ANIME

AUTRICE:MANUELLE

 

Cimitero di Sunnydale, h 3,00 a.m.

 

Spike - Attento Xander!

 

Vampiro - Ah!

 

Il vampiro si polverizzò, rivelando in Spike il suo giustiziere.

Xander, con una spalla malconcia, si alzò allibito; credere di essere uscito vivo da quell'assalto era difficile, ma credere di averlo fatto grazie a Spike era addirittura impossibile! Ma purtroppo era così e doveva anche ringraziarlo...

 

Xander - Non ti crea nessun problema uccidere i tuoi simili? Sei un essere veramente perverso!

 

Spike - Ehy! Ti ho appena salvato la vita! Dove sta la perversione?

 

Xander - Non lo so, ci sto ancora pensando... Vuoi che ti ringrazi?

 

Spike - Risparmiami, te ne supplico!

 

Xander si voltò e vide che Anya sanguinava, ma per fortuna non sembrava nulla di grave. Accanto a lei Willow e Tara cercavano di far rinvenire Giles che aveva preso un brutto colpo alla testa. Quando furono tutti in piedi si incamminarono verso il Magic Shop.

 

Giles - Ancora una volta l'abbiamo scampata, ma non so quanto resisteremo senza Buffy e non so per quanto tempo Buffy potrà respingere Glory da sola!

 

Spike - Perchè non posso andare io con lei? Insomma, ormai dovreste aver capito che non posso e non voglio farle del male!

 

Giles - Tu ci servi qui, da soli non potremmo combattere contro i vampiri, e diventano ogni notte più numerosi!

 

Willow - Dai Spike, dovresi sentirti gratificato... potresti considerarti l'equivalente alla cacciatrice.... non so, forse passerai alla storia come "Spike il Cacciatore"!

 

Spike - Voglio vomitare!

 

Arrivati al Magic Shop, Giles medicò la ferita di Anya e fece del caffè per tutti. Era quasi l'alba ed erano tutti sfiniti.

 

Giles - D'accordo ragazzi, ora andate, dovete siposarvi.

 

Un'espressione più che stupita passò sul viso di Spike...

 

Spike - Non state dimenticando qualcuno?

 

Guardò i presenti uno ad uno; possibile che gli rinfacciassero continuanente di non avere un'anima, di essere un vampiro sanguinario solo momentaneamente invalido? Loro che dimenticavano che Buffy non si era fatta vedere. In quel momento poteva essere nel bel mezzo di un combattimento con Glory o con uno dei suoi mostri, per proteggere se stessa e Dawn!

 

Giles - Mio Dio! Buffy dovrebbe essre già tornata!

 

Buffy - Infatti

 

Dalla palestra sotto il negozio uscì Buffy. La maglietta insanguinata e un brutto taglio sulla fronte rivelavano quanto duro fosse stato l'ultimo combattimento.

 

Willow - Buffy, stai bene? Dov'è Dawn? Cosa è successo?

 

Buffy - Alle creature di Glory da da stanotte dovremmo aggiungere anche i vampiri, ne ha decine ai suoi comandi! Almeno per stavolta è tutto ok... io sto bene e Dawn è al sicuro in palestra, ma abbiamo rischiato di non farcela!

 

Poi di colpo si bloccò, qualcosa sembrò turbarla, e si voltò di scatto:

 

Buffy - Cosa ci fa Spike qui?

 

Willow - Non arrabbiarti, Spike ha salvato Xander e tutti noi, quindi ci ha scortato fin qui.

 

Buffy - Non pensavo ci fosse un modo per riabilitarlo a far parte di noi... ammesso che ne abbia mai fatto parte!

 

Lanciò un'occhiataccia a Spike che cambiò subito espressione

 

Spike - Ehy! Sta tranquilla, il buffone se ne va e vi saluta! Come sempre è un immenso piacere lavorare con voi!

 

Ma cosa pensavano? Che li avrebbe aiutati per sempre? E senza che dimostrassero un minimo di gratitudine? Spike ancora non riusciva a capire dove avesse sbagliato... ok, aveva esagerato un pò quando era tornata Drusilla, ma aveva rimmediato! Loro non si rendevano conto di cosa poteva succedere da un momento all'altro... non sospettavano nemmeno lontanamente che presto sarebbero stati in pericolo.

Scacciò subito quei pensieri, che non allettavano nemmeno lui e fece per andarsene, ma si accorse immediatamente che il sole era già alto; non sarebbe mai riuscito a raggiungere la cripta senza una coperta... che naturalmente non aveva!

Si voltò verso di loro con un'espressione mista di imbarazzo e divertimento

 

Spike - Pare che non possa andar via...

 

Buffy - Non preoccuparti Buffone, andiamo via noi - pio rivolta a Xander - puoi aiutarmi a portare Dawn a casa? Dorme, non vorrei svegliarla.

 

Xander - Certo! Anya, ti raggiungo, riesci a tornare sola a casa?

 

Anya - Credo di si, ma perchè devo tornare a casa? Devo aprire il negozio... perderà clienti senza di me!

 

Giles - Sta calma, hai delle ferite e una caviglia slogata, devi riposare.

 

Anya - Ma lo dirà ai clienti, vero?

 

Giles - Certo, e quando tornerai verranno in massa a vedere come stai e compreranno tanta roba!

 

Anya - Avò una percentuale?

 

Tara - Dai Anya, andiamo a casa

 

Willow e Tara si offrirono di accompagnarla e decisero di fare un pezzo di strada con Buffy e Xander che aveva Dawn in braccio. Al negozio rimasero solo Giles e Spike.

"Finalmente un pò di pace" pensò Giles; gli ultimi giorni erano stati un incubo... ma adesso era solo e poteva decidere sul dafarsi, la situazione era molto delicata... ma non era solo.

L'età e la stanchezza fanno brutti scherzi; non si era neppure reso condo che davanti a lui c'era Spike. Quasi quel vampiro gli faveva pena... stava facendo di tutto perchè gli altri si fidassero di lui, ma chi poteva biasimarli se non ci riuscivano? Erano già rimasti scottati con Angel, quando era tornato ad essere Angelus. E lui, Mr. Giles, l'osservatore, si fidava di Spike? Forse ci avrebbe provato se non avesse capito subito ciò che Spike tentava di nascondere. Gli altri non si erano accorti di nulla per fortuna, ma non sarebbe durata a lungo.

Doveva parlare a Spike adesso che era ancora in tempo!

 

Giles - Le cose vanno sempre peggio! Imalati di mente crescono di giorno in giorno, Glory si sta preparando a qualcosa di terribile e non possiamo fermarla, si sta rafforzando e potrebbe toccare anche ad uno di noi! E adesso ci si mettono pure i vampiri a darle una a mano!

 

Spike - Lo sa che la ucciderei io stesso se potessi, se solo sapessi dove si trova...

 

Giles - Non sopravalutarti Spike,Glory è un Dio, e tu, per quanto forte, sei solo un vampiro. Ti ucciderebbe subito, a meno che tu non ti alleassi con lei e le svelassi chi è la Chiave... cosa che spero succeda più tardi possibile!

 

Spike colse la frecciata, ma non se ne curò; non sapeva che ciò che gli stava succedendo non era un mistero per Giles

 

Giles - Ok Spike, parla chiaro!

 

Spike - Non capisco...

 

Giles - Quanto credi che durerà ancora questo tuo giochetto?

 

Spike - Io non faccio giochetti da un pezzo! Mi offende!

 

Giles - Offenderti o no, per ora non è un mio problema, ma se lo facessi tra qualche settimana.... questo si che lo sarebbe, non è così?

 

Spike - Cosa...

 

Giles - Credevi davvero di poterlo nascondere a me, ad un osservatore? Ho visto come sei scattato qualche giorno fa contro Xander, ma poi per fortuna ti sei fermato...

 

Spike - Non infierisca Gles, lo sa che con questo maledetto chip non potrei fare del male a una mosca!

 

Spike cercò di assumere un tono credibile, ma qualcosa non andava...

 

Giles - Non mentire, non hai provato nessun dolore! Se ti sei bloccato è stato solo perchè hai visto arrivare Buffy.

 

Spike - E' ridicolo!

 

Giles - No, non lo è! Ho studiato il tuo sangue... ed è ancora come quello di tutti i vampiri. E' fortissimo, ha capacità di rigenerarsi che nemmeno immagini!

 

Spike non rispose, ma continuò ad ascoltare. Non si era mai curato molto dei dettagli... sapere di non poter morire era sempre bastato, ma ora era curioso.

 

Spike - Continui, per favore...

 

Giles - E' letale per tutto ciò che gli è estraneo o ostile... per sopravvivere può distruggere ciò che non può dominare... Non ti sei mai chiesto come funzioni il potere di vampirizzare i mortali?

 

Spike - Innumerevoli volte, devo ammetterlo!

 

Giles - Quando un vampiro succhia tutto il sangue di un essere umano, questo muore, ma se lo lascia tra la vita e la morte e gli fa bere il suo sangue, allora è nato un altro vampiro. Il sangue del vampiro entra nella persona ancora viva; inizialmente trova resistenza nel nuovo organismo, ma poi, essendo di gran lunga più potente, lo sconfigge; uccide cioè tutto ciò che gli è ostile: per prima cosa scaccia l'anima e poi prende tutto il resto uccidendolo e dandogli un'altra vita. Il processo si compie in pochissimo tempo così le cellule cerebrali non muoiono e la mente lella persona diviene la mente lel nuovo vampiro.

 

Spike era sconvolto... allora le sue fantasticherie non erano tanto lontane dalla verità come credeva!

 

Spike - Avevo immaginato qualcosa di simile...

 

Giles - Credi che il tuo sangue non possa distruggere quel pezzettino di metallo che hai in testa?

 

Spike - Lo sta già facendo, non è così?

 

Giles - Non dirmi che non te ne eri accorto! Sai cosa sta succedendo, sai che a volte il tuo chip non funziona!

 

Spike - Non capivo come mai, ma... si lo sapevo.

 

Milioni di pensieri passarono per la mente di entrambi.

 

Per quanto ancora poteva stare tranquillo in sua presenza? Ciò che era successo non doveva ripetersi... Xander aveva fatto una delle sue solite battute, ma questa volta aveva davvero irritato Spike, riferendosi alla sua ossessione, o di qualunque altro sentimento si trattasse, per Buffy. Spike gli si era avventato contro e solo l'arrivo di buffy gli aveva impedito di colpirlo, facendo credere a tutti che il chip si fosse attivato.

Quanto sarebbe passato prima che il nemico di sempre tornasse ad accanirsi contro di loro? E se davvero si fosse alleato con Glory e gli avesse rivelato la vera identità di Dawn? Sarebbero stati tutti in pericolo! Bisognava trovare una soluzione!

 

Spike - Non mi piace questo silenzio!

 

Quel topo di biblioteca aveva qualcosa in mente, e se ancora non l'aveva non avrebbe tardato a farsela venire. Come se per lui fosse facile! Da quando gli avevano impiantato il chip, non aveva fatto altro che tentare di rimuoverlo. Anche adesso provava un certo piacere nel fatto di incutere di nuovo timore... ma non avrebbe mai creduto di poter avere lui stesso paura di sè, di ciò che avrebbe potuto fare senza volere, del dolore che avrebbe potuto causare a Buffy. Doveva esserci un modo per evitare tutto questo! Un modo che non fosse un paleto nel cuore.

 

Spike - Senta, mi creda, anche senza il chip non farei mai del male a Buffy!

 

Giles - Questo lo dici ora, ma quando sarai tornato quello di prima non sarà più così semplice

 

Spike - Io amo Buffy

 

Giles - No, tu sei sempre stato ossessionato dalle Cacciatrici, ne hai uccise due, ed ora che non puoi ucciderla ti sei convinto di amarla!

 

Spike - Assurdo!

 

Spike si accese una sigaretta e alzandosi fece cadere la sedia. Giles sapeva che stava lottando con se stesso per non fare esplodere la sua ira e trasalì quado Spike, sbattendo i pugni sul bancone cominciò ad avvicinarsi sempre di più.

 

Spike - Dovete smetterla di considerarmi un pazzo esaltato... quelli come voi mi hanno spinto in quel vicolo una notte di tanto tempo fa! Non avrò una stramaledetta anima, ma ho anche io dei sentimenti, e soprattutto ho un orgoglio, che voi ultimamente vi divertite a ferire troppo spesso - poi, avvicinandosi a Giles e afferrandolo per la giacca - E questo non mi piace per niente! Chiaro?!

 

Giles - Se c'è una cosa chiare è che mi stai minacciando e non è un punto a tuo favore!

 

Spike lo lasciò immediatamente e tornò a sedere. Calò un silenzio carico d'anzia. Nessuno dei due osava parlare.

I minuti passarono e alla rabbia si sostituì la rassegnazione di dover affrontare un problema.

 

Spike - Cosa dovrei fare? Uccidermi? Sono l'unico che può davvero aiutarvi! Sono l'unico che è forte quanto la cacciatrice! Avete bisogno di me, se non altro, per tener testa ai vampiri fino a quando Buffy si sarà liberata di Glory!

 

Giles - C'è solo un problema: siamo molto lontani dal poter solo pensare di uccidre Glory e tu, invece, tra pochissimo tempo non sarai più sicuro di voler stare dalla nostra parte! Ora siediti e, se è vero che ti importa così tanto di Buffy, cerchiamo una soluzione.

 

E infatti una soluzione c'era, pensò Spike, ma come si sarebbero messe le cose per lui, in quel caso? Più ci pensava e più cercava di convincersi che era giusto così, se amava Buffy doveva essere pronto a quel sacrificio. Ma già sentiva rompersi qualcosa dentro...

 

Spike - Deve chiamare Angel!

 

Giles - Co...Cosa?

 

Spike - Si, proprio lui. Potrà darci una mano e se non dà retta agli ormoni che non ha, non ci sarà pericolo che ritorni cattivo, come secondo voi farò io!

 

Giles - Buffy non approverebbe...

 

Spike - Lei è convinta di non aver bisogno di nessuno, ma non è così! Io... Io non voglio che le succeda nulla, tanto meno per mano mia! Vale la pena provare... se lui non accettasse, ma loi farà, penseremo a qualcosaltro.

 

Giles pensò alla proposta e dovette ammettere che era la cosa migliore che potessero fare. Lo guardò stupito. Spike lo confondeva... un attimo prima era aggressivo e irrascibile, l'attimo dopo era pronto a perdere anche la più remota possibilità di avere l'attenzione di Buffy facendo tornare Angel...

 

Spike - Forza, lo chiami! Prima che campi idea e decida di mangiarla Giles!

 

Detto questo prese le sigarette e scomparve nel buio della palestra. Almeno lì da solo avrebbe potuto urlare e sfogare la rabbia e la frustrazione che da troppo tempo teneva dentro....

 

TO BE CONTINUED

 

 

Cap2

Los Angeles

 

Erano le otto del mattino e la nottata, tutto sommato, era trascorsa senza grandi problemi... quasi si annoiava. Forse però "annoiato" non era l'aggettivo adatto; quando c'era da combattere, da salvare gente in pericolo era tutto più facile. Il giorno era insopportabile. Non potendo uscire, sisentiva inutile e stare con le mani in mano stava diventando logorante.

Da quando era stato a Sunnydale e aveva rivisto Buffy si era aggrappato al suo "lavoro" per non pensare. Avrebbe combattuto ininterrottamente per scacciare il suo visa dalla mente, ma di giorno non poteva. Se solo le avesse potuto parlare ancora un attimo quella notte... ma non sarebbe stato giusto... Joyce era appena morta e Buffy non aveva bisogno di altre tenzioni. Il bacio che si erano scambiati sotto l'albero ancora gli bruciava le labbra; se solo le avesse potuto raccontare di quel giorno alla luce del sole, che Buffy non sapeva di aver vissuto, dei momenti meravigliosi che avevano trascorso insieme... ma immaginava benissimo quale sarebbe stata la sua reazioe... lo avrebbe odiato!

Anche lui si odiava: in vita non era stato altruista, anzi era un mostro d'egoismo! E adesso? Adesso che lo era cosa ci aveva guadagnato? Aveva rinunciato all'unico amore della sua vita, all'unica donna che avrebbe mai potuto amareper il resto dell'eternità... ma era per il suo bene... non sarebbe mai stata felice accanto a lui... mai! Allora perchè era tutto così insopportabile? Più passava il tempo e più si sentiva schiacciato dall'infelicità. Ma era il prezzo da pagare per il male che aveva commesso per anni. Forse un giorno... sarebbero stati insieme, senza doversi guardare le spalle, senza l'incubo della morte tra di loro... o forse uno di loro sarebbe morto senza poter dire addio...

Era sempre la stessa storia... la speranza era una luce che vedeva troppo poco e quando succedeva lasciava subito il posto a pensieri terribili...

