ANIME INQUIETE

AUTRICE:LITTLE GWEN

Era passato quasi un anno dall’epica battaglia contro il first, e la nostra cacciatrice sembrava aver trovato un po’ di pace. Altre cacciatrici erano nate e lei con la scooby gang si era impegnata a trovarle e ad iniziarle alla loro nuova vita, per poi ripartire.

 

Tutti sembravano felici.

 

Willow, sempre più potente, aveva ormai accettato ed imparato ad amare il suo nuovo immenso potere, e poi aveva Kennedy. Il suo rapporto con lei si faceva ogni giorno più intenso.

 

Xander che aveva passato un momento difficile dopo la morte di Anya, si era ripreso poco alla volta (anche se un po’ troppo presto per i miei gusti) e aveva trovato conforto nelle braccia di Alyssa, una cacciatrice che si era unita alla scooby gang dopo aver incontrato Buffy.

 

Giles non era per niente cambiato, era sempre il solito professore inglese fissato con i libri e le regole (mamma che barba).

 

Faith aveva ormai accettato il preside Wood nella sua vita (devo dire che sono una bella coppia), dopo quella promessa che si erano fatti “Se sopravviviamo mi permetterai di sorprenderti!” aveva affermato Wood prima della battaglia contro il first, lei con la sua solita spavalderia aveva accettato.

 

C’era mancato poco, ma erano sopravvissuti, e lui da quel giorno l’aveva sorpresa non poche volte, e lei ne godeva tantissimo.

 

Ma in tutto questo quadretto idilliaco di felicità e d’armonia c’è una nota stonata, qualcuno che finge solo d’essere felice e appagata di girare per il mondo alla ricerca di ragazze da addestrare.

 

Lei si rigira nel letto la notte in preda ad incubi tremendi nei quali corre verso qualcuno che non riesce a raggiungere, e che vede in seguito scomparire tra le fiamme. Allora si risveglia piangendo cercando sul letto la sua presenza, per rimanere ogni volta delusa.

 

Lei era…. Buffy.

 

Dal giorno del sacrificio di Spike, si chiedeva spesso cosa avrebbe potuto fare per salvarlo. Perchè non aveva lottato abbastanza, perché non era lì con lui, quando era cascato giù il mondo, perché non aveva cercato di convincerlo a credere che lei lo amasse dal più profondo del cuore.

 

Ovviamente nessuno si accorgeva di niente, nemmeno la petulante e noiosissima Dawn.

 

Buffy era brava a mantenere le apparenze. Tutto era normale. Era tutto “Ehi ragazzi come andiamo oggi? Qual è la nostra prossima destinazione? Faith attenta a quel paletto che potresti farti male!”.

 

L’unica cosa che la consolava erano i suoi amici, anche se sapeva che non avrebbero capito quel sentimento che ormai la legava a Spike.

 

 

 

Era sera. La scooby gang si trovava sull’isola di Cozumel in Messico, poiché avevano sentito di una ragazza con degli strani poteri e volevano controllare se fosse o meno una cacciatrice.

 

Le voci si erano rivelate infondate. A volte succedeva, ma decisero lo stesso di fermarsi per un po’ poiché l’isola era stupenda, la gente cordiale, e tutti volevano riposarsi. In fondo era quasi un anno che viaggiavano ininterrottamente. E così tra le lamentele di Giles e Wood, che prendevano molto a cuore la loro missione, si fermarono per un paio di settimane.

 

Il mare era stupendo e tutti si divertivano un mondo. Dopo la prima settimana erano tutti rossi come aragoste.

 

“Sai Buffy credo che potrei abituarmi a questa vita” disse Faith sdraiata al sole con, ovviamente, un bikini ridottissimo.

 

“Be’” rispose Buffy “Vedi di non farlo, tra non molto partiremo”

 

“Oh dai B. sei sempre così, eppure dovresti aver imparato a rilassarti, non sei più l’Unica, ricordi”

 

“Sai per una volta, ti do ragione. Ma non ti ci abituare”

 

In quel momento arrivarono Xander e Alyssa.

