DI NUOVO INSIEME

di Simona



Pairing: Buffy/Faith

Ambientazione: AU nel futuro, dopo l’episodio Chosen.

Riassunto: Dopo la battaglia finale, Buffy si è trasferita in una nuova città. Ma una figura del suo passato riappare a sconvolgerle la vita.

Attenzione: Contiene femslash.





Buffy si era trasferita da poco nella nuova casa, nella nuova città; era tutto così nuovo per lei. La fine della guerra, la fine dell’esistenza di una sola Cacciatrice, i compagni persi nella lotta. Si sentiva ancora frastornata e il clima di Cleveland non l’aiutava di sicuro, non era abituata a quel freddo e le avevano detto che ancora non era arrivato il vero inverno. Bene, pensava, chissà se avrebbe resistito prima di scappare.



Ciò che la teneva in quella città era che Dawn ci si trovava bene e si stava ambientando nella nuova scuola, ma forse la verità era che lei non riusciva a non essere la Cacciatrice, e sapeva che lì c’era un’altra Bocca dell’Inferno e che poteva esserci bisogno del suo aiuto.



Adesso che avrebbe potuto vivere finalmente la sua vita come una ragazza comune, se ne stava lì a sperare che un demone o un vampiro comparissero per ricordarle che era viva e che sarebbe stata la Cacciatrice, lei, l’unica… fino alla morte.



Era sicura che di questo fossero convinte anche le altre Prescelte, perché continuavano a trattarla come un leader anche adesso che avevano finalmente il potere.



Lei le aveva piantate tutte in asso, aveva preso sua sorella ed era andata via, ma sentiva che presto l’avrebbero ritrovata.



Ma Buffy ignorava che i suoi timori erano fondati.



Appena sua sorella fu tornata da scuola, lei uscì per fare un giro: voleva conoscere bene ogni angolo buio della città per non essere sorpresa da qualche Non Morto. Le mancavano molto i suoi amici, fare la ronda con loro, scherzare insieme per farsi forza ogni volta che si prospettava la fine del mondo.



Li sentiva spesso al telefono: Xander si era trasferito lontano, ma progettava di riavvicinarsi a lei non appena avesse scelto una città in cui sistemarsi. Willow e Kennedy erano andate in Inghilterra per far visita al signor Giles, ma anche loro l’avrebbero raggiunta per ricostruire il gruppo.



In quella notte tranquilla senza un vampiro in giro, Buffy capì cos’era che non andava: la sensazione di vuoto l’aveva raggiunta, si sentiva sola come mai prima di allora. Era qualcosa di più profondo del suo dono; non c’entravano nulla né i demoni né la sua missione: era qualcosa di umano, che la rendeva maledettamente uguale a tutte le altre ragazze… la solitudine… il non essere amata! Adesso era pronta per amare, solo che non era Angel la risposta, e nemmeno Spike, e non perché era morto per salvarli.



Doveva capire in quale direzione stava andando il suo cuore e seguirlo.



***



Nel corso di diverse perlustrazioni aveva scoperto vari covi di vampiri, ma tutti vuoti. Forse si erano rifugiati al sicuro dopo la recente sconfitta.



Si voltò di scatto pronta per difendersi.



"Ciao, B, sorpresa?"



"Sì, abbastanza. Che ci fai da queste parti, Faith?"



"Volevo vedere che combinavate tu e Dawn…"



L’occhiata di Buffy fu molto esplicita.



"Okay: sapevo dell’altra Bocca dell’Inferno e non volevo perdermi nulla, non ce la faccio a stare ferma in un posto, B, lo sai, è più forte di me: vado sempre dove posso lottare e prendere a calci qualche cattivone."



"E sapevi che io ero qui?"



"Ho chiesto in giro"



"Ma… come… che ci fai qui, Faith? La guerra è finita, sei libera! Perché non vai a vivere la tua vita come vorresti?"



"Perché tu no?"



