THE MASK OF LOVE

AUTRICE:PSIKE

La strada buia, illuminata dal lampeggiare giallastro e incerto del lampione che singhiozzando cercava ti prolungare la sua vita ancora per quella notte ansimando in un fastidioso ronzio, non era per nulla rassicurante ai suoi occhi. Si strinse nelle spalle coprendosi maggiormente nella sottile giacca che indossava e proseguì verso l'insegna luminosa dalle luci al neon di vari colori intermittenti. La musica che fuoriusciva dalla porta era alta, troppo rumorosa per i suoi gusti, e la stordiva come un tremendo mal di testa, ma era quello che era andata a cercare in quel posto.

Guardò la porta come se varcare la soglia del locale avesse significato un salto nel vuoto senza paracadute e facendosi coraggio un ultima volta la spinse entrando nel locale.

La musica la stordì momentaneamente costringendola a chiudere gli occhi per riacquistare un minimo di lucidità. Quando li riaprì potè guardarsi in torno, ovunque c'erano ragazzi che sudati e accaldati si dimenavano al ritmo assordante, le luci erano basse e fioche come intimorite anch'esse da tutto quel trambusto.

Buffy osservò le ragazze strette nei loro pantaloni attillati e truccate chi più chi meno pesantemente e si sentì a disagio nei suoi jeans larghi e nella semplice maglietta bianca che indossava. Lei non era mai stata un tipo appariscente e ne era consapevole tuttavia per un attimo desiderò potersi vestire come quelle sconosciute e lasciarsi prendere da quel ritmo travolgente che le stava penetrando fino alle ossa.

Cercando di attirare il meno possibile l'attenzione su di se si diresse al bancone. Quella sera Buffy Sammers, la perfetta studentessa dell'St. Louis British College, uno degli istituti scolastici più rinomati di tutta LA, si sarebbe presa una sbronza colossale, nonche la sua prima sbronza.

_Mi dia qualcosa di forte.- Buffy non aveva idea di cosa il barman le avrebbe servito, ma quella frase l'aveva sentita in parecchi film e doveva ammettere che aveva un certo effetto. Sospirò sconsolata, forse avrebbe fatto più effetto se lei fosse stata una di quelle famme-fatal che si vedevano in quei file, e soprattutto se non fosse arrossita come una ragazzina al suo primo appuntamento appena il barman l'aveva guardata.

_Di un pò piccola, sei sicura di avere l'età per bere alcolici?!

_Sicurissima! Le ho detto di portarmi qualcosa di forte, bè lo faccia allora!- Quella sicuramente era una pessima giornata per lei, e se ci si metteva anche quel imbecille allora era proprio conclusa in maniera spettacolare.

Il barman la guardò ancora un attimo prima di portargli un bicchiere con uno strano liquido ambrato.

Buffy sospirò ancora una volta e bevve il liquido tutto d'un fiato.

_Eih attenta quello...

Troppo tardi, lei lo aveva gia buttato tutto giù.

Ebbe la sensazione che un fuoco liquido le si propagasse per il corpo, sentì le membra intorpidirsi, le guance arrossarsi e gli occhi le si fecero lucidi.

_Nee voio un aaaltroo!- disse con un entusiasmo eccessivo e con una tonalità di voce piuttosto alta.

_Non credo sia il caso lei...

_Ho detto:che nee voio un aaaltroo!

Sconsolato il barman le portò un altro bicchiere, se quella sciocca aveva voglia di passare le notte e la mattina successiva a smaltire una tremenda sbornia lui che poteva farci, aveva provato ad avvertirla, ma niente.

 

Il suono stridulo e acuto della sveglia penetrò lentamente nelle cortina creata dal sonno, le tempie presero a pulsarle violentemente e la testa sembrava volerle scoppiare. Fece sbucare una mano da sotto le coperte nelle quali era avvolta fino alla cima della testa e spense il fastidioso oggetto. Lentamente, fece sbucare anche la testa. I capelli erano spettinati e annodati, il viso lucido come se avesse avuto la febbre alta per tutta la notte. Si stropicciò gli occhi assonnati e lentamente cercò di portarsi seduta sul letto. Si dovette fermare e desistere dal continuare l'impresa, la testa sembrava esploderle e pulsarle più forte a ogni minimo movimento. Pesantemente si fece ricadere sul letto e lentamente si portò un braccio sul viso a coprirsi gli occhi. Ricordava poco o niente della notte scorsa. I suoi ricordi si sbiadivano dopo che aveva bevuto quella strana bevanda che le aveva dato il barman, poi aveva solo fugaci fles. Si guardò in torno e notò con solievo che almeno era nella sua stanza. Sospirò, non ricordava neppure come ci era tornata. Le regole del College erano molto rigide, oltre la mezzanotte, chiunque fosse rimasto fuori, non sarebbe più potuto rientrare fino al giorno successivo, e ovviamente avrebbe dovuto fornire una giustificazione più che valida per il suo ritardo. Sapeva comunque che quella regola veniva costantemente infranta. Non ricordava chi, ma aveva sentito parlare qualcuno di un modo per sgattaiolare fuori dalle mura del college e anche per rientrarvi, ma lei era sicura di non sapere quale fosse questo modo. Sospirò ancora, non aveva importanza in quel momento come fosse rientrata, l'importante era che nessuno l'avesse vista.

Lo sguardo le cadde distrattamente sulla sveglia sul suo comodino.

Erano le 7.30 del mattino, tra mezzora sarebbero iniziate le lezioni, ma lei non era assolutamente in grado di alzarsi per parteciparvi. Mentalmente si prese l'appunto di evitare gli alcolici in futuro, o almeno quelli che non aveva la più pallida idea di cosa fossero.

Sprofondò ancora sotto le coperte e chiuse gli occhi sperando di potersi riadormentare e non pensare, ma la sbronza le era passata e ora la realtà si stava inesorabilmente facendo strada tra i suoi ricordi e non chieste le lacrime presero a rigargli le guance.

 

Angel, lui l’aveva lasciata dopo tre anni che stavano insieme. Lui era il suo mondo e ora...

Scosse la testa per scacciare un nuovo groppo in gola e il dolore si rinnovo di intensità.

Si costrinse a ragionare a mente lucida, per quanto le fosse possibile.

Angel l'aveva lasciata e, citando le sue testuali parole, lo aveva fatto perchè lei era una ragazzina immatura e poco passionale, no più esattamente l'aveva definita fredda e scostante.

Con un gesto di rabbia si asciugò un altra lacrima sfuggita al suo controllo.

Sapeva di non essersi mai lasciata andare molto, ma lui fino ad allora non aveva fatto o detto niente che le facesse intendere che questo lo infastidisse.

Tuttaltro, era stato dolce, comprensivo, dicendogli che non le avrebbe fatto pressioni.

Palle, lui l'aveva lasciata, proprio perchè non le avrebbe fatto pressioni!

Sospirò per quella che le parve l'ennesima volta in quei pochi minuti da che era sveglia.

Doveva andare avanti, trovare la forza di farcela, di reagire!

