VAMPIRE'S WORLD


Rating:assolutamente Nc 17

Genere:AU

Personaggi:Btvs,solo l'unico ed eccitantissimo Spike,Killpatrick,Hamilton,A.N ed alcuni sono reali

Note:Per chi non amasse i racconti gotici ,scene violente o quant'altro è consigliabile non leggere questa ff.In più ho dovuto riadattare sia l'aspetto che i poteri ed i limiti dei vampiri.... dovrò introdurne tanti,tutti completamente differenti l'uno dall'altro, insieme quindi...mi sono dovuta adattare. -_-

Questo è tutto!Buona lettura ^_^



La grande afa riempie l'aria delle calde spiagge di Miami, dove i ragazzi si divertono tra le onde a cavallo dei loro surf, i negozianti traggono profitto dai visitatori e quest'ultimi traggono a loro volta profitto dal pungente sole che colora gradualmente la loro pelle.Tra gli ultimi citati ci sono due ragazze,due diciottenni,Erika ed Angela, sdraiate sui propri asciugamani intente a godersi le meritate vacanze estive lontano dall'Italia.

-Dobbiamo tornare al campus...-Mentre lo dice, Erika inizia a raccogliere lentamente le sue poche cose e a rimetterle a posto dentro la borsa.

-nooo....non abbiamo ancora attirato l'attenzione di qualche bell'americano e tu vuoi già andartene?-

-E chi vorresti attirare adesso?Siamo rimaste solo noi!Il sole sta tramontando se ben vedi quindi,a meno che tu non rimanere qui tutta la notte,direi di andare.-

Angela sbuffa alzandosi-stupido sole!-.

----------------------------------------------------

Le due alloggiavano al non molto distante campus di Sauth beach, dove avevano dellle stanze ben arredate ed una piscina a disposizione ventiquattro ore su ventiquattro,per non parlare della discoteca del campus dove si sarebbero dirette una volta sistemate!

-Allora...come hai detto che si chiamano?-Erika era in bagno intenta a cambiarsi.

-David e Matteo.Sono carini....tu fidati di me.-

-é questa la parte più difficile!-

-ah-ah-ah.Divertente.-

Erika uscì finalmente dal bagno,stretta in un vestito di jeans a mini gonna chiaro che risaltava i lunghi capelli biondi quanto gli occhi azzurri.

-come stò?-

-bene.-Angela,differentemente da Erika,era una ragazza castana dagli occhi di un verde molto chiaro,ed ora stava indossando una mini nera con sopra una scollatissima maglietta dello stesso colore - ora andiamo?è tardi!-

Erika le sorrise sarcastica- non sono io quella che ha trascorso un'ora a passarsi la piastra!-

Angela le sorrise di rimando-ogniuno ha i suoi vizi!- alludendo all'armadio che l'amica aveva praticamente svuotato alla ricerca del vestito perfetto.

-----------------------------------------------------

La sera era ormai calata da un paio di ore ,il locale era pieno,i ragazzi si buttavano in pista.....tutti si stavano divertendo....o meglio quasi tutti.

-"merda!Ma perchè sono sempre io la povera sfigata che si deve sempre annoiare dovunque vada??!"-

-Certo David, hai ragione.é molto interessante quanto si possa guadagnare vendendo ....magliette di lana alle vacchiette!-

-"ma chi cavolo mi è capitato?!?"-

Aveva scoperto,per sua sfortuna troppo tardi,le passioni di David e purtroppo ora lui non la smetteva più di parlare di soldi ed affini,mentre tutti gli altri intorno a loro ballavano e si divertivano!Persino Angela sembrava divertirsi da morire con quel Matteo...

-"promemoria: non segliere mai quello col nome che suona meglio!!"-

David le sorrise avvicinandosi sempre di più a lei e posandole una mano sulla coscia - giaà...interessante...- stava per chinarsi a baciarla..

-"hey,ma che si è messo in testa questo?!Non lo sopporto quando parla,figurati se...."-...Erika si scansò appena in tempo.

-David mi andresti a prendere qualcosa da bere?Sai...per smorzare un pò l'atmosfera....-

Lui le sorrise malizioso- si cucciola...torno subito- così detto si alzò allontanandosi verso il bancone delle bibite.Erika iniziò a raccogliere in fretta e furia tutte le sue cose borbottando a se stessa-Ecco....con cucciola ha toccato proprio il fondo...idiota!-

Si alzò di scatto dirigendosi velocemente verso l'uscita, per non farsi notare e seguire da David, quando urtò contro qualcuno.

-oh,Dio....scusami tanto!-

Non appena ebbe alzato lo sguardo arrossì visibilmente.Si trovava tra le braccia di un bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri ed i capelli biondi platino che la fissava con il capo inclinato,in un complesso mozzafiato.Erika riuscì a malapena a continuare- sono...spiacente...-

-"che figura!!Ma capitano tutte a me?!"-

-Figurati dolcezza,sono abituato....faccio sempre questo effetto alle donne.-disse lui sorridendole beffardo mentre lei cambiava nuovamente colore. -Da chi stai scappando,dolcezza? Sembravi una che aveva appena visto in faccia la morte!-

-Qualcosa di simile.Ora dovrei....-Erika indicò la porta con lo sguardo,slegandosi con riluttanza dalla sua stretta.

Lui però le sorrise facendo cenno con il capo - Visto che il tuo unico appuntamento era con la morte....che ne dici se io e te passassiomo un pò di tempo insieme?Parlare intendo.-

Erika ricambiò il suo sorriso -Basta che non vendi magliette di lana alle vecchiette...-

Il ragazzo inclinò il capo guardandola non poco confuso - lunga storia...usiamo?-

Il biondo le sorrise aprendole gentilmente la porta invitandola ad uscire - ogni tuo desiderio è un ordine ,dolcezza.-

------------------------------------------------------

Stavano camminadno ormai da un'ora lungo i bei vicoli di South beach.Lui era divertente, le piaceva veramente molto...il suo modo felino di muoversi, il suo sguardo penetrante ed il taglio sul sopracciglio!Dio,se quello le piaceva!!Gli aveva domandato come fosse riuscito a farsi quella cicatrice, ma lui ci aveva girato intorno per poi cambiare argomento. Aveva dei lineamenti così decisi ed una pelle così impressionabilmente bianca.... -"strano!Con tutto questo sole che c'è in California..."-

-scusa...non vorrei essere sfrontta ma...non sò il tuo nome.-

Lui sembrò rifletterci sopra un attimo ma poi riprese -ok,te lo dico...ma tu non prendermi in giro,intesi ?Altrimenti sarò costretto a riportarti immediatamente dal tuo amichetto in discoteca!-

Lei alzò le mani al cielo ridendo -ok, ok....te lo prometto...non servono minacce, farei di tutto pur di non rivedere mai più mr $ dipendente!-

Lui rise sommessamente -Hai ragione...William, mi chiamo William...-.

