STOP, REWIND AND PLAY AGAIN (Seguito di ‘BIT BY BIT’)

AUTRICI:LU e PANDORA

 

 

 

I. (NC 17!!!)

 

“Sei certo che funzionerà?” esclamò Buffy, avvinghiata a Spike.

“ Lo spero, ma anche se non dovesse, io non mi lamento perché questa non mi sembra affatto una perdita di tempo!” sorrise lui, sollevandola di peso e appoggiandole la schiena contro il cancello di una villa privata.

“ Su questo non ci sono dubbi!” mormorò lei, mentre lui le baciava il collo, cominciando a leccarlo e mordicchiarlo nel modo più gentile possibile.

“ Pronta, amore? Se facciamo bene il nostro dovere, vedrai che otterremo ciò che vogliamo!” ghignò lui, sbottonandole i primi bottoni della sua camicetta bianca e affondando il viso nei suoi seni, mutando rapido i lineamenti.

“ E da quando in qua questo è diventato un dover.. Oh, Spiiiiiiiiiiiiike!” urlò lei appagata, non appena lui le morse un seno, spingendogli ulteriormente il viso contro al suo petto.

 

“ Brava, passerotto, è così che ti voglio!Ricordi come urlavi la prima volta che ti ho portato nella mia cripta per fare l’amore?” le sussurrò lui, già tornato ai suoi lineamenti umani.

“ Sììì.. e come potrei dimenticarlo, amore? Quella è stata la prima delle nostre notti selvagge!” gemette lei, mentre lui le leccava il sangue che ancora fuoriusciva dalla ferita, ma qualche goccia era già finita sulla camicetta.

“Spike! Complimenti, caro il mio genio! Questa macchia non verrà mai via!” sbottò lei.

“ Non è certo il momento di pensare al tuo stupido pezzo di stoffa, tesoro!” ribatté lui, riappropriandosi delle sue labbra e spingendola più contro il cancello.

 

“Mm.. questo gioco mi piace..” mormorò lei, fingendo di accarezzare il suo Sire ma vedendolo solo come un modo per frugare indisturbata nelle tasche del suo giaccone, trovando quello che ormai era diventato il suo gingillo preferito.

“.. vediamo se ho capito le regole!” esclamò, strattonandogli la T-Shirt nera fino a strapparne un pezzo, lasciando così scoperto una parte del suo petto.

“ Buffy! Pasticciona che non sei altro, ce n’era davvero bisogno?” sbottò lui, ma sorrise quando sentì la fredda lama del coltellino premuta contro.

“Sì, ce n’era davvero bisogno, e poi così siamo pari, tu hai rovinato la mia camicetta!” ribatté lei.

“Beh, non mi lamento certo di come mi stai punendo..” rise lui, ringhiando compiaciuto quando lei fece scivolare il coltello sulla sua pelle, lasciando che il sangue sgorgasse dal taglio per poi succhiarlo lentamente, mentre lui gemeva in preda al godimento.

Lei risollevò il viso, sporco di sangue e lui glielo leccò via gentilmente.

 

L’attenzione di entrambi cadde sulla luce che si era accesa dentro la villa.

“ Amore, credo che ormai manchi poco!” sussurrò lei, mentre lui le accarezzava i fianchi, scendendo ulteriormente.

“Allora, non ci resta che passar al gran finale!” ghignò lui, alzandole la minigonna, ma la guardò piacevolmente sorpreso quando la sua mano venne a diretto contatto con la sua femminilità.

“Sei diventata proprio una ragazzaccia, micetta!” ridacchiò lui, prendendone tutti i vantaggi.

“ Ooohh, saiii, avròòòò imparato da un certo ragazzacciooooo..” ribatté lei, mentre tra un gemito e l’altro gli abbassava la zip dei suoi jeans neri, senza trovar sotto nessun indumento intimo, appunto.

 

Lei strinse ancor di più le gambe attorno al suo bacino, mentre lui cominciava a entrare in lei con spinte sempre più decise che fecero traballare il cancello, mescolando quel rumore alle loro grida estasiate nel silenzio della notte.

Furono interrotti sul più bello, ma era proprio ciò che volevano.

