IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA

AUTRICE LITTLEDRU 74

 

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Elisabeth è promessa sposa a Liam, giovane proprietario terriero, ma un giorno lui si innamora di un’altra ragazza che altri non è che la sorella minore di Elisabeth. Dawn La ragazza è distrutta, ma non sa che Dawn ha intrecciato una relazione con un altro uomo, un certo Spike the devil, un contrabbandiere senza molti scrupoli. Quando Spike scoprirà che la ragazza è promessa sposa e che quindi lo ha preso in giro deciderà di vendicarsi corteggiando la povera Elisabeth. Riuscirà la ragazza resistere a quest’uomo così misterioso e pieno di fascino? E Spike? Finirà per innamorarsi di Elisabeth?

 

I personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Josh Whedon.

 

 

Prologo

 

La nostra storia comincia nel 1860 nella città di Charleston in un periodo in cui era reale e sentito il pericolo della Guerra di Secessione. Il contrasto tra gli Stati del nord, che avevano sviluppato un tipo di economia industriale, e gli Stati del Sud, che erano fondati su un’economia agricola dominata da famiglie che possedevano gigantesche piantagioni di cotone coltivate da schiavi di colore, era giunto ad un punto cruciale, soprattutto dopo l’elezione a presidente di Lincoln, vista come una minaccia da parte degli Stati del sud e che in breve avrebbe portato il paese alla guerra civile.

Una di queste piantagioni si trovava nella città di Charleston ed apparteneva alla famiglia O’Connor, di origine irlandese. Il capofamiglia, un certo Ethan O’Connor, era emigrato dall’Irlanda negli anni ’30 ed aveva acquistato un piccolo terreno sul quale aveva cominciato a coltivare tabacco. In pochi anni quel terren si era dimostrato un ottimo affare facendolo diventare uno degli uomini più ricchi della città. Era morto anni prima cadendo da cavallo e lasciando tutta la proprietà nelle mani della moglie Darla, una donna dal carattere molto forte ed autoritario. La coppia aveva avuto un figlio, Liam, di 24 anni che era destinato ad ereditare tutto il patrimonio del padre una volta che sua madre lo avesse ritenuto idoneo a quel compito. La donna continuava a rimandare quel giorno soprattutto vista la fama di donnaiolo e di scansafatiche che aveva seguito il giovane Liam negli anni della sua adolescenza. Aveva cercato di ovviare a questo problema inviandolo in Europa per qualche anno in modo da potergli far prendere un giorno le redini della famiglia e fare il suo dovere.

Il futuro di Liam era strettamente legato a quello di una fanciulla di buona famiglia, Elisabeth che anni prima aveva acconsentito a sposare il giovane soprattutto per aiutare la madre che si trovava in cattive condizioni finanziarie.

La famiglia Summers viveva in una casa dall’altra parte della città, a pochi passi dal mercato e a qualche miglio dal porto che negli ultimi anni si era trasformato in un luogo malfamato nel quale era possibile si compisse ogni genere di crimine.

 

Hank Summers era scappato qualche anno prima per le Indie lasciando la moglie Joyce e le due figlie, Elisabeth di sedici e Dawn di quattordici in una situazione di grande disagio. Dopo quasi quattro anni le loro condizioni non erano migliorate, si trovavano sommerse dai debiti e solo il matrimonio tra Elisabeth e Liam, rampollo della potente famiglia O’Connor avrebbe potuto sistemare le cose. Il fidanzamento era stato combinato due anni prima mentre il ragazzo si trovava ancora in Europa, quindi sua madre non aveva voluto affrettare le cose ed aveva rimandando le nozze a data da destinarsi.

Elisabeth, la maggiore, aveva quasi raggiunto i venti anni. Aveva i capelli biondi come il miele lunghi fino alle spalle, due occhi verdi come smeraldi ed un corpo minuto fasciato negli stretti e vaporosi abiti dell’epoca.

Aveva un carattere calmo e temperato, sempre molto generosa, ma anche estremamente timida e riservata, soprattutto in presenza di estranei.

Dawn, invece aveva diciassette anni, lunghi capelli castani, occhi azzurri ed era di una bellezza acerba che non aspettava altro che sbocciare. La ragazza aveva acquisito il carattere ribelle ed irruente del padre e per questo era stata mandata per un paio d’anni in collegio a Savannah. Da poche settimane, la difficoltà di pagare la retta dell’Istituto aveva costretto la madre a ritirarla e a farla tornare a Charleston.

Da quando era tornata a casa Dawn era sempre distante, nervosa e a volte fredda, soprattutto nei confronti della sorella che trattava male, quasi come se non sopportasse la sua presenza.

Una mattina Elisabeth aveva chiesto alla ragazza di accompagnare Mary, la loro cuoca, al mercato per aiutarla nella spesa, ma Dawn aveva reagito nel peggiore dei modi, l’aveva prima guardata con gli occhi fuori dalle orbite, poi urlando aveva pestato i piedi sul pavimento “Non voglio andarci!”

“Dawn, ma che ti prende? Ti sembra questo il comportamento di una signorina perbene? E’ questo che ti hanno insegnato in collegio?” fece esasperata dal comportamento della ragazza “Ti ho solo chiesto di andare al mercato con Mary!”

“Ed io ti ho risposto che non voglio andarci! Accompagna tu Mary!”

“Non posso! Ho da fare qui in casa Dawn! E poi quando io sarò sposata dovrai essere tu ad aiutare nostra madre, non dimenticarlo!” le ricordò alterata

“Certo!” fece alzando gli occhi al cielo “Sposata! E quando accadrà? Lo dici sempre, ma non accade mai! E’ una storia vecchia questa! E va bene, vado, ma mi devi un favore!” e detto questo si allontanò senza voltarsi.

“Ma che le è preso? Non mi ha mai risposto in un modo così insolente. Aspetta che lo sappia nostra madre e vedremo!” fece sconvolta mentre una serie di ipotesi sul motivo del suo comportamento cominciarono a fare capolino nella sua mente.

Buffy, così la chiamavano sua sorella e sua madre, era ancora immersa nei suoi pensieri quando la voce di Joyce Summers risuonò per tutta la casa chiamando a gran voce entrambe le figlie “Ragazze c’è una lettera da parte degli O’Connor!”

Buffy uscì dalla sua camera raggiante nel sentire nominare gli O’Connor pensando che fosse una lettera di Liam finalmente tornato dall’Europa desideroso di stabilire la data delle nozze. La ragazza non stava più nella pelle dalla felicità e dall’ansia di conoscere il contenuto di quella lettera. Il cuore le prese a battere velocemente quasi come se volesse uscirle fuori dal petto e le mani cominciarono a sudare, mentre raggiungeva la madre sul divano e con gli occhi cercava tra le mani della madre l’atteso foglio di carta che da mesi ormai attendeva con impazienza ed ansia.

La paura che il fidanzamento potesse venire meno la teneva sveglia il più delle notti, lei aveva conosciuto Liam quando era adolescente e le era piaciuto molto con quei suoi occhi scuri e lo sguardo sicuro e fiero. Da quel giorno era stato sempre nei suoi pensieri ed aveva acconsentito immediatamente quando sua madre le aveva proposto di fidanzarsi con lui.

Il desiderio di diventare sua moglie non l’aveva abbandonata durante questi due anni ed aveva atteso ogni giorno il suo ritorno per poterlo sposare.

“E’ una lettera da parte di Liam? E’ tornato finalmente dall’Europa?”

Sua madre sorrise e rispose “No, è da parte di sua madre. Non l’ho aperta perché penso ti interesserà leggerla con me.”

“Certo che mi interessa!!”esclamò Buffy con un gridolino.

“Dov’è Dawn?” chiese la donna non vedendo la figlia minore.

“E’ andata al mercato con Mary madre.”rispose Buffy ripensando seccata al modo in cui le aveva risposto la sorella poco prima “Ma tanto non le interesserà di certo, lei si considera superiore a queste cose.”

“Come?” fece la donna senza capire perché la ragazza avesse detto quella cattiveria sulla sorella

“No, niente, non fare caso alle mie parole.”disse pentendosi di averlo detto.

Joyce Summers guardò la figlia, poi cominciò a leggere la lettera, era anche lei ansiosa di avere notizie sulle nozze, ne andava del loro futuro.

 

“Mia cara Joyce, volevo informarvi in questa mia missiva che il mio caro Liam

è tornato in questi giorni a casa da Londra ed ho subito pensato di scrivervi per poi fissare la data del matrimonio tra lui e la vostra cara Elisabeth. Purtroppo c’è qualcosa di cui devo parlarvi che non credo vi farà piacere. Quando un paio di giorni fa, ho fatto parola a Liam delle nozze, lui è sembrato più che sorpreso, anzi era contrariato che io avessi organizzato tutto questo alle sue spalle senza chiedere il suo parere. Io gli ho risposto che il loro fidanzamento era stato deciso durante la sua permanenza in Europa e che io gli avevo scritto una missiva per informarlo. Liam mi ha confermato di aver ricevuto la lettera, ma di non aver preso sul serio la possibilità di sposare una ragazza che conosceva appena.

Mi ha per giunta riferito di aver conosciuto una ragazza e di avere intenzione sposarla…”ed a questo punto la donna interruppe la lettura con l’aria sconvolta “Mio dio! Che sarà di noi?”fece la donna pensando al loro futuro ora più che mai incerto.

“Cosa? Ha incontrato un’altra?” ripeté incredula Buffy con gli occhi lucidi, mentre il cuore le si frantumava in mille pezzi. Liam non voleva sposarla, amava un’altra, la sua vita era rovinata per sempre, sarebbe stata lo zimbello di tutta Charleston quando si sarebbe saputo in giro che era stata respinta da uno dei ragazzi più ricchi e ambiti della città. Scoppiò a piangere e tra i singhiozzi chiese “E chi è lei? Lo dice la lettera?”

“Un attimo tesoro, lasciami finire!” le disse la madre preoccupata, che sarebbe stato di loro se Elisabeth non avesse più sposato Liam? Sarebbero finite sul lastrico e la loro reputazione sarebbe stata rovinata per sempre ed Elisabeth sarebbe divenuta lo zimbello di tutta Charleston.

 

“…io ho insistito, gli ho detto che Elisabeth sarebbe la moglie perfetta per un O’Conner, ma Liam è stato irremovibile, mi ha minacciato che se non potrà sposare questa ragazza lui andrà via con lei e si sposeranno in segreto. Io gli ho dovuto accordare, mio malgrado il permesso.

 

Mi dispiace dovervi dare questa notizia ed immagino il dolore della povera Elisabeth in questo momento perché sono al corrente dell’affetto che nutre da sempre per Liam, ma non disperate Joyce perché, insistendo con Liam sull’identità della sua misteriosa fanciulla che ha catturato il suo cuore, mi ha confessato che si chiama Dawn e che l’ha incontrata al suo ritorno in America qualche settimana fa a Savannah. Lei si è presentata come Dawn Summers…”

“Eh? Dawn?” fece Joyce interrompendo nuovamente la lettura e spalancando gli occhi per la sorpresa, non poteva trattarsi della sua piccola Dawn. Non era concepibile

“Ma come ha potuto tenerci nascosta una cosa del genere? E’ inaudito che non ci abbia messo al corrente.”continuò guardando sua figlia, nei suoi occhi lesse solo dolore ed incredulità per quello che aveva appena saputo. Le poggiò una mano sul braccio, voleva consolarla, ma lei si alzò di scatto dal divano e corse via. Si rifugiò nella sua stanza, solo lì poteva piangere e disperarsi per quello che aveva appena perso, l’amore di un uomo che bramava da quando era ragazzina, l’uomo che avrebbe dovuto sposare, ma che invece avrebbe portato all’altare sua sorella.

Si buttò sul letto e diede libero sfogo alle lacrime, era inconsolabile, non solo il suo matrimonio era saltato, ma la colpa era di sua sorella. Come aveva potuto farle questo? Come aveva potuto portarle via il fidanzato? Da due anni attendeva quel momento e lei lo sapeva, doveva averlo fatto di proposito, si, era da lei comportarsi in questo modo, era da sempre gelosa di lei e non lo aveva mai negato. Ma perché non aveva detto nulla appena tornata? Perché mantenere il riserbo su tutto? Forse aveva atteso solo per vedere la sua espressione alla notizia ufficiale del loro fidanzamento ufficiale. No, non poteva pensarlo, era troppo crudele un comportamento del genere anche per Dawn, in fondo era pur sempre sua sorella, le voleva bene, non le avrebbe fatto un torto del genere. E se fosse solo da parte di Liam l’interessamento? E se Dawn non lo avesse assecondato sapendolo fidanzato lei? No, non poteva essere così. Molti furono i dubbi che in quei minuti invasero la mente della ragazza, ma nessuna delle ipotesi che aveva fatto poteva cambiare la realtà delle cose Liam era innamorato di Dawn e non di lei

“La mia vita è rovinata!” esclamò nel silenzio della sua stanza “Ben presto la notizia della rottura del fidanzamento farà il giro della città e tutti rideranno di me. Farei meglio a chiudermi in un convento per evitare la vergogna.” e ricominciò a piangere mentre il suo cuore sanguinava.

Intanto sua madre, pensando di lasciare Elisabeth sola nel suo dolore per sfogarsi, aveva ripreso la lettura della lettera nella speranza di acquisire maggiori dettagli sulla vicenda

 

“E’ la vostra Dawn Joyce, la ragazza di cui il mio Liam si è perdutamente innamorato.”continuò a leggere con voce emozionata “ Mi ha raccontato di averla incontrata a Savannah nella carrozza che li ha riportati a Charleston e di esserci immediatamente innamorato di lei. Potete immaginare la mia sorpresa nell’apprendere che Liam si era invaghito della vostra figlia minore, ma ora spetta a voi decidere come agire. Spero siate d’accordo sul celebrare al più presto le loro nozze e che quindi accettiate di venire a farci visita il più presto possibile alla nostra tenuta per discutere dei preparativi. Sono impaziente di aver vostre notizie.

 

Mi dispiace per la povera Elisabeth, non so cosa dire per esprimerle tutta la mia solidarietà.

Con affetto Darla O’Connor

 

“E’ una cosa inaudita!” esclamò la donna “Povera piccola, sarà distrutta!” poi pensò a come avrebbe dovuto comportarsi o agire in questo caso. Avrebbe dovuto approvare le loro nozze?

Se non lo avesse fatto la povera Dawn ne avrebbe sofferto ed anche il loro futuro sarebbe stato incerto, ma se avesse dato il suo consenso a soffrire sarebbe stata Buffy. In entrambi i casi una delle sue figlie sarebbe stata infelice.

L’unica cosa che poteva fare era dare il suo consenso a quel matrimonio, sarebbe stato meglio per tutti.

 

 

 

Capitolo I

 

In quello stesso Dawn passeggiava spensierata sul bagnasciuga della spiaggia nei pressi del porto in cerca di un posto isolato dove poter restare sola a pensare. Dopo avere aiutato Mary con la spesa al mercato era riuscita a mandare la donna a casa con la scusa di volere attardarsi tra le bancarelle di oggetti antichi ed immediatamente si era diretta verso la periferia. Dopo qualche minuto, senza rendersene conto, era arrivata al porto. Non era quello il luogo adatto ad una fanciulla di buona famiglia, ma lei adorava il mare e sentire l’acqua sfiorarle la pelle, soprattutto in una giornata calda come quella. Alzò il vestito in modo da non bagnarlo, si sfilò le scarpe ed immerse i piedi nell’acqua fredda. Era davvero una sensazione favolosa. Restò qualche attimo con i piedi nell’acqua, poi si allontanò dalla riva e sedette su uno scoglio. Non riusciva a credere a come la sua vita fosse completamente cambiata in poche settimane, aveva dovuto lasciare improvvisamente il collegio nel quale studiava, si era poi innamorata di un uomo favoloso ed ora era in procinto di sposarsi con lui.

Era accaduto tutto così in fretta che non aveva ancora avuto il tempo di razionalizzare la situazione, inizialmente Dawn aveva preso davvero male l’idea di dover abbandonare Savannah per tornare a Charleston, ma poi, durante il viaggio di ritorno era accaduto l’imprevedibile, sulla diligenza che la stava riportando a casa aveva incontrato un uomo fantastico che si era innamorato di lei a prima vista. Dawn gli aveva fatto capire di non essere indifferente alle sue attenzioni e di voler accettare la sua corte. Lui le si era presentato come Liam O’Connor, ma inizialmente non aveva realizzato che fosse lo stesso O’Connor che era fidanzato con sua sorella maggiore, poi quando le aveva riferito che la sua era una famiglia di proprietari terrieri di Charleston aveva capito che si trattava della stessa persona.

Liam non aveva fatto mai parola del fidanzamento, quindi Dawn si era resa conto che probabilmente lui non ne era al corrente. Forte di questa consapevolezza aveva accettato la sua corte e aveva cominciato con lui una corrispondenza segreta decisa a soffiare il fidanzato alla sorella e di sposarlo al suo posto.

Il ragazzo in quelle missive le aveva dichiarato il suo amore e la sua intenzione di parlarne con sua madre.

Voleva sposarla al più presto, non ce la faceva ad attendere e Dawn aspettava con ansia il momento in cui tutti avrebbero saputo che il ricco Liam O’Connor aveva preferito lei, la pecora nera della famiglia Summers alla dolce e perfetta Elisabeth, orgoglio della loro madre ed esempio da seguire.

Fece una smorfia nel pensare a lei, a volte le dava la nausea il suo atteggiamento da santarellina e la sua aria di superiorità solo perché era destinata a far parte della potente famiglia O’Connor.

Aspettava con ansia il momento in cui Liam avrebbe annunciato di voler sposare Dawn al suo posto e lei avrebbe saputo di essere stata rifiutata. Improvvisamente sentì un rumore e si voltò di scatto verso il mare restando folgorata dallo spettacolo che si presentò davanti ai suoi occhi, un uomo di una bellezza folgorante stava uscendo dall’acqua a torso nudo. Indossava solo dei pantaloni neri che gli aderivano al corpo come una seconda pelle.

Dawn arrossì, ma non poté fare a meno di tenere gli occhi fissi sul suo corpo statuario, era davvero l’uomo più bello che avesse mai visto.

Aveva i capelli biondi che arrivavano poco al di sopra delle spalle, gli occhi di un blu intenso ed un corpo da mozzare il fiato con goccioline d’acqua gli scendevano lungo il torace modellato. Lei seguì il loro viaggio fino all’attaccatura dei pantaloni desiderando leccarle via per sentire il sapore della sua pelle. Immediatamente si pentì di quel pensiero peccaminoso poco adatto ad una fanciulla perbene come lei ed arrossì maggiormente, quell’uomo le ispirava dei desideri che in precedenza non avevano mai sfiorato la sua giovane ed innocente mente. Lentamente si alzò per allontanarsi, non voleva essere vista, non era conveniente.

Indietreggiò cercando di celarsi dietro uno scoglio, ma era tardi, l’aveva notata e sorridendo le si stava avvicinando con passo felino.

In un istante le fu accanto e scrutandola curioso le chiese con una voce calda e sensuale “Che ci fa una fanciulla perbene in questo posto così solitario? Non sapete che potrebbe esserci qualcuno che non aspetta altro che mettere le sue manacce su un passerotto come voi?”

“So badare a me stessa signore!” esclamò Dawn cercando di sembrare decisa, ma senza rendersene conto cominciò ad indietreggiare, il suo sguardo così intenso le incuteva imbarazzo.

“Credevo di conoscere tutte le fanciulle di Charleston quindi presumo siate un angelo se non vi ho mai vista.”

“Sono stata qualche anno via, in un’altra città!” rispose arrossendo, quell’uomo le suscitava delle sensazioni mai provate, era decisamente pericoloso.

“Ora si spiega perché i miei occhi non si erano posati prima su di voi. Sono davvero fortunato allora che abbiate deciso di tornare, in caso contrario non ci saremmo mai conosciuti. Piuttosto, potrei conoscere il vostro nome, soave creatura?” le chiese fissandola tanto intensamente da provocarle un brivido lungo la schiena.

Dawn si mise sulla difensiva, era sconveniente e pericoloso che quell’uomo conoscesse il suo nome, doveva scappare via finché era ancora in tempo, ma le gambe non accennavano a muoversi

“Perché dovrei rispondervi signore? E come vi permettete di apparire così all’improvviso e in siffatto abbigliamento?” lo aggredì fissandolo seccata, senza però riuscire a togliergli gli occhi di dosso.

“La giornata era così calda che non ho resistito alla tentazione di fare una nuotata.” disse lui passandosi una mano tra i capelli bagnati e fissandola con desiderio

“Dovreste provare anche voi, l’acqua è favolosa.” aggiunse

“Non siate ridicolo! In pubblico? Non potrei mai!” esclamò la ragazza indignata

“Avete ragione, sarebbe sconveniente, vero passerotto?” disse quasi ridendo “Io sono Spike.”

“Spike?” ripeté lei con una strana espressione, ma che razza di nome era quello?

“In carne ed ossa ed il vostro nome qual’e?” le chiese avvicinandosi

“Dawn.”

“E poi? Avete un cognome Dawn?”

“Ma che screanzato!” esclamò indignata “Perché dovrei dirvi il mio cognome? Voi di certo non mi avete detto il vostro.”

“Perché per tutti sono solo Spike, Spike the Devil. Al vostro servizio!” disse con uno sguardo che la fece rabbrividire, Spike the Devil, quel nome le sarebbe rimasto impresso nella mente per sempre.

“Summers.” ammise infine quasi senza rendersene conto.

“Piacere di conoscervi Miss Dawn Summers, ma che fate in questo posto così malfamato senza un accompagnatore?” le chiese poi prendendole la mano, ma Dawn la ritrasse come scottata da quel contatto.

“Non sapevo fosse malfamato, volevo guardare il mare.”mentì cercando di capire quali fossero le sue intenzioni “E voi? Siete venuto solo per fare il bagno?” gli chiese lasciando vagare gli occhi sul suo fisico mozzafiato.

“No, io ci abito!” rispose “Vedete, lì.”e le indicò una casetta in legno con il portico poco distante.

“Ah!”fece abbassando poi lo sguardo, la rendeva nervosa e lei non sopportava di sentirsi in difficoltà davanti a qualcuno “Strano posto dove edificare una casa. Come mai abitate qui lontano da tutti? Siete un eremita?”

Spike rise di gusto poi rispose “No, non sono un eremita passerotto, è solo che non mi piace la confusione e poi adoro sentire le onde dell’oceano che si infrangono sugli scogli.”

“Anche a me piace.” disse Dawn

“Io viaggio molto per lavoro.”

“Piacerebbe anche a me viaggiare.” osservò con aria sognante “Che lavoro fate?”

“Mi occupo di commercio.” rispose vago “Magari qualche volta potrei portarvi con me.” le disse con sensualità, quella ragazza lo intrigava ed era certo che tra le lenzuola sarebbe stata un vero fuoco.

“E dove mi portereste?” chiese immaginandosi su una nave alla volta di mete esotiche.

“Non so. Nei Carabi, o nelle Indie, sono certo sareste favolosa con quegli abiti in seta tipici delle Indie.” disse lui avvicinandosi maggiormente.

Dawn sorrise imbarazzata e Spike le accarezzò il braccio con la punta delle dita, ma la ragazza si scostò e lui mordicchiandosi il labbro inferiore disse “Passerotto, siete davvero adorabile. Perché non venite da me? Potrei offrirvi un thé!”

“Ora devo andare signore!” esclamò cercando di seguire il buon senso che le consigliava di scappare il più lontano possibile da quel luogo e da quell’uomo cosi tremendamente pericoloso.

Spike l’attirò a se, sentì il cuore della ragazza accelerare i battiti e le gote tingersi di rosso, i loro visi quasi si sfiorarono “Mi piace il vostro carattere, siete una gatta selvatica Dawn! Una vera sfida.”

Lei cercò di divincolarsi dalla sua presa anche se quella situazione la eccitava più di quanto potesse immaginare lei stessa “Lasciatemi! Che volete fare? Mi metto ad urlare se non mi lasciate subito.”

Spike continuava a fissarla senza dire nulla, la vicinanza di quella ragazzina gli rendeva difficile ragionare lucidamente, così pura, ma allo stesso tempo ribelle e sensuale, una giusta combinazione che bastava a farlo impazzire di desiderio.

Improvvisamente la lascio libera, ma i suoi occhi non si staccarono neanche per un istante quelli di lei.

“Siete un bruto! Ma è questo il modo di trattare una fanciulla per bene?”

“Vogliate perdonarmi Miss!” la prese in giro, poi aggiunse “Tornerete da me passerotto, lo sento! Attenderò con ansia quel momento.”

“Cosa? Io tornare da voi? Potete anche scordarvelo dopo il modo in cui mi avete trattata!” gli urlò contro Dawn con il cuore che batteva talmente veloce che aveva paura le potesse fuoriuscire dal petto “Siete rozzo e maleducato!”

“Veramente nessuna si è mai lamentata passerotto!” esclamò lanciandole un sorriso lussurioso.

A quelle parole le guance di Dawn diventarono porpora, era davvero uno screanzato, non erano certo cose da dire ad una ragazza quelle. Spike sorrise e dopo averla salutata con un cenno della mano si allontanò lentamente sulla sabbia.

La ragazza lo fissò mentre si incamminava verso casa e si rese conto che quell’uomo l’aveva totalmente sconvolta, quell’aria selvaggia, quegli occhi blu come l’oceano ed il corpo perfetto. Cercò di calmarsi un attimo sciacquandosi il viso con un po’ d’acqua, poi ancora turbata si incamminò verso casa.

 

 

 

 

Dawn era ancora turbata dall’incontro con quell’uomo così misterioso, ma allo stesso tempo, affascinante quando fece rientro a casa. Sua madre le venne incontro preoccupata “Dawn! Ma ti sembra questo il modo di comportarsi? Mary è tornata da ore dicendo che l’avevi mandata a casa perché volevi guardare le bancarelle del mercato! Non sai che non è quello il posto adatto ad una fanciulla sola? Mi hai fatto quasi morire di paura quando non ti ho vista tornare, ho pensato ti fosse accaduto qualcosa di orribile.” le urlò furiosa.

“Mi dispiace.” disse con la sua solita aria da santarellina “Devo aver perso la cognizione del tempo madre, non accadrà più.”

<<certo che non accadrà più!>>esclamò la donna arrabbiata.

Dawn ebbe in quel momento il sospetto che non fosse il suo ritardo la vera causa del suo stato d’animo e ne ebbe la conferma quando vide Elisabeth entrare nella stanza. Sua sorella era irriconoscibile, con gli occhi rossi e gonfi per il troppo pianto e stranamente la fissava con risentimento, ma che cosa le era accaduto? Non l’aveva mai vista in quello stato.

Represse un piccolo sorriso, poi rivolgendosi nuovamente alla madre chiese “E’ accaduto qualcosa di brutto durante la mia assenza madre? Perché Buffy ha pianto?”

La sorella la fissò intensamente, ma non disse nulla, era troppo arrabbiata per rispondere. Fu Joyce a parlare al posto della figlia “Credo tu debba darci delle spiegazioni signorina.”

“A che riguardo? Vi ho già spiegato il motivo del mio ritardo.”

“Non si tratta di quello Dawn, ma del fatto che tu sia pressoché fidanzata con Liam O’Connor.” disse sua madre mentre la sorella riusciva a stento a trattenere le lacrime.

“Cosa?” fece Dawn sorpresa, come avevano fatto a saperlo? Forse Liam era stato li a far loro visita?

“Sua madre ci ha inviato una missiva per informarci della cosa. Immagina la mia sorpresa nello scoprire da lei e non da mia figlia che tu e Liam vi eravate non solo rivisti, ma addirittura innamorati. Perché non ci hai messo al corrente della cosa?”

“Veramente…è mancata l’occasione per parlarvene.”rispose candidamente

“Stai mentendo!” intervenne Buffy con disprezzo nella voce “Credevi non l’avremmo scoperto eh sorellina? Ma come hai potuto farlo? Sapevi quanto aspettassi il giorno delle nozze!Lo hai fatto apposta, vero?”

“Cosa?” fece lei fingendosi i indignata per quell’accusa “Ma che dici? E’ capitato. Ci siamo innamorati…”

“Davvero?” fece Buffy scettica “E quando avreste avuto il tempo di innamorarvi? Dawn vi siete incontrati solo una volta!”

“A quanto pare è bastata!” esclamò Dawn con presunzione, mettendo poi le mani sui fianchi.

In quell’istante il rancore di Buffy nei suoi confronti aumentò a dismisura

“Ed ora che accadrà?” le chiese sua madre mentre la sorella riavvicinava continuandola a fissare come se volesse leggerle nel profondo della mentre.

“Naturalmente ci sposeremo!” esclamò Dawn.

“Cosa?” fece la sorella cercando inutilmente di trattenere le lacrime “Vi sposerete?”

“Devo essere io a dare il consenso Dawn, non dimenticarlo questo!” disse sua madre con voce autoritaria.

“Ma madre, io amo Liam!”la pregò la ragazza con gli occhi lucidi.

“Doveva sposare Elisabeth!“ disse la donna “Il loro fidanzamento è stato deciso anni fa!”

“Ma lui non vuole farlo perché ama me!” disse la ragazza lanciando uno sguardo alla sorella che sedeva sul divano e la fissava con rabbia “E poi che ne sarà di noi altrimenti? Siamo pieni di debiti da quando nostro padre se n’è andato ed io non ce la faccio più a vivere così.”

“Lo capisco bambina, ma…”

“Niente ma, sarà meglio per tutti se io e Liam ci sposeremo. Pensateci madre, se non dovesse sposare me cosa accadrebbe?” fece Dawn in preda al panico al solo pensiero di diventare povera.

 

“Io non posso crederci!” gemette Buffy “ La mia reputazione sarà rovinata per sempre, ora chi mi chiederà in moglie dopo che Liam O’Connor mi ha rifiutata? Dovrò entrare in convento. Che vergogna!”disse poi piangendo.

Dawn guardò la sorella e si rese conto che la sua vita era davvero rovinata per quel suo capriccio. Aveva voluto Liam dal primo momento che lo aveva visto, ma il suo interesse era aumentato quando aveva saputo chi fosse lui in realtà. Sedurre il promesso sposo di sua sorella, era un piano subdolo, ma ingegnoso che aveva funzionato alla perfezione. Era bastato un giorno, la tratta Savannah – Charleston perché Liam O’Connor si innamorasse pazzamente di lei.

“Tesoro.”disse sua madre raggiungendo Buffy “Vedrai che presto troverai un ragazzo che ti vorrà sposare. Liam forse non era adatto a te, non lo conoscevi quasi. E poi che matrimonio sarebbe stato con lui innamorato di tua sorella?”

“Ma non mi hai sempre detto che l’amore non ha niente a che fare con il matrimonio?” fece Buffy tra i singhiozzi

“Si ma in questo caso la vita per te sarebbe stata insopportabile e sai che farei di tutto per risparmiarti qualsiasi dolore.”

“Ormai è tardi!” esclamò la bionda volgendo lo sguardo verso la sorella che sembrava sinceramente dispiaciuta per l’accaduto, ma che in realtà dentro di se esultava per la vittoria riportata su tutti i fronti.

“Cerca di essere contenta per tua sorella, è innamorata!”

Buffy non rispose ed alzandosi di scatto scappò nuovamente nella sua stanza.

“Vedrai le passerà e sarà felice per te.”

“Mi detesta per averle portato via Lia, ma lui si è innamorato di me, capite madre, di me, ed io sono così...”disse con entusiasmo dimenticando completamente la sorella, l’unica cosa importante in quel momento era sposare al più presto Liam.

“Se tu sei felice ed innamorata presto potrete sposarvi. Nella lettera che abbiamo ricevuto, la signora O’Connor ci invita ad andare da loro.”

“Nella loro tenuta? Sarebbe la prima volta che la visitiamo, e quando andiamo?” chiese battendo le mani per la gioia

Buffy era nella sua stanza a piangere, una certezza dolorosa cominciava a farsi largo nella sua mente, Dawn provava un piacere infinito nel renderla infelice, lo aveva capito da quel lieve sorriso sulle sue labbra quando lei aveva cominciato a piangere. In realtà non ne riusciva a comprendere il motivo, un tempo erano state unite, soprattutto quando erano piccole, poi improvvisamente l’atteggiamento di Dawn nei suoi confronti era mutato, era diventata scostante, fredda e quando poteva le rispondeva male quasi come se non la sopportasse. Probabilmente era solo gelosa, gelosa per il suo fidanzamento, per le attenzioni che la loro madre riservava a lei e che forse avrebbe voluto avere per se, ma questo non poteva bastare a giustificare un comportamento del genere. Dawn l’aveva guardata come se provasse un immenso piacere nel vederla soffrire e questo aveva provocato in Buffy una grande sofferenza, come poteva essere cambiata così tanto in pochi anni? Era una cosa davvero incredibile da credere.

Buffy sospirò pensando a quanto aveva atteso il momento in cui finalmente sarebbe diventata la moglie di Liam, a quante ore aveva trascorso nella sua stanza a fantasticare su come sarebbe stata la sua vita. Era tutto finito! La sua vita l’avrebbe vissuta Dawn al suo posto, sarebbe stata sua sorella a sposare l’uomo dei suoi sogni, mentre lei avrebbe dovuto guardare in silenzio il suo futuro scivolare via.

In realtà Buffy non era del tutto pronta per la vita coniugale, non conosceva quasi nulla del mondo o degli obblighi che una moglie ha nei confronti del proprio consorte, a parte le piccole cose che le aveva rivelato sua madre, ma non era abbastanza.

Liam era un uomo con una certa esperienza, aveva viaggiato per l’Europa e Buffy era venuta a conoscenza delle innumerevoli donne che lui aveva conosciuto e forse anche amato, come avrebbe potuto competere con loro?

E Dawn? Era innocente e pura, che vita l’avrebbe aspettata una volta che fosse diventata sua moglie? Si avvicinò al suo scrittoio e da un cassetto prese il diario sul quale da anni riversava tutte le sue speranze ed sogni

Cominciò a sfogliarlo e rilesse alcuni passaggi, le lacrime ricominciarono a scendere quando arrivò al punto in cui sua madre l’aveva messa al corrente del suo fidanzamento con Liam, felicità e speranza trasparivano dalle sue parole.

Ora era tutto finito, il fidanzamento era stato sciolto e a lei non restava altro che adeguarsi e sperare che il dolore si sarebbe affievolito con il tempo.

Quanto avrebbe voluto cambiare pelle, cessare di essere dolce e remissiva e comportarsi in modo diverso, ma sapeva che non era nella sua natura.

Capitolo II

 

Una settimana dopo Joyce decise che era giunto il momento di fare visita alla famiglia O’Connor, soprattutto per discutere delle imminenti nozze. Rispose alla lettera annunciando che accettava volentieri di recarsi alla loro piantagione per discutere del fidanzamento tra Liam e Dawn che ormai era stato accettato dalla donna.

Darla inviò una missiva un paio di giorni dopo per informare Joyce che avrebbe gradito una loro visita quel giorno stesso e che sarebbe stato presente anche suo figlio Liam. Dawn fu felice nell’apprendere che avrebbe rivisto il ragazzo e trascorse tutta la mattina in preparativi. Alla fine decise di indossare un bellissimo abito azzurro con la scollatura di merletto, mentre tra i capelli, raccolti in due trecce, aveva applicato dei nastri dello stesso colore, era davvero adorabile.

Elisabeth non aveva molta voglia di andare e sua madre l’aveva informata che se non se la sentiva poteva anche restare a casa, ma la ragazza combattuta tra il desiderio di rivedere Liam dopo tutti quegli anni e l’idea di non darla vinta a Dawn comunicò infine alla madre la sua intenzione di unirsi a loro nella visita agli O’Connor. L’unica cosa certa era che non avrebbe dato soddisfazione alla sorella di vederla dispiaciuta o in collera per quello che era accaduto ed avrebbe sfoderato un sorriso di convenienza come le era stato insegnato.

Dawn invece che aveva temuto che Buffy avrebbe finto un malore per non essere costretta ad assistere al suo trionfo era rimasta molto sorpresa quando la ragazza era uscita dalla sua camera vestita di tutto punto. Aveva indossato un abito rosa pallido con una leggera scollatura mentre i lunghi capelli biondi erano sciolti sulle spalle arricchiti con boccoli, come era d’uso in quegli anni.

La signora O’Connor aveva mandato loro una carrozza a prenderli e dopo una mezz’ora di viaggio la carrozza raggiunse il cancello della proprietà, lo varcarono e percorsero il lungo sentiero che divideva la piantagione in due.

 

Elisabeth li osservò stupita, erano dei campi sconfinati sui quali lavoravano decine di schiavi di colore, la famiglia O’Connor doveva essere davvero potente come aveva immaginato. Dawn presto avrebbe fatto parte di questa realtà, sapeva che, a differenza di lei che non aspirava a tutto questo, sua sorella si sarebbe trovata a suo agio a vivere in tutto quel lusso.

Le tre donne furono accolte da un maggiordomo, sempre di colore, che le accompagnò nel grande salone dove le attendeva la padrona di casa, Darla O’Connor.

Era una donna abbastanza alta, con capelli biondi ed occhi azzurri, Elisabeth restò folgorata dalla sua bellezza, sembrava una creatura eterea. Indossava un abito rosso scuro con una gonna estremamente voluminosa che le rendeva difficile persino camminare ed un’ampia scollatura.

Sorrise alle sue ospiti e le salutò con un bacio nonostante si conoscessero così poco.

“Joyce, che piacere rivedervi dopo quasi un anno. Elisabeth sei uno splendore!” fece rivolta alla ragazza che non incontrava da anni e che sembrava essersi trasformata in una donna “Lei è Dawn?” chiese alla madre osservando con interesse la fanciulla che presto sarebbe diventata sua nuora.

“Si, è lei.”

“Piacere di conoscervi signora O’Connor.” fece la ragazza con un inchino.

“E’ bellissima. E che portamento! Vi faccio i miei complimenti Joyce, avete due figlie davvero splendide.” osservò Darla con un sorriso e invitandole a sedere sul divano “Liam ha davvero buon gusto, devo proprio ammetterlo.”

Questo commento fece trasalire Buffy, aveva proprio ragione, Dawn era davvero bella, molto più di lei, per questo Liam se ne era innamorato.

Era talmente concentrata nei suoi pensieri che non si accorse che la signora O’Connor si era rivolta a lei “Elisabeth? Elisabeth!”

La ragazza uscì dalla trance che l’aveva colta per un attimo e fissò la donna che le parlava “Elisabeth stavo dicendo a tua madre quanto mi dispiace che tu stia soffrendo per la rottura del fidanzamento, immagino ci tenessi molto.” “Ora sto meglio, Dawn è felice e non posso fare a meno di esserlo anche io.”mentì lanciando uno sguardo furtivo a sua sorella e notò che sulle sue labbra era apparso un sorriso maligno. Non riusciva a credere che lei fosse felice per il suo stato d’animo, era davvero cattiva.

“A me dispiace di questa situazione!” esclamò poi Dawn con aria innocente “Non sapevo fosse il fidanzato di Elisabeth quando l’ho conosciuto. Se lo avessi saputo non avrei mai acconsentito alla sua corte!” mentì mentre dentro di se esultava, tutto stava andando secondo i suoi piani.

Elisabeth le lanciò un’occhiataccia gelida e Dawn si rese conto che lei lo aveva capito quale fosse il suo gioco, ma lei non contava nulla. La cosa più importante era fare buona impressione alla signora O’Connor, era da lei che dipendeva tutto il suo futuro.

“Liam è andato a fare un giro della piantagione, ma sarà di ritorno tra poco.” annunciò la donna con un sorriso “Questo darà a Dawn la possibilità di rivederlo.”

“Ne sarei felice signora.” disse Dawn con un sorriso.

Buffy fece una smorfia e voltò lo sguardo altrove, concentrandosi sulla stanza in cui si trovavano, era favolosa, arredata in puro stile coloniale. C’erano due cristalliere in legno alte quasi fino al soffitto, un camino e un cassettone, mentre al centro della stanza vi erano tre poltrone ed un divano sul quale erano sedute lei, sua madre e Dawn.

Il salone dava sul giardino attraverso due enormi finestre che, dato il caldo, erano aperte così che Buffy aveva la possibilità di sbirciare fuori, c’era un portico circondato da colonne oltre il quale si potevano scorgere delle aiuole ed al centro una splendida fontana, mentre poco distanti vi erano delle panche in marmo.

La ragazza sospirò, pensando che in una giornata di sole come quella avrebbe preferito passeggiare invece di restare chiusa in quella casa.

In quel momento la porta si spalancò ed un ragazzo molto alto, con capelli castani raccolti in una coda, entrò nella stanza. Buffy lo fissò per un istante cercando di capire chi fosse, poi lo riconobbe, era Liam. Era così cambiato dall’ultima volta in cui l’aveva visto che aveva faticato a riconoscerlo e doveva ammetterlo, era molto più bello di come lo ricordasse. Non c’era da meravigliarsi che avesse fortuna con le donne con quel fascino innato e l’aria aristocratica. Il ragazzo sorrise alla vista delle affascinanti ospiti che erano in compagnia di sua madre e si avvicinò.

Darla gli andò incontro e lo salutò con entusiasmo “Liam, figlio mio saluta le ragazze Summers che sono venute a trovarci accompagnate dalla loro madre.”

Il ragazzo si inchinò e baciò la mano a Joyce dicendo con galanteria “Piacere di rivederla signora Summers, sono davvero lieto che abbiate deciso di onorarci con una vostra visita.”

<<liam, ricordi Elisabeth?>>gli disse sua madre alle sue spalle indicandole la ragazza minuta seduta in un angolo del divano.

Lui si volse verso la ragazza seduta davanti a lui ed immediatamente restò folgorato dalla sua bellezza e dolcezza, era completamente diversa da come la ricordasse. L’ultima volta che l’aveva vista era solo una ragazzina taciturna con le trecce, invece quella che si presentava in quel momento davanti a se era una donna splendida con due occhi verdi come smeraldi ed i capelli del colore di un campo di grano.

Come poteva aver rifiutato una donna del genere? Era proprio lei colei che avrebbe dovuto sposare? Se solo il fato non gli avesse fatto incontrare sua sorella minore ora lei sarebbe ancora la sua fidanzata. Non riusciva a staccare gli occhi dal suo viso così perfetto, e da quel corpo fasciato in quegli abiti che lasciavano immaginare le sue forme tornite. Liam restò in silenzio per qualche istante, mentre Elisabeth gli porgeva la mano. Improvvisamente si rese conto delle sue azioni poco galanti e prendendole la mano se la portò alle labbra “Sono davvero felice di rivederti dopo tutti questi anni.>

“Giorno Liam.”disse semplicemente, mentre il cuore le batteva con furia nel petto “Anche a me fa piacere rivederti.”

“Sei diversa da come ricordavo.” le disse con una strana luce negli occhi che a lei non sfuggì “Sei cresciuta!”

“Era la stessa cosa che pensavo io.”fece la ragazza ricambiando lo sguardo e sorridendogli con dolcezza “Non ti avevo quasi riconosciuto.”

Dawn intanto li fissava furiosa, sua sorella stava monopolizzando la conversazione con Liam impedendole di salutarlo come voleva, ma la cosa che più le dava fastidio era il modo in cui lui la guardava.

“Liam!” intervenne infine con tono acido “So che era da tanto che tu ed Elisabeth non vi incontravate, ma non ti sembra educato salutare anche la tua fidanzata?”

Il ragazzo lasciò di scatto la mano di Buffy e senza aggiungere altro si volse verso Dawn che lo fissò mostrando un falso sorriso, mentre dentro di se urlava di rabbia.

Liam le prese la mano e la baciò “Dawn, queste settimane sono state un vero inferno senza poterti rivedere. Ho atteso con ansia che tua madre accettasse un nostro invito per avere la possibilità di parlare nuovamente con te.”

“Ho sognato questo giorno Liam.” disse lei mentre il ragazzo prendeva posto su una poltrona accanto al divano.

Buffy assistette alla scena contraendo la mascella, detestava il modo in cui sua sorella gli si strusciava contro, era un comportamento davvero disdicevole. Sapeva perché agiva così, aveva notato il modo in cui Liam l’aveva guardata e si era ingelosita talmente da volere attirare nuovamente la sua attenzione su di se. Sorrise pensando allo sguardo così pieno di desiderio che le aveva lanciato, le aveva fatto venire la pelle d’oca. Non era abituata a questo genere di sguardi da parte degli uomini ed il fatto che fosse stato Liam il prerimo la riempì di gioia.

Intanto Liam si apprestava a parlare “Madame Summers…” disse schiarendosi la voce “Di certo avrà saputo da mia madre o da vostra figlia che è mia intenzione corteggiare la vostra figlia minore.”

“Si, vostra madre mi ha messo al corrente di tutto ed anche della vostra decisione di rompere il fidanzamento con Elisabeth.”

Buffy, sentendo pronunciare il suo nome trasalì, non era pronta a quello, non era pronta allo sguardo di compassione che Liam le avrebbe riservato da quel momento in poi.

Si preparò quindi a replicare, ma Liam fu più veloce e parlò per primo “Questo fidanzamento è stato deciso da mia madre, alle mie spalle, mentre io mi trovavo in Europa, ne sono venuto al corrente solo una volta tornato negli Stati Uniti quando avevo già incontrato Dawn.”

“Ma Liam!” intervenne sua madre “Io credevo di agire nel tuo interesse e…”

“Certamente madre, ma avrei voluto essere messo al corrente della vostra decisione.”

“Hai ragione figlio mio, ho sbagliato a tenerti all’oscuro di tutto, ma…”

“Nessun ma madre.” disse lui alquanto seccato per quella situazione così poco piacevole “Se non mi aveste taciuto le vostre decisioni tutto questo non sarebbe accaduto.”

Buffy ascoltava Liam parlare ed ogni sua parola era come una pugnalata in pieno petto, ma come poteva essere possibile che in due anni sua madre non si fosse presa il disturbo di avvertirlo? Non riusciva a credere alle sue orecchie.

Liam si rivolse alla ragazza e disse “Elisabeth, mi spiace che ti senta tradita, non era mia intenzione.”

Lei cercava intanto di trattenere le lacrime, non poteva piangere, non in quel momento, non davanti a lui.

Buffy annuì e ricacciando indietro le lacrime mentì “Non dispiacerti Liam, vedi, per me è stato quasi un sollievo. Se devo essere sincera neanche io ero troppo entusiasta di questo fidanzamento.”

Le sue parole sconvolsero sia sua madre che Dawn tanto che entrambe si voltarono verso di lei. Dawn la fissò incredula, ma perché quel cambiamento così repentino? Pochi giorni prima si disperava per essere stata rifiutata ed ora affermava di essere addirittura sollevata? Dawn non credeva a neanche una delle sue parole, stava mentendo spudoratamente perché era troppo orgogliosa per lasciare trapelare tutto il dolore che provava per essere stata respinta.

