LA DIURNA


Era sera , a Sunnydale... Una delle tante, strane sere di quell’inquietante città.

In una traversa di una delle tante vie principali, una giovane donna camminava assorta e pensierosa lungo un marciapiede.

Una volta giunta vicino all’entrata del cimitero, si fermò , rimanendo immobile, a scrutare oltre il cancello.

Un brivido le attraversò le ossa...

Era arrivata in quella città solo da una settimana, ma il motivo che l’aveva attirata lì, le era stato chiaro fin dall’inizio.

Nel momento in cui aveva messo piede fuori dalla macchina, il lezzo di morte e di orrore che avvolgeva Sunnydale , l’aveva aggredita facendola quasi svenire.

Quel posto era un centro di convergenza di energie mistiche e maligne, ne era più che certa! Lei riusciva a percepirlo quasi tangibilmente come una realtà palpabile...

E forse,anche l’uomo che stava inseguendo , si era trasferito lì attirato dalla stessa energia negativa. E , una volta trovato, finalmente, avrebbe avuto la sua vendetta!

Con passo sicuro, attraversò la strada , decisa ad entrare nel cimitero...

All’improvviso, qualcuno la afferrò per un braccio e la costrinse a fermarsi. La ragazza si infilò una mano in tasca ed afferrò l’arma che vi teneva celata.

-” Sei solo stupida, oppure hai voglia di morire giovane?”- La investì, con rabbia, l’uomo che l’aveva fermata.-” Non lo sai che non è salutare entrare nel cimitero dopo il tramonto? C’è il rischio di fare brutti incontri!”- La ammonì.

Lei sospirò seccata.-” Grazie, ma so badare a me stessa!”- Gli rispose cercando di divincolarsi dalla sua presa.-” Mi lasci andare il braccio , oppure se ne pentirà!”- Lo minacciò.

L’uomo la osservò stupito, poi, mentre la lasciava andare, sorrise.-” Ragazzina... Questo non è un gioco! Tornatene a casa!”- Le sussurrò in un orecchio mentre le passava accanto.

Mentre lo guardava allontanarsi, la ragazza non potè non rendersi conto di quanto , quell’uomo , fosse attraente...

Era alto almeno un metro e ottanta, fisico proporzionato, sui trentacinque anni ... I suoi capelli scuri, spettinati, gli davano un’aria molto affascinante. Era vestito di nero , ed il suo sguardo, così serio e penetrante, era tanto tenebroso quanto eccitante.

Era così assorta in queste sue considerazioni da non accorgersi dei due loschi figuri che si stavano avvicinando alle sue spalle.

Si rese conto della loro presenza solo quando le furono addosso...

Venne gettata a terra , con la faccia nella polvere , dopodichè venne costretta ad alzarsi in piedi e, mentre uno di loro cercava di tenerla ferma, l’altro le si avvicinò di fronte.

La giovane osservò attentamente l’essere , riconoscendo subito i tratti caratteristici della specie a cui apparteneva... I vampiri!

Quella vista causò in lei una vampata di odio talmente forte da renderla furiosamente incontenibile.

Così, mentre il vampiro le si avvicinava per morderla, lei reagì.

Diede una testata indietro e colpì l’altro vampiro sulla faccia. Lui , stordito dal colpo, la lasciò andare , così la ragazza colpì l’altro essere con un pugno in faccia, facendolo finire per terra.

I due vampiri si alzarono in piedi e, contemporaneamente, cercarono di afferrarla. Lei si spostò e, con un calcio nello stomaco, atterrò di nuovo quello che, poco prima, la teneva. Con una mossa fulminea estrasse dalla tasca la sua arma, un pugnale con la punta di legno, e lo affondò nel cuore dell’essere che , in uno sbuffo di polvere, si disintegrò.

L’altra creatura, infuriata, le si avventò addosso afferrandola saldamente per le braccia . Con le unghie, le aprì un profondo squarcio nella manica destra e, di conseguenza, anche nella carne, causandole un leggero grido di agonia.

Con uno sforzo di volontà , ignorò il dolore e si scrollò di dosso il vampiro che, sentendo l’odore del suo sangue, sembrò eccitarsi.