 

“Hey, voi due, vi insegno io a fare certe cose davanti a casa mia!” sbottò alle loro spalle il proprietario della villa, un robusto uomo sulla cinquantina.

I due biondi si ricomposero in fretta e si separarono,girandosi verso di lui.

“ Ci perdoni, Signore, ma sa.. io e la mia ragazza stiamo assieme da poco.. sa com’è..” si finse imbarazzato Spike, mentre l’uomo fissava inorridito quelle macchie di sangue sui loro abiti, chiedendosi sotto l’effetto di quale droga fossero quei due.

“ Non so che farmene delle vostre scuse! Ora vi denuncio per disturbo della quiete e atti osceni in luogo pubblico, brutti esibizionisti impasticcati!” li mise in guardia l’uomo, estraendo un cellulare dalla tasca.

“Uh! Ma che paura!” ridacchiò Buffy, mentre Spike si avvicinava minaccioso all’uomo, strappandogli di mano il cellulare, prima che l’altro se ne potesse accorgere.

“ Vediamo ..per denunciarci, prima di tutto devi avere un telefono che.. oops..” disse il vampiro, stringendolo nella sua mano e spaccandolo come se fosse fatto di polistirolo.

“.. ora non hai più!” ghignò, gettando a terra ciò che ne rimaneva, mentre l’uomo indietreggiava atterrito da ciò che aveva appena visto.

Ma Spike era già dietro di lui, stringendolo in una morsa di ferro.

“ E seconda cosa, * devi essere vivo *, ma su questo.. ho dei seri dubbi, amico!” rise diabolicamente, pronto a spezzargli l’osso del collo.

 

“NO!”lo fermò in tempo Buffy, avvicinandoglisi.

“No?!” la guardò sconcertato Spike.

“ Non ucciderlo subito, amore..” spiegò lei.

“.. sarà più divertente sentir la sua vita scivolare via mentre ce lo beviamo!” aggiunse lei, con un malvagio ghigno.

“ Stai imparando ogni cosa, mia adorata Childe, non potresti rendermi più fiero!” le sorrise lui, tappando la bocca all’uomo per impedirgli di gridare quando assunsero il volto della caccia, ma il terrore nei suoi occhi per ciò che aveva visto e udito era più che eloquente.

“ Finalmente si cena!” sorrise Buffy, avventandosi insieme a Spike sulla loro preda, affondando le loro zanne sui due lati del collo e prosciugandolo in breve tempo.

 

“ Mia Regina, che ne dici? Ti piacerebbe questa casa? C’è anche la piscina..” la guardò allusivo Spike, tornando al suo aspetto umano, così come fece Buffy.

“Uhmm, no, non mi interessa, ha molto più fascino l’edificio abbandonato che ci siamo già trovati. E per quanto riguarda la piscina.. ti dirò, amore, non è che sangue e cloro sia il migliore degli accostamenti!” ammise lei, facendolo ridere, mentre rincasavano assieme prima che albeggiasse.

 

Quella era una notte come tante, perché era quasi un mese che Spike l’aveva portata a Londra, e Buffy adorava quella città.

La loro non-vita trascorreva tra caccia notturna, momenti di intimità e passione sfrenata, e romantiche passeggiate mano nella mano al chiaro di luna, soprattutto lungo il Tamigi.

II.

 

Buffy aveva imparato ad amare Londra, nonostante il drastico cambiamento climatico! Non c’erano notti calde e leggere brezze ma solo il cielo plumbeo e…la nebbia!

Dopo tutto, queste due condizioni permettevano a lei e a Spike di girare anche durante il giorno.

Alla neonata vampira piaceva la nebbia perché adorava cogliere le sue vittime di sorpresa o apparendo loro come un’eterea creatura fatata.

Quella notte, una densa nebbia avvolgeva Londra, facendola sembrare una deserta città di fantasmi.

- Amore…questa nebbia è così romantica… - sussurrò Buffy trascinando Spike fuori dal letto, tirandolo per un braccio – Su tesoro…la città è nostra questa notte! – esclamò indicando la finestra ed il panorama.

- Passerotto… - mugolò lui assonnato – La città è nostra ogni notte – si lamentò, cercando di tirarla verso il materasso.