“Davvero?” fece sorpreso “Mi rincuorano queste tue parole Elisabeth, mi sentivo davvero in colpa per tutta questa situazione che si è venuta a creare.”

 

“Non preoccuparti.”disse Buffy desiderando porre presto fine a quella discussione alla quale difficilmente avrebbe retto un altro minuto.

“Ora che è tutto chiarito possiamo parlare d’altro” esclamò improvvisamente Darla “Joyce voi siete favorevole a questo fidanzamento, vero?”

“Certo, anche se sono triste per la mia povera Elisabeth che vedrà sua sorella minore convolare a nozze prima di lei.” disse la donna preoccupata, ma Buffy con uno sguardo le fece capire che per lei non c’erano problemi.

Darla a quel punto continuò a parlare “Da questo momento allora è ufficiale! Organizzeremo un ballo tra un mese per il fidanzamento.”

Dawn non era in se dalla felicità, proprio quello che aveva sempre desiderato, un ballo in suo onore.

Tutto stava andando come aveva programmato, non poteva volere di più, anche se qualcosa sembrava turbare la sua felicità, due occhi blu come l’oceano. Doveva ammetterlo, quello Spike le era entrato dentro ed anche se l’aveva visto solo una volta, non riusciva a toglierselo dalla mente. Decise che doveva rivederlo, anche solo di sfuggita, doveva capire cosa se quello che provava per lui era solo attrazione o qualcosa di più per poi estirparla sul nascere. Niente avrebbe potuto rovinare il suo fidanzamento con Liam.

Intanto Darla discuteva con Joyce dei preparativi per le nozze mentre Buffy restava in silenzio, non ne poteva più di quel luogo e di tutte quelle chiacchiere, aveva una gran voglia di scappare e mettersi ad urlare. Liam ogni tanto le lanciava qualche sguardo fugace senza farsi scorgere da Dawn, ma Buffy era talmente immersa nei suoi pensieri da non accorgersene.

Improvvisamente lui parlò “Dawn, che ne diresti di una passeggiata in giardino?” propose Liam

“Sarebbe favoloso!” fece la ragazza emettendo un gridolino di felicità “Il vostro giardino sembra bellissimo, mi piacerebbe tanto vederlo.”

“Vieni anche tu Elisabeth?” le chiese poi lui “La giornata è così bella che è un peccato restare chiusi in una stanza.”

La ragazza sorrise e guardò sua madre in cerca di approvazione. La donna annuì, in quel modo avrebbe tenuto d’occhio Dawn perché non era conveniente che lei e Liam fossero soli.

I tre si incamminarono nel giardino, Liam era tra le due ragazze e chiacchierava del suo viaggio in Europa con Buffy che sembrava molto felice delle attenzioni che le riservava, mentre Dawn ascoltava senza parlare e furiosa che lui considerasse così tanto sua sorella.

“Sai Londra è molto bella, ma la città che preferisco di più è Parigi, la vita notturna è senza eguali.”le stava dicendo

“Parigi? Sei stato a Parigi?”chiese Buffy con entusiasmo “Quanto mi piacerebbe visitarla! Ho letto che è una città incantevole e che è piena di musei.”

“Lo è. Dovresti proprio andarci, sai?”

“Sarebbe favoloso, ma non credo sarà possibile, almeno, non nell’immediato futuro, purtroppo.”disse la ragazza tristemente, le loro finanze permettevano loro a stento di vivere in maniera dignitosa, un viaggio in Europa non era concepibile.

“Un vero peccato, l’avresti adorata.”le disse senza staccare gli occhi dalle sue labbra carnose, un desiderio irresistibile di farle sue lo travolse, ma la voce improvvisa di Dawn lo distolse da quel pensiero peccaminoso

 

 

“Potremmo andarci insieme, io e te a Parigi, non credi Liam? Magari in luna di miele!” propose leggermente alterata, Buffy stava nuovamente catturando la sua attenzione e questo non riusciva proprio a sopportarlo

“Certo tesoro.”disse lui “Ovunque tu voglia.”

Dawn sorrise trionfante e mise il braccio sotto a quello del suo fidanzato come segno di possesso, mentre Buffy distoglieva lo sguardo ferita, Dawn era colei che preferiva, parlava con lei solo per educazione, non perché fosse deliziato dalla sua compagnia.

“Adoro viaggiare.”commentò poi Dawn “E poi se quel giorno non fossi tornata da Savannah non ci saremmo mai incontrati.”

“Hai ragione piccola, dobbiamo ringraziare tua madre che ha deciso di farti lasciare il collegio.” fece Liam guardandola intensamente.

“Si.”

Buffy sbuffò tristemente, detestava quella sua condizione di chaperon, ma non poteva farci nulla, era il suo compito quello di vigilare sulla sorella quando era in compagnia di Liam.

“Dimmi Liam, cosa hai fatto due anni in Europa?”

Il ragazzo sorrise malizioso e rispose “E’ stato davvero intenso. Ho viaggiato molto, visitato musei, ma soprattutto mi sono divertito!”

“Che intendi?” si intromise Buffy.

Liam non rispose, ma fece un sorriso malizioso che la fece arrossire immediatamente.

!Vedi, questi non sono discorsi adatti a delle fanciulle come voi. E’ meglio che resti un segreto.”

“Liam!” fece Dawn indignata “Ma che vorresti dire? Sei davvero incorreggibile.”

Lui scoppiò a ridere contagiando anche le due ragazze.

La giornata trascorse in fretta e dopo una sontuosa cena, la carrozza le riaccompagnò in città. Durante il tragitto Dawn non si stancava mai di parlare, raccontava di come fosse stato bello trascorrere del tempo con Liam e che non vedeva l’ora di ripetere l’esperienza. Sua madre le raccomandò di comportarsi con moderazione, che non doveva parlare in quel modo e che lo avrebbe rivisto solo quando lei lo avesse ritenuto necessario. Joyce pensava non fosse conveniente trascorrere troppo tempo con un uomo, anche se si trattava del suo promesso sposo. Dawn cercò di protestare, ma sua madre fu irremovibile su questo punto. L’unica cosa che le accordò fu di potersi recare a fare una passeggiata nel pomeriggio seguente accompagnata da Shana, mentre lei e Buffy si recavano a fare visita all’avvocato Rupert Giles, un vecchio amico di famiglia che doveva parlare con loro di alcuni affari. Dawn fu soddisfatta, avrebbe avuto la possibilità di andare nuovamente sulla spiaggia e magari di rivedere il misterioso Spike, il cui viso continuava a fare capolino nella sua mente

Capitolo III

 

Il giorno dopo Joyce ed Elisabeth uscirono subito dopo pranzo per recarsi dall’avvocato Giles che viveva poco distante, mentre Dawn stava ancora finendo di cambiarsi per la sua passeggiata.

Si rimirò un’ultima volta nello specchio soddisfatta, sorrise, era davvero irresistibile, l’avrebbero di certo ammirata tutti. Indossava un leggero abito color crema con un’ampia scollatura di pizzo ed al collo aveva messo un ciondolo d’argento di forma ovale. Seguita dalla sua fedele Shana si incamminò per le strade del centro, ma mille preoccupazioni occupavano la sua mente, la festa di fidanzamento che la signora O’Connor aveva organizzato, le imminenti nozze, sua sorella che per tutta la giornata di ieri aveva cercato di offuscarla monopolizzando la conversazione con Liam, e Spike i cui occhi blu ardevano come braci e non la lasciavano riposare durante la notte. Senza rendersene conto si ritrovò davanti la casetta in cui lui abitava e si impietrì combattuta sul come comportarsi in questa circostanza.

Doveva nascondersi o rendere palese la sua presenza? La ragazza di colore che l’accompagnava si rese conto di dove si trovavano e chiese spiegazioni alla sua padroncina “Miss Dawn, ma come mai siamo venute qui? Non lo sapete che questo posto è frequentato da persone della peggiore specie?” chiese la ragazza che si trovava alle sue spalle.

“Sta zitta Shana! E non azzardarti a parlarne con nessuno! Mia madre e soprattutto Elisabeth non devono sapere che quest’oggi siamo venute sulla spiaggia, capito?” l’aggredì con rabbia, sarebbe stata la sua fine se ne fosse venuto a corrente qualcuno.

“Si miss!”disse abbassando la testa, non capiva come mai avesse voluto recarsi in quel posto frequentato da marinai ed ubriaconi, ma la sua posizione non le permetteva di dire nulla, quindi, prudentemente, decise di tacere.

Dawn si nascose dietro uno scoglio e lo cercò con lo sguardo, ma lui sembrava non essere nei paraggi, così si rilassò ed uscì dal suo nascondiglio sempre seguita dalla fedele Shana.

Si avvicinò al bagnasciuga e osservò per un attimo le onde che si infrangevano sugli scogli, il mare era agitato ed aveva assunto delle sfumature di colore davvero insolite.

Sospirò e poi disse alla ragazza accanto a lei “Avrei necessità che ti recassi in un posto Shana.”

“Come? Ma signorina Dawn, non posso lasciarvi qui da sola, se vi accade qualcosa la padrona mi ucciderà!”protestò

“Non mi accadrà nulla! Ora farai quello che ti ordino! Vai al negozio del signor Jenkins e comprami dell’acqua di colonia, la migliore che hanno.” ordinò Dawn con il desiderio di liberarsi di lei il prima possibile “Voglio restare ad osservare l’oceano per qualche minuto, quando hai fatto resta sul molo, ti raggiungerò lì.”e detto questo si voltò dandole le spalle.

“Si padroncina, sarà fatto.” e si allontanò in silenzio non molto convinta che quella fosse una buona idea, poteva capitarle qualsiasi cosa mentre era via.

Dawn si sistemò il vestito in modo da non farlo bagnare, si tolse le scarpe e entrò con i piedi nell’acqua restando a fissare l’oceano, mentre il vento le scompigliava i capelli. Un brivido la percorse e arretrò, l’acqua era troppo fredda.

 

Chiuse per un attimo gli occhi per godere della brezza e sospirò tristemente, era certa di trovare Spike, avrebbe desiderato rivederlo un’ultima prima di dedicare il resto della sua vita ad un altro uomo.

Era ancora immersa nei suoi pensieri quando un braccio le circondò la vita ed in un attimo sentì un corpo virile contro il suo. Il respiro le si bloccò ed il suo cuore smise di battere per la sorpresa,chi poteva essere?

Fu un attimo in cui non ebbe la forza di muoversi, poi cominciò ad agitarsi per cercare di liberarsi da quella stretta “Lasciatemi subito! Chi siete?”urlò spaventata.

“Il vostro sogno proibito passerotto!” le sussurrò una voce profonda nell’orecchio.

Dawn sorrise riconoscendo la voce dell’uomo che da giorni dominava i suoi pensieri, ma non smise di agitarsi e finse di non averlo riconosciuto “Non vi conosco, lasciatemi andare.”

“Davvero? Io credo invece che sappiate benissimo chi io sia, non è vero?”disse lui stringendo maggiormente “Un uccellino mi ha sussurrato che non aspettavate altro che rivedermi.”

“Siete un vero bruto e non avete nessun diritto di arrivare alle spalle di una fanciulla per spaventarla a morte.”protestò lei divincolandosi debolmente.

Spike rise e avvicinò nuovamente il viso al suo orecchio, lei poteva sentire il suo alito caldo sfiorarle la guancia “Scusatemi, ma non ho resistito! Mi stavate per caso cercando?”

“Io cercare voi?”fece fingendosi indignata “E perché mai avrei dovuto?”

“Forse perché non potevate smettere di pensare a me?”

“Voi siete davvero pazzo!”esclamò ansimando, la sua presenza le stava rendendo arduo anche ragionare, la voce di quell’uomo era talmente sensuale che Dawn desiderò voltarsi e prendergli il volto tra le mani per baciarlo.

Spike sembrò leggerle nella mente perché con un braccio la costrinse a voltarsi e fu a quel punto che lei si perse nell’immensità del suo sguardo.

I suoi occhi blu ardevano di passione, sapeva che non aspettava altro che posare le labbra sulle sue e farla sua.

“Dawn.” sussurrò lui accarezzandole una guancia con un dito “Come mai non riesco a dimenticarvi? Non faccio altro che pensare a voi. Mi siete penetrata sotto la pelle, devo avervi o credo che impazzirò!”

“Siete già impazzito per farmi una proposta del genere!”esclamò la ragazza combattuta dal desiderio per quell’uomo e l’amore che sentiva di provare per Liam

Spike scoppiò a ridere e disse “Siete una vera sfida per me.”

“Spike.”mormorò mentre lui avvicinava il viso al suo.

“Dawn voi siete una delle donne più belle che io abbia mai visto e credo che mi pentirò se non farò questo!” ed incollò la bocca sulla sua in un bacio appassionato.

Dawn gemette per la sorpresa, Spike le solleticò con la lingua ogni angolo della bocca approfondendo poi il bacio. Sembrava volesse divorarla, Liam non l’aveva mai baciata in quel modo, era stato sempre un gentiluomo ed i suoi baci non erano così appassionati. Le sensazioni che quell’uomo le stava facendo provare la infiammarono a tal punto da farle dimenticare il buon senso. Si aggrappò a lui infilandogli le mani nei capelli biondi, mentre lui la stringeva maggiormente a se come se avesse paura che potesse scivolargli via dalle dita.

 

Spike allontanò per un attimo le labbra senza fiato, quella ragazza era puro fuoco liquido. Da tanto non gli accadeva di provare una sensazione simile solo dopo un semplice bacio, quella ragazza era così diversa dalle altre che aveva conosciuto.

La guardò, stava ansimando, non doveva essere abituata a ricevere dei baci simili. Sorrise compiaciuto, probabilmente lui sarebbe stato il primo ad averla, non gli capitava spesso di trovare delle vergini negli ambienti che era solito frequentare.

Improvvisamente Dawn si staccò da lui “Devo andare, mi stanno aspettando! Non posso restare qui con voi, è sbagliato.”

“Restate! So che lo volete anche voi.” disse con desiderio.

“Non posso! Vi prego, non mi torturate in questo modo.”esclamò fissando quelle labbra carnose che fino a pochi istanti prima erano state sue cercando di trovare la forza di scappare via prima che potesse essere troppo tardi

“Io vi voglio.” fece Spike, sapeva che quella ragazza voleva giocare con lui.

“Non posso, io…”balbettò poco convinta.

“Dimmi passerotto, tu cosa?” le chiese con strafottenza accarezzandole le labbra con un dito.

Dawn balbettò nuovamente “Io…”

Spike la teneva stretta a se e con l’altra mano le accarezzava la schiena usando solo la punta delle dita in modo da procurarle delle ondate di calore in tutto il corpo, sapeva che non avrebbe resistito a lungo.

“Spike.”gemette chiudendo gli occhi.

“Passerotto, sento che mi vuoi. Il tuo corpo mi sta urlando di amarlo!”

La ragazza ansimò sotto il suo tocco esperto, aveva cominciato a slacciare il vestito e a infilare la mano all’interno in modo da toccare la pelle nuda della schiena.

“La tua pelle è come seta!” sussurrò mordendosi le labbra dal desiderio “Ti voglio talmente che non riesco a ragionare.”

Dawn ansimò e cercò di arretrare di un passo, ma Spike la stringeva a se

“Oh!”gemette quando le infilò una mano sotto le gonne del vestito voluminoso “Basta, non…”

“Oh piccola! A quanto pare non mi ero sbagliato, mi vuoi anche tu.”disse accarezzandola tra le gambe e sentendo che era già eccitata “Bagnata solo per me.” ed infilò un dito tra le sue pieghe gonfie di desiderio.

“Spike.”gemette a quel tocco, nessuno mai si era spinto così avanti con lei, stava quasi per impazzire dal piacere che le procuravano le sue mani esperte.

Posò nuovamente la bocca sulla sua e la spinse a stendersi sulla sabbia.

A quel punto il cervello di Dawn smise di produrre pensieri sensati, erano troppo forti le sensazioni che quell’uomo le stava facendo provare.

“Ti voglio piccola! Dimmi che mi vuoi anche tu!”

“Si ti voglio Spike, ti voglio! Basta mentire! Ti ho sempre voluto, fin dalla prima volta che ti ho visto, ma…!” lui la fece tacere con un bacio.

Dawn gemette quando lui spostò la bocca lungo il collo lasciandole una scia bruciante di baci che scendevano fino alla scollatura del vestito.

“Niente ma.”disse abbassando il vestito per baciarle il seno attraverso il corpetto.

Dawn gemette, un fuoco senza fine la lambiva, ma come era possibile che un estraneo potesse farle provare delle sensazioni simili?

Spike le alzò il vestito e passò delicatamente la mano sulla biancheria sentendola fremere sotto il suo tocco.

 

“Brucerò all’inferno per questo.”mormorò lei pensando a quello che stava per fare, stava per concedersi ad un uomo che conosceva appena, del quale sapeva solo il nome “Tutti mi vedranno fare l’amore con un uomo, la mia reputazione sarà rovinata.”

“Nessuno ci vedrà! Siamo in un posto isolato, solo dal molo potrebbero vederci, ma non accadrà, non preoccuparti.”le disse abbassandole la biancheria ed allargandole le gambe per avere un più facile accesso.

“Me lo giuri?”chiese chiudendo gli occhi, Liam era completamente sparito dai suoi pensieri, in quel momento esistevano solo lei e Spike.

“Te lo giuro tesorino, ora rilassati e lasciati andare.”le promise ed affondò il viso tra le gambe della ragazza cominciando ad assaporare ogni millimetro della sua pelle mandandola in estasi ad ogni bacio.

“Spike si, ancora, ti prego!”

Dawn gemeva muovendo i fianchi per incontrare la sua lingua che aveva sostituito le labbra in quella dolce tortura.

“Dimmi cosa vuoi che ti faccia!” esclamò “Voglio sentirtelo dire.”

“Non posso!”

“Dimmelo! Dimmi che vuoi che ti baci fino a farti perdere la ragione, che entri in te fino a riempirti completamente e che ti faccia venire come nessuno farà mai.” le sussurrò stimolandole il clitoride con i denti.

Dawn arrossì per quelle parole, nessuno mai le aveva detto delle cose simili, non sapeva che rispondere, poi lo attirò a se baciandolo con passione “Lo voglio!”

“Cosa vuoi?”la torturò divertito.

“Voglio che mi baci e che mi faccia venire come nessuno farà mai!”esclamò infine, con gli occhi che le brillavano di desiderio

Spike sorrise e continuò la sua dolce tortura, aveva un sapore afrodisiaco, non si sarebbe stancato mai di assaporarla ed il modo in cui arrossiva la rendeva adorabile

“Sono il primo vero?”le chiese accarezzandole una guancia “Certo che lo sono, sei così giovane. Non puoi avere avuto altri amanti prima di me e spero che non ne avrai neanche in futuro.”

Lei annuì senza pensare a quello che stesse dicendo, era troppo eccitata per ragionare in modo sensato, poi ansimando aggiunse “Fammi tua Spike!”

“Come la principessa desidera!”esclamò divertito e si sbottonò i pantaloni, non aspettava altro che essere dentro di lei, quella ragazza gli faceva ribollire il sangue nelle vene.

Entrò in lei con una sola spinta e Dawn represse a stento un grido di dolore per quell’intrusione così improvvisa.

“Shhh! Non preoccuparti.” le sussurrò dolcemente bloccandosi per lasciare che si abituasse a lui “Il dolore passerà in un attimo tesoro, te lo prometto.”

La ragazza strinse le labbra e chiuse gli occhi per cercare di non pensare al dolore lancinante che stava provando. Spike la baciò con passione sulle labbra, poi spostò le labbra sul collo e vi passò la lingua cominciando a muoversi dentro di lei aumentando maggiormente il ritmo delle sue spinte.

In un attimo il dolore cedette il posto al puro piacere e Dawn cominciò a godere muovendo i fianchi mentre lui continuava a muoversi implacabile

Dawn a quel punto gli cinse le spalle con le braccia e lo attirò maggiormente a se per permettergli di entrare più in profondità. Spike si muoveva sempre più velocemente.

Dawn urlò e Spike le sussurrò “Si passerotto, così stretta! Mi fai impazzire!” era sull’orlo dell’orgasmo

“S-Spike.”

“Vieni con me piccola!”gemette portando una mano tra i loro corpi e stimolandole il clitoride con il pollice.

Raggiunsero insieme l’orgasmo e Spike appoggiò la testa sul suo petto, mentre Dawn cercava di riprendere fiato, era stata l’esperienza più incredibile di tutta la sua esistenza.

“Sei stata davvero grandiosa.”

“Non pensavo fosse…così…sorprendente!” balbettò lei con un sorriso infilando poi una mano nei suoi capelli ed accarezzandoli, mentre Spike accarezzava il medaglione che lei portava al collo.

“Molto bello!” osservò

“E’ un regalo!” rispose, poi improvvisamente una voce in lontananza la riportandola alla realtà.

Aveva tradito Liam ancora prima di convolare a nozze con lui, ma non era pentita, lo aveva voluto anche lei con tutta se stessa. Ora doveva costringere Shana a tacere nel caso avesse visto qualcosa, ma di certo non sarebbe stato un problema convincerla a non raccontare nulla.

Si liberò dal suo abbraccio e si alzò dal bagnasciuga sistemandosi gli abiti “Devo andare! Mi stanno cercando”

“Resta! Vieni a casa mia, è accogliente e nessuno verrà a disturbarci, così potremo stare soli.”le disse aggiustandosi i vestiti a sua volta, non voleva che andasse via così presto.

“Non posso, c’è la mia…c’è Shana che mi sta cercando, non posso restare.”gli disse sfuggente.

“Promettimi che tornerai!”esclamò “Quando posso rivederti?”

“Non so…senti Spike…noi apparteniamo a due mondi troppo diversi.”

Lui a quelle parole contrasse la mascella, che voleva dire con quelle parole? Che si era pentita di essersi concessa a lui? La fissò con occhi di fuoco ed alterato le chiese “Dawn tu non sai nulla di me! Pensi che non sia alla tua altezza? Bene! E’ stato un piacere dolcezza! Quando avrai voglia di una cavalcata sai dove trovarmi!.”concluse con cattiveria, ma chi credeva di essere quella smorfiosa? Aveva decine di ragazze che pendevano dalle sue labbra, non aveva di certo bisogno di lei.

“Siete un vero porco!” gli urlò furiosa mettendo distanza tra loro senza accorgersi che la catenina si era spezzata ed il ciondolo era rimasto impigliato tra le dita di Spike “Sapevo che non mi sarei dovuta fidare!”

“Certo che non avresti dovuto perché io sono un mascalzone! Sono Spike The Devil, un contrabbandiere che frequenta taverne e luoghi malfamati. Non puoi certo abbassarti a stare con uno come me quindi è meglio che te ne vada prima che ti possa accadere qualcosa di brutto!”

Dawn lo fissò sconvolta, si era trasformato in un bastardo senza cuore, ma le piaceva e non sapeva perché lo aveva trattato in quel modo “Credo che ormai sia tardi per questo, non trovate? Cosa può succedermi di peggio a questo punto?”mormorò cercando di mantenere il controllo, ma era arduo dopo quello che era uscito dalle sue labbra “Bastardo!”

Spike la fissò intensamente, non avrebbe voluto dirle quelle cattiverie, ma lei lo aveva ferito.

Si sentì nuovamente la voce di Shana che la chiamava e dopo avergli lanciato un’ultima occhiata gelida si allontanò correndo

“Dannazione!”imprecò una volta solo, poi si accorse di avere il suo ciondolo in mano e aggiunse con un sorriso maligno “E’ un segno del destino piccola! Noi due ci incontreremo ancora, puoi scommetterci!”

Sorrise, poi improvvisamente ricordò di avere un appuntamento molto importante, quindi si avviò verso il centro, doveva incontrare qualcuno.

Capitolo IV

 

In quello stesso momento Joyce ed Elisabeth erano sedute nello spazioso studio dell’avvocato Giles. Erano lì per discutere della loro situazione finanziaria e per firmare i documenti necessari per la vendita di una proprietà ad Atlanta appartenente alla famiglia di Joyce.

Il signor Giles era un uomo sui quarantacinque anni, con capelli castani, occhi azzurri celesti da un paio di occhiali. Poteva essere considerato un uomo di bell’aspetto ed che in gioventù doveva aver conquistato molte fanciulle con la sua aria da intellettuale. Elisabeth sedeva in silenzio mentre sua madre discuteva con lui.

“Ma allora Rupert, cosa potete dirmi?”gli chiese la donna in ansia.

“La situazione è questa Joyce, quando vostro marito è andato via era indebitato, ma con la vendita di azioni e di una proprietà che possedevate a Savannah la situazione è migliorata, ma ora le vostre finanze si stanno esaurendo.”

“Sapevo che la situazione era nuovamente critica, per questo ho deciso che era giunto il momento di vendere la villa di Atlanta che appartiene alla mia famiglia ed è un ottimo investimento. Speravo di poterla donare ad Elisabeth e a Dawn, ma…”

“Non si preoccupi Joyce.”disse l’uomo con voce rassicurante “Non credo sia necessario per adesso.”

“Non capisco.”disse lei stupita

“Mi spiegherò meglio. Qualche giorno fa sono venuto a conoscenza di un evento inaspettato. Vostro marito è nelle Antille, o meglio era perché mi dispiace darvi questa triste notizia, ma è deceduto. Mi dispiace Joyce, so che è difficile apprendere una notizia del genere così all’improvviso.”

Un gemito sfuggì dalle labbra di Joyce, mentre Buffy cominciò a singhiozzare, non riusciva a credere che suo padre fosse morto, lo detestava per averle abbandonate, ma aveva sempre lasciato uno spiraglio alla speranza che un giorno sarebbe tornato da loro.

“Non è possibile!” gemette in lacrime la ragazza “Ma…quando è accaduto?”

“Un mese fa, ma io ne ho avuto notizia solo ieri. Non si sa la causa precisa della sua morte.”

“Mio dio!”esclamò Joyce sconvolta per la morte del marito anche se erano quattro anni che non lo vedeva “Ma per quale motivo avete asserito che non sarà necessario vendere la proprietà ad Atlanta?”

“Vostro marito vi ha lasciato una cospicua somma guadagnata attraverso dei traffici di varia natura.”rispose l’avvocato lasciando le due donne a bocca aperta

“Come avete detto? Una somma?” esclamò la donna spalancando gli occhi dalla sorpresa.

“Si, nel testamento vi lascia una somma che potrebbe permettervi di vivere senza problemi per qualche anno.”

“Avete sentito madre? E’ una notizia fantastica! Non saremo più costrette a farci fare credito e Dawn potrà ritornare alla St. James.” disse Buffy con entusiasmo, ma la donna la frenò.

“Basta Buffy! No! Non ho intenzione di accettare neanche un dollaro da lui.”disse alzandosi dalla sedia “Siamo riuscite ad andare avanti degnamente per quattro anni senza Hank e non vedo perché non dovremmo continuare a cavarcela con le nostre forze.”

“Ma madre…”intervenne la ragazza stupita dalle parole della donna.

“Niente ma tesoro!” esclamò alterata “Tuo padre ci ha abbandonate ed ora non può farsi perdonare lasciandoci dei soldi. Andiamo!”ed alzandosi spinse la figlia a fare altrettanto.

“Pensateci Joyce!”le consigliò lui in ansia “Non è una decisione da prendere in questo momento. Arrivederci Elisabeth!”salutò poi la ragazza.

Lei gli sorrise e fece per uscire, mentre Joyce restava a fissare l’uomo davanti a se con una strana espressione.

“Aspettami fuori Buffy, devo parlare un attimo da sola con l’avvocato Giles.”

La ragazza annuì e li lasciò chiudendo la porta alle sue spalle.

“Joyce.”disse lui avvicinandosi “Ma che ti prende? E’ un’opportunità favolosa questa per le ragazze.”

Aveva cambiato il tono della voce, era più dolce ed aveva eliminato le formalità, le stava dando del tu come se si conoscessero da tempo.

“Rupert, devi capire che non posso accettare quel denaro.”

“Fallo almeno per le tue figlie, loro meritano una vita migliore.”le disse.

“Vuoi insinuare che non sarei in grado di farle vivere in modo dignitoso?”fece alterata dalle sue parole.

“No. Tu hai fatto un ottimo lavoro.”le disse accarezzandole una guancia“Elisabeth è diventata una donna favolosa e Dawn, lei è ancora un po’ ribelle, ma è solo una ragazzina, presto diventerà una donna e sarà proprio come te.

Joyce chiuse gli occhi e disse “Avrei dovuto accettare la tua proposta Rupert invece di dare ascolto a mio padre che voleva sposassi Hank, forse la nostra vita sarebbe stata diversa.”

“Non potremo mai saperlo, ma non dobbiamo avere rimpianti Joyce, hai fatto quello che ritenevi meglio per te.”

“Io ti amavo.”

“Io ti amo ancora Joyce.”disse lui sorridendo e la donna lo fissò sconvolta per quella ammissione, non credeva l’amasse ancora dopo più di venti anni.

Si sentì terribilmente in colpa, per tutti questi anni gli aveva nascosto qualcosa di molto importante e forse era finalmente giunto il momento di dirgli tutto “Vedi Rupert, c’è una cosa che devo dirti a proposito del motivo per cui ho sposato Hank, io ero…” ma furono interrotti dallo bussare alla porta.

I due si allontanarono bruscamente un istante prima che la porta si aprisse ed entrasse un uomo molto bello, con gli occhi blu ed i capelli castani raccolti in una coda, era Spike e li guardava incuriosito.

“Rupert avete un momento per me?”>>chiese vedendo che non era solo.

“Puoi aspettare un attimo fuori se non ti spiace?” rispose lui visibilmente imbarazzato

“Certo!” esclamò chiudendo la porta alle sue spalle.

“Joyce, ne riparleremo un’altra volta.” le disse poi.

La donna annuì e lo guardò tristemente pensando che non avrebbe mai trovato il coraggio di confessargli la verità, l’avrebbe odiata, ma come poteva continuare a mentirgli? Non era giusto. Fece per aprire la porta, ma lui la bloccò posandole una mano sul braccio e le chiese “Ripenserai alla faccenda del lascito?” le chiese poi “Per una volta non essere tanto orgogliosa, lascia che qualcuno ti dia una mano e poi Hank era pur sempre tuo marito.”

“Un marito che ci abbandonato quattro anni fa e da allora non ho avuto più sue notizie. Per me è morto allora, ma ci penserò, per le ragazze.”

Intanto, fuori dallo studio, Spike attendeva che l’avvocato fosse solo per entrare, non sapeva il motivo per cui l’aveva mandato a chiamare, ma immaginava fosse qualcosa d’importante.

Camminava per la sala d’aspetto come un animale in gabbia, era trascorsa solo un’ora dal suo incontro con Dawn e poteva sentire ancora il suo profumo che lo circondava, quella ragazza lo aveva stregato ed ora voleva ritrovarla.

Nella tasca del panciotto aveva riposto con cura il pendente che lei aveva perso, sperava di restituirglielo presto anche se non sapeva come. Non aveva la minima idea di dove cercarla anche se conoscendo il suo cognome forse non era tutto perduto. Avrebbe chiesto al suo amico Xander di fare ricerche, conosceva molta gente e prima o poi l’avrebbe ritrovata a costo di mettere a soqquadro tutta Charleston. Sorrise al pensiero che presto l’avrebbe rivista, voleva sentire nuovamente il corpo contro il suo, sentirla fremere sotto il suo tocco, ascoltare i suoi gemiti mentre veniva. Scosse la testa cercando di scacciare quei pensieri deleteri, non poteva continuare a pensare a lei o altrimenti sarebbe impazzito, ma il suo viso era ormai impresso nella sua mente.

Era talmente preso dai suoi pensieri che non si accorse della ragazza minuta che seduta in un angolo scrutava di nascosto i suoi movimenti. Buffy era incuriosita, ma anche molto intimidita da quell’uomo così affascinante.

A giudicare dall’abbigliamento, doveva essere un mercante, un uomo di mare o chissà cos’altro. Indossava dei pantaloni di pelle, camicia bianca semiaperta, panciotto e stivaloni alti fino al ginocchio, ma la cosa che la colpì maggiormente fu il colore dei suoi occhi, di un blu così intenso e limpido nei quali ci si poteva specchiare. Dalle sue labbra uscì un debole sospiro che attirò l’attenzione di Spike che alzò la testa e la vide, aveva i capelli biondi fino alle spalle, degli occhi di un verde brillante, due labbra rosse da baciare ed un corpo da mozzare il fiato. Restò inevitabilmente incantato dalla sua bellezza e dalla virginale innocenza che la rendeva irresistibile ai suoi occhi e per un attimo dimenticò che era un’altra l’oggetto dei suoi desideri. In fondo Dawn era stata una delle tante con cui era stato, perché mai doveva privarsi della compagnia di quella dolce fanciulla dagli occhi verdi come smeraldi? La osservò meglio, aveva un viso familiare anche se era certo di non averla mai vista. Chi poteva mai essere? Di certo era una fanciulla di buona famiglia a giudicare dagli abiti. Sorrise malizioso e le si avvicinò, ma lei abbassò lo sguardo e cominciò a tormentare i guanti che aveva in grembo.

“Salve passerotto.”disse sedendo accanto a lei e fissandola con insistenza.

Buffy non rispose, ma che sfacciato! Come si permetteva di rivolgere la parola ad una ragazza che non aveva mai visto? Era indignata e se sua madre l’avesse vista?

Che vergogna avrebbe provato. Doveva mettere immediatamente fine a quella conversazione.

“Avete per caso perso l’uso della parola?” insistette lui

“No, è solo che non è conveniente parlare con un estraneo.” rispose a bassa voce.

“Capisco. Vediamo, come potremmo ovviare a questo problema? Lasciate che mi presenti, mi chiamo Spike ed ora che sapete il mio nome non sono più un estraneo. E voi vi chiamate?” le chiese cercando di catturare il suo sguardo sfuggente.

“Non siate scortese, vi prego andate via.”gli disse alzando per un attimo gli occhi e trovandosi davanti due pozze blu

“Ora siete voi ad essere scortese a non dirmi il vostro nome.”insisté lui, ma in quel momento di aprì la porta dello studio e Buffy si alzò di scatto dalla sedia vedendo apparire sua madre.

“Andiamo Elisabeth!” esclamò la donna contrariata nel vederla socializzare con un uomo.

“Elisabeth!”fece lui con un sorriso trionfante, era riuscito a scoprire come si chiamava, mentre la ragazza si allontanava seguendo la donna che aveva visto parlare con l’avvocato

Buffy non gli disse nulla, ma arrossì sentendogli pronunciare il suo nome.

“A presto passerotto?”fece Spike mettendo la lingua tra i denti

“Spike!” lo chiamò dall’interno della stanza e lui tornò a preoccuparsi del motivo per cui l’avvocato l’aveva mandato a chiamare. Si alzò dalla sedia ed entrò chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

 

Quella sera Dawn tornò a casa era sconvolta per quello che era accaduto con Spike, quell’uomo si era rivelato un vero mostro. Si era comportato in un modo indegno facendola sentire sporca, una ragazza di facili costumi per essersi concessa a lui, invece lo aveva voluto con tutta se stessa e non si era pentita di quello che aveva fatto. Era giovane e bella, Spike le piaceva e probabilmente quello che aveva provato con lui l’avrebbe ricordato per tutta la vita, anche quando sarebbe stata sposata con Liam.

Doveva solo fare in modo che non lo venisse mai a sapere? In caso contrario non l’avrebbe di certo sposata, avrebbe preferito di certo la dolce e virginale Elisabeth e questo non avrebbe mai potuto sopportarlo. No! Nessuno avrebbe mai dovuto sapere che lei si era concessa ad un altro uomo, ne andava del suo futuro e della sua reputazione. Fortunatamente erano solo in tre a conoscenza del fatto ed era certa che Shana non ne avrebbe mai parlato, ma Spike? Non poteva neanche pensare alle conseguenze se lui avesse parlato, ma come poteva fare per convincerlo a tacere? Doveva promettergli di diventare la sua amante in cambio del silenzio? Le sembrava la soluzione più plausibile e per lei non sarebbe stato di certo un sacrificio, quell’uomo sapeva davvero come dare piacere ad una donna.

Sentiva ancora le sue labbra sulla pelle, il sapore dei suoi baci, le carezze delle sue mani esperte, cominciava a pensare che fosse diventato quasi un’ossessione per lei tanto da renderle impossibile scacciarlo dalla sua mente, ma soprattutto dal suo cuore.

Voleva sposare Liam, ma doveva ammettere che con lui non aveva mai provato neanche minimamente quello che le aveva fatto provare Spike quando l’aveva tenuta tra le braccia o l’aveva baciata, era come se il suo corpo fosse stato invaso da fuoco liquido.

Dawn si diresse verso la sua stanza seguita dalla fedele Shana che, visto lo stato d’animo della ragazza, non osava proferire parola, ma desiderava restare vicina alla sua padroncina che invece non aspettava altro di restare da sola

“Preparami il bagno Shana e ricordati quello che ti ho detto, nessuno dovrà mai sapere dove siamo state, capito?”fece lei con gli occhi fuori dalle orbite cominciandosi a spogliare.

Toccandosi il collo Dawn si accorse di non avere più il ciondolo che portava quel pomeriggio, glielo aveva regalato suo padre poco primo di andarsene e vi era molto affezionata.

“Oh no!”gemette “Mi sarà caduto sulla spiaggia.”

“Cosa?”chiese la cameriera.

“Il mio ciondolo.”rispose tristemente

“Domani tornerò a cercarlo miss, non preoccupatevi.”

“No!” esclamò pensierosa, sapeva che non era andato perso, ma che l’aveva lui, doveva averlo conservato come trofeo “Vedrai lo recupererò.”disse con decisione.

“Si miss.”

“E dopo che mi hai preparato il bagno portami un thé.”le ordinò e la ragazza si ritirò con un inchino.

Shana fece quello che le aveva ordinato la sua padrona, poi si rifugiò in cucina con un’espressione indecifrabile sul volto, si sentiva terribilmente in colpa per quello che era accaduto sulla spiaggia, non avrebbe dovuto lasciarla sola in quel posto così malfamato. La rivedeva ancora stesa sulla sabbia con quell’uomo che la baciava, la toccava e che le faceva chissà che altro che lei non voleva neanche immaginare. Non riusciva ancora a credere a quello che aveva visto. Che avrebbe detto la padrona se lo avesse saputo? L’avrebbe fatta frustare o peggio per aver permesso una cosa del genere. Che avrebbe dovuto fare?

L’unica cosa da fare era tacere, non poteva fare altrimenti, in caso contrario sarebbe stata cacciata e lei non avrebbe avuto altro posto dove andare e poi era affezionata a miss Dawn e a miss Elisabeth, non voleva lasciarle. Preparò un thé come le aveva ordinato, poi si avviò verso la sua stanza.

Bussò debolmente alla porta ed entrò, Dawn era stesa sul letto con la veste da camera, dopo il bagno non aveva ancora indossato gli abiti per la cena e sembrava molto pensierosa.

“Miss Dawn, volevo chiedervi scusa per quello che è accaduto nel pomeriggio, è stata tutta colpa mia, non avrei dovuto lasciarvi sola.”

“Ma di che stai parlando?”

“Di quell’uomo che era con voi sulla spiaggia.”

A quel punto lei scattò a sedere e stringendole un polso urlò furiosa “Dimmi subito cosa hai visto Shana!”

La ragazza spaventata dalla reazione della sua padroncina non rispose facendo incattivire Dawn che la incalzò “Parla! Dimmi quello che hai visto se non vuoi che ti faccia frustare.”

Shana cominciò a piangere e balbettando le raccontò tutto quello che aveva visto dall’alto del molo.

“Non osare farne parola con nessuno, capito?” era furiosa

“Va bene Miss, ma cosa vi ha fatto? La vostra virtù...” balbettò la povera ragazza terrorizzata da quella minaccia

“Devi dimenticare quello che hai visto, non sono cosa che ti riguardano!” continuò Dawn

In quel momento sentirono la porta d’ingresso aprirsi, erano tornate sua madre e Buffy, Dawn lanciò uno sguardo di avvertimento alla ragazza che annuì lasciando poi la camera.

Dawn cercò di darsi un contegno, indossò un vestito leggero e si asciugò gli occhi dalle lacrime sperando che nessuno si accorgesse del suo stato d’animo.

Fece un profondo respiro ed uscì nell’ingresso ad accogliere sua madre, ma si bloccò vedendo lo stato in cui era sua sorella, aveva gli occhi rossi come se avesse pianto e tra le mani stringeva nervosamente un fazzoletto, mentre sua madre aveva un’espressione sconvolta. Che poteva essere accaduto? Era talmente grave la loro situazione finanziaria da causare quello stato d’animo? Per fortuna che presto avrebbe sposato Liam così tutti i loro problemi si sarebbero risolti. Quando sua madre la vide le corse incontro e la strinse a se con forza dando finalmente sfogo alle lacrime che aveva represso fino a quel momento.

“Madre, ma che…”fece Dawn incredula.

“Piccola, devo darti una notizia terribile, ma è meglio che ti sieda.”le disse la donna asciugandosi gli occhi con un fazzoletto.

“Di che cosa si tratta? Abbiamo forse perso tutto? Dovremo vendere la casa per pagare i debiti?”chiese la ragazza in ansia, sapeva che l’appuntamento con l’avvocato era estremamente importante per il loro futuro.

“No, non si tratta di una cosa così futile…”fece sua madre sedendo accanto a lei sul divano “…ma di tuo padre.”

“M-mio padre?”balbettò Dawn con gli occhi che si allargavano sempre più per lo stupore “E’ forse tornato?”

“E’ morto tesoro. Qualche giorno fa.”

“Cosa?”fece lei mentre gli occhi le si riempirono di lacrime “Che vuol dire che è morto? Come fate a saperlo?”

“L’avvocato Giles ci ha dato la notizia.”

“Non posso crederci! Dopo tutti questi anni…ma come ha fatto ad avere sue notizie?”

“Ha degli uomini che fanno delle ricerche per lui. Era alle Antille ed è morto in un modo misterioso, forse un incidente.”le spiegò sua madre.

Dawn piangeva, anche lei come sua sorella aveva sofferto molto per l’abbandono, ma era rimasta molto legata a suo padre ed aveva sempre sperato in un suo ritorno. Questa notizia giungeva poi in un giorno per lei già estremamente difficile, aveva fatto l’amore con Spike con il quale aveva litigato subito ed ora veniva a conoscenza del fatto che suo padre fosse morto. La sua vita si stava trasformando in un vero inferno.

“Mio dio! E’ un incubo questo.”gemette Buffy dall’altro capo della stanza.

“Rup - l’avvocato Giles…”si corresse “…ha anche scoperto che lui ci ha lasciato dei soldi.”

“Cosa? Dei soldi?”si rianimò la ragazza

“Si, ma io non credo dovrei accettare!”

“Cosa? Ma madre…”

“Dawn, so che forse non capisci perché lo faccio, ma non abbiamo bisogno della sua carità.”disse Joyce con rancore “Possiamo andare avanti anche senza la sua eredità”

“No! Non voglio!”urlò Dawn in lacrime “Era nostro padre e quei soldi ci spettano di diritto dopo quello che abbiamo passato quando ci ha abbandonato. E’ colpa sua se abbiamo problemi di soldi e questo è come un risarcimento, ma perché non volete capirlo madre?”cercò di convincerla

“Madre ascoltate. Sono d’accordo con Dawn, forse era il suo modo per farsi perdonare, per chiederci scusa del suo comportamento.”intervenne Buffy che fino ad allora era rimasta in silenzio.

“Sì, è così, ha ragione Buffy. Vi prego madre, so che presto sposerò Liam e che i nostri problemi saranno risolti, ma questo lascito è una grande fortuna per noi.”cercò di farla ragionare la figlia minore.

“E va bene. Ora però andatevi a cambiare che tra poco si cena. Devo scrivere alla signora O’Connor per informarla dell’accaduto.”aggiunse poi Joyce preoccupata.

“Non vorrete mica rimandare la festa di fidanzamento vero?”chiese con terrore.

“Non mi sembra il caso di festeggiare bambina, siamo in lutto.”

“No! Non voglio rimandare nulla! La festa sarà tra un mese, sarà trascorso abbastanza tempo allora>”urlò capricciosa.

“E va bene, ma è educazione rendere partecipe la madre del tuo promesso sposo di quello che è accaduto.”

Dawn annuì e la donna uscì dalla stanza lasciando le due figlie da sole.

“Che hai fatto mentre eravamo fuori?”chiese poi Buffy sedendo accanto alla sorella.

“Una passeggiata con Shana!”rispose distrattamente.

“Dove?”

“Nei dintorni, ma come mai me lo chiedi?”fece la ragazza insospettita.

“Era solo una domanda, ma perché ti metti sempre sulla difensiva?”le chiese Buffy stranita, ma che le stava accadendo? Era sempre fredda e acida, non le bastava averle rubato il fidanzato? Fino a che punto voleva continuare a trattarla in modo così scostante?

“Scusami sorellina.”disse Dawn cambiando immediatamente tono, non voleva farle capire di avere qualcosa da nascondere “Sono sconvolta per nostro padre e poi questo fatto del fidanzamento mi crea ansia.”mentì

“E’ naturale che tu sia sconvolta, ma vedrai che presto passerà e per quanto riguarda il fidanzamento non preoccuparti andrà tutto bene.”la rassicurò Buffy con il cuore in pezzi, avrebbe dovuto essere lei al suo posto.

“Senti, ti andrebbe di andare per negozi domani? Solo tu e io?”le propose Dawn “Abbiamo entrambe bisogno di un abito per la festa.”

“Certo.”accettò con entusiasmo, forse aveva sbagliato a giudicarla.

Dawn sorrise, aveva trovato il modo per distogliere la sorella da lei e forse avrebbe avuto anche l’occasione per rivedere Spike e chiedergli indietro il suo ciondolo, non aveva alcun diritto di tenerselo.

Sorrise pensando che nonostante quello che fosse accaduto le cose tra loro non erano del tutto concluse.

“Perché stai sorridendo Dawnie?”le chiese Buffy sorpresa

“No, niente.”rispose alzandosi e tornandosene nella sua stanza.

La sorella la guardò andar via, ma che le prendeva a volte? Era così strana da quando era tornata da Savannah che aveva rinunciato a capirla. Si alzò dal divano e si diresse verso la cucina dove trovò Shana che cucinava.

“Buonasera miss Elisabeth.”disse la ragazza voltandosi e Buffy notò che aveva gli occhi rossi.

“A quanto vedo hai saputo Shana.”

“Come? Ah si. Mi dispiace molto per il padrone.”fece nervosa

“Grazie, che avete fatto oggi?”le chiese Buffy “Tu e Dawn avete fatto una passeggiata?”

La ragazza impallidì, ma cercò di non insospettirla e rispose “Una passeggiata in centro, ma siamo tornate a casa presto miss Elisabeth.”

“Capisco. Ora vado a riposare prima di cena.”

