WHERE DO WE GONE FROM HERE

By Serena



Where do we go from here?

Where do we go from here?

The battle's done,

And we kind of won

So we sound our victory cheer

Where do we go from here?

Why is the path unclear?

When we know home is near

Understand

We'll go hand in hand

But we'll walk alone in fear




Andrew rimase immobile, attento a non fare il minimo rumore che potesse comunicarle la sua presenza.

Era seduta per terra, in mezzo al verde dell’ampio parco, e con mosse decise affilava il paletto di legno.

Era ancora più bella dell’ultima volta che l’aveva vista.

Un dolore nel petto l’aveva colto all’improvviso, quando aveva saputo del suo ritorno… aveva dovuto venirlo a sapere da Willow. Lei non si era degnata di avvertirlo… in fondo, perché avrebbe dovuto? Lei faceva, ora, parte a pieno titolo del mondo dei vincenti, cosa che lui non era mai stato. Se… se fosse stato come Spike magari, allora lei gli sarebbe corsa fra le braccia e, ridendo, gli avrebbe raccontato tutto del suo viaggio.

Ma non era come Spike. Non sarebbe mai stato come lui. Non ci sarebbe mai stato qualcuno come Spike, perché Spike era morto.

Era giusto? A volte se lo chiedeva. Le persona più straordinarie che aveva conosciuto erano morte. Tara era morta. Anya era morta. Spike era morto. Jonathan e Warren erano morti.

Solo lui, maledizione, solo lui era vivo! Perché lui? Perché non Anya, che era bella e forte e generosa? Perché non Anya, che avrebbe fatto felice Xander? O perché non Tara, che era intelligente, bella e di gran lunga la persona più buona che avesse incontrato?

Una volta aveva detto “Il suo sorriso illumina la stanza”.

Se lo ricordava bene… ogni tanto, quando aveva voglia di rivedere il suo sorriso, prendeva in mano la cassetta del videotape che aveva girato e si riguardava la scena.

Dawn è una tipica adolescente americana. Spumeggiante e dolce e desiderosa di divertimento… ed un sorriso che illumina la stanza.”

La ragazza posò il paletto per terra e ne prese un altro, ricominciando ad affilarlo con il coltello che aveva in mano.

Adesso Dawn non sorrideva più come prima. Perché?


***


Faith si massaggiò i muscoli indolenziti del collo. Gettò un’occhiata al gruppo di ragazzine che ansimavano a terra, esauste, e le scavalcò per arrivare alla bottiglia d’acqua sulla sedia.

Dopo aver bevuto il liquido fresco con avidità, la Cacciatrice assunse un cipiglio severo.

- Allora, siete Slayers o marmocchie?! – esclamò infervorata, cercando di spronarle.

Kennedy si alzò a sedere, sbuffando contrariata.

- Se mi uccidi Willow avrà qualcosa da ridire… - borbottò.

- Me la vedrò io con Willow – la liquidò con un gesto della mano.

- Però non è giusto! – una ragazzina riccia le lanciò uno sguardo sofferente. – Perché noi dobbiamo faticare e Dawn se ne sta in giardino a far niente?! -

- Perché Dawn è appena tornata da una missione – rispose Faith come se fosse una cosa ovvia, lasciandosi scivolare sul pavimento insieme a loro.

Anche le altre si alzarono a sedere, disponendosi di fronte a lei.

- Vorrei andare anch’io in missione! – disse una, seguita dai mormorii di assenso delle altre.

- Ragazze, andare in missione non è una cosa da prendere alla leggera – sbottò Faith. – Non ci sarà James Bond a salvarvi, primo perché James Bond non esiste, secondo perché non siete Halle Berry, e terzo… -

- Sì, abbiamo capito, ma allora perché Dawn può andarci?! – si lagnò un’altra.

- Dawn ha superato gli esami. E ora cambiamo argomento, non va bene sparlare di persone alle loro spalle… -

- Wow, Faith, ma perché non ti sei fatta suora invece di venire a massacrare noi?! – la canzonò Kennedy. Faith le lanciò l’asciugamano in testa, e lei lo afferrò ridendo.

- Ma che razza di impudente… - borbottò la Cacciatrice scuotendo la testa e fingendosi indignata.

Si alzò in piedi pulendosi della polvere immaginaria dai pantaloni.

