ERA SCRITTO NEL DESTINO


Si svegliò in un letto che non era il suo;non sapeva come ci fosse arrivato anzi per essere precisi non ricordava assolutamente niente. L'unica cosa di cui era in qualche modo sicuro era che aveva l'impressione che la testa gli scoppiasse;si guardò intorno e vide solo una ragazza che pareva fosse un'infermiera che stava scrivendo qualcosa su un foglio.

"Dove mi trovo?"

"Si è svegliato;si trova all'ospedale centrale;l'hanno ricoverata circa 3 ore fà. Ora vado a chiamare il medico.",ed uscì dalla stanza.

All'ospedale, ma che ci faceva lì e soprattutto come ci era finito;cercò di sollevarsi,ma la vista gli si annebbiò e una fitta al capo lo dissuase dal riprovarci.

Poco dopo la stessa infermiera tornò accompagnata da un uomo che dall'aria molto professionale controllò la cartella prima e poi la fasciatura alla testa;poi guardandolo disse:"Si ricorda come mai si trova qui?"

"No,non ricordo nulla"

"Il suo nome,dove abita.Qualcuno che possiamo avvertire"

"Niente;non riesco a ricordare assolutamente nulla",disse lui poi all'improvviso agiunse:"Willow..."

"Willow?Chi è?La sua ragazza?"

"Credo...credo che sia un'amica",disse prima che il dolore alla testa avesse la meglio e alla fine a causa dell'antidolorifico che l'infermiera gli iniettò cadde in un sonno artificiale.


La mattina dopo,come ogni giorno negli ultimi mesi,Willow si recò all'ospedale centrale per il suo turno di volontariato. Aveva iniziato a lavorare lì solo per avere uno scopo nella sua vita,ma in realtà era un modo per fare ammenda di tutte le colpe di cui si era macchiata nel periodo in cui si era fatta troppo coinvolgere dalla magia nera.

Entrò e si recò in sala infermiere per sapere le ultime novità:

"Ciao Margareth,è andata bene la notte?"

"Non proprio;abbiamo avuto un ricovero urgente intorno all'una. Anzi è il primo paziente che dovrai controllare.E' nella stanza 201"

"Va bene,ci vado subito",disse Willow indossando il camice;se c'era una sola cosa che detestava di quel lavoro era l'abbigliamento obbligatorio che era costretta ad indossare.

Entrò nella stanza e notò subito che le tende erano ancora chiuse;si avvicinò piano alla finestra e scostò poco le tende per vederci meglio. Stranamente,mentre si avvicinava a quel letto,provò la stana sensazione che conoscesse quel paziente,ma ciò era impossibile. Eppure più gli si avvicinava,più era sicura di conoscerlo. Lo guardò e rimase stupita di trovarsi davanti Spike. Spike!Ma che ci faceva lì,e senza indugio tornò verso la finestra e tirò le tende rifacendo rimpiombare la stanza nell'oscurità. Accese la luce vicino al letto e lo guardò;fu allora che vide la spessa fasciatura alla testa e comprese che il paziente di cui le aveva detto Margareth era proprio lui. Non poteva lasciarlo lì,nessuno doveva scoprire chi in realtà egli fosse. Prese la cartella medica e controllò quello che il medico di turno aveva scritto;quello che lesse non le piacque assolutamente:amnesia.


Amnesia,ma com'era possibile! Spike aveva perduto la memoria;doveva assolutamente portarlo via di lì,ma chi poteva chiamare per farsi aiutare?

Di sicuro non poteva chiamare Buffy visto l'accesso litigio che aveva avuto con lui proprio la sera precedente; non poteva disturbare Giles,il quale seppur sopportava meglio la sua presenza nel gruppo non lo avrebbe certo aiutato volentieri.Non rimaneva che Xander,il suo fidato amico e forse l'unico che poteva più di chiunque altro capire i sentimenti di Spike.Si avrebbe chiamato Xander e gli avrebbe chiesto aiuto.


Dopo aver chiamato Xander,si avvicinò al letto e sfiorò delicatamente la fronte di Spike notando per la prima volta quanto in realtà lui fosse bello e quanta tenerezza facesse vederlo addormentato. Controllò la fasciatura e fu allora che notò una cosa metallica in superficie. Capì che doveva trattarsi del chip che quelli dell'Iniziativa gli avevano impiantato alcuni anni prima.Coprì bene la ferita e stava terminando di fasciarlo quando qualcuno bussò alla porta:

Willow:"Si?"

Xander:"Willow sono io,Xander"

Willow:"Entra,presto"

Xander:"Com'è che hai voluto che venissi qui di corsa?", domandò entrando e fu allora che notò chi si trovava nel letto;rimase stupito di vedere Spike e stava per domandare spiegazioni,ma venne interrotto da Willow che disse:"E' lunga da spiegarti ora tutto;aiutami solo a portarlo via di qui"

Xander:"Ma Willow è impossibile", disse,ma vedendo lo sguardo della sua amica aggiunse:"E va bene",e sistemando Spike su una sedia a rotelle lo portò fuori dalla stanza:Cercando di non attirare l'attenzione passarono attraverso l'uscita secondaria e uscirono dall'ospedale. Lo caricarono sulla camionetta che Xander aveva usato per venire lì e partirono.


Finalmente erano giunti a casa;non sapeva proprio come ci erano riusciti,ma avevano portato Spike via dall'ospedale. Durante tutto il tragitto lui non aveva ripreso conoscenza neanche una volta consentendole così di raccontare tutto a Xander,il quale,dopo averci un po' riflettuto,le aveva detto che doveva avvertire gli altri e soprattutto Buffy e Giles.

Ora si trovava nella sua stanza a riflettere su quello che le aveva detto Xander e decise che avrebbe chiamato Giles e gli avrebbe detto di passare di lì.Compose il numero e quando sentì la voce di Giles disse:

Willow:"Sono Willow;pùò venire a casa mia;è abbastanza urgente e venga con Buffy", e riprendendo fiato lo salutò e riattaccò.

Era fatta,ora doveva solo attenderwe l'arrivo di Giles con Buffy e poi sarebbe successo quello che doveva accadere. Si avvicinò al letto e sfiorò piano la fronte di Spike scostandogli un ciuffo di capelli e provando lo stranissimo desiderio di proteggerlo.


Forse fù il tocco lieve o forse la sensazione di trovarsi al sicuro,ma cominciò a svegliarsi e aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco lìimmagine. La guardò e disse:

Spike:"Dove mi trovo?E chi sei tu?"

Willow rimase stupita,aveva sperato tanto che il medico si fosse sbagliato nella diagnosi,ma invece era vero:Spike aveva perduto la memoria e non ricordava assolutamente nulla.

Willow:"Non ti devi agitare.Io sono una tua amica e ti trovi a casa mia"

Spike:"Tu sai chi sono io?", disse lui traselendo un po' per il forte dolore alla tempia.

Willow:"Si,tu sei un mio carissimo amico e...",venne interrotta dal suono del campanello e guardandolo aggiunse:"Scusa,torno subito,ora riposati ne hai bisogno", e uscì dalla stanza.


Nella mezz'ora seguente Willow spiegò quello che era successo a uno stupito Giles e a una sorpresa Buffy.

Buffy:"Sei sicura che non stia fingendo come al solito?", domandò Buffy guardando verso la stanza dove c'era lui.

Willow:"Non diresti così se lo avessi visto coi tuoi occhi", e prendendo la cartella medica gliela mostrò continuando:"E poi c'è scritto pure qui", poi voltandosi verso Giles aggiunse:"C'è anche un'altra cosa che ancora non vi ho d:si tratta del chip: Credo che a causa del violento urto si sia disattivato staccandosi e che sia venuto in superficie. Temo che possa procurare infezione alla ferita che Spike ha alla tempia."

Giles:"In effetti c'è questo rischio", disse Giles pulendosi gli occhiali e pensando a cosa fosse meglio fare. Alla fine decisero che era meglio estrarre il chip perchè più tempo restava disattivo vicino alla ferita,più c'era il rischio d'infezione. A questo punto Buffy disse:"Quindi ci sarebbe la possibilità che potrebbe tornare ad essere lo Spike violento e sanguinario che era una volta."

Giles:"E' possibile,ma per ora credo che sia innoquo", disse Giles dirigendosi verso la stanza. Circa un'ora dopo uscì da lì con il chip in una bacinella di metallo e disse:"E' debole,ma credo che con un po' di riposo si rimetterà presto", poi voltandosi verso Willoe proseguì:"Stagli vicino e cerca se puoi di dirgli chi è in realtà"

Willow:"Va bene", e dopo averli accompagnati alla porta,tornò verso la stanza. Si avvicinò al letto e lo osservò in silenzio pensando al modo meno traumatico possibile per dirgli chi egli fosse in realtà. Gli sfiorò delicatamente la fronte e lui aprì i suoi meravigliosi occhi azzurri guardandola, e un lieve cenno di sorriso gli increspò le labbra:

Spike:"Ciao..."

Willow:"Ciao, come ti senti?"

Spike:"Meglio..anche se mi fà male la testa", poi aggiunse:"Chi erano..quelle persone?"

Willow:"Erano dei miei amici", e trovando coraggio continuò:"E anche tuoi"

Spike:"Anche miei?Vuoi dire che sanno chi sono?"

Willow:"Si"

Spike:"Ti prego dimmi chi sono?", e la guardò con una preghiera silenziosa nello sguardo.

Lei sospirando si sedette al suo fianco e prendendogli la mano fredda tra le sue disse:"Il tuo vero nome è William, ma per tutti sei Spike. Può sembrarti strano,ma tu sei,come posso dirlo,tu sei un vampiro"

Spike:"Che cosa?Un vampiro?Ma com'è possibile?", ma appena fece quest'ultima domanda capì che quello che gli stava dicendo quella ragazza era vero. Chiuse gli occhi per assorbire meglio ciò che aveva appena saputo poi aprendoli disse:"Chi erano quelle persone?"