Ma perchè faceva così caldo?

 

Angel - Cordelia, puoi venire quì?

 

Cordelia - Angel, sei pallido, tu... tu stai andando a fuoco!

 

Angel - Cosa? Ah!

 

Cordelia - Aspeta, non muoverti dal divano!

 

Cordelia corse a chiudere le tende. Angel la preoccupava, ultimamente era distratto, ma non si era mai dimenticato le cose essenziali, e non fare entrare la luce del sole... bhe... era letteralmente vitale!

 

Cordelia - Ma cosa ti sei messo in testa? Di incendiarmi il divano?

 

Angel - Ora sto meglio. Avevo notato che c'era molto caldo...

 

Cordelia - Non volevi suicidarti?

 

Angel - Non ancora... me ne ero solo scordato... pensavo ad altro

 

Cordelia - Menomale! Come farei senza i tuoi lamenti e la tua faccia depressa...

 

Angel - Come sta il bambino?

 

Cordelia - Sempre uguale... ma i medici sono ottimisti.

 

Una settimana prima Darla aveva superato se stessa. Aveva rapito un bambino di sei anni e aveva fatto in modo che Angel li trovasse tramite Drusilla. Cosa volesse ottenere era un mistero... era già da un pò che faceva cose del genere per suscitare in lui qualche reazione, ma non si era mai spinta così oltre! L'aveva quasi dissanguato quando Angel era arrivato per fermarla.Il bambino era entrato in un profondo stato di shock.

Da quella sera, ogni notte, Angel andava all'ospedale e gli si sedeva accanto aspettando che si sveglisse. Ogni tanto gli parlava di Buffy e delle persone che avrebbe voluto come amici, ma che non si erano mai fidati del tutto di lui. Era piacevole poter dire ciò che sentiva a qualcuno, che nella sua innocenza, non lo avrebbe condannato... come avrebbe potuto? Probabilmente non lo sentiva nemmeno. Gli aveva promesso che sarebbe stato con lui ogni notte fino al suo risveglio... non avrebbe più permesso che qualcuno, per colpire lui, facesse del male a degli innocenti!

Il telefono squillò, ma sentì rispondere Cordelia dall'altra stanza e si rilassò... da qualche tempo era terrorizzato all'idea che quello squillo annunciasse brutte notizie.

 

Cordelia - Si, chi parla?

 

Dall'altro capo del telefono Cordelia sentì ina voce familiare e, a dirla tutta, non molto piacevole

 

Giles - Cordelia, sono il signor Giles...

 

Cordelia - Giles, che sorpresa! Non è Natale... è successo qualcosa?

 

Giles - Stiamo tutti bene, almeno per ora... avrei bisogno di parlare con Angel se è possibile

 

Cordelia - Certo! Lo chiamo subito

 

Corse verso la porta dell'ufficio di Angel, ma vi si bloccò davanti prima di bussare... ci mancava solo questa! Angel era già abbastanza triste senza che ci si mettesse anche Giles!

 

Cordelia - Angel, c'è Giles Al telefono per te

 

Lo sguardo di Angel la sconvolse, in un millesimo di secondo sul suo viso passò sorpresa, angoscia, paura, quindi si affrettò a continuare

 

Cordelia - Stanno tutti bene

 

Angel - Ah.

 

Angel fece cenno a Cordelia di lasciarlo e rispose

 

Angel - Giles, è successo qualcosa?

 

Giles - Abbiamo bisogno d'aiuto Angel, la situazione ci sta sfuggendo di mano

 

Angel - Mi spieghi cosa sta succedendo

 

Giles - E' complicato... se non fosse grave non ti avrei chiamato

 

Angel - Ne sono certo...

 

Giles - Non intendevo dire... so che per te è difficile...

 

Angel - Non si giustifichi, capisco benissimo

 

Giles - Siamo impegnati su due fronti; Buffy combatte contro Glory e le sue creature, mentre noi cerchiamo di risolvere il problema vampiri... o quanto meno di limitarlo

 

Angel - Ma è una follia! Voi non siete in grado di combatterli!

 

Giles - Lo so... fino ad ora ci ha dato una mano Spike...

 

Angel - Cosa?! Immagino che ci sia una spiegazione...

 

Giles - Infatti... Sai del chip?

 

Angel - Ne ho sentito parlare, continui!

 

Giles - Inizialmente lo faceva per soldi e per essre nutrito, ma poi qualcosa è cambiato...

 

Angel - Cosa?

 

Il tono di Angel era sempre più incalzante

 

Giles - Angel calmati, non c'è motivo di preoccuparsi

 

Angel - questa storia non mi piace... Spike era un pazzo prima, non oso immaginare come possa essere normale con un chip in testa!

 

Giles - E' assolutamente innocuo, te lo posso assicurare, ma è in parte questo il problema...

 

Angel - Vada avanti, non la interromperò

 

Giles - Da qualche tempo Spike ci aiuta senza chiedere alcun compenzo e questo credo sia dovuto al fatto... insomma... lui...

 

Queste erano le brillanti idee di Spike... Come avrebbe fatto a dire ad Angel che Spike credeva di essere innamorato di Buffy e lui, il suo osservatore, non lo aveva allontanato

 

Angel - Giles, si spieghi meglio!

 

Giles - Spike crede... lui è convinto... bhe, di essersi innamorato...

 

Angel - Di chi? Di Willow? Ma certo! Ha sempre detto che la sua gola lo attirava!

 

Giles - Angel, non si tratta di Willow, Spike crede di essere innamorato di Buffy!

 

Seguì un lungo silenzio; Giles non sapeva come avrebbe reagito Angel

 

Angel - Mio Dio, Giles! Ma come ha potuto permettergli di continuare a starvi vicino... a starle vicino!

 

Giles - Angel, con tutto il rispetto per il tuo... diciamo stupore, non è questo il problema!

 

Angel - E qual'è?

 

Giles - Il chip si sta disattivando e non possiamo essere sicuri che Spike continuerà ad aiutarci senza farci del male e da soli avremmo qualche problema a proteggere Buffy e Dawn, per non parlare delle nostre stesse vite! Io e Spike ne abbiamo parlato a lungo e l'unica soluzione che vediamo è che tu venga quì ad aiutarci. So che non sarà facile, ma ne abbiamo davvero bisogno!

 

Angel - Mi faccia capire Giles, questa idea è venuta a Spike?

 

Giles - Si, è così. Ora... Buffy non sa nulla...

 

Angel - Certo, si arrabbierebbe moltissimo se lo venisse a sapere, ma... io non...

 

Giles - Prima di dire qualunque cosa ti pregherei di riflettere... comunque a Buffy ci penserò io, non è una stupida, capirà che è per il bene di tutti

 

Angel - Non lo metto in dubbio, ma io... almeno per ora, non posso lasciare Los Angeles

 

Giles - Non capisco... è una questione di vita o di morte, metti da parte i rancori personali!

 

La voce di Giles era carica di stupore e nervosismo... se Buffy e Angel non avessero smesso di comportarsi da adolescenti, un giorno o l'altro si sarebbero trovati nei guai!

 

Angel - Non si tratta di rancori personali! Ho fatto una promessa ad un bambino... Darla per colpire me l'ha lasciato in fin di vita ... come al solito sono la causa di una tragedia, ho promesso di vegliarlo, non mancherò alla parola data... spero comprenda...

 

Giles era sconvolto,ma si, comprendeva

La telefonata si concluse in fretta lasciando sia in Giles che in Angel un'angoscia che solo un miracolo avrebbe potuto scacciare

 

Angel si sedette e rimase a pensare

Perchè tutte le sue scelte dovevano sempre essere così dolorose? Perche involontariamente faceva sempre del male a Buffy. Quando era andato via da Sunnydale l'aveva fatto per il suo bene, ma ancora gli si spezzava il cuore al pensiero dei suoi occhi, dopo l'ascenzione, che lo guardavano andar via... E quando era tornato mortale? Aveva chiesto di riavere i suoi poteri e di tornare di nuovo il mostro che era, solo per poterla proteggere...

Ma adesso doveva rifiutare di andare in suo aiuto. Perchè? Che senzo aveva tutto questo? Perchè il suo amore doveva essere sempre causa di sofferenza? Che domande... Che diritto aveva lui di amare? Che diritto aveva lui di chiedere felicità? Lui che l'aveva tolta senza nessuna pietà a chiunque gli aveva intralciato il cammino, lui che avrebbe dato la sua vita tante volte quante erano quelle in cui l'aveva tolta, se fosse servito a qualcosa... Un anima... a chi non sapeva poteva sembrare il dono più dolce, ma non lo era, era la punizione più grande... avere paura di essere felici anche un attimo perchè sarebbero seguite morte e distruzione... e per mano sua!

Un'anima... un'anima... un'anima... un'anima...

Perchè non ci aveva pensato prima? Non sarebbe stato come andare a Sunnydale di persona, ma avrebbe limitato i danni fino a che il bambino non si fosse svegliato... e allora sarebbe stato libero di proteggerla di nuovo...

Si, sarebbe andata Dalila!

 

Angel - Cordelia! Chiama Dalila e dille di venire subito qui!

 

Giles camminava su e giù per il negozio sotto gli occhi di un incredulo Spike, non era facile trovare un'altra soluzione! Era passata un'ora, ma Spike ancora non la finiva di inveire contro Angel...

 

Spike - Stupidi mortali, io non vi capisco! Chiamate i miei sentimenti "ossessione", per Angel invece parlate di amore, ma chi è qui ad aiutarvi? Io o lui?

 

Giles - Spike, smettila! Così non risolviamo niente!

 

In quel momento squillò il telefono, era Angel

 

Angel - Giles, mi ascolti! Arriverà una persona entro il pomeriggio, si chiama Dalila e ha poteri molto particolari...

 

Giles - Angel, non ci serve un'altra strega

 

Angel - Lei non è propriamente una strega, lei è la donatrice di anime...

 

Giles - Mio Dio! Ho letto molto su di lei, ma non so in cosa consistano i suoi poteri... come potrebbe esserci utile?

 

Angel - ione so meno di lei, ma so che emana un'energia vitale fortissima e può restituise l'anima e la forma mortale a vampiri e demoni, ma solo se questi lo desiderano veramente... se chi la tocca non ha un'anima... bhe... è una sensazione strana, non la ricordo bene, anche perchè ricordo che avrei ucciso volentieri la precedente.... non c'è nulla da ridere, ma in quel momento è come se la notte eterna e la dannazione scompaiano... non so dirle altro, ma vi spiegherà lei; so che non è abbastanza, ma spero di poter essere lì prima possibile

 

Giles - Affascinante... grazie Angel, ce la faremo bastare...

 

Angel - Giles, non sparga molto la voce, non sareste al sicuro!

 

Giles - Gli altri vorranno sapere, cosa devo fare?

 

Angel - Dalila sa badare a se stessa, l'importante è che i vampiri non si rendano conto di cosa succede, sarebbe pericoloso!

 

Giles - Starò attento

 

Angel - a presto

 

Giles non sapeva cosa fare... decise di non dire nulla fino a quando non fosse arrivata e fossero stati tutti riuniti.

Spike invece era sospettoso

 

Spike - Cosa sta succedendo? Il cagnolino ci ha ripensato?

 

Giles - No, ma lo saprai presto... ora vai, c'è una coperta sotto il bancone

 

Spike - Allora potevo andare via anche prima... questo è rapimento!

 

Giles - Smettila, sai che era necessario parlare...

 

Spike - Si, lo so

 

Giles - Tona dopo il tramonto... ho idea che la serata sarà lunga...

 

TO BE CONTINUED....

Cap3

Sunnydale

 

Erano tutti riuniti al Magic shop, Giles li aveva chiamati poco dopo le due, immaginando che la loro ospite serebbe arrivata presto. Sui loro volti si leggeva apprenzione, ma Giles non se la sentiva di cominciare prima dell’arrivo di Dalila… avrebbero fatto molte domande a cui lui non avrebbe saputo rispondere.

L’atmosfera era tesa, ma i ragazzi tentavano comunque di sdrammatizzare ed era chiaro che si stavano rilassando. Ultimamente non c’erano state molte occasioni di averli lì tutti insieme, e probabilmente questa riunione straordinaria li aveva allarmati.

Giles era molto nervoso; Buffy e Spike non l’avrebbero presa bene, certo per motivi diversi, ma la situazione non prometteva altro che guai… e quando fosse arrivato Angel sarebbe andata anche peggio! Buffy non avrebbe accettato che l’avesse chiamato senza prima consultarla e il gruppo si sarebbe diviso, ma ormai li conosceva… potevano mettere tutti da parte le divergenze se questo significava il bene comune.

 

Spike – Giles, cosa sono tutti questi misteri? Ho altro da fare!

 

Giles – Certo Spike, non ho dubbi. Se vuoi va via. Potresti fare una bella passeggiata… c’è una giornata così luminosa! E’ un peccato sprecarla all’ombra…

 

Xander – Mi dispiace ammetterlo, ma Spike ha ragione… cosa ci facciamo qui senza dover spulciare libri?

 

Giles non rispose. Poteva solo sperare che lei arrivasse presto e che non si innervosissero ancora di più. Il campanello dell’entrata suonò ed una ragazza si avvicinò al bancone

 

- Spero che questo sia l’unico magic shop della città…

 

Il suo accento sembrava europeo e, a dir la verità, pensò Giles, era molto carina. Il particolare non sfuggì nemmeno a Xander e Spike , che si lasciarono sfuggire qualche commento… A Giles tornò in mente Glory e quando era apparsa la prima volta lì, come un’innocente ragazza… non era il momento do pensarci! Le si avvicinò

 

Giles – Ho paura di si, è l’unico, ma al momento siamo chiusi…

 

Anya – Per l’inventario

 

- Allora lei dev’essere Mr. Giles…

 

Giles – Si, ma le ripeto…

 

- Credo di aver sbagliato a non presentarmi, io sono Dalila. Angel mi ha spiegato la situazione, spero di poter dare una mano!

 

Mio Dio - pensò Giles – non così! Aveva detto tutto davanti agli altri e non c’era più modo di indorare la pillola! Angel gli aveva mandato un’altra ragazzina… quanti anni poteva avere? Venti? Forse qualcuno in più, ma che differenza faceva?

Giles si aspettava una donna con dell’esperienza, non certo la fragile ragazza che stava di fronte a lui!

 

Buffy – Giles, cosa sta succedendo? E cosa c’entra Angel?

Giles – Io ho pensato che avessimo bisogno d’aiuto…

 

Buffy – E lo ha chiesto ad Angel? Proprio lei? Questo è un colpo basso! Comunque vedo che non ha accettato l’invito…

 

Giles – Buffy, la situazione richiedeva un intervento… non potevo fare altro

 

Buffy – Ohoh si che poteva… poteva parlarmene!

 

Calò il silenzio nella stanza e Giles studiò attentamente tutti quanti. I loro visi erano contriti e sembravano molto diffidenti… avrebbe fatto meglio a parlarne prima… avrebbe fatto meglio a non dare ascolto a Spike! Ma ormai non si poteva tornare indietro.

 

Giles – Se mi deste l’opportunità di spiegare, vi sarebbe tutto più chiaro!

 

Buffy – Sto aspettando!

 

Giles – Credo che voi tutti vi rendiate conto che sono tempi difficili , che più di una volta abbiamo rischiato il peggio e succederà ancora… Spike ci aiuta, tuttavia non è sufficiente…

 

Spike – Avanti Giles, la prego, lo dica a tutti, mi manca un po’ di puro terrore!

 

Buffy – Chiudi la bocca, idiota!

 

Giles – Grazie Buffy, ma Spike non sbaglia… La cosa non vi piacerà, ma il chip si sta disattivando e non possiamo rischiare di rimanere senza una copertura decente mentre Buffy combatte Glory.

 

Buffy era senza parole… Perché non ne avevano parlato? In fondo era lei la cacciatrice! Era lei che avrebbe dovuto risolvere la faccenda… come sempre era stato!

 

Buffy – Signor Giles, mi faccia capire bene… chiamare i rinforzi equivale a chiamare Angel? Cos’è diventato, un Pronto Intervento?

 

Giles – Almeno per ora non verrà, ma la signorina è qui per aiutarci…

 

Xander – Ci risiamo! Un’altra cacciatrice! Buffy, sei morta di nuovo?

 

Dalila – Non sono una cacciatrice!

 

Buffy – Allora?

 

Giles – Dalila è…

 

Buffy – Non l’ho chiesto a lei Giles! Chi sei tu? La nuova fidanzatina? Il nostro Angel, l’ultima volta che è stato qui non mi ha detto niente… ma lo sappiamo quanto è riservato, no?

 

Dalila – Non usare questo tono con me! Io non sono la fidanzatina di nessuno… niente attacchi di gelosia, ok?

