EREDITA' SANGUINARIA



1- Shaka-90

2- NC17.

3- Angel, Angelus, Connor, Darla, Wesley, Lilah, Gunn, Fred, Lorne, Holtz, Cordelia, Lindsey.

4- Il tema principale riguarda le coppie di Angel/us e Darla, Wesley e Lilah e della coppia inventata di Cordelia e Lindsey.

5- No spoiler.

6- Contiene scene di sesso e di violenza.

7-Copyright: I personaggi appartegono a Joss Whedon ed alla Mutant Emily.


Prologue



La hall dell'Hotel Hyperion era calda ed accogliente, o cosi pareva per chi entrava nell'albergo dalle strade che al momento erano bagnate da una fitta raffica di vento gelido. Il bancone era l'unico posto perfettamente illuminato mentre parte del salone era parzialmente nascosto dalle ombre.

Erano appena passate le undici di sera e Cordelia Chase abbassò la rivista di moda del momento sbuffando, era stanca del turno serale, ultimamente il lavoro era più pesante ma anche curioso ed eccitante. Era una lavoro fuori dal normale che perfino le Forze dell'Essere non avevano previsto, o che forse di nascosto avevano escogitato, una cosa impossibile resa possibile.

Allora Cordelia, sempre ad annoiarsi eh?

Disse Wesley uscendo dal suo piccolo ufficio per prendere una tassa di caffé, appena versò la bevanda caffeinata nella tazza celeste, il giovane inglese osservò l'amica sorridendo forzatamente mentre lei poggiava la rivista.

No, più che altro sono tesa Wesley. Insomma com'è possibile? Com'è potuto accadere ciò?

Chiedeva la giovane mentre si sistemava i capelli lunghi e profumati come amava tenerli.

Wesley sorrise mentre iniziava a bere il caffè, poi alla fine la domanda che aveva temuto di sentirsi dire prima del sorgere del sole gli arrivò.

Pensi che....sia un pericolo? Insomma...questo evento?

Chiese Cordelia poggiando i gomiti sul bancone con la testa poggiata a sua volte sulle mani. Indossava una maglietta semplice bianca e dei pantaloni da ginnastica blu ma nonostante l'aria sportiva e poco curata, sapeva emanare il suo fascino grazie anche al suo fisico perfetto.

Spero di no...almeno per Angel.

Rispose Wesley andandole vicino e sotto la luce della lampada accesa, indossava pantaloni grigi ed una maglia balze di tipico stile inglese.

Cordelia annuì alle parole dell'amico ed infine i due alzarono lo sguardo verso le scale nascoste nell'ombra come se potessero vedere qualcosa sopra il soffitto della stanza.


L'aria era gelida, l'autunno stava per entrare nella sua fase finale. Il tetto dell'albergo era illuminato dalle luci di Los Angeles e dal chiarore pallido della luna.

E' bella non è vero? Non dimenticherò mai la prima volta che vidi questo panorama.

Disse una voce maschile. Angel era appena salito sul tetto e si avvicinava ad una figura che fissava il panorama. Il vampiro vestiva con pantaloni e una maglietta nera mentre in mano aveva un suo soprabito scuro.

La figura di spalle indossava una grande felpa rossa, pantaloni grigi e lunghi capelli dorati ricadevano sulle sue spalle. Aveva l'aria del tutto trascurata e triste ma emanava qualcosa di antico e passionale.

Tu sai perfettamente che queste emozioni umane svaniranno.

Disse la donna senza voltarsi, Angel le si mise al suo fianco e poté vedere il suo profilo, il naso irresistibile, le labbra carnose perfette per i baci passionali e gli occhi socchiusi e tristi. Era pallida, per una della sua stirpe, tanto da sembrare malata.

Forse, ma se non fosse cosi? Forse quest'evento potrebbe essere la tua seconda possibilità di redenzione e la mia possibilità di essere felice senza l'ombra di Angelus.

Sorrise Angel a Darla, la sua Sire e compagna di scorribande nei secoli passati.

Ho paura, non...non è mai accaduto una cosa del genere fin'ora...e se qualcosa andasse storto? Noi siamo dannati Angel, non esistono persone come noi...nemmeno tra i vampiri.

Sospirò Darla, ma Angel l'abbraccio mettendole sulle spalle il soprabito notando che la vampira stava tremando, il suo sorriso era rassicurante e sicuro.

