UNA DECISIONE DIFFICILE

AUTRICE: MARIVAMPIRE/THE SENTINEL

Camminavo sulla sabbia, con le scarpe in mano, assorta nei miei pensieri, mi sedetti in riva ad osservare l’oceano. Mi faceva uno strano effetto essere nella stessa città dove viveva Angel, mi sembrava fosse passato un secolo dal giorno del diploma, da quando lui mi aveva lasciata, invece erano passati solo due anni; ma ora forse avremmo dovuto di nuovo combattere fianco a fianco, e questo mi tormentava; ormai avevo un’altra vita, un altro amore, l’università e il dovere di Cacciatrice mi impegnavano molto e poi c’era la famiglia. Dawn aveva bisogno di me più che mai. Ero così assorta nei miei pensieri che non mi accorsi di mio padre sino a quando non si sedette a fianco a me e mi parlò : -Caspita! Sembra che tu abbia addosso il peso del mondo intero! Hai una faccia! Andiamo, o faremo tardi alla cena con Sarah e Arthur. Cercai di sorridergli:- Va bene, andiamo, ma io ho altri impegni, devo vedere.. (pensai un po’ su come avrei potuto definire Angel, alla fine optai per la soluzione più semplice) un amico, già, è importante, è per questo che sono qui, oltre che per vederti, naturalmente. Mi alzai scuotendomi la sabbia dalla gonna e abbozzai di nuovo un sorriso. Mio padre mi guardò insospettito e un po’ deluso: - Non puoi proprio aspettare a domani? Volevo passare un po’ di tempo con la mia famiglia, e dato che Sarah si ferma sino a domani mattina ho pensato di cenare tutti insieme! Mio padre sapeva come farmi sentire in colpa con un semplice sguardo, ma in fondo aveva ragione, potevo parlare con Angel anche domani mattina, probabilmente di sera non lo avrei neanche trovato (da un lato avevo voglia di vederlo, da un altro avevo una fottuta paura), così presi il telefono e chiamai:- Pronto, Cordy? Ciao sono Buffy! Sono qua a L.A., sono venuta a trovare mio padre, si, grazie, senti, io… Domani mattina devo passare per parlare con Angel… Si, è importante, è per lavoro… Io.. Stasera non posso… No, aspetta!….. Ciao Angel, si, domani… Non ti disturbo così presto? Ah, va bene, si…. Allora a domani, ciao. Non pensavo che risentire la sua voce dopo tanto tempo mi avrebbe fatto così male, mio padre si preoccupò vedendomi così bianca in volto: - Buffy, stai bene? Sei impallidita di colpo, hai un’aria così strana…..Respirai l’aria che veniva dal mare a pieni polmoni, e il nodo che avevo allo stomaco si allentò un po’:- Sto bene, ho avuto solo un leggero sbandamento, deve essere la fame, ora andiamo, ci stanno aspettando e dobbiamo ancora prepararci.

Mio padre si rasserenò vedendo che mi stava tornando il colore al viso e s’incammino al mio fianco per andare a casa. Per tutto il tragitto non aprii bocca. Ripensavo al breve colloquio avuto con Angel, da un lato avevo provato un piacere immenso nel risentirlo, ma ero anche turbata: pensavo di aver superato quella fase ormai, ma a quanto pare non era così! E se mi aveva fatto quell’effetto sentirlo al telefono, cosa sarebbe successo incontrandolo? Mio padre mi guardava perplesso ma non disse niente sinché non fummo a casa.