 

Faith non aveva accolto bene la nuova arrivata. La considerava superflua. Il loro gruppo era completo, e non perdeva mai occasione di punzecchiarla su qualsiasi piccola cosa.

 

“Ehi ciao ragazze” salutò Alyssa che ricambiava il sentimento di Faith. In pratica si odiavano.

 

Alyssa si sedette, mentre Xander andava a tuffarsi in acqua.

 

“Aspetta Xander vengo anch’io” disse Faith “E tu B. che fai?”

 

“Io resto ad abbrustolirmi ancora un po’”

 

E detto questo si sdraiò e chiuse gli occhi, e sognò.

 

Non era un sogno come gli altri. Assomigliava a quei sogni premonitori che ogni tanto le capitava di avere.

 

Si ritrovò a casa sua a Sunnydale. Era tutto come una volta, nulla era cambiato.

 

Mentre andava in giro e ripercorreva con la mente i ricordi che quel posto le dava, mentre si trovava in cucina, sentì la voce che per lungo tempo gli era mancata “Ehi cacciatrice come andiamo, ce ne hai messo di tempo!” il tono era sarcastico come sempre. Buffy all’inizio fu disorientata, ma non ci mise molto a riprendersi ed a corrergli incontro, e letteralmente, gli si butto tra le braccia. Spike era tornato, era lì e poteva toccarlo. Lo strinse per qualche secondo, poi…

 

“Brutto bastardo lo sai quello che mi hai fatto passare in questi mesi, non dormo quasi da un anno” disse lei adirata.

 

Spike con il suo solito ghigno, si limitò a guardarla. Questo la fece infuriare ancora di più “Vuoi dire qualcosa accidenti, ho sempre detestato il tuo modo di fare”

 

“Che cosa vuoi che ti dica, quanto mi sei mancata, che ti amo, questo lo sai già è inutile che te lo ripeta. Tanto per cambiare potresti dirmelo tu… sto aspettando”

 

“Anche da morto non sei cambiato. A che pro dirtelo tanto non mi crederesti, come l’ultima volta.”

 

Lui le si avvicino, fino a cingerle la vita con un braccio.

 

“Be’ prova ad essere più convincete, magari mi convinci!” disse lui ironico, e senza darle il tempo di rispondere con il suo solito sarcasmo, la baciò.

 

Quanto mi è mancato. Pensò Buffy. Immensamente.

 

Quando si staccarono, lei gli disse “Ti amo, mi sei mancato” e lo baciò di nuovo.

 

“Voglio crederti!” disse Spike sorridente “Adesso che ci siamo salutati, per così dire, veniamo alle cose serie. Sei qui per un motivo…” non ebbe il tempo di finire che lei scattò.

 

“Ah certo, dovevo aspettarmelo. Vieni nel mio sogno per chiedermi un favore. Questo è il MIO sogno, dovrei decidere io che cosa voglio, e di certo non voglio parlare.”.

 

Spike non ci mise molto a raccogliere la provocazione, anche se sapeva bene che aveva il tempo contato, non poteva resistere alla vista di lei che gli inveiva contro, era troppo eccitante. Decise che il resto poteva aspettare, almeno per un po’.

 

“Sentiamo, che cosa vorresti fare, amore, sono aperto a qualsiasi suggerimento, stupiscimi!”.

 

Buffy non se lo fece ripetere due volte, e incominciò a spogliarlo con violenza, cosa che aveva sempre caratterizzato il loro rapporto. Lui continuava a guardarla sorridendo e disse “Non sei cambiata, bene perché neanche io lo sono” e con altrettanta violenza la prese e la portò di sopra nella sua camera dove la depose (diciamo che la lanciò) sul letto. Poi fu tutto un susseguirsi di sospiri, gemiti, parole sussurrate. Buffy si dimentico completamente che era un sogno e si abbandonò completamente ad assaporare la sensazione di lui su di lei, delle sue mani sul suo corpo della sua bocca che la cercava disperatamente.