Wesley troverà qualcosa...scopriremo tutto quello che serve.

Disse infine per poi prenderle la mano, un invito evidente per rientrare prima che il freddo potesse colpire Darla e che potesse aggravare le sue condizioni. La vampira si voltò insieme a lui e sotto il chiarore della luna mise in evidenza il pancione di una classica donna incinta di otto mesi.


Sins



Il gelo regnava sui monti ghiacciati della Cine meridionale, un luogo dimenticato dagli uomini ma ancora accessibile a coloro che vogliono ritrovare il loro scopo nel mondo.

Vicino ad un antico tempio buddhista, su una grande vallata di neve e roccia, due figure si scontrano con le Jiàn, spade dritte ed eleganti delle arti marziali cinesi. I due uomini appaiono come due ninjia vestiti di nero con tanto di cappuccio da impedire la mostra dei loro volti.

Ben fatto ragazzo.

Sorrise l'uomo più robusto evitando un rapido colpo della spada di Lindsey con un balzo, i due continuano a combattere. Parate, cerchio intorno all'avversario, assalto, prova di forza ed affondo rapido. Il duello sembra una danza mortale con le lame affilate che brillano come stelle di ghiaccio al sole.

Alla fine l'uomo più magro e rapido si inginocchia a terra facendo roteare una delle gambe facendo lo sgambetto all'avversario che cade a terra. L'altro si rialza con uno scatto puntanto la lama verso la gola dello sconfitto. Questi si toglie il suo cappuccio sorridendo. Dimostra ben cinquant'anni, ha la barba e i capelli striati di grigio mescolati al nero originale della peluria. I suoi occhi grigi sono gelidi come il ghiaccio ed una cicatrice scende dalla guancia sinistra fin sotto il mento oltre la barba.

Mi hai sconfitto, maledetto texano

Dice con una risata mentre il suo compagno si toglie il cappuccio. E' ben riconoscibile, i capelli castani ricadono sulle spalle ma sono leggermente scompigliati dal vento, gli occhi sono stupendamente belli e se un tempo emettevano malinconia e passione, adesso sembrano brillare di certezze.

Lindsey McDonald, ex avvocato della Wolfram & Hart nonché uno dei tanti nemici ricercati dai Soci Anziani.

Era ora che l'allievo superasse il maestro

Ride Lindsey aiutando l'uomo ad alzarsi mentre rinfoderano le loro lame nel foderi legate alle rispettive schiene.


La giornata era passata svelta e presto Lindsey si ritrovò nuovamente nella sua camera, il petto nudo e la schiena mostrano varie cicatrici dovute ai lunghi addestramenti, ferite di spade e di fruste.

Gettando il maglione rosso su una sedia, il giovane si avvicina alla finestra osservando oltre il vetro l'orizzonte e pensando al suo passato, al suo presente ed al suo futuro.

La strada è ancora vasta e lunga da percorrere, cosa ancora da scoprire, persone nuove da amare ed odiare.

Un sospiro interrompe il silenzio ed il giovane texano ripensa a Los Angeles, ai suoi vecchi colleghi ora suoi predatori. Alla donna che pensava di amare, la donna dai capelli d'oro e dal cuore gelido come le lande di ghiaccio.

Al vampiro che odiava maggiormente più di tutti, colui che gli aveva rubato tutto ma che gli aveva al coltempo aperto gli occhi sulla strada che aveva intrapreso fatta di sangue e morte maggiori di quanto pensava di vedere.

Al pensiero di quel vampiro, la mano sinistra andò a toccare quella destra come se ella un tempo gli fosse stata mozzata via, l'indice ed il medio accarezzano il dorso di quella mano nuova.


Correva lungo un corridoio illuminato da fiamme deboli, le pareti rocciose e congelate erano taglienti cosicome il pavimento. I piedi scalzi sanguinavano scoppiosamente. Il petto sudava cosicome i capelli e la fronte, il respiro era affannato e confuso.

Davanti solo oscurità che lentamente si illuminava ad ogni suo avanzamento, ma sempre di una debole luce infuocata.

Ma non era quello il peggio, il peggio era infatti nei suoi pensieri. Nella sua anima umana.

Le grida delle donne alla quale aveva ordinato di rubare i figli per consegnarli a qualche setta demoniaca come sacrifico ai Soci Anziani.

Le grida degli uomini torturati che imploravano la morte propria e la salvezza delle persone care.

