SENSI DI COLPA

AUTRICE:LITTLEDRU 74

 

 

NC 17

Spike – Angel

Spoiler: Angel 5 season.

I personaggi non sono di mia proprietà, ma appartengono a Joss Whedon

 

 

 

Spike sedeva in fondo alle scale, le braccia abbandonate sulle gambe e la testa bassa, lacrime solcavano il suo viso. La dolce e timida Fred non c’era più. Al suo posto una demone millenario privo di qualunque emozione che incuteva timore con il suo sguardo freddo e la pelle blu.

L’avevano lasciata morire, ma non avevano potuto fare altrimenti. Se l’avessero salvata migliaia sarebbero morti al suo posto e né lui né Angel avrebbero potuto permetterlo.

Neanche Fred l’avrebbe voluto.

Ora si sentiva come se una parte di sé fosse stata estirpata.

Quando erano tornati dall’Inghilterra avevano creduto di poterla far ritornare attraverso la sua anima, ma poi la realtà era caduta loro addosso come un macigno, questa era andata distrutta con la resurrezione di Illyria e ora…

Tutto era perduto. Si sentiva così impotente.

Il sorriso dolce di Fred continuava a tormentarlo.

Se solo fosse riuscito a dimenticare, a accantonare quel rimorso che lo perseguitava fin da quando erano tornati dal tempio di Vahla ha’ Nesh.

Non riusciva a pensare a altro.

Alzò la testa e fissò la porta dello studio di Angel.

Era chiusa, lui era lì dentro da ore.

Lo aveva mandato via subito dopo essere tornati.

Forse non voleva che lo vedesse, ma lui sapeva che era disperato quanto e più di lui.

Era affezionato a Fred, la conosceva da anni.

E poi, tutto questo è accaduto dopo neanche un mese dalla morte di Cordelia.

Era troppo anche per lui.

In quello stesso istante Angel sedeva alla scrivania con la testa tra le mani.

Non era riuscito a riportarla indietro, aveva promesso che non sarebbe accaduto come con Cordy.

Pensò a Wes, a come dovesse essere sconvolto, l’amava, proprio come lui aveva amato Cordelia.

Si alzò dalla poltrona e uscì dall’ufficio, desiderava allontanarsi da quel luogo. Tutto gli ricordava Fred.

Si bloccò stupito, Spike era lì, seduto sulle scale con l’aria afflitta e il cuore ebbe un sussulto.

Non avrebbe mai pensato di vederlo, di nuovo, così vulnerabile, quasi in lacrime, anche se era a conoscenza del fatto che volesse bene a Fred.

Gli si avvicinò, ma lui si ricompose asciugandosi gli occhi.

“Spike”la sua voce fu quasi un sussurro “Credevo fossi tornato a casa.”

“Che facevi nel tuo ufficio a quest’ora?”gli domandò invece guardandolo con i suoi occhi blu

“Riflettevo.”

Spike annuì, poi sospirò e si alzò in piedi. L’ultima cosa che voleva fare era andare a casa, forse avrebbe comprato da bere e si sarebbe ubriacato per non pensare. Sì, era l’unico modo.

“Dove vai?”gli chiese quando vide che si stava avviando verso l’uscita, avrebbe voluto restasse con lui, ma non glielo avrebbe mai chiesto, era troppo orgoglioso.

Spike si bloccò “Da qualche parte, a ubriacarmi, credo.”

“Sempre il solito, eh?”si lasciò sfuggire, pentendosene immediatamente, non doveva rimproverarlo, non dopo quello che era accaduto.

Il biondo si voltò “Senti, Angel, non sono in vena di ascoltare i tuoi rimproveri e…”

“Scusa, non avrei dovuto.”scosse la testa, ma perché parlava prima di riflettere?

Spike spalancò gli occhi, era la prima volta che gli chiedeva scusa, non vi era abituato.

“Sire, dovresti riposare, sei un vero relitto e non mi piace vederti in questo stato.”gli si avvicinò appoggiandogli una mano sulla spalla

Angel scosse la testa e Spike sorrise “Vieni, ti accompagno di sopra.”e lo spinse verso l’ascensore che portava alla sua stanza. Il vampiro si guardò intorno, era da tanto che non vi metteva piede e, paragonata al suo appartamento, era una vera reggia. Avrebbe dovuto ottenere anche lui un appartamento come quello, lo meritava, in fondo, lavorava anche lui per la Wolfram & Hart.