Buffy si voltò dall’altra parte e non rispose. Continuarono a camminare in silenzio l’una di fianco all’altra, verso casa di Buffy.



Appena furono sul viale di ingresso, la Cacciatrice bionda si girò.



"Dove andrai? Dove ti fermerai a dormire?"



"Mah! Ancora non lo so, sono appena arrivata… un posto lo troverò"



Dawn sentì le loro voci e apri la porta d’ingresso.



"Faith, che ci fai qui?"



"Controllavo che tua sorella non ti cacciasse in qualche guaio… tu, piccola, come stai?"



"Okay… ma che fate? Entrate?"



Quando fu dentro, Faith notò che la casa non era grande come l’altra, ma immaginò che ora che erano soltanto loro due non avessero più bisogno di molto spazio. C’era un soggiorno con un camino, una cucina spaziosa e, oltre il corridoio, le loro camere e il bagno.



Si fermò a cena con loro e, quando Dawn se ne andò a dormire, s’intrattenne con Buffy davanti al camino. Dopo tanto tempo, le sembrava di potersi finalmente rilassare e di potersi permettere di avere ciò che desiderava di più al mondo.



"Adesso puoi dirmi perché sei qui, veramente."



Faith non si aspettava una domanda così diretta; d’altronde quella era Buffy la Cacciatrice.



"Volevo parlarti."



"È successo qualcosa? Giles, Xander, Willow… stanno tutti bene? Li ho sentiti un paio di giorni fa al telefono e—"



"B, calma! Stanno bene, non riguarda loro… riguarda me."



In realtà Buffy si calmò solo in parte: qualcosa che riguardava Faith poteva portare solo guai!



"Okay, parla allora: perché sei qui?"



Faith si ritrovò improvvisamente senza voce: quella ragazza era capace di metterla in imbarazzo con un semplice sguardo. Inghiottì e si schiarì la gola.



"L’ultima volta che ci siamo viste, tu sei partita subito dopo la lotta e non ho potuto—"



"Tu, Faith, sei sparita subito dopo! Mi sono voltata e non c’eri più, ho creduto che avessi paura che io ti denunciassi o magari che te ne fossi andata a prenderti la tua vita… cosa c’è ancora da dire?"



"Quando ero a letto a riprendermi dalle ferite ed abbiamo parlato di quando ero diventata cattiva…"



"Abbiamo chiuso quel discorso! Non siamo riuscite a convivere perché non avrebbero dovuto esserci due Cacciatrici, cos’altro—"



"Adesso che siamo centinaia? Conviviamo."



"E…?"



"E… non è quello che intendevo. Volevo dirti che sono diventata in quel modo perché sono debole…" Lo sguardo di Buffy si incupì: lì davanti a lei c’era Faith la tipa più dura che avesse mai conosciuto, alla quale non importava di niente e di nessuno all’infuori di se stessa, che sfruttava le altre persone e ogni minima occasione per il proprio interesse personale, e le stava dicendo che in realtà era debole.



"Per favore B, non guardarmi in quel modo! So che può essere difficile crederci, ma ti sto dicendo la verità: io non sono come te! Tu sei la Cacciatrice, l’unica… io ci sono solo perché Kendra è morta, ed anche lei c’era solo perché tu sei morta per due minuti, e in fondo te ne sono grata, perché io non sarei nulla se non fossi una Cacciatrice. Di sicuro adesso sarei in prigione o in qualche centro di recupero, o in giro a rubare, perché io non ho il tuo carattere, la tua forza… io non sono te! Sono debole, lo sono sempre stata, ho scelto sempre la strada più facile, che mi ha portato solo guai; e così ho fatto anche con te…"



"Faith, ma cosa—"



"Quando ti ho conosciuta non volevo accettare di non essere l’unica: volevo essere la Cacciatrice perché me lo meritavo, non come te con la tua bella famiglia, i tuoi amici, e la tua vita tutta rose e fiori. Io avevo faticato, avevo sofferto e versato sangue. Io che ho vissuto per strada di furti ed espedienti finché la mia Osservatrice non mi ha accolto."