Willow:"L'uomo si chiama Giles ed è un ex-bibliotecario ed è un carissimo amico;la ragazza si chiama Buffy ed è una cacciatrice di demoni"

Spike:"Quindi io per lei sarei un nemico"

Willow:"Tra te e Buffy c'è un rapporto un po' particolare del genere odio-amore"

Spike:"E'la mia ragazza?", domandò lui guardandol attentamente.

Willow:"Te l'ho detto c'è uno strano rapporto tra voi due, ma non sò se definirla la tua ragazza".

Lui la guardò e poi disse:"Che cosa è successo la notte dell'incidente?"

Willow:"Avevi discusso con Buffy per l'ennesima volta;il motivo vero non lo sò, ma tu eri molto irrequieto e hai preso un'auto e te ne sei andato via ad alta velocità".

Si guardarono poi lui disse:"Non mi hai ancora detto il tuo nome"

Willow:"Mi chiamo Willow Rosemberg"

Al suono di quel nome Spike ebbe come un flash di qualcosa che riguardava il suo passato, ma il dolore alle tempie non riuscì a fargli capire bene di cosa si trattasse.

Willow si rese conto che sentire il suo nome aveva scatenato qualcosa,ma notò anche che lui era come spaventato da ciò che era venuto a conoscenza. Delicatamente gli sfiorò la fronte e disse:"Non sforzarti a ricordare; i ricordi torneranno con calma"

Spike:"Ne sei sicura?E se invece i ricordi fossero terribili e scoprissi che sono un tuo nemico e che ti ho fatto del male,cosa dovrei fare?"

Willow:"Ascoltami Spike:tu in passato hai lottato contro Buffy e noi altri perchè volevi impadronirti del mondo,ma alcuni anni fà ti è successo qualcosa che ti ha fatto cambiare. Hai cominciato ad aiutarci e più di una volta hai salvato la vita di Buffy e anche degli altri"

Spike:"A te ho mai salvato la vita?", domandò lui guardandola negli occhi.

Willow:"Una volta,ma è una storia lunga ed ora tu sei stanco e devi riposare", e non sapendo cosa la guidasse si piegò in avanti dandogli un lieve bacio sulla fronte,poi con un sorriso sulle labbra uscì dalla stanza.



I giorni seguenti passarono normalmente, Willow cercava di aiutare Spike come poteva che nel frattempo si ristabiliva a parte qualche forte mal di testa e al fatto che ancora non ricordava assolutamente nulla del suo passato.

Una sera Willow entrò nella stanza e lo trovò seduto nel letto con uno sguardo perso nel vuoto;gli si avvicinò e gli sfiorò la mano;lui trasalì sentendosi toccare e vedendola le sorrise:

Willow:"Come ti senti stasera?"

Spike:"Sto meglio,ma ormai sono 5 giorni che mi trovo qui e ancora non riesco a ricordare assolutamente niente."

Willow:"Non devi sforzarti di ricordare", disse lei sedendosi al suo fianco e prendendogli la mano tra le sue.

Restarono in silenzio per un po' che parve durare un'eternità,e in quel trascorrere di tempo era come se stessero comunicando tra loro senza parlare. Alla fine lei si alzò e fece per andarsene,ma lui le prese il polso imprigionandoglieloe disse:"Rimani con me,stanotte"

Willow:"Non credo che sia il caso.Tra noi c'è solo una semplice amicizia"

Spike:"E' proprio per amicizia che te l'ho detto; in tutte queste notti hai dormito su quel divano di là", e vedendo lo sguardo stupito di lei proseguì:"L'altra notte ti ho vista dormire;eri bella e ho desiderato poterti tenere stretta".

Lei rimase in silenzio, non aveva certo pensato che lui,Spike,potesse provare certi desideri nei suoi confronti. Con un live imbarazzo si distese al suo fianco e posò il capo sulla sua spalla;lui l'abbracciò delicatamente e le sfiorò il viso con un lieve carezza;tenerla stretta al suo corpo era strano e gli faceva provare qualcosa che credeva di aver dimenticato. Sentendo i suo lieve respiro si rese conto che lei si era addormentata serenamente tra le sue braccia.


Era bello e strano sentire il corpo di qualcuno stretto al suo, e se poi era un sogno non voleva certo svegliarsi, pensò Willow mentre cominciava a tornare alla realtà. Aprì lentamente gli occhi e si trovò a pochi centimetri dal petto di un uomo; com'era possibile che fosse finita a letto con un uomo e non un uomo qualsiasi, ma Spike. Poi rammentò che lui aveva perduto la memoria e che non ricordava assolutamente niente del passato. Lo guardò dormire e si rese conto di stare bene lì tra le sue braccia e di provare di nuovo qualcosa per qualcuno, per un uomo per l'esattezza dopo la morte di Tara.

Aveva creduto che dopo Tara non avrebbe provato più dei veri sentimenti per qualcuno; si alzò piano per non svegliarlo, ma prima di allontanarsi non resistette alla tentazione di sfiorare lievemente le sue labbra con un lieve e quasi inesistente bacio. Poi si alzò e uscì dalla stanza.

Lui aprì gli occhi appena udì la porta chiudersi; era stato strano sentire quelle labbra che baciavano le sue. Aveva già provato altre volte quelle sensazioni, ma quando?, si domandò. Cercò di ricordare dover e quando, ma come le altre volte un forte dolore alle tempie glielo impedì; eppure doveva ricordare, non poteva continuare così.


Nei giorni successivi Willow cercava di aiutare come meglio poteva Spike, ma c'erano dei momenti in cui lo vedeva assorto in qualcosa ed era come se si estraniasse da tutto ciò che lo circondava. Più di una volta l'aveva colto in preda a forti mal di testa; allora lei lo faceva sdraiare e mettendosi al suo fianco gli massaggiava le tempie per fargli passare piano il dolore. Da quella sera in cui aveva dormito con lui aveva continuato nelle sere seguenti: lei si distendeva al suo fianco e lui l'abbracciava dolcemente senza osare un'approccio un po' più diretto.

Dal canto suo Willow si sentiva bene in sua compagnia e il fatto che lui la tenesse abbracciata le faceva piacere, ma in cuor suo era sicura che se lui avesse tentato qualcosa di più lei non lo avrebbe respinto.

Chissà se lui la trovava un pochino desiderabile?

Non poteva certo immaginare che lui lottava contro se stesso per tenere a freno il forte desiderio di andare ben oltre un semplice abbraccio.


Una mattina di quasi 10 giorni dopo il telefono in casa di Willow cominciò a suonare con insistenza; lei che si trovava al computer alzò gli occhi alcielo e svogliatamente andò a rispondere chiedendosi chi potesse essere a quell'ora:

Willow:"Pronto?"

Giles:"Buongiorno Willow, sono Giles"

Willow:"Buongiorno signor Giles. E' successo qualcosa?"

Giles:"Niente di particolare; ti ho chiamato per chiederti se puoi passare al negozio di magia"

Willow:"Certo; appena ho finito la relazione che stavo battendo a computer vengo subito", disse Willow, che forse aveva capito qual'era il motivo della richiesta di Giles. Dopo averlo salutato riattaccò, salvò sul dischetto quello che aveva fatto e alzandosi si diresse nella stanza. Aprì piano la porta e vedendolo seduto gli si avvicinò entrando:

Willow:"Ciao", e gli si mise seduta accanto.

Spike:"Chi era al telefono?", domandò lui osservandola attentamente.

Willow:"Era Giles; mi ha chiesto se potevo passare al negozio di magia, credo che voglia chiedermi qualcosa".

Spike:"E' probabile che ti voglia domandare se ho cominciato a ricordare qualcosa del mio passato§", disse lui xtringendo le mani a pugno.

Lei posò le sue su quelle di lui e guardandolo disse:"Non devi scoraggiarti se non riesci ancora a ricordare"

Spike:"Non è questo che mi fa rabbia; è che ho paura che ricordare chi ero mi faccia capire che mostro sono in realtà e che posso averti fattto del male che non me lo hai mdetto"

Wilow:"Ascoltami Spike, tu non sei un mostro e non mi hai mai fatto del male volontariamente; una volta hai tentato di mordermi, ma non ci sei riuscito", e per dimostrargli che non nutriva assolutamente odio nei suoi confronti lo baciò con delicatezza sulle labbra. Poi si alzò e salutatolo uscì dalla stanza promettendogli che sarebbe tornata al più presto.

Lei era appena uscita che lui si alzò dal letto e cercando di evitare la luce accecante del sole si avvicinò alla finestra e scostando un po' le tende la vide prendere la bicicletta. Perchè le aveva mentito? Non era vero che non ricordasse assolutamente nulla; negli ultimi giorni aveva cominciato ad avere dei flash del suo passato e ciò che aveva visto non gli era piaciuto assolutamente. Sospirando tornò al letto e fu allora che fu colto da un fortissimo mal di testa e vide in un flash se stesso con altri vampiri, due donne e un uomo, che avevano appena compiuto un omicidio di massa in una locanda in Bulgaria.

Dio! Che dolore! Quelle fitte alla testa si facevano sempre più forti ogni volta che aveva un flash.


Mentre Spike era in preda a uno dei suoi soliti forti mal di testa; Willow era arrivata al negozio di magia e con un lieve tremore che le metteva addosso un po' di agitazione vi entrò. Rimase stupita vedendo che oltre Giles c'erano pure Buffy, sua sorella Dawn e anche Xander.

