STAGIONI DIVERSE

AUTRICE: MARI VAMPIRE/THE SENTINEL

Eravamo tutti indaffarati a togliere e sistemare tutte le pozioni e gli amuleti appena arrivati. In fondo l’idea di Giles di comprare il Magic Shop non era male, e poi mi sarei potuta allenare in una palestra molto attrezzata. Avevo fatto io il lavoro più pesante, e non mi era affatto dispiaciuto. Non facevo altro che impegnarmi in qualcosa. Ero sempre inquieta, e non era per Down, c’era qualcosa che mi diceva il mio cuore ma non riuscivo a capire. Mi toccai la cicatrice sul collo senza rendermene conto e capii. Lui e sempre lui! Non riuscivo a togliermelo dalla mente. Xander mi riportò sulla terra facendomi sobbalzare:- Ehi! Che fai, dormi in piedi? Mi girai verso di lui e vidi la sua espressione cambiare rapidamente:- Buffy, stai bene? Sei così pallida…Abbozzai un sorriso:- Si, sta tranquillo, sono solo un po’ stanca. Mi sedetti e Xander mi portò subito un bicchiere d’acqua: mi accorsi che mi tremavano le mani e a quel punto Xander chiamò gli altri. Vedevo dalle loro espressioni che dovevo avere una faccia da far paura. Giles soprattutto:- Buffy, ti accompagno a casa, hai un aspetto che non mi piace. Magari è solo un po’ d’influenza, ma ti devi riguardare. Prendo le chiavi della macchina. E così dicendo andò a prendere le chiavi e la giacca dal retro. Xander andò con lui e vidi che parlottavano, mentre Willow e Tara cercavano di rassicurarmi. Andai a casa e mi misi a letto dopo avermi fatto misurare la febbre tre volte da mia madre che sembrava più preoccupata di Giles. Io mi sentivo solo un po’ stanca. Mi addormentai subito. Mi svegliai e non ero più in camera mia, ma in un posto che sembrava un deserto, non c’erano animali o segnali di vita di alcun genere. Avevo freddo, e purtroppo per me non era un sogno, ma c’era qualcosa di strano ma anche familiare che non riuscivo a focalizzare. Un profumo, il suo profumo! Corsi verso quel profumo e vidi qualcosa che mi terrorizzò. Ero d’un tratto a casa di Angel, e vidi me stessa trafiggerlo! In quel momento provai una fitta al cuore così forte da piegarmi in due. Le parole dette da Angel prima di morire mi risuonarono nelle orecchie. D’un tratto fui di nuovo nel deserto, era come se qualcuno mi avesse catapultato nelle mie angosce e paure più profonde, e allora feci la cosa che mi venne più naturale: gridai il nome di Angel…

 

Mia madre corse su per le scale, seguita da Giles col fiatone. Mi agitavo nel letto ed ero fradicia: Giles tentò di bloccarmi ma io mi agitavo con violenza e lo scaraventai contro il muro; Joyce iniziò a piangere mentre soccorreva Giles:- Che gli sta succedendo? Sembra che abbia le convulsioni! Bisogna chiamare un medico. Sulla mia faccia apparsero dei graffi all’improvviso, come se un mostro invisibile mi avesse graffiato. Ad un tratto mi calmai e mia madre mi coprì asciugandomi il sudore.