Erika smise di ridere e lo guardò sorridente - è un nome semplicemente fantastico, non capisco di che ti preoccupi!-

-Tu invece?Ce l'hai un nome tesoro?-

-Erika...- in quel preciso istante si fermarono.

Erano vicini alla spiaggia, il mare era pacatamente calmo e la spiaggia sembrava essersi nuovamente rianimata: coppie e comitive erano radunati intorno a magnifici falò ridendo, scherzando ed amoreggiando.

Lui le si avvicinò impercettibilmente - già...Erika...come il fiore..- e le accarezzò delicatamente il viso facendosi più avanti - hai fatto bene ad uscire da lì....quell'idiota non ci doveva nemmeno provare ad avvicinarsi a te...-ora le stava accarezzando le labbra -lui non deve.-

Così dicendo eliminò le distanze e la baciò prima dolcemente poi con trasporto e decisione. La pelle così gelida nonostante il caldo asfissiante, le era parso così strano... ma quel solo semplice contatto con lui era stato così intenso che aveva smesso letteralmente di pensare.

Poteva sentire le sue mani stringerla a se, il suo profumo, il suo sapore....il tutto domandandosi da dove fosse saltato fuori quell'angelo! La serata stava nettamente migliorando dall'inizio.

Mentalmente ringraziò David.

--------------------------------------------------

William si spostò di poco,solo per sfiorarle dolcemente la guancia con le labbra, per poi scendere lungo il collo della ragazza. Iniziò a posarvi leggeri e sensuali baci che la fecero trasalire....se quello era un sogno non voleva svegliarsi....ma purtroppo i bei sogni hanno sempre un fine:si era scostato bruscamente, dandole immediatamente le spalle.

-William?...- Erika gli si avvicinò posandogli una mano sulla spalla -...cosa?..-,non appena si voltò verso di lei ebbe un sobbalzo.

Gli occhi del ragazzo erano divenuti impressionabilmente gialli,ma la sua attenzione fu portata direttamente ai canini che si erano notevolmente allungati.

Ma cosa diavolo era??!?!



La ragazza iniziò a tremare indietreggiando.

William ,o qualunque cosa fosse le ringhiò contro, e fu allora che urlò impaurita in cerca di un disperato aiuto ma non c'era nessuno che la sentisse: i ragazzi sulla spiaggia erano troppo impegnati per pensare minimamente a lei.Iniziò a correre il più velocemente possibile inseguita da quel...mostro, che le era alle costole.

Girò dietro un angolo e poi dietro un altro ancora finchè non si accorse, troppo tardi, che stava andando prorpio dove lui voleva che lei fosse: in un vicolo ceco.

Erika si maledisse mentalmente, mentre indietreggiava sempre di più, rendendosi conto di non poter più ne scappare, ne chiedere aiuto....non aveva via di scampo.

Lui si stava avvicinando inesorabilmente mentre lei indietreggiava tremante.

- Cosa vuoi da me??! Lasciami in pace!- pultroppo il suo tono non risultò molto minaccioso, troppo spaventata per poter anche solo risultare minacciosa.

Come risposta lui si avvicinò ulteriormente e lei che, mentre tentava nuovamente di indietreggiare, si rese conto di essere con le spalle al muro.

Cercò così di scappare sgattaiolandogli accanto ma lui, molto più velocemente di lei, bloccandole il polso, la riscagliò contro il muro. La ragazza non fece a tempo a sentire il dolore, provacato dallo scontro delle sue ossa contro il muro, che subito sentì il peso dell' essere su di se.Le era addosso con ambe due le mani poggiate sul muro, in modo che lei non si potesse divincolare via.

-...ti prego....vuoi i soldi? Te li posso dare! Posso chiamare i miei e-e-e....- Solo allora si rese conto che "l' essere" non la stava neanche più ascoltando; troppo occupato a fissare ed annusare con famelità l'incavatura del suo collo.

Un dubbio le balenò per la testa.

-....ti prego,no....-

A quelle parole alzò lo sguardo su di lei, regalandole un sadico sorriso, per poi sussurrarle a pochi centimetri dall'orecchio con voce calda e profonda. -shh....risparmiamoci le suppliche tesoro...sono inutili, non credi?-

Erika rabbrividì, sentendo il suo alito caldo spostarsi sempre più giù dall'orecchio fino al collo.

-----------------------------------------------------

-"si ...di sicuro le suppliche non servono,o almeno non con te maledetto bastardo!...oh,no....dio..ti prego no...non voglio piangere.Non con lui davanti, non per dargli anche questa soddisfazione! Devo solo calmarmi e poi finirà tutto. L'ho letto in un libro ...la morte è liberatrice ...quindi..."-

-...se devi farlo fallo in fretta.- la sua voce risuonò fredda e sicura in tutto il vicolo.

Erika non fece in tempo a rendersi conto di aver parlato ad alta voce che venne colpita da un'acuta fitta al collo e, in meno di un istante, un dolore lancinante la percosse interamente. Cercò di urlare ma la voce le venne a meno e solo in quell'istante si accorse di ciò che stesse realmente accadendo: l'aveva morsa.Aveva conficcato avido i suoi denti nella carne iniziando a succhiarle via il sangue, che fuoriusciva a flotti dalle lacerazioni provocate dai danni inflitti dai canini sul collo di lei.

Sembrava il ritratto di un romanzo gotico ma questa era la realtà; la pura, semplice e spietata realtà.

Lui la stava schiacciando sempre di più contro il muro, conficcandole i canini ancor più in profondità, costringendola ad emettere piccoli gemiti di dolore. Comunque il dolore iniziò a diminuire quasi subito: La stretta che lui aveva su di lei iniziò a risultarle piacevole e rincuorante, mentre iniziò ad essere pervasa da una sensazione molto simile all'orgasmo, all'estasi pura.

D'un tratto le gambe le cedettero, ritrovandosi così completamente tra le sue braccia, in uan morsa dolce ed intensa. "L' essere" si inginocchiò a terra portandola con se e poggiandocela accuratamente, mentre il respiro di lei iniziava a divenire sempre più debole e tutto intorna a lei diveniva tremendamente sfuocato ed incerto.Stava muorendo.

Gli occhi le si serrarono mentre il respiro le si fermò del tutto.