Willow:"Bene vedo che ci sono tutti; allora dev'essere molto importante questa specie di riunione?", disse lei sedendosi su una sedia posta vicino ad un tavolo.

Vedendo che nessun si decideva a parlare, alla fine Giles prese la parola e disse:"Ti ho fatta venire qui perchè dobbiamo decidere come comportarci con Spike", e vedendo che Willow lo stava per interrompere proseguì:"Ormai la ferita è guarita e sono già 2 settimane che si trova a casa tua, vorremmo sapere se ha già cominciato a ricordare qualcosa?"

Willow:"Ad essere sincera ancora no; la ferita è guarita, ma gli ha lasciato degli strascichi: ha frequenti mal di testa", disse Willow pensando che forse era meglio astenersi dal dire che aveva cominciato a dividere il letto con lui.

Giles:"Se è così, allora bisogna fare qualcosa affinchè cominci a ricordare", disse pulendosi gli inseparabili occhiali.

"E una volta che ricorda chi è, che intenzioni avreste? D'infilargli un bel paletto nel cuore e chi s'è visto se visto.", domandò con rabbia Dawn che era rimasta zitta ad ascoltare e vedendo che sua sorella stava per dire qualcosa la precedette e disse:"E no, stavolta non mi fai stare zitta come al solito; io forse non conosco abbastanza Spike, ma nei mesi successi alla tua morte mi è stato vicino come e più di un fratello e ho cominciato ad apprezzarlo per quello che è"

Xander:"E' vero Dawn, Spike ti è stato molto vicino, ma ora si teme che possa tornare il vampiro sanguinario che è stato in passato", disse per evitare un'altra litiga tra le due sorelle.

A questo punto fu la stessa Buffy a dire:"Ora basta, ci preoccuperemo in seguito a come comportarci con lui; la cosa più importante è che lui recuperi la memoria. Ha qualche idea in proposito, signor Giles?"

Giles:"L'unica che mi viene in mente è che ognuno di noi gli parli del suo passato o per meglio dire di quello che conosciamo direttamente"

Dopo aver discusso parecchio, decisero alla fine di seguire questo piano: a turno ognuno di loro sarebbe andato a casa di Willow e avrebbe raccontato a Spike la loro esperienza personale con lui.

Si salutarono, ma prima di andarsene Giles disse a Willow che era il caso di avvertirlo su ciò che avevano deciso.


Tornata a casa entrò piano per non fare rumore e rimase stupita di trovare Spike disteso sul divano con un braccio sugli occhi; gli si avvicinò piano e fu allora che lui spostò il braccio e la guardò in faccia:

Spike:"Che cosa hanno deciso?", domandò sollevandosi a sedere e facendo una lieve smorfia di dolore si passò una mano fra i capelli. Lei gli si sedette accanto e gli posò le dita sulle sue tempie; fin da quando era rientrata aveva capito che lui era in preda ad uno dei soliti mal di testa.

Dopo un po' disse:"Giles ha pensato che sarebbe meglio aiutarti a ricordare il tuo passato e per far ciò ognuno di noi verrà qui e ti racconterà ciò che sa di te"

Lui la guardò e alzandosi lentamente disse:"Chi sarà il primo?"

Willow:"Xander; te ne ho parlato"

Spike:"Già; se non ricordo male è un tuo ex, giusto?"

Willow:"Diciamo che lo conosco fin da bambina", disse lei stupita della reazione che lui aveva avuto. Pareva che fosse geloso, ma ciò non poteva essere.

Lui si voltò e disse:"Per me va bene", e detto ciò si diresse nella stanza senza aggiungere altro chiudendosi la porta alle spalle.

Che strano? Perchè aveva reaggito così?, si domandò Willow e non seppe darsi una risposta sensata.

Tutto dal suo comportamento faceva pensare che lui fosse geloso, ma ciò era impossibile.

Non poteva certo immaginare che il vero motivo per lo strano comportamento di Spike era un altro: infatti alcune ore prima lui aveva avuto un altro flash-back che lo aveva sconvolto non poco. Si era visto a Sunnydale insieme a una donna, quasi sicuramente una vampira, e aveva le intenzioni di uccidere la cacciatrice di turno.

Dopo questo flash era stato colto dal solito mal di testa ed era stato allora che si era disteso sul divano dove lo aveva trovato Willow.



Quella sera, quando Willow entrò nella stanza lo vide che stava sfogliando qualcosa; all'inizio non capì di cosa si trattasse poi lo riconobbe come un album di fotografie di qualche anno prima. Sentendola entrare chiuse l'album e la guardò notando che non era cambiata poi molto dalla ragazza ritratta nelle foto forse solo un po' più donna.

Lei si sedette e lui, senza sapere cosa lo spingesse ad agire,l'attirò contro il suo petto facendola sdraiare; si guardarono negli occhi mentre lui cominciava ad accarezzarle la schiena facendole chiudere gli occhi. Senza indugio lei sfiorò con le labbra la pelle sensibile del suo collo provocandogli un brivido in tutto il corpo.

Le sollevò il volto e sempre tenendola stretta disse:"Non so cosa succederà da domani, ma questa notte non voglio proprio pensare a niente; desidero solo tenerti stretta ed amarti completamente. Willow io...", ma venne interrotto da lei che disse:

"Lo so, non voglio pensare a quello che succederà, voglio solo vivere intensamente questo momento", e senza esitare oltre lo baciò circondandogli il collo con le braccia e aderì con il suo corpo a quello di lui.Spike:"E' una pazzia, Willow", mormorò lui baciandole l'incavo del collo e facendole il solletico con la lingua.

Willow:"Se è una pazzia, Spike è una meravigliosa pazzia", disse lei baciandolo con trasporto e sbottonandogli la camicia. Cominciò a sfiorargli il petto, facendo seguire alle mani anche le labbra.

Lui reaggì invertendo le posizioni e continuando a baciarla cominciò ad esplorarle il corpo con tocchi lievi ed audaci nel medesimo tempo.

Willow sospirando disse:"Amami...oh si amami.Spike!"

Lui non esitò più e senza esitare oltre cominciò ad amarla completamente con tutto il suo essere.


Il sole fece capolino attraverso i pesanti tendaggi scuri illuminando lievemente la stanza; Spike era già da un po' sveglio, ma non si era mosso per non svegliare la meravigliosa creatura che stretta a lui dormiva. Incredibilmente la sera prima aveva fatto l'amore con quella giovane donna per la quale cominciava a provare qualcosa di ben più della semplice riconoscenza. Ma cosa sarebbe successo una volta che avesse cominciato a ricordare? L'avrebbe lasciata per tornare con...conchi in realtà? Se rammentava quello che Willow gli aveva detto lui aveva un rapporto con Buffy, ma non andavano molto d'accordo. Chissà qual'era il motivo?

La sentì muoversi al suo fianco e poco dopo Willow aprì gli occhi e appena lo vide sorrise, ma rammentando ciò che era accaduto la sera prima si sentì improvvisamente a disagio e voltò il volto abbassando lo sguardo; lui le fece sollevare il volto e disse:"Sei pentita per quello che è accaduto ieri sera?"

Lei lo guardò e con sincerità disse:"No, Spike; non sono per niente pentita", e abbracciandolo si lasciò baciare da lui.


Circa un'ora dopo Willow era in piedi e stava cercando di fermare i battiti frenetici del suo cuore; nessuno e meno che meno Xander doveva accorgersi che si stava innamorando di Spike. Sospirando si sistemò i capelli e stava per mettersi al computer quando suonò il campanello. Non aveva bisogno di chiedere chi fosse, lo sapeva benissimo; così senza attendere oltre aprì la porta trovandosi davanti un ancora assonnato Xander.

Willow:"Potevi venire piuttardi", disse facendolo entrare e poi lo precedette in cucina.

Xander:"Prima s'inizia e meglio è", e guardandola notò che era stranamente nervosa, poi aggiunse:"Pensi che possa servire a qualcosa raccontargli le nostre esperienze personali con lui?"

Willow:"Non lo sò; è solo un tentativo", disse pregando in cuor suo che funzionasse veramente, ma anche temendo che una volta che avesse ricordato lui potesse andarsene.

Xander:"Ok, s'inizia", disse alzandosi e dirigendosi verso la stanza.


Spike aveva sentito il campanello e poi la voce di Xander e cercando di tenere la mente lucida si preparò a questa specie di racconto che Xander gli avrebbe fatto. Si domandò se sarebbe servito veramente a qualcosa e cosa sarebbe successo una volta che avesse recuperato la memoria. Stava riflettendo su ciò quando udì la porta aprirsi: si guardarono negli occhi per un attimo, poi Xander sedendosi disse:"Allora come va?"

Che razza di domanda, pensò Spike, ma disse:"Bene a parte il semplice fatto che non ricordo assolutamente nulla del mio passato".

Xander:"Non sò se Willow te lo ha detto, ma si è deciso di aiutarti a ricordare raccontandoti quello che noi sappiamo su di te"

Spike:"Si, me lo ha accennato"

Xander:"Bene; allora iniziamo col dire che tra noi due non c'è proprio una vera amicizia, però andiamo abbastanza d'accordo. Ci siamo conosciuti alcuni anni fà e devo dire non è stata una è piacevole conoscenza. Successivamente ci siamo rivisti quando tornasti a Sunnydale dopo essere stato piantato dalla tua compagna. In quell'occasione mi rapisti per costringere Willow a fare un filtro d'amore per poter riconquistare Drusilla. E poi....", Xander continuò a parlare, ma ormai Spike non lo ascoltava più; appena aveva udito il nome di Drusilla aveva avuto uno dei soliti flash. In questo si vedeva in una chiesa sconsacrata e aveva appena infilato il pugnale dei Dulac nella mano di una donna e in quella dell'uomo legato a lei. Poco prima aveva pronunciato alcune parole:"DAL SANGUE DEL SUO SIRE ELLA E' SORTA, DAL SANGUE DEL SUO SIRE ELLA RISORGERA'".