 

Quando tutto finì, si abbracciarono, e Buffy lo strinse così forte da fargli male, dato che aveva paura di svegliarsi da un momento all’altro. Voleva sentire tutto.

 

“Se avevi intenzione di uccidermi potevi dirlo subito” disse Spike dolorante nella stretta di lei

 

“Scusa, e che non voglio che tu svanisca”

 

“Andiamo cacciatrice, per farmi svanire c’è bisogno di un paletto lo dovresti sapere” disse Spike.

 

“Ah ah, molto divertente, tanto non sei tu quello che soffre per la tua mancanza! Non sai nemmeno cosa ho passato! Brutto…” non poté finire la frase che lui la zittì.

 

“Non hai idea di quello che dici. Credi che mi faccia piacere vederti ogni giorno e sapere che soffri per me! Piccola sono un demone, ma ho ancora un’anima, ricordi”.

 

“Questa cosa dell’anima è vecchia, non puoi tirarla in ballo ogni volta che ti senti ferito.”.

 

“Ok, ora basta. Se iniziamo a litigare staremo qui per molto, molto tempo, e non dico che non sia tentato” disse Spike provocante “Ma quello che devo dirti è importante!”.

 

“Va bene sentiamo” disse lei scettica.

 

“Devi riportarmi in vita.” Disse.

 

 Buffy era scioccata. Va bene, rilassati, non può essere vero, è solo un sogno. Pensò.

 

“Non è solo un sogno Buffy. Tu devi riportarmi in vita. Ti prego. So che c’è un modo, trovalo!”.

 

“Ma come…Va bene io…” e si svegliò.

 

 

 

Alyssa era sdraiata accanto a Buffy e stava parlando con Faith.

 

“Tesoro potresti spostarti mi copri il sole” disse Alyssa a Faith, che non ci pensò due volte e rispose “E tu potresti vestirti così io non devo coprirmi gli occhi!”.

 

Scattarono tutte e due in piedi pronte a battersi.

 

“Avanti novellina fammi vedere che sai fare” disse Faith.

 

“Ragazze basta! Volete farci scoprire”disse Willow che era arrivata insieme a Dawn, giusto in tempo per fermarle.

 

“Ah sempre le solite” disse Willow rivolgendosi a Buffy. “Che hai? ti vedo strana” chiese preoccupata Willow. Da un po’ di tempo era iper-protettiva.

 

“Niente non preoccuparti” disse Buffy “Stasera devo parlarti!”.

 

“Di che?” chiese Dawn curiosa.

 

“Non sono affari tuoi”scattò Buffy, pentendosene subito. “Scusa Dawn, sono nervosa.”.

 

Buffy si alzò. Decise che n’aveva abbastanza del sole per quel giorno.

 

 

 

Era ormai sera, e Buffy decise che era il momento per chiedere a Willow di aiutarla. Ormai Willow conosceva la magia meglio di chiunque altro al mondo non c’era niente che non potesse fare.

 

Si trovavano nella casa che avevano affittato per quelle due settimane di relax, e stavano cenando, anche se Xander, Dawn, Giles, Alyssa, mancavano all’appello, dato che avevano deciso di andare a godersi l’isola prima della partenza imminente (Giles si era accodato solo per fare da sorvegliante alla minorenne del gruppo. FIGURIAMOCI!).

 

Faith e Wood, che difficilmente lasciavano la loro camera, stavano in angolo del salotto a bisbigliare paroline dolci ed a strusciarsi continuamente. Ormai i ragazzi non ne potevano più.

 

Willow e Kennedy preparavano la cena. In realtà Willow cucinava e Kennedy osservava amorevolmente.

 

“Sei sexy con il grembiule. Te l’hanno mai detto?” chiese Kennedy.

 

“Ma certo tutti i giorni” si schermì Willow. I complimenti la facevano sempre arrossire.

