IL DESIDERIO DELL’ANIMA

AUTRICE:LITTLEDRU74

 

 

Raiting: NC-17 Slash

Coppia: William–Liam(AU)

Summary: Willian e Liam sono amici da anni, ma presto si renderanno conto che quello che provano l’uno per l’altro è un sentimento che va oltre l’amicizia e che è talmente forte da portarli a prendere una decisione che cambierà la loro vita.

 

Contiene scene di sesso esplicite per cui questa storia è vietata ai minori di 18 anni

 

 

Capitolo I

 

Era una fredda giornata di gennaio ed un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi del colore dell’oceano sedeva su una panchina nel retro dell’ Energy, una delle palestre più rinomate di Richmond, in California.

Il suo nome era William Darcy, si era trasferito in America dalla lontana Inghilterra e era più di un anno che lavorava in quella palestra. Aveva l’aria triste e lo sguardo perso nel vuoto, mentre tra le dita stringeva una sigaretta appena accesa.

Il vento gelido gli scompigliava i riccioli biondi lasciando facendo ricadere qualche ciocca ribelle davanti agli occhi, ma non gli importava. Improvvisamente avvertì una presenza alle sue spalle e sospirò riconoscendo i passi, si trattava, Liam, il suo migliore amico e collega.

Senza voltarsi gli chiese “Che c’è? Ti manda forse il capo? Sono occupato!”

“Lo vedo, volevo parlarti.” rispose con voce calda e profonda.

Liam O’Donnell era un bel ragazzo, alto, moro con due grandi occhi scuri, dal viso d’angelo e un fisico possente che si era costruito con anni di arti marziali e body building. Insegnava tai-chi e altre discipline orientali.

Si avvicinò all’amico e gli sedette accanto “So che quando vuoi stare solo vieni qui nel vicolo quindi ho pensato di raggiungerti.”

“Volevo solo fumare in pace senza che Charles mi rompesse con le sue stronzate sui danni causati dalle sigarette!” esclamò il biondo inspirando un’altra boccata dalla sigaretta.

Liam scoppiò a ridere, era sempre il solito, poi William lo fissò intensamente come se volesse leggergli nel pensiero e gli domandò “Di che volevi parlarmi? Non vorrai mica darmi buca per stasera?”

“Mmmm…veramente…” mormorò il bruno imbarazzato, come aveva fatto a capire che si trattava di quello?

William si alzò in piedi, era deluso ed arrabbiato, era da tanto che progettavano di uscire insieme “Liam!”

“Lo so, lo so, ma quando saprai con chi ho appuntamento mi perdonerai.”annunciò Liam

L’amico sospirò pesantemente cercando di calmarsi, poi notò il sorriso soddisfatto sul suo viso ed alzando un sopracciglio esclamò “Sei un vero cialtrone! Se non ti volessi così bene ti avrei già cancellato dalla mia vita! Sono troppo buono.”

Liam lo guardò di traverso “La verità è che non potresti vivere senza di me, piccolo!” lo corresse con un sorrisetto

“Sì certo! Avanti! Sputa il rospo! Chi è la fortunata?” chiese William esasperato, a volte aveva il potere di fargli perdere la pazienza.

“Amanda Potter.” rispose scandendo le lettere del nome lentamente in modo che potessero restare impresse nella mente dell’amico.

Il biondo spalancò la bocca e con gli occhi fuori dalle orbite esclamò “Cosa? Ho sentito bene? Quello schianto di bruna? Non riesco a crederci!”

“Le ho chiesto d’uscire proprio un attimo fa.” gli spiegò gongolando “E lei ha accettato!”

“Allora, se è così, ti perdono, ma solo se mi racconterai tutti i particolari!”

“Ne dubitavi forse? Entro stasera sarà nel mio letto!” annunciò Liam “Se vuoi conoscere una sua amica, oggi con lei c’è una biondina niente male.”

“Non ne ho bisogno, tesoro!” scherzò William dandogli una pacca sulla spalla “Le donne di certo non mi mancano e tu lo sai bene.”

“Lo so, piccolo.” gli disse dolcemente l’amico “Sono certo però che se vedessi questa ragazza non faresti tante storie.”

“E bravo il mio Liam che ha l’occasione di scoparsi una delle donne più belle e ricche della città.”lo prese in giro

“Ora però è meglio rientrare, Charles era sul sentiero di guerra.”

Il biondo buttò la cicca per terra spegnendola con la punta dello stivale, poi rientrò nel locale dietro l’amico.

Aveva appena messo piede nella sala attrezzi quando il suo sguardo si posò su una delle ragazze più belle che avesse mai visto. Aveva un corpo minuto, ma ben fatto, capelli lunghi del colore del grano e due grandi occhi verdi. Indossava un top nero ed un paio di pantaloni larghi da ginnastica, anch’essi neri, mentre i capelli erano raccolti in una coda.

Era in compagnia di Amanda e di un’altra ragazza dai capelli rossi molto carina, doveva essere la biondina di cui gli aveva parlato Liam.

William sorrise, era un bocconcino troppo prelibato, non se la sarebbe di certo lasciata scappare.

Si appostò a poca distanza fingendo di osservare un uomo di mezza età che stava facendo degli esercizi per fortificare gli addominali lanciando invece qualche occhiata fugace alla ragazza che era rimasta sola con l’amica dai capelli rossi vicino alla cyclette e che chiacchierava gesticolando. Improvvisamente lei si voltò incontrando gli occhi blu di William ed arrossendo si allontanò diretta verso l’attrezzo per potenziare i pettorali.

Decise che era giunto il momento di fare la sua mossa, era da sola e non aspettava che lui.

Le si avvicinò con passo sensuale ma deciso, la povera piccola sembrava in difficoltà, doveva essere la prima volta che entrava in una palestra.

“Calma passerotto, hai deciso di diventare Miss Muscolo?” fece con tono estremamente sensuale marcando il suo accento inglese, sapeva che di solito non sapevano resistere.

Lei alzò la testa e vide il biondo che la fissava preoccupato, ma anche alquanto divertito dalla situazione.

“Come?”balbettò lei imbarazzata.

“È il tuo primo giorno?”le chiese estremamente divertito.

“Si vede così tanto?”si tormentò il labbro inferiore per la vergogna, William la trovò adorabile.

“No! Se avessi frequentato questa palestra prima d’ora me ne sarei reso conto.”rispose lui con lussuria nella voce “Stavo per venire a presentarmi, poi ti ho vista qui in difficoltà e mi sono precipitato in tuo soccorso.”

“Sì, infatti io…”balbettò, ma perché faceva sempre queste figuracce?

William scoppiò a ridere e le disse “Vieni passerotto, aggiustiamo i pesi qui dietro.”le disse aiutandola a scendere “Caspita! 40 chili!” esclamò alleggerendo i pesi “Hai proprio voglia di rinforzarti, eh?”

Arrossì, non si era mai sentita così imbarazzata in tutta la sua vita.

“Ecco, ora è a posto.”disse lui con una voce calda e sensuale da farle tremare le gambe.

“Grazie. Sono davvero una stupida, ho rischiato di farmi male! “

“Io sono William e se in futuro avrai bisogno di qualsiasi cosa chiedi di me! “ le disse porgendole la mano.

Lei gliela strinse ed immediatamente un’ondata di calore la travolse e quasi come se ne fosse rimasta scottata la lasciò di scatto. William alzò il sopracciglio sorpreso da quella sua reazione.

“E tu come ti chiami, piccola? “le chiese mordendosi le labbra

“Elisabeth. “rispose

“Come mai hai deciso di iscriverti in palestra? “le chiese mentre lei cominciava il suo esercizio “Non sembra ne abbia bisogno.” esclamò fissandola come se volesse spogliarla con lo sguardo.

“Durante le vacanze ho accumulato dei chili di troppo che mi piacerebbe far sparire.“

Lui la fissò come se fosse impazzita, poi le disse “Sei uno schianto, passerotto, ma un po’ di esercizio non può farti male “non vedeva l’ora di portarsela a letto

Elisabeth arrossì imbarazzata, non era abituata a questo genere di complimenti.

“Sei amica di Amanda? Vi ho viste insieme“le chiese poi indicando la brunetta che parlava con Liam.

“Si, da tempo, insegniamo nella stessa scuola. Quello con cui sta parlando chi è?“gli domandò affascinata dal suo fisico prestante

“Liam!” disse con sensualità

“Sembra sia molto preso da lei!” osservò continuando a guardarli.

“Eh?” domandò sorpreso

Elisabeth gli fece segno con il dito e i suoi occhi diventarono due fessure, Amanda gli aveva appena sfiorato il sedere, se qualcuno se ne fosse accorto sarebbe stato licenziato, ma come osava quella… sgualdrina fargli correre un rischio del genere?

“Stasera hanno un appuntamento!” continuò ad informarlo

“Lo so.” mormorò senza staccare gli occhi da loro “Senti, ti andrebbe di uscire con me?” le propose improvvisamente, perché aspettare?

Elisabeth stava per rispondere quando lo richiamarono altrove “William? “

Lui fece una smorfia di disappunto, detestava essere interrotto durante la sua azione di conquista.

“Scusami passerotto, il dovere mi chiama. Ma non andartene, non mi hai ancora risposto!“ disse allontanandosi.

“Oh dio! “ gemette lei una volta sola, quell’uomo era davvero favoloso.

Fu raggiunta dalla sua amica dai capelli rossi, Michelle, che la tempestò di domande “Come si chiama? È vero che è uno degli istruttori? Ci ha provato? Ti ha chiesto il numero? “

“Michelle prendi fiato! “esclamò Elisabeth “E soprattutto abbassa la voce. “

“Ho visto la sintonia tra voi. “

“Mi stava aiutando con questo, è stato gentile. “rispose fingendosi indifferente

“A chi vuoi darla a bere? Sei ancora rossa come un peperone.”

“Sì…vedi…è che lui…”balbettò “Mi ha invitato ad uscire!”

“Cosa? E lo dici con quella faccia? Ma è meraviglioso! Piuttosto qual è il suo nome?“ le chiese con insistenza.

“William.”

“Gli avrai detto di sì spero!”

“Veramente lo hanno chiamato prima che potessi rispondergli!” fece la bionda pensierosa

“Ma gli dirai di sì? Ti prego Elisabeth, non puoi farti scappare un tipo simile! È un tale schianto! Ci uscirei anche io se non amassi Daniel!” la supplicò quasi l’amica, non riusciva a credere che si fosse fatta scappare un’occasione simile.

“Lo conosco appena.”

“Sei davvero irrecuperabile, tesoro!”fece Michelle ormai esasperata.

“Io ne ho avuto abbastanza di questo macchinario infernale, vado a fare aerobica. Amanda ha detto che comincia tra dieci minuti.” disse Elisabeth avviandosi verso l’uscita senza accorgersi che William la fissava con intensità meditando a come avrebbe fatto a conquistarla.

Quella ragazza doveva essere sua ad ogni costo.

ll’uscita William seguì con lo sguardo Liam allontanarsi con Amanda, era seccato che gli avesse dato buca, ma in fondo era contento per lui, aveva un appuntamento con una ragazza stupenda, cosa poteva desiderare di più? L’unica sua speranza era che non si facesse coinvolgere troppo da lei, quel tipo di donne portava solo guai e lui lo sapeva fin troppo bene. In quel momento vide Elisabeth uscire dalla palestra insieme alla sua amica, ma poi la rossa prese una direzione opposta e si allontanò. William sogghignò, quale occasione migliore, le avrebbe offerto un passaggio e magari lei avrebbe accettato di seguirlo a cena.
Elisabeth lo vide avvicinarsi e il cuore cominciò ad accelerare i suoi battiti, non riusciva a credere che l’avesse aspettata per tutto il pomeriggio.
Lo osservò con estrema attenzione, era ancora più bello con la camicia di seta nera ed uno spolverino di pelle nera lungo fino ai piedi.
”Ciao riccioli d’oro.” la salutò una volta accanto a lei
“Ciao.” gli disse mostrandosi sorpresa di vederlo lì “Che fai qui?”
“Aspettavo te!”rispose senza staccare gli occhi dai suoi “Vuoi un passaggio fino a casa?”
“Come?”
“Ti ho chiesto se vuoi un passaggio oppure ti va di accettare quel mio invito a cena?”
Elisabeth lo fissò cercando di capire se stesse dicendo sul serio, quel ragazzo favoloso voleva realmente uscire con lei.
“Sono affamato dopo tutto il movimento che ho fatto oggi. Prometto che poi ti riaccompagnerò subito a casa.” le disse “Dovrai mangiare anche tu!”
Lei sorrise spiazzata dal suo modo di fare ed annuì.
William sorrise trionfante e le fece segno di entrare in macchina, una De Soto nera del ‘57
“Ti piace la mia piccola, passerotto?”
“Piccola?” ripeté sarcastica
“Non prenderla in giro !” esclamò fingendosi seccato
“Scusa” represse un sorriso ed entrò.
“Vedrai, ti porto in un posto davvero carino!” fece mettendo in moto
Il cuore di Elisabeth era come impazzito, ripensò al suo passato sentimentale e alla sfortuna che aveva avuto con gli uomini, forse quella poteva essere la volta giusta.
William parlò riportandola alla realtà “Allora Elisabeth, che ne pensi della palestra? Ti soddisfa?” chiese languido, qualsiasi frase detta da lui acquistava un significato malizioso.
“Questo è stato solo il mio primo giorno, non posso ancora giudicare. Chiedimelo tra qualche settimana.”rispose lei stringendo nervosamente le mani sul vestito “Tu da quanto ci lavori?”gli chiese.
“Un anno, si guadagna bene, ma io avevo altre ambizioni in passato.”
“Davvero? E cosa volevi fare?”gli chiese con un sorriso.
William si voltò verso di lei “Lo scrittore o l’insegnante universitario.“
Elisabeth non l’avrebbe mai immaginato, non aveva l’aria di uno scrittore, né tanto meno di un professore.
Si accorse che era pensierosa e le sussurrò con desiderio “Sei stupenda quando sorridi Elisabeth.”
Lei arrossì per quel complimento ed abbassò la testa non riuscendo a sostenere il suo sguardo di fuoco.
“Grazie.”disse timidamente.
“Siamo arrivati!” annunciò dopo un attimo.
Elisabeth si guardò intorno e vide che l’aveva portata in un ristorante italiano, sorrise, era la sua cucina preferita. Forse era davvero segno del destino il loro incontro.
La serata sembrava trascorrere in modo alquanto piacevole, William sembrava essere un ottimo ascoltatore, ma in realtà la sua mente era altrove.
Una sua domanda lo riportò alla realtà “Come?”
Elisabeth lo guardava con la forchetta a mezz’aria e l’aria imbronciata, si era resa conto che non la stava ascoltando, ma che stava pensando ad altro.
“Ti ho chiesto se ti piace ballare, ma che hai? Ti sto annoiando con le mie chiacchiere?”era delusa.
“No! Annoiando? Ma che dici? Scusami, ma è tutta la sera che desidero fare una cosa.”confessò alzandosi dal suo posto.
La ragazza impallidì quando lo vide avvicinarsi e chinarsi in avanti per baciarla, ma non si tirò indietro.
Le loro labbra si incontrarono, dapprima fu un lieve bacio, poi Elisabeth socchiuse la bocca e William ne approfittò per spingersi all’interno. Le loro lingue cominciarono una lenta danza e lei sentì il fuoco liquido scorrerle nelle vene, quel ragazzo sapeva baciare. Ringraziò di essere seduta perché altrimenti le gambe avrebbero ceduto.
William assaporò quel bacio fino in fondo, poi si ritrasse e ritornò al suo posto lasciandola scombussolata “Ora possiamo anche terminare il dessert passerotto!”le disse ammiccante
“Ehm…” balbettò cercando di far connettere nuovamente il cervello.
Lui rise debolmente e si congratulò mentalmente con se stesso, omai era fatta. Non avrebbe mai creduto che sarebbe bastato un bacio per conquistarla.
Dopo che ebbero entrambi terminato il dolce la riaccompagnò a casa certo che la sera non si sarebbe conclusa lì, ma che sarebbe continuata nella sua camera da letto.
Intanto erano arrivati a casa della ragazza e spense il motore, il silenzio tra loro si fece improvvisamente imbarazzante, quel bacio l’aveva spiazzata e ora non sapeva come comportarsi. Cosa si aspettava William? Avrebbe voluto entrare? No, non poteva pensare che lei lo avrebbe invitato in casa, era troppo presto per una cosa del genere.
Sentiva però che se non fosse uscita immediatamente da quell’auto non ne avrebbe più avuto la forza perché la sua vicinanza le stava facendo provare delle sensazioni uniche.
William dal suo canto stava aspettando il momento giusto per stringerla a se e confessarle che avrebbe voluto entrare in casa e continuare quello che avevano iniziato al ristorante. Finalmente Elisabeth si decise ad aprire la portiera, ma prima di scendere si voltò verso di lui e gli disse “Grazie per la bella serata William.”
Lui squadrò per qualche istante con un sorrisetto lussurioso sulle labbra, poi affermò “Non voglio che la serata finisca, potremmo entrare da te e conoscerci meglio, che ne pensi?”propose prendendole la mano e attirandola più vicina.
“William, veramente io…”mormorò sorpresa e ritrovandosi due occhi blu come il mare che la fissavano con desiderio.
“Non ti va di entrare e…” mormorò lui prima di baciarla dolcemente sulle labbra socchiuse
“William non posso.” riuscì a bisbigliare non molto convinta
“Shhh…lasciati andare piccola.”le sussurrò poggiando nuovamente le labbra sulle sue
Elisabeth gemette lasciando che lui penetrasse negli angoli più reconditi della sua bocca, non aveva mai desiderato qualcuno come desiderava quel ragazzo.
Si spinse contro di lui e infilò la mano nei ricci biondi, William le accarezzò il collo, lasciando scivolare la mano lungo la scollatura del vestito che indossava, sbottonando il primo dei due bottoni.
Lei gli accarezzò i pettorali attraverso la camicia e pensò che la palestra aveva i suoi benefici, mentre William le succhiava il labbro inferiore spostando poi la sua attenzione sul lobo dell’orecchio mordicchiandolo leggermente “Sapessi quanto ti desidero piccola” le sussurrò.
Elisabeth si lasciò sfuggire un piccolo lamento, il suo cuore le batteva all’impazzata nel petto come se volesse esplodere, stava per perdere il controllo del suo corpo. Doveva fermarsi prima che fosse troppo tardi, ritrovò la lucidità e ansimando lo bloccò debolmente mettendogli le mani sul petto “No. Non posso! Devo andare!”e si precipitò fuori dall’auto.
William fu tentato di seguirla, ma poi comprese che non avrebbe fatto altro che farla chiudere maggiormente a riccio se avesse insistito quella notte. Si limitò a contemplarla mentre si allontanava fino a quando non fu entrata in casa, poi sorrise “Sarai mia prima o poi passerotto!”
Mise in moto l’auto diretto verso il Bronze, era troppo eccitato per tornare a casa, aveva bisogno di una donna accanto.

Capitolo II

 

Liam sedeva su un divano di pelle, nel lussuoso salotto della villa di Amanda, l’attendeva impaziente, sapeva che sarebbe stata una delle serate più eccitanti della sua vita. William l’avrebbe invidiato per molto tempo per aver avuto la fortuna che aveva avuto di uscire con lei che era una delle donne più desiderabili di Richmond.

Avevano cenato in un ristorante francese, voleva fare colpo a tutti i costi anche se questo avrebbe significato restare al verde fino al prossimo stipendio ma sapeva che probabilmente ne sarebbe valsa la pena.

Amanda si era dimostrata disponibile fin dal primo momento sfiorandogli il piede sotto il tavolo e facendolo impazzire quando gli aveva sfiorato il cavallo dei pantaloni. Era ancora immerso nei suoi pensieri lussuriosi quando lei fece il suo ingresso nella stanza lasciandolo senza fiato, era bellissima. Indossava una sottoveste color crema, mentre i lunghi capelli neri erano sciolti sulle spalle.

“Sei una vera visione, tesoro.”sussurrò estasiato

Gli si avvicinò e sedette a cavalcioni su di lui “Questo non è nulla in confronto alle visioni che ti farò avere questa notte dolcezza” lo provocò sporgendosi in avanti

Lo sguardo di Liam si focalizzò sulla sua scollatura ed ebbe un fremito quando si accorse che sotto la sottile sottoveste di raso era completamente nuda.

Si sentiva scoppiare dall’eccitazione, la frizione della femminilità di Amanda contro i jeans lo stavano facendo impazzire, sentiva che non avrebbe resistito a lungo.

“Piccola…corri un grave rischio…se non ti fermi io…”ma non poté continuare perché un’ondata di desiderio lo avvolse rendendo i pantaloni insopportabilmente stretti

“Davvero?” gli sussurrò accarezzandogli il collo “E cosa mi farai?”

LIam chiuse per un attimo gli occhi sopraffatto da un’ondata di calore che lo investì, poi le sussurrò “Vedrai piccola!”

Le abbassò le spalline dell’indumento di seta scoprendo il seno perfetto, lo accarezzò con un dito, sospirando soddisfatto “Sei semplicemente favolosa.”

“Hai troppi abiti addosso, piccolo” sussurrò con desiderio cominciando a sbottonargli la camicia.

Liam l’aiutò con i bottoni ed in un baleno si liberò della camicia, dei jeans e di tutto quello che lo divideva dal corpo di quella fantastica ragazza.

“Mi fai impazzire, lo sai questo?” fece guardandola con i suoi profondi occhi scuri. “È dalla prima volta che ti ho vista con quel top rosso che desidero averti!” le confessò poi

“Lo avevo notato!”esclamò posandogli piccoli baci sul torace “Ora perché non mi prendi?”

Liam non se lo fece ripetere due volte e dopo averle portato la mano dietro la nuca la baciò con passione

“Hai una protezione?”gli sussurrò in un orecchio con impazienza

“Nei pantaloni.” riuscì a rispondere e a prendere un preservativo nella tasca posteriore dei pantaloni che giacevano abbandonati sulla poltrona

Amanda glielo infilò e poi prendendogli il membro se lo portò all’ingresso già bagnato e pronto per accoglierlo. Si impalò su di lui e cominciò a muoversi avanti e indietro gemendo, era davvero dotato, il suo pene raggiungeva punti mai esplorati riempiendola completamente. Chiuse gli occhi e buttò la testa all’indietro, mentre lui spingeva i fianchi in alto per penetrarla maggiormente, poi capovolse le posizioni venendosi a trovare su di lei

Lei gli cinse i fianchi con le gambe e gli potrò le braccia sulle spalle attirandolo a se, desiderava farlo durare al più lungo possibile, non era mai stata scopata così profondamente, quel ragazzo era uno stallone e cominciava a sospettare, visto il mestiere che facevano entrambi, che anche il suo amico platinato fosse della sua stessa razza.

Liam continuava a pompare in lei senza tregua fino a quando venne con un urlo e si staccò per riprendere fiato.

“Sei stata grandiosa piccola.”ansimò, mentre Amanda gli accarezzava il petto.

“Rimani con me questa notte? Potresti darmi un altro assaggio della tua bravura come amante!”

“Non posso. Devo tornare a casa, William mi starà di certo aspettando!” rispose di getto incerto se in realtà il suo amico stesse a casa ad annoiarsi invece di andare in giro a rimorchiare qualche focosa fanciulla.

“William sa badare a se stesso tesoro, resta qui e vedrai che non ti annoierai di certo.”cercò di convincerlo prendendosi cura del suo membro con una mano, facendolo poi scivolare tra le labbra calde.

Liam emise un gemito e si lasciò andare dimenticando l’amico e il motivo per cui aveva deciso di lasciare quella donna dalle mille doti.

William sedeva al bancone di un locale con una birra in mano, pensando al bidone che gli aveva tirato quella ragazzina bionda. Come si era permessa di respingerlo? Non gli era mai accaduto, ma la prossima volta sarebbe stata sua, non avrebbe avuto scampo. Improvvisamente il suo sguardo si posò su una fanciulla molto carina che stava ballando con delle amiche.

Aveva capelli castani lunghi fino alle spalle, due occhi da cerbiatta ed un corpo formoso, ma non esageratamente appariscente, sembrava l’ideale per dimenticare quell’episodio così increscioso. Ah! Se lo avesse saputo Liam! Chissà che avrebbe detto.

Sorrise pensando all’amico che probabilmente in quel momento era tra le braccia di Amanda, mentre lui era ancora senza una ragazza.

Provò uno strano moto di gelosia, ma lo ricacciò indietro dedicandosi completamente a quello schianto che ormai si era accorta di lui e che lo stava invitando con un dito ad unirsi a lei.

William non ci pensò due volte e si avvicinò al gruppetto, l’oggetto delle sue mire ora ballava con gli occhi chiusi così ne approfittò per portarle una mano ai fianchi ed attirarla leggermente a se.

Lei gli dava le spalle, ma aveva iniziato a strusciarsi contro di lui senza aprire gli occhi.

William sorrise ed emise un gemito, abbassò la testa e la baciò sul collo, la sua pelle era come seta e profumava di muschio e more, era inebriato.

Lei gli portò il braccio destro dietro la nuca e lo spinse ad approfondire il contatto gemendo debolmente.

“Stai giocando con il fuoco passerotto!”le sussurrò eccitato, cominciando a mordicchiarle il lobo dell’orecchio.

“Mi piace giocare.”rispose spingendosi maggiormente contro di lui “La domanda è se sei pronto a raccogliere la sfida?”

William la fissò con un sorrisetto languido, quella ragazza lo intrigava. Lei smise di ballare e si allontanò facendogli segno di seguirlo.

“Sei una strega sai? Sei riuscita a sedurmi!”le disse una volta dietro una colonna “Piuttosto, come ti chiami?”

La ragazza sorrise e gli sbottonò i primi due bottoni della camicia insinuando poi la mano all’interno “Amy!”

“Io sono William, passerotto, il tuo sogno diventato realtà!” attirandola a se.

Amy sorrise languida, poi gli portò una mano sui jeans rendendosi conto della visibile eccitazione “Bambino cattivo.”gli disse mordendosi il labbro inferiore, quel ragazzo era davvero dotato.

Gli occhi di William brillarono e sghignazzò, poi ormai impaziente esclamò “Andiamo in un posto più intimo!”

Amy annuì e lui la condusse nel vicolo spingendola immediatamente contro la parete.

“Ti voglio ora!”esclamò alzandole la gonna ed infilando la mano nel minuscolo tanga nero accarezzandola con decisione. Amy gemette e William le infilò le dita nella femminilità facendola bagnare immediatamente per l’eccitazione “Di più!” esclamò lei muovendosi in modo da approfondire il contatto.

William aggiunse un secondo dito e spinse in profondità strappandole un grido, poi lo fissò con gli occhi brucianti di passione ed esclamò “Voglio vedere di che sei capace!”

Lui fece un ghigno maligno e si slacciò con foga i jeans, mentre lei scartava un preservativo che aveva cacciato dalla borsa. Glielo infilò con mani esperte e lo attirò a se.

“Vedrai come ti scoperò, bambina!”esclamò lui posizionandosi tra le sue gambe e spingendosi dentro con una sola spinta.

Amy gemette e chiuse gli occhi mentre William cominciava a muoversi dentro di lei. aumentando maggiormente il ritmo.

Lo attirò a se e gli strinse le gambe in vita per aumentare la penetrazione, William continuò il suo assalto senza pietà fino a quando raggiunse l’orgasmo con un grugnito sommesso, seguito immediatamente da lei.

Amy ansimò, era stato davvero grandioso, forse il sesso migliore di tutta la sua vita, le dispiaceva fosse già finito.

“Ora devo andare!”disse William richiudendosi i jeans ed accendendosi una sigaretta “Ti chiamo!”

“Certo!” fece la ragazza scrivendogli il numero di cellulare su un foglio, ma probabilmente non l’avrebbe richiamata dopo quella sera.

Quella sera Liam tornò a casa dopo le ore trascorse con Amanda, era estremamente soddisfatto di come erano andate le cose come primo appuntamento. Quella ragazza era una vera tigre, il sesso era stato fantastico, non vedeva l’ora di vedere l’espressione di William quando glielo avrebbe raccontato.

Avevano fatto sesso selvaggio per due ore prima che decidessero di mettere fine alla serata. Andandosene da casa sua le aveva detto che l’avrebbe chiamata presto, ma forse avrebbe aspettato, non si sentiva pronto ad affrontare un rapporto serio.

Nel raggiungere la sua stanza si fermò davanti a quella dell’amico, si sentiva terribilmente in colpa per avergli dato buca, da tanto avevano programmato di uscire insieme. Si ripromise di farsi perdonare al più presto per quella sua mancanza.

Bussò ed entrò senza aspettare una risposta, ma lui non c’era e il letto era intatto, non era ancora rientrato. Che strano, erano le 4 del mattino, dove poteva essere a quest’ora?

Cominciò ad essere in ansia, William non aveva mai tardato tanto, che avesse rimorchiato e non si fosse reso conto del tempo che passava? No, non era da lui.

Era ancora immerso nei suoi pensieri quando sentì la porta d’ingresso che si apriva e sospirò di sollievo sapendolo ormai a casa.

William aveva bevuto parecchio, barcollava ed aveva lo sguardo perso nel vuoto. Si tolse la giacca di pelle e si diresse direttamente nella sua camera, ma si stupì di trovare l’amico seduto sul letto che lo aspettava con un’espressione preoccupata sul volto.

“Will.” mormorò con un filo di voce

“Ang.” mormorò cercando di mettere a fuoco la sua immagine “Ma che fai qui? Ti credevo già tra le braccia di Morfeo da ore.”

“Veramente sono appena tornato!”rispose abbozzando un sorrisetto “Ma tu sei ubriaco? William! Non dovresti ridurti in questo stato!” lo rimproverò

“Sì mamma!” lo prese in giro.

Liam gli lanciò un’occhiataccia e poi alzandosi dal letto aggiunse “Sei uno straccio! È meglio che tu vada a dormire.”

William lo trattenne per un braccio “Dove credi d’andare? Devi raccontarmi tutto della tua serata di fuoco con la fanciulla con cui sei uscito!”

Liam imbarazzato abbassò leggermente lo sguardo, quasi come se fosse infastidito di parlarne davanti a lui, poi alzando le spalle rispose “ Siamo andati a cena, poi lei mi ha portato a casa sua dove ha sfoderato le sue arti deduttive.”

William alzò un sopracciglio, non credeva sarebbe riuscito a portarsela a letto al primo appuntamento.

“Ha preso lei l’iniziativa, mi ha sorpreso, di solito le ragazze preferiscano sia io a fare tutto” continuò a raccontare ”Amanda è pure fuoco, avrei fatto sesso con lei per tutta la notte, per non parlare di quello che sa fare con la bocca” sospirò ripensando alle sue labbra che gli davano piacere, lo aveva fatto venire tre volte.

A quelle parole William provò una fitta in pieno petto, forse l’amico si stava realmente innamorando di quella ragazza.

“E tu dolcezza?”fece l’amico “Hai l’aria di chi si è divertito parecchio!”

“Diciamo di sì, anche se...” commentò facendo una smorfia ripensando all’umiliazione che aveva subito.

“Cosa?” domandò vedendo la sua espressione

“La biondina amica di Amanda mi ha dato buca, riesci a crederci?” fece infervorandosi solo al ricordo, ancora gli bruciava quell’affronto

“E come è potuto accadere?” era stupito

“Non lo so. Siamo stati a cena insieme, ma quando era lì pronta a concedersi si è tirata indietro. Ah! Le donne! Non le capirò mai!”sospirò William sedendo sul letto accanto all’amico, meno male che c’era Liam che lo consolava in quei momenti di sconforto.

“Mi spiace, piccolo!”sussurrò il bruno accarezzandogli una guancia

Quel contatto procurò ad entrambi una scarica elettrica lungo la schiena “Che stupida!”esclamò Liam “Sei una delle persone più fantastiche che conosca e quando se ne renderà conto si pentirà di averti respinto!” affermò, perdendosi nell’oceano dei suoi occhi blu.