“Sì miss.”disse tornando al suo lavoro e Elisabeth si recò nella sua stanza.

Shana fece un sospiro di sollievo e sperò di non avere rovinato tutto con la sua incertezza, miss Dawn si sarebbe trovata nei guai se avesse scoperto che non erano state in centro, ma sulla spiaggia.

Capitolo V

 

Quella sera stessa Spike e Xander sedevano ad un tavolo di un bar del porto con una bottiglia di rhum davanti e due bicchieri, ma nessuno dei due parlava. Xander era appena tornato dai Carabi dove aveva portato un carico per conto di Spike che a sua volta era teso e nervoso dopo che l’avvocato Giles gli aveva rivelato qualcosa che molto presto avrebbe cambiato la sua vita. Era difficile da credere che fosse tutto vero, ma l’uomo gli aveva mostrato dei documenti che lo avevano convinto della veridicità delle sue parole. C’era anche altro che lo turbava, Dawn, quella ragazza gli era penetrata sotto la pelle e non faceva altro che pensare a lei e ai momenti trascorsi insieme sulla spiaggia.

Xander, un ragazzo massiccio con i capelli castani lunghi fino alle spalle e gli occhi nocciola, guardava l’amico con un’espressione stupita, non lo aveva mai visto così, ma che poteva essere mai accaduto per ridurre Spike the devil in quello stato?

Decise di arrischiarsi a chiedergli spiegazioni anche se sapeva che forse lo avrebbe divorato vivo per essersi immischiato, ma era pur sempre il suo migliore amico e doveva rischiare “Spike vuoi dirmi cosa ti prende?”

“Eh?”domandò Spike ridestandosi dai suoi pensieri e fissando l’amico senza capire a cosa si stesse riferendo “Non mi va di mangiare Xan.”

Xander a quel punto scoppiò a ridere facendo voltare tutti i presenti, mentre Spike lo fissava come se fosse pazzo, poi alzando un sopracciglio disse “Amico per me tu sei da rinchiudere!”gli disse Spike “Ma che ti prende? Che hai da ridere?”

“Rido a causa tua, sei messo proprio male. Non hai sentito neanche una parola di quello che ti ho chiesto.”

“Non essere ridicolo! Ho sentito!”

“Non mi pare visto che mi hai risposto un’altra cosa Spike.”gli disse divertito.

Il biondo lo fissò contrariato, non lo sopportava quando lo prendeva in giro “Ho molte cose a cui pensare Xan, ma non puoi capire.”fece il ragazzo

“Certo che posso capire, non sono un idiota. Se me ne parlassi forse potrei aiutarti, ma come al solito sembra che tu voglia tenerti tutto per te. Non avrà mica a che fare con la visita che hai fatto oggi all’avvocato Giles?”

“In parte.”rispose Spike pensieroso “Ha scoperto qualcosa che mi ha lasciato perplesso, ma non posso parlartene, almeno, non qui.”disse guardandosi intorno circospetto

“Sappi che se dovesse rivelarsi una notizia fondata la mia vita cambierà completamente!”concluse con un ghigno.

“Se non puoi parlarmene allora perché mi hai dato appuntamento qui? Mi avevi fatto capire che era importante.”chiese Xander stupito.

“Devi trovare una persona per me, una ragazza.”

“Una fanciulla ha catturato il tuo cuoricino? La conosco? Ma non eri innamorato di Drusilla?”chiese indicando con la testa la ragazza con i capelli corvini alle sue spalle che era intenta a servire ad un tavolo.

Spike si voltò e la guardò con desiderio, era uno splendore con quei capelli neri lunghi fino al sedere, due occhi violetti ed una pelle candida come il latte. Era stata sua qualche volta, ma non aveva mai pensato di costruire con la ragazza un rapporto esclusivo.

“No, non è Dru anche se non mi dispiacerebbe affatto.”rispose con un sorrisetto lussurioso ripensando alle notti trascorse tra le sue braccia.

“C’è qualcosa che non mi hai detto su te e Dru? Ammettilo!”fece Xander sospettoso.

“Xander, un gentiluomo non parla di queste cose.”

“Non vedo gentiluomini qui Spike e poi non ti è mai importato in precedenza di mettermi al corrente delle tue focose notti amico mio.”

“Xander sei un vero cialtrone! Comunque devi farmi un favore, questa ragazza l’ ho incontrata ieri sulla spiaggia.”

Il ragazzo sorrise e ascoltò il suo racconto con interesse “E’ carina?”

“E’ stupenda amico! Ma non è una ragazza qualunque Xan, sono certo che la sua sia una famiglia importante. Mi ha detto di chiamarsi Summers, Dawn Summers.”

“Summers? Mi sembra di aver già sentito questo nome.” fece l’altro pensieroso.

“Meglio. Devi cercare più notizie possibili, ma la cosa più importante è scoprire dove vive!”

“Cosa? Non lo sai? Spike mi meraviglio di te, stai perdendo colpi, un tempo te la saresti già portata a letto e…”si bloccò vedendo la sua espressione furbetta, era già accaduto, ma allora perché voleva che la trovasse per lui? C’era qualcosa di poco chiaro in quella faccenda.

“Ci sei già stato a letto, vero? Non ti smentisci mai vecchio mio, adesso riconosco Spike the Devil.”concluse alzando il bicchiere e scolando il contenuto con un solo sorso.

“Xander devi cercarla per me!”esclamò diventando improvvisamente serio “Ho qualcosa di suo che devo restituirle.”

“Questa faccenda si sta facendo molto interessante.”fece con gli occhi che gli brillavano di curiosità.

“Come ti ho detto si chiama Dawn Summers, lunghi capelli castani, occhi castani, corpo da favola, vero fuoco liquido amico mio. Ha un carattere ribelle ed impossibile, una vera sfida per me. Purtroppo è scappata via senza farmi spiegare ed ora devo ritrovarla, non può trattarmi in quel modo. Ho solo questo come suo ricordo.”concluse mostrandogli il ciondolo d’argento.

“Che hai combinato?”

“Abbiamo detto entrambi qualcosa che non avremmo dovuto dire.”rispose Spike dispiaciuto.

“Amico credo proprio che quella ragazza ti abbia messo al tappeto.”ridacchiò Xander

“Niente del genere! E’ solo che…non lo so il perché, ma devo ritrovarla!”esclamò esasperato

“Non posso credere che Spike the Devil abbia finalmente trovato una donna capace di domarlo.”

“Non dire idiozie! Deve ancora nascere la donna che può incastrare Spike the devil.”disse bevendo un sorso di rhum “Ti prego fammi questo favore, me lo devi!”fece Spike quasi implorandolo.

“E va bene. Sono o non sono il tuo migliore amico? Vedrai scoprirò tutto quello che c’è da sapere.”

“Te ne sarò profondamente caro amico mio.”disse soddisfatto

“Ehi Spikey?”fece una voce stridula alle sue spalle.

“Per la miseria!”mormorò lui riconoscendola, era Harmony, una delle ragazze che lavoravano nella casa di Glory.

Si voltò a guardarla la osservò con interesse, era davvero un bel bocconcino anche se quella sera non era dell’umore adatto. Aveva lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle e grandi occhi azzurri, indossava un abito con un corpetto molto scollato di colore rosso. Si avvicinò al loro tavolo e senza aspettare oltre sedette sulle gambe di Spike baciandolo con passione.

“Ciao Harm.”mormorò cercando di riprendere fiato dopo che lei lo aveva quasi soffocato con quel bacio.

“Ciao piccolo, è da tanto che non ti fai vedere dalla tua Harmony, anche le altre ragazze si chiedono che fine ha fatto il focoso Spike the devil.”

“Ho avuto un po’ da fare, pasticcino.”rispose lui giocando con un ricciolo “Devo ammettere che questa sera sei un vero capolavoro, mi viene quasi voglia di scartarti ed assaggiarti.”

“Come un cioccolatino, sei dolce, grazie Spikey.”disse lei mordicchiandosi il labbro inferiore e guardandolo con desiderio gli mise una mano tra le gambe.

Spike fremette a quel contatto e desiderò prenderla e portarla in camera per poter dimenticare almeno per qualche ora di quella ragazza che gli aveva fatto perdere la testa, ma non poteva, aveva qualcosa di importante da discutere con Xander.

Il bruno, intanto, guardava Harmony con disappunto, quell’oca si era intromessa nella loro conversazione “Senti bella, non hai notato che stavamo parlando di cose importanti?”fece alterato.

Harmony non lo degnò di uno sguardo e come se non avesse sentito neanche una sua parola disse “Senti Spikey, perché non ce ne andiamo nella mia stanza e…non mi fai vedere di cosa è capace Spike the devil?”gli sussurrò in un orecchio in modo da farlo sentire solo a lui.

Spike fece un ghigno e con lo sguardo perso negli occhi azzurri della ragazza disse a Xander “Ci vediamo domani davanti la Slayer all’una e spero che tu abbia già delle notizie.”

“Certo. Ora immagino tu abbia trovato altro da fare!”e si allontanò borbottando “A domani.”

“Ma che ha?” gli domandò lei alzando le spalle e stringendosi poi a Spike “E’ forse geloso?”

“Forse!”rispose sfiorandole una guancia con un dito.

“Bene piccolo, ora che siamo soli, che intendi fare? Andiamo in un posto più comodo?”gli propose Harmony con lussuria nella voce.

“Certo.”esclamò senza pensarci, in fondo non era certo la prima volta che si dilettava insieme a quella ragazza.

“Senti orsetto, toglimi una curiosità, per caso tu e Drusilla state ancora insieme?”gli chiese infilandogli una mano nella camicia.

“Eh? Perché me lo chiedi passerotto? Comunque no, sono libero come il vento.”rispose leggermente stupito che gli avesse fatto una domanda del genere.

“Tu mi piaci davvero Spikey e vorrei che tra noi fosse un rapporto diverso, mi piacerebbe non considerarti solo come un mio cliente.”gli disse strusciandoglisi contro.

“Non so, vedremo tesorino” disse annoiato, era solo per quello che gli faceva sotto le lenzuola che sopportava quelle sue chiacchiere inutili “Andiamo?”e si alzò facendola alzare a sua volta, poi uscì dalla taverna tenendola per mano. Drusilla aveva seguito tutta la scena con la mascella contratta e mormorò con lo sguardo perso nel vuoto che il suo principe biondo sarebbe tornato da lei prima o poi.

Spike ed Harmony entrarono nel locale di Glory che si trovava di fronte al bar e lui fu immediatamente accolto con gridolini dalle altre ragazze.

Una ragazza molto provocante, con lunghi capelli scuri di nome Faith gli si avvicinò e, dopo avergli lanciato uno sguardo di rimprovero, gli schioccò un bacio sulla guancia “Ciao dolcezza! E’ da tanto che non ci degni di una tua visita.”

“Mi dispiace Faith, ma sono stato alquanto impegnato con il lavoro e con altre faccende.”rispose il biondo estremamente lusingato dall’interesse che aveva suscitato in quelle ragazze.

“E a quanto vedo lo sei anche ora, Harmony ti ha agguantato durante la sua pausa?”fece lanciando uno sguardo di fuoco alla sua collega.

“S’ì.”rispose la bionda con una smorfia “Quindi se ora non ti dispiace io e Spikey abbiamo da fare.”

Spike alzò gli occhi al cielo e si pentì di essersi messo in quella situazione difficile. Alla fine decise di mettere fine al suo incontro con Harmony, non si sentiva neanche in vena di festeggiare, aveva troppe cose per la testa per concentrarsi a dovere.

“Harm, senti io mi sono ricordato di avere un precedente impegno.”mentì spudoratamente “Dovremo rimandare.”

“Cosa?”disse la ragazza facendo il broncio “Non ci sarà mica un’altra Spikey? Che peccato! Avevo in mente di provare con te dei giochetti che…”ma non poté continuare perché lui le poggiò un dito sulle labbra per farla tacere, sapeva che se Harmony avesse continuato la frase ci avrebbe ripensato e l’avrebbe presa tra le braccia per poi portata in camera e fare l’amore fino a farle implorare pietà.

“Mi dispiace pasticcino, ma non posso proprio rimandare. Sarà per un’altra volta tesorino.”disse lanciandole un bacio ed allontanandosi velocemente.

Harmony sospirò pensando a quello che aveva perso ed immediatamente fu raggiunta da Faith e da un’altra ragazza dai capelli rossi, una certa Amy che aveva la fama di essere vendicativa e senza cuore con coloro che le facevano qualche torto.

“Aveva una fretta del diavolo, povero piccolo. Cosa gli hai fatto per farlo scappare in quel modo Harm?” le domandò Amy con cattiveria, portava ancora rancore nei confronti della bionda che una volta le aveva portato via un cliente facoltoso e vederla così afflitta non poteva che farle piacere.

“Taci brutta strega!”esclamò furiosa

“Spike è troppo uomo per trovare attraente una pupattola senza cervello e con i fianchi grossi come te.”aggiunse Amy acida.

“Ti ho detto di chiudere la bocca Amy!”urlò Harmony e si allontanò sbuffando, non le andava giù quello che le aveva detto.

 

 

 

 

Il mattino seguente Dawn e Buffy uscirono molto presto, avevano degli acquisti da fare dato che entrambe avevano bisogno di un abito da sera per la festa di fidanzamento organizzata da Darla O’Connor. Passeggiavano per il centro di Charleston dirette verso il negozio della signora Calendar, la conoscevano da anni ed erano certe che avrebbe fatto loro un buon prezzo.

Buffy era però molto pensierosa, sua sorella le sembrava così strana dalla sera precedente e non era certa fosse per la morte del padre, doveva esserci qualcosa d’altro che la turbava.

Improvvisamente Dawn si fermò davanti ad una vetrina e fissò incantata un abito azzurro molto voluminoso con una scollatura che lasciava scoperte le spalle “Non è favoloso Buffy?” disse con un sospiro voltandosi verso la sorella “Sono certa che mi starebbe benissimo la sera della festa, sarei la più bella e Liam non avrebbe occhi che per me.”

“Peccato che non possiamo permettercelo.”disse Buffy con una smorfia, anche solo sentire il nome di Liam le provocava una fitta di dolore al cuore.

La sorella minore le lanciò un’occhiataccia ed acida disse “Potremmo se nostra madre decidesse di accettare i soldi di nostro padre. Io non riesco a capirla, secondo lei dovremmo continuare a vivere sommerse dai debiti solo per colpa del suo orgoglio?”

Buffy la fissò sconvolta, ma che le era preso? Da quando era diventata così cattiva anche nei confronti della madre? Non riusciva a capirla più da quando era tornata dal collegio.

“Dawn!”la rimproverò “Nostra madre avrà avuto le sue ragioni per comportarsi in quel modo e tu non hai diritto di giudicarla.”

“Io sono certa che se le parlassi tu cambierebbe idea.”aggiunse, era al corrente di quanto sua madre tenesse in considerazione sua sorella maggiore “In fondo tu sei sempre così saggia!”concluse con uno tono sarcastico.

“Non ho alcun diritto di intromettermi con le decisioni di nostra madre, quindi cerca di sopportare, vedrai che durerà poco. Consolati pensando che presto sarai la moglie di Liam O’Connor e potrai permetterti gli abiti più costosi.”concluse con un pizzico d’invidia.

“Hai ragione! Non ne vedo l’ora.”disse con un sorrisetto cattivo, si vedeva benissimo che sua sorella era gelosa “Ma fino ad allora dovrò accontentarmi di un abito di bassa qualità.”

“E va bene, vedrò di parlarle, ma non credo che cambierà idea. Nostra madre ha sofferto molto quando nostro padre se n’è andato e tutto questo le avrà riportato a galla brutti ricordi.”

Dawn, vedendo che aveva raggiunto il suo scopo, addolcì il tono “Scusami sorellina, non volevo essere cattiva, è che mi dispiace di non poter comprare questo capolavoro.”

“Ora è meglio andare se vogliamo tornare a casa prima dell’ora del pranzo.”la incitò Buffy.

Le due ragazze si allontanarono ignare che, nascosto in un angolo, qualcuno osservava ogni loro spostamento con grande interesse, Xander, infatti, era appoggiato al muro di un vicolo e le seguiva come un’ombra. Aveva promesso a Spike che avrebbe scoperto tutto quello che c’era da sapere su Dawn ed era intenzionato a riuscirci. Quella ragazza era davvero come il suo amico l’aveva descritta, lunghi capelli castani, occhi azzurri ed un corpo mozzafiato per cui morire, ma anche la ragazza che era al suo fianco, che lui ipotizzò essere la sorella maggiore, non era meno splendida, capelli biondi, un viso d’angelo e due grandi occhi verdi come smeraldi.

Le vide entrare in un negozio ed attese impaziente, aveva parlato poco prima con il suo amico, Warren che aveva dei contatti importanti. Lui gli aveva riferito molte cose riguardo la famiglia Summers ed in poche ore Spike avrebbe avuto notizie sulla misteriosa ragazza che aveva fatto breccia nel suo cuore, ma che presto avrebbe sposato un altro. Temeva la sua reazione quando gli avrebbe detto una cosa del genere perché sapeva che non amava perdere, soprattutto contro uno come Liam O’Connor.

Warren gli aveva riferito che la minore delle sorelle Summers era fidanzata con l’erede della famiglia O’Connor e che presto si sarebbero sposati. Gli aveva anche detto che Liam era stato in precedenza fidanzato con Elisabeth, la sorella maggiore, ma che in un secondo momento aveva rotto il fidanzamento con grande scandalo di tutta la comunità. Xander non riusciva a concepire come un uomo sano di mente potesse rinunciare a sposare una fanciulla di rara bellezza quale era Elisabeth Summers per convolare a nozze con la sorella minore, ma forse c’era qualche motivo segreto che lo aveva portato ad agire in quel modo.

Mezz’ora dopo le ragazze uscirono dal negozio con dei pacchetti voluminosi e Xander capì che dovevano aver acquistato degli abiti da sera. Le seguì fino a casa, abitavano in un grazioso palazzotto di due piani costruito agli inizi del secolo, aveva ragione Spike ad asserire che quella dei Summers era una famiglia facoltosa.

Il bruno si allontanò furtivo diretto verso il porto, doveva incontrare Spike per riportargli quello che aveva scoperto da Warren.

Spike lo aspettava davanti la sua nave, “The Slayer” da oltre mezz’ora approfittando del suo ritardo per fare qualche lavoro a bordo dato che tra qualche giorno sarebbe partito per un viaggio in America meridionale che lo avrebbe tenuto lontano qualche mese.

Improvvisamente lo vide arrivare tutto trafelato, doveva aver corso per arrivare il più presto possibile e lo raggiunse guardandolo alterato.

“Spero avrai una buona scusa per essere un ritardo Xan. E’ più di mezz’ora che ti aspetto qui davanti ed ho del lavoro da fare prima di partire.”gli chiese con ansia.

L’amico sorrise compiaciuto e rispose Una scusa eccellente Spike! Ho trascorso tutta la mattinata a spiare la tua bella, l’ ho appena lasciata e lascia che te lo dica amico mio, è un vero schianto.”

Spike spalancò gli occhi e lo fissò sconvolto “Tu cosa? Le hai parlato? Ora dov’è? Parla dannazione Xander, se non vuoi che ti scuoia vivo.”

“Calmati! Se mi dai un attimo ti racconto tutto! Nessuno ti ha mai detto che sei davvero insofferente?”

“Xander sto perdendo la ragione e potrei diventare aggressivo, ti decidi a parlare?”insistette il biondo esasperato dal suo comportamento.

“Questo perché non ti importava di lei eh? Ma a chi vuoi darla a bere? Tu sei innamorato cotto di quella fanciulla e se non fai attenzione finirai per bruciarti.”lo prese in giro, poi vedendo la sua espressione furiosa sospirò e cominciò il suo rapporto su quello che aveva saputo

“E va bene! Allora la tua amata vive con sua madre e sua sorella maggiore in un palazzotto di due piani in centro, quindi avevi ragione nel affermare che è una famiglia facoltosa.”

“Ha una sorella?”chiese interessato

“Sì e devo ammettere che è bellissima! Capelli biondi, occhi verdi, bocca rossa da baciare e corpo minuto, ma da mozzare il fiato.”disse eccitato, preferiva la matura Elisabeth all’acerba Dawn.

“Xander!”lo rimproverò l’altro.

“Che c’è? Se la vedessi parleresti anche tu in questo modo amico mio.”

“Che altro hai scoperto? E’ stato Warren a parlare?”gli chiese Spike accendendo un sigaro.

Xander annuì e continuò a riferirgli quello che aveva scoperto “La minore, Dawn, è tornata da qualche settimana da Savannah dove ha frequentato un collegio femminile gestito da suore…”

“Me lo aveva detto che era tornata in città da poco. Hai altre notizie? Credo che presto sarò costretto a farle una visita per restituirle il ciondolo che ha perso.”disse mordendosi le labbra dal desiderio al solo pensiero di rivederla.

“Spike quello che sto per dirti non ti farà molto piacere, vedi…”ma si interruppe, non aveva il coraggio di rivelargli che la ragazza per cui aveva perso la testa era sul punto di sposare un altro.

Spike stava per perdere la pazienza, ma che gli era preso? Sembrava più strano del solito, che avesse scoperto qualcosa di grave su Dawn e non volesse dirglielo? No, non poteva essere.

“Vedi…lei…”

“Xander!”esclamò esasperato “Parla per la miseria!”

“E va bene, ma poi non prendertela con me, io non c’entro. Dawn sta per sposarsi, Spike.”

Spike fissò l’amico con gli occhi fuori dalle orbite, non riusciva a recepire le sue parole “Lei cosa? Dimmi che ho sentito male.”

“Sta per sposarsi.”

“Sta per sposarsi?”ripeté Spike autonomamente.

“Si, è fidanzata e non indovinerai mai con chi. Tieniti forte, con Liam O’Connor.”

Spike spalancò gli occhi e un moto di rabbia lo pervase, non poteva essere vero, non poteva sposarsi con un altro. Ancora una volta la sua vita si incrociava con quella degli O’Connor, era destino che lui rendesse nota la sua esistenza “Stai mentendo!”

“Perché dovrei Spike? Io sono il tuo migliore amico, non potrei mai mentirti, non su questo almeno.”disse offeso che potesse aver pensato una cosa del genere su di lui.

“Allora è stato Warren a mentire! Quel bastardo! Ha inventato tutto, lui mi detesta!”

“Non sapeva fossi li da parte tua!”gli spiegò l’amico “E’ tutto vero.”

“Dannazione!”esclamò stringendo i pugni “Non riesco a credere che sia stata con me mentre era promessa ad un altro, altro che santarellina come invece pensavo. Che stupido sono stato!”disse arrabbiato, ma più con se stesso per esserci cascato.

“Non fare così! Forse non era al corrente del fidanzamento quando ti ha conosciuto.”

“Era ieri Xan! Solo ieri l’ho tenuta tra le mie braccia ed ora vengo a scoprire che sta per sposare un altro. Non riesco a crederci. Devo parlare con lei, voglio sentire cosa ha da dire per giustificare il suo comportamento.”

“Non credo sia una buona idea Spike! Meglio che la dimentichi, quella ragazza ti causerà solo guai.”

Spike non ascoltò neanche una parola e continuò a riflettere ad alta voce “Avrà voluto provare i bassifondi prima di trasferirsi nella proprietà degli O’Connor, ma non finisce qui! Voglio sentirlo dalle sue labbra che per lei sono stato solo un capriccio da togliersi prima di diventare la signora O’Connor.”concluse scuotendo la testa per l’incredulità.

“Spike dammi retta, lascia perdere quella ragazza e soprattutto la famiglia O’Connor. Tutto questo non ti porterà nulla di buono, credimi.”

“Purtroppo non posso lasciare perdere, ne va del mio orgoglio e soprattutto del mio onore.”disse il biondo “E poi Xander c’è qualcosa sulla famiglia O’Connor di cui non ti ho parlato che mi riguarda direttamente”

“E che hai a che fare tu con gli O’Connor? Forse qualche trasporto di merci per loro conto?”chiese l’amico sorpreso, Spike era sempre fonte di sorprese.

“Niente del genere.”rispose con una smorfia, figurarsi se lui si sarebbe abbassato a lavorare per loro, non dopo quello che aveva scoperto “Vedi, l’avvocato Giles è venuto in possesso di alcuni documenti estremamente importanti. Ricordi che gli avevo chiesto di scoprire il nome del mio vero padre? Ecco, lui è venuto a conoscenza della sua identità, è Ethan O’Connor.”

Xander spalancò gli occhi a quella ammissione, era incredibile quello che gli stesse dicendo “Tu sei un O’Connor?”

“Mio padre era Ethan O’Connor. Ha conosciuto mia madre quando era già sposato, ma sono stato concepito un paio di anni prima di Liam, sono il primogenito. Sui documenti risulto come suo figlio quindi ho diritto alla sua eredità come Liam.”

“Sarà una grande sorpresa per lui scoprire di non essere l’unico erede di quella fortuna.”scherzò Xander che aveva sempre detestato quella famiglia che era rivale di Spike nei commerci “Vedrai che questa scoperta ti cambierà la vita.”

“Questo è certo!”esclamò Spike con un sorriso maligno “Ho intenzione di far valere i miei diritti fino in fondo. Molto presto mi recherò alla villa con l’avvocato per rendere tutto più ufficiale. Non vedo l’ora di vedere la faccia di quel damerino di Liam e di sua madre.”ridacchiò

“Credo che già ti conoscano, di fama almeno. Chi non conosce Spike the devil?”

“Ma presto mi conosceranno come Spike O’Connor.”lo corresse il biondo soddisfatto.

“Quando ti recherai a parlare con Liam?”gli chiese Xander.

“Presto, ma devo prima partire con questo carico e risolvere le cose con Dawn.”

“E’ davvero bella, non mi meraviglio che ti piaccia e che uno come Liam voglia sposarla. Solo una cosa non mi è chiara.”fece Xander pensando al dolce viso di Elisabeth che lo aveva così colpito “Liam era fidanzato con Elisabeth, la maggiore delle sorelle Summers, poi qualche giorno fa ha inspiegabilmente annullato le nozze per sposare Dawn.”

“Davvero?”

“Sì, e da quello che ho visto quella ragazza sembra un angelo, capelli biondi, occhi verdi, visino di porcellana. Solo un pazzo non vorrebbe sposare una come lei.”commentò il bruno scuotendo la testa per il disappunto.

“Forse Dawn ha qualcosa che lei non ha.”commentò l’altro.

“Grazie a te è Dawn ad avere qualcosa in meno Spike.”commentò con un sorrisetto maligno.

“Taci brutto cialtrone!”esclamò indispettito, poi sorridendo aggiunse “Che vuoi che ti dica? Non ne ho potuto fare a meno, era così appetitosa.”

“Ora se la gusterà O’Connor al posto tuo, quelli con i soldi ottengono qualsiasi cosa.”osservò alterato, non li aveva mai sopportati i tipi del genere.

“Xander dammi l’indirizzo! Voglio rivederla!”gli ordinò furioso per quel commento, il solo pensiero di Dawn sposata con un altro lo faceva impazzire di gelosia.

“Spike! Lascia perdere! Quella fanciulla non è per te!”cercò di convincerlo, ma l’amico era irremovibile E va bene! Eccolo, ma se qualcosa va storto non dire che non ti avevo avvertito.”

Spike lo ringraziò per quello che aveva scoperto e dopo averlo salutato con un cenno della mano si allontanò diretto verso il centro della città.

Capitolo VI

 

Dawn era nella sua camera a provare l’abito che aveva comprato per la festa di fidanzamento, era un vestito di varie tonalità di rosa con una scollatura ornata di merletti, mentre le gonne erano eccessivamente vaporose. Si rimirava soddisfatta davanti lo specchio, era certa che Liam sarebbe impazzito quando l’avrebbe visto, ma allora perché il suo cuore e la sua mente erano altrove? Si sentiva ancora su quella spiaggia con un biondo dal fisico scultoreo e gli occhi come l’oceano. Era trascorso solo un giorno da quando aveva perso la sua innocenza con Spike, ma sembrava un’eternità. Non riusciva a toglierselo dalla testa, le era penetrato nell’anima e probabilmente neanche con il matrimonio sarebbe riuscita ad estirparlo, ma forse non era quello che voleva. Perché avrebbe dovuto dimenticarlo?

Faceva parte di lei ormai e con molta fortuna avrebbe anche potuto rivederlo e trascorrere del tempo con lui. Certo, amava Liam, ma con Spike aveva condiviso qualcosa di così importante che sarebbe stato impossibile cancellare.

Sospirò tristemente pensando al modo in cui si erano lasciati, ma in fondo se lo era meritato, le aveva detto delle cose orribili dopo che gli aveva fatto capire che non ci sarebbe stato un futuro per loro. Come avrebbe potuto continuare a frequentarlo? Era un contrabbandiere, magari anche un furfante della peggiore specie, non sofisticato e di buona famiglia come Liam.

Sì, aveva fatto la cosa giusta a rompere con Spike, non era l’uomo adatto a lei, allora perché si sentiva così male al pensiero di non rivederlo più? Sentì gli occhi riempirsi di lacrime, ma cercò di scacciare la tristezza pensando che presto avrebbe sposato l’uomo che amava e che avrebbe realizzato tutti i suoi sogni.

Trasalì sentendo un rumore, con la coda dell’occhio vide un’ombra vicino all’albero in giardino, doveva esserci qualcuno, ma chi poteva essere? Si avvicinò timidamente sporgendosi, ma non vide nessuno.

“Lo avrò immaginato.”disse voltando nuovamente le spalle alla finestra, fu allora che sentì distintamente un tonfo, ma questa volta proveniva dalle sue spalle. Si voltò e fremette, Spike era lì davanti a lei che la fissava.

“Ciao passerotto. Ti sta d’incanto quell’abito.”sussurrò alzando un sopracciglio, era così bella che gli ci volle un grande autocontrollo per impedirsi di raggiungerla e fare l’amore con lei su quel grande letto che si trovava proprio dietro di lei.

Dawn represse a stento un grido di sorpresa vedendo davanti a se l’uomo che era perennemente nei suoi pensieri ed indietreggiò “Spike ma che…”gemette, l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettata era di vederlo a casa sua, ma come aveva fatto a scoprire dove abitava?

“Sei felice di vedermi, amore?”le chiese con una voce calda e sensuale che le mise i brividi, avrebbe voluto lasciarsi andare e correre da lui, era trascorso troppo tempo da quando l’aveva stretta tra le braccia.

“Che fate qui? Andatevene!”indietreggiò cercando di reprimere quel sentimento.

“Devo proprio dirtelo il motivo? Non è abbastanza ovvio?” le domandò lui mordendosi le labbra, era adorabile con quel rossore sulle gote.

Spike sentì che tutto il rancore verso di lei era sparito nell’istante in cui i suoi occhi si erano posati su quel visino di porcellana e quel corpo formoso che bramava di essere adorato e sfiorato.

A quelle parole Dawn cercò di indietreggiare maggiormente, ma urtò contro il letto che le bloccava quindi ogni via di scampo da lui. Spike sorrise e la raggiunse “Ora dove scapperai?”

“Andate via! Se vi trovano qui…”balbettò sconvolta al solo pensiero, sarebbe stata la sua fine, Liam non avrebbe voluto più sposarla e la sua reputazione sarebbe stata compromessa irreparabilmente.

“Perché usi questo tono così formale? Dopo quello che c’è stato tra noi dovresti parlarmi in modo differente.”

“Non credo, dopo il modo in cui mi avete trattata Spike non meritate paroline dolci da me o altro!”esclamò cercando di sembrare il più distaccata possibile, ma il cuore le batteva selvaggiamente nel petto solo ad averlo accanto a se ed era terrorizzata che lui potesse accorgersene.

“A quanto ricordo neanche tu ti sei comportata molto bene nei miei confronti, mi hai insultato senza motivo dopo che io ti avevo fatto raggiungere…”la fissò con lussuria “…il picco del piacere.”terminò intrappolandole gli occhi con i suoi.

“Siete un vero porco e non riesco a credere che abbia lasciato che voi…”si interruppe imbarazzata.

“Amore, è inutile che menta, leggo il desiderio nei tuoi occhi, tu mi vuoi ancora.”le sussurrò accarezzandole una guancia con lussuria e scendendo lungo il collo.

“Non è vero! Mi è bastata una volta, ora sono rovinata a causa vostra, nessuno mi sposerà più.”mentì.

“Davvero?”fece sentendo che la rabbia e la gelosia che lo attanagliavano “Da quanto ho sentito lo hai già trovato, non è vero che sei in procinto di convolare a giuste nozze?”

Dawn spalancò gli occhi per la sorpresa, era al corrente del fatto che lei stesse per sposarsi.

Spike fece una risatina nervosa ed aggiunse sprezzante “Sì, amore, le notizie corrono. Sembra sarà il matrimonio dell’anno. Sarei curioso di vedere l’espressione di O’Connor durante la prima notte di nozze nell’accorgersi che la sua sposa non è pura come pensava, ma che ha concesso la sua verginità ad un uomo appena conosciuto e dalla dubbia reputazione.”

“Siete un verme!”esclamò Dawn sconvolta e cercò di schiaffeggiarlo, ma era ben consapevole che Spike stesse dicendo la verità e che Liam accorgendosi che non era vergine l’avrebbe ripudiata “Come osate parlarmi in questo modo così insolente?”

Spike le bloccò il braccio e l’attirò a se “Sei una gatta selvatica, piccola, mi fai ribollire il sangue nelle vene.”

“Lasciatemi!”si divincolò

“Shhh!”le sussurrò “Non vorrai far accorrere tua sorella, che penserebbe di te se dovesse scoprirti tra le mie braccia? Non credo ne sarebbe molto contenta.”

Dawn impallidì a quella prospettiva e Spike sorrise soddisfatto “Bene, ora voglio sapere perché non mi hai detto che eri fidanzata quando sei venuta da me sulla spiaggia!”le chiese guardandola dritto negli occhi “Se c’è una cosa che odio sono le menzogne!”

Dawn sfuggì il suo sguardo indagatore abbassando la testa, ma lui le prese il viso con un dito e la costrinse a guardarlo “Rispondimi Dawn! Volevi provare i bassifondi prima di entrare a fare parte della famiglia O’Connor? Avanti! Rispondimi”era furioso a quella prospettiva.

“No! Non è così! Io...”

“Tu cosa?”le chiese alterandosi maggiormente per le sue continue menzogne “Io la penso diversamente, secondo me invece tu volevi divertirti prima di giurare fedeltà solo ad un uomo, non è così? Sei una sgualdrina!”

“Ma per chi mi avete preso?” lo aggredì schiaffeggiandolo in pieno viso “No! E’ solo che io…”ma si bloccò e si voltò per cercare di non fargli capire che stava per piangere, come poteva dirgli che lo aveva desiderato dal momento in cui i suoi occhi si erano posati su di lui tanto da farle dimenticare per qualche ora il fidanzamento e il suo promesso sposo?

“Io cosa? Non fare questi giochetti con me.”le disse con gli occhi lampeggianti d’ira.

Dawn si intimorì per quel tono e si voltò perdendosi in due pozze blu “La verità è che vi volevo Spike, dal primo momento in cui vi ho visto.”confessò di getto come ipnotizzata dai suoi occhi magnetici.

Il ragazzo restò a bocca aperta nell’udire quella confessione dalle sue labbra, quanto aveva sperato di sentirle quelle due paroline, ma doveva crederle? Gli occhi gli diventarono come due fessure e chiese con cattiveria “Non stai mentendo perché ora ho scoperto il tu doppio gioco? E poi smettila di usare questo tono così formale, abbiamo fatto l’amore.”

“E va bene, comunque ti ho detto la verità. Ti volevo e ti voglio ancora adesso, ma questo non cambia il fatto che io ora sono promessa a Liam.”disse liberandosi dalla sua stretta e voltandogli le spalle.

“Fuggi via con me, piccola!”esclamò prendendole le mani e stringendole nelle sue, tutta la rabbia era svanita nel sentire che lei lo voleva ancora.

“Fuggire? E dove?”

“Vieni con me! Partirò tra qualche giorno per lavoro.”le disse speranzoso “Potremo stare insieme, non sai quanto mi piacerebbe averti con me.”

“Non posso Spike, cerca di capirmi! Non posso andarmene, ho appena scoperto che mio padre è morto e che…”ma i singhiozzi le impedirono di terminare la frase.

Spike la fissò, non l’aveva mai vista così vulnerabile e la sua immediata reazione fu di abbracciarla e stringerla a se.

Dawn cercò di divincolarsi, ma lui la bloccò per un braccio e le poggiò un dito sulle labbra “Mi dispiace piccola, non lo sapevo.”

“Ci ha abbandonato anni fa, per me ed Elisabeth era quasi un estraneo.”gli disse con un peso sul cuore, la verità era che ora che sapeva che non sarebbe tornato mai più si sentiva terribilmente infelice.

“Ma era sempre tuo padre passerotto.”le disse con dolcezza, avrebbe voluto stringerla a se e coccolarla fino a fare andare via la sua tristezza ed il suo dolore.

“L’unica cosa che avevo che me lo ricordava era un ciondolo, ma l’ho perso quando…”ed arrossì ricordando il loro incontro sulla spiaggia.

Spike sorrise compiaciuto e cacciò il ciondolo dalla tasca della giacca “E’ forse questo?”

Dawn si girò e vedendo l’oggetto che tanto le stava a cuore esclamò “Dove lo hai preso?”

“Mi è rimasto in mano quando sei scappata via. Ero venuto anche per riportartelo passerotto, anche se mi sarebbe piaciuto tenerlo per ricordo.”glielo porse sperando di alleviare in questo modo almeno una parte delle sue pene, non riusciva a credere che tutto il rancore verso di lei si fosse estinto all’improvviso.

“Per usarlo contro di me?”gli chiese pentendosene non appena vide lo sguardo ferito di Spike, non gli era neanche venuta in mente un’eventualità del genere.

“Davvero pensi possa essere capace di una simile bassezza? Si vede che non mi conosci!”le disse deluso

“Scusami Spike, non volevo! Sono felice che non sia andato perso!”disse con gli occhi pieni di lacrime e lui si sciolse, quella ragazza era così diversa dalle altre che aveva frequentato in passato, se non avesse fatto attenzione se ne sarebbe innamorato perdutamente.

“Spike, è il dolore che mi fa parlare così!”gli disse con una dolcezza inaspettata

“Amore!”le disse attirandola improvvisamente a sé ed accarezzandole la schiena con la punta delle dita “Sei favolosa con questo abito, è per la festa di fidanzamento?”le chiese geloso.

La ragazza annuì e Spike sospirò tristemente “Bastardo fortunato!”affermò tra i denti, ma dato che non voleva rassegnarsi di averla persa tentò il tutto per tutto ed esclamò risoluto “Non farlo!”

“Fare cosa?>>gli chiese senza capire a cosa si stesse riferendo.

“Non sposarti passerotto, ti prego!”

Dawn lo guardò incredula, doveva essere impazzito a chiederle di rinunciare a qualcosa che aspettava da tanto.

“Lascia che sposi la tua sorellina!”

Dawn spalancò gli occhi e si allontanò bruscamente da lui, ma come faceva a sapere tutte quelle cose sulla sua famiglia?

“Non guardarmi in quel modo piccola, non hai segreti per me.”

“Come hai fatto? Mi hai spiato? Hai raccolto informazioni su di me?”lo aggredì

“Calmati, micetta.”le disse attirandola a sé ed aspirando il suo profumo “L’odore della tua pelle mi fa impazzire, ti voglio! Ora!”

“No!”cercò di allontanarlo da se, ma non era convincente il suo rifiuto e Spike lo capì.

“So che mi vuoi anche tu e che sei tentata dal lasciarti andare.”

“Non è vero! Ti prego, se mai ti importa di me esci da questa stanza, non continuare a torturarmi”

“Non voglio che tu sposi quel damerino.”disse serio

“Spike.”gemette scuotendo la testa, la sua vicinanza le rendeva difficile ragionare lucidamente “Come puoi chiedermi una cosa del genere? Mi conosci appena.”

“Almeno attendi il mio ritorno! Rimanda le nozze di qualche mese, ti prego.”

“Quando partirai?”gli chiese con un peso sul cuore al pensiero di non vederlo più.

“Presto amore, tra qualche giorno.”rispose provando un dolore fisico in pieno petto.

“La mia nave salperà dopodomani all’alba, vieni da me domani notte!”le disse con lo sguardo implorante, voleva rivederla prima di partire.

Dawn annuì, la voglia di essere nuovamente tra le sue braccia ebbe il sopravvento sul buon senso, in fondo che male avrebbe fatto andare da lui un’ultima volta? Lo avrebbe salutato e avrebbe poi continuato con la sua vita.

Spike felice la baciò con passione, era da quando era entrato e l’aveva vista che desiderava farlo, le solleticò le labbra con la lingua implorandolo quasi di accoglierlo all’interno della sua bocca. Lei emise un gemito e Spike ne approfittò per insinuarsi ed approfondire il bacio, era come assaporare del miele, voleva divorarla, farla sua per sempre, in quel momento ebbe la consapevolezza che quella ragazza sarebbe stata la morte per lui.

Uno sbattere di porte costrinse Dawn a staccarsi da lui ed ancora ansimando lo pregò di andarsene, sua sorella poteva sorprenderli in qualunque momento e non poteva permetterlo “Ora vai.”

“Promettimi ancora una volta che verrai a casa mia, domani notte.”

“Te lo prometto!”esclamò, sarebbe scappata dalla finestra e lo avrebbe raggiunto.

Spike le diede un ultimo bacio a fior di labbra, poi voltandosi uscì dalla finestra lasciandola sola con il cuore in subbuglio.

Capitolo VII

 

Buffy era nella sua camera a leggere quando un rumore proveniente dalla stanza della sorella la distolse. Alzò lo sguardo dal libro e prestò ancora più attenzione, ma ogni rumore cessò convincendola che doveva aver immaginato tutto, ma dopo un attimo i rumori ricominciarono. Si avvicinò alla parete divisoria e accostò l’orecchio, si udivano delle voci, sembrava che Dawn non fosse sola, ma che qualcuno fosse con lei. Buffy aggrottò la fronte pensierosa, ma con chi stava parlando? La loro madre era fuori con Shana, mentre Tara, la cameriera, era in cucina intenta a rassettare. Prestò ancora più attenzione, la casa era immersa in un silenzio irreale, e riuscì a distinguere una voce maschile.

Impallidì, Dawn era da sola nella sua stanza con un uomo? Che fosse Liam? No! Sarebbe stata avvertita se fosse passato a fare loro le condoglianza, non poteva trattarsi di lui,ma allora di chi poteva trattarsi?

Uscì dalla camera facendo rumore, era furiosa con Dawn, ma come osava mettere in imbarazzo sua madre comportandosi in quel modo indecente? Accogliere un uomo che non fosse il suo promesso sposo nella sua camera, la loro madre sarebbe morta di crepacuore se lo avesse saputo. Bussò alla porta della sorella e senza attendere una risposta entrò, trovando Dawn davanti lo specchio a provare l’abito che aveva comprato quella stessa mattina.

“Dawn”mormorò sorpresa, che avesse immaginato tutto?

“Desideri qualcosa sorellina?”le chiese con un sorriso.

“Sei sola?”

Dawn cercò di mascherare il suo disappunto, allora il suo timore non era del tutto infondato, Buffy aveva sentito qualcosa. Se fosse entrata anche solo un minuto prima avrebbe trovato Spike che la teneva tra le braccia e la sua vita sarebbe finita per sempre.

“Certo.”rispose ancora con lo stomaco in subbuglio, quel bacio che le aveva dato l’aveva completamente sconvolta. Non riusciva proprio a capirlo.

“Mi era sembrato di sentire…no, niente.”disse scuotendo la testa.

“Sei sicura di stare bene Buffy? Mi sembri strana.”le chiese fingendosi preoccupata.

“Si, sto bene.”rispose

In quel momento sentirono il campanello d’ingresso e Buffy si diresse verso il soggiorno per andare ad accogliere il nuovo arrivato curiosa di conoscerne l’identità, mentre Dawn si cambiava, non era il vestito adatto per ricevere ospiti, quello era un abito da sera.

Tara fece entrare il visitatore nel soggiorno, era Liam. Indossava un leggero soprabito sopra una tenuta da cavallo. Buffy era seduta sul divano e quando lo vide entrare il cuore cominciò a batterle velocemente, lui le sorrise e le si avvicinò per baciarle la mano. Si sporse in avanti e Buffy arrossì quando le labbra sfiorarono la pelle del dorso e quando si rialzò si perse nella profondità del suo sguardo “Elisabeth, sei bellissima. Mi dispiace che siamo costretti a rivederci in questa nefasta circostanza. Sono venuto appena ho saputo della perdita. Mi dispiace molto, accetta le mie condoglianze.”

“Ti ringrazio di cuore, Liam.”gli disse abbassando lo sguardo “Dawn è nella sua stanza, la faccio chiamare.”

“Veramente, se non ti dispiace, mi piacerebbe parlare un attimo con te.”le disse sedendo accanto a lei e guardandola intensamente.

Buffy tremava ed il suo cuore le batteva come impazzito nel petto, la sua vicinanza la stava facendo morire, ma perché le faceva quell’effetto? Lo aveva visto solo una volta dopo anni, ma ormai era certa che quello che provava per Liam O’Connor era amore ed ora lui era irreparabilmente promesso ad un’altra. Le scappò un sorriso che non passò inosservato a Liam “Elisabeth, sono felice di avere un attimo per parlare da soli, lontano da occhi indiscreti.”

Queste parole la stupirono, ma di che cosa doveva mai parlarle? Una voce dentro di lei la mise in allarme.

“Sai non ho ancora avuto modo di scusarmi con te per la situazione che si è venuta a creare, non era mia intenzione farti soffrire.”

“Abbiamo già chiarito Liam, non c’è bisogno che tu continui a scusarti perché io…”ma non riuscì a terminare la frase, Liam le aveva preso la mano tra le sue e l’aveva portata alle labbra.

Buffy gemette debolmente, mentre il cuore si fermava, ma che stava facendo? Perché si comportava in quel modo? Lo fissò per un attimo con gli occhi spalancati dalla sorpresa “Liam ma…”mormorò.

“Da quanto ti ho vista a casa non penso che a te Elisabeth!”le disse accarezzandole il palmo con le dita e fissandola con desiderio “I tuoi occhi, le tue labbra.”

“Cosa?”fece tirando via la mano ed arrossendo “Sei forse impazzito?”

“Sì, ma di desiderio per te Elisabeth!”

“Tu hai preferito Dawn! Hai scelto lei! Come puoi pretendere che ti creda ora?”gli disse turbata mentre si perdeva in quelle pozze scure come la notte.

“E’ la verità! Devi credermi!”

“Stai per sposare Dawn!” esclamò allarmata, ma che voleva fare parlandole in quel modo? Farla soffrire più di quanto non avesse già sofferto con il suo precedente rifiuto?

“Lo so, ma questo non cambia il fatto che pensi a te giorno e notte!” le disse mettendole una mano intorno alla vita e stringendola a se.