Combattè a lungo con quell’essere... Lo colpì parecchie volte con calci e con pugni mandandolo spesso a terra . Ricevette molti colpi e finì anche lei a terra parecchie volte.

Era stesa a terra e non ce la faceva quasi più... Si sentiva debole e stanca, forse per colpa della ferita, forse a causa del fatto che erano tre giorni che non faceva un pasto decente... Oppure perchè era quasi arrivato il suo momento di rigenerarsi.

Certo! Potevano essere anche tutte e tre le cose...

Non le era mai capitato di metterci così tanto per eliminare due vampiri di quarta segata come quelli...

O, forse, era solo stanca di combattere... Stanca di fare tutto da sola. Stanca di quel destino “infame” che le era arrivato addosso , senza che lei lo avesse voluto... Ma, soprattutto, stanca di essere quello che era... Di sentirsi... Un mostro!

Quando , ormai, cominciava a disperare di riuscire a cavarsela, l’essere si dissolse improvvisamente.

La ragazza osservò attraverso la polvere che si andava posando, la figura dell’uomo che l’aveva appena aiutata...

Era lo stesso uomo con cui aveva parlato pochi minuti prima.

-” Non ero tranquillo, così sono tornato indietro per vedere se te ne eri andata!”- Attaccò andandole incontro.-” E... A quanto pare ho fatto bene!”-

La ragazza si alzò da terra con una certa fatica, barcollando un paio di volte, incerta. Si chinò per raccogliere il suo pugnale.-”Sarei riuscita a finirlo anche da sola... Non è il primo vampiro che uccido! “- Disse mentre si rimetteva l’arma in tasca.-” Comunque, grazie dell’aiuto!”- Gli concesse.

Lui la osservò stupito.-” Non è che tu ... Sei una cacciatrice?”- Le chiese in preda ad una strana agitazione.

Lei lo guardò interrogativamente. -” Cos’è una cacciatrice?”- Fu la sua logica domanda.

L’uomo rimase pensieroso ad osservarla per una decina di secondi...

-” Se hai voglia di seguirmi, te lo mostrerò!”- Le rispose , poi, avviandosi lungo la strada.

La ragazza decise di essere troppo curiosa per lasciarlo andare, così lo seguì.

-” Qual’è il tuo nome?”- Gli chiese, mentre trotterellava per riuscire a raggiungerlo.

-” Angel.”- Le rivelò lui rallentando l’andatura.-” E tu? Come ti chiami?”- Le chiese a sua volta.

La ragazza rimase titubante per qualche secondo, prima di rispondere.-” Mary...”- Disse infine a bassa voce.

-”Mary...”- Ripetè lui con il suo stesso tono di voce.-”Ti sanguina un braccio...”- La avvertì fermandosi di scatto ed indicandole il braccio ferito.

Lei sorrise.-” Non è niente! “- Lo rassicurò.

L’uomo le fasciò il braccio con un fazzoletto pulito.-” Questo dovrebbe fermare l’emorragia. Però sarebbe meglio se lo vedesse un dottore!”- Angel rimase , come ipnotizzato, a fissare il sangue sul braccio della giovane. Inghiottì un paio di volte prima di incamminarsi come una furia verso la loro meta.

Arrivarono davanti alla porta di un’abitazione. Dovettero bussare un paio di volte, prima che qualcuno si decidesse ad aprire.

All’interno di quella casa, trovò un folto comitato di benvenuto.

Il capo indiscusso di quel gruppo era un uomo sulla quarantina...

Il suo nome era Rupert Giles e, a quanto le venne detto, era l’osservatore della cacciatrice. Qualunque cosa fosse un osservatore!

Buffy , era la cacciatrice... Una biondina sui diciassette anni e il look di una tipica teen-agers... Cioè ,orrendo!

Amici di Buffy erano tre suoi coetanei : Willow, una ragazza simpaticamente spontanea, Xander, lo scemotto del gruppo e Cordelia, la snob della situazione.

Per ultimo, ma non per importanza, c’era un tipo alquanto bizzarro... Se ne stava comodamente stravaccato sul divano. Il suo modo di fare era molto ambiguo. Un biondissimo e strafottente uomo che l’aveva trattata con sufficienza dal primo istante in cui l’aveva vista... Il suo nome era Spike!