William chiuse per un secondo gli occhi, godendosi il tocco della sua mano calda, poi, riprendendosi da quel momento di turbamento, esclamò “Per fortuna ho rimorchiato un’altra ragazza al Bronze, una certa Amy. Una scopata niente male! Mi ha perfino scritto il suo numero.”concluse con una smorfia “Cose se avessi intenzione di chiamarla!” e buttò il foglietto nel cestino della cartastraccia.

Liam era combattuto, non sapeva cosa provasse, ma il sentirlo parlare di altre donne lo aveva messo di cattivo umore

“Sai, Liam, sono felice di averti trovato in casa. Sono leggermente brillo e la tua presenza mi è di aiuto.”

“Perché hai bevuto piccolo?”gli chiese tristemente, non sopportava di vederlo in quello stato “Solo perché quella ragazza ti ha respinto?! E poi cosa ti importa, in fondo è stata lei a rimetterci.”

William non rispose, non sapeva cosa dire, in realtà non era certo del motivo per cui avesse deciso di mandare giù una bottiglia di vodka e due birre in una bettola alla periferia della città, forse era solo triste per non aver trascorso la serata con lui.

“Will, vuoi dirmi perché hai bevuto così tanto?” gli chiese nuovamente mettendogli una mano sulla gamba

“Per nessun motivo in particolare.” rispose vago

“Capisco, ora riposa.” gli disse tristemente, ma perché non aveva voluto confessarglielo? Se non ne parlava con lui che era il suo migliore amico con chi poteva parlarne?

Si avviò verso la porta, ma William lo chiamò “Ang?”

L’amico si voltò in attesa, ma l’altro lo fissò per un attimo, poi scuotendo la testa disse“No, nulla! Buona notte.”

Il bruno gli sorrise dolcemente ed uscì dalla camera lasciandolo solo con i suoi pensieri.

Capitolo III

 

La sera dopo William e Liam si recarono al Bronze, come avevano programmato da tempo, ma sapevano che probabilmente soli non lo sarebbero rimasti per molto, erano troppo belli per non attrarre immediatamente tutti gli sguardi delle donne presenti.

William indossava una camicia di seta nera e dei jeans, il suo immancabile spolverino di pelle nera, mentre i capelli erano tirati indietro con il gel. Liam invece portava una maglietta rossa a maniche lunghe, dei pantaloni di pelle ed una giacca anch’essa di pelle.

Lo sguardo del biondo vagò per un attimo per la sala, poi si posò su una ragazza seduta ad un tavolino proprio sotto il palco, era Michelle, l’amica di Elisabeth. Sorrise malizioso, se c’era lei doveva esserci anche la scontrosa biondina e questa volta non gli sarebbe di certo sfuggita.

Doveva solo attendere e poi fare la sua mossa. L’amico notò la sua espressione e abbracciandolo per un attimo gli chiese “Che c’è piccolo? Chi stai puntando con tanta insistenza? Una nuova preda? “

“Come? Mi sembrava di avere visto una persona che conosco.“rispose il biondo distrattamente, ma in quel momento vide Elisabeth prendere posto accanto a Michelle ed emise un gemito.

Quella ragazza era da mozzare il fiato, indossava un abito rosa stretto con un’ampia scollatura, modellava quel corpicino che solo il giorno prima aveva stretto tra le braccia.

“Per la miseria!“mormorò folgorato dalla sua bellezza “Ora più che mai deve essere mia! “

“Caspita Will!“esclamò Liam fissandola con desiderio.

“Questa sera è davvero uno schianto! Anche meglio di come la ricordassi!”

“Se fossi in te non perderei tempo ed andrei da lei prima che lo faccia qualcun altro. “disse il bruno notando che aveva attirato numerosi sguardi.

William non replicò e quasi come se fosse in trance si avvicinò alle due ragazze fermandosi alle spalle di Elisabeth “Vuoi ballare passerotto?”

Nel riconoscere la sua voce si impietrì, come era possibile che con tanti locali avesse scelto proprio quello? E pensare che aveva deciso di evitarlo per qualche giorno per riflettere sui suoi sentimenti, ma poi William parlò ancora “Mi concedi questo ballo? “

Elisabeth si voltò e la prima cosa che vide furono due occhi blu come il mare che la fissavano e sentì le gambe cederle per l’emozione. Gli porse come un automa il braccio e lui le strinse la mano conducendola verso la pista e prendendola poi tra le braccia.

“Ciao piccola, mi sei mancata. “le sussurrò sfiorandole l’orecchio con le labbra“Sei davvero stupenda questa sera. “

“Grazie. “disse arrossendo mentre il suo corpo si rilassava tra le sue braccia.

“Tesorino, guardami. “disse poi alzandole il viso con la mano “Vuoi dirmi cosa ti è accaduto l’altra sera tesoro? Sei scappata in fretta, non mi hai neanche dato il tuo numero di telefono.“

“Dovevo tornare a casa, era tardi e non intendevo venire a letto con te al nostro primo appuntamento!“rispose cercando di mantenere il controllo

“Ho avuto un’altra impressione, sai? Perché non mi dici la verità? “le chiese avvicinando il viso al suo.

“Sei davvero presuntuoso“fece la ragazza alterandosi per la piega che stava prendendo quella conversazione.

“Dico solo che non sembravi contraria mentre ti baciavo, ti piaceva da matti a quanto ricordo“le disse accarezzandole le labbra con un dito

“E questo ti ha fatto pensare che sarei venuta a letto con te?” domandò alterandosi

“Invece io penso che tu lo volessi, ma che poi hai avuto paura di qualcosa, ho indovinato? Non sai cosa hai perso, ti avrei fatto toccare il cielo con le dita piccola. Ho delle facoltà che neanche immagini.”concluse cacciando la lingua tra i denti.

“Sei un vero porco! “esclamò lei scostandosi, ma lui non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare.

William la fissò con un sorrisetto malizioso e sussurrò“Sarà, ma questo porco ti stava facendo impazzire di piacere passerotto e se non ti fossi tirata indietro…“

“Basta! “esclamò imbarazzata “Non ti devo alcuna spiegazione sul mio comportamento. Davvero pensavi che sarei venuta a letto con te conoscendoti da solo cinque minuti? Ma per chi mi hai preso?” e detto questo lo schiaffeggiò liberandosi dal suo abbraccio “Addio William!” e si allontanò furiosa

“Bel caratterino la tua Elisabeth eh Will?”osservò Liam raggiungendolo “Ti ha dato uno schiaffo davanti a tutti.”

“Non riesco a capire cosa le passi per la testa Liam. Quella ragazza è un vero mistero.”

“Una vera sfida direi!”lo corresse l’amico.

William annuì e disse “Non intendo arrendermi per così poco. Ti va un di bere?” gli propose poi sorridendogli.

“Certo, non rifiuto mai un drink, soprattutto se me lo offri tu.”

“E va bene! Ti ho mai detto che sei un vero scroccone Liam?”fece fingendosi seccato “Ho bisogno di qualcosa di forte dolcezza.”disse poi alla brunetta dietro il bancone del bar “Una tequila.”

“Per me un whisky! “ordinò invece Liam

Quattro tequile dopo William aveva lo sguardo perso nel vuoto e borbottava frasi senza senso, mentre l’amico cercava di strappargli di mano l’ennesimo bicchiere “Piccolo, penso tu abbia bevuto abbastanza per questa sera. Torniamo a casa.”

“Sto benissimo! Non fare il guastafeste. Senti dolcezza...” disse rivolgendosi alla ragazza bruna che era dietro il bancone

“Dimmi tutto bello!”

“Me ne dai un altra?”le chiese.

Liam le fece cenno di no e la ragazza gli poggiò un dito sulle labbra e disse “Forse è meglio che ti porti un caffè, che ne pensi?”

William fece una smorfia e disse “Al diavolo il caffè! Sto benissimo e voglio un’altra tequila!”

“Ora basta Will!” gli ordinò Liam “Altrimenti sarò costretto a portarti sulle spalle e questa è l’ultima cosa che voglio

“Ascolta il tuo amico, bel biondino.” gli disse con voce seducente

William la fissò con interesse, quella ragazza era davvero sexy “E tu chi saresti, tesorino?”

“Jessy” rispose con un filo di voce.

“Avvicinati dai.” la invitò con un dito

Jessy uscì da dietro il bancone e gli si avvicinò sinuosa, indossava un maglietta rossa corta fino all’ombelico al quale sfoggiava un anellino d’argento e dei pantaloni di pelle nera aderenti. William si leccò le labbra, quella ragazza era davvero un bocconcino appetitoso.

“Allora?”fece lei strusciandosi contro di lui come una gatta in calore “Ti piace quello che vedi?”

“Molto.”

“Come ti chiami?”gli chiese mordicchiandogli l’orecchio.

“William. E lui è Liam!”rispose chiudendo gli occhi per il piacere che quelle labbra calde gli stavano dando.

Sei un vero schianto, non è vero Liam?”chiese all’amico che era seduto accanto a lui.

“Si, hai ragione.”

“Non vi andrebbe di andare da qualche parte? Io ho finito per questa sera.” propose lei indecisa su chi le piacesse di più, erano entrambi così belli e sensuali.

I due ragazzi si fissarono con complicità e William annuì “Ti va di venire da noi?”

“Vivete insieme?”

“Si, ma non siamo una coppia piccola!” rispose pentendosi immediatamente di aver detto quella frase, ma che gli era venuto in mente? Una coppia? E chi mai aveva pensato a una cosa del genere.

“Ma siamo abituati a condividere tutto.” aggiunse Liam scrutando la reazione di William

Jessy lo fissò per un attimo, poi acconsentì a seguirli, questa serata si prospettava molto interessante.

“Bene, allora andiamo!” fece il biondino prendendola per mano e conducendola verso la sua auto.

Una volta giunti a casa Liam aprì la porta dell’appartamento che divideva con William ed accese la luce, Jessy entrò seguita dal ragazzo biondo e si guardò intorno. Era un appartamentino grazioso ed accogliente con un salotto con un divano, una poltrona ed un tavolino al centro, mentre addossata ad una parete si trovava una libreria piena di libri. William si sfilò lo spolverino di pelle e lo poggiò sulla poltrona, mentre Liam si dirigeva verso il mobile bar “Vuoi da bere piccola?”

“No grazie.”rispose voltandosi verso William e fissandolo con lussuria, lo desiderava da morire e non vedeva l’ora che lui la prendesse e la facesse godere.

Il biondino le si avvicinò e attirandola leggermente a se le sussurrò in un orecchio “Sai che voglio farti piccola?"

Lei fece una finta espressione ingenua e disse “No, cosa?”

“Voglio strapparti questi pantaloni e scoparti fino a farti urlare!”disse con voce calda.

Jessy si leccò le labbra “E cosa stai aspettando mio stallone?“

Liam, che stava sorseggiando un bourbon, sorrise e dopo aver appoggiato il bicchiere sul tavolino raggiunse William e Jessy.

“Chi vuole essere il primo?”chiese lei accarezzando il petto di Liam attraverso la camicia “Tu bel moro? Oppure tu William? Siete entrambi irresistibili, non so decidere!” si mordicchiò le labbra, era un bel dilemma.

I due ragazzi si guardarono, poi Liam malizioso rispose “In realtà ci piacerebbe scoparti insieme!”

“Hai mai fatto sesso a tre?”le chiese William attirandola a se e mordicchiandole il lobo dell’orecchio

Jessy li guardò interessata, le era capitato solo una volta di sperimentare una cosa del genere e quei due ragazzi l’attraevano troppo per tirarsi indietro.

“Può darsi!”rispose strofinandosi addosso ad Liam mentre con una mano sbottonava i pantaloni di William “La cosa mi eccita parecchio.”

I due ragazzi sorrisero soddisfatti, quella ragazza non era solo favolosa ma anche estremamente disinibita.

“Bene, allora è meglio andare di là, staremo più comodi!” disse Liam prendendo Jessy per mano e conducendola nella sua stanza.

William li seguì chiudendosi la porta alle spalle.

Ore dopo Jessy giaceva sfinita tra i due ragazzi. Quei due erano davvero degli stalloni, le avevano fatto raggiungere l’orgasmo talmente tante volte che aveva perso il conto. Quella era una notte che avrebbe ricordato per tutta la vita.

In quel momento William aprì gli occhi e le baciò una spalla “Sapevo che saresti stata grandiosa dolcezza.”

“William, è stato davvero eccitante.” sospirò languida

“Al tuo servizio tesorino, quando vuoi replicare…”le propose il biondo leccandole il lobo dell’orecchio.

”Certo. Quando ti va…chiamami, magari anche senza il tuo amico.”gli propose mordendosi le labbra

William alzò un sopracciglio e sogghignò, lo sapeva che avrebbe preferito lui “Puoi scommetterci, dolcezza.”

“Ora è meglio che vada, il mio ragazzo comincerà a pensare che sia scappata con un altro.”e si sciolse dal suo abbraccio andando e raccogliere i vestiti dal pavimento.

William spalancò gli occhi poi ridendo disse “Hai un ragazzo? Immagino non allora sia un tipo geloso.”

Lei alzò le spalle “Lo è quanto basta!”

William, divertito, scosse la testa, mentre Jessy si rivestiva. Dopo avergli posato un leggero bacio sulle labbra gli disse “Salutami il bello addormentato e ringrazialo da parte mia per la stupenda notte.”

“Con piacere, piccola.”dichiarò mettendosi a sedere e fissando quel corpicino così sensuale che gli aveva dato tanto piacere.

“Ciao bambolotto” disse lei lanciandogli un bacio e uscendo dalla stanza.

William sospirò, che notte movimentata, si voltò verso l’amico e lo osservò dormire, sembrava un vero angelo.

Gli sfiorò una guancia con un dito e scostò una ciocca di capelli che gli era caduta sul viso “Come sei bello, vorrei poter restare così per sempre.” sussurrò con estrema dolcezza “Ora che siamo soli vorrei tanto poterti amare, dio solo sa quanto ti desidero.”

Gli accarezzò nuovamente la guancia e gli sfiorò le labbra con un bacio. Liam aprì gli occhi e si ritrovò due pozze blu che lo fissavano adoranti.

“Jessy è andata via?”domandò stiracchiandosi

“Sì, siamo soli soletti Liam.” rispose William cacciando la lingua tra i denti e guardandolo con desiderio “Adoro essere qui, in questo letto con te.”

“Era da tanto che non trascorrevamo una notte così movimentata, vero?”commentò il bruno sospirando “Mi mancava, ma soprattutto mi mancavi tu, piccolo.”

“Anche tu, da morire.” mormorò William mentre l’amico introduceva una mano tra i ricci ribelli”

“Mi sembra di essere ritornato indietro di due anni.” osservò Liam voltandosi verso di lui

Il biondo annuì “Ricordi quando tutto è cominciato?”

“Come se fosse ieri! Non potrei mai dimenticarlo!” rispose con un sussurro, baciandolo poi dolcemente sulle labbra.

 

 

2 anni prima

 

Un ragazzo dai capelli ricci di un biondo cenere sedeva sotto un albero nel parco con lo sguardo rivolto verso il laghetto, tra le mani stringeva un libro di poesie tra le mani.

Gli occhi blu erano velati dalle lacrime, solo la sera prima la sua ragazza di sempre, la sua adorata Katherine, lo aveva mollato per trasferirsi a Los Angeles e ancora non aveva realizzato il fatto di essere stato abbandonato per sempre. Improvvisamente sentì dei passi alle sue spalle, ma non si voltò, non aveva molta voglia di vedere qualcuno.

“Ehi Will?”si sentì chiamare, poi una mano si posò con forza sulla sua spalla.

William alzò la testa e fissò colui che lo aveva distolto dalla sua disperazione, si trattava del suo amico Jake, lo scrutava preoccupato.

Era un ragazzo abbastanza alzo, dal fisico massiccio, i capelli neri e gli occhi nocciola.

“Tutto bene William?”gli domandò rivolgendogli un debole sorriso “Cosa è accaduto? Questa mattina quando mi sono svegliato non c’eri e il tuo letto era intatto.”

Il ragazzo tentò di ricacciare indietro le lacrime che lottavano per uscire “Non puoi neanche immaginare quello che sto provando, Jake.”

“Ma di che stai parlando? Sei uno straccio, ma non hai dormito?”

Il biondo scosse la testa e lo invitò a sedere accanto a lui “Se n’è andata!” esordì

Jake spalancò gli occhi e lo fissò come se non avesse capito quello che gli aveva riferito

“Kat, mi ha lasciato!”ripeté tra i singhiozzi

“Quella sgualdrina!”sibilò l’amico furioso “Lo sapevo che prima o poi ti avrebbe fatto soffrire”

“Per me è come un incubo. Fino a pochi giorni fa diceva che ero il suo raggio di sole e che non poteva vivere senza di me, poi l’altra sera mi ha detto che non poteva restare a Richmond. Io l’avrei anche seguita a Hollywood pur di restare con lei perché l’amavo, ma Kat con freddezza mi ha risposto che doveva essere libera. Mi ha lasciato! Ancora non riesco a capacitarmi che non sia più al mio fianco!”

“Una vera strega!” commentò Jake scuotendo la testa, aveva sempre pensato che Katherine non fosse la donna giusta per lui, ma William era troppo innamorato per ascoltarlo.

“Sai qual è la cosa più divertente, Jake?” dichiarò William voltandosi a guardarlo con gli occhi lucidi “Tu hai sempre avuto ragione sul suo conto, non mi ha mai amato. Probabilmente era solo una mia illusione, le ho dato tutto, le ho perfino perdonato i tanti tradimenti che non si prendeva neanche la briga di negare.”

L’amico lo lasciò sfogare, ne aveva proprio bisogno, si sentiva impotente, qualsiasi cosa avrebbe detto probabilmente lo avrebbe fatto stare peggio.

“Era tutta la mia vita, ma ora è andata via strappandomi il cuore dal petto.” continuò manifestando tutta la sua disperazione.

“Lo so che ora soffri, ma Kat non ti meritava. Sei un ragazzo eccezionale ed hai bisogno di una donna che ti ami come meriti!”dichiarò, non sopportava di vederlo in quello stato.

“Non mi innamorerò mai più! Lo giuro! Fa troppo male.”affermò con gli occhi pieni di lacrime

Jake lo guardò dispiaciuto, se avesse avuto quella sgualdrina tra le mani le avrebbe torto il collo.

“A che serve innamorarsi se poi tutto finisce e tu resti solo con il cuore a pezzi e dei ricordi della vita insieme?” fece poi con le lacrime agli occhi.

Jake lo abbracciò e gli sussurrò in un orecchio “Ti prego Will, non parlare così. L’amore è bello, ma a volte non dura per sempre e questo dobbiamo accettarlo.”

William si lasciò andare, si sentiva bene tra le sue braccia, Jake riusciva sempre a essere un conforto per lui “Grazie”

Jake lo lasciò andare e si alzò in piedi “Ora basta pensare a lei! Presto troverai un’altra ragazza che ti consolerà.”

“Non voglio nessuna ragazza!”esclamò scuotendo la testa risoluto

“Stasera verrai con me in un nuovo locale che hanno appena aperto, il Savage Garden, è il luogo adatto per dimenticare!”

“Sei un vero amico, sai Jake? Non so che farei senza di te.”

“Grazie tesoro.” lo prese in giro il bruno “Sai che se parli in questo modo potrei anche innamorarmi di te?”

“Idiota!” reagì William guardandolo storto “E se non ti conoscessi così bene mi preoccuperei.”

Jake rise ed insieme si diressero verso il campus, erano in enorme ritardo per le lezioni.

Capitolo IV

 

Quella sera quando fecero il loro ingresso al Savane Garden molte ragazze si voltarono a guardarli con interesse.

William indossava una camicia nera di seta, dei jeans ed aveva tirato indietro con il gel i ricci ribelli, mentre Jake portava una camicia a righe e dei jeans larghi.

Sedettero ad un tavolino guardandosi un po’ intorno, ma William era ancora di umore nero e l’ultima cosa che desiderava era conoscere qualche altro esemplare del genere femminile.

Ordinarono due birre e cominciarono a parlare “Non credo sia stata una buona idea venire qui Jake.” si lamentò William con aria triste.

“Non fare il guastafeste Will! Hai bisogno di distrarti e questo è il posto giusto.”

“Sei tu un guastafeste! Io volevo restare a casa a vedere la tv mentre tu mi hai trascinato tra la gente.” sbuffò con una smorfia “Perché invece non hai chiesto a Darla di uscire? Sono certo che avrebbe accettato!”

Jake arrossì nel sentire nominare sua sorella, ne era innamorato da tempo, ma non aveva mai trovato il coraggio di farsi avanti, non si riteneva alla sua altezza. Dana era favolosa, capelli lunghi biondi, occhi azzurri, fisico da modella. Non aveva alcuna speranza.

“Non prendermi in giro!” esclamò “Non accetterebbe mai di uscire con uno come me!”

“Sei uno stupido se la pensi in questo modo, Jake! Tu sei un ragazzo fantastico e Dana sarebbe fortunata a frequentarti. E poi ho il presentimento che tu le piaccia!”

“Sì, come no” fece poco convinto, l’ultimo ragazzo che aveva frequentato era un quarterback

“Vedrai che prima o poi si accorgerà di te.” e gli poggiò una mano sul braccio

“Bevi la tua birra Will!” strepitò Jake esasperato “Tua sorella è troppo bella e sofisticata per uno come me.”

Il biondo sbuffò “Sei davvero un caso perso!”

“Sono solo realista!” affermò portando alle labbra la bottiglia di birra,

William si guardò intorno, il locale era estremamente affollato, soprattutto di coppiette di innamorati e di ragazze molto carine, e questo lo rese nuovamente triste.

Improvvisamente si sentì osservato e si voltò, al bancone vide un ragazzo bruno con gli occhi neri come la pece che fissava con insistenza. Cercò di scervellarsi se fosse qualcuno conosciuto al College del quale non si ricordava, ma non gli venne in mente dove avesse potuto incontrarlo. Lo stava divorando con gli occhi e questo lo rese nervoso, poi il ragazzo portò alla bocca la bottiglia di birra che teneva in mano leccandosi poi le labbra. A William sfuggì un gemito, ricambiò per un istante lo sguardo poi si voltò nuovamente verso l’amico, ma che gli stava accadendo? Era bastato quel gesto così semplice da eccitarlo? La storia di Kat doveva averlo davvero scosso.

“A che pensavi?”gli chiese Jake “Sembravi distante anni luce”

“No, niente, non preoccuparti. È che non sono molto in vena di divertirmi” rispose il biondo con tristezza.

“Povero il mio Wil, ma vedrai che presto ti passerà!” cercò di tirarlo su.

Jake lanciò poi un fugace sguardo verso il bancone e la sua attenzione fu catturata da qualcuno seduto su uno sgabello e mormorò incredulo “Per la miseria! Non posso crederci!”

“Ma cosa stai blaterando? Sei già ubriaco?” lo prese in giro William scoppiando a ridere per il suo strano comportamento, ma lui continuò a fissare qualcuno tra la folla.

“Liam?” mormorò alzandosi di scatto e precipitandosi verso il bancone.

“Jake, ma…” fece stupito, ma che gli era accaduto? Perché si era allontanato come una furia? William impallidì quando capì che stava salutando lo stesso ragazzo che aveva adocchiato qualche minuto prima. Come faceva a conoscerlo? Allora era Jake che stava guardando, non lui.

Si diede dello sciocco e scosse la testa, ma non appena intravide che stava tornando al tavolo insieme allo sconosciuto il cuore cominciò a battergli ferocemente nel petto.

Quando lo raggiunsero William fu in grado di osservarlo meglio, era più alto di Jake, con un fisico snello e ben scolpito, ma ciò che lo colpì maggiormente fu il colore dei suoi occhi, scuri come la notte. Indossava una giacca di pelle, una camicia di seta rossa e dei pantaloni di pelle anch’essi neri.

Si presentò stringendogli la mano “Piacere, Liam O’Donnell”

Il contatto tra loro gli provocò una scossa lungo la schiena “William Darcy!” rispose con un timido sorriso.

“Siediti con noi Liam.” gli propose Jake e si accomodarono al tavolino.

“Molto bello il tuo nome, è irlandese, vero?”domandò William, leggermente imbarazzato dalla sua presenza.

Liam lo scrutò quasi come se volesse leggergli in fondo all’anima “Sì, mia madre è di Dublino, ma io sono nato negli Stati Uniti.”

“Che ci fai qui? Credevo vivessi a New York!”

“Mi sono trasferito solo da qualche mese! Ho lasciato la facoltà di legge!” rispose sorseggiando il suo drink.

“Eh? Hai lasciato i tuoi studi di giurisprudenza?”

“Ho deciso di dedicarmi ad un’attività che mi interessa da tempo, le arti marziali. Vorrei diventare istruttore!”spiegò il ragazzo

“Scommetto che i tuoi genitori non hanno fatto i salti di gioia per questa decisione!”

Liam si rattristò e scuotendo la testa aggiunse “In realtà con mio padre non ho rotto ogni rapporto, anzi, è stato lui ad avermi tolto il saluto dopo averlo saputo.”

“Mi dispiace amico! Se ti dovesse servire qualsiasi cosa sappi che io e William saremo a tua disposizione!”

“Certo!” aggiunse il biondo “Capisco cosa provi, anche a me è capitato lo stesso.”si rattristò pensando a come fosse finito il rapporto con lui.

Liam lo guardò con complicità, finalmente aveva trovato una persona che poteva capire quello che stava

“Solo mia sorella mi è stata vicina e ha capito i motivi di questa mia scelta, le sono molto affezionato.”continuò a raccontargli

Il bruno vide che si era rattristato nel parlarne e si sentì in colpa “Mi dispiace, William, non era mia intenzione riportarti alla mente brutti ricordi.” e poggiò una mano sulla sua, gli ispirava tenerezza, sentiva quasi il desiderio di stringerlo a se per consolarlo.

“Ormai è passata. Piuttosto, mi dici da quanto tempo vi conoscete?”gli chiese poi William godendosi ancora il contatto della mano di Liam sulla propria.

“Eravamo amici ai tempi della scuola, poi io mi sono trasferito a New York per il college e, purtroppo, ci siamo persi di vista.” replicò cercandolo con gli occhi “Invece tu, William?”

“Io e sua sorella Dana frequentiamo lo stesso corso di francese!” replicò Jake al suo posto “Una volta sono andato a casa loro per un progetto ed abbiamo fatto amicizia.”

“Tu, il francese?”chiese il ragazzo sul punto di scoppiare a ridere

William sghignazzò e Jake gli lanciò un’occhiataccia

“Temo che in realtà gli piaccia più mia sorella, non è vero, tesoro?” lo prese in giro facendogli un occhiolino

“Will! Non è vero!” si risentì

William non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere, era troppo divertente la sua espressione imbronciata e ben presto gli altri due si unirono a lui.

“Tu, invece, cosa studi, William?”chiese poi Liam scrutandolo con grande attenzione.

“Letteratura inglese.”

“Sai Liam, William diventerà un grande scrittore. Scrive dei racconti davvero belli!”intervenne l’amico.

“Davvero?”

“Smettila!” gli impose di tacere “A Liam non interessa.”

”Sì, invece, anche se la mia passione è la poesia, soprattutto quella francese .“

William non riusciva a credere alle sue orecchie, aveva trovato finalmente una persona che condividesse i suoi stessi interessi.

“Anche io amo la poesia, ma quella dell’800!”replicò con entusiasmo, fissandolo con gli occhi che gli brillavano “Scrivo poesie da quando ero al liceo.” ammise poi il biondo

Liam era sorpreso per le sue molteplici qualità “Spero che un giorno mi farai leggere qualcosa di tuo, William.”

A quelle parole arrossì, non le aveva mai fatte leggere a nessuno tranne che a Kat, ma sentiva che non poteva rifiutargli nulla, così acconsentì “Se t’interessa potrei mostrarti qualcosa.” acconsentì

“Ne sarei molto felice, William.”

“Ehi!” lo rimproverò “Perché a lui sì e a me no? Hai sempre rifiutato di mostrarmele!”

“Solo perché erano dedicate a Kat!” strillò quasi

Jake si rese conto dello sbaglio che aveva commesso e gli domandò scusa, non avrebbe voluto reagire in quel modo “Mi dispiace, non lo sapevo”

Liam li osservò senza intervenire, erano cose private, ma William sentì che a lui poteva dire tutto così confessò tristemente “Era la mia ragazza”

“Vi siete lasciati da molto?” si azzardò a chiedere leggendo dolore e rancore negli occhi del biondo, ma se ne pentì immediatamente “Scusa, non sono affari miei!”

“Veramente è accaduto solo ieri.” mormorò con un macigno sul cuore

“Mio dio!” bisbigliò Liam sinceramente dispiaciuto “Mi spiace, sono un vero idiota!”

“Non preoccuparti, non potevi saperlo.”

“Avevo notato qualcosa nei tuoi occhi, Will. Erano così malinconici, tristi.”

Liam spalancò gli occhi rendendosi conto di quello che aveva appena detto, lo aveva davvero chiamato Will? Doveva essere impazzito a prendersi così tante libertà con un ragazzo che aveva appena conosciuto? Ma cosa diavolo gli stava accadendo?

“Il dolore è ancora forte ed io…” mormorò il biondo con gli occhi lucidi

“Ragazzi, basta parlare di cose deprimenti, vi va un altro giro di birre?” propose Jake con un sorriso.

“Certo.”

“Scusatemi se non sono di compagnia questa sera!” dichiarò William prendendosi la testa tra le mani, ma dopo un attimo sembrò essersi ripreso ed alzò lo sguardo trovando due occhi scuri che lo scrutavano partecipi del suo dolore.

“Sono felice di averti conosciuto William!” confessò Liam senza staccare gli occhi dai suoi.

“Anche io.” mormorò l’altro sostenendo lo sguardo e sentendo il cuore battere velocemente, ma perché lo fissava in quel modo? E perché si sentiva così strano?

Un’ora dopo Jake si alzò in piedi e annunciò “Ragazzi si è fatto tardi.”

“Va bene, andiamo.”scattò William anche se gli dispiaceva dover lasciare la compagnia di Liam.

“No tu resta, Will.”

“Vengo con te, domani ho lezione!”insistette William

“Restate ancora!”li pregò il ragazzo che non aveva voglia di mettere fine così presto a quella serata e soprattutto di lasciare andare via William con il quale sentiva di avere instaurato un legame speciale “È da tanto che non ci vediamo!”

“Io davvero non posso, ma William, se vuoi, puoi restare.”

“Resta anche tu“lo pregò William “Ci stavamo divertendo.”

“Non posso, ma ti lascio in ottima compagnia.”

Il moro guardò William e sorrise.

“Notte Liam, notte Will, spero tu stia meglio.”e si allontanò lasciandoli soli

“Anche io spero stia meglio, mi spiace di averti riportato alla mente la tua ragazza.”mormorò sentendosi in colpa.

“No, anzi, devo ringraziarti.” disse William sorridendo, in fondo era proprio vero“La tua compagnia mi ha aiutato molto questa sera.”

“Se vuoi puoi raccontarmi come è andata, sempre che non sia troppo doloroso per te”

William abbassò la testa e con un sorso finì la sua terza birra, forse parlarne con qualcuno gli avrebbe fatto bene “Forse hai ragione.”

Liam lo fissò in attesa che lui iniziasse il suo racconto.

“Kat ed io stavamo insieme dal liceo, sai, credevo sarebbe stato per sempre, ma sbagliavo. Mi ha tradito, per sfondare nel mondo dello spettacolo, poi quando non le è bastato più ha deciso di lasciarmi e partire per Los Angeles.”

“Mi dispiace tanto.” gli disse poggiandogli una mano sul braccio e guardandolo con tristezza “Da quello che vedo sembri un ragazzo fantastico, dolce e simpatico, non riesco a capire come possa averti lasciato. Posso solo immaginare quello che stai provando.”