"Faith, non avevo idea… ma continuo a non capire."



"Non cerco il tuo perdono, Buffy, sto solo tentando di spiegarti." L’altra ragazza annui. "Quando poi ti ho conosciuta meglio ho visto quello che eri, e ti ammiravo, e ti invidiavo anche; avrei voluto essere te… quanto l’avrei voluto!, e quasi ci sono riuscita. Ma poi ho capito chi fosse veramente Buffy Summers. E non mi sono mai sentita tanto inferiore."



"Ma tu non sei inferiore, sei una Cacciatrice tanto quanto me…"



"No, B: sono la Cacciatrice, ma non sono te… come persona, come essere umano, con i tuoi sentimenti e il tuo amore. Tu hai qualcosa che io avevo perso."



"Cosa?"



"Il cuore: tu sei una persona completa, mentre io ero solo il fantasma di me stessa! Prese fiato. "Quando ho ucciso quell’uomo per sbaglio, io ho sentito il tuo sguardo… ho percepito la tua condanna: non avrei mai voluto deluderti! Perché io ci tenevo al tuo giudizio… io ci tenevo. Tengo a te più di quanto tu possa immaginare."



"Non voglio interromperti, e nemmeno essere polemica… ma… Faith… tu hai cercato di uccidermi!"



"Sì, ma non l’avrei mai fatto… B, tu eri quello che stavo cercando da tutta la vita! Ma ho ceduto. Sono passata al male, piuttosto che affrontare la giustizia e il tuo sguardo. Io… mi odiavo per come mi guardavi. Ti facevo solo pena!"



"Perché mi dici questo? Cosa vuoi da me?"



"Questo."



"Cosa?"



Faith si guardò intorno, poi tornò a posare gli occhi in quelli di Buffy.



"Ricominciare daccapo. Un’altra possibilità. Voglio poter stare con te così, tu che mi guardi con quegli occhi, che mi parli come se fossimo vecchie amiche che s’incontrano dopo molti anni, che magari mi sorridi come un tempo… solo questo, B: un po’ di te."



"Faith io… non avevo idea… credo di non avere queste risposte adesso!"



Buffy era confusa. Buttò l’occhio all’orologio e vide che era molto tardi, così approfittò della scusa per potersi allontanare da quella conversazione.



"È molto tardi, Faith. Puoi fermarti a dormire qui, se vuoi, sul divano, e semmai domani… vedremo, okay?"



"Okay, B.. grazie!"



Mille supposizioni le stavano passando per la testa, riportate in superficie dalle parole di Faith. Ma non era il momento di pensarci.



Dopo qualche minuto riemerse dalla porta della sua stanza con un cuscino ed una coperta.



***



Passarono due giorni interi prima che Buffy rivedesse Faith, mentre pattugliava.



"Che fine hai fatto? Credevo che fossi partita di nuovo."



"Volevo dare ad entrambe la possibilità di meditare un po’."



"Non credo ci sia più nulla su cui riflettere."



"Perché pattugli se sai già che non incontrerai vampiri nemmeno stanotte?"



"Per sicurezza."



"Risposta sbagliata."



La sua aria sicura, il suo atteggiamento spavaldo la stavano irritando, e poi che voleva dire con quella risposta? Decise di cambiare argomento per non dargliela vinta, qualsiasi cosa avesse in mente.



"Hai intenzione di fermarti a Cleveland, Faith? O sei solo di passaggio?"



"Non lo so ancora, forse mi piacerebbe fermarmi, ma se Cleveland non ti piace possiamo sempre andare da qualche altra parte."



"Noi chi?"



"Io, te e Dawn. Se Cleveland non ci piace, possiamo andare a Miami, o in California o salire – che ne so – a Vancouver! Be’, lì fa decisamente più freddo!"