“Che vorresti da me?”

“Non lo so. Vorrei tanto non essere stato così precipitoso ad annullare le nozze con te!”

“No!” esclamò scuotendo la testa quasi in lacrime “Se tieni almeno un briciolo a me non continuare con questa tua tortura!”gli disse quasi supplicandolo.

“Certo che tengo a te altrimenti non sarei qui! So che sei sconvolta per questo lutto, ma…”

Buffy si alzò di scatto cercando di mettere distanza tra loro e si voltò per nascondere il rossore delle sue gote “La morte di mio padre non c’entra con tutto questo! Tu eri fidanzato con me, ma ti sei innamorato di Dawn. Ho accettato la rottura del nostro fidanzamento ed ora mi stai dicendo che hai un ripensamento? Ma ti rendi conto che mi stai sconvolgendo la vita con questa tua rivelazione Liam?”era sull’orlo di una crisi di nervi “Vuoi rompere anche con lei o vuoi usarmi a tuo piacimento?”

Il ragazzo le si avvicinò nuovamente, non voleva lasciar perdere, quella ragazza lo faceva impazzire di desiderio, era così diversa da Dawn.

“Sono solo un egoista ma…”

“Nessun ma Liam, questa cosa non dovrà più ripetersi. Tu sei fidanzato! Con mia sorella ed io non posso…”gli disse cercando di mantenere la calma, ma in realtà il suo animo era tormentato.

“Voglio solo sapere cosa provi per me, Elisabeth.”disse raggiungendola e costringendola a guardarlo alzandole il viso con la mano.

La ragazza distolse lo sguardo, non poteva dirgli la verità, non poteva confessargli che lo amava da anni e che da quando lo aveva rivisto il suo cuore non faceva altro che battere per lui.

“Non chiedermelo!”mormorò combattuta.

“Perché?”le chiese “Se mi dirai quali sono i tuoi sentimenti io…”ma non poté terminare la frase perché udirono dei passi avvicinarsi.

Buffy si allontanò allarmata, l’ultima cosa che voleva era che potessero scoprirli in un atteggiamento equivoco.

Liam invece sembrava irritato da quella interruzione, ma non disse nulla, strinse solo i pugni.

Dopo un attimo giunse Dawn nella stanza e si accigliò nel trovarvi Liam in compagnia della sorella, ma che stava accadendo tra loro? Sembravano imbarazzati, quasi come se fossero stati colti in fragrante. Li fissò per un attimo, poi si avvicinò facendo finta di nulla anche se dentro di se urlava per la rabbia, Buffy stava giocando con il fuoco.

“Liam!”esclamò ad alta voce con un tono entusiasta “Che piacere averti qui!”

“Ciao mia dolce sposa!”le disse con una dolcezza che a Buffy diede il voltastomaco.

La baciò sulle gote, poi le sorrise “Tua sorella mi stava facendo compagnia.”

“Ah!”esclamò lanciando uno sguardo di fuoco a Buffy che prontamente abbassò la testa.

“Spero non ti sia annoiato troppo!”disse acida, mentre la sorella le rivolgeva un’espressione ferita.

“Al contrario.”rispose lui voltandosi a guardarla

“Davvero?” disse Dawn furiosa

“Sono venuto appena ho saputo, mi dispiace molto per la vostra perdita.”aggiunse Liam “Credi sia opportuno annullare la festa di fidanzamento?”

“Annullare? Per quale motivo?”

“La tua famiglia è in lutto, non credi possa esser considerato di cattivo gusto organizzare una festa?”

“Non mi sembra il caso di annullare, Liam, poi tua madre si sta dando tanto da fare per organizzare tutto nel migliore dei modi.”cercò di convincerlo

“Se per te non è un problema allora non rimanderemo.”

Dawn sorrise soddisfatta, era di nuovo riuscita ad ottenere quello che voleva, ma era preoccupata, c’rea qualcosa di strano in Buffy, doveva essere accaduto qualcosa tra lei e Liam da renderla così silenziosa.

“Vi lascio!” esclamò la bionda alzandosi “Ho qualcosa da fare in cucina!” e si allontanò velocemente

“Cosa è accaduto?” chiese la ragazza al fidanzato

“Come?”domandò lui cadendo dalle nuvole

“Eravate imbarazzati! Cosa è accaduto?”

“Nulla!” rispose con sguardo innocente “Le ho fatto le condoglianze e le ho chiesto nuovamente scusa per la rottura del fidanzamento.”

Dawn lo fissò per un attimo, non ne era molto convinta, ma decise di lasciare perdere, non aveva importanza.

“Non mi hai ancora salutato.” le sussurrò avvicinando il viso al suo collo e posando dei piccoli baci sulla pelle

La ragazza sorrise compiaciuta e si allontanò leggermente “Non è conveniente!”

“Siamo soli, piccola e poi ormai siamo fidanzati!” cercò di convincerla attirandola a sé e stringendola tra le braccia.

“Liam.” cercò di ritrarsi debolmente

“Dammi un bacio, piccola.” mormorò posando le labbra sulle sue.

Dawn emise un leggero gemito, era così diverso dal modo di baciare di Spike così passionale e deciso.

Furono interrotti dal ritorno di Buffy che vedendoli in quello atteggiamento così intimo arrossì “Scusate, ma la cena è pronta. Liam, vorresti restare?” gli domandò con la testa bassa, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi.

“Con molto piacere!” rispose sorridendo e seguì le ragazze in sala da pranzo.

l mattino seguente Buffy si recò al mercato, da sola perché sua madre aveva bisogno di Tara e Shana in casa. Ne approfittò per riflettere sulla situazione che si era venuta a creare la sera precedente. L’atteggiamento di Liam l’aveva spiazzata ed ora non sapeva come comportarsi. Quello che era certo che doveva smettere di pensare a lui e al modo in cui aveva cercato di baciarla, la realtà era che stava per sposare Dawn.

Vagava tra le bancarelle con la testa tra le nuvole e ad un tratto andò a sbattere contro qualcosa. Tutta la frutta che aveva comprato cadde sparpagliandosi al suolo “Oh no!”

“Per la miseria!” imprecò una voce maschile.

Buffy alzò la testa e si ritrovò a fissare due favolose pozze blu posate su un altrettanto stupendo viso “Perché non guardate dove camminate?” lo rimproverò arrossendo leggermente

“Veramente siete voi che mi siete finita addosso, passerotto.” le disse con un sorrisetto malizioso, era molto carina quella biondina.

La osservò meglio e si rese conto che quello era un viso familiare, doveva averla già incontrata da qualche parte, non era solito dimenticare un volto come quello.

“Perché mi fissate in questo modo?” gli domandò indispettita, ma anche molto incuriosita, era un uomo molto affascinante.

“Mi sembra di avervi già vista!” si giustificò continuando a scrutarla da capo a piedi, lunghi capelli del colore del grano ed occhi come smeraldi, un corpo minuto stretto in un vaporoso abito color crema e due labbra rosse e carnose.

Buffy si inginocchiò per raccogliere le sue cose ed anche lui fece altrettanto per aiutarla, ma lo fece soprattutto per aumentare il contatto.

“Grazie.”sussurrò lei

“Io sono Spike, passerotto.” si presentò e fu in quel momento che lei si rese conto che era vero che si erano già incontrati, nello studio dell’avvocato Giles

“Buffy.” le porse la mano che lui portò alle labbra.

“Buffy è il vostro nome?”le domandò divertito

Lei lo fissò come se volesse rimproverarlo per la sua insolenza, poi precisò “In famiglia mi chiamano con questo soprannome.” non aveva alcuna intenzione di rivelare il suo nome ad uno sconosciuto.

“Piacere di conoscervi, Buffy.” le disse senza staccare gli occhi dai suoi “Continuo a provare la strana sensazione di avervi già incontrata.”

Lei sorrise e risolse l’enigma “Nello studio dell’avvocato Giles, qualche giorno fa.”

Spike spalancò gli occhi, era vero, era lei quella ragazzina timida che sedeva nella sala d’aspetto e che lo guardava con gli occhi spauriti, non riusciva a credere di non averlo capito prima.

“Vero, siete voi.”

“Non avrei mai pensato di rivedervi in questo luogo.” le disse aiutandola ad alzarsi dopo aver raccolto tutta la frutta che le era caduta

“Come mai?”

“Credevo che una ragazza come voi lasciasse queste incombenze alla servitù!” precisò Spike con un sorrisetto “Immagino proveniate da una famiglia molto facoltosa, non è vero?”

Buffy lo guardò torva, ma come si permetteva di esprimere giudizi senza conoscerla?

“Così avete capito tutto!” esclamò alterata

“Perché non è così?” insistette

“Non sono tenuta a darvi alcuna spiegazione, signore!” esclamò voltandogli le spalle e allontanandosi, ma Spike la raggiunse e la bloccò per un braccio “Scusatemi, sono stato indiscreto! Non andate via!”

Buffy si voltò e lo guardò per un attimo e nel suo sguardo lesse un sincero pentimento, in fondo cosa ne poteva sapere lui delle loro reali condizioni di vita, del fatto che ormai fossero costrette a farsi fare credito da quasi tutti i negozianti della città “Scuse accettate, ma ora lasciatemi andare, devo tornare a casa!”

Spike le lasciò il braccio e lei si allontanò senza un’altra parola.

“Che caratterino!”esclamò impressionato “Ricorda la mia Dawn!”

Sospirò ripensando a lei, gli mancava da morire, non era più lo stesso da quando l’aveva conosciuta. Scosse la testa pensando che forse quella sera sarebbe stata l’ultima in cui avrebbe stretto la ragazza tra le sue braccia e strinse i pugni per la rabbia.

“Dannato O’Connell! Ma presto riavrò ciò che mi è stato tolto!” esclamò a denti stretti.

Si voltò e si diresse verso il porto, aveva qualcosa da fare prima del suo appuntamento con Dawn.

Capitolo VIII

 

 

Dawn era furiosa con sua sorella per quello che era accaduto la sera precedente, aveva civettato con Liam, ne era sicura. Aveva visto l’imbarazzo sul suo volto e poi il modo in cui era scappata via dalla camera, non era certo da lei. Doveva scoprire cosa stesse tramando, non le avrebbe permesso di rovinare i suoi piani.

E poi c’era Spike, il suo pericoloso amante. Non faceva che pensare a lui, come avrebbe fatto quando sarebbe salpato per luoghi lontani? Le restavano solo due giorni e poi non l’avrebbe più rivisto. Spike sarebbe stato via per almeno due mesi ed al suo ritorno sarebbe stata una donna sposata.

Decise che l’avrebbe visto quella sera per l’ultima volta e poi sarebbe andata avanti con la sua vita, non poteva fare altrimenti.

In quel momento entrò sua madre Joyce nella stanza, era sorridente, portava buone notizie.

“Tesoro, ho preso una decisione.” le annunciò

“Di che si tratta, madre?” chiese curiosa.

“Ho deciso di seguire il consiglio dell’avvocato Giles e di accettare il denaro che ci ha lasciato Hank.”

Dawn esplose di felicità ed abbracciò la madre “Oh è favoloso!” urlò

“Sono contenta ti faccia piacere questa notizia. Ho pensato molto e sono arrivata alla conclusione che non dovevo lasciarmi sopraffare dal risentimento nei confronti di vostro padre e che dovevo pensare al bene tuo e di Elisabeth.”

“Oh madre!” esclamò la ragazza saltellando per tutta la stanza, non riusciva a credere alle sue orecchie “Potremo pagare i conti nei vari negozi e non farci fare più credito, è una cosa meravigliosa!”

“Buffy sarà al settimo cielo. Questa mattina si vergognava quasi di recarsi al mercato, ma ora tutto cambierà, tesoro!” le disse stringendola a sé

“E’ già tornata?”

“No, anzi, dovrebbe essere già qui. Ora vado ad aspettarla. A dopo, il pranzo è quasi pronto.”

La donna uscì dalla camera e Dawn continuò a saltellare felice, non riusciva a credere a come la fortuna stesse girando dalla sua parte.

Buffy fu silenziosa durante tutto il pranzo, l’incontro con Spike l’aveva indispettita, non aveva mai conosciuto un uomo così insolente e maleducato come lui. L’aveva trattata come una di quelle ragazze ricche e viziate, ma come si era permesso? Che ne sapeva lui della loro situazione? Ringraziava Dio per il fatto che sua madre avesse deciso di accettare i soldi lasciati dal loro padre altrimenti sarebbero finite in mezzo ad una strada.

Xander era preoccupato, Spike gli aveva dato appuntamento per quella sera alla solita locanda ma non si era ancora fatto vivo.

Finalmente lo raggiunse al tavolo, era sporco di terra ed aveva un occhio pesto come se avesse lottato contro qualcuno.

Xander lo fissò stranito e gli chiese “Ma cosa ti è accaduto, amico?”

“Quel bastardo di Warren!” rispose sedendo pesantemente “Non mi ha voluto restituire il denaro che mi doveva e mi ha fatto arrabbiare!”

“Ti ha conciato per le feste!”

“Dovresti vedere come è ridotto lui!”esclamò il biondo con un ghigno “Non credo si farà vedere presto da queste parti. Quel figlio di puttana! Dannazione! Questa sera ho un appuntamento, spero che la piccola non si spaventi troppo.”

“Un appuntamento?” chiese l’amico curioso “E chi è la fortunata?”

“Non pretenderai che te lo dica, vero Xander?”

“Certo che lo pretendo, ma immagino si tratti della minore delle sorelle Summers, non è forse così?”gli domandò con un sorrisetto lussurioso “Spike, stai giocando con il fuoco, quella devi lasciarla perdere!”

Spike sorrise e disse “Questa notte le farò cambiare idea! Vedrai che non lo vorrà più sposare O’Conner dopo quello che le farò!”

Xander scoppiò a ridere seguito da Spike “Sei un vero demonio!”

”E lo capisci solo ora? Domani salperemo e torneremo tra due mesi. Le ho chiesto di partire con me, vedrai che dopo questa notte deciderà di seguirmi e di mandare al diavolo quel damerino!”

“Sei sicuro di quello che fai? Metterti contro quella famiglia potrebbe essere pericoloso. E poi davvero credi che lasci tutto per scappare con te? Cosa puoi offrirle?”

“Amore, avventura ed altre cose che quell’idiota di O’Conner non può di certo darle.” rispose, ma la realtà era ben diversa, sentiva che Dawn non lo avrebbe mai seguito e che si stava solo illudendo.

Xander lo guardò con una strana espressione, Spike sapeva a cosa stava pensando, ma non voleva sentirlo, voleva continuare a sperare.

“Spike, devi stare attento. Se O’Conner dovesse scoprire che te la intendi con la sua fidanzata potrebbe anche farti uccidere!”

“Deve solo provarci!” esclamò “Nessuno mi ha mai battuto con la spada, né tanto meno con la pistola!”

“Ti consiglio solo di stare in guardia.” lo avvertì “Piuttosto, qual è il motivo per cui hai voluto vedermi Spike?” gli domandò ricordandogli la ragione del loro incontro.

“Ah vero! Volevo chiederti di controllare il carico. Domani partiamo all’alba e deve essere tutto pronto!” rispose con estrema professionalità “Non voglio alcun contrattempo

“Niente altro?”

“No. Ora torno a casa!” esclamò alzandosi e lanciandogli un sorrisetto pieno di significato.

“Ricorda quello che ti ho detto Spike, non devi giocare con il fuoco, potresti restare scottato!”

“Non accadrà!” esclamò risoluto “A domani Xander!”

Spike ritornò nella sua casa sulla spiaggia e sospirò nel trovarla silenziosa come ogni giorno. Una volta entrato fu raggiunto dal suo cane, Slayer, che lo accolse scodinzolando “Ciao piccola, ti sono mancato, vero?” le sussurrò inginocchiandosi ed accarezzandola dietro le orecchie.

Gli leccò le mani e lui l’abbracciò con forza “Sei adorabile, piccola! Se non avessi te. Ora ti preparo la cena, ma prima un bel bagno.” e si diresse sul retro dove si trovava il bacile che usava per lavarsi. Ne aveva proprio bisogno dopo una dura giornata.

Gli doleva tutto il corpo, quel bastardo di Warren lo aveva colpito con forza, ma per fortuna nella lotta lui era molto più bravo ed aveva avuto la meglio altrimenti a quest’ora sarebbe steso in un vicolo, magari privo di vita. Preparò l’acqua e poi riempì il bacile nel quale poi si immerse. Fremeva al pensiero che presto avrebbe avuto Dawn tra le sue braccia.

“Questa notte non la dimenticherà!” esclamò con un sorriso maligno sulle labbra.

Dopo un lungo bagno ristoratore Spike rientrò in casa avvolto solo da un lenzuolo, la serata era molto calda e poi non c’era nessuno nei paraggi che potesse trovare sconveniente il suo abbigliamento.

Stayer lo accolse abbaiando, era affamata e desiderava qualche attenzione dal suo padrone. Le sorrise ed andò a prenderle da mangiare, c’era della carne che aveva messo da parte e gliela porse “Ecco piccola, prendi.” mormorò con estrema dolcezza

“Goditela!” esclamò guardandola mentre divorava i pezzi di carne.

“Questo è un lato di te che non immaginavo!” disse una voce femminile.

Spike alzò la testa e la vide, più bella che mai. Era sull’uscio, in attesa che la invitasse ad entrare. Era ancora svestito, ma non accennò a coprirsi, in fondo non lo sarebbe stata per molto neanche lei.

“Sono pieno di sorprese, passerotto, ma credo che tu questo lo abbia capito.” le disse raggiungendola e guardandola con un’intensità tale da farle tremare le gambe.

Dawn arrossì leggermente, la sua presenza la agitava, sentiva il suo cuore batterle ferocemente nel petto, per non parlare del fatto che fosse senza vestiti, non aveva mai visto un uomo nudo e la cosa la imbarazzava.

“Perché arrossisci?” le domandò conoscendo già il motivo del suo stato d’animo.

“Potresti metterti qualcosa addosso? Non è conveniente che tu accolga una fanciulla in siffatto abbigliamento.”

“Ho appena fatto il bagno.”rispose languido “E la serata è così calda.”

In quel momento lei notò i segni sul suo viso e gli sfiorò uno zigomo con un dito

Spike fece una smorfia di dolore

“Cosa ti è accaduto?” gli domandò preoccupata

“Ho avuto uno scambio di opinioni con un tizio che conosco!” rispose

“Povero piccolo. Ti fa molto male?” gli domandò in ansia

Spike alzò le spalle e con espressione da duro rispose “Mi è accaduto di peggio. Sono contento sia qui, piccola! Sapessi quanto mi sei mancata!”

Lei sorrise soddisfatta, quell’uomo ormai pendeva dalle sue labbra, proprio come Liam “Davvero?” gli domandò facendo finta di nulla

Annuì sorridendo, poi accorciando maggiormente le distanze che li separavano le domandò “Come hai fatto ad uscire?”

“Dalla finestra. Elisabeth dormiva ed anche mia madre, non si sono accorte di nulla, ma comincio a pensare di essere stata una pazza a venire qui!” si finse pentita “Mia madre mi ucciderebbe se lo sapesse.”

“Non lo saprà!” le sussurrò sfiorandole il lobo dell’orecchio con un dito

“Farei meglio a tornare di giorno, non è conveniente!” gli disse allontanandosi di qualche passo e lanciando uno sguardo verso l’unica via di fuga

“Dove credi d’andare?” le chiese bloccandola con il suo corpo contro la parete e fissandola con lussuria, aveva atteso tutto il giorno quel momento.

Dawn ansimava “Non posso restare.”

“Davvero?” disse Spike accarezzandole una guancia con il palmo della mano “Io non credo. Mi vuoi, non è vero piccola?.”

La ragazza distolse lo sguardo imbarazzata, ma come faceva sempre a capire cosa provasse realmente?

“Guardami!” le ordinò

Dawn volse lo sguardo verso di lui e si perse nella profondità dei suoi occhi “Dimmi che mi vuoi! Dimmi che non hai pensato ad altro che a questo momento!”

La ragazza non rispose, ma per l’agitazione si leccò per un attimo le labbra secche mandandolo in estasi.

Spike non resistette oltre, l’attirò a sé e si impossessò delle sue labbra baciandola con estrema passione. La spinse nuovamente contro la parete cominciando a slacciarle il bustino del vestito, questa volta voleva vederla nuda davanti a lui, niente doveva intralciarlo “Oh, passerotto. Se solo sapessi quanto ti voglio!”

“Spike…”ansimò abbandonandosi tra le sue braccia, non voleva più mentirgli, era la loro ultima notte insieme ed aveva deciso di godersela fino in fondo.

“Dawn…piccola…”le mormorava tra un bacio e l’altro “Non faccio che pensare a te…al tuo corpo…alle tue labbra…al profumo della tua pelle.”

Lei chiuse gli occhi godendo della sensazione che provava nell’essere sfiorata da lui.

Liam non la faceva sentire in quel modo, quando la baciava non le tremavano le gambe ed il cuore non le batteva fino ad esploderle nel petto.

Spike la prese in braccio e la condusse al centro della stanza, c’era un letto a baldacchino in ottone con le lenzuola bianche.

La depose sulle lenzuola e la rimirò, era bellissima con il viso arrossato per l’emozione, i capelli scomposti che le ricadevano sul viso e le gambe nude che spuntavano dalle lunghe gonne.

“Che c’è?” gli domandò notando che era in piedi davanti al letto senza muoversi.

“Voglio imprimerti nella mia mente, ogni linea del tuo viso, ogni tuo particolare!” rispose mentre lo sguardo si spostava dal suo viso ai seni costretti nello stretto e scomodo bustino che prima non era riuscito a slacciare.

“Spike.” lo rimproverò, non voleva parlare della sua partenza, non ancora. Quella doveva essere una notte speciale e lo sarebbe stata.

“Spogliati!” le ordinò “Voglio osservarti mentre lo fai!”

Dawn sedette sul letto e si slacciò il corpetto con estrema lentezza, lasciando scivolare il vestito lungo le gambe e così anche il resto che la copriva.

Spike la fissò intensamente, era un vero splendore, non si sarebbe mai stancato di ammirarla “Piccola, mi farai impazzire se continui in questo modo!” esclamò con un pizzico di orgoglio, l’aveva avuta prima lui di Liam O’Connor, quanto avrebbe voluto vedere la sua faccia la prima notte di nozze.

“Spike mi sento sola qui!” lo invitò vedendo che era lì davanti a lei senza decidersi a raggiungerla.

La fissò compiaciuto, aveva abbandonato completamente ogni timidezza, le sorrise e salì sul letto camminando sulle mani e sulle ginocchia, sembrava un felino.

“Non aspettavo altro.” le sussurrò raggiungendola e baciandola famelico“Ho voglia di assaggiarti.”

“Prendimi! Sono tua!”esclamò Dawn

Il biondo la fissò alzando un sopracciglio, era impaziente la piccola. Sorrise e pensò che l’avrebbe accontentata. Lasciò cadere l’unico indumento che lo copriva rivelandosi in tutta la sua virilità.

Dawn arrossì, ma non distolse lo sguardo. Non aveva mai visto l’organo di un uomo quindi non aveva nessuno con cui paragonarlo, ma era decisamente grosso.

“Piccola, perché diventi rossa? In fondo, non è la prima volta che stiamo insieme.”

“Non ti ho mai…visto…”balbettò

“Nudo?”completò lui con un ghigno, si divertiva un mondo a scandalizzarla.

Dawn abbassò la testa ed annuì, ma Spike scoppiò a ridere e le disse “Sei adorabile quando fai la verginella.”

“Sei un bastardo!” esclamò lei offesa

“Non te la prendere, sto scherzando, mi piace prenderti in giro.”

“Detesto essere presa in giro!” esclamò poi fulminandolo con un’occhiataccia“Mia sorella pensa di farlo, ma sbaglia di grosso!”

“Ma cosa c’entra tua sorella in questo momento?” le domandò seccato

“Ieri l’ho beccata in strani atteggiamenti con Liam, ma lei ha fatto finta di nulla, come se potesse darmela a bere. La conosco troppo bene, sta tramando qualcosa.”

“In fondo erano fidanzati!” esclamò facendola infuriare.

“Cosa?”

“Lascia perdere!” disse poi, aveva fatto un grave errore, ma lei poteva anche evitare di nominare quel perdente di O’Connor mentre era a letto con lui.

“Ripeti quello che hai detto!” insistette alzandosi

Spike sospirò, ma perché non si mordeva la lingua prima di parlare a sproposito?

“Ho detto che prima erano fidanzati.”

”E questo cosa dovrebbe significare?”gli domandò poggiando le mani sui fianchi e fissandolo furiosa

“Che forse lui prova ancora qualcosa per Elisabeth.”rispose alzando le spalle, in fondo cosa gliene importava poi a lui delle beghe tra Dawn e sua sorella?

“Liam non ha mai provato nulla nei suoi confronti, il loro fidanzamento è stato deciso anni fa dalle nostre famiglie.”

“Poi si è innamorato di te e al diavolo tutto, ho indovinato?”

La ragazza non rispose e Spike ne ebbe la conferma, aveva indovinato. Improvvisamente provò un moto di compassione per la povera Elisabeth che aveva dovuto rinunciare al matrimonio per colpa della sorella, ma anche rancore nei confronti di Liam che giocava con i sentimenti di due ragazze.

“Bastardo di un O’Connor!” mormorò tra i denti, lo detestava.

“Come? Io scommetto che non è stato lui, ma lei a farsi avanti.” esclamò Dawn con rancore “Non ha ancora accettato che Liam si sia innamorato di me!”

Spike non riusciva a capire perché odiasse tanto la sorella, ma decise che era giunto il momento di porre fine a quel discorso.

La raggiunse e la scaraventò sul letto “Ora basta parlare!”

Si stese su di lei e la baciò per zittirla. Dawn gemette gli portò le gambe ai fianchi e lo attirò maggiormente a sé sentendo la sua erezione premerle sulla pancia “Non voglio più sentirlo nominare quel perdente!” le sussurrò in un orecchio.

Le portò una mano tra le gambe e la penetrò con un dito “Dimmi, gattina, chi è colui che ti fa godere?”

Dawn emise un piccolo grido per quella intrusione, poi cominciò a muovere i fianchi, voleva sentirlo fino in fondo.

“Rispondi!”

“Tu…solo tu.” rispose chiudendo gli occhi “Ancora…di più…ancora.”

“Come la piccola comanda.” disse aggiungendo un secondo dito.

“Spike.” gemette.

Lui la fissò con una strana luce negli occhi e senza dire nulla scese lungo il suo corpo e si posizionò tra le sue gambe sostituendo le dita con la lingua, era giunto il momento di farla urlare di piacere.

“Oh dio!”

“Non smetterei mai di assaporarti, amore.” le sussurrò mentre con la lingua le faceva raggiungere l’orgasmo.

Venne con un urlo e Spike soddisfatto si leccò le labbra.

“Mai assaggiato nettare più dolce!” esclamò alzando un sopracciglio

“Ti voglio dentro di me, Spike. Ora! Non posso più aspettare!” disse Dawn ansimando, il desiderio la stava uccidendo.

Spike sorrise e senza attendere oltre si spinse in lei con forza strappandole un gemito

“Amore, così stretta.” sussurrò cominciando a muoversi “Muoviti con me, dai, piccola.”

Dawn lo attirò maggiormente a sé per aumentare la penetrazione, lo voleva sentire fino in fondo, voleva ricordare per tutta la vita quella notte trascorsa con Spike.

“Piccola…ti piace, vero?”

“Sì, Spike…ancora…prendimi ancora!” lo incitò adeguando I movimenti ai suoi.

Spike si portò le sue gambe ai fianchi senza smettere di spingere, ma sentiva che lei era vicina, sull’orlo dell’orgasmo.

“Spike…sto venendo.”

Lui portò una mano sulla sua femminilità e stimolò il clitoride con un dito. Dawn urlò in preda all’orgasmo più potente della sua vita, seguita subito dopo da Spike che poi si abbandonò accanto a lei ansimando.

“È stato grandioso, piccola.”le sussurrò mordicchiandole il lobo dell’orecchio“Lo sapevo che eri focosa.”

“Sei tu quello focoso ed insaziabile, Spike. Mi mancherai quando sarai lontano.” gli confessò

A quelle parole si oscurò, che intendeva dire? Credeva avrebbe deciso di partire con lui, ma a quanto pare sbagliava su tutta la linea.

Dawn si accorse del suo cambiamento di umore e si voltò verso di lui “Che hai?”

“Niente!” rispose con durezza.

“Sento che c’è qualcosa che ti preoccupa, a me puoi dirlo.” gli disse accarezzandogli il petto.

“Vieni con me!” esclamò tutto d’un fiato “Molla tutto e seguimi.”

Dawn si irrigidì e coprendosi con il lenzuolo si alzò dal letto, non poteva chiederle una cosa del genere.

“E ora che ti prende?” le domandò sorpreso della sua reazione

“E me lo chiedi? Spike, come puoi pretendere che ti segua? Io…”

“Già, vero.”disse furioso “Devi sposare il potente e ricco O’Connor! Ma ti rendi conto di quello a cui rinunci sposando quel dannato damerino, Dawn?”

“No, sei tu che non capisci a cosa rinuncerei non sposandolo!” esclamò cercando il suo abito.

“Soldi, bei vestiti, potere?” le disse con scherno “Sei come tutte le altre. Ti interessa solo essere ricca.”

Dawn voltò lo sguardo verso di lui e capì che era ferito da quello che gli aveva detto “Tu non sai nulla di me! non hai la minima idea di quello che abbiamo passato.”

“Spiegamelo! Fammi capire! Voglio conoscere tutto di te, tesoro.”

La ragazza lo fissò con gli occhi lucidi, si era ripromessa di non piangere mai davanti a nessuno. Non doveva mostrarsi debole, ma con Spike tutto sembrava così naturale “Quando mio padre è scappato ci ha lasciato nei guai…aveva dei debiti da saldare e non puoi neanche immaginare come si siamo sentite a dover chiedere credito…a…”ma si bloccò perché le lacrime le impedirono di continuare.”

Spike le si avvicinò e la strinse a sé teneramente cercando di calmarla “Shhhh…tesoro…ormai è tutto finito.”

Dawn cercò di riprendersi da quel momento di debolezza e si staccò dall’uomo “Ora mio padre è morto e ci ha lasciato una cospicua eredità!”esclamò con voce fredda.

Spike la fissò per un attimo, dove era finita la ragazzina che era scoppiata a piangere tra le sue braccia? Sembrava un’altra persona.

Dawn continuò a parlare e gli disse senza guardarlo “Io amo Liam, per questo ho deciso di sposarlo! Lo sapevi che non avrei rinunciato a lui, neanche dopo questa notte di sesso!”

L’uomo si alzò dal letto arrabbiato per il suo comportamento, ma chi credeva di essere quella ragazzina? Nessuna donna lo aveva mai trattato in quel modo e lei non sarebbe stata di certo la prima. La raggiunse incurante della sua nudità e afferrandola per le spalle le urlò “Non azzardarti a parlare in questo modo!”

“Ma cosa pretendevi da me, Spike?” si liberò

“Ho pensato per un attimo che mi avresti seguito, ma a quanto pare mi sbagliavo. Sei solo una ragazzina viziata che si diverte a frequentare i bassi fondi per ottenere un po’ di emozione!”

“Ma come osi?” lo aggredì sconvolta

“Lo meriti!” esclamò con cattiveria.

“Ti detesto!” gli urlò ferita dalle sue parole “Ora me ne vado, non ho più niente da spartire con un essere ignobile come te.” e gli voltò le spalle per andarsene, ma lui la raggiunse bloccandola per un braccio “Dove credi d’andare? Non abbiamo ancora finito di parlare, noi due.”

“Lasciami! Voglio allontanarmi il più possibile da te, brutto…” cercò di divincolarsi dalla sua stretta, ma era come una morsa.

Spike, invece di lasciarla, la baciò con violenza spingendola nuovamente contro la parete.

“Lasciami!”urlò, era troppo furiosa per permettergli di fare di nuovo i suoi comodi.

“Non ne ho alcuna intenzione!” replicò con un ghigno maligno.

“Non…voglio…ahhh…Spike…”ansimò, mentre lui le mordicchiava il labbro inferiore “Sei un…bastardo…lo sai che non…non riesco ad avercela con te se continui a…baciarmi in questo modo.”

“Scusami, sono un bruto, non volevo, ma solo il pensiero di lui che ti sfiora e che fa l’amore con te mi fa venire voglia di ucciderlo.”

“Spike.”ansimò “Ho paura di quello che provo quando sono con te.”

Lui le solleticò la bocca con la lingua, poi la fissò con gli occhi pieni di lussuria “Io non ragiono quando sono con te, passerotto e questo mi fa impazzire.”

“Perché quando siamo insieme finiamo sempre per dirci cose che non intendevamo?” le chiese poi accarezzandole una guancia con dolcezza.

Dawn si sporse in avanti e gli posò un bacio leggero sulle labbra, poi rispose “Siamo testardi.”

Spike scoppiò a ridere, quella ragazza era davvero fuori del comune, non avrebbe mai voluto lasciarla. L’attirò a sé stringendola tra le sue braccia e le sussurrò con dolcezza “Aspetta il mio ritorno. Due mesi.”

La ragazza si irrigidì, come poteva confessargli che quando sarebbe tornato lei sarebbe stata già la moglie di Liam? Decise di non rivelargli la verità, di farlo partire con la speranza che lei sarebbe stata lì ad attenderlo.

“Va bene.” disse.

Spike le sorrise e l’abbracciò con forza, era felice, forse non tutto era perduto.

Capitolo IX

 

Il mattino seguente Spike salpò con i suoi uomini verso i carabi. Xander non gli domandò nulla della notte trascorsa con la minore delle sorelle Summers, ma dal sorriso beffardo che aveva sfoggiato quando era giunto al porto doveva essere stata una notte infuocata.

Dawn, invece, felice di essere tornata alla sua solita vita e di aver tagliato tutti i rapporti con il mercante, si recò con sua madre Joyce alla piantagione degli O’Connor. Cerano molti dettagli da decidere sia per il matrimonio che per la festa di fidanzamento che si sarebbe tenuta tra un mese.

Elisabeth restò a casa, non aveva nessuna voglia di assistere al trionfo della sorella, ma soprattutto era il pericolo di incontrare Liam che l’aveva indotta a inventare una scusa per non andare con loro. Approfittò della giornata di sole per sostare in giardino.

Era intenta a leggere un libro quando Tara, la domestica la raggiunse trafelata “Miss, il signor O’Connor è qui, desidera vederla.”

Buffy sbiancò, che ci faceva Liam a casa sua? E pensare che era rimasta a casa proprio per non incontrarlo. Fece un grosso respiro e disse alla ragazza “Lascialo passare.”

Si alzò dalla poltroncina per riceverlo, le gambe le tremavano per l’agitazione e il ricordo di quel bacio che avevano condiviso ritornò vivido nella sua mente. Liam uscì in giardino e la raggiunse, era affascinante come lo ricordava “Elisabeth, cara.” la salutò baciandole una guancia lasciandola con il cuore in subbuglio.

“Liam, che piacevole sorpresa. Cosa ti porta qui?”

“Mi trovavo in città per affari e ho pensato di venire a farti una visita.”rispose sorridendole

“Sei qui per me?” gli domandò con il cuore in subbuglio

“Sì, ti dispiace?”

“No, certo perché dovrebbe?”si affrettò a rispondere imbarazzata “Accomodati. Trovo solo strano tu sia qui quando Dawn è venuta a trovarti alla tua proprietà.”

“Davvero? Non lo sapevo!” esclamò sorpreso

“Credevo ne fossi al corrente. Dovevano organizzare le nozze, c’è poco tempo e tanti dettagli da definire.”rispose la bionda rattristandosi, poteva trovarsi lei al suo posto.

Liam notò il cambiamento di umore, doveva essere molto difficile affrontare quella situazione. Le si avvicinò pericolosamente, le prese la mano e portandosela alle labbra sussurrò “Posso solo immaginare cosa stia provando, Elisabeth.”

“Sto bene.”rispose cercando di sembrare distaccata, ma la sua vicinanza le rendeva difficile controllarsi.

“Non ti credo.”

“Sono felice per Dawn.”insistette

“Non devi mentire con me.”

 

“Ma come osi?”lo aggredì “Ti sei innamorato di mia sorella, hai rotto il nostro fidanzamento per sposare lei e ora pretendi di sapere quello che provo? Ho sofferto, ma ora l’ho superato e desidero non ritornare più su questo argomento!” concluse fissandolo con gli occhi che le brillavano

“Perdonami.”le disse rendendosi conto di quanto fosse alterata “Non intendevo ferire i tuoi sentimenti.”

“Non è colpa tua.” Scosse la testa pentendosi di essere stata troppo dura nei suoi confronti

“Hai ragione ad essere in collera con me. Spero solo che tu possa trovare un uomo che ti ami come meriti.”

Elisabeth arrossì, Liam la fissava con desiderio, avrebbe tanto voluto stringerla tra le braccia e farla sua.

“Sei una donna bellissima e l’uomo che conquisterà il tuo cuore sarà il più fortunato del paese.”le confessò senza staccare gli occhi dai suoi.

Elisabeth sentì il cuore scoppiarle in petto, perché la guardava in quel modo? Aveva forse intenzione di baciarla? Le labbra le diventarono secche al solo pensiero, Liam era l’uomo che desiderava da quando era adolescente e ora il suo sogno di baciarlo si stava per realizzare.

In un attimo le labbra di Liam si posarono sulle sue intrappolandole in un bacio appassionato..

Buffy cercò di allontanarlo poi, vinta dalla passione, si lasciò andare tra le sue braccia. Era in paradiso, Liam la stava baciando, non riusciva a crederci. Le divorava le labbra, le loro lingue si unirono duellando tra loro. Dopo un tempo che le parve infinito riuscì a riprendere il controllo del suo corpo e lo allontanò “Liam” ansimò toccandosi le labbra “Non avresti dovuto farlo.”

“Lo so, ma non ho potuto farne a meno. Ho desiderato baciarti da quando ti ho rivisto alla piantagione.” si giustificò lui

“È sbagliato!”esclamò “Non posso. È meglio che tu vada via.”

“Solo se mi dirai che non lo desideravi anche tu.”disse attirandola a sé e sfiorandole una guancia con un dito

“Ti prego…perché continui a torturarmi?” lo supplicò con gli occhi lucidi

“Hai ragione…scusa.”mormorò lasciandola andare “Dimentica questo episodio! Da questo momento in poi cercherò di non pensare più a te.”

“Lo stesso farò anche io. È meglio per tutti quanti.”acconsentì lei

Liam annuì e si voltò per andarsene, poi ci ripensò e si concentrò nuovamente su di lei “Ti sarei grato se non riferissi a Dawn quello che è accaduto.”

“Non lo saprà nessuno.”

Il ragazzo annuì e si allontanò. Una volta sola Elisabeth si appoggiò ad un albero, come aveva potuto permettergli di baciarla? Se l’avesse saputo sua sorella non glielo avrebbe mai perdonato perché era a conoscenza dei suoi sentimenti per Liam.

Sospirò tristemente, ma perché la sua vita era così complicata? Rientrò in casa e si preparò per il ritorno di sua madre e Dawn

Trascorse un mese e finalmente arrivò la serata del ricevimento. Dawn era agitata e nervosa, non riusciva a stare un momento ferma mentre Shana cercava di aggiustarle l’abito.

“Signorina Dawn, vi prego, vi pungerò con lo spillo se non state ferma.”le disse la ragazza in ansia.

“Scua, Shana, è solo che questa sarà la sera più importante di tutta la mia vita e vorrei che fosse tutto perfetto.”si giustificò contemplando la sua esile figura nel lungo specchio.

“Oh signorina, sarete la più bella!”

“Lo so. Anche più di Elisabeth!”sibilò con una strana luce negli occhi.

In quel momento entrò nella stanza la sorella maggiore, indossava un abito rosa di raso con le gonne di varie tonalità di rosa e una scollatura che le evidenziava il seno.

“Vedo che non sei ancora pronta!”osservò “La carrozza sarà qui a momenti, Dawn.”

La ragazza le lanciò un’occhiata sprezzante, poi cercò di dominarsi e sorridendo rispose “Sarò pronta quando la carrozza arriverà, sorellina.”

Buffy la fissò per un attimo, poi si allontanò senza aggiungere altro.

“La detesto!”esclamò Dawn una volta sola con Shana “Miss per fettina, ma Liam sposerà me!”

“Siete bellissima!”

“Sono pronta! Liam impazzirà!”esclamò con un sorrisetto soddisfatto.

In quel momento arrivò la carrozza mandata dalla signora O’Connel e le tre donne si recarono alla festa.

Una volta giunte alla piantagione restarono abbagliate dalla bellezza del salone da ballo, non avrebbero mai creduto che sarebbe stato cosi incantevole.

“È meraviglioso madre!”osservò Dawn battendo le mani perla gioia.

“La signora O’Connell ha organizzato un vero trionfo per il suo unico figlio.”aggiunse Joyce

“Ma dov’è Liam?”si lamentò cercandolo tra la folla “Dovrei entrare sotto il suo braccio, non sono la sua ragazza in fin dei conti?”

“Vedrai che arriverà presto.”cercò di rassicurarla sua madre, mentre Buffy taceva, l’ultima cosa che voleva era restare in quel luogo, ma non poteva fare altrimenti.

Il valletto le presentò e furono introdotte nel grande salone dove attirarono gli sguardi di tutti i presenti. Numerosi furono i bisbigli che accompagnarono il loro ingresso.

“Quella è la ragazza che sposerà Liam?”domandò una signora con un terribile abito rosso ed una capigliatura stravagante.

“Sì, mentre l’altra è la sorella. Liam ha rotto il fidanzamento con lei per sposare la sorella minore”aggiunse un’altra donna talmente grassa da sembrare una meringa stretta nell’abito bianco e rosa che indossava.

“Che disonore.”

Buffy intese tutto quello che stavano dicendo su di lei, ma restò impassibile mentre avanzava e si andava a posizionare in un angolo per cercare di mimetizzarsi.

Dawn raggiunse la signora O’Connell e la salutò con un inchino, poi le chiese dove si trovasse Liam.

“In realtà, non si è visto”rispose cercando di fare finta di nulla, ma si vedeva che era seccata per il comportamento irresponsabile del figlio “Ho mandato il maggiordomo a cercarlo. Non preoccuparti, Dawnie, vedrai che apparirà davanti a noi da un momento all’altro.”

“Lo spero.”sospirò afflitta.

Darla la lasciò per un attimo per occuparsi dei suoi ospiti e lei fu raggiunta da due giovanotti che le si presentarono baciandole con galanteria la mano.

“Andrew Wells.”si presentò, era biondo, con gli occhi azzurri e un sorriso simpatico

“Jonathan Archer.”disse l’altro che era basso, cicciotello e con i capelli e occhi scuri

“Dawn Summers.”si presentò lei, era felice di essere così ammirata, ma non sopportava di essere stata lasciata sola dal suo fidanzato durante quella che doveva essere la serata più bella di tutta la sua vita.

“Siete voi allora, la futura sposa di Liam.”commentò Andrew dispiaciuto

La ragazza annuì e lui divenne scuro in volto, avrebbe voluto chiederle un ballo.

“Spero che ci riserverete un ballo.”le propose Jonathan che risultò essere meno timido del suo giovane amico.

“Forse.”mormorò con gli occhi che le brillavano, era lì da mezz’ora e già aveva due balli riservati.

I due ragazzi sorrisero e si allontanarono lasciandola nuovamente sola.

Elisabeth era appoggiata con le spalle al camino e osservava le coppie danzare, sospirò tristemente, nessuno aveva ancora mosso un passo verso di lei, la notizia della rottura del suo fidanzamento aveva fato il giro di tutta la città e ora nessuno aveva l’ardire di invitarla a ballare o anche solo di presentarsi.

Abbassò la testa affranta, aveva indossato quell’abito comprato per l’occasione nella speranza di indurre qualche giovane rampollo a chiederle di ballare e invece era destinata a trascorrere tutta la serata a fare da tappezzeria, mentre sua sorella era circondata da decine di corteggiatori.

Era ancora soprapensiero quando sentì una presenza accanto a lei, alzò la testa e vide un ragazzo dai capelli chiari, gli occhi verdi e un sorriso dolcissimo. Indossava la divisa, doveva essere un soldato in congedo.

Lei lo osservò per u istante incuriosita, poi lui le porse la mano “Mi concede questo ballo, Miss?”

Buffy senza riflettere allungò il braccio verso di lui e si lasciò condurre al centro della sala.

“Scusatemi, non mi sono presentato, capitano Riley Finn.”le disse una volta che la musica li avvolse

“Elisabeth Summers.”

“Piacere di conoscervi…miss Summers” sorrise

“Cosa vi porta a questa festa?”gli domandò poi perdendosi nei suoi stupendi occhi

“Sono un vecchio amici di Liam. Abbiamo studiato insieme.”le spiegò

“Capisco.”

“E voi? Come conoscete gli O’Conner?”

Elisabeth si irrigidì debolmente tra le sue braccia “Sono amici di famiglia.”rispose.

“Summers?”rifletté lui per qualche istante “Non siete mica voi la promessa sposa di Liam, vero?”

Scosse la testa tristemente “Si tratta di mia sorella.”

“Bene!”esclamò soddisfatto

Elisabeth spalancò gli occhi a quell’affermazione, ma che voleva dire?

“Perdonatemi, sono stato rude.”si scusò “Intendevo dire che sono felice che non siate voi la fidanzata di Liam perché sarebbe stato un vero peccato non potervi conoscere meglio.”

“Capitano!” lo rimproverò “ Non è questo il modo di parlare a una fanciulla.”

“Vogliate perdonare il mio ardire, non intendevo offendervi.”

Buffy sorrise, quel ragazzo era davvero adorabile quando cercava di scusarsi, decise di concedergli un secondo ballo.

Continuarono a danzare insieme e a discutere di ogni cosa, Riley si rivelò essere molto interessante e lei ascoltava con interesse ogni sua parola. Buffy gli raccontò dell’abbandono del padre, del fatto che avesse dovuto abbandonare gli studi al collegio per aiutare sua madre con la proprietà e che un mese prima avevano ricevuto la notizia della sua morte. Riley era affascinato da quella fanciulla, era piena di doti e di cultura, decise che avrebbe chiesto a sua madre il permesso di corteggiarla.

Al termine della canzone i due ragazzi raggiunsero sua madre che discuteva con Darla O’Conner e Buffy presentò il capitano Finn alle due donne. In quel momento fece il suo ingresso nel salone Liam, più bello che mai, con un abito scuro. Fu introdotto e si avvicinò con passo deciso alla sua fidanzata che lo attendeva impaziente. Si inchinò davanti a lei e le baciò la mano, trascinandola sulla pista da ballo. Dawn era furiosa, era la loro festa di fidanzamento e lui si presentava con un’ora di ritardo.