 

Buffy era in camera sua a pensare un modo per dire a Willow quello che aveva in mente.

 

Non era facile. Nessuno della scooby aveva mai visto di buon occhio il suo rapporto con Spike, e ora lei gli stava per chiedere di aiutarla a riportarlo in vita.

 

Si fece coraggio ed andò da Willow. Passando in soggiorno vide che Wood e Faith non c’erano più.

 

Tanto per cambiare. Pensò divertita Buffy.

 

Entrò in cucina “Ehi Willow hai un minuto, sempre che non si bruci la nostra preziosa cena. Non so che cosa potrei fare altrimenti” disse Buffy.

 

“Davvero carina. La prossima volta cucini tu allora!” ribatté lei “Kennedy resta qui a controllare che non si bruci niente”.

 

Buffy e Willow si spostarono in soggiorno. Buffy era nervosa.

 

“Devi farmi un favore” disse Buffy.

 

“Certo di che si tratta?” chiese disponibile Willow.

 

“Devi aiutarmi a scoprire come… giura che non mi darai della pazza”

 

“Lo sai che puoi dirmi tutto”

 

“OK. Devi aiutarmi a scoprire come riportare in vita Spike!” disse Buffy tutto d’un fiato.

 

“……Ma…… sei fuori di testa!!” urlò Willow.

 

“Willow avevi promesso!”.

 

“Non è vero ho detto che potevi dirmi tutto, non ho promesso niente.”

 

“ E’ lo stesso, ho bisogno di te.”

 

“Chi ti ha messo in testa quest’idea?” chiese Willow.

 

“Ecco adesso crederai che sono pazza sul serio.”disse Buffy, sussurrando. “E’ stato Spike.”.

 

“Va bene. Sei davvero fuori di testa. Hai combattuto contro qualche strano demone di recente. Ti ricordi, l’ultima volta che hai dato segni di squilibrio hai tentato di ucciderci?”.

 

“Era molto tempo fa, e comunque sono proprio sanissima. Lascia che ti spieghi…”

 

 

 

Buffy era sdraiata sul suo letto. Era contenta. Aveva convinto Willow, non senza difficoltà.

 

Willow adesso si era messa subito a lavoro. Aveva detto che conosceva un rito con un nome strano, Kachuli, Kastuli, non aveva importanza. Adesso il problema erano gli altri. Buffy non si preoccupava tanto di Faith o Dawn. Alyssa poi era del tutto estranea alla vicenda. A preoccuparla erano Giles, Xander e Wood. Non sarebbe stato facile. Decise pensarci quando Willow avesse trovato la risposta che cercava. Così chiuse gli occhi nella speranza di poter rivedere Spike ancora una volta. Non restò delusa.

 

 

 

Questa volta si ritrovò nella cripta di Spike, in pieno giorno. Non che la cosa la preoccupasse, era solo un sogno, che male poteva fare la luce. Mentre questo pensiero le passava per la testa, senti due braccia cingerla, ed una voce sussurrarle nell’orecchio “Bene ci rincontriamo cacciatrice.”.

 

Odiava quando la chiamava così, lui lo sapeva e si divertiva a stuzzicarla. Buffy raccoglieva sempre le provocazioni. Si girò molto lentamente e disse “Già, purtroppo, questa volta avrei preferito Gorge Clooney o Brad Pitt ma, a quanto pare, dovrò accontentarmi.”.

 

“Ah capisco, ti sei già stancata di me. Allora è meglio che me ne vada.”.

 

Detto questo, Spike si girò e fece per andarsene, ma Buffy lo afferrò per un braccio “Non tanto in fretta biondino” disse a metà tra il divertito e l’irritato “Ora mi dici chi ti ha detto che puoi ritornare in vita.”.

 

Spike la guardò deluso. Non si era aspettato quella domanda e rispose seccato “Che t’importa chi o cosa, l’importante è che c’è un modo, e mi è stato concesso del tempo per trovarti ed informarti.”.

