INSIEME


Prologo:



Degludì lentamente,chiudendo gli occhi.

Una goccia di sudore le rigò le tempie.

Ora era lì.A casa,seduta sul divanetto in salotto,immersa nella luce.Ma rimaneva immobile,pietrificata;i suoi nervi si contraevano,si aggrovigliavano,il suo corpo rimaneva pronto a saltare,ad attaccare a uccidere chiunque si avvicinasse.

Ma perché?ora era tutto finito,tutto era andato per il meglio,tutto era ritornato al suo posto,ma il suo corpo non sembrava recepirlo,o forse era la sua mente a non capire qualcosa.

Sì alzò lentamente,i suoi muscoli si distesero gelidi.Camminava passo a passo,come se stesse cercando qualcosa,come se stesse facendo una ronda nella sua stessa casa. Tutto le sembrava lontano,impossibile da toccare,tutto le sembrava muto e vuoto.Non riusciva a capire il perché dei suoi stessi sentimenti,il perché di quel dolore innato e sconosciuto.Chi le aveva fatto così male chi l’aveva privata del suo amore per la vita della sua stessa coscienza e felicità?

Un raggio di luce riflesso in uno specchio.

Capì.

Dentro di lei si ruppe qualcosa.

Ora vedeva il suo nemico,ora fissava la sua spada grondate del suo sangue. L’eterno antagonista era lì:l’aveva trovato nel suo stesso viso,dove i suoi occhi vitrei brillavano di una luce irriconoscibile e dove ogni millimetro della sua pelle sembrava urlare.

Rimase pietrificata,immobile.

L’aria che le entrò nei polmoni sembrò bruciarla dentro,come se stesse inspirando qualcosa di nuovo,di mai provato.

Quel momento la cambiò per sempre.In quel momento tutto le fu chiaro,tutto le apparve delineato nell’ordine giusto,tutto si distese,il sangue le tornò a scorrere dentro,e allora lei vide:vide un dardo infuocato indicarle la via della sua resurrezione,vide un freccia ardente indicarle di nuovo il suo Angelo.


Perché?Perché ora,di nuovo?

Fu Willow a fare breccia nelle mura che da tropo l’avvolgevano.

Willow.

Willow che voleva distruggere il mondo,che voleva lasciare affondare tutto,che voleva che la tragedia consumasse se stessa.

Willow.

Colei che più di tutti quelli che conosceva amò veramente.In quella violenza della quale si era fatta impersonificazione ,in quel sangue che lasciava scorrere senza indugio,non si leggeva che amore.Willow amava.Willow aveva capitò una cosa molto importante,che tutti sappiamo,ma che con il passare del tempo cerchiamo di dimenticare.

Aveva capito che viviamo solo per cercare qualcuno al quale legarci per sempre,se sai di non potere trovare una persona del genere è meglio che tutto finisca,che il sole smetta di sorgere,perché davanti a sé troverebbe solo terra arsa e dolore.

Quante volte Buffy aveva evitato l’apocalisse?E per cosa?Senza amore il mondo rimane sterile ogni giorno,nonostante sia vivo,il mondo rimane un cumulo di macerie e per troppo tempo Buffy era rimasta a rovistarvi,a cercare di dare un senso a quel nulla che la avvolgeva.Un tempo credeva che per la cacciatrice il premio per la sua lotta fosse semplicemente il poter vivere un altro giorno,ma ora sapeva che il premio per ogni donna e ogni uomo è solo quello di poter avere qualcuno per il quale morire.


.Angel….


Cap1:

Luce


Nella notte lo scrosciare dell’acqua avvolgeva tutti in cappotti e giacche.Ognuno si chiudeva di più,ognuno affrettava il passo per tornare a casa.Ma pochi sanno davvero dove sia.Molti pensano che una casa sia fatta di mattoni,o di soldi,o che sia una cioccolata calda.La casa di ognuno di noi è una persona capace di farti sentire bene anche se sei avvolto nel sangue e circondato dalla cenere,capace di farti desiderare di restare anche se tutto intorno brucia e sei cosciente di non potere che affondare sempre di più nelle sabbie.

In quella notte,Buffy vedeva precisamente la sua casa,nei Suoi occhi d’ebano,ipnotici ed anestetizzanti che sapeva essere sempre alla sua ricerca..


La pioggia terminò dopo un lungo tratto di cammino.Guardava la porta con gli occhi di chi vuole sfidare se stesso fino allo stremo. Avvicinò le dita al vetro e lo sentì freddo come nessuna cosa prima.