“Dimentico sempre quanto è elegante e lussuoso questo posto, Angel! Ne voglio uno uguale.”replicò come se fosse un bambino capriccioso.

“Spike!”lo rimproverò

“Non è giusto che tu…”poi vide la sua espressione contrariata e si bloccò alzando le braccia in segno di resa “Okay, sto zitto!”

Angel sedette sul letto, mentre Spike versava da bere.

“Hai davvero deciso di non partire?”gli domandò con sollievo.

Il vampiro più giovane annuì e aggiunse “Ti ho spiegato i miei motivi, Angel. So che tu vorresti liberarti di me, ma non posso, non dopo quello che è accaduto a Fred.” cercò di non cedere alle lacrime.

“Non voglio liberarmi di te.”confessò quasi senza rendersene conto

Spike gli si avvicinò e gli porse il bicchiere, poi sedette accanto a lui “Credevo mi avessi offerto questa possibilità per allontanarmi da qui, per liberarti di me.”

Angel svuotò con un solo sorso il bicchiere e si alzò per riempirlo di nuovo, sapeva che ci sarebbe voluto ben altro per farlo ubriacare. Quello era l’inconveniente dell’essere un vampiro.

Prese la bottiglia e la portò sul letto, passandola al compagno di sventure.

“Ho cambiato idea. Mi servi qui.”

“Ah! Ti servo qui. Ora sì che mi è tutto chiaro.”sospirò Spike sempre più stupito

“Andiamo, non farla tanto lunga!”si alzò nuovamente in piedi

“Angel, vuoi dirmi di cosa di cosa stai parlando?”lo costrinse a fissarlo

“Ho perso Cordy e Fred, non voglio perdere anche te.”confessò abbassando lo sguardo, non avrebbe mai pensato di rivelarglielo.

Lo sguardo di Spike si addolcì, riusciva sempre a sorprenderlo. Sospirò “Non ho intenzione di andare da nessuna parte. Non mi perderai, capito?”

Angel lo guardò con intensità, poi sorrise a quelle parole “Sono felice, che avrei fatto senza di te?”

“Sei sorprendente. Più ti conosco e meno ti capisco.”si scolò un ennesimo bicchiere “Ora dormi”

“Spike, puoi restare qui, con me?”lo supplicò quasi

“Certo.”

Angel si stese sul letto e gli sorrise “Se ci sei tu non penso a Fred, a come l’abbiamo lasciata morire e a Wes.”

Gli si strinse il cuore a vederlo in quello stato “Shhh”si stese accanto a lui “Non avrebbe voluto che lasciassimo morire migliaia di persone per salvarla, lo sai.”

“Tu non c’eri quando ho dovuto confessare a Wes che potevamo salvarla e che non l’abbiamo fatto! La sua espressione, il suo dolore. Avrei voluto risparmiarglielo”

Aveva gli occhi lucidi, era davvero sconvolto “Lo so che è stata dura, ma non hai potuto fare altrimenti. Non sentirti in colpa.”

“Spike, l’ho uccisa io.”singhiozzò, le lacrime gli scendevano dalle guance.

Il vampiro più giovane lo attirò in un abbraccio e lo strinse con forza, non l’aveva mai visto in quello stato “No! C’ero anche io lì e non è stata colpa tua. So che Wes non ti ritiene colpevole. Presto starà meglio e anche tu.”

Gli baciò la fronte e gli asciugò le lacrime “Sire, Fred non vorrebbe vederti in questo stato e neanche io.”

“Spike”si spinse contro di lui, era da tanto che non erano così vicini “Non credevo che saresti stato tu a consolarmi”

L’altro vampiro sorrise e gli alzò il mento con la mano costringendolo a guardarlo “Sei il mio Sire”

Angel avvicinò il viso al suo e lo baciò sulle labbra, fu un bacio delicato, ma che ebbe il potere di infiammare entrambi “Spike”mormorò stendendosi su di lui e divorandogli la bocca.