La stanza intorno a lei era quasi del tutto immersa nel buio ma, nonostante ciò, riusciva a vedere chiaramente ogni dettaglio: la piccola scrivania lavorata in legno con i piccoli motivetti a forma di foglie, il grande armadio in ciliegio che occupava gran parte della stanza con la sua ampiezza, il comodino alla sua destra su cui troneggiava l'unica fonte di luce, ovvero una fioca lampadina, ed il grande letto a baldacchino sotto di lei con le coperte di seta rossa.

Non appena aveva riaperto gli occhi si era ritrovata lì così fiacca,smarrita, impaurita ed afflitta da un atroce emicrania, con le forze che le venivano a meno.

Come era finita lì?

Si guardò prima a destra poi a sinistra come in cerca di qualcosa, ma in realtà stava solo cercando, invano, di alzarsi. Alla fine, ormai arresa, lasciò affondare la testa nuovamente sul morbido cuscino.

A quel punto sentì il rumore dei passi,provocati dalla sagoma che stava fuoriuscendo lentamente dalla penombra.Rabbrividì: era il mostro che l'aveva morsa.

-Finalmente ti sei svagliata. Credevo fossi morta sul serio...-

William era lì davanti a lei, con le sembianze umane, ma non per questo risultò rassicurante ad Erika che, in un moto di preoccupazione, si portò la mano sulla ferita che, lui stesso, le aveva procurato poco prima ed iniziò a tremare visibilmente.

Lui scosse il capo divertito e sorridente, avvicinandosi pericolosamente al letto

- Hey piccola, cos'è hai paura?...tranquilla non ti faccio male.

- No ...certo...ed io sono Manrlin Monroe..-

La ragazza aveva parlato con una voce bassa e roca, era così debole che persino parlare le faceva male.

- Ce l'hai con me per quello che ti ho fatto prima?-

Stava ancora parlando con quell'odiosa ed assillante voce strafottente!Non bastava averla quasi uccisa e rapita?No!Ora la sfotteva anche.....ma che diamine voleva da lei?

- Sei un mostro!-

la reazione di lui fu talmente inaspettata da lasciarla a bocca aperta: si era messo a ridere di gusto.

-già, mi piace esserlo!...ma non è completamente esatto quello che hai detto.-

Ormai era arrivato di fronte al lato opposto del letto da dove si trovava lei e, con un piccolo balzo, ci si era accomodato sopra facendo pietrificare la ragazza al suo fianco. Poi si sollevò di poco col gomito, quanto bastava per poterla guardare negli occhi mentre, con la mano libera, le accarezzava dolcemente i capelli godendo dell'odore della paura che aleggiava intorno a lei.

Le sue parole furono un sussurro - ....un vampiro...dio lo sapevo...sei un vapiro?..!-

Lui le sorrise ancora più divertito dal fatto che lei non avesse ancora iniziato ad urlare e le posò un lieve bacio sulla spalla, per poi risalire fino all'orecchio e sussurrarle - Tu che ne pensi?-

Potè sentirlo scansarle lentamente i capelli dal collo, per poi lasciar scivolare le labbra giù, sempre più giù, fino alla ferita che le aveva procurato poco prima nel vicolo e leccarla dolcemente.

Si perse al contatto della lingua di lui sulla sua pelle, così dolce e sensuale, che si impegnava nel tracciare il contorno di quei piccoli segni sul suo collo.Riaprendo gli occhi notò che lui, in quel momento, si trovava a poca distanzadalle sue labbra.

- Hai del sangue delizioso, lo sai?Non sò come ho fatto a non affogare completamente in te...-

A quelle parole Erika si risvegliò da quella sottospecie di trance.

La stava per baciare ma lei girò velocemnte la faccia, disgustata solo al pensiero di aver quasi cedeuto ad un mostro, il mostro che poco prima l'aveva quasi uccisa. Lo spinse via essendo consapevole di star riacquisendo lentamente le forze.

- Non ti azzardare a toccarmi!-

- Perchè non dovrei? Prima, fuori, non mi sembrava che ti dispiacesse....anzi...-

Lui le sorrise anniccando....Erika fece mente locale. Si riferiva a quando si era finto un ragazzo normale e l'aveva portata di fronte alla spiaggia, per poi baciarla e ....Quello fu il punto di non ritorno, la paura che scalciava fino a poco prima fu sostituita da una rabbia incessante.

Con un enorme sforzo riuscì a sedersi facendo leva sulle mani.

- Mi hai ingannata!Ti sei finto un normalissimo ragazzo per poi....Sei uno schifosissimo mostro!Non ti avrei mai baciato se avessi saputo cos'eri!Non bacierei mai una cosa ripugnante, un vampiro, come te William!Oh, forze questo non è neanche il tuo vero nome?!-

Aveva sputato quelle aspre parole come veleno, come la rabbia che aveva in corpo. Stranamente una sottospecie di compiacimento la pervase.Era così soddisfatta per ciò che gli aveva detto...

In pochi secondi si trovò nuovamente distesa sul letto, col vampiro che la teneva bloccata sotto di lui tenendole fermamente i polsi.

-1....mi chiamo veramente William, ma d'ora in poi per te sarò solo e solamente Spike.

2...Parlami nuovamente così e ti strapperò personalmente via quella lingua insolente, ragazzina!

E 3...- le lasciò i polsi passando ad accarezzarle dolcemente i capelli- non dovresti tanto fare la schizzinosa con quelli della tua specie.-

A quel punto Erika lo guardò confusa. Che voleva dire?

Spike scosse il capo sorridendo, stranamente questa volta il suo sorriso non era ironico ma....compassionevole?

- Davvero non te lo ricordi?-

- Cosa?-

- Ieri sera....dopo che ti ho morsa.-

La ragazza rievocò riluttante gli avvenimenti della notte precedente ma niente, tabula rasa, era svenuta dopo che lui l'aveva morsa, aveva provato tante srane sensazioni infuse con la paura ma quello era tutto quello che ricordava.

Scosse veemente il capo.

- Sono svenuta e mi sono ritrovata qui.-

- é tutto quello che ricordi? Vuoi che ti racconti ciò che accadde dopo?-

Erika prese un pò di coraggio; aveva un brutto presentimento su ciò che poteva essere accaduto dopo ma.....voleva sapere quindi annuì.

- Ti ho donato il mio sangue. Te l'ho donato prima che fosse troppo tardi, prima che morissi del tutto. Sei rimasta morta per almeno 24 ore...per quello che ho visto in passato....hai fatto presto a riprenderti dopo tutto! Così ora sei rinata....eterna,invincibile,letale...vampira!-

Spike le si tolse di dosso lasciandola libera di sedersi.