Tutte belle parole, certo, era la cosa più sensata da fare, ma lei ora voleva solo sprofondare nel suo materasso, avvolta dalle calde coperte che la isolavano dal mondo esterno al perimetro del letto, e crogiolarsi un po nel suo dolore. Poi forse lo avrebbe sommerso sotto una valanga di gelato al cioccolato, dato che di affogarlo nell'alcol non le era riuscito, e si era dimostrato anche alquanto doloroso!

Soddisfatta delle decisioni prese, richiuse gli occhi intenzionata ad addormentarsi, poi quando si sarebbe sentita meglio allora avrebbe affrontato anche il suo secondo problema, ma per ora era meglio non pensarci.

Riaprì gli occhi lentamente infastidita dal picchiettare regolare e leggermente ansioso di un piede sul pavimento. Guardò la sveglia prima di rivolgere lo sguardo a chi l'avesse disturbata, erano trascorse solo due ore da che aveva deciso di riaddormentarsi.

Mosse letamente la testa, preoccupata che i dolori atroci causati dalla sbornia avessero potuto ripresentarsi, ma evidentemente le era quasi passata del tutto, la testa non le doleva più, le era rimasto solo un fastidioso torpore.

Spalancò gli occhi come se avesse visto un fantasma quando riconobbe chi era la fonte del fastidioso ticchettio.

_Finalmente ti sei svegliata, pensavo saresti rimasta in coma fino a domani! Certo che l'alcol lo reggi davvero male, ma su questo ci si può lavorare. Quello che non mi aspettavo era uno spettacolo come quello che hai offerto ieri sera, soprattutto data la tua reputazione da santarella!- La ragazza aveva parlato per tutto il tempo senza riprendere mai fiato, e Buffy l'aveva guardata prima scioccata poi stranita.

Cosa intendeva Faith con le sue ultime parole?

Che cosa aveva fatto per attirare la sua attenzione tanto da indurre la Bad Girl della scuola nella sua stanza?

_Di che stai parlando?- Finalmente dette fiato ai suoi pensieri, sollevandosi per mettersi seduta.

_Non ti ricordi niente?- Faith la guardò stranita prima di scoppiare in una sonora risata.- OH Dio, evidentemente reggi l'alcol peggio di quello che credessi se ti si è fusa la memoria!- e continuò a ridere quasi piegata in due dalle risate

_Ascoltami B, ieri sera sei stata semplicemente grandiosa! Non cera un solo ragazzo in tutto il Bronze che non avrebbe pagato oro pur di avere anche un solo ballo con te, e forse anche qualche ragazza, specie dopo il bacio!

_Bacio?! Ragazza?! Di che diavolo stai parlando Faith?

_Ma non ti ricordi proprio niente! Sto parlando del bacio che ci siamo date dopo quella specie di porno-ballo che abbiamo improvvisato.

 

La mandibola di Buffy si sarebbe arrivata a terra se possibile, tanto era scioccata da quella affermazione, mentre Faith sembrava calma e perfettamente a suo agio.

_I-io e t-te c-ci siamo b-baciate?- riuscì a biascicare ancora incredula.

_Esatto! OH andiamo non fare quella faccia, non è una tragedia! Ma passiamo alle cose serie piuttosto!

_Cose serie?

_Esatto, non vuoi sapere il motivo per cui sono qui?

_S-si.

_Bene! Allora, per prima cosa perchè il mio interesse nei tuoi riguardi ha avuto una rapida impennata, e calmati non nel senso che hai capito, solo ora hai la mia stima, non credo più che tu sia una santarella smidollata! Punto due B, ieri qualcuno ti ha notato!

_Mi ha notato?! Chi?!

_Beh a dire il vero come ti ho detto ieri non passavi certo inosservata, ma chi ti ha notato è uno su cui parecchie vorrebbero mettere le mani! Comunque, lui e i suoi amici organizzano spesso delle feste, un pò particolari a dire il vero, a cui partecipo ormai abitualmente, ma lui mi ha chiesto di invitare anche te.

_Che intendi con particolari?

_Niente di speciale, solo non il genere a cui sei abituata, con alcol a volontà, qualche droga leggera in giro e gente che scopa dove gli capita.

Faith aveva parlato come se tutto quello che avesse descritto fosse un innocente festicciola tra bambini, con tanto di clown e palloncini, mentre Buffy era senza fiato dalla sorpresa.

Come aveva solo potuto pensare di proporle di partecipare a una festa del genere?! E chi era la mente perversa che poteva organizzarle?

_Non scandalizzarti, io dovevo solo invitarti, sei libera di decidere se venire o meno, ma ti assicuro che ti prederesti molto a non venire.

Faith lasciò la stanza appena ebbe finito di parlare, lasciandola nella più completa confusione, non solo per lo strano invito, ma anche perchè proprio no riusciva a ricordare cosa avesse fatto la sera prima!

 

***

 

Dopo quella insolita chiacchierata tenutasi quella mattina nella sua stanza, Buffy, non era più riuscita ad addormentarsi.

Le parole di Faith le giravano vorticosamente nella memoria e si ripetevano costantemente come un disco rotto.

Qualcuno l'aveva notata, e lo aveva fatto perchè lei aveva dato di se uno spettacolo insolito, almeno da quel poco che le aveva detto Faith. Fino qui la sua mente razionale poteva accettare la cosa. Insomma quando ci si sbronza è normale fare cose che normalmente non si farebbero mai. Ma quello che la sua parte razionale non accettava, oltre al non serbare alcun ricordo degli avvenimenti della notte precedente, era quel invito.

Perchè mai avrebbe dovuto accettare?!

A dire il vero non trovava una spiegazione logica neanche al fatto di starci ancora pensando.

Non ci sarebbe andata, aveva deciso nello stesso istante in cui Faith glielo aveva proposto, continuare a pensarci era inutile e la stava distraendo dalle lezioni pomeridiane che aveva deciso di frequentare.

 

Il suono della campanella la distolse dai suoi pensieri.

Sbuffò sonoramente alzandosi e raccogliendo le sue cose dopo aver dato uno sguardo al suo quaderno penosamente bianco e privo di appunti sulla lezione appena finita, più tardi avrebbe chiesto a Willow di fargli copiare i suoi.

Fuori dall'aula, lungo i corridoi che si svuotavano velocemente dagli alunni che si affrettavano verso le prossime lezioni, Buffy si avviò lentamente verso il cortile, quell'ora lei l'aveva di buca e le era sempre piaciuto ripassare le lezioni per l'ora successiva in giardino.

Fu allora che qualcosa dentro alla sua memoria iniziò a diradarsi, come solletticata dall'alternarsi ritmico della luce e delle ombre delle finestre ad intervalli regolari lungo tutto il tragitto.

Ora si ricordava cosa aveva fatto la sera prima!

 

****FLASH-BACK****

 

Le luci intermittenti e il fumo degli effetti speciali sembravano muoversi al ritmo della musica sempre più assordante che la circondava.