Camminavo per lo strano deserto, vedevo scorci della mia vita, ma ognuno di essi aveva un legame: Angel. E ogni volta la fitta al cuore era sempre più dolorosa. Fosse il ricordo bello o brutto. Vidi la prima volta che mi diede un bacio e la prima volta che litigammo, quando era Angelus e mi fece un ritratto mentre dormivo e quando mi baciò prima di tentare di uccidermi. D’improvviso divenne tutto buio. Sentivo qualcosa muoversi nella tenebra e mi misi in posizione di difesa. La cosa attaccò e io riuscii a sferrargli un calcio cogliendola di sorpresa. Ci fu una lotta, mi ferì al volto e faceva un male cane. Di sicuro non era un semplice sogno. Riuscii a prendere quella cosa per il collo, o quello che presumibilmente era un collo, un colpo secco, sentii le sue ossa scricchiolare. Il buio passò, la cosa che avevo ucciso era una specie di gigantesco scorpione. Ero di nuovo in quello strano deserto, e più andavo avanti più avevo la sensazione di essere osservata. Giles aveva chiamato il resto della gang. Tara aveva preparato del the. Joyce si era calmata e sedeva in un angolo. Xander sorrise amaramente:- E’ una di quelle poche volte che vorrei che Angel fosse qua. Willow era seduta sul letto e mi passava sulla fronte una pezza fredda:- Angel non tornerà mai più. Lui non esiste più. C’è solo Angelus oramai, e se sapesse cosa sta succedendo si godrebbe lo spettacolo. I ragazzi avevano paura per me. Sentivo in quello strano deserto il loro calore e la loro paura. Avevo ormai capito che qualche demone mi aveva catapultato in un incubo peggiore di tutti quelli affrontati finora. Me stessa! Qualcuno mi seguiva, ma almeno per adesso sembrava non essere intenzionato ad attaccare. Una stanza apparve intorno a me, non riconobbi la stanza. Era l’appartamento di Angel di L.A., un momento, io non ero mai stata nell’appartamento di Angel a L.A., eppure mi vidi, con Angel, prendendo il the, lui che mi diceva che era diventato umano, noi che facevamo l’amore, che giocavamo, e poi…lui che mi diceva che aveva rinunciato ad essere un umano per proteggermi. Le lacrime mi scesero come fuoco rovente sulle guance. Le gambe mi cedettero, mi lasciai cadere sulla sabbia calda e piansi. La persona, o la cosa, che mi seguiva mi stava osservando immobile; non riuscivo a vederla ma sapevo che c’era, forse aspettava il momento giusto, o forse era solo curiosa. Ero molto stanca e mi addormentai sulla sabbia. Mia madre dormiva nella stanza accanto assieme a Down. Giles era andato a controllare i suoi libri con Tara ed era rientrato senza risultati confortanti. L’oscurità era scesa su Sunnydale e tutti erano preoccupati che senza la cacciatrice la notte sarebbe stata lunga. All’improvviso Xander urlò e tutti si girarono nella direzione in cui stava guardando terrorizzato. Angelus era sul tetto e sembrava molto agitato:- Fatemi entrare! Disse ringhiando e mostrando le zanne. In quel momento Joyce entrò avendo sentito gridare e si avvicinò ad Angelus:- Perché dovrei farti entrare? Potresti salvarla? O vuoi semplicemente ucciderla? Ma Joyce sapeva già la risposta, l’aveva vista nei suoi occhi gialli da predatore. Angelus implorò Joyce con lo sguardo:- Ti prego, voglio salvarla, io la amo, non le farei mai del male. Giles stava per impedirglielo ma ormai Joyce aveva già detto le parole .Angelus entrò e tutti si scostarono da lui, ma Angelus era interessato solo a lei. Si sedette sul letto e le prese la mano pronunciando il suo nome.

 

 

Mia madre corse su per le scale, seguita da Giles col fiatone. Mi agitavo nel letto ed ero fradicia: Giles tentò di bloccarmi ma io mi agitavo con violenza e lo scaraventai contro il muro; Joyce iniziò a piangere mentre soccorreva Giles:- Che gli sta succedendo? Sembra che abbia le convulsioni! Bisogna chiamare un medico. Sulla mia faccia apparsero dei graffi all’improvviso, come se un mostro invisibile mi avesse graffiato. Ad un tratto mi calmai e mia madre mi coprì asciugandomi il sudore.