Era sconvolta, non aveva alcuna minima intenzione di credergli, stava mentendo! Non poteva essere una vampira!

- Non ci credi? Senti il tuo battito cardiaco....e latua pelle...-

Senza farselo ripetere due volte portò la mano al cuore, rimanendo di stucco: non batteva e la sua mano era tremendamente fredda.




Iniziò a tremare scostandosi maggiormente da lui.

-cosa....come....com'è successo?-

-te l'ho detto,amore. Ti ho morsa e....-

-no! Voglio dire....perchè? Perchè l'hai fatto??...Non potevi farmi soffrire sufficentemente uccidendomi?Non ti saresti divertito abbastanza??-

-Nulla di ciò che hai detto. -

Aveva gli occhi lucidi, lo poteva vedere. Una strana voglia di consolarla, stringerla a se e farla sentire meglio lo invase completamente. Fece per accarezzarle il viso ma lei si scansò.

-Perchè allora?-

-Bhè....mi piaci! Se volevo tenerti solo per me questo era il mio unico modo. Sei mia piccola, mi appartieni ora. - La guardò come se volesse spogliarla con gli occhi; fece per avvicinarlesi ma lei si ritrasse.

-Mi hai uccisa per questo??! Mi hai tolto la vita solo per....portarmi a letto, farti da cagnolino?? -

Spike sbuffò spazientito.

-Non mi farai da cagnolino...col tempo capirai cosa vuol dire essere la mia childe. -

-Non sono tua! -

-Non ora,certo..ma il mio sangue sta iniziando ad entrarti in circolo. Poco tempo e farai tutto ciò che ti chiedo. -

Erika lo guardò scioccata.

- E questo non sarebbe farti da cagnolino? -

-Amore ora calmati, sdraiati, rilassati....sei debole e se continui ad agitarti così finirai per svenire o sentirti male! La traformazione non è ancora completa. So com'è, ci sono passato...ora senti qualche rimorso, ti senti fragile....sei ancora in parte umana ma non per molto. Ti prometto che dopo che l'anima avrà abbandonato il tuo corpo tu..-

Per pococ Erika non zompò dal letto.

-Cosa??!-

-Hai capitobene ma non è nulla, o comunque non potresti più farci niente. Te l'ho detto; il mio sangue è antrato dentro di te, è questione di minuti.-

-no! Non è vero, è impossibile! - Ad un tratto si alzò di scatto dal letto, indietreggiando lentamente con passo tremolante -questo...questo è solo un sogno....nulla di questo è reale e--e-e-...i vampiri non esistono! Tu non esisti! Ed io sono una normalissima ragazza che sta soltando facendo uno schifosissimo incubo oppure ho fatto uso di una qualche droga pesante!

Soprattutto la mia anima resterà qui! -

A questo punto Spike si sedette allerta sul letto, gurdandola non poco preoccupato.

-Non stai sognando, questa è la realtà ed ora calmati e risiediti...o ti farai del male da sola, ragazzina.-

-No! E smettila di chiamarmi ragazzina!!...io...io torno al campus. -

Detto questo si girò e si incamminò decisa verso la porta, salì i pochi gradini e fece per toccare la maniglia quando, sentendo la stanza girarle intorno, si bloccò. Tutto ad un tratto le gambe le cedettero bruscamente. Stava cadendo quando si sentì sorreggere e prendere in braccio.

-Te l'avevo detto di non alzarti, sei ancora debole! -

-Maledetto! Non mi toccare!! Non voglio che mi tocchi, maledetto!! -

Spike serrò le mascelle piegando la testa da un lato; quella ragazzina lo stava portando ai limiti della sopportazione.

-Vuoi che non ti tocchi? Perfetto. - Detto ciò fece per lasciarla cadere a terra.

-No! -

Lui la riprese al volo, riadaggiandola tra le sue braccia, mentre lei gli poggiava le mani sulle spalle per paura di ricadere nuovamente. Stavolta Erika non si mosse e non parlò più, lui aveva avuto ragione...non poteva muoversi ne tanto meno ribellarsi in quelle condizioni, sarebbe stato stupido anche se fosse servito a qualcosa. Lui avvicinò le labbra al suo orecchio sussurrandole con voce bassa e roca

-Mettiamo le cose in chiaro, non mi va di litigare ....ne di farti del male. Sarebbe stupido fare del male ad una mia creatura, non credi? Tengo al fatto che tu stia bene quindi se continuì così...sarò costretto a doverti legare. Vuoi farmi arrivare a questo? A doverti legare tutto il tempo? -

lei non rispose, non per paura, ma per la realtà complicata della situazione: lei era debole, lui forte. Anche se avesse acquistato qualche super-potere da vampiro, molto probabilmente, lui non ci avrebbe messo molto a metterla k.o.

Lo fissò dritto negli occhi per poi riabbassare lo sguardo.

-Brava piccola....così mi piaci...inizi ad imparare...-

Tra le sue braccia si sentiva stranamente protetta, al sicuro, così si lasciò andare poggiando delicatamente la testa contro il petto di lui, mentre si riavvicinava al letto sul quale la riadaggiò con cura.

---------------------------------------------------------------------------------

(Da qui è NC17....buona lettura :shifty: )

Sentì la mano di lui scivolarle lungo l'incavatura del collo, per poi scendere sempre più giù soffermandosi, per più di un istante, sul suo seno sinistro continuando poi imperterrito fino all'interno coscia.

Erika socchiuse gli occhi, imponendosi di trattenere un piccolo gemito di approvazione che stava per uscire dalle sue labbra, ma sembrava che quel giorno il suo corpo stesse complottando contro di lei poichè, nello stesso momento in cui sentì la mano di lui sfiorare la sua femminilità, curvò istintivamente la schiena. Le mani di Spike su di lei avevano un effetto stravolgente, poteva sentire la pelle bruciare, sciogliersi come cera sotto il suo tocco.

Ad un tratto riaprì gli occhi per rispecchiarsi dritta in quell'oceano che erano i suoi, nel suo sguardo poteva leggere la presenza di un desiderio crescente; lo stesso che c'era in lei in quel momento.

Le sorrise famelico mentre si chinava a gattoni sopra di lei, ricoprendole le labbra con le sue. Spike le leccò dolcemente le labbra richiedendo possesso della sua bocca, finchè lei non le dischiuse, assaporando il suo dolce sapore, mentre le loro lingue lottavano l'una per il possesso della bocca dell'altro.

