come un macigno e non dormiva come sempre.

Guardando in su verso il cielo non riusciva a vedere stelle o nuvole. Il fitto intreccio di rami, foglie e rampicanti avvinti alla corteccia degli alberi, formavano quasi un tetto sopra alla sua testa. Una lieve foschia confondeva i contorni di tutto quello che si intravedeva...

In un altro posto sarebbe potuto sembrare tutto molto bello e selvaggio, ma non l, non in quel momento.

La vicinanza con la terra e la natura selvaggia della foresta lo opprimevano.

Da quando era partito per il Sudamerica niente era pi certo nemmeno il giorno e la notte

Caldo torrido gli insetti banchettavano incessantemente con il suo sangue il disagio che provocavano le punture ormai non lo infastidiva pi. Aveva persino interrotto la profilassi per la prevenzione di malaria e tetano.. tanto ormai le malattie non lo spaventavano pi, non gli importava molto rischiare di morire

Era passato un mese dalla sua partenza da Sunnydale. Dalla sua Buffy

Già Buffy ma non sua lei non era di nessuno, forse nemmeno di Angel, il suo grande amore un vampiro.

Lei era destinata ad essere sola. Il fatto di essere la Prescelta voleva dire molto di pi di ammazzare vampiri e demoni

Era pericoloso amarla Buffy glielo aveva detto molto chiaramente e lo aveva respinto per questo motivo, ma Riley, con la cocciutaggine di chi innamorato e vuol cambiare il mondo, non l'aveva veramente ascoltata. Sottovalutare quel particolare lo aveva quasi distrutto

Eppure lei lo aveva amato, molto, ne era sicuro.

Gli esperimenti a cui era stato sottoposto dall'Organizzazione avevano insidiato il suo fisico fino a indebolirlo, la sua vita era in pericolo e Buffy aveva fatto di tutto per salvarlo.

Quella ragazza era stata molto in gamba nella determinazione, nella decisione con cui lo aveva strappato alla morte. Dimostrava tutto il temperamento che a lui sarebbe piaciuto possedere ma che non aveva

Joyce in quel periodo stava male, Buffy aveva anche quello per la testa, ma lo aveva fatto sentire solo era troppo orgoglioso per chiedere alla sua amata di aiutarlo.

La loro storia iniziava a terminare proprio in quel frangente

Cos inizi la fase peggiore della loro relazione lui voleva attirare a tutti i costi l'attenzione della ragazza e cosi cercava di rendersi utile. Esagerava in tutto: ammazzando vampiri, cercando di essere onnipresente nella vita di Buffy.

Ma il voler essere quello che non era, l'aveva portato ben oltre...

Le prime volte che Riley aveva voluto provare l'effetto del morso di un vampiro uccideva subito, senza pietà Non c'era niente di male faceva parte della commedia per incastrarle.

Le incontrava nel solito posto dove aveva trovato tante altre vampire che aveva poi ucciso, il bar di Willy all'inizio Riley aveva pensato di farsi agganciare da quella vampira magra ed emaciata solo per poi poterla ridurre in cenere.

Quella sera capitò qualcosa che in fondo si era sempre aspettato e desiderava

Quando lei lo morse sul collo provò la forte tentazione di andare oltre, di prolungare quell'insano piacere che provava da qualche tempo

Poteva benissimo farsi abbordare, e volendo avrebbe potuto non permetterle di succhiargli il sangue, invece aveva sempre pi voglia di farsi mordere di farsi "mangiare".

Era una sensazione sensuale, coinvolgente molto diversa dal sesso... si rendeva conto che desiderava profondamente il morso e la conseguente avida suzione.

Roxanne, questo era il nome dell'ultima vampira che aveva pagato per farsi mordere, gli mordeva il braccio ma Riley non poteva provare pi dolore di quanto ne avesse nel cuore

Roxanne, la vampira mercenaria, gli aveva riferito che le piaceva molto il suo sangue perché aveva un forte retrogusto amaro... sentiva la sua paura e il desiderio inespresso di morte.

