RITRATTO A CARBONCINO


La luna era oscurata da nuvole plumbee trasportate da un vento freddo e tagliente.


I capelli le vorticavano attorno al volto ed era costretta a scostarseli continuamente dagli occhi con un gesto meccanico e annoiato.


I suoi pensieri erano altrove, non nell’imminente caccia, non con Riley che non stava bene a causa del suo cuore ma cercava di nasconderlo, non negli studi, non con i suoi amici. La mente vagava lontana in ricordi passati e in speranze disilluse.


La luce lunare occhieggiava a tratti fra le nubi illuminando di una riverbero metallico le lunghe file di lapidi. Non riusciva a trovare quella che cercava, quella da cui doveva sorgere un nuovo, arrabbiato vampiro. Un altro, l’ennesimo...


Non aveva mai tempo per sé.... e quella sera avrebbe dovuto studiare...... comunque in una notte come quella non sarebbe riuscita a concentrarsi sui libri..........


Alla sue spalle un ruggito scaturito dalla notte le indicò la posizione della tomba che cercava.


Con un gesto rapido e fluido estrasse dalla tasca un paletto e si voltò verso il suo avversario.


Non aveva voglia di scherzare. Parò alcuni colpi ed atterrò l’inesperto demone finendolo con il paletto.


Improvviso e inaspettato un sprazzo di luce lunare illuminò la cacciatrice che si rialzava brandendo la sua arma.


Il silenzio della notte era quasi innaturale, qualcosa non andava..... Buffy ne era sicura........ ma se n’era accorta troppo tardi.... Un lieve fruscio, ombre invisibili che si muovevano rapide........ Capì di essere circondata.


Come era potuto succedere........maledisse la sua distrazione e si preparò a combattere.


I vampiri uscirono dall’oscurità dei cipressi e strinsero il cerchio attorno a lei.


Erano troppi.....


Atterrò i primi tre che le si fecero addosso. Pensare, doveva pensare in fretta ad una via d’uscita, non avrebbe potuto tenerli a bada ancora per molto. Un turbino di pensieri le affollava la mente ma le schiera si stringeva sempre più attorno a lei senza lasciarle la possibilità di reagire. Ricevette un colpo alla schiena e non ebbe neppure il tempo di rialzarsi che la colpirono allo stomaco, più volte. Tutta l’aria le uscì dai polmoni, dolorosamente, lasciandola stordita e senza fiato. Il dolore e la rabbia le diedero la forza di opporsi, ma ancora per poco. Una pioggia di colpi le cadeva addosso, un calcio in faccia la atterrò definitivamente. La vista le si oscurò, mentre un dolore acuto si diffondeva da qualche parte del suo corpo........ una trappola, era una trappola...... le sembrava di cadere in un vortice buio e senza fondo,......cadere, cadere sempre più giù....... poi perse definitivamente i sensi.


La legarono saldamente e la portarono via scomparendo con lei nella notte tempestosa.




Gettò la giacca sul letto e aprì le tende, Los Angeles risplendeva delle sue mille luci stagliandosi contro il cielo nero come la pece, quasi fosse un universo a parte.


Aveva la netta sensazione che qualcosa gli sfuggisse, una sensazione di pericolo imminente.


Per un momento Angel si guardò attorno senza individuare la causa della sua inquietudine.


Poi vide la busta sul letto.


Color avorio, di carta fatta a mano, aperta e appoggiata sul cuscino.


.........Un tempo, Angelus lasciava buste aperte con ritratti a carboncino delle sue vittime....... un tempo....


Con un gesto nervoso Angel prese la busta.


Sapeva cosa ci avrebbe trovato, ma sperava ardentemente di sbagliarsi.


La tensione traspariva attraverso la sua imperturbabilità.


Angel estrasse il foglio ripiegato in tre e gli scivolò in mano una sottile catenina d’argento con una croce........una croce che conosceva bene.......


Quasi senza accorgersi che la croce gli bruciava la mano la strinse ed aprì il foglio.


Un ritratto a carboncino.


Era Buffy, il capo reclinato sul collo, le mani legate sopra le testa, gli occhi chiusi e le ciglia che ombreggiavano le guance.


Afferrò la giacca e uscì stringendo ancora la croce che le aveva regalato e il ritratto.


Si diresse a Sunnydale con la velocità del vento stesso, mentre il cielo scaricava la sua ira in una pioggia sempre più fitta.




I pensieri di Buffy cominciarono a schiarirsi e lentamente ritornò in sé. La prima cosa che le fece capire che era viva furono gli spasmi di dolore alla testa che sembrava doverle scoppiare ed il sapore salato del suo sangue in bocca che le usciva da una ferita sotto l’occhio. Le macchie davanti agli occhi cominciarono a dissolversi lasciandole vedere la sua prigione. Saggiò la resistenza delle corde ai polsi che la legavano a degli anelli di ferro nel muro e capì che cercare di scioglierle era inutile.


Si sentì osservata e ,mentre si abituava all’oscurità, vide una figura sottile nell’ombra che la fissava intensamente.


Drusilla si fece avanti con un sorriso folle e diabolico.


Così ci ritroviamo, Cacciatrice! Questa è la resa dei conti mia cara Buffy.........nonché la tua ultima notte!!! Ucciderti sarà così divertente... soprattutto perché lo farò sotto i suoi occhi e per lui sarà peggio che morire........Perché quello stupido ti ama ancora, lo sai vero??”