Tornò alla realtà vedendo che Xander si era fermato e lo guardava un po' preoccupato e allora disse:"Posso chiederti una cosa?"

Xander:"Si, dimmi".

Spike:"Che cos'è un Sire?"

Xander:"Un sire?! Vediamo se riesco a spiegartelo: un vampiro diventa sire quando vampirizza una persona diventandone il suo padrone. Il rapporto che li unisce è basato sul sangue e sul possesso reciproco. Ma perchè mi hai chiesto ciò?"

Spike:"Non lo sò; sentivo che dovevo chiedertelo", disse ripensando al flash avuto.

Xander:"Bè ora vado; spero di esserti stato utile in qualche modo", e uscì lasciando Spike da solo a chiedersi chi poteva essere l'uomo che aveva visto nel flash e se tra lui e quell'individuo vi fosse un qualche rapporto. Stava cercando di ricordare quando alzando lo sguardo vide Willow appoggiata allo stipite della porta che lo stava osservando in silenzio. Si guardarono, poi lei si avvicinò e sedendosi sul letto accanto a lui chiese:"Come è andata?"

Spike:"Bene", disse, ma lei capì che c'era qualcosa che lo turbava e prendendogli la mano:"Che cosa c'è Spike?"

Lui la guardò e poi disse:"Sul fatto che sono un vampiro non ci sono più dubbi, ma chi mi ha vampirizzato? Non riesco a ricordarmelo."

Willow guardandolo disse:"E' stata una donna, una vampira di nome Drusilla, che successivamente è divenuta la tua compagna per un po' di tempo", e detto ciò gli sorrise.

Dio! Quant'era bella quando sorrideva!, pensò Spike rendendosi conto di provare delle sensazioni molto forti nei suoi confronti.


Quella sera quando Willow entrò nella stanza lo trovò intento a fissare il soffitto, ma appena sentì la porta aprirsi la guardò con un lieve sorriso sulle labbra mentre lei si avvicinava al letto e gli sedeva accanto. Non disse niente, ma si lasciò scivolare lentamente al suo fianco poggiando la testa sulla sua spalla e inserendo una mano nell'apertura della sua camicia. Rimasero così per un po', poi lui cominciando ad accarezzarle la schiena domandò:"Domani chi viene?"

Willow:"Credo che tocchi a Dawn; è la sorella di Buffy"

Spike:"Da quanto tempo la conosco?"

Willow:"Tra qualche mese saranno due anni", disse cominciando a muovere la mano sul petto in lente e languide carezze.

Spike:"Willow, cosa stai facendo?", disse mentre sentiva che il suo corpo rispondeva al dolce tentativo di seduzione da parte di lei.

Willow:"Niente", disse allungandosi per baciarlo e per avere un contatto più intimo con quel corpo eccitante.

Spike:"Willow è una pazzia", mormorò pregando forse per la prima volta che lei continuasse quella dolce tortura.

Willow:"Si, lo sò che è una pazzia, ma voglio farla", disse cominciando a sbottonargli la camicia e ad aggiungere alle carezze anche lievi baci, mentre Spike chiudeva gli occhi sentendo il suo corpo era scosso dalle meravigliose sensazioni che quelle labbra gli stavano facendo provare.


E così era arrivato anche il suo turno, pensò Dawn mentre assieme a sua sorella Buffy si stava dirigendo verso la casa di Willow. Non riusciva a capire perchè pure lei dovesse parlare con Spike, del resto era quella che lo conosceva meno di tutti. Guardò sua sorella e sirese conto che nonostante il tempo che era passato da quando era piombata nella sua vita, ancora c'erano dei momenti che non riusciva a capirla.

Sentendosi osservata Buffy si voltò e sorridendole disse:"Perchè mi stai fissando?"

Dawn:"Riflettevo. Vorrei sapere cosa ne pensi tu di tutta questa storia"

Buffy:"Intendi di Spike", disse e vedendo il cenno affermativo di sua sorella proseguì:"Francamente non sò cosa pensare; spero solo che il fatto di parlargli serva a qualcosa e poi..."

Dawn:"E poi....cosa?", domandò lei guardandola con curiosità.

Buffy:"Bè, tu non c'eri quella sera, ma io e Spike abbiamo avuto una violenta discussione e anche se può sembrarti strano mi sento responsabile per quello che gli è successo"

Dawn:"Non devi sentirti in colpa; poteva capitare in qualsiasi caso", disse prima di aprire il cancelletto del giardino della casa di Willow, la quale le aveva viste arrivare e si era domandata come mai ci fosse anche Buffy con Dawn.


Mentre Dawn con un lieve tremore si dirigeva nella stanza dove c'era Spike; Buffy rimase in salotto a parlare con la sua amica.

Buffy:"Come sta Spike?", domandò sedendosi sul divano.

Willow:"Meglio, anche se non ricorda ancora niente. Ieri mi ha chiesto chi lo ha vampirizzato", disse sedendosi anche lei, ma a Buffy non sfuggì il fatto che fosse un po' tesa e allora chiese:"C'è qualcosa che ti preoccupa?Spike ti ha forse fatto del male?"

Willow:"No, no; è tutto a posto", e non riuscendo più a mentire disse:"Come reaggiresti se venissi a sapere che c'è un'altra interessata a Spike?"

Buffy:"Bene; sarei felice per lui; del resto con me non potrebbe mai essere felice e lo sa benissimo. Ma perchè mi hai detto questo? C'è qualcuna che si interessa a Spike? E' qualcuna che conosco?", e vedendo che Willow abbassava il volto capì subito di chi si trattasse:"Willow, non mi dire che tu sei..."

Willow:"Si, Buffy. Credevo che non sarei mai più riuscita a provare queste forti emozioni per qualcuno e soprattutto per un uomo dopo quello che ho provato con Tara", disse con un lieve accenno di lacrime negli occhi.


Mentre le due amiche stavano parlando, Dawn era entrata nella stanza e ora si trovava di fronte a Spike, il quale la stava osservando in silenzio cercando di ricordare qualcosa di lei.

Dawn:"Ciao", disse sedendosi sulla sedia vicina al letto.

Spike:"Ciao; tu devi essere Dawn", disse lui appoggiando la schiena alla testiera del letto.

Dawn:"Si, ma tu mi chiami in un'altra maniera"

Spike:"Quale?"

Dawn:"Briciola e devo dire che mi da parecchio fastidio quando mi chiami così", disse lei senza rendersi conto che all'udire quel nomignolo Spike era impallidito.

Infatti aveva avuto un flash in cui si vedeva che stava andando a casa di Buffy quando aveva visto quella ragazzina uscire di corsa da casa piangendo. L'aveva seguita per proteggerla da eventuali sgraditi incontri e dopo averla salvata da un paio di vampiri l'aveva portata nella sua cripta e lì aveva cercato di convincerla a tornare a casa per non far preoccupare inutilmente sua sorella.

Doveva aver emesso un lamento perchè Dawn gli si era avvicinata chiedendogli:"Spike cos'hai? Stai male?"

Spike:"Chiama....Willow", disse prima che le fitte lancinanti alla testa divenissero insopportabili.

Dawn fece come le aveva detto ed uscendo dalla stanza chiamò Willow, la quale senza indugio corse nella stanza e vedendo ciò che stava succendendo lo fece distendere cominciando a massaggiargli le tempie mormorando alcune frasi:"Calmati e rilassati. Il dolore ti passerà prima", disse senza accorgersi che Buffy era rimasta sorpresa dalla dolcezza che mostrava nei confronti di Spike. Prendendo per mano sua sorella si allontanò uscendo in silenzio.


Dal canto suo Willow no si era minimamente accorta dell'uscita di Buffy e Dawn, tanto era la sua preoccupazione per Spike: Come mai aveva avuto quel forte mal di testa?, si domandò; forse mentre Dawn gli raccontava qualcosa del suo passato aveva ricordato qualcosa?

Lui aprì gli occhi e guardandola disse:"Cosa è successo?"

Willow:"Hai avuto uno dei tuoi mal di testa, mentre Dawn era qui", disse prendendogli la mano.

Spike:"Si è spaventata?"

Willow:"Un po' credo, ma non ti preoccupare; ora cerca di riposare ne hai bisogno", disse alzandosi e fece per andarsene, ma lui la bloccò prendendole il polso e dicendo:"Willow non lasciarmi", con una lieve incrinatura nella voce.

Willow no se lo fece ripetere e sdraiandosi al suo fianco gli fece appoggiare il capo sul suo seno abbracciandolo dolcemente. Sentiva nel suo cuore che lui aveva bisogno di sentire la vicinanza del calore del suo corpo.


Quanto tempo era passato, non lo sapeva con esattezza, ma doveva essersi appisolata mentre lo teneva abbracciato perchè sentì la sua mano che delicatamente le stava sfiorando la guancia per svegliarla:

Willow:"Si?"

Spike:"Il telefono; sta squillando"

Lei allungò il braccio e prese la cornetta:"Pronto?...Sei tu Buffy, dimmi...Va bene e ringrazia da parte mia il signor Giles...Si, d'accordo...Non ti preoccupare...Ciao", e riattaccò per poi voltarsi verso Spike, che nel frattempo si era messo seduto appoggiando la schiena a dei cuscini.

Willow:"Era Buffy"

Spike:"L'avevo capito; cosa voleva?"

Willow:"Sapere come stavi e dirmi che è riuscita a convincere Giles a lasciarti riposare per 2, 3 giorni"

Spike:"Così domani non verrà nessuno", disse chiudendo gli occhi.