E poi c’era Angel... Il bellissimo, misterioso e tenebroso amico che l’aveva aiutata...

Ci vollero alcune ore, perchè si riuscisse a fare chiarezza sulla posizione di Mary, ma alla fine di una cosa erano tutti certi:

Lei ,non era una cacciatrice!

Giles aveva chiamato un suo amico di Londra scoprendo così che l’altra cacciatrice era in perfetta salute e che non c’era nessun’altra ragazza , che loro sapessero, con gli stessi poteri di Buffy.

-” Non è possibile!”- Urlò quasi, Angel.-” L’ho vista combattere alla pari con un vampiro! Se non è una cacciatrice, allora cos’è? “- Aveva aggiunto sedendosi di colpo sul bordo del divano che troneggiava al centro della stanza.

All’improvviso, tutti gli occhi si erano posati su Mary che, a disagio, si era fatta piccola piccola.

-” Perchè mi fissate così?”- Chiese, leggermente intimidita.

Giles le si avvicinò cautamente e la osservò a lungo...

Lei ricambiò il suo sguardo.

La serenità e la sincerità di quello sguardo fugarono ogni timore dell’uomo... Qualunque cosa fosse quella ragazza, non era sicuramente un demone! Un sospiro di sollievo fu seguito da un sorriso sincero.

Il sorriso si trasformò improvvisamente in uno sguardo di preoccupazione.

-” Ma tu sanguini!”- Affermò agitatissimo, notando la piccola chiazza di sangue vicino alla ragazza, creato dalle gocce che le cadevano dalla punta delle dita.

Mary scosse la testa, cercando di tranquillizzarlo.-” E’ solo un graffio, domani sarà già guarito!”- Lo informò.

Lui, però, non volle sentire ragioni e la costrinse a sedersi e a lasciarsi medicare.

La aiutò a levarsi il giubbino e le tolse il fazzoletto ormai intriso di sangue.

Il “graffio” si rivelò essere un taglio molto profondo che spaventò non poco i presenti. Venne proposto di portarla in ospedale dove le avrebbero sicuramente dato qualche punto, ma la ragazza si oppose così fermamente da convincerli a desistere dal loro intento.

Mentre veniva medicata, Mary , chiese a Giles di spiegarle in che cosa consistesse il loro gruppo.

Lui l’accontentò e le raccontò tutto quello che era successo loro in quegli anni... Della bocca dell’inferno, dei vampiri, dei demoni , in che cosa consistesse essere un’osservatore, del chip di Spike e delle tribolazioni a causa delle varie trasformazioni di Angel...

La giovane rimase scioccata nell’apprendere che Angel e Spike erano due vampiri e , finalmente riuscì a capire la strana reazione avuta da Angel alla vista della sua ferita. Si rese anche conto , però, che , quella gente, era dalla sua stessa parte e che, forse, avrebbero anche potuto capirla ed aiutarla...


Così si decise a raccontare loro la verità.


-” Mi avete trattato con amicizia e con rispetto e mi sento in dovere di ricambiare...”- Cominciò a raccontare la ragazza, alzandosi in piedi.-”Mary non è il mio vero nome... Ho cominciato ad usarlo quando è iniziata la mia ricerca... E’ l’appellativo che uso quando sono tra gli umani! Ma , tra i vampiri, sono conosciuta con il nome di Ramani , la Signora della luce e delle tenebre! ”- Senza nemmeno rendersene conto, la ragazza aveva sillabato il suo nome con una certa dose di orgoglio e di fierezza.

-” Sono tutte sciocchezze!”- Urlò Spike rabbioso, alzandosi finalmente in piedi e piazzandosi sprezzante di fronte alla ragazza.-” Quella della diurna è solo una stupida leggenda! Creata per spaventare i vampiri più creduloni! ”- La aggredì.

Mentre Angel la osservava , incapace di dire anche una sola parola, il resto dei ragazzi, si girò verso Giles, aspettando che lui li mettesse al corrente della storia... Perchè di una cosa erano sicuri... Lui sapeva sempre tutto!