Lui si accorse del suo stato d’animo e cercò di farsi perdonare “Tesoro, mi dispiace, sono stato trattenuto!”

“Liam, è la nostra festa!”lo rimproverò “Mi hai lasciata ad affrontare tutta quella gente da sola.

Liam le sollevò il mento con un dito e vide che aveva gli occhi lucidi “Piccola, mi dispiace, non credevo avrei tardato. Su, fammi un sorriso.”le rivolse uno sguardo di fuoco

“E va bene!”si rassegnò, non resisteva quando la guardava in quel modo.

“Giuro che mi farò perdonare! E quando ci sposeremo ti riempirò di attenzioni.”aggiunse con voce lasciva.

“Liam!”lo rimproverò “Ma ti sembra linguaggio da usare in pubblico?”

“Non ci sente nessuno!”esclamò, poi si guardò intorno e vide la porta-finestra che dava sul giardino aperta e rivolgendole un sorrisetto malizioso disse “Vieni con me!”e la trascinò via senza non farsi scorgere.

Una volta fuori la condusse quasi correndo nel labirinto che si trovava al limitare del giardino, lì non sarebbero stati disturbati.

“Liam! Perché mi hai portato qui?”lo rimproverò “Non è conveniente!”

Lui le si avvicinò furtivo e la strinse tra le braccia “Oh Dawn, non credo resisterò fino alla nostra prima notte di nozze!”

“Liam!”squittì sorpresa, non si era mai comportato in quel modo così sfrontato prima d’ora, che gli era preso.

“Piccola, sapessi quanto ti desidero.”le sussurrò prima di baciarla con passione

Lei gemette e si lasciò andare a lui, in fondo era il suo fidanzato, poteva anche concedergli qualche bacio in più.

Liam cercò di spingerla sull’erba, ma Dawn lo respinse, era terrorizzata, e se avesse capito che non era più pura? No, non poteva correre il rischio che annullasse le nozze. Doveva fermarlo.

“Liam! Aspettiamo!”ansimò “L’attesa renderà tutto più bello, non trovi anche tu?”

Il ragazzo annuì seccato, ma in fin dei conti che gli costava aspettare? In meno di un mese lei sarebbe stata sua moglie e da quel momento lui avrebbe avuto quello che bramava da tempo.

“Torniamo in salone, potrebbero accorgersi della nostra assenza!”le disse porgendole il braccio.

Una volta tra la folla lo sguardo di Dawn si posò sulla sorella che ballava con un giovane ufficiale e incrociando le braccia sussurrò con cattiveria “Vedo che non ha perso tempo.”

“Di chi parli, tesoro?”le domandò il suo fidanzato

“Di mia sorella, è tutta la sera che danza con quel capitano dell’esercito.”gli spiegò indicandogli la coppia

Gli occhi di Liam divennero due fessure, quello era il capitano Finn, lo conosceva fin troppo bene, aveva fatto una veloce carriera nell’esercito. Buffy aveva trovato un ottimo partito per consolarsi della rottura del loro fidanzamento.

“Andiamo da loro!”e la condusse verso Elisabeth e Riley

Trascorse un mese e finalmente arrivò la serata del ricevimento. Dawn era agitata e nervosa, non riusciva a stare un momento ferma mentre Shana cercava di aggiustarle l’abito.

“Signorina Dawn, vi prego, vi pungerò con lo spillo se non state ferma.”le disse la ragazza in ansia.

“Scua, Shana, è solo che questa sarà la sera più importante di tutta la mia vita e vorrei che fosse tutto perfetto.”si giustificò contemplando la sua esile figura nel lungo specchio.

“Oh signorina, sarete la più bella!”

“Lo so. Anche più di Elisabeth!”sibilò con una strana luce negli occhi.

In quel momento entrò nella stanza la sorella maggiore, indossava un abito rosa di raso con le gonne di varie tonalità di rosa e una scollatura che le evidenziava il seno.

“Vedo che non sei ancora pronta!”osservò “La carrozza sarà qui a momenti, Dawn.”

La ragazza le lanciò un’occhiata sprezzante, poi cercò di dominarsi e sorridendo rispose “Sarò pronta quando la carrozza arriverà, sorellina.”

Buffy la fissò per un attimo, poi si allontanò senza aggiungere altro.

“La detesto!”esclamò Dawn una volta sola con Shana “Miss per fettina, ma Liam sposerà me!”

“Siete bellissima!”

“Sono pronta! Liam impazzirà!”esclamò con un sorrisetto soddisfatto.

In quel momento arrivò la carrozza mandata dalla signora O’Connel e le tre donne si recarono alla festa.

Una volta giunte alla piantagione restarono abbagliate dalla bellezza del salone da ballo, non avrebbero mai creduto che sarebbe stato cosi incantevole.

“È meraviglioso madre!”osservò Dawn battendo le mani perla gioia.

“La signora O’Connell ha organizzato un vero trionfo per il suo unico figlio.”aggiunse Joyce

“Ma dov’è Liam?”si lamentò cercandolo tra la folla “Dovrei entrare sotto il suo braccio, non sono la sua ragazza in fin dei conti?”

“Vedrai che arriverà presto.”cercò di rassicurarla sua madre, mentre Buffy taceva, l’ultima cosa che voleva era restare in quel luogo, ma non poteva fare altrimenti.

Il valletto le presentò e furono introdotte nel grande salone dove attirarono gli sguardi di tutti i presenti. Numerosi furono i bisbigli che accompagnarono il loro ingresso.

“Quella è la ragazza che sposerà Liam?”domandò una signora con un terribile abito rosso ed una capigliatura stravagante.

“Sì, mentre l’altra è la sorella. Liam ha rotto il fidanzamento con lei per sposare la sorella minore”aggiunse un’altra donna talmente grassa da sembrare una meringa stretta nell’abito bianco e rosa che indossava.

“Che disonore.”

Buffy intese tutto quello che stavano dicendo su di lei, ma restò impassibile mentre avanzava e si andava a posizionare in un angolo per cercare di mimetizzarsi.

Dawn raggiunse la signora O’Connell e la salutò con un inchino, poi le chiese dove si trovasse Liam.

“In realtà, non si è visto”rispose cercando di fare finta di nulla, ma si vedeva che era seccata per il comportamento irresponsabile del figlio “Ho mandato il maggiordomo a cercarlo. Non preoccuparti, Dawnie, vedrai che apparirà davanti a noi da un momento all’altro.”

“Lo spero.”sospirò afflitta.

Darla la lasciò per un attimo per occuparsi dei suoi ospiti e lei fu raggiunta da due giovanotti che le si presentarono baciandole con galanteria la mano.

“Andrew Wells.”si presentò, era biondo, con gli occhi azzurri e un sorriso simpatico

“Jonathan Archer.”disse l’altro che era basso, cicciotello e con i capelli e occhi scuri

“Dawn Summers.”si presentò lei, era felice di essere così ammirata, ma non sopportava di essere stata lasciata sola dal suo fidanzato durante quella che doveva essere la serata più bella di tutta la sua vita.

“Siete voi allora, la futura sposa di Liam.”commentò Andrew dispiaciuto

La ragazza annuì e lui divenne scuro in volto, avrebbe voluto chiederle un ballo.

“Spero che ci riserverete un ballo.”le propose Jonathan che risultò essere meno timido del suo giovane amico.

“Forse.”mormorò con gli occhi che le brillavano, era lì da mezz’ora e già aveva due balli riservati.

I due ragazzi sorrisero e si allontanarono lasciandola nuovamente sola.

Elisabeth era appoggiata con le spalle al camino e osservava le coppie danzare, sospirò tristemente, nessuno aveva ancora mosso un passo verso di lei, la notizia della rottura del suo fidanzamento aveva fato il giro di tutta la città e ora nessuno aveva l’ardire di invitarla a ballare o anche solo di presentarsi.

Abbassò la testa affranta, aveva indossato quell’abito comprato per l’occasione nella speranza di indurre qualche giovane rampollo a chiederle di ballare e invece era destinata a trascorrere tutta la serata a fare da tappezzeria, mentre sua sorella era circondata da decine di corteggiatori.

Era ancora soprapensiero quando sentì una presenza accanto a lei, alzò la testa e vide un ragazzo dai capelli chiari, gli occhi verdi e un sorriso dolcissimo. Indossava la divisa, doveva essere un soldato in congedo.

Lei lo osservò per u istante incuriosita, poi lui le porse la mano “Mi concede questo ballo, Miss?”

Buffy senza riflettere allungò il braccio verso di lui e si lasciò condurre al centro della sala.

“Scusatemi, non mi sono presentato, capitano Riley Finn.”le disse una volta che la musica li avvolse

“Elisabeth Summers.”

“Piacere di conoscervi…miss Summers” sorrise

“Cosa vi porta a questa festa?”gli domandò poi perdendosi nei suoi stupendi occhi

“Sono un vecchio amici di Liam. Abbiamo studiato insieme.”le spiegò

“Capisco.”

“E voi? Come conoscete gli O’Conner?”

Elisabeth si irrigidì debolmente tra le sue braccia “Sono amici di famiglia.”rispose.

“Summers?”rifletté lui per qualche istante “Non siete mica voi la promessa sposa di Liam, vero?”

Scosse la testa tristemente “Si tratta di mia sorella.”

“Bene!”esclamò soddisfatto

Elisabeth spalancò gli occhi a quell’affermazione, ma che voleva dire?

“Perdonatemi, sono stato rude.”si scusò “Intendevo dire che sono felice che non siate voi la fidanzata di Liam perché sarebbe stato un vero peccato non potervi conoscere meglio.”

“Capitano!” lo rimproverò “ Non è questo il modo di parlare a una fanciulla.”

“Vogliate perdonare il mio ardire, non intendevo offendervi.”

Buffy sorrise, quel ragazzo era davvero adorabile quando cercava di scusarsi, decise di concedergli un secondo ballo.

Continuarono a danzare insieme e a discutere di ogni cosa, Riley si rivelò essere molto interessante e lei ascoltava con interesse ogni sua parola. Buffy gli raccontò dell’abbandono del padre, del fatto che avesse dovuto abbandonare gli studi al collegio per aiutare sua madre con la proprietà e che un mese prima avevano ricevuto la notizia della sua morte. Riley era affascinato da quella fanciulla, era piena di doti e di cultura, decise che avrebbe chiesto a sua madre il permesso di corteggiarla.

Al termine della canzone i due ragazzi raggiunsero sua madre che discuteva con Darla O’Conner e Buffy presentò il capitano Finn alle due donne. In quel momento fece il suo ingresso nel salone Liam, più bello che mai, con un abito scuro. Fu introdotto e si avvicinò con passo deciso alla sua fidanzata che lo attendeva impaziente. Si inchinò davanti a lei e le baciò la mano, trascinandola sulla pista da ballo. Dawn era furiosa, era la loro festa di fidanzamento e lui si presentava con un’ora di ritardo.

Lui si accorse del suo stato d’animo e cercò di farsi perdonare “Tesoro, mi dispiace, sono stato trattenuto!”

“Liam, è la nostra festa!”lo rimproverò “Mi hai lasciata ad affrontare tutta quella gente da sola.

Liam le sollevò il mento con un dito e vide che aveva gli occhi lucidi “Piccola, mi dispiace, non credevo avrei tardato. Su, fammi un sorriso.”le rivolse uno sguardo di fuoco

“E va bene!”si rassegnò, non resisteva quando la guardava in quel modo.

“Giuro che mi farò perdonare! E quando ci sposeremo ti riempirò di attenzioni.”aggiunse con voce lasciva.

“Liam!”lo rimproverò “Ma ti sembra linguaggio da usare in pubblico?”

“Non ci sente nessuno!”esclamò, poi si guardò intorno e vide la porta-finestra che dava sul giardino aperta e rivolgendole un sorrisetto malizioso disse “Vieni con me!”e la trascinò via senza non farsi scorgere.

Una volta fuori la condusse quasi correndo nel labirinto che si trovava al limitare del giardino, lì non sarebbero stati disturbati.

“Liam! Perché mi hai portato qui?”lo rimproverò “Non è conveniente!”

Lui le si avvicinò furtivo e la strinse tra le braccia “Oh Dawn, non credo resisterò fino alla nostra prima notte di nozze!”

“Liam!”squittì sorpresa, non si era mai comportato in quel modo così sfrontato prima d’ora, che gli era preso.

“Piccola, sapessi quanto ti desidero.”le sussurrò prima di baciarla con passione

Lei gemette e si lasciò andare a lui, in fondo era il suo fidanzato, poteva anche concedergli qualche bacio in più.

Liam cercò di spingerla sull’erba, ma Dawn lo respinse, era terrorizzata, e se avesse capito che non era più pura? No, non poteva correre il rischio che annullasse le nozze. Doveva fermarlo.

“Liam! Aspettiamo!”ansimò “L’attesa renderà tutto più bello, non trovi anche tu?”

Il ragazzo annuì seccato, ma in fin dei conti che gli costava aspettare? In meno di un mese lei sarebbe stata sua moglie e da quel momento lui avrebbe avuto quello che bramava da tempo.

“Torniamo in salone, potrebbero accorgersi della nostra assenza!”le disse porgendole il braccio.

Una volta tra la folla lo sguardo di Dawn si posò sulla sorella che ballava con un giovane ufficiale e incrociando le braccia sussurrò con cattiveria “Vedo che non ha perso tempo.”

“Di chi parli, tesoro?”le domandò il suo fidanzato

“Di mia sorella, è tutta la sera che danza con quel capitano dell’esercito.”gli spiegò indicandogli la coppia

Gli occhi di Liam divennero due fessure, quello era il capitano Finn, lo conosceva fin troppo bene, aveva fatto una veloce carriera nell’esercito. Buffy aveva trovato un ottimo partito per consolarsi della rottura del loro fidanzamento.

“Andiamo da loro!”e la condusse verso Elisabeth e Riley

Una volta tra la folla lo sguardo di Dawn si posò sulla sorella che ballava con un giovane ufficiale e incrociando le braccia sussurrò con cattiveria “Vedo che non ha perso tempo.”

“Di chi parli, tesoro?”le domandò il suo fidanzato

“Di mia sorella, è tutta la sera che danza con quel capitano dell’esercito.”gli spiegò indicandogli la coppia

Gli occhi di Liam divennero due fessure, quello era il capitano Finn, lo conosceva fin troppo bene, aveva fatto una veloce carriera nell’esercito. Buffy aveva trovato un ottimo partito per consolarsi della rottura del loro fidanzamento.

“Andiamo da loro!”e la condusse verso Elisabeth e Riley.

“Capitano Finn!”lo chiamò Liam una volta che li ebbero raggiunti sulla pista da ballo.

Il ragazzo si voltò e gli sorrise, erano molti anni che non si vedevano

“O’ Connor!”e lo abbracciò dandogli calorose pacche sulla schiena.

“Elisabeth, è un piacere rivederti. Sei uno splendore.”le disse Liam senza staccare gli occhi dai suoi.

“Salve Liam.”lo salutò Buffy arrossendo leggermente ripensando al bacio che si erano scambiati l’ultima volta che si erano visti

Dawn li fissò indispettita, poi tossì per attirare l’attenzione e Liam distolse lo sguardo da Buffy

“Riley, ho l’onore di presentarti Dawn Summers, la mia fidanzata.”

Il capitano le baciò la mano e si presentò a sua volta, poi la sua attenzione si posò nuovamente sul suo vecchio amico “A quando le nozze?”

“Un mese. Piuttosto, che ci fai qui? Non credevo ti trovassi in città!”

“In realtà la guerra è alle porte, dovremo partire presto.”annunciò il ragazzo con orgoglio.

Quelle parole fecero fremere Buffy e Dawn, la guerra, non l’avrebbero mai creduto possibile.

“Andrete a combattere?”gli domandò in ansia la maggiore delle sorelle “Spero proprio che non scoppi la guerra e che il presidente riesca a risolvere la situazione di crisi che si è venuta a instaurare nel nostro paese. Sono molto preoccupata per quello che potrebbe accadere.”

Riley la scrutò con attenzione, era così diversa dalle altre fanciulle che aveva conosciuto. Non era solo attraente, ma anche colta e intelligente, forse, un giorno sarebbe potuta diventare sua moglie “Il presidente farà di tutto per impedirlo!”

La ragazza sorrise e dentro di sé pregò affinché non dovesse partire per il fronte.

Dawn la fissava con rabbia, era riuscita a monopolizzare la conversazione e l’attenzione dei due uomini era tutta per lei.

“Liam, credo dovremmo ballare. In fondo la festa è in nostro onore.”e senza aggiungere altro fece u inchino al capitano e si allontanò seguita dall’uomo.

“Vostra sorella è una fanciulla di notevole bellezza.”commentò Riley.

Buffy si intristì, un altro uomo che era soggiogato dal fascino di Dawn, avrebbe tanto desiderato sparire.

“Ma non è nulla paragonato a voi, Elisabeth.”aggiunse lasciandola senza parole “Siete una donna piena di qualità e sarei onorato se mi concedeste l’onore di frequentarvi.”

La ragazza spalancò gli occhi per la sorpresa, il capitano Finn preferiva lei, le aveva appena chiesto di corteggiarla. Il cuore accelerò i suoi battiti, era emozionata e confusa.

 

“Sempre se a voi faccia piacere, miss.”le disse scrutando ogni sua reazione.

Buffy lo fissò per qualche istante, poi sul suo viso apparve un debole sorriso “Se mia madre non ha nulla in contrario…”ripose poi timidamente

“Chiederò a vostra madre il permesso, allora.”annunciò con gli occhi che gli brillavano “Ora, vorreste concedermi un altro ballo?”

Lei sorrise e gli porse il braccio, era felice, finalmente la situazione per lei cominciava a migliorare.

Improvvisamente Darla diede ordine di fermare la musica, aveva un annuncio da fare. Si avvicinò a Liam e Dawn e si posizionò tra loro “Signore e signori di Charleston, vorrei darvi il benvenuto alla festa in onore di mio figlio Liam e della sua futura sposa Dawn Summers. Questa è un’occasione molto importante per la nostra famiglia e siamo onorati di condividerla con tutti voi. Ora vorrei fare un brindisi.”e i camerieri cominciarono a porgere i calici “A Liam e Dawn, che il loro matrimonio sia lungo e pieno di soddisfazioni.”

Buffy era dall’altra parte della sala, vicino a Riley e osservava la scena con il cuore in pezzi, non poteva negarlo, amava Liam e vederlo con sua sorella la uccideva.

In quel momento l’erede degli O’Connor prese la parola “Vorrei ringraziare tutti i presenti per essere intervenuti, poi un ringraziamento particolare alla mia dolce fidanzata per aver accettato di sposarmi. Spero di renderti felice”e le posò un casto bacio sulle labbra.

Ci fu un caloroso applauso e Liam strinse Dawn sé sorridendo a tutti i presenti.

Capitolo X

 

Trascorse un mese da quella sera, Dawn e Liam si sposarono, nel giardino della dimora degli O’Connor davanti a tutta la aristocrazia di Charleston, mentre Buffy cominciò a frequentare assiduamente il capitano Finn che sembrava molto preso dalla ragazza. Joyce Summers approvava questa relazione anche se sentiva che sua figlia non era completamente felice accanto a lui e che rimpiangeva di non aver sposato Liam. Liam aveva gli affari di famiglia di cui occuparsi e quindi decise di rimandare il viaggio di nozze di qualche mese, almeno fino a quando le cose non si fossero sistemate. Con la guerra alle porte e la partecipazione della Carolina del sud alla Confederazione la situazione dei possidenti si era complicata.

Spike ritornò dal suo viaggio nei Carabi qualche giorno dopo le nozze dell’anno dopo due lunghi mesi di lontananza.Gli era mancata Dawn nelle lunghe notti che aveva trascorso lontano da casa anche se era sto con numerose ragazze che avevano contribuito a rendergli il soggiorni nelle isole caraibiche più che piacevole.

La sera stessa del suo ritorno Spike si recò nella taverna di Willie’s con l’inseparabile Xander.

Una volta entrati furono raggiunti da una raggiante Drusilla “Spike, dolcezza, sei tornato finalmente. Le stelle mi hanno parlato e mi hanno riferito che saresti tornato presto.”

Lui l’abbracciò con foga, in quella ragazza c’era qualcosa che lo attraeva “Dru, tesorino, se questa è l’accoglienza che mi riservi ogni volta che torno da un viaggio cercherò di partire più spesso.”

La ragazza dai capelli corvini lo fissò per qualche istante, poi affermò “Presto sarai troppo preso da raggio di sole per occuparti di me. Lei ti stregherà!”continuò con lo sguardo perso nel vuoto “Sarà la tua rovina.”

“Ma di che sta parlando?” domandò Xander spaventato, sembrava più strana del solito.

“Che io sia dannato se lo so!”rispose Spike scuotendo la testa

“Stai alla larga da loro, sono due e sono pericolose!”continuò a delirare.

Xander afferrò il suo capitano per un braccio e lo trascinò verso un tavolo“Mi mette paura con quello sguardo, peccato, è davvero uno schianto.”gli confessò voltandosi verso di lei che stava servendo un tavolo dall’altra parte del locale.

“Dovresti vedere a letto, è una vera furia!”commentò Spike con negli occhi un lampo di lussuria.

“A proposito di furie, non mi hai raccontato della piccola Summers. Come vi siete lasciati prima della partenza?”gli domandò

Spike lo fissò seccato, aveva deciso di non pensare a lei per almeno qualche minuto, ma ora il suo viso gli era ritornato prepotentemente in mente. Aprì la bocca per rispondere, ma fu interrotto dall’arrivo della cameriera, doveva essere lì da poco perché non l’aveva mai notata in precedenza. Era una bella brunetta dagli occhi scuri da cerbiatta, un sorriso ed un corpicino minuto. La ragazza sorrise e attese le loro ordinazioni, ma Xander era imbambolato a guardarla, era una vera visione.

“Xander? Svegliati, bello addormentato!”lo prese in giro l’amico “Ho una fame da lupo mannaro.”

“Certo, sì!”balbettò senza staccare gli occhi dal viso della cameriera

“Come ti chiami, passerotto?”le domandò Spike suscitando l’attenzione di Xander.

“Winifred”rispose lei con un sorriso

“Che nome adorabile, non è vero Xan?”gli domandò con un’espressione da furbetto, aveva capito immediatamente che all’amico piaceva quella ragazzina

Il brunetto annuì e continuò a fissarla a bocca aperta tanto che Spike fu costretto a ordinare lui per entrambi “Dolcezza, portaci il piatto della casa e una bottiglia di vino”

Wilifred scrisse le ordinazioni e dopo aver lanciato un timido sorriso ai due uomini si allontanò.

“Sei davvero irrecuperabile, Xan. Credo che dovrò insegnarti una o due cosette.”lo prese in giro

“Guarda che non ne ho alcun bisogno!”si indispettì.

“Certo, sembravi un pesce lesso davanti a lei. Invitala a uscire e falla finita!”

“Ma se l’ho appena incontrata!”obiettò “Mi manderà al diavolo!”

Spike alzò gli occhi al cielo, era davvero un caso perso, ma forse avrebbe potuto agire al posto suo. Sorrise e quando la ragazza tornò con la loro cena lui le fece segno di avvicinarsi “Senti, piccola, a che ora finisci il turno?”

“Spike!”lo rimproverò l’amico spalancando gli occhi, ma che diavolo stava facendo?

Lei arrossì leggermente, poi rispose “Alle undici, ma perché me lo chiedete, signore?”

“Chiamami Spike!”la corresse “Il mio amico si stava chiedendo se volessi trascorrere la serata con lui.”

Winifred voltò lo sguardo verso uno Xander sempre più sconvolto, lo avrebbe di certo respinto, ma che gli era saltato in mente?

“Il vostro amico avrebbe dovuto trovare il coraggio di chiedermelo lui stesso invece di delegare voi!”rispose lei con decisione, poi sorrise e si allontanò.

“Che caratterino, non è vero, Xan?”commentò il biondo scoppiando poi a ridere.

“Hai rovinato tutto!”esclamò furioso per la brutta figura che gli aveva appena fatto fare.

“Vai da lei e falla finita! Non vedi che la piccola è pronta? Aspetta solo che ti faccia avanti” gli ordinò quasi con un sorrisetto compiaciuto.

“Sei un cialtrone, Spike.”mormorò alzandosi e dirigendosi verso la ragazza che era ferma al bancone in attesa di alcune ordinazioni.

“Ciao.”le disse “Scusa per prima, non volevamo offenderti. Spike a volte è un po’ rude, ma in realtà è un pezzo di pane”

Winifred si voltò e lo scrutò, sembrava sincero con quello sguardo da cucciolo “Credo di poterlo fare, signore.”

“Xander, il mio nome è Xander.”la corresse, non era abituato a sentirsi chiamare signore.

“Xander.”ripeté

“Sei molto carina e dolce, ti piacerebbe trascorrere la serata con me?”le propose imbarazzato, non era molto bravo in queste cose, al contrario di Spike che era un vero donnaiolo.

“Sarebbe bello, ma non posso.”rispose abbassando lo sguardo

“Capisco.”mormorò demoralizzato, era certo che avrebbe rifiutato

“Possiamo rimandare.”aggiunse poi lasciandolo senza parole.

Il ragazzo annuì e lei si allontanò arrossendo.

Xander soddisfatto tornò al tavolo dove trovò Spike che stava divorando la sua cena.

“Allora? Ha accettato?”gli domandò con il boccone in bocca.

“Questa sera non è libera.”

“Non preoccuparti, cederà! Vedrai che presto ti implorerà di portartela a letto.”cercò di consolarlo, ma Xander sorrise “Ha aggiunto che le piacerebbe uscire con me qualche volta.”

“Sei un cialtrone!”lo colpì su una spalla “Mi sono sentito quasi in colpa!”

“Fai bene ad esserlo, ho fatto la figura dell’idiota senza spina dorsale!”lo rimproverò

Spike scoppiò a ridere e disse “Se non lo avessi fatto ora non sapresti neanche il suo nome!”

“Sì, certo.”borbottò cominciando a mangiare “Aspetto sempre una tua risposta, Spike. Come sono andate le cose tra te e la minore delle Summers?”

“Bene!”rispose vago.

“Bene? Tutto qui quello che hai da dire? È con me che stai parlando, il tuo amico Xander al quale confidi tutto…quasi tutto.”

“Che vuoi che ti dica? È venuta da me la sera prima della partenza e le ho fatto promettere che avrebbe atteso il mio ritorno prima di sposarsi.”gli raccontò

“Credi abbia mantenuto la parola? Gli O’Connor sono ricchi e influenti.”gli domandò scettico.

Spike lo fissò per un attimo, poi si alzò e si diresse verso l’uscita.

“Dove vai?”lo chiamò sorpreso

“A incontrare una ragazza!”rispose prima di uscire dal locale.

“È davvero incorreggibile! Quella ragazza sarà la sua rovina!” commentò.

Buffy era nella sua camera a leggere, la casa era terribilmente silenziosa da quando Dawn si era trasferita dagli O’Connor. Improvvisamente, fuori dalla finestra, scorse un’ombra, dalle labbra le sfuggì un gemito, si trattava forse di un ladro che cercava di entrare in casa? Si alzò dal letto terrorizzata e si avvicinò sbirciando fuori nel giardino. Nell’oscurità vide un uomo alto, con i capelli chiari, che spiava nella stanza di Dawn. Non riusciva a distinguere in maniera chiara i lineamenti perché era molto buio e lui era vestito di scuro, ma di chi poteva trattarsi? E perché si trovava fuori alla camera di sua sorella? Avanzò lentamente verso di lui e parò rendendo manifesta la sua presenza “Chi siete? Che fate nel mio giardino?”

L’uomo si voltò e avanzando di qualche passo uscì dall’ombra che lo celava. Buffy fremette, aveva gli occhi più blu che avesse mai visto e un viso familiare. Lui la fissò, poi sorrise malizioso “Salve”

“Se non andate immediatamente via chiamerò le guardie!”lo avvertì.

Lui continuò a scrutarla senza capire, cosa ci faceva quella ragazza in casa di Dawn? Aveva forse sbagliato abitazione?

“Ci incontriamo di nuovo, passerotto.”aggiunse poi

“Ci conosciamo?”gli domandò indispettita, ma in cuor suo sentiva di aver già visto quel viso altrove.

“Dovrei ritenermi offeso che non vi ricordiate di me, miss.”le disse avvicinandosi “Sono Spike, ci siamo incontrati due volte. Voi siete…?”

“Elisabeth.”

“Vero, Elisabeth, come ho potuto dimenticare un nome tanto soave. Ma di certo non ho dimenticato il vostro volto.”

“Che fate qui? Dovrei farvi arrestare per essere entrato nella mia proprietà nel cuore della notte.”lo minacciò

“Vostra proprietà?”le domandò alzando un sopracciglio

Buffy poggiò le mani sui fianchi e attese una spiegazione

“Devo aver sbagliato villa, allora.”

“Chi cercavate?”gli domandò scettica, quell’uomo le stava mentendo.

“Una fanciulla.”rispose con un sorrisetto lussurioso.

“Lo avevo immaginato.”

“Sono felice di avervi rivisto, Elisabeth.”affermò accorciando maggiormente le distanze tra loro “Siete una vera visione.”

La ragazza arrossì e lui scoppiò a ridere divertito “Adorabile il modo in cui le vostre gote si tingono di rosso, non mi capita spesso di incontrare una fanciulla come voi.”

“Siete davvero insolente e sfacciato!”esclamò “Andatevene ora!”

“Mi trovo bene in vostra compagnia, miss Elisabeth.”

“Siete incredibile, signore!”

“Spike.”la corresse

“Non avete un cognome?”

“Sono conosciuto come Spike The Devil. Potrei sapere il vostro?”

“Summers.”rispose pentendosene immediatamente, non avrebbe dovuto dirglielo “Elisabeth Anne Summers”

Spike spalancò gli occhi, non riusciva a crederci, era dunque lei la sorella maggiore di Dawn, colei che avrebbe dovuto sposare O’Connor? Quel ragazzo doveva essere cieco per rifiutare una fanciulla di tale bellezza.

“Conoscete la mia famiglia, signor…Spike?”gli domandò vedendo la sua reazione.

“In un certo senso sono legato agli O’Connor.”rispose vago, forse poteva cercare di carpire notizie sulla sua amata, voleva sapere perché non fosse nella sua camera. Che fosse stata rimandata in collegio?

“Siete un amico di Liam?”gli domandò poi

Lui non rispose, poi disse “Sono stato via due mesi, per questioni di lavoro. Quando sono partito doveva sposarsi, ma non so se…”le spiegò sperando che lei gli dicesse che la sua Dawn avesse annullato o rimandato le nozze, ma quello che gli rispose distrusse ogni sua speranza

“Liam e mia sorella si sono uniti in matrimonio una settimana fa.”

Spike sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi, gli aveva mentito. Una rabbia cieca lo pervase, voleva vendicarsi, nessuno poteva prendere in giro Spike the devil “Quindi ora si è trasferita alla piantagione degli O’Connor?”

“Sì, io e mia madre siamo rimaste qui.”

“Vostra sorella è bella come voi?”le domandò malizioso mentre un piano cominciava a farsi strada nella sua mente.

“Dawn è molto attraente, anche più di me.”rispose con un pizzico di gelosia

“Ne dubito, passerotto. Voi siete stupenda, con questi occhi verdi e i capelli biondi come il grano.”le disse giocando con un ricciolo.

Buffy indietreggiò di qualche passo, il cuore le batteva all’impazzata, ma non sapeva il perché “Non è conveniente che una fanciulla per bene stia in compagnia di un uomo, nel cuore della notte.”

“Avete ragione, sono davvero insolente, ma non sono abituato a frequentare ragazze del vostro rango.”si scusò avvicinandosi nuovamente a lei tanto che fu bloccata contro la parete senza avere una via di fuga.

“Avete paura di me?”le domandò con un lampo di desiderio negli occhi

“Sento che siete pericoloso e che non dovrei trovarmi qui con voi.”gli spiegò con il volto in fiamme.

Spike sorrise, se questa ragazzina possedeva anche la metà del fuoco della sorella si sarebbe divertito parecchio nell’attuare questa sua vendetta.

“Potreste rischiare la vostra reputazione se dovessero vedervi in mia compagnia.”

“La mia reputazione?”ripeté “Credo che sia già accaduto, il giorno in cui Liam ha rotto il nostro fidanzamento.”

“Mi dispiace, passerotto, quell’uomo non sa cosa ha perso.”le disse

“Siete gentile a dirlo. Ora se volete scusarmi, dovrei andare a dormire.”e si voltò per rientrare in casa, ma lui le bloccò un braccio e la attirò a sé

“Non andatevene.”le sussurrò avvicinando il viso al suo orecchio.

“Lasciatemi!”esclamò cercando di liberarsi dalla sua stretta “Non avete nessun diritto d’essere qui e tanto meno di prendervi queste libertà con me!”

“Scusatemi, mi dispiace per la mia sfrontatezza.”e la lasciò libera, non doveva osare troppo, avrebbe rischiato di spaventarla e allontanarla da lui.

Buffy lo fissò arrabbiata, quello Spike era un vero selvaggio, come poteva conoscere Liam? C’era qualcosa che non quadrava in tutta quella faccenda.

“Addio!”e ritornò nella sua camera chiudendo la porta finestra.

Una volta sola cominciò ad ansimare, perché la sua vicinanza la turbava tanto? Era affezionata a Riley, presto si sarebbero fidanzati, non poteva provare qualcosa per un altro.

Si preparò per la notte e cercò di addormentarsi, ma le fu impossibile, il viso e gli occhi blu di Spike la tormentarono senza darle tregua.

Spike si presentò nello studio dell’avvocato Giles il mattino seguente. Era deciso a far valere i suoi diritti con famiglia O’Connor e non voleva attendere oltre. Presto avrebbe ottenuto un cognome degno di rispetto e parte delle proprietà e Dawn avrebbe rimpianto il momento in cui gli aveva mentito.

Entrò come una furia e l’avvocato lo accolse preoccupato “William, a cosa devo questa irruzione?”

“Rupert, voglio agire! Ho atteso fin troppo tempo.”annunciò risoluto

“Siediti, William.”

L’uomo obbedì e cercò di calmare l’animo “Voglio quello che mi spetta, Rupert e lo voglio adesso!”

“Cosa è accaduto per farti cambiare idea? Avevi deciso di attendere.”gli domandò l’avvocato.

“Non ha importanza.”

“William, per me sei come un figlio, riesco a capire quando mi stai nascondendo qualcosa.”gli disse alzandosi dalla sua poltrona e raggiungendolo.

“Liam mi ha rovinato la vita, ha sposato la ragazza che…”

L’uomo spalancò gli occhi, come faceva a conoscere Dawn?

“William, ma che stai blaterando? Come conosci Dawn Summers?”

Spike si voltò verso di lui e vide che era alterato e preoccupato, anche lui conosceva la famiglia Summers? Le cose si stavano complicando.

“Come conoscete Dawn?”

“Sono un amico di famiglia, ora parla!”gli ordinò, Joyce sarebbe morta di crepacuore se avesse saputo che la sua bambina era in qualche modo legata a lui.

Spike si alzò dalla sedia “L’ho incontrata sulla spiaggia, qualche mese fa, mi ha stregato. Non sapevo fosse fidanzata con Liam, poi un mio uomo ha effettuato delle indagini e mi ha riferito delle sue prossime nozze. Prima di partire le ho fatto promettere che avrebbe atteso il mio ritorno, ma a quanto pare…”

“William, cosa c’è stato tra voi?”gli domandò pulendo gli occhiali con un fazzoletto.

“Non pretenderete che ve lo dica, vero?”

“Voglio sapere tutto!”esclamò risoluto

“Ho avuto io l’onore di essere il primo a cogliere il suo fiore.”rispose ironico“Come avrei voluto vedere l’espressione di Liam la prima notte di nozze!”disse divertito.

“Cosa? Ma ti rendi conto che questo complica le cose? Se Dawn dovesse riferire agli O’Connor che ti sei approfittato di lei potresti rischiare la vita. Liam potrebbe volere la tua testa e quella è una famiglia potente.”

“Ehi!”scattò offeso “Io non ho fatto nulla del genere! La piccola è stata ben felice di concedersi a me.”

“Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Sei un vero incosciente.”

“Per me era solo una fanciulla molto attraente con la quale divertirmi, o almeno era quello che pensavo. Mi è entrata dentro, Rupert e quando ho scoperto che era promessa a un altro avrei voluto uccidere Liam.”

“Ora è sua moglie e tu presto sarai suo cognato. Devi dimenticarla!”

“Non posso!”scosse la testa “Devo fargliela pagare per il modo in cui mi ha trattato! Altro che santarellina. Quella è una vera…”sibilò

“William!”lo bloccò

“Scusate, mi sono lasciato prendere dall’ira. Che potete dirmi della sua famiglia?”gli domandò poi, non voleva metterlo al corrente del suo piano, ma aveva bisogno di conoscere qualcosa su Elisabeth.

“Il padre, Hank, è deceduto mesi fa, ma aveva lasciato la moglie e le due figlie quando loro erano piccole. Elisabeth, la maggiore ha aiutato la madre a mandare avanti la proprietà e…”

“Era promessa a Liam, cosa è accaduto?”

“Vedo che hai effettuato delle ricerche, cosa hai in mente?gli domandò sospettoso

“Niente. Voglio solo saperne di più!”rispose vago.

“Ha incontrato Dawn e si è innamorato, ma a quanto pare Liam non era a conoscenza del fidanzamento con Elisabeth. Sua madre non lo aveva messo al corrente. Si sono sposati una settimana fa.”

“Quel damerino!”esclamò con disprezzo “ma presto si troverà un fratello con il quale dividere tutto quello che possiede! Non vedo l’ora di vedere la sua espressione.”aggiunse con un lampo d’odio negli occhi.

“William, questo non è l’atteggiamento giusto.”lo rimproverò

“Sono arrabbiato, Rupert e voglio avere un a rivincita.”

“Lo capisco, ma non preoccuparti, avrai quello che ti spetta. È tutto nei documenti testamentari di Ethan O’Connor.”

Spike sorrise maligno e disse “Non potrà fare nulla per contestarlo!”

L’avvocato Giles sorrise e gli diede una pacca sulla spalla “Presto avrai un nome degno di rispetto.”

“Prima sarà meglio mi sentirò Rupert.”

“Domani ti accompagnerò alla piantagione degli O’Connor.”

“Bene! Ora devo andare, ho degli affari da sbrigare.”annunciò avviandosi verso la porta “Grazie di tutto.”e uscì dallo studio.

Capitolo XI

 

Spike si recò in città, doveva incontrare i suoi uomini per discutere del carico che avevano imbarcato ai Carabi. Era una faccenda delicata e aveva bisogno di tutta la loro attenzione. Era quasi arrivato al mercato quando la vide, Elisabeth era lì davanti a lui. Restò estasiato, quella ragazza era da mozzare il fiato con i boccoli sulle spalle e un vestito azzurro con una profonda scollatura. Per un attimo rimpianse di aver perso tanto tempo dietro a Dawn, Elisabeth era la donna che faceva per lui e presto, quando avrebbe avuto un nome, le avrebbe chiesto di sposarlo così gliel’avrebbe fatta pagare per averlo preso in giro. Si fece largo tra la folla e le si affiancò “Salve, Elisabeth.”

La ragazza fremette nel sentire la sua presenza e alzò la testa perdendosi in quel mare “Signor Spike.”

“Solo Spike, passerotto. Cosa ci fate qui?”le domandò sorridendole

“Mia madre aveva bisogno di frutta e verdura e io…”

“Vi siete offerta di recarvi al mercato? Siete una persona davvero altruista.”

La ragazza arrossì per quel complimento e abbassò la testa “Vi ringrazio, ma è mio dovere, soprattutto ora che siamo rimaste senza cameriera. Shana ha seguito Dawn alla piantagione.”

“Capisco. Permettete che vi scorti fino a casa e che vi aiuti con le vostre compere? Avrete delle borse eccessivamente pesanti tra poco e non potrei mai permettermelo se doveste farvi male prima di raggiungere la vostra dimora.”si offrì

“Siete davvero gentile, grazie.”accettò, in fondo che male poteva fare la sua compagnia? Si era anche offerto di aiutarla, sapeva anche essere un gentiluomo quando voleva.

Spike le camminò accanto silenzioso, stranamente non sapeva cosa dirle e non voleva rischiare di rovinare tutto parlando a sproposito.

“Siete silenzioso.”osservò voltandosi verso di lui “Spero di non avervi distolto da qualche importante lavoro o affare.”

In quel momento si ricordò di dover incontrare Xander e gli altri, ma ormai era tardi per tirarsi indietro. Scosse le spalle e rispose “Preferisco la compagnia di una bella fanciulla a quella di una massa di marinai.”

“Il dovere prima di tutto!”esclamò convinta

“Siete una donna piena di sorprese, Elisabeth, mi piacerebbe scoprire tutte le vostre armi.”mormorò fissandola con intensità.

Lei arrossì “Non siate indelicato. Ci siamo appena conosciuti e poi io…”

“Voi cosa?”

“Frequento qualcuno.”concluse ricordandosi solo in quel momento di Riley

“Oh”disse solo, non credeva fosse già promessa a un altro uomo, questo avrebbe complicato le cose ma alla fine l’avrebbe spuntata lui “Non mi stupisce, voi siete una ragazza molto bella, è normale che siate corteggiata.”

“Si chiama Riley Finn, è capitano.”

“Un partito di tutto rispetto.”commentò, doveva separarli “ho sentito dire che forse scoppierà la guerra, partirà con il suo reggimento?”le domandò poi

Buffy si intristì e annuì con il capo, il cuore le si spezzava al solo pensiero.

“Perdonatemi, non volevo rendervi triste. Avrei dovuto tenere chiusa la mia boccaccia.”

“Non importa, dovrò abituarmi all’idea”

“Quando vi sposerete?”le domandò poi scrutando la sua reazione

“Non abbiamo ancora ufficializzato…la nostra relazione, quindi…”

“Capisco.”esultò, presto avrebbe fatto la sua mossa e con il cognome degli O’Connor non avrebbe potuto rifiutarsi di sposarlo.

“Io sono arrivata!”gli annunciò giunti davanti a un cancello “Vi ringrazio.”

“È stato un vero piacere, passerotto”le disse baciandole la mano “Spero ardentemente di rivedervi presto.” E detto questo si allontanò.

Buffy sospirò, quell’uomo era davvero misterioso e affascinante, ma anche alquanto pericoloso perché aveva il potere di farle battere forte il cuore e di farle tremare le gambe.

Lo osservò allontanarsi, aveva un portamento elegante quasi come se non appartenesse a quel mondo, ma all’aristocrazia “Spike”mormorò prima di entrare.

Il mattino seguente Spike e l’avvocato Giles si recarono alla piantagione degli O’Connor. Era agitato, avrebbe cambiato la sua vita e forse avrebbe rivisto Dawn. Come avrebbe reagito nel trovarlo lì? Avrebbe fatto finta di non conoscerlo? Strinse la mascella e lanciò un’occhiata al suo compagno di viaggio, sembrava molto teso, forse temeva qualche intoppo. No! Tutto doveva andare secondo i suoi piani!

Percorsero a cavallo i campi e raggiunsero l’imponente villa, Rupert era conosciuto quindi non ebbero difficoltà a farsi ricevere da Darla.

Furono introdotti nell’enorme salone dove li attendeva una donna dai capelli biondi, sulla quarantina che riconoscendo l’avvocato, lo raggiunse sorridendogli cordiale.

“Avvocato, come state? A cosa devo questa vostra visita? E chi è il vostro affascinante accompagnatore?”

“Signora O’Connor, lui è Spike. Spike ho il piacere di presentarti la signora Darla O’Connor.”li presentò.

Il biondo le baciò la mano e poi la donna li fece accomodare su un divano.

“Siamo venuti qui oggi, signora, perché ho una questione importante da discutere con voi.”cominciò a spiegare Rupert con estrema professionalità, mentre Spike seduto accanto a lui fremeva impaziente.

“Davvero? E di che si tratta?”

“Ho qui, una copia del testamento di vostro marito e degli atti di nascita.”

“Come?”ripeté sorpresa

“Vedete.” E le porse le carte che aveva estratto da una borsa di pelle “Qui risulta che vostro marito, Ethan O’Connor non aveva solo un figlio.”

La donna impallidì, ma non replicò e questo insospettì Spike, forse era già al corrente di tutto.

“Qui è citato un figlio nato da una relazione con una donna, Jennifer Calendar, deceduta poi due anni fa. Il giovane William secondo queste disposizioni avrebbe diritto alla metà delle sue proprietà.”

La donna si voltò verso Spike e lo fissò con gli occhi scuri come braci, era furiosa, aveva capito chi fosse e temeva che suo figlio potesse perdere quello che gli spettava come figlio unico.

Lui sorrise e la donna scattò in piedi “È inaudito! Come osate presentarvi questa casa asserendo menzogne?”

“Menzogne?”replicò Spike spalancando gli occhi “Io sono il figlio di Ethan O’Connor e questi documenti sono la prova che ho diritto alla metà del patrimonio!”

“Come vi permettete di parlarmi così?”

“Spike, Wiliam, ti prego, calmati.”gli disse Rupert preoccupato “Signora, è stato un desiderio di vostro marito che William potesse ereditare ciò che quando era in vita non aveva potuto avere. Sua madre ha detto al signor O’Connor, di avere avuto un figlio, pochi mesi prima che lui morisse. Questo documento è stato redatto allora”le spiegò cercando di placare gli animi.

“Ora pretenderete che io acconsenta a questa follia, non è vero?”

“È stata volontà di vostro marito regolarizzare la sua situazione!”le spiegò l’avvocato.

“Dovremo rendere tutto ufficiale, vero Rupert?”chiese Spike impaziente, presto avrebbe fatto parte di quella famiglia e avrebbe avuto la sua rivincita.

L’avvocato annuì e aggiunse “Bisognerà firmare delle carte, potrete chiedere al vostro avvocato di presenziare. Ora sarà meglio andare.”

“Riferirò ai miei legali e a Liam.”disse infine la donna rassegnava, non avrebbe mai pensato che suo marito si fosse rivolto ad un avvocato per riconoscere il bastardo avuto con un’altra.

Era indignata e offesa, ma non poteva fare nulla per impedire che quell’uomo avesse la metà del patrimonio.

“Liam è qui?”domandò Spike, desiderava rivedere Dawn.

“No! È in città per alcuni affari. Come conoscete Liam?”gli domandò darla sempre più sospettosa.

“Non lo conosco, in realtà, ma avrei voluto…”si bloccò vedendo l’espressione di rimprovero dell’avvocato che aveva capito cosa volesse fare.

“Mia nuora è invece tornata a casa da sua madre.”

Nel sentire nominare la ragazza il viso di Spike si illuminò e sorrise malizioso, forse le avrebbe fatto una visita nel pomeriggio, così avrebbe rivisto anche la dolce Elisabeth.