Non sapeva esattamente il motivo per cui aveva indossato degli abiti così poco adatti ad un luogo del genere, ma in quel momento, se mai ci fosse stato un momento diverso, quegli abiti non le piacevano per niente!

Si diresse velocemente verso la toalette e si chiuse in uno scomparto mentre si levava la maglietta.

La guardò attentamente stabilendo che per il colore assolutamente bianco c'era poco da fare, ma che avrebbe potuto migliorarne il taglio. Senza pensarci troppo si concentrò sulle maniche corte, strappandole e facendo si che quella maglietta fosse a giro maniche.

Contemplò anche la lunghezza e la larghezza dell'indumento e decise che se la larghezza era difficile da sistemare su due piedi avrebbe dovuto concentrarsi sulla lunghezza.

La strappò lungo un fianco e poi in diagonale ottenendo così che la maglietta fosse più lunga solo da un lato.

La re-indossò e legò il lato più corto in modo che la maglietta non arrivasse che appena sotto il seno.

uscì dalla cabina e si dette un occhiata allo specchio, decisamente meglio, ma doveva fare assolutamente qualcosa per la scollatura.

Del tronde era giovane, se non metteva in mostra un po di carne adesso quando avrebbe dovuto farlo!

Con uno strappo deciso riuscì approfondire la scollatura e alo stesso tempo a non sembrare la vittima di un aggressione.

Il trucco non era male, forse un pò troppo naturale, ma le piaceva e comunque c'era poco da fare, non aveva portato con se l'occorrente per aggiustarlo.

Mentalmente si dette dell'idiota.

Quale ragazza della sua età usciva di casa senza almeno la matita per gli occhi in borsa!

Si guardò ancora allo specchio, era pronta.

La serata aveva inizio!

 

 

Uscì dal bagno e si guardò in giro cercando qualcosa di indefinito, poi dimentica di qualsiasi cosa stesse cercando si diresse a centro pista, compiaciuta dagli sguardi che molti ragazzi le stavano lanciando.

 

Iniziò a muoversi al ritmo sempre più assordante che la circondava avvolgendola.

Chiuse gli occhi per sentirsi ancora più travolta da ogni singola emozione che quelle note gli stavano dando e si lasciò andare a un istinto che non credeva di avere.

Il suo corpo si muoveva ora lento e sinuoso ora veloce e scattante al variare di ogni singolo accordo, si fletteva e ruotava avvolto da miriadi di luci.

Chiunque in quella stanza poteva rendersi conto di quanto fosse completamente rapita dalla musica.

Alcuni ragazzi si fecero avanti accerchiandola per ballare con lei.

Aprì gli occhi alla sensazione di essere fissata da molta gente e sorrise maliziosa ai ragazzi che si erano presentati.

Gli ballò vicino, allontanandosi e avvicinandosi quel tanto che bastava a tenerli sospesi senza farli però stancare di quel gioco che aveva intrapreso.

Continuò così per tutto il resto di quella canzone e per tutta la successiva, alla fine della quale la musica sfumò in un ritmo più lento e sensuale.

Si guardò in giro indecisa a quale dei ragazzi che la circondavano prestare le attenzioni che aveva in mente, poi vide il tipo giusto, ma non in mezzo alla piccola folla che la accerchiava, bensì un po distante.

Si fece largo tra i ragazzi e si avvicinò al tipo di cui però non ricordava nulla se non il lungo spolverino di pelle che contribuiva a creare il suo odore.

Odore che aveva trovato molto eccitante, un misto di weasky, tabacco e pelle.

Quando gli fu vicino lo trascinò lentamente al centro della pista e iniziò a ballargli vicino.

Il suo corpo che lo sfiorava appena e poi si ritraeva e intervalli programmati, ora più lunghi, ora più corti.

Si girò appoggiando la sua schiena al petto del ragazzo sconosciuto e portò le sue braccia sopra la testa avvolgendo di poco anche il collo dello sconosciuto.

Poi iniziò a muovere il bacino, facendò si che sempre più spesso sfiorasse l'inguine del ragazzo.

Al ritmo sempre più sensuale della musica flettè le gambe abbassandosi molto lentamente e poi risalendo, strusciandosi contro lo sconosciuto e contemporaneamente girandosi verso di lui.

Fu allora che la vide, una ragazza che le sembrava di conoscere, anche se in quel momento non riusciva a concentrarsi abbastanza per riconoscerla.

Allungò un braccio oltre la spalla del ragazzo che nel frattempo le aveva portato le mani sui fianchi e la stava guidando secondo il suo ritmo, e con un gesto della mano chiamò la mora ad unirsi a loro.

La ragazza non si fece certo pregare e quando gli fu vicino assecondò Buffy nel gioco che aveva intrapreso, portandosi alla prima occasione tra le braccia del ragazzo, mentre Buffy gli gurava in torno e poggiata la sua schiena con quella dello sconoscuito continuava il suo ballo.

Verso la fine, si riportò tra le braccia del ragazzo e avvicinò il suo viso a quello dello sconosciuto fin quasi a sfiorargli le labbra, per poi ritirarsi all'ultimo e avvicinarsi alla moretta.

Fece scorrere una mano dal fianco della ragazza fino al collo, guardò maliziosamente lo sconosciuto e poi baciò la ragazza, proprio mentre la musica rerminava e il ritmo ritornava assordante.

 

Si allontanò come se nulla fosse, diretta verso il bancone del bar, quando si sentì tirare per un braccio e, voltandosi si ritrovò contro il petto di qualcuno, che dall'odore altri non era che il ragazzo con cui aveva ballato.

Non fece in tempo a sollevare il viso che le sue labbra furono coperte da quelle dello sconosciuto e il suo corpo pressato tra un muro e quello del ragazzo. Le lingue che si intrecciavano e le labbra che sembravano volersi divorare, il bacio crebbe rapidamente di intensità e quando lui finalmente si allontanò erano a corto di fiato.

_Questo è solo l'inizio, passerotto! Tienilo a mente.

Poi il ragazzo si era allontanato lasciandola li, appoggiata al muro e ancora ansimante per il suo bacio.

Buffy si schiaffeggiò mentalmente almeno trenta volte prima di smettere di darsi della stupida.

Come aveva potuto comportarsi in quel modo?

Accettava e concepiva che un persona ubriaca potesse fare cose inpensabili o inaspettate, ma quello era...era... inconcepibile!

Lei non si sarebbe mai comportata in un modo simile, provocare tutti quei ragazzi in modo così esplicito e poi intraprendere quello strano gioco con feith a discapito del misterioso ragazzo, che malgrado tutte le sue buone intenzioni non riusciva proprio a ricordare.

Gia, il ragazzo del ballo, il ragazzo che poi l'aveva baciata!

E di sicuro quello non era un bacio a cui era abituata.

Così passionale, e sensuale. Assai poco casto e con un chiaro messaggio di sottofondo.

Messaggio che tra l'altro il misterioso ragazzo le aveva chiarito:

"_Questo è solo l'inizio, passerotto! Tienilo a mente."

