UNA NOTTE QUALUNQUE


Disclamer: i personaggi e i luoghi descritti non sono di mia propietà, appartengono a Joss Whedon ed alla WB,l’autrice scrive senza scopo alcuno di lucro, per puro divertimento personale.


Pairing: Angel/Kate


Summary: Kate ripensa alla notte in cui ha conosciuto Angel


A Maria, perché è unica, e perché è stato vedendo e rivedendo il suo splendido video sul Lonely Heart che ho scritto

queste due righe, che non si possono esattamente definire una ff. Ti voglio un mondo di bene



Era una serata come tante, sai.

Era una notte qualsiasi che mi separava da un giorno qualsiasi.

Ma è successo qualcosa.

Qualcosa che ha cambiato tutto.

Qualcosa che ha cambiato me, e la mia vita.

Per sempre.

Era una notte qualunque.

E la voglia di mollare tutto che da qualche parte dentro di me mi mordeva l’anima.

Una notte qualunque.

E mi sentivo così sola da far male.

Una notte qualunque.

Quando ormai avevo perso il conto dei giorni bui e vuoti.

Quando ormai il mio cuore era già asserragliato dietro muri di ghiaccio da troppo tempo.

Una notte qualunque.

Che è diventata la prima notte, l’unica.

Perché in quella notte ho ricominciato a vivere.

Perché da quella notte non sono più stata sola.

Perché in quella notte ho incontrato il tuo sguardo, e il mio cuore ha smesso di battere, il mio respiro si è fermato, il

mondo ha smesso di girare per un attimo, e poi tutto ha ripreso la sua folle corsa.

Una corsa che prima non avevo mai vissuto, senza riuscire a stare dietro al mio cuore impazzito, con il mio stesso fiato

che sembrava potermi soffocare, perché da quel momento ogni battito del mio cuore, ogni mio respiro, ogni mio

pensiero, sarebbero stati per te.

Ho incontrato il tuo sguardo: ed è stato per caso... o forse è stata colpa del destino.

Ma mi è bastato un attimo per perdermi.

Un attimo per amarti.... ma anni per ammettere che fosse così.....

Ho incontrato i tuoi occhi così profondi, così dolci, così tristi, così soli come lo ero io, e il mio cuore ha saputo che ti

avrei amato, e contro ogni logica mi sarei fidata di te, e avrei cercato di odiarti e di dimenticarti, ma tu saresti rimasto

per sempre dentro di me.

Nel profondo della mia anima, dove hai bruciato e devastato tutto a parte quello che provo per te, perché non c’è più

stato spazio per nulla a parte i tuoi occhi come una droga e un veleno, come un balsamo e luce pura.

E tutto questo solo in un attimo.

Solo il tempo che è servito alla mia anima per riconoscerti e sapere che eri per me, per trovarti fra mille, e nascondere la

tua immagine nelle pieghe del mio cuore, e gridare ancora e ancora nella mia testa, che eri tu quello che aspettavo.

Gridare ancora e ancora che ti amavo ,già allora, senza una ragione e senza un senso, e che ti avrei amato sempre.

Solo il tempo di respirare, perché mi toglievi il fiato.

Solo un attimo per amarti senza neppure capirlo.

Senza sapere, senza immaginare tutto quello che ci avrebbe legati e tutto quello che ci avrebbe strappati l’uno all’altra,

allontanati, dispersi.

E poi ti ho parlato.

Con il cuore che batteva troppo forte ,che spaccava le costole e premeva per uscire dal petto, per raggiungere te a cui

ormai apparteneva, e la gola secca.

Con l’ansia di una ragazzina al primo appuntamento, come se il nostro fosse stato un appuntamento.... come se

avessimo mai avuto un appuntamento....

Io ,così riservata, così timida... così fredda... così distaccata... così dura.... ho attaccato discorso con un estraneo.

Non come tante volte avevo fatto per il mio lavoro, non come una poliziotta, non con il coraggio di chi si nasconde

dietro quello che rappresenta, ma come una ragazza.

Come la ragazza che non avevo avuto il tempo e la possibilità di essere, perché la vita mi aveva travolta e segnata troppo

in fretta...

Ti ho parlato... aggrappandomi al bicchiere del mio drink come ad un’ancora.... deglutendo la paura che tu non mi

rispondessi neppure... che neppure mi avessi vista....

Non potevo fare altro.

Perché avrei fatto qualsiasi cosa per trattenerti.

Ho parlato per impedirti di sparire nel buio, nella folla... come avresti fatto tante altre volte dopo... senza che io trovassi

più la forza per trattenerti... senza che ti afferrassi per una mano e ti costringessi a voltarti verso di me, a guardarmi

negli occhi, senza che ti dicessi quello che sentivo....

Ho parlato per l’inspiegabile bisogno di averti accanto, di sentire la tua voce, di annegare anche solo un altro secondo

nei tuoi occhi.

Ho parlato perché mi bruciavi sulla pelle, e scaldavi quel cuore che per troppo tempo non avevo più sentito battere così.