“Arrivederci, signora O’Connor. Andiamo Rupert.”aveva molta fretta di tornare in città.

La donna li salutò con un cenno della testa e i due uomini uscirono lasciandola angosciata, come avrebbe reagito Liam a quella notizia?

 

 

 

Spike era felice, presto avrebbe ufficializzato la situazione e sarebbe stato un O’Connor a tutti gli effetti. Si diresse verso l’abitazione dei Summers, voleva rivedere Dawn, riferirle che non era più il contrabbandiere senza nome che aveva conosciuto, ma un uomo degno di essere amato.

Si appostò fuori al cancello e sbirciò all’interno, la casa era piena di vita, Una donna di colore sui trenta anni si sporgeva dalla finestra e batteva delle lenzuola, mentre un’altra donna sulla quarantina dava ordini. Nessuna traccia delle due sorelle, forse non erano in casa. Sospirò tristemente, il desiderio lo stava distruggendo. Improvvisamente sentì una voce familiare alle spalle e fremette, era la sua Dawn, l’avrebbe riconosciuta ovunque.

Si voltò e lei lo vide, era con Elisabeth, erano entrambe molto belle, la minore impallidì vedendolo davanti casa, voleva forse rendere pubblica la loro breve relazione? Avrebbe negato e avrebbero creduto a lei.

Spike sorrise alle due ragazze e le salutò “Buongiorno signorine.”

”Buongiorno Spike”lo salutò Elisabeth.

Dawn si voltò sconvolta verso la sorella, come faceva a conoscerlo?

“Elisabeth.”

“Spike, lei è mia sorella, Dawn, lui è Spike, conosce Liam e ieri mi ha aiutato con la spesa.”li presentò

“Davvero?”domandò alzando un sopracciglio “Conoscete mio marito?”

Spike sorrise e annuì mordendosi un labbro “Voi siete la sua mogliettina, eh?”domandò sarcastico “Lo invidio, ha buon gusto.”

Elisabeth notò gli sguardi che i due si lanciarono e si insospettì “Come mai qui?”

“Volevo vedervi, Elisabeth.”mentì curioso di sapere come avrebbe reagito Dawn a quelle parole.

La ragazza si irrigidì e lo fissò indispettita, detestava essere messa in disparte dalla sorella “E da quando vi conoscete?”

“Qualche giorno. Elisabeth, sapete, ho una novità, ma non vorrei dire nulla prima che sia tutto ufficiale.”affermò sogghignando, era impagabile l’espressione di Dawn in quel momento.

Buffy sorrise e il suo cuore impazzì, forse voleva sposarla? No! Sua madre non avrebbe mai acconsentito e poi c’era Riley.

“Senti Buffy, potresti riferire a nostra madre che questa notte mi fermerò qui?”le chiese Dawn, voleva parlare da sola con Spike, chiarire la situazione.“Io ti raggiungerò immediatamente.”

“Certo. A presto.”salutò l’uomo che la seguì con lo sguardo

Una volta soli la ragazza lo fissò furiosa, a che gioco stava giovando? Che voleva fare con Elisabeth? Sedurla proprio come aveva fatto con lei Che fai qui? Vuoi forse rivelare tutto a Elisabeth? Non ti crederebbe!”

Spike sorrise e avvicinandosi di qualche passo le disse “Ti trovo bene!”

“Voglio sapere che sei venuto a fare a casa nostra!”lo aggredì “Hai intenzione di corteggiare Elisabeth? Frequenta un capitano dell’esercito e non hai alcuna speranza.”lo informò acida.

“Non credevo fossi così cattiva!”esclamò improvvisamente “Cosa ti ha fatto Elisabeth per farsi odiare così tanto da te?”

La ragazza non rispose e lui continuò “Credevi non l’avrei mai scoperto?”

“Davvero pensavi avrei rinunciato a Liam per stare con te? Eri un povero illuso!”

Spike contrasse la mascella, quanto avrebbe meritato di essere schiaffeggiata, ma non poteva. Decise di ripagarla con la stessa dose di cattiveria “Cosa ha detto il caro Liam la prima di nozze quando si è accorto che la piccola e pura mogliettina non era poi così pura come pensava?”le domandò

“Sei un bastardo!”sibilò

“Avrei tanto voluto vedere la sua faccia!”rise “Povero Liam, lo hai davvero preso in giro per bene!”

“Ti detesto! Sei feccia!”lo schiaffeggiò

“Sgualdrina! Non posso credere di aver pensato che tra noi potesse…”si bloccò la rabbia gli impedì di continuare

“Che cosa? Spike, non c’era un futuro!”

“Perché? Non sono abbastanza potente?”le domandò ironico, era giunto il momento di rivelarle tutto “Sappi che in realtà io sono figlio di Ethan O’Connor!”le rivelò afferrandola per un braccio e attirandola a sé “Sono il fratellastro del tuo adorato maritino!”

Dawn spalancò gli occhi e si portò una mano alla bocca, mentre lui sorrideva maligno, la sua espressione era impagabile.

“Cosa?”

“Sorpresa? La notizia ha sconvolto anche me, ma ora che ho assimilato la notizia non potrei essere più soddisfatto. E ora che dici? Sono sempre una feccia della società?”

“Stai mentendo!”lo accusò

“Perché dovrei? Proprio questa mattina mi sono recato dalla signora O’Connor con il mio avvocato e l’ho messa al corrente di tutto. Presto Liam dovrà dividere con me tutto quello che possiede e avrò il suo cognome!”le annunciò soddisfatto.

“Credi che questo ti renda migliore? Sbagli!”gli domandò con disprezzo.

“Come osi ragazzina?”la strattonò “Guarda che con una parola posso rovinarti la vita. Non provocare la mia ira!”

“Cosa? Mi stai minacciando?”lo fissò con gli occhi lampeggianti di rabbia, nessuno poteva permettersi di trattarla in quel modo

“Impara a portarmi rispetto! Sono tuo cognato!”le disse cacciando la lingua tra i denti “E se le cose andranno come penso…”lasciò in sospeso la domanda.

“Cosa?”

“Lo scoprirai presto.”le sussurrò avvicinando il viso al suo.

Intanto in lontananza Buffy li spiava non vista con le lacrime agli occhi, Spike la teneva per un braccio, i loro visi erano vicini, ma come poteva in pieno giorno? Aveva davvero perso ogni ritegno, tradire Liam dopo tutto quello che aveva fatto di tutto per sposarlo. Era davvero indegno il suo comportamento. Se lo avesse saputo la loro madre le sarebbe venuto un attacco di cuore. Strinse la mascella e decise che non avrebbe mai dovuto sapere. Ma cosa le era accaduto per indurla a cambiare in quel modo? Non la riconosceva più, era come un’estranea per lei Ma dove era finita la Dawn che conosceva? Questa che le era accanto era una estranea. Spike era stato con lei, avevano avuto una relazione e ora per fargliela pagare la corteggiava? Non riusciva a crederci, ci era cascata ancora, si era illusa che un uomo attraente come lui potesse essere attratto da lei, ma l’unica cosa che voleva era far ingelosire sua sorella per poi indurla a lasciare Liam. Scappò in casa, in fondo cosa le importava? Non provava nulla per quell’uomo, era un estraneo.

Liam tornò a casa quella sera e sua madre Darla gli riferì della visita dell’avvocato Giles e di quello Spike. Il ragazzo si incupì, conosceva la fama di quell’uomo, era un contrabbandiere e per i suoi affari era un concorrente temibile, forse questa parentela poteva andare a suo vantaggio. Essendo suo fratello non avrebbe mai osato andare contro gli interessi della famiglia. Sorrise e voltandosi verso la donna esclamò “Sarà il benvenuto nella nostra famiglia! Ho sempre desiderato un fratello!”

Darla aprì la bocca per protestare, ma lui la zittì con un cenno “Madre, non possiamo fare nulla per impedire tutto questo, l’unica cosa è accettare di buon grado questa situazione!”

Non avrebbe mai creduto che suo padre avesse potuto avere come amante una donna di basso rango, ma in fondo lo faceva anche lui qualche volta.

“Cosa intendi?”gli domandò sua madre

“Non importa! Dov’è Dawn?”

“In città, da sua madre.”rispose pensierosa, suo figlio era stato troppo accondiscendente, nascondeva di certo qualche secondo fine “Resterà lì per la notte.”

“Io allora ho da fare, degli affari in città che non possono attendere! Arrivederci madre.”e si allontanò.

 

 

Capitolo XII

 

Il giorno dopo i legali della famiglia O’Connor si recarono nell’ufficio dell’avvocato Giles e alla presenza di Liam, Spike e Darla dichiararono valido il documento in cui si enunciava che Spike era un membro effettivo della famiglia e che da quel momento avrebbe acquisito il cognome degli O’Connor.

Spike era soddisfatto, aveva finalmente raggiunto il suo scopo e presto avrebbe ottenuto molto di più.

Liam gli si avvicinò, era curioso di parlargli, di conoscere questo suo fratellastro di cui tanto aveva sentito parlare in città.

“Benvenuto in famiglia.”gli disse porgendogli la mano.

Spike lo fissò per qualche istante e poi con un sorrisetto compiaciuto gliela strinse “Grazie, Liam.”

“Ora cosa accadrà?”gli domandò il bruno

“Cosa intendete?”

“Dammi del tu, in fondo siamo fratelli.”gli disse sorridendo “Volevo sapere quali fossero i tuoi programmi ora che sei un O’Connor. Continuerai il lavoro che facevi o intendi partecipare agli affari di famiglia?”

“Non intendo modificare nulla! Ho degli affari molto importanti di cui occuparmi, ma se dovesse servirti un aiuto nella gestione delle varie proprietà io non in tendo tirarmi indietro.”lo rassicurò

“Grazie, Spike.”

“Ora sono William “Spike” O’Connor. Ha un suono strano.” Commentò

“Che ne diresti di pranzare con me e mia moglie oggi? Vorrei che la conoscessi, è una ragazza straordinaria.”

“In realtà, ho avuto modo di fare conoscenza con lei, proprio ieri, da sua madre.”gli rivelò, non poteva fingere di nuovo di incontrarla per la prima volta.

“Ah si? Conosci la signora Summers?”

Spike si passò la mano tra i capelli e rispose “No, sua sorella Elisabeth. Abbiamo avuto modo di discorrere più di una volta. È una fanciulla speciale, fuori del comune.”gli occhi gli brillavano parlando di Buffy, gli era entrata dentro.

“Davvero?”ripeté preoccupato, non gli faceva piacere che frequentasse Elisabeth “Immagino sappia che tra lei e il mio amico, capitano Finn ci sia una simpatia”

“Ne sono stato messo al corrente.”disse alzando le spalle, non temeva la concorrenza, lui era Spike the devil e se voleva una cosa la otteneva.

“Dalla tua reazione immagino non ti importi.”

“Non mi preoccupa. Elisabeth mi piace e spero accetti la mia corte.”

Liam spalancò gli occhi, non poteva permettere che Elisabeth si legasse a un uomo dalla reputazione così dubbia.

“Non credo sarà possibile!”esclamò con estrema freddezza “Elisabeth non accetterà!”

“E perché mai? Sono in grado di mantenere una moglie, nel caso decida, un giorno, di sposarmi.”obiettò offeso “Ora se vuoi scusarmi, ho da fare. Grazie per l’invito, ma sarà per un’altra volta”e si allontanò senza dargli modo di ribattere.

“Dannazione!”imprecò “Quel verme non sposerà Elisabeth! Lo impedirò!”

“Tesoro?”lo raggiunse sua madre “Ma cosa è accaduto? Vi ho sentiti discutere, cosa pretende quel bifolco?”

Liam si voltò verso la madre e con gli occhi fiammeggianti d’ira rispose “La mano di Elisabeth!”

Darla si portò la mano alla bocca e gemette “Non è possibile. Joyce morirà di crepacuore quando lo verrà a sapere.”

“Io impedirò a quell’uomo di sposarla a costo di costringere Riley a chiedere la mano di Elisabeth, anzi, credo che è proprio quello che farò.”e si allontanò in tutta fretta lasciando sua madre da sola.

 

 

 

Buffy era agitata, quella sera era atteso per cena il capitano Finn e sentiva che avrebbe chiesto la sua mano. Le piaceva molto, ma gli occhi blu di Spike e il suo sorriso continuavano a perseguitarla, se solo non fosse innamorato di sua sorella. Scosse la testa, non doveva pensare a lui, era un uomo della peggiore specie. In fondo frequentava Riley da quasi due mesi e lui aveva più volte accennato alla possibilità di ufficializzare il loro legame.

Il capitano giunse a casa Summers in perfetto orario e in compagnia di Liam e Dawn e la cosa la turbò, si sentiva a disagio in sua presenza da quando lui l’aveva baciata. Una volta a tavola, Liam cominciò a raccontare quello che era accaduto il mattino nello studio dell’avvocato Giles con Spike “Ora quel mercante porta il nostro nome, è una cosa inconcepibile! Io l’ho accettato perché era l’unica cosa da fare, ma mia madre ha molte riserve. Come darle torto?”

Buffy che, non aveva ascoltato neanche una parola, alzò di scatto la testa e domandò “Di chi parlate? Ero distratta.”

“Di quello Spike the devil!”rispose Liam con una strana luce negli occhi “È il figlio illegittimo di mio padre, nonché mio fratellastro. Oggi abbiamo firmato i documenti che dichiarano che ormai ha diritto al nostro nome e a metà delle proprietà.”le spiegò lui continuando a osservare la sua reazione.

La ragazza si portò la mano davanti la bocca incredula, Spike e Liam erano fratellastri “Non riesco a credere alle tue parole. Tuo padre ha avuto un altro figlio e solo adesso la cosa è venuta fuori, ma come è possibile?”

Lui annuì “L’avvocato Giles è entrato in possesso del suo testamento e del certificato di nascita. Non c’è possibilità di sbaglio. Da oggi William, è questo il suo vero nome è membro della nostra famiglia.”

“William?”domandò con interesse “Non gli si addice molto.”

“Mi ha riferito di averti conosciuta, come mai frequenti un tipo di quel genere?”le domandò mettendo in bocca una patata.

“Un giorno l’ho incontrato nello studio dell’avvocato Giles, e poi mi ha aiutata al mercato.”rispose con finta indifferenza “Non posso affermare di conoscerlo.”

“È stato gentile da parte sua aiutarvi, Elisabeth.”commentò Riley “Ma dovreste seguire i consigli di vostro cognato e non mescolarvi con certa gente, potrebbe essere pericoloso.”

“Non preoccupatevi, capitano, so badare a me stessa!”esclamò mentre Dawn fremeva, non sopportava che la strada di sua sorella si fosse incrociata con quella del suo amante, la situazione si stava complicando.

“Forse era a conoscenza della nostra parentela con gli O’Connor e voleva acquistare un po’ di credito.”aggiunse quindi con disprezzo

Buffy le lanciò uno sguardo pieno di disgusto, ma come osava parlare in quel modo di lui considerata la tresca che avevano? L’avrebbe schiaffeggiata se avesse potuto, detestava il modo in cui si stava comportando.

“Forse voleva solo essere gentile.”replicò Buffy “Io non penso sia dovuto al nome che porto, non lo conosceva prima che io glielo dicessi.”

Liam ridacchiò e disse “Quello ha delle mire su di te, Elisabeth! Me lo ha detto chiaramente!”

“Cosa?”urlarono quasi contemporaneamente Dawn e Buffy.

“Che intendi dire?”domandò Buffy con il cuore in subbuglio, che aveva in mente quell’uomo? Sedurre anche lei come aveva fatto con sua sorella? Oppure voleva fare ingelosire Dawn chiedendo la sua mano. Quelle attenzioni la confondevano, non ci era abituata.

“Vorrebbe chiedere la tua mano, quel folle.”rispose scoppiando a ridere “Porterà sempre il nostro nome, ma resta un contrabbandiere che sarebbe capace di qualunque cosa pur di mettere le sue sporche manacce su di te.”

Buffy non sopportava il modo in cui si riferiva a Spike, neanche lo conosceva e emetteva dei giudizi affrettati su di lui “Non è così!”obiettò alterata, doveva parlare, difenderlo anche dopo quello che aveva saputo “Trovo sia un uomo gentile e pieno di fascino e non è corretto parlare alle spalle di qualcuno che non è presente per difendersi.”

Liam restò a bocca aperta, non avrebbe mai creduto che lei lo avrebbe difeso, che tra loro ci fosse qualcosa di più di quello che la ragazza aveva dichiarato? Gli occhi divennero due fessure, doveva fare qualcosa per troncare sul nascere questa storia ridicola “Hai ragione, ma non trovo conveniente che una fanciulla abbia rapporti con un uomo del genere.”

“Non accetterete la sua corte, vero Elisabeth?”intervenne Riley stringendole la mano nella sua, era visibilmente geloso “Mi piacerebbe che il vostro cuore appartenesse a me.”

Buffy arrossì e non rispose, ma il cuore le batteva con forza nel petto anche solo a pensare a Spike, era così affascinante “Voi mi confondete, capitano.”

“Chiamatemi Riley, vi prego.”

“Chi sarebbe questo uomo di cui parlate?”domandò Joyce intromettendosi nel discorso

“Il figlio bastardo di mio padre.”rispose con disprezzo

Buffy gli rivolse uno sguardo pieno di risentimento, non sopportava il tono che aveva usato “Liam!”lo rimproverò

“Scusatemi, non volevo usare questo linguaggio. Intendo, il figlio che mio padre ha avuto fuori dal matrimonio.”si corresse.

“E vorrebbe la mano della mia Elisabeth?”era inquieta, dopo quello che era accaduto con Liam avrebbe voluto per la figlia un matrimonio sicuro e pieno d’amore

“Non preoccupatevi, Joyce, non accadrà!”le assicurò Liam “Il capitano Finn credo sia il candidato più adatto a sposare la dolce Elisabeth.”

“Signora Summers, sarebbe un onore per me.”disse il ragazzo prendendo la mano di Elisabeth.

La donna sorrise e disse “Io vorrei solo il bene di mia figlia. Ha trascorso un periodo difficile e mi farebbe piacere che fosse lei a decidere l’uomo con il quale sposarsi.”

Questa risposta ebbe l’effetto di confondere maggiormente Buffy perchè provava dell’affetto per Riley, ma non amore e sapeva che non era il tipo da sposare qualcuno senza esserne sinceramente innamorata. Cosa avrebbe dovuto fare? Accettare di sposarlo o rischiare di restare nubile per tutta la vita in attesa del grande amore? Sospirò debolmente restando in silenzio per tutta la cena.

 

 

Il giorno seguente Buffy era in giardino a leggere, la mattinata era particolarmente calda e lei si faceva aria con un ventaglio mentre la testa era coperta da un ombrellino bianco con il merletto rosa. Chiuse il libro e cominciò a riflettere su quello che era accaduto la sera precedente a cena, Riley aveva chiesto a sua madre la sua mano, presto lo avrebbe sposato, ma era proprio questo che voleva? Improvvisamente sentì dei passi alle spalle e voltandosi si ritrovò davanti Spike che la fissava con un sorriso malizioso, ma come si permetteva di entrare in casa sua senza essere annunciato? Lo fissò con durezza, che voleva ancora da lei?

“Come siete entrato?”lo aggredì quasi

“Ho scavalcato il muro.”rispose avanzando di qualche passo.

“Un gentiluomo non entrerebbe mai nella casa di una fanciulla in questo modo.”lo rimproverò “Andatevene.”

“Vorrà dire che non sono un gentiluomo.”commentò ironico, poi si scusò “Perdonatemi per questa intrusione, ma volevo vedervi.”

Un moto d’ira la invase, ma che faccia tosta “Davvero? Mi sembra difficile crederlo”

“Perché mai? Siete così bella.”le assicurò “Ogni uomo farebbe follie pur di ottenere la vostra attenzione.”

“Con questi complimenti non otterrete nulla, non credo ad una sola parola di quello che dite.”

Spike aggrottò la fronte e le domandò “Perchè mi parlate con questo tono duro? Cosa vi ho fatto per meritare questo trattamento? Spiegatemi.”

“Dovreste già sapere di che parlo. Mio cognato mi ha raccontato quello che è accaduto.”

“Liam? Dovevo immaginarlo.”

“Pretendete metà del suo patrimonio.”lo accusò “Come potete fargli questo?”

“Mi appartiene di diritto, passerotto!”esclamò “Come anche il nome. Lo amate così tanto da non vedere neanche un’ingiustizia che era stata fatta anni fa?”

“Non sapete di cosa state parlando! Io non amo Liam, è mio cognato.”

“Sembra difficile non credere che siate affezionata a lui, quando pronunciate il suo nome gli occhi vi brillano!”

“Sbagliate!”negò prontamente

“In ogni caso, dovreste cercare di guardare le cose lucidamente”

“Avete una bella faccia tosta a presentarvi qui dopo quello che è accaduto!”lo accusò

“Come? Di che parlate?”le si avvicinò maggiormente, ormai erano a pochi passi l’uno dall’altra “Vi ha forse informato delle mie intenzioni nei vostri confronti?”

Buffy arrossì debolmente e si voltò, ma lui le si parò davanti, voleva conquistarla, a tutti i costi.

“Elisabeth, cosa ne pensate? Ora che sono un O’Connor potrei sperare di ottenere la vostra mano?”le domandò prendendole la mano, ma lei la tirò indietro e fissandolo con durezza rispose “Mai!”

Spike spalancò la bocca, ma cosa stava accadendo? Lo stava respingendo.

“Non sposerei un essere infimo come voi neanche se foste l’ultimo uomo disponibile a Charleston, non dopo quello che ho scoperto.”

“Elisabeth, non capisco. Cosa avete scoperto di tanto grave?”le domandò, ma nel suo cuore già conosceva la risposta.

“So tutto!”esclamò furiosa, non sopportava che lui continuasse con quella farsa “So della storia tra voi e Dawn!”dichiarò

Spike impallidì, era come temeva, ora era tutto perduto “Non c’è nulla tra…”ma lei lo bloccò “Vi ho visto, ieri. Che quadretto.”affermò con disgusto

“Non è come pensate.”negò con decisione.

“Davvero? Eravate vicini, senza ritegno, in pieno giorno, ma come vi permettete di frequentare una donna sposata? Siete un vero verme!”

“Elisabeth, vi prego, ascoltate. È un equivoco, tra me e vostra sorella non c’è più nulla, posso giurarvelo.”cercò di convincerla “È la moglie di mio fratello ora.”le spiegò

“E questo vi ferma?”lo accusò con cattiveria.

“Davvero pensate sia così meschino? Non lo farei mai. E poi ora è un’altra la donna che ha preso il mio cuore.”le confessò prendendole le mani tra le sue “Siete voi.”

“Non posso credervi.”gli disse combattuta.

“Provo qualcosa di profondo per voi, Elisabeth.”le confessò

Lei lo fissò con durezza, non voleva cedere “Io invece penso che cercavate di ingelosirla trascorrendo del tempo con me.”

Spike non replicò, sapeva che era quella la realtà, poi cercò di convincerla della sua buona fede “Non c’è più nulla tra noi.”

La ragazza scosse la testa, non gli credeva, non voleva illudersi che fosse interessato a lei “Voglio che mi giuriate che non proverete a separare Dawn da Liam. Vi ucciderebbe se dovesse scoprirlo.”

“Non voglio separare Dawn dal mio fratellastro.”mentì “Voglio voi.”doveva convincerla della sua sincerità, ma il rimorso gli rendeva difficile andare avanti con il suo piano, quella ragazza cominciava a piacergli davvero

“Non vi credo!”esclamò voltandogli nuovamente le spalle “E poi io sono fidanzata con il capitano Finn. Ha chiesto la mia mano la sera scorsa a cena”

“Non mi fermerà una cosa del genere, Elisabeth. Dite solo una parola e quell’uomo non sarà più un problema. Accettate la mia corte.”

Buffy lo fissò sconcertata, non poteva accettare la corte di un uomo che era stato l’amante di sua sorella “Vi prego, andatevene.”

“Elisabeth, mi perdonerete per il mio comportamento? Non avrei mai voluto ferirvi. Io non sapevo fosse vostra sorella quando ci siamo conosciuti.”le confessò “Pensate alla mia proposta, vi prego.”

Buffy si perse nei suoi occhi blu e sentì le gambe tremarle per l’intensità del suo sguardo.

Spike si avvicinò e l’attirò leggermente a sé “Siete così bella, Elisabeth.”

La ragazza arrossì, la sua vicinanza la turbava, ma non voleva ammetterlo”Vi prego, lasciatemi.”mormorò debolmente

“Baciatemi!”

“Cosa? Voi siete impazzito!”reagì indignata da quella sua richiesta.

“Vi desidero da morire.”la strinse e la baciò con trasporto.

Inizialmente cercò di respingerlo, poi si lascio andare tra le sue braccia, la passione aveva preso il sopravvento in lei.

Spike pose fine al bacio e la fissò con lussuria, quella ragazza era fuoco liquido, doveva essere sua ad ogni costo.

“Niente male.”commentò suscitando le ire della ragazza

“Non osate farlo mai più!”lo schiaffeggiò con forza

L’uomo sorrise malizioso e affermò “Dopo avervi assaporato una volta sarà difficile starvi lontano, Elisabeth.”

“Siete un vero cafone, signore.”

“Non dite così. Siamo parenti e l’unica cosa che voglio è frequentarvi.”le disse mordendosi il labbro inferiore.

“Dopo questo affronto potete anche scordarvelo.”e si allontanò, ma lui l’afferrò nuovamente e dopo averle sussurrato nell’orecchio “Cambierete parere.” la lasciò andare.

Buffy scappò in casa senza voltarsi, sentiva il cuore scoppiarle nel petto per l’agitazione, quell’uomo era estremamente pericoloso, doveva tenersi alla larga da lui.

Spike sorrise e si leccò le labbra per risentire il suo sapore, doveva essere sua, bramava di averla tra le braccia, ma come fare? Lei non voleva saperne di sposarlo, come poteva vincere la sua ritrosia? Poteva forse parlare con l’avvocato Giles e chiedere un consiglio oppure rivolgersi a Liam? No, sul suo fratellastro non poteva contare, avrebbe fatto di tutto per impedirgli di corteggiare Elisabeth. Doveva pensare a qualcosa di diverso, avrebbe chiesto la mano della piccola Elisabeth a sua madre. Forse, se lei avesse acconsentito, Elisabeth non avrebbe potuto rifiutare di sposarlo. Sorrise maligno e scavalcò il muro diretto al porto, doveva incontrare Xander.

Il ragazzo era seduto su un sacco accanto alla loro imbarcazione, attendeva Spike con impazienza, non vedeva l’ora di raccontargli tutto del suo appuntamento con la dolce Winifred, ma c’era anche qualcosa su Dawn che lo avrebbe reso furioso..

Spike lo raggiunse sorprendendolo con la mente altrove “Ehi, come mai, invece di lavorare stai con la testa tra le nuvole?”

“Spike, finalmente!”esclamò scattando in piedi “Ho qualcosa da raccontarti”

“Ah si?”

“L’altra notte la dolce Winifred ha accettato di uscire con me. Ho trascorso una serata interessante.”gli raccontò con gli occhi che gli brillavano

“Ben fatto, amico”si congratulò Spike con una pacca sulla schiena “È davvero un bel bocconcino.”

“E tu? Ti ho atteso per quasi un’ora. Qualche fanciulla ti ha tenuto impegnato”

“Non ti aspetterai che te lo dica.”si finse indignato, poi sghignazzò “Mi conosci fin troppo bene, vero amico?”

“Lo sapevo! Era per caso la giovane Summers? Ho saputo qualcosa che non ti piacerà.”gli riferì in ansia

“Credo di sapere a cosa ti riferisci, Xan, ma in realtà mi sono intrattenuto con la dolce Elisabeth.”confessò poi con un sorrisetto malizioso.

“Sei passato alla sorella maggiore? Ti sei finalmente reso conto di quanto sia carina, vero?”

Spike sospirò, poi scuotendo la testa rispose “Carina è poco, Xan. Quella ragazza mi ha stregato, ma ora mi disprezza e non le do torto. Ha scoperto quello che c’è stato tra me e Dawn. Ho cercato di rassicurarla promettendole che non avrei mai minato il suo matrimonio con il mio caro fratellino, ma non mi ha creduto.”

Xander spalancò gli occhi “Allora lo sai già? Il matrimonio è stato celebrato mentre eravamo via.”

“Già! Sono stato un vero stupido a fidarmi di lei! Scommetto che la sorella è come lei, ma si finge santarellina. Stanne certo non ci cascherò di nuovo. Sarò freddo e spietato da oggi in poi, nessuna può prendere in giro Spike the devil.”

“Spike, quella famiglia sarà la tua rovina.”cercò di metterlo in guardia

“Presto accetterà la mia corte. Ho un piano.”

“Hai davvero tanta voglia di sposarti?”gli domandò poi infilando una mano nei lunghi capelli castani e allontanando delle ciocche che gli erano cadute davanti agli occhi.

Spike alzò le spalle e affermò “Voglio prendermi la rivincita! Sposerò la dolce Elisabeth e mi vendicherò di Dawn per avermi preso in giro.”gli spiegò

“Perché non ti fai predire il futuro da Drusilla?”lo prese in giro “Lei ha detto qualcosa la sera del nostro ritorno che mi ha fatto pensare. Secondo me potrebbe consigliarti.”

Spike lo guardò come se fosse impazzito, ma di che parlava? Lui non credeva a cose del genere, era un uomo con i piedi per terra e perdere del tempo con una pazza lunatica era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare.

“Xander, credo che tu sia fuori di testa.”lo rimproverò.

“Hai ragione, tu sei superiore a queste cose!”

“Puoi dirlo forte. Spike the devil non si abbassa a farsi leggere la mano come una donnicciola insicura.”era arrabbiato “Devo solo trovare il modo di convincere Elisabeth della mia sincerità.”

“Il problema è che tu sei ancora innamorato della sorella e non hai digerito che lei abbia sposato O’Connor!”esclamò l’amico “Elisabeth lo ha capito e non si fida di te.”

“Si fiderà, stanne certo. Nessuna donna mi ha mai resistito.”disse risoluto “Andrò da sua madre a chiedere la sua mano.”annunciò trionfante.

“Cosa? E pensi che lei ti darà il permesso di sposarla? Era promessa a Liam.”

“E allora? Lui ha sposato Dawn e ora Elisabeth frequenta un certo capitano Finn, ma conto di batterlo sul tempo.”gli spiegò con un sorrisetto maligno.

“Spike, tu mi preoccupi. Questa storia ti sta sfuggendo di mano. Sei cambiato da quando nella tua vita è entrata quella sgualdrina.”

“Xander? Come osi?”reagì nel sentir parlare di Dawn in quel modo

“Spike, devi dimenticare quelle due ragazze. Sai che ti dico? Questa sera io e te ce ne andiamo da Glory e trascorriamo una notte di piacere.”confermò

“Ma non eri innamorato?”

“Winifred non c’entra. Hai bisogno di non pensare a Dawn e una delle ragazze di Glory te la farà dimenticare di certo.”

Spike ci pensò su, non era male come idea, Harmony o Anya avrebbero trovato il modo di tirarlo su.

Alzò le spalle e diede una pacca sulla schiena dell’amico “Solo se paghi tu! Quando entrerò in possesso della mia eredità ricambierò il piacere e potrò anche comprare qualche regalino alle fanciulle. Harmony è da tanto tempo che mi chiede di portarle qualcosa da uno dei miei viaggi, ma ero sempre senza un dollaro.”

“Presto sarai ricco e non ti servirà più partire per terre lontane.”lo fece riflettere Xander.

“Questo non accadrà mai! Io amo il mare.”gli rassicurò mentre si avviavano verso il bordello.

Capitolo XIII

 

Il mattino seguente Spike si recò a casa di Buffy per parlare con sua madre, era deciso a chiedere la sua mano e sperava non fosse troppo tardi, che non avesse già acconsentito al matrimonio della ragazza con il capitano Finn.

Joyce Summers era sola in casa, Spike venne introdotto nel salottino e lì attese l’arrivo della donna. Stranamente era nervoso, sentiva che avrebbe dovuto giocare tutte le sue carte per convincerla di essere un ottimo partito per sua figlia. Era ancora soprapensiero quando entrò nella stanza e lo accolse con un sorriso “Signor O’Conner.”

“Signora Summers, è un piacere per me conoscerla. Devo confessarle che non mi sono ancora abituato a portare questo nome così importante.”le confidò timidamente alzandosi in piedi e facendole un inchino di saluto.

“Immagino come possa sentirsi.”

Spike sorrise e facendogli segno di sedere sul divano gli domandò “A cosa devo l’onore della vostra visita?”

“Mi scuso per essermi presentato a casa vostra senza preavviso, ma avevo urgenza di discutere con voi di qualcosa che mi sta molto a cuore.” le spiegò cercando di trovare le parole adatte.

Joyce lo ascoltava con attenzione, ma in cuor suo sapeva di cosa volesse parlare, Liam le aveva accennato le sue intenzioni.

“In questi ultimi giorni ho avuto modo di conoscere meglio vostra figlia Elisabeth. È una fanciulla adorabile, piena di qualità e doti, ne sono molto attratto.”

“Attratto?”gli domandò alzando un sopracciglio

“Scusatemi, credo di essermi espresso male.”si corresse “Intendo dire che discorrendo con lei mi sono reso conto che abbiamo molte cose in comune e che sarebbe un onore per me se voi mi concedeste la sua mano.”

“La mano di Elisabeth? Intendete sposarla?”

L’uomo annuì e continuò “Sono rimasto folgorato dalla sua bellezza e dal suo temperamento, dalla sua dolcezza. È una ragazza fuori del comune.”

“Sì, la mia Elisabeth è una ragazza eccezionale. Non so che avrei fatto senza di lei quando Hank è andato via. Ha preso le redini della casa, ma piuttosto, avete già dichiarato i vostri sentimenti a Elisabeth, signor O’Connor?”gli domandò

“Chiamatemi William o Spike, vi prego”

“Allora, William, avete parlato con mia figlia?”

“In realtà, le ho accennato qualcosa, ma mi ha fatto capire di non essere libera. Ho pensato fosse la cosa migliore chiedere prima a voi.”le spiegò con innocenza, in realtà, era già al corrente di tutto.

Joyce lo fissò per qualche istante poi parlò “Dovete sapere che il capitano Finn ha già chiesto la sua mano, ma io non ho ancora acconsentito.”

A quelle parole sospirò di sollievo, allora non era tutto perduto. Poteva ancora sperare

“Capisco, ma sarà in grado di mantenerla? E nel caso scoppiasse la guerra? Immagino partirebbe per il fronte. Elisabeth resterebbe sola e rischierebbe di diventare vedova troppo presto. Avete riflettuto?”

Dalle labbra della donna fuoriuscì un gemito, non aveva pensato ad una eventualità del genere. In un attimo mille timori vennero a galla “William, voglio che Elisabeth sia felice.”dichiarò con estrema durezza nella voce.

Spike annuì, ma non voleva farle capire di essere al corrente del mancato matrimonio con Liam.

“Cercherò di renderla felice, signora Summers. Posso offrirle tutto ciò che desidera”

“Liam mi ha riferito che vi occupate di commercio.”

“Sì, sono tornato da qualche giorno dai Carabi. Il lavoro non manca e Liam mi ha fatto capire che se volessi potrei aiutarlo nella gestione delle proprietà di famiglia.”le spiegò sperando di impressionarla.

“Da quello che vedo siete un uomo pieno di risorse, William, ma amate mia figlia?”

Spike restò spiazzato da quella domanda, che avrebbe dovuto rispondere?

“Mi ha preso il cuore”rispose sincero

“Se Elisabeth accetterà la vostra proposta io non avrò nulla da obiettare. Mi sembrate una brava persona.”

“Parlerete a vostra figlia della mia proposta?” domandò poi in ansia.

Joye lo fissò per qualche istante, poi annuì, le piaceva quel giovanotto, non era come Liam glielo aveva descritto

“La felicità delle mie figlie è l’unica cosa che mi sta a cuore.”aggiunse poi

Spike provò una fitta in pieno petto, si sentiva un truffatore, ma ormai non poteva più tirarsi indietro “Le garantisco che la felicità di Elisabeth è tra le mie priorità, signora Summers.”affermò.

La donna abbozzò un sorriso e lo congedò, non avevano più nulla da dirsi. Lui fece un inchino e, soddisfatto, uscì dalla villa.

 

 

 

L’animo di Buffy era estremamente combattuto, la proposta di Spike le faceva piacere, ma il pensiero che lui avesse avuto una relazione intima con la sorella la disgustava a tal punto da respingere con la mente un possibile matrimonio con quell’uomo.

Fece ritorno a casa qualche minuto dopo che Spike si era allontanato e sua madre l’accolse con un radioso sorriso “Figliola, ho grandi notizie per te.”

“Davvero, madre?”domandò sedendo accanto a lei con il cuore in subbuglio “Di cosa si tratta? Riley è venuto qui per fissare una data per le nozze?”

“No, hai ricevuto un’altra proposta di matrimonio, tesoro.”l’informò

La ragazza spalancò gli occhi, non riusciva a crederci “E da parte di chi?”

“William O’Connor”annunciò

Buffy si alzò di scatto, non era possibile che avesse avuto il coraggio di coinvolgere sua madre nei suoi complotti.

“Non è possibile!”mormorò con lo sguardo perso nel vuoto

“È andato via pochi minuti fa. Un giovane molto educato, mi ha tessuto le tue lodi, sembra molto preso da te.”le raccontò la donna

“Sono promessa a Riley, madre, non dimenticatelo.”le riferì la ragazza ancora sorpresa

“Non ho ancora acconsentito alle tue nozze con quel capitano. Mi rendo conto che è un buon partito, ma ha intenzione di fare carriera e di partire per la guerra. Che ne sarà di te, in quel caso? Io penso al tuo bene, bambina.”

“Avete già deciso? Non ho voce in capitolo?”protestò

“Certo. La tua felicità viene prima di tutto, ma hai pensato che presto erediterà la metà dei possedimenti degli O’Connor? È il fratellastro di Liam.”cercò di convincerla "

“Lo so, madre, ma…”cercò di obiettare, ma la donna continuò

“Credo sia innamorato di te, gli brillavano gli occhi solo a sentire pronunciare il suo nome.”

“Innamorato? No, non lo credo possibile. Vedete madre, lui…”ma si bloccò, non poteva rivelare nulla di quello che aveva saputo, ne sarebbe morta.

“Lui cosa? Ti ha fatto qualche torto? Devi dirmelo se è accaduto qualcosa tra voi.”le domandò in ansia.

“No, nulla, ve lo garantisco.”mentì

“Cosa pensi di William O’Connor?”le domandò “Io trovo sia un uomo molto affascinante e piene di risorse. Un ottimo partito, se vuoi conoscere il mio parere.”

Buffy non replicò, il cuore le batteva all’impazzata, sua madre osservò la sua reazione e preoccupata le domandò “Vuoi andare in sposa al capitano Finn o a William O’Connor? Accetterò qualsiasi tua scelta, ma sappi che William potrebbe renderti immensamente felice e sarebbe in grado di mantenerti come meriti.”

La ragazza sospirò rassegnata “Avete ragione, madre, William O’Connor è il partito più adatto.”

Joyce batté le mani e abbracciò la figlia “Sono così felice che tu abbia preso la decisione giusta e che presto ti sposerai.”

“Non riesco ancora a capire perché Spike mi voglia.”

“Perché ti sorprende tanto? Sei talmente bella che qualunque gentiluomo vorrebbe sposarti.”le disse sorpresa delle sue parole

“Non sembra il tipo da matrimonio, credo abbia molte donne e non so se sia realmente interessato a me. E se volesse solo fargliela pagare a Liam?”ipotizzò

“E perché mai dovrebbe fare una cosa del genere?”le domandò preoccupata, forse sua figlia le stava nascondendo qualcosa, ma preferì non indagare.

“Niente, madre, dimenticate quello che ho detto!”

“Domani manderò un invito al signor O’Connor.”le riferì “In questo modo avrà la possibilità di discutere con te e di farti la proposta.”

“Io non so dove viva.”

La donna rifletté per qualche istante, poi scattò in piedi e annunciò “Andrò dall’avvocato Giles! Rupert conosce da tempo il signor O’Connor, potrà aiutarmi.”

“Certo, madre, mi sembra un’ottima idea. Volete che venga con voi?”si offrì, ma Joyce era intenzionata di recarsi al suo studio da sola, c’erano molte cose di cui dovevano discutere “Non c’è alcun bisogno, tesoro.”

Buffy restò da sola mentre sua madre si andava a prepararsi per recarsi dall’avvocato Gile

“Domani manderò un invito al signor O’Connor.”le riferì “In questo modo avrà la possibilità di discutere con te e di farti la proposta.”

“Io non so dove viva.”

La donna rifletté per qualche istante, poi scattò in piedi e annunciò “Andrò dall’avvocato Giles! Rupert conosce da tempo il signor O’Connor, potrà aiutarmi.”

“Certo, madre, mi sembra un’ottima idea. Volete che venga con voi?”si offrì, ma Joyce era intenzionata di recarsi al suo studio da sola, c’erano molte cose di cui dovevano discutere “Non c’è alcun bisogno, tesoro.”

Buffy restò sola, mentre la madre andava a prepararsi per la visita. Sospirò sconsolata pensando a quello che l’attendeva.

 

 

Joyce fu introdotta nello studio dell’avvocato Giles e l’uomo quando la vide le fu immediatamente al fianco. Le baciò la mano e lei si accomodò.

“È un vero piacere rivederti, Joyce”le disse con familiarità

“Sarei dovuta venire prima, ma…”

“Non scusarti, il matrimonio di Dawn deve avere occupato tutte le tue energie”

“Sì”sorrise “Sono così contenta che le cose si siano sistemate. Dawn ha sposato il giovane O’Connor e ora Elisabeth sta per convolare a nozze con il suo fratellastro, William.”

Gli occhi dell’uomo si spalancarono “Cosa? Elisabeth sta per sposare chi?”

“William O’Connor, ha chiesto la sua mano e era di questo di cui volevo parlarti!”

“Non riesco a credere che…quel…”borbottò tra i denti, ricordava bene quello che gli aveva detto l’ultima volta che si erano visti “Non puoi permetterlo! Non puoi darla a lui!”

“Perché? È un ottimo partito ora che ha scoperto di essere un O’Connor!”protestò la donna senza capire le sue riserve “Devo pensare al suo futuro e quell’uomo potrebbe renderla molto felice.”

“Senti, Joyce, Spike per me è come un figlio, ma non penso sia l’uomo adatto ad una fanciulla come Elisabeth. È un mercante…e”

“Credo ami mia figlia”

“Non puoi esserne sicura! Vedi, lui…”come poteva dirle che aveva avuto una relazione con la piccola Dawn? Era costretto tra due fuochi, non sapeva come agire.

“Rupert, considerati i tuoi rapporti con lui, speravo avresti potuto dirmi dove vive, desidero invitarlo a cena per decidere la data.”gli spiegò

“Capisco, se fosse mia figlia io la darei in sposa a quel capitano di cui mi hai parlato. Mi sembra un partito migliore per Elisabeth, non sei d’accordo?”

A quelle parole la donna abbassò la testa, era forse giunto il momento di confessargli il suo segreto? Sì, doveva farlo! Sospirò profondamente e rialzò lo sguardo “Rupert…voglio che tu sappia la verità. Hank non era il padre di Elisabeth. Quando ci siamo sposati ero già incinta.”

“Come? Tu eri già…?” balbettò in preda alla sorpresa “Questo vuol dire che…”

Lei lo fissò con intensità e lui capì, era sua figlia, ma come aveva potuto tenerglielo nascosto per tutti questi anni?

“Sì, è tua figlia, Rupert.”

“Mia figlia? È impossibile!”reagì con lo sguardo perso nel vuoto “Perché non me lo hai mai detto?”

“Non potevo…avevo paura che mi odiassi”

“Non avrei potuto mai. Ti ho sempre amato, lo sai.”le confessò

“Anche io. Non ho mai smesso”

“Perché hai sposato Hank? Aspettavi un figlio mio!”non riusciva a comprendere e condividere le sue scelte.

“Mio padre mi ha costretto…ma amavo te.”

“Certo, ero povero. Tuo padre non ti avrebbe mai permesso di sposarmi.”scosse la testa, la raggiunse e la strinse a sé “Ma lui lo sapeva? Era al corrente del fatto che Elisabeth non era sua?”

La donna scosse la testa “Non gliel’ho mai detto!Ne avrebbe sofferto troppo, si sarebbe sentito preso in giro e probabilmente mi avrebbe ripudiato! Conoscevi Hank, sai quale fosse il suo carattere.”

Rupert sospirò, quell’uomo era un essere intrattabile e quando era andato via aveva fatto la prima cosa giusta nella sua vita.

“L’importante è che ora tu abbia avuto il coraggio di rivelarmelo.”

“Non mi odi?”gli chiese con gli occhi lucidi.

“No, ma avrei preferito partecipare alla sua vita. Non riesco a credere che la piccola Elisabeth sia mia!”ammise con gli occhi che gli brillavano

“Non potevo continuare a mentire, soprattutto ora che è in procinto di sposarsi e che Hank è morto. Ha bisogno di un padre, quello vero che possa starle accanto in quel giorno così importante.”gli spiegò

“Vorrei non sposasse Spike”

“Ma perché? Mi sembra un brav’uomo.”

“Lo è, ma…”obiettò

“Non ti ho detto tutto questo per impedirle di essere felice, Rupert.”lo avvertì, era decisa a fare di tutto pur di permettere a sua figlia di contrarre un matrimonio vantaggioso “Questo matrimonio si rivelerà vantaggioso per lei e non voglio impedirle di essere felice.”

“Me ne rendo conto” era dubbioso, avrebbe dovuto rivelarle quello che sapeva? No, non poteva spezzarle il cuore in quel modo. Decise che avrebbe parlato con Spike, doveva essere certo che non avesse chiesto la sua mano solo per vendicarsi. In quel caso avrebbe posto fine a tutto questo. Nessuno poteva giocare con i sentimenti della sua bambina.

“Lascerò che sia tu a occuparti di questo matrimonio e sii tranquilla, non farò nulla”

“Per quanto riguarda mister O’Connor, vorrei invitarlo domani sera. Tu farai l’onore di esserci?”

Rupert annuì, poi preoccupato domandò “A Elisabeth racconterai la verità?”

E se non lo avesse accettato? Se lo avesse odiato per non essere stato presente nella sua vita? Temeva di non ottenere la sua approvazione.

“Lo farò, ma con molta cautela. Povera Elisabeth, ne ha passate tante.”

“Mi preme solo la sua felicità”aggiunse l’avvocato “Non vorrei che questo la turbasse”

“Ne sarà felice!”esclamò convinta “Potresti dirmi dove vive mister O’Connor? Vorrei avvisarlo”gli domandò poi

“Certo. Ha una piccola casa sulla spiaggia, vicino al porto.”le spiegò

“Grazie.”e si alzò per andare via, ma l’uomo la bloccò, l’attirò a sé e la baciò con trasporto.