“Sei gentile, ma non mi conosci. Vuoi la verità? Secondo lei ero un perdente! E sai che ti dico? Aveva ragione! Ecco ora l’ho detto! Neanche Jake lo sa, non ho neanche avuto il coraggio di confessarglielo!” sussurrò William alzando lo sguardo verso di lui e si perse in quelle pozze scure, poi Liam strinse la mano nella sua e affermò “Non sei un perdente!”

William scoppiò in una risatina isterica e poi dichiarò “Sono un perdente, romantico e sognatore che perde il suo tempo a scrivere immondizia.”

“Will, ti prego, non buttarti giù.”

“Scusami, sono una compagnia deprimente.” si giustificò, ma l’altro gli sfiorò una guancia con la mano e gli disse “Sono stato molto bene con te e vorrei che uscissimo qualche altra volta, vedrai che dimenticherai quella… come hai detto che si chiamava?”

“Katherine!”

“Incontrerai una donna che te la farà dimenticare!” concluse il moro, ma William scosse la testa dicendo “Ho deciso che non mi innamorerò più! È troppo doloroso.”

“Ti capisco, ma io pensavo a qualcosa di diverso.”disse

“Ah no?”

“Io parlavo di donne, non di amore.”precisò “Secondo me ora che sei libero potresti divertirti, senza innamorarti.”

“Intendi una ragazza solo per fare sesso?”

Liam alzò un sopracciglio ed annuì divertito. William divenne pensieroso, ma forse quel ragazzo non aveva tutti i torti, un po’ di puro divertimento gli avrebbe fatto bene.”

“Senti mi sono rotto di questo posto, ti va di andare da un’altra parte?”gli propose poi il bruno.

“No, meglio che torni, si è fatto tardi.”rispose William.

“Potremmo uscire qualche volta, che ne dici?”

“Va bene, mi piacerebbe molto.”fece William alzandosi in piedi

Liam lo accompagnò in auto fino al dormitorio e lo salutò con un sorriso. William lo ringraziò per la compagnia e gli disse che gli aveva fatto piacere conoscerlo.

 

 

I due ragazzi continuarono a frequentarsi fino a quando l’amicizia tra loro non crebbe al punto da indurre William a trasferirsi nell’appartamento di Liam. Si divertivano molto insieme, uscivano tutte le sere, rimorchiavano ragazze e con loro trascorrevano notti di puro sesso. Per William questo era un modo per non pensare a Kat e per non rischiare di innamorarsi di nuovo.

Avevano incoraggiato Jake a invitare Dana ad uscire e lei, con grande sorpresa del ragazzo, aveva accettato. In pochi mesi i due erano diventati inseparabili e ben presto erano andati a vivere insieme in un appartamentino in centro.

Una sera d’estate Liam e William erano seduti su un divanetto in un locale che aveva aperto da poco quando improvvisamente il bruno adocchiò una ragazza così bella da mozzargli il fiato. Aveva lunghi capelli biondi ed indossava un vestito rosa talmente corto da coprirle appena il sedere. Si agitava sulla pista da ballo e si muoveva in un modo talmente sensuale da attirare l’attenzione della maggior parte degli uomini presenti Liam decise che doveva averla! La indicò a William che annuì alzandosi e dirigendosi verso la pista mentre l’altro lo aspettava seduto. La raggiunse e si posizionò alle sue spalle cominciò a muoversi, e poi accorciò la distanza tra i loro due corpi e con le dita le solleticò i fianchi facendola fremere.

La ragazza spinse la schiena contro di lui e William prese questo gesto come un invito a continuare, così poggiò fermamente le mani sui suoi fianchi e l’attirò a se facendole sentire la sua eccitazione “Ciao bellezza.”le sussurrò con voce calda in un orecchio.

“Ciao splendore!”mormorò affascinata anche dal suo accento inglese.

Si girò lentamente e restò folgorata dagli occhi più blu che avesse mai visto in tutta la sua vita “Come ti chiami?” gli chiese mettendogli una mano sul petto ed accarezzandolo attraverso la camicia.

“William e tu gattina?”mormorò con sensualità.

“Alex"

“Che nome carino.”le sussurrò mordicchiandole il lobo dell’orecchio

La ragazza ansimò, quel William ci sapeva proprio fare con le donne

William non rispose, ma l’attirò a se baciandola con foga, mentre lei gli metteva le braccia intorno al collo

“Sei solo?”ansimò lei quando pose fine al bacio

“No, vedi quel bel ragazzo moro seduto sul divanetto?” le domandò William indicandole Liam che non staccava gli occhi dalla coppia.

Lei annuì e si morse le labbra per il desiderio, era davvero un bel esemplare di maschio.

“Vedi, io ed il mio amico ci stavamo chiedendo se ti piacerebbe farci un po’ di compagnia.”le propose.

Ci rifletté per un attimo poi acconsentì “Va bene.”

William le cinse la vita con un braccio ed insieme tornarono al divanetto.

“Ciao.”lo salutò con sensualità sedendo tra i due ragazzi.

“Ciao piccola.” ricambiò il saluto il bruno, avvicinando il viso al suo “Io sono Liam e tu?”

“Alex.”si presentò

“Piacere di conoscerti.” le disse divorandola con gli occhi.

“Ti va di venire da qualche parte con noi?”le chiese poi Liam accarezzandole la schiena nuda con la punta delle dita.

“Non dovrei. Non vi conosco.”rispose con innocenza

“Non siamo due serial killer se è di questo di cui hai paura.”disse Liam con un sorriso disarmante

“Io e William qui ci sentivamo soli e volevamo un po’ di compagnia. Sai lui è stato appena lasciato dalla ragazza ed è un po’ giù.”concluse indicando l’amico che annuì con sguardo triste.

“Doveva essere malata di mente per lasciare uno come te!”esclamò lei di getto, non riusciva a crederci.

“L’amavo molto, stavamo insieme da tanto tempo.”mormorò con l’aria da cucciolo abbandonato

“Mi dispiace piccolo.”

“Allora? Ti va di tirargli su il morale?”

La ragazza alzò un sopracciglio e incuriosita chiese “Che avete in mente, ragazzi?”

“Vediamo, potremmo fare qualcosa di eccitante per divertirci. Sei mai stata con due ragazzi contemporaneamente?”le propose Liam

William guardò l’amico stupito, non gli era mai passato per la mente di fare una osa del genere, ma poi ci rifletté e pensò che forse sarebbe stato divertente “È una proposta che ti alletta tesorino?”

Brittany alzò le spalle e rispose “Non mi accade spesso.”

“Ma ti piacerebbe?”insisté Liam attirandola a se e baciandole il collo “Eh piccola?”

“Oh sì.” gemette chiudendo gli occhi per la sensazione di piacere che le provocavano le sue labbra.

Liam e William si guardarono con complicità, poi il biondo le infilò la mano sotto il vestito facendola fremere.

“Andiamo in un posto più appartato piccola?”propose Liam.

“Casa mia è vicina!” esclamò lei.

Capitolo V

 

I tre ragazzi uscirono dal locale e con l’auto di William raggiunsero l’appartamento di Alex che si trovava in un quartiere elegante della città.

William era eccitato, non aveva mai fatto sesso a tre, era un’esperienza del tutto nuova, ma quella ragazza era troppo bella per tirarsi indietro e poi con Liam sembrava tutto naturale.

Una volta arrivati lei li fece entrare nel suo lussuoso appartamento e disse loro di mettersi a loro agio e sparì dietro una porta.

William e Liam si guardarono leggermente imbarazzati, si vedeva che non si erano mai trovati in una situazione del genere “L’hai mai fatto ?”chiese improvvisamente.

“No, ma non penso sia una cosa tanto terribile, anzi io la trovo estremamente eccitante. E tu?”

William annuì e l’amico gli sorrise rincuorato di non essere il solo ad essere in ansia.

Alex tornò qualche minuto dopo e i due ragazzi spalancarono gli occhi alla sua apparizione, si era cambiata ed aveva indossato una sottoveste grigio perla con completino intimo dello stesso colore.

Era stupenda ed improvvisamente tutti i dubbi si dissolsero dalle loro menti e alzandosi dal divano le si avvicinarono.

“Sei un bocconcino niente male, gattina.”disse William guardandola con desiderio e baciando con ardore le sue labbra carnose.

La divorò per qualche istante, poi le loro bocche si staccarono per respirare e Alex ansimando gli chiese “Perché non mi mangi allora?”

“Con piacere!”rispose lui mordicchiandole il lobo dell’orecchio, scendendo poi ad assaporarle l’incavo della gola, mentre la ragazza cominciava a spogliare Liam che si era avventato sul suo collo.

“Sai di buono piccola.”mormorò il bruno passando la lingua sulla sua pelle che profumava di vaniglia.

Alex ansimò, quei due la stavano facendo impazzire, ma voleva avere lei il comando della situazione quindi li bloccò per un attimo e disse “Sarà meglio andare in camera da letto, saremo più comodi.”

La seguirono nell’altra stanza e William la baciò con passione, poi lasciò che la biondina lo spogliasse “Stenditi sul letto William.”gli disse e il ragazzo obbedì.

Gli sbottonò i jeans e glieli sfilò restando folgorata dalla perfezione del suo corpo, era ben dotato ed aveva degli addominali che sembravano di marmo.

“Vedi qualcosa che ti piace?”le chiese malizioso.

Alex si leccò le labbra e lo fissò con desiderio, mentre Liam le abbassava la sottoveste e la lasciava cadere sul pavimento. Le baciò una spalla abbassando il reggiseno, posò dei piccoli baci lungo la schiena, aveva la pelle come seta “Che pelle morbida hai piccola.”

La ragazza si voltò verso Liam, e guardandolo con desiderio lo baciò con passione, poi si avvicinò a William che era sul letto, in attesa di una sua mossa.

Gli baciò il petto solleticandogli i capezzoli con la punta della lingua, poi tracciò una linea con le labbra fino all’ombelico, con la mano gli prese il membro strappandogli un gemito.

“Vediamo cosa abbiamo qui.”disse passando le labbra sulla punta e cominciando a leccarla con la lingua, per poi farlo scivolare in bocca.

William gemette e cominciò a spingere con i fianchi, poi guardò intensamente l’amico che intanto le aveva sfilato la biancheria facendola finire sul pavimento.

Le baciò una natica, poi infilò la lingua tra le cosce soffermandosi sulla sua femminilità già bagnata.

Alex urlò e lui mordicchiandole il clitoride le chiese “Ti piace vero bambina?”

“Oh si! Continua, ti prego ancora.”ansimò sul punto di perdere il controllo.

Il ragazzo continuò a leccarla e a baciarla fino a quando non venne con un urlo, poi sedette su William e cominciò immediatamente a cavalcarlo.

Liam le arrivò alle spalle e le strinse i seni solleticando i capezzoli con la punta delle dita, poi si stese sul letto accanto a loro due, in attesa del suo turno. Alex si alzò e si impalò sul suo membro eretto, muovendosi con irruenza, mentre William li guardava desideroso di unirsi a loro.

Un pensiero lussurioso gli attraversò la mente, si avvicinò alla coppia e le sussurrò qualcosa in un orecchio. Alex si posizionò in modo che lui potesse penetrarla da dietro.

Entrambi si muovevano con forza strappandole un gemito dopo l’altro, erano al culmine, non avrebbero resistito a lungo con quel ritmo

Liam volse lo sguardo verso William, si sentiva terribilmente strano, tutta quella situazione lo eccitava immensamente. I ricci biondi incollati alla fronte sudata, gli occhi di un blu intenso e le gote arrossate, era davvero bellissimo, sembrava quasi un cherubino preso da un quadro del ‘500.

William sentì il suo sguardo su di lui e alzò la testa perdendosi in due pozze scure come la notte.

Un gemito gli sfuggì dalle labbra, Liam sorrise e si sporse verso William appoggiando le labbra sulle sue sfiorandole. Il biondo chiuse gli occhi per godersi quel contatto, mentre una scossa elettrica gli attraversava la schiena.

Alex in procinto di raggiungere l’orgasmo, urlò qualcosa di incomprensibile e Liam con una spinta poderosa si riversò in lei.

William venne un attimo dopo seguito dalla ragazza che si accoccolò vicino tra loro, ma il biondo non era ancora stanco e senza attendere oltre si andò a posizionare tra le sue gambe leccandola, mentre Liam si sporgeva verso l’amico e gli posava una scia di baci bollenti sulla schiena “Hai una pelle delicata e morbida, piccolo”sussurrò avvicinando la bocca all’orecchio di William

“E tu hai un buon sapore!” si voltò verso di lui con un lampo di lussuria negli occhi.

“Fammi sentire!”disse senza pensarci attirandolo a sé e baciandolo delicatamente.

William socchiuse le labbra permettendogli di insinuare la lingua approfondendo il bacio, emise un debole gemito. Liam senti il proprio sapore ed era cosi inebriante ed eccitante, non si era mai sentito così prima d’allora.

“Siete così sexy!” disse la ragazza appoggiandosi sui gomiti e godendosi lo spettacolo dei due amanti che si assaporavano a vicenda.

William fu il primo a scostarsi fissando poi l’amico con un‘espressione quasi incredula, era sorpreso quanto lui delle sensazioni contrastanti che provava

“Preferirei sentire il tuo, di sapore.”sussurrò leccandosi le labbra

Il biondo sorrise, era incredibile il modo in cui si stesse evolvendo quella serata.

“Siete sicuri che non state insieme?” chiese poi lei scrutandoli con attenzione “È stato così erotico.”

William si voltò di scatto verso di lei ed esclamò “No! Non stiamo insieme!”

“Non sembrava la prima volta che vi baciavate in quel modo!”

“Lo era piccola!”confermò il bruno seccato dalla sua reazione, perché era scattato in quel modo? Alex si avvicinò come una gatta ai due ragazzi, aveva voglia di ricominciare.

Dopo il sesso lei si recò in bagno per fare la doccia, Liam si avvicinò a William che giaceva steso sulla schiena gli disse a bassa voce “Divertente, non trovi?”

“Interessante.”lo corresse l’altro voltandosi verso di lui e fissandolo intensamente con i suoi occhi blu.

“Sì, ma solo perché c’eri tu con me” aggiunse accarezzandogli una guancia.

William sorrise e avvicinando lentamente il viso al suo lo baciò. Liam non si ritrasse a quel contatto, anzi aprì la bocca permettendo alla lingua dell’amico di entrare e giocare con la sua. Gemette poi gli mise le mani sul petto e lo fece stendere nuovamente e si mise su di lui rispondendo a quel bacio con passione “Il mio piccolo poeta.”gemette tra le sue labbra.

“Liam.” ansimò il biondo quando le loro bocche si separarono.

“Wil, piccolo, adoro i tuoi baci.”gli confessò

“Sei diventato una parte fondamentale della mia vita e ringrazio ogni giorno Jake per averci presentati!”aggiunse William

“Sì, è tutto merito suo.”

Liam lo fissò per qualche attimo perdendosi nell’azzurro dei suoi occhi, poi lo baciò di nuovo.

 

 

2 anni dopo

 

Liam e William erano stesi sul letto ripensando a quel giorno e a quanto tempo fosse trascorso da allora. Il biondo sfiorava il petto dell’amico con la punta delle dita e teneva la testa appoggiata sulla sua spalla, mentre l’altro gli accarezzava i riccioli biondi.

“Sembra ieri, non riesco a credere che siano trascorsi già due anni dal nostro primo incontro.”commentò William

“Quella Alex era davvero una forza della natura, te la ricordi?”

“Sì, mi ha ricordato Jessy!”

“Già, erano due anni che non ci accadeva una cosa del genere.”disse il bruno.

“Ti sei pentito? “ gli chiese William preoccupato.

“Perché mi chiedi una cosa del genere? Non potrei mai pentirmi di una cosa che ho fatto con te, piccolo!” gli disse costringendolo a guardarlo “Hai capito? E non dirlo più!”

William sorrise felice “Questa notte è stato più bello!”

Liam gli restituì il sorriso, poi ridiventando serio gli disse “Senti, piccolo, voglio chiederti una cosa.”

“Riguarda questa notte?”chiese lui mettendo la lingua tra i denti.

Liam lo guardò con una strana espressione e rispose “No, riguarda quella Elisabeth! Ti piace davvero?”era terribilmente geloso anche se non voleva ammetterlo.

“Abbastanza, è molto bella!”rispose mantenendosi sul vago, la realtà era che si era completamente dimenticato di lei dopo la notte movimentata che aveva trascorso “Mi attira e poi ha quel caratterino ribelle che…”

“Sì, , ti ha lasciato come un imbecille sulla pista da ballo!” esclamò alterato, non sopportava che il suo William fosse maltrattato da una ragazza.

“Già, ma capitolerà vedrai! Nessuna ha mai resistito a lungo al mio fascino.”dichiarò William con orgoglio.

Liam lo fissò come incantato ed annuì continuando a sfiorarlo “Nessuno può resisterti piccolo.”

“Ora è furiosa con me.”

“Ti stai innamorando?” gli chiese con una punta di gelosia

“No! Ma che dici?” reagì di scatto fissandolo con espressione risoluta, non avrebbe mai più permesso ai sentimenti di prendere il sopravvento, non dopo Katherine “Non voglio soffrire… mai più!”esclamò scuro in volto

Liam notò che era visibilmente turbato e lo abbracciò, gli si stringeva il cuore nel vederlo in quello stato “Non permetterò a nessuno di farti del male.”

William poggiò il viso sul suo petto “Sei un vero amico. Quella Amanda sarà fortunata ad avere il suo cuore.” commentò con un pizzico di gelosia.

“Tu sei la persona più importante per me piccolo.” aggiunse accarezzandogli i capelli “Nessuna ragazza mi allontanerà da te.”

“Liam.” sussurrò William sporgendosi verso di lui per baciarlo leggermente, non poteva resistere oltre.

“Will.”gemette attirandolo a se ed insinuando la lingua tra le labbra dell’amico, mentre le mani si muovevano cercando la pelle da accarezzare e sfiorare.

Dopo qualche istante si bloccarono per prendere fiato e si guardarono intensamente come se si vedessero per la prima volta.

William ansimò, il cuore gli batteva ferocemente nel petto, non riusciva a capire cosa stesse accadendo, desiderava Liam, desiderava baciarlo, sfiorare il suo corpo. E a quanto pare l’altro sembrava ricambiare i suoi sentimenti.

Gli accarezzò le labbra gonfie per i baci seguendone i contorni, erano perfette, create per essere sfiorate e baciate, poi senza aspettare oltre sedette a cavalcioni su di lui e ricominciò l’assalto della sua bocca. Liam gli infilò le dita nella carne lasciandogli dei segni rossi.

“Voglio sentire il tuo sapore Will!” esclamò sfiorando il suo membro con una mano.

William chiuse gli occhi per la sensazione piacevole della sua mano calda, poi si rese conto di quello che stava per accadere e ne fu terrorizzato. Si allontanò bruscamente da lui coprendosi con il lenzuolo.

“Che ti prende?” gli chiese l’altro senza capire

“Non posso”mormorò alzandosi dal letto.

“Will ma…”

“Sarà meglio andare a dormire” rispose brusco.

Liam lo fissò con il cuore in pezzi, ma dove era finito il dolce William che lo aveva baciato e coccolato per tutta la sera? Cosa gli era accaduto per farlo cambiare in quel modo? Si era pentito di quel gesto, dei baci che si erano scambiati, doveva essere questo il motivo.

“Certo. Buonanotte!” esclamò poi freddamente

“Buonanotte Liam.” e silenziosamente uscì dalla stanza lasciando l’amico con mille dubbi a tormentarlo.

Steso da solo sul suo letto, abbracciando il cuscino su cui solo pochi istanti prima il suo piccolo William aveva poggiato la testa, si chiese cosa sarebbe accaduto se non si fosse fermato, avrebbe avuto la forza di farlo lui o sarebbe andato fino in fondo?

Come poteva essere così attratto da lui? Non gli era mai capitato di provare un sentimento del genere in tutta la sua vita, tranne forse quando i suoi occhi si erano posati la prima volta su William in quel locale, due anni prima.

Ricordò che il cuore aveva perso dei battiti in quel momento, non aveva potuto fare a meno di abbandonarsi ai suoi occhi blu, di ammirare quel suo viso perfetto e di fissare quelle labbra carnose, ma non avrebbe mai immaginato che lo avrebbe desiderato in quel modo.

Inalò il suo profumo di tabacco e dopobarba che aveva impregnato il cuscino e pensò a come sarebbe stato fare l’amore con lui. Sentirlo dentro di se, sotto di se. Assaporare ogni millimetro della sua pelle, guardare le sue espressioni mentre raggiungeva il picco insieme a lui.

Un gemito gli sfuggì dalle labbra e sentì che aveva bisogno di una doccia fredda per calmare i bollenti spiriti altrimenti sarebbe venuto tra le lenzuola come un ragazzino.

William si rifugiò in tutta fretta nella sua stanza e, ansimante, appoggiò la schiena contro la porta, non riusciva a credere di essere stato sul punto di fare l’amore con il suo migliore amico.

Era terrorizzato da quello che provava, non riusciva a pensare che a lui, alle sue labbra, al sapore della sua pelle ed al suo alito caldo che gli solleticava il viso.

Si indurì solo al pensiero del corpo di Liam sotto il suo e, esasperato, si buttò sul letto, mormorando debolmente “Sono un idiota! Non posso provare queste cose per lui, non devo.”

Strinse un cuscino e calde lacrime caddero dai suoi occhi blu, cosa avrebbe detto a Liam la mattina seguente? Come avrebbe potuto sostenere il suo sguardo interrogativo?

Aveva davvero fatto un casino ed ora la loro amicizia era in pericolo. Mille pensieri gli affollarono la mente rendendogli arduo addormentarsi.

Capitolo VI

 

Il mattino seguente Liam era in cucina a preparare la colazione, indossava solo i pantaloni del pigiama ed era a torno nudo, quando entrò William. Portava dei pantaloni di seta blu ed una vestaglia blu scuro lasciata aperta e i capelli erano arruffati come se si fosse appena alzato dal letto. Nell’istante in cui i suoi occhi si posarono su Liam restò folgorato, aveva il corpo più bello che avesse mai visto, muscoloso e tonico, frutto di anni di sport.

Sospirò tristemente ripensando alla sera precedente quando era stato tra le sue forti braccia, ma poi gli ritornò alla mente quello che era accaduto subito dopo e distolse immediatamente lo sguardo “Giorno.” mormorò a bassa voce.

Liam si voltò e lo fissò con intensità, ammirando la perfezione del suo corpo e del suo viso da scultura classica, poi gli sorrise “Ciao piccolo, vuoi dei pancakes?”

“Se ci sono, perché no?” rispose lui alzando le spalle, per fortuna Liam sembrava non essere arrabbiato.

Fece un sospiro di sollievo e sedette al tavolo.

“Vedo che il tuo umore è nero!” esclamò il bruno versandogli del caffè in una tazza

“Non ho nulla!” rispose cercando di rilassarsi, ma era estremamente difficile.

“Va bene, non insisto.”disse rassegnato Liam, in fondo sapeva cosa lo turbava.

Sedette accanto a lui, indeciso se parlare lui al suo posto o lasciare perdere per il momento, poi sollevò le spalle ed esclamò “Probabilmente a pranzo avrò da fare!”annunciò improvvisamente.

William si voltò e lo fissò con dolore, immaginava di cosa potesse trattarsi, doveva incontrare ragazzina insignificante di Amanda, quella. Era geloso e sentiva che presto gli avrebbe rubato il cuore.

Strinse la mascella cercando di mantenere un contegno, ma non poteva fare a meno di fissare quelle labbra carnose e di perdersi nell’oscurità dei suoi occhi scuri “Devi vederti con Amanda Potter?” gli chiese fingendo indifferenza e sorseggiando il suo caffè.

Liam annuì, poi con un sorrisetto malizioso disse “Quella ragazza è davvero uno schianto a letto e…”ma si bloccò vedendo l’espressione di William, era impallidito nel sentire quella frase, quindi aggiunse dispiaciuto “Lasciamo perdere.”

“Ho capito cosa intendevi dire!” mormorò furioso, la sola idea di Liam tra le braccia di quella sgualdrina gli faceva venire il voltastomaco “Io invece andrò da Elisabeth! Devo a tutti i costi farmi perdonare!” esclamò quasi per ripicca

“Certo, fai bene,.” mormorò l’altro cercando di sembrare contento, ma in realtà fremeva dalla gelosia.

“Deve essere mia a qualunque costo! È una questione di principio, per non parlare del suo corpicino da favola, bramo di sentirla gemere sotto di me.” dichiarò William con desiderio nella voce “Voglio scoparla fino a farle urlare il mio nome!”

A quelle parole Liam quasi si strozzò con un pezzo di frittella e cominciò a tossire.

William non ci fece caso e continuò a parlare “Sono sicuro che quella biondina è una vera gatta selvatica e che…”

L’amico l’interruppe bruscamente “Stai correndo troppo, deve ancora perdonarti e la vedo ardua! Quella ragazzina ha un caratterino impossibile!”

Ma che ci trovava in lei? Sì era carina, ma non certo eccezionale e il suo Will meritava di meglio. La verità era che per lui nessuna donna era alla sua altezza, solo che non riusciva ad ammetterlo neanche con se stesso.

“Già, hai ragione!” dichiarò il biondo con un broncio che lo rese ancora più bello ai suoi occhi.

Liam si sporse verso di lui “Sei adorabile sai quando fai l’offeso? Io dico che se quella Elisabeth non ti perdona è una vera pazza e non ti merita. Dove lo trova un altro come te, piccolo?”

William socchiuse gli occhi, lo faceva impazzire quando si rivolgeva a lui con quel nomignolo “Dai, non dire così e poi se non mi perdona chi se ne frega, non è mica l’unica donna a Sunnydale.”e masticò un pezzo di frittella “Potrei telefonare a Jessy oppure fare un altro giro con Brittany, lei si che ci sapeva fare a letto.”

“Sono trascorsi due anni! Non l’hai più sentita da quella notte. Vedrai che troverai qualche ragazza disponibile a fare una cavalcata con te.”

“Liam!”lo rimproverò ”Ma come parli? L’esperienza di questa notte ti ha sconvolto a tal punto da suscitare in te questi istinti animaleschi?”

“Li ho sempre avuti…”ammise il bruno con un sorrisetto lussurioso “…gli istinti animaleschi.”concluse guardandolo con un’intensità tale che William fu costretto ad abbassare la testa per non saltargli addosso e strappargli i leggeri pantaloni che indossava.

“Senti Liam, a proposito di stanotte volevo…”ma non riuscì a finire la frase perché fu interrotto dallo squillo del telefono.

Il bruno rispose mentre William abbassava lo sguardo contrariato. Dannazione! Pensò, chi diavolo era che chiamava a quell’ora?

“Ciao Amanda!” esclamò il ragazzo ad alta voce.

William alzò gli occhi al cielo, avrebbe dovuto capirlo dall’inizio che si trattava di lei. Seccato si versò l’ennesima tazza di caffè, mentre porgeva un orecchio a quello che Liam stava dicendo al telefono.

“Mi fa sempre piacere sentire la tua dolce voce tesorino.”

“Sì tesorino.” lo prese in giro l’amico con una smorfia, poi lo fissò, stava sorridendo come un idiota. Sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi al pensiero che forse era davvero innamorato di Amanda.

“Che ho fatto ieri?” fece il bruno guardando William che sorrise malizioso “Sono uscito con William, siamo andati al Bronze per una birra.”

“E insieme abbiamo scopato con una bella brunetta!” mimò l’altro con le labbra.

Liam gli lanciò un’occhiataccia e sedendo sullo sgabello accanto a lui gli poggiò la mano sulla gamba per indurlo a tacere, ma ottenne soltanto il risultato di farlo fremere dal desiderio.

“Sì amore ci vediamo oggi a pranzo, va bene. Poi in palestra mi presenti la tua amica Elisabeth? Okay a dopo.”la salutò, poi vedendo la reazione dell’amico nel sentire nominare la ragazza continuò con un sorrisetto maligno “William? Non so se vuole conoscerla, lui ha rimorchiato una fanciulla ieri.”

William serrò la mascella e lo fissò con odio, ma attese che l’amico posasse il telefono per aggredirlo “Sei impazzito? Lo dirà a Elisabeth e penserà vado con tutte.”

“E allora? È la verità!” esclamò sorridendo, adorava prenderlo in giro

William prima lo fissò con occhi truci, poi si arrese all’evidenza ed ammise “Uffa, detesto quando hai ragione. Solo che non voglio che lei lo sappia altrimenti non si lascerà più avvicinare da me. Hai capito zuccone che non sei altro?”

“Piccolo, ti stavo prendendo in giro! Aveva già attaccato!”esclamò Liam con la lingua tra i denti.

“Tu! Brutto…!”lo aggredì facendolo cadere dalla sedia e saltandogli addosso “Come hai osato?”

William si trovò seduto su Liam che rideva come un pazzo, lo bloccò al pavimento con le braccia sopra la testa “Chiedimi scusa!” esclamò il biondo spalancando gli occhi.

“Mai!” e gli mostrò la lingua.

“Liam guarda che sono capace di tenerti in questa posizione per sempre!” lo minacciò avvicinando il viso al suo.

“Voglio proprio vedere se ne hai il coraggio!” lo sfidò senza staccare gli occhi dalle labbra del biondo, erano così sensuali e vicine che gli sarebbe bastato sporsi per baciarle.

“Non mettermi alla prova Liam!”

“Invece è proprio quello che farò, Will!” esclamò il bruno, si stava divertendo un mondo in quella situazione.

“Ti lascio solo se ti arrendi!” insisté l’altro ansimando.

Premette il bacino contro il suo rendendosi conto tardi di quanto fosse pericolosa quella posizione.

I loro visi si toccavano quasi, i respiri erano affannosi, William continuò a bloccare Liam con il peso del suo corpo, ma gli liberò le braccia e lui ne approfittò per accarezzargli una guancia “Potrei restare in questa posizione per sempre, piccolo.”

Il biondo chiuse per un attimo gli occhi per godere di quel contatto, cercando di resistere all’impellente impulso di baciarlo.

Una volta riaperti gli occhi si rese conto che Liam lo stava fissando con una strana luce negli occhi e dopo un attimo la bocca del bruno fu sulla sua intrappolandola in un bacio appassionato.

William gemette per la sorpresa, non riuscendo a credere a ciò che stava accadendo. Era diverso dal bacio che si erano scambiati la sera precedente, questo era così pieno di desiderio e passione da annebbiargli il cervello.

Ricambiò con trasporto quasi come se volesse divorare quelle labbra fino a quel momento così agognate e bramate.

Le mani di Liam si mossero all’interno della sottile vestaglia che William indossava accarezzando ogni centimetro del suo corpo, strappandogli un gemito dopo l’altro.

Da quando era entrato in cucina che non aveva voluto fare altro che baciarlo e sfiorarlo e ora stava accadendo.

Gli portò le braccia dietro la nuca e lo attirò maggiormente a sé. Ne era conscio, questa vota non si sarebbe fermato, e si stupì rendendosi conto che lo voleva più di ogni altra cosa.

Un suono strozzato sfuggì dalle labbra di William quando sentì le dita di Liam accarezzargli la schiena e scendere fino al bordo dei pantaloni. Non riusciva a ragionare tanto lo desiderava.

Non si trattava di sesso, ma qualcosa di talmente profondo e intenso da terrorizzarlo. Liam gli sfilò la vestaglia lasciandola cadere sul pavimento, voleva amarlo lì in cucina, “Will, cosa ci sta accadendo? Non so perché, ma ti voglio da morire.” mormorò.

Guardò l’amico e lesse desiderio, ricambiava i suoi sentimenti.

William si sporse ed intrappolò nuovamente la sua bocca in un bacio che sembrò ad entrambi senza fine, gli sfiorò il petto con le dita e Liam fremette.