Senza preoccuparmi di come stavano i capelli... o il trucco.... o il vestito... perché sentivo che tu avresti guardato la mia

anima.

Perché avevi toccato la mia anima.

E tu mi hai sorriso.

Leggermente, con dolcezza infinita.

Ed è stato come se fosse il primo sorriso che avessi mai visto, che mi avessero mai regalato.

Fuoco liquido mi ha invaso le vene, il cuore ha perso troppi battiti per poterlo controllare.

Un sorriso.

Ti è bastato un sorriso per accendere un incendio dentro di me, e dalle ceneri di quelle fiamme il tuo nome è rimasto

impresso a fuoco in ogni fibra nel mio essere, nella mia carne, nella mia anima, nella mia mente.

Ti è bastato uno sguardo per farti amare.

Per farmi desiderare che il mondo sparisse, e il tempo si fermasse, e restassimo solo io e te, così che avrei potuto

naufragare infinitamente nella dolcezza dei tuoi occhi.

Così che avrei potuto trattenerti accanto a me per sempre e annullare tutto ciò che ti avrebbe portato via da me, e

cancellare tutto prima di quel moneto e di noi.

La tua voce, la tua dolcezza, il tuo sorriso, la malinconia struggente in fondo ai tuoi occhi, e in un istante il gelo che

attanagliava il mio petto si è sciolto ed hai cominciato a bruciare in me.

Solo un attimo per volerti accanto.

Solo un attimo per desiderarti nella mia vita.

Solo un attimo per accettare tutto di te, anche i mille segreti che neppure potevo immaginare....

Poi la tua voce... la tua voce che mi portava lontano, che accendeva di follia il mio cuore.

E meno di un minuto per lasciare che mi incantassi, che mi rubassi i pensieri....

Meno di un minuto per permettere che attizzassi la speranza dentro di me, che accendessi la luce dei miei giorni.

Meno di un minuto per capire da quanta luce si può essere investiti, attraversati, senza farsi male.

Meno di un minuto perché mi insegnassi a volare.

E scoprisi già gelosa di te, che quasi non conoscevo...

Gelosa di tutti quelli che erano nella tua vita, che potevano starti vicino, sentirti ridere ogni giorno e vedere il tuo

sorriso....

Gelosa della donna che forse c’era nella tua vita....

Gelosa ,senza ragione, e senza causa, della prima ragazza che aveva cercato di abbordarti , quella stessa notte, poco

dopo che avevo incontrato i tuoi occhi... ed ero cambiata per sempre...

Per cambiarmi ti è bastato così poco...

Per insegnarmi di nuovo a fidarmi, per insegnarmi ad amare....

Per cambiarmi... per ridarmi speranza e gioia...

Per cambiarmi... per farmi capire che non ero più sola... che tu ci saresti stato, perché ormai eri in me, per sempre...

Perché quella notte non hai salvato la mia vita solo una volta...

Perché quella notte hai salvato me... Kate, non una poliziotta che cercava di arrestare un assassino.

Hai salvato i miei sogni.... ha salvato il mio cuore e la mia anima...

Mi hai fatto capire che potevo ancora amare.... ed essere amata...

Hai letto la mia anima... e mi hai ridato il sole con un gesto.

E perfino quando ho creduto che avessi ucciso, quando ho cercato di arrestarti e ti ho puntato contro una pistola, mi

toglievi il fiato... e il mio cuore incessantemente lottava con la ragione che mi diceva che non eri l’angelo che avevo

letto nei tuoi occhi, che eri solo qualcun’altro che aveva illuso le mie speranze.

E quando al telefono ho sentito di nuovo la tua voce... ho creduto che tutta la centrale fosse sparita, che i confini si

fossero annullati... ho creduto di poter di nuovo vedere attraverso i tuoi occhi e leggere la tua anima che mi abbagliava...

Ed ho voluto crederti, disperatamente... anche solo per rivederti ancora una volta...

E sono stata disposta a rischiare che tu infrangessi i miei sogni e le mie speranze.... solo perché volevo a tutti i costi che

fosse vero... solo perché l’unica cosa che potevo fare era fidarmi di te... quella prima volta come tutte le altre in cui non

ho voluto ammetterlo....

Fidarmi di te... anche se non te l’ho mai detto... mi sono sempre fidata di te...

Perché il tuo sorriso mi aveva incantato, e il tuo sguardo mi aveva rubato il cuore... e come è possibile non fidarsi del

proprio cuore?

Era solo una notte qualunque.

Ma ha cambiato la mia vita.

Era solo una notte qualunque.

Ma ho perso il mio cuore.

Era solo una notte qualunque.

Ma è stata la prima della mia vita, perché tu sei entrato a farne parte.

E non potrei dimenticarti nemmeno se mi strappassi il cuore dal petto....

Era solo una notte qualunque.

Ma ho imparato d amare.

Era una notte qualunque.

Ma dopo quella non ce ne sono state altre.

Perché nelle mie notti c’eri tu...