Willow:"Giaà", disse sfiorando con un dito le sue labbra; lui glielo baciò poi aprendo gli occhi disse:"Come mai hai detto a Buffy di non preoccuparsi?"

Willow:"Oh, niente; il fatto è che era un po' in ansia per me; non vuole che soffra ancora"

Spike:"Teme che io possa farti soffrire?", domandò.

Willow:"Forse", ammise lei abbassando lo sguardo, ma lui le mise un dito sotto il mento facendole sollevare il volto e guardandola nei suoi occhi disse:"Willow non sò come mi comportavo con te prima, ma qualsiasi cosa accada in seguito non voglio che tra noi due finisca. Io ti....", ma venne interrotto da lei, che posandogli un dito sulle labbra disse:"Non dirlo, Spike. Viviamo quello che il destino vuole offrirci", e posando la testa sul suo petto aggiunse:"Tienimi stretta"



Possibile che fossero passati così in fretta quei tre giorni, pensò Willow ripensando a quanto erano stati fantastici o almeno lo erano stati per lei. Era da tanto che non provava quelle forti emozioni e riuscire a provarne ancora la rendeva molto felice. Guardò l'uomo disteso al suo fianco e gli accarezzò il volto rendendosi conto che vederlo così addormentato le faceva tenerezza.

Lui aprì gli occhi sorridendole e sollevando una mano le accarezzò la guancia e pensò che Willow aveva la pelle più delicata e morbida che avesse mai accarezzato.

Spike:"Sei bella, Willow"

Willow:"E tu sei molto dolce", lo baciò sulla bocca.

Rispondendo a quel bacio lui lìattirò contro il suo corpo e disse:"Questi giorni passati da solo con te sono stati meravigliosi; mi hai fatto sentire una persona "viva" dopo tanto tempo", e la baciò con passione che non ricordava di aver mai provato prima.

Willow:"Oh, Spike", disse ridendo quando lui cominciò a farlr il solletico.

In quei tre giorni aveva diviso ogni attimo insieme durante i quali avevano parlato, scherzato e fatto l'amore. Ora Spike conosceva tutto di lei: del suo amore da ragazzina per Xander; di quello per Oz anche dopo aver scoperto che era un licantropo e successivamente di quello puro per Tara. Del suo dolore alla morte di questa e del suo momento di crisi che l'aveva portata pericolosamente vicina alla magia nera. Si ora Spike sapeva proprio tutto di lei e non l'aveva giudicata. Quello però che lui non le aveva detto era che durante queste lunghe chiaccherate lui aveva rivissuto tutti i momenti salienti del suo passato. Il rifiuto di Cecily, la ragazza di cui era innamorato quando era ancora umano; l'incontro con Drusilla in una notte di pioggia che l'aveva fatto diventare ciò che era ora; il suo arrivo a Sunnydale con il consecutivo incontro con Buffy e Angel/lus; la successiva partenza da Sunnydale dopo il fallito tentativo di risvegliare Acathla in modo che inghiottisse il mondo nella dimensione infernale; il suo ritorno a Sunnydale circa un anno dopo quando era stato piantato da Drusilla. Aveva anche rammentato quando in preda alla disperazione aveva rapito Xander per costringere Willow a fargli un filtro d'amore per poter riconquistare Drusilla.

Di tutto ciò non aveva detto niente a Willow e non perchè non voleva parlarne , ma perchè da ciò che aveva rammentato non veniva fuori un bel quadro e temeva che lei potesse cambiare parere su di lui. Mentre teneva abbracciata la donna che cominciava ad amare, pensò che quel giorno sarebbe venuta Buffy a parlargli del suo passato. Chissà se avrebbe parlato di Angel? Di sicuro non avrebbe potuto chiederle chi era senza destare sospetti.


Circa 2 ore dopo Buffy arrivo a casa di Willow e appena quest'ultima le aprì notò che la sua amica era un pochino strana. Essendole molto affezionata le chiese cosa avesse, ma Willow sorridendo disse che andava tutto bene e di non preoccuparsi e di andare a parlare con Spike.

Buffy la guardò, ma senza indugiare oltre si diresse verso la stanza e appena entrò lo vide che stava leggendo un giornale. Sentendo il rumore della porta, alzò gli occhi e vedendo Buffy chiuse il giornale pensando che ora s'iniziava.

Buffy:"Ciao, come ti senti?"

Spike:"Meglio; tua sorella sta bene, non vorrei che si fosse spaventata l'altro giorno"

Buffy:"Non ti preoccupare; sta bene e anzi mi ha detto di salutarti da parte sua", e proseguendo:"Allora da dove inizio"

Spike:"Non lo sò, dimmi tutto"

Buffy lo guardò e cominciò a dirgli quello che lei sapeva del suo passato:"La prima volta che ci siamo incontrati è stato fuori di un locale e in quell'occasione tu mi hai detto che mi avresti uccisa la notte di San Vigeous; ma i veri rapporti, se così si può dire, sono iniziati quando scopristi che la cura per curare la tua compagna, Drusilla, era il sangue del suo sire ossia di Angel"

Spike:"Angel! Chi è?"

Buffy:"E' un vampiro anche lui e all'epoca era il mio ragazzo", e aggiunse:"Successivamente per una serie di fatti Angel si alleò con te per distruggere il mondo o meglio per farlo finire nella dimensione infernale attraverso il respiro di Acathla"

Spike:"Però non ero certo un tipo tranquillo2

Buffy:"In effetti no", ammise sorridendo.

Spike:"Willow moi ha detto che spesso vi aiuto contro i demoni; come mai?"

Buffy:"Alcuni anni fà sei stato catturato da un'organizzazione militare che voleva studiare il comportamento delle creature notturne e cercare di redimervi perchè non faceste più del male agli uomini. Di preciso non sò cosa ti fecero, ma quando riuscisti a liberarti e a scapare ti accorgesti che non potevi più fare del male alle persone, ma che invece potevi farne ai tuoi simili. Così hai deciso di aiutarci"

Spike assimilò ciò che era venuto a conoscenza e si rese conto che coincideva con quello che aveva rammentato, poi guardandola disse:"Posso chiederti una cosa?", e vedendo il cenno affermativo di lei proseguì:"Che cosa c'è esattamente tra noi due?"

Buffy rimase stupita dalla domanda, ma disse:"Tra noi c'è uno strano rapport; certe volte andiamo d'accordo, altre invece non riusciamo a parlare senza discutere animatamente"

Spike:"Cosa è successo la notte dell'incidente?"

Buffy:"Abbiamo avuto una discussione un po' più violenta del solito e tu alla fine tene sei andato via infuriato ebè...poi sai cosa è successo"

Spike:"Già, ma il vero motivo qual'è stato?"

Buffy:"Il vero motivo è stato che hai scoperto che ero andata a Los Angeles a trovare Angel e che non ti avevo detto niente"

Spike:"Prima di litigare ti chiesi come mai ci fossi andata?"

Buffy:"No a dire il vero; ti è bastato sapere che ci ero andata e questo ti ha mandato in bestia anche se non ero riuscita a parlargli"

Spike rimase in silenzio, poi guardandola disse:"Puoi anche non rispondermi, ma tu sei ancora innamorata di Angel?"

Buffy:"Non sò che dirti; se mi avessi fatto questa domanda un paio di anni fà forse con sicurezza ti avrei detto di si, ma ora non lo sò proprio", disse con un lieve accenno di tremore nella voce.


Forse era stato troppo brusco e così allungando istintivamente la mano le sfiorò il braccio e disse:"Scusa, non volevo ferirti".

Buffy:"Non è niente Spike; solo che parlare di Angel mi è difficile tutto qui", disse lei sorpresa che lui si fosse scusato e aggiunse:"Quello che sapevo del tuo passato te l'ho detto; spero che ti possa essere di aiuto per ricordare", e si alzò per andarsene, ma arrivata alla porta si voltò e disse:"Abbi cura di te, Spike", e uscì senza aggiungere altro.

Rimasto da solo Spike ripensò a quello che tutto i suoi potenziali amici gli avevano detto del suo passato e si rese conto che non veniva fuori un bel quadro almeno fino a quello che gli era capitato alcuni anni prima che in qualche modo lo aveva cambiato. Ma cosa era veramente successo? Nessuno, neppure Buffy glielo aveva detto; gli aveva solo accennato alla cosa ma molto vagamente. Rimaneva solo una persona a cui chiedere e sperava che questa persona glielo dicesse. Del resto da ciò che Willow gli aveva detto del signor Giles ci si poteva fidare.

Uscì dalla stanza e si diresse verso Willow che stava scrivendo qualcosa al computer; la osservò in silenzio per quello che parve un'eternità poi le si avvicinò e cominciò a sfiorarle i capelli in una lieve carezza.

Lei alzò lo sguardo e gli sorrise, poi disse:"Com'è andata?", e spense il computer.

Spike:"Buffy non te lo ha detto"

Willow:"No, e poi vorrei saperlo da te"

Spike:"Mi ha raccontato del mio passato; del nostro primo incontro fuori dal Bronze e mi ha anche parlato di Angel", disse lui sedendosi sul divano e poggiando la testa all'indietro sullo schienale. Lei lo raggiunse e mettendosi accanto a lui disse:"Vuoi chiedermi qualcosa?"

Lui la guardò e disse:"No", e sfiorandole la guancia aggiunse:"Sai, riesci a farmi desiderare di essere stato un altro prima dell'incidente. Sei così dolce, Willow".

Lei piegò il volto e gli baciò il palmo della mano, poi sorridendo disse:"Spike sei una persona meravigliosa", e senza indugiare lo baciò con passione crescente facendolo sdraiare sul divano e mettendosi distesa su di lui.