Si chiese che cosa desse a quell'individuo la certezza che la prossima volta che si fossero incontrati lei sarebbe stata così arrendevole e disponibile. Anzi si chiese cosa dava a quell'arrogante la certezza che si sarebbero sivisti!

Un dubbio le attraversò come un fulmine a ciel sereno i suoi pensieri.

E se lei già conoscesse il misterioso ragazzo?

Magari era qualcuno che incontrava spesso, con cuoi frequentava delle lezioni...

Era una possibilità che non poteva escludere, non si era creata problemi a baciare Faith, perche in uno stato come quello in cui si trovava la sera prima avrebbe dovuto preoccuparsi di cacciarsi nei guai con qualche studente del suo stesso college?

Si sedette pesantemente sulla sua panchina preferita.

Un piccolo angolo di paradiso lontano dall'inferno che spesso diventava la vita scolastica tra le mura di quella scuola super rinomata della quale lei era una delle migliori studentesse.

Mantenere un certo livello non solo di istruzione, ma anche di comportamento, di decoro, poteva essere molto stressante alla sua età. E allora lei si rifugiava li, su quella panchina nascosta dal sole dai rami di un salice piangente. E spesso restava li a contemplare il lento dondolio dei molli rami mossi dal vento. Era rilassante e di solito l'aiutava a dimenticare tutte le sue tensioni, ma non quel giorno.

Mentalmente iniziò a pensare a chi potesse essere il misterioso ragazzo.

Ricordava davvero poco di lui, ma si sarebbe fatta bastare i suoi ricordi.

Chiuse gli occhi e si concentrò sulla sera precedente.

Il ragazzo era più alto di lei, ma non alto come Angel, ed era più magro, ma muscoloso, senza esagerare.

Ricordava piuttosto distintamente di aver accarezzato dei muscoli sodi e tonici mentre ballava con lui.

Aveva i capelli corti, lo sapeva perchè aveva affondato le dita tra i suoi caplelli accarezzandoglieli e massagggiando la sua nuca mentre si baciavano. E usava molto gell. Troppo gell a dire il vero.

E poi c'era il suo odore.

Non riusciva a toglierselo dalla testa dall'istante in cui gli erano tornati i ricordi.

Riusciva quasi a sentirselo addosso, cosa che la indusse a darsi nuovamente della stupida. Era impossibile che topo tanto tempo e dopo una doccia lunghissima come quella che si era concessa quella mattina sentisse ancora il suo odore su di se.

Sospirò, c'reano decine di ragazzi che potevano corrispondere alle caratteristiche che ricordava e lei non aveva la più pallida idea di cosa fare.

Restò li ancora qualche minuto in attesa del suono della campanella che avrebbe segnato l'inizio di una nuova ora di lezione, e questa arrivò forse troppo presto a interrompere il flusso continuo dei suoi pensieri.

Cosa doveva fare?

Il fatto che lei non si ricordasse chi fosse il misterioso ragazzo poteva procurarle molti guai.

Sospirò ancora, dirigendosi, nuovamente lungo gli interminabili corridoi, verso l'aula dove aveva lezione.

Fu allora che le venne un idea.

Lei poteva incontrare nuovamente il misterioso ragazzo e giocare d'anticipo.

Dove incontrarlo?

Lui la sera pima era stato sicuro si sarebbero rivisti, e quella mattina Faith le diceva che aveva fatto colpo su qualcuno e che quelsto l'aveva mandata per invitarla a una festa"particolare".

Se fino a quel momento era stata sicura che mai avrebbe accettato quell'invito, ora era decisamente più propensa a dire di si a Faith.

L'unico dubbbio era che lei non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo.

 

***

 

Le ultime ore di lezione pomeridiana trascorsero lente come mai le era parso.

Il tempo, dispettoso, sembrava essersi dilatato all'infinito col solo scopo di rolungare il suo nervosismo.

Guardò Willow che distolse lo sguardo inmbarazzata per essersi fatta cogliere nell'osservarla di nascosto.

Sapeva cosa passava nella testa della sua migliore amica, ma non le avrebbe mai rivelato cosa le era successo per renderla così distante e sfuggente quel giorno.

Finalmente la campanella dell'ultim'ora suonò mettendo fine alle lezioni per quel giorno.

Buffy si alzò e il più velocemente possibile si eclissò da quell'aula.

Doveva trovare Faith prima di cena.

Dopo sarebbe stato pressochè impossibile trovarla sola e parlarci.

Percorse i corridoi alla sua ricerca il più velocemente possibile.

Scrutando i volti dei vri studenti che li affollavano.

Poi finalmente la vide.

E fortunatamente era ancora sola.

 

_Faith! Posso parlarti un attimo.

_Faith! Posso parlarti un attimo.

La mora si girò lentamente nella sua direzione.

Un sorrisino vittorioso ad incresparle le belle labbra.

_Certo B! Presumo si tratti della mia propossta di questa mattina.

_Esatto.

_Allora, cosa hai deciso?

Si sentiva nel tonodella voce che gia sapeva la sua risposta, ma che voleva sentirsela dire.

_Ho deciso che verrò a questa "festa".

Faith sorrise ancora più soddisfatta.

_Benissimo B. Allora vediamo di stabilire alcune regole.

Primo scordati di qualsiasi tipo di festa a cui tu abbia partecipato, questa è tutta un altra cosa...

_Lo so!- la interruppe Buffy.

_Secondo- continuò come se lei non avesse detto nulla.- Lascia in camera tua tutti i tuoi vestiti da brava bambina e scolaretta diligente. Metti qualcosa di provocante, di sexy, di quasi del tutto inesistente e sopratutto facile da togliere e da rimettere.

_Non ho messuna intenzione di andare girando mezza nuda Faith! E comunque non ho nulla di simile nel mio guardaroba.

_Non è un problema, abbiamo all'incirca la stessa taglia, troverò qualcosa da farti mettere fra le mie cose!

Comunque, terza regola. Nessuno conosce nessuno. Siamo tutti mascherati in modo da non essere riconscuiuti. E a discrezione personale poi rivelare o meno la propria identità a chi si vuole.

La festa è tra due giorni.

Dopodomani presentati in camera mia alle 9.00. Anche se inizia intorno a mezzanotte credo mi ci vorrà parecchio per prepararti.

A dopodomani B.

Faith si voltò allontanandosi senza darle il tempo di rispondere e così si diresse sola e con altri pensieri per la testa.

Se erano tutti mascherati sarebbe stato difficile trovare il ragazzo che cercava, ma almeno avrebbe ristretto il campo.

 

 

 

 

Nei due giorni dopo Buffy fu tentata più volte dire a Feith di averci ripensato, salvo poi cambiare nuovamente pochi minuti dopo idea ancora una volta.

Fu così, tra i vari ripensamenti che arrivarono le nove di quella sera e Buffy si trovava fuori dalla camera di Faith, ancora indecisa se bussaro a quella porta o andarsene e scordarsi di tutta quella faccenda.

Fu il caso a decidere per lei, quando Faith aprì la prta ritrovandosela li impalata.