 

Buffy – Allora cosa vuoi?

 

Dalila – Angel ha salvato qualcuno a me molto caro… e gli devo un favore… ho dei poteri che potranno contenere i danni fino al suo arrivo.

 

Giles – Quello che cercavo di dire è che Dalila è una Donatrice di Anime… Avevo letto molto a proposito di questa stirpe, ma non ne avevo mai conosciuta una… sinceramente sono sorpreso…

 

Buffy si alzò di scatto. Quella era la goccia che faceva traboccare il vaso! L’avevano tradita, sottovalutata… e ora anche ingannata! Le avevano detto che non c’era modo di… Perché non le aveva parlato prima di qualcuno con simili poteri? Giles lo sapeva e non le aveva mai accennato nulla! Aveva le lacrime agli occhi e non riusciva a smettere di fissarla!

 

Buffy – Adesso basta! Ho sentito anche troppo e io non la voglio qui! E lei Signor Giles, perché non me l’ha mai detto? Io ho sofferto… io mi sentivo così impotente… Noi potevamo fare qualcosa… Perché ora? Perché non prima che tutta quella gente morisse per un mio errore? Perché non prima che Miss. Callender morisse?

 

Giles rimase ammutolito. Come aveva fatto a non pensare a questo? Era prevedibile che Buffy si sarebbe fatta queste domande

 

Dalila – Buffy non è così semplice…

 

Buffy – Non lo è mai! Cosa ne sai tu? Cosa credi di poter fare qui? Credi di poter schioccare le dita e, come nelle favole, tutti i vampiri della città saranno felici e contenti e buoni e pentiti e… suicidi! Voi siete tutti pazzi!

 

Buffy corse fuori senza che nessuno potesse fermarla. Nessuno disse nulla.

 

Dalila – Mi spiace… io sapevo che sarebbe andata così; io non posso semplicemente dare l’anima… se fosse così non ci sarebbero vampiri…

 

Fino a quel momento Spike non aveva detto una parola. Era sconvolto. Cosa aveva in mente Giles? E quella ragazza era così forte! Sentiva la sua forza dall’altro angolo del negozio, non gli si doveva avvicinare! Lo spaventava!

 

Spike – Giles, questo non era nei patti! Le avevo suggerito di chiamare Angel, non di chiamarmi il dottore!

 

Dalila – Un dottore? Io non lo sono affatto! Rilassati, io non posso darti nulla a meno che tu non lo voglia davvero…

 

Spike – Allora non pensarci nemmeno bambola, non ho bisogno di una dannata anima! Finalmente questo chip si sta disattivando e non ho nessuna intenzione di finire dalla padella alla brace!

 

Giles in quel momento si accorse che, tranne Buffy e Spike, nessuno dei presenti aveva fatto commenti e notò con piacere che Willow e Tara sembravano incuriosite dalla nuova arrivata… o dai suoi poteri comunque.

 

Giles – Non volevo che andasse a finire così… qualcuno di voi vuole saperne di più? Perché, che a Buffy piaccia o no, da oggi lavoreremo insieme! E devo ammettere che anche io so pochissimo di te, Dalila

 

Dalila – E’ comprensibile che Buffy abbia reagito così … Ma, come dicevo prima, io non ho il potere di dare l’anima a tutti i vampiri… loro devono desiderarla davvero… e nel caso di Angelus… bhe, non credo che ne avesse nostalgia.

 

Willow – Si, ma perché dovrebbero volerla? Insomma… loro sono cattivi!

 

Dalila – E gli esseri umani non lo sono? I vampiri possono provare sentimenti… ed in modo molto più forte di noi. Certo, non provano sensi rimorsi, ma rimpianti si, ed anche un’infinita tristezza… cosa sono loro in fondo? Ne demoni, ne umani…

 

Spike – Ma cosa otterremmo con un’anima? Solo un’eternità di sofferenza!

 

Dalila – Lasciate che vi spieghi una cosa: definirmi donatrice di anime è riduttivo… io non restituisco semplicemente un’anima… ma anche la forma umana… è una nuova vita e con la sofferenza e il rimorso si impara a convivere… gli uomini lo fanno ogni giorno.

 

Giles – Mi rendo conto che potrò sembrarti offensivo… ma allora il tuo aiuto qui in cosa consiste?

 

Spike – Giles, lei non può sentire la sua forza… è accecante! E’ luce allo stato puro! Fino a quando starà con voi e i vampiri sentiranno quello che sento io… non oseranno avvicinarsi. – poi rivolto a Dalila – Hai ragione a dire che forse non siamo nulla, la maggior parte sono poveri derelitti ignoranti che verrebbero accecati da te senza rendersi conto che sei una comune mortale e che potrebbero ucciderti… come forse farei io se non mi stessero a cuore queste persone… ma sta attenta… Potrei diventare molto lunatico!

 

Il sole era calato e Spike approfittò per andarsene, ma non prima di aver lanciato un occhiata di sfida a Dalila, che però sembrava non cogliere le provocazioni.

 

Dalila – Spero che le cose si aggiustino, ma prima vorrei parlare con Buffy, lei deve sapere… ma non so dove trovarla…

 

Willow – Io e Tara stavamo per andare… possiamo cercarla insieme… da qualche tempo c’è un posto dove va spesso a riflettere.

 

Dalila – Grazie, io mi sento in dovere di spiegarle…

 

Giles – Va pure… ma state attente!

 

Willow, Tara e Dalila si incamminarono.

 

Dopo essere corsa via Buffy aveva camminato per più di un’ora senza una meta, senza riuscire a pensare coerentemente. Le domande le si affollavano in testa, ma nessuna risposta sembrava essere vicina… Niente aveva senso, niente poteva darglielo… Avrebbe voluto tornare a casa, ma non aveva voglia di sedersi a far nulla, sarebbe stato anche peggio. Così aveva continuato a vagare per Sunnydale, guardando la gente normale camminare serenamente, le coppie normali, mano nella mano, passeggiavano… i loro unici problemi? Dove andare a cena? Nessuno di loro sapeva, nessuno di loro voleva sapere… la verità era sempre stata sotto i loro occhi, ma una spiegazione razionale l’avevano sempre trovata e sempre l’avrebbero fatto. Si sentiva così indifesa nei loro confronti…e pensare che lei era la Cacciatrice, aveva poteri che nessuno di loro immaginava, eppure sembravano tutti immensamente più forti in quel momento. Guardando un’altra coppia le venne da pensare a quanto avrebbe voluto essere al loro posto, con Angel accanto di giorno, di notte, sempre… perché era così che avrebbe dovuto essere… giornate a ridere, passeggiare, litigare, vivere… e la sera… fare l’amore, oh Dio, le veniva da piangere , oppure a fare piccoli pick-nick sul letto e poi parlare, stare abbracciati… come una ragazza normale che si addormenta tra le braccia del suo ragazzo normale…Strano era come se quei momenti che stava immaginando fossero davvero stati vissuti e quell’ultima frase come se davvero l’avesse detta… Che pensieri assurdi! Era andata in tuttaltro modo! E perché spiava quella gente? Loro non l’avrebbero mai ringraziata di aver sacrificato una vita normale per poterli proteggere… non sarebbe stato giusto sbattergli in faccia la verità? Metterli di fronte alla persona che non avrebbe mai potuto vivere come loro? Certo una cacciatrice non poteva rassegnare semplicemente le dimissioni ed andare in pensione… l’unico modo era la morte e fino ad ora sembrava che nemmeno quella avesse funzionato… chissà, forse ci sarebbe riuscita Glory… Forse Spike aveva ragione, forse avrebbe perso anche lei la voglia di vivere e di lottare, e sarebbe morta… Già adesso si sentiva nessuno… un’ombra opposta alla felicità degli della gente con una vita vera… aveva perso l’unica persona che poteva dirle che anche lei era nata e viva, che l’aveva sentita crescere dentro di se, che poteva essere una persona normale… si, la mamma non aveva mai perso la speranza, e non aveva mai smesso di incuterne, persino quando era lei stessa ad averne più bisogno… ma adesso lei non c’era più e sentiva di stare perdendo pian piano tutti gli altri… ci si era messo anche Giles, che aveva lo stesso posto di suo padre nel suo cuore… non si era fidato abbastanza di lei da parlarle apertamente… Perché avrebbe dovuto? Una cacciatrice che vorrebbe morire non serve più a niente, non è così? No! Non sarebbe stato più così… aveva ancora qualcosa per cui combattere… aveva ancora degli amici, e aveva Dawn!

Non si rese conto che camminando era arrivata nell’unico posto che ultimamente la facesse sentire a casa. Il cimitero… lì c’erano le cose più importanti della sua via… la mamma che avrebbe ascoltato, il suo dovere di Cacciatrice e sotto quell’albero c’era il suo angelo custode… poteva ancora sentirlo, anche se era stato lì solo poche ore, era come se fosse ancora accanto a lei…

Vi si sedette sotto e, con un paletto in mano per ogni evenienza, guardò la tomba della madre ed immaginò di essere ancora accanto ad Angel…

Aveva solo bisogno di riposare la mente e riordinare le idee… poi sarebbe tornata da Giles e avrebbe chiesto tutte le spiegazioni di cui aveva bisogno.

 

TO BE CONTINUED…..

 

 

Cap4

 

Lungo la strada Willow e Tara cercarono di mettere a suo agio Dalila, cosa che non si dimostrò difficile, anche perché lei sapeva già molte cose riguardo Sunnydale… Angel l’aveva preparata bene… peccato che non l’avesse messa in guardia dalla reazione che avrebbe potuto avere Buffy…

Probabilmente nemmeno lui l’aveva prevista…

 

Willow – Eccoci qui! Credo che dietro quell’albero potrai trovare Buffy…

 

Dalila – Ma siamo al cimitero, credevo che La Cacciatrice venisse qui per scovare vampiri, non per riposarsi…

 

Tara – Buffy per ora viene spesso qui… li vicino c’è sepolta Joyce… è come se si sentisse a casa…

 

Willow – Scusa, ma noi adesso dobbiamo andare… non preoccuparti, Buffy abbaia, ma non morde… devi solo spiegarle come stanno le cose e andrà tutto bene…

 

Dalila – Lo spero… mi sembra così sola seduta lì…

 

Willow e Tara si allontanarono insieme, ma Dalila non si avvicinò subito a Buffy…

Le ricordava qualcuno… le ricordava se stessa non molto tempo prima. C’era stata un infanzia tranquilla e normale, ma poi le cose erano precipitate quando aveva scoperto di avere quei poteri e aveva creduto di non potere avere mai più un’esistenza normale, fino a quando non aveva conosciuto Cordelia che l’aveva portata da Angel… Lui le aveva fatto accettare la sua condizione meglio di quanto avesse potuto fare chiunque… per questo era lì adesso, gli doveva questo favore… e doveva fare in modo che Buffy capisse, c’erano già abbastanza incomprensioni tra loro senza che ci si mettessero anche gli avvenimenti di quella sera…

Le si avvicinò lentamente, non voleva disturbarla più di quanto avesse già fatto…

 

Buffy – Lo sapevo che mi stavi spiando… devi ringraziare la mia esperienza se non ti ho tirato un paletto, in genere sono i vampiri che si nascondono a spiare le loro prede… hai rischiato grosso

 

Dalila – Non mi ero accorta che mi avessi notata… io volevo spiegarti

 

Buffy – Cosa c’è da spiegare? Stasera per la prima volta mi sono resa conto di quanto poco io sia presa in considerazione, al di fuori dei miei doveri di cacciatrice!

 

Dalila – Questo non è vero… nessuno aveva intenzione di farti star male… non è come credi… te ne sei andata così in fretta…

 

Buffy – Se non è come credo, allora com’è? Sembra che il vostro hobby sia quello di decidere tutto alle mie spalle, e di mettermi sempre di fronte al fatto compiuto, così che io non possa mai ribellarmi… pensavo che fosse prerogativa esclusiva del consiglio degli osservatosi, ma ho scoperto che non è così… prima Angel, adesso il Sig. Giles…

 

Dalila – Buffy, stai sbagliando tutto, nessuno vuole ingannarti… ti prego ascolta quello che ho da dirti, poi potrai arrivare a tutte le conclusioni che credi, ma dammi questa possibilità!

 

Buffy – D’accordo… dimmi perché Angel non è qui, dimmi perché nessuno ha chiesto il mio parere prima di chiamarlo, come se io non contassi nulla, e dimmi anche perché nessuno mi ha detto che c’era un rimedio a quello che ho fatto… perché è stata anche colpa mia… ed è morta della gente, ed io ho sofferto… spiegami, se puoi, tutto questo!

 

Dalila le spiegò tutto ciò che aveva spiegato anche agli altri prima, in cosa consistessero i suoi poteri, e che non doveva essere in collera con Giles, perché lui tre anni prima aveva tentato di saperne di più sulla stirpe delle donatrici di Anime, ma lei non poteva ridare l’anima ad Angelus, non per la maledizione, ma perché Angelus era forse l’unico vampiro sulla terra che non avrebbe mai potuto desiderarla… In ogni vampiro, in misura più o meno grande, rimaneva un qualche senso di nostalgia per la vita… ma non in Angelus, lui era un demonio, uno degli esseri più crudeli che si potessero immaginare…

Nessuno l’aveva ingannata, semplicemente Giles non aveva voluto darle una falsa speranza.

 

Buffy – Mi dispiace di avere aggredito tutti, ma non avrei potuto tollerare una cosa del genere!

 

Dalila – Lo capisco… ma non devi sentirti in colpa per ciò che è successo tanto tempo fa… Anzi, tu hai solo fatto felice qualcuno che non lo era da più di un secolo… è non è certo una colpa… lui conserverà quei momenti per sempre…

 

Buffy – Lui non è qui! Appare e scompare come se non fosse reale… a volte dubito che esista davvero… poi guardo la cicatrice che ho sul collo e… so che non è bello, ma mi sembra l’unico legame che rimarrà sempre, e vorrei che il tempo non la cancellasse mai… avevo quasi dimenticato, ma poi la notte del funerale lui era qui accanto a me e… adesso non c’è… ed io devo ricominciare… di nuovo tutto…

 

Dalila – Lui arriverà, ma ha dato la sua parola a quel bambino. Devi solo aspettare… potresti trovartelo davanti quando meno te l’aspetti… succede sempre così!

 

Buffy – Quasi spero che non venga, non è mai stato facile rivederci, non è mai stato facile dirci addio… Dalila, vai pure e dici a Giles che è tutto ok… voglio solo restare sola per un altro po’…

 

Dalila in silenzio voltò le spalle e cominciò ad andar via

 

Buffy – Ho tentato di dimenticare, ma è come se una voce dentro mi dicesse di non farlo… è come sentire me stessa promettere “non dimenticherò mai”, ma io non ho mai detto queste parole…

 

Dalila (senza voltarsi) – Chissà… forse l’hai fatto…

 

 

Los Angeles

 

Era notte fonda ormai e Cordelia, avendo capito che Angel ancora una volta sarebbe restato a vegliare il bambino, chiuse l’ufficio, e si avviò verso casa. I medici dicevano che era ormai questione di giorni, ed il piccolo avrebbe ripreso conoscenza… ma chi poteva sapere quando? Aveva provato a rassicurare Angel che non c’era bisogno che restasse… da quando Giles aveva chiamato, sembrava più depresso del solito… chi poteva biasimarlo? Sapere che Buffy era in pericolo e non poter correre da lei doveva essere terribile per uno come Angel…

Decise di fare un salto all’ospedale prima di rincasare. Quando entrò nella camera buia, illuminata soltanto dalle spie dei macchinari, non riuscì a vedere Angel… il bambino era nel suo letto, incosciente, eppure sembrava così beato… Quando si fu abituata all’oscurità, riuscì a distinguere una sagoma immobile nell’angolo della stanza… era Angel addormentato. Qualcuno aveva provveduto a coprirlo, non immaginando nemmeno che non ne avesse bisogno… Era tutto così insensato… lui meritava davvero di essere perdonato… non era giusto che dovesse pagare ancora… cos’altro avrebbe dovuto fare… fino ad ora aveva salvato tante vite e vederlo così preoccupato per quel bambino provava che era davvero migliore di tanti esseri umani…

Angel – Cordelia, cosa ci fai qui a quest’ora della notte?

 

Cordelia – Quello che ci fai tu, solo che io sono venuta per te… ti ho portato qualcosa da… bere. Sei troppo corretto per saccheggiare la banca del sangue dell’ospedale…

 

Uscì dalla borsa la sacca di sangue che aveva freso dal frigorifero di Angel e glielo porse

 

Angel – Grazie, ma…

 

Cordelia – Dai, bevi! Siamo tra amici… è quasi due anni che ti crei questi problemi e non ne vale la pena!