Camminavo per lo strano deserto, vedevo scorci della mia vita, ma ognuno di essi aveva un legame: Angel. E ogni volta la fitta al cuore era sempre più dolorosa. Fosse il ricordo bello o brutto. Vidi la prima volta che mi diede un bacio e la prima volta che litigammo, quando era Angelus e mi fece un ritratto mentre dormivo e quando mi baciò prima di tentare di uccidermi. D’improvviso divenne tutto buio. Sentivo qualcosa muoversi nella tenebra e mi misi in posizione di difesa. La cosa attaccò e io riuscii a sferrargli un calcio cogliendola di sorpresa. Ci fu una lotta, mi ferì al volto e faceva un male cane. Di sicuro non era un semplice sogno. Riuscii a prendere quella cosa per il collo, o quello che presumibilmente era un collo, un colpo secco, sentii le sue ossa scricchiolare. Il buio passò, la cosa che avevo ucciso era una specie di gigantesco scorpione. Ero di nuovo in quello strano deserto, e più andavo avanti più avevo la sensazione di essere osservata. Giles aveva chiamato il resto della gang. Tara aveva preparato del the. Joyce si era calmata e sedeva in un angolo. Xander sorrise amaramente:- E’ una di quelle poche volte che vorrei che Angel fosse qua. Willow era seduta sul letto e mi passava sulla fronte una pezza fredda:- Angel non tornerà mai più. Lui non esiste più. C’è solo Angelus oramai, e se sapesse cosa sta succedendo si godrebbe lo spettacolo. I ragazzi avevano paura per me. Sentivo in quello strano deserto il loro calore e la loro paura. Avevo ormai capito che qualche demone mi aveva catapultato in un incubo peggiore di tutti quelli affrontati finora. Me stessa! Qualcuno mi seguiva, ma almeno per adesso sembrava non essere intenzionato ad attaccare. Una stanza apparve intorno a me, non riconobbi la stanza. Era l’appartamento di Angel di L.A., un momento, io non ero mai stata nell’appartamento di Angel a L.A., eppure mi vidi, con Angel, prendendo il the, lui che mi diceva che era diventato umano, noi che facevamo l’amore, che giocavamo, e poi…lui che mi diceva che aveva rinunciato ad essere un umano per proteggermi. Le lacrime mi scesero come fuoco rovente sulle guance. Le gambe mi cedettero, mi lasciai cadere sulla sabbia calda e piansi. La persona, o la cosa, che mi seguiva mi stava osservando immobile; non riuscivo a vederla ma sapevo che c’era, forse aspettava il momento giusto, o forse era solo curiosa. Ero molto stanca e mi addormentai sulla sabbia. Mia madre dormiva nella stanza accanto assieme a Down. Giles era andato a controllare i suoi libri con Tara ed era rientrato senza risultati confortanti. L’oscurità era scesa su Sunnydale e tutti erano preoccupati che senza la cacciatrice la notte sarebbe stata lunga. All’improvviso Xander urlò e tutti si girarono nella direzione in cui stava guardando terrorizzato. Angelus era sul tetto e sembrava molto agitato:- Fatemi entrare! Disse ringhiando e mostrando le zanne. In quel momento Joyce entrò avendo sentito gridare e si avvicinò ad Angelus:- Perché dovrei farti entrare? Potresti salvarla? O vuoi semplicemente ucciderla? Ma Joyce sapeva già la risposta, l’aveva vista nei suoi occhi gialli da predatore. Angelus implorò Joyce con lo sguardo:- Ti prego, voglio salvarla, io la amo, non le farei mai del male. Giles stava per impedirglielo ma ormai Joyce aveva già detto le parole .Angelus entrò e tutti si scostarono da lui, ma Angelus era interessato solo a lei. Si sedette sul letto e le prese la mano pronunciando il suo nome.

 

 

Sentii all’improvviso un calore immenso e mi sentii protetta. Mi misi a sedere di scatto:- Angel! Guardai attorno a me, ma vidi solo sabbia, lo avevo sognato? Sentii qualcosa di molto familiare che mi aveva accompagnato per tutto quello strano viaggio, solo che ora era.. Più intenso, più vivo, il suo profumo! Lui era con me dov’era anche il mio corpo, nella mia stanza. Gridai di nuovo il suo nome con tutto il fiato che avevo in corpo. Joyce sobbalzò di scatto sentendo quel grido disperato:- Ti prego Angelus, fa qualcosa! Non sopporto di sentirla gridare a quel modo! Angelus mi prese fra le braccia e mi strinse forte a se :- Buffy, tesoro, amore mio, sono qui con te, dimmi cosa posso fare per raggiungerti.

Sentii il suo forte abbraccio, come se qualcosa di invisibile mi stesse riscaldando: all’improvviso la cosa che mi stava sempre osservando attaccò, era come se avesse capito che qualcuno mi stava vicino e non volesse, riuscii a buttarmi a terra ma mi ferì al braccio. Capii subito che era più forte di me, inoltre ero molto debole, mi muovevo lentamente, avevo bisogno di aiuto e forse sapevo chi poteva darmelo.

Il sangue cominciò a fluire dal mio braccio, fortunatamente Angelus ebbe la prontezza di fermarlo con un fazzoletto, mi strinse più forte a se e mormorò qualcosa. Tutti erano nervosi e mi guardavano senza sapere che fare. Gridai di nuovo:- Angel! Devi usare l’incantesimo dell’unione, io non posso battere da sola questa creatura! Sono debole! La creatura mi colpì al fianco e caddi a terra. Videro Angelus che si trasformava nel vampiro e Xander fece per dire qualcosa ma Giles lo fermò:- No, vuole solo salvarla, ma per farlo ha bisogno del rito. Angelus guardò Joyce :- Voglio che usciate, non sarà piacevole, ma devo farlo o morirà.