_Bene B, stavo uscendo per venirti a prendere dalla tua stanza, ma noto che non hai avuto nessun ripensamento e sei qui! Entra dai abbiamo molto lavoro che ci attende!

 

Sconfortata, Buffy sospirò e si decise ad entrare subito dopo Feith e a chiudere la porta dietro di se.

_Bene B, è ora di iniziare!- un sorriso quasi diabolico spuntò sulle labbra della mora.

 

Nelle ore dopo Buffy si trovò costretta da Faith a fare innumerevoli cambi d'abito, finchè non trovarono quello giusto. Oviamente Faith aveva pensato anche alla biancheria non più di cotone bianca, ma formata da un paio di provocanti culotte di pizzo bordeoux e da un reggiseno dello stesso tipo coordinato. Il vestito era semplice ma di grande effetto.

Una gonnellina a pieghe molto corta ( a parere di Buffy quasi inesistente) e una maglietta che si allacciava sotto il seno, l'asciando scoperto il ventre. La scollatura piuttosto abbondante. Si allacciava dietro al collo con un sottilissimo laccetto e un altro la teneva ferma sulla schiena. Ricordava a Buffy più la parte superiore di un costume da bagno che una maglietta.

Il tutto era completato da un paio di scarpe a decoltè con tacco da dieci a spillo e da una cintura formata da una catenina e da diversi pendenti, il più grande dei quali, che nascondeva il gancio della catenina era stato spostato sul fianco. I capelli erano stati arricciati, alcune ciocche tinte di nero e dei brillantini spruzzati su tutti i capelli, senza esagerare completavano l'acconciatura.

Il trucco molto marcato e dai toni scuri completava l'opera.

_A cosa serve che mi trucchi così tanto, hai detto che saremo mascherate quindi....

_La tua maschera è particolare, quindi il trucco ti serve. E ora stà un po ferma o non riuscirò a stenderti bene questo dannato rossetto!

 

_Fatto! Ora ferma che ti metto la maschera!

Quest' ultima era davvero particolare. Boredeoux, di pizzo e quindi molto sottile copriva il volto trasversalmente, l'asciandone scoperto una parte di meta viso. A Buffy ricordava molto l'ala di una farfalla. Faith aveva ragione, il trucco che le aveva applicato serviva e soprettutto contribuiva, insieme alla maschera a celare la sua identità, dato che quest'ultima da sola non sarebbe stata di grande aiuto.

 

_Bene B, sei pronta e sei uno schianto! Ora ricordati, nessuno sa chi sei, quindi lascia perdere tutti i tuoi modi da brava bambina e stendili tutti! Voglio che tu ti comporti come l'altra sera se non adirittura peggio! E niente obiezioni. Questa sera ti divertirai come mai in vita tua te lo assicuro!

Ah B, un ultima cosa domani voglio che tu mi racconti tutto.- E le strizzò complice l'occhio.

_Raccontarti cosa? Ci sarai anche tu alla festa...

_B ti assicuro che domani avrai qualcosa da raccontarmi. e ora muoviamoci, siamo in ritardo!

_Faith l'aveva trascinata via verso la festa così velocemente che a stento ricordava come fossero uscite dal college, e ancora si chiedeva come avessero fatto a non farsi scoprire. Mentalmente ringraziò tutti i Santi che conosceva che non fosse accaduto o non avrebbe saputo come spiegare il perchè della loro tentata fuga e soprattutto il suo abbigliamento.

 

Quando arrivarono Faith le sorrise prima di aprire la porta che le separava dalla stanza dove la festa era già entrata nel vivo.

Buffy non fece neanche in tempo a sorriderle di rimando che la porta fu aperta e Faith scomparsa.

Risucchiata dal fumo che avvolgeva la stanza avvolta quasi totalmente nel buio, ad eccezioe fatta da raggi di luce che veloci e quasi inopportuni spezzavano l'oscurità del luogo, rivelando scorci di quello che avveniva tra quelle mura.

Ragazzi e ragazze mascherati e poco vestiti, contorti in modi innaturali sui divani, stretti in abbraci decisamente equivoche a preludio di quello che sarebbe successo quando quelle stesse persone si sarebbero spostati nelle salette attigue o si fossero imboscati da qualche altra parte di quel immensa costruzione.

O ancora gente che ballava al ritmo ora assordante ora suadente a pacato della musica, che per chissà quale effetto si fondeva e amalgamava in sconosciute melodie e intrecci, fondendo stili e suoni che in qualsiasi altra occasione Buffy avrebbe definito discordanti.

 

 

 

Si incamminò tra la folla sparsa che ballava ora sensualmente in intrecci sempre meno casti, ora in lenti balli, dando l'idea di timidi approcci con la propria accompagnatrice.

Spaesata e confusa, oltre che frastornata, cercò con lo sguardo un posto appartato dal quale osservare la folla senza essere vista e nel frattempo cercare il misterioso ragazzo che affollava i suoi pensieri.

Il suoi intento fu interrotto da qualcuno che senza troppa gentilezza l'aveva afferrata trascinandola con se nello spazio che fungeva da sala da ballo, per poi disperdersi anche questi tra la marea di corpi accaldati e scossi dal ritmo sempre più incalzante.

Buffy chiuse gli occhi indecisa se lasciarsi andare o fuggire ora che ancora poteva.

Fu il suo stesso corpo a prendere la decisione che la mente e la parte più razzionale di lei ancora cercavano di scacciare, iniziando a muoversi a ritmo fondendosi con la massa circostante.

In quel momento si sentì come rinata.

Ristorata dalla musica che entrandole dentro, scioglieva i suoi freni e spazzava via per quella sera la maschera della perfetta studentessa, figlia e amicha che aveva indossato in quegli anni.

 

E il miracolo accadde ancora una volta, come quella sera al Bronze, accompagnato dalle note di una musica sconosciuta.

I suoi sensi si risvegliarono rendendola, forse solo per poco, consapevole della sua sensualità.

E come quella sera, ragazzi che non aveva mai visto o che cosi almeno credeva, gente che sapeva non avrebbero mai scoperto chi fosse, la accerchiarono, attratti come lucciole dalla luce accecante che in quel momento Buffy emanava.

 

Fi una frazione di secondo, quella in cui quella serata prese acora una volta una direzione che lei non avrebbe sospettato.

Un attimo prima conversava es ur con leggera difficoltà con un ragazzo di cui come tutti gli altri non poteva distinguere il volto, indecisa se continuare a flertare con lui o scaricarlo per dirigere le sue attenzioni a un altro.

E un attimo dopo questi si era dileguato, quasi senza salutarla, guardando qualcuno dietro di lei, che incuriosita non aveva fatto in tempo a girarsi completamente nella direzione dove prima era rivolto lo sguardo del suo interlocutore, che si ritrovò avvolta tra le braccia di qualcuno, mentre la musica ancora una volta scemava in un lento, e il suo corpo e il suo cuore riconoscevano chi l'aveva astretta a se trascinandola sulla pista.