 

Quando Angel finì di nutrirsi, sembrava già meno stanco… Cordelia gli si sedette vicino, ma non si dissero nulla e dopo poco tempo si addormentarono.

Era quasi l’alba quando Angel sentì qualcosa muoversi dentro la stanza. Si alzò dalla poltrona su cui era stato tutta la notte per capire di che si trattasse, ma non notò nulla di insolito e tornò a sedere. Intanto anche Cordelia si era svegliata, ma no, non aveva sentito nessun rumore.

D’un tratto sentirono un lieve gemito provenire dal letto, ma quando guardarono in quella direzione, il piccolo era sempre addormentato… Cordelia chiamò il medico di turno, ma questi disse che poteva succedere… non significava nulla di importante, ma poteva essere un segno di ripresa.

 

Dottore (rivolto ad Angel) –Lei in queste notti ha fatto un ottimo lavoro vegliandolo e parlando con lui. E’ possibile che abbia sentito tutto… mi sono permesso di ascoltare e quella strana favola che gli racconta ogni notte, potrebbe essere decisiva per la sua ripresa… vampiri, demoni e cacciatrici… bella idea! Quasi mi dispiace che presto non la sentirò più…

 

Il dottore andò via lasciando Cordelia con una strana espressione sul viso.

 

Cordelia – Hai passato tutte queste notti a raccontare duecento anni di vita a questo povero bambino?

 

Angel – Solo quelli buoni… il periodo di Sunnydale e di Buffy…

 

Cordelia – Mio Dio! Ci credo che non si sveglia! Hai scelto di raccontargli la parte più triste e deprimente… non potevi… non so…

 

Angel – Strana favola ha detto quello lì… ha l’aria di essere una favola la mia vita forse?

 

Cordelia – Certo per una persona che non sa niente di demoni e vampiri potrebbe sembrare… surreale?

 

Angel la guardò incredulo, ma poi qualcos’altro attrasse la sua attenzione… il bambino si stava muovendo. Niente a che vedere con i lievi sussurri di prima… adesso aveva gli occhi aperti e sembrava non ricordare nulla di ciò che gli era successo. Angel e Cordelia si avvicinarono subito al letto.

 

Angel – Tim? Mi senti? Cordelia, vai a chiamare qualcuno!

 

Tim – Dove sono? Dov’è la mia mamma?

 

Angel – Arriverà presto… hai fatto una bella dormita… bei sogni?

Tim – Ho sognato una principessa innamorata di un principe un pò buono e un pò cattivo…

 

Angel sorrise imbarazzato. In quel momento arrivò il medico che prese a visitare il bambino; successe tutto molto in fretta, ed in poco tempo arrivò anche la madre del piccolo. Nessuno si accorse più da Angel e Cordelia, che ne approfittarono per farsi da parte… il dottore doveva aver detto alla madre di un uomo che vegliava il bambino, ma Angel non aveva voglia di sentire ringraziamenti… loro non potevano sapere che era tutta colpa sua.

 

Cordelia – Adesso che tutto è tornato tranquillo cosa hai intenzione di fare?

 

Angel – Non so… ho paura che possa succedere qualcosa di brutto a te e Wesley se mi allontano dalla città… e non credo che sarà solo per poco tempo… a Sunnydale c’è davvero bisogno d’aiuto…

 

Cordelia – Non devi pensare a questo, sapremo cavarcela, e se servirà potremmo anche raggiungerti… non saremo dai supereroi, ma qualcosa abbiamo imparato in questi anni…

 

Angel – So che non siete degli sprovveduti, ma spero davvero che non ce ne sia bisogno.

 

Angel non potè partire prima di sera a causa della luce del sole e quelle ore furono lunghissime. Cosa avrebbe fatto una volta arrivato? Quando era morta Joyce era stato diverso… aveva solo dovuto prendere la sua mano e confortarla… il resto era venuto spontaneo. Ma adesso le cose erano di nuovo come prima… Buffy non avrebbe accettato il suo aiuto di buon grado e Spike sarebbe stato un problema! C’era solo da sperare che Dalila potesse fare qualcosa… Non l’aveva detto a Giles perché era solo un tentativo, ma forse qualcosa di buono poteva davvero succedere…

Questi erano i momenti in cui si rendeva conto di non sapere ancora nulla dell’eternità… cento anni potevano passare senza che lui se ne rendesse conto, ma le ultime ore… angoscia e aspettativa si fondevano con felicità e tristezza… e come si sentì sollevato quando il sole finalmente tramontò… salutò frettolosamente Cordy e Wesley e prese la macchina dal garage…

Lungo la strada per Sunnydale ritrovò un pò di pace; il vento tra i capelli e sul viso lo avevano sempre fatto rilassare, ma serviva ben altro per renderlo davvero calmo sta volta… non aveva temperatura corporea da più di duecento anni, ma si sentiva come se ne avesse, aveva l’impressione di sentire caldo e freddo nello stesso momento… avrebbe detto di sentirsi come uno adolescente la primo appuntamento… ma, ma pensandoci bene non lo era mai stato.

Queste sensazioni non portavano a nulla di buono! Lei non doveva accorgersi di ciò che sentiva… avrebbe reso tutto più difficile… le parole che si erano detti la notte del funerale di Joyce potevano essere state dettate dalla sofferenza… anzi sicuramente era così… lei soffriva ed aveva bisogno di avere qualcuno accanto… nulla di più! Adesso sarebbe tornato tutto come prima, come quando l’aveva cacciata dalla stazione di polizia di L.A., come quando le aveva detto che non sarebbero potuti rimanere insieme… si, doveva indossare di nuovo quella maschera di freddezza che odiava più di quanto odiasse se stesso e ciò che era… era meglio per tutti, era meglio per Buffy… non importava se lui sarebbe stato divorato dal dolore di perderla ancora… Buffy doveva essere felice.

Una volta arrivato a Sunnydale decise di cercare Buffy e di seguirla nell’ombra per un po’… voleva capire quanto fosse realmente grave la situazione. La trovò subito nei pressi del cimitero e si nascose per non farsi vedere.

 

Buffy stava combattendo contro un vampiro, ma come al solito, la mente era altrove… Ora che aveva chiarito con Dalila si sentiva più serena, ma era ancora arrabbiata con Giles per non aver chiesto la sua opinione su tutta la faccenda. Era andata al cimitero per dimostrare che poteva occuparsi di Glory e contemporaneamente dei vampiri… ma questo era forte! Un altro calcio di quelli e le sarebbe rimasto un brutto segno… qualcosa non andava… aveva una strana sensazione e questo non le permetteva di concentrarsi abbastanza sul combattimento… un colpo in pieno viso la riportò alla realtà… in pochi secondi il vampiro fu polvere. Buffy si ritrovò sola ma quella sensazione non andava via. Un cespuglio si mosse e Buffy cercò di vedere cosa stesse succedendo, ma da quella distanza non poteva vedere. Lentamente si avvicinò… passo dopo passo la quella strana sensazione si faceva sempre più intensa… sentiva una presenza e avrebbe scommesso che si trattava di un altro vampiro. Tirò di nuovo fuori il paletto e scattò dietro il cespuglio dando un calcio al mal capitato e buttandolo a terra gli fu sulla schiena pronta a colpirlo quando si rese conto che non era un vampiro qualunque… in quel momento lui disse il suo nome e Buffy non ebbe più dubbi.

 

Angel – Buffy sono io, scendi dalla mia schiena!

 

Buffy – Cosa diavolo fai qui? Cos’è? Hai cambiato idea? Le tue priorità sono molto variabili per ora!

 

Angel – Ho detto di scendere! Vorrei stare comodo se dobbiamo fare conversazione…

 

Buffy lo lasciò libero di rialzarsi – Non hai risposto alla mia domanda. Cosa credi di poter fare qui che non faccia già io?

 

Angel – Non sono qui per polemizzare! Giles mi ha chiamato e ho fatto più presto di quanto pensassi… Spero che Dalila vi sia stata d’aiuto… o l’hai già cacciata via?

 

Buffy – La tua protetta è ancora qui, sta tranquillo. I suoi modi sono di gran lunga migliori dei tuoi, almeno lei arriva come la gente normale, senza spiare!

 

Angel – Io non sono come la gente normale… Comunque, se la metti così, non sono qui per starti tra i piedi… e sia chiaro che nemmeno a me piace averti intorno… troppo stress. – Angel sperava di essere stato credibile, ma sentire se stesso parlare in quel modo lo faceva rabbrividire.

 

Buffy – Per me va bene a patto che tu vada via subito e mi lasci lavorare in pace!

 

Angel – Nessun problema, mentre tu sei qui io andrò a parlare con Giles.

 

Buffy – Sia chiaro, sarai anche qui per aiutarci, ma voglio che tu non ti faccia vedere da me… evitami, sarà meglio per tutti!

 

Angel – Lo farò… ma fallo anche tu.

 

Angel voltò le spalle e fece per andar via… ancora non capiva perché tutto andasse così tristemente storto, ma non c’era altro da fare, ne da dire… solo un ultimo pensiero: "non andar via da me…"

 

Buffy guardò Angel allontanarsi. E pensare che fino a qualche ora prima si era sentita bene solo sotto quell’albero… ora non poteva più andarci, lui avrebbe potuto vederla, avrebbe capito…e se avesse davvero avuto intenzione di non incrociarla mai mentre era a Sunnydale? Il solo pensiero la faceva star male… se solo avesse potuto dirgli cosa sentiva… ma non poteva. Nella sua mente una sola preghiera: "non andar via da me…""

 

TO BE CONTINUED…

 

 Cap5

 

Ora Angel aveva davanti Giles, e si rendeva conto che ciò che aveva appena detto non gli era piaciuto… in effetti forse aveva un po’ esagerato con Buffy.

Dal canto suo Giles era sconcertato. Aveva chiamato Angel perché li aiutasse, ma tuta quella faccenda fino ad ora aveva portato solo litigi ed incomprensioni; e adesso anche questa storia di non incrociarsi nelle ronde! Era il colmo! Stare tutti separati non sarebbe stato di nessun aiuto, tanto valeva che tornasse a Los Angeles se doveva comportarsi in modo così infantile! E Buffy? Non aveva imparato proprio nulla in quegli anni? Come in qualsiasi lavoro, anche per Buffy sarebbe dovuta valere la regola “non mischiare gli affari con la vita privata”… ma spesso il limite tra queste due sfere per lei ed Angel non aveva avuto molto valore.

 

Giles – Vi rendete almeno conto che così non risolverete nulla! Noi avremo le spalle scoperte e prima o poi qualcuno di voi due, combattendo da solo, si farà male… e questa è la migliore delle ipotesi.

 

Angel – La prego Giles, mi risparmi la peggiore…

 

Giles – Mi dispiace ragazzo, ma non ho intenzione di risparmiarvi nulla…

 

Angel – Ragazzo? Mi… Mi ha chiamato davvero “ragazzo”? Sa meglio di me quanto mi dispiaccia fare questo genere di precisazioni, ma per quanto lei qui sia un osservatore e quindi il più anziano della combriccola, io ho sempre qualche annetto in più! Apprezzo che voi tutti mi abbiate perdonato cose gravissime, o quanto meno che non me le facciate pesare più di quanto già non mi logorino, ma di fatto non sono più uno di voi, forse non lo sono mai stato! Non può dirmi cosa devo o non devo fare come se fosse il mio capo ufficio… io poi non l’ho mai avuto un capo ufficio. Tornando al discorso di prima… so cosa faccio. Nessuno di noi resterà senza un’adeguata copertura.

 

Giles – Lo spero… ma da quando parli così tanto?

 

Giles rivolse lo sguardo ad Angel, ma già non c’era più… le vecchie abitudini sono dure a morire.

 

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Spike stava camminando per la città in cerca di un posto tranquillo dove andare a ripararsi dalla luce del giorno… la sua cripta non sarebbe andata più bene. Loro sapevano dov’era e non voleva rischiare di trovarsi un paletto nel cuore tre secondi dopo che il chip avesse smesso di funzionare. Ma c’era dell’altro… la sentiva. Lei era vicina, sentiva il suo calore, la sua energia... la dannata Donatrice di Anime doveva abitare da quelle parti… e comunque Sunnydale non era così grande… l’avrebbe sentita anche se fosse stata dall’altra parte di quella cittadina maledetta… non ci fosse mai arrivato il quel posto! Tutti i suoi guai cominciavano da quel giorno… e da quello stramaledetto moccioso del maestro!

Sembrava non ci fosse un posto in tutta Sunnydale dove non sentirla… probabilmente stava anche andando nella direzione sbagliata… ad ogni passo qualunque tipo di sensazione si faceva più forte… lo prendeva dentro, lo attanagliava… Merda! Stava andando proprio nella sua direzione!

 

D’accordo Spike non è un male… lei non può farti nulla se tu non vuoi! Va da lei e affrontala… dille che non la vuoi tra i piedi… e dille di smetterla con questo assurdo richiamo. Sembra la trama di uno stupidissimo film… sono trucchi superati questi… Va da lei e…

 

Spike chiuse gli occhi, tutto il suo essere attento a scoprire la provenienza di quell’energia. Non si rese conto di star già camminando… ma si rese conto di essere arrivato. Lasciò passare qualche istante per riprendersi da quell’esperienza, poi aprì gli occhi. Si trovava davanti un piccolo portone e, con sua grande sorpresa , notò che l’appartamento della ragazza era in una strada molto trafficata. Così era lì che abitava la delicata Dalila, la nuova recluta del vampiro detective… almeno aveva buon gusto. Sentiva la sua energia sempre più vicina, ma ormai si era quasi abituato. Salì le scale velocemente e bussò. La ragazza aprì dopo qualche secondo, e la sua espressione nel vedere Spike fu abbastanza sorpresa.

 

Spike – Non fare la commedia con me! Hai fatto tutto questo perché io venissi qui, vero? L’energia il calore sono insopportabili! Sono in cima alla lista dei dannati da salvare o cosa?

 

Dalila – Io non ho fatto nulla. Non è un potere che posso controllare. Tutti i vampiri sentono ciò che hai sentito tu… la maggior parte scappa, altri tentano di uccidermi… solo pochi vengono qui a chiedere ciò che io posso dare… tu per quale dei due motivi sei qui?

 

Spike – Sicuramente non voglio un’anima… quanto a volerti uccidere devo ancora decidere…

 

Dalila – Suppongo che dovrei essere spaventata

 

Spike – Questa frase ultimamente la sento un po troppo spesso per i miei gusti! E la risposta è si, gradirei che tu fossi terrorizzata!

Dalila – Non lo sono affatto… vieni dentro, non mi piace parlare sulla porta.

 

Spike – Tu… tu mi stai invitando ad entrare! Ti rendi conto che potrebbe essere la tua condanna a morte!

 

Dalila – Bla bla bla… credo che per questa sera tu non abbia intenzione di uccidermi… vuoi saperne di più, non è così?

 

Spike – Credi davvero che mi interessi tutto questo? Cos’è, giocheremo alle mille e una notte? Io verrò qui per ucciderti e tu ogni volta mi racconterai una storia, nella speranza che rimandi in eterno? Non mi interessa nulla di ciò che sei o che puoi fare!

 

Dalila – Ed io non ho mille e una notte da sprecare con te… ora se vuoi sederti o uccidermi… accomodati.

 

Quella ragazza era oltremodo irritante! Sembrava non avesse per niente paura… l’avrebbe capita qualche settimana prima, ma adesso che il chip si spegneva lentamente… era pazza o cosa? Senza parole Spike uscì velocemente dall’appartamento.

Per due notti passò di nuovo da quella strada, e ogni volta si fermò a guardare quella finestra… prima o poi ci sarebbe riuscito! Forse non voleva realmente ucciderla, ma avrebbe dato l’ultimo pacchetto di sigarette rimasto sulla terra per riuscire a spaventarla a dovere!

La terza notte uscì dalla sua cripta deciso ad insegnare le “buone maniere” alla signora e si diresse verso l’appartamento senza fare la solita sosta all’ospedale per rubare la cena. Quando arrivò non si prese nemmeno il disturbo di osservare la luce della finestra come era solito fare, ma si avviò per le scale consentendo al demone che era in lui di emergere… adorava il sottile piacere che dava quella metamorfosi! Ma qualcosa non andava e quando fu davanti la porta ne ebbe la conferma. Era aperta, una busta con del pane era a terra. Spike entrò lentamente ma si rese conto immediatamente che l’appartamento era vuoto… uscendo urtò il pane con la caviglia… si abbassò per toccarlo… era ancora caldo. Qualunque cosa fosse successa, era avvenuta pochissimo tempo prima del suo arrivo… ma cosa? Improvvisamente sentì un urlo provenire da qualche parte sopra la sua testa… fece di corsa le scale che portavano ai piani di sopra e poi in terrazza… si, lei era lì… man mano che saliva la percezione di quell’energia alla quale si era abituato cresceva.