Stavo andando in camera per cambiarmi quando mi fermò:- Aspetta Buffy, mi devi spiegare qualcosa. Dopo quella telefonata sei cambiata, molto taciturna, quasi spaventata, sei così assorta nei tuoi pensieri di non accorgerti di ciò che ti circonda! E poi che cosa significa che devi parlare con questo fantomatico Angel di lavoro? Tu non lavori, a quanto ne so! Sospirai e mi sedetti pensando a inventarmi qualcosa, e in fretta :- Vedi, Angel lavora in un’agenzia investigativa, io gli stavo facendo un favore, un tizio che stava a Sunnydale tempo fa…. Angel voleva delle informazioni su di lui.. Niente di importante o pericoloso….Ho solo fatto un po’ di ricerche alla biblioteca e agli archivi anagrafici….Ora è meglio che mi prepari, devo ancora farmi la doccia. Mi dileguai prima che mi potesse fare altre domande. La mia storiella a quanto pare funzionò, perché mio padre non tornò sull’argomento quando uscii dalla camera, anche perché rimase senza fiato nel vedermi con quel vestito addosso, per lui ero ancora la sua bambina e vedermi con un vestito del genere deve averlo scioccato dato che aveva uno spacco che lasciava intravedere le gambe e una scollatura semplice ma ampia, soprattutto nella schiena. Sapevo che saremmo andati in un ristorante molto elegante e quindi decisi per il lungo. Per tutto il viaggio non parlammo, arrivammo in dieci minuti, e come avevo immaginato il ristorante si trovava all’interno dell’albergo più “in” di L.A.. Il maître ci accompagnò al tavolo dove erano già seduti Sarah, Arthur e anche mia nonna. Abbracciai tutti, felice di vederli dopo tanto tempo: parlammo un po’ dell’università, mangiammo un ottimo antipasto di mare e dei crostacei di vario genere. Tentai di evitare l’argomento sulla mia vita privata, ma a quanto pare mia nonna non era d’accordo, perché non mollò l’argomento:- Allora, Buffy, dimmi di Jack, state insieme da molto? E’ carino? Voglio conoscerlo.. Non avevo voglia di parlare di lui, dato che pensavo ad Angel e mi alzai con la scusa di assentarmi un attimo. Mia nonna rimase delusa, ma mio padre capì che c’era qualcosa che non andava, e pensava anche di sapere per cosa ero così agitata. Tornai dopo un paio di minuti, mio padre mi sorrise ma capii subito che ero nei guai:- Tesoro, senti, so che non ti va di parlare di certe cose, ma sii un po’ più cortese, immagino che tu sia così per la telefonata di stamane con Angel, anche se non so chi sia, ma ti ha turbato molto, però mamma voleva solo sapere un po’ della tua vita…

- Mi dispiace che ti abbia turbata così tanto, non volevo metterti in imbarazzo..

Mi girai di scatto da dove era provenuta quella voce così familiare e dolce, Angel era li, con Cordelia e Doyle: mi alzai e mi accorsi che le gambe mi reggevano a stento. Volevo dire qualcosa ma non riuscivo a parlare, mio padre mi guardò incredulo e preoccupato:- Buffy, stai bene…..? Non mi ero resa conto che stavo piangendo, e non appena riuscii a muovermi e a staccare il mio sguardo dai suoi occhi mi buttai fra le sue braccia. Angel all’inizio rimase immobile senza sapere cosa fare, poi mi abbracciò e mi baciò sulla guancia:- Così sei tu a mettermi in imbarazzo! Sono felice anche io di rivederti piccola, su adesso non piangere, sai che non sopporto di vedere lacrime sul tuo bel viso!

Mi asciugai le lacrime staccandomi con non poca fatica dall’abbraccio caldo e confortante di Angel, abbozzai un sorriso e mi rivolsi a Cordelia e Doyle:- Ciao Cordelia, immagino che lui sia Doyle, mi spiace… Io… piacere di conoscerti Doyle, io sono…. Doyle mi sorrise e finì la frase per me con un inchino e un baciamano reverenziale:- Buffy Summers, è un onore conoscerti, pensavo che Angel avesse esagerato nel ritratto che ha fatto, ma mi devo ricredere, sei davvero bellissima! Guardai Angel sorpresa:- Mi hai fatto un ritratto….? Spero di riuscire a vederlo! Mio padre dato che io non gli badavo si intromise :- Scusate, Buffy a quanto pare non ha voglia di presentarci, piacere, Josh Summers, così tu saresti Angel, loro sono mia sorella Sarah con il marito Arthur e mia madre. Perché non ci fate compagnia? Così magari riusciremmo a capire qualcosa di più della vita di Buffy, dato che lei non vuole parlarci di questo argomento.