Si spinse all’interno catturandogli la lingua e succhiandola, lo desiderava.

Spike ansimò e gli artigliò i capelli con le dita, rispondendo al bacio con la medesima irruenza.

“Will, ti voglio.”mormorò tra le sue labbra

“Sì”gemette strappandogli la camicia di dosso e attirandolo a sé “Il mio Sire”

Angel gli sfilò la maglia nera dalla testa e contemplò il suo torace modellato e i suoi addominali perfetti “Piccolo, sei stupendo”gli sfiorò il petto di seta, scendendo lungo il ventre “Non credevo ti avrei avuto tra le braccia”

Gli lasciò una lunga scia di baci a salire fino al collo strappandogli un gemito dopo l’altro “Il mio piccolo William”

L’altro si slacciò i jeans, non resisteva più, Angel sorrise e si spogliò a sua volta, non voleva nessun ostacolo tra loro, poi gli spinse la testa in basso.

Spike gli circondò il membro con una mano cominciando a pomparlo avanti e indietro, poi lo accolse tra le labbra succhiandolo. Angel gemette e chiuse gli occhi, la sua bocca era il paradiso “Sì!”

Lo spinse nel profondo della sua gola alzando lo sguardo verso di lui e perdendosi nei suoi occhi neri, sentiva che ormai era al culmine. Si riversò nella sua bocca con un ringhio, il vampiro che era in lui aveva preso il sopravvento “Come sei bravo. Dove hai imparato a farlo in questo modo?”

Spike si leccò le labbra e gli baciò il ventre disegnando dei cerchi con la lingua “Da nessuna parte. Sono un talento naturale. Angel, era da tanto che desideravo assaporarti.”

“E io fare l’amore con te”replicò spingendolo supino “Sei pronto a accogliermi dentro di te?”

“Sì, non aspetto altro.”ansimò allargando le gambe

Il vampiro più anziano gli solleticò la fenditura tra le natiche con un dito, spingendolo con forza. Spike inarcò la schiena, voleva di più, aggiunse un secondo dito e poi un terzo, era così stretto.

“Ti voglio! Ora!”lo attirò a sé

Angel sostituì le dita con il suo membro e si pressò in lui conficcandosi in profondità, Spike si morse le labbra, non credeva fosse così doloroso, ma questo lo rendeva anche estremamente piacevole, per i vampiri dolore e piacere andavano di pari passo. Cominciò a muoversi seguendo il suo ritmo, ogni spinta gli strappava un gemito, gli strinse le gambe ai fianchi approfondendo la penetrazione “Più forte.”

“Come il mio piccolo comanda”sussurrò Angel aumentando i movimenti arrivando ben presto all’orgasmo “Sto venendo”e lo inondò del suo seme.

Spike ansimò continuando a tenere lo sguardo fisso su di lui, il suo adorato Angel.

“Vuoi venire, eh?”gli circondo l’erezione con la mano e cominciò a muoverla su e giù con decisione “Il paparino ti farà venire talmente forte che ti sentiranno in tutta LA.”

Chiuse gli occhi e inarcò la schiena, lo stava facendo impazzire con il suo tocco, non sarebbe durato a lungo.

“Ang”gemette raggiungendo venendo, tra le sue mani, con un urlo.

Angel si leccò le dita e sorrise “Adoro il tuo sapore”

Si stese accanto a lui e gli baciò il collo “Grazie, Will.”

Il vampiro biondo di voltò senza capire, ma per cosa lo stava ringraziando?

“Lo sai per cosa”si corresse “Sei riuscito a consolarmi”rispose risolvendo l’arcano.

“Non è per questo che l’ho fatto, in realtà.”lo fissò seriamente “Ti volevo, da morire, da tanto tempo”

Spike sospirò e annuì, poi aggiunse malizioso “Questo vuol dire che non accadrà più ora che stai meglio?”

Angel scoppiò a ridere e lo attirò su di sé “Scordatelo! Ora sei mio e non ti lascerò scappare facilmente.”

“Davvero? E se io non fossi d’accordo?”si morse le labbra sentendo l’erezione del suo compagno premergli contro la coscia.