- Va bene ragazze, ora potete andare… -

Le SIT scattarono in piedi.

- Davvero possiamo?! -

- Sì, sì… - Faith annuì, sorridendo. – Andate, stasera ci sarà una festa, quindi andate a farvi una doccia che puzzate come capre – la ragazza storse il naso. – E fatevi belle, se ci riuscite… -

Un coro di “Ehi!”, “Come ti permetti?”, “Non offendere eh?!” seguì la sua affermazione, e dopo poco il gruppo allegro e rumoroso delle Potenziali Cacciatrici uscì dalla Sala degli Allenamenti.

Faith si sedette di nuovo sul pavimento, accarezzando con lo sguardo l’affilata spada lucente appesa alla parete. Appoggiò la schiena al muro, cominciando a massaggiarsi le tempie per cercare di lenire il mal di testa. Dopo qualche minuto in cui dolore non aveva accennato a diminuire, decise di alzarsi e di andare a chiedere un’aspirina a Willow.


***


Willow si appoggiò con i gomiti alla scrivania, fissando quel volto amato e familiare che le sorrideva dolcemente. Allungò una mano per sfiorarle il viso, percorrendo con un dito i lineamenti delicati.

Era viva.

Certo che lo era. Come aveva potuto pensare anche solo per un secondo che non lo fosse?

Se non lo fosse stata, avrebbe potuto sentire la sua voce nelle orecchie, l’avrebbe potuta vedere ballare davanti ai suoi occhi…?


I’m under your spell

Nothing I can do

You just took my soul with you

You worked your charm so well

Finally, I knew

Everything I dreamed was true

O forse… non lo era? Era solo un sogno? Proprio come diceva lei… ma lei diceva che era vero… certo, tutto quello che sognava era vero. E lei sognava solo lei… solo Tara…

Il rumore dei colpi decisi alla porta le fecero aprire gli occhi di soprassalto. Si mise seduta dritta di colpo, asciugandosi le lacrime traditrici che le avevano bagnato le guance con un gesto rabbioso.

- Avanti – disse cercando di non apparire titubante. Faith entrò, pallida in volto.

- Perdonami, Will, avresti un’aspirina? – le chiese. Willow si alzò in piedi di scatto.

- Certo! Andiamo -

La strega infilò con un gesto veloce il portaritratti nel cassetto, facendo cenno a Faith di seguirla.

Alcune note aleggiarono nella stanza, prima di andarsi a spegnere dolcemente.


You make me complete

You make me complete

You make me complete

You make me…


***


Dawn lanciò un’occhiata svogliata ai fogli accumulatosi sulla sua scrivania. Decidendo che non aveva la minima voglia di svolgere ora quelle noiose incombenze burocratiche, cominciò a svestirsi.

Liberò dall’elastico i capelli, lasciando che le ricadessero le ciocche ondulate lungo la schiena.

La sua attenzione fu attirata da qualcosa di insolito posto sulla sua scrivania. Prese tra le dita il dischetto sottile, per poi voltarsi verso il notebook e inserirlo. Sullo schermo apparve l’immagine di un’aquila dalle ali argentate, e una voce metallica risuonò nella stanza.

Ottimo lavoro, Dawn. Le informazioni sono arrivate al nostro contatto senza alcun inconveniente, sei stata una scorta eccellente. Rimarrai al Centro sino a che non ti verrà detto cosa fare. Sarà Miss Rosenberg ad informarti sui particolari. Mi sono permesso di lasciarti un piccolo presente. Lo trovi sotto al letto. Buonanotte”

L’aquila sullo schermo sbatté le ali per poi scomparire. Dawn estrasse il dischetto e lo spezzò a metà, buttandolo nel cestino.

Si avvicinò al letto, inginocchiandosi e guardandovi sotto. Afferrò la scatola argentata, posandosela in grembo e aprendola.

Un vestito da sera argentato faceva bella mostra di sé nella scatola, vicino a un paio di orecchini e scarpe.

La ragazza lasciò cadere il tutto sul letto, sbuffando per la prevedibilità dei regali, e si diresse in bagno sbattendo la porta.


***


Tell me

Where do we go from here?

When does the end appear?

When do the trumpets cheer?

The curtains close

On a kiss god knows

We can tell the end is near

Where do we go from here?