Possibile che fosse già arrivata la mattina?, pensò Willow riandando con la memoria alla serata appena trascorsa: dopo essersi lasciati andare sul divano avevano passato la serata giocando a scacchi sul tappeto davanti al caminetto. All'inizio lui l'aveva lasciata vincere, poi quando aveva visto che cominciava a impratichirsi si era impegnato di più creandole non pochi ostacoli da risolvere. Dopo erano andati a letto lì fra morbide coltri Spike l'aveva amata come se fosse la cosa più importante del suo mondo. Si voltò verso di lui osservandolo e con dolcezza gli scostò un ciuffo di capelli notando che la lieve cicatrice lo rendeva ancora più affascinante e misterioso. Dio doveva essere veramente innamorata per pensare quelle cose di lui. Sospirando guardò l'orologio e si rese conto che tra meno di 2 ore Giles sarebbe venuto a parlare con Spike; chissà cosa sarebbe successo?

Si sentì sfiorare il braccio nudo e abbassando lo sguardo vide che lui la stava osservando e disse:"Che cosa ti preoccupa, Willow?"

Willow:"Non sono preoccupata; stavo pensando a..."

Spike:"A quello che potrà succedre", e vedendo il cenno affermativo proseguì:"Non devi assolutamente nulla; qualsiasi cosa possa succedere io non voglio lasciarti. Sei troppo importante per me", e attirandola contro il suo petto la strinse forte.



E così era giunto anche il suo turno di parlare con Spike, pensò Giles mentre si recava a casa di Willow. La sera prima, dopo la ronda, Buffy era passata per dirgli che Spike aveva chiesto di Angel solo ed esclusivamente dopo che lei lo aveva sccennato nel racconto. Ciò poteva significare solo una cosa: che ancora non si ricordava molto della sua vita passata. Chissà se sarebbe veramente servito parlare con lui, pensò Giles parcheggiando l'auto.

Prima ancora di suonare il campanello, la porta si aprì cogliendolo un po' di sorpresa:

Willow:"Salve signor Giles?"

Giles:"Ciao, Willow. Tutto bene?"

Willow:"Certo. Spike è di là ", disse indicandogli la stanza lasciandolo un po' stupito del suo insolito comportamento.


Dal canto suo Spike aveva sentito le voci di Giles e di Willow e ora, mentre aspettava che lui entrasse, pensò che forse era il caso di dire, almeno a lui, che aveva ricordato qualcosa del suo passato. Non dovette attender molto: Giles entrò e mettendosi seduto disse:"Come ti senti?"

Spike:"Sto bene, anche se soffro di forti mal ditesta"

Giles:"Ti vengono spesso?", domandò lui.

Spike:"Non, non spesso", poi senza indugiare prosegui:"Sono un paio di giorni che non ne ho più; prima mi venivano successi a dei flash del mio passato".

Giles non disse niente e lasciò che lui proseguisse:"Da quello che mi avete detto, e quello che ho cominciato a ricordare non ero certo un tipo molto tranquillo e sinceramente non mi piace per niente il quadro che ne è venuto fuori", poi guardando una foto sul comodino aggiunse:"Sia Willow che Buffy mi hanno che sono cambiato dopo qualcosa che mi è successo alcuni anni fà.Lei sà cosa mi è successo?"

Giles:"Si, ma non so se è il caso di dirtelo"

Spike:"Deve dirmelo, voglio capire come mai sono cambiato", e prese Giles per il colletto; quest'ultimo spaventato disse:"Va bene, ma calmati", e dopo che Spike lo ebbe lasciato disse:"Alcuni anni fà sei stato catturato da un'organizzazione governativa che voleva modificare il comportamento di voi demoni in modo da rendervi innoqui per noi umani. Non sò cosa facevano agli altri, ma a te ti avevano impiantato un chip nel cranio."

Spike:"Un chip??", domandò sorpreso lui.

Giles:"Si; solo successivamente si è scoperto per caso che potevi picchiare i tuoi simili; non sò perchè hai deciso di aiutarci, ma hai incominciato a lottare al nostro fianco e più di una volta hai salvato la vita di Buffy e degli altri"

Spike:"Il chip ce l'ho ancora?"

Giles:"No, a causa dell'incidente in cui sei rimasto ferito si dev'essere scollegato ed era venuto a contatto con la ferita che ti eri procurato"

Spike:"Chi...chi me lo ha tolto?", domandò lui guardando l'uomo che aveva di fronte.

Giles:"Sono stato io, ma perchè temevamo che potesse crearti più che altro problemi in seguito"

Spike non disse niente; cercava di assorbire ciò di cui era venuto a conoscenza; chiuse un secondo gli occhi poi aprendoli disse:"Cerde che tornerò ad essere il mostro malvagio che ero?"

Giles:"Con sincerità non lo sò", disse lui pulendosi gli occhiali.

Spike:"Ma se dovesse accadere, cosa succederebbe?"

Giles:"Francamente non lo sò cosa possa accadere, ma per ora anche senza il chip non sei cambiato in peggio"

Spike:"Si, ma per quanto durerà? Io non voglio farle del male"

Giles:"Di chi stai parlando? Di Buffy?"

Spike:"No", disse lui guardando la foto sul comodino che ritraeva una sorridente Willow e Giles comprese, osservando attentamente Spike che lui si era innamorato di Willow e si chiese come mai Buffy, la sera prima, non gli avesse accennato la cosa. Forse perchè lo sapeva e non l'aveva sconvolta più di tanto visto che in fondo lei era rimasta sempre innamorata di Angel.

Tornando al presente Giles si alzò e si avvicinò alla porta, quandp Spike lo fermò dicendo:"Se dovesse accadere che io tornassi il malvagio che sono stato in passato, me ne andrò da Sunnydale"

Giles:"Ma Spike...non credo che..."

Spike:"Lasci stare, ormai ho deciso se dovessi tornare ad essere un pericolo per tutti voi me ne andrò da Sunnydale e non ci farò più ritorno", disse chiudendo gli occhi per mettere fine a quel discorso.

Giles capì che non sarebbe riuscito a fargli cambiare idea o almeno lui non conosceva un valido motivo, ma era sicuro che c'era una persona che lo sapeva qual'era il modo più adatto per fargli cambiare idea.


Giles era andato via già da un po', ma lei non aveva ancora trovato il coraggio di entrare dentro la stanza; eppure da ciò che le aveva detto Giles aveva capito che Spike aveva bisogno di parlare con qualcuno. Sospirando e pregando dentro di se che andasse tutto bene aprì la porta; la scena che si presentò ai suoi occhi fù sconvolgente ed emozionante al tempo stesso: Spike era disteso sul letto con gli occhi chiusi e sulle gote un lieve segno di lacrime. Willow si rese conto che lui doveva aver pianto e ciò la lasciò un po' stupita e si domandò quale potesse essere il motivo. Si avvicinò a lui e delicatamente passò una mano sulle sue guance umide; lui aprì gli occhi e vedendola sorrise.

Willow:"Ciao"

Spike:"Ciao", e sollevandosi si sedette appoggiando la schiena ai cuscini; lei si sedette vicino a lui sul letto e prendendogli una mano disse:"Che cosa ti preoccupa, Spike?"

Spike:"Non sono preoccupato; stavo pensando a una cosa che devo dirti, ma non sò proprio come potrai reaggire in seguito", e prendendo coraggio proseguì:"Da qualche giorno ho cominciato a ricordare qualcosa del mio passato", la guardò e si rese conto che lei non sembrava minimamente turbata:"Non mi sembri sorpresa"

Willow:"Non lo sono; avevo intuito che cominciavi a ricordare: sai penso che fra due persone c'è un rapporto questo si basi innanzitutto sulla fiducia reciproca e quindi ho preferito che fossi tu a parlarne per primo", e appoggiando la testa sulla sua spalla proseguì:"Vuoi raccontarmi cosa ricordi?"

Spike le circondò le spalle e stringendola contro cominciò a raccontarle quello che aveva cominciato a rammentare del suo passato:"Ai miei primi ricordi ho aggiunto ciò che mi avete detto voi tutti", disse lui carezzandole la schiena in lente carezze e proseguì:"C'è però una cosa che non riesco a rammentare?"

Willow:"Cosa?", domandò lei alzando il volto e sfiorando con le labbra il suo mento; lui sorridendo disse:

Spike:"Alcuni giorni fà mi hai detto che ti ho salvato la vita, ma non riesco a ricordare quando e come è successo?"

Sempre tenendosi stretta a lui disse:"Rammenti quando ti ho accennato alla morte di Tara; successivamente per rancore o per dolore mi avvicinai pericolosamente alla magia nera e stavo per perdere il completo controllo sulle mie facoltà e soprattutto stavo per commettere degli atti che avrei rimpianto per sempre. Non mi hai salvato la vita nel vero senso del termine, ma hai fatto in modo che io non commettessi degli enormi errori che sarebbero stati troppo grandi da rimediare", e aspettò che lui facesse qualcosa.

Lui non la deluse e senza dire niente la tenne stretta baciandole i capelli; lei si rilassò fra le sue braccia e mormorò piano:"Ti amo, Spike", disse con la voce lievemente incrinata dal pianto.

Spike:"Non piangere amore mio", e la baciò sfiorandole le labbra con la punta della lingua.



Nei giorni seguenti Willow passò quasi tutto il suo tempo con Spike a parlare; a raccontarsi la loro vita e Spike riuscì a dirle com'era stata la sua esistenza prima del suo mutamento in vampiro. Per lei fù come scoprire una persona totalmente differente da quella che aveva conosciuto in quegli anni: aveva scoperto che Spike era una persona molto sensibile e che sapeva provare dei sentimenti autentici. Chissà come avrebbero reaggito gli altri se fossero venuti a sapere che lei, la dolce e remissiva Willow, si era di nuovo innamorata e questa volta di un vampiro?