Buffy capì subito di chi parlava Drusilla


Angel non verrà! Non sa che sono qui e poi.......io.....non ha nessun motivo per correre a salvarmi noi non stiamo più....”


La risata di Drusilla le impedì di continuare.


Certo che sa che sei qui..... e verrà! Verrà come sempre perché tu sei in pericolo”


La sua espressione si fece cattiva “Il mio Angel ti ha preferito a me........ ma non importa perché stasera mi divertirò molto con voi due!!”


Fuori infuriava la tempesta. Il vento scuoteva gli alberi, piegando le loro fronde fin quasi a terra e spazzando i loro rami.


La pioggia era come un muro fitto e impenetrabile scosso nelle sue fondamenta dal vento. Lampi violenti squarciavano a tratti le tenebre.


Piombando su di loro come il terrore, come la morte, come l’ignoto, senza quasi che si rendessero conto di cosa accadeva, Angel eliminò i vampiri di guardia fuori dal diroccato monastero sulla collina, osservando per un istante i loro grugni mostruosi disperdersi in cenere. Un lampo lo illuminò mentre riprendeva fiato un istante, l’acqua che gli colava addosso.


Entrò nel monastero sconsacrato e dimenticato da Dio e dagli uomini.


La vide immediatamente, ma ancora prima di vederla sapeva che era lì, avvertiva la sua presenza.


Legata vicino a un vecchio altare con una fiaccola che le illuminava il viso solcato da un livido scuro appena sotto l’occhio. Si diresse verso di lei senza curarsi di altri possibili assalitori, voleva solo portarla via di lì.


Sapevo che saresti venuto”. Una voce conosciuta parlò alla spalle di Buffy. La ragazza alzò la testa rendendosi conto che Angel ,ancora una volta, era venuto per salvarla.


E’ una trappola.....” La voce le si spense in gola.


Una pallottola esplose fendendo l’aria con un sibilo sinistro e colpendo Angel a una spalla.


Ho creduto fosse meglio assicurarmi che non potessi nuocere al mio piano........Adesso puoi goderti lo spettacolo della sua morte!”


Drusilla face un cenno ai suoi uomini che accerchiarono Angel e lo rialzarono da terra.


Lasciala andare, è me che vuoi, e io sono qui”


Ucciderti non sarebbe abbastanza, non prima che tu l’abbia vista a terra senza vita! Poi sarà il tuo turno!!”


La spalla pulsava e bruciava come se un fuoco vivo la divorasse, invadendogli la mente. Ma doveva salvarla, ad ogni costo.......


Drusilla stava per avventarsi sul collo scoperto di Buffy.....


Al centro dell’edificio una trave verticale di legno quasi marcio, che arrivava alle fondamenta, sorreggeva anche il tetto.


La disperazione scatenò tutta la forza crudele e furibonda di Angelus che liberandosi dai vampiri che lo trattenevano colpì la trave.


Il legno già guasto cedette e la chiesa cominciò a crollare su se stessa.


Drusilla si ritrasse spaventata mentre i suoi vampiri restavano sepolti dalle macerie e crepe profonde si aprivano nel pavimento.


Angel slegò Buffy e si diressero verso l’uscita che pareva lontanissima e irraggiungibile.


Il terreno le franò sotto i pedi....... Angel l’afferrò a stento per una mano...... non aveva una presa sicura ...... le sue dita gli sfuggivano rapide......la spalla ferita non avrebbe retto a lungo nel sorreggerla.......Con un sforzo Buffy afferrò anche l’altra mano che lui le tendeva riuscendo a tirarsi su. Senza neppure potersi riprendere si slanciarono nuovamente verso l’uscita, raggiungendola appena in tempo.


Alla loro spalle il monastero affondò nei cunicoli sottostanti in una nube di polvere ed acqua.


Si lasciarono cadere a terra, in ginocchio uno di fronte all’altra, sfiniti, feriti, fradici.


Angel la prese per le spalle “ Buffy, stai bene?”


Sul volto di lei la pioggia si mescolò alle lacrime...........


Credevo di perderti per sempre, Angel........”


La abbracciò tenendola stretta a sé a lungo “ Lo so, ma non avrei mai permesso che ti accadesse qualcosa.....”


Angel..io......io ti.....”


Non dirlo ti prego, sarebbe troppo difficile andarsene, perché l’unica cosa che vorrei adesso è baciarti e tenerti stretta così per sempre, ma non è possibile. Devi tornare da lui, perché lui ti ama ed è.............è un ragazzo........e con lui avrai una vita normale, il più normale possibile, una vita che io non posso darti e lo sai......”


Le scostò i capelli bagnati dal viso, tenendoglielo fra le mani e guardando nel fondo dei suoi occhi .....”Ti amo e ti amerò per sempre, ma non mi è permesso stare con te e voglio che tu sia felice, è l’unica cosa che voglio, ma come vedi riesco solo a farti piangere.....”


L’aiutò a rialzarsi e le sfiorò le labbra con un ultimo bacio poi se ne andò........


Buffy restò a guardarlo sparire nella notte. Lasciando che le lacrime scendessero lungo il suo viso.


Quando non poté più scorgerlo, si voltò e si avviò verso casa, per tornare alla sua vita e.........a Riley che non sapeva nulla.....................


Aveva smesso di piovere.