***


Capitolo 1

Senza sentimenti


Il sole stava prendendo il colore del sangue, tra poco sarebbe arrivata la notte...

- Un altra notte senza di te, Tara... - pensavo in continuazione.

Ora c’era Kennedy… le volevo bene. Ma con Tara era un altra cosa...Tara. Con lei era amore puro, senza ostacoli... beh, di ostacoli ce n’erano stati... ma li avevamo superati, l’amore aveva vinto… con Kennedy no. Non sapevo perché, ma non riuscivo a fidarmi ciecamente di lei.

Se avessi potuto scegliere se avere Kennedy o Tara, avrei senza dubbio scelto Tara, non ci avrei pensato due volte, ma... non potevo.

Chiusi gli occhi per fissarmi nella mente l’immagine di pace che vedevo da quel balcone… quei prati verdi, quei fiori, quei colori...

Poi andai a letto... a rivedere Tara... come avevo sempre fatto da quando era morta. Non c’era stata notte infatti che non l’avessi sognata... insieme a lei continuavo a vivere... avevamo sconfitto insieme Warren, il First Evil, Buffy era ancora con noi. Sapevo che era finzione... ma mi piaceva. Tutto era più facile con Tara... e ora non c’era più.


***


Il sole era ritornato, illuminando quasi completamente la stanza e svegliandmi dal sogno da cui non avrei mai voluto uscire.

Il letto era in parte ancora fatto, Kennedy non era venuta a dormire... come al solito. Ormai, ora che era una cacciatrice, pensava quasi sempre agli allenamenti.

Indossai velocemente un paio di Jeans e una magliettina rossa e mi diressi verso la sala da pranzo.

Certo che la Base è enorme mi ritrovai a pensare ancora una volta.

Ognuno aveva una stanza, ciò equivaleva a circa una quindicina di camere da letto, alcune delle quali ancora in attesa di un abitante, poi c’era la cucina, la sala da pranzo, la biblioteca, la palestra, la stanza delle armi, ricca di ogni genere di materiale bellico, dai paletti ai lanciarazzi, numerosi salotti... era veramente grande... per non parlare poi del lusso... era un paradiso! Tuttavia non riuscivo a sentirla casa come la sua vera casa, la casa di Buffy.

La sala era vuota, tranne un posto, che era occupato da...


- Ehi, Faith! -

- Willow... -

- Qualcosa non va? -

- No... beh... -

- Eddai... -

- Beh... ecco... non è che qui non mi piaccia… ma... -

- Vorresti andare in missione? -

- Ecco... l’allenamento è importante, lo so... però... -

- Non ti preoccupare... lo so quanto ti piace combattere. Ho contattato Rupert, infatti... mi ha detto che c’è proprio bisogno di una cacciatrice, e di una esperta secondo lui... -

- Demone? -

- Credo di sì... ma... -

- Potente? -

- Molto... e molto pericoloso... -

- Ottimo! -

- Come? -

- A quando la partenza? -

- Non saprei... forse oggi... o domani... -

- Perfetto! -

- Faith... -

- Quel demone è pericoloso, te lo assicuro... non so se ce la puoi fare da sola...-

- Ce la posso fare Will... è certo! -

- Se lo dici tu... -

- Che fai...ti dispiacerebbe perdermi? -

- No... cioè sì... Faith... ora ho imparato a fidarmi di te, ho capito che sei cambiata. Mi fido di te e mi dispiacerebbe tantissimo se tu perissi in questo combattimento... -

- Grazie... -

- Ehi ragazze, che è questa calma? -

- Xander - Dissi accogliendo il ragazzo.

- Una nuova missione - disse Faith.

- Missione? Per chi? -

- Per Faith, ma se vuoi andare posso chiamare Rupert per il biglietto... forse...-

- No! Grazie ma non ci tengo! -

- Bene ragazzi, io... devo andare ad allenare le ragazze -

E così dicendo Faith si avviò verso la palestra



***


Nella biblioteca Andrew era intento a leggere un libro, o meglio, la sovracopertina era di un libro, sotto era il nuovo numero di Superman.

- Dunque ti interessi di queste cose? -

- Oh... D-Dawn -

- Che leggi?-

- Oh... il nuovo nume-... un libro! Trattante... demon–demonologia -

- Ah... ok- disse Dawn, molto a disagio.