"Faith, frena! Capisco che vuoi recuperare un rapporto, ma noi tre non siamo una famiglia. E poi a Dawn piace questa città."



"Ci si trova bene solo perché tu vuoi stare qui, andrebbe ovunque pur di starti vicina… come me."



Come le sembrava di aver afferrato qualcosa su quella ragazza, ecco che la spiazzava di nuovo.



"Ma… che… io… ummmm…"



"Che c’è, B? Dimmi." Faith ridacchiava; sapeva che Buffy avrebbe sputato il rospo o lo avrebbe fatto lei: presto avrebbero dovuto accettare la verità che entrambe evitavano da anni. "Che ne dici, B, visto che non girano cattivi, di allenarci un po’ insieme? Tanto per mantenere l’abitudine?"



"Buona idea."



Appena furono in un angolo della città buio e deserto, iniziarono a combattere, e mano a mano che tiravano colpi l’intensità e la forza aumentavano. Si picchiarono proprio come se avessero decine di vampiri davanti a loro e quando si fermarono era perché erano veramente esauste. Si diressero verso casa di Buffy.



Dopo che entrambe si furono fatte la doccia, si ritrovarono entrambe nel soggiorno, nella stessa situazione di qualche sera prima.



"Pensavo che te ne fossi andata" disse Buffy, riattizzando il fuoco nel camino.



"Vuoi che me ne vada?"



"No, ma se vuoi andare… vai."



"B, tranquilla, non ho nessun fine maligno, puoi davvero fidarti di me adesso…"



"È proprio questo a preoccuparmi!" Si decise a sedersi in terra sul tappeto di fronte al fuoco, percepiva il bisogno di scaldarsi. Dopo quella lotta aveva sentito freddo dentro, come se fosse nuda, ma non voleva dirlo a Faith.



Faith la guardò un momento, poi si sedette proprio di fianco a lei, la osservò ancora sistemare la legna sul fuoco. I suoi occhi che riflettevano le fiamme, persi chissà dove. Buffy conosceva il vero motivo della sua presenza, ma non voleva accettarlo. Rimase così qualche minuto, finché la ragazza non si voltò e i loro occhi s’incrociarono. L’espressione di Buffy mutò. L’aveva visto, ne era sicura!, era così vicino, e lei non riusciva più a nasconderlo! Era così facile da decifrare? No… era quella ragazza! La faceva sentire indifesa, innocente. Pura come l’acqua che sgorga da una sorgente, ma nello stesso tempo forte come la tempesta che le stava infuriando dentro! Era vicinissima, troppo, non ce l’avrebbe fatta ad aspettare ancora, sentiva che sarebbe stata di nuovo debole.



Avvicinò il viso a quello di Buffy e la baciò.



Per un attimo le sembrò che la bionda rispondesse al suo bacio, invece l’altra ragazza si spostò di scatto e la colpì al volto con un pugno facendola finire con le spalle a terra!



"Ma… Faith! Io… ma…"



Faith per tutta risposta si alzò e fuggì sbattendo la porta.



Buffy rimase immobile di fronte al fuoco, con la mano sinistra che sfiorava le labbra. Non riusciva ancora a crederci: Faith l’aveva baciata… ma… era tutto così confuso nella sua mente. Buffy non pensava che potesse provare dei sentimenti per lei, perché era quello che le aveva trasmesso: non semplice attrazione, non desiderio sessuale, ma sentimenti. Era quello che stava cercando di dirle da giorni, immaginò.



Perché l’ho colpita?, si chiese. Che stupida che sono, devo averla ferita!… Dovrei cercarla e dirle qualcosa, ma cosa? E poi è tardi, chissà dove sarà andata… No, è meglio che non la cerchi! Devo riflettere e poi… quando avrò trovato una soluzione, le parlerò.