In terrazza lo spettacolo che gli si presentò non era certo piacevole… due vampiri dovevano essere stati infastiditi da quell’energia e avevano deciso di farla finita… uno teneva ferma Dalila, l’altro aveva appena incominciato a mangiarla… Spike si avventò contro il secondo e in pochi istanti lo scaraventò dalla terrazza… questo l’avrebbe tenuto a bada per un po’. Peggior sorte toccò all’altro che venne impalettato e ridotto in cenere. Spike si guardò intorno, non dovevano essercene altri… poi vide Dalila a terra. Era ancora viva. La prese in braccio e la portò a casa. Non aveva perso molto sangue fortunatamente, era solo svenuta. La adagiò sul letto e la coprì. Poi chiuse le tende… il giorno si stava avvicinando e non voleva che a vegliare la ragazza restasse solo un mucchietto di cenere.

Povero Spike – si disse – ti sei proprio rammollito…

 

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Ben entrò in casa, posò la giacca sulla poltrona e si sedette. Non sembrava che ci fosse nessuno oltre lui e questo lo sollevò. Non sopportava la presenza di quei piccoli mostri. Ma presto sarebbero arrivati… presto sarebbe arrivata Glory.

Infatti l’altra metà non tardò a prendere il sopravvento. Come se fossero sempre stati nascosti da qualche parte nella grande casa entrarono i piccoli servitori.

 

Serv 1 – Buon giorno divina dolcezza…

 

Glory – Smettetela subito con queste fesserie! Trovate qualcuno che possa saziarmi! Potrei impazzire se non trovo un cervello!

 

Serv 2 – Sarà fatto soave dolcezza…

 

Dopo pochi minuti i servitori si presentarono con lo sventurato di turno e tutto finì in un momento. L’uomo se ne andò vaneggiando e i servitori si avvicinarono a Glory con espressione preoccupata.

 

Glory – Perché avete quelle facce? Sto benissimo…

 

Serv 1 – Magnanima Glory… in problema si è presentato…

 

Serv 2 – Una presenza fastidiosa è a Sunnydale…

 

Glory – Di cosa diavolo state parlando?

 

Serv 2 – In città è arrivato un vampiro… che aiuta la cacciatrice… si chiama Angel ed ha un’anima.

 

Glory – Che storia è questa?

Serv 1 – Il suo nome era Angelus, seminò morte per molto tempo fino a quando non uccise una ragazza zingara… i membri della tribù della ragazza lo maledissero dandogli l’anima… lo condannarono all’infelicità eterna… a meno che… lui non provi un attimo di pura felicità…

 

Glory – Che succede se prova un attimo di pura felicità?

 

Serv 2 – Perderebbe di nuovo l’anima, e tornerebbe ad essere Angelus.

 

Glory – Allora? Qual è il problema? Invitiamolo a cena e… facciamolo felice…

 

Serv 1 – Freschezza eterna… per quanto ne sappiamo c’è solo un modo perché perda l’anima…

 

Serv 2 – Tre anni fa lui e la cacciatrice erano molto intimi… o meglio si amavano… lui fu felice solo per un momento e perse l’anima. Voci dicono che tornò più crudele di prima e cercò di riaprire la bocca dell’inferno…

 

Glory – Mi piace!

 

Serv 1 – Ma non ci riuscì… aprì il portale. Ma mentre combatteva contro la cacciatrice, la streghetta sua amica rifece la maledizione e tutto tornò come prima. Il portale però poteva essere chiuso solo con il sangue di chi lo aveva aperto, e la cacciatrice lo uccise ugualmente e venne risucchiato in una dimensione demoniaca…

 

Serv 2 – Non sappiamo esattamente come abbia fatto a tornare, ma non è rimasto a Sunnydale per molto… vive a LosAngeles… e pare che ora sia qui per combatterti…

 

Glory – Cosa? Quella troietta lo manda all’inferno e lui che fa? Continua a combattere con lei?

 

Serv 1 – Pare che tra loro ci sia un legame molto forte…

 

Glory – Umani e Vampiri… razze che non capirò mai… per fortuna sono superiore… ma ora ditemi… questo attimo di felicità… in cosa consiste, cioè come ha fatto a perdere l’anima tre anni fa?

 

Serv 1 – Bhe… non vorremo..

 

Serv 2 – Glory, infinita innocenza…

 

Glory – Non mi dite… sono andati a letto e… sembra tanto una santarellina e invece… dev’essere stata molto brava la nostra piccola Buffy! Comunque non sarà un problema… dimenticate un particolare… sono o non sono un dio?

 

Serv 1 – Ovviamente gloriosissima!

 

Glory – Quell’anima non starà lì a lungo…

 

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Si sentiva debole, ma stava bene. Un lieve bruciore sul collo… ma cosa era successo? Avrebbe voluto aprire gli occhi, ma era troppo faticoso… c’era un dolce odore di pane… si, ora ricordava! I due vampiri, il panico… Spike… poi il buio. Pian piano cercò di aprire gli occhi ma sembrava che tutta la stanza girasse… era buio, ma un piccolo filo di luce filtrava da sotto la tenda… chi l’aveva portata lì? Chi aveva chiuso le tende? Quando i suoi occhi si furono abituati alla semioscurità vide una sagoma… seduto sulla poltrona accanto al letto c’era Spike con lo sguardo fisso su di lei.

 

Spike – Stai bene?

 

Dalila – Credo di si… grazie per…

 

Spike – Si, si… ero venuto per farti paura…

 

Dalila – Mi hai salvato la vita… da questo momento credo che ti sarà molto difficile riuscirci!

 

Spike – Dannazione! Li conoscevi?

 

Dalila – No, mai visti… te l’ho detto… quelli che vengono qui lo fanno per uccidermi o per l’anima… tu sei un caso, come dire, anomalo!

 

Dalila tentò di mettersi a sedere, ma emise un gemito… i muscoli le facevano male, non ce la faceva a muoversi. Spike si avvicinò e l’aiutò a sedersi, le si sistemò i cuscini dietro la schiena e diede una rapida occhiata ai piccoli fori che aveva sul collo. Questa volta ignorò l’energia che sprigionava quel corpo… il calore e per aiutarla la dovette toccare…

La sensazione che provò fu più forte di quelle provate precedentemente… ma una cosa lo colpì più di tutto il resto: era come se non potesse smettere di toccarla… o semplicemente non volesse. Si allontanò velocemente e si rimise a sedere.

 

Spike – Lezione numero uno… non devo toccarti!

 

Dalila – Dici così a tutte le ragazze che salvi?

 

Spike – Hey! Io non salvo le ragazze!

 

Dalila – D’accordo. Perché stai davanti il portone tutte le sere… e non entri? Cosa vuoi chiedermi?

 

Spike – Niente, non voglio chiederti niente…

 

Ma cosa stava facendo? Si stava avvicinando troppo, era pericoloso, ma non poteva farne a meno. Era come guardare la scena di un film senza poter interagire. Vedeva se stesso avvicinarsi a Dalila sempre di più… e adesso la stava baciando… e l’energia fluiva anche in lui, calda, piacevole, luminosa… e quel bacio… anche lui caldo, come per Spike non era mai stato. Si, perché in vita non aveva osato… e dopo c’era stata solo Drusilla… demone freddo anche lei… l’aveva fatto felice, ma non aveva mai assaggiato il sapore ed il calore di labbra umane. Si ritrovò a scappare per le scale fino a quando non raggiunse la strada e lì si bruciò, il sole non era ancora tramontato. Tuttavia le zone d’ombra erano abbastanza estese e non gli fu difficile raggiungere la cripta. Quando entrò notò subito di non essere solo… e seppe senza voltarsi chi era il suo ospite.

 

Angel – Ci si rivede.

 

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Il sole, la spiaggia… Angel… No! Morirai se esci dall’ombra! No! Ma cosa significava? La stava baciando… e stavano facendo l’amore… No! L’anima! Ma il suo Angel era ancora lì… umano… vivo… suo per sempre…

 

Buffy si svegliò non senza una punta di rammarico per aver abbandonato quel sogno così dolce. Ma era così reale. Poteva sentire l’odore della pelle di Angel… odore di vita… come aveva fatto a sognare qualcosa che ovviamente non aveva mai conosciuto? Questa storia rischiava di farla diventare isterica! I sogni! Questi erano peggiori di quelli del Maestro… almeno in quel caso sapeva di cosa aver paura… sapeva di dover combattere, ma ora era diverso… perché combattere sogni così dolci? Eppure si sentiva sempre inquieta dopo essersi svegliata… Scacciò i pensieri e si preparò per la ronda.

 

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Spike – Cosa ci fai in casa mia?

 

Angel – Ho pensato che visto che l’ultima volta non ti sei creato molti problemi a mettere a soqquadro la mia… forse avresti gradito una visitina. Io e te dovremmo parlare un po’, non credi?

 

Spike – E di cosa?

 

Angel – Cos’è questa storia che ti sei innamorato di Buffy? Pezzo di idiota! Come puoi pensare che lei ti degnerebbe di un solo sguardo?

 

Spike – Non mi sembra che io ti abbia ancora insultato, quindi perché sei così aggressivo?

 

Angel – Mi insulti soltanto pronunziando il suo nome… ed insulti lei!

 

Spike – Si certo Santa Buffy.

 

Angel lo prese dalla giacca e lo spinse verso il muro, un paletto puntato al cuore di Spike.

 

Angel – Adesso vuoi dirmi da dove comincia questa tua pazzia? E soprattutto non è ora che finisca?

 

Spike – Lasciami…

 

Angel lo mise giù

 

Spike – Non ho nessuna intenzione di parlare della cacciatrice… non è più un mio problema, ho altro per ora a cui pensare… Ma guardati! Hai l’aria di un Cristo che porta un carro di croci e perché? Datti pace! Tu e Angelus siete cose diverse… vivi nell’ombra di ciò che è stato…

 

Angel – Ma io sono ciò che è stato e ciò che sarà… cioè niente, nessuno.

 

Spike – E poi osi anche soffrire per lei… tu non ne hai nessun diritto… l’hai lasciata qui e sei fuggito! Codardo! Tutto si affronta. Ti nascondi dietro la scusa che lei non sarebbe felice, che non avreste un futuro… sono tutte stronzate, lo sai! Adesso è felice? Rispondi, da quando sei andato via credi che sia stata meglio?

 

Angel – Aveva un ragazzo normale… una vita diversa… potevano amarsi… in tutti i sensi…

 

Spike – Certo… Raley. Se definisci normale uno che di notte si fa succhiare il sangue per, parole sue, essere un po’ più demone… Felice con Raley? Ma fammi il piacere! Felice senza di te? Io lo sarei senz’altro , ma lei no…

 

Angel – Tu non sai niente…

 

Spike – No! Tu non sai niente! Sei tu quello che non è più qui! Sei tu quello che aspetta i grandi eventi per farsi vivo! E poi cosa fai? Quando ti manca troppo vieni qui a spiarla, a “proteggerla nell’ombra”! Signori e signore, ecco a voi Angel, il vampiro represso, Angel, il…

 

Angel – Adesso basta! Ho sentito anche troppo!

 

Spike – E invece no… Se tu avessi le… il coraggio di lasciarla andare non saresti ad un ora da Sunnydale, non saresti venuto qui a picchiare Raley come un liceale geloso!

 

Angel – Spike, tu non sai davvero nulla di me e Buffy… se sapessi a cosa ho rinunciato per proteggerla non parleresti così… se sapessi la verità… ma che sto dicendo? Potrei raccontarti tutto e tu non capiresti…

 

Spike – Ti sbagli, io ho sempre capito tutto prima di te e meglio di te… capisco lei meglio di te, perché tu sei accecato dai tuoi sentimenti e dalle tue manie depressive per vederla davvero per com’è!

 

Angel – Allora, se credi di capire tutto meglio di me, siediti e ascolta una storia…

 

Spike – Gossip? Devo prendere mota? Ok, Ok… ascolto

 

Angel – Il giorno dopo che venni a Sunnydale per… spiarla, come dici tu, lei venne a Los Angeles, perché l’aveva scoperto. Era arrabbiatissima, chi poteva biasimarla, indubbiamente non dovevo seguirla nell’ombra, ma successe una cosa… un demone ci attaccò, e prima di sconfiggerlo entrai in contatto con il suo sangue. Non so grazie a quale alchimia tornai umano… quel sangue aveva poteri rigenerativi… il mio cuore batteva di nuovo, non puoi sapere che sensazione fu sentirlo, avere fame, mangiar, vedere la luce… baciarla sotto la luce del sole… ero convinto che quella vita che mi scorreva dentro fosse il dono più prezioso… potevo stare con lei, fare l’amore con lei e svegliarmi accanto a lei… ma non lo era. Il demone che avevo ucciso tornò in vita e se non fosse arrivata Buffy a salvarmi sarei morto… non potevo combattere, non avevo nessuna possibilità di sopravvivere. Non ricordavo che il dolore potesse essere così insopportabilmente reale. All’insaputa di Buffy andai dagli oracoli e chiesi loro di annullare ciò che il sangue del demone aveva fatto… ma poteva essere fatto solo in un modo. Il tempo sarebbe tornato indietro a prima che il demone ci attaccasse e l’avrei ucciso senza ferirmi… io solo avrei portato il ricordo di quel giorno da vivo con lei, nessun altro. Mi rimaneva pochissimo tempo per dirle addio… e quando lo feci lei pianse e mi strinse a se come a voler catturare ciò che era stato… piansi anche io. L’ultima cosa che ricordo di quegli ultimi momenti sono le sue parole… ed è come se le avessi marchiate a fuoco nel cuore… non c’è giorno che non le senta.

 

Spike – Quali erano le sue parole?

 

Angel – Non dimenticherò, ripetè questa frase tante volte fino a quando il tempo che avevamo finì e tornati indietro avemmo giusto il tempo di salutarci freddamente… non dimenticherò mai nemmeno cosa dicemmo in quella circostanza:

Buffy – Prendere le distanze fino a quando molto tempo sarà passato, abbastanza perché possiamo essere capaci di…

Angel – Dimenticare

Ora sai una cosa che prima non sapevi. Io l’ho lasciata andare due volte… e se solo potessi piangere allagherei l’universo, ma ormai è fatta. Ho rinunciato a averla accanto, ad avere una vita normale per poterla proteggere, per avere la forza di salvarla… e se salvarla significa salvarla da te lo farò.

 

Spike – Non hai bisogno di salvarla da me… io non sarò un problema, ma devi raccontarle tutto. Non puoi salvarla da se stessa se è infelice… se a furia di soffrire diventerà marcia dentro… e ti assicuro che è sulla buona strada!

 

Angel – Io non le dirò proprio niente… e non lo farai nemmeno tu!

 

Spike – Devo andare, dopo questa serata ho bisogno di un whisky…

 

Angel – Se osi dirle qualcosa ti uccido!

 

Spike – Tanto prima o poi mi ucciderai comunque!

 

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Angel aveva deciso di evitare in tutti i modi qualunque incontro con Buffy, ma non era facile come aveva sperato. Giles aveva ragione, non aveva senso combattere ognuno solo con se stesso… ma non poteva starle vicino, non più… sarebbe stato bello che tutto tornasse come i vecchi tempi… ma non poteva succedere. Gli avversari erano più forti di prima… mentre Angel si sentiva infinitamente più debole… ricordava ancora quelle notti quando fare la ronda con Buffy significava dare una sbirciatina veloce e andare via per stare più vicini possibile, per toccarsi, baciarsi… a pensarci gli veniva da ridere… o piangere? Se avessero pattugliato insieme prima o poi sarebbe successa la stessa cosa… in questo stava la sua debolezza… come avrebbe potuto essere forte, dire di no, un’altra volta?

Decise che sarebbe andato dove era lei, stando attento a non farsi vedere… se uno di loro avesse avuto bisogno di aiuto l’altro l’avrebbe sicuramente sentito. Ma Buffy era seduta dietro quel muro da troppo tempo…

 

“Angel – Mi dispiace di averti baciata in quel modo…non dico di non volerti. Tu sai quanto… Ok, rimuovere le tentazioni…

Stavano facendo l’amore… non era possibile, Angel non avrebbe mai permesso che succedesse ancora… ma ora era lì e l’anima… anche. Ma erano abbracciati…

Buffy – Voglio stare sveglia così che questo giorno possa continuare.

Angel – Dormi. Ne avremo un altro come questo domani

Buffy – Angel? Questa è la prima volta che mi sento così.

Angel – Così come?

Buffy – Come ho sempre voluto. Come una ragazza normale, che si addormenta tra le braccia del suo ragazzo normale. E’ perfetto.”

 

Angel – Buffy, svegliati! Buffy!