-” Oh, mio Dio!”- Balbettò invece l’uomo, ignorando gli sguardi interdetti dei presenti.-” Quella ,Signora della luce e delle tenebre?”- Chiese con un filo di voce.-”Colei che è al tempo stesso tutto e niente... L’angelo misericordioso che, come un mantello, avvolgerà i signori delle tenebre e li trasformerà in suoi seguaci. E, in questo mondo, nessuno dovrà più temere nessun male, da essi!”- Giles recitò la profezia,con un misto di esaltazione e di incredulità; Gli occhi persi nel vuoto, come sotto ipnosi.

La ragazza annuì sorridendo dolcemente.

-” Come è successo?”- Le chiese allora,lui, scuotendosi dallo stato in cui sembrava essere caduto.

Lo sguardo di Ramani si fece, improvvisamente, serio e sofferente.

-” E’ una storia che non dovrebbe mai essere narrata... Ci sono alcune mostruosità che nessuna creatura dovrebbe mai affrontare... Ma al destino non ci si può sottrarre...”- Inconsciamente si girò a guardare Buffy che,non vista, annuiva condividendo in pieno quell’ultima affermazione.

La voce della ragazza si fece profondamente triste, ma al tempo stesso, armoniosa e dolce.-” Un essere spregevole di nome Grand'al, il vampiro, una notte, si prese la vita di un’uomo, trasformandolo in uno della sua specie. Quell’uomo, la notte seguente, ritornò nella casa in cui aveva vissuto quando era un’essere umano e si cibò, bevendo il sangue della sua stessa moglie...

La donna era all’ultimo mese di gravidanza ed il terribile shock della trasformazione la fece partorire.”- Mary si sedette su di una sedia abbassando gli occhi al pavimento, incapace di sostenere lo sguardo incredulo dei presenti.-” La creatura venne al mondo per puro miracolo e con un corredo genetico a dir poco incredibile...

Come gli umani, poteva uscire alla luce del sole e come gli umani, era viva! Nel pieno senso della parola...

Come gli umani ,aveva ancora un’anima. Il demone aveva preso possesso del corpo della madre, ma non aveva corrotto il corpo della piccola creatura.

Però, purtroppo per lei, dai vampiri aveva ereditato la forza ; dai vampiri aveva ereditato la longevità e, purtroppo, dai vampiri venne cresciuta.”- Mary si alzò nuovamente in piedi, sfregandosi nervosamente le mani, mentre cercava le parole per continuare il suo racconto.

-” I suoi “ genitori” incuriositi da tale aberrazione, la consegnarono nelle mani del loro signore... Grand'al! Che la tenne con sè per una ventina d’anni, sottoponendola ad una serie spietata di torture mentali e di vessazioni, al cui epilogo ci fu l’episodio che trasformò la leggenda in realtà.

Una notte, durante un festino, costrinse la ragazza, che fino al quel momento era stata trattata e nutrita come una schiava umana, a bere del sangue.

Il sangue umano scatenò una reazione molto violenta nella sua parte vampiresca che la portò per tre giorni e tre notti ad uno stato molto vicino a quello della morte!

Quando, finalmente, si riprese, la ragazza era nata a nuova vita. Da quel momento smise di invecchiare e la sua forza fisica crebbe oltre ogni immaginazione. Divenne consapevole di ciò che era diventata e del suo ruolo in questo mondo... Osservò quello che la circondava e ne ebbe ribrezzo.

Ingaggiò una feroce lotta con i vampiri e riuscì ad ucciderne un discreto numero... Con un atto di pietà, liberò per sempre i suoi genitori dall’orrore di quella vita non umana.

Il Maestro, però , rendendosi conto di ciò che aveva fatto,in preda ad un terrore senza limiti, si diede alla fuga.

Da allora , lei, lo sta cercando... “- La ragazza alzò finalmente lo sguardo sui presenti.-” Io! Lo sto cercando... Perchè, finchè lui camminerà su questo mondo , io non potrò dedicarmi completamente alla mia missione.”- Ringhiò alla fine con disprezzo.-” E , quando l’avrò trovato, mi vendicherò per ciò che mi ha fatto. E, finalmente, pagherà anche per quello che ha fatto ai miei genitori!”- Concluse con un sussurro.