- "Che diavolo stò facendo??è...è immorale! Lui mi ha appena uccisa ed io che faccio? Lo bacio,sono pazza! No, ora basta così! Ora lo faccio smetttere e me lo tolgo di dosso !" -

In quel preciso istante sentì la mano di lui raggiungerle la lampo del vestito, nebtre con l'altra l'attirava a se, accarezzandola con voglia crescente. A quel punto le posizioni si ribbaltarono: lei sopra, lui sotto.

- "Ok...però di dosso me lo sono tolto. No! Ora gli dico veramente di smetterla, giuro che lo faccio!"-

Spike continuò a fissarla intensamente e, come a pregarla di continuare, iniziò a muover dolcemente il bacino. A quel punto Erika molto probabilmente cambiò colore: i jeans di Spike erano rigonfi, molyo ma molto gonfi.....era già eccitato. Lui, notando il modo in cui lo stava guardando, non potè risparmiarsi un sorrisino ricolmo di lussuria.

-Tesoro...sò di essere tremendamente sexy anche così ma, ti assicuro che anche senza niente non sono da meno. Quindi, dolcezza, che ne dici di smetterla di mandiarmi con gli occhi e continuare? I jeans stanno iniziando a starmi dannatamente stretti. -

Lei annuì col capo, incapace di proferire parola, per poi sfilarsi velocementevia il vestito, rimanendo così in un completino di pizzo nero.Lui continuava ad ammirarla come ipnotizzato, mentre iniziava a sentire i jeans infinitivamente troppo stretti

Spike fece per slacciarsi la cinghia dei pantaloni quando lei gli cloccò la mano, portandolo a guardarla interrogativamente.

- "Brava, ti sei svegliata finalmente! Complimenti! La tua coscienza e la tua dignità insieme ti mandano i loro più sentiti ringraziamenti! "-

Pultroppo tutti i suoi pensieri vennero bloccati...anzi,no...sepolti vivi dalle mani di lui che scivolavano lentamente dalle braccia fino alle coscie.Erika iniziò a sbottonargli personalmente la camicia rossa che indossava e gliela sfilò via, per scoprire velocemente dei pettorali da favola.

- "Che la coscienza e la dignità vadano felicemente a farsi fottere!!!" -

Si chinò immediatamente su di lui baciandolo con trasporto, riassaporandolo, scese a posizionargli dei casti baci sul collo per poi passare a leccarlo più e più volte, per sentirlo sussultare compiaciuto.Lasciò scivolare la lingua lungo il suo petto, fino ad arrivare all'addome, mentre le sue mani si occupavano della cinghia dei pantaloni di Spike.

Intanto lui era occupato nel tentare di trovare un compromesso con l'allacciatura del reggiseno che, dopo svariati tentativi falliti, le strappò letteralmente via facendola sussultare.

Una volta libero dai pantaloni le fu nuovamente sopra baciandola con trasporto.

-Sei mia dolcezza...-

Spike prese tra le labbra la punta del suo seno destro iniziando a leccarlo e mordicchiarlo, mentre l'altro era occupato pienamente dalla sua mano.

Erika gemette dal piacere, decidendo di ricambiare, portò la mano dentro i boxer di lui iniziando ad accarezzarlo prima dolcemente poi con maggiore decisione e velocità.

-Siii....ancora,piccola....più veloce...aaaah...-

Lo sentì tendersi sotto il suo tocco e questo la incoraggiò ad andare avanti, finchè non le scansò la mano. Lo fissò negli occhi interrogandolo silenziosamente; le sorrise.

-Ho un'idea migliore tesoro....-

Detto questo si tolse velocemente i boxer, per poi passare all'ultimo straccio di biancheria che lei aveva in dosso.

Erika si tese sotto il suo sguardo; era in imbarazzo.

-Rilassati...non ti mangio mica...anche se...-

Dicendo questo si abbassò su di lei per baciarla con ardore mentre iniziava a spingersi in lei con le dita, torturandola dolcemente.

-Aaaaah....aaah...-

Spike iniziò ad aumentare la pressione, compiaciuto di sentirla gemere per lui.

-Ti piace, amore?-

-Mmmh...-

-Vuoi di più?- a quelle parole aggiunse una pressione delle dita più decisa.

-siii....cazzo....si!-

Lui rise dolcemente accarezzandole i capelli, mentre le sue dita continuavano a muoversi in lei, si calò sul suo orecchio.

-Sai che le parolaccia non si addicono alle ragazze come te?-

-sppppike....ti prego...-

Nel sentirle gemere il suo nome per la prima volta, dovette fare appello a tutte le sue forze per non prenderla seduta stante.

-Dimmelo Erika...dimmi che mi vuoi. Dimmi che hai bisogno di me.-

- "Perchè non si sbriga??Mi vuole morta....bhe, detta da una che è già praticamente morta è divertente...."-

-Ti voglio!....h-h-ho ....fottuttamente bisogno di te,ora!-

-ai tuoi ordini dolcezza.-

Detto questo le si posizionò tra le gambe penetrandola con una sola forte spinta.

-aaaah!!!-

Spike le dette un attimo di tempo per abituarsi, poi iniziò a muoversi dolcemente in lei, aumentando la velocità ad ogni spinta.

A poco a poco i loro gemiti riempirono la stanza.




Capitolo 2


Era sdraiata su quel letto, coperta solo dalle lenzuola, da più di un'ora rimurginando tutto quello che le era accaduto.

-"bel lavoro! Prima ti fai incastrare dalla tua amica in un'uscita a quattro, poi da un paio di occhi azzurri ed ora...sei morta. La prossima volta ascolto i miei e me ne stò a casa! Se mai riuscirò a scappare di qui...ma tanto...anche se riuscissi a scappare di qui, dopo che farei di preciso? Non posso tornare a casa e dire semplicemente "ciao nonna, sono tornata! Ohu! Sapevi la novità? Sono una vampira adesso! Ma non una qualunque vampira....una vampira masochista che và a letto col suo assassino. " "-

I suoi pensieri si bloccarono improvvisamente: si era lasciata andare,aveva davvero fatto sesso con quel mostro?

Ma la domanda reale era un'altra: Perchè? Perchè l'aveva fatto? Di solito non correva tanto facilmente tra le braccia di uno sconosciuto eppure, questa volta...