***



Le sembrava stupido uscire ancora per la ronda dopo settimane che non si vedeva niente in giro; sperava che non lo facesse solo per incontrare Faith. Cosa avrebbe potuto dirle se l’avesse incontrata? Non aveva ancora capito cos’ era accaduto. Al pensiero di una Faith innamorata di lei, le passò un brivido di freddo e si strinse ancora di più nel cappotto.



Erano ore che camminava e la sua mente era vuota, non c’erano pensieri e non era da lei.



Aveva telefonato a Willow per raccontarle l’accaduto e lei non era rimasta molto stupita, forse perché era gay e poteva capire meglio l’atteggiamento di Faith, o forse aveva visto un indizio Buffy stessa ignorava.



Sentì qualcosa muoversi e i suoi sensi di Cacciatrice si attivarono, ma non si scompose.



"Perché mi segui?"



"Te ne accorgi solo ora? Sono brava, allora."



"Da quanto?"



"Da un po’." Poi Faith uscì dall’ombra e le si avvicinò, ma non troppo: non sapeva come avrebbe reagito la ragazza.



Camminarono in silenzio per un po’: nessuna delle due sapeva come aprire una conversazione. Buffy era tremendamente a disagio e immaginò che Faith si sentisse ferita e in imbarazzo.



Ma la Cacciatrice mora la stupì di nuovo, accostandosi e prendendola per mano.



"F…"



"Shhhh", bisbiglio l’altra portandole un dito alle labbra. "Devi solo camminare in silenzio… per favore."



Buffy si ritrovò ad obbedire stringendo la mano fredda della ragazza. Le sembrava tutto così strano: loro due che passeggiavano per mano in una città ancora sconosciuta. Non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, ma la vicinanza di Faith era confortevole, la sua mano che la teneva stretta era così vellutata e morbida, nonostante avesse affrontato centinaia di nemici.



Faith aveva lo sguardo fisso davanti a sé, come persa in un mondo tutto suo. Buffy la fissava ormai da diversi minuti, i suoi lineamenti, i suoi capelli corvini, le sue labbra, i suoi grandi occhi scuri. Era tutto così nuovo, era come vederla per la prima volta! Stava per rompere il silenzio opprimente, ma l’altra l’anticipò.



"B, ti ricordi quando sono arrivata a Sunnydale? Con solo i miei pantaloni di pelle e tante storie, per lo più inventate?"



"Sì, ricordo."



"Tu mi hai dato una casa, degli amici, mi hai dato calore…" Respirò a fondo e poi continuò: " Abbiamo iniziato a vederci, a pattugliare insieme, a uscire insieme la sera insieme. Eravamo uguali allora, e io ti sentivo così vicina, come non avevo mai sentito nessuno in vita mia!" respirò di nuovo. Buffy non la interruppe. "Tu mi hai dato una parte di te: il tuo cuore, Buffy, senza pensarci… e io ho scoperto cos’è l’amore!"



Buffy sgranò gli occhi: non si aspettava di sentirselo dire così, non credeva che fosse amore ciò che provava. Era una sciocca, si sentiva idiota. Cosa diavolo pensava che fosse?



"Credevo che tu provassi davvero qualcosa per me." Si fermò e la costrinse a girarsi per guardarla negli occhi. "Buffy, non dirmi che non è vero… tu mi hai amata e provi ancora qualcosa per me."



Buffy le lasciò la mano e cercò di divincolarsi da quello sguardo speranzoso.



Poi Faith la trascinò verso il muro alle sue spalle, chinò di nuovo il volto e la baciò. La baciò con passione e trasporto. Sentiva il corpo dell’altra ragazza sotto il suo, le sue forme, anche se nascoste dagli indumenti pesanti, e la sua eccitazione aumentò. La desiderava e l’avrebbe presa anche lì per la strada.