 

 “A trovarmi ce ne hai messo di tempo, ma quanto ad informarmi…” rispose Buffy agitata.

 

“Voglio solo essere sicura di non nutrire false speranze. Capisci?”.

 

“Non preoccupati l’ho saputo da una fonte attendibile” disse Spike con un tono più dolce.

 

“Bene sarà meglio per te, anche se sei un sogno nulla m’impedisce di prenderti a calci la prossima volta” scherzò lei.

 

“Se questa cosa fallisce non ci sarà una prossima volta.”.

 

Al suono di quelle parole, lacrime calde cominciarono a scorrere sul volto di Buffy. Non scoppiò a piangere, solo che non riusciva a trattenerle. Le aveva trattenute troppo a lungo. Pianse dolore, inquietudine, disperazione.

 

Spike intenerito alla vista di Buffy in lacrime, si avvicinò.

 

“Scusa, non volevo. Perdonami.”. E la baciò.

 

Buffy si svegliò in camera sua. Era giorno. Il cuscino bagnato dalla sua disperazione.

 

 

 

Willow entrò in camera di Buffy esultante. Buffy ebbe appena il tempo di ricomporsi per sentire cosa aveva da dire l’amica.

 

“Buffy ce l’ho fatta, non è stato facile. I demoni sono diventati molto riservati. Ho dovuto usare le maniere forti.”.

 

“Allora dimmi cosa dobbiamo fare?” disse impaziente Buffy.

 

“Bene” riprese Willow “Per prima cosa ci serve il ciondolo che Spike portava quando è morto. Ed inoltre abbiamo bisogno del sangue di un vampiro molto potente e molto vecchio.”.

 

Il primo pensiero di Buffy fu Angel. Ecco che iniziano i problemi.

 

Willow intuì quello che pensava Buffy. Lo aveva pensato anche lei. “Si lo so. Vedrai che Angel ti aiuterà.”.

 

“Certo, com’è vero chi vampiri prendono il sole.”.

 

“Non buttarti giù; per prima cosa informiamo gli altri, poi penseremo al da farsi.”.

 

 

 

“Fammi capire” stava dicendo Xander “tu vorresti riportare in vita l’ossigenato, chiedendo al mascellone di prestarti il suo sangue. Ma come ti viene in mente?”.

 

Tutti la guardavano a bocca aperta.

 

“Willow ha scoperto come fare con il rito Kanigù…”

 

“K-A-N-N-U-B-I!” la corresse Willow.

 

“SI è lo stesso. Sappiate che non voglio costringervi ad aiutarmi. So cosa pensate di Spike, ma io ho bisogno di lui. Capite?” disse Buffy.

 

“Oh certo che capiamo di cosa hai bisogno.” ringhiò Xander.

 

“Xander smettila” urlò Giles per poi rivolgersi a Buffy “Sai che non approvo, ma ormai hai smesso di fare quello che dico da un pezzo… a pensarci bene non lo hai mai fatto quindi, che differenza fa. Sarò felice di aiutarti, per quanto possibile.”.

 

“Grazie Giles” disse Buffy.

 

“Dove va Willow vado io, quindi, ci sto.” Affermò con convinzione Kennedy.

 

Dawn aveva accettato senza troppi problemi. Wood invece era uscito sbattendo la porta. Era risaputo che tra lui e Spike non correva buon sangue.

 

“A lui ci penso io. So come convincerlo.” disse Faith maliziosa “A proposito mi è sempre piaciuto il biondino, sarò felice di rivederlo.”:

 

“Giù le mani da quel biondino se non vuoi che te le tagli!”.

 

“Come vuoi tu B. non ti scaldare.”.

 

Rimaneva solo Xander, anche se ormai si era rassegnato alla situazione.

 

“Bene” continuò Buffy “Il piano è questo: voi tutti andrete a Sunnydale e cercherete il medaglione. Willow mi affido alla tua magia. Io andrò a Los Angeles per prendere l’altro ingrediente per l’evocazione di Stancos che…”

 

“S-T-R-I-O-S” interruppe Willow.