Uno scricchiolio.Era dentro.In un attimo.Iniziava.

<<c’è nessuno?cerco Samuel>>

Nell’aria solo il suono attutito degli stivali sui tappeti ed un forte odore di salvia>>

<<Allora!>>

<<Benvenuta cacciatrice>>

Una sagoma scheletrica ondeggiava nella stanza con un fare serpentesco.Un lungo mantello nero come i suoi occhi baciava il pavimento.

<<Sono qui per un incantesimo di travaso>>

Lo sguardo di Samuel la ammonì.Buffy sentì una forza invisibile spingerla,ma non indietreggiò.

Samuel si accostò al suo collo.Le sue labbra non si muovevano.ma Buffy lo senti comunque.

<<Poche cacciatrici si intendono di magia,ancora meno ne vanno in cerca>>il suo indice le scendeva sul collo.

<<Sono una di loro>>

<<Hai ciò che voglio?>>Sentiva chiaramente il suo odore

<<I soldi sono nella busta>>

<<i soldi non mi servono.Ciò che mi serve è il tuo consenso.Dimmi di sì>>

<<SI!>>

Con un colpo deciso L’indice le entrò nella carne.

Buffy tratteneva le urla

Il dolore la trafiggeva.

Il dito affondava ancora.

<<Non mi basta>>

Una forte vibrazione

<<Non ancora>>

Le pupille sembravano scoppiarle.

La carne continuava a lacerarsi,

<<Senti!>>

Un urlo.

Ora la percepiva,percepiva quella sensazione infinita e brutale,quella violenza voluta,quel piacere perverso.

<<Dì che ami tutto questo!Di che ami poter sanguinare solo per te stessa e per chi ami!DILLO!>>

<<SI!>>

L’indice fuoriuscì,la carne si risanava velocemente,ma il sangue scorreva,senza però mai toccare terra.Le gocce si fermavano a mezz’aria.

Samuel la fissò negli occhi.Aprì l’altra mano sul suo viso.GUARDA!

Ora gli occhi di buffy erano completamente neri.


Sia offerta la vita affinché il morto respiri.

Sia offerta la luce affinché il buio splenda.

Sia offerto il fuoco affinché la cenere arda.

Ecate custodisci il nesso!

Orfeo infondi il potere!

Ptha pronuncialo!

Che il sangue l’avveri!

Che ora SIA!

Che ora SIA!


Il sangue lievitò nell’aria e volò via fuori dalla finestra,rompendo il vetro.

Buffy cadde a terra stremata.


La notte sembrava calma,Angel era steso sul letto,gli occhi guardavano il soffitto.Il buio.

Guardare il buio…un ricordo lontano duecento lunghi anni.

Molte volte aveva pensato che non vedere il buio fosse come essere del tutto cechi.Se non sai vede l’oscurità,spesso la stessa luce diventa spenta,sfocata,e nulla sembra più vivo.

Voleva il buio più tetro,voleva il freddo,voleva l’asfissia,per potere godere anche solo per un attimo della luce,del calore,del respiro.

Voleva morire.Pur di vivere.


Un rumore di vetri rotti.

Scattò veloce pronto ad attaccare un demone.Ma la stanza sembrava vuota..

Un sibilo.

Qualcosa l’aveva colpito,qualcosa di umido,di rosso.Di estraneo al suo corpo,ma del quale ricordava l’odore.

Ne portò una goccia alle labbra.

Sangue,sangue di cacciatrice.

Cadde in ginocchio,sul pavimento della stanza.

Sentiva un dolore immane dentro di se,qualcosa di dimenticato,ma di già fatto.

Una contrazione.I suoi polmoni,si allargavano,poi si svuotavano.Dentro di lui qualcosa di caldo.Aria.

Non riusciva a capire cosa fosse successo,incredulo si toccava la fronte,cercava di diventare demone,ma i suoi muscoli rimanevano rilassati.

Sentiva le sue pupille dilatarsi,cercava la porta ma non la vedeva.Arrancò sul pavimento,si alzò e scostò una tenda.

Luce!


Cap2: Battiti



La notte pulsava,quasi conscia di che cosa fosse teatro. Los Angeles era avvolta in un buio palpabile,denso,forte. I passi di Buffy riecheggiavano nella strade deserta che portava alla casa di Angel .Il nulla che la circondava sembrava amplificare all’infinito il rumore del suo cammino.Ogni scossa la faceva tremare dentro la scuoteva,le si abbatteva addosso con violenza inimmaginabile.La sua coscienza,o forse la sua paura,sembravano serrarle la strada ma lei oramai aveva deciso quale doveva essere la sua via,quale doveva essere il suo posto,e nessun demone di carne o d’anima l’avrebbe fermata.