Si, morte ma morte eterna, non eterno tormento non gli interessava diventare vampiro. Quello no.

Poi Buffy aveva scoperto la sua debolezza, il suo segreto. Non lo aveva capito...

Riley stava pi male di lei e azzardò anche a darle un ultimatum per farla ragionare sarebbe partito se lei non voleva pi avere niente a che fare con lui

Ma lei non aveva ragionato, non l'aveva nemmeno salutato niente, nemmeno quello.

Mentre l'elicottero decollava il suo cuore era diventato di pietra.

Aveva giurato a se stesso che non l'avrebbe pi pensata ma non ci riusciva.

Era troppo difficile. Aveva bisogno di lei anche di quel poco amore che riusciva a dargli nonostante tutti i problemi che doveva affrontare.

Amarla lo faceva sentire vivo.

Non come ora

Camminando si trovò nell'accampamento senza rendersene conto.

Salutò il piantone di guardia che ormai non tentava pi di rivolgergli altro che un cenno di saluto. Scoraggiava qualsiasi tentativo di socializzazione... con chiunque.

Entrò nella tenda che divideva con Graham era in missione da due giorni ormai. Nessuna notizia di lui.

Si sedette su una branda era stanco ma non abbastanza per abbandonarsi a dormire pensieri si affollavano nella mente

Aveva provato il desiderio di chiamarla tante volte magari senza dirle niente, solo per risentire la sua voce ma nella foresta in cui si trovava non esistevano apparecchi telefonici solo ricetrasmittenti militarie il ponte radio doveva essere utilizzato il meno possibile. Isolati dal mondo...

Si sdrai appoggiando la testa sul cuscino e si passò nervosamente le mani nei capelli ma non aveva i capelli lunghi erano rasati... un riflesso condizionato, come quello di portare i suoi pensieri a Sunnydale fino a starne male

Cercò di addormentarsi sognando qualcosa che lo distogliesse da tutto quel dolore...

Nel dormiveglia immaginava ancora il morso di Roxanne... era vivido quel ricordo... quasi reale... ma era molto pi che reale... era una minaccia nell'aria... ma i suoi sensi non erano pi vigili ormai... si stava addormentando.


Il serpente che si era arrotolato sotto alla brandina di Riley, stirò le spire e si mosse lentamente la lunga lingua biforcuta saettava lenta nell'aria le scaglie gialle e nere non rivelarono il suo silenzioso movimento.

Gli occhi inespressivi del rettile erano fissi sull'intruso che aveva disturbato il suo agguato ai topi e ai piccoli animali che popolavano il sottobosco tropicale e che si intrufolavano nelle tende degli umani... era come un supermercato per gli animaletti... anche per i rettili per...

Gi... la catena alimentare era questo...

Il serpente interpretò come una minaccia la presenza dell'uomo la grossa testa nera e triangolare scatta in avanti con le fauci spalancate rivelando due lunghi denti che svelarono immediatamente il loro segreto alla pelle del soldato


Quando il serpente lo morse sul collo il veleno si propagò e le funzioni vitali di Riley rallentarono immediatamente

Solo il livello di coscienza rimase vigile per qualche minuto adrenalina e barlumi di paura si frantumarono contro l'infido veleno Riley riusci solo a contrarre spasmodicamente le mani, nessun altro movimento, solo un lieve tremito.

Un rivolo di saliva scese dall'angolo sinistro della bocca spalancata come per un eterno urlo...

Negli occhi spalancati di Riley terrore e morte.

Percepì il movimento del rettile sul viso ... sembrava quasi che lo sondasse con la lingua biforcuta... si avvicinò alla bocca, strisci sul collo, scese sul petto...

Riley esalò l'ultimo spasmodico respiro.

Scivolò verso la morte senza conoscenza, senza dolore.

Il suo cuore si fermò. Per sempre.


Il serpente uscì dalla tenda, nell'oscurità... verso il cibo..la caccia.