Ma tutti si rifiutarono, perfino Down non volle uscire e Angelus sembrò perdere la pazienza:- Fate come volete, non ho tempo da perdere nel convincervi. E così dicendo affondò le sue zanne nel mio collo, dove mi morse tanto tempo fa, poi si fece un taglio nella mano e mi diede da bere il suo sangue mentre pronunciava qualcosa in latino arcaico. Down guardava affascinata e impaurita:- Non diventerà un vampiro vero? Ma Angelus non rispose, era come caduto in sonno profondo. Fu Giles a parlare schiarendosi la voce tremante per la prima volta in vita sua :- No, tranquilla, ha unito le loro menti, i loro spiriti e i loro cuori, anche se penso che i loro cuori fossero già uniti prima, è un rito molto antico che usano i vampiri per….sposarsi! Ora sono uniti per sempre, e che Dio ci aiuti.

Tentai di contrastare gli attacchi della creatura senza molti risultati; sentii sul collo il suo morso e capii, mi toccai la cicatrice e sentii in bocca il sapore del suo sangue. Presto non sarei stata più sola.

 

La creatura mi strinse in una morsa mortale, ero troppo debole e non riuscivo a contrastarla! D’improvviso mi lasciò e io caddi a terra, vidi Angel che aveva preso la creatura e lottava con essa. Mi alzai e aiutai Angel per quel che potevo. Non ero più sola ora, Angel era riuscito ad entrare nella mia mente e ora lottavamo insieme, come ai vecchi tempi. Dopo una breve lotta riuscimmo a spezzarle il collo, era finita, Angel ed io ci guardammo per un istante, poi divenne tutto buio e con un tremito mi ritrovai nella mia stanza, fra le braccia di Angel e i ragazzi intorno a me che sorridevano felici. Mi sentivo debolissima e affamata. Guardai Angel, anche lui sembrava molto debole, ma sorrideva e risposi al suo sorriso:- Grazie, mi hai salvato ancora una volta! Appoggiai la mia testa sulla sua spalla e piansi. Lui mi accarezzava i capelli e mi baciava dolcemente. Ora sapevo che non aveva smesso di amarmi e ne ero felice; mi rivolsi a mia madre con lo sguardo:- Ho un po’ di fame, anzi molta fame, e vorrei anche qualcosa da bere, fresca e tanta! Mia madre sorrise e corse in cucina con Willow che si era offerta di aiutarla. Giles si avvicinò con un po’ di paura al letto:- Buffy, stai bene? Abbiamo passato ventiquattr’ore di terrore, non sapevamo che fare, poi è arrivato Angelus, ho capito subito che voleva fare il rito…Non finì la frase, io mi staccai controvoglia da Angel e presi la mano di Giles:- Si, lo so. So che per voi è uno shock ma è quello che volevo, in tutti i sensi, ora io ed Angel siamo sposati, so che voi non lo accetterete facilmente, ma non posso cambiare quello che provo. Vorrei che capiste, ma so che per voi è difficile.

Xander guardò prima Angel poi me con disprezzo:- Pensi davvero che Angelus ti amerà per sempre e lascerà noi in pace? Sei un illusa! Lui è un demone, ma a quanto pare non conta per te. Per te conta solo quello che vuoi tu, e tu vuoi Angelus! Angel stava per parlare ma gli feci cenno e si zittì:- Non puoi parlarmi così Xander, io ti voglio bene lo sai, ma amo Angel e nessuno mai mi separerà da lui. Joyce e Willow entrarono con un vassoio di prelibatezze e calò il silenzio: Angel si alzò , lo prese dalle mani di Joyce e lo poggiò sul letto iniziando ad imboccarmi come si farebbe con una bambina, Xander se ne andò senza salutare e un po’ mi dispiacque, ma perlomeno gli altri avevano capito, soprattutto mia madre. Aveva fatto entrare Angel e questo mi aveva salvato la vita.

 

 

Accarezzai il viso di Angel e lui mi sorrise prendendomi la mano :- Mi spiace per Xander, ma so che almeno voi avete capito, se Angel non mi amasse, non sarebbe riuscito ad unirsi a me ed entrare nella mia mente per salvarmi la vita, non è vero?