- N-non sei... in missione?-

- No... mi hanno voluto dare una pausa... -

- Ah... -

- Stavo cercando un libro...non so se l’hai visto... -

- Quale? -

- Non ho il titolo... riguardava i demoni... demoni della mente mi sembra... -

- Oh... s-sì... è là...vicino al reparto di magia... -

- Oh... eccolo. -

Dawn prese il libro dallo scaffale e se ne andò senza badare a lui.

- Buona giornata Andrew... - si ripetè fra sè il ragazzo


***


Dawn stava passeggiando nei corridoi della Base quando la fermai.

- Dawn! -

- Oh...Willow... -

- Volevo sapere... vorresti una vacanza? -

- In che senso? -

- Beh...dopo le missioni che ti abbiamo dato... -

- No....anzi...vorrei ancora lavoro... -

- Sembri Faith. -

- ... -

- Comunque... se ti può interessare... potresti andare in Irlanda... dovresti recuperare una cacciatrice... -

- Oh... va bene... -

- Ok?Sei sicura? Perchè sei appena tornata da una missione e... -

- Willow... va bene! -

- Non sei stanca? Posso mandare qualcun altro! Sai, ad esempio Andrew, oppure magari Kennedy, o Xander! -

- Andrò io -

Così Dawn si avviò verso la sua stanza.

Com’era diventata fredda dopo aver lasciato Sunnydale… mi congelava ogni volta che la vedevo, non sapevo se era triste, felice, se si sentiva sola, se...

Da Dawn non traspariva più alcuna emozione, e feriva tutti coloro che l’amavano.


***


Nella palestra, Faith si stava allenando prendendo a pugni e calci il sacco, quando entrò Kennedy.

- Ehi... -

- Guarda chi c’è! Che vuoi? -

- No niente...ci alleniamo? -

- Non posso! Non posso pensare sempre a voi bambine! -

- Come scusa? -

- Devo andarmene! Non posso allenarvi! -

- Come ti permetti? Noi non siamo bambine capito?! Siamo cacciatrici! Esattamente come te! Non sei la sola! Non devi più pensare che sei la più forte! Ora ci siamo anche noi! Tu devi finirla! Non siamo bambine da accudire! Siamo cacciatrici! - disse infuriata la ragazza

- Sul serio? Allora perchè non cominciate a comportarvi come tali? -

- Che intendi dire? -

Ma Faith non l’ascoltò, non voleva spiegarle concetti inutili, così prese le sue cose e si avviò verso la porta.

Nei corridoi incrociò Dawn.

- Ehi! Guarda una altra falsa cacciatrice!-

- Che vuoi Faith... -

- Pensi che sia così una Slayer? Pensi che devi essere fredda per essere forte? Pensi che debba essere così una vera guerriera? -

- Forse... - Disse Dawn freddamente, lasciando Faith dietro i suoi passi.

- Mi sembra quasi di parlare da sola... -


***


Stavo nel mio studio, al computer, mentre facevo ricerche su eventi che avrebbero dovuto interessare la Base, quando una voce familiare mi riportò alla realtà.

- Willow... -

- Oh... Kennedy. -

- Faith... -

- Che ti ha fatto Faith? -

- Mi ha detto delle cose... -

- Che genere di cose? -

- Sul fatto che io non sono una cacciatrice a tutti gli effetti... cose così... -

- No... tu sei la cacciatrice, te lo assicuro... ma tu devi capirla, lei... -

- Siamo solo bambine secondo lei... -

Bambine? Certo!

Faith aveva ragione. Le Cacciatrici non erano ancora pronte, anche se erano già cinque anni che si allenavano, e perchè? Semplicemente perchè pensavano che Faith avrebbe pensato a tutto, e non era giusto, e lei doveva cambiare questa situazione, in quanto capo della Base doveva cambiare la situazione!

Ma come....come avrei potuto....ma certo!


- Beh... credo... forse è tempo che voi cacciatrici andiate anche voi in missione, in fondo vi allenate da... cinque anni giusto? -

- Sei... cinque da cacciatrici... -

- Ecco... -

- Quindi... -

- Chiamerò Rupert oggi stesso e vedrò che posso fare... -

- Grazie... -


Così Kennedy se ne andò.

Non un ti amo, non un ti voglio bene, nè un po’ di affetto, ora solo la lotta, l’allenamento e basta, ormai la sua vita era ferma lì....