In quel momento suonò il campanello, ma nessuno dei due sembrò accorgersene, fino a quando non divenne insistente.

“Will, la porta.” Annaspò Liam tra un bacio e l’altro.

“Lasciala suonare.”

“William ci sei?” chiamò una voce maschile dall’altra parte dell’uscio.

“Oh dio! Jake!”mormorò il biondo con la paura negli occhi, aveva riconosciuto l’amico. Impallidì e si alzò di scatto, non voleva che qualcuno li vedesse. Aiutò Liam ad alzarsi dal pavimento e si precipitò come una furia verso la porta.

“Eccomi, arrivo!”urlò ansimando, lo avrebbe capito e lui non avrebbe saputo come spiegarglielo.

Si aggiustò alla meglio, coprendo con la vestaglia l’evidente erezione e aprì finalmente la porta trovandosi davanti l’amico che lo fissava con i suoi grandi occhi nocciola.

“Jake!” urlò felice di vederlo e lo abbracciò con trasporto “Amico, da quanto tempo!”

“Ciao William!” ed entrò oltrepassandolo “Ma che stavi facendo?”

Imbarazzato, non rispose, cosa avrebbe dovuto dirgli? Che era steso sul pavimento della cucina sul punto di fare sesso con il suo migliore amico? Era meglio cambiare argomento.

“E Dana? Come sta la mia adorata sorellina?” domandò William

“È solo un po’ arrabbiata con te perché sei sparito, ma per il resto le cose vanno bene, anzi...”mormorò con uno strano sorrisetto malizioso.

“Quello sguardo non mi piace!”esclamò William sospettoso “Che stai tramando?”

Jake non rispose e entrò in cucina dove trovò Liam che sorseggiava un caffè, sembrava turbato, ma quando vide il suo vecchio amico lo salutò con un sorriso “Ciao Jake, cosa ti porta qui?

“Ehi Liam, cosa è accaduto? Pene d’amore? Mi sembri un vero straccio.”

“Anche io sono contento di vederti Jake!” esclamò rianimandosi nel vedere quella faccia amica ed avvicinandosi per abbracciarlo.

“Qual buon vento ti porta da queste parti?” gli chiese poi

“Dovevo parlare con William di una cosa.” rispose il ragazzo

“Allora vi lascio da soli. Devo andare a prepararmi perché ho un appuntamento con la mia ragazza per pranzo!” esclamò il bruno dirigendosi verso il bagno mentre nella mente di William risuonava ancora quella parola, la considerava già la sua ragazza, non riusciva quasi a respirare per il dolore che provava in pieno petto. Ma perché gli faceva così male?

“Ma che ha?” chiese Jake “Mi è sembrato seccato.”

“Lui è…”balbettò senza sapere cosa dire, poi scosse la testa “Lo sai com’è Liam, sempre pensieroso. Allora cosa ti porta qui Jake?”

“Ho una notizia da darti!” ripose con gli occhi che gli brillavano per la felicità “Ho chiesto a Dana di sposarmi!”

“Cosa?” era incredulo, aveva davvero sentito quelle parole?

“Si e lei ha accettato!”

“Ma è favoloso!” esclamò l’altro abbracciandolo con trasporto “Saremo una vera famiglia, Jake!”

“Sei d’accordo, allora? “

“Certo! Perché non dovrei? Tu e Dana siete fatti l’uno per l’altra e poi tu sei uno dei miei migliori amici e non potrei essere più felice per voi.” disse William estremamente felice per quella notizia.

“Tutto merito tuo! Mi hai dato la forza di chiederle di uscire, se non fosse stato per te ora non saremmo fidanzati.”

“Io non c’entro, Jake.”scosse la testa “E ora sono felice siate arrivati a questo punto. Tu sei il fratello che non ho mai avuto.”e lo abbracciò con trasporto.

“A questo proposito, vorrei chiederti una cosa importante, William, spero accetterai!”

Il biondo lo fissò per un attimo, Jake era agitato, sembrava una cosa estremamente importante “Avanti Jake, mi stai snervando con questo tuo silenzio. Sai che a me puoi chiedere tutto!”

“Vorrei che fossi il mio testimone!” dichiarò tutto d’un fiato

William scoppiò a ridere, era solo quello che voleva chiedergli? Dal tono che aveva usato sembrava quasi volesse chiedergli di donargli un rete.

“Che c’è da ridere? Will, sei sempre il solito, ti detesto quando fai così!” lo rimproverò alterato.

“Scusa, ma sembravi talmente teso che credevo fosse qualcosa di completamente differente.” si giustificò non riuscendo a smettere di ridere

“Non mi hai ancora risposto!”

“Certo che accetto, mi sarei offeso se non me l’avessi chiesto dato che diventeremo cognati.” rispose abbracciandolo di nuovo

In quel momento Liam rientrò nella stanza e si bloccò nell’assistere a quella scena, mentre un moto di gelosia lo investì “Cosa è accaduto?”

I due ragazzi si liberarono dall’abbraccio e si voltarono verso il nuovo arrivato “Jake e la mia sorellina si sposano!” annunciò William al colmo della felicità.

Sulle labbra di Liam apparve un sorriso sincero e avvicinandosi lo attirò a sé abbracciandolo “Congratulazioni amico.”

“E William ha appena accettato di essere il mio testimone!” proseguì Jake con entusiasmo, non poteva essere più contento.

“Ah! Bene. A quando il lieto evento?” chiese poi

“Ancora non lo abbiamo deciso, ma sarete i primi a saperlo ragazzi!” rispose dando a Liam una pacca sulla spalla.

“Ora se volete scusarmi ho un appuntamento con una stupenda bruna!” annunciò lanciando uno sguardo fugace a William che contrasse la mascella.

“ Sei fidanzato anche tu?” chiese Jake piacevolmente sorpreso “Vedo che finalmente hai messo la testa a posto!”

“Ma che fidanzato!” intervenne William con sarcasmo “È uscito con lei solo una volta e se proprio vuoi saperlo, non credo sia il suo tipo!”

Liam gli lanciò un’occhiataccia, ma perché dalle sue labbra uscivano solo cattiverie? “Siamo usciti solo una volta, è vero, ma credo che mi piaccia davvero!”mentì, la realtà era ben diversa

William lo fissò sconvolto, ma allora era vero che si stava innamorando di Amanda. Il cuore gli si frantumò in mille pezzi.

“Sono contento per te, non è vero Will?”

“Eh?” fece lui cercando di concentrarsi su quello che aveva detto Jake, ma la sua mente era altrove.

“Dicevo che sono contento che Liam si sia innamorato, non lo sei anche tu?” ripeté l’amico

“Io…”balbettò William

“Ciao Jake, sono felice di averti rivisto. A dopo Will!” ed uscì dall’appartamento.

“ Cosa è accaduto?” domandò una volta soli

“Cosa intendi?”

“C’era una strana tensione tra voi! Avete per caso litigato?”

“No, non abbiamo litigato!” rispose poco convinto “Liam è…”poi si bloccò non sapendo cosa dire “No, nulla. Senti Jake, ora non vorrei sembrarti sgarbato, ma anche io ho un appuntamento.”

Jake alzò un sopracciglio e sorrise con malizia “Sono compiaciuto Will!”

“Grazie, ma è una situazione complicata.” spiegò l’altro con un sospiro.

“Allora ti lascio andare.” e si avviò verso l’ingresso “E ancora grazie.”

“Mi sembra il minimo Jake.” disse “Tu sei sempre importante per me e vorrei che questo non lo dimenticassi mai.”

Jake sorrise e lo abbracciò calorosamente “Non c’è pericolo possa accadere.”

William sorrise e subito dopo l’altro uscì lasciandolo solo con i suoi pensieri.

Capitolo VII

 

Liam aspettava fuori dal ristorante Amanda, ma la sua mente era altrove. Ripensava a tutto quello che era accaduto negli ultimi due giorni, la notte trascorsa con Jessy, i momenti di intimità trascorsi con William e la sua profonda ed inspiegabile gelosia nei confronti di Elisabeth. Detestava quella biondina, per il modo in cui l’aveva trattato, per la sua aria da superiore, ma quello che lo faceva impazzire era che William sembrasse realmente preso da lei “Dannata ragazzina!”imprecò ad alta voce proprio nell’istante in cui Amanda gli si avvicinò.

Lo fissò stranita, poi lo salutò stampandogli un bacio sulle labbra “Ciao dolcezza! Sei nervoso oggi?”

“Tesorino.” sussurrò attirandola a se e baciandola con passione “Mi sei mancata.”

“Davvero? fece poco convinta “Dimostramelo!”

Liam la guardò con desiderio e disse “Non mi sembra il luogo adatto questo piccola, ma, se avrai pazienza fino a questa sera, ti dimostro tutto quello che vuoi!”

Amanda rise “Non vedo l’ora! Sai, ho comprato qualcosa che sono ansiosa di mostrarti, cattivone.”

La strinse tra le braccia e la baciò con passione, ma c’era qualcosa di diverso, solo che non riusciva a capire cosa fosse.

E perché non riusciva a vedere altro che due occhi blu come l’oceano? William era sempre nei suoi pensieri e questa era una cosa che lo preoccupava, come poteva pensare a lui quando teneva tra le braccia una ragazza come Amanda? Era talmente concentrato che non si rese conto che lei gli stava parlando “Liam? Mi stai ascoltando?”

“Come?” fece lui ritornando con i piedi per terra “Sì, certo che ti sto ascoltando!” mentì

“Allora sei d’accordo?”

“Certo!” esclamò deciso, senza avere la minima idea di quello che avesse detto prima lei

“Bene.”disse battendo le mani contenta “Sono certa che noi quattro ci divertiremo!”

Liam la fissò senza capire, quattro? Ma di che stava parlando?

“Tesoro, frena! Hai detto quattro?” spalancò gli occhi

“Certo, noi due, William e Elisabeth!” annunciò Amanda come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Liam spalancò gli occhi per la sorpresa “Cosa? Tu devi essere impazzita!”

“Perché? Sono certa che andrebbero d’accordo se si conoscessero!”

“Non è possibile! Non dopo che William…dannazione!” mormorò pentendosi immediatamente di essersi lasciato scappare qualcosa.

Amanda lo fissò seria, con le braccia incrociate, in attesa di una spiegazione alle sue parole “Liam, se non vuoi che questa sia l’ultima volta che ci vediamo devi darmi una giustificazione valida sul motivo per cui il tuo caro amico non dovrebbe uscire con Elisabeth.

“Cosa ha fatto William?” era arrabbiata e non aveva tutti i torti.

“Nulla!” cercò di rimediare al suo errore, aveva parlato prima “Non ha fatto nulla, è solo che speravo fossimo stati solo noi due stasera.”

“Liam non me la dai a bere!” esclamò avvicinandosi minacciosa “Non pensi che Elisabeth sia all’altezza del tuo amichetto?”

Sì, pensò. Non era alla sua altezza perché William meritava meglio di una finta bionda con il caratterino da strega.

“No, ma che ti salta in mente!” mentì “Sono certo che Elisabeth sia una ragazza favolosa, l’ho vista un paio di volte.”

“Bene! Allora questa sera usciranno con noi!”

Liam non poté fare altro che sospirare ed annuire tristemente.

“Spero solo che facciano pace prima di stasera!”mormorò senza che Amanda potesse udirlo.

Insieme entrarono nel ristorante per pranzare e l’argomento non fu più toccato per il sollievo di Liam.

 

 

 

William era appoggiato all’ingresso del liceo da più di un’ora quando finalmente la vide attraverso la finestra della sua classe, ma Elisabeth si allontanò quasi subito.

“Deve essere ancora arrabbiata!” mormorò deluso buttando per terra il mozzicone della sigaretta che stava fumando “Dannazione! Devo inventarmi qualcosa se non voglio andare in bianco.”

Attese fino alla fine delle lezioni nella speranza di poterle parlare e convincerla che il vero William non era quello che aveva conosciuto e che avrebbe fatto di tutto pur di farsi perdonare. Finalmente il campanello suonò e centinaia di ragazzi si riversarono fuori dalla scuola, William esclamò “Ora diamoci da fare!” e la cercò con gli occhi.

Era davanti al portone d’ingresso, stava parlando con le sue amiche Michelle e Amanda, ma non accennava a avvicinarsi. Amanda lo scorse e dopo un attimo di sorpresa per la sua presenza gli sorrise salutandolo con la mano.

“Che ci farà qui William? È davvero strano!” osservò la bruna

Elisabeth si voltò verso di lui e informò le amiche “Scusatemi un attimo, vado a parlare con lui!”

“Lo conosci William?”chiese Amanda piacevolmente sorpresa, le cose si mettevano bene, non avrebbe dovuto presentarli.

“Sì, in palestra e siamo andati a cena insieme una volta.” confessò lei sentendosi in colpa per non averle detto nulla

“Eh? Come? Tu non mi hai detto nulla? E neanche Liam!”fece l’amica sconvolta “Oggi a pranzo gli ho anche detto che volevo farvi conoscere e lui non mi ha…” poi si bloccò ricordando l’espressione del ragazzo quando aveva proposto l’uscita con loro due “Ora capisco tutto!”

“Cosa?” fece Michelle che non riusciva a seguire i ragionamenti dell’amica

“Niente, niente. C’è una persona a cui dovrò dire due paroline ” rispose la ragazza pensierosa.

“È stata solo una cena.” cercò di minimizzare

“Allora dato che vi conoscete non avrai nulla in contrario in un’uscita a quattro.”

“Cosa? Niente da fare!” esclamò risoluta “Non ho intenzione di uscire ancora con lui.”

“Perché? Avete litigato? Non si è comportato bene?” chiese la bruna mentre tutto cominciava a diventarle chiaro.

“Abbiamo avuto una discussione!”confermò semplicemente.

“Dalla sua espressione risoluta deduco sia qui per fare pace.”ipotizzò la bruna lanciando uno sguardo al ragazzo in attesa di un suo movimento “Ricordati che è per stasera. Andiamo a cena e poi al Bronze!” esclamò decisa, quando si metteva una cosa in testa non c’era modo di farle cambiare idea.

Elisabeth la guardò di traverso, poi rassegnata scosse la testa e si diresse verso William “Spero facciano pace, sono certa che sono fatti l’uno per l’altra!”

“Sei diabolica, lo sai Amanda?” le disse Michelle mentre l’amica sghignazzava.

“Vedrai che presto saremo due coppie felici.”

Elisabeth si avvicinò a William con passo lento e lo salutò “Ciao William.”

“Ciao.”

“Come mai qui?” gli chiese evitando i suoi occhi, sapeva che se si fosse persa in quell’oceano blu non sarebbe riuscita a restare lucida

“Volevo parlarti.”

La ragazza incrociò le braccia e attese, così lui la guardò intensamente e cominciò a parlare “Ti chiedo scusa, sono stato un vero idiota ieri sera. Non avrei dovuto parlarti in quel modo e spero mi potrai perdonare.”

Lei taceva, ma era tentata di dirgli che lo perdonava.

“Mi dai la possibilità di dimostrarti che non sono uno stronzo arrogante?” le chiese guardandola con una tenerezza tale che Elisabeth ne fu disarmata e non poté fare altro che annuire “Va bene William, ti darò un’altra possibilità.”

“Non te ne pentirai.”

“Lo spero.”

“Ti va di uscire con me stasera?” le chiese senza perdere tempo.

“Sì, mi farebbe piacere.”rispose Elisabeth con un sorriso, poi ricordò quello che le aveva detto Amanda e si corresse “Stavo dimenticando che Amanda prima mi ha accennato a un’uscita a quattro, tu ne sai qualcosa?”

“Cosa?”fece il ragazzo con gli occhi spalancati “Un’uscita a quattro? E di chi è stata l’idea? Sua o di Liam?” era esterrefatto, avrebbe ucciso Liam se quella era stata un’idea sua.

“Credo di Amanda. William senti, se non ti va potremmo anche…” ma lui la bloccò e accettò la proposta “Usciamo pure con Liam e Amanda”

Non era per niente contento di assistere tutta la serata alle effusioni dei due piccioncini, ma non poteva farne a meno se voleva riuscire a farsi perdonare da Elisabeth

“Ora devo andare a lavoro piccola.” gli disse accarezzandole una guancia “Ci vediamo stasera.

“Se stai andando in palestra ti dispiace se vengo con te?” gli propose poi

William la fissò soddisfatto e senza risponderle la prese per mano inducendola a camminare.

“Sai, mi spiace davvero di averti detto quelle cose, non sapevo come fare per farti capire che mi piacevi” le disse poi fermandosi e guardandola intensamente.

Elisabeth lo guardò imbarazzata perdendosi nel profondo dei suoi occhi blu.

“Mi sei piaciuta subito, quando ti ho vista in difficoltà non ho resistito, eri troppo bella con quell’espressione imbronciata.”

Elisabeth arrossì e lui sorrise. Erano talmente presi l’uno dall’altro da non accorgersi che erano arrivati davanti al cancello della palestra.

Liam era all’ingresso e lo aspettava furioso, era in ritardo di quasi mezz’ora mentre il loro capo era sul piede di guerra, così quando vide l’amico lo prese per un braccio e lo trascinò in un angolo.

“Dove sei stato Will? Charles ha dato in escandescenza quando ha visto che non arrivavi!”urlò quasi

“Ero con Elisabeth!” rispose con naturalezza.

“Ho visto!”esclamò seccato lanciando uno sguardo alla ragazza che li fissava stupita

“Abbiamo fatto pace!”annunciò William tutto felice.

“Ah! Si è lasciata convincere subito a quanto pare.”osservò Liam con cattiveria.

“Eh? Liam ma che ti prede? Credevo saresti stato felice per me.”era sorpreso dalla sua reazione.

“Scusami piccolo. Il fatto è che…non importa.”disse mettendogli una mano sulla spalla.

“Liam, poi dobbiamo parlare di quello che è accaduto tra noi. Se Jake non fosse arrivato noi…”

“Non c’è nulla di cui parlare Will!” esclamò con finta indifferenza “Non era certo la prima volta, è stato un riflesso di quello che è accaduto ieri notte, tutto qui.”

William lo fissò con il dolore negli occhi, allora per lui non era stato importante quello che avevano condiviso “Certo, sarà come dici tu.”

“Piuttosto volevo avvertirti che Amanda ha combinato un’uscita quattro per stasera!”gli comunicò poi Liam.

“Lo so, me lo ha riferito Elisabeth! La tua ragazza è piena di sorprese.” osservò William

“Volevi uscire da solo con lei per poi terminare la serata in bellezza?” gli chiese con malizia, ma in realtà era geloso.

“Dipende, potrebbe sempre accadere.”osservò William mordicchiandosi il labbro inferiore “Quella ragazza è pazza di me!”

“Bene!” esclamò l’altro con un’espressione indecifrabile sul volto “ Ora è meglio che ti fai vedere da Charles altrimenti sarebbe anche capace di licenziarti.”era sollevato che avesse accettato, non avrebbe sopportato il pensiero di saperlo da solo con quella biondina.

“Che faresti senza di me qui dentro Liam?” lo prese in giro, poi si voltò verso la bionda che li osservava ancora e dopo averle fatto segno che si sarebbero visti più tardi seguì l’amico nell’ufficio del loro capo.

Dopo aver lasciato William, Liam raggiunse Amanda e l’informò che Elisabeth e William sarebbero usciti con lei quella sera come aveva progettato. La ragazza sorrise e dichiarò “Tutto va sempre come decido io tesoro.”

“Sei incredibile sai piccola?”

“Lo so. Elisabeth?” esclamò quando vide avvicinarsi l’amica “Lei è Elisabeth e lui naturalmente è Liam” li presentò Amanda

Il ragazzo le strinse la mano “Finalmente ci conosciamo!” esclamò con sorriso “Ho sentito parlare tanto di te da William e anche dalla mia incantevole Amanda!”

“William ti ha parlato di me?” fece Elisabeth stupita.

“Sì.”

“Quindi anche tu sai della loro cena insieme?” gli domandò Amanda alterata che non ne avesse fatto parola con lei “Dopo devo dirti due paroline, tesoro.”

“Per questa sera che hai in programma, piccola?” chiese Liam cercando di cambiare argomento.

“Cena e poi Savage garden! Il ristorante lo sceglierai tu, amoruccio. Era così romantico il ristorante nel quale siamo andati l’altra sera”

“Vedo che hai organizzato tutto alla perfezione!” osservò il ragazzo attirandola a se

“Come sempre!” disse lei con orgoglio.

“Certo. Ora devo andare, a dopo ragazze.”e si allontanò.

“Sei certa che a Liam non dispiaccia uscire con noi due?”chiese poi Elisabeth “Non sembrava molto felice.”

“Non preoccuparti! Ora andiamo a fare un po’ di movimento.” le propose Amanda.

Liam raggiunse William, che stava aiutando un ragazzo a sollevare dei pesi, e si fermò per un attimo ad osservarlo. William si accorse degli sguardi che gli stava lanciando e gli si avvicinò “Che c’è? Perché mi fissavi in quel modo?”

”Niente”scosse la testa, non poteva dirgli la verità “Stasera usciremo insieme, tutti e quattro.”

“Sì, credo che sarà una serata molto interessante, Elisabeth cadrà ai miei piedi!”

“Certo!” esclamò tornando per un attimo con il pensiero a quella mattina quando era avvinghiato, con lui, sul pavimento della cucina.

“A cosa pensi? Sembri essere a miglia di distanza da qui!”

“Come? A nulla, secondo te dove potremmo portare le ragazze?”

“Conosco un ristorantino francese, ti sembra abbastanza romantico?”gli chiese il biondo venendosi a trovare ad un soffio dalle sue labbra.

Liam fissò quella bocca che solo poche ore prima aveva sfiorato con la sua e sentì l’impulso di accarezzarla, baciarla. Distolse lo sguardo sconvolto per quello che provava. Doveva essere impazzito per pensare ancora a William in quel modo, erano solo amici e dei baci o carezze non avrebbero di certo cambiato le cose tra loro.

Il biondo lo scrutò con uno strano sorriso quasi cose se avesse capito i suoi più intimi pensieri.

“Credo che non avresti potuto pensare a niente di più perfetto!”annunciò Liam e si allontanò senza aggiungere altro.

William lo guardò andare via e sospirò, detestava la tensione che si era venuta a creare tra loro, come poteva fare per rimettere tutto a posto? Ci avrebbe provato, non poteva permettere che il suo Liam si allontanasse da lui.

Capitolo VIII

 

Quella sera Liam e William si recarono a casa di Amanda e lì li attendeva anche Elisabeth, erano entrambe favolose. La bionda indossava un vestito rosa chiaro che le arrivava sopra il ginocchio con una leggera scollatura sul davanti e aveva lasciato i capelli sciolti sulle spalle, mentre Amanda aveva optato per il blu, un abito di seta blu con una profonda scollatura sulla schiena ed aveva raccolto i capelli in una treccia.

Erano una vera visione e i due ragazzi non riuscivano quasi a respirare per quanto fossero belle.

Elisabeth sorrise quando William le prese la mano e gliela baciò con galanteria “Sei bellissima, davvero!”

“Grazie William, anche tu sei molto elegante.” disse lei guardandolo con desiderio

“E tu tesoro…”mormorò Liam senza riuscire a staccare gli occhi di dosso alla ragazza che era davanti a se “Sei da mozzare il fiato.”

“Fammi vedere quanto ti piaccio!”gli disse Amanda maliziosa ed immediatamente lui l’attirò a se impadronendosi delle sue labbra.

“Mmmm.” gemette lei mentre William li fissava furioso, ma era mai possibile che non riuscissero a restare senza pomiciare neanche per un secondo? Questa sarebbe stata una lunga serata.

“Ora se avete finito con tutte queste smancerie possiamo andare?” commentò poi acido.

I quattro salirono in auto diretti verso il ristorante nel quale aveva prenotato William. Era un posto davvero romantico ed accogliente e su ogni tavolo era stata posta una candela ed un vaso con delle roselline di vari colori.

“Oh William!” Elisabeth era estasiata “Questo posto è favoloso.”

“Sono contento che ti piaccia piccola!” e scostò la sedia per permetterle di sedere.

“E bravo il nostro piccolo Will!”lo prese in giro con un sorrisetto.

“Sempre il meglio per una lady come te.”

La cena fu abbastanza piacevole anche se William era molto silenzioso e teneva lo sguardo fisso sul piatto senza parlare, mentre Liam e Amanda si lasciavano andare ad effusioni e si tenevano la mano sotto il tavolo.

Tutto questo non passò inosservato al biondino che contrasse la mascella. Elisabeth si accorse del cambiamento del suo umore e gli domandò “Non ti senti bene William?”

“Sto benissimo!” rispose voltandosi a guardarla e le strinse la mano nella sua “Non vorrei trovarmi in nessun altro posto dolcezza.”

Liam sentì una fitta in pieno petto a quelle parole, ma William continuò “Forse sono solo stanco.”

“Eh sì, immagino. Dopo tutto quel movimento!” esclamò con uno strano lampo negli occhi

William alzò lo sguardo e lo fissò torvo, ma che gli era preso? Introdurre quell’argomento così privato e delicato, era davvero un idiota insensibile.

“Eh sì.” fece Amanda senza rendersi conto di cosa stesse realmente parlando il suo ragazzo “Deve essere stancante il vostro lavoro.”

“Già, anche tu ne hai fatto molto di movimento, non è vero Liam? Soprattutto di mani e di fianchi.” rispose a tono l’amico.

Amanda e Elisabeth si guardarono per un attimo, poi alzarono le spalle, quei due erano davvero misteriosi quella sera.

“Ancora non capisco come abbia fatto a sopportare per due anni la convivenza con uno come lui.”continuò il bruno portando alle labbra la forchetta, mentre di traverso guardava le reazioni dell’amico.

“Siamo più simili di quanto creda mio caro, ma questo non è il luogo adatto per parlare di questo!” esclamò fissandolo con ostilità sentendo lo sguardo interdetto di Elisabeth su di sé.

Liam tacque, ma dentro di se esultava per aver avuto l’ultima parola, mentre l’amico sembrava arrabbiato.

“William?” li interruppe Elisabeth.

“Dimmi passerotto” le sussurrò con voce sensuale

“Non sapevo vivessi con Liam.”

“Da due lunghi anni.”rispose il biondo sospirando “A volte penso a chi me lo abbia fatto fare di trasferirmi da lui.”

“Non potevi fare a meno di me!”lo prese in giro Liam.

“Spiritoso! Il suo coinquilino era andato via ed io ho pensato di trasferirmi nel suo appartamento.“

“In poco tempo siamo diventati inseparabili.”lo prese in giro l’altro dandogli una pacca sulla schiena

Il biondo non replicò e continuò a mangiare alterato, gli stava facendo venire i nervi con quelle battutine fuori luogo. Liam sogghignò e cacciò la lingua tra i denti in un modo talmente sensuale che William desiderò attirarlo a se e baciarlo con passione.

Dopo cena le due coppie si trasferirono al Savage garden, William e Elisabeth si diressero verso la pista da ballo mentre Amanda e Liam cominciarono a baciarsi seduti ad un tavolino.

“Finalmente soli!” mormorò lui una volta che la ebbe tra le sue braccia “È tutta la sera che desideravo ballare con te.”

Elisabeth sorrise ed arrossì leggermente, lui ne approfittò per stringerla maggiormente a sé “Il tuo profumo mi manda in estasi, passerotto.”le sussurrò in un orecchio.

“Eppure sento che c’è qualcosa che ti preoccupa”

William perse nel verde dei suoi occhi “Non è nulla”

“Mi sei sembrato un po’ distante durante la cena! Ti stavi forse annoiando?”

“Avrei preferito essere da solo con te piccola!” le disse con un’aria da cucciolo “Mi piaci da impazzire e Liam si è comportato in un modo discutibile, credo sia invidioso che io abbia te.” aggiunse, poi senza aspettare oltre la baciò dolcemente sulle labbra non accorgendosi che l’amico seguiva, con molta attenzione, ogni loro movimento, tenendo i pugni chiusi e la mascella contratta per la rabbia.

“Anche tu mi piaci, William anche se ho cercato di negarlo.” gli confessò finalmente e lui esultò, ci era riuscito, era cotta.

“Temevo non mi avresti più parlato dopo ieri sera.”e la strinse maggiormente a sé facendola fremere.

“Anche io ti ho detto cose che non pensavo realmente.”

Le baciò una guancia “Sono felice mi abbia perdonato passerotto.”

“Mi sento protetta tra le tue braccia, William!”mormorò la ragazza appoggiando la testa sulla sua spalla.

Ad un tratto sentì il ragazzo irrigidirsi e lo guardò preoccupata, lui aveva lo sguardo fisso in un punto imprecisato della sala “Che hai? Ho detto qualcosa che ti ha turbato?”gli chiese.

“Come?” ed abbassò sguardo su di lei “No, niente piccola.”

“Per quale motivo ti sei fermato?”

Lui non rispose, ma ricominciò a ballare

“Vorrei scappare di qui e portarti a casa mia!”le sussurrò con desiderio

Elisabeth si irrigidì e lui si prese mentalmente a calci per essere stato così idiota “Scusami, non avrei dovuto dirlo.”

“È solo che ho avuto brutte esperienze con i ragazzi, William”

“Mi dispiace piccola!”

Continuarono a ballare poi quando terminò la canzone la prese per mano ed insieme ritornarono al tavolino dove Amanda e Liam si stavano baciando con passione.

“Dalle tregua Liam!” lo prese in giro l’amico ed i due piccioncini finalmente si staccarono.

“Sei solo invidioso William!” esclamò con una strana luce negli occhi.

“Neanche per sogno” disse lui divorandola con gli occhi “Non potrei stare meglio.”

Elisabeth sorrise ed arrossì imbarazzata, poi il biondo fece un gesto a Liam e gli disse “Potrei parlarti un attimo? Si tratta di una faccenda piuttosto importante.”

Il ragazzo annuì e i due si allontanarono “Che dovevi dirmi?”gli domandò Liam estremamente seccato, la scena di Will e Elisabeth che si baciavano ancora gli bruciava.

“Jessy mi ha fatto un cenno prima mentre ballavo con Elisabeth!”gli spiegò estremamente preoccupato

“Jessy?”ripeté sconvolto “Spero tu abbia fatto finta di niente!”

“Ho cercato.”

“Se Amanda lo scopre mi castra” esclamò il bruno con negli occhi il terrore

“Non esagerare! E anche se dovesse scoprire? Che importa, non ha certo l’esclusiva su di te, o sbaglio?”ipotizzò “La notte trascorsa con quella brunetta lo prova.”

“Sì, hai ragione!”mormorò “È che sto cominciando a pensare che sia quella giusta!”

“Cosa?” chiese alzando un sopracciglio, non era d’accordo, non poteva dire sul serio.

“Mi piace molto e insieme stiamo bene. A te come va con Elisabeth?” gli chiese poi perdendosi nei suoi occhi blu

“Vorrei tanto andare a letto con lei, ma quando ho accennato alla cosa lei si è irrigidita.”

Liam represse a stento un sospiro di sollievo, il solo pensiero del suo Will avvinghiato a quella ragazza tra le lenzuola lo faceva stare male.

“Quella biondina è un vero bocconcino, Liam!”esclamò poi mordendosi le labbra dal desiderio

L’amico lo guardò alterato, non sopportava quando parlava in quel modo, era così geloso.

“E con Jessy che facciamo?” chiese poi il biondo

“Ignorala. Non puoi farti vedere da Elisabeth insieme a lei.” rispose “Ora torniamo dalle ragazze o penseranno che ce la siamo svignata.”

Tornarono al tavolo e William sedette accanto a Elisabeth che si strinse a lui “Sono felice di essere uscita con te questa sera.”

“Anche io piccola!”disse e avvicinando la bocca al suo orecchio destro le sussurrò qualcosa che la fece sorridere.

Liam si accigliò, ma cercò di concentrarsi sulla brunetta che gli era accanto.

Alla fine della serata William e Liam uscirono dal locale abbracciati alle rispettive ragazze e si diressero verso il parcheggio.