“Troverei dei modi per persuaderti.”replicò spingendosi nuovamente in lui, non ne aveva ancora abbastanza.

“Sire.”si lamentò cominciando a cavalcarlo “Sei possente, lo sapevo che nascondevi qualcosa di incredibile. Ora comprendo Darla, Dru e anche Buffy.”

“Spike, ti sembra il momento di parlare delle mie ex?”

“Loro hanno avuto la fortuna di averti per prime, sono dannatamente geloso.”

“Ora loro non sono qui.”mormorò Angel

“C’è la lupa”era geloso di Nina che gli girava sempre intorno

“Nina? Non essere stupido.”

“Lei ti vuole!”esclamò

“E con questo? Spike, dai, non pensare a lei. Scopati su di me, cavalcami!”lo incitò

“Sì. Tu sei il mio Bucefalo e io il tuo Alessandro.”lo prese in giro

“Piccolo, non scherzare. Al massimo potrei essere il tuo Efestione. Ho letto che lui e Alessandro…si amavano.”concluse con gli occhi che gli brillavano.

Spike si sporse in avanti per baciarlo, poi gli sussurrò in un orecchio “Questo vuol dire che noi ci amiamo?”

Angel ringhiò e spinse un’ultima volta i fianchi in alto.

Ansimò e chiuse gli occhi, era stata un’esperienza favolosa fare l’amore con Spike, non ne avrebbe mai avuto abbastanza.

“Non hai risposto alla mia domanda.”insistette alzandosi dal suo grembo e stendendosi accanto a lui.

“Vero.”

“Angel, ti detesto quando ti comporti così.”lo rimproverò “Come non detto, era una stupidaggine. Lascia perdere, anzi, dimentica tutto.”

Si alzò e si allontanò diretto verso il bagno, ma Angel lo seguì e lo bloccò per un braccio “Ma che ti prende? Non sei mai stato così permaloso.”

“Non è nulla!”sfuggì il suo sguardo

“Spike, ti prego, non penserai davvero che per me sia stato un modo per non pensare a quello che è accaduto.”

“Non importa. Anche se è così non importa.”scosse la testa

“Non è così!”gli assicurò “Lo volevo da tanto tempo, solo che credevo che mi odiassi, che non vedessi l’ora di tornare da Buffy.”

“Sei uno stupido! Perché pensi che non sono andato via? Solo per te, Angel, non volevo lasciarti. Quando ci hai abbandonati, dopo aver riacquistato l’anima, ti ho odiato, ma ho imparato a apprezzare anche l’Angel con l’anima. Sono rimasto solo per te e sei un testone se non te ne sei reso conto”

“Spike”lo attirò in un abbraccio “Sapessi da quanto desideravo sentire queste parole.”

“Ti amo, Angel.”sussurrò mentre l’altro vampiro gli solleticava la pelle con le labbra.

“Il mio piccolo. Ti amo anche io, da morire”lo costrinse a guardarlo e si perse nei suoi occhi blu, erano così belli e profondi, un oceano di emozioni.

“Cosa diremo agli altri?”gli domandò poi Angel

“Che ti importa degli altri? È una cosa solo nostra, ma se vuoi rendere Wes e Charlie partecipi per me va bene. Credo ci faranno gli auguri.”

“Io penso invece che andranno fuori di testa, soprattutto Wes.”osservò il vampiro bruno preoccupato

“Wes è fuori dalla realtà in questo momento”gli disse

“Avere sempre intorno quel demone con le sembianze della donna che amava deve essere un inferno. Non credo farebbe commenti sensati, ma anche se non fosse d’accordo, che ci importa? Me ne frego di quello che pensano. L’importante è quello che pensi tu.”

“Sì lo so, ma sono nostri amici e io…”

“Lo so.”lo strinse a sé e gli baciò la fronte meravigliandosi di sé stesso, da quando era così affettuoso e tenero? Angel lasciava uscire un lato sconosciuto del suo carattere.

“Spike? A cosa pensi?”

“Devo proprio dirlo?”lo spinse supino e sedette su di lui.

Angel scoppiò a ridere e lo accolse tra le sue braccia.