Era bello passare del tempo con lui; svegliarsi accanto a lui ed essere amata durante la notte e riuscire di nuovo a provare sentimenti d'amore per un uomo.

Durante quei giorni Willow aveva deciso che voleva dare a Spike la possibilità di vivere una vita il più normale possibile nei limiti consenti ai vampiri e per fare ciò aveva bisogno del ciondolo che era appertenuto a un demone sconfitto da Buffy qualche mese prima. L'avrebbe modificato con un incantesimo per renderlo un amuleto contro la luce del sole.

I giorni passarono e finalmente giunse il momento di andare da Giles per cercare di farsi dare il ciondolo. Del suo pazzesco piano nessuno ne era a conoscenza; neppure il diretto interessato, pensò Willow guardando l'uomo che amava disteso al suo fianco. Senza fare eccessivo rumore si alzò e si diresse in bagno; per rilassarsi aveva bisogno di immergersi in una vasca ecercare di non pensare a niente.

S'immerse nella vasca e posò il capo all'indietro chiudendo gli occhi e sospirò; era talmente assorta che non udì la porta aprirsi e Spike entrare nel bagno e guardarla. Quando aveva aperto gli occhi si era subito accorto che lei non c'era; si era alzato ed era entrato in bagno. Ora la stava osservando in silenzio contemplando quel corpo meraviglioso semi-celato dalla schiuma profumata. all'improvviso lei aprì gli occhi e vedendolo alzò un braccio e muovendo un solo dito gli fece cenno di avvicinarsi. Lui sorrise a llungando la mano le prese il polso e poi s'immerse anche lui nella vasca e la strinse a sè facendole sentire quanto la desiderasse. Per entrambi fù il bagno più erotico e piacevole che avessero mai fatto.



Era meraviglioso stare rannicchiata al suo fianco, pensò willow strofinando il volto contro il suo petto e sollevandosi piano, ma venne bloccata da lui che le disse:"Dove vai?"

Willow:"Devo andare al negozio di magia per dare una mano a Giles con l'inventario", disse sorridendogli, ma Spike non si fece ingannare e disse:"Mi sono accorto che da un paio di giorni sei un po' strana. Che cos'hai?"

Willow:"Niente amore", e per rassicurarlo lo baciò dolcemente, poi si alzò e senza provare il benchè minimo imbarazzo cominciò a vestirsi davanti al suo dolce sguardo. Quando fù completamente vestita, gli si avvicinò e baciandolo disse:"Non starò via molto; appena avrò terminato l'inventario tornerò da te", e con un ultimo bacio uscì di casa.


Mentre si dirigeva al negozio, Willow stava pensando alle parole più adatte per convincere Giles a darle il ciondolo. Senza attendere ancora si diresse speditamente verso il negozio e una volta giuntavi entrò senza indugiare e rimase un po' sorpresa di vedere che oltre a Giles c'erano pure Buffy e Xander.

Willow:"Ciao a tutti"

Giles:"Ciao Willow, come va?"

Willow:"Bene. Sono passata per chiederle una cosa signor Giles?"

Giles:"Dimmi, se posso esserti utile"

Willow:"Veramente si tratta di qualcosa di molto particolare, preferirei parlarne in privato"

Xander:"Dai Willow tra noi non ci sono segreti. Puoi parlarne liberamente", disse intromettendosi come al suo solito.

Oddio e ora cosa faceva? Un conto era convincere Giles, un altro era farlo in presenza di altre persone anche se queste erano suoi amici. Fù Buffy che la tolse d'impaccio dicendo:"Xander puoi venire con me ad aiutarmi", e prima che lui potesse controbbattere lei lo prese per un braccio e lo trascinò nel retro.

Giles:"Ora siamo soli, Willow. Di cosa dovevi parlarmi?", domandò chiudendo il libro che stava sfogliando prima.

Willow:"Si tratta di spike. Io vorrei..."

Giles:"Ti ha fatto del male?", domandò subito preoccupato lui.

Willow:"No, non si preoccupi non è successo niente. Tra me e Spike va tutto bene ed è per questo che volevo fare qualcosa per lui", e vedendo lo sguardo stupito dell'uomo proseguì:"Mi spiego meglio: forse lo sa già, ma tra me e Spike è nato qualcosa di molto simile all'amore e vorrei fargli un dono", e respirando aggiunse:"Vorrei dargli il ciondolo di giada"

Giles rimase interdetto: sapeva che tra la ragazza e spike stava nascendo qualcosa, ma non credeva che fosse così forte da far decidere a Willow di trovare il coraggio di chiedergli il ciondolo:

Giles:"Quel ciondolo è molto potente e poi non sappiamo che effetti potrebbe avere portato da un vampiro"

Willow:"Mi faccia finire: io avrei intenzione di modificare le sue caratteristiche per farlo divenire un semplice amuleto", e vedendo che Giles stava per controbbattere aggiunse:"Si lo sò avevo promesso che non mi sarei più avvicinata alla magia, ma...", ma venne interrotta dal ritorno di Xander che purtroppo aveva sentito gran parte del discorso:

Xander:"Tu sei completamente folle; già una volta abbiamo rischiato di perderti ed ora vorresti fare un'incantesimo per dare la possibilità a quel vampiro di stare alla luce del sole. Proprio non riesco a capire cosa ti passa nella testa"

Willow:"Non c'è niente da capire, Xander. Ormai ho deciso e sono venuta per chiederle a lei signor Giles di darmi il ciondolo, per favore", disse guardando l'uomo negli occhi.

Giles:"Willow sei proprio sicura della tua decisione; anche se è una magia di modificazione si tratta comunque sempre di un incantesimo", disse pulendosi gli occhiali e la guardò.

Willow non abbassò lo sguardo e alla fine Giles aprì un cassetto ed estrasse un sacchettino di velluto; lo capovolse facendone uscire il ciondolo che porse a Willow:"Tieni"

Xander vedendo ciò disse:"Tu devi essere veramente impazzita per voler fare una cosa del genere; possibile che solo io capisco che non bisognerebbe aiutarlo"

Buffy che era giunta nel frattempo disse:"Vuoi stare zitto una buona volta", e avvicinandosi all'amica continuò:"Tu c'è l'hai sempre avuta con loro; sia con Spike che con Angel. Solo perchè sono due vampiri non significa che non posso cambiare", e prendendo per mano Willow disse:"Hai bisogno di aiuto per fare questo incantesimo?"

Willow:"Si, Buffy e grazie", disse lei sorridendo.



Nella mezz'ora seguente Buffy, Giles e Willow (Xander se n'era andato) si misero alla ricerca tra testi antichi di un'incantesimo adatto per modificare le qualità del ciondolo. Alla fine fù proprio Buffy che trovò in un antico testo latino qualcosa che poteva essere utile:

Buffy:"Willow vieni a vedere", e appena lei si fu avvicinata disse:"Credi che questo possa andare bene", e le indicò una scritta in antico latino.

Willow lo scorse rapidamente e poi disse:"Si può essere molto utile", e senza indugio iniziarono l'incantesimo. All'inizio non accadde nulla, poi una luce violetta si sprigionò circondando il ciondolo e un fumo acre e dolciastro cominciò a evanesciare lentamente; alla fine una lieve esplosionemise termine all'incantesimo.

Willow si avvicinò e prese il ciondolo notando che emanava una luce più brillante.

Giles:"Credi che abbia funzionato?", domandò lui.

Willow:"Non lo sò, lunico modo per saperlo è provarlo, ma..."

Buffy:"Ma non vuoi far correre inutili rischi a Spike", disse e vedendo il cenno affermativo continuò:"Non ti preoccupare: stare catturerò uno dei tanti vampiri che girano per il cimitero e domani faremo la prova.Puoi aspettare un giorno per darglielo?"

Willow:"si, Buffy e grazie"

Buffy:"Di niente, Willow; del resto tu mi sei sempre stata vicina quando ho avuto bisogno di un valido consiglio", e poi aggiunse:"Torni da lui ora?"

Willow:"Si", e avvicinandosi alla porta disse:"Perchè non mi accompagni per un pezzo. E' da tanto che non facciamo una delle nostre solite chiaccherate"

Buffy:"Ok, andiamo", e uscirono insieme.


Mentre si dirigevano verso la casa di Willow cominciarono a chiaccherare di cose relativamente importanti; poi d'un tratto Willow disse:"Posso farti una domanda?"

Buffy:"Dimmi"

Willow:"Prima al negozio hai detto che quando avevi bisogno di un consiglio, io c'ero sempre",e vedendo che Buffy la osservava proseguì:"Hai bisogno di un consiglio dalla tua amica?"

Buffy:"In realtà si; non sò che fare: da quando mi sono accorta di provare solo una profonda amicizia per Spike, ho cercato di andare avanti e di vivere meglio che potevo, ma non posso continuare così: posso far finta di niente, ma sono ancora innamorata di lui.", e Willow capì subito a chi si riferiva e mettendosi seduta su una panchina disse:"Lo hai chiamato in questi giorni?"

Buffy:"No; non avrei saputo che dirgli e poi con che coraggio potevo chiamarlo dopo quasi 2 anni che non mi faccio viva con lui, se si esclude quella volta che sono andata a L.A. e non l'ho trovato"

Willow:"Dovresti invece chiamarlo anche solo per dirgli di Spike"

Buffy:"Che intendi: che dovrei chiamarlo e dirgli che io e Spike non stiamo più insieme?"

Willow:"Esatto; prendermi pure per matta, ma sono convinta che Angel non ti ha mai dimenticato e che ti ama ancora."

Buffy:"Come fai a dire ciò?", domandò lei sorpresa.