 

“E’ lo stesso” fece Buffy irritata “che servirà a riportare in vita Spike. Bene si parte domani.”.

 

“Buffy” disse Xander “ho un paio di cosette da dirti sull’ossigenato…”

 

Tutti alzarono gli occhi, in segno di disperazione.

 

 

 

Buffy era arrivata a Los Angeles, con non poche preoccupazioni. Aveva paura, anzi, ne era quasi sicura, che Angel si sarebbe rifiutato di aiutarla. Ricordava ancora quando era tornato per darle il medaglione da usare contro il first, e aveva iniziato a parlare di un possibile futuro insieme. Discussione che poi era sfociata in una metafora su biscotti, fornai……

 

Non era il caso di rivangare il passato.

 

Si ricordava dov’era l’agenzia di Angel. C’era già stata, in più di un’occasione. Una volta arrivata, entrò senza sapere cosa aspettarsi. Il posto era vuoto, non c’era anima viva. L’unica anima presente, era morta da più 400 anni.

 

Angel non appena la vide, corse ad abbracciarla.

 

“Come sono felice di vederti” disse lui emozionato.

 

Buffy ricambiò il suo abbraccio in modo frettoloso e si staccò subito.

 

“Anch’io sono felice. Ma non è una visita di piacere, e mi dispiace di essere così diretta, ma è una cosa importante. Devo chiederti un favore. Un grosso favore.” Disse Buffy tutto d’un fiato.

 

“Certo. Lo sai che farei tutto per te.”.

 

“Aspetta a dirlo. Ho bisogno del tuo sangue…”

 

“E questo è il grosso favore. Io sono in debito con te di almeno una ventina di litri.”.

 

“Fammi finire. Ho bisogno del tuo sangue per riportare in vita Spike.”.

 

Dire che per Angel fu uno shock, sarebbe usare un eufemismo. Gli sembrò quasi di udire i pezzi del suo cuore che cadevano in frantumi sul pavimento. Buffy gli lesse negli occhi quello che provava.

 

“Sai cosa mi stai chiedendo vero? Di aiutarti per vivere felice e contenta con quell’ossigenato!”.

 

“Certo che tra te e Xander…”disse Buffy.

 

“Non mi sembra il momento di scherzare. Mi dispiace Buffy, ma non posso, non ce la faccio, mi capisci, non sopporto il pensiero di te e lui insieme…”.

 

“Angel ti prego, lo sai quanto mi costa chiedertelo. Lo sai che avrei potuto anche mentire, ma non l’ho fatto perché credevo che tu…”

 

“Credi che lui lo farebbe, o forse mi lascerebbe a marcire all’inferno, ma cosa vuoi saperne tu!” si infuriò Angel “ti prego va via, non chiedermelo, VAI!!”.

 

“No.” Rispose calma Buffy “sono venuta per una cosa e stai sicuro che me la prenderò con le buone-che, a quanto pare, non funzionano mai- o con le cattive.”.

 

“Non ho intenzione di combattere.” Disse lui.

 

“Bene mi renderai le cose più facili.”.

 

Fu allora che Buffy gli si avventò contro. Angel si limitava a difendersi meglio che poteva. Ci furono calci e pugni da ambo le parti, ma nessuno ebbe il sopravvento. Buffy decise che ne aveva avuto abbastanza e tentò un altro attacco.

 

Si avvicinò con la guardia abbassata, sperando che Angel avrebbe abboccato all’amo, e avesse cercato di colpirla. Aspettò con pazienza il colpo, poi con una rapidità sorprendente gli afferrò il polso del braccio con il quale aveva attaccato, lo tirò alla sua altezza e lo colpì dietro al collo con un calcio all’indietro.

 

Angel cadde a terra privo di sensi. Buffy estrasse il coltello dalla cintura. Gli fece un taglio sulla mano. Mentre raccoglieva il sangue sussurrava “Angel lo sai che ti amerò per sempre, tu sei il mio primo amore, ma ora ho bisogno di lui più di chiunque altro, quindi ti prego perdonami.”.