Lasciò la presa sulla spalla di Buffy e iniziò a scivolare in basso fin sotto il lungo cappotto, per posarsi sulla sua coscia e risalire fino alla natica. L’accarezzò dolcemente, poi la strinse a sé sollevandole leggermente la gamba, scivolando più strettamente nell’abbraccio di lei. Le sfuggì un gemito soffocato nella bocca di Buffy, che non si era tirata indietro, ma che stava ricambiando il suo bacio. Titubante, teneva le labbra socchiuse e non le permetteva di assaporare il gusto della sua saliva e della sua lingua. La mano di Faith si spostò ancora più in alto, a sfiorare la schiena attraverso il maglione, per passare poi davanti, ad accarezzarle un seno. Sentiva che il corpo di Buffy si stava abbandonando alle sue carezze: presto si sarebbe arresa a lei e le avrebbe concesso di amarla come voleva.



Le lasciò libere le labbra e scivolò lungo il suo collo e dietro il suo orecchio, mentre cercava d’infilare la mano destra sotto il maglione per arrivare a sentire il calore della sua pelle. Ma Buffy le poggiò le mani sulle braccia e la scanso. Reagì come l’ultima volta: partì un colpo che però l’ altra Cacciatrice riuscì a schivare.



Lottarono, forte. Ma Faith aveva l’impressione che lottassero non come avversarie, ma come due animali della giungla, impegnati in un rito millennario prima di arrivare ad unirsi per la vita. Era come una danza…la danza delle Cacciatrici.



Finalmente riuscì a bloccarle entrambe le mani dietro la schiena e la poggiò di nuovo al muro, con il volto che toccava i mattoni freddi. Aveva ancora il corpo premuto contro quello di lei.



"So quello che senti, l’ho avvertito… non puoi respingermi in eterno. Io Ti Amo, Buffy, e ti amerò per sempre, e so che provi lo stesso per me.



Non parlo più, perché adesso le sue labbra erano di nuovo impegnate a baciare il viso ed il suo collo della ragazza, Faith le tenne entrambe le mani bloccate dietro la schiena con il peso del proprio corpo, le slacciò il cappotto e le accarezzò l’addome piatto e muscoloso, poi scese ancora, toccandole le cosce e separandole leggermente per scivolare con la mani all’interno. Udiva il respiro di Buffy che aumentava, sfiorò il suo dolce calore attraverso il tessuto dei pantaloni, mentre sentiva il proprio corpo diventare rigido e premere di più contro quello della ragazza. Le sbottono i pantaloni e infilò la mano dentro. L’intensità del desiderio fu tale che i suoi muscoli si rilassarono. Buffy si liberò e sfilò le mani da sotto il busto di Faith per appoggiarle al muro di fronte a sé, e mosse il ventre al ritmo della mano di Faith.



Ma improvvisamente s’irrigidì, si divincolò voltandosi, rossa in viso. Ansimante, guardava l’altra ragazza negli occhi. Iridi che bruciavano di desiderio, piene d’amore. "Oh Dio… non può essere… non può essere talmente…" fu il pensiero più razionale che formulò la sua mente.



"Faith, mi dispiace…" dopo essersi sistemata come poteva, scappò.



***



Nei giorni successivi Buffy non poté fare a meno di pensare a ciò che era accaduto, o meglio a ciò che non era accaduto. Aveva piantato in asso Faith per la seconda volta, l’aveva ferita. Quando si era voltata e l’aveva guardata negli occhi, l’intensità del suo sguardo l’aveva lasciata senza fiato. Adesso si spiegavano molte cose.



Willow, Faith mi ama, mi ha baciata e io non mi sono tirata indietro! E poi perché non l’aveva fatto? Che la solitudine l’avesse portata a cercare il calore nelle braccia della prima persona che le offriva amore?



Una volta a casa, decise di concedersi un po’ di relax. Dawn era al cinema con gli amici e lei aveva tutto il tempo per sé. Accese delle candele profumate e si preparò un bagno caldo. Avrebbe voluto che l’acqua portasse via tutti i suoi pensieri, e anche le ultime settimane. Sperava, con un po’ di tranquillità, di trovare una soluzione, e magari che Faith sparisse dalla sua vita per sempre.