Willow:"Devi sapere che quando sconfiggesti Glory e moristi, io andai a L.A. per dirlo ad Angel; tu non lo hai visto come l'ho visto io: era sconvolto, fuori di sè dal dolore."

Buffy:"Perchè non mi hai mai detto niente?"

Willow:"Perchè dopo tu hai cominciato a frequentare Spike e poi...", e abbassò lo sguardo.

Buffy:"Lo sò; grazie di avermelo detto ora. Seguirò il tuo consiglio, ma non lo chiamerò. Andrò direttamente da lui perchè credo che io e angel abbiamo molte cose di cui parlare", e alzandosi continuò:"Ci vediamo domani mattina al negozio intorno alle 10:00", e salutando la sua amica si allontanò.



La mattina dopo Willow si alzò e cercando di non svegliare Spike si vestì ripensando alla serata trascorsa con lui; dopo che era tornata si erano messi seduti sul divano e mentre si tenevano abbracciati avevano iniziato a parlare. Gli aveva detto che Buffy le aveva chiesto un consiglio su cosa fare con angel:

Spike:"E tu che le hai detto?"

Willow:"Che deve parlargli. Credi che ho sbagliato a darle questo suggerimento"

Spike:"No, credo che Buffy debba farlo se vuole ttrovare anche lei la felicità che tu fai provare a me", disse abbracciandola stretta.

Guardò il volto del suo amato che dormiva pensando che forse dall'indomani sarebbe iniziata una nuova vita per lei e Spike. Uscì prendendo la bicicletta e si diresse al negozio pregando nel suo intimo che il ciondolo funzionasse veramente. Arrivò puntualissima all'incontro e senza esitare entrò in negozio; Buffy era già lì e la stava aspettando; le sorrise e poi andarono nel retro. Lì, legato ad una sedia c'era un vampiro, il quale non era dell'umore migliore:"Maledetta Cacciatrice; perchè non mi hai ammazzato subito", urlò lui.

Buffy:"Calmati; per ora ci servi vivo, ma non preoccuparti tanto appena non ci sarai più di nessuna utilità non mi lascerò sfuggire l'occasione di impalettarti", disse e si voltò verso Willow, poi verso Giles aggiunse:"Siamo pronti?"

Giles:"Si è tutto pronto", e si avvicinò alla finestra.

Buffy si avvicinò al vampiro e gli mise il ciondolo al collo, poi fece un cenno a Giles che senza indugio aprì le tende. Il vampiro urlò più che altro per abitudine, poi rendendosi conto che non stava bruciando disse:"Ma che succede, non brucio"

Buffy:"Non devi preoccuparti, tanto non potrai goderne a lungo", e detto ciò prese un paletto e senza indugio glielò ficcò nel petto facendolo diventare un mucchietto di polvere grigia.

Willow:"Funziona"

Buffy:"Si, ci sei riuscita", e prendendo il ciondolo glielo porse.

Willow:"Ora vado", e mettendo il ciondolo in un sacchettino di velluto fece per allontanari, ma Buffy la fermò dicendo:"Quando glielo darai?"

Willow:"Non lo so; forse stasera.", ed uscì.

Rimasti da soli, Giles e Buffy pulirono il retro, poi lei prendendo il suo zaino disse:"Può occuparsi per un po' di mia sorella; io ho una faccenda da sbrigare"

Giles:"Certo. Tornerai?"

Buffy:"Non lo so; non so cosa succederà, comunque mi farò viva con una telefonata", e detto ciò uscì dirigendosi verso la stazione degli autobus destinazione L.A.


Willow rincasò dopo essere passata a fare un po' di spesa e si diresse verso la stanza; vi entrò e lo vide che stava ancora dormendo. Si sedette al suo fianco aspettando che aprisse gli occhi; forse percepì la sua presenza perchè si svegliò e le sorrise:

Spike:" Sei tornata"

Willow:" Si, scusa se ho fatto un po' tardi. Non ho voluto svegliarti perchè credevo che sarei stata via poco."

Spike:" Sei andata la negozio di magia?", domandò lui prendendole la mano.

Willow:" Si, ho aiutato Giles a cercare una cosa e poi ho salutato Buffy; ha deciso di andare da Angel a parlargli", e straiandosi al suo fianco aggiunse:" Posso chiederti una cosa?"

Spike:" Certo, dimmi."

Willow:" Da quando ti conosco solo una cosa non so di te: il giorno del tuo compleanno."

Spike:" Willow, una volta che diventi vampiro non si hanno più compleanni da festeggiare, ma perchè mi hai chiesto questo?"

Willow:" Così per sapere", poi accarezzandogli il petto proseguì:" Non vorresti ricomiciare a festeggiarlo?"

Spike:" Non sarebbe possibile."

Willow:" Invece si, basta scegliere un giorno e ricordarsi di festeggiarlo. Sarebbe una cosa privata, solo tra noi."

Spike:" Sei troppo convincente", disse abbracciandola e sussurandole all'orecchio:" Che giorno avresti in mente?"

Willow:" Che ne dici di oggi?", e vedendo l'espressione sorpresa di lui aggiunse:" Sai un giorno vale un'altro e poi ho già una parte del regalo", e alzandosi prese la sua borsa tirando fuori il sacchetto di velluto e lo porse a Spike, il quale sorpreso lo aprì e si fece cadere in mano il contenuto.

Rimase stupito quando vide di cosa si trattava:

Spike:" Ma Willow..."

Willow:" Non ti preoccupare Spike, è quello che sai ma ora ha anche una piccola particolarità" e vedendo il suo sguardo stupito aggiunse:" Non te la dico lo scoprirai solo domani mattina quando avrai il vero regalo. Per ora indossalo solo."

Lui sempre più stupito si fece passare la catena dalla testa e poi guardando Willow disse:" Mi vuoi dire che cosa hai fatto?"

Willow:" Niente di grave", e passandogli un dito sulle labbra continuò:" Non ti arrabbiare, amore", e lo baciò con tenerezza.

Spike:" Lo sai che quando fai così non posso tenerti il broncio", e ricambiando il bacio, la strinse forte attirandola contro il suo corpo e cominciando ad amarla.



Il sole fece capolino attraverso i pesanti tendaggi scuri della camera, ma Willow era già sveglia; quella notte non era riuscita a dormire bene con l'ansia che l'attanagliava al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere da lì a qualche ora. Si alzò e guardando l'uomo al suo fianco controllo che avesse al collo il ciondolo; si diresse verso la finestra e senza esitazioni, ma con la mano che le tremava, scostò i tendaggi. La luce invase la stanza e si posò sul corpo dell'uomo che occupava il letto, il quale sbalordito aprì di scatto gli occhi. Rimase un secondo intontito da tanta luce, poi chiuse gli occhi urlando:" Sei pazza, chiudi quelle tende!!"

Willow:" Spike calmati e guarda bene: non stai bruciando", e gli si sdraiò al fianco sfiorandogli la spalla.

Lui aprì gli occhi e si rese conto che era vero: non stava bruciando e si domandò come fosse possibile, poi ricordò quello che Willow gli aveva detto la sera prima:" ha solo una piccola particolarità". Ora capiva lei aveva modificato il ciondolo facendolo divenire un amuleto che lo facesse stare alla luce del sole senza il rischio di incenerirsi. La guardò e con le lacrime negli occhi disse:" Tu sei pazza ed è per questo che ti amo. Ti amo streghetta mia", e la baciò.

Willow:" Ti amo Spike", e si lasciò andare anche lei ad un pianto liberatorio.



EPILOGO: ALCUNI MESI DOPO


Come ogni sera si erano ritrovati al Bronze; c'erano proprio tutti: Xander con la ragazza di turno, una certa Evelyn; Dawn, ormai maggiorenne, con il suo ragazzo Justin e loro due, pensò Willow abbracciata al suo uomo-vampiro.

Xander:" Allora hai notizie di tua sorella Buffy?", domandò posando il braccio intorno alle spalle della sua ragazza.

Dawn:" Sì, mi ha scritto un e-mail: dice che si trova con Angel in Irlanda."

Spike:" Come mai lì?" domandò

Dawn:" Non lo so; forse voleva conoscere il luogo dove era vissuto Angel."

Willow:" E' molto probabile".

Xander:" A proposito, perchè questa riunione?"

Willow:" Lo saprete solo tra un po'. C'è ancora una persona che deve arrivare", e vedendola entrare Willow si alzò e fece cenno di avvicinarsi.

"Non so come fate a sopportare questo fracasso", disse Giles sedendosi.

Xander:" Questa è musica."

Giles:" Sarà, ma ho i miei dubbi."

Willow:" Bene, ora che ci siamo tutti possiamo dirvi il motivo di questo invito", e voltandosi verso Spike aggiunse:" Vuoi dirglielo tu?"

Spike le prese la mano e disse:" Tra sei mesi la mia Willow mi renderà padre".

"Che!!" fece stupito Xander.

" Cosa!!" gli fece eco Giles.

Willow:" Avete capito bene. Tra sei mesi avrò un bambino"

Xander:" Ma come....?", fece sempre più sorpreso.

Spike:" Come? Lo sai come accadono certe cose."

Xander:" Si, va bene, ma credevo che voi vampiri non poteste procreare"

Willw:" Bé si vede che qualcuno ha voluto diversamente", disse abbracciata al suo uomo.

Dawn:" Sono felice per voi", e baciò sulla guancia Spike e abbracciò forte Willow.

Spike guardò i suoi amici e si rese conto per la prima volta di sentirsi veramente completo: aveva degli amici, una ragazza che lo amava senza riserve e che tra qualche mese lo avrebbe reso padre. Si, ora aveva una vita vera e tutto era successo per caso o per volere di qualcuno o semplicemente perchè era scritto nel destino.


FINE.