 

Essere tra le braccia di quel ragazzo senza volto la faceva sentire bene come mai fino ad allore, donadole un senso di onnipotenza, cancellando le sue paure e debolezze.

Che come fastidiose mosche venivano scacciate dal profumo e dal calore di lui.

La musica lenta e struggente, così diversa da quella sensuale e provocante del loro primo ballo, portò Buffy a un contatto ancora più ravvicinato con lui.

Il volto posato sul suo petto, caldo e muscoloso.

Buffy per una frazione di secondo credette di sentire il battito del suo cuore.

Le Braccia allacciate dietro il suo collo, le dita che giocavano con i capelli sulla nuca, sfiorando e tracciando sentieri misteriosi su di essa.

Mentre le braccia di lui l'avvolgevano nel suo calore, cingendola per la vita.

Le mani ad accarezzarle la pelle scoperta sulla schiena, provocandole piccoli brividi lungo la spina dorsale.

 

Non sapeva neanche come erano potuti arrivare in quell'angolo sperduto.

Tutto quello che Buffy sapeva era che quando la canzone che stavano ballando era terminata, facendo esplodere ancora una volta la musica in un ritmo più scatenato, loro erano già lontani dalla pista.

Rintanati in un angolo non troppo affollato e si stavano baciando quasi selvaggiamente.

Tutto quello di cui aveva la percezione terminava con il corpo del suo accompagnatore, con il suo respiro sul suo collo e sul suo volto. Con i baci roventi che le rubavano l'aria rendendola quasi incapace di respirare ancora ma ai cuali non voleva mettere termine.

Alle mani di lui che la sfioravano e accarezzavano, stringendola sempre più vicino al suo corpo in un disperato tentativo di un contatto più intimo, impedito dalla crudele, se pur sottile bariera degli abiti.

Fu dopo un eternità che si separarono per riprendere fiato entrambi ormai con il fiato corto e le labbra gonfie dei baci dati e ricevuti.

_Ti avevo avvisata passerotto, che quello era solo l'inizio. E non hai ancora visto niente.- Il sorriso disegnato su quelle labbra così impertinenti e sensuali fece perdere un battito al cuore di Buffy, che finalmente, se pur in parte poteva vedere il suo misterioso ragazzo.

_Chi sei?- avrebbe potuto fargli milioni di domande, ma la vogli di sapere chi era l'autore del suo turbamento era più forte di ogni alto desiderio, o quasi di qualsiasi altro, ma c'era tempo per quello, tutta la notte a dire il vero.

Prima voleva sapere quale nome avrebbe dovuto pronunciare tra i tremiti del suo corpo quando sarebbe stato scosso dai tremiti dell'orgasmo.

Perchè lo sapeva, quella sera sarebbe stata sua, e non aveva nessuna intenzione di tirarsi indietro.

In fondo chi mai sarebbe venuto a saperlo.

Chi mai avrebbe scoperto che quella notte avrebbe esaudito il desiderio che lue bruciava dentro da quel loro primo bacio?

_Chiamami Spike, amore.

 

_ Io mi chiamo...

_So come ti chiami, Buffy.

 

Quando lui pronunciò il suo nome un piccolo brivido le corse lungo la schiena, fino alle sue gambe rendendoli molli per l'emozione.

 

Poi ancora prima che la sua mente riuscisse a formulare un altro pensiero di senso compiuto lui le catturò ancora una volta le labbra con le proprie, rendendo impossibile all'ossigeno di raggiungere il cervello.

Buffy si aggrapò a lui come se ad quell'abbraccio dipendesse la sua intera esistenza, e fu sicura di sentire le sue mani stringerla come se avesse timore che lei svanisse nel nulla, come un sogno.

 

 

Poi tutto avvenne ancora una volta così rapidamente che più tardi non seppe come si erano ritrovati in quella stanza.

oi tutto avvenne ancora una volta così rapidamente che più tardi non seppe come si erano ritrovati in quella stanza.

Buffy gli rivolse una breve occhiata, per quanto la poca luce presente le permettesse, poi si concentrò unicamente sullo splendido ragazzo che con lievi tocchi le baciava sensualmente il collo, cincendole la vita dalle sue spalle.

Piccoli intensi brividi si propagarono per tutto il suo essere, partendo da dove le labbra di Spike la baciavano.

Non ricordava di essersi mai sentita in quel modo.

Mai, neppure con Angel, a cui aveva giurato amore, si era sentita così attratta.

Lentamente si voltò, restando stretta nel suo abbraccio, e prendendo anche lei a osare lievi baci sul collo di lui, mentre quest'ultimo aveva preso a slacciarle l'abito.

Così lentamente e delicatamente che lei neanche se ne rese conto finche le labbra di lui non andarono a coprire la punta di un seno rimasto scoperto.

Buffy sentì la sua lingua tracciate lentamente il contorno dell'aureola e poi le sue labbra avvolgere famelice un capezzolo.

Mentre l'altro veniva torturato dalle sue mani.

 

Il suo corpo era un continuo vibrare di piccoli brividi incandescenti e languidi formicolii, che si congiungevano tutti nel suo bassoventre, provocandole un calore incredibile.

 

Smise completamente di pensare, tutti i possibili se o ma, si dissolsero in una nebbiolina di puro piacere.

Mentre le sue mani ancora un po inesperte e impacciate, scoprivano il petto muscoloso di Spike.

Laciando lievi carezze e tracciando sentieri sconosciuti lungo l'addome piatto.

Memorizzando ogni millimetro di quel corpo che le stava facendo provare sensazioni così intense.

 

Spike lentamente prese a tracciare piccoli baci partendo dalle sue labbra, lungo la mandibola, giu per il suo collo, così invitante, non resistendo alla tentazione di tirarvi un piccolo morso e di lasciarvi il suo marchio.

Poi riprese il suo percorso, soffermandosi dacapo su un seno per poi proseguire lungo il ventre, giocando un po con il suo ombelico.

Fece scivolare il suo abito lungo le gambe, accompagnandolo dolcemente nella discesa, per poi risalire in una lenta carezza.

 

Strofinò lentamente una guancia sul suo sesso, ancora coperto dgli slip, ormai quasi completamente fradici, aspirando il suo odore e depositando lievi baci attraverso il sottile tessuto.

 

Si rialzò lentamente, conducendola fino all'enorme letto posto al centro della stanza, e la fece distendere tra le lenzuola fresche, raggiungendola un'attimo dopo essersi spogliato del tutto.

A Buffy quasi dispiacque che l'oscurità le impedisse di vedere il suo corpo che sapeva essere stupendo, compltamente nudo.

Spike si prese un secondo per ammirare il corpo di lei, per quanto gli fosse possibile. Era intenzionato a fissare nella sua mente ogni più piccolo particolare di quella notte.

Si distese su di lei lentamente, accarezzando il suo corpo con il proprio.

Riprese a baciarla, mentre le sue mani la liberavano dell'ultima bariera che ancora li divideva, per poi prendere ad accarezzare il suo sesso, con lente ed esperte carezze.

Lasciandola ebra di piacere e formicolante di attesa.