-” Forte! Un vampiro, umano... Che mito!”- Esplose Xander con gioia.

-” E non invecchia mai! Che fortuna!”- Incalzò Cordelia, seduta al suo fianco.

Mary si girò di scatto verso di loro... Un velo di lacrime copriva i suoi misteriosi occhi color nocciola. Li osservò con disprezzo.-” Pregate il vostro Dio di non trovarvi mai, nella condizione di sperimentare cosa significhi avere quel tipo di “fame” ! Quella che ti impedisce anche solo di pensare... Che ti stordisce, finchè nella tua mente c’è posto per una sola parola.... Sangue!”- Queste parole le uscirono di bocca come lame taglienti. Ramani non tentò nemmeno per un secondo di ammortizzare il loro impatto.

Spike ed Angel abbassarono gli occhi ... Quella ragazza aveva descritto perfettamente il tormento con cui ogni vampiro aveva imparato a convivere.

Ramani si coprì il viso con le mani.

Certo! Loro non potevano sapere cosa voleva dire provare orrore e ribrezzo per se stessi! Loro non erano costretti a bere, come lei, quel liquido scarlatto, per non morire...

Anche se , come essere umano , poteva mangiare ogni genere di cibo, una volta al mese era costretta ad assecondare la sua parte non umana ingurgitando una buona dose di sangue. E, per questo, era arrivata addirittura ad odiare se stessa!

-” Scusali!”- Si intromise Giles all’improvviso.-” In due non fanno un cervello!”- Cercò di spiegare, rivolgendo contemporaneamente un’occhiataccia ai due ragazzi.

La giovane alzò la testa per poter guardare in faccia l’uomo.-” No...”- Sussurrò in tono pentito.-” Sono io che mi devo scusare... Non ho alcun diritto di scaricare su di voi le mie tensioni.

Detto ciò si alzò in piedi e si diresse verso la porta.-"Io torno alla mia macchina... Ci vediamo!”- Disse loro, in tono imbarazzato, mentre usciva.

-” Wow...”- Venne esclamato contemporaneamente da quattro dei sei presenti, non appena la ragazza lasciò la casa.

Angel rimase titubante per qualche secondo , come se fosse sulle spine, indeciso sul da farsi.-” Forse è meglio che l’accompagni... Non mi sembra nelle condizioni di andarsene in giro da sola!”- Spiegò prima andarsene anche lui.

Visto che la ragazza non camminava molto velocemente, per lui non fu difficile raggiungerla.

-” Dammi le chiavi! Guido io!”- Le ordinò, una volta arrivati davanti al mezzo.

-” Nessuno , tranne me, guida la mia macchina!”- Fu la pronta risposta della giovane. -” E poi, per andare dove?”- Chiese.

Angel sembrò preso in contropiede.-” Credevo...”- Balbettò.

-” Non ho mai detto di avere un appartamento! Ho solo detto che sarei tornata alla mia macchina!”- Confessò lei sedendosi stancamente sul cofano dell’auto. Si passò le mani sul viso, strofinandoselo a lungo... Si sentiva davvero esausta!

Quando alzò gli occhi sul suo accompagnatore, si rese conto che le tendeva una mano.

-” Fuori le chiavi!”- Le disse, invitandola ad esaudire la sua richiesta piegando più volte le dita in un gesto fin troppo esplicito.-” Da me c’è posto a sufficienza per tutti e due!”- Spiegò.

Ramani ci pensò sù per una manciata di secondi, poi, estrasse dalla tasca dei jeans un paio di chiavi e gliele lanciò.

L’uomo, dopo averle prese al volo, esaminò sorridendo il portachiavi a cui erano appese...

Era una fotografia di Donald Duck in tenuta vampiresca accompagnato dalla frase: Duckula il vampiro! Che paura!

La ragazza arrossì.-”Lo sò...E’ poco serio. Però mi sembrava carino...”-

Entrarono tutti e due in macchina e Angel la condusse fino a casa sua.

La casa era composta da un salone immenso, all’interno del quale, strategicamente ,davanti al fuoco erano sistemati un grande tappeto ed un comodo divano. Separato dal salone con un’enorme tendaggio c’era la camera da letto .