Le grida dei bambini che osservavano i genitori morire davanti ai loro occhi per sua mano o per quella della squadra speciale.

Le grida di demoni e streghe torturati solo per puro gusto o per sperimentarli e ricavare risorse che possano aiutare i Soci Anziani verso la vittoria contro il bene.

Grida strazianti e terribili, la sua anima era sporca di peccati, di sangue, di potere malvagio, era talmente confusa che spesso aveva perso la via che aveva deciso di intraprendere.


Cadde a terra, la bocca perdeva sangue. La spada era li a pochi passi da lui. La schiena sudata e la carne leggermente bruciata dal fuoco e dalle scosse elettriche.

Intorno a lui due demoni di grande comporatura. La carnagione verdastra ed il volto ricoperto di spuntoni dorati, gli occhi neri privi di vita.

Uno di loro alzo la mano e subito una fiammata investì nuovamente Lindsey. L'uomo gridò con rabbia e dolore mentre un lampo di scosse lo investì partendo dal dito alzato del secondo demone.

Ma non erano ciò a fermarlo, ma bensì l'impotenza che aveva avuto quando era stato lui la vittima. La vittima delle torture e maltrattamenti di Angel, di Lilah e degli altri presidenti della Wolfram & Hart.

La vittima supertite quando a Dallas i suoi genitori furono uccisi da uno spietato brigante ed in seguito bevuti da un vampiro, e se non fosse stato per la squadra speciale della Wolfram & Hart di Dallas, forse sarebbe stato ucciso o peggio, tramutato in un demone succhiasangue.

Grida di dolore e di rabbia, le grida soffocate di un ragazzino che doveva farsi strada da solo in un mondo crudele e malvagio ben peggiore di quello normale, composto da demoni, vampiri, streghe, forze mistiche e malvagie.

Se continui cosi non vincerai i tuoi demoni

Dice una voce, i due demoni si erano fermati ed ora Lindsey osservava l'entrata della grotta.

Un uomo anziano, dagli occhi neri e dolci lo osservava attentamente. Vestiva con l'abito dei monaci buddhisti ed in mano aveva un rosaio.

Libera la tua mente, sgombra la tua anima e troverai la forza

Sorrise l'uomo anziano mentre i due demoni presero di peso Lindsey da sotto le braccia per farlo sollevare e per scaraventarlo contro una parete.

Doveva liberare la mente...sgombrare l'anima...doveva non pensare al dolore, alla rabbia, alla malvagità che fino a qualche mese prima lo aveva guidato.

Si rialzò e con una capriola in avanti riuscì a passare tra i due demoni afferrando la spada ed invertando la posa di combattimento, il braccio armato puntato contro i due demoni, il pomello dell'arma puntato sui loro petti mentre la lama gelida passava sotto il braccio di Lindsey e la punta rivolta verso la parete dietro le spalle del combattente.


Los Angeles era calata nella notte profonda e serena. Almeno per la gente normale, infatti in quel momento moltissimi vampiri se la stavano spazzando cibandoci delle persone che uscivano dai locali e dalle discoteche.

Un edificio però era ancora attivo, un grande grattacielo pieno di luci. In uno dei piani più alti, Lilah Morgan osservava il panorama notturno della città degli angeli sorceggiando il suo whisky soddisfatta.

Aveva contattato un Socio Anziano tramite il condotto della Camera Bianca ed aveva ottenuto la vice-presidenza della filiare di Los Angeles a patto che entro la fine del mese avrebbe trovato un nuovo capo che potesse tenere alto il nome della Wolfram & Hart e che avesse trovato anche il modo di riportare un importante alleato in vita dal passato.

Le cose stavano procedendo molto bene per la situazione che era appena nata per uno strano scherzo del destino: un figlio impossibile reso possibile.


Fears



Porca miseria!

Il grido di Cordelia fece eco nella hall. La ragazza si trovava bloccata al muro della sua camera all'Hotel Hyperion. Darla la teneva bloccata con la mano sul collo della mezzodemone, il volto della bionda tramutato in quello solito da vampira.

In quel momento la porta si spalancò ed un attimo dopo Darla si ritrovò distesa sul letto mentre Cordelia riprendeva a respirare regolarmente, la mano mancina sul collo per coprire il tipico morso del vampiro.

Ma sei pazzo? Potevi uccidere il bambino!