“Io scendo da Amanda.”annunciò il bruno tra un bacio e l’altro

William con una smorfia borbottò acido “Non avevo dubbi!”

L’amico gli lanciò un’occhiataccia, ma perché non imparava a tacere qualche volta? Dopo qualche minuto l’auto si fermò davanti la casa di Amanda e i due scesero dall’auto.

“Notte ragazzi.”li salutò Elisabeth

“Non aspettarmi alzato, Will.” comunicò il bruno stringendo la ragazza a sé e il biondo borbottò qualcosa di incomprensibile, quindi il moro continuò “Ma penso che tu lo terrai occupato, vero Elisabeth?”

“Liam!” lo rimproverò Amanda, mentre la biondina arrossiva “Scusalo Eli, a volte è un vero cafone.”e baciò l’amica per salutarla.

“A domani Amanda.” e risalì in auto accanto ad un William sempre più seccato.

Una volta fermi davanti la casa di Elisabeth tra i due calò un improvviso silenzio, poi parlarono entrambi contemporaneamente “Senti io volevo…”si guardarono per un attimo, poi scoppiarono a ridere

“Prima le signore.”le disse e Elisabeth parlò “Volevo ringraziarti per la bella serata.”

“Sono felice che tu mi abbia dato una seconda possibilità.”

La ragazza sorrise e William abbassò la testa, ma perché non si sentiva a suo agio? Doveva essere al settimo cielo per essere in auto con uno schianto come lei e per averla conquistata, ma non era così. La sua mente era altrove.

Tutto quello a cui riusciva a pensare erano due occhi scuri come la notte e due labbra morbide che avrebbe tanto voluto baciare nuovamente. Dannazione! Perché provava quelle sensazioni per lui? Il bacio che si erano scambiati quella mattina era stato così intenso, così coinvolgente che se non fossero stati interrotti li avrebbe portati ad andare fino in fondo. Avrebbero fatto sesso. Sorrise pensando a quanto sarebbe stato bello avere Liam dentro di se, le sue mani che accarezzavano il suo corpo statuario.

Cosa avrebbe detto Elisabeth se avesse scoperto quello che provava per l’amico? Si sarebbe allontanata inorridita! No! Non poteva rischiare. Doveva togliersi dalla mente quello che era accaduto tra loro ed anche la notte trascorsa con Jessy. Faceva parte del passato e fino a quando non avrebbe avuto l’amore di Elisabeth non doveva più accadere.

“Sai William ho la sensazione che tu non mi stia dicendo tutto” gli parlò improvvisamente facendolo ritornare con i piedi per terra

Lui la guardò con la paura negli occhi, che avesse capito che le stava nascondendo qualcosa? No, non poteva essere “Cosa? No, cosa dovrei nasconderti passerotto.”

“Sembri così silenzioso.”

“Scusami” le sorrise “Pensavo a questa sera, a come è stato bello trascorrerla con te.”

“Il tuo amico Liam è davvero molto simpatico e credo che Amanda si stia innamorando davvero di lui.”

La fissò incredulo, stava forse scherzando? Si conoscevano da quanto? Tre giorni? Come faceva a dire che l’amava?

“Non ti sembra prematuro? Insomma, sono usciti insieme due o tre volte, non posso credere che siano già innamorati pazzi.” disse sarcastico

“ Io sarei felice se si fidanzassero!” esclamò poi Elisabeth lasciandolo senza parole.

“Liam non è il tipo da fidanzamento.”dichiarò

“E tu?” gli chiese poi mandandolo in preda al panico.

“Io cosa?” fece lui con una strana luce negli occhi

“Sei il tipo da fidanzamento?”

William non rispose, immagini del suo passato cominciarono a tormentarlo, Katherine che lo lasciava dopo un lungo fidanzamento e poi la sua promessa di non lasciare che nessuna donna gli spazzasse il cuore.

“Scusami se ti ho chiesto una cosa del genere, non credevo di turbarti.”si pentì vedendolo impallidire.

“Non preoccuparti, è solo che dopo che la ragazza con la quale stavo da tanti anni mi ha lasciato non ho più voluto impegnarmi.”

“Mi spiace.”

“Non potevi saperlo.”

Elisabeth sorrise, si sentiva lusingata che avesse deciso di parlargli del suo passato, allora la considerava una presenza importante nella sua vita.

Attese in silenzio che continuasse a parlare “Kat era la mia vita, siamo stati insieme per anni fino a quando ha deciso di partire per Los Angeles dicendomi che non voleva legami, che non aveva tempo per pensare a me se voleva diventare un’attrice.”

“Mi dispiace, deve essere stato terribile.”gli disse Elisabeth mettendogli una mano sulla gamba, capiva in un certo il suo stato d’animo anche se la sua storia non poteva di certo essere paragonata a quella di William.

“Solo grazie a Liam sono riuscito a dimenticarla.” continuò il biondo ripensando a quando lo aveva conosciuto, gli aveva veramente cambiato la vita “In realtà l’ho conosciuto proprio dopo aver rotto con Kat e da allora è come se fosse diventato una parte di me.”

“Dovete essere molto legati.”osservò lei.

“Sì, più di quanto tu possa immaginare” si lasciò sfuggire

Elisabeth annuì, aveva capito che a legarli era un sentimento molto forte, ma non poteva neanche immaginare la verità.

“ Sai, ricordi quando ti ho detto di avere avuto brutte esperienze?”

William annuì e Elisabeth cominciò a raccontargli la sua storia

“Tempo fa uscivo con un ragazzo, mi piaceva molto, era tanto dolce e premuroso…”

“E poi cosa è accaduto?”le chiese curioso

Elisabeth sembrò imbarazzata, poi rispose “Una notte siamo stati insieme e poi non mi ha più richiamata, dopo qualche giorno l’ho visto con un’altra.”

William si voltò a guardarla, aveva gli occhi lucidi e finalmente tutto gli fu chiaro “Mi dispiace, quel ragazzo si è comportato da verme!” le disse accarezzandole una guancia umida di lacrime

“Per molto tempo ho pensato che fossero tutti come lui.”

“Piccola.”le sussurrò sfiorandole le labbra con le sue “Non fare così, è tutto a posto.”

Elisabeth si lasciò andare per un attimo alle sue carezze e ai suoi baci, poi rendendosi conto di quello che stava accadendo e cercando di ricomporsi disse “Scusami, non avrei dovuto assillarti con i miei problemi. Meglio che vada, grazie per la bella serata.”gli disse asciugandosi gli occhi e aprendo la portiera della macchina, ma si bloccò

“Anzi, perché non entri così ti offro una tazza di cioccolato?”

“Certo, mi farebbe piacere.”accettò sorridendo e insieme scesero dall’auto.

Elisabeth lo fece accomodare nel suo soggiorno e lui si guardò intorno, era una casa molto accogliente ed arredata con gusto “Mi piace la tua dimora, sai, passerotto? “

“Grazie, sei gentile.”gli disse andando in cucina.

La seguì e lei cominciò a preparare la cioccolata sotto il suo sguardo attento “Sembri davvero a tuo agio in cucina.”le disse “Ti piace cucinare?”

“Sì, molto.”rispose con un sorriso.

Sedettero sul divano, ma Elisabeth diventò improvvisamente nervosa e tra loro calò il silenzio. Lei lo desiderava, ma non trovava il coraggio di farsi avanti, ma lui si accorse del suo disagio e decise che era ora di mettere fine a quella serata.

Non aveva concluso nulla e per di più il pensiero di Liam con Amanda lo faceva. Scosse la testa pensando a quanto fosse patetico.

“Si è fatto tardi! Meglio che vada.”esclamò alzandosi improvvisamente, ma Elisabeth gli bloccò il braccio “No!”

Si voltò a guardarla incerto e per la prima volta lesse nei suoi occhi desiderio, lo voleva.

“Elisabeth non…”

Lei sorrise e lo attirò a sé baciandolo con passione. William la fece stendere sul divano coprendola con il suo corpo.

Continuò ad assaporare la sua bocca, ma il viso di Liam continuava a tornargli in mente facendolo sentire in colpa come se lo stesse tradendo. Che idiota era! Pensare a lui quando era avvinghiato sul divano a quello schianto di ragazza.

“Piccola, andiamo di sopra!” le sussurrò in un orecchio e dopo averla presa in braccio la portò su per le scale. Aprì la porta della sua camera con una spinta e la posò sul letto, la lussuria lo stava sommergendo, sentiva che non avrebbe resistito a lungo. Doveva possederla!

William cominciò a spogliarla velocemente, non poteva aspettare oltre “Ti voglio!”

“Anche io William!” sussurrò con le gote arrossate.

Le sfilò il vestito e contemplò il suo corpo, era davvero bellissimo, minuto ma ben proporzionato.

Cominciò a spogliarsi sentendo gli occhi di Elisabeth su di lui che lo scrutavano e divenne duro“Vedi cosa mi fai piccola?”

La ragazza si leccò d’istinto le labbra alla vista della sua erezione e lui la raggiunse sul letto confessandole “Ti ho desiderato fin dal primo momento che ti ho vista.”

La baciò dolcemente sul collo scendendo a sfiorare con le labbra ogni centimetro del suo corpo, poi entrò in lei e fecero l’amore con passione.

Subito dopo le si stese accanto ansimante

“È stato bellissimo!”sospirò lei in estasi.

Lui rise e l’attirò a sé baciandola con dolcezza

“Resti stanotte?” gli chiese speranzosa

Si irrigidì, non era mai rimasto a dormire a casa di una ragazza. Un terrore cieco lo oppresse!

“Non posso, devo tornare a casa piccola.” le annunciò

“Ma Liam non ci sarà! Che farai da solo a casa?” gli disse strusciandoglisi addosso come una gattina

È vero, per un attimo aveva dimenticato che sarebbe stato con Amanda tutta la notte. Dannazione! Ma cosa ci trovava in quella ragazza? Era una sgualdrinella viziata e piena di soldi e la detestava perché gli stava portando via Liam. Strinse i pugni sul lenzuolo e senza guardare Elisabeth esclamò “Domani devo svegliarmi presto ed ho bisogno di dormire, se resto qui sarà l’ultima cosa faremo.”

“Mi mancherai William.” gli disse appoggiandosi su un gomito e guardandolo con dolcezza

“Anche tu piccola!” e cominciò a rivestirsi

La ragazza osservò con desiderio ogni suo movimento, sembrava ansioso di andarsene? Ma perché? Lei avrebbe volentieri continuato a fare l’amore tutta la notte.

William si accorse del suo sguardo ed alzando un sopracciglio la osservò per un attimo, poi le si avvicinò con lussuria e l’attirò in un bacio che la lasciò senza fiato

“Devi proprio andare?” gli chiese mordicchiandosi il labbro inferiore.

“Sì piccola!” le rispose con un’espressione triste, ma in realtà era sollevato dal pensiero di non dovere trascorrere la notte con lei, non voleva rendere il loro rapporto troppo serio anche se ormai era tardi, avevano fatto sesso.

“Ti chiamo.” E dopo averle sfiorato la bocca con un ultimo bacio lasciò la stanza.

Elisabeth si stese tristemente sul letto coprendosi con le lenzuola, era proprio innamorata.

Capitolo IX

 

Liam era tra le braccia di Amanda nel suo grande letto, lei dormiva con la testa appoggiata al suo petto, mentre lui fissava il soffitto pensieroso. Meditava sulla serata appena conclusa e sullo strano comportamento di William, era stato scostante e nervoso e non aveva fatto altro che strusciarsi a quella biondina insignificante. Che stronzo! Ma perché gli dava tanto fastidio? In fondo era libero di fare la corte a chi voleva.

Perché provava una strana fitta in pieno petto quando pensava a William in compagnia di Elisabeth? E perché durante il sesso con Amanda l’unico viso a cui riusciva a pensare era quello del suo migliore amico? Cosa gli stava accadendo? Si stava forse innamorando di lui? No, non poteva essere possibile! Doveva essere impazzito anche solo a pensare una cosa del genere. Scostò leggermente la ragazza verso l’altro lato del letto e si alzò, desiderava tornare a casa anche se aveva promesso a Amanda che sarebbe rimasto per tutta la notte.

Non si sentiva a suo agio e poi desiderava parlare con lui, chiarire la situazione tra loro, avevano lasciato troppe cose in sospeso soprattutto dopo il bacio che si erano scambiati sul pavimento della cucina quella stessa mattina.

Amanda si mosse nel letto e mugolò qualcosa che non comprese, poi si voltò dall’altra parte. Si sentì in colpa a scappare furtivo nel cuore della notte, ma non riusciva a restare lì neanche un altro minuto. Si rivestì, poi scrisse un biglietto di scuse e sgattaiolò via dalla stanza.

William tornò nel suo appartamento e vide che le luci erano spente, Liam non doveva essere tornato. Fece una smorfia, certo, perché dovrebbe essere a casa? Aveva a disposizione una ragazza piena di inventiva con la quale trascorrere tutta la notte.

Si stese sul divano con la luce spenta e si poggiò una mano sul viso, ma perché era triste? In fondo aveva raggiunto il suo scopo, si era portato Elisabeth a letto, ormai era cotta di lui, poteva ritenersi soddisfatto. Avevano fatto l’amore ed ora lei pendeva dalle sue labbra, allora perché aveva il morale a terra ed il desiderio di ubriacarsi fino a perdere i sensi? Si alzò dal divano e si diresse verso il mobile bar quando sentì le chiavi nella toppa, era tornato. Sedette nuovamente sul divano e attese il suo ingresso.

Liam entrò nell’appartamento buio e sospirò tristemente, William non era ancora tornato, doveva essere ancora in compagnia della biondina. Odiava quella situazione, ma soprattutto odiava che lui fosse così preso da Elisabeth tanto da trascurarlo. Lanciò la giacca sul divano e udì un’imprecazione “Dannazione! Fai attenzione! Mi hai colpito in un occhio!”

“Will?” fece l’altro accendendo la luce

Una testa bionda fece capolino dal divano “Ma ti sembra questo il modo di lanciare la giacca, idiota?” lo aggredì con gli occhi fuori dalle orbite

“Colpa tua! Ma perché eri con la luce spenta? Sei davvero un tipo strano.”

“Tu invece sei uno straccio, ti ha dato buca?” gli chiese speranzoso, ma il sorriso che apparve sul suo volto spazzò via ogni speranza

“Al contrario. Non le ho dato tregua, voleva restassi, ma non intendo abituarla alla mia presenza per tutta la notte!” disse andando verso il mobile bar e versandosi del liquore.

“Hai paura che ti incastri eh? Come darti torto!” lo prese in giro William “Anche Elisabeth voleva restassi a dormire da lei dopo…ma io le ho detto che domani dovevo svegliarmi presto.”

Liam sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi, alla fine era stato a letto con lei.

“Mi è saltata addosso! Ormai, è cotta.” gli raccontò servendosi da bere.

“Sono contento per te, ma a letto com’è? Ti ha soddisfatto, piccolo?” lo tempestò di domande pentendosene immediatamente, in quel momento non era nelle condizioni di ascoltarlo.

“Considerato che ha avuto solo un ragazzo, è stata notevole.”rispose avvicinandosi all’amico.

Liam aveva il dolore nello sguardo, ma il biondo non si accorse di nulla impegnato com’era a raccontargli la sua disavventura “Mi implorava di continuare e di restare con lei.”

“Bene!” mormorò l’amico allontanandosi “Era inevitabile visto il modo in cui ti si è strusciata addosso per tutta la sera, altro che timida come voleva far credere!”

“In effetti non riusciva a starmi lontano, la piccola!” esclamò orgoglioso “E me lo ha dimostrato stanotte.”

Liam bevve il contenuto del bicchiere in un solo sorso, poi se ne versò un secondo e lo scolò tutto d’un fiato “Basta! Vado a letto che sono distrutto!” esclamò improvvisamente.

Ne aveva abbastanza dei suoi discorsi, l’unica cosa che voleva fare era rinchiudersi nella sua camera con una bottiglia di qualsiasi cosa pur di non pensare.

“Lo immagino!” sussurrò con una smorfia “Quella Amanda deve essere una tigre a letto, non è vero?”

“Will non ho alcuna voglia di parlarne!” esclamò estremamente seccato.

“Andiamo! Ti rendi conto che è con me che stai parlando?” e lo raggiunse, ma Liam lo afferrò per un braccio e voltandosi furioso esclamò “Basta ho detto! Non voglio parlare di Amanda e non ho alcuna intenzione di ascoltare un’altra parola su te e Elisabeth capito?”

“Liam.” disse incredulo, ma che gli stava accadendo? “Ma…?”

“Sono dannatamente geloso.”sussurrò perdendosi nel blu degli occhi dell’amico

L’aveva detto finalmente! Era geloso e ora lo avrebbe saputo una volta per tutte.

William spalancò gli occhi ed il cuore prese a battergli ferocemente nel petto, era geloso? Usciva con una come Amanda ed era geloso di Elisabeth? Non riusciva a credere alle sue orecchie.

“Liam, tu…saresti geloso? Sei davvero incredibile! Credevo fossi mio amico ed invece tu…” e scosse la testa deluso, ma lui si avvicinò accorciando in maniera pericolosa la distanza tra loro “Will…” balbettò accarezzandogli una guancia “Tu sei la persona più importante per me.”

“Hai un bel modo di dimostrarlo.”

“Mi spiace, non avrei dovuto dirti nulla, ma… non potevo continuare a tenermi dentro tutto questo.” confessò con gli occhi lucidi “Sono geloso di lei, non sopporto che tu sia stato suo.”

“Ma di che stai parlando? Non riesco a seguirti!” mormorò sempre più confuso per le sue parole.

Non rispose, ma portandogli una mano dietro la nuca lo baciò dolcemente sulle labbra, poi scostò il viso dal suo e lo fissò “Will, detesto vederti con lei, pensare che fai l’amore con lei.”

William si leccò le labbra per godersi il suo sapore, mentre Liam continuava a fissarlo con quegli occhi scuri come la notte. Il cuore stava per scoppiargli dalla felicità, provava i suoi stessi sentimenti, era geloso di Elisabeth come lui lo era di Amanda.

Il bruno aprì la bocca per aggiungere altro, ma l’altro lo zittì con un bacio che gli strappò un lieve gemito.

“Will” sussurrò ansimando una volta che le loro bocche si furono staccate “Allora anche tu…?”

“Sì, anche io provo lo stesso.” gli confessò l’altro accarezzandogli le labbra gonfie e rosse per il bacio che avevano appena ricevuto “Ma cosa ci sta accadendo?”

Liam scosse la testa e disse “Non lo so, ma non importa! Godiamoci questo momento, piccolo!”

Le sue mani scivolarono dietro il fondoschiena di William che sentì il contatto con il suo corpo possente e il suo odore così inebriante che lo stava facendo impazzire. Liam sfregò il suo bacino contro quello dell’amico strappando loro un gemito. Il biondo chiuse gli occhi, abbandonandosi di nuovo al suo abbraccio, alla sua bocca, ansioso di sentirlo, pelle contro pelle.

La mano di Liam scivolò tra i loro corpi, sui jeans stretti di Will, slacciò i bottoni lentamente e chiuse le dita intorno al suo membro, sfiorando la sua pelle di seta.

William gemette, ma lo bloccò, voleva continuare a letto, non nell’ingresso, così lo prese per un braccio e lo trascinò in camera.

Lo desiderava come non aveva mai desiderato nessuno in tutta la sua vita. Una volta accanto al letto Liam lo attirò a se e si impadronì nuovamente della sua bocca, intrecciando la lingua alla sua.

“Will” gemette mentre le mani del biondo gli sbottonavano la camicia soffermandosi poi ad ammirare il suo corpo statuario.

Lasciò scivolare la camicia sul pavimento e Liam fremette quando sentì sul torace le sue mani che lo lambivano “Adoro il tuo corpo, amore.”

“Will.”mormorò il bruno godendo delle carezze del suo amico ed intrufolando le dita nei suoi ricci biondi, erano così morbidi quando non erano intrappolati in quel costoso gel che si ostinava a comprare, gli avrebbe proibito di usarlo in futuro.

William sorrise e posando le labbra su uno dei due capezzoli, lo succhiò delicatamente strappando a Liam un sospiro dopo l’altro, cosa che non fece altro che eccitarlo di più. Spostò poi la sua attenzione sull’altro capezzolo che si indurì immediatamente al contatto con la sua lingua calda.

Chiuse gli occhi e sospirò “Continua piccolo.”quello era il paradiso, sentire la sua bocca lambire ogni centimetro del suo corpo

William lasciò una scia di baci lungo il torace fino all’ombelico, assaggiando la pelle dell’amico bloccandosi all’attaccatura dei jeans. Si mise in ginocchio davanti a lui ed alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi imploranti, perché mai si era fermato?

“Will…” gemette tra le sua labbra.

Il biondo gli baciò il collo, leccandolo poi con la punta della lingua, scendendo a sfiorare la scapola. Non riusciva a smettere, il sapore di Liam era come una droga, non ne avrebbe mai avuto abbastanza.

Gli sbottonò i jeans ed infilò una mano all’interno facendolo fremere di piacere cominciando ad accarezzarlo per tutta la sua lunghezza, poi sfiorò con il dito la punta strappandogli un gemito.

Lo spinse supino sul letto e gli sfilò i jeans e i boxer fermandosi a ammirare il suo corpo nudo, il suo Liam era più bello di un dio greco. Oh dio! Quanto adorava il suo fisico. Non si sarebbe mai stancato di contemplarlo e di baciarlo.

Sorrise malizioso mordendosi le labbra dal frenesia di possederlo, poi Liam, impaziente, stese un braccio verso di lui e lo attirò a sé cogliendolo di sorpresa. Will fu su di lui, i visi si toccavano quasi e i suoi jeans facevano attrito sull’erezione di Liam rendendo il suo desiderio per l’amico quasi insopportabile “Sapessi quanto ti voglio.”

Il bruno, per tutta risposta, gli prese la mano e se la portò alle bocca semi aperta mordicchiandogli le dita “Era proprio quello che speravo dicessi piccolo.”

Gli portò una mano dietro la nuca e lo baciò con tutta la passione di cui era capace, William inclinò il capo, per dargli il migliore accesso possibile alla sua bocca. La lingua di Liam scivolò piano sulla sua, giocandoci, aveva un gusto ottenebrante di alcool e muschio, un profumo maschile che gli andò diritto al cuore e al cervello, accendendogli qualcosa dentro che non aveva mai provato con nessuna ragazza. William pose fine al bacio, si allontanò per spogliarsi, poi lo raggiunse sul letto stendendosi su di lui.

“Ci hai messo troppo tempo, Will! Mi sei mancato.”

“Anche a me sono sembrati troppi.” aggiunse con un sorrisetto malizioso.

Lasciò vagare lo sguardo sul suo corpo perfetto, abbassò la testa e posò una serie di piccoli baci sul suo membro pulsante, facendo poi scorrere la lingua per tutta la sua lunghezza. Il suo amante gemette, poi la sua bocca lo accolse completamente cominciando a succhiarlo lentamente, voleva fargli raggiungere il culmine, farlo godere fino a quando non lo avrebbe implorato di smettere. Liam sentiva di essere vicino all’orgasmo, le sue labbra bollenti lo stavano facendo letteralmente impazzire.

William alzò lo sguardo verso di lui e il suo amante non poté resistere oltre, raggiunse l’orgasmo con un urlo.

Il biondo si staccò e lo fissò leccandosi le labbra, Liam gli accarezzò una guancia scendendo a toccargli il torace quasi come se volesse rendersi conto che fosse reale e non un sogno dal quale si sarebbe presto svegliato.

“Non svanirò Liam!” gli sussurrò come se avesse indovinato i suoi timori “Non preoccuparti.”

Lui sorrise e fece scivolare la mano sull’erezione dell’amico, cominciando a percorrerla lentamente, strappando a William un grido strozzato. Gli infilò le dita nei capelli di seta, tirando con forza fino a fargli male. Liam continuò a muovere la mano lungo la sua asta, mentre con un dito della mano libera gli stimolò l’apertura inviolata tra i glutei portandolo a raggiungere l’apice.

William ansimò sfiancato, non credeva sarebbe stata un’esperienza così intensa.

Liam si tirò poi su e lo baciò, perdendosi nel blu di quegli occhi che adorava.“Non ho parole per descrivere quello che ho provato.”gli sussurrò delineando i contorni del suo viso con le dita.

“Lo stesso per me….non so che farei senza di te.” aggiunseWilliam accoccolandosi accanto a lui ed appoggiando la testa sul suo torace.

Chiuse gli occhi e sorrise, poteva sentire il battito del suo cuore normalizzarsi “Liam, vorrei restare in questo letto per sempre.”

Era così felice tra le sue braccia, quello che avevano condiviso era così speciale che non avrebbe voluto trovarsi in nessun altro posto. Si addormentò immediatamente, al sicuro, stretto nell’abbraccio del suo amore.

Il bruno lo osservò riposare accarezzandogli dolcemente i capelli, il suo piccolo Will, doveva essere stremato. Sospirò tristemente. Quanto avrebbe tanto voluto andare fino in fondo, fare l’amore con lui, sentirlo venire dentro di sé, ma sapeva che lo avrebbe intimorito e quella era l’ultima cosa che avrebbe voluto. Chiuse gli occhi e dopo un attimo sprofondò in un sonno profondo sognando il suo angelo biondo.

Il mattino seguente William fu il primo a svegliarsi, cercò di muoversi, ma non ci riuscì, era bloccato in un abbraccio. Liam aveva la testa appoggiata sul suo petto ed un braccio stretto intorno alla vita, quasi come se non volesse lasciarlo sfuggire da sé. Sorrise e gli scostò una ciocca di capelli che gli era ricaduta sul viso.. Sentiva che dopo quella notte trascorsa insieme era suo e di nessun altro. Avrebbe voluto urlare a tutto il mondo la sua felicità.

Decise di fare la doccia e poi preparargli una sostanziosa colazione. Gli posò un lieve bacio sulla fronte, poi si liberò dall’abbraccio cercando di non svegliarlo. Sospirò guardandolo per un’ultima volta prima di lasciare la stanza, poi corse in bagno. Se solo avesse immaginato quanto lo adorava.

Liam si svegliò qualche minuto dopo sfiorando con la mano il posto accanto a sé, ma era vuoto, il piccolo Will si era già svegliato. Sorrise ripensando alla notte precedente e a quello che era accaduto tra loro, chi avrebbe mai detto che sarebbero finiti quasi a fare l’amore? Certo, si erano trovati in intimità già prima d’allora, ma mai loro due da soli. Sentì il rumore dell’acqua che scorreva e si morse le labbra al pensiero del corpo nudo del suo Will accarezzato dall’acqua. Un desiderio impellente di raggiungerlo lo fece diventare duro e gli rese impossibile resistere. Si buttò giù dal letto e corse in bagno.

La porta non era chiusa a chiave, Liam sorrise, forse il piccolo desiderava compagnia. L’aprì lentamente ed entrò, l’aria era calda e un denso vapore invadeva la stanza da bagno “Will?” lo chiamò

La sua testa bionda fece capolino dalla cabina della doccia e gli sorrise malizioso “Ti sei deciso, finalmente.”

Il ragazzo sorrise e posò lo sguardo sul fisico monumentale del suo amante, una vera statua di marmo, e pensò che se Michelangelo lo avesse visto non avrebbe resistito alla tentazione di scolpire una scultura a sua immagine e somiglianza.

In un attimo fu nella doccia con lui. Premette con forza le labbra sulle sue e lo baciò con ardore.

William gemette e Liam ne approfittò per introdurre la lingua nella sua bocca rendendo quel baco più infuocato.

Il biondo prese il controllo della situazione e lo sbatté contro la parete, prendendogli il viso tra le mani continuò a baciarlo “Liam, Liam!” sussurrava in preda ad un’irrefrenabile voglia di possederlo, farlo suo.

Liam lo attirò a se stringendogli i glutei con entrambe le mani, voleva sentire il contatto con la sua pelle bagnata, mentre William gli baciava il collo, salendo a mordicchiargli il lobo dell’orecchio “Mi sei mancato, quando mi sono svegliato non c’eri.” mormorò il bruno baciandogli una spalla e scendendo a lambire con la lingua un capezzolo.

William gli infilò le dita tra i capelli e lo attirò a sé, il suo cervello aveva ormai smesso di formulare pensieri coerenti, l’unica cosa a cui riusciva a pensare era la lingua di Liam che si muoveva implacabile su di lui. Gli accarezzò il petto muscoloso, scendendo lungo il ventre avvolgendo le dita sul suo membro semi eretto, passando lentamente il pollice sulla punta. Liam lo fissò con crescente desiderio mordendosi il labbro inferiore, mentre il suo amante gli faceva raggiungere il paradiso.

Quella mattina la preoccupazione per arrivare tardi al lavoro fu l’ultimo dei loro pensieri, la passione li aveva travolti inesorabilmente.

Capitolo X

 

Ore dopo Liam passeggiava per le vie affollate del centro, era l’ora di pranzo, ma il suo stomaco si era chiuso. Amanda aveva chiamato mentre lui e William erano nella doccia, aveva lasciato un messaggio nella segreteria. Per fortuna il suo amante non si era accorto di nulla e lui aveva preferito non metterlo al corrente di quella telefonata per non turbarlo, così mentre William era intento a vestirsi era sgattaiolato in camera per richiamarla. La ragazza lo mise al corrente dei piani per il suo compleanno che sarebbe stato tra due giorni, una grande festa nella sua villa. Ora era in centro per cercare di comprarle qualcosa di carino, ma quella era l’ultima cosa che aveva voglia di fare. Immagini di lui e William avvinghiati nella doccia gli scivolarono davanti e si sentì nuovamente eccitato. Dannazione!

E ora come avrebbe fatto a resistere tutto il giorno? Scosse la testa per non pensare a lui e si fermò davanti ad una gioielleria e decise che quello era l’unico negozio nel quale avrebbe trovato qualcosa di adatto ad una come Amanda. Le comprò un braccialetto d’oro bianco ed uscì deciso a mangiare qualcosa, per fortuna proprio di fronte alla gioielleria c’era un ristorante, proprio quello che stava cercando. Stava per attraversare la strada quando una coppia, seduta ad uno dei tavolini attirò la sua attenzione. Il ragazzo aveva i capelli biondi, ma non poteva vederlo in viso perché teneva la testa bassa, ma era certo, si trattava di William. Avrebbe riconosciuto la sua testa bionda ovunque.

Il cuore perse dei battiti, era in compagnia di Elisabeth e le stava tenendo la mano. In quel momento se la portò alle labbra baciandola dolcemente. Un’ondata di gelosia lo travolse. Strinse i pugni e contrasse la mascella, erano disgustosi, sembravano una coppia di fidanzatini il giorno di San Valentino.

Cercò di distogliere lo sguardo, di concentrarsi su qualcosa altro, ma non ci riuscì, quella scena gli faceva troppo male.

Si voltò, doveva andarsene da lì, non ce la faceva più a guardare la coppietta felice e poi non voleva correre il rischio di essere riconosciuto.

Se lo avesse visto non avrebbe più avuto l’opportunità di andare via e l’ultima cosa che voleva era sedere a quel tavolo in loro compagnia. Solo l’idea gli faceva venire il voltastomaco. Stava quasi per voltarsi ed allontanarsi quando William lo vide e gli sorrise, ma Liam non ricambiò quel sorriso, anzi distolse lo sguardo e si allontanò nella direzione opposta sparendo tra la folla.