Poi con un unica spinta fu in lei. Prese a muoversi lentamente, quasi avesse paura di farle male.

Strinse i denti per trattenere il suo stesso piacere. Il suo istinto che lo incoraggiava ad assumere un ritmo pressante e selvaggio, incitato dai dolci gemiti di lei.

Poi cuando fu si curo che anche lei era ormai al limite si spinse in lei più forte e profondamente. E vennero entrambi gridando il nome dell'altro.

E tutto fu perfetto.

Alzarsi da quel letto e rivestirsi il più in fretta possibile era stata la cosa più difficile che ricordava di aver fatto.

Avrebbe voluto restare in eterno stretta nell'abbraccio protettivo di Spike, ma non era il caso.

Faith le aveva spiegato le regole della festa, si andava del tutto irriconoscibili per evitare spiacevoli complicazioni, sempre che non si volesse rischiare. Erano davvero pochi quelli che sapevano con chi si trovavano. Probabilmente solo coloro che avevano tra di se una certa conoscenza anche alla luce del sole.

Sospirò leggermente attenta a non farsi udire da Faith mentre percorrevano velocemente la strada per tornare al loro dormitorio.

Avrebbe voluto scoprire chi fosse davvero Spike.

L'aveva lasciato mentre lui ancora dormiva, evidentemente sicuro di svegliarsi in tempo per tornare ovunque fosse il suo dormitorio, o chissà magari erano stati proprio nella camera di lui...

Avrebbe potuto accendere la piccola luce sul suo comodino e ora saprebbe chi era colui che l'aveva fatta sentire così speciale, ma a dire il vero non sapeva perchè lo aveva fatto, o più semplicemente aveva deciso che era più facile credere che sarebbe stato ingiusto tradire la fiducia dimostratagli svelando senza il suo consenso la sua identità.

Decisamente più facile che ammettere di essere terrorizzata all'idea di scoprire che l'immagine che la sua mente aveva creato di lui fossero false.

Avrebbe potuto trovare con se chiunque e non le andava di scoprire di essere ad esempio l'ennesima vittima di quel Don Giovanni da strapazzo di Parker, anche se a dire il vero sembrava che il suo compagno non avesse molto di quel piccolo idiota.

Scosse la testa dandosi dell'idiota.

Non poteva averlo chiamato il suo compagno, tra loro non c'era nulla oltre quelle poche ore passate insieme, non sapeva neanche di che colore fossero i suoi occhi...

Un velocissimo flasch attraversò i suoi pensieri: Due splendidi occhi azzurri, i più blu che avesse mai visto; ma fu troppo veloce perchè lei lo recepisse nell'immenso e scoordinato flusso dei suoi pensieri.

 

_Allora B sei arrivata alla tua camera.

_Cosa?- persa com'era nei suoi pensieri non si era nemmeno resa conto che fossero arrivate.

_La tua camera B. Avanti lo so che hai sicuramente cose più eccitanti a cui pensare, ma per adesso vedi di farti una bella dormita, domani torni in modalità secchiona e a pranzo voglio il resoconto dettagliato della serata!

_Ok Faith, ci vediamo domani...Per caso tu sai con chi sono stata?

_B non ne ho la più pallida idea, ma anche se lo sapessi non te lo direi stanne certa. E' una questione di fedeltà in un certo senso.

_Capisco, notte Faith.

_Notte B... E sogni platinati!!

 

 

 

Il suono acuto della sveglia si insinua fastidiosamente nel sottile manto del sonno, diradandone le nebbie e riportandomi alla realtà.

Spengo il fastidioso oggetto per poi rintanarmi sotto le coperte, vogliosa di trattenere il sonno il più allungo possibile.

I raggi del sole filtrano dai vetri delle finestre, non adeguatamente coperte dalle pesanti tende.

D'altronde ieri sera al mio ritorno ero troppo stanca per accertarmi che fossero adeguatamente chiuse.

E' gia molto se non mi sono addormentata con indosso il vestito della festa.

Sollevo lentamente le coperte e apro gli occhi per vedere che ore sono.

Sospiro sconfortata.

Se non mi alzo farò tardi a lezione e non è il caso.

D'altronde io sono miss perfezione, e io non sono mai in ritardo.

 

Mi stiracchio lentamente e scuoto la testa per scacciare il sonno.

Decisamente devo abituarmi alle poche ore di sonno se voglio partecipare ancora a quelle feste.

Sbarro gli occhi scioccata.

Io non parteciperò ancora a feste di quel genere.

Mi volto a guardare la mia immagine riflessa nello specchio e il volto ritratto mi rimanda un immagine per nulla convinta delle mie parole.

Sospiro.

Ok, forse prima o poi parteciperò ancora a una di quelle feste.

Ma solo a qualcuna...non a tutte.

 

Scuoto il capo ancora una volta e mi dirigo stancamente verso il bagno.

Una doccia fredda risveglierà i miei sensi sopiti per il sonno, e chissà che non risvegli il mio cervello, facendo tornare sulla retta via i miei pensieri.

 

***

 

La mattina scorre lenta e noiosa.

Le lezioni sembrano improvvisamente del tutto prive di interesse per quel che mi riguarda.

Mi sforzo di prendere qualche appunto ma continuo a chiedermi se la voce dei miei insegnati sia sempre stata così monotona o se sono io che la percepisco diversamente.

Guardo per l'ennesima volta l'orologio appeso al muro dell'aula..

ancora un ora e potrò andare a pranzo.

E parlare con Faith.

Gia...

Cosa si aspetterà che le racconti.

Di sicuro immagina cosa sia successo.

 

La campanella suona destandomi dai miei pensieri.

Un altra noiosissima lezione è finita.

Mi domando come facessi fino a ieri a sopportare stoicamente queste lezioni.

Ora tutto quello che vorrei e che fosse notte.

Che magari ci fosse un altra festa...

ALT!!!

Fermi tutti io non ho davvero desiderato che questa sera ci fosse un altra festa!

Io sono stanca e voglio solo dormire.

Quelle feste non fanno per me.

Ci sono andata solo per scoprire qualcosa sul ragazzo del Bronze...

Ma non ho scoperto nulla se non il suo nome..o almeno il nome con cui mi ha detto di chiamarlo.

"Be non è che tu conosca davvero solo il suo nome, dopotutto."- una fastidiosa vocina risponde ai miei stessi pensieri.- "Dopo tutto quello che ci hai fatto mi sa che puoi dire di sapere di lui ben più del suo nome..mi sembra!"

Dannata vocina mai che si stia zitta quando serve!

Vorrei tapparle la bocca!

OH Dio sto impazzendo!

Parlo da sola e non sopporto neanche le voci nella mia testa!

Sarà meglio che vada a pranzo..chissà magari dopo che avrò mangiato qualcosa riacquisterò il senno.

 

***

 

Sono seduta al mio tavolo.

Oggi sono sola.

Di solito mi fa compagnia Willow o Xander...

Ma oggi non hanno potuto.

Ed eccola arrivare.