Gridò Darla ritornando normale, le lacrime agli occhi e sforzandosi di distendersi al meglio. Tra le due donne vi era l'unica persona che poteva tenerle lontane l'una dall'altra: Angel.

Smettila Darla, sò che il bambino è protetto.

Dice Angel avvicinandosi a Cordelia per esaminarle il morso lasciatogli da Darla sul collo. La vampira bionda osserva il suo ex amante prendersi cura della donna che aveva aggredito, rimpiangendo quando era umana. Quando lui l'aveva protetta da tutti perchè credeva nella sua redenzione ed in una sua seconda chance. Quella chance che aveva gettato al vento quando si era facilmente fatta vampirizzare da Drusilla. Distorse lo sguardo dai due cercando di concentrarsi sulla pancia. Il piccolo aveva fame e il sangue di un adulto non avrebbe fatto altro che agitarlo, ricordò quando Angel aveva provato a farle bere il sangue di maiale con il semplice risultato che avevano fatto aumentare il dolore al seno e la nausea mattutina.

Sentite ragazze, oggi andremo dal medico.

Dice Angel dopo esserci allontanato da Cordelia per andare vicino alla finestra. La notte di Los Angeles era stupenda e calma.

Per cosa? Non vorrai far analizzare il bambino con esami del sangue vero? Oppure speri di vederlo in quella specie di monitor quando mi farano l'ecografia? Ti dirò io cosa vedranno: una specie di energia mistica che distruggerà il computer.

Piagnucola Darla come presa da una profonda crisi isterica. L'ospedale gli faceva sempre paura, sopratutto i dottori. Da quando aveva scoperto di avere la sifilde secoli andietro e quando scoprì di riaverla dopo la sua resuressione. Non voleva scoprire cosa fosse suo figlio, se un vampiro o un umano. La cosa la tormentava. Aveva paura.

Guardò Angel come se sperasse che cambiasse idea. Sapendo però che lui non l'avrebbe fatto, era testardo. Testardo come lo era Angelus, bhè del resto sono la stessa persona ma ben distinte fra di loro. Eppure Darla sperava che Angel comprendesse la sua paura e l'aiutasse ad evitare la cosa. Come risultato però, Angel ricambiò il suo sguardo e la vampira poté notare nei suoi occhi la paura. La stessa paura che provava lei, oppure una paura più profonda.

Il figlio sarà di Angel o di Angelus?

Era questa la domanda che si tormentava dentro il vampiro bruno osservando la pancia della sua Sire. Se il bambino fosse nato umano, forse era la possibilità di redenzione della sua anima nonché la prova che Angel avrebbe fatto del bene nel mondo. Ma se fosse stato un demone o un essere malvagio? Sicuramente la prova che Angelus avrebbe vinto ancora su di lui e la prova che lui, Angel, non sarebbe mai stato l'uomo che sperava di essere. Un padre. L'idea lo terrorizzava ma allo stesso tempo gli piaceva, essere l'unico vampiro a poter avere figli, anche solo uno da una donna vampira che aveva vissuto al suo fianco per secoli.

Angel

La chiamata di Cordelia lo richiamò alla realtà, la mezzodemone era sulla soglia della camera intenta ad uscire.

Vi lascio soli daccordo? Vado a trovare Lorne, se ci sono problemi puoi chiamarmi

Sorrise uscendo.

Già, lei era la numero uno in questo, ad uscire di scena. Lo aveva fatto a Sunnydale e lo stava facendo adesso. Sentiva che il suo posto non era più li al fianco di Angel. L'uomo che credeva di poter amare, un uomo fantastico, un vero Campione. Non pensava di poter provare qualcosa per Angel, almeno fino a quando non aveva visto Darla entrare con quel pancione accusando il suo ex amante. Ma lei in fondo non era nulla per Angel, solo il suo contatto con le Forze dell'Essere e la vecchia amica snob di Sunnydale. Non ero nient'altro che un mezzo di contatto col lavoro. Darla era la vera donna che Angel avrebbe amato veramente. Poteva mentire sostenendo di amare ancora Buffy, o di avere una cotta per Kate o lei. Ma alla fine lui avrebbe sempre amato Darla, nel bene o nel male. Anche se lei fosse stata sua nemica. Del resto quando erano avversari mortali erano finiti a letto insieme col risultato di otto mesi di gravidanza. No, Angel aveva donato il suo cuore a Darla da ancor prima di risorgere grazie agli zingari, da prima ancora di iniziare a torturare le sue vittime. Angel amava Darla ancor prima di nascere come Liam. Loro si amavano dall'inizio dei tempi.