 

“Lo so” disse Angel con il volto girato in modo da non guardarla negli occhi “E’ proprio questo che mi fa più male, sapere che è lui quello di cui hai bisogno per lenire il tuo dolore, per farti ridere, per essere felice, per vivere. Soffro perché ero io ha darti quelle cose, e adesso non ne sono capace, non faccio più parte della tua vita.”. Era straziante “Adesso vai, credo sia abbastanza.”.

 

Mentre Buffy usciva dalla porta Angel disse “Di all’ossigenato di non farsi vedere a Los Angeles se non vuole finire in un mucchietto di cenere.”.

 

“Addio Angel. Grazie.”

 

Fu così che Buffy sparì nella notte, ed Angel versava una lacrima per il suo amore perduto.

 

 

 

Quando Buffy rivide gli altri, fu felice di apprendere che trovare il medaglione non era stato difficile.

 

“Si” disse Dawn “Willow ha fatto un incantesimo di… chi se ne ricorda, poi ci sono stati dei fuochi d’artificio e…”

 

“Ho capito Dawn. A quanto pare io sono la sola ad essere stata presa a calci. La prossima volta la dea me la prendo io!”. Esclamò Buffy.

 

“Ehi B. non vorrà dire che stai invecchiando? Ormai non hai più sedici anni.” Scherzò Faith.

 

“Senti chi parla, Miss-oh-che-male-mi-si-è-rotta-un-unghia.” Ribatté Buffy e tutti risero.

 

“Veniamo alle cose serie. Willow è pronta l’evocazione di Staricchio?”.

 

“S-T-A-R-I-O-S.”disse Willow “E comunque è pronta! Ma ho bisogno di restare da sola, quindi tutti nell’altra stanza, grazie.”.

 

Tutti si avviarono alla porta tranne Buffy.

 

“Buffy ti prego!” la supplicò Willow.

 

“Volevo solo chiederti come farai ad eseguire l’invocazione senza il sangue.”.

 

“Stavo giusto per chiedertelo.” Disse Willow, imbarazzata.

 

“Certo come no, e i vampiri…”

 

“Lo so, prendono il sole.” Concluse Willow.

 

“Be, a dire il vero stavo per dire si specchiano.”.

 

“Ah ah simpatica. Ora Fuori!”.

 

 

 

Come mai Willow ci mette tanto. Pensava Buffy.

 

Erano ormai sei ore che era là dentro e tutto quello che si sentiva erano parole incomprensibili.

 

Gli altri erano, uno ad uno, crollati, vinti dal sonno.

 

Buffy era l’unica sveglia ed attenta ad ogni minimo rumore.

 

Finalmente le voci cessarono. Tutti i suoi sensi erano all’erta, nonostante la stanchezza ed il sonno.

 

La porta si aprì. Ne uscì una Willow stremata, ma sorridente.

 

“Va” disse “c’è qualcuno che vuole vederti.”.

 

Buffy non poteva crederci, aveva funzionato. Entrò cercando di non correre. Non vide nessuno. La stanza era buia. La porta alle sue spalle si chiuse.

 

“Salve cacciatrice, ci si rivede.” Disse una voce.

 

Lei si girò lentamente, proprio come nel suo sogno, troppo felice per trovare le parole adatte da dire. Gli gettò le braccia al collo. Lo strinse a se per accertarsi che fosse vero. Come se le leggesse nel pensiero, Spike disse “ Si, sono qui, e questa volta ho intenzione di restare per un bel pezzo. Ah, a proposito…Grazie.” Le sussurrò nell’orecchio e la baciò.

 

Anche adesso le guance di Buffy erano rigate di lacrime, anche se queste erano di tutt’altra natura.

 

Si guardarono per un lungo istante, si sorrisero. Ora lei poteva iniziare ad essere felice.

 

 

 

 

 

                                                                                                            THE END