Sicura di se come sempre e con un aria per nulla stanca, al contrario di me che rischio di addormentarmi sul mio pranzo.

Faith si siede con il suo solito modo di fare deciso.

Infischiandosene di chi la sta guardando curioso.

Non capita spesso che lei si sieda al mio fianco...correggendomi non era mai successo.

Mi sorride maliziosa e leggo la sua domanda nei suoi occhi ancora prima che me la ponga verbalmente.

_Come è stato, B?

_Non capisco di cosa tu stia parlando.

_Oh si che lo sai. Avanti non farti pregare.E da ieri sera che voglio sapere i particolari!

_Faith sai benissimo cosa è successo..quindi non vedo proprio cos'altro dovrei dirti.

_Beh un mucchio di cose..per esempio..com'è a letto?

Arrossisco alla sua domanda diretta e sto per dirle che non ho alcuna intenzione di rispondere a una domanda così personale quando una voce mi fa sobbalzare e arrossire ancora di più.

_Faith prima di chiedergli come è a letto dovresti chiedergli quanto è dotato il ragazzo! Possibile che non ti abbia insegnato nulla!- Anya è apparsa dal nulla e si è seduta al mio tavolo accanto a Faith.

Per nulla infastidita dagli sguardi di chi ci circonda.

_Tu non mi hai insegnato un bel niente..caso mai io a te!- Ribatte Faith decisa.

Poi entrambe si sorridono e si voltano verso di me, che le guardo del tutto sconvolta.

_Allora Buffy..finalmente ti conosco!Bene non sei niente male..devo ammetterlo. Ma c'è da lavorare.

Prima di tutto devi smetterla di arrossire a ogni domanda che ti facciamo..poi devi dirci tutti i particolari.

_Io..Io...- non so che rispondere.

Sospiro sconfortata.

Poi la mia pazzia diventa evidente.

Lentamente inizio a ridacchiare. Sempre più forte finche non scoppio in una vera e propria risata.

Non riesco a smettere.

L'espressione di Anya mentre mi diceva di raccontargli tutto era molto simile a quelle di un dottore con il suo paziente.

Faith e Anya si uniscono alla mia risata. E tutta la mensa tace.

Oggi li abbiamo proprio sconvolti.

Parlare con Faith e Anya si è dimostrato essere la cosa più divertente e facile che abbia mai fatto.

Non ricordo di aver parlato mai così tranquillamente della mia vita privata neanche con Willow... e lei è la mia migliore amica.

Ma c'è anche da dire che lei non è mai stata così insistente e curiosa come quelle due... ancora mi viene da ridere se penso alla faccia di Anya che cerca di convincermi a raccontarle ulteriori dettagli.

Meglio che mi trattenga sarebbe alquanto imbarazzante dover spiegare al professore il motivo per cui ridevo da sola...oltre al fatto che non sono dell'umore adatto per sostenere gli sguardi curiosi degli altri studenti.

Sono stanca morta, decisamente non abituata a nottate piene come quella appena passata.

Ma in fondo si può dire che io non ho mai avuto una vita molto piena, tutta concentrata sullo studio, e sull'apparire perfetta.

 

 

 

Finalmente le lezioni sono finite, giuro che non c'è la facevo più.

Tutto quello di cui ora ho bisogno è un buon bagno caldo e una buona dormita, ma prima di recarmi nella mia stanza passeggio pigramente per l'immenso giardino della scuola, così giusto per fare due passi.

Buffy smettila di prenderti in giro da sola, sappiamo entrambe perchè non sei gia nella tua tranquilla cameretta.- sollevo gli occhi infastidita. Maledetta vocina interiore, mai che si faccia gli affari propri.

Ok lo ammetto, spero che per chissà quale miracolo divino io riesca a incontrare e riconoscere il mio misterioso compagno.

Oh no l'ho rifatto.

Cattiva Buffy, tu neanche lo conosci!

 

Delle urla e dei rumori attraggono la mia attenzione, distogliendomi dalla mia sempre più evidente pazzia, non credo ci sia qualcun'altro al mondo capace di litigare con se stessa e di contraddirsi come faccio io.

Curisa mi avvicino al luogo di provenienza di tutto quel chiasso e rimango a bocca aperta.

Non ci posso credere, è semplicemente assurdo!

Insomma l'avevano o no espulso?!

Innsomma se non si può più contare sulle regole di una scuola severa come questa dove andremo a finire!

E invece eccolo li, con i suoi maledetti riccioli ribelli e quel maledetto sorriso sarcastico.

E come al solito non rispetta le regole!

Ma dico, a lezione non c'era, quindi è arrivato da poco, e cosa fa? Inizia una furiosa rissa con... indovinate un po? Gia con Angel.

Ma dico che gusto ci trova a stuzzicarlo.

 

Oh no! E' appena tornato, non ci ho neanche parlato (ancora) e già parlo come lui!

Dannato William!

Calma Buffy, respira.

Ora ti volti e torni alla tua passeggiata, magari litighi ancora un pò con te stessa...

Un forte tonfo mi costringe a interrompre le mie farneticazioni.

Angel ha steso William e ora è a cavalcioni su di lui mente lo riempie di pugni.

Se qualcuno non interviene lo uccide, si questa volta lo uccide...

Sospiro rassegnata e abbasso la testa.

Anche se non sono sicura sarebbe una grave perdita se William dovesse sparire, non posso permettere che Angel lo uccida.

Prendo coraggio e mi faccio largo tra la massa di adolescenti con il testoterone a mille che fanno il tifo per i due idioti con ancor più testosterone che si picchiano e mi decido.

_Finitela voi due! Angel lascialo immediatamente andare o dovrò riferire tutto alla preside!

Appena finisco di parlare, Angel, ancora seduto su Willliam con un pugno alzato pronto a colpire, si volta verso di me.

Vedo il sopracciglio alzato di William deridermi.

Possibile che non apprezzi mai che lo si aiuti?!

_Va bene Buffy. - si volta verso William e gli sussurra- Non è ancora finita, riprenderemo il discorso un altra volta.

Poi gli molla quel pugno che teneva in sospeso e se ne va.

La massa di gente che si era ragruppata per assistere allo spettacolo borbotta scontenta e si dilegua.

Sospiro e mi volto per allontanarmi anche io, quando la voce di William, che si è rialzato nel frattempo, mi giunge.

_Vedo che non riesci a starmi lontana Summers. O avevi paura che facessi male al tuo cucciolotto?

_Darcy non puoi mai tenere chiusa la tua bocca e lasciarmi in pace? In oltr ti ricordo che eri tu quello che rischiava la pelle!

_Chiudere la bocca hai detto? Avresti qualche suggerimento su come fare? Non credevo di piacerti tanto Summers!

Stringo i pugni e mi volto andandomene infuriata.

Lo odio.

Lo detesto.

Che me l'ha fatto fare di aiutarlo?

Stupida Buffy, se non intervenivi ora la sua stupida bocca sarebbe chiusa e non uscirebbero altrettanto maledettamente stupide battute.

Tbc…..