Buffy gli andò addosso, piazzandosi a cavalcioni sopra di lui; gli accarezzò il volto con un dito e sorrise – Lo so amore…ma tu conosci l’effetto che hanno la nebbia e la caccia su di me… - gli sollevò il mento e finse di avventarsi sul suo collo ringhiando.

Spike scoppiò a ridere – È una promessa per il dopo cena mia regina? –

Buffy inarcò un sopracciglio e sorrise ammiccando – Può essere…mio signore… -

Lui la spinse improvvisamente a lato e si alzò rapido – Allora usciamo subito amore…prima torniamo meglio sarà… - afferrò i jeans, vestendosi velocemente.

Buffy sorrise e scosse il capo divertita, rialzandosi subito e afferrandolo per i passanti della cintura – E tutta questa fretta adesso? – gli domandò, aderendo perfettamente al corpo di lui.

Lui la interrogò con lo sguardo – Uh? –

– Chi ti ha detto che non ci possa essere un…antipasto? – Buffy si passò la lingua sulle labbra con fare provocatorio – Non credo che un piccolo ritardo possa compromettere la nostra caccia dopotutto… - terminò allusiva, sbottonandogli i jeans e attirandolo sul materasso di nuovo.

 

C’era un locale, il Mayfair nella zona dei vecchi magazzini a Londra, un piccolo ed intimo pub, frequentato per lo più da persone che amavano e proteggevano la loro privacy.

Buffy e Spike capitavano spesso in quel posto, soprattutto dopo la caccia, trascorrendo le ultime ore della notte in compagnia di sconosciuti a cui non avrebbero mai fatto del male.

La coppia di vampiri camminava in prossimità del Mayfair, passeggiando tranquillamente, se non fosse stato per Buffy che ancora si leccava le dita sporche di sangue.

- È stata eccitante questa notte… - mormorò all’orecchio del biondo che sorrise non appena sentì la lingua di lei stuzzicargli il lobo.

- Quel povero ragazzo credeva che tu fossi una fata uscita dal sogno di una notte di mezza estate… - ghignò.

Buffy gli diede un colpetto di mano sulla spalla e lo fissò seria – Perché, non potrei sembrare una fata? Magari…Titania…mio signore Oberon… -

Spike la prese tra le braccia e la sollevò da terra facendola volteggiare, poi la mise giù dolcemente e le diede un bacio a fior di labbra.

- Tu sai una fata… - rispose – Ma non sei né di Shakespeare né di quello sfigato che ancora scalda il tuo corpo col suo sangue… - le scostò una ciocca di capelli dal viso – Tu sei la mia fata…solo mia! – e dopo quelle parole la baciò con passione.

Quando si staccarono, di certo non per prendere fiato, lui la prese per mano e la condusse dentro.

 

Quella notte non c’era molta gente, il Mayfair del resto non era mai affollato.

Spike salutò il barista al bancone con un cenno del capo, poi avanzò verso il loro tavolo abituale.

Buffy lo trattenne con forza all’improvviso, costringendolo a voltarsi verso di lei – Che c’è passerotto? –

Lei scrutò l’oscurità, verso il tavolo che occupavano di solito – Non lo vedi? – Spike seguì il suo sguardo – C’è qualcuno al tuo posto! – terminò lei.

Il biondo sembrò solo in quel momento scorgere una figura indistinta, poi avvertì un odore conosciuto.

Senza lasciare la mano della sua childe, percorse la distanza tra lui e lo sconosciuto in pochi, ampi passi, poi sbatté violentemente i pugni sul tavolo – Per l’inferno maledetto, tu che ci fai qui? –

Davanti a loro c’era nientemeno che il Conte Dracula.

“ Andiamo! Davvero credevate che quei dieci paletti mi potessero eliminare?” ribatté Dracula, calmo come non mai.

“ Per la precisione, erano * quaranta *!” puntualizzò Buffy.

“ Quello che è, non cambia niente!” sbottò il Conte.

“ Ho capito che era inutile che rimanessi là, quindi vi ho solo fatto credere di avermi definitivamente sconfitto!” spiegò.