Mia nonna si avvicinò ad Angel e quando gli porse la mano vidi che gli diceva qualcosa, ma non capii. Mi sedetti vicino ad Angel, mi sentivo così nervosa che prendendo la forchetta la piegai in due senza neanche accorgermene( e fortunatamente senza che se ne accorgessero gli altri), rovesciai l’acqua su mio padre e quasi tagliavo una mano ad Angel! Lasciai tutto sul piatto, il mio stomaco era sul punto di tradirmi ed Angel prendendomi la mano non migliorò la situazione:- Buffy, ascolta, so che la tua è stata una decisione molto difficile, perché non mi parli del motivo che ti ha spinta a venire da me? Sei così tesa, forse parlarne ti farà bene! Abbozzai un sorriso:- Non credo sia il momento per parlare di certe cose, e poi non voglio rovinarvi la serata, come se non ve la stessi già rovinando abbastanza…Frugai nella borsetta e dopo un secolo trovai quello che cercavo: mi accesi una sigaretta con mano tremante mentre tutti mi guardarono sorpresi. Mia nonna intervenne con dolcezza battendo sul tempo mio padre che si stava scaldando, e di questo gli fui immensamente grata, ci mancava solo una sua ramanzina :- Buffy, tesoro, sei troppo nervosa, anche la sigaretta ora, perché non parli, così ci preoccupi, sai che di noi ti puoi fidare, qualsiasi cosa sia. Angel annuì, mi teneva sempre la mano sul tavolo e mi sorrise dolcemente. Ricacciai le lacrime che mi bruciavano gli occhi e annuii anche io :- Va bene, tenterò – guardai Angel- Si tratta di Alcaltha, un’antica setta vuole riportarlo in vita. Aspirai avidamente la sigaretta e abbassai lo sguardo, fu Doyle a parlare, mentre Angel mi guardava senza fiatare:- Senza offesa, ma forse non ricordi che hai sconfitto quel demone tempo fa, e anche a caro prezzo, e solo Angel potrebbe risvegliarlo o sconfiggerlo, credo che tu questo lo sappia, no? Guardai Doyle, e questa volta fu lui ad abbassare lo sguardo :- Si, non c’è bisogno che tu me lo ricordi, dato che ci penso ogni istante della mia vita, comunque è colpa mia, hanno rubato la spada… Angel non aveva il coraggio di parlare, mi sfiorò il polso dove avevo una cicatrice, questa volta fu mia nonna a parlare sorprendendomi per quello che disse :- Come hanno fatto a rubare la spada? Sapevo che era protetta da un sigillo magico! Poi vedendo la mia faccia sorpresa aggiunse :- Dimentichi che io sono la Strega dell’Est mia cara, e so molte cose sul conto di Angel, e ora capisco anche molte cose di te, Buffy, o forse dovrei chiamarti Cacciatrice! Guardai mio padre che era sbiancato in volto, non credeva possibile che io fossi la Cacciatrice, lui pensava si trattasse solo di una storiella che gli raccontava la madre quando era piccolo, invece la Cacciatrice esisteva davvero ed era sua figlia. Doyle riprese il discorso intanto che io mi accendevo un’altra sigaretta:- Anche se hanno rubato la spada, essa da sola non è abbastanza potente da poter risvegliare Alcathla: inoltre alla luna piena mancano 3 giorni, possibile che tu non abbia trovato il covo della setta per poterli distruggere prima che lo risveglino? Tutti aspettavano una risposta da me, guardai Angel che mi sorrise dandomi forza:- E va bene, continuerò; vedete, quella spada non è impregnata solo del sangue di Angel, ma anche del mio, e credo sappiate che il sangue di una Cacciatrice è diverso, quella spada è impregnata di potere. E’ colpa mia se l’hanno rubata, Willow ha usato un sigillo magico e Giles l’ha nascosta perché io non volevo sentir parlare di quell’oggetto maledetto, tentavo di dimenticare, e ogni volta che Giles mi parlava di quella spada davanti a me vedevo come l’avevo usata. E poi c’è il problema della barriera magica, quella setta è molto potente. Willow ha provato vari incantesimi, ma non c’è stato niente da fare, la barriera però si abbasserà quando Alcathla si risveglierà.