Quando realizzò l’ultimo pensiero, rabbrividì, s’infilò l’accappatoio e uscì dal bagno.



Ma com’era possibile che anni addietro avesse dato modo a Faith di credere che lei ricambiava? Buffy non aveva mai pensato a lei sotto quell’aspetto! Tornò con la memoria a quando si erano conosciute. Mentre entrava nella sua stanza tergendosi i capelli con un asciugamano, le sfuggì un sorriso al pensiero di quanto si fossero divertite.



Alzò lo sguardo e sulla poltrona in fondo al suo letto, illuminata solo dalla luce delle candele, c’era Faith.



"Mi fa piacere che sorridi… è bello vederti finalmente serena."



"Sei ancora qui? Credevo avessi capito e te ne fossi andata."



"Cosa avrei dovuto capire?"



"Che non c’è niente fra noi due e che, qualsiasi cosa tu provi, io non contraccambio… e non voglio farti soffrire."



"Quanto tempo hai pensato a questa frase?" Accennò ad alzarsi in piedi e Buffy automaticamente arretrò di un passo. "Non avere paura, B, non farò nulla che tu non voglia.”



"Perché mi stai facendo questo, Faith?"



"Cosa ti farei, scusa?"



"Io non sono quello che dici tu… "



Sai, il tuo corpo non la pensa così."



Ho amato Angel, e Riley, e poi Spike”



"Ma ti ascolti? Hai sentito cos’hai detto? Hai usato il passato! Io non metto in dubbio che tu li abbia amati, ma è finita… questo…" Ed indicò intorno a sé con un gesto delle braccia. "Questo è il presente."



"Tu saresti il presente?" E sogghignò.



"E il futuro, se vuoi… ci ho pensato molto. Quando ti sono vicina non ho altri desideri, i tuoi sorrisi mi riempiono il cuore. Quanto invidio chiunque ne riceva uno, anche per un solo istante! Quando mi guardi, B… quando i tuoi occhi si posano su di me, solo in quel momento mi sento veramente bella… bella per te. Non puoi continuare a negare, smettila di mentire a te stessa!"



Buffy era in piedi immobile; le parole di Faith l’avevano bersagliata più di cento frecce. Era mai possibile che fosse questo ciò che stava cercando? Tutt’a un tratto vide un’altra Faith, e in lei riconobbe all’improvviso se stessa, una parte di sé che aveva cercato di reprimere. Era questo il nuovo demone che doveva affrontare, l’attrazione per un’altra donna?



Lasciò cadere l’asciugamano a terra e si sedette sul bordo del letto con il viso tra le mani. Cercò di trattenere le lacrime, perché non voleva mostrarsi debole o arrendersi al desiderio che quelle parole avevano risvegliato in lei… Era davvero Faith la risposta?



"B?" La sua voce si faceva più dolce mano a mano che proseguiva. "Se ho attraversato il Paese per cercarti c’è un motivo, ed è che Ti Amo! Adesso che è tutto finito, puoi finalmente prenderti la tua vita… con me."



Buffy alzò gli occhi ed erano lucidi; il suo labbro inferiore tremava. Faith s’inginocchiò di fronte a lei e le prese le mani tra le sue.



"Io posso esserti vicina nelle tenebre e alla luce del sole, come un vampiro o un ragazzo normale non potrebbero mai fare."



Buffy le prese il volto tra le mani. La guardò negli occhi, lucidi, le spostò dolcemente i capelli dal viso, le accarezzò una guancia in silenzio. Un silenzio pieno di parole. Sentiva che la donna in ginocchio di fronte a lei era la sola risposta, e nonostante tutto aveva ancora paura.



Le sfiorò il viso con la mano, l’attirò a sé e la baciò.