“ Perché crederlo e basta quando possiamo avverarlo in tempo reale?” gli ringhiò contro Spike, pronto a lanciarsi all’attacco.. se solo Buffy non l’avesse tenuto fermo.

“ Tesoro, no, e poi non qui!”

 

Il Conte fu stupito di sentirla rivolgersi a lui con un appellativo così affettuoso.

“ Da bravo, Spike, da’ retta alla Cacciatrice, tanto saresti tu a farti più male!” ribatté, innervosendolo ancora di più.

Gli occhi di Dracula tornarono su Buffy, sulle sue scarpe bianche, il suo lungo abito bianco e un fermacapelli bianco a forma di farfalla.

“ Ma come ti sei conciata? Sembri uscita da un matrimonio!” la canzonò lui.. e fu alquanto sbalordito quando la sentì ringhiare.

“ Stavo solo fingendo di essere una fatina.. sai, è un giochino che ci frutta così tante vittime!” ridacchiò lei, abbracciata a Spike.

“ Vittime?!” domandò il conte, sempre più confuso.

“ Sì, hai capito bene, innocenti che spremiamo come se fossero limoni..” ghignò lei, divertita dalla sua espressione sempre più attonita.

“ Vuoi dire che.. che?” dedusse il conte.

“ Diciamo che ho sposato le tenebre.. “ spiegò lei, graffiando una guancia di Spike lungo tutta la sua lunghezza e leccando via il sangue che ne aveva tratto, compiacendolo.

“.. ed il matrimonio è stato fantastico!” concluse lei, leccandosi le labbra.

 

“ E così, hai abbracciato la tua natura oscura!” commentò il vampiro Transilvano.

“ E pensare che potevi essere mia..”

“ * MIA *!” ruggì Spike, strattonando Buffy a sé e mostrando le zanne all’altro vampiro per fargli capire che doveva stare lontano dalla sua ‘ proprietà ‘.

“Già. Io sono sua, e non vorrei essere di nessun altro; perché lui è il mio mondo!” mormorò lei, baciando il suo Sire.

“ Sì, lo vedo che vi appartenete. E comunque, quand’ero a Sunnydale, anche se te l’ho fatto credere era solo un tentativo per distrarmi, non eri tu ciò che davvero volevo, ciò che voglio..” ammise lui.

“ Per l’inferno maledetto, cos’è che vuoi allora? E che diavolo ci fai qui proprio adesso?” sbottò Spike.

“ Potrei farvi la stessa domanda! Ad ogni modo, il fatto è che le mie spose mi hanno lasciato, lamentando che non dedicavo più a loro le giuste attenzioni.. e hanno ragione, ormai sembra che io abbia solo un pensiero fisso, uno scopo ben preciso, e avrei dovuto incontrare qui un tizio che poteva aiutarmi nel mio intento, ma quell’essere indegno era solo un bugiardo che mi ha giocato un tiro mancino..” borbottò lui.

“ Si può sapere in cosa consiste questo intento?” s’interessò Buffy, mentre lei e Spike prendevano posto accanto al suo tavolo.

“ Conoscete tutti quei romanzi che hanno scritto su di me?”

“ Come dimenticarli? Quelli sono le perfette maledette istruzioni per l’uso su come uccidere la nostra specie!” sbottò Spike.

“ Beh, si tratta di storia vera, niente di inventato. Mina Murray e Lucy Westenra sono davvero esistite, io le ho davvero incontrate, ma quegli sciagurati me le hanno portate via ..” raccontò lui ringhiando nell’ultima parte.

“ E così triste. Sai, tutte le volte che guardavo qualche film su di te io ci speravo sempre che fossi tu a spuntarla..” ammise Buffy.

“ Uh-uh! Questo non me l’avevi mai detto. Quindi, la mia Cacciatrice aveva già una predilezione per i cattivi delle storie?” la stuzzicò Spike, mordicchiandole il lobo.

“ Mm. Così pare. E poi era una storia d’amore troppo bella, non trovi, tesoro? Ovvio che la nostra lo è molto di più!” sorrise lei, baciandolo e accarezzandogli i capelli.

 

Il conte si schiarì la voce per richiamare la loro attenzione dato che non aveva ancora finito il suo racconto.