Scosse veemente la testa -" Cattiva, cattiva Erika!Non devi nemmeno provare a pensare a ciò che stavi per pensare!! è colpa di Spike se sei andata a letto con lui. Per via dello scambio di sangue e tutto il resto della storiella che ci ha raccontato prima! In effetti....non è stato proprio lui a dire di avermi trasformata per portarmi a letto? Di sicuro avrà usato uno di quegli stupidi trucchetti che i vampiri usano spesso, nei libri gotici, per indurre gli umani a cadere ai loro piedi. Si, è così! Il bastardo mi ha stregata! Se nò, perchè altrimenti? "-

Spike era uscito quasi subito dopo liquidandola con un "non ti preoccupare tesoro, tornerò presto. ", il pensiero che di lì a poco sarebbe tornato la fece rabbrividire.

- "lo odio" -

Si portò una mano al cuore rimanendo ancora incredula nel percepire il suo cuore fermo, senza vita appunto.

Meno di 12 ore prima si trovava in una discoteca intenta a fuggire da mr $ ed ora...ad un tratto fù colta dalla preoccupazione.

- " Maledizione!! Angela! "- Era scomparsa senza dirle niente e non sapeva neanche se Spike, dopo averla vampirizzata, si fosse fermato o meno a farsi uno spuntino con l'amica - "dio....a quest'ora al dormitorio si staranno domandando dove sono finita...se solo sapessero..."-

Alzando gli occhi notò un piccolo particolare a cui prima non aveva fatto caso: uno specchio.

La curiosità prese possesso del suo corpo, costringendola ad avvolgersi intorno ad un lenzuolo ed avanzare verso lo specchio.

- Oh dio -

Erika era immobile di fronte allo specchio, era proprio lì, ferma ,immobile! Ed allora perchè non la rifletteva?

- "Una controindicazione dell'essere vampiro, immagino! "-

- Maledizione !- presa da una moto di rabbia dette un cazzotto contro il muro, il quale si crepò immediatamente.

La ragazza fissò stupita ed incredula il buco nel muro per poi passare ad osservare la sua mano del tutto priva di graffi.

- merda. -Ad un tratto si sentì pervadere da una strana sensazione.

Si girò si scatto per ritrovarsi davanti a Spike, appoggiato allo stipite della porta, che la fissava divertito e sorridente.

- Tesoro, se ti dava fastidio lo specchio bastava dirlo invece di spaccarmi casa. -

Erika guardò confusa e mortificata prima il muro, poi la mani ed infine lui -io non volevo...cioè si ma...non credevo che...cioè....come diavolo ho fatto??-

Spike scoppiò a ridere avvicinandosi a lei.

- Dolcezza me lo chiedo anch'io! Hai una forza accatticante per essere una novizia! -In un attimo annullò le distanze attirandola a se - dimenticati del muro, non è un problema, ho una sorpresa per te. - Spike infilò una mano nel giacchetto per poi estrarne una piccola fiaschetta color argento che stappò velocemente.

Erika iniziò ad osservare il piccolo contenitore argenteo con estrema curiosità; ilcontenuto emanava un odore a dir poco invitante. Era come se soltanto sentendone l'odore riuscisse ad assaporarlo, sentirne il sapore metallico, il retrogusto dolciastro...

Rimase incantata ad osservarla bramando ardentemente il contenuto senza sapersi spiegare il perchè. Era come se una parte di lei stesse reaggendo a qualcosa di più forte della ragione, qualcosa di più primitivo ed antico.

- Lo vuoi? -

La voce di Spike la risvegliò da quella sensazione, costringendola a staccare gli occhidalla boccetta e a guardarlo.

- Cos'è?- le sue parole furono quasi un sussurro.Voleva berlo, lo voleva con tutta se stessa ma qualcosa stava reaggendo e scalpitando in lei, chiedendole di non essere affrettata.

- Davvero non lo capisci? -

Quel profumo così inebriante, era come se la stesse chiamando. Ad un tratto si rese conto di aver già sentito un odore simile, se non lo stesso, ma non riusciva proprio a ...

Erika si staccò di scatto da lui iniziando ad indietreggiare velocemente -Sangue umano... è sangue umano!-

- Andiamo, sò che lo vuoi...-

Ora riusciva a ricordare il sapore del sangue di lui che scivolava sulle sue labbra, che scendeva caldo giù per la sua gola. La sensazione che le aveva provocato e che le provocava ancora era sconvolgente!

- Tesoro, non puoi farne a meno lo sai, è la tua natura. -

- La tua, vorrai dire!! -

- Siamo uguali, apparteniamo alla stessa specie. -

- No! Io non sono come te! e non chiamarmi tesoro! -

- Ok...amore.- Erika sbuffò sonoramente,mentre Spike le si avvicinava mantenendo un'estrema calma -credici pure se ti fà sentire meglio ma...tu non sei più un'umana. Arrenditi all'idea, non vedo che problema ci sia. -

- Non berrò sangue umano. -

- Non hai risposto alla mia domanda. -

- No: io non voglio rispondere alla tua domanda, è diverso. -

- Perchè?! -

- Cos'è il gioco delle 20 domande??-

- Sai che stai cominciando a diventare snervante??!-

Erika sorrise soddisfatta -Oh,davvero?...non volevo!-

- Ti detesto quando fai cos'ì!! -

- Io sempre. -

Spike stava per controbbattere quando si fermò, fissandola dritta negli occhi

- Oh dio no...non dirmi che...- fece un mezzo giro su se stesso imprecando rumorosamente -Dannazione!! Dannazione!! Merda!!-

- Un'altra imprecazione? -

- La tua anima!! Hai ancora l'anima!! Doveva essere già sparita!! Non doveva essere così! TU...tu dovevi perdere l'anima e lasciarti tutto alle spalle, invece...merda...come ho fatto a non accorgermene prima..-

Erika si soffermò a fissarlo. Era vero, la sua anima era ancora lì, se provava ancora il rancore e la rabbia poteva significare solo una cosa...

-...non se nè andata..- ma non sapeva neanche lei se questo fosse un bene od un male.





Spike si girò verso di lei - già!hai una bella forza di volontà, devo ammetterlo, vuoi rendermi le cose difficili? Perfetto per me non fa alcuna differenza, anima o No. -

- Già..si…tanto sono comunque prigioniera qui dentro-

- Non sei una prigioniera. -

Erika biassicò un sorriso -già certo come no !-

Spike le si avvicinò nuovamente. Erika fece per allontanarsi ma, sentendo il freddo ferro del letto dietro di lei, si ritrovò costretta a fermarsi. Lui le sorrise posandole una mano sulla vita mentre, con l’altra, le accarezzava dolcemente i capelli.