William fissò il punto nel quale fino ad un attimo prima era Liam, era stupito e deluso, non solo si era allontanato in fretta, ma aveva addirittura fatto finta di non vederlo. Per quale motivo? In un attimo tutti i momenti trascorsi insieme tornarono prepotentemente a galla, la notte precedente trascorsa a scoprirsi ed amarsi, il dolce risveglio tra le sue braccia e la rilassante doccia che ne era seguita. Ripensò alla dolcezza dello sguardo del suo Liam e alle labbra carnose e morbide che sfioravano il suo corpo ed immediatamente il desiderio per lui prese il sopravvento rendendogli arduo restare lì seduto accanto a Elisabeth. Non riusciva a credere che fosse bastata una notte, una sola notte, durante la quale avevano assaporato il gusto del proibito per sconvolgere completamente la sua vita. Si sentiva strano, era lì con Elisabeth, la ragazza che fino a pochi giorni prima aveva bramato di avere, di possedere, solo per provare a sé stesso e agli altri d’essere irresistibile, e l’unica cosa che voleva fare era andare via, allontanarsi da lei e raggiungere Liam. Questa consapevolezza lo terrorizzò. Certo, non poteva negare che fin dal loro primo incontro erano legati da un sentimento molto forte, ma non avrebbe mai creduto che si sarebbe trasformato in desiderio, lussuria e che avrebbe desiderato fare l’amore con lui invece che con Elisabeth.

“William?”lo chiamò poi lei distogliendolo dai suoi pensieri “A che pensavi?”

“Come?” si ridestò da quella specie di trance nella quale era caduto “A te, passerotto!” rispose cercando di non pensare a Liam, ma non poteva negare di essere ferito dal suo comportamento

Elisabeth si mordicchiò il labbro inferiore per il desiderio, la sua vicinanza le faceva perdere il controllo “Senti William, per stasera, che ti va di fare? Potremmo andare al Bronze!” propose ma lui non ne aveva molta voglia, l’unica cosa che voleva fare era trascorrere la serata tra le braccia del suo adorato Liam.

“Oppure potremmo restare da me e…non so…inventarci qualcosa per passare il tempo!” continuò guardandolo con crescente desiderio, non vedeva l’ora di essere di nuovo tra le sue braccia.

William la fissò, le aveva proposto davvero quello che pensava? Quella ragazzina era insaziabile, prima aveva fatto la ritrosa ed ora gli si buttava tra le braccia, chi l’avrebbe mai detto?

“Ancora non so. Forse ho da fare con Liam”

“Ah!” esclamò delusa, era certo che avrebbe fatto i salti di gioia per una proposta del genere “Capisco.”

“Dai piccola, non fare così!” le disse notando quanto ci fosse rimasta male per quel rifiuto.

“Speravo avremmo trascorso del tempo insieme.”mormorò mettendo il broncio.

William non sopportava quando le donne facevano quell’espressione perché non riusciva a resistere, rassegnato esclamò “Vedrò di liberarmi sul tardi!”ma sapeva che non avrebbe rinunciato ad una serata con Liam per nulla al mondo.

Elisabeth sorrise trionfante, poi accarezzandogli la gamba sotto il tavolo gli sussurrò “William?”

Lui sussultò, l’atmosfera si stava alquanto riscaldando “Sì passerotto?”

La ragazza per tutta risposta si sporse maggiormente e gli mormorò con voce sensuale “Tra due minuti raggiungimi nel bagno delle signore.”

William spalancò gli occhi a quella proposta, voleva fare l’amore con lui nei bagni del ristorante? Un cambiamento rispetto alla sera precedente a quando era ritrosa anche a farsi toccare da lui. Che doveva fare? Aveva bisogno di riflettere, doveva andarsene.

“Senti piccola, mi sono ricordato di avere un impegno!”esclamò alzandosi di scatto dalla sedia

“Ma William…” mormorò delusa

“Scusami tesoro, mi farò perdonare, ma ora devo andare!” e dopo averle dato un frettoloso bacio sulla guancia si allontanò lasciandola da sola seduta.

 

 

 

Quel pomeriggio William arrivò al lavoro in ritardo perché dopo aver lasciato Elisabeth al ristorante era andato a passeggiare al parco e si era fermato davanti al laghetto a pensare. Quello era il suo posto preferito, si recava sempre lì quando aveva qualche preoccupazione o aveva bisogno di prendere delle decisioni importanti. Era rimasto seduto su una panchina per più di un’ora a guardare le coppiette o i bambini giocare a palla senza trovare la forza di andarsene, poi finalmente, il pensiero di rivedere Liam per chiedergli spiegazioni sul suo comportamento lo aveva spinto a tornare alla realtà.

Charles lo accolse urlando, William pensò che forse quella sarebbe stata la buona volta che lo avrebbe licenziato, ma in fin dei conto non gli importava granché.

“Darcy, è la terza volta in un mese che arrivi in ritardo!”

“Avevo una cosa da fare, capo!” disse per niente intimorito

“Oggi è davvero una giornata di merda!” esclamò il ragazzo di colore “O’Donnell ha chiesto un permesso per tutto il pomeriggio e non so con chi sostituirlo.

“Cosa? Non si è presentato? Per quale motivo?”

“Non ne ho la minima idea, ma se devo dirtelo non mi interessa, ho altro a cui pensare. Dannazione William, quello è proprio tuo amico!” concluse con disprezzo

William lo guardò torvo, ma decise di passare sopra a quell’insulto, era preoccupato per Liam, ma che gli era accaduto? Quando lo aveva visto poche ora stava benissimo, che fosse una scusa per trascorrere del tempo con la sua adorata Amanda?

La gelosia lo sopraffece e senza degnare di uno sguardo il suo capo si diresse verso gli spogliatoi.

Quella sera quando tornò a casa era di pessimo umore, Charles gli aveva fatto perdere la pazienza più di una volta e Liam non lo aveva chiamato.

Entrò dalla porta aspettandosi di trovare l’appartamento vuoto quando sentì dei rumori provenire dalla cucina. Fremette, era in casa. Bene! Poteva essere il momento giusto per parlare! Improvvisamente un profumo delizioso gli solleticò le narici.

Stava cucinando, non riusciva a crederci.

“Will?” lo chiamò dall’altra stanza

“Sì.” lo raggiunse.

La cucina era un vero disastro, pentole e tegami ovunque e Liam aveva farina sparsa un po’ ovunque, sui vestiti, sui capelli ed anche sul viso. Il ragazzo a quello spettacolo scoppiò a ridere, era così buffo, ma anche così sensuale che avrebbe voluto correre da lui e baciarlo con tutta la foga di cui era capace.

“Sei molto spiritoso!” mormorò il bruno offeso per quella mancanza di rispetto “Sono ore che sgobbo e questo è il ringraziamento?”

“Scusami, non volevo.” disse cercando di non scoppiare nuovamente al ridere, era troppo dolce quando faceva il broncio

“Non credevo saresti tornato così presto!” esclamò, era certo avrebbe ritardato per stare con la sua adorata Elisabeth così avrebbe avuto il tempo di sistemare il macello che aveva causato

“Sono tornato prima che ho potuto dalla palestra.” rispose “Tu piuttosto, che hai combinato? Charles mi ha detto che hai preso il pomeriggio di libertà!”

Liam si oscurò in volto e abbassando lo sguardo rispose “Avevo delle cose da fare!”

Gli occhi di William divennero due fessure e furioso chiese “Cose da fare? Quelle che si realizzano in orizzontale?”

L’altro lo fissò alterato “Proprio tu parli? Ti ho visto con Elisabeth! Sembravate due fidanzatini!”

“Mi ha invitato a pranzo!” rispose avvicinandosi

“Immagino abbiate preso anche il dessert!” insinuò mentre il viso gli diventava rosso dalla rabbia

“Ma di che stai parlando? Sei pazzo!”negò distogliendo lo sguardo, se avesse saputo che era praticamente scappato dal ristorante per non fare sesso con lei.

“Le baciavi la mano!” gli disse “Sono dovuto andare via per non vomitare!”

“Ti ho visto Liam, non vedevi l’ora di dartela a gambe!” lo rimproverò

“E che pretendevi? Che mi sedessi tra voi a fare il terzo incomodo?” ormai urlava quasi per la rabbia

“Almeno potevi salutare invece di fare finta di nulla!”

“E poi? Avrei dovuto stare lì a guardare mentre ti strusciavi a lei senza dire nulla?” domandò spalancando gli occhi, era davvero incredibile quanto fosse cieco a volte.

“Non mi sarei strusciato a lei se ci fossi stato tu!” esclamò avvicinando il viso al suo, potevano quasi sfiorarsi.

“Sì certo.” disse Liam con sarcasmo “Quella ragazza ti stava praticamente scopando con gli occhi, Will!”

“Liberissimo di non credermi, ma se proprio vuoi sapere la verità era a te che pensavo!” gli confessò William

Liam lo fissò per un attimo come se volesse mettere bene a fuoco le parole che erano appena uscite dalla sua bocca, poi socchiuse le labbra.

“Sì Liam, ero con Elisabeth, ma per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare a te e alla notte trascorsa tra le tue braccia.”

“D-dici davvero?” balbettò il bruno con il cuore che gli traboccava di felicità.

William annuì e gli accarezzò una guancia “Eri nella mia mente, per questo sono dovuto correre via, non ho fatto sesso con Elisabeth.”gli confessò.

Liam sorrise e lo baciò dolcemente sulle labbra, poi si fece strada nella sua cavità rendendolo più passionale. La lingua di William duellava con la sua in una sfida senza fine, mentre le mani si sfioravano “Liam.” sussurrò quando finalmente riuscirono a staccarsi “Ma che cosa ci sta accadendo?”

“Non lo so piccolo, non lo so.” rispose accarezzandogli le labbra con un dito “So solo che mi fai impazzire e che non riesco a starti lontano. Il tuo sapore mi inebria.” aggiunse posandogli piccoli baci agli angoli della bocca.

“Oh Liam.” gemette “Sapessi quanto avrei desiderato correre da te quanto ti ho visto questa mattina, ma tu hai fatto finta di non vedermi. Mi sono sentito morire!”

“Scusami.”

“E alle ragazze cosa diciamo?” gli domandò poi il biondo “Elisabeth oggi avrebbe voluto…ma io non…”

“Ah!” esclamò cercando di reprimere la gelosia che provava “Quella sgualdrina! Era tutta una tattica la sua ritrosia!”

“Era ferita! Un ragazzo l’ha usata e per questo non voleva lasciarsi andare con me, ma poi…”

“Poi ci ha preso gusto!” concluse al suo posto con disprezzo, la odiava, probabilmente aveva catturato il cuore del suo Will dopo esserselo portato a letto.

“Cosa le racconto Liam?” ripeté “E con Amanda cosa intendi fare?”

L’altro lo guardò stranito “Che intendi?”

“Di noi, cosa racconteremo?”

“E se questo fosse il nostro segreto?” propose il bruno, non aveva intenzione di parlare a Amanda del suo rapporto con William.

“Vuoi dire che dovremmo mentire?” gli chiese per nulla d’accordo

“No, tenerlo solo per noi e continuare la nostra vita.”

William sentì il petto squarciarsi, si vergognava di quello che c’era tra loro e preferiva celarlo agli altri e continuare a frequentare Amanda come niente fosse. Abbassò lo sguardo ferito, non sapeva cosa dire, non era per niente d’accordo con la sua decisione, ma se questo era l’unico modo per non perderlo avrebbe agito di conseguenza “Va bene, se è questo che vuoi.”

“Non credi sia la cosa migliore?” gli chiese l’amico accarezzandogli una guancia

William annuì mentre il dolore si impadroniva di tutto il suo essere.

“Ora mangiamo che si fredda!” concluse Liam troncando quel discorso e facendogli cenno di sedere.

 

 

Capitolo XI

 

William cominciò a mangiare in silenzio, gli rimbombavano ancora in testa le parole di Liam, non riusciva a capire il motivo per cui volesse continuare a comportarsi come se non fosse accaduto nulla tra loro.

“Ti piace?” gli domandò improvvisamente Liam ridestandolo dai suoi pensieri.

William alzò la testa dal suo piatto e lo fissò con aria interrogativa, come se non avesse sentito la sua domanda.

“Ti piacciono le lasagne Will?” ripeté deluso, ma dove aveva la mente? Le aveva preparate apposta per lui e a stento le aveva assaggiate.

“Sì.” rispose cercando di non lasciar trasparire il suo stato d’animo

“Hai appena toccato la tua porzione, che ti accade? È tutta la sera che sei strano e hai la testa tra le nuvole.”

“Non è nulla, Liam. Mi spiace di non essere di compagnia, ma le tue lasagne sono insuperabili.”si giustificò

“Ne sono felice.”

“E poi sai bene che la cucina italiana è la mia preferita.”

“Lo so.” disse divorandolo con gli occhi e rivolgendogli un sorrisetto malizioso “Per questo te le ho cucinate, sapevo quanto ti piacessero.”

William lo fissò estasiato, avrebbe anche potuto perdersi in quelle pozze scure, erano una vera droga per lui.

“Sembri così distante, come se non volessi neanche essere qui. Sai che puoi dirmi tutto, Will!”

“Ma che dici Liam?” fece William catturandogli le dita e accarezzandole con le sue “Non vorrei trovarmi da nessun altra parte.”

Il bruno sorrise e sporgendosi in avanti sfiorò le labbra sulle sue in un delicato bacio “Non sai quanta gioia mi diano queste tue parole, piccolo.”

William sorrise e prendendolo per il colletto della camicia lo attirò a se e lo baciò con passione, le sue labbra erano dolci come miele.

“Sei pronto per il dessert, piccolo?” gli domandò il bruno con una strana luce negli occhi “Sempre!” confessò pregustando già quello che sarebbe accaduto dopo la cena.

L’altro sorrise e si allontanò per tornare poi con un vassoio colmo di dolcetti “Spero ti piacciano.”

“Vuoi viziarmi questa sera Liam?”

“Sì.” ammise “Sono dei bignè con la crema al cioccolato ricoperti di panna montata e cioccolato”

William si leccò le labbra e Liam si lasciò sfuggire un gemito, avrebbe voluto lasciare perdere il dolce e strappargli i vestiti di dosso.

Liam prese un bignè e lo portò alla bocca dell’amico “Assaggia!”

Lui lo mangiò chiudendo gli occhi, era favoloso, poi con la lingua leccò i residui di panna montata che gli era rimasta sulle labbra “Delizioso.”

“Will.”gemette per la sensualità di quel gesto

“Ne vuoi uno anche tu Liam?” gli domandò prendendogli la mano e succhiando le dita sporche di panna, non aveva resistito, era stato più forte di lui.

L’altro socchiuse gli occhi per godere della sensazione che gli procurava il tocco delle sue labbra e della sua lingua sulla punta delle dita, poi li riaprì e fissandolo con desiderio annuì. William prese un dolcetto dal vassoio e lo porse a Liam che senza indugiare lo catturò in bocca assaporando con estrema lentezza la combinazione di crema al cioccolato del ripieno e di panna montata “Questa volta ho superato me stesso piccolo.”

William intanto lo fissava in estasi, le sue labbra erano sporche di panna e di cioccolato ed un desiderio irrefrenabile di assaggiarle lo colse. Si sporse in avanti poggiandogli le mani sul petto e con la lingua accarezzò gli angoli della bocca assaporando la panna che aveva un sapore delizioso mescolata a quello di Liam.

Il bruno gemette e socchiuse le labbra per permettere a William un accesso agli angoli più reconditi, mentre il cuore aveva improvvisamente accelerato i suoi battiti.

“Oh Will!”

“Ti desidero da morire Liam!” esclamò ormai al culmine, sentiva che non avrebbe resistito a lungo.

“Andiamo di là?” si azzardò a chiedere Liam

William annuì e continuandolo a tenere per il colletto della camicia lo trascinò con sé in camera da letto.

Una volta tra le quattro mura della stanza di William si abbandonarono alla passione. Liam lo spinse contro il muro e intrappolò la sua bocca in un bacio senza fine, sembrava non averne mai abbastanza. William rispose al bacio con altrettanta passione strappandogli letteralmente i vestiti di dosso, non vedeva l’ora di accarezzarlo, di vederlo nudo.

“Liam.” ansimava il biondo, mentre il cuore sembrava volergli uscire dal petto per la violenza con cui batteva

“Hai troppi vestiti addosso piccolo.” gli disse Liam sfilandogli la maglia e contemplando il suo torace perfetto e scolpito “Adoro questo corpo.” sospirò poi riempiendolo di piccoli baci.

William chiuse gli occhi, le sue labbra erano come lava incandescente, gli infilò una mano nei capelli morbidi come seta e lo indusse a continuare.

“La tua pelle è come seta piccolo.” sussurrò Liam raggiungendo il ventre e soffermandosi a giocare con il suo ombelico, mordicchiando la pelle intorno.

“Mi stai uccidendo Liam!”

L’altro ridacchiò, poi gli slacciò la cintura dei jeans e cominciò ad aprire un bottone alla volta, con estrema lentezza, voleva farlo impazzire di desiderio.

Infilò la mano all’interno e sgranò gli occhi, non indossava la biancheria e il suo membro era duro e pulsante.

William ansimava, non aspettava altro di sentire le mani del suo adorato amante su di sé.

“Ti prego.”

“Di cosa mi preghi Will?” gli domandò implacabile, mentre un dito sfiorava l’asta per un attimo per poi fermarsi.

“Toccami! Non resisto più!” lo supplicò, gli faceva male per quanto era duro.

Liam gli rivolse un sorriso maligno e lo baciò delicatamente sulle labbra, poi scese a mordicchiargli il lobo dell’orecchio “Dovrai avere i pazienza piccolo, ho qualcosa di speciale in serbo per te.” e detto questo si alzò dal letto ed uscì dalla stanza per poi tornare con il vassoio di dolci.

“Sei veramente perfido!” esclamò William quando si rese conto di cosa aveva tra le mani

“Lo so. Ora chiudi gli occhi.” gli ordinò.

Il biondo obbedì e Liam gli si mise a cavalcioni e cominciò a posargli dei roventi baci sul petto.

Prese un po’ di panna da un bignè e la passò su un capezzolo leccandola poi via con la lingua. Il corpo di William ebbe un fremito, sentiva che non avrebbe resistito a lungo a quella dolce tortura. Ripeté la medesima azione anche con l’altro capezzolo, succhiandolo tra le labbra e gustando il sapore della panna misto a quello della pelle del suo amante “Adoro il tuo sapore…inebriante…dolce…” gli sussurrò

“Liam.” gemette stringendo tra le dita il lenzuolo di seta “Continua!”

Incoraggiato dal suo consenso, scese fino all’inguine tralasciando il suo membro desideroso di attenzione e gli mordicchiò l’interno coscia. Dalle labbra di William sfuggì un gemito soffocato, mentre Liam lo solleticava con la punta della lingua.

Prese dell’altra panna e continuò a spalmarla raggiungendo finalmente il centro pulsante del suo piacere

Glielo leccò raccogliendo la panna con la lingua, strappandogli un gemito dopo l’altro “Liam!”

“Will, il mio piccolo Will!” gli sussurrò in un orecchio tornando poi a dedicarsi al suo piacere.

William chiuse gli occhi e l’orgasmo lo sommerse, una corrente elettrica si propagò in tutto il corpo, adorava tutto quello che gli stava facendo.

“Liam…”

Il bruno lo attirò su di sé e lo baciò con dolcezza, mentre le dita scivolavano lungo il fianco accarezzandolo. William pose fine al bacio e, allungando un braccio verso il vassoio, prese un bignè e leccò via la panna con la punta della lingua.

“Davvero squisita!” mormorò con gli occhi che gli brillavano.

“Non puoi immaginare quanto trovi erotico ed eccitante ciò che stai facendo, Will.” gli disse Liam mordendosi le labbra e continuando a sfiorargli fianco con la punta delle dita

“Lo so.” sussurrò il biondo stendendosi su di lui e lasciando una scia di baci dal collo fino al petto

William socchiuse al bocca e Liam vi fece scivolare un dito in modo che il biondo potesse succhiarlo e mordicchiarlo.

“Dimmi, cosa vuoi?”gli domandò continuando a giocare con il suo dito.

Liam chiuse gli occhi e ansimando mormorò “Voglio te, solo te.”

Il cuore di sembrò quasi esplodergli nel petto, non era mai stato così felice in tutta la sua vita. Si bloccò e si scostò leggermente dal corpo del suo amante. Non riusciva a continuare, era tutto così perfetto tra loro che temeva si rovinare tutto facendo qualcosa di azzardato. Una lacrima gli scivolò dalla guancia, ma la asciugò immediatamente, non voleva che la vedesse.

Liam riaprì gli occhi e incontrò i suoi, di un blu così scuro da sembrare quasi neri, cosa era accaduto? Non riusciva a capire.

Gli accarezzò una gota, era bagnata. Socchiuse le labbra e aggrottò la fronte, perché stava piangendo? Aveva forse fatto qualcosa di sbagliato? Non riusciva a capire.

William abbassò leggermente lo sguardo quasi come se si sentisse a disagio per essersi lasciato sorprendere.

“Will…piccolo…ma…”mormorò

“Scusami, sono un idiota.”

“Non dire una cosa del genere!”esclamò Liam preoccupato “Cosa è accaduto? Ho fatto qualcosa di…sbagliato? È colpa mia? Se è così, perdonami.”

A quelle parole William lo fissò con gli occhi spalancati. Colpa sua? Si diede dello stupido, era stato in grado di rovinare il momento più bello della sua vita e tutto per le sue insicurezze.

“No.”rispose con gli occhi lucidi “Liam, sono io…”

“Ho affrettato i tempi, scusami.”

William gli si avvicinò maggiormente e gli sussurrò “Non hai nulla di cui rimproverarti. Era tutto perfetto, ho avuto il terrore di rovinare tutto.”

Liam lo fissò senza capire “Piccolo, guardami!” e gli alzò il mento con la mano “Era tutto perfetto perché lo volevamo entrambi, non potresti fare nulla per rovinare questo istante. Io provo qualcosa di profondo per te e questo non cambierà neanche se ora deciderai di terminare in questo modo la serata.”

“Ho paura…”mormorò mentre le lacrime cominciavano a bagnare le sue gote.

“Di cosa?”gli domandò Liam stringendolo a sé, non sopportava di vederlo in quello stato.

William non rispose e Liam lo costrinse a guardarlo “Will, sai che a me puoi confidare tutto.”

“Ho paura che questo rovinerà la nostra amicizia.”disse tutto d’un fiato

Le sue parole gli strinsero il cuore, povero Will, poteva solo immaginare da quanto tempo fosse angosciato dal timore di perderlo.

“Non accadrà mai!”esclamò risoluto “Non permetterò che niente ci separi.”

William lo fissò con gli occhi lucidi, poi annuì, sentiva che era sincero. Poggiò la testa sul suo petto e chiuse gli occhi rincuorato. Si addormentò poco dopo mentre Liam gli accarezzava i riccioli biondi.

Il mattino seguente William si risvegliò tra le braccia del suo adorato Liam, lo osservò dormire, era così bello, il suo angelo. Delineò i contorni del suo viso con un dito, cercando di non destarlo, non resisteva oltre senza sfiorarlo e si prese mentalmente a calci per quello che era accaduto a cena. Non avrebbe dovuto lasciarsi andare in quel modo, aveva rovinato l’atmosfera che si era creata tra loro e la serata si era conclusa in un disastro.

Si morse il labbro inferiore pensando a come poteva fare per rimediare e decise che gli avrebbe preparato i pancakes, li adorava e gustarli a letto con una guarnitura di sciroppo e frutta gli avrebbe fatto di certo dimenticare le sue lacrime.

Scese dal letto e raggiunse i suoi vestiti che erano sparpagliati sul pavimento. Raccolse i pantaloni e li indossò, poi tirò su anche gli abiti di Liam e li appoggiò sulla sedia, ma qualcosa cadde da una tasca e attirò la sua attenzione. Si piegò e la vide, una scatolina rettangolare, di velluto blu. Il cuore di William cominciò a battere velocemente, che cosa poteva essere? Una risposta cominciò a farsi strada nella sua testa, ma cercò di ignorarla, gli faceva troppo male. L’aprì e vide che conteneva un braccialetto d’oro bianco con un pendente a forma di angioletto. Gli occhi gli si spalancarono per la sorpresa, doveva essere per Amanda, ma perché le aveva comprato un braccialetto d’oro? Che significava? La rabbia si impadronì di tutto il suo essere e le parole che Liam gli aveva detto la sera prima gli ritornarono alla mente: che quella tra loro sarebbe stata una relazione segreta e che avrebbe continuato a frequentare Amanda.

Calde lacrime apparvero nei suoi profondi occhi blu, Liam non gli apparteneva, quello che avevano condiviso non significava nulla per lui, era solo qualcosa di peccaminoso da tenere nascosto.

Lanciò uno sguardo al suo amore che dormiva beatamente tra le lenzuola di seta e strinse la mascella, quanto avrebbe voluto urlargli addosso tutto quello che pensava, confessargli che lo uccideva vederlo con un’altra e di fare finta di nulla in pubblico, ma non poteva. L’avrebbe di certo perso e questo non poteva permetterlo. La sua esistenza aveva un senso solo da quando aveva incontrato il suo angelo bruno, senza il suo aiuto non sarebbe mai riuscito a superare la perdita di Katherine. Respirò a fondo, si asciugò furtivo le lacrime, ripose l’astuccio in una delle tasche della giacca e uscì dalla stanza per preparare la colazione come aveva programmato.

Era ancora tra i fornelli quando il suo cellulare squillò, era Elisabeth.

“Ciao.”la salutò, non poteva chiamare in momento peggiore, sentiva il mondo crollargli addosso dopo la scoperta di quel braccialetto, ma cercò di sembrare il più felice possibile.

“Che fine hai fatto ieri? Credevo saresti venuto da me!”lo aggredì

Dannazione! Era vero, le aveva promesso d’andare da lei dopo la cena con Liam, ma poi le cose erano…precipitate e gli era passato di mente.

Cosa poteva dirle per giustificarsi?

“Scusami, passerotto, hai ragione.”

”Come hai potuto dimenticartene?”gli domandò arrabbiata, non riusciva a perdonargli di averle dato buca

“Perdonami, la cena con Liam…è andata per le lunghe, era troppo tardi per raggiungerti.” in fondo non era del tutto una bugia. Sorrise pensando a quello che era accaduto dopo la cena

“Potevi chiamare per dirmi che non saresti venuto!”continuò Elisabeth, ma la mente di William era altrove, la realtà dei fatti ritornò a pesargli sul petto come un macigno e decise che se Liam poteva continuare con la sua vita lo stesso poteva fare lui.

Strinse la mascella e fece un profondo respiro “Sono desolato, passerotto, ma vedrai che troverò un modo per farmi perdonare.”

“Sei inaffidabile, William!”

“Per farmi perdonare, piccola, ti raggiungerò immediatamente. Oggi non lavoro, potremo trascorrere tutta la giornata insieme.”

Dall’altro capo del telefono si udì un gridolino di felicità e William sorrise maligno, sapeva che in questo modo l’avrebbe convinta.

“Allora, finisco di preparare la colazione per Liam e vengo da te.”

“Vieni da me presto, piccolo.”lo invitò con voce sensuale “Sento tanto la tua mancanza.”

“Davvero?”

“Sì e vedrai che ti mostrerò quanto.”gli promise rendendolo eccitato.

In quel momento Liam entrò in cucina, ma si bloccò nel sentirlo parlare al telefono

“E che farai? Sono curioso, io so già cosa farò a quel tuo incredibile corpicino. Ho l’acquolina in bocca al solo pensiero, Elisabeth.”

Gli occhi dell’amico divennero due fessure, non riusciva a credere, erano trascorse solo poche ore dalla loro notte d’amore e lui già andava a consolarsi con lei, allora non aveva significato nulla per lui.

Abbassò la testa cercando di respingere le lacrime di rabbia e delusione che lottavano per uscire, in fondo era quello che gli aveva chiesto, continuare la loro vita.

William salutò la ragazza e chiuse la comunicazione, accorgendosi solo in quel momento della sua presenza. Fremette e il cuore iniziò a battergli ferocemente nel petto, quanto era bello il suo Liam. Sorrise debolmente e ritornò ai fornelli, gli faceva troppo male sostenere il suo sguardo.

“Era Elisabeth?”domandò cercando di controllare il tono della voce.

“Sì, era arrabbiata, dovevo andare da lei ieri sera.”rispose mettendo i pancake in un piatto.

“Immagino come possa esserti passato di mente.”sghignazzò

“Liam!”lo rimproverò, poi non resistette al sorriso che gli lanciò e ghignò “In effetti, non ho pensato affatto in quei momenti.”

“Neanche io.”

“Eccoti i pancake, io devo andare!”gli annunciò

“Eh? Dove te ne vai a quest’ora?”gli domandò spalancando gli occhi

“Da Elisabeth!”esclamò candidamente

“Mi abbandoni? Credevo avremmo trascorso la giornata insieme dato che non dobbiamo lavorare.”era deluso e arrabbiato con quella mocciosa perché gli rubava il suo amato Will.

“Trascorrila con Amanda!”gli consigliò acido“Vedrai che saprà come tenerti occupato!”

Liam sentì un pizzico di ironia e risentimento nella voce e lo bloccò per un braccio mentre lui cercava di sgattaiolare via “Ma che ti prende? Cosa c’entra ora lei?”

“Dimmelo tu!”lo sfidò

“Non ti capisco, Will.”mormorò perdendosi in quel blu che tanto adorava “Ieri era tutto così perfetto e ora…”

“Ora vado avanti con la mia vita!”esclamò sostenendo il suo sguardo “Non era questo che volevi? Bene, ti sto accontentando.”

“Sì, hai ragione.”acconsentì con dolore e abbassò la testa, era stato proprio lui a proporglielo quindi ora non poteva certo impedirgli di correre da Elisabeth.

A William gli si strinse il cuore nel vederlo così affranto e addolcì il tono “Questa notte è stata molto importante per me, ma come hai detto anche tu, riguarda solo noi e nessun altro.”

“Divertiti!”disse solo e William gli accarezzò il braccio con la punta delle dita e disse“Tornerò presto.”

Entrò nella sua camera per prepararsi e Liam diede sfogo a tutto il suo dolore, era solo un idiota, amava William ma si ostinava a respingerlo, a porre degli ostacoli tra loro e solo perché aveva il terrore di non essere corrisposto, che per William fosse solo un diversivo, una novità della quale presto si sarebbe stancato.

Guardò il piatto con i pancakes che William gli aveva preparato e sospirò tristemente, le aveva preparate proprio come piacevano a lui, peccato che gli si fosse chiuso lo stomaco. Allontanò il piatto e ritornò in camera sua, non poteva trascorrere tutta la giornata a piangersi addosso, doveva reagire.

Capitolo X

 

Giunse finalmente la sera della grande festa organizzata da Amanda per il suo compleanno. William aveva cercato di evitare Liam il più possibile, detestava dover fingere davanti agli altri, lo amava e era costretto a vederlo amoreggiare con la sua ragazza e allo stesso tempo fare finta di provare interesse per Elisabeth quando l’unica cosa che desiderava era prendere Liam in un angolo e baciarlo fino a togliergli il fiato. Quella sera era davanti allo specchio ma non decideva a prepararsi, non aveva nessuna voglia di recarsi a quella insulsa festa.

Sedette affranto sul letto e sospirò “William, sei un dannato idiota!”esclamò ad alta voce prendendosi poi la testa tra le mani “Perché continui a farti illusioni? Per lui sei solo un amico con il quale scoprire le gioie del sesso proibito e niente altro!”

In quel momento sentì bussare e si alzò di scatto dirigendosi verso l’armadio, Liam fece capolino dalla porta e vedendo che non era ancora pronto entrò nella stanza. Lui, invece, era molto elegante, indossava una camicia di seta nera e dei pantaloni, anch’essi neri

“Ehi, Will? Perché sei ancora in maglietta?”

Il ragazzo non rispose e continuò a dargli le spalle fingendo di cercare qualcosa e Liam lo raggiunse poggiandogli una mano sulla spalla “Will, piccolo, ma che hai?”

“Non ho nulla da mettermi!”mentì con voce glaciale.

“Voltati! Will, dannazione!”urlò quasi e il biondo obbedì “Ma si può sapere che hai? Sono tre giorni che mi eviti!”