 

Buffy – Mmmmm… ancora un’attimo…

 

Angel – Basta! Ma cosa ti è saltato in mente? Di fare un pisolino al cimitero? Poteva finire male!

 

Buffy si rialzò un po’ stordita. Aveva fatto di nuovo quel sogno! Ma cosa significava? Sempre che significasse qualcosa…

 

Buffy – Non so come, ma devo essermi addormentata… ho sognato che… cosa ci fai qui?

 

Angel – Passavo e ho visto la tua giacca su quel muretto… mi è sembrato strano… vado via subito.

 

Buffy – Ho parlato mentre dormivo?

 

Angel – Non ho perso molto tempo a guardarti… non lo so. Mi sembri un po’ strana… sei sicura di star bene?

 

Buffy – Cosa? Si, certo… ho solo bisogno di dormire ancora un po’… credo che andrò a casa.

 

Angel – Forse è meglio… resto io di pattuglia qui… Brutti sogni?

 

Buffy – Più che brutti sogni… terribili risvegli…

 

Angel – Buona notte, allora…

 

Buffy – Si, ciao.

 

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Dalila da ore cercava di addormentarsi, ma sembrava un’impresa impossibile… quel bacio l’aveva sconvolta e per di più Spike era scappato via senza una spiegazione. Sicuramente non era questo ciò che Angel si aspettava quando le aveva chiesto di andare a Sunnydale per tenere sotto controllo la situazione. Per fortuna era qui anche lui adesso, ma se gli altri avessero scoperto cosa aveva fatto Spike… non li conosceva abbastanza per poter determinare quale sarebbe stata la loro reazione, ma qualcosa le diceva che non le avrebbero fatto le congratulazioni. Al diavolo! Non era stata colpa sua in fondo! Non era certo il suo sogno nel cassetto essere baciata da un vampiro… e tanto meno da uno come Spike… ma doveva ammettere che era stato… piacevole, carino… bello. Si, bello era la parola adatta.

Qualcuno bussò alla porta. Mentre andava ad aprire reggendosi un pò qua e un po’ là, era ancora debole, sperò che fosse Spike, ma subito fu presa dal panico. Cosa gli avrebbe detto?

Quando aprì la porta si sentì al tempo stesso sollevata e delusa, non era Spike. Wesley stava sulla porta con un’espressione che non prometteva nulla di buono. Lo fece entrare.

 

Dalila – E’ successo qualcosa? Cordelia? Angel?

 

Wesley – Cordy sta bene. Angel… anche per quanto ne so. Ma cos’hai sul collo?

 

Dalila – Due vampiri mi hanno aggredita mentre rientravo a casa ieri sera… ma sto bene… tutto sommato non ho perso molto sangue. Spike è arrivato appena in tempo.

 

Wesley – Spike? Ancora quel parassita! Di questo parleremo più tardi, ma ora ci sono novità… non molto confortanti…

 

Dalila – Di cosa si tratta?

 

Wesley – La pergamena… ora so come Angel potrà tornare umano… e non sarà facile… anzi credo che sia addirittura impossibile.

 

Dalila – Non tenermi sulle spine, spiegati meglio.

 

Wesley – Ho trovato ad un asta di oggetti antichi una pergamena… uguale in tutto e per tutto a quella della profezia che deciframmo l’anno scorso. Il periodo è lo stesso e la lingua anche. Sono riuscito a decifrarlo e ciò che ho capito è agghiacciante! Angel ha pochissime speranze di poter tornare in vita… e la cosa che mi spaventa di più è che non dipende da lui... non nel modo che credevamo almeno…

 

Angel alzò il pugno per bussare alla porta di Dalila, da quando era a Sunnydale non era nemmeno andato a vedere come si trovava… qualcosa lo fermò. Era la voce di Wesley quella che sentiva all’interno dell’appartamento… e stava parlando di lui… e della profezia…

 

Dalila – Continua

 

Wesley – … è laconica come tutte le profezie, ma il concetto è chiaro. “Il mostro con l’anima è innocente, nulla a lui deve essere perdonato… un forza strapperà da lui il dono più grande, l’anima, e il demone crudele tornerà. Il cammino per la redenzione è destinato alla bestia e solo se l’amore ucciderà il male rinascerà il bene. Così è scritto e così sarà.”

 

Dalila – Mio Dio, salvaci!

 

Angel fuori dall’appartamento aveva sentito tutto ed ora era scosso da i brividi più forti che avesse mai provato. Se il suo cuore avesse battuto, alle parole di Wesley si sarebbe fermato. Quale colpa era così imperdonabile perché fosse inflitta una pena tanto crudele? Tutto questo non era giusto… di quali delitti si erano macchiati tutti quanti perché Angelus tornasse a tormentarli… perché Buffy era condannata a soffrire? Lui stesso l’aveva dannata guardandola la prima volta a Los Angeles...? Se non l’avesse mai conosciuto sarebbe stata felice…

All’improvviso si sentì cadere… ciò che aveva appena udito lo avevano distrutto… era paralizzato… stava per accasciarsi a terra quando due braccia forti quanto le sue lo sorressero… Spike! Se fosse stato lucido l’avrebbe sicuramente sentito alle sue spalle. Ma la forza di respingerlo mancò… che facesse ciò che voleva, non aveva più importanza… la morte sarebbe arrivata gradita come un regalo di Natale… un regalo che aspettava da più di duecento anni.

 

Spike – Ok, Ok… non facciamoci prendere dal panico… ti faccio sedere sulle scale. Ma quanto pesi… certo che sei proprio sfortunato… Hey! Sbrigati a tornare in te amico, devi farti spiegare tutta sta storia.

 

Wesley e Dalila intanto, sentendo dei rumori nel palazzo, erano davanti a loro.

 

Wesley – Spike, cosa gli hai fatto?

 

Spike – Io? Certo… cinquemila o seimila anni fa viene redatta una pergamena con una profezia terribile e la colpa è del caro vecchio Spike nel 2001… mi sembra giusto…

 

Dalila – Voi stavate ascoltando…

 

Angel – Pensavate di non dirmi nulla?

 

Wesley – Angel, le profezie possono essere aggirate… dobbiamo solo capire come aggirare questa…

 

Angel – “Così è scritto e così sarà” Wesley… non credo ci sia molto da aggirare… è meglio che mi uccidiate subito… Angelus non ve lo chiederà di nuovo…

 

Spike – Mi sa che qui stiamo perdendo un po’ la testa… sarebbe meglio entrare e parlarne… magari dare dell’acqua e zucchero alla signorina Angel che stava svenendo…

 

Angel – Sta zitto idiota!

 

Entrarono in casa, ma il silenzio era assordante. Ma chi glielo aveva fatto fare di andare lì quella sera… Donne! Se non l’avesse baciata come uno stupido in preda ad una tempesta ormonale, non si sarebbe trovato in quella situazione!

 

Wesley – Tutto questo non dipende dalla tua volontà… potrebbe anche finire tutto bene…

 

Angel – Tutto bene dici? L’amore ucciderà il male… cosa significa questo? Se Angelus proverà amore… se qualcuno amerà lui? Tutti voi, non sapete di cosa state parlando… se permettete che io viva… avrete firmato una condanna a morte! Voi non avete idea di cosa sarà capace…

 

Spike – Te l’ho già detto, ma non mi stancherò di ripeterlo… sei un codardo se credi che con la morte sfuggirai al tuo destino… ti facevo più sveglio… per quel che ne so hai già tentato il suicidio, ma con scarsi risultati visto che proprio quel giorno il sole non è sorto… e quando la tua innamorata ti ha mandato letteralmente all’inferno? Mi sa che nemmeno lì ti hanno voluto… Guarda in faccia la realtà una buona volta! Non hai vie di fuga…

 

Dalila – Spike adesso basta così… non è questo il modo…

 

Angel – Invece ha ragione… se deve succedere tutto questo non c’è modo di fermarlo… ma questa forza… la maledizione?

 

Wesley – Non lo so… se fosse la maledizione a farti perdere l’anima, non dovresti fare altro che non essere mai felice… e in questo sei un esperto… no, credo che ci sia dell’altro. La maledizione non c’entra nulla con la profezia, sarebbe troppo facile…

 

Dalila – Cosa possiamo fare? Da quello che so Angelus non sarà capace di provare un sentimento come l’amore…

 

Spike – Bla bla bla… luoghi comuni….

 

Wesley – Cosa?

 

Spike – Scusate… parlavo tra me e Spke… adesso io e Angel andiamo via… mi dispiace per te amico… ma credo di essere l’unico qui che potrà aiutarti quando succederà l’inevitabile… Dalila… dovremo rimandare la nostra conversazione…

 

Wesley – Se scopriremo qualcosa di nuovo sarai il primo a saperlo… credi che dovremo informare Giles?

 

Angel – Servirebbe solo a creare panico… nessuno potrebbe risolvere questa situazione, e non voglio che Buffy sappia di tutto questo prima che succeda… sarà Spike a dirle la verità quando sarà il momento.

 

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“Combattimento… Angel era ferito… non poteva farcela…

Buffy – Hai ferito il mio ragazzo!

Mohra Demon –Le grandi tenebre stanno arrivando.

Stava combattendo contro quell’essere mentre Angel era a terra inerte… ora lo aveva ucciso. Il suo angel era tra le sue braccia al sicuro… la testa sulle sue gambe, spaventato come un bambino…

Angel – Buffy, stai…

Buffy – Shh, stai bene. E’ tutto ciò che conta. Shh, stai bene (baciando la sua testa). Ed è finita. E siamo insieme.

 

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Angel e Spike erano seduti l’uno accanto all’altro sugli scalini della cripta… il sole non sarebbe sorto prima di due ore e nessuno dei due aveva voglia di provocare l’altro.

 

Angel – Cosa ti è successo?

 

Spike – Non so… forse il chip… forse il tradimento di Dru… non saprei spiegarlo.

 

I due stapparono la quarta birra. Spike porse il pacchetto di sigarette ad Angel che rifiutò…

 

Angel – Non sono ancora così disperato… forse più tardi. Ma cerca di rispondere alla mia domanda.

 

Spike – Forse non aspettavo altro che un chip che mi impedisse di essere quello che siamo… tra la tua anima e il mio chip credo che ci sia poca differenza… bhe… io non sono pentito… e posso essere felice… ma non poter uccidere ti fa riflettere… e poi ci si abitua. Per gli altri vampiri sono un rinnegato… ho imparato a convivere con gli esseri umani… forse con i migliori di loro… a volte mi sfiora il desiderio di poter essere vivo ancora… poi mi rendo conto che potrebbe essere solo un’illusione di questo ragno che ho in testa… è per questo che volevo uccidere Dalila. Lei mi spaventa perché può darmi qualcosa che non so se voglio davvero… Quando potevo fare del male lo facevo e basta… non credo di aver mai ucciso per odio… nemmeno le due cacciatrici… in realtà le temevo, potevano uccidermi, dovevo anticiparle per salvarmi…era anche un modo per rendermi migliore di te agli occhi delle nostre signore. Ma quando non ho potuto più torcere un capello a nessuno… ho imparato ad amare tutto ciò che fingevo di odiare… Sai benissimo che non ho mai voluto la fine del mondo… e lo sapevi anche allora, quando portasti la statua di Acathla per risvegliarlo…

Sapevi che ti avrei tradito… non aspettavi altro…

 

Angel – Non parlare così, non sono ancora lui… non sono ancora Angelus… e quando lo sarò, cerca di odiarmi più che mai!

 

Spike – Non c’è problema…

 

Angel – Non so perché mi stia fidando di te… ma sei l’unico che possa proteggerla… o almeno provarci… lo sento che ormai potresti fare del male a chiunque, ma se è vero ciò che hai detto finora, se è vero che tieni a lei, la proteggerai… e mi ucciderai se sarà necessario… lei non lo farebbe un’altra volta.

 

Spike – Ho capito di non amarla davvero, se questo può renderti le cose più facili…

 

Angel – Mi fa piacere… avresti solo sofferto…

 

Spike – Quindi non ruberò ciò che è tuo quando non sarai più Angel… non è nel mio stile approfittare della debolezza di una signora… e comunque te l’ho appena detto… forse non potendola uccidere, ho creduto di amarla… ma adesso so che non poteva essere reale… ho provato un calore, una felicità che, per quanto fugace, so che non avrei provato con lei…

 

Angel – Non dire altro… proteggila… e proteggi Dalila se è di lei che parli…C’è un’ultima cosa che devi fare per me… se mai Angelus ti permetterà di avvicinarlo… parlagli… provaci almeno…

 

Spike – Sai che non succederà… non mi hai mai dato ascolto… non hai mai avuto la minima considerazione di me… nemmeno quando ero un assassino… perché dovrebbe essere diverso ora?

 

Angel – Non lo so… ma tu sei cambiato… io e lui siamo la stessa cosa, perché dovrebbe esserci tanta differenza… io… non posso permettere che le faccia del male…

 

Spike – Credi davvero che la ucciderebbe? Sei cento anni più vecchio di me e non ti rendi conto di ciò che è sempre stato sotto i miei occhi… e sotto quelli di Drusilla… cambiano i modi… cambiano i fini… ma non i sentimenti… Darla dovrebbe avertelo insegnato? Angelus non la ucciderà, questo è sicuro… ma non sarà facile impedirgli di farla impazzire…

 

Angel – Basta… non ce la faccio a sentire altro… ti prego… non l’ho mai fatto… ma ti prego… dille quanto la amo… quanto l’ho amata, quanto l’amerò… per sempre. Dille che se lui le farà del male dovrà ucciderlo… perché non sono io… e se soffrirà troppo raccontale di quel giorno… raccontale di me… Spike salvala da se stessa!

 

Spike – Mi odia… ma ci proverò.

 

Angel – Ora vado da lei… voglio guardarla dormire… potrebbe essere l’ultima volta.

 

Spike – Si… lascerò la porta della cripta socchiusa…

 

Angel uscì. Spike si accese una sigaretta e ingoiò a grandi sorsi l’ultimo whisky rimasto… fino a quella mattina credeva che non sarebbe potuta andare peggio… con Glory e tutto il resto… ora sapeva che quello era solo l’inizio…

“No Angel, non sarà l’ultima voltà che la guardi dormire… purtroppo non è così… Anelus è in te anche adesso… e tu sarai in Angelus anche dopo…”

 

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“Era a casa di Angel, ma lui non c’era… l’aveva lasciato ancora dolorante e ferito… dove poteva essere andato?

Erano le 8:56… Angel stava entrando in quel momento… aveva l’aria sconvolta…

Buffy – Cos’è successo?

Angel – Niente. Io…

Buffy – Dove sei stato?

Angel – Sono andato dagli Oracoli. Ho chiesto loro di farmi tornare come prima.

Buffy – Cosa? Perché?

Angel – Perché più che mai ora so quanto ti amo.

Buffy – No. No, non l’hai fatto.

Angel – E se restassi mortale uno di noi potrebbe morire, forse entrambi. Tu hai sentito cosa ha detto il demone Mohra.

Buffy – Lui è morto, l’abbiamo ucciso.

Angel – Ha detto che ne verranno altri.

Buffy – Loro verranno sempre. E sempre saranno. Ma è un mio problema adesso, non tuo, ricordi?

Angel – No, non voglio stare semplicemente in disparte e lasciarti combattere, forse morire, sola.

Buffy – Allora combatteremo insieme.

Angel – Hai visto cosa è successo l’altra notte. Proteggermi non è solo un male per te, è un male per tutte le persone che hanno bisogno del nostro aiuto.

Buffy – Allora? Hai soltanto preso 24 ore per soppesare i pro e i contro dell’essere una persona normale, e hai deciso che era più divertente essere un supereroe?

Angel – Sai che non è così. Come potremmo stare insieme se il prezzo è la tua vita, o la vita degli altri? Lo so. Non potrei dirtelo. Non sono sicuro che l’avrei fatto se mi fossi svegliato accanto a te un giorno in più.

Buffy – Capisco… ma cosa accadrà adesso?

Angel – Gli Oracoli ci ridaranno questo giorno, mandando indietro il tempo, così potrò uccidere il demone Mohra prima che il suo sangue mi renda mortale.

Buffy – Quando?

Angel – Un altro minuto.

Buffy – Un minuto? No… no, non è abbastanza…

Angel – Non abbiamo scelta. E’ fatta.

La voce rotta dal pianto e dai singhiozzi…

Buffy – Come posso pensare di andare avanti con la mia vita sapendo cosa abbiamo avuto? Cosa avremmo potuto avere?

Angel – Non lo saprai. Nessuno lo saprà tranne me.

Buffy – Tutto ciò che abbiamo fatto.

Angel – Non è mai successo.

Buffy – E’ successo, è successo. Io so che è successo! Ho sentito il tuo cuore battere.