Ora era arrivata.


Il rumore familiare dell’aprirsi della porta sembrava portare qualcosa di nuovo con sé,uno stridere,un deja vu onirico che lo spaventava e lo allettava istintivamente.

Non si sentì un suono,un tonfo o semplicemente un respiro,ma quel nulla,quel silenzio profetico gli bastò. Roteò gli occhi con l’espressione di chi sa già esattamente cosa vedrà davanti a se,e ciò che vide fu un sogno mai sperato,il riaprirsi di una ferita satura di sangue e di un sorriso che squarciava l’anima. Buffy. Ancora lei,ancora qui come se nulla fosse cambiato dall’ultima volta,come se i suoi occhi non avessero mai smesso di guardarla.

Con uno scatto si alzò,arrivando alla porta.Si guardarono negli occhi,mentre nessuno sapeva cosa poter dire,cosa aspettarsi e se quello che ciascuno pensava fosse realtà o un’ennesima utopia.

Ma la sua mano su quella dell’altra,ancora sulla maniglia,con quella leggera pressione che sembrava dire semplicemente<<entra,ti prego,entra>>senza alcuna aspettativa,ma solo con quel desiderio,seppe riempire quel silenzio che li stava affogando.


<<Bentornata>>

I loro occhi brillavano.

Le loro menti erano come vuote,le mille domande che avrebbero voluto scambiarsi sul se era successo qualcosa,sul se tutto andasse bene,su se entrambi fossero ancora vivi si affollavano nella loro testa così che nessuna potesse mostrarsi.

I loro occhi brillavano come se ciascuno vedesse ciò che aveva sempre desiderato.

Un bacio.

Le loro labbra si unirono vorticosamente,fu come toccare qualcosa di peccaminoso ed angelico allo stesso tempo,il sapore di ciascun altro li riempiva e li appagava di tutti i loro dubbi.

<<Che è successo?Sei stata tu a…>>

<<Zitto…non abbiamo tempo da sprecare>>

<<Ma…>>

<<Lo so sembra strano,sembra impossibile.Suonerebbe falso dirti qualsiasi cosa.Sono tornata,sono qui.Scegli tu perché,scegli il motivo della mia presenza e usala come preferisci.Semplicemente sono qui.Sono tornata.Per te.>>

Buffy era imbarazzata,dopo tanto,ridire quelle cose sembrava da pazzi.Si voltò.

Angel le afferrò il polso.

<<Se sei tornata,non andare più via.Mai più>>

Di nuovo i loro occhi si incrociarono.

<<Stavolta rimarrai?>>

<<Fino alla morte>>

Una coppia di lacrime le scese sulle guance.

Angel le scostò.

<<Allora non avremo più bisogno di queste>>

Un altro bacio.

<<Ti amo>>

<<Ti amo>>


La mattina arrivò presto,una notte senza ronde era molto riposante.

Lei lo guardava.Il suo viso immerso nel sole.Il suo corpo con il quale aveva fatto l’amore dopo tanto tempo,tutto sembrava splendido come può esserlo un bambino appena nato,o un albero millenario.Sapeva cosa lo rendeva così:la vita e la caducità stessa che in essa giace.Accostò la sua testa al suo petto.Un suono la riempì dentro schiacciando ogni dubbio ogni rimorso,il battito del suo cuore.

Un altro suono invece la bloccò.Il silenzio.Il silenzio del suo petto.


Cap 3.1

Sii(parte 1)


Sei già sveglia?

Sì,ho preparato la colazione…non sono molto brava,ma spero ti piaccia.

Ora posso anche …mangiare?

Sì.Ora sei vivo a tutti gli effetti.


Lui abbassò lo sguardo per un attimo.

E come hai fatto?

<<Magia>>

Lei salì sul letto e gli mise l’indice a serrargli le labbra.

<<Magia>>

La sua mano era così leggera,soffice,liscia,non avrebbe voluto interrompere quel momento,avrebbe voluto restare lì per sempre avrebbe voluto non chiedere nulla,ma sentiva che tutto era troppo bello,troppo.


Andrai a lavoro oggi?

No…è una splendida giornata di sole -una risata appena percettibile-penso che ti porterò a fare un giro.