“È una tua impressione.”

“Davvero? E allora perché da quella sera della cena non…non siamo stati più insieme?”gli domandò più preoccupato che arrabbiato

“Non so, forse perché tu eri occupato con Miss Potter e io con Elisabeth?”lo provocò, era ferito per quella situazione che si era venuta a creare tra loro.

Liam lo fissò con una strana luce negli occhi, era forse pentimento quello che vi lesse William? No, non poteva essere.

“Senti Liam, io non vengo.”concluse lanciando una camicia rossa sul letto “Non hai bisogno che io ci sia.”

Liam a quelle parole sbiancò, non avrebbe resistito in quella casa senza di lui, non poteva non accompagnarlo.

“Non dirai sul serio, spero.”

“Invece sì!”ammise incrociando le braccia “Non è il mio ambiente, Liam. Dimmi, che vengo a fare? È il compleanno della tua ragazza, lei ha interesse che ci sia tu, io non mi sentirei a mio agio in quel lusso.”era una scusa, la realtà era ben diversa, ma non poteva confessarglielo.

“Devi venire, ti prego. Non conosco nessuno e senza di te non riuscirei a…”lo supplicò quasi con

“A fare cosa, Liam?”gli domandò ormai esasperato da quel tira e molla.

“Ho bisogno di te.”rispose quasi con un sussurro

William si perse nei suoi occhi scuri come la notte e si sentì venire meno le gambe dall’emozione, ma perché un suo sguardo lo faceva sentire come se ci fossero solo loro due al mondo?

Sospirò tristemente e abbassò la testa, ma Liam lo costrinse a guardarlo “Non capisco cosa ti stia accadendo, sei così distante, sembra voglia evitarmi. Non immagini neanche quanto tutto questo mi laceri dentro e mi faccia morire.”gli confessò finalmente.

“Non posso fare finta di nulla, Liam!”rivelò con gli occhi lucidi “Stare lì mentre tu e miss perfezione vi baciate, fingere che non mi importi. È vero, ti ho detto che ero d’accordo, ma ho mentito! Ecco! Ora lo sai, non mi va giù!”concluse alzando la voce.

Liam lo fissò incredulo, ma perché non gliele aveva mai dette queste cose? Perché aveva atteso tanto per confessargliele? Non riusciva a capire.

“Will, mi spiace, non credevo che…”balbettò “Sono un vero idiota, ma come ho potuto pensare che fossi d’accordo?”

Scosse la testa tristemente e lo attirò a sé “Tu sei importante per me, piccolo e l’ultima cosa che voglio è perderti.”

William lo abbracciò e inalò il suo odore, era così inebriante che lo stordì per qualche istante, poi si staccò e gli disse “Ho sbagliato a accettare questo compromesso.”

“E questo che significa, Will?”

“Hai paura che racconti tutto alla tua preziosa Amanda? Non preoccuparti, non sono così carogna!”

“Non mi interessa nulla di quello che penserà lei! Tu sei la persone più importante per me e credevo lo sapessi.”sussurrò accarezzandogli una gota

“Davvero?”domandò con il cuore che gli esplodeva nel petto per la gioia

“Certo, ne dubitavi, forse?”

William scosse la testa e sorrise debolmente, mentre Liam si affacciava nell’armadio e controllava con occhio critico i suoi abiti.

“Allora, metti questa camicia viola, ti sta d’incanto e poi i pantaloni neri che hai messo per il mio compleanno il mese scorso.”dichiarò cacciando quello che aveva scelto e porgendoglieli

Il biondo lo fissò con la bocca semi aperta quasi come se volesse obiettare, poi vedendo la sua espressione risoluta la richiuse e annuì.

“Ti aspetto di là.”disse uscendo

William restò impietrito, gli aveva detto che era la persona più importante per lui, non riusciva ancora a crederci. Indossò velocemente gli indumenti che Liam aveva scelto al suo posto e lo raggiunse.

Il salone nel quale si teneva il ricevimento era riccamente addobbato e i lampadari di cristallo lo rendevano simile a quelli delle regge principesche. William si lamentò non appena vide tutto quello splendore “Liam, ma che ci facciamo qui?”

“Vedrai che andrà tutto bene!”cercò di rassicurarlo, poi la vide, la padrona di casa, era un incanto, indossava un abito mozzafiato, rosso, con uno spacco di lato e una profonda scollatura che lasciava poco spazio all’immaginazione. Liam boccheggiò per la mancanza d’aria.

William, al suo fianco, si irrigidì per quella reazione e strinse i pugni. Amanda li raggiunse e strinse il suo ragazzo in un bacio sconvolgente che lo lasciò estasiato “Piccola”sussurrò dimenticando anche la presenza dell’amico che li fissava con gli occhi ridotti a due fessure per la gelosia.

“Ciao amore, ciao William.”

“Ciao.”borbotto cercando di controllarsi.

“La tua ragazza è qui, ci raggiunge tra un attimo.”gli annunciò la bruna senza staccare le braccia da Liam.

“Bene.”mormorò il biondo

“Adoro questa sala! È bellissima, piccola!”le disse stuzzicandole il collo con il naso.

“Vieni, ti presento un po’ di persone!”e lo trascinò via prima che potesse protestare lasciando William da solo.

“Liam?”lo chiamò, ma la musica alta gli rese impossibile farsi sentire “Stronza.”sibilò, la gelosia lo stava logorando.

“William!”sentì urlare, si voltò e fu investito da una massa di capelli biondi, era Elisabeth, stretta in un tubino nero. Gli saltò praticamente in braccio baciandolo con ardore “Amore, mi sei mancato da morire oggi.”

William staccò leggermente la ragazza da sé e cercò di concentrarsi su di lei e non su Liam “Come sta la mia ragazza preferita?”

Lei sorrise maliziosa e accostando il viso all’orecchio sussurrò “Ho voglia di te, sai William?”

“Tesoro, siamo in pubblico.”

“Lo so, ma sei così sensuale vestito così!”gli disse mordendosi il labbro inferiore.

William la fissò sconvolto, ma che fine aveva fatto la ragazzina timida e ritrosa che aveva conosciuto? Lanciò un’occhiata all’altro lato della stanza, Liam e Amanda ballavano abbracciati come se non ci fosse nessun altro al mondo. Strinse la mascella e mormorò “Meno male che senza di me non poteva stare, che bugiardo!”

“Come?”domandò lei

“No, niente. Ti va di ballare?”le domandò poi prendendola per mano e trascinandola sulla pista proprio accanto all’amico e alla sua ragazza.

La canzone era estremamente romantica, Elisabeth si strinse a William e poggiò la testa sul suo petto, si sentiva così protetta tra le sue braccia.

Liam li guardava con rabbia, quella ragazzina, ma perché lo stringeva in quel modo? Non li sopportava.

Amanda gli parlò, ma lui non captò neanche una parola, era troppo preso ad osservare ogni loro movimento.

“Liam? Tesoro, ma a che pensi?”gli domandò dandogli un buffetto sulla spalla

“Come?”mormorò senza capire

“Sembri anni luce da qui! Ma che ti sta accadendo?”era arrabbiata della mancanza di attenzioni

“Niente, stavo solo pensando.”rispose alzando le spalle

“Quando me lo dai il favoloso regalo che hai comprato?”

Liam sogghignò, la prese per mano e la portò in un angolo. Cacciò dalla tasca l’astuccio di velluto e glielo porse, Amanda lo aprì emozionata, alla vista del braccialetto urlò al colmo della gioia “Amore, è favoloso!”

Lo baciò con trasporto, Liam la spinse contro la parete e le divorò la bocca carnosa.

Al centro della sala William osservava furioso quella scena, sentì lo stomaco che gli si rivoltava, doveva correre via prima di sentirsi male davanti a Elisabeth.

Si staccò da lei con una scusa e corse in bagno. Rigettò tutto, poi scoppiò a piangere disperato, ma perché Liam continuava a giocare con i suoi sentimenti? Perché lo aveva convinto a seguirlo? Solo per fargli assistere ad uno spettacolo simile? Lo odiava! Detestava il modo in cui lo stava trattando, come se fosse il suo giocattolino con il quale divertirsi quando ne aveva voglia. No! Non gli avrebbe mai più permesso di prendersi gioco dei suoi sentimenti! Si guardò allo specchio e si rese conto di quanto fosse patetico, si ostinava ad amare un uomo che invece si vergognava di lui e di quello che c’era tra loro.

“Sono un vero idiota!”si disse “Devo andarmene da qui! Non posso sopportare di essere preso in giro in questo modo.”

Si sciacquò il viso e la bocca, fece un profondo sospiro e ritornò in sala. Afferrò un bicchiere di vino da un vassoio e lo trangugiò tutto in un sorso, poi ne prese un altro. Probabilmente Liam era ancora con la sua ragazza, non doveva essersi nemmeno accorto della sua assenza. Che bastardo! E pensare che gli aveva fatto credere di non poter resistere a quella festa senza di lui, che era il suo supporto. Certo, supporto! Senza pensarci si avviò verso l’uscita, non c’era più motivo per restare. Era arrivato all’ingresso quando si sentì chiamare, era lui, ma non si voltò, non voleva parlagli, gli faceva troppo male.

Liam lo afferrò per una spalla e lo costrinse a voltarsi “Will?”

William lo fissò con una strana luce negli occhi, era furioso, se ne rese immediatamente conto “Lasciami!”sibilò

L’amico allontanò il braccio come scottato e ricambiò lo sguardo “Dove vai?”

“Secondo te?”ironizzò “Torno a casa.”

“Perché?”

William si lasciò sfuggire una risata nervosa “Perché mi domandi? Brutto bastardo che non sei altro! Secondo te che dovrei fare, eh? Restare e guardare te e miss perfezione che ve la spassate davanti a tutti?”ora stava quasi urlando “Quando credi possa sopportare ancora? Eh? Non ce la faccio più Liam, ci ho provato, ma non ci riesco, ci rinuncio. Vuoi stare con lei? Bene! Non mi interessa, ma non pretendere che stia a guardarti perché è come essere trafitto da cento lame ogni volta che posi le tue labbra sulle sue.”

“E tu allora? Ti ho visto con Elisabeth.”intervenne il bruno

“Ma fammi il piacere! Quello che faccio con Elisabeth non è lontanamente paragonabile allo scandaloso spettacolo che quella sgualdrina da quando ti è vicino! E ora me ne vado perché altrimenti mi viene voglia di…”ma si bloccò stringendo i pugni.

“Cosa, Will? Cosa vuoi fare? Colpirmi? Avanti, fallo, colpiscimi se questo ti fa stare meglio!”

“Vai all’inferno!”imprecò il biondo voltandogli le spalle

“No!”urlò e lo attirò a sé costringendolo a voltarsi.

Si guardarono per un tempo che a loro parve infinito poi le loro bocche si unirono in un dolce bacio che si trasformò in pura passione. Liam lo spinse contro la parete e assaltò le sue labbra, sembrava fosse trascorsa un’eternità dall’ultima volta in cui si erano sfiorati in quel modo.

William ansimò e infilò le mani sotto la camicia del suo amante, lo desiderava da impazzire. Improvvisamente alle loro orecchie giunse un gemito seguito da un gridolino che li portò a staccarsi. Davanti a loro c’era Elisabeth che li fissava con gli occhi spalancati e la mano sulla bocca, li aveva visti e ora era impietrita dal terrore.

“William?”

“Oh dio!” mormorò Liam guardando prima la ragazza poi William che ansimava ancora per l’intensità del bacio.

Elisabeth era senza parole, non riusciva a credere a quello che aveva appena visto, come poteva essere possibile? Il suo William avvinghiato ad un altro uomo. Lacrime cominciarono a scenderle copiose dalle guance senza che lei si preoccupasse di celarle.

In quel momento Amanda raggiunse l’amica e vedendola in quello stato si bloccò preoccupata “Che hai Elisabeth?”le domandò, poi si accorse della presenza dei due ragazzi che erano ancora teneramente abbracciati e impallidì “Liam? William? Ma che diavolo…?”

“Senti, piccola, possiamo spiegare…”disse il bruno, mentre William si staccava da lui e si allontanava di qualche passo.

“Spiegare?”mormorò la ragazza dai capelli corvini “Tu.”indicò William con lo sguardo furente “Sei stato tu a irretire il mio ragazzo!”lo accusò

William spalancò gli occhi, lo stava realmente accusando di aver circuito Liam? Non riusciva a credere alle sue orecchie, quello era un incubo, doveva andarsene da quella casa.

“Lui non c’entra!”intervenne deciso il bruno, mentre l’altro taceva

“Io credo che invece lui c’entri e molto anche. Elisabeth, come hai potuto non accorgerti di nulla?”

“Io…non…”balbettò lei ancora sotto shock per quello che aveva appena visto “Ormai non so più niente!”e scappò via in lacrime.

“Elisabeth? Elisabeth?”la chiamarono insieme Amanda e William ma lei era già sgattaiolata fuori la porta.

“Hai visto cosa le hai fatto? Bastardo!”sibilò Amanda

“Lascialo stare, è vero, c’è questa…cosa tra noi che…”cercò di spiegarle, ma fu interrotto dalla voce di William “Ora basta! Non c’è nulla tra noi, Amanda! È accaduto, ma non preoccuparti, ama te. E ora, se volete scusarmi, tolgo il disturbo!” e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo pieno di dolore al suo ormai ex amante, si allontanò uscendo dalla villa.

Amanda lo fissò soddisfatta di essersi liberata di quel rivale così pericoloso, invece Liam era arrabbiato con lei per il modo in cui aveva trattato il povero William.

“Come hai osato trattarlo in quel modo?”l’aggredì “Tu non hai la minima idea di quello che hai combinato! Ora penserà che non provo nulla per lui.”

“In fondo è la verità, no? Tu stai con me! Sono la tua ragazza, ami me.”dichiarò alzando le spalle

Liam non rispose, ma il modo in cui la fissò la fece rabbrividire “Non è forse così?”

“No! Non è così! Will, è la persona più importante per me, provo qualcosa che non riesco a decifrare, ma forse devo ringraziarti perché mi ha aperto gli occhi.”

Amanda si avvicinò “Di che cosa stai parlando? Non riesco a capire.”

“Grazie a te ho realizzato che è luil colui che voglio.”

La ragazza spalancò gli occhi a quell’ammissione e fece per protestare, ma lui la zittì con un gesto e continuò “Hai capito bene, voglio che Will faccia parte del mio presente e anche del mio futuro, quindi ora andrò a cercarlo per dirglielo. Addio Amanda.”e si allontanò

“Liam” lo chiamò sconvolta.

Lui si voltò e la fissò in attesa

“Credevo mi amassi, che volessi stare con me! Erano tutte menzogne?”

“Mi dispiace Amanda, non avrei voluto ingannarti, ma in fondo mi sono illuso anche io di provare qualcosa per te che andasse oltre la passione.”

Detto questo si allontanò di corsa, lasciandola sola con il suo dolore. Doveva trovare William, temeva che nel suo stato potesse commettere qualche cosa di insensato.

Capitolo XI

 

William corse via, non sapeva neanche lui dove andare, voleva solo allontanarsi il più possibile da quella casa e da Liam. Calde lacrime scendevano dalle guance, mentre gli martellavano nel cervello le accuse di Amanda. Lo credeva responsabile di aver traviato il suo fidanzato, di averlo indotto a tradirla, ma che ne sapeva lei quello che c’era tra loro? Liam aveva cercato di difenderlo, poi non aveva saputo spiegare quello che realmente li legava e si era bloccato lasciandolo andare via.

Si fermò un attimo per riprendere fiato e per pensare, cosa avrebbe fatto? Non aveva la forza di tornare a casa, ma in realtà temeva di incontrarlo, come l’avrebbe affrontato? Decise che c’era solo un luogo nel quale poteva recarsi.

In pochi minuti arrivò davanti ad un palazzetto di pochi piani poco fuori città, si precipitò su per le scale e si fermò davanti ad una porta con su scritto il numero 340, bussò il campanello e attese.

Qualche istante dopo apparve sulla soglia una ragazza, bellissima, dai capelli biondi, lunghi fino alle spalle e gli occhi blu. Alla vista di William spalancò gli occhi e lo abbracciò con forza “Will? Sei davvero tu? Come sono felice!”

William la strinse a sé chiudendo gli occhi, rivederla lo faceva sentire a casa “Come sta la mia adorata sorellina? Perdonami per averti trascurato, non accadrà più. E poi ora stai per sposarti, non potevo non venire a congratularmi.”

Dana sorrise e lo introdusse nel salottino, facendolo sedere sul divano. Era così felice della visita del fratello da non rendersi immediatamente conto che c’era qualcosa che lo turbava e che aveva pianto, poi improvvisamente gli lesse negli occhi tutta l’angoscia che stava provando “Come mai qui? Sono quasi le dieci di sera, è accaduto qualcosa?”

William abbassò la testa non sapendo cosa rispondere, poi in quel momento entrò Jake che aveva portato il cane della ragazza a fare una passeggiata e vedendo il suo più caro amico seduto sul divano si lanciò su di lui abbracciandolo con trasporto “William, che bella sorpresa!”

Il biondo ricambiò l’abbraccio, ai piedi di Jake un barboncino bianco, cominciò a scodinzolare e abbaiare, doveva averlo riconosciuto.

“Pearl è ancora viva?”domandò stupito abbassandosi a riempire di coccole il cane che da anni era l’inseparabile compagno di sua sorella “Ciao piccola, come sei bella.”

“Ti ha riconosciuto, fratellino.”gli disse Dana “Ha sempre avuto un debole per te.”

“Come tutte le donne!”aggiunse Jake invidioso

La sua fidanzata gli lanciò un’occhiataccia e William scoppiò a ridere “Jake, attento a quello che dici se vuoi conservare i tuoi attributi.”

“Dovresti ascoltare il tuo amico, amore.”

Jake arrossì, poi cambiando argomento domandò “Cosa ti porta da queste parti, amico?”gli domandò poi il bruno.

William ridivenne serio e Jake lanciò degli strani sguardi a Dana che capì che doveva trattarsi di discorsi da uomini, si alzò e disse “Vado a preparare qualche spuntino, voi parlate tranquilli.”e si diresse verso la cucina.

“Allora, Will? Cosa c’è che non va? Problemi con la ragazza con la quale esci?”

Il ragazzo dai capelli biondi abbassò la testa imbarazzato, poi rispose “Non so da che parte cominciare, Jake, mi sta andando tutto male.”

“Non essere disfattista, dai, vedrai che a tutto c’è rimedio.”cercò di consolarlo.

“Non questa volta.”scosse la testa disperato

“Piccolo, vuoi dirmi cosa è accaduto? Ti ha per caso lasciato quella ragazza di cui mi hai parlato?”

William scosse la testa e mormorò “È complicato.”

“Liam che ne pensa? Ti ha dato qualche buon consiglio?”gli chiese facendolo sobbalzare.

Lacrime si formarono negli occhi blu nel sentire nominare l’uomo amato e Jake capì che riguardava anche lui “Cosa è accaduto tra voi? Avete per caso discusso?”

Il ragazzo annuì e aggiunse“Mi disprezzerai.”mormorò William “Non posso dirtelo”

Jake lo strinse a sé lasciandolo sfogare, poi mormorò “Lo ami, non è vero?”

Il ragazzo alzò la testa e fissò sconvolto l’amico “Non è stato molto difficile da capire vista la tua reazione quando ho pronunciato il suo nome.”

“E non mi odi?”

“Io odiarti? Ma non essere sciocco!”dichiarò asciugandogli gli occhi “Io ti adoro, sei il mio più caro amico e presto sarai anche mio cognato, non potrei mai!”

William sorrise “Avevo paura che mi giudicassi male per essermi innamorato di lui.”

“Liam non è un uomo qualunque, piccolo, è il tuo migliore amico ed è una persona eccezionale, non potrei essere più felice.”

“Grazie, Jake.”singhiozzò.

“Ora vuoi dirmi cosa ti preoccupa? Hai pianto prima di venire qui, non è vero?”

“Sono un idiota, credevo provasse lo stesso sentimento, ma non era così.”gli spiegò con la voce rotta dal pianto “Abbiamo trascorso delle notti favolose insieme, ma lui voleva tenerlo nascosto. Ho accettato pur di non perderlo, ma mi faceva troppo male, non ho resistito e questa sera gliel’ho confessato.”

Jake lo ascoltava con espressione dura, povero William, chissà che aveva dovuto sopportare, avrebbe voluto avere Liam tra le mani per dirgli quello che pensava di lui.

“La sua ragazza ci ha visto e mi ha…accusato di averlo…”non riuscì a terminare la frase, gli faceva troppo male ricordare

“Inaudito!”esclamò indignato “Liam non ti ha difeso?”

William scosse la testa e aggiunse “Ciò che mi fa più male è che credo di averlo perso per sempre.”

“Liam ti adora, l’ho capito quando sono venuto da voi l’altro giorno. Nei suoi occhi c’era qualcosa, sono sicuro che non lo hai perso.”

“Devo confessarti una cosa, il motivo per cui ho tardato ad aprirti…”e arrossì

Jake spalancò gli occhi e si alzò di scatto “Stavate…oh mio dio! Ecco perché aveva quella espressione…”mormorò cercando di scacciare dalla mente l’immagine che si era creata di loro due insieme.

“Non è accaduto quello che pensi, non me la sono mai sentita di arrivare fino in fondo.”gli confessò

“Capisco. Will, mi spiace, vorrei che fossi felice.”lo abbracciò con trasporto.

“Non credo potrà mai accadere, non senza Liam”

“Lo ami davvero, eh piccolo?”gli domandò con tenerezza

“Come credo di non aver mai amato nessuno, neanche Kat.”

“Spero non finisca come con lei.”gli disse accarezzandogli una gota bagnata.

“Grazie Jake, sapevo avresti capito. Ora vado via che ho già disturbato abbastanza.”annunciò alzandosi.

“Resta! Sono certo che a Dana farà piacere averti qui,”

“Non posso,ma grazie di tutto.”scosse la testa “Salutala da parte mia.”

La bionda fece invece ritorno nella stanza e vedendo il fratello sul punto di andarsene cercò di fermarlo “Non resti, Will? Avevo preparato qualcosa da mangiare.”

“No, sorellina, devo proprio tornare a casa.”mentì, in realtà era l’ultimo posto nel quale aveva intenzione di recarsi.

“Non sparire.”lo avvertì puntandogli un dito contro.

William le sorrise e mettendo una mano sul cuore esclamò “Te lo giuro, non sparirò!”

“Lo spero.”disse sua sorella.

Il ragazzo li salutò e lasciò il loro appartamento.

Liam era disperato, vagava per le strade alla ricerca di William da ore e ormai aveva quasi perso la speranza di ritrovarlo. Doveva spiegargli come stavano le cose, confessargli che aveva lasciato Amanda e che ormai lei era a conoscenza dei suoi sentimenti. Si fermò per qualche istante e cercò di pensare a dove si potesse essere rifugiato. Aveva provato a cercarlo al loro appartamento, ma già sapeva di non trovarlo lì, quel luogo doveva riportargli alla mente ricordi troppo dolorosi, poi aveva cercato nei vari locali nei quali si erano recati insieme, il Savane garden e altri, ma era stato tutto inutile. Lacrime di rabbia e di impotenza scivolarono giù dalle guance, poi improvvisamente si ricordò di un posto nel quale era solito rifugiarsi quando era triste o voleva riflettere. Sorrise e ricominciò a correre.

In pochi minuti raggiunse il parco, la luna piena splendeva in cielo e si rifletteva sulle acque calme del laghetto. Rallentò il passo e lo ricercò con lo sguardo, doveva essere lì, era il suo posto segreto.

Si incamminò tra gli alberi e finalmente lo vide, era seduto su una panchina con lo sguardo verso il lago, lacrime solcavano le sue guance e nei suoi occhi lesse una tristezza che gli strinse il cuore. Il suo piccolo William, ora ne era certo, lo amava, come non aveva mai amato nessuno in tutta la sua vita, ma lo aveva ferito.

Si avvicinò e quando lui si accorse della sua presenza si asciugò le lacrime “Che fai qui? Non dovresti essere con la tua ragazza?”

“Ero preoccupato per te.”rispose soltanto

William non si voltò, sapeva che se si fosse perso nei suoi occhi scuri non avrebbe avuto la forza di dirgli tutto quello che aveva in mente “Sto benissimo, puoi anche andartene ora.”mormorò con estrema freddezza, ormai non provava più rancore nei suoi confronti, solo tristezza.

“Will, mi dispiace.”sussurrò Liam con il cuore in pezzi, lo odiava e era solo colpa sua.

“Per cosa? Per esserti lasciato sedurre da me o per il modo in cui mi hai trattato davanti a quella sgualdrina della tua ragazza?”gli rinfacciò con estrema durezza, voltandosi finalmente verso di lui.

“Non è più la mia ragazza!”esclamò con gli occhi che gli brillavano.

“Ah! E come mai? Ti ha piantato dopo aver visto che ti davi da fare con me? Non posso credere che tu le abbia lasciato…”si bloccò perché le lacrime che stavano ricominciando a scendere glielo impedirono.

“Piccolo, mi dispiace, ho cercato di farle capire che…”cercò di spiegargli, ma William lo interruppe.

“Bugiardo! Ma a chi vuoi darla a bere, Liam? Ti vergogni di quello che c’è stato tra noi e hai lasciato che mi accusasse di averti…” il dolore lo lacerava dentro impedendogli quasi di respirare “Lasciami solo.” dichiarò voltando lo sguardo dall’altra parte

“No!”esclamò mettendo un braccio sul suo “Non posso, sono ore che ti cerco e ora mi ascolterai.”

William scansò il braccio “Non mi interessa quello che hai da dirmi.”gli poi annunciò con freddezza “Non immagini neanche quello che ho provato quando ti ho visto con lei in quell’angolo. Avevo capito che facevi sul serio quando ho trovato il braccialetto, ma questa sera mi sono sentito rifiutato e preso in giro, tutto il mio mondo mi è crollato addosso come un macigno. Da te non me lo sarei mai aspettato, Liam, il tuo atteggiamento mi ha ferito, mi è sembrato di tornare indietro di due anni.”

Liam impallidì, non sapeva avesse visto il regalo per Amanda, ora capiva il motivo della sua freddezza quella mattina in cucina e il motivo per cui non voleva recarsi alla festa “Piccolo, io non ti farei mai del male.”gli confessò quasi in lacrime,

Dalle labbra di William fuoriuscì una risatina sarcastica “Strano, a me non è sembrato. Mi hai usato. Spero solo che ti sia divertito in questa tua parentesi omosessuale.”la voce era rotta dal pianto.

Il ragazzo lo fissava sconvolto, le sue parole erano come frecce in pieno petto, lo accusava di cose che lui non aveva mai pensato. Usarlo? Non gli era mai passato per la testa di usarlo e non avrebbe mai creduto che lui la pensasse in questo modo.

“Will…io…”

“Non dire nulla, non importa”mormorò il biondo asciugandosi gli occhi “Ora visto che non hai intenzione di lasciarmi solo, me ne vado.”

Si alzò dalla panchina, il dolore che provava era insopportabile e non intendeva restare in quel luogo un secondo di più.

“No!”urlò Liam in preda al panico, non poteva lasciarlo andare via in quel modo “Non puoi andartene, Will.”

Il ragazzo dai capelli biondi si bloccò senza però voltarsi “Perché sei così crudele, Liam? Perché non mi lasci andare via? Dimentichiamo tutto, come vorrei che le cose tornassero come erano prima di tutto questo.”

“Niente sarà più come prima!”esclamò, mentre le lacrime scendevano copiose“Io ti amo, Will!”

Il cuore di William si fermò per un istante e le gambe gli tremarono, aveva davvero pronunciato quelle tre parole tanto agognate? No, doveva essere stata la sua immaginazione. Restò immobile per qualche istante, ansimava per l’agitazione.

“Credo di averti sempre amato, fin da quella sera al Savane garden, quando i miei occhi si sono posati sul tuo dolce viso. Eri così bello, non riuscivo a smettere di guardarti, poi ho visto Jake e il mio cuore è scoppiato dall’emozione, avevo l’opportunità di avvicinarti, conoscerti. Non sapevo quello che provavo, sentivo solo che non avrei potuto vivere senza di te, ma ora ne sono certo, ti amo, più della mia stessa vita.”

“Non ti credo.”mormorò William singhiozzando “Se fosse vero non mi avresti trattato in quel modo ignobile, non avresti lasciato che…Amanda mi accusasse.”

“Mi dispiace, piccolo, quando sei corso via ho capito che non potevo continuare a fingere, le ho detto quello che provavo per te e che non potevo continuare ad ingannare me stesso o lei.”gli spiegò raggiungendolo e costringendolo a guardarlo.

Entrambi avevano gli occhi pieni di lacrime, la sola idea di non vedersi più li stava distruggendo.

“Will, ti prego, parlami. Non voglio che mi odi!”lo supplicò quasi

William lo osservò per qualche istante, poi scosse la testa e sorrise “Non potrei mai odiarti, ancora non hai capito che anche io ti amo? Per questo il tuo comportamento mi ha tanto ferito.”

“Davvero?”

“Sì, non sopportavo di vederti con Amanda.”gli spiegò “Per me era un supplizio pensare che fossi innamorato di lei e che con me volessi solo divertirti.”

“Non avrei mai potuto.”lo rassicurò asciugandogli le lacrime “Sei il mio unico amore, Will e mi dispiace di quello che è accaduto alla festa, ero confuso. Potrai mai perdonarmi per il male che ti ho fatto?”

William sorrise e lo attirò a sé e avvicinando il viso al suo mormorò “Certo che ti perdono, ora baciami!”

Liam non attese neanche un istante, si impadronì delle sue labbra e lo baciò con passione come se da quello fosse dipesa la sua stessa vita. Adorava la sua bocca, il suo sapore, quanto gli era mancato tutto questo. William ansimò, mentre il suo cuore sembrava volesse esplodergli nel petto, il suo amore era lì con lui e ricambiava i suoi sentimenti.

“Will…sapessi quanto ti voglio.”gli sussurrò al colmo dell’eccitazione che un solo bacio era stato in grado di procurargli

“Credevo di averti perso per sempre”mormorò il biondo mentre le lacrime solcavano il suo volto.

“Non accadrà mai, piccolo.”gli rassicurò seguendo con un dito il contorno delle sue labbra“Ora torniamo a casa.”

“Sono stato da Jake, lui lo sa.”gli confessò poi. “È stato grandioso, ha capito e mi ha aiutato a riflettere.”

“Lo sapevo che non ti avrebbe mai voltato le spalle, lui ti vuole bene, non quanto te ne voglio io però.”sogghignò affondando il volto nel suo collo e inalando il suo odore “Will, mi fai impazzire. Torniamo a casa e ti mostrerò quanto ti amo.”

Le labbra di William si allargarono in un sorrisetto lussurioso, quanto aveva sperato di sentirgli pronunciare quelle parole.

Capitolo XII

 

Liam e William giunsero in un baleno all’appartamento, erano stati separati fin troppo tempo, non volevano più aspettare.

William aprì la porta, ma non fece neanche in tempo ad entrare che si ritrovò stretto contro la parete dal corpo muscoloso del suo amore. Liam lo baciò con tutta la passione di cui era capace, divorando la sua bocca come un animale feroce, spinse la lingua all’interno delle labbra ingaggiando un duello con la sua lingua, mentre la sua erezione premeva contro la coscia di William eccitandolo oltre ogni limite. Ma come poteva un solo bacio mandarlo in orbita? Che sarebbe accaduto quando finalmente avrebbero fatto l’amore? Il cuore batteva violentemente nel petto del giovane poeta, era felice di essere di nuovo tra le braccia dell’uomo che amava.

“Liam.”ansimò perdendosi in quelle pozze scure che tanto gli erano mancate.

“Il mio piccolo poeta…”mormorò leccandogli le labbra con la punta della lingua “Non mi stancherei mai di assaporarti, dolce nettare.”