Una birra forte

Ordinò Cordelia al bancone appena si sedette. Non si era accorta che mentre pensava ad Angel e Darla, era già arrivata in discoteca.

La birra arrivò e non appena sfiorò il bicchiere con la mano, eccone un'altra sbucare dal nulla per prendere quel bicchiere. Una mano maschile e forte. Una mano famigliare.

Miss Chase

Quella voce profonda e famigliare, terribilmente e negativamente famigliare. Si volta e lo vede. Gli occhi perfetti e profondi, penetranti e dolci allo stesso tempo. Un tempo colmi di turbamento e malvagità, ora pieni di vita. Il pugno colpì in pieno naso l'uomo che indietreggiò tamponando le narici.

Ma sei impazzita?

La rimprovera duramente Lindsey cercando di metter fine al dolore del naso ed alla fuoriuscita del sangue.

No, solo sorpresa. Cosa si fai qua? Sei tornato a Los Angeles per fuggir via con i calci nel sedere?

Dice Cordelia sedendosi sullo sgabello per bere la birra. Lindsey le si siede accanto.

Come mai in questo locale? Lorne non ti fà più bere gratis?

Ride Lindsey prendendo un altro bicchiere di birra forte. I due bevono per un secondo, poi Cordelia risponde.

No...il Caritas al momento è pieno di troppi demoni malvagi...e poi...non volevo stare con gente che conosco

Sospirò la giovane mezzodemone, Lindsey la guardò cercando di leggerle negli occhi. Una cosa che raramente era riuscito a fare con le persone.

C'entra per caso Angel?

Chiede l'ex avvocato per poi bere. Cordelia lo guarda sorridendo, sperando che quello che dirà potrà ferire Lindsey quanto lo sia lei riguardo la situazione di Angel con Darla e riguardo i suoi sentimenti verso il vampiro e quelli che Lindsey provava per Darla.

No...Darla è incinta...di Angel

Dice per riprendere a bere. Le parole fanno un violento effetto. Il texano sputa parte della birra e tossisce. Ma un dolore profondo avvolge il suo cuore liberato dal male. Darla, la donna della quale si era innamorato, la donna che aveva salvato dalla morte mortale rendendola nuovamente una vampira. La donna che non avrebbe esitato a farlo fuori se ce ne fosse stata l'occasione. La donna che aveva radicalmente cambiato la sua vita ed aperto gli occhi.


Angel correva, correva alla disperata ricerca di lei. Doveva trovarla al più presto. Come aveva potuto essere cosi idiota? Il parco era vuoto e di lei nessuna traccia. Le famiglie stavano rincasando eppure nessuno pareva averla vista.

Poi eccola, in lontananza con in mano un bambino dai capelli rossi. Il bambino poteva avere cinque o sei anni. Un'età innocente, troppo innocente...che poteva essere un perfetto nutrimento per una vampira incinta.

Darla no!

Gridò Angel, era troppo lontano. Non poteva salvare il bambino ma tentò comunque. Prese a correre sperando di raggiungerlo e salvarlo. Ma il rumore della carne e delle vene trafitte dagli artigli della vampira. L'odore caldo del sangue che invadeva l'aria circostante alla preda ed alla vampira.

Il gusto del sangue, una sensazione meravigliosa. Caldo, puro...innocente. Il sangue più gustoso mai sentito nella sua lunga non-vita. Ricordava a stento quel buonissimo gusto, poche volte infatti aveva bevuto dai bambini. Era Angelus il professionista dei piccoli. Lei amava il sangue caldo delle donne disperate o degli uomini eccitati dal suo seno nudo ma terrorizzati dai suoi occhi gelidi.

Poi alla fine tutto fu finito. Il bambino cadde a terra morto dissanguato. Darla si pulì le labbra, ma appena vide Angel scoppiò in lacrime gettandosi nelle sue braccia iniziando a dimenarsi ed a gridare.

Calmati Darla, calmati!

Provò a rassicurarla il vampiro. Ma lui sapeva perfettamente che lei non si sarebbe calmanta per molto tempo. Il bambino era forte, la sua anima riusciva a dominare il corpo della madre. Il bambino era forse il nuovo araldo di una nuova Apocalisse...Forse...Angelus ha davvero vinto!


(wip)