A los angeles?

Ti stupirò.

Buffy era bendata.La guidava la mano di Angel sulla sua spalla.

Sentiva un aria forte nei polmoni,ed un profumo dolce,incomprensibile,mischiato a mille altri ma fantastico.

Sei pronta?

Sì.

La benda scivolò via con leggerezza.

Davanti a lei un caleidoscopico caos di colori.

C’erano poche persone,era quasi deserto.Una piazzola molto grande coperta di banchi,un posto dimentico di tutto il resto,un luogo a sé. Capì.

<<E’ il mercato dei fiori>>

Angel sorrideva.Anche lui era incredulo.

<<Come lo conosci>>

Spesso sono passato di qui durante la notte e avevo capito di che cosa si trattava.Ma in pratica non l’avevo mai visto.Prima dell’alba è vuoto.Ora lo vedo per la prima volta davvero,qui con te.

Erano seduti su un muretto alto sul loro panorama. I raggi del sole si scagliavano con forza su di loro ed i loro corpi traevano piacere da quella violenza.

Angel tese il braccio.L’abbracciò.

<<E’ splendido>>

Le baciò la fronte

<<Grazie>>

<<Per cosa?>>

<<Per avermi permesso di vedere tutto questo,per poterlo vedere con te,per potere essere sotto questo sole>>

<<Sii il mio sole.Per Sempre!>>.


parte 3.2

Nell’aria si sentiva distintamente il rumore delle onde,che si infrangevano mille volte su loro stesse,per iniziare e il finire in un solo attimo,le si vedeva prendere un forma per ritornare ad essere parte di quell’amorfe totalità che è il principio stesso.

Adorava il mare,forse anche perché non l’aveva spesso sotto gli occhi,e lo desiderava più di ogni cosa.

L’acqua è la vita stessa,così statica e contemporaneamente in eterno movimento.Era come lei,senza argini che la potessero limitare si stendeva in ogni direzione,cercava di estendersi il più possibile,fino ad arrivare a prosciugarsi.

Ogni goccia d’acqua ha una storia a se.E’ stata dovunque,in ogni luogo,ha lambito ogni spiaggia,ha dissetato ogni bocca,è penetrata nelle terre di tutto il mondo.

Ma per quanto possa correre l’acqua non trova mai un nido.Riamane accasciata,stagnante,se non quando è in tempesta.

Quando è in tempesta l’acqua vive davvero.Prende forma,stele perfetta erta a descrivere la sua forza immane,immemore di corpi distrutti in un attimo e case spazzate via.Uccide ,deteriora,Vive!

E al termine distrugge anche se stessa,per ritornare a decadere insulsa,ammansita,incanalata,muta,torna ad adagiarsi nella sabbia,a scomparire,succhiata via.


Era seduta sulla sabbia,guardava l’oceano,azzurro come non mai.Era l’ultima tappa della loro”luna di miele” ideale,prima di ritornare al lavoro,sarebbe rimasta a dare una mano alla Angel investigation.

Lui era steso sulla sabbia bollente,le mani affondavano fra i granelli grigi,i suoi occhi erano chiusi,sognanti.

<<Amo la sabbia,sono passati secoli dall’ultima volta che l’ho sentita calda su di me,l’avevo dimenticato,ma la amo>>sorrise <<La felicità è nell’attimo,è potere godere fino in fondo senza girarsi indietro o cercare di intravedere ciò che ti aspetta davanti,volendo semplicemente esserci,volendo solo vivere nel mondo.

Felicità è affondare,affogare,essere sommersi da ciò che si prova.Essere felici è un po’ come affondare nella sabbia,e goderne il calmo calore>>


Buffy lo fissò,strinse le sue tempie fra i palmi delle sue mani.Si avvicinò fino quasi a baciarlo,ma le sue labbra erano immobili,solo i suoi occhi si muovevano,sembrando leggere nel suo viso un codice antico e sconosciuto.

Guardarlo gli permetteva si vedere tutto ciò che era intorno sciogliersi in un liquido che colava via,rimaneva solo con lui su di una tela vuota,con lui sentiva di poter creare,di poter decidere di fare qualsiasi cosa,di poter tagliare con tutto ciò che era stato e generare un nuovo se steso.Solo lui gli dava quella forza,quel perdimento infinito.Centellinava ogni attimo lo godeva fino in fondo,come leccasse gocce di una vitale ambrosia.


<<Se la felicità per te significa questo,siii la mia riva>>



(WIP)