“ Oh, chiedo scusa. Coraggio, va’ avanti!” lo incitò Buffy.

“ E’ presto detto. Io voglio tornare indietro e riscrivere quella storia, ma con un finale molto diverso!” ghignò il Conte.

“ Tu le vuoi entrambe come tue spose!” dedusse Buffy.

“ Indovinato. Il fatto è che il tipo che dovevo incontrare stasera ha detto che conosceva il modo per viaggiare indietro nel tempo, ma non si è presentato!” si lamentò il conte.

“ Al diavolo quel tipo! Vuoi viaggiare nel tempo? Si dà il caso che io conosca un mio amico demone che è in grado di farlo, e lui mi deve un favore. Sai, c’è chi mi deve * soldi * e c’è chi mi deve favori!” puntualizzò il bel vampiro biondo.

“ Non è fantastico il mio amore? Ha sempre una soluzione per tutto!” commentò Buffy, rivolta al Conte, per poi girarsi verso il suo Compagno.

“ Ad ogni modo, se a lui piace la poligamia non ho niente in contrario.. MA GUAI SE CI PROVI TU!” lo mise in guardia lei, ringhiando possessivamente.

III.

 

“Davvero il tuo amico è in grado di aiutarmi?” s’interessò il Conte.

“C’è un solo modo per scoprirlo, andiamo da lui, tanto non abita molto lontano da qui, e manca poco più di un’ora all’alba… che stiamo aspettando?” li incitò Spike, e gli altri due vampiri lo seguirono all’uscita.

“ Amore.. non vorrei contraddirti, ma.. qui non c’è nessuno!” gli fece notare Buffy, non capendo perché Spike si fosse fermato in un punto qualsiasi in mezzo ad un vicolo deserto.

“Tesoro, lui c’è, è solo che non si fa vedere!” le sorrise lui.

“Ziet, sono William il Sanguinario e ho una fretta maledetta, quindi mostrati!” ringhiò il biondo ossigenato.

“William il Sanguinario?” lo interrogò curiosamente Buffy.

“Lui non mi conosce come Spike..” si giustificò lui.

Infatti, subito dopo sentirono un rombo di tuono e con un fulmine apparve il demone invocato da Spike. Era vestito di nero, incappucciato, e nel buio si potevano scorgere solo i suoi grandi occhi rossi.

“William!” lo salutò con un rispettoso inchino.

“ Tanto per la cronaca, ora sono Spike per tutti. Ad ogni modo, sai che mi devi un favore ed ora puoi finalmente sdebitarti!” spiegò Spike.

“ Tutto quello che vuoi, Spike!” disse lui, con tono remissivo.

“ Com’è che è così servizievole con te?” domandò Buffy, rivolta al suo Compagno.

“ Vede, Milady, all’incirca un secolo fa, lui mi ha aiutato a liberarmi di alcuni pericolosissimi avversari, e queste sono cose che non di dimenticano!” spiegò Ziet, guardando con aria interrogativa il terzo vampiro, che se ne accorse.

“ Non dirmi che non sai chi sono!” esclamò il Conte, stupito.

“ A dire il vero..” rispose il demone, alquanto imbarazzato.

“ Come osi, insolente! Io che ho vissuto secoli prima di te, io che ho comandato intere legioni, io che..”

“ Dacci un taglio col monologo di presentazione! Allora, Ziet, che tu ci creda o no, questo è proprio il Conte Dracula!” lo presentò Spike, alzando gli occhi.

“ E io che pensavo fosse solo un personaggio di fantasia!” borbottò il demone.

“ A dire il vero, è lui che ha bisogno di un favore, ma.. ancora non ho capito perché… lo aiuteremo noi. Dobbiamo tornare nel passato, precisamente nel 1897, per alterare il corso degli eventi che conosci, se hai letto qualche romanzo su di lui..” spiegò Spike.

“ O hai visto qualche film!” aggiunse Buffy.

“ A questo proposito, sapete, non è proprio tutto come raccontano loro....” precisò il Conte.

“ Sì, ma ora non c’è tempo per i dettagli. Allora, Ziet, puoi farlo?” domandò il biondo ossigenato.