Questa volta non si trattenne: la baciò fino a penetrare nel più profondo della sua bocca; sentiva la sua lingua che la accarezzava e la trasportava verso la perdita del controllo. La stava assaporando, come a volersi imprimere nella memoria ogni minima sfumatura del suo sapore.



Faith la adagiò sulla schiena e le si sdraiò sopra. Buffy non avrebbe opposto resistenza questa volta, perché anche lei la voleva.



Non voleva sprecare un solo minuto, non voleva più lasciare la donna che stava stringendo tra le braccia.



Le labbra di Faith si separarono dalle sue, per posarsi sul suo collo e morderle l’orecchio. La lingua e i denti giocarono sulla pelle morbida, gustarono ogni millimetro.



Sentiva le sue mani che le slacciavano la cinta dell’accappatoio e iniziavano a toccarla. La guardò, prese il fondo del maglione che indossava e lo sfilò. Le slacciò il reggiseno e poté finalmente ammirarla come mai prima di allora.



Il corpo di Faith era perfetto come immaginava, proporzionato e muscoloso. Quando le si adagiò di nuovo sopra, pelle a pelle, entrambe lasciarono sfuggire un gemito, che spensero l’una nella bocca dell’altra.



Far volare via l’accappatoio di Buffy non fu complicato, ma Faith indossava ancora troppi abiti e Buffy voleva ogni parte di lei. Capovolse le loro posizioni e iniziò a baciarle i seni perfetti fino a scendere verso il suo addome, dove s’intrattenne a giocare con la lingua sul piccolo incavo dell’ombelico. Le sfilò stivali e pantaloni, così d’averla finalmente nuda sotto di sé.



Si sedette a cavalcioni sui fianchi di Faith e la guardò per un minuto. Lo splendore di quella ragazza la lasciava senza fiato. Si ritrovò ad ansimare, mentre il desiderio le nasceva nel ventre e poi si estendeva in tutto il corpo.



Tornò a sdraiarsi su di lei e ad entrambe sfuggì un mugolio di piacere. I loro corpi si muovevano insieme, quasi fossero stati creati sottoforma di un unico essere, le cui metà ora potevano finalmente unirsi!



Le labbra di Buffy baciarono i seni di Faith – che ormai non pronunciava più parole, solo sospiri – e poi ripresero la loro discesa fino al centro del suo sesso, come a voler prendere anche l’essenza più profonda di lei.



Quando sentì la voce di Faith chiamare il suo nome, tornò a sdraiarsi sopra di lei, a fondere le loro bocche in un turbinio di lingue. Erano strette in un abbraccio profondo, mentre i loro corpi si muovevano ancora.



Le mani dell’una si mossero quasi all’unisono tra le gambe dell’altra; le due ragazze si penetrarono a vicenda.



Raggiunsero insieme l’apice del piacere, per poi crollare l’una tra le braccia dell’altra.



Si stavano ancora baciando e coccolando quando decisero d’infilarsi sotto le coperte per evitare di congelare.



***



Quando si svegliarono, il sole era già alto.



Buffy si alzò per andare a controllare che la sorella fosse tornata a dormire la sera prima e trovò i resti di una colazione affrettata.



Quando tornò in camera, Faith era sdraiata sul fianco sotto le coperte e la stava guardando. L’emozione che Buffy provò nel vederla lì, solo per lei, fu incomparabile. Faith aveva ragione!



Decise che da quell’istante avrebbe passato il resto della sua vita a renderla felice.



Faith la invitò con un cenno a stendersi; Buffy s’ infilò sotto le coperte e la strinse a sé.



Faith infilò la mano sotto la maglia sportiva che Buffy aveva indossato per uscire dalla camera e un brivido l’attraversò di nuovo: quel semplice gesto aveva risvegliato in lei il desiderio.



"Ti Amo, Faith."



L’altra ragazza la guardò negli occhi e il suo sorriso divenne ancora più radioso.





Fine