- No…non lo sei. Puoi andartene di qui quando vuoi, non sei obbligata a rimanere. -, la ragazza sorrise dal sollievo mentre gli occhi le lampeggiavano di gioia -ma solo una cosa…ce l’hai un posto dove andare? -

- Certo! -Erika era già al settimo cielo e la sua felicità sembrava non aver limiti; stava per uscire da quell’incubo.

- Non mi riferisco a quella baracca che è il tuo college ma ad un posto sicuro. -

- Il mio college è più che sicuro e…. non è una baracca! -

- Intendo sicuro per te.Non credo che stare in una stanza illuminata Ti gioverebbe molto, ora come ora! E non sai neanche tutte le altre cose che potrebbero nuocerti….a partire dagli altri come noi. -

Erika lo fissò con rancore annuendo vivamente con un falso sorriso -credimi…ne ho più che un’idea. -

Spike la lasciò ma senza scansarsi da lei o distogliere lo sguardo dai suoi occhi -no non lo sai. - .

si girò avvicinandosi a piccoli passi verso la scrivania -ai vampiri non piacciono gli altri vampiri…specialmente i novizi…questo è risaputo.Possono essere così stronzi da torturarti fino a farti pregare in ginocchio di ucciderti! E questo nella migliore delle ipotesi...-

- Vuoi solo spaventarmi.-

- Libera di credere quello che vuoi, dolcezza! Ma io sò che è così..-

- Allora perché non lo stai facendo a me? -

IL vampiro iniziò a giocherellare con un piccolo soprammobile che continuava a girare e rigirare tra le mani. -perché tu sei mia. Te l’ ho già spiegato. Ma non ti devi preoccupare troppo degli altri….c’è molto altro che dovresti temere. -

Erika stava iniziando ad innervosirsi,voleva spaventarla? Bene lei non avrebbe ceduto! -sono una…sono una vampira ora, giusto? Sono già morta! Non devo temere nulla e…sono abbastanza intelligente da sapere già di mio che non posso uscire alla luce del sole! Non vedo quale sia il pericolo! -

Spike si girò sorridente -sprontata al 100% …chissà perché mi ricordi qualcuno, ragazzina. -

- Non sono una…-

- Ho 120 anni e tu …quanti ? 18? Quindi per me sei una ragazzina e sono il tuo sir quindi…. ti chiamo come maledettamente mi pare! capito *ragazzina*?- si soffermò a sottolineare l’ultima parola mentre si avvicinava nuovamente a lei.

Erika non riuscì a trattenersi. Nessuno le dava della ragazzina!!

-hey! mister ossigenato! con chi credi di parlare, eh? io non prendo ordini da nessuno tanto meno da te !! -

Spike socchiuse gli occhi fermandosi a pochi centimetri da lei e sospirò

-odio doverlo fare..-

In meno di un secondo Erika si sentì scaraventare a terra, con le spalle contro il freddo muro e gli occhi serrati dalla paura. Rimase sconcertata non appena riaprì gli occhi: Spike l‘aveva colpita con una forza tale da farla volare dall’altra parte della stanza e…lei stava ancora bene? Certo, la guancia le bruciava da morire ma…

Non appena vide Spike chinarsi accanto a lei, ebbe un sussulto e vedendo la sua mano protrarsi verso di lei fece per scansarsi.

-No. -

A quell’ordine Erika ritornò sui suoi passi lasciando che le accarezzasse la guancia su cui l’aveva colpita: aveva davvero capito che era meglio non farlo arrabbiare. Intanto Spike continuava a fissarla come perso mentre con la mano risaliva ad accarezzarle i lunghi capelli biondi.

-sai…da una parte mi ecciti fottutamente quando cerchi di affrontarmi, di rispondermi a tono. Ma dall’ altro…-

-ahaaa….-

Un’acuta fitta al cuoio capelluto la obbligò a tirare indietro la testa ed esporre il collo, mentre lui le tirava indietro una ciocca di capelli.

-…non posso permettertelo, vedi?io ho una reputazione da portare avanti, tutti mi temono ed io non posso permetterti di rovinare tutto…sai com’è…gli altri potrebbero seguire il tuo esempio e noi non vogliamo che accadda vero? -Erika ,per quanto possibile, scosse il capo -bene. - lasciò la presa riprendendo ad accarezzarla dolcemente mentre lei iniziava leggermente a tremare.

-in fondo mi dispiace farti male…non voglio esserci costretto. Quindi prendi il gesto di prima come un avvertimento: non mi faccio trattare da nessuno come uno zerbino, neanche da te …soprattuttto da te, tesoro. Sei la mia childe quindi esigo rispetto. Se te ne vai farai quello che vuoi ma…te lo dico subito: non durerai molto. Non sai quello che può ferirti e non sei neanche abbastanza esperta per riuscire a captare il sorgere del sole…e soprattutto per saperti difendere dagli altri.-

L’ultima parte le risuonò molto allusiva ma si trattenne, memore di ciò che lui poteva farle, dal rispondergli.

Spike continuò -Se invece rimani e …se fai la brava..nessuno ti farà del male, anzi ti proteggeremo. Per quanto mi riguarda, se vuoi, ti insegnerò tutto quello che c’è bisogno da sapere. -

- Mi pr-proteggerete? C’è qualcun altro altre a noi qui dentro? -

- Si. I miei amici, il clun, il mio branco, la mia famiglia…chiamali come ti pare. -

- Nessuno mi farà del male? -

- se tu non ne dai motivo. -

- Ma….dovrò…cioè io e te..dovremmo..dovrei…-

Spike si trattenne dal ridere nel vederla così imbarazzata poi si alzò porgendole la mano.

- tesoro lo abbiamo fatto fino ad un’ora fa…ora non dovrebbe essere così difficile dirlo. -

Erika rifiutò la sua mano alzandosi da sola e cacciando il rossore dal suo volto e disse tutto d’un fiato- in cambio vuoi che io faccia sesso con te. -

Spike le sorrise per poi girarle intorno -bhe…- le avvolse un braccio intorno alla vita sussurrandogli all’altezza del collo -prima non ti è dispiaciuto..-.Spike le posò dei leggeri e casti baci sulla spalla mentre lasciava che le sue mani vagassero su tutto il corpo di lei.

- Cosa ti fa credere che accetterò?…che sia disposta a restare con te?…-

Potè giurare di averlo sentito sorridere sul suo collo un attimo prima che i suoi pensieri venissero sepolti dal tocco di lui sotto il lenzuolo. Automaticamente curvò la schiene verso di lui.

- Questo…-

In un attimo la fece girare verso di lui e le tolse il lenzuolo di dosso. Chissà perché era sicura che quella sarebbe stata una notte molto lunga…………….