Angel – Buffy…

Erano abbracciati… e stava finendo… il minuto… era quasi passato… un bacio, un bacio ancora…gli occhi pieni di lacrime…

Buffy – No! Oh Dio. Non c’è abbastanza tempo.

Angel piangeva – Shh… ti prego… ti prego…

Erano stretti l’uno all’altra e stavano piangendo…

Angel – Ti prego… ti prego…

Buffy – No. Non dimenticherò mai… non dimenticherò mai… non dimenticherò mai…non dimenticherò mai…

Il minuto era finito.

Adesso si trovava a Sunnydale… sotto il suo albero al cimitero e stava parlando con Dalila…

Buffy – Ho tentato di dimenticare, ma è come se una voce dentro mi dicesse di non farlo… è come sentire me stessa promettere “non dimenticherò mai”, ma io non ho mai detto queste parole…

Dalila (senza voltarsi) – Chissà… forse l’hai fatto…

 

Buffy si svegliò di colpo… stava ancora piangendo… come poteva un sogno così meraviglioso finire in quel modo orrendo… ma era sicura che non fosse solo un sogno… i suoi non lo erano mai stati… E perché tutto a un tratto si era trovata a parlare con Dalila… che relazione c’era tra Angel e quella conversazione avuta con Dalila? Ci pensò meglio e tutto sembrò avere un senso… Quelle parole… quella promessa che non aveva mai fatto… o si?

Aveva ancora il respiro affannoso ma non perse tempo a pensarci ancora; si vestì in fretta e scese le scale in silenzio per non svegliare Dawn… Dawn! Non poteva lasciarla sola nel cuore della notte… se fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonata! Ma chi poteva chiamare? Era sull’uscio di casa a pensare una soluzione quando una voce la riportò alla realtà.

 

Angel – Sono quasi le cinque del mattino… dove vai così presto?

 

Buffy – Non so cosa tu ci faccia da queste parti e non voglio saperlo… eravamo d’accordo di evitare gli incontri, ma come speri di farlo se stai intorno a casa mia?

 

Angel – Veramente… stavo camminando e non mi sono accorto…

 

Buffy – si certo… lo spero… comunque entra! Mi servi!

 

Angel – Io cosa?

 

Buffy – Ok… avrei bisogno del tuo aiuto… solo se entri mi sentirò al sicuro.

 

Angel entrò .

 

Angel – Buffy cosa è successo? Glory?

 

Buffy – No… ho qualcosa da fare. Mancherò meno di un’ora, ma non posso lasciare Dawn sola… Angel ti prego… è importante!

 

Angel – Di che si tratta?

 

Buffy - Se è come penso lo saprai presto… non posso dirti dove vado, ma non preoccuparti, non è nulla pericoloso… ora fa il bravo e mettiti comodo… non ci sono libri ma c’è la TV… c’è una prima volta per tutto, no?

 

Angel – Buffy, aspetta…

 

Buffy chiuse la porta è si avviò correndo verso casa di Dalila… se c’era qualcuno che le avrebbe detto la verità era lei… una donatrice di anime non poteva mentire… almeno… sarebbe stato strano se l’avesse fatto.

 

Dalila sentì bussare alla porta… Wesley se ne era andato poco dopo Angel e Spike… Chi poteva essere a quell’ora del mattino?

 

Dalila – Si, chi è?

 

Buffy – Dalila, sono Buffy… lo so che l’orario è un po’ strano… ma è importante!

 

Dalila andò ad aprire… che sapesse già tutto? Angel non avrebbe detto nulla… Ma forse era già successo… forse aveva già perso l’anima e Spike era stato obbligato a dirlo a Buffy…

 

Dalila – Buffy, cosa è successo? Angel…

 

Buffy – Lui sta bene, sono io che sto diventando pazza!

 

Dalila – Spiegami

 

Buffy – Devi dirmi la verità! Quelle parole “ Non dimenticherò mai” le ho dette?

 

Dalila – Buffy, io non so se…

 

Buffy – Ti prego rispondimi… i miei sogni… Angel umano… il demone Mohra… non è frutto della mia fantasia?

 

Dalila – Buffy, di quali sogni parli?

 

Buffy – Ho sognato tutto questo e molto di più… ho sognato che Angel ha rinunciato alla sua vita mortale per proteggermi… che gli Oracoli hanno portato indietro il tempo… ho sognato dei momenti bellissimi che non sapevo di aver vissuto…

 

Dalila – Buffy…

 

Buffy – Dimmi la verità… è qualcosa che è realmente accaduto?

 

Dalila – Si… ma non devi prendertela se lui ha chiesto di tornare ad essere un vampiro… se non ti ha detto nulla… per lui è un gran peso poter ricordare da solo quei momenti…

 

Buffy – Prendermela con lui? Come potrei… lo amo più di prima se è possibile… Fino ad ora l’unico risveglio che ho ricordato era terribile… lui era di nuovo un mostro… ma adesso posso ricordare di essermi addormentata tra le sue braccia… e il mostro non tornerà più… ora devo andare… grazie… grazie di tutto.

 

Dalila – Buffy, il mostro tornerà ancora…

 

Ma Buffy non c’era già più. Si precipitò in strada… il sole era appena sorto e avrebbe trovato Angel a casa e gli avrebbe detto tutto… doveva affrettarsi.

 

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Glory – Sono pronta!

 

Serv 1 – eccellentissima grazia… sei sicura di farcela?

 

Glory – Certamente idiota! Ho governato una dimensione demoniaca per millenni… vuoi che non sappia come fare a togliere un anima? Avrò bisogno di qualche cervello da succhiare dopo… ma ci riuscirò! Angelus sarà mio e mi aiuterà a trovare la mia Chiave!

 

Serv 2 – Allora è il momento!

 

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Angel era salito in camera di Buffy. Lei sarebbe stata via per un po’ e voleva chiudere dentro di se il suo profumo. Si strinse al cuscino come per marchiarsi dentro la presenza del suo amore.

La testa cominciò a girare… un senso di oppressione lo attanagliò… aveva già provato quella sensazione…

 

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Glory – “Tenebra onnipotente, entra dentro me, dammi il potere! Strappa il bene dal male… prendi l’anima alla bestia e portala a me! Strappa il bene dal male… prendi l’anima alla bestia e portala a me! Strappa il bene dal male… prendi l’anima alla bestia e portala a me!

 

 

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Una forza sconosciuta ma potentissima paralizzò Angel, gli occhi fissi sul soffitto, la coperta del letto stretta tra le mani.

No! Non adesso… non in casa sua… ma non riusciva a muoversi… il cielo era nero e pioveva… i fulmini… se fosse riuscito ad alzarsi poteva andare via… ma non poteva… di colpo, senza volerlo si piegò su se stesso… gli occhi infuocati… una fitta al cuore… il corpo trafitto da mille spine… poi giacque inerte su quel letto.

 

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Una luce abbagliante si propagò per tutta la stanza. I servitori furono catapultati contro il muro… un fulmine squarciò il cielo del mattino e nuvole nere si addensarono su tutta la città. Glory si alzò e guardò lo scrigno dove aveva rinchiuso l’anima di Angel. Se Angelus non fosse riuscito a portarle la Chiave… avrebbe offerto l’anima alla cacciatrice in cambio di ciò che le apparteneva…

 

Glory – Cosa fate lì impalati… portatemi qualcuno da mangiare! Subito!

 

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Angelus spalancò gli occhi ed un ghigno gli si disegno sulle labbra. Finalmente libero… finalmente se stesso… ma cosa ci faceva sul letto della cacciatrice? Stavolta non c’era stato nessun attimo di pura felicità… doveva essere stato qualcuno con uno scopo preciso… ma non aveva importanza in quel momento… era affamato… l’avrebbe scoperto più tardi. La cacciatrice non era in casa. Ora ricordava come era andata… L’avrebbe aspettata… ci sarebbe stato da divertirsi e poi sarebbe andato via… a fare una bevuta come si deve… finalmente! Il solo quel giorno non avrebbe fatto capolino… la coltre di nubi nere era troppo fitta ed un temporale si era abbattuto sulla città con una violenza inaudita… non c’era niente di più divertente? Non si sarebbe scoperto subito… avrebbe aspettato che se ne accorgesse da sola e se non l’avesse fatto glielo avrebbe rivelato alla fine di quell’incontro… l’avrebbe illusa ancora un pochino… l’avrebbe rassicurata… forse le avrebbe fatto toccare il cielo con un dito… ma l’avrebbe buttata giù! Ecco cosa c’era di più divertente del temporale…

 

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Buffy stava correndo verso casa quando vide il fulmine… e la pioggia cominciò a cadere sempre più forte… strano… quando era uscita sembrava che la giornata sarebbe stata bella.

Entrò in casa che era bagnata dalla testa ai piedi… si diresse in salone, ma Angel non era lì… guardò in cucina, ma niente…

 

Buffy – Angel? Dove sei?

 

Angelus – Sono nella tua camera.

 

Buffy salì le scale di corsa pronta a dirgli tutto l’amore che provava… che aveva tenuto nascosto in quei due anni senza di lui senza quei ricordi così importanti che adesso erano di nuovo suoi.

 

Buffy – So tutto… so di Los Angeles…

 

Angelus – Chi te lo ha detto?

 

Buffy – L’ho sognato… ma non importa… adesso so… adesso ricordo…

 

Buffy lo abbracciò e lui restituì l’abbraccio baciandole dolcemente il capo e accarezzandola.

 

Angelus – Cosa dovevo fare? Non potevo dirtelo… non avresti capito… non avresti saputo realmente cosa era successo, amore…

 

Buffy – Angel… non mi importa… io ti amo… non voglio più vivere senza di te… non voglio che tu vada più via… promettimelo!

 

Angelus – Te lo prometto… non vado da nessuna parte… ma sei sicura di volerlo?

 

Buffy – Con tutta me stessa…

 

Angelus – Non ti lascerò… mai… finchè morte non ci separi… giusto?

 

Buffy – Angel… che succede?

 

Angelus – Niente amore… cosa vuoi dire?

 

Buffy – Mi sembri strano…

 

Angelus – Strano? No… però… basta con gli abbracci… andiamo a letto

 

Buffy – Ma cosa stai dicendo… non possiamo…

 

Angelus – Già… come avrò fatto a dimenticarlo… la maledizione… io adesso vado… comincio ad annoiarmi…

 

Buffy – Cosa?

 

Angelus – Ci vediamo dopo… non preoccuparti. Un ultima cosa Buff… sei contenta che sia tornato?

 

Detto questo Angelus usci ridendo dalla finestra. Buffy rimase lì… immobile, incapace di dire una sola parola… un solo desiderio dentro di se… morire! La vista le si oscurò… dovette fare uno sforzo per non svenire. Si lasciò cadere ai piedi del letto… non respirava… non ci riusciva… il dolore, quel dolore terribile… non poteva fare nulla… non sarebbe riuscita a combatterlo… non avrebbe osato ucciderlo ancora… e lui gliel’avrebbe fatta pagare… Dopo tutto era giusto… Se lui l’avesse uccisa sarebbe stato tutto finito per sempre… finalmente! Passarono i secondi… i minuti… poi un grido disperato ruppe il silenzio di casa Summers… Dawn si svegliò atterrita da quel lamento quasi disumano… si alzò per dirlo alla sorella, ma quando entrò scoprì che quel grido proveniva proprio da Buffy… Ne seguì un altro… più forte… il cielo doveva tremare, pensava Buffy… gli angeli dovevano cadere… e il suo cuore doveva scoppiare… seguirono i singhiozzi e il pianto più disperato… poi il vuoto.

 

Fuori dalla casa… inzuppato di pioggia, Angelus rideva.

 

TO BE CONTINUED…

Cap 6

Si consiglia di ascoltare la canzone di Sarah McLachlan “Do what you have to do”.

 

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Libero… finalmente libero… che sensazione di piacere era quella! Adesso avrebbe potuto vendicarsi… lo avrebbe fatto nel modo più atroce… il solo modo che conosceva d'altronde. Da non credere… come aveva potuto? Perdonarla senza nemmeno farle pesare un poco il suo gesto… si vergognava di se stesso! Ma adesso sarebbe cambiato tutto… in fin dei conti, la vendetta è un piatto che va gustato freddo. E vederla soffrire sarebbe stato un piacere immenso… era facile fare uscire di testa le donne… lui non se ne era scordato… Drusilla. Un sorriso gelido gli incurvò le labbra. Come aveva potuto darle fuoco? E Darla? Rifiutarla in quel modo… ma chi voleva imbrogliare? Avrebbe rifatto tutto allo stesso modo… certo, non per i motivi stupidi di Angel… ma per puro piacere! Sarebbe stato divertente sentirle urlare tra le fiamme… le sue dame… completamente in suo potere… cancellare quell’eterna espressione di superiorità dal viso del suo Sire… gli aveva insegnato tanto, doveva ammetterlo… ma l’aveva superata già da tempo in crudeltà ed efferatezza. Se solo fosse stato libero prima… ma non aveva importanza ormai… solo un pensiero nella sua mente… Angelus è tornato per regolare i conti… e naturalmente… per aprirne degli altri…

Il tempo della meditazione era finito… adesso doveva scoprire chi o cosa l’aveva liberato. La pioggia cadeva ancora fitta e dal cielo nero non filtrava un raggio di sole… le strade erano deserte e molti negozi erano rimasti chiusi… peccato, avrebbe dovuto aspettare per mangiare… sarebbe potuto entrare di nuovo in casa Summers e bere da lei fino ad ucciderla… sapeva che in quel momento non avrebbe opposto nessuna resistenza… ma sarebbe stato troppo facile… doveva combattere fino allo sfinimento… doveva implorarlo di lasciarla vivere… o di ucciderla per non sentire più il dolore… allora forse avrebbe esaudito in parte il suo desiderio… l’avrebbe dannata per sempre! Senza rendersene conto Angelus era arrivato al cimitero… si trovava sotto un salice piangente… molto appropriato… adesso riconosceva il posto… il ricordo di quel bacio gli bruciò le labbra. La cacciatrice avrebbe dovuto pagare anche per quelle sensazioni indesiderate… per come l’aveva trattato in passato… come se lei fosse la perfezione mentre lui il povero Angel che non può rifarsi una vita… avrebbe pagato per come gli aveva sbattuto in faccia la sua vita perfetta, per come l’aveva umiliato… se non fosse morta avrebbe pagato anche Joyce per essersi permessa di dirgli di andare vai… la lista poteva continuare all’infinito… e infinite sarebbero state le pene che le avrebbe inflitto… a lei e a tutti gli altri.

Gli altri… loro ancora non sapevano nulla probabilmente… la povera piccola Buff non doveva ancora essersi ripresa dalla “lieta novella”…. La combriccola sarebbe senz’altro stata a caccia se avessero saputo… ma evidentemente non era così… Si diresse immediatamente al Magic Shop. Infatti erano lì… intenti a spulciare vecchi libri, come al solito… c’era anche il vecchio Spike… se non fosse passato dall’altra parte della barricata sarebbe stato un valido aiuto… senza donne a metterli uno contro l’altro si sarebbero divertiti… pazienza… non si poteva avere tutto dalla vita… e dalla morte. Quando entrò gli sguardi dei presenti furono su di lui. Spike gli si avvicinò.

 

Spike – Amico… cos’è, ti serviva una doccia fredda?

 

Angelus – Qualcosa del genere… Buffy sa tutto… non si è arrabbiata… è strano ma mi fa piacere…

 

Spike – Meglio così… io e te adesso dovremmo pensare ad un’altra cosa… ricordi?

 

Angelus – Come potrei scordarlo…

 

Il telefono squillò un paio di volte e la ragazza al bancone… Anya, si precipitò a rispondere… sembrava contenta di sentire chiunque fosse all’altro capo del filo… ma il suo viso si rabbuiò in un momento…

 

Anya – Giles… venga presto… è Dawn… sembra molto agitata, vuole parlare solo con lei!

 

Giles prese il telefono allarmato… la piccola Dawn… come aveva potuto scordarsi di quell’insopportabile ragazzina, la sorellina di Buffy doveva essersi accorta che qualcosa era successo… e lo stava dicendo a Gliles… peccato… avrebbe voluto giocare ancora un po’ con loro… fargli credere che era ancora un bravo ragazzo… come aveva fatto con lei…

In quel momento Spike riprese a parlare con lui…

 

Spike – Angel, usciamo di qui… qualcuno potrebbe sentirci.