 

 

Cap2

 

Mia nonna prese la parola :- Non ho capito una cosa Buffy, come ha fatto la spada a impregnarsi del tuo sangue? Dovevi essere ferita in modo grave, dato che impugnavi tu quella spada.

Spensi la sigaretta e abbassai il tono della voce:- Si, ero ferita, con quella spada, io ho dovuto trafiggere Angel, per richiudere il vortice che ormai era stato riaperto, non avevo scelta…io…

Mi alzai e corsi fuori, non ce la facevo a continuare, era troppo doloroso. Uscii sotto una pioggia torrenziale senza sapere dove andare. Dentro mio padre si alzò per seguirmi ma Angel lo fermò:- no, le dirò io perché Buffy non vuole parlarne. Il dolore e lo shock sono stati così forti, che dopo che mi ha trafitto.. lei…. si è tagliata le vene!! Mio padre si risedette, il gelo scese sui presenti, anche Angel era distrutto dal dolore, ora si vedeva chiaramente; lui, che non mostrava mai i suoi veri sentimenti, era in preda al dolore più puro. Cordelia si fece coraggio e parlò con un filo di voce:- La trovammo noi, era in fin di vita, in un lago di sangue, la salvammo per miracolo, fosse stata una persona comune non ce l’avrebbe fatta. Ma lei è la Cacciatrice, ed è sopravvissuta. Forse sarebbe stato meglio lasciarla morire, in fondo la parte migliore di lei era morta insieme ad Angel. Doyle fece per dire qualcosa ma Cordelia lo zittì:- Tu non puoi capire, lo sai che quando ho conosciuto Angel ho tentato in tutti i modi di portarlo via a Buffy? Ma lui aveva occhi solo per lei, ed è ancora così. Angel e Buffy erano una cosa sola, e il fatto che ora ognuno di loro ha preso una strada diversa non significa niente, loro continueranno ad amarsi in un modo speciale, e ti assicuro che non ha niente a che vedere con l’amore che intendiamo noi poveri mortali. Quando Buffy si è risvegliata dal coma non mangiava, non parlava e non dormiva, e appena chiudeva gli occhi riviveva quegli istanti terribili. Dopo mesi di cure è riuscita ad uscire dal guscio che si era creata , ma non era più la stessa: ora sembrava aver trovato un buon equilibrio, era serena, ma ha dovuto affrontare di nuovo quell’inferno per salvare di nuovo il mondo. Io e lei non siamo mai state ottime amiche, ma ho imparato a rispettarla, lei per salvarci è stata pronta a sacrificare tutto, anche la sua vita, e lo farebbe ancora se fosse necessario. Angel sorrise a Cordelia:- E’ vero, a modo nostro non abbiamo mai smesso di amarci, ma è differente, come hai detto tu abbiamo tutti e due le nostre vite, forse non lo sai, ma io conosco Jack, è un ragazzo in gamba e non potrei essere più felice per Buffy, e anche io ormai ho la mia vita; è meglio andare ora, si è fatto tardi, penso che una buona dormita farà bene a tutti quanti. Angel si alzò e salutò tutti cordialmente, anche se dal suo viso traspariva la sua sofferenza, tutti sapevano che sarebbe andato in cerca di Buffy, e tutti avevano paura che succedesse qualcosa.