Ramani, dietro insistenza dell’uomo, si sedette sul divano. Nel frattempo, lui, cercò di sistemare velocemente ciò che era fuori posto.

-” Puoi rimanere qui finchè vuoi... Io, tanto, non ci sono quasi mai!”- Le confidò, mentre cacciava un paio di pantaloni sotto al cuscino di una delle poltrone.

-” Vorrei offrirti qualcosa ma, purtroppo il frigo è vuoto e...”- La frase rimase sospesa nell’aria. Angel sorrise dolcemente mentre contemplava la scena che gli stava dinnanzi.

La ragazza non aveva sentito una sola parola... Nel momento in cui aveva messo il sedere su quel comodissimo divano, complice la stanchezza e la debolezza, era caduta in un dolce torpore e si era addormentata.

A quel punto ,Angel, fece l’unica cosa che gli sembrò giusta.

Prese la ragazza tra le sue braccia e, dolcemente, la depose nel suo enorme letto matrimoniale.

Dopo averla coperta per bene, rimase ancora qualche istante ad osservarla.

La ragazza emise un leggero gemito, dopodichè bisbigliò qualcosa.

Lui si avvicinò, per riuscire a sentire ciò che la giovane stava dicendo, ma non riuscì a decifrare le sue parole.

Afferrò solo il significato degli ultimi due vocaboli ...

Il suo viso si fece improvvisamente serio e l’uomo lasciò velocemente la stanza...

L’ultima parola pronunciata da Ramani rappresentava il desiderio ed il tormento di quella donna... Però, fortunatamente, lui sapeva che cosa doveva fare... La ragazza era stata fin troppo chiara al riguardo!

Nel delirio, infatti, aveva sussurrato:

-”Ho sete!”-


***


Nella camera da letto di Angel, non arrivava, ovviamente, nemmeno un raggio di sole... Però , lui, era riuscito a sistemare in modo strategico alcune lampade ,che irradiavano una calda luce ambrata e soffusa che riusciva ad illuminare tutta la stanza.

Mary aprì lentamente gli occhi e ,sbadigliando apertamente, si stiracchiò a dovere. Si guardò attorno leggermente disorientata... Accanto al letto, c’erano una sedia ed un tavolino di legno su cui era posato un bicchiere di vetro. Lei li osservò attentamente, cercando nella sua memoria anche un breve appiglio per poter ricordare cosa fosse successo ... Le ci vollero alcuni secondi per riuscire a riconoscere il posto. Sorrise...-” Angel...”- Sussurrò appena.

Puntellandosi con le mani, riuscì a mettersi seduta nel letto...

Ancora parzialmente intorpidita dal sonno , inghiottì un paio di volte... Aveva la bocca stranamente impastata, ma la sensazione che percepiva sul palato non era del tutto spiacevole, anzi... Un vago sapore dolciastro, le saliva dalla gola, riempiendole la bocca e facendola sentire stranamente appagata.

Si controllò la ferita sul braccio... Con stupore si rese conto che era guarita quasi completamente. Del taglio che aveva messo in apprensione Giles e Angel, ora si intravedeva solo una leggera striscia di un colore rosa scuro.

La sua espressione divenne pensierosa... Possibile che avesse dormito tanto a lungo? Di solito le ci voleva almeno una settimana perchè una ferita del genere si rimarginasse!

Oppure...

Con un sussulto afferrò il bicchiere che stava sul tavolino .

Conteneva ancora un dito di un liquido vischioso, color rubino. Socchiudendo gli occhi ne annusò l’aroma.

Emettendo un leggero suono gutturale, ripose velocemente il bicchiere sul tavolo.

Non era possibile sbagliarsi... Quello era sangue! E, a giudicare dalla sua miracolosa guarigione, non aveva dubbi su chi l’avesse bevuto!

In quel momento Rupert Giles, entrò nella stanza.

Con la mano sinistra reggeva un libro all’apparenza molto vecchio, ed era completamente assorto nella sua lettura; con la mano destra, invece ,teneva una tazza da the.

Mentre sorseggiava un pò’ del suo contenuto, alzò lo sguardo sulla giovane.