Cap 3

Con il passare dei giorni, riuscii a comprendere ben presto quali fossero i pregi ed i difetti di quella situazione.

Spike mi trattava bene in fondo, non che i miei sentimenti verso di lui fossero cambiati anzi l’odio si dibatteva in me come fuoco ardente, ma potevamo convivere insieme.

Il nostro “rapporto”si basava su tre fattori fondamentali:

1) il silenzio

2) il sesso

3) il sangue

Non mi ero ancora arresa alle sue richieste, al fatto di dovermi nutrire di sangue umano…. forse perché non riuscivo ancora a non considerarmi io stessa un’umana. Non volevo essere un mostro.

Lui inizialmente aveva fatto delle obbiezioni, ma poi eravamo giunti ad un compromesso: ogni volta che io ne avessi avuto voglia avrei potuto usufruire del suo sangue .Questo gli permetteva di avere ancora più potere su di me. Lo sentivo. Molto probabilmente era per questo motivo che aveva accettato di farmi bere il suo sangue, risparmiandomi gli omicidi,così ben volentieri.

Comunque da quel giorno ero diventata taciturna, non parlavo mai ne tanto meno mi alzavo dal letto, non perché non potessi anzi, talvolta facevo esasperare Spike con il mio contiguo silenzio ,ma perché non volevo.

La mia esistenza era volata via con la mia vita.

Spike cercò di farmi adattare alla situazione in milioni di modi, tanto da trasferire tutti i miei oggetti nella “nostra stanza”, come era solito denominare, compresa la mia collezione di libri di Anne Rice. Può sembrare ironica la situazione, una vampira che legge di altri vampiri, ma era così: amavo i libri di Anne Rice.

Ricordo alla perfezione quella sera….

-----------------------------------------------------

- Papà è tornato, dolcezza! -entrò velocemente nella stanza, stringendo tra le braccia un grande scatolone, e si sedette accanto a me, sul letto, con un unico ed elegante movimento del corpo. Mi sono sempre domandata come, un vampiro come lui ,può avere un portamento così elegante e sinuoso con un carattere arrogante come il suo .- ti ho portato qualcosa che ti tirerà su di morale.. -

Detto questo svuotò lo scatolone accanto a me lasciandomi di stucco: quelli erano i miei oggetti!!!

-Sorpresa, vero? ho pensato che magari riavere le tue cose ti avrebbe fatto piacere…-

- Erano ancora li? Non le hanno tolte? - la mia voce aveva tremato notevolmente cosa di cui lui stesso si accorse, dato lo sguardo che mi lanciò qualche istante dopo.

- No. Cè più di un manifesto al collegh che dicono che ti stanno cercando, non si sono arresi.-

Credo che in quel momento io abbia abbassato lo sguardo, dio….c’erano così tanti pensieri che vagavano nella mia mente. Era passata già una settimana dalla mia scomparsa, dalla mia morte, dalla mia rinascita e dal mio addio alla normalità. Odiavo ciò che ero e niente avrebbe potuto cambiarlo!

In quel momento, molto probabilmente, Spike intuì ciò a cui stavo pensando e si scansò lentamente.

- Bhe..vediamo cosa c’è qui…-

Ad un tratto mi accorsi che aveva tra le mani uno dei miei libri di Anne Rice e mi risvegliai subito dal mio stato di trance, diventando paonazza, quando lesse il titolo del libri

- °Intervista col vampiro°…oh,dio…- In quello stesso istante iniziò a ridere veramente di gusto.

- Ciò che leggo non ti riguarda quindi ridammi subito quel libro!!-

Gli sfilai immediatamente via dalle mani il libro ma lui non fece obbiezioni; troppo occupato a ridere per poter reagire.

- Non lo trovo divertente…-

- Oh,io invece si !! -

- Spike! -

- Ma è troppo divertente !!!…intervista col vampiro…-

- Spike smettila, dico sul serio!! -

- Ok. Sono serio…..ma chi prendo in giro? è dannatamente divertente..-

- Grandioso. -Erika sbuffò cercando di non dare molta importanza alle risate del vampiro che le stava accanto ma…- vuoi farla finita?? -

- Lo farei se quello fosse l’unico libro di quel genere! Dolcezza, qui hai anche Bram Stoker!! Se questo non è il destino non so in che altro modo chiamarlo!! -

Mi soffermai a pensarci su: non aveva tutti i torti; su questo eravamo d’accordo. Mi unii a lui, non riuscendo a trattenere una piccola risata per l’assurdità della situazione.

- Sono riuscito a farti ridere..-

Non mi dimenticherò mai, in tutta la mia lunghissima non vita, lo sguardo che mi lanciò in quel preciso istante. Aveva rialzato lo sguardo verso di me, i suoi occhi cielo mi apparvero più profondi che mai in quel momento, mentre chinava leggermente il capo, concedendomi uno dei suoi sorrisi più belli e dolci, con i quali è sempre riuscito a lasciarmi senza fiato. Le sue parole furono un caldo sussurro che accarezzò l’aria nella stanza.

- è da quella sera che non vedo un sorriso sulle tue labbra. Devo dirti la verità…mi mancava.-

Chinai il capo, non riuscendo a sostenere il suo sguardo, non riuscendo a capire lui e non riuscendo a capire me stessa.

Come poteva un essere così crudele, un mostro come Spike, un mostro come quello che mi aveva tolto la vita, essere tutt’uno con il William che avevo conosciuto quella notte fatale e rivedevo, in quel preciso momento, davanti a me? Non riuscivo a comprendere quale possibile relazione ci fosse tra questi due estremi opposti, quale intrinseco incantesimo mi facesse cadere in uno stato di tale confusione al solo accenno a quel suo lato “umano”.

Odiavo tutto ciò!

Odiavo sentirmi così confusa, odiavo sentirmi così impotente, odiavo ciò che mi stava accadendo, ma soprattutto….odiavo ciò che mi stava facendo!

Si era avvicinato a me, posandomi la mano sotto il mento e costringendomi delicatamente ad alzare lo sguardo, mentre avvicinava lentamente le sue labbra alle mie fino a sfiorarci.

Le sue morbide labbra contro le mie, la sua lingua che mi accarezzava dolcemente le labbra richiedendone il possesso, poi le nostre lingue che si sfiorarono a vicenda in una danza senza fine.

Sentivo le sue mani cingermi la vita ma, diversamente dal solito, non andare oltre, trattenersi limitandosi a stringermi a se lasciando che un piacevole terpore mi percorresse interamente.

Perché cedevo?Non lo so ancora adesso……