“Era da tanto che volevo farlo.”sospirò accarezzandole una guancia

“Rupert”lo rimproverò “E se fosse entrato qualcuno?”

“Non mi importa, sono troppo felice”

“Ora devo tornare a casa. A domani sera”e uscì dallo studio

Elisabeth, una volta che sua madre fu tornata decise di andare di persona da Spike nonostante le sue perplessità.

Una fanciulla perbene non poteva recarsi senza chaperon a casa di un uomo, neanche se si trattava del suo futuro sposo.

Joyce Summers si offrì di accompagnarla, ma Elisabeth non voleva che sua madre potesse essere messa al corrente di qualcosa di compromettente, così acconsentì di portare con sé Tara.

Si incamminarono verso il porto, era una delle zone malfamate della città e la ragazza di colore era terrorizzata che potesse accadere qualcosa alla sua padroncina.

“Miss Elisabeth, dobbiamo fare attenzione, questi luoghi sono malfamati.”

“Non preoccuparti. Siamo quasi arrivati.”cercò di rassicurarla vedendo in lontananza la casetta in legno di cui aveva parlato sua madre.

Arrivarono a destinazione e Buffy spiò all’interno per vedere se Spike fosse in casa, ma sembrava deserta.

“Aspetta fuori, Tara.”e facendosi forza spinse la porta ed entrò “Spike? Signor O’Connor?”chiamò

Entrò nella camera da letto e si sorprese di scoprire che la sua casa in realtà era costituita da una sola stanza munita di un letto, una sedia di vimini e una cassapanca di legno addossata a una delle pareti e un piccolo camino.

Si avvicinò al letto e sfiorò le lenzuola, per un attimo immagini del corpo di Spike accanto al suo si fecero largo nella mente costringendola ad arrossire

“Elisabeth!”la chiamò una voce maschile “Voi qui!”

La ragazza si voltò di scatto e lo vide accanto alla porta, la scrutava con estremo interesse

“Spike, ho bussato, ma…non…”era così imbarazzata di essere entrata senza permesso.

Lui si avvicinò e le rivolse un sorriso rassicurante, non era arrabbiato “Prendete fiato, Elisabeth, non volevo rimproverarvi o spaventarvi. È un grande piacere avervi nella mia umile dimora.”

Buffy arrossì maggiormente e abbassò la testa, quegli occhi per un attimo le avevano fatto dimenticare il vero motivo per cui si era fatta forza e si era costretta a recarsi da lui.

“Mi dispiace essere piombata qui, senza un invito, ma…”balbettò

“Siete venuta di persona a rifiutare la mia proposta?”sperava tanto non fosse così

“No.”

“Allora, accettate?”le domandò speranzoso, non voleva ammetterlo, ma quella fanciulla gli piaceva.

“Mia madre ritiene che voi siate un buon partito anche se dopo quello che ho scoperto preferirei sposare il capitano Finn.”ammise sfidandolo

“Dubito che quel damerino possa rendervi felice! E poi, quando scoppierà la guerra partirà e voi…”sussurrò languido “…resterete sola.”

Buffy gli lanciò un’occhiataccia, ma poi cambiò argomento “Accetto la vostra proposta e per questo mia madre mi ha mandato per invitarvi a cena, a casa nostra, domani. Credo voglia festeggiare.” si allontanò di qualche passo, il cuore sembrava impazzito. Lo detestava, perché la tradiva in questo modo facendole provare quelle sensazioni? Non poteva reagire così ad un suo tocco, doveva controllarsi.

Spike sembrò sorpreso per quell’invito, poi sorrise soddisfatto, tutto stava andando secondo i suoi piani “Ne sarei felice”accorciò nuovamente le distanze che li separavano, la desiderava da morire anche se aveva cercato di contrastare questo sentimento, era d’intralcio alla realizzazione del suo piano

“Bene, ora devo tornare”gemette, la situazione poteva diventare compromettente, si trovava in una camera da letto con un uomo dalla dubbia reputazione “Vi prego, non avvicinatevi in questo modo.”

Lui sorrise e le circondò i fianchi con un braccio “Non aspettavo altro che essere solo con voi per baciarvi di nuovo.”le confessò prima di posare le labbra di fuoco sulle sue.

La baciò con una passione che lei non credeva esistesse. Le loro lingue ingaggiarono un duello senza fine, mentre la mano libera di Spike le accarezzò la schiena attraverso la stoffa dell’abito.

Buffy sentiva le gambe cederle e probabilmente sarebbe caduta se lui non l’avesse sorretta. Si ritrasse senza fiato e lo schiaffeggiò “Come avete osato?”

Lui scoppiò a ridere, il suo caratterino ribelle lo attirava sempre di più “Passerotto, dovrete abituarvi perché ho intenzione di farlo molto spesso quando saremo fidanzati.”

“Siete un vero…”cercò di insultarlo, ma non trovò la parola adatta.

“Elisabeth, non vi pentirete di aver acconsentito a sposarmi, vi renderò felice.”le promise diventando improvvisamente serio.

“Dawn mi ucciderà! Mi detesta per un motivo che non riesco a comprendere e quando saprà che sono promessa a voi…”gli comunicò con tristezza

Spike si voltò verso di lei e si rese conto che doveva pesarle la situazione che si era venuta a creare tra loro, le si avvicinò e cercò di consolarla

“Dawn non vi odia, è gelosa di voi, siete così bella, sofisticata, dolce e vostra madre vi adora. Anche se ha avuto una storia con me ha sempre amato Liam quindi non vedo perché dovrebbe prendersela”le accarezzò una guancia umida “Vi prego, sorridete, non sopporto di vedervi così triste.”

Buffy si scansò, non voleva la sua pietà “Ora devo andare.”recuperò la sua fermezza “Non dimenticate la cena! Addio Spike.”e si voltò per andarsene

“Arrivederci, Elisabeth”la salutò con un sospiro, avrebbe avuto bisogno di una doccia fredda dopo quell’incontro “Perché mi fa questo effetto? Diavolo!”imprecò tirando un calcio contro la porta.

Quello stesso giorno Buffy scrisse una missiva a Riley per riferirgli la decisione di sua madre di darla in sposa ad un altro uomo. Lacrime caddero sulla carta bagnandola, ma non erano per Riley, ma per Spike, sentiva di provare qualcosa per lui e questo non riusciva a sopportarlo.

“Quell’essere volgare e indisponente!”borbottò arrossendo fino alla punta dei capelli ripensando al bacio che le aveva strappato.

“A chi scrivi?”le domandò una voce alle sue spalle, era sua madre

“Al capitano Finn”rispose asciugandosi le gote.

“Spero non sia stato troppo doloroso per te confessargli che stai per sposare il signor O’Connor.”

“No, madre. Fra me e Riley c’era solo un’affettuosa amicizia.”confessò suo malgrado.

“Hai messo il signor O’Connor al corrente della mia decisione?le domandò poi sedendo accanto a lei.

Buffy annuì e riferì che era stato entusiasta di accettare anche l’invito a cena.

“Quell’uomo è davvero affascinante, Buffy.”ammise la donna

“Anche maleducato e privo di tatto!”aggiunse con collera.

“Sono certa che sbagli nel giudicarlo. Domani saranno presenti anche Dawn e Liam.”

A quelle parole impallidì, anche sua sorella sarebbe stata presente. E se Spike nel vedere Dawn avesse cambiato idea? Tanto meglio. Ma chi voleva prendere in giro? In fondo al cuore era felice di sposarlo e solo l’idea di Dawn che potesse dirgli qualcosa per dissuaderlo la tormentava.

“Dawn è al corrente della proposta di Spike?”chiese poi alla madre mentre il cuore le batteva con forza nel petto

“No, sarà una sorpresa”rispose con entusiasmo.

Buffy spalancò gli occhi e cercò di calmarsi, era certa che non avrebbe preso bene quella notizia e che avrebbe trovato il modo di impedire quel fidanzamento.

“Ne sarà felice.”aggiunse la donna che non era al corrente di quello che c’era stato tra la sua figlia minore e l’uomo.

“Certo, madre.”replicò e lei lasciò la stanza “Sarà furiosa”mormorò una volta che fu da sola.

 

 

Capitolo XIV

 

La sera seguente Buffy indossò un abito rosa che lasciava le spalle scoperte, mentre i capelli biondi erano raccolti in tanti boccoli. Sospirò profondamente ammirandosi per un’ultima volta allo specchio, la sua vita stava per cambiare per sempre, presto si sarebbe sposata e avrebbe lasciato la casa materna.

In quel momento bussarono leggermente alla porta, era Tara.

“Miss, gli ospiti stanno cominciando a arrivare”l’avvertì.

“Grazie”e si preparò a uscire in salone.

Spike era già arrivato, data l’occasione speciale, aveva optato per un abito elegante, un abito nero, con camicia bianca, ma senza cravatta. Era concentrato in una discussione con Joyce quando Buffy fece il suo ingresso, ma quando la vide non riuscì a staccare gli occhi da lei. Era talmente bella da non riuscire quasi a respirare, dove era stata fino a quel momento quella fanciulla così incantevole? Era davvero la stessa ragazza che il giorno prima aveva incontrato nella sua casa sulla spiaggia? Le andò incontro e si inchinò baciandole la mano “Elisabeth, siete semplicemente incantevole questa sera.”

“Anche voi, siete molto elegante, Spike.”si complimentò arrossendo.

“Desideravo apparire al meglio, davanti a voi.”le spiegò fissandola estasiato

La ragazza sorrise, mentre il cuore le batteva all’impazzata per la sua vicinanza. Lui le porse il braccio e insieme tornarono da sua madre che li osservava compiaciuta.

Spike le teneva la mano poggiata sulla schiena, ma ad un tratto si allontanò di qualche passo e Buffy si voltò verso di lui, fissava un punto imprecisato della sala con gli occhi sgranati.

“Spike ma cosa…?”gli domandò, poi finalmente capì, erano appena entrati Liam e Dawn.

Il respiro le si mozzò e la realtà le cadde addosso come un macigno, tutte le sue attenzioni si erano spostate da lei a sua sorella. Era ancora preso da lei e non poteva fare nulla per cambiare quel dato di fatto.

Strinse i pugni, mentre le lacrime lottavano per uscire, cercò di resistere al desiderio di scappare via. Si preparò ad affrontare sua sorella.

Liam e Dawn si avvicinarono, erano entrambi stupiti di trovare Spike in quella casa.

“William”lo salutò il fratellastro “Non credevo saresti stato ospite questa sera.”

“Buonasera Liam, la signora Summers mi ha fatto l’onore di invitarmi.”

“Liam, questa è un’occasione speciale.”intervenne Joyce

“Speciale?”intervenne Dawn che cominciava a sospettare qualcosa “Di cosa si tratta?”

“Sì, tesoro. Tua sorella si è fidanzata e questa sera verrà dato l’annuncio ufficiale!”

La ragazza a quelle parole spalancò gli occhi, mentre Liam stringeva con forza la mascella.

“E chi sarebbe il fortunato?”domandò il bruno fissando Spike che si avvicinò alla ragazza dai capelli biondi e rispose “Io”

“Tu?”era esterrefatto da quella notizia

“Il signor O’Connor ha chiesto la sua mano ieri.”gli spiegò Joyce “E mi è sembrato giusto festeggiare”

Dawn era sconvolta, finalmente sua sorella ci era riuscita, aveva impalmato l’inafferrabile Spike the devil. Il suo sguardo vagò da Buffy a Spike e sentì la rabbia crescerle dentro.

“Non credevo vi conosceste così bene!”intervenne acida

“Quando ho posato gli occhi su vostra sorella ho pensato fosse la creatura più dolce e bella di tutta Charleston”rispose lui sfidandola “Dovevo conoscerla e renderla mia sposa.”

“Ma davvero?” sapeva che lo stava dicendo solo per ferirla, solo pochi mesi prima aveva detto che era lei la ragazza più bella di Charleston. E come era riuscita Buffy a convincerlo a sposarla? Le avrebbe dato una spiegazione.

“Siete davvero galante”mormorò Buffy lanciando un’occhiata a sua sorella che aveva i lineamenti contratti, era visibilmente contrariata e questo le provocò un senso di piacere del quale si pentì immediatamente.

“Dico solo la verità.”affermò l’uomo stringendola a sé

“Spike, come intende mantenere una moglie?”domandò Liam

“Questa è una domanda inopportuna, signor O’Connor!”lo rimproverò Joyce “E poi, non è cortese parlare di queste cose davanti a delle signore”

“Vogliate perdonarmi, signora Summers, non intendevo essere scortese.”

“Questi sono argomenti da affrontare in un’altra occasione!”precisò Spike

“Buffy, posso parlarti per un attimo?”si intromise Dawn

“Certo.”acconsentì e la seguì in un angolo

“E così sposi quel selvaggio? Credevo fossi promessa al capitano Finn”

“Spike non è un selvaggio e non credo tu sia nella posizione di criticare quell’uomo!”le disse alzando un sopracciglio

“E con questo cosa vorresti dire?”incrociò le braccia al petto in attesa di una spiegazione.

“Lo sai cosa voglio dire, Dawn! Non comportarti da santarellina!”

“La vicinanza di quel contrabbandiere ti ha fatto perdere la ragione!”

“So tutto, Dawn! So di te e Spike! Davvero pensavi non l’avrei mai scoperto?”l’accusò, non riuscì a trattenersi.

“Non so di che stai parlando!”negò fissandola con aria di sfida.

“Non mentire! Vi ho visti! Mi fai ribrezzo, ma come hai potuto?”

“Tu non sai nulla!”l’aggredì stringendole un braccio fino a farle male “Se osi dirlo a qualcuno te ne pentirai!”

“Non minacciarmi! Cosa ti è accaduto? Dove è andata a finire la dolce Dawn?”

“Non esiste più, anzi, forse non è mai esistita”le rivelò sconvolgendola

“Non posso credere sia caduta così in basso, avere una relazione con un uomo che non fosse Liam. Me lo hai portato via, non ti bastava? Dovevi andare a cercare attenzione altrove? Sei una…”ma non riuscì a continuare, la rabbia e la delusione che provava non glielo permisero.

“Come osi giudicarmi? E tu? Come puoi sposare un uomo che ama un’altra?”le domandò con cattiveria

Buffy spalancò gli occhi, come poteva essere così crudele? “Di cosa stai parlando?”

“Spike mi ama ancora!”dichiarò con un sorrisetto maligno “Me lo ha confessato solo pochi giorni fa.”

“Perché mi odi tanto, Dawn? Perché stai mentendo in questo modo?”era sull’orlo di una crisi di nervi

“Non sto mentendo. Lui mi ama e se ti sposa lo fa solo per ferire me, per farmela pagare per averlo lasciato!”

“Siamo sorelle, ma tu ti comporti come se fossi tua nemica.”

La ragazza non rispose, si limitò a fissarla per qualche istante, poi senza aggiungere altro si allontanò vittoriosa

“Non posso crederci”mormorò fissando il punto in cui era sparita.

“Elisabeth?”la chiamò una voce

Lei si asciugò gli occhi e si voltò, Spike era lì davanti a lei e la guardava con apprensione

“Tutto bene? Ho visto Dawn allontanarsi”

“Ditemelo voi! È vero quello che mi ha detto?”gli si avvicinò minacciosa.

“Cosa?”

“La amate ancora?”gli domandò a bruciapelo

“Elisabeth, vi prego”mormorò sospirando

“Dawn mi ha detto che l’amate ancora e che mi sposate solo per fargliela pagare, è vero?”

“Quella ragazza…”mormorò arrabbiato “…non sa quello che dice” mentì

“Davvero? Io credo lo sappia anche troppo bene! Siete ancora innamorato di lei?”ripeté

Spike abbassò lo sguardo, non riusciva a mentirle, teneva troppo a quella ragazza per continuare a prenderla in giro.

“Capisco”sospirò lei

“Elisabeth, ve lo giro, provo un sentimento profondo nei vostri confronti”

“Non continuate a mentire! Perché seguitate con questa farsa, perché non mi lasciate in pace?”

Spike le prese la mano e la strinse tra le sue “Non voglio, intendo sposarvi e non importa quello che c’è stato tra me e Dawn, è una storia finita.”

“No!”urlò quasi “Non è una storia finita! Voi l’amate!”

“Elisabeth, vi prego, ascoltatemi”cercò di calmarla.

“Vi odio! Ero certa che i vostri sentimenti per lei fossero ancora vivi. Dovevate vedere Dawn, era così felice mentre mi spiegava che le avevate confessato di amarla ancora”la rabbia le rendeva difficile ragionare.

“Voglio che siate mia moglie, Elisabeth. Sono certo che…”ma lei lo bloccò

“Come posso sposarvi sapendo che il vostro cuore appartiene a un’altra donna?”gli domandò

Spike scosse la testa, come poteva convincerla della sincerità delle sue intenzioni? Dannata Dawn, ma perché era così crudele?

“Elisabeth, sono pronto a qualsiasi cosa voi decidiate!”ammise alla fine “Se voi non vorrete andare avanti con il fidanzamento io vi capirò, ma in questo modo dovremo spiegare a vostra madre i motivi e Dawn avrebbe vinto. Vi avrebbe rovinato la vita, di nuovo, davvero volete questo?”le domandò scrutando la sua reazione.

Buffy sussultò e cominciò a piangere, la sua vita era davvero miserabile.

Spike la strinse a sé per consolarla, non sopportava vederla in quello stato “Mi dispiace”le sussurrò, poi la baciò dolcemente sulle labbra, si stava realmente innamorando di lei?

“Volete ancora diventare mia moglie?”le domandò asciugandole le lacrime “Vi giuro che non ve ne pentirete.”

Lei annuì, Dawn non l’avrebbe avuta vinta, le aveva causato troppo male.

“Torniamo in salone o verranno a cercarci”le consigliò “Non so come scusarmi per avervi fatto soffrire.”

“Voglio solo che mi promettiate che non cercherete di rivederla.”

“Ve lo giuro!”le assicurò con convinzione “Ma prima che la serata finisca devo chiarire le cose con lei.”

“No, vi prego”

“Elisabeth, è una cosa che devo fare.”insistette

Buffy titubante annuì, poi gli porse il braccio e insieme ritornarono nel salone. Liam era appoggiato al camino e parlava con l’avvocato Giles che doveva essere appena arrivato, mentre Dawn e sua madre discutevano a bassa voce, ma quando i due fidanzati li raggiunsero tutti gli sguardi si posarono su di loro.

Giles si diresse verso Spike e si congratulò per il fidanzamento “Spike, più tardi vorrei dirti due parole.”

“Dopo cena sarò tutto vostro!”acconsentì

Baciò la ragazza sulla guancia “Elisabeth, permettimi di dirti che sei incantevole”

“Grazie, avvocato”sorrise per quel complimento

“Questa sera è molto speciale, per diversi motivi, ma non posso ancora svelarvi nulla.”dichiarò l’uomo

“Ora ci lasciate con la curiosità. Di cosa si tratta?”domandò Spike poggiando la mano sulla spalla dell’avvocato.

“Tutto a tempo debito, figliolo.”

“Sembra importante.”ipotizzò Buffy

“Lo è!”esclamò l’uomo “Ora, se volete scusarmi, devo parlare con tua madre, Elisabeth.”e li lasciò da soli.

“Quell’uomo mi preoccupa.”disse Spike “Ora, raggiungo il mio adorato fratellastro. Scommetto che cercherà di dissuadermi, mi sta incenerendo con lo sguardo. Credo non mi ritenga alla vostra altezza.”

“Se solo sapesse che…”balbettò lei pentendosi subito dopo delle sue parole.

Spike strinse la mascella e si allontanò in direzione di Liam che non staccava gli occhi dalla coppia. Era furioso, ma come aveva osato chiedere la sua mano? Era solo un contrabbandiere arricchito che ora aveva acquisito un cognome degno di rispetto.

“Non ti congratuli con me, fratellino?”

“Credi di essere degno di lei? Elisabeth merita di meglio!”gli annunciò “Non approvo questa decisione della signora Summers. Avrebbe dovuto accettare la proposta del capitano Finn. Lui è il partito adatto!”

“Sua madre non lo ritiene tale, me lo ha confessato!”

Liam non replicò, gli bruciava dentro non essere riuscito a impedirgli di mettere le sue grinfie sulla dolce Elisabeth.

“Se ti sta tanto a cuore perché non l’hai sposata quando ne hai avuto l’occasione? Le hai preferito sua sorella minore e ora ne sei pentito, sei una persona volubile e superficiale.”lo accusò con una smorfia

“Come osi?”sibilò “Non sai nulla di questa storia.”

“Ti sbagli, Liam, so più di quanto vorrei, e sappi che ho notato il modo in cui la guardi!”

“Non so di cosa stia parlando. Elisabeth è la sorella di mia moglie e per lei ho solo un affetto fraterno.”negò, ma Spike sapeva che stava mentendo

“Davvero? Visto il modo in cui la guardavi prima, credo che saresti felice di infilarti nel suo letto.”

“Bastardo!”reagì con furia “Sei fortunato che non siamo soli, altrimenti…”

“Altrimenti…cosa?”ridacchiò “Mi colpiresti?”

“Sei un verme! Vorrei poterti dare una lezione”

“Liam, non provocarmi, non ti conviene.”lo minacciò Spike sul punto di rilevargli tutto, ma Buffy corse in suo aiuto “Spike, potrei parlarvi? Si tratta di una faccenda piuttosto importante.” e lo portò via prima che potesse compiere qualcosa di insensato.

“Ma che vi è preso? Perché lo avete aggredito in quel modo?”lo rimproverò aspramente una volta che furono soli “Sembrava steste per colpirlo!”

“Avevate paura che gli rovinassi quel bel faccino?”non sopportava prendesse le sue difese “Non mi piace!”rispose vago

“Lo immagino”mormorò gelosa

“Non per il motivo che pensate voi.”

“E perché allora?”insistette

“Vi guarda in un modo che…”era geloso, solo in quel momento se ne rendeva conto “Mi da fastidio”

Buffy sentì il cuore scoppiarle nel petto, si era quasi battuto con Liam per lei, non riusciva a crederci.

“In che modo mi guarda?”domandò conoscendo già la risposta, il bacio che le aveva dato era stato più che eloquente.

“Lo sapete come.”le ripose malizioso “Come vi guardo io. Le sue intenzioni non sono onorevoli.”

“Questo vuol dire che anche le vostre intenzioni non sono onorevoli?”lo prese in giro

“Sono il vostro fidanzato, lui è un uomo sposato”le spiegò

“Eravate sul punto di raccontargli tutto, non è vero? Ve lo leggo negli occhi.”

“Non ho segreti per voi, Elisabeth”confessò cacciando la lingua tra i denti “È vero, stavo per dirglielo. Avrei tanto voluto vedere la sua espressione, ma temo non mi avrebbe creduto.”

“Dawn avrebbe negato e sa essere molto convincente”rivelò Buffy tristemente

“Probabilmente sarebbe andata in questo modo.”ammise prendendola per mano “Siete la mia salvezza.”

“Non prendetemi in giro”lo rimproverò

“Non potrei mai.”replicò offeso “Piuttosto, posso porvi una domanda indiscreta?”

Lei si irrigidì, ma suo malgrado annuì.

“Liam ha mai cercato di baciarvi o sfiorarvi?”

“Come? Ma cosa vi salta in mente?”reagì indignata, ma allo stesso tempo arrossì

“Vi avevo avvertito che era indiscreta.”si difese “Scusatemi, non volevo mancarvi di rispetto, ma qualcosa nella vostra reazione mi dice che non siete del tutto sincera.”

Buffy lo prese per un braccio e lo spinse in un angolo appartato, poi si guardò intorno circospetta “Siete un…e va bene! Mi ha baciato, ma se vi azzardate a riferirlo io…”

Spike spalancò gli occhi, era geloso marcio di quell’uomo che aveva l’amore di entrambe le donne della sua vita. Prima Dawn e ora anche Elisabeth, ma presto le cose sarebbero cambiate a suo favore, ne era certo.

“Quel verme”sibilò infilando la mano lei capelli e pettinandoli all’indietro con le dita

“Gli ho fatto promettere che non lo avrebbe fatto mai più”lo rassicurò

“Quando?”ormai era sul punto di esplodere “Vorrei potergli togliere quel sorrisetto dalle labbra.”

“Prima delle nozze, mesi fa.”rispose pentita, non avrebbe dovuto confessarglielo.

“Meriterebbe una lezione.”

“Vi prego, non voglio che nessuno lo sappia.”lo supplicò quasi

“Si è pentito di non avere scelto voi!”esclamò convinto

“È tardi, ormai è un uomo sposato e io…”

“E voi?”domandò accorciando le distanze

“Sono promessa a voi.”concluse

“Non dimenticatelo mai.”le portò un braccio alla vita e la strinse “Voi siete mia e non permetterò a Liam di avvicinarsi a voi.”

“Spike”arrossì, la vicinanza del suo corpo muscoloso la fece tremare “C’è una cosa che mi fa…”balbettò imbarazzata

“Potete dirmi tutto, non siate timida.”nascose il viso nell’incavo del suo collo e posò una scia di baci bollenti

“Mi fate impazzire, basta…”cambiò la frase, non poteva dirglielo, era troppo imbarazzante.

Deglutì, ormai il cervello aveva smesso di formulare pensieri coerenti e lei si lasciò andare tra le sue braccia.

Spike solleticò la pelle con il naso, poi le baciò la spalle nuda “Vorrei fossimo soli.”

“Vi prego, potrebbero vederci”protestò

“E con questo? Non mi importa! Non mi stancherei mai di sfiorarvi e quando saremo sposati…”si morse la lingua.

“Cosa?”domandò senza capire a cosa si stesse riferendo.

“Non ve lo dico.”

In quel momento la cameriera annunciò che era pronta la cena e tutti si diressero in sala da pranzo.

Dopo il dessert, il signor Giles si alzò in piedi per il brindisi, prese un calice e disse “A Elisabeth e William, che possano essere felici.”

Tutti i presenti bevvero e poi si trasferirono nell’altra stanza.

Joyce prese sua figlia in disparte e le comunicò che aveva una cosa importante da dirle, la seguì in un angolo dove furono raggiunte da un Giles estremamente nervoso. Buffy si preoccupò, cosa poteva esserci di tanto importante? Forse riguardava la morte di suo padre o il suo testamento.

“Tesoro, non è facile per me affrontare un simile argomento, soprattutto ora, durante questa occasione così speciale, ma è giunto il momento che tu sappia la verità.”

“Che verità?”

Joyce sembrò imbarazzata, si torceva le mani, mentre l’avvocato Giles si toglieva gli occhiali per pulirli.

“Madre, vi prego.”la supplicò, quell’ansia la stava uccidendo

“Vedi, Elisabeth”si intromise l’uomo “Quello che tua madre sta cercando di spiegarti è che questa sera hai un’altra cosa per cui festeggiare.”

“Davvero? Avete deciso di sposarvi anche voi?”ipotizzò, aveva visto come i due si guardavano e aveva sempre sospettato un coinvolgimento sentimentale.

“Come?”reagirono entrambi arrossendo

“Ho visto come voi guardate mia madre, mister Giles, non è una sorpresa.”spiegò la ragazza

“Sei una ragazza sveglia, ma non si tratta di questo anche se…”mormorò lui fissando la donna di cui era innamorato da tutta la vita

“Parlate dunque!”esclamò Buffy esasperata, non ne poteva più di tutto quel mistero.

“Buffy, Hank non era il tuo vero padre!”confessò Joyce tutto d’un fiato

Lei spalancò gli occhi, questa era davvero una notizia difficile da digerire “Cosa intendete dire con questo? Hank non era mio padre? E chi…?”stava per domandare poi capì. Il suo sguardo si spostò sull’uomo che le era accanto e gli domandò con gli occhi di brace e le gote rosse per l’agitazione “Voi? Siete voi?”

“Sì, è Rupert Giles il tuo vero padre.”

“Non riesco a crederci”balbettò mentre la terra sembrava cederle sotto i piedi, le avevano mentito per tutti questi anni. La sua vita era una menzogna.

“Perché me lo avete tenuto nascosto?”urlò tra le lacrime

“L’ho fatto per proteggerti. Anche Rupert lo ha scoperto solo ieri.”

Lei lanciò alla madre uno sguardo pieno di odio e risentimento, ma come aveva osato giocare con la sua vita?

Scosse la testa, la odiava “Ma come avete potuto mentire per tutti questi anni?”

Spike osservò da lontano la scena, era preoccupato, Buffy sembrava visibilmente scossa, ma cosa potevano averle comunicato di tanto sconvolgente? Improvvisamente la vide scappare via.

Sua madre la chiamò, ma la ragazza era già sparita dietro una porta.

“Spike?”lo chiamò una voce femminile alle sue spalle

“Dawn”mormorò riconoscendola, ma non si voltò, era in ansia per la sua fidanzata.

“Spero che tu non intenda sposarla davvero”

“Di che stai parlando?”si voltò “Certo che voglio sposarla.”

Lei sorrise maliziosa e gli si avvicinò “Per quale motivo? Per farmela pagare o per essermi più vicino?”

“Sono il fratellastro di tuo marito, non ho bisogno di questi trucchetti per avvicinarmi a te, ma a questo punto non mi interessa più.”le annunciò, solo ora comprendeva fino in fondo la sua vera natura, era crudele e egocentrica “Tutto il mondo gira attorno a te, vero? Sei davvero superficiale e non capisco cosa abbia trovato in te.”

“Spike, Elisabeth non potrà mai renderti felice, non ti ama e soprattutto, tu non ami lei.”continuò maligna

“Sai, Dawn? Ti sbagli! Credo di essermi innamorato di lei!”dichiarò deciso“L’ho capito questa sera. Forse ti ho amato, ma ora quei sentimenti sono del tutto svaniti. Ora se vuoi scusarmi, devo andare da Elisabeth, deve esserle accaduto qualcosa.”e si allontanò lasciandola senza parole.

Dawn strinse i pugni, ma come osava parlarle in quel modo? Se ne sarebbe pentito.

 

 

Spike cercò Buffy in ogni stanza, ma di lei non c’era traccia. Stava quasi per rinunciare quando ricordò che amava rifugiarsi in giardino quando voleva restare da sola così uscì da una porta finestra ritrovandosi all’aria aperta. Respirò a fondo, era davvero una serata favolosa, l’aria era rinfrescata da una leggera brezza e il cielo era illuminato da migliaia di stelle.

Finalmente la vide, era appoggiata al muro di cinta e aveva lo sguardo perso nel vuoto. Sospirò e la raggiunse “Elisabeth?”la chiamò in ansia

La ragazza si voltò di scatto, poi riconoscendolo si rilassò e ricominciò a guardare un punto imprecisato del giardino.

“Vi ho cercato dappertutto. Ero in ansia.”annunciò lui

“Volevo restare da sola.”annunciò

“Vi ho vista fuggire via. Cosa è accaduto?”

“Non ho voglia di parlarne”rispose abbassando la testa.

Spike si avvicinò maggiormente e notò che le guance erano bagnate, aveva pianto “Passerotto, vi prego, non sopporto di vedervi in questo stato. Desidero aiutarvi, esservi di conforto.”

“Non potete!”

“Lasciate sia io a giudicarlo”insistette, desiderava realmente consolarla

Buffy sembrò convinta della sincerità delle sue intenzioni e sospirando gli confessò “Mia madre mi ha messo al corrente di una verità che mi ha sconvolto.”

Lui tacque e attese che continuasse a raccontare “Mio padre non è morto”

Spike spalancò gli occhi, ma di che stava parlando? Hank Summers non era morto? Ma come poteva essere possibile?

“Come è…?”balbettò incredulo

“Hank Summers non era mio padre, Spike. Sono vissuta nella menzogna!”mormorò scoppiando nuovamente a piangere.

Spike continuò a fissarla senza parole, come aveva potuto sua madre tenerle nascosta una simile verità?

“E non vi ho detto la parte più sconvolgente. Volete sapere chi è colui che mi ha concepita?”gli domandò lanciandogli uno strano sguardo

A Spike finalmente fu tutto chiaro, Giles. Ecco perché era così felice

“Sì. Proprio il vostro caro amico avvocato.”annunciò lei

“Non riesco a crederci, è una cosa assurda!”commentò

“Ci ha mentito, per tutto questo tempo. Mio padre non lo ha mai saputo e anche l’avvocato Giles lo ha scoperto solo di recente.”

“Piccola”le sussurrò stringendola a sé con tenerezza.

Buffy cercò di divincolarsi, non voleva la sua compassione, ma lui non la lasciò andare.

“Voglio solo esserti vicina.”

“Spike, ma perché la mia vita deve essere così complicata?”singhiozzò tra le sue braccia

“Presto non lo sarà più, tesoro. Ci sposeremo e sarai felice.”le disse dandole del tu

“Giuratemelo!”esclamò lei

“Te lo giuro!”le assicurò con un sorriso.

“Oh Spike.”si lasciò andare “Perché mi ha fatto questo? Perché non mi ha detto nulla? Ha rovinato questo giorno così importante.”

“No. Non ha rovinato nulla. Questo resta il giorno del nostro fidanzamento.”le accarezzò una guancia poi la baciò con delicatezza sulle labbra.

“Vorrei che…”

“Cosa? Elisabeth, sai che puoi dirmi tutto.”le rassicurò

Lei abbassò la testa, si vergognava di confessarglielo “Non ha importanza!”

“Forse ho capito. Ho deciso di essere sincero con te. Ho parlato con Dawn!”

Nel sentire nominare la sorella Buffy alzò lo sguardo verso di lui e lo fissò con gli occhi lucidi e il cuore che le batteva con forza nel petto.

“Le ho detto che non la amo più.”

“Davvero?”balbettò

Spike annuì e aggiunse “Non posso amare una donna come lei, Elisabeth. Credo di essermi innamorato di te dalla prima volta che ti ho vista nella sala d’aspetto dello studio dell’avvocato Giles, ma non volevo ammetterlo.”

“Ma di che state parlando? Innamorata di me?”

“Sì, alla follia.”ammise sospirando.

“Non amate Dawn? Ma solo poche ore fa voi mi avete rivelato di non averla dimenticata”obiettò

“Ero solo confuso.”

“E ora, non lo siete più?”gli domandò sospettosa

“Elisabeth, ascoltami, i miei sentimenti sono sinceri. Dawn fa parte del mio passato.”

“Vorrei tanto credervi”sospirò tristemente

“Anche io lo vorrei. Farò di tutto per dimostrartelo.”le assicurò stringendole la mani tra le sue “Per prima cosa, sarebbe meglio se non ti rivolgessi a me con un tono così formale.”

Buffy annuì e Spike sorrise, per la prima volta era certo di quello che volesse fare, desiderava sposare e rendere felice quella ragazza. Ormai non gli importava più di prendersi una rivincita su Dawn e Liam, ma solo amare Elisabeth.

“Passerotto, aspetto con ansia le nostre nozze.”

Lei arrossì, sapeva così poco di quello che accadeva tra un uomo e una donna la prima notte di nozze e temeva di deluderlo con la sua inesperienza, ma la sua educazione non le avrebbe mai permesso di trattare un simile argomento con Spike.

“Sei arrossita”osservò lui attirandola nuovamente a sé “A cosa stai pensando?”

Lei tacque, era visibilmente imbarazzata

“Da questo deduco sia qualcosa di proibito. Pensavi alla nostra notte di nozze?”le domandò mordendosi il labbro inferiore, era adorabile.

“Finiscila! Sono cose di cui non si parla!”lo rimproverò

“E perché mai? È una cosa bella, non dovresti vergognarti. Quando accadrà sarà…”sospirò con desiderio, non vedeva l’ora di stringerla quel suo corpicino e di farla sua.

“Questo argomento mi imbarazza, Spike.”annunciò

“Sei adorabile, quanto vorrei fossi già mia!”le sussurrò spingendola contro il muro e facendo aderire il corpo al suo.

“Spike, ma che…”ma lui la zittì intrappolando le labbra con le sue e baciandola con trasporto, la desiderava da morire.

Buffy rispose con passione al bacio, gli portò le mani dietro la nuca per attirarlo maggiormente a sé.

Spike spostò le labbra sul collo posando una scia di piccoli baci sulla pelle “Oh Elisabeth.”

“Buffy.”lo corresse ansimando “Chiamami Buffy.”

“Buffy, mio dio…quanto sei bella” sussurrò ritornando a divorarle la bocca “Non mi stancherei mai di baciarti.”

“Spike”ansimò staccandosi per un istante “Dovremmo tornare.”

“Ancora un minuto, amore”disse accarezzandole il viso “Voglio memorizzare ogni particolare”

Il corpo di Buffy era attraversato da vampate di calore, ma perché quell’uomo le faceva provare delle sensazioni simili? Sentiva di non essere padrona delle sue azioni quando era con lui.

Le alzò le gonne con una mano e le sfiorò una gamba nuda, ma Buffy si rese conto di quello che stava accadendo e lo fermò “Lasciami!”

“Buffy.”mormorò con desiderio, ma si bloccò, era andato troppo oltre.

La ragazza lo scansò e si aggiustò l’abito “Hai perso il controllo?”lo rimproverò

“Scusami, non avrei dovuto”

“È davvero inconcepibile un comportamento del genere da parte tua”

“Hai ragione”abbassò la testa “Ma tu…sei così bella…desiderabile che non ho saputo resistere”

“Spike, ti prego.”

“Ritorniamo dagli altri o penseranno che ti ho rapita.”affermò porgendole il braccio.

Liam li vide rientrare e strinse i pugni, cosa avevano fatto per tutto quel tempo? Non sopportava di vederli insieme, ma cosa poteva fare se non subire il silenzio? Aveva avuto la sua possibilità di sposarla, ma l’aveva persa quando si era innamorato di Dawn e ora non poteva che biasimare sé stesso per essere stato così avventato.

Sua moglie gli si avvicinò gli circondò i fianchi con le braccia “Cosa guardi?”

“Tua sorella”rispose fingendosi indifferente

“Davvero?”domandò lei alzando un sopracciglio, cosa era questa novità? Liam non aveva mai degnato di un solo sguardo sua sorella e ora che era fidanzata con un altro mutava il suo atteggiamento.

“Merita di più di un contrabbandiere arricchito”

“Da quando ti interessa Buffy?”era gelosa, prima Spike e ora anche Liam si interessava a lei.

Lui si rese conto di aver parlato a sproposito e si corresse “Lo dico solo nel suo interesse, non capisco perché tua madre abbia preferito lui a Riley, è un ottimo partito!”

“A volte penso che mia madre perda la lucidità quando si tratta di Buffy e sono certa l’abbia convinta in qualche modo.”

“Dici che è stata Elisabeth a convincere tua madre a farle sposare Spike? Non posso crederci.”commentò Liam sempre più sconvolto.

“Non mi sorprenderebbe affatto. Ho visto il modo in cui lo guardava.”annunciò con cattiveria.

Liam si voltò verso di lei e la guardò stranito, negli occhi lesse odio, ma per quale motivo? Mai avrebbe immaginato che era gelosia quella che provava

“Amore”le sussurrò in un orecchio “Tu hai me e questo è quello che conta.”

Dawn sorrise, se solo avesse saputo quello che agitava il suo animo “Hai ragione e Spike non vale la metà di te.”

“Solo questo volevo sentirti dire”e la baciò con passione sulle labbra.

“Ti amo Liam”sussurrò lei lanciando un’occhiata alla sorella che chiacchierava con Spike e Joyce.

Capitolo XV

 

La sera seguente Spike si incontrò nella solita taverna con Xander per metterlo al corrente della novità, presto sarebbe stato un uomo sposato. Era al settimo cielo, Elisabeth aveva accettato di diventare sua moglie, ma continuava a esserci qualcosa che lo turbava.

L’amico si accorse che del suo stato d’animo e gli domandò cosa l’affliggesse “Dovresti essere felice e invece il tuo malumore sta contagiando anche me, che ti prende?”

“Sono felice, solo che…”borbottò scolandosi l’ennesimo bicchiere di whiskey.

“Cosa? Avanti, sai che sono una tomba!”

“Si tratta di Liam, mi preoccupa.”rispose pensieroso

“Che vuoi dire? Il fratellino non ha accettato di dividere con te il suo nome?”ipotizzò

“Già, ma non è solo questo. Sono sicuro che ha qualcosa in mente. Ha messo gli occhi su Elisabeth!”gli rivelò

“Dici sul serio? Ma è pazzesco!”osservò “Era fidanzato con lei e ha preferito sua sorella e ora che sta per sposare te…”

“Vuole portarmela via! L’ha baciata, ci crederesti?”lo informò con gli occhi fuori dalle orbite, doveva bruciargli parecchio.

“Bastardo!”mormorò Xander “In fondo, però, è come se ora foste pari. Lui ha baciato Elisabeth e tu sei stato a letto con Dawn!”

“Sì, ma io non lo sapevo fosse promessa a lui. Liam invece, alla cena per il nostro fidanzamento la divorava con gli occhi e questo non posso tollerarlo.”affermò sferrando un pugno sul tavolo.

“Spike”lo rimproverò “Calmati! Liam non oserebbe agire contro di te.”

Il biondo lo guardò scettico, era sicuro del contrario “Mi ha fatto capire che se solo volesse potrebbe portarmela via.”

“E tu non lo permettere!”gli consigliò “Dimostragli che con Spike the devil non si scherza.”

Spike scoppiò a ridere, non credeva che il ragazzo avesse un carattere così deciso “Sei davvero incredibile, Xan.”

“Ho ragione! Quel bastardo di Liam O’Connor non può pensare di ottenere tutto quello che vuole!”

“Elisabeth mi appartiene!”esclamò con gli occhi che gli brillavano “E dopo il bacio che le ho dato non andrà a cercare piacere altrove, te lo garantisco.”

“Anche perché da quello che ho capito non concepirebbe un comportamento del genere.”

“Mi sa che hai ragione, Spike.”sogghignò, era a conoscenza delle arti amatorie del suo capitano.

“Ma guarda chi abbiamo qui!”gracchiò una voce alle loro spalle “Spike the devil e il suo scagnozzo”

I due si voltarono trovandosi davanti un ragazzo sui trenta anni, con i capelli scuri, occhi castani e un corpo massiccio. Sorrideva maligno.

“Warren!”disse Spike non molto felice della sua presenza

“Senza volerlo ho prestato orecchio tutto quello che avete detto.”annunciò

“Non ti hanno insegnato che non si ascoltano i discorsi degli altri?” lo aggredì Xander che lo detestava.

“C’è qualcuno che si sta dando troppo da fare con chi non è del suo stesso rango!”commentò

“Senti, brutto figlio di puttana, quello che faccio non deve interessarti!”sbottò Spike saltando dalla sedia

“Ora capisco perché conducevi tutte quelle ricerche, Harris!”si rivolse al bruno che lo fissava come se volesse ucciderlo “Erano per il tuo caro capitano che desiderava impalmare una fanciulla dell’alta società di Charleston”

“Tu, Elisabeth, non sei neanche degno di nominarla, farabutto!”lo aggredì afferrandolo per il colletto della casacca

“Ma a quanto pare, non è l’unica a ricevere le tue attenzioni”osservò il ragazzo sorridendo

Gli occhi di Spike divennero due fessure e si avventò contro il suo avversario colpendolo con un pugno. Come osava quel bastardo giudicarlo?

Warren andò a sbattere contro un altro tavolo rischiando di rovesciarlo e causando l’ira dei suoi occupanti, tre marinai, che lo agguantarono e lo spinsero contro la parete insultandolo.

Spike lo raggiunse, ma l’altro fu più veloce e gli sferrò un calcio nello stomaco facendolo piegare in due per il dolore “Bastardo!”sibilò

“Che direbbe O’Connor se sapesse che ti fai sua moglie?”continuò a provocarlo

“Questi non sono fatti tuoi! Sei un verme!”gli puntò un dito contro per indurlo a tacere, ma lui non sembrava per niente intimorito

“E dimmi, qual è la migliore tra le sorelle?”

A quella frase Spike scattò e cominciò a colpirlo senza tregua, non poteva continuare a sentirlo parlare di Elisabeth e Dawn in quel modo.

Intanto nel locale si era scatenata una rissa che aveva coinvolto tutti i clienti, mentre Xander interveniva per separare l’amico da Warren che ormai sembrava avere la peggio.

“Spike! Basta! Lo ucciderai!”lo tirò via, ma lui sembrava accecato dalla furia e non accennava a fermarsi “Spike! Non ne vale la pena, che ne sarebbe di Elisabeth se dovessi compiere una follia?”

Nel sentir nominare la sua fidanzata si calmò e lo lasciò andare. Ormai il suo avversario aveva un occhio chiuso per i pugni e il viso sanguinante, si lasciò scivolare sul pavimento senza forze

“Sì, hai ragione! Non ne vale la pena rovinarsi la vita per un verme simile” e dopo avergli lanciato un’ultima occhiata sprezzante si allontanò seguito da Xander, mentre nella taverna volavano sedie e bottiglie tanto che nessuno fece caso a loro

“Me la pagherai, Spike”sibilò una volta che il suo antagonista fu sparito dalla sua vista.

Fuori dal locale Xander cercò di calmare Spike “Non sapeva quello che diceva.”

“Io lo ammazzo!”urlò fuori di testa

“Ti detesta, lo ha detto per provocarti e ci è riuscito!”

“Ha osato pronunciare il nome di Elisabeth, stavo per ucciderlo”

“Ma io te l’ho impedito! Che avrebbe fatto se tu fossi finito in prigione?”lo indusse a riflettere.

“Hai ragione, Xan. Non ho pensato alle conseguenze, ma mi ha fatto perdere la ragione.”

“Non penso lascerà perdere, credo si vendicherà!”ipotizzò “Lo conosco e so di cosa può essere capace.”

“Deve solo riprovare a avvicinarsi nuovamente a me.”gli disse, poi sospirò e aggiunse “Sai, Xan, credo di amarla”

Xander spalancò gli occhi, non avrebbe mai creduto di sentire quelle parole dalle sue labbra, ma vista la sua reazione avrebbe dovuto immaginarlo.

“Non fissarmi come se fossi pazzo! Amo Elisabeth e non vedo l’ora che diventi mia moglie!”

“E Dawn?”gli domandò, la vita del suo amico si era complicata terribilmente e lui era in ansia

Spike sospirò e fissandolo con i suoi profondi occhi blu rispose “Le ho detto che non l’amo più.”

“E è la verità?”

“Quando ho chiesto la mano di Elisabeth era solo per vendicarmi, ma ora…”gli spiegò

“Ti ha fatto un buco nel cuore”concluse al suo posto

“È un vero angelo!”esclamò “E poi, ha un corpicino che mi fa impazzire.”

“Non vedi l’ora di averla, vero?”gli domandò Xander con un sorrisetto malizioso

“Mi conosci troppo bene, tu, ma non è solo questo. Mi sento un uomo diverso quando sono con lei. Non so spiegartelo, ma riesce a far uscire il meglio che è in me.”