L’uomo le sorrise... -” Bene, finalmente ti sei svegliata!”- Le disse chiudendo il libro con un gesto deciso ed avvicinandosi al letto .

Distrattamente, appoggiò il libro e la tazzina sul tavolino, mettendoli, inconsciamente, ben lontani dal bicchiere. Dopodichè si sedette sul letto accanto alla ragazza.

-” Và un pò’ meglio?”- Le domandò appoggiandole delicatamente il dorso della mano sulla fronte . -” Sembra che la febbre sia passata...”-

Lei annuì senza parlare.

-” Angel e Cordelia sono dovuti tornare di corsa a Los Angeles. Buffy e Willow sono all’Università… “- La informò lui per spiegarle il motivo della sua presenza lì.-” Xander si era offerto di farti compagnia, ma, visto che non lascerei nelle sue mani nemmeno un peluche, ho pensato fosse meglio che ci occupassimo noi di te.”-

Mary aggrottò la fronte, interrogativamente. -"Noi?"- Chiese , non riuscendo a capire il motivo del plurale.

-” Si... Noi!”- Le rispose una voce dalla sua sinistra , che la prese alla sprovvista, costringendola a voltarsi di scatto in quella direzione.

Spike se ne stava comodamente appoggiato con una spalla alla parete della stanza e la osservava semi divertito.

L’uomo , indossava una maglietta a maniche corte nera ed un paio di jeans dello stesso colore. Teneva le braccia incrociate e sembrava alquanto scocciato per essere stato costretto a vegliarla .

Mary lo ignorò, riportando la sua attenzione verso Giles che se ne stava ancora seduto sul letto , di fronte a lei.

Sorrise imbarazzata...-” Come sapevate che avevo bisogno di ...”-

Rifiutandosi di pronunciare la parola “sangue” , la ragazza indicò con un gesto del viso il bicchiere incriminato.

Rupert ricambiò il sorriso, e , abbassando lo sguardo, si tolse gli occhiali e cominciò a pulire le lenti con un fazzoletto che si era tolto di tasca.-” Beh! Non è che ci volesse un genio, per capirlo... E poi, ho consultato alcuni manoscritti che parlano della leggenda della diurna , riuscendo a raccogliere molte informazioni su di te e su ciò di cui hai necessità... “- Le spiegò in tono gentile.

In quel momento Spike lasciò la parete , alla quale se era rimasto puntellato fino a quel momento e raggiunse la giovane al letto.-” Caspita, Ramani!”- Esplose improvvisamente.-” Ma le tue crisi di rigenerazione sono tutte così devastanti?”- Le chiese ,ironicamente, cercando di nascondere in questo modo lo stato di apprensione in cui era caduto, dopo aver assistito alla su lenta e tormentata ripresa. Questa volta fu lei ad abbassare lo sguardo.-” Solo quando mi intestardisco ad ignorare i sintomi...”- Gli rispose a bassa voce.

La giovane si irrigidì improvvisamente. Solo ora si era resa conto di non indossare altro , all’infuori di una camicia da uomo. Alzò il viso sui due uomini, chiedendo silenziosamente spiegazioni.

Giles si rimise velocemente gli occhiali alzandosi in piedi di scatto.-” I tuoi vestiti erano intrisi di sudore, a causa della febbre ... “- Balbettò tentando di imbastire una sorta di spiegazione.-” Così , si è reso necessario , farti indossare qualcosa di asciutto e caldo...”- Continuò poco convinto.-” Vado a vedere se i tuoi vestiti sono asciutti...”- Concluse fiondandosi letteralmente fuori dalla stanza, in preda ad un forte imbarazzo.

Mary alzò lo sguardo su Spike, osservandolo a metà tra il divertito e il sorpreso.

Il vampiro equivocò l’occhiata. -"Non ti preoccupare... Non ho fatto altro che farti indossare quella camicia... Guarda che non sei poi quel granchè!”- La apostrofò, prendendo il bicchiere che era appoggiato sul tavolo e vuotandolo completamente del suo rosso contenuto.

Lei sorrise... Accidenti! Era bastata una sola occhiata per metterlo sulla difensiva... Decise , con un certo piacere, che meritava di essere stuzzicato un pò’.