Le braccia di William vagarono lungo la sua schiena mandandogli scariche elettriche, poi scesero a prendergli i glutei e spingendolo maggiormente contro di sé “Portami a letto.”gli ordinò il biondo con gli occhi che bruciavano di passione.

Liam lo prese in braccio e si diresse verso la sua camera, chiuse la porta con un calcio e depose William sul letto.

Il biondo si leccò le labbra per risentire il sapore del suo adorato angelo, era così inebriante.

“Liam.”sussurrò senza staccare gli occhi da lui che aveva cominciato a spogliarsi.

Si sbottonò la camicia e poi i pantaloni restando in boxer. Raggiunse William e lo baciò stendendosi su di lui, le sue labbra lambirono ogni angolo del suo viso, scendendo lungo il collo. Cominciò a ansimare per la potenza delle sensazioni che provava, era in paradiso. Chiuse gli occhi lasciandosi andare a quello che Liam aveva intenzione di fargli.

Gli sfilò la camicia e ammirò il torace marmoreo del suo amante, si sarebbe potuto anche incantare davanti a tanta bellezza e perfezione “Will, piccolo, sei perfetto.”gli sussurrò posando la bocca su un capezzolo e succhiandolo.

Il biondo ansimò inarcando la schiena ed infilando le dita tra i capelli neri del suo compagno gli supplicò di continuare. Dalle sue labbra fuoriuscirono deboli gemiti, Liam leccò e succhiò il capezzolo sinistro concentrando poi la sua attenzione sull’altro, mandandolo in estasi.

“Oh Liam…”si contorse sotto di lui.

Il bruno lasciò vagare la bocca lungo il suo ventre scendendo a lambire l’ombelico, creando con la lingua dei piccoli cerchi.

“Mi farai morire.”lo supplicò William stringendogli i capelli in una morsa.

“E non hai ancora visto nulla, mio piccolo tesoro.”replicò cacciando la lingua tra i denti, desiderava portarlo al culmine.

Si posizionò tra le sue gambe e mordicchiò la tenera carne dell’interno coscia, lambì con una mano la sua erezione e passò le dita sulla punta facendolo fremere.

“Liam, amore, sei un vero demonio.”gemette, sentiva che se avesse continuato con quel ritmo sarebbe venuto troppo presto “Voglio sentire la tua bocca su di me, ti prego.”

Lui sogghignò e lo portò alle labbra, era bisognoso di attenzioni, William trattenne il respiro quando sentì la sua lingua sfiorare il suo membro. Chiuse gli occhi e con la mano giocherellò con un capezzolo, era così eccitato che sentiva non avrebbe resistito a lungo.

Liam lo accolse completamente in bocca cominciando a dargli piacere. William spalancò gli occhi e dalle labbra fuoriuscì un grido strozzato, l’amante alzò la testa trovandosi a fissare due pozze blu.

Aumentò il ritmo fino a quanto il suo amante non venne come un fiume in piena.

“È stato…” ansimò attirandolo a sé “Ti adoro, lo sai questo?”

Il bruno annuì e lo baciò con passione.

“Ti voglio, Liam. Fa l’amore con me.”

“Ne sei sicuro?”gli domandò preoccupato, era un passo importante, per entrambi e non voleva affrettare i tempi e rischiare di rovinare tutto.

“Credo di non essere mai stato così sicuro in tutta la mia vita.”confermò sfiorando con la mano l’erezione dell’amico “Ti voglio dentro di me.”

Liam gli rivolse uno sguardo colmo d’amore, non aveva mai provato un sentimento del genere, il cuore sembrava esplodergli per la gioia.

Il biondo continuò a accarezzarlo fino a quando non venne tra le sue mani con un urlo.

“Will, sei il mio piccolo.”gli sussurrò baciandolo

“Ho atteso troppo, ti voglio!”esclamò portandogli le braccia al collo e posando leggermente le labbra sulle sue

“Voglio che la nostra prima volta sia speciale.”affermò mentre con un dito gli solleticava il buco inviolato tra le natiche, spingendolo poi lentamente facendolo gemere per la strana sensazione. Cominciò a muoverlo più in profondità, i suoi occhi non si staccarono mai dal volto del suo amato.

William boccheggiò, poi il piacere cominciò a emergere, poi sfiorò un punto estremamente sensibile e lui non poté fare a meno di gridare per la sensazione di estasi, sollevò leggermente il bacino e strinse la seta delle lenzuola tra le dita “Ancora…Liam…”

Aggiunse un secondo e poi un terzo dito e William perse la ragione, il piacere che provava era troppo grande, cominciò a ripetere senza sosta il suo nome. Liam ritirò le dita e gli sollevò le gambe portandosele sulle spalle, il biondo aprì gli occhi e lo guardò con amore, si fidava di lui e sapeva che non gli avrebbe fatto del male.

Appoggiò la punta del suo membro al sedere e la spinse con lentezza, scivolando dentro di lui completamente strappando a William un gemito di dolore, non credeva che sarebbe stato così.

“Guardami, piccolo!”gli ordinò e lui obbedì.

“Liam.”mormorò mentre affondava in lui sempre più profondamente.

I gemiti di entrambi riempirono tutta la stanza, continuò a muoversi dentro di lui senza sosta “Vieni per me, piccolo”gli disse ormai prossimo all’orgasmo

fino a quando entrambi non vennero con un urlo.

“Will”gemette cercando di riprendersi da quelle sensazioni che l’avevano sopraffatto.

Il suo amante era ancora sepolto dentro di lui, ansimante, sentiva che quello che era il suo posto, dentro il suo piccolo poeta. Gli accarezzò una guancia e William gli rivolse un sorriso carico di amore “È stato così intenso, Liam. Non credevo che sarebbe stato così.”

“Ti amo, piccolo.”sussurrò scivolando via da lui e permettendogli di abbassare le gambe.

“Ti amo anche io.”gli confessò attirandolo a sé e baciandolo, poi si appoggiò sul suo petto per sentire i battiti accelerati del suo cuore, era una musica così dolce, sarebbe rimasto in quella posizione con lui per sempre.

Il bruno gli infilò una mano nei ricci biondi e lo coccolò, il suo adorato Will. E pensare a quanto era stato vicino a perderlo e tutto causa della sua cocciutaggine.

“Che c’è Liam? gli domandò William accorgendosi del suo stato“Ti sei forse pentito di quello che è accaduto?”

“Cosa?”reagì spalancando gli occhi “Pentito? Non potrei mai, io ti amo. È solo che stavo per perderti, per perdere tutto questo. Potrai mai perdonarmi?”

“Oh Liam” lo attirò a sé abbracciandolo “Anche io ho temuto di perderti, ma ora è tutto finito. Sei tutto per me e quello che abbiamo condiviso questa notte ne è la prova. Ormai niente e nessuno ci separerà!”concluse accarezzandogli il braccio.

Liam chiuse gli occhi e si lasciò coccolare scivolando poco dopo in un sonno profondo.

William lo osservò dormire, sembrava così indifeso, diverso dal ragazzo sicuro di sé che conoscevano gli altri. Gli baciò la fronte, poi gli cinse i fianchi con le braccia e si addormentò accanto a lui.

 

 

 

Il mattino li colse ancora abbracciati, William dormiva con la testa appoggiata sul petto di Liam, che lo cingeva per i fianchi quasi come se avesse il timore che potesse scivolasse via da lui.

Un raggio di sole penetrò dalla finestra colpendo in viso Liam che aprì gli occhi infastidito, stava facendo un sogno bellissimo.

Abbassò lo sguardo e lo vide, il suo amore, allora non aveva sognato, era tutto vero. Sospirò e lo strinse maggiormente a sé, poi lo baciò dolcemente sulla fronte “Il mio piccolo. Che farei senza di te?”

William si agitò e mormorò qualcosa nel sonno, poi gli cinse i fianchi con un braccio “Liam”

“Amore.”sussurrò scostando una ciocca che gli era caduta davanti agli occhi, doveva essere stravolto dopo tutto quello che era accaduto la sera precedente.

Finalmente il biondo si svegliò e la prima cosa che vide furono due pozze scure che lo scrutavano in adorazione “Liam?”

“Ben svegliato, credevo volessi dormire tutta la mattina.”

“Ero stanco.”mormorò arrossendo al pensiero di quello che avevano fatto la sera precedente.

“Immaginavo, per questo ho cercato di non fare rumore. E poi eri così dolce rannicchiato contro il mio petto.”gli confidò accarezzandogli il braccio.

“Ho temuto fosse stato solo un sogno, poi ho visto i tuoi occhi e ho capito che era tutto vero.”era felice come forse non lo era mai stato in tutta la sua vita.

“È tutto vero! Sei tra le mie braccia, piccolo mio e non ho intenzione di farti scappare.”lo strinse possessivamente.

“Non potrei desiderare nulla di meglio, amore.”sorrise William, il cuore gli batteva all’impazzata nel petto.

Si sporse verso il suo amante e lo baciò, fu un bacio delicato che accese la scintilla della passione in entrambi. Liam spinse la lingua tra le labbra approfondendo il bacio, poi si stese su di lui continuando ad assaltargli la bocca. William gli cinse le braccia al collo e lo attirò maggiormente a sé, lo desiderava da impazzire.

“Ti amo, piccolo.”gli sussurrò tra un bacio e l’altro.

“Anche io, da morire.”sospirò godendosi il calore del corpo del suo ragazzo contro il suo. Se gli avessero detto anche solo poche ore prima che sarebbe stato così felice non ci avrebbe creduto, era con l’uomo che amava, non poteva desiderare di più.

Liam si stese al suo fianco e gli accarezzò una guancia “Perdonami per averti fatto soffrire, sono stato un vero idiota insensibile.”

William scosse la testa e gli disse “Abbiamo detto e fatto entrambi cose di cui poi ci siamo pentiti, l’importante è che ora siamo insieme.”

“Ora cosa accadrà?”domandò l’altro.

“Non so. Credo che chiamerò Charles e dirò che siamo entrambi molto…molto malati.”ridacchiò il biondo

“Sei davvero diabolico, piccolo.”

“Lo so. È per questo che mi ami, vero?”lo provocò cacciando la lingua tra i denti

“Per questo e per altri cento motivi.”lo corresse impadronendosi del suo labbro inferiore e succhiandolo.

William gemette, adorava il suo modo di esplorare la sua bocca e di baciarlo, avrebbe potuto continuare per ore “Oh Liam.”

Il ragazzo infilò la mano nelle lenzuola e cominciò ad accarezzarlo, in pochi istanti era duro come una roccia.

“Il mio piccolo Will ha bisogno di attenzioni.”mormorò prima di sparire tra le sue gambe.

Quando sentì la bocca calda di Liam lambirgli il membro inarcò la schiena e si lasciò sfuggire un lamento, poi il suo cervello smise di formulare pensieri coerenti e si dedicò al piacere che gli stava procurando il suo ragazzo.

Un’ora dopo Liam si stava rivestendo sotto lo sguardo attento di William, era così bello .

“Se mi guardi in quel modo credo che non usciremo più da questa stanza, Will.”gli disse languido“Sarebbe tanto grave?”

Liam lasciò la maglia e ritornò sul letto accanto a lui “Sei davvero un demonietto. Ti amo.”

“Anche io.”sospirò perdendosi nei suoi occhi scuri “Non voglio mai più litigare con te, è la cosa più brutta che mi sia accaduta in due anni.”gli confessò

“Ero geloso di Elisabeth!”rivelò l’altro “Eri completamente preso da lei.”

Il biondo ebbe un sussulto. Elisabeth! Gli era completamente passato di mente il modo in cui si erano lasciati. Doveva parlarle, spiegarle come stavano le cose.

“L’ho trattata davvero male!”ammise “Avrei dovuto essere sincero con lei, confessarle quello che provavo.”

“Non essere duro con te stesso, piccolo.”

“Mi sento in colpa, non sono meglio di quel bastardo che l’ha scaricata dopo essere stato a letto con lei. Devo parlarle!”esclamò deciso.

“Cosa?”obiettò l’altro “Non credo sia opportuno.”

“Perché? Ha diritto a una spiegazione!”cercò di spiegargli

“Non mi va che vada da lei.”si impuntò Liam geloso

William sorrise e lo attirò a sé “Non preoccuparti, ci sei solo tu nel mio cuore. Andrò da lei nel pomeriggio.”

“Forse dovresti attendere qualche giorno.”gli consigliò “Sarà ferita e credo abbia bisogno di tempo per digerire la cosa.”

Il biondo annuì, aveva ragione, doveva lasciarle il tempo per accettare il loro rapporto

“Amanda sa già quello che provo per te, non ho bisogno di parlarle.”confermò con sollievo.

“Ti sei salvato, quella ragazza è una belva. Credo ti castrerebbe se solo ti avvicinassi alla sua villa.”lo prese in giro

Liam scoppiò a ridere e ammise “Hai ragione, è una belva!”

“Ehi!”reagì William con gelosia “Non ricordarmi quello che ti ha fatto a letto, non ne ho bisogno.”

”Scusa, amore.”mormorò scoccandogli un bacio sulla guancia “Ora finisco di vestirmi e poi ti porto a pranzo fuori.”

“Posso considerarlo un appuntamento?”gli domandò con il cuore che gli esplodeva dalla felicità

“Certo che lo è. Il nostro primo appuntamento come coppia.”gli annunciò con un sorriso.

William si precipitò giù dal letto e corse nella sua stanza a prepararsi, voleva essere stupendo per l’appuntamento con il suo fidanzato.

Liam scosse la testa per l’irruenza, a volte si comportava come un bambino.

Capitolo XIII

 

Un’ora dopo erano al ristorante, William era talmente felice che non riusciva a non sorridere ad ogni persona che passava davanti al loro tavolo.

“Piccolo, hai intenzione di rendere partecipe tutto il mondo?”gli domandò fissandolo

“Sì, tutti devono sapere quanto sono felice.”rispose con gli occhi che gli brillavano

“Anche io.”ammise prendendogli la mano, ma in quel momento vide un gruppo di persone entrare nel locale e impallidì

“Che ti prende, Liam?”chiese William notando il suo improvviso cambiamento d’umore.

Liam fissò un punto imprecisato alle spalle del ragazzo e gli fece cenno di voltarsi. William si voltò e spalancò gli occhi, nella sala erano appena entrate Michelle, Elisabeth e Amanda

“Oh merda!”mormorò

“Vedrai che andrà tutto bene, piccolo.”cercò di rassicurarlo

William gli lanciò uno strano sguardo, non ne era molto convinto e fu in quel momento che Amanda li vide, si accigliò, quei due erano le ultime persone che si aspettava di trovare in quel ristorante. Indicò il tavolo a Elisabeth e le disse “Non posso credere abbiano avuto la faccia tosta di presentarsi in pubblico.”

“Amanda, ti prego, non fare scenate!”mormorò Michelle che conosceva il suo temperamento ribelle.

Elisabeth a quelle parole voltò lo sguardo verso i due ragazzi e impallidì, non era ancora pronta a parlare a William, né tanto meno a vederlo insieme al suo nuovo amante. Si bloccò e con le lacrime agli occhi annunciò “Credo che tornerò a casa. Non è stata una buona idea venire qui.”e si diresse verso l’uscita.

William la vide allontanarsi e la seguì, non poteva permetterle di andarsene senza averle parlato.

La raggiunse “Elisabeth? Ti prego, fermati.”la bloccò per un braccio.

“Non sono pronta a parlare con te.”affermò senza voltarsi.

“Lascia che ti spieghi.”insistette

La ragazza sospirò tristemente e si voltò trovandosi davanti il ragazzo che fino alla sera prima credeva di amare “Parla!”

“Mi dispiace per quello che è accaduto alla festa. Non avrei mai voluto che lo scoprissi in quel modo.”cercò di scusarsi.

“Hai finito?”ora era arrabbiata

“So che ti ho deluso, ma non pensavo sarebbe finita in questo modo.”

“Ah no? E come pensavi sarebbe finita?”gli domandò alzando la voce “Io e te che usciamo per salvare le apparenze, mentre la notte ritorni dal tuo adorato Liam?”

“No! Non era questo che intendevo! Credevo di provare qualcosa per te, Elisabeth, ma…”cerco di spiegarle, ma sapeva che non avrebbe potuto dire nulla per cambiare quello che ora pensava di lui. Sapeva di meritare il suo disprezzo, ma voleva che capisse che non intendeva prenderla in giro.

“…ma non era vero. A chi vuoi Dana a bere, William? Ero solo un’altra che ti volevi portare a letto.”lo accusò

“Forse all’inizio, ma poi…ho pensato di essermi innamorato.”le confessò

“Se fossi stato innamorato non avresti avuto la necessità di baciare Liam!”

“Io lo amo, Elisabeth!”confessò con estrema sincerità “E mi dispiace di averti illuso, non era mia intenzione.”

“Non ce la faccio! Non posso.”mormorò con le lacrime agli occhi, voleva scappare il più lontano possibile da lui.

“Elisabeth, ti prego, vorrei che non mi odiassi”

“Sono solo delusa, ferita, amareggiata.”gli disse “L’ultima cosa che potevo aspettarmi da te era che potessi innamorarti di un…uomo.”

“Non l’ho programmato, è accaduto.”le confessò sinceramente “Ora so che non potrei concepire la mia vita senza Liam.”

Elisabeth scosse la testa, le era ancora difficile comprendere, ma non poteva fare altro che arrendersi all’evidenza dei fatti, William era felice come con lei non lo era mai stato “Posso solo dire di essere grata del fatto di essermene accorta prima che potesse essere troppo tardi.”

“Avrei dovuto dirtelo, ma all’inizio credevo fosse solo attrazione e pensavo che anche per Liam fosse così, ma sbagliavo.”le spiegò arrossendo leggermente.

“Sei felice, lo vedo dai tuoi occhi, sono così brillanti. Non lo eri con me, solo ora me ne rendo conto.”affermò mordicchiandosi il labbro inferiore

William non rispose, non sapeva cosa dire, era dispiaciuto, sapeva che stava soffrendo.

“Ora vado via.”annunciò

“Perdonami, se puoi.”le disse.

Elisabeth sospirò e si allontanò senza aggiungere nulla.

Liam osservò la scena dal tavolo, era in ansia, non sapeva come l’avrebbe trattato e ricordando il modo in cui aveva reagito in precedenza si aspettava una vera scenata.

Ordinò al cameriere del vino rosso e attese che William tornasse da lui, ma in quel momento sentì dei passi che si bloccarono poi alle sue spalle. Sospirò, sapeva già di chi si trattava, non poteva essere che la sua ex decisa a fargliela pagare, di nuovo per l’affronto subito. Si voltò, pronto a affrontare la sua ira “Ciao, Amanda”

“Che fai qui?”gli domandò con le braccia incrociate al petto,

“Pranzo.”rispose “Ti dispiace?”

“William sta parlando con Elisabeth ora. Prega che non la faccia soffrire più di quanto non stia già soffrendo altrimenti me la pagherai.”lo minacciò

“Amanda, so che mi porti rancore, ma non coinvolgerlo nelle tue vendette. Will non ha nessuna colpa.”

“Ah no? Io la penso diversamente, mio caro. Tu non sei così. Avevamo una stupenda intesa, a letto.”

“Il sesso non è tutto!”esclamò “Quello che mi lega a lui è qualcosa di talmente profondo che non puoi capire. Ci amiamo veramente.”

“Non riesco a crederci.”scosse la testa sconvolta “Quel ragazzo ti ha plagiato. Sei impazzito del tutto!”

“Nessuno mi ha plagiato!”replicò alterato “Non continuare a parlare in quel modo del povero William. La nostra sola colpa è stata di non essercene accorti prima Mi dispiace che tu ti senta ferita, ma se la storia tra noi fosse andata avanti, probabilmente avremmo sofferto entrambi. Spero un giorno tu possa capire e perdonare,.”

La ragazza lo fissò per qualche istante, poi gli voltò le spalle e ritornò al tavolo al quale l’attendeva Michelle.

“Dannazione!”imprecò Liam sedendo nuovamente, ma cosa pretendeva? Che lo perdonasse per averla usata e poi scaricata? Aveva tutte le ragioni di essere arrabbiata con lui.

Si era comportato da idiota, avrebbe dovuto lasciarla quando aveva cominciato a sentire qualcosa per William e non aspettare che le cose tra loro fossero ad uno stadio più avanzato.

Era ancora soprappensiero quando William sedette di fronte a lui, riportandolo alla realtà. Impugnò il menù e abbassò la testa senza proferire parola. Liam sospirò pesantemente, la riappacificazione con Elisabeth doveva essere andata peggio del previsto.

“Ha capito?”gli domandò.

“È ferita, Liam!”esclamò alzando lo sguardo, era terribilmente triste “Ed è solo colpa mia.”

“No! Will, guardami, ti prego.”gli ordinò sporgendosi verso di lui e prendendogli il viso tra le mani “Non puoi sentirti in colpa per essere felice.”

“Sono stato un vero bastardo. Prima l’ho sedotta, poi l’ho indotta a innamorarsi di me e infine l’ho lasciata.”gli spiegò

“Pretendeva che stessi con lei senza amarla?”non sopportava di vederlo in quello stato.

William scosse la testa sconsolato, poi disse “Hai ragione, Liam.”

“Basta!”esclamò alzandosi.

“Che fai?”gli domandò stupito il biondo

“Andiamo via! Non sopporto questo posto!”e gli porse la mano.

Will sorrise e intrecciò le dita con le sue “Mi hai letto nel pensiero.”

Uscirono dal ristorante attirando tutti gli sguardi dei presenti, ma i due ragazzi erano troppo presi l’uno dall’altro per notarlo.

William e Liam giacevano tra le lenzuola di seta, uno nelle braccia dell’altro, dopo ore di passione. Tornati dal ristorante non erano riusciti a resistere e avevano fatto l’amore.

Liam accarezzava i ricci del suo fidanzato e gli sussurrava paroline dolci, mentre William teneva la testa poggiata sul suo petto e ascoltava i battiti del suo cuore.

“Che pace.”mormorò il biondo chiudendo per un attimo gli occhi.

“Adoro essere qui con te.”gli confessò l’altro “Il nostro piccolo Liamolo di paradiso.”

“È stata dura questa sera, Liam.”

“Lo so, piccolo, lo so.”gli sussurrò abbassando il viso verso di lui e baciandolo sulla fronte “Elisabeth ti ha strapazzato?”

William annuì e Liam continuò a parlare “Amanda era semplicemente furiosa.”

“Immagino abbia continuato a attribuirmi ogni colpa di quello che è accaduto alla vostra preziosa storia!”osservò con sarcasmo, detestava quella ragazzina viziata.

Liam non rispose e William capì che aveva indovinato, non riusciva a crederci, era davvero inaudito.

“Non preoccuparti, piccolo, le ho spiegato come è accaduto.”cercò di rassicurarlo

“Lo spero, non vorrei ritrovarmi senza i miei attributi solo per averti strappato dalle sue grinfie.”disse con terrore

Liam fece una smorfia, sapeva che il suo Will era ancora geloso di Amanda e di quello che c’era stato tra loro.

“Vorrei non mi portasse rancore.”mormorò improvvisamente “Non era molto propensa a capire.”

“Elisabeth era semplicemente distrutta, Liam.”gli spiegò con dolore “Sono davvero una persona orribile, avrei dovuto troncare con lei subito dopo aver capito quello che provavo per te, ma ho avuto paura.”

“Ormai è tutto passato, amore.”cercò di consolarlo baciandogli con dolcezza le labbra carnose e morbide.

William intensificò il bacio e sedette sul suo grembo, bastava poco per infiammarlo e per portarlo a desiderare di fare di nuovo l’amore con lui.

Liam ansimò, sentiva l’erezione del compagno sullo stomaco, che tentazione era quel diavoletto biondo “Dimmi che mi ami!”gli ordinò perdendosi nel blu dei suoi occhi

“Ti amo, lo sai.”rispose William ricambiando lo sguardo

“Dimmi che mi vuoi!”

”Ti voglio sempre!”esclamò impadronendosi nuovamente della sua bocca.

“Oh Will.”gemette mordicchiandogli il labbro inferiore.

“Sai che cosa mi piacerebbe fare, amore?”gli domandò il biondo con negli occhi una strana luce.

“Fare l’amore con me per altre due ore fino a quando non siamo entrambi troppo sfiniti anche per respirare?”tirò ad indovinare

William scoppiò a ridere, gli mordicchiò il petto “No, sciocchino. Anche se mi alletta l’idea. Stavo pensando che da quando ci conosciamo non abbiamo mai organizzato un viaggio insieme…neanche una gita. Mi piacerebbe partire, solo noi due, senza una meta, all’avventura.”

Liam lo fissò con estrema serietà e William vedendo la sua espressione si affrettò a rimLiamiarsi tutto “Era solo un’idea sciocca, dimentica quello che ho detto e poi dobbiamo lavorare, non possiamo mica licenziarci?”

“Invece è proprio quello che faremo!”esclamò improvvisamente il bruno

“Cosa? Liam, mi hai sentito? Era una stupidaggine detta senza riflettere.”insistette, non potevano allontanarsi, non in quel momento.

“Pensaci, piccolo, io e te in una località lontana, dove nessuno ci conosce, sarebbe un sogno.”gli disse accarezzandogli una guancia.

“Sarebbe stupendo, ma è irrealizzabile!”cercò di farlo tornare alla realtà.

“E perché? Ho deciso! Abbiamo bisogno di allontanarci da Richmond, amore e un viaggio è proprio quello che fa per noi.”voleva convincerlo a tutti i costi della fattibilità del suo piano.

William sorrise, lo faceva impazzire quel suo atteggiamento deciso e autoritario“Ti amo, lo sai questo, vero, Liam?”

“Sì, lo so. E questa è la cosa più bella che mi sia mai capitata.”gli sussurrò con gli occhi che gli brillavano, non era mai stato più felice.

“Liam.”mormorò prima di posare le labbra sulle sue e di baciarlo.

Il cervello di William smise di funzionare e lui fu sopraffatto dalla passione che un semplice bacio era in grado di scatenare.

“Allora, dove ti piacerebbe andare, piccolo mio?”gli domandò Liam tra le effusioni

“Stai dicendo sul serio?”sedette sul letto come se fosse dotato di molla

L’altro annuì e William lo abbracciò con forza “Ti adoro, amore.”

Liam scoppiò a ridere, era felice di avergli fatto tornare il sorriso “Non mi hai ancora detto quale sarebbe la tua destinazione preferita.”

“L’Europa.”rispose con entusiasmo “Vorrei tanto ritornare in Inghilterra, poi visitare l’Italia, la Francia e…”

“Ci hai preso gusto, vero piccolo?”lo prese in giro “Va bene, partiremo per l’Europa.”

“Liam, ma come facciamo? E il lavoro?”

“Al diavolo!”sbottò “Non mi importa di quel dannato lavoro, ne troveremo un altro. Voglio trascorrere un lungo periodo da solo con te e niente mi farà desistere!”

“Sei l’uomo migliore del mondo e sono così fortunato ad averti.”sospirò William poggiando la testa sul suo petto “Sono…sai, ho quasi dimenticato da quanti anni non ritorno in Inghilterra. Forse quattro, cinque. Sono eccitato all’idea di ritornarci. A Oxford ho frequentato i primi due anni di College, poi mi sono trasferito in America perché mio padre non approvava le mie scelte.”gli raccontò con tristezza “Non voleva che studiassi lettere, né che frequentassi Kat.”

“Non parli mai della tua famiglia, tranne che di Dana.”

“Per mio padre sono una delusione e mia madre…”sospirò “Lei è morta poco prima che partissi.”

“Mi dispiace, piccolo.”lo strinse con dolcezza.

“Scusami se non ti ho mai detto nulla, ma…”sentì le lacrime premere per uscire, quindi volse il viso dall’altra parte per celarle a lui, detestava lo vedesse piLiamere.

“Non devi scusarti, amore. È tutto a posto.”lo rassicurò giocando con alcuni ricci “Se non te la senti di parlarne…”

“Non c’è molto da dire. Mio padre era ed è tuttora un tipo molto rigido, voleva facessi a modo suo, ma io mi sono ribellato e quando mi sono trasferito a Oxford abbiamo troncato ogni rapporto. Dopo che mia madre è morta io e Dana abbiamo deciso di trasferirci negli Stati Uniti, il resto lo sai.”

“Siete stati molto coraggiosi.”commentò orgoglioso “Non deve essere stato facile. Ora basta pensieri tristi. Abbiamo dei bagagli da preparare.”

William stupito alzò la testa dal suo grembo “Ora?”domandò vedendo che Liam si stava alzando dal letto.

“Certo. Voglio lasciare Richmond al più presto.”annunciò deciso, mentre il suo fidanzato gli rivolgeva un dolce sorriso.

 

 

 

 

 

Epilogo

 

 

Era tutto pronto per la loro partenza, il borsone era stato preparato e William era agitato, era il primo viaggio che intraprendeva con Liam. Quella mattina Jake lo aveva chiamato, desiderava avere sue notizie dato che non si era fatto più sentire dopo essere andato via da casa sua. William lo aveva rassicurato raccontandogli poi tutto quello che era accaduto e annunciandogli che sarebbero partiti insieme per un viaggio romantico in Europa.

L’amico era stato felice di sapere che le cose tra lui e Liam si fossero chiarite e che avessero deciso di rendere nota a tutti la loro relazione.

William gli promise che sarebbe ritornato in tempo per il matrimonio e che una volta tornati avrebbero trascorso più tempo insieme.

Stava ancora pensando alla telefonata con Jake quando fu raggiunto da Liam che gli circondò le spalle con un braccio.

“Sei pronto, piccolo?”gli sussurrò in un orecchio “A che pensavi?”

“A Jake!”ripose godendosi quell’abbraccio

“Dovrei essere geloso? Stai per partire con me e pensi ad un altro?”lo prese in giro.

“Sciocco, sei l’unico per me e lo sai fin troppo bene, Liam”

Il bruno ridacchio, era davvero adorabile “Hai parlato con Jake? Che ti ha detto?”gli chiese mordicchiandogli il lobo, non riusciva a stargli lontano, era terribilmente irresistibile, il suo piccolo Will.

“Si, era in ansia.”gli spiegò voltandosi verso di lui“Quando sono andato a trovarlo, l’altra sera, ero disperato perché credevo di averti perso e non avendo avuto più mie notizie ha pensato di telefonare.”

“È un buon amico!”commentò Liam

“Sì, il mio migliore amico.”aggiunse “Non dimentico che se non fosse stato per lui non ti avrei mai conosciuto.”

Liam avvicinò il viso al suo e lo baciò dolcemente “Quella è stata una delle sere più belle della mia vita.”

William gli circondo le spalle con le braccia e attirandolo a sé poggiò le labbra sulle sue “Concordo con te, anche se…”

“Anche se cosa?”

“L’altra notte è stata molto più importante e eccitante.”lo corresse

Liam sorrise e gli accarezzò la bocca tornita “Sei il mio Liamo, Will. Ora dovremmo andare all’aeroporto, il nostro volo per Londra parte tra poche ore.”

“Londra.”mormorò diventando triste, stava per rimettere piede nella sua città natia dopo tutti questi anni.

“Ti rende infelice l’idea di tornare lì?”gli domandò preoccupato, l’ultima cosa che voleva era fare qualcosa che potesse nuocere al suo piccolo amore.

“No.”scosse la testa “Questo sarà il nostro viaggio e sarà favoloso, ma potremmo andare prima in Italia e poi proseguire un po’ in giro per l’Europa e lasciare l’Inghilterra come ultima tappa.”

“Piccolo, possiamo fare tutto quello che vuoi. Allora appena arriviamo all’aeroporto cambiamo i biglietti, sei contento?”

“Ti amo Liam e adoro quando mi vizi.”lo abbracciò teneramente

“Anche io ti amo.”lo baciò “Andiamo, l’Europa ci attende!”

Will annuì e prendendo le borse uscirono dall’appartamento pronti ad affrontare il futuro insieme.

 

Fine