Sarah e Arthur salutarono, loro si sarebbero alzati presto per partire l’indomani e dovevano ancora finire di preparare i bagagli, e dopo aver discusso su chi avrebbe dovuto pagare la cena, tutti se ne andarono in silenzio pensando a tutto quello che era avvenuto quella sera, e che ancora poteva accadere.

Angel cercò Buffy disperatamente tutta la notte senza trovarla, era quasi l’alba, e dovette rientrare a casa: la luce era accesa ed Angel capì subito che Buffy era in casa sua. Non dovette cercarla, andò direttamente in camera sua; la trovò distesa sul letto con addosso un suo maglione, i vestiti erano stesi vicino alla stufa ad asciugare. Angel si sedette sul letto accanto a lei, la coprì con una coperta e le accarezzò i capelli. Sorrisi nel sonno e mi raggomitolai sotto la coperta. Mi svegliai un po’ infreddolita e la prima cosa che vidi fu Angel che sonnecchiava su una sedia accanto a me: cercai di non svegliarlo, ma al primo fruscio delle coperte aprì gli occhi e mi sorrise:- Ehi! come ti senti? Eravamo tutti molto preoccupati per te! Angel si sedette sul letto e vedendo che tremavo dal freddo mi mise sulle spalle un’altra coperta :- Così rischi di prenderti un malanno, sei uscita che diluviava! Cercai di sorridergli, ma mi riuscì soltanto una smorfia:- Scusa Angel, io.. Questi giorni sono stati, infernali, e poi.. Loro volevano sapere assolutamente tutta la storia, sono talmente stanca Angel; E’ tutta colpa mia se la spada è stata rubata, non mi ritroverei in questa situazione se avessi dato retta a Giles. E ora la situazione è precipitata e io sono nel caos più totale. Rivederti e far riaffiorare quello che è successo di certo non mi fa star meglio. Angel si alzò:- Ti va un caffè, mi sembra che tu ne abbia bisogno. In ogni caso non ti devi preoccupare per Alcaltha, insieme vedrai che lo sconfiggeremo. Angel andò in cucina e io mi rannicchiai sotto le coperte, avevo freddo, e avevo paura per le emozioni che provavo in quel momento. Angel mi porse il caffè e fece per andarsene, poi si voltò:- Non è facile neanche per me, sono felice che tu sia qua, non fraintendermi, ma è comunque difficile. Ora però cerca di riposare, domani ne parleremo con calma, andremo a Sunnydale e studieremo la situazione: ora dormi un altro po’. Domani andrà meglio.