Angel mi baciò delicatamente nel palmo della mano :- Sono ancora confuso, non pensavo di poter provare un sentimento così forte per un essere umano, all’inizio volevo solo ucciderti perché tu non tormentassi più i miei pensieri, ma poi ho capito che non dovevo ucciderti, dovevo semplicemente amarti; so che ti ho fatto soffrire, perdonami amore mio, ma avevo paura di quello che provavo per te! Lo abbracciai forte mentre vedevo mia madre che faceva segno a Giles e a Willow di uscire per lasciarci soli, la ringraziai con lo sguardo.

Angel mi baciò appassionatamente stringendomi ancora più forte a lui, mi erano mancati così tanto i suoi baci e le sue carezze!

Angel mi sorrise e mi sistemò con delicatezza i capelli:- Dovresti dormire un po’ adesso, sei molto stanca. Mi accoccolai fra le sue braccia e chiusi gli occhi:- Va bene, ma promettimi che resterai fino a quando non mi sarò addormentata e che poi andrai a riposare anche tu…

Non feci in tempo a finire la frase che già dormivo pacificamente fra le sue braccia, avvolta dal suo profumo.

Mi svegliai e vidi mia madre con un vassoio tra le mani:- Buongiorno! Hai dormito bene? Poggiò il vassoio e aprì la tenda, il sole era alto, guardai la sveglia e vidi che erano già le nove.

Le sorrisi e presi il caffè dal vassoio:- Grazie mamma, tu hai capito che Angel voleva solo aiutarmi, io lo amo, l’ho sempre amato, nonostante tutto. Joyce si sedette vicino a me sul letto:-

Ho visto nei suoi occhi la disperazione per la donna che amava, e ho capito. Stanotte poi stavo andando in bagno e l’ho visto mentre ti teneva tra le braccia; ti carezzava i capelli e ti teneva stretta, faceva tenerezza, si vede che ti ama molto. Arrossii e mi alzai dal letto:- Mi faccio una doccia ed esco, vado a vedere come sta…Non finii la frase. Mia madre entrò in bagno e mi guardò sorridendo mentre mi infilavo sotto la doccia:- Siete tutti e due in convalescenza, non dovreste stancarvi…Avete tutta una vita in fondo. Ma io ero già da lui con i miei pensieri e mia madre vedendo il mio viso rinunciò a parlarne. Mi asciugai e mi preparai in cinque minuti. Quando scesi mia madre mi guardò con aria severa, poi si mise a ridere:- Quanta fretta! Non scappa di certo! Ma sono sicura che avrà molto piacere di vederti…

Risi e le diedi un bacio:- E che ho voglia di vederlo, e soprattutto se ha bisogno di qualcosa…

Finii la frase che ero già fuori dalla porta. Arrivai a casa di Angel in un lampo e bussai piano.

Dall’interno sentii i passi, ma non mi aprì chi mi aspettavo. Mi trovai davanti una donna alta e molto magra, molto bella e austera. Aveva capelli rosso corvino e occhi blu intenso, mi sorrise:- Ciao, tu devi essere Buffy! E’ un onore conoscere una Cacciatrice. Vieni, ti stavamo aspettando. Angel era a letto seduto con un libro che sembrava molto antico in mano:- Ciao amore mio – mi diede un bacio sulle labbra – Lei è Sarah, una mia vecchia amica, le ho chiesto io di venire. Mi sedetti vicino a lui guardando quella strana donna con quel sorriso enigmatico:- Sono un po’ confusa, perché l’hai invitata qua? Scusa, ma stai uscendo da una battaglia molto dura e pensavo avessi bisogno di riposo, inoltre sono molto gelosa! A Questa frase Angel e Sarah si misero a ridere e Sarah mi si avvicinò:- Angel l’aveva detto che avresti reagito così! Comunque io sono venuta solo a portargli un libro, me lo ha chiesto perché ha avuto una visione e voleva subito avere dei riscontri. Vi lascio da soli. Ciao Angel, mi raccomando. L’accompagnai alla porta e mi scusai per il modo in cui l’avevo trattata all’inizio e lei si mise a ridere. Ero diventata tutta rossa per la vergogna e Angel si mise a ridere prendendomi fra le sue braccia:- Allora ragazza, vuoi continuare a parlare di Sarah?