-” Povero cucciolo!"- Attaccò lei.-" Pensi che mi scandalizzi per così poco? Credi forse di essere il primo uomo a vedermi nuda? Ho perso la mia innocenza e la mia ingenuità da tanto tempo! Troppo, forse!”- Gli disse con aria maliziosa.

Lo sguardo dell’uomo si fece duro.-” Il mio nome è Spike! Ricordatelo bene!”- Ringhiò appoggiando con poca grazia, il bicchiere nuovamente al suo posto.

-” Quanti anni hai “Spike”?”- Mary accentuò volutamente il suo nome, sputandolo letteralmente senza alcuna grazia.

-” Io sono un vampiro da prima che tu nascessi!”- Le rispose con orgoglio lui.

Mary rise... Una risata cristallina ,che colpì il vampiro per la sua genuina allegria.-” Povero cucciolo...”- Insistè .-” Non farti ingannare dalle apparenze ! Non sono così giovane quanto credi tu... La leggenda che parla di me, esiste da quasi quattrocento anni! E sono stata io , a crearla!”- Lo informò .

Spike boccheggiò per qualche istante , incapace di credere alle sue orecchie... Possibile che una creatura come lei esistesse da così tanto tempo, senza che lui avesse mai avuto prova della sua presenza?

Il suo turbamento durò solo il tempo di un battito di ciglia, poi il suo solito carattere, forte e deciso, prese il sopravvento.

Si piegò su Mary, avvicinandosi a lei, mentre la ragazza lo osservava, incuriosita , chiedendosi quale fosse il suo scopo.

Lui le prese il viso tra le mani e , inaspettatamente, la baciò.

Mary rimase paralizzata dalla sorpresa... Con un brivido, si rese conto di aver messo le sue braccia al collo del vampiro.

Con un gesto deciso lo spinse lontano da sè.

Si può sapere cosa ti è saltato in testa? Perchè diavolo l’hai fatto!”- Lo aggredì.

Era arrabbiata! Ma non perchè Spike l’avesse baciata . Ma perchè, quel bacio, le era piaciuto al punto da farla eccitare!

E , se c’era una cosa che lei odiava, era di non avere il pieno controllo della situazione.

Le labbra di Spike si atteggiarono in una smorfia che era la caricatura di un sorriso. -"Niente!"- Le mentì…

In verità , lui era , per quanto fosse possibile,ancora più confuso della ragazza! Non sapeva bene il perché, ma aveva avuto un’irrefrenabile desiderio di toccarla. E se Mary non lo avesse respinto in maniera così decisa,sarebbe certamente andato oltre!-” Ero solo curioso di sentire, quale fosse il sapore di una leggenda!”- La investì, arrabbiato e ferito nell’orgoglio.

Lui ! A cui nessuna donna aveva mai detto di no, era stato rifiutato!

Era una cosa che non poteva accettare… Ma, forse, era meglio così… Una caccia non era divertente, se la sua preda si arrendeva senza combattere!

Mary dissimulò il suo stato d’animo scherzando.-” E di cosa sò?”- Chiese.-” Di fragola?”-

Spike avvicinò il suo viso a meno di dieci centimetri da quello della ragazza.-” A giudicare da come ti sei lasciata andare... “- Cercò di provocarla lui. -"Penso che “fragolina” sarebbe l’ultimo aggettivo che userei parlando di te!”-

La reazione di Mary fu inaspettata quanto il bacio di Spike.

L’uomo, che un attimo prima sorrideva soddisfatto a pochi centimetri dalla ragazza, un attimo dopo si ritrovò lungo disteso per terra, a causa di un suo gancio destro .

-” Mi sono perso qualcosa?”- Chiese Giles entrando nella stanza con alcuni abiti in mano.

Spike si alzò in piedi .-” A quanto pare la nostra Ramani è perfettamente guarita!”- Borbottò uscendo dalla stanza a grandi passi.

Rupert osservò stupito Spike , lasciare la stanza... Scuotendo il capo, si convinse di aver visto male... Mary lo aveva appena colpito... Per quale ragione il vampiro avrebbe dovuto sorridere?