Mi risvegliai con il profumo del caffè e un brusio di voci provenienti dal soggiorno: guardai la sveglia, erano le 12.00!! Avevo dormito 9 ore!! Non mi succedeva da tanto, tantissimo tempo. Evidentemente la presenza di Angel mi faceva sempre bene. Mi alzai e andai in soggiorno. Le voci che avevo sentito erano di Cordelia e mia nonna che chiacchieravano, c’ erano anche mio padre e Doyle, e naturalmente Angel che mi sorrise:- Buongiorno dormigliona! Vedo che ti piace ancora il mio letto.. Angel si morse subito la lingua per quella battuta e mi porse subito una tazza di caffè un po’ impacciato borbottando delle scuse. Presi la tazza e arrossii un po’ mentre gli altri erano ancora intenti a guardarsi tra loro in silenzio. Pensandoci su capii che forse avrei dovuto mettermi addosso qualcosa:- Scusate, non sono abituata, per me è normale stare da Angel con solo un suo maglione addosso. Arrossii ancora di più e andai nella cucina:- Angel, non è che per caso hai qualcosa da … Oh, ho trovato… MMMMHHHHH!! Io adoro il burro di arachidi, com’è che hai tutte queste cose buone in frigo? Uscii con in mano un barattolo di marmellata, un cucchiaino e delle fette biscottate:- Hai cambiato dieta? Angel mi prese dalle mani la roba e iniziò a spalmare della marmellata sulle fette:- No, non ho cambiato dieta – disse guardandomi facendo finta di essere scocciato- e’ solo che qualche volta ho ospiti, e poi ogni tanto Cordy e Doyle vengono qua dall’ ufficio a rubare da mangiare, si vede che non li pago abbastanza! Sorrise mentre lanciava un occhiata a Doyle e mi passò la fetta biscottata. Mangiai avidamente mentre parlavo con Cordelia e mia nonna, mi stavano dicendo che prima che arrivassi stavano discutendo del giorno dei diplomi, mia nonna era ancora sbalordita dal fatto che avessi fermato un’ascensione, non era stato poi un granché difficile, il brutto era venuto dopo, quando Angel se n’ era andato. Angel continuava a darmi fette con la marmellata finché non dissi basta:- E’ meglio che vada a vestirmi, penso che questi signori vogliano che mi allontani il più possibile da te! Tranquilli ragazzi, non gli salterò addosso.Non che mi dispiacerebbe fare… Vidi la faccia di mio padre e non finii la frase, ma sparii in camera a vestirmi. Fortunatamente mia nonna mi aveva portato qualcosa da mettere, non sarebbe stato adatto il vestito di ieri! Mi feci una doccia veloce e mi vestii, jeans e maglietta, meno male la nonna sapeva cosa preferivo.

Il telefono squillò mentre entravo in soggiorno ed Angel rispose:- Si? Va bene, grazie. Angel riagganciò e si rivolse a Doyle :- La macchina è pronta, se anche Buffy è d’ accordo, possiamo andare. Lo guardai perplessa:- No, aspetta, forse non te ne sei accorto ma sono le 14.00 del pomeriggio e il sole picchia forte, a meno che tu non mi stia nascondendo qualcosa… Angel prese la giacca:- No, purtroppo non è come pensi, l’altro giorno abbiamo avuto uno scontro con la Wolfran e beh, diciamo che gli abbiamo… confiscato.. una delle loro auto speciali che usano per i loro speciali clienti e soci. Sono macchine che hanno vetri con filtri speciali, tu vedi fuori ma il sole “non vede te”. Quando saremo a Sunnydale sarà gia notte. Vogliamo andare?

 

 Cap3

L’autista, un tipo magro e rossiccio stava aspettando in garage e appena vide Angel aprì gi sportelli per farci sedere.Era una limousine enorme, mi sedetti a lato in fondo, a fianco Cordelia e mia nonna, di fronte a me si sedette Angel, mio padre e Doyle. L’autista guardò Angel che fece un cenno con la testa ; vidi un pannello salire a dividere noi e il guidatore. Angel mi guardava sorridendo:- A Roberto piace il sole, così io posso stare al sicuro dai raggi del sole e lui può goderseli liberamente. Non ti ho neanche chiesto come stanno i ragazzi! Mi stavi dicendo di Tara poco fa! Angel in questo non era cambiato e io ero contenta di dover parlare d’altro :- Già, Tara! Come ti ho detto è la compagna di Willow ed è una strega molto potente. Inoltre ha un carattere molto gentile e altruista, anche se a volte è molto taciturna, qualche volta mi ricorda te! Angel stava per dire qualcosa ma Cordelia lo interruppe:- E Xander e Anya? Stanno sempre insieme? Dimmi un po’ di lei, non la conosco! Non mi ero resa conto di quanto Cordelia fosse cambiata sino a poco tempo prima. Ormai era diventata una persona responsabile e molto diversa dalla Cordelia del liceo che tutti detestavamo:- Si, Cordy, Stanno insieme e stanno anche pensando al matrimonio, anche se non hanno avuto ancora il coraggio per dircelo apertamente. Anya è…Non mi veniva una parola giusta per definirla, non era facile definire Anya. Un demone di circa duemila anni che si ritrova nei panni di una diciottenne è un po’ difficile da spiegare…: - la devi solo conoscere , è diversa!Il tempo nella macchina sembrava essersi fermato. Guardavo il panorama scorrere lentamente per non dover guardare Angel negli occhi, e a rendere tutto più pesante era calato un tale silenzio da diventare imbarazzante. Sentivo lo sguardo di Angel su di me e degli altri che ci fissavano in silenzio.Non sopportavo più quella situazione, c’erano tante cose che avrei voluto dire ad Angel: che ora ero più forte, più serena con Jack accanto, ma che non avevo mai smesso di amarlo e che niente poteva dividerci, ma loro non avrebbero capito, l unica cosa che a loro interessava era tenerci lontani dai nostri istinti. Questo diceva quanto poco ci conoscevano. Pensavano che avessimo rinunciato l uno all’altra, ma non era così. Continuavamo ad amarci, anche se in modo diverso, a volte doloroso. Era molto tempo che io ed Angel non ci vedevamo o sentivamo per telefono, ma era come se le nostre anime avessero continuato a comunicare. Mi girai a prendere dalla borsetta il cellulare che aveva squillato distogliendomi dai miei pensieri e incontrai lo sguardo di Angel che sorrise:- Pronto? Ciao, si, si,no,va bene.