Mi mancava... un po’ la capivo, era una cacciatrice, ma...


Capitolo 2

Lotta con le illusioni


Era lì, come tutti gli altri demoni, era arrivato il momento del duello! Eravamo uno di fronte all’altro. Quel demone dell’illusione, quel bastardo! Non riuscivo a colpirlo, accidenti… perché si trasformava nelle persone che mi stavano più care? Robin… non riuscirò mai ad ucciderti, non riesco ad uccidere la sua immagine!

- Non ci riesci vero? -

La sua voce era così dolce… perché l’avevo lasciato? Non mi ricordavo più i motivi, che scema! Ci dovevo riuscire, non potevo farmi prendere dallo sconforto in quell’istante, lui non era Robin! Non era Robin!

Okay, Faith, ripetitelo… lui non è Robin!

Mi avvicinai a lui, avevo il mio pugnale in mano, se avesse fatto un passo falso… sarebbe morto!

Robin… dammi coraggio! Sii con me! Ma io lo amo ancora???? Ma che cavolo sto pensando adesso???

Fece un salto…

Merda! Non devo pensare devo concentrarmi sulla battaglia!

Mi scansai in tempo, il demone perforò il suolo sottostante, ma che diavolo era? Quale era la sua vera forma?

- Brava Cacciatrice! -

- Grazie! - risposi io disinvolta.

Cretino! Mi devo sbrigare qui comunque, voglio tornare! Ma proprio a Boston dovevo combattere questo demone? Troppi ricordi qua! Troppi!

Mi tirò un pugno, che abilmente bloccai.

- Dove credi di andare? - gli chiesi prendendolo per un braccio e buttandolo a terra.

Robin… al pensiero che avevo buttato a terra Robin feci una faccia terrorizzata. Cosa avevo fatto? Ma… perché… era un demone, non era Robin! Era un demone! Ma…

- Uhm… perché non mi hai dato il colpo di grazia amoruccio? -

Gli trafissi il cuore dritto con il mio pugnale, o almeno… dove noi abbiamo il cuore! Il demone sgranò gli occhi per poi cominciare a ridere.

- Cacciatrice, cosa credi di fare? Sono molto potente io! -

Lo guardai per una frazione di secondo e lui mi colpì talmente forte da farmi sbattere la testa a terra… Bastardo! Mi alzai su velocemente, ma al posto di Robin, mi ritrovai la mia vecchia osservatrice.

Mi sentii bruciare gli occhi… lei… perché lei?

Devo dimenticare tutto il mio passato in questo momento, devo essere forte! Perché… se non lo sarò… perderò questa battaglia! Ed io non lo voglio! Voglio vincere!

Mi alzai in piedi e lo guardai… cominciai a correre verso di lui e ripresi il mio pugnale. Mi scansai, e questo mio coraggio intimorì il demone.

- Hai paura amoruccio? - gli chiesi con un sorriso divertito.

Lui si toccò la ferita sanguinante, e mi rispose al sorriso, e negò! Mi attaccò, i suoi colpi erano più deboli di quelli di prima, l’avevo indebolito un po’… bene! Io bloccai tutti i suoi colpi, a volte offendendolo facendolo irritare!

Muori bastardo!!!

Impugnai al meglio il mio pugnale e tagliai la gola al demone… esso si accasciò a terra ed io… accarezzai il viso della mia Osservatrice, facendo un grosso sbaglio! Infatti il demone si risvegliò e mi prese il braccio. Sentii un grosso dolore, credo che mi avesse rotto il braccio destro. Mi alzai in piedi… e cominciai ancora a colpirlo.

Ad un certo punto però… questo cadde a terra.

Io non mi avvicinai subito ma dopo molto tempo decisi di farlo, cautamente, per non fare lo stesso errore di prima… il demone si trasformò nella sua forma originaria!

Ma che schifo!!!!!

Aveva degli occhi megagalattici, con tantissime rughe e… ed era di color verde. Aveva tutto liquido denso nel corpo, ed io… avrei voluto vomitare da quant’era brutto e… puzzolente! Fortuna che si era trasformato per combattere se no… sarei scappata!!!

Gli diedi il colpo di grazia e a questo punto il corpo si polverizzò. Tirai un sospiro di sollievo e mi avviai a tornare a casa.


(wip)