“Sei proprio innamorato, Spike, solo un uomo pazzamente innamorato parla in questo modo.”scosse la testa, non credeva gli sarebbe mai accaduto.

“Devo vederla!”annunciò all’improvviso con gli occhi che gli brillavano.

“Ora? Ma è tardi!”obiettò

“Non importa! Devo vederla, anche solo per un attimo.”mormorò “Ci vediamo domani. Ah! Devi essere il mio testimone!”gli urlò andando via.

“Cosa?”spalancò gli occhi. Testimone? Non aveva pensato a quella eventualità, ma fu felice che avesse pensato a lui per quel compito così importante.

Spike giunse a casa di Elisabeth in un attimo, troppo forte era la voglia di rivederla. Non riusciva a credere che gli fosse entrata nel sangue così velocemente. Scavalcò il muro di cinta e si ritrovò nel giardino che era stato testimone del loro ultimo bacio, poi si avvicinò alla finestra. Lei era lì, davanti allo specchio, pettinando i lunghi capelli del colore del grano. Indossava una lunga veste da camera, di un rosa pallido. Era talmente bella che lui riusciva a stento a respirare. Sospirò e si allontanò, gli bastava per quella notte, anche solo spiarla attraverso i vetri perché presto sarebbe stata sua per sempre.

Si allontanò cercando di non fare rumore, non voleva essere scoperto a spiarla, aveva una reputazione da duro da difendere.

Giunse finalmente il giorno delle nozze, quello che doveva essere il giorno più bello della vita di Elisabeth, ma c’era qualcosa che turbava la sua felicità.

Il rapporto con sua madre si era deteriorato da quando le aveva rivelato la verità sull’identità dell’avvocato Giles e lei si era pentita del modo in cui l’aveva trattata.

Una volta che fu pronta, sgattaiolò fuori dalla porta della camera e si recò da lei, non resisteva più, doveva chiarire la situazione.

Joyce era nel soggiorno, in attesa degli ospiti e quando la vide si preoccupò, che avesse cambiato idea? E se non volesse più sposare William O’Connor?

“Tesoro, che fai qui? Gli ospiti stanno per arrivare.”

“Dovevo parlarvi, madre.” annunciò con estrema serietà.

“Non avrai cambiato parere”si azzardò a domandare in ansia.

“No, madre, non preoccupatevi. William O’Connor è l’uomo che sposerò, non era di questo che volevo discutere, ma di quello che è accaduto tra noi.”

Joyce si rattristò e annuì “Lo so che ti ha sconvolto la notizia che Rupert è il tuo vero padre”

“Perché non mi avete mai detto nulla?”

“Non sapevo come affrontare questo argomento.”le spiegò accarezzandole una guancia “Poi quando Hank è morto ho deciso che era giunto il momento, ma tu eri affranta per la rottura del fidanzamento con Liam e allora…”

“Ho capito, madre. Perché non avete sposato l’avvocato? Non capisco, perché avete accettato la corte di un altro uomo se aspettavate un figlio da lui?”

“Mio padre non vedeva di buon occhio la mia relazione con Rupert, mi ha spinto a sposare Hank. Poi mi sono accorta di essere incinta e non potevo fare altro che fargli credere fosse suo.”le raccontò con le lacrime agli occhi.

“Oh madre”l’abbracciò piangendo, non credeva per lei fosse stata così dura. Si sentì in colpa per il modo in cui l’aveva trattata “Mi dispiace, vorrei non avervi detto quelle cose terribili. Quando tutto questo sarà finito desidero chiarire anche con mister Giles.”

“Certo, tesoro.”le asciugò le lacrime

“Dawn come ha preso la notizia?”le domandò poi la ragazza

“Oh signore.”gemette Joyce

“Cosa vi accade madre?”

“Ho dimenticato la piccola Dawn, non sa nulla”le rivelò sentendosi mancare

“Cosa? Oh no! Ma come avete potuto non avvertirla di quello che sta accadendo?”

“Da quando abita alla piantagione abbiamo poche possibilità di parlare e con i preparativi delle nozze deve essermi passato di mente.”si giustificò

“Madre, Dawn sarà dispiaciuta di non essere messa al corrente di quello che succede in questa famiglia.”

“Lo so. Le parlerò dopo la cerimonia, tu non devi preoccuparti. Questo è il tuo giorno e non voglio che venga rovinato.”la rassicurò stringendola con forza a sé

“Madame”le raggiunse Tara “Gli ospiti sono arrivati e anche padre Caleb. Sta attendendo in giardino.”

“Grazie, Tara”cercò di riprendersi “Ora tesoro, è giunto il momento. Vedrai come è stato trasformato il giardino.”le sorrise prima di allontanarsi.

Buffy era agitata, entro un’ora sarebbe stata la moglie di William O’Connor, sarebbe stata all’altezza? Lui l’avrebbe trattata come meritava o avrebbe rimpianto di non aver sposato Dawn? Mille pensieri le affollarono la mente contribuendo a renderla ancora più nervosa.

Ritornò nella sua camera e trovò sua sorella a attenderla. Era bellissima, indossava un abito azzurro con un’ampia scollatura che lasciava scoperte le spalle e una treccia arrotolata dietro la nuca.

“È giunto il grande giorno. Immagino tu sappia a cosa stai andando incontro!”le disse

Buffy la fissò alterata, l’ultima cosa che desiderava era sentire parlare del suo rapporto con Spike.

“Senti, Dawn, cosa vuoi? Ripetermi che ama te?”

“Se a te non interessa che ti sposi solo per ripiego, va bene”le annunciò acida, le bruciava che fosse riuscita a conquistare il cuore del suo ex amante “Io non potrei sopportarlo, ma tu…”

“Vuoi dirmi perché sei sempre così cattiva con me? Cosa mai ti ho fatto per indurti a comportarti in questo modo?”

“Sei la cocca di tutti, Buffy!”le rivelo con rancore nella voce “E io questo non lo sopporto.”

“E per questo hai deciso di portarmi via tutto quello che possedevo?”l’aggredì

Dawn le voltò le spalle e incrociò le braccia al petto “Spike non sarà mai tuo! Il suo cuore continuerà a appartenere a me e non potrai fare nulla per cambiare questa realtà.”dichiarò

“Vattene!”sibilò Buffy, non riusciva a sopportare la sua presenza

“Spike questa notte pretenderà delle cose da te e tu dovrai dargliele. Sarà terribile!”

“Non ti credo!”replicò la bionda “Non sono così sciocca.”

Dawn alzò le spalle “Lo scoprirai da sola allora”e uscì lasciandola sola con la sua angoscia.

 

 

 

Spike era davanti all’altare, al suo fianco Xander, con il suo vestito più elegante, sembrava più agitato dello sposo.

“Ma cosa fanno? Perché non comincia la cerimonia?”

“Xan, ti prego.”lo supplicò cominciando a camminare avanti e indietro “Sono già in ansia.”

“Spike, guarda chi arriva”lo informò

Il biondo si voltò e vide Liam avvicinarsi con passo veloce.

“Ciao, William”

“Liam”lo salutò stringendogli la mano che il fratello gli porgeva.

“Sei molto elegante”si complimentò analizzando il suo abbigliamento.

Spike indossava un abito completamente bianco e i lunghi capelli biondi erano legati in una coda “Grazie. Volevo essere al meglio per questo giorno così importante. Liam, lui è il mio testimone, Xander Harris.”li presentò

I due si strinsero la mano e Liam disse “Piacere di conoscervi”

“Non sono solo il suo testimone, ma anche il suo migliore amico e braccio destro in mare.”precisò

“Per non parlare delle volte in cui mi ha tirato fuori dai guai.”aggiunse Spike dandogli una pacca sulla spalla.

“Capisco.”

“Dov’è la tua bella mogliettina?”gli domandò poi il fratellastro.

“È da Elisabeth, credo”rispose Liam, ma in quel momento apparve nel giardino e i tre uomini restarono folgorati, era semplicemente favolosa.

In un attimo fu al loro fianco e Xander si inchinò davanti a lei presentandosi, mentre Spike le baciava la mano “Dawn, sei un vero splendore.”

“Sempre galante.”gli sussurrò accattivante

Liam si rese conto dell’attrazione che c’era tra i due e sentì crescere la rabbia dentro di lui.

“Povera Elisabeth, è agitata”annunciò “Ma sono sicura che non è nulla. Fra qualche minuto la vedremo camminare verso il suo sposo.”

“Veramente anche il nostro capitano qui non è del tutto calmo”precisò Xander con un sorrisetto.

“Le ho parlato”disse poi fissando il suo ex amante

“Davvero? Immagino sia riuscita a calmarla”le domandò lui estremamente scettico

“Abbastanza”alzò le spalle

“Piuttosto, è arrivato il padre della sposa?”domandò Spike mentre Dawn impallidiva.

“Come?”

“Giles. È arrivato? Vorrei parlargli.”ripeté

“Giles? Ma di che stai parlando?”domandò Dawn sempre più sconvolta

Spike impallidì, non lo sapeva. Non era al corrente del fatto che Buffy fosse sua figlia, ma come era possibile?

“Elisabeth l’ha appena scoperto. Giles è il suo vero padre.”l’informò “Credevo lo sapessi, mi spiace.”

“Non può essere.”mormorò la ragazza con lo sguardo perso nel vuoto “Perché mia madre non mi ha detto nulla?”

“Tesoro, non te la prendere.”cercò di consolarla Liam, ma lei si scansò seccata e si allontanò decisa a chiarire le cose con sua madre.

“Mi dispiace”si scusò Spike “Non credevo…”

Liam scosse la testa e mormorò “Ha bisogno di tempo per digerire la notizia.”

“Perché se la prende tanto? Non è lei a avere scoperto di essere figlia di Rupert Giles.”obiettò Spike poi.

“Le da fastidio non essere messa al corrente di quello che accade”gli spiegò il marito “Ora, se volete scusarmi, vado da lei.” E si allontanò nella stessa direzione in cui si era avviata la ragazza.

“Dawn è incredibile!”commentò il biondo scuotendo la testa “Tutto il mondo deve girare intorno a lei. Non ha neanche chiesto come l’ha presa Elisabeth. È solo egocentrica e egoista!”

“Sei duro con lei.”lo rimproverò Xander

“Non la conosci. Io comincio solo ora a capire come sia realmente.”disse con tono freddo.

“Eri innamorato di lei.”

“Infatti, lo ero.”precisò fissandolo come se volesse porre fine a quel discorso.

In quel momento cominciarono a affluire tutti gli invitati e furono costretti a interrompere quella conversazione.

Presero tutti posto e la cerimonia poté cominciare. La musica di un’arpa accompagnò l’ingresso di Buffy, al braccio di Giles che si era offerto di accompagnarla all’altare e i due erano preceduti da Dawn.

La sposa indossava un semplice abito bianco con una leggera scollatura e un lungo strascico. Nei capelli fiorellini bianchi e tra le mani un bouquet di gelsomini.

Spike la fissò con la bocca aperta, era talmente bella da mozzargli il fiato. Aveva fatto la scelta giusta, era Elisabeth la donna adatta a lui. Lei gli sorrise arrossendo e si avvicinò all’altare.

Padre Caleb diede inizio alla cerimonia e quando fu il momento dello scambio delle promesse William strinse la mano della sua futura sposa “Elisabeth, credo di essermi innamorato di te la prima volta che i miei occhi si sono posati sul tuo dolce viso. In quel momento il mio cuore si è fermato e ho pensato che mai avrei potuto ottenere l’amore di una fanciulla così bella e sofisticata, ma poi hai accettato di diventare mia moglie e io sono stato l’uomo più orgoglioso di tutta Charleston. Ti amo e desidero trascorrere la mia intera esistenza con te.”concluse senza staccare gli occhi da Elisabeth che ascoltava con il cuore in gola.

Lui tacque e Buffy parlò “William, la mia vita è cambiata da quando sei entrato nella mia vita, con te ho trascorso dei momenti di gioia, ma anche di profonda tristezza. il mio cuore ha saputo di amarti fin dalla prima volta che ci siamo incontrati, ma il mio cervello mi diceva di non lasciarmi andare a questi sentimenti. Ora sono felice di non avergli dato ascolto di aver seguito il mio cuore.”

Gli occhi di William brillavano, non credeva avrebbe parlato in quel modo, soprattutto davanti al suo primo amore, Liam.

Sorrise soddisfatto e le strinse maggiormente la mano, poi Buffy terminò “Voglio trascorrere il resto della mia vita con te.”

A quel punto il prete sorrise e enunciò “Se tra i presenti c’è qualcuno che disapprovi parli ora o taccia per sempre!”

Di getto la ragazza lanciò un’occhiata alla sorella che era a pochi passi da lei, ma il suo viso sembrava non mostrare alcuna emozione, solo negli occhi una strana luce.

William le accarezzò il palmo con le dita e lei si voltò di nuovo verso di lui, le sorrise come se volesse rassicurarla.

Padre Caled li dichiarò marito e moglie e William la baciò dolcemente sulle labbra poggiandole le mani sui fianchi.

Dopo la cerimonia mentre tutti gli invitati si trovavano in casa per il rinfresco, la sposa ritornò in giardino, aveva bisogno di riflettere, non riusciva ancora a realizzare di essere una donna sposata ormai! Sospirò e ripeté quelle parole a voce alta come se volesse convincersene “William O’Connor è mio marito.”

“Già pentita?”domandò una voce profonda alle sue spalle.

Spaventata si voltò di scatto e davanti a lei c’era Liam con un bicchiere in mano.

“Sei tu, Liam”

L’uomo si avvicinò e la prese per mano “Sei pentita di avere accettato di sposarlo?”

Buffy lo fissò stranita, perché le domandava una cosa del genere?

“No”scosse la testa “Stavo solo pensando a come cambierà la mia vita, tutto qui.”

“Capisco.”non era molto convinto della sua sincerità.

“Come mai non sei con Dawn?”

“Desideravo prendere aria, poi non vedendoti ho pensato di raggiungerti. Non ti dispiace, vero?”

“No, perché dovrebbe dispiacermi?”obiettò perdendosi in due pozze scure come la notte.

“Sei davvero stupenda con questo abito nuziale. Spero che William si renda conto di quanto è fortunato.”le rivelò accarezzandole una guancia.

Buffy fremette per quel contatto, solo pochi mesi prima quello sarebbe stato il momento più bello della sua vita, ma ora era la moglie di un altro “Liam, ti prego.”

“Mi dispiace, non volevo turbarti.”

“Per anni ho desiderato questo momento e ora…”gli sussurrò tristemente

“Ora appartieni a un altro uomo e non ho il diritto di agire in questo modo. Me ne rendo conto.”

La ragazza taceva, non poteva tradire la fiducia di William in quel modo, doveva allontanarsi al più presto da lui prima che potesse pentirsene.

“Se solo non…”sospirò Liam divorandola con gli occhi e continuando a sfiorarla.

Alzò la testa e attese, cosa cercava di dirle? Che era forse pentito della sua scelta?

“Liam, ma cosa intendi?”si azzardò a domandare

“Se solo avessi saputo quanto eri diventata bella…”concluse

“Cosa avresti fatto? Non avresti rotto il fidanzamento? Liam, ti sei innamorato di Dawn e ora è tua moglie. Ti prego, non rendere le cose più difficili.”lo supplicò quasi.

“Non ami quel…”sibilò “Non ti merita.”

“Come puoi parlare così? Non lo conosci e poi, è pur sempre il tuo fratellastro, Liam!”lo rimproverò

“Solo perché mio padre ha commesso un errore!”affermò duro “Questo non vuol dire che io debba considerarlo sangue del mio sangue.”

“Dovete cercare d’andare d’accordo. In fondo, siamo tutti una grande famiglia.”

“Sì, hai ragione!”sorrise prendendole la mano e attirandola leggermente a sé, ma lei si divincolò, non poteva correre il rischio di essere sorpresa in simili atteggiamenti con lui.

“Vorrei gli dessi una possibilità! Ti prego.”

“Lo faccio solo per te”acconsentì

“Dovrei rientrare.”mormorò e in quel momento Spike fece capolino dalla porta finestra e li vide, che facevano insieme? Restò a osservarli senza che Buffy si accorgesse della sua presenza.

Liam annuì e Buffy si allontanò, ma non appena fu rientrata in casa si sentì fu afferrare per la vita e strillò.

“Piccola, che facevi con il mio caro fratellino? Ti stava facendo le congratulazioni?”le sussurrò in un orecchio con voce calda e provocante “Oppure ti stava dicendo che hai commesso un grave errore a unirti a un uomo della mia dubbia reputazione?

“William! Mi hai messo paura”si rilassò tra le sue braccia possenti, mentre il suo odore le andava diritto al cervello.

“È la prima volta che mi chiami William, sai, mi piace il suono che ha questo nome pronunciato dalle tue labbra”

“Non prendermi in giro!”lo rimproverò

Lui ridacchiò, poi la strinse maggiormente a sé facendo aderire il corpo al suo “Che voleva Liam dalla mia sensuale mogliettina?”insistette sfiorandole la linea del collo con un dito, era geloso del rapporto instaurato tra lui e Buffy e non si fidava.

“Dirmi quanto sei fortunato!”ansimò, quel contatto le rendeva difficile ragionare lucidamente.

“Almeno su questo ha ragione! Sei talmente bella”sussurrò giocando con un ricciolo biondo “Non posso credere che tu sia mia.”

“Ormai siamo una cosa sola e Liam fa parte del mio passato”gli confessò con il cuore che batteva impazzito.

“Non ancora, ma dopo questa notte lo saremo.”le rivelò, cacciando la lingua tra i denti e guardandola con desiderio.

“Cosa accadrà questa notte? Dimmelo!”gli chiese curiosa, le parole di Dawn le rimbombavano nella testa.

“Non vuoi aspettare per saperlo?”la stuzzicò, era adorabile nella sua ingenuità

“Spike!”lo rimproverò “Cosa hai intenzione di fare?

“Niente che tu non voglia. E…lo vorrai e…lo adorererai” le assicurò prima di posare dolcemente le labbra sulle sue.

Le sfiorò gli angoli della bocca, poi si spinse all’interno approfondendo il bacio, la passione li accese entrambi, Spike non avrebbe resistito a lungo senza farla sua. Cercò di controllarsi, non poteva prenderla in quel modo, doveva fare le cose per bene.

Si staccò da lei, ansimante e si perse in quegli occhi verdi che tanto adorava, poi le sussurrò “Ancora poche ore e potremo stare da soli.”

Buffy arrossì per l’intensità del suo sguardo, ma in quel momento furono raggiunti da Tara che annunciò il taglio della torta.

“Veniamo subito, grazie.”cercò di riprendersi aggiustandosi le gonne, ma le gote erano accaldate e gli occhi lucidi, quasi come se fosse stata investita da un’improvvisa febbre.

Spike le porse il braccio e insieme ritornarono nel salone per tagliare l’enorme torta a due piani che era stata preparata.

Quando la festa fu terminata e tutti gli invitati furono andati via, Buffy ritornò nella sua camera per cambiarsi, quell’abito era estremamente scomodo e ingombrante, per non parlare dello stretto bustino che le rendeva difficile respirare. Chiamò Tara che l’aiutò a slacciare gli infiniti lacci del corsetto, sospirando quando fu finalmente libera da quella tortura.

“Eravate bellissima, miss.”le disse la ragazza di colore “Sembravate una principessa.

“Grazie, Tara, sei molto gentile.”

“E il vostro sposo, sembra un uomo tutto d’un pezzo, affascinante. Sono sicura vi renderà felice.”commentò mentre le pettinava i lunghi capelli biondi.

“Lo pensi davvero? Io ho un po’ di timore.”

“Ogni sposa ne ha la prima notte, ma poi…”mormorò

“Devo confessarti che sono all’oscuro. Ti prego, Tara, parlami di quello che accade. Mia madre non mi ha detto molto su questo argomento e l’ansia di quello che potrebbe succedere mi sta dilaniando.”

“Miss, non è mio compito.”protestò la ragazza, ma lo sguardo di Buffy la convinse a parlare “Questa notte farete l’amore e sono certa che sarà speciale. Il vostro sposo vi ama molto.”

“Lo spero.”sospirò.

La porta si aprì di scatto facendole sussultare, era William “Lasciaci soli!”ordinò alla ragazza

Lei fece un inchino e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

“Che fai?”le domandò languido, quella vista era davvero invitante, non poteva più aspettare.

“Mi preparo per la notte.”rispose con candore “Quell’abito era scomodo.”

“Mi stavo chiedendo se forse non ti piacerebbe trascorrere questa notte nella mia casa sulla spiaggia e poi, domani, trasferirci nella nuova dimora.” mormorò avvicinandosi

“Cosa? Hai comprato una casa?”

“Certo, pensavi ti avrei lasciato vivere in una baracca?”

“William, quella è la tua casa, credevo…”balbettò

“Piccola.”si inginocchiò davanti a lei “Io voglio solo il meglio per te e quella casa non è adatta. Magari, potremmo usarla, qualche volta, quando vogliamo allontanarci o per la luna di miele.”le propose

“Sarebbe il posto adatto. Mi piace molto la tua idea.”acconsentì

“E per questa sera? Ti sentiresti più a tuo agio qui, nella tua vecchia stanza?”le domandò rendendosi conto di quanto fosse nuova quella situazione.

Buffy abbassò per un attimo la testa, poi annuì.

“Come la mia dolce sposa comanda”le sussurrò porgendole la mano “Sei davvero bellissima.”

“William, sono in veste da notte.”replicò imbarazzata.

“Per me sei comunque uno splendore.”e la baciò spingendola contro il letto.

Lei si lasciò trasportare dalle sue emozioni, ogni volta che la baciava era come se il mondo sparisse e restassero solo loro.

“Cosa fai?”

“Porto a letto la mia mogliettina”rispose abbassando le spalline “E faccio l’amore con lei.”

Buffy si lasciò andare alle sue carezze, sembrava che il suo corpo fosse attraversato da lava incandescente. La spogliò e la osservò per la prima volta in tutta la sua bellezza, non aveva mai visto nulla di più perfetto.

La ragazza cercò di coprirsi, ma lui le scansò le braccia “Non farlo, passerotto!Sei semplicemente divina! Vuoi togliermi questa?”

Arrossì, ma timidamente gli sbottonò la camicia e la fece scivolare lungo le spalle, gli accarezzò il petto con la punta delle dita, era tutto nuovo per lei e non poteva pensare che sua sorella lo avesse avuto prima di lei. La gelosia la travolse e si bloccò.

“Cosa ti prende? Perché ti sei fermata? Era tutto perfetto.”

“Anche con Dawn è stato così?”gli domandò a bruciapelo “Anche a lei dicevi lo stesso?”

William la fissò per un attimo incredulo, ma cosa c’entrava in quel momento il suo rapporto con Dawn? Era una cosa del tutto diversa.

“No, amore.”sussurrò prendendole il viso con una mano e costringendola a guardarlo “Quello che c’è stato tra me e Dawn era solo passione, è avvenuto solo due volte e non può essere paragonato a ciò che sta per accadere tra noi.”le spiegò sperando di convincerla

“E con me non c’è passione?”gli domandò con gli occhi lucidi.

“Certo. Piccola, guardami!”le ordinò “Tu sei la donna più passionale che conosca e te lo dimostrerò!”

“Ma…come?”protestò

“Toglimi questi!”e le indicò i pantaloni che erano l’unico indumento che separava la loro pelle.

Gli slacciò i bottoni e li abbassò diventando rossa come un peperone, era completamente nudo. Abbassò la testa strappando una risata a William “Non devi essere imbarazzata, amore.”e le prese una mano portandosela tra le gambe

Lo sfiorò con le dita, poi, preso coraggio lo circondò con la mano.

“Piccola.”fremette al tocco della sua mano calda.

La fece scivolare lungo tutta la sua lunghezza, aumentando il ritmo portandolo a gemere di piacere. William non riusciva a credere che per lei fosse la prima volta, era un vero talento naturale

William era certo che se avesse continuato in quel modo non sarebbe durato a lungo.

La bloccò e la fece distendere sul letto, ora era giunto il suo turno. Sorrise maligno, aveva in mente di farla urlare. Si lasciò scivolare tra le sue gambe fino trovarsi all’altezza del suo ombelico posando le labbra bollenti sul suo ventre, scendendo a sfiorare la sua femminilità.

Con la lingua stimolò tutti i suoi punti più sensibili strappandole un gemito dopo l’altro “William”

Chiuse gli occhi, non aveva mai provato un piacere simile e non si avvicinava neanche lontanamente a quello che aveva immaginato. William cominciò a succhiarle il clitoride strappandole un gemito dopo l’altro e con la lingua fece dei piccoli cerchi facendole raggiungere l’apice subito dopo con un gridolino.

William si leccò le labbra e la guardò con gli occhi pieni di desiderio, non desiderava altro che perdersi dentro di lei.

“William, ti voglio”ansimò la ragazza senza forze, l’orgasmo che l’aveva colta era stato devastante.

“Era solo questo che volevo sentirti dire, piccola.”la baciò sul naso e si stese tra le sue gambe “Farà male, ma durerà per un attimo.”

Senza attendere oltre spinse in lei lentamente, ma non riuscì a evitarle il dolore. Buffy strinse le labbra per non urlare e William le accarezzò il volto per rassicurarla, poi cominciando a muoversi le promise “Ora passa e poi quello che proverai sarà solo piacere.”

“Non resisto”lo supplicò, ma quando William cominciò a aumentare il ritmo delle spinte il dolore lasciò il posto al puro piacere e lei assecondò i suoi movimenti muovendo il bacino per incontrare le sue spinte.

Buffy gemette e gli strinse le gambe ai fianchi attirandolo aumentando la penetrazione. William era in paradiso, quella ragazza era puro fuoco liquido, non credeva sarebbe stato così eccitante

“Amore, così stretta e bagnata per me”le sussurrò ormai al culmine “Vieni con me, piccola”

“William, sto per…”e raggiunse il secondo orgasmo mentre il corpo era scosso da una serie di spasmi.

Ansimante chiuse gli occhi, mentre lui le si stendeva accanto “Sei stata davvero favolosa.”

“In realtà, non sapevo che fare, William”gli rivelò “Hai fatto tutto tu e è stato bellissimo, indimenticabile”

“Piccola”le sussurrò scostandole una ciocca di capelli dal viso “Sei tu che sei bellissima.”

“Non sei pentito?”si azzardò a domandare con leggero timore.

“Non potrei mai esserlo. Non dirlo mai più!”

“Ma…” protestò

William la indusse a tacere intrappolandole le labbra in un bacio appassionato e da quel momento in poi il suo cervello non riuscì più a formulare un pensiero coerente.

l mattino seguente li ritrovò ancora abbracciati, William la stringeva con un braccio, mentre Buffy dormiva beatamente con la testa appoggiata sul suo petto. Era stata una notte movimentata e si erano addormentati, sazi e appagati, solo all’alba.

William riaprì gli occhi e si stiracchiò abbassando poi lo sguardo verso lo splendore che aveva accanto, era talmente bella e dolce che non si pentiva di aver fatto il grande passo. La osservò riposare, doveva essere stanca dopo tutto quel movimento. Sorrise malizioso, la notte appena trascorsa era stata una delle più eccitanti della sua esistenza e Elisabeth era stata una vera sorpresa per lui, desiderosa di apprendere e sperimentare quello che lui le proponeva. In questo era simile alla sorella.

“Dannazione!”imprecò a bassa voce, aveva di nuovo fatto paragoni, ma perché era così idiota? Ringraziò il cielo che lei non potesse leggergli nel pensiero altrimenti avrebbe passato un brutto guaio.

Buffy si svegliò e lo fissò per un istante impaurita, quasi come se avesse dimenticato che lui era lì nel suo letto. Sedette di scatto nel letto, coprendosi con il lenzuolo, poi ricordò tutto e si rilassò.

“Piccola, che hai?”le domandò sorpreso dalla sua reazione.

“Scusa.”era terribilmente imbarazzata.

“Ho capito cosa ti è accaduto, non preoccuparti.”la rassicurò “Sai, ho una fame da lupi, amore, dopo questa notte mangerei un bue.”

Buffy arrossì ripensando a quello che avevano fatto, poi si rese conto di essere affamata e si precipitò giù dal letto “Chiedo a Tara di preparare la colazione.”

“Forse, prima dovresti vestirti.”la prese in giro vedendo che stava per uscire dalla camera completamente nuda.

Si guardò e si coprì con le braccia, non era abituata a dividere il suo letto con qualcuno.

William la raggiunse e la strinse, era così graziosa quando arrossiva che non poteva fare a meno di adorarla.

“Ti capisco, deve essere difficile per te, ma quando avremo la nostra casa tutto cambierà!”le promise.

“Non voglio deluderti, William”gli confessò con gli occhi lucidi “Vorrei essere una brava moglie per te.”

“Non potresti mai deludermi, passerotto, sono molto soddisfatto della mia scelta e mi sembra di avertelo dimostrato ampiamente, questa notte.”le sussurrò poi posandole una scia di baci incandescenti lungo il collo.

Il corpo di Buffy fu attraversato da un improvviso calore e si lasciò andare tra le sue braccia, ma in quel momento bussarono alla porta e lei si allontanò di scatto.

“Avanti”si coprì con una vestaglia, mentre William indossava i pantaloni.

La porta si aprì e entrò Tara con il vassoio della colazione “Ben svegliati.”mormorò leggermente imbarazzata, non pensava di trovarli in atteggiamenti così intimi.

“Entra pure, siamo affamanti.”le disse Buffy con gli occhi che le brillavano e le gote arrossate “Poggia pure sulla scrivania.”

“Sì, signora”

Buffy fremette, era la prima volta che la chiamavano in quel modo, ormai era una donna sposata.

La cameriera lasciò il vassoio e dopo aver fatto un inchino uscì dalla stanza lasciandoli nuovamente soli.

William l’attirò a sé e mormorò “Sono affamato”

“William!”lo rimproverò “Se hai fame, la colazione è lì!”

Il biondo sorrise malizioso e cacciò la lingua tra i denti “Non è di cibo che ho voglia in questo momento”

Buffy sorrise, ma lo allontanò leggermente “Penseranno male se non usciamo da questa camera.”

“Non mi interessa!”esclamò “Che pensino pure quello che vogliono. Sei mia moglie e io desidero il tuo corpo.”

“Oh dio”gemette quando la strinse nuovamente tra le braccia “William, ti prego, lasciami.”

L’uomo a malincuore la liberò dal suo abbraccio facendo una smorfia, poi sedette sulla scrivania e prese un pezzo di torta dal piatto, mentre lei sorseggiava del succo d’arancia pentendosi di averlo respinto, ma era imbarazzata da quella situazione.

“Quali sono i tuoi programmi?”le domandò poi senza riuscire a staccare gli occhi da lei.

“Non so, penso che aiuterò mia madre nel sistemare il giardino e …”ma si bloccò quando lui scattò in piedi.

“C’è la servitù per questo! Sono lavori pesanti.”

“Ma William, c’è solo Tara, non può farcela.”protestò

“Va bene.”acconsentì “Non sono quel genere d’uomo che vieta alla moglie di fare le faccende di casa, ma cerca di non affaticarti troppo. Questo pomeriggio voglio che tu faccia le valigie perché domani ci trasferiamo nella casa nuova”

Buffy annuì con entusiasmo, era curiosa di vederla. Una dimora tutta sua, non riusciva a crederci.

“Sei felice?”le domandò scrutando la sua espressione

“Perché me lo chiedi?”

“Ti vedo diversa, raggiante.”

“Credo di sì, mi sento diversa, William.”rispose avvicinandosi “Sarà il matrimonio.”

“Mi chiedevo una cosa, come mai non hai lasciato che Giles ti accompagnasse all’altare?”

Questa domanda la colse alla sprovvista “Ero ancora arrabbiata.”

“Capisco. Io penso che dovresti parlargli, chiarire le cose con lui, in fondo, non sapeva nulla.”

“Lo so.”annuì “Mia madre mi ha spiegato tutto, ora so perché lo ha fatto. Gli parlerò.”

“Secondo me è la cosa migliore.”confermò portandole un braccio intorno alla esile vita “Non sei contenta che tuo padre sia vivo?”

“Sì, nostro padre ci ha abbandonato e per tanti anni l’ho disprezzato per questo, ma quando ho saputo che non era chi pensavo mi sono sentita tradita. Non so come spiegarti.”

“Ti capisco benissimo, piccola.”le accarezzò il viso “Ora preparati, io devo andare al porto a ricevere un carico.”

Buffy si rattristò, non restava con lei quella mattina, ma cercò di non darlo a vedere.

“Non ti dispiace, vero? Tu hai da fare e anche io ho qualche lavoro da sbrigare, ma questo pomeriggio ti porterò a vedere la nostra nuova casa. È una villetta in centro, sono certo che la adorerai. C’è anche un piccolo orto.”

“Davvero?”batté le mani felice.

William la guardò soddisfatto, sembrava una bambina, era talmente adorabile che sentì un desiderio improvviso di stringerla, di farla nuovamente sua ma non poteva.

“Ora è meglio che vada”mormorò distogliendo lo sguardo e concentrandosi su qualcosa altro.

Si vestì velocemente e dopo averle sfiorato una guancia con un bacio si allontanò lasciandola sola nella stanza.

Buffy sedette sospirando sul letto, quell’uomo le rendeva difficile ragionare, era davvero sensuale e baciava come un dio, per non parlare poi di quello che le aveva fatto. Si sentiva avvampare solo al pensiero.

Era ancora persa nei ricordi quando si aprì la porta e Joyce fece capolino “Tesoro, William è appena uscito. Com’è andata?”

“Bene, madre.”rispose voltandosi verso di lei.

La donna sorrideva, allora capì a cosa si stesse riferendo e abbassò la testa imbarazzata, non avrebbe mai avuto il coraggio di parlare di certi argomenti con lei.

“William sembra molto affezionato a te. Ho notato il modo in cui ti guardava durante la cerimonia.”

“Anche io sono affezionata a lui.”confessò la ragazza, nei suoi occhi una strana luce “Spero di essere una brava moglie per lui.”

“Questa notte avete dormito nella stessa stanza.”ipotizzò

“Madre, mi imbarazza parlarne.”

“Devi scusarmi, figliola, avrei dovuto affrontare questo genere di discorso prima delle tue nozze, ma…”

“Questa notte ci siamo amati e è stata l’esperienza più bella di tutta la mia vita.”le raccontò titubante.

“Sono contenta non sia stato traumatico.”

“Madre, volevo discutere con voi di qualcosa di importante. William ha comprato una residenza e vuole che ci trasferiamo domani stesso.”le riferì

“Ma è favoloso, tesoro.”reagì abbracciandola “Mi sarebbe piaciuto avervi qui, ma è la cosa migliore. Avrete bisogno di stare da soli.”

“Non vi dispiace?”le domandò preoccupata

“Perché dovrebbe? Ormai siete una famiglia.”

“C’è anche un’altra cosa che vorrei riferirvi. Al più presto vorrei andare dall’avvocato Giles, mi sento in colpa per il modo in cui l’ho trattato e poi, è sempre mio padre.”

Joyce fu felice di sapere che sua figlia aveva finalmente accettato di incontrarlo e di chiarire la situazione, le consigliò di non attendere troppo e di recarsi da lui il giorno seguente.

La ragazza annuì e quando sua madre fu andata via si preparò per la giornata.

Spike era al colmo della gioia, non avrebbe mai creduto che Elisabeth gli sarebbe entrata nel sangue in quel modo. E pensare che tutto era cominciato come una vendetta nei confronti di Dawn per aver scelto Liam.

Era in vista della sua nave quando si bloccò, non riusciva a credere ai suoi occhi, Liam lo stava aspettando sul pontile. Si avvicinò e lo salutò stranito

“Salve William”lo salutò cordiale con una stretta di mano

“Liam, cosa ti porta qui?”gli domandò con un sorrisetto

“Desideravo parlarti.”

“Qui? Va bene. Di che si tratta?”non voleva darlo a vedere, ma era estremamente curioso

“Sono qui per offrirti di venire a lavorare alla piantagione. Ho bisogno di aiuto ora che la proprietà si è allargata. I campi si sono triplicati rispetto all’hanno scorso con l’acquisizione di alcuni terreni confinanti.”gli spiegò, mentre il biondo esultava, ne era certo che prima o poi avrebbe chiesto il suo aiuto, ma non pensava così presto.

“Non hai nessuno che possa farlo?”

“In fondo, appartengono anche a te.”cercò di convincerlo, gli costava essere lì, a pregarlo, ma Dawn aveva insistito affinché instaurasse un rapporto con il fratellastro e di dividere con lui il lavoro alla piantagione.

“Su questo hai ragione, ma non posso.”rifiutò

Liam sgranò gli occhi, aveva davvero rifiutato la sua proposta? Non riusciva a crederci “Come? Credevo volessi far valere i tuoi diritti.”

“La proprietà dista troppo, Elisabeth sentirebbe troppo la mia mancanza e sai, siamo appena sposati.”gli spiegò cacciando la lingua tra i denti “Ha bisogno di tutte le mie attenzioni.”

Liam sentì la rabbia emergere, come osava fare quelle allusioni?

“Potreste trasferirvi da noi, Dawn sarebbe felice di avere la sorella con sé.”gli propose poi, lo avrebbe tenuto d’occhio in quel modo e avrebbe avuto Elisabeth più vicina a lui.

“Ho comprato una casa, non preoccuparti, Liam. Elisabeth avrà tutto quello che desidera.”

“Non intendevo offenderti, pensavo solo che ti avrebbe fatto piacere, ma se proprio non ti interessa tolgo il disturbo.”e fece per allontanarsi, ma Spike lo bloccò per un braccio “Non volevo essere scortese, Liam”

Il bruno si voltò verso di lui “Secondo le volontà di nostro padre, la proprietà appartiene anche a te, credevo volessi essere parte di tutto questo, ma sbagliavo.”

“Ti ringrazio, ma vorrei attendere qualche tempo.”

“Come vuoi.”acconsentì, ma era deciso a fare si tutto per convincerlo, anche intercedere con Elisabeth.

“Permettimi almeno di invitare te e Elisabeth a cena, questa sera.”

“Grazie, accetto molto volentieri, Liam.”

Il fratello annuì con un sorriso e si allontanò soddisfatto.

In quel momento lo raggiunse Xander che aveva incrociato Liam mentre andava via.

“Ehi, che ci faceva qui O’Connor?”gli domandò l’amico.

“Offrirmi un lavoro alla piantagione”rispose soprapensiero

“Avrai accettato, spero.”

“No.”dichiarò

“Come? Sei forse impazzito? Avevi detto che volevi far valere i tuoi diritti e ora ti tiri indietro?non riusciva proprio a capire il suo modo di agire.

“Voglio solo aspettare, Xander.”gli spiegò “Non ho intenzione di rinunciare, ma non posso lasciare sola Buffy per andare a lavorare con Liam e non voglio vivere con loro perché la convivenza con Dawn sarebbe un inferno.”

“Io invece temo sia geloso di Liam.”

“Non essere sciocco, Buffy ha scelto me e dopo questa notte non credo potrebbe desiderare qualcun altro.”dichiarò soddisfatto

“Qui c’è qualcuno che è un po’ troppo pieno di sé stesso!”lo rimproverò

Spike sembrò offeso da quel commento e disse “Non dovevo raccontarti nulla, sei un cialtrone!”

“Scusami”scoppiò a ridere “Non credevo che ti avrebbe preso tanto quella ragazza”

“È mia moglie, ormai.”dichiarò

“E che fine ha fatto il tuo amore per Dawn?”

“Non lo so.”sospirò “Sai, Xan, credo di esserne innamorato.”

Xander spalancò gli occhi, ma in fondo, lo sapeva che prima o poi la dolcezza di Elisabeth lo avrebbe conquistato.

“Non cominciare con le tue prediche!”lo avvertì puntandogli il dito contro.

Xander alzò le braccia in aria in segno di resa, era inutile discutere con lui.

“Tu la ami, Spike. Lo leggo nei tuoi occhi.”gli disse dandogli una pacca sulla spalla

Il biondo abbassò la testa, era diventato davvero così trasparente?

“Mettiamoci a lavoro, oggi voglio portare Elisabeth a vedere la nuova casa.”

“Quando vi trasferirete?”

“Domani.”annunciò contento, non vedeva l’ora di vedere l’espressione di Buffy.

“Sono contento che abbia messo da parte la tua voglia di vendicarti, Elisabeth sembra una donna fantastica..”

“Lo è, Xander”dichiarò con gli occhi che gli brillavano.

L’amico sorrise, era la prima volta che lo vedeva così felice.

Quel pomeriggio Spike portò Buffy a visitare la casa che aveva comprato. Era deliziosa e la ragazza lanciò dei gridolini di felicità in ogni camera nella quale entrava, poi quando arrivò nel giardino esultò, era molto più grande di quanto avesse pensato e in un lato c’era un piccolo orto.

“Oh William”gemette entusiasta “Non credevo fosse così bella e questo giardino…è favoloso!”

“Sono felice ti piaccia”

“L’adoro!”strepitò “Non vedo l’ora di coltivare erbe aromatiche.”

“Sono contento sia di tuo gradimento, ma io preferisco la camera da letto.”la strinse riempiendole il collo di baci

“William!”lo rimproverò “Ti sembra il momento, questo?”

“Per me è sempre il momento.”le sussurrò in un orecchio sfiorandole poi una guancia “E poi, dobbiamo battezzare la nostra stanza, non trovi?”

Buffy ridacchiò e si lasciò andare tra le sue braccia, quando la toccava non riusciva quasi a ragionare.

“Buffy, cosa mi fai? Sei così sensuale, vorrei prenderti qui, adesso!”

Lei ansimò e si spinse contro di lui “William”

“Andiamo in camera! Devo averti! Ora!”e la prese in braccio.

Una volta tra le quattro mura William le sbottonò il corpetto, avventandosi sul suo seno, lo leccò e succhiò fino a farla gemere “Il tuo sapore, così inebriante.”

“William”ansimò attirandolo maggiormente a sé e lui la spinse contro la parete

Le alzò le gonne e la sfiorò con ardore “Ti voglio da morire”

Buffy chiuse gli occhi mentre il cuore sembrava quasi esploderle dal petto, le sensazioni che provava con lui erano indescrivibili.

Le sue mani esperte la toccavano in posti che lei non sapeva neanche di avere, nella stanza si udivano solo i suoi sospiri.

Spike l’attirò e le posò una scia di baci dal collo fino al seno, poi la trascinò verso il letto e si insinuò tra le sue gambe. Buffy lo guardò in adorazione e lui si perse nei suoi verdi, poi, senza distogliere lo sguardo, si spinse con estrema lentezza fino a quando non fu completamente dentro di lei strappandole un gemito.

“Passerotto, tutto bene?”le domandò in ansia

“Sì, continua.”

“Ti ho fatto male? Mi spiace, ma ti volevo troppo”si scusò

“No, non preoccuparti”

Spike la baciò sulle labbra e cominciò a muoversi, Buffy gli strinse le gambe ai fianchi per indurlo a aumentare la penetrazione.

Buffy iniziò a muovere i fianchi per assecondare le sue spinte, il piacere era talmente forte che credeva quasi di impazzire, sentiva l’orgasmo vicino e gli sussurrò “Oh William, sto per…”

“Vieni con me, piccola.”fece scivolare una mano tra i loro corpi e la stimolò.

Il corpo di Buffy fu scosso da sussulti e buttando la testa indietro venne come un fiume in piena seguito da lui.

La baciò sulle labbra e si stese accanto a lei esausto, era stato davvero intenso e era felice come non lo era da tanto.

“Bel modo per battezzare la nostra nuova casa, Buffy.”ironizzò cacciando la lingua tra i denti

La ragazza sorrise e si appoggiò sul suo petto “Non credevo si potessero provare delle sensazioni così forti.”

“Ne scoprirai di cose vivendo con me, signora O’Connor.”le promise

“Siete indisponente, signor O’Connor.”

“Si sta facendo buio!”affermò allarmata Buffy, sua madre poteva essere in pensiero per il loro ritardo.

“Dimenticavo, piccola, questa sera siamo attesi da Liam a cena!”annunciò ricordandosi solo in quel momento dell’invito.

“Cosa?”scattò la ragazza “E lo dici solo ora? Dobbiamo tornare a casa, prepararci. William, perché non me lo hai detto prima?”e cominciò a rivestirsi seccata.

“Avevo altro per la mente , tesoro”le sussurrò raggiungendola “E poi, Liam me lo ha detto solo questa mattina.”

”Lo hai visto?”

“Sì, era venuto al porto per parlarmi.”rispose con indifferenza

“Di cosa?”gli domandò, era curiosa.

“Della piantagione. Ha bisogno d’aiuto”le spiegò pentendosene subito dopo, ora lei avrebbe cercato di convincerlo a accettare, invece lui voleva farlo penare per un po’ prima di acconsentire.

“Ah! E tu?”

“Gli ho riferito che gli ero grato, ma per il momento il mio lavoro mi basta!”

Buffy sembrò sorpresa, aveva sempre creduto che avrebbe approfittato del nome e della proprietà, ma a quanto pare si era sbagliata.

“Secondo te ho sbagliato, vero? Te lo leggo negli occhi! Pensi non possa mantenerti solo con il mio lavoro?”era deluso

“No, ma che dici? Come puoi pensare una cosa del genere?”lo rimproverò arrabbiata

“Scusami”cercò di rimediare, ma lei si voltò e uscì dalla camera

Spike la seguì e la raggiunse all’aperto “Tesoro, perdonami, non volevo. Lo sapevo che Liam ci avrebbe portati a litigare.”

“Non è colpa sua!”

Spike la fissò alzando un sopracciglio, prendeva le sue difese, non riusciva a crederci “Lo difendi?”

”E perché non dovrei? Liam ti ha offerto la sua amicizia, la gestione della piantagione e tu gli dai la colpa per ogni nostro litigio? Sei davvero incredibile, per non parlare del fatto che non sa di te e Dawn! Impazzirebbe se lo sapesse e forse sarebbe anche capace di ucciderti!”rabbrividì alla sola eventualità

Spike strinse la mascella cercando di calmarsi, ma le parole della moglie lo avevano fatto infuriare.

“E pensare che io l’ho fatto per te. Ora mi pento di non aver pensato ai miei interessi!”esclamò con rancore nella voce.

“Che intendi? Che vuol dire che lo hai fatto per me?”ora davvero non lo seguiva più.

“Niente!”

“William?”insistette cominciando a perdere la pazienza

“Non volevo lasciarti troppo sola, ecco tutto!”rivelò finalmente

La ragazza lo fissò incredula, non avrebbe mai creduto lo avesse fatto per lei e improvvisamente si sentì una stupida

“Non mi credi?”

“Certo, che ti credo! Perché non dovrei?”reagì offesa “Sei davvero incredibile!”

“Buffy, mi spiace.”

“Sì, certo”mormorò dandogli le spalle “Ora sarà meglio tornare!”e si incamminò lungo la strada.

Lui la seguì, si sarebbe volentieri preso a calci per la sua insensibilità.

Tbc…