“ Sì, ma il mio incantesimo è valido solo per due persone… e a pensarci bene è meglio così, perché se il Conte vi seguisse ce ne sarebbero due a quel tempo… In questo modo, tu e la Milady con te troverete quello del passato da convincere..” spiegò il demone e tutti e te annuirono.

“ Ok, ad ogni modo, la Milady in questione è Buffy, la mia Regina.. che fino a pochi mesi fa era * una Cacciatrice *!” precisò Spike, stringendola a sé con orgoglio.

“ Accidenti, ma devi proprio vantarti con tutti di questa cosa?” alzò gli occhi lei.

“ Sì, devo proprio!” ghignò lui.

“ Wow, I miei complimenti, una grande conquista!” esclamò il demone, allibito.

“ Ora che ci penso.. sé è il 1897 ci sarà anche il me del passato.. ma non è un problema, perché a quel tempo bazzicavo zone diverse con la mia Famiglia quindi non lo incontreremo.. Dunque, considerando che dobbiamo convincere il Conte del passato è meglio farlo prima che parta, quindi dovresti farci arrivare in Transilvania.. ” mise in chiaro lui.

“ Bene. Ad ogni modo per stanotte non posso fare nulla, tornate qui domani a mezzanotte, porterò quello che occorre sia per aprire il portale temporale che per farvi tornare indietro..” li istruì Ziet, sparendo con lo stesso fulmine col quale era apparso.

“ Se quello che ha detto è vero, e voglio credere che lo sia, a me non resta altro che attendere il vostro ritorno e confidare in voi, buona fortuna!” disse il Conte, tramutandosi in pipistrello e volando via.

“ Hanno tutti dei modi così appariscenti di sparire!” sbuffò Buffy, per poi rivolgersi a Spike.

“ Allora, amore, sei pronto?”

“ Pronto a fare cosa?”

“ Andiamo, non puoi certo portare quei capelli nel passato, e scordati anche il gel, caro il mio bel ricciolino!” ridacchiò lei.

“ CHE COOOOOOOOSAAAA???!!! MAI!” sbottò lui, ringhiando.

“ Lo prendo come un sì!” fece le spallucce lei, mentre rincasavano, sapendo che l’avrebbe spuntata lei alla fine.

 

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La notte seguente, dopo avere ‘ cenato ’ abbondantemente, Buffy e uno Spike castano e riccioluto, ma sempre affascinante, si recarono all’appuntamento.

“ Sei contenta, adesso? Intanto, io mi sento uno stupido damerino!” alzò gli occhi lui.

“ Uno stupido damerino che è tremendamente sexy!” lo baciò lei, giocherellando coi suoi ricci ribelli.

A mezzanotte in punto comparve Zeit.

“ Ecco i cristalli del tempo. Ora romperò questo, il bianco, per farvi attraversare il portale e andare nella Transilvania del passato, mentre consegno questo, il nero, a voi. Dovrete romperlo per riaprire il portale, quando la vostra missione sarà compiuta, qualunque essa sia…” spiegò lui, dando a Spike il cristallo.

“ Dopo che ti avrò aiutato, saremo pari, quindi non mi dovrai mai più contattare!” gli intimò.

“ Oh, no!E io che volevo che diventare amico di penna con te, vabbè vedrò di farmene una ragione e andare avanti comunque!” ironizzò il vampiro, poi si ricordò di una cosa importante.

“ Prima che tu te ne vada, ho una domanda: hai detto che il viaggio nel tempo è solo per due, ma quando torneremo nel presente potremo portar con noi altre due persone dal passato?” domandò Spike.

“ E sia! Te lo concedo, ma non più di due!” ribadì Ziet.

“ Se tutto va come vogliamo noi, saranno soltanto due, fidati, amico!” ghignò Spike.

“ Siete pronti?” domandò il demone, in procinto di rompere il cristallo bianco.

“ Prontissimi!” confermò Buffy eccitata all’idea di quell’avventura nel passato.

“ Bene!” disse Zeit, frantumando a terra il cristallo, e non appena l’ebbe fatto, apparve un vortice a mezz’aria che si allargava progressivamente.

“Saltate!” comandò lui, e i due non se lo fecero ripetere.

Tbc……………