Angel mi guardò con aria interrogativa e mio padre lo precedette nel formulare la domanda a cui io non volevo rispondere:- Chi era? Era Jack? Sembravi così strana al telefono. Mi girai verso il finestrino e risposi con un filo di voce:- Si, era Jack, vuoi che ti faccia anche la radiocronaca di quello che mi ha detto? Guardai Angel negli occhi, e credetti di affogare, I suoi occhi scuri e profondi non erano cambiati, sempre pieni di tristezza e dolcissimi; mi venne voglia di accarezzargli il viso per far sparire tutta l’angoscia che potevi leggerci dentro, ma non potevo farlo, loro avrebbero compreso solo quello che volevano comprendere. Feci invece qualcosa che nessuno di loro, incluso Angel,non si aspettava, aprii lo sportello e saltai dall’auto in corsa! Non riuscivo più a sopportare il loro sguardo accusatore, e dato che era ormai il tramonto non avrei ucciso Angel, così, tolta la polvere dai vestiti mi incamminai a piedi verso Sunnydale.

La macchina frenò bruscamente alcune centinaia di metri dopo ed Angel corse fuori seguito dagli altri, mi strinse le spalle sino a farmi male:- Sei pazza? Che cosa volevi fare, ammazzarti? Le lacrime bruciavano nel tentativo di uscire ma le ricacciai violentemente indietro:- Mi hanno già ucciso loro, mi hai già ucciso tu! Un piccolo salto dalla macchina cosa vuoi che sia, non sopporto più le loro accuse! Almeno avessero il coraggio di parlare! E invece continuano a parlare sottovoce o a fissarci in silenzio pensando se sarò io a saltarti addosso o tu. Ho tentato di non farci caso, ma loro me lo fanno pesare come un macigno, un dolore così grande da offuscare tutto il resto! Per loro ho rivangato un passato difficile da rivangare, ho pianto lacrime che pensavo non dover più piangere, e loro non fanno altro che accusarci! Angel non parlò ma mi fissò un istante, mi accarezzò una guancia e mi sfiorò i capelli:- Si, hai ragione. Non muoverti, aspetta solo un secondo. Così dicendo tornò indietro e fece risedere gli altri in macchina dicendo all’ autista di andare a Sunnydale, loro avrebbero continuato a piedi, in fondo era solo un miglio. Guardai Angel tornare verso di me mentre la macchina ripartiva con a bordo gli altri, mi strinse a se e mi sorrise:- Andiamo, una bella passeggiata è ciò che ci vuole! E così avremo anche il tempo per parlare, finalmente!