 

Angelus – Forse hai ragione…

 

I due si incamminarono verso l’uscita del negozio… fuori continuava a piovere e nulla presagiva che avrebbe smesso… si ripararono qualche metro più in là. Spike sembrava molto nervoso… Angelus non sapeva cosa avesse di tanto importante da dire, ma era curioso… forse con lui avrebbe potuto giocare…

 

Spike – Non sei tornato… ho aspettato, credevo che fosse successo proprio mentre eri da lei… ero tentato di venire a controllare…

 

Angelus – Hey… non è successo nulla… la nostra Buffy era così felice… non potevo andarmene sul più bello Spike… tu mi capisci…

 

Spike – Sei sicuro di stare bene?

 

Angelus – Ti dirò Spike… mai stato meglio!

 

Giles – Spike… fermalo subito!

 

Giles era uscito dal negozio correndo… Dawn era davvero sconvolta… non aveva detto molto… solo che Buffy piangeva… che non riusciva nemmeno a parlare. Dopo qualche tentativo era riuscito a farle dire una sola parola, ma sufficiente per capire perché fosse in quello stato… Buffy aveva sussurrato “Angelus”…

Spike sembrò non afferrare il motivo delle parole di Giles, ma il sorriso compiaciuto di Angel gli disse che non aveva avuto torto. Cosa le aveva fatto? La rabbia crebbe dentro di lui e alla cieca sferrò un pugno… ma Angelus se lo aspettava e lo bloccò senza problemi.

 

Angelus – Sta a cuccia Spike… cosa credi di fare?

 

Spike – Bastardo!

 

Ma Angelus era già andato via. Giles e Spike si guardarono per qualche secondo incapaci di prendere la parola… Adesso sarebbe stato tutto più difficile… sarebbe stato addirittura impossibile cercare di aiutare Buffy… ma cosa poteva essere successo? Giles ancora non aveva capito… non poteva capire… lo avevano tenuto allo scuro per non allarmarlo, ma era successo tutto troppo in fretta.

 

Spike – Giles, non si tormenti con le sue solite domande… stavolta il sesso non c’entra…

 

Giles – Cosa? Io non stavo pensando… bhe… si, ma allora?

 

Spike . Doveva succedere… c’è una profezia a riguardo… e non è delle più piacevoli.

 

Giles – Quando mai lo sono state? Perché non sono stato avvertito?

 

Spike – L’abbiamo saputo solo ieri… Wesley si è precipitato qui per informarci… Angel non voleva allarmarvi…

 

Giles – Angel sapeva? Perché non è andato via da qui in tempo?

 

Spike – Lo avrebbe fatto… voleva solo vederla un ultima volta… a quanto pare è successo tutto mentre era da Buffy…

 

Giles – Mio Dio… dobbiamo andare da lei… non deve restare sola in questo momento… potrebbe succedere qualsiasi cosa, e dubito che riuscirebbe a mettersi in piedi e combattere! Ma prima devo sapere qualcosa in più di questa dannata profezia.

 

Spike – Io e Dalila potremmo andare da Buffy, mentre lei va a parlare con Wesley… Giles, non credo che dobbiate aver paura di me… tra qualche minuto mi pentirò di averlo detto, ma non sono io la cosa più pericolosa per voi adesso…

 

Giles – Di questo parleremo più tardi… facciamo come dici tu, prendi Dalila e andate da Buffy… ci vediamo lì.

 

Maledetta macchina… ormai non era più quella di prima. Non voleva proprio mettersi in moto… proprio adesso che aveva tanta fretta! Finalmente la macchina di Spike partì e lui la lanciò a tutta velocità verso l’appartamento di Dalila… doveva arrivare in tempo… non era sicuro che Angelus l’avrebbe lasciata stare. In fin dei conti anche per lui rappresentava un pericolo.

Quando fu davanti al portone fermò l’auto, scese e si precipitò lungo le scale… non bussò nemmeno, ma irruppe nell’appartamento guidato da una paura che non sapeva di poter provare per un essere umano… Ma lui non c’era fortunatamente… Dalila, davanti all’entrata, lo guardava allibita. Velocemente Spike le spiegò la situazione ed insieme scesero per andare a casa Summers. Dalila non trovava parole adatte… nessuno aveva previsto che sarebbe successo così presto… nessuno avrebbe previsto che sarebbe stata Buffy a rendersene conto per prima. Nessuno di loro era oramai al sicuro… non si poteva dire con certezza cosa sarebbe successo da quel momento in poi.

Spike la guardò accigliato, distogliendo lo sguardo appena lei accennava a voltarsi verso di lui. Non era il momento adesso di parlare di cose irrilevanti come il bacio del giorno prima… Ma quando lo sarebbe stato? Forse lei non aveva dato nemmeno tanta importanza alla cosa… forse era abituata a svolgere così il suo compito… strano! Non voleva mica un’anima adesso! Allora, perché aveva permesso ad un vampiro di baciarla? Perché non si era ritratta?

Scacciò quei pensieri e si concentrò sulla guida… era mattina inoltrata, ma dopo un breve intervallo aveva ricominciato a piovere a dirotto… non si vedeva nulla… la nebbia e l’acqua impedivano di vedere più in là del proprio naso. Finalmente si trovarono davanti casa di Buffy. Dawn, incurante della pioggia, stava sulla soglia ad aspettarli. Spike riparò Dalila sotto il suo trench di pelle ed insieme arrivarono sotto il portico della casa. Dawn in silenzio fece cenno di entrare. Per qualche motivo che Dalila non comprendeva Spike rimaneva fermo vicino alla ringhiera.

 

Dalila – Cosa fai lì?

 

Spike – Io non posso entrare… e non credo di essere gradito alla padrona di casa… resterò di guardia.

 

Dawn – Potrei invitarti io dentro… credo che sia lo stesso… vero?

 

Spike – No. Non voglio.

 

Una fievole voce si sentì dall’interno. Era ancora stridula, pensò Dawn. Chiunque l’avesse sentita avrebbe giurato che fosse di una persona che aveva appena pianto… una persona che si tratteneva a stento dal ricominciare a farlo.

 

Buffy – Spike? Vieni dentro…

 

Dalila prese per mano il vampiro, che non sembrava convinto che quella voce fosse reale… era così bassa, quasi un sussurro.

Quando furono dentro dovettero aspettare che la vista si abituasse al buio della stanza. Le finestre erano sbarrate, e le tende tirate come se fosse notte. Poco a poco le sagome dei mobili si fecero più nitide. Ma da dove era venuta la voce di Buffy? Spike si guardò intorno e scorse una figura a metà della rampa di scale che portava al piano di sopra… seduta lì, raggomitolata attorno alle ginocchia, Buffy sembrava una bambina in castigo… gli occhi arrossati dal pianto e un’espressione disperata che nessuno di loro aveva mai visto.

 

Dawn – Non voleva muoversi da terra quando l’ho trovata… era seduta ai piedi del letto e tremava. Quando sono riuscita a farla scendere… ha fatto solo pochi passi, e arrivata lì si è lasciata cadere a terra… non ha detto più una parola, se non quando ha parlato con Giles e adesso per invitarti dentro… io non so cosa fare.

 

Dalila – Buffy? Piccola… guardaci, va tutto bene. Troveremo una soluzione… ma devi mangiare qualcosa… scendi e stenditi sul divano…

 

Buffy – Io… non… io… non è…

 

Dalila – Cosa vuoi dire? Non capisco…

 

Buffy – Questa volta…

 

Spike – Io ho capito… Buffy, lo sappiamo. Non c’è stato nessun attimo di felicità, questa volta… non è colpa tua… non lo è mai stata. Ora vieni con noi… non devi spiegarci nulla che già non sappiamo.

 

Lentamente con l’aiuto di Spike, Buffy si fece trascinare in cucina, dove Dalila cominciò a preparare un thè caldo. Quando fu pronto gliene porse una tazza, ma Buffy la tenne in mano senza degnarla della minima attenzione. Poi qualcosa nei suoi occhi si accese. Che significavano le parole di Spike? Come potevano sapere tutto? Loro non erano nemmeno lì ed a Giles non aveva detto nient’altro che Angelus… ma forse c’era molto di più sotto… forse era lei stessa a sapere meno di tutti. Ma come poteva essere?

 

Buffy – Che significa?

 

Dalila – Cosa?

 

Buffy – Cosa significa che non devo spiegarvi nulla? Come fate a sapere cosa è successo?

 

Spike – Noi… Wesley ci ha informato ieri sera che sarebbe successo prima o poi… ma non sapevamo quando…

 

Dalila – Angel voleva solo vederti l’ultima volta questa mattina… non era ancora successo nulla.

 

Buffy – Ma come è successo? La maledizione…

 

Dalila – Non ha più importanza… la maledizione non c’entra.

 

Piano piano, le spiegarono della profezia. Buffy sembrava una bambola senza vita… ma ascoltava attentamente quella terribile storia, cercando di capirne il senso. Alla fine si lascio andare contro la spalliera della sedia e sospirò.

 

Buffy – Nessuno mi ha detto nulla! Nessuno si è preoccupato di avvertirmi! Non mi interessa cosa vi ha detto Angel! Lui non aveva il diritto di scegliere ancora cosa fosse giusto per me!

 

Spike – Buffy, capisco che è difficile… ma c’è qualcosa che lui ha lasciato per te. O meglio… qualche parola… vorresti venire di là…

 

Buffy lo guardò diffidente per un attimo, ma dopo lo seguì nell’altra stanza.

 

Spike – Prima di venire da te, mi ha raccomandato di dirti che ti ama, che ti ha sempre amato… che continuerà a farlo. Lui vuole che tu lo uccida se tenterà di farti del male… lui vuole che tu non ti faccia del male.

 

Buffy – E come potrei non farmi del male Spike? Cosa vuoi saperne tu di come mi sento adesso? Adesso che so cosa abbiamo condiviso in un giorno lontano che non è mai stato.

 

Spike – Sai di Los Angeles?

 

Buffy – Si.

 

In quel momento Buffy rievocò la memoria che lentamente riaffiorava… ma non aveva più senso ormai. A cosa le serviva rivivere quei momenti se l’uomo che aveva amato tanto non esisteva più? A cosa serviva vivere? Questa volta non aiutava il pensiero di Dawn a darle forza… il campanello suonò due volte e qualcuno dalla cucina si alzò per aprire… Spike era ancora lì che la guardava preoccupato. Ma si… in fondo apprezzava anche gli sforzi di quel vampiro che, paradossalmente, aveva cambiato la sua vita, volente o nolente… per che cosa? Per lei? Forse l’aveva creduto davvero… ma c’era di più. La verità irruppe nei suoi pensieri come se fosse stata schiaffeggiata… Spike era veramente cambiato! Non c’era voluta un’anima perché imparasse ad essere ciò che era diventato… aveva sempre pensato che fosse una nullità anche accanto ad Angelus… ma non era così. Angelus non aveva punti deboli… non aveva più un briciolo di umanità… ma appunto per questo anche Spike poteva essere migliore di lui. Non poteva essere salvato… non poteva provare sentimenti… tranne la brama di potere che in passato l’aveva spinto al gesto estremo che l’aveva portato all’inferno. Ancora immersa nei suoi pensieri sconnessi Buffy venne portata alla realtà da Xander che era appena entrato nella stanza e la osservava senza dire una parola…

 

Xander – Stai… bhe… stai meglio?

 

Buffy – Starò meglio un giorno… dovrei farci l’abitudine ormai, no?

 

Xander – Non dire così. Non sei tu la responsabile…. È sempre stato lui!

 

Buffy – Non voglio sentire altro, ti avverto Xander, non una parola di più.

 

Xander annuì quasi spaventato dal nuovo tono di Buffy.

 

Xander – Cosa farai adesso?

 

Buffy – Quello che faccio sempre…

 

Lentamente si recarono tutti in cucina, Buffy iniziò a sorseggiare il suo thè. Poco dopo arrivarono Giles e Wesley. Le loro facce non promettevano nulla di buono. Non c’era nulla di nuovo. La profezia non sembrava avere parti mancanti che potessero spiegare come, quando e se il male sarebbe cessato. “Solo se l’amore ucciderà il male rinascerà il bene”… non sembrava aver alcun significato.

 

Buffy – Non lo ucciderò di nuovo… non chiedetemelo.

 

Giles – Buffy, devi capire che non è lui…

 

Buffy – E lei deve capire che sono solo un essere umano… e non un pezzo di ghiaccio, non la cacciatrice invincibile… volete che lo uccida? D’accordo… se la spada o il paletto con il quale dovrò farlo trafiggerà anche me… allora potrò ucciderlo…

 

Detto questo Buffy si allontanò e cominciò a salire le scale. Entrò nella sua stanza e si chiuse dentro… la radio che aveva acceso la mattina stava ancora suonando. Non si preoccupò di spegnerla… il silenzio sarebbe stato assordante. Le note di una canzone che forse aveva sentito si diffondevano in tutta la camera. Man mano che Buffy ne ascoltava le parole, era come se parlasse di lei, di Angel…

 

“What ravages of spirit conjured this temptuous rage “

Quali devastazioni dello spirito hanno evocato questa ira seducente

“created you a monster broken by the rules of love”

trasformandoti in un mostro distrutto dalle regole dell’amore

“and fate has lead you through it you do what you have to do”

è il destino che ti ci ha condotto, fai ciò che è giusto tu faccia

“and I have the sense to recognize that”

e io ho la capacità di rendermi conto

“I don't know how to let you go”

che non so come lasciarti andare

“every moment marked with apparitions of your soul”

ogni momento è segnato da apparizioni della tua anima

“I'm ever swiftly moving trying to escape this desire”

e io sono sempre preda di continui movimenti cercando di sfuggire a questo desiderio

“the yearning to be near you”

la brama di esserti vicina

“But I do what I have to do”

ma faccio ciò che è giusto io faccia

“but I have the sense to recognize that I don't know how to let you go”

ma ho la capacità di rendermi conto che non so come lasciarti andare

“a glowing ember burning hot burning slow”

un tizzone ancora arrossato che si consuma ardendo, che si consuma lentamente

“deep within I'm shaken by the violence of existing for only you”

e nel mio profondo sono scossa dalla condanna di esistere per te solo

“I know I can't be with you I do what I have to do”

So che non posso stare con te, faccio ciò che è giusto io faccia

“Andt I have sense to recognize but I don't know how to let you go”

e ho la capacità di rendermene conto, ma non so come lasciarti andare….

 

Buffy si stupì della coincidenza… non avrebbe saputo trovare parole più appropriate per descrivere ciò che sentiva. Ma cos’era “ciò che è giusto fare”? Non lo sapeva più… forse ucciderlo di nuovo? Amarlo comunque?

Non poteva fare nessuna delle due cose. E allora… non restava che limitarsi a non morire… a non fare uccidere i suoi amici, a proteggere Dawn… Non l’avrebbe ucciso… ma non si sarebbe fatta uccidere, questo era certo. Le ultime note della canzone si spensero piano piano. Buffy staccò la spina e si stese sul letto. Era troppa la stanchezza e lo sfinimento ed il buio del sonno l’avvolse quasi immediatamente.

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Angelus stava camminando in cerca di una possibile preda, quando si sentì chiamare da una voce sconosciuta. Era una donna… davvero una bella donna, pensò. Poteva essere lei la sua cena…. Ma qualcosa non quadrava… come faceva a conoscere il suo nome?

 

Angelus – Chi sei?

 

Glory – Hey hey… come siamo curiosi…

 

Angelus – Non ho tempo da perdere stupida donna… come fai a sapere chi sono?

 

Senza rendersi conto di come fosse accaduto, la donna aveva fatto 10 metri in meno di una frazione di econdo e adesso lo stava scaraventando contro un muro… ma chi era? Non era un vampiro come lui… ne era certo, ma non era neppure un essere umano….

 

Glory – Portami rispetto ragazzino!

 

Angelus – Non so chi sia tu… ma non osare chiamarmi ragazzino… non hai idea della mia vera età.

 

Glory – Quanti piccolo angioletto? Duecento? Trecento? Seicento? Saresti comunque un moccioso se me avessi mille… perché io ne ho milioni… vuoi farmi paura perchè sei un vampiro cattivo? Accomodati… io sono un Dio.

 

Angelus – Tu sei pazza!

Glory – Dicevo… portami rispetto perché è me che devi ringraziare se sei di nuovo tu…

 

Angelus – Vuoi dire che siamo stati a letto insieme? Spiacente Madamigella, se fosse successo me lo ricorderei….

 

Glory – Mi piaci…. Si, si…. Mi piaci, sei impertinente e crudele… servirai perfettamente il mio scopo!!!

 

Angelus – Io non seguirò lo scopo di nessuno se non il mio.

 

Glory – Tutto a suo tempo ragazzo… prima trova la mia chiave… poi avrai ciò che vuoi…

 

Angelus – Chiave?

 

Glory spiegò ad Angelus di cosa parlava e che la Cacciatrice sapeva dove era… non fu difficile convincerlo a collaborare… l’idea di torturare Buffy con la protezione di un Dio… era